"La Sinistra ed il Mezzogiorno"

Graziani
Rutelli
Ciclismo
Giornalisti
Allora
Possiamo dare inizio a questo incontro
Che come voi sapete si svolge sul tema la sinistra ed il Mezzogiorno
L'incontro inizierà con una introduzione di Antonio Bassolino
Seguiranno poi due relazioni
Augusto Graziani su economia Mezzogiorno Isaia Sales su democrazia e Mezzogiorno
Immediatamente dopo daremo avvio al dibattito con interventi che noi pensiamo di contenere Massimo in un quarto d'ora in modo da garantire
Il contributo non solo di coloro che già ci sono impegnati a intervenire ma eventualmente anche di altre altri che desiderano farlo
Possiamo dunque incontra incominciare la parola al compagno Antonio Bassolino
L'iniziativa di oggi
Vuole essere un contributo ad una ripresa di riflessione di iniziativa del PDS
Su di una realtà per tanti versi decisiva come quella del Mezzogiorno
è promossa da una delle aree culturali e politiche del partito
E vede la partecipazione sia di autorevoli esponenti delle altre aree del PDS si riunì scritti in questo senso per il tema che affrontiamo
E per il carattere e la composizione dell'Assemblea è anche un modo per dare una giusta e positiva risposta a polemiche spesso sbagliate sul pluralismo interno
Noi tutti credo non possiamo avere alcune Nostalgia per il centralismo democratico
Per un tipo di regime interno che avrebbe dovuto essere messo in discussione superato già molti anni fa e dobbiamo essere consapevoli che non averlo fatto a tempo è stato causa assieme a tante altre delle difficoltà e della lunga crisi del PC
Un conto sono le correnti rigidamente organizzate e in comunicanti fra di loro e con la società
E tutt'altro conto e invece un pieno pluralismo culturale e politico fatto diari che si pongono come sedi di elaborazione di confronto dentro e fuori del partito
Questo pluralismo è una risorsa e una ricchezza è un bene per tutti
Soprattutto si riesce a stimolare una più larga produzione di conoscenze di del di proposte e di analisi di fronte Noce infatti un compito arduo e però essenziale per il destino dell'intera sinistra e della stessa democrazia italiana riuscire a costruire il PDS
Come moderno il forte partito di massa
Radicarlo nel profondo del Paese della coscienza nazionale
Renzi odiarlo come protagonista non solo nel gioco puliti comma nella società nelle sue contraddizioni e conflitti
Questo compito è tuttora aperto davanti a noi
E reclama da ognuno un impegno forte
Siamo a pochi mesi dal congresso di Rimini il partito nuovo è appena nato e facciamo i conti con difficoltà seria
Con una scissione che se non ha un futuro vero ed è condannata ad una funzione di testimonianza di politiche Rita ritiene di non di massa
Ha però un presente di una consistenza e comunque rappresenta una ferita per tutti quanti noi comunali e di incertezza poi fatta di compagne e compagni che non hanno ancora scelto e sono in posizione di attesa
I prossimi mesi sono dunque in gran parte determinanti sottolineo i prossimi mesi
Perché poi la politica e anche e innanzitutto tempo e spazio
E capacità di incidere qui ed ora di delineare una prospettiva i prossimi tempi acquistano in questo senso un rilievo del tutto particolare per la natura e l'importanza delle prove che ci attendono prove politico elettorali in primo luogo già a giugno in una regione delicato come la Sicilia e poi da qui all'anno prossimo con le elezioni politiche generali
Noi dobbiamo ben sapere che ci sono forze varia anche sinistra
Interessati a darci un colpo e che invece la nostra riconferma come principale forza della sinistra italiana condiziona tutto il futuro del paese
Perché una sinistra divise frantumata
E con rapporti di forza modificati al suo interno anziché fra di esse la Licci
Renderebbe più difficile l'alternativa e renderebbe più facile la scrissi ipotesi presidenzialista che a quel punto potrebbe apparire come una via di uscita anche a sinistra
E dunque è evidente che l'esito positivo delle prove elettorali risponde non solo un legittimo nostro interesse di parte
Ma ad un'altra e più giusta visione del confronto a sinistra e di una nuova unità della sinistra
Di una sinistra articolata in forze autonome e in forze che vanno al di là dei partiti classici e dei partiti in quanto tali
Prove sociali
Attorno alle quali si verificherà nel concreto della lotta la nostra identità di partito che in un mondo del lavoro in tutte le sue espressioni e delle classi subalterne
La nostra identità di partito utile legato ai bisogni e alle aspirazioni delle masse che intendiamo rappresentare in grado di dare risposte di difendere i di ottenere risultati su una linea riformatrice e avanzata che non si illuda di cavalcare indistintamente ogni tigre ogni rivendicazione ma che sappia iscrivere ogni battaglia di massa in un progetto di trasformazione qualitativa della società
Governare le prove sociali significa non rincorrere scorciatoie politicista e non rifugiarsi in una mitica è separata società civile
Ma significa invece ricostruire presentarsi come uno opposizione per l'alternativa
Infine prove ideali
Voto sei colo ha portato con sé un voto grande
Però questo vuoto non è stato riempito dalle rivoluzioni neo conservatrice dal tentativo che sia sul per tutti gli ultimi quindici anni di dare una risposta sistemica
Pesca in che oneri e do omologazione
A dirci che questo tentativo che è stato forte non è del tutto riuscito
Che in un mondo di oggi Pino di conflitti e contrasti e non soltanto il sud del pianeta ma anche la vicenda ultima dei Paesi usciti dal crollo dirigibili comunisti e gli interrogativi sull'avvenire dell'umanità
Che si riaprono nelle stesse metropoli dell'Occidente capitalistico più avanza
A me sembra un segno interessante che dopo anni e anni
Di ubriacatura neoliberista e diacritico elogio del mercato di di spiriti animali si ritorni anche da sponde intellettuali borghesi a ragionare sui limiti del capitalismo
A maggior ragione allora
E poiché il in politiche il vuoto non esiste a lungo o non esiste affatto spetta a noi alla sinistra farci portatori Interpreti di una moderna critica del capitalismo
Non è un caso e non lo dico in termini negativi che a quel vuoto cerchi di rispondere a suo modo e dal suo punto di vista la chiesa
Unendo critica del consumismo e del capitalismo e trascendenza
Queste prove compagne e compagni riguardano tutto il Paese
Ma la sfida più impegnativa si svolge nel Mezzogiorno
In questa parte nevralgica dell'Italia sì presente infatti un problema in più che eleva di molto il nostro cimento
E il problema me sembra questo
L'esperienza storica del PC si è conclusa nel Mezzogiorno
Senza che lo stesso Piccini fosse ormai da tempo un partito di massa
E come forza reale e organizzata
E come ruolo e funzione
Noi che siamo eredi che vogliamo essere eredi del patrimonio storico e politico del PC del cammino originale del PC
Dobbiamo riuscire a costruire perché di questo si tratta
Un partito di massa e di sinistra nel Mezzogiorno
Un PDS a autenticamente di sinistra
Potendo fare meno affidamento rispetto ad altre parti dell'Italia su cui il ruolo di massa del PC che nel Mezzogiorno è stato più in crisi chi altrove da un periodo lungo
E che in alcune zone del Sud non si è in realtà mai riuscito a costruire e ad esprimere il compito e dunque davvero enorme ed è politico io credo molto più e prima che organizzativo
Noi possiamo riuscire a farcela
Se questo compito viene assunto come un grande fatto nazionale
Come impegno di tutto il gruppo dirigente e di un arco di forze intellettuale
Possiamo farcela se la costruzione del PDS come forza di masse di sinistra diventa parte di un movimento politico di massa
E di una nuova organizzazione democratica della società
Che faccia perno su soggetti protagonisti di una diversa idea di sviluppo e di assetto civile di ruolo del Mezzogiorno su un'idea di respiro nazionale ed europeo in effetti a ben vedere mai come oggi il Mezzogiorno evitare nel suo insieme sono stati contemporaneamente così lontani e distanti e così vicini e intrecciati
Lontani distanti in tanti campi della vita economica e sociale e dei livelli di civiltà vicini intrecciati perché la vicenda meridionale è tutta dentro è organica a questa fase di passaggio della vita nazionale
A questa crisi senza precedenti della democrazia italiana
Adesso in questi giorni si è conclusa forse e in modo indecoroso la crisi di come Herno
In modo offensivo soprattutto verso quei cittadini che si vorrebbe far contare e ai quali si fa spesso ipocritamente e strumentalmente tanto riferimento sotto gli occhi di tutti e invece l'assoluta preminenza che i partiti al governo
Danno ai propri calcoli di potere interni e alle possibilità di spostare i rapporti di potere ai vertici dello Stato
Mettendo in assoluto secondo piano proprio una riforma dei rapporti tra Stato i cittadini
Ma se si è chiusa forse con la scelta del tirare accampare la questione del governo tutta perdette il figlio più di prima e la questione dell'avvenire della Repubblica
Grave e infatti in primo luogo la crisi dello Stato
Del suo modo di essere e di funzionare delle sue strutture
Una faccia drammatica di questa crisi
L'abbiamo vista in vissuto nel calvario di profughi albanesi
Nel ripetersi assurdo e angoscioso di imprevidenza di incapacità di cinismo
Nello spettacolo della quinta potenza industriale ed economica del mondo che non è in grado di assicurare elementari forme di assistenza e di solidarietà
Spesso si dice assenza di Stato
Ma è vero soltanto in parte
E la nostra valutazione deve essere credo più precisa
Poiché poi questo stesso stato assente
è fin troppo invadente il presente della vita di ogni giorno di ogni cittadino meridionale
A volte anche in maniera opprimente e gran parte della politica passa attraverso mille forme di intervento statale
è che un certo tipo di Stato funziona a pieno regime e in crisi invece e la funzione solidale evocati da dello Stato grave e poi la crisi delle istituzioni Parlamento Regioni enti locali e della rappresentanza
Come dimostrano l'espandersi delle leghe e i tanti Strangio e mentre il corpo sociale ed elettorale
Ma che siamo compagne e compagni in realtà ad una vera e propria crisi della Repubblica lo conferma più di ogni altro fatto proprio la situazione meridionale
E il crescente peso di camorra e mafia dei poteri criminali
L'analisi e da condurre in termini modernamente critici e politici
Al di fuori di vecchie pieni di isterie
E di ogni tentazione di indifferenziato unanimismo l'avversario e dentro il mezzogiorno e non solo in perversi meccanismi nazionale in molte zone del Sud le organizzazioni mafiose camorrista non solo un anti-Stato
Come comunemente si dice spesso anche a sinistra
Ma sono a loro modo una vera e propria forza di governo una forza statale
Amministrano risorse compongono controversie fanno rispettare proprie regole leggi eseguono le loro sentenza
In intere regioni
In Campania in Calabria in Sicilia che ormai da tempo anche in Puglia
La violenza e l'illegalità sono spesso la norma e non l'eccezione
L'intreccio tra politica affari e criminalità e così esteso e ben oltre il Mezzogiorno
Ebbene oltre quanto modestissimi riconosciamo per comprensibile preoccupazione di una legittimazione di massa della politica oggi
Che la domanda vera da porsi e chi comanda chi comanda chi emergono e si acutizzano in realtà problemi di fondo
In tanta parte del mezzogiorno i partiti politici quelli di governo in primo luogo da classici organizzatori della democrazia
E da strumenti per portare le masse dentro lo Stato
è stata questa al di là del clientelismo una enorme funzione storica dei partiti popolari della stessa DC
Si vanno sempre più trasformando i partiti
Politici e quelli al governo in primo luogo da questo assoggetti della crisi democratica ritorno in mente e di attualità in qualche modo alcune pagine di Antonio Gramsci sul rapporto tra crisi politica tra la crisi i partiti
Lo stesso clientelismo di oggi cambia natura e carattere
Non è più quello di venti o trent'anni fa
Il rischio di essere esposto a volte anche al di là delle volontà individuali alla continuità e alla promiscuità con camorra e mafia
E proprio nel Mezzogiorno che si fa più stringente il rischio è spesso la realtà di una crescente mercificazione della vita della dignità delle donne e degli uomini dello stesso
Oggettivamente grande è il tema di nel senso della politica e dell'autonomia di sui soggetti
Evidenti sono in questo quadro essenza fatto nascondere i limiti della sinistra
Le responsabilità di un sistema di tutto un sistema politico sociale meridionale in nazionale
Così come chiave sono le responsabilità dei governi e delle coalizioni di pentapartito
Si ripetono spesso inviti unitari
In una lotta che sembro contro un cosiddetto anti potere sarebbe più difficili quella fatta contro il terrorismo Marcel combattere mafia il e camorra e più difficile ed è vero
Perché queste forze lo stanno fuori contro lo Stato
Ma vivono e si sviluppò in questa Italia di oggi dentro lo Stato il potere politico attuale oltre che dentro la società
Questa volta reclama perciò non una indistinta unità di tutte le forze democratiche
Ma richiede a noi una forte opposizione capaci di suscitare la mobilitazione delle migliori energie ovunque esse siano e una iniziativa sui più diversi fronti
Su quello economico sociale politico istituzionale ideale e cultura
Su più fronti
All'interno del Mezzogiorno è a livello generale e nazionale
E avendo il senso della posta in gioco l'urgenza e le novità drammatiche della vicenda meridionale
Il Mezzogiorno che è stato più volte un motore della storia italiana e della cultura europea rischia di essere storicamente estromesso ed emarginato dalle correnti più vive e vitali del mondo di oggi
Un segno allarmante di questo rischio
E perfino nella capacità di auto da presentarsi positivamente come invece il Mezzogiorno è riuscita a fare in momenti significativi della sua storia
I governanti italiani possono oggi anche protestare contro Kohl
Ma le critiche che arrivano dalla Germania sono rivelatrici di un mutamento di scenario
Perché mentre per tutta una fase l'arretratezza del Mezzogiorno è stata funzionale a un modello di sviluppo nordista industrialista
Esercito di riserva il mercato di sbocco adesso il nodo meridionale
Con l'incalzare di processi tumultuosi di internazionalizzazione di mondializzazione dell'economia si rivolge chiama in causa il nodo meridionale il volto generale la tenuta i caratteri la questione nazionale del paese e dello Stato
Il divario vecchio termine ormai credo incerto i approssimativo attiene infatti sempre di più alla struttura economica ma soprattutto al tessuto sociale
A livello civile alla produttività delle istituzioni più che in regioni diverse di un Paese unico si diffonde in realtà la sensazione di essere di di vivere in paesi DiVersi
Non è poi questo che dà fiato alle leghe al nord
Ci si può accedere compagne e compagni se questa analisi è troppo cruda
Io non credo
E penso anzi sia necessario farci un discorso di verità
Gli assi messa per vedere gli spazi
Le possibilità che si aprono proprio vecchi riemerge
Si ripresenta in modo radicalmente inetto
Con una portata analoga e perfino superiore all'unificazione nazionale del secolo scorso un problema generale per il Mezzogiorno e per la nazione italiana siamo infatti ad una stretta dalla crisi della Repubbliche della democrazia si può uscire in modi diversi e perfino opposti fra di loro
E per noi è essenziale spingere perché è una seconda fase nella vita della Repubblica abbia una chiara connotazione democratica
Di allargamento dei diritti dei poteri di lavoratori e dei cittadini
Per questo si tratta di non limitarsi Aira agli altri
Ai vertici dello Stato
Ma di coinvolgere in un'opera di riforma la struttura dello Stato
La Rete dei poteri e i loro rapporti con la realtà sociale del paese
E infatti difficile immaginare di costruire una nuova e positiva fast della Repubblica senza guardare alla democrazia in tutti i suoi aspetti democrazia politica democrazie economica democrazia sociale
E difficile aprire una fase una pagina nuova
Senza ricostruire fatti di vocati scimmie la società senza che il mondo del lavoro e la gioventù e le masse meridionali gli acquistino un peso una forza una funzione nazionale noi non possiamo mai separare
E anzi dobbiamo ristabilire un nesso forte
Tutta una trama di rapporti tra politica i soggetti tra istituzioni ed economia tra riforma democratica il riforma sociale per fare un esempio che cosa significano negli anni negli anni novanta
Per il lavoratore per il giovane disoccupato meridionale
Libertà e democrazia
In società dove l'informazione il controllo delle grandi conoscenze la formazione delle coscienze e concentrate in mani sempre più così strette
Adesso secondo i partiti al governo le riforme istituzionali sono congelate
Ma intanto in questi giorni
Nel mondo dell'informazione e i grandi potentati economico finanziari avvengono e fuori da ogni controllo democratico fatti istituzionale di portata enorme che incidono eccome sugli orientamenti del paese
è una più ricca visione del processo istituzionale e democratica quella che dobbiamo afferma
Sul piano nazionale e soprattutto nel Mezzogiorno dove l'accento è da porre sulla qualità sul rapporto tra una nuova qualità dello Stato e della democrazia e una nuova qualità dello sviluppo
E solo in questo modo poi
Che noi e la sinistra
Il sindacato e le organizzazioni di massa possiamo sfuggire alla tentazione quotidiana
Della indistinzione programmatica
Della omologazione nelle cose
Dell'essere parte dell'attuale sistema politico in crisi ed essere invece al contrario
Fattori di promozione di auto governo di crescita di responsabilità individuali e collettive di ruolo autonoma
L'errore più grave per noi sarebbe quello di contribuire anche voi in qualche modo a separare nord e sud
E pensare che al Nord si pongono i temi di qualità
Mentre per noi l'orizzonte sarebbe ancora quello perequativo e quantitativo
L'errore più grave sarebbe quello di ripercorrere le vecchie strade che dobbiamo lasciarci alle spalle senza titubanze e incertezza
Le strade della cultura dell'emergenza e dell'intervento straordinario
è in risorse umane e democratiche che bisogna investire e con gli occhi rivolti all'Europa e all'aria mediterranea se davvero vogliamo perseguire una diversa concezione di ciocche produttivo e un nuovo sviluppo integrato un nuovo sviluppo
Non quel misto di assistenzialismo e di militarizzazione del territorio che si va affermando in pezzi di regioni interna un nuovo sviluppo che significa io credo riprese il rinnovamento di un discorso industriale
Di una industria piccolo oggi talmente forte attrezzata capace di Inter agire con il territorio e con l'ambiente
Dotata di una sua testa di un suo autonomo cervello scientifico solo ormai molti anni che la sinistra non propone più una moderna e nuova politica industriale per il Mezzogiorno
E io penso invece che il destino del Mezzogiorno è molto legato alla sua piena partecipazione ad una prospettiva di positivo uso della scienza della tecnica della ricerca di un nuovo apparato industriale e produttivo
Ed è interesse vitale del Mezzogiorno opporsi a ogni tendenza che si muove in senso contrario opporsi al ogni in sofferenza nordista
Nella sua storia della grande industria italiana Morandi ampiamente ricordato il singolare rapporto presentato al Napoleone da un ministro contrario alla installazione di due macchine Lombardia perché il carattere degli abitanti di l'antico milanese mal si presta al lavoro delle manifatture
Poi però come sappiamo succede che mentre nel resto del Nord e solo con il nuovo secolo che si osserva uno sviluppo industriale degno di questo nome
è proprio a Milano e nel suo hinterland che la nascita di una grande industrie viene anticipata gli ultimi due decenni dell'Ottocento
Ma rilanciare un discorso industriali nel Mezzogiorno
Non vuol dire affermare una visione gerarchica dello sviluppo
E il lavoro creativo e qualificato sono i lavori delle donne e degli uomini il punto di riferimento e di applicazione
Di una idea di sviluppo che investa la vivibilità delle città il patrimonio artistico e culturale la qualità dei servizi intesi come i nuovi valori collettivi
Approntare mappe di servizi sociali i civili
Cento Sire classici e nuovi bisogni di massa
Controllare le Massimo dall'obbligo e lo stato dell'infanzia avvicinarsi alla vita degli anziani Jalla dire e alle diverse facce di emerging azione
Vi è quindi compagne e compagni
Tutto un campo Pd sperimentare una nostra azione
Per entrare in contatto con tante forme di volontariato
Per stimolare processi riformatori delle strutture pubbliche e per costruire nostre moderne forme di volontariato laico e di sinistra
Vi è qui tutto un campo per una paziente mai ineludibile opera di costruzione di una nuova organizzazione democratica della società meridionale
Il tema è grande e riguarda quel ridicolo sociale
Quei corpi intermedi della società come la cooperazione l'artigianato
Le forme di associazionismo produttivo e una loro sconvolta capaci di fargli assumere una connotazione di crescita della partecipazione democratica riguarda nuove e più moderne forme di associazionismo culturale su questioni come l'ambiente la natura la qualità della vita
Riguarda grandi su oggetti come i giovani e gli anziani
E la possibilità di costruire a partire da essi come protagonisti peculiari forme di associazionismo di massa
Riguarda infine molto il sindacato la politica la forma il modo di essere il sindacato
Ne discutiamo con l'anima di chi si sente dentro il travaglio del movimento sindacale
Io avverte il bisogno di forti cambiamenti e di una svolta
La verità compagne e compagni che da lungo tempo
è venuto nel Mezzogiorno in discussione tutto un modello sindacale costruito verso la fine degli anni sessanta
Sul fronte degli investimenti industriali e di grandi impianti
Assieme con questi fu trapiantato nel Mezzogiorno anche un modello sindacale a quello dell'orto
E per anni questo è stato un fatto positivo e importante perché in zone vergini e in realtà una maggiore tradizione industriale alle spalle nasceva il Mezzogiorno un sindacato operaio verticale di categoria ma questo moderno ormai in difficoltà anche nel Nord non regge e spesso e Mezzogiorno non esiste più da tanto tempo
Praticare invece una reale autonomia rispetto all'ambiente politico meridionale
Essere sindacato delle solidarietà e delle diverse soggettività sociale è per il sindacato una conquista tutta da fare
E nella costruzione di nuove forme di democrazia
Che si vera la funzione del sindacato così come concludo per noi e per la sinistra
Il futuro delle forze di progresso
è legato indissolubilmente al futuro della democrazia alla i dischi che azione di una struttura democratica della società fatte di partiti di sindacati di associazioni
Difformi muovendo originali fuori dai canali tradizionali di far politica oggi
Compagne e compagni e la democrazia la vera sfida del moderno e la democrazia la sfida di modernità da lanciare gli altri e hanno gli stessi perciò noi non solo non ci tiriamo indietro ma cerchiamo di rilanciare tutta la battaglia meridionalista in nazionale rinnovando la politica nostra la cultura nostra le nostre idealità
Augusto Graziani svilupperà ora il tema economia e Mezzogiorno
Sappiamo tutti dalla semplice lettura dei giornali quotidiani
Che viene oggi una ripresa di interesse per l'economia del Mezzogiorno
Da parte dei commentatori da parte degli analisti da parte della grande impresa e dei gruppi finanziari
Ma dobbiamo anche constatare
Forse con rammarico anche se non di fronte a questi eventi non è legittimo chiudere gli occhi che quando si parla di Mezzogiorno
Di sviluppo di industria di evoluzione dire Attività produttive
Tutto viene immediatamente collegato al problema della criminalità dilagante che viene presentato è di addirittura
Nei commenti di alcuni come l'ostacolo maggiore
Secondo alcuni addirittura l'unico che si frapporre ebbe a uno sviluppo efficiente delle regioni meridionali
Non tutti condividono questo punto rivista anzi dobbiamo registrare
Porre forse sullo stesso piano
L'opinione esattamente contrapposta di alcuni grandi gruppi
La FIAT in testa che attraverso suoi esponenti
Elevati e qualificati ha dichiarato
Che per quel che riguarda la politica di quel gruppo la criminale finalità del Mezzogiorno non ha mai rappresentato un ostacolo alle decisioni di investimento né nel momento in cui esse venivano prese ne nel momento in cui venivano concretamente attuate
Con tutto ciò
Il problema della criminalità resta in prima linea almeno sulle testate dei giornali
E il problema
Si complica anche quando ancora di più quando passiamo esaminare
I rimedi che vengono proposti
Alcuni propongono
Un rimedio di natura strettamente morale risanare culturalmente il Mezzogiorno
Altri propongono rimedi autoritari
Che vanno dalla semplice autorità dell'amministrazione l'Amministrazione Speciale autorizzata ad agire anche in deroga alla legislazione vigente
Altri ancora ne fanno una questione culturale di lungo periodo e si pongono ai confini tra la critica e il razzismo
Io credo di interpretare una posizione corretta della sinistra
Se pur riconoscendo che in ognuna di queste interpretazioni vie innegabilmente qualcosa di vero
Tuttavia noi non dobbiamo perdere di vista
Come radici fondamentali del malessere sociale del Mezzogiorno
La questione della struttura economica
Io non ritengo che
Se si vuole andare al di là di una lettura superficiale
E si vuole fare un tentativo
Per ritrovare le radici della disgregazione sociale del Mezzogiorno
Non ritengo che ci si possa fermare alle interpretazioni morali culturali io credo che si debba affrontare con coraggio
L'analisi di come una struttura economica degradata ha dato luogo a una struttura sociale altrettanto insoddisfacente e preoccupante
Un abitudine
Ormai comune
Quando
Si parla del malessere del Mezzogiorno
Di separare i problemi della struttura economica da quelli della struttura sociale
Tutti parlano della collusione tra affari e politica
Problemi ormai riconosciuti anche in sede giudiziaria
Ma il collegamento tra la malgoverno e struttura economica resta ancora largamente inesplorato e invece basta gettare un'occhiata
Alla situazione concreta delle regioni meridionali
Per rendersi conto che mal governo collusioni criminalità organizzata
Affondano le radici
In maniera così solida e pervasiva
Proprio perché poggiano su una struttura produttiva profondamente deteriorata
Il clientelismo prospera la dove domina la disoccupazione
Dove il mercato del lavoro ufficiale si riduce al Pubblico impiego quasi dove un sistema regolare di assunzioni risulta praticamente inesistente o dimenticato
La criminalità regna incontrastata dove non incontra la la barriera di una classe lavoratrice stabilmente occupata e stabilmente organizzata basta ricordare un caso significativo che conoscono tutti coloro che abitano
Nell'area metropolitana di Napoli una delle zone considerate più calde dal punto di vista della criminalità
La deindustrializzazione della zona orientale della città ha coinciso con il dilagare della droga e della criminalità
E lo stesso sviluppo perverso dobbiamo purtroppo attende al cielo per la zona occidentale
Ora che è stato portato a termine il piano di chiusura dell'Italsider di Bagnoli
Dobbiamo capire e non più nascondercelo
Che la lotta strenua per la difesa di quell'impianto
Che è stata combattuta da lavoratori e sindacati non era semplicemente la difesa di un'occupazione stabile
Non era soltanto la difesa sentimentale di un impianto per chi vi aveva lavorato
Ma era anche forse soprattutto il tentativo di difendere un minimo di vita civile per l'intera popolazione di quella zona
In queste condizioni per chi voglia considerare i problemi di natura economica
Sembra evidente che l'imperativo immediato sia quello di ricostituire un tessuto produttivo che non sia esclusivamente basato sul pubblico impiego da un lato e sul precario sommerso o semi sommerso dall'altro
E sembra altrettanto chiaro
Che se un partito intende lavorare in questa direzione
Deve anzitutto procurarsi il sostegno di quei ceti che aspirano
Concretamente ad uscire da un regime di dominio di privilegio di corruzione e di sopraffazione che il regime in cui vivono oggi
Questi ceti si presentano sotto le forme sociali e produttive le più svariate
Lavoratori autonomi piccole imprese occupati precari lavoratori indipendenti semi disoccupati ufficiali e totali
Dobbiamo uscire dal mito che ci è stato propinato da sociologi ed economisti
Della superiorità necessaria delle piccola impresa della superiorità indiscussa del lavoro autonomo come momento di liberazione dell'individuo e dobbiamo riconoscere che
In questo tessuto immenso
Di piccole imprese lavoratori autonomi artigiani
Lavoratori precari
Si nascondono le realtà economiche più svariate
E non manca anche una realtà molto estesa
Di lavoratori che formalmente sembrano autonomi ma in realtà hanno ancora la struttura concreta di lavoratori dipendenti solo che si trovano ad operare al di fuori delle mura aziendali
E invece di esserle legati da un patto di lavoro stabile attendono quotidianamente l'intermediario
Che venga a portare loro l'ingaggio e il pane quotidiano quindi sempre lavoratori dipendenti
E in più il danno della precarietà
Liberiamoci una volta per tutte dal mito del lavoratore autonomo che necessariamente realizza se stesso questa figura vi sarà ma non è la regola o per lo meno prima di affermarlo dobbiamo procedere a misure molto ma molto accurate
In questa ripresa di interesse per i problemi del Mezzogiorno
è inevitabile dare un'occhiata alla storia
La storia recente
Però questa storia è stata o di solito letta
Con occhiali molto particolari
è invalsa la consuetudine di esaminare il quarantennio l'intervento straordinario
Nella sua totalità come se fosse un periodo omogeneo di cui si possano raffrontare semplicemente il momento iniziale il momento finale
Senza entrare nell'analisi delle singole vicende interne dei sotto periodi molto diversi fra loro
Che lo compongono
Un semplice paragone così come ci viene proposto
Della situazione del mezzogiorno all'inizio e al termine del quarantennio di intervento straordinario
Segnala il fatto molto noto che mentre l'economia italiana ha compiuto progressi considerevoli
Di di avvicinamento verso i Paesi europei più avanzati
Le famose distanze fra nord e sud all'interno dell'economia italiana
Il divario che veniva richiamato
Con prudente distacco poco fa da Antonio Bassolino
Rimasto sostanzialmente immutato
Ma questo quadro diventa molto più significativo se noi osserviamo le vicende all'interno del quarantennio di intervento straordinario nell'ambito di questo lungo periodo
Vi è un decennio quello degli anni sessanta che si distacca nettamente da tutti gli altri perché in questi anni l'economia del Mezzogiorno
Segnala un dinamismo un'accelerazione degli investimenti che si traducono in una sostanziale riduzione delle distanze
E in questi anni
Le distanze si riducono non soltanto per quello che riguarda il reddito medio per abitante
Perché questa riduzione potrebbe essere anche dovuta come avverrà poi in anni successivi a sussidi più generosi
In questo decennio le distanze si riducono anche per quel che riguarda la produttività media per addetto cioè sul terreno dell'efficienza e non soltanto sul terreno del benessere realizzato
Oggi siamo tornati più o meno ai livelli del mille novecentocinquanta come distanze
Ma con l'aggravante di un sintomo drammatico
Che nell'insieme di questo grande progresso del Paese
Verso di avvicinamento verso i Paesi avanzati
Alla piena occupazione del Centro-Nord fa riscontro un livello di disoccupazione nel Mezzogiorno rappresenta una gravità estrema le cifre sono note a tutti
Nel centro-nord
Possiamo dire che la disoccupazione maschile sia del tutto scomparsa visto che siamo su tassi del quattro tre quattro cinque per cento e forse anche minori
E nel Mezzogiorno invece abbiamo tassi di disoccupazione maschile del quattordici quindici per cento e quando consideriamo la disoccupazione femminile varchi
Porro del Mezzogiorno
Mentre la situazione demografica nel mercato del lavoro del nord è opposta
Novecento mila persone come semplice conseguenza dell'andamento demografico lasceranno il mercato del lavoro del Nord
Oggi dicevo sembra che dopo un lungo periodo di silenzio anche la grande impresa i grandi gruppi finanziari tornerò mostrare interesse per il Mezzogiorno
In passato
Uno degli elementi che attirava la grande impresa nel Mezzogiorno era la speranza di trovare un ambiente sindacalmente più docile è un fatto questo che i sindacati hanno sempre denunciato che la grande impresa ovviamente negava
Ma che di recente è stato riconosciuto ufficialmente e pubblicamente anche dalla grande impresa
Queste sono parole
Di alti esponenti della FIAT inalare fondamentalmente agricole la manodopera si adatta più facilmente al lavoro industriale
Potranno esservi problemi sul piano tecnico ma vi sono molto minori problemi sul piano sociale
Perché il lavoro agricolo per sua natura non è contesta attivo chiusa la citazione
La grande contesta attivo la grande industria attribuisce quindi grande importanza alla presenza di lavoratori privi di spirito sindacale
Mentre il peso che la grande industria attribuisce al salario monetario è molto minore
Noi conosciamo la polemica che è stata di recente riaccesa
Sulla proposta di ripristinare le famose gabbie salariali
Su questa linea perfino la Banca d'Italia
Nella persona del governatore
In occasione delle considerazioni annuali che vengono svolte
Ciascun anno
Si è espressa in maniera ripetuta insistente è favorevole
Ma non dobbiamo lasciarci ingannare da queste richieste per quanto elevata sia la sede da cui provengono
Perché la grande impresa vuole ben altro che un piccolo sconto sul salario monetario
Ce lo confermano ancora una volta le dichiarazioni che provengono sempre dalla FIAT nell'annunciare i nuovi impianti nel Mezzogiorno
Questo queste dichiarazioni ci confermano che quello che la grande impresa intende oggi acquisire
è una più ampia manovrabilità della forza lavoro
Per gli impianti che vengono previsti in provincia di Avellino in provincia di Potenza dei richieste della FIAT sono chiare
Lavorazioni a ciclo continuo ventiquattro ore giornaliere sei giorni alla settimana compreso il sabato senza distinzione tra uomini e donne se questo verrà attuato
Le conseguenze saranno considerevoli
Verranno cancellate le norme di legge ad esempio che vietano il lavoro femminile per lei lavora il lavoro notturno per le lavoratrici
E verrà sancito in prima battuta il fatto che le condizioni di lavoro al Sud debbono essere peggiori rispetto a quelle del Nord ma
Cosa forse ancora più importante
Verrà aperta la strada per poi estendere le medesime condizioni anche agli impianti del Nord
Non dimentichiamo in tutto questo
Che la grande attrattiva che rappresenta il Mezzogiorno è rappresentata dagli incentivi finanziari
Su questi investimenti progettati sono già stati avventurate le prime stime
Ma più o meno tutte convergono nel calcolare che una metà
Un cinquanta per cento della spesa iniziale di impianto sala a carico dei fondi pubblici
In uno studio che la stessa Banca d'Italia dedicato ai problemi finanziari del Mezzogiorno
Si dice chiaramente
Anche se in un passaggio che non viene posto in grande evidenza
Che nel passato vi sono state grandi in prese che in occasione di investimenti del Mezzogiorno
Sono riusciti ad addossare i fondi pubblici fino al settanta per cento della spesa iniziale di impianto
Allora è evidente che non ci troviamo più di fronte agli investimenti privati sostenuti da denaro pubblico
Ci troviamo di fronte a investimenti pubblici e privati o forse addirittura più pubblici che privati e non si vede quindi con chiarezza perché la gestione di questi impianti
Ai quali il denaro pubblico ha contribuito in misura paritaria e forse addirittura prevalente debba essere lasciata per intero alla discrezionalità dell'imprenditore privato
Se le grandi imprese vengano nel Mezzogiorno per lucrare i benefici degli incentivi e della spesa pubblica
Non possono essere lasciate arbitro e della gestione
Devono essere anche disposte a dare in cambio qualcosa di più
Di un certo numero di posti di lavoro che poi alla resa dei conti è sempre inferiore rispetto a quello promesso
Un primo punto da sollevare nel momento in cui incentivi così cospicui vengono concessi
è che
L'industria che viene trasferita al Mezzogiorno
Deve consistere in impianti completi e non soltanto segmenti di produzione materiale trasferiti nel Mezzogiorno
Mentre poi le fasi più lucrative più qualificate dal punto di vista anche delle prestazioni lavorative
E cioè la progettazione la finanza la già alta gestione la commercializzazione
Vengono conservate del Nord
Questa pratica conferisce agli investimenti effettuati nel Mezzogiorno la natura autentica di un'operazione di decentramento
E non dobbiamo dimenticare che proprio per questa ragione
In apparenza
Ma molti la considerano una sostanza proprio per questa ragione il rendimento degli investimenti industriali del Mezzogiorno
Sembra e continua a sembrare inferiori rispetto a quelli del Centro-Nord
Questo problema del minore rendimento agli investimenti industriali nel Sud alla sua importanza
Perché uno degli argomenti che vengono avanzati contro la ripresa dell'industrializzazione del Mezzogiorno
è proprio il cattivo risultato degli investimenti effettuati nel passato
Su questa linea si muove anche la Banca d'Italia
Nello studio pubblicato l'anno scorso che citavo poc'anzi
Mentre si esclude che il basso rendimento possa essere dovuto a insufficiente produttività del lavoro perché a conti fatti il costo del lavoro per unità di prodotto risulta simile del nord e del sud
Si batte invece l'accento sul fatto che il rendimento così modesto degli Investimenti è dovuto a una deformazione nelle stesse decisioni di investimenti
I contributi gli incentivi tutti a favore degli investimenti di capitale fanno sì che si farebbe
Un privilegio per investimenti pesanti che poi risultano anche solo parzialmente utilizzati e questo darebbe luogo
Questa autentica cattiva utilizzazione delle risorse darebbe luogo ha uno scarso rendimento degli investimenti
Può darsi che vi sia qualcosa di vero quello che stupisce però e che questi illustri analisti che provengono e fanno parte di uno dei più prestigiosi centri studi del nostro Paese
Non abbiamo mai considerato il fatto palese a tutti
Che esiste un sistema di divisione del lavoro fra nord e sud che di per sé i giustifica un rendimento inferiore degli Investimenti perché gli impianti del Mezzogiorno
Come dicevo prima
Sono semplici luoghi di produzione materiale
Le piccole imprese del Mezzogiorno attendono unicamente alla confezione del prodotto
E tutto il resto dell'attività di impresa lo ripeto direzione amministrazione progettazione finanza commercializzazione
Cioè le attività più qualificati e lucrative
Vengono svolte altrove e allora è evidente che il rendimento degli investimenti nel Mezzogiorno risulta più basso perché i termini del paragone non sono omogenei
Quindi è evidente che mentre noi richiediamo una più chiara capacità di analisi prima di trarre delle diagnosi frettolose
Vi chiediamo anche un cambiamento nella struttura degli investimenti industrializzazione sì
Ma non industrializzazione incompleta non vorrei usare la parola industrializzazione dipendente perché carica di significati
Che in questo contesto non sarebbero appropriati
Ma il termine di industrializzazione incompleta
Che fa parte della strategia aziendale dei grandi gruppi e che da parte nostra va radicalmente avversata mi sembra invece un termine appropriato
Infine inoltre un'altra condizione
Da imporre alla grande impresa che si affaccia alle porte del Mezzogiorno
E bussa alla porta dei grandi incentivi finanziari
Dobbiamo renderci conto del fatto che la grande impresa di per sé non è un fattore automatico di industrializzazione indotta qui c'è un altro mito
Che dobbiamo abbandonare
Trent'anni fa illustri economisti
Di rinomanza internazionale
Ci prospettarono il meccanismo quasi automatico
Degli investimenti indotti all'Avanti all'indietro che sarebbero conseguenza spontanea della presenza di un primo investimento che risulterebbe poi matrice di molti altri investimenti concatenati
Il grande impianto consente investimenti indotti ma questi investimenti indotti non cadono dal cielo
Si producono soltanto se vi sarà un'opera di stimolo di acculturazione svolta debiti deliberatamente e con assiduità dalla grande impresa
E questo non deve essere fonte di sorpresa perché si tratta esattamente della stessa attività che la grande impresa ha svolto e svolge nelle regioni del Centro-Nord
E che non ha mai svolto nelle regioni del Mezzogiorno
Quindi se la grande impresa
Si ripresenta alle porte del mezzogiorno e chiede sussidi finanziari
La risposta non può e non deve essere negativa a priori
Ma alcune qualificazioni vanno poste
La grande impresa può avere accesso agli incentivi a condizione che si presenti come promotrice di una industrializzazione completa sotto il profilo dell'organizzazione interna e degli effetti esterni e non soltanto come operazione di decentramento che se risponde alle strategie aziendali
Questo è meritevole di rispetto ma non può richiedere il contributo che il pubblico denaro
Il problema delle imprese minori del mezzogiorno solleva evidentemente
Questioni altrettanto gravi
è stato di recente notato che nel Mezzogiorno il tasso di natalità delle piccole imprese molto elevato
Particolarmente elevato in Campania che avrebbe il tasso di natalità più alto fra le regioni del Mezzogiorno
Alcuni e ne hanno tratto la cortese conclusione
Che questo sarebbe una prova del fatto che lo spirito di imprenditorialità
Non manca nel Mezzogiorno anche io ritengo che non manchi però non ritengo che il tasso di natalità di piccole imprese sia così così elevato nei sia di per sé una prova perché questo tasso di natalità così elevato si accompagna poi a un tasso di mortalità
E di mortalità infantile altrettanto elevato innumerevoli sono le imprese che nascono e vivono meno di un anno e allora non dobbiamo chiuderci gli occhi e dobbiamo tenere presente che dietro a queste molteplici nascite di piccole imprese si può nascondere di tutto
Possono esservi vere iniziative produttive che poi non resistono alle difficoltà dell'ambiente esterno ma possono esservi anche mere operazioni speculative
Avventure industriali o addirittura operazioni di tipo clientelare o criminale
Così come non dobbiamo nasconderci che uno dei fattori di difficoltà della sopravvivenza e le piccole imprese quello del costo del denaro
è vero che le imprese nel Mezzogiorno godono di contributi a fondo perduto e di tassi di favore
Però il credito di esercizio viene concesso a tassi che sono molto più elevati rispetto a quelli del Nord nonostante un famoso articolo di legge che non ha mai trovato applicazione
E vengono giustificati col fatto che non sussiste
Fra le regioni del Nord delle regioni del Sud
La parità di condizioni l'investimento nel Mezzogiorno sarebbe molto più rischioso e questo giustificherebbe la cautela degli istituti di credito che si coprono con tassi di interesse più elevati
Ma d'altra parte non dobbiamo dimenticare che anche qui vi è un circolo vizioso tassi d'interesse elevati
Caricano le imprese di oneri finanziari molto elevati al tempo stesso i contributi a fondo perduto
Inducono a largheggiare negli investimenti di capitale ma questo carica le imprese di oneri di ammortamento molto elevati vi è quindi una distorsione implicita nel sistema degli incentivi che invita le imprese a largheggiare nelle spese iniziali di investimento e poi non li aiuta nella gestione a recuperare quelle somme che sono necessarie per ripagare l'investimento iniziale
E proprio quindi in relazione al sistema delle piccole imprese
Che una revisione fondamentale del sistema degli incentivi con un maggiore equilibrio fra incentivi per l'investimento incentivi per la gestione andrebbe studiata
Si parla oggi di un rifinanziamento della legge sessantaquattro
Le cui risorse sarebbero totalmente esaurite
è vero che la spesa prevista inizialmente dalla legge che era di centoventi mila
Mila miliardi poi ventotto mila accantonati per la fiscalizzazione degli oneri sociali ne resterebbero novantadue mila il grosso di questa spesa è stato programmato
Però le percentuali di erogazione sono molto minori
Il capitolo che risulta più largamente utilizzato è quello dei fondi per completamenti e gestione commissariale
Qui l'impegno dei fondi è completo però soltanto un quaranta per cento ha dato luogo erogazioni effettive
Le infrastrutture i progetti figlio l'azione organica seconda per l'innovazione la ricerca tecnologica impegnate per il sessanta settanta per cento
Poi da hanno dato luogo erogazioni effettive soltanto fra il sei dieci e il dodici per cento a seconda dei capitoli
Quindi ci affrettiamo rifinanziare una legge solo perché la spesa dei fondi iniziali è stata programmata ma non perché i fondi siano stati effettivamente erogati
Nonostante tutto questo
I piani che sentiamo ventilare da irresponsabili più elevati del governo sono tuttora quelli che non ci parlano gli investimenti produttivi
Ma di un programma di investimenti prioritari nelle infrastrutture e nei servizi
E affermazioni di questo genere trovano una conferma
In quella programmazione dei fondi residui della legge sessantaquattro che ricordavo adesso
Dove oltre quindici mila miliardi sono stati riservati alle infrastrutture
E se si tolgono i fondi
Il quelli riservati ai completamenti alla gestione commissariale quelli riservati ai trasferimenti alle gestioni alle regioni si arriva a un totale di fondi destinati alle infrastrutture che rappresenta tuttora
Il trentuno virgola cinque cinquanta per cento dei fondi disponibili ora noi sappiamo che la dotazione di infrastrutture del mezzogiorno e tuttora carente e insoddisfacente
Sappiamo che mentre il Mezzogiorno trent'anni fa aveva recuperato terreno rispetto al Centro-Nord rispetto alle infrastrutture ora ha nuovamente perso terreno
Però questo non significa come sembra di leggere né i propositi dei responsabili di governo che si debba nuovamente centrare il programma di intervento
Unicamente sulle infrastrutture
D'altra parte non dobbiamo dimenticare
Che esistono carenze
Palesi a tutti anche nel ruolo delle istituzioni
Di recente
Un distinto studioso re i problemi dello sviluppo regionale Giacomo Becattini
Ha proposto
Che anche per il Mezzogiorno e per la nuova industria del Mezzogiorno si tenti la carta del distretto industriale
Ma lo stesso Becattini in altri suoi studi ha mostrato che
Le imprese toscane che egli ci porta Morello non sono mai nate per generazione spontanea sono state sempre assiduamente stimolate assistite dalle istituzioni locali di tutti i generi
Enti locali territoriali istituti bancari sindacati partiti
Il ruolo delle istituzioni è sempre stato essenziale
E quindi siamo ricondotti al problema iniziale e cioè che l'intreccio fra meccanismi economici
Ruolo delle istituzioni e struttura politica è un intreccio ineludibile
Attualmente l'economia del Mezzogiorno ha trovato una sorta di equilibrio a basso livello come economia sussidiarietà dotata di una scarsa capacità produttiva e sostenuta da flussi regolari di spesa pubblica
E purtroppo anche la Società del Mezzogiorno ha trovato un suo equilibrio a basso livello dominata come da un ceto di politici amministratori mediatori
Affiancati da un gruppo nutrito gli esperti professionisti e intellettuali
Questo blocco sociale e capace di procurarsi il consenso locale
E di ottenere anche l'appoggio esterno
Questi ceti dominanti
Non possono sul piano dei fatti
Quali che siano le loro dichiarazioni
Se non essere profondamente contraria un autentico rinnovamento nel Sud
Perché costoro sanno che se l'economia del Mezzogiorno dovesse un giorno disporre di un saldo tessuto produttivo basato su un'industria efficiente
Se una classe lavoratrice stabile diventasse il nerbo della nuova società del Mezzogiorno
Quelli che oggi sono i ceti dominanti sarebbero in linea inesorabilmente disarcionare atti
Nessuna sorpresa quindi se la classe sociale che oggi controlla la spesa pubblica del Mezzogiorno
Tiene comportamenti che di fatto sono ostili all'industrializzazione ma proprio per questo l'industrializzazione deve essere il nostro primo obiettivo perché l'unica strada per capovolgere gli equilibri sociali
E per creare delle forze sociali che contrastino la degenerazione alla quale il mezzogiorno e attualmente esposto
Non basta quindi escogitare sempre nuovi strumenti legislativi
Occorre da un lato una ripresa degli investimenti direttamente produttivi occorre un coinvolgimento attivo delle istituzioni sul terreno politico amministrativo economico
E occorre anzitutto suscitare la volontà organizzativa di quelli che saranno gli stessi protagonisti di questa battaglia che sarà una battaglia economica e anche soprattutto politica
E cioè i lavoratori del Mezzogiorno attualmente dispersi disorganizzati ai quali bisogna mostrare una possibilità di risveglio e ridare una speranza di rinnovamento
All'Era ora di democrazie mezzogiorno
Credo che avvertiamo tutti che si è rotto qualcosa di profondo nel tessuto democratico del Mezzogiorno
E proprio mentre il Sud più che in qualsiasi altro periodo la sua storia sembra integrarsi nello Stato nazionale
Mai così e incrinato il senso il valore dello Stato nel Sud
Anzi dobbiamo dire che mai come oggi il Sud si sta allontanando da una percezione moderna dello stato di diritto
Io sento il bisogno come tutti credo di un aggiornamento di analisi sulle questioni nella democrazia nel Mezzogiorno
Con alcuni segretari regionali del Mezzogiorno abbiamo avviato una riflessione
Che credo debba continuare
Perché l'impressione che siamo di fronte ad una inedita formazione economica sociale che regola il Mezzogiorno in maniera del tutto originale rispetto al resto del Paese
Io direi con una battuta che lo Stato è la forza e la tragedia del Mezzogiorno
E quindi se vogliamo parlare della tragedia del Mezzogiorno
Credo che sia opportuno partire da quella che è la sua manifestazione più evidente cioè la presenza di una particolare criminalità e vorrei partire da qui per discutere di democrazia nel Mezzogiorno
Io credo che sia ora di smetterla con riflessioni sulla criminalità mafiosa camorristica separate da una riflessione sulle condizioni attuali economiche sociali e civili del Mezzogiorno contemporanea
Si deve prendere atto che le mafie non sono variabili indipendenti dal tipo di sviluppo o meglio dalle trasformazioni che ha conosciuto il sud d'Italia negli ultimi anni
E poiché le trasformazioni sono state pilotate guidate determinati dall'intervento pubblico le mafie non sono variabili indipendenti dall'intervento dello Stato nel Mezzogiorno
La mafia o le marce in questo senso diventano una questione eminentemente statale cioè pongono una riflessione aggiornata sullo stato più che qualsiasi altro se no
è questo il punto di fronte al quale tutte le analisi criminologiche si ferma no tranne forse qualche ultima riflessione della rivista Meridiana e giustamente si fece
Ma di fronte a questo punto non può fermarsi una forza politica come la nostra
Che forse nel passato ha avuto timore che una spinta su questo tasto potesse fare identificare esaurire la questione meridionale nella questione criminale
Oppure di banalizzare semplificare o rendere troppo meccanico il raffronto tra base economica e sociale presenza malavitosa
Ora di fronte a tutte le analisi tentate alle strategie diverse messe in campo e tutte fallite
Queste nostre preoccupazioni debbono lasciare il passo ad una ricerca più libera
Se non vogliamo confondere quello che ne vogliamo che sia il Mezzogiorno per quello che effettivamente e purtroppo continuerà ad essere
Io credo che dobbiamo partire dai punti più semplici di analisi considerati tanto scontati che spesso non vengono neanche presi in considerazione
Innanzitutto si deve ricordare che in tutta l'Europa sviluppata fenomeni mafiosi di tale importanza e pericolosità si sono determinati solo in Italia
E in Italia si sono localizzati particolarmente in tre regioni meridionali
L'Italia è cioè una nazione a forte presenza mafiosa che si concentra soprattutto nell'aria meno sviluppato più arretrato del suo territorio
Dunque è evidente che il fenomeno mafioso camorristico a che fare con il particolare sviluppo della nostra nazione
Sviluppo duale o come altro si vuole dire e a che fare con una specifica questione meridionale
Negare questo dato sarebbe assurdo e antistorico
Ma anche chi condivide questo punto di approccio sottolinea poi due elementi che hanno determinato il peso la forza attuali dei fenomeni mafiosi il peso della tradizione da un lato il traffico della droga dall'altro
Due elementi assolutamente da non trascurare ma resta da spiegare perché altre tradizioni criminali soprattutto in altre grandi città d'Europa
Sono scomparse con l'evoluzione moderne mentre da noi non hanno trovato significativi ostacoli nell'evoluzione moderna ma anzi addirittura una valorizzazione e perché mai il traffico dalla droga non ha sviluppato e prodotto nei luoghi di consumo organizzazioni criminali di pari pericolosità e forza rispetto a mafia e capo
Insomma il punto su cui tutte le analisi si fermano è questo
E se la criminalità mafiosa camorristica fosse invece uno degli esiti certo patologici ma uno degli esiti delle trasformazioni statalista del Mezzogiorno
Trasformazioni che alcune parti hanno ulteriormente rafforzato e ammodernato criminalità già forti e radicate come la mafia siciliana
In altre hanno evocato richiamato in vita tradizioni che o sembravano ormai spente come la camorra o sembravano incapaci di reggere fuori dal loro ambito ristretto come la 'ndrangheta
E in altre invece hanno addirittura avviato un ciclo mafioso senza stabilire dice tradizioni come oggi la pulizia
Dunque la mafia la possiamo leggere anche come spia violenta di quanto è avvenuto nel tessuto economico sociale e né i valori dominanti del Mezzogiorno Contemporary
In questo senso le mafie sono figlie della modernità e non del passato
Ed è questa modernità che ha valorizzato e capitalizzato la tradizione e ha consentito di andare oltre i confini della propria tradizione
Perciò le mafie non sono semplicemente un ostacolo allo sviluppo questo è fin troppo evidente ma sono messe una conseguenza di un certo tipo di sviluppo
Nel corso degli anni noi abbiamo avuto tre diversi approcci al fenomeno mafioso
Abbiamo considerato per un periodo la mafia come sistemi eversivo
Abbiamo poi considerato la mafia come anti-Stato
E infine abbiamo considerato la mafia come un fenomeno nazionale e non più solo meridionale
La prima interpretazione cioè marcia come sistemi eversivo
Si è scontrata con una con genialità della mafia con questo sistema
Di cui anzi si pone non come forza eversiva ma di lettura come forza di conservazione la mafia è una delle principali forze di conservazione dell'attuale sistema nel Mezzogiorno
Anche quando abbiamo parlato di mafia come fenomeno di interesse nazionale
Lo abbiamo fatto certo per cogliere un fatto evidente
O come alibi
Quasi per dire non è più solo il Mezzogiorno dunque non insistete sull'analisi del Mezzogiorno
Ma anche come forzatura democratica perché l'intero Paese se ne occupasse l'abbiamo detto quasi per dire bene non è un suo problema solo meridionale occupata neanche voi ma dire che la mafia sia un fatto nazionale cioè che riguarda nello stesso modo
Per la sua pericolosità o importanza regioni del nord e il sud credo che sia un assoluto esagerazione
Io sto parlando del termine Massiah mettendo insieme tre diversi fenomeni
Che non sono semplici variabili regionali hanno loro fatto specifico ma c'è un punto che li unisce me li fa chiamare mafie perché entrambi questi fenomeni entrambi tutti e tre questi fenomeni sono presenti fortemente nel Mezzogiorno e si sono rafforzati con questo è dentro questo mezzogiorno questo il tratto che mi fa unificare i tre fenomeni criminali
Sull'espressione anti-Stato ha già detto il compagno Bassolino
Io vorrei aggiungere che le ma la mafia per molti versi sembra essere un elemento costitutivo fondante del moderno sistema di organizzazione dei rapporti politici nel Mezzogiorno
Quindi dobbiamo dire che tra una criminalità tipica di società molto sviluppata che potremmo chiamare canta asterismo
Tra una criminalità tipica di societas sottosviluppate la criminalità di tipo mafioso sembra essere una terza variabile cioè criminalità di società ed economia regolate politicamente
Oppure sta attualmente un po'Occidente è un po'da Paesi socialisti
La storia del Mezzogiorno contemporaneo può iscriversi forse a pieno titolo dentro il fallimento dei tentativi politico statuali di guidare la società e l'economia
Queste società sono esplose
Entrambe ma mentre il il resto dell'Europa esploso per tante ragioni
Ma per una essenziale per assenza della libertà il Mezzogiorno esplode per via criminali anzi la sua esplosione diventa implosione criminale
Riflettiamo su un altro dato
L'attività mafioso delinquenziale è solo una delle forme con cui si presenta l'illegalità nella realtà meridionale anche se quella più appariscente dramma
Dobbiamo dire che esistono nel Sud altre forme di illegalità
Molto più estesa del passato
Per cui il campo della illegalità non è più il monopolio della criminalità e quindi lo dobbiamo cominciare a separare ciò che è illegale da ciò che è criminale non sono più la stessa cosa almeno non lo sono più da un lungo periodo
E anzi dobbiamo distinguere tra illegalità violenta e illegalità non violenta
Nel campo della illegalità sono entrati attività del tutto nuove e che non hanno niente a che fare con la tradizione
Un tempo era illegale tutto ciò che aveva a che fare con il vizio e con il suo controllo prostituzione adatte contrabbando droga
Oggi il campo della illegalità si è riempito di attività che hanno a che fare con l'economia pubblica con le attività economiche degli enti locali e con altro al punto che si può tranquillamente dire che c'è nel Sud un'economia amministrativa illegale
Estesa più che in qualsiasi altro periodo storico e nel Sud forte più che in qualsiasi altro luogo del Paese
L'illegalità dunque perso la caratteristica delinquenziale
E se connotata invece come una sfera legittima dell'agire politico e non necessariamente legata ripeto al divorzio
Come si può ben vedere questo cambia radicalmente il senso comune del cittadino verso l'illegalità
Da Sfera legata al controllo del vizio da Sfera legata alla sopravvivenza di scelti senza risorse occupazione come a Napoli città l'illegalità è diventata sfera non di ceti marginali ma terreno d'azione dice chi altri e sperano legata alla necessità del vivere quotidiano ma spera di promozione sociale
Io credo che sia si sia poco indagato su questo radicale cambiamento del valore d'uso della parola illegale
E c'è di più
Oggi la criminalità occupa una fetta abbastanza estesa di economia legale anzi di una particolare economia legale quella che ha che fare con le commesse e gli appalti pubblici
Quelle che sono condizionate dalla decisioni ed alle autorizzazioni pubbliche cioè la criminalità ha cominciato ad occupare quei posti e quei comuni
Un tempo monopolio di una particolare borghesia che nel Sud e vissuta sempre attorno all'uso degli appalti pubblici del ciclo edilizio controllato politicamente
Quando parliamo di criminalità imprenditrice dobbiamo ricordare che se vive a ridosso delle commesse pubbliche e non ha dato vita nel Sud
Ad una particolare innovazione imprenditoriale se per questo intendiamo il campo delle nuove tecnico delle nuove tecnologie o dei nuovi impianti
E insomma del senso comune del cittadino meridionale è molto labile il confine tra legale e illegale si è riferito alle attività economiche che producono reddito e di uscita sociale
Anzi dobbiamo cominciare a dire che si è costruito un unico sistema illegale molto esteso molto ampio un unico sistema illegale a doppia regolazione una politico istituzionale l'altra criminale
Cioè bisogna prendere atto che il campo delle illegalità si è steso proprio quando l'economia e la società meridionale sono regolati per via politica istituzionale quando è povero e debole l'apparato produttivo e non esiste una forte e consistente Società Civile
Cioè quando e al mercato si è costruito il mercato politico ed è cresciuto il controllo politico delle risorse e si è ridotta la democrazia istituzionale
Ecco basta pensare al dato la camorra imprenditrice diventata tale dopo il terremoto del mille novecentottanta
E se per la mafia siciliana il terremoto del Belice non ha avuto una straordinaria importanza nella sua evoluzione moderna per la camorra campana invece i flussi di risorse del terremoto
Parliamo di cento chi cinquanta mila miliardi cioè quasi metà dell'intero intervento straordinario dei prossimi per il decenni centoventi mila miliardi di cui ha parlato più compagno Graziani ecco una parte di queste risorse è diventata la forza della campo
E insomma bisogna dire che le istituzioni si sono dimostrate le condizioni più congeniali alla sua espansione e alla sua accumulazione
Comportamenti clientelari e comportamenti mafiosi sono due forme diverse scene
Nessuno di noi le deve identificati ma sono contigue
E se non hanno totalmente non sono dopo totalmente sovrapponibili ma nemmeno totalmente separati
E c'è un punto che li unisce
Il punto che riunisce questo la concezione dello Stato che viene da citiamo
Perché sempre nel Mezzogiorno sono stati i ceti alti a dare il senso comune agli altri a tutti gli altri settori della società
è il punto che riunisce è che i ceti alti privatizza hanno tutto ciò che
Questo è il punto che comincia a unire sistema clientelare e sistema criminale
Cioè privatizzare tutto ciò che è pubblico
L'uso discrezionale o di parte di tutto ciò che è di tutti
E bisogna dire che alla privatizzazione di ciò che è pubblico per via politica corrisponde una privatizzazione di ciò che è pubblico per via criminale
Quindi la mafia le macchie sono criminalità ad accumulazione anche pubblica e non trovano nessun ostacolo né morale né culturale né di altro tipo
Punti di esistenza sono molto esigui anzi a volte sono semplicemente individua
Ecco perché questo sistema espone ancora di più coloro che dentro l'attualità e cura del gioco cercano di cambiarle
Perché di fronte a mafiosi che cercano di occupare spazi pubblici chi si oppone ritiene non che lo fa in nome di interessi generali ma chi si oppone
Si intende che lo fa soltanto per riservare una parte di queste risorse a se stesso alla sua parte politica
Ecco io ritengo che dentro questo sistema di cose questo modello di Stato è impossibile una strategia vincente di lotta alla mafia
Alla mafia che privatissimo criminale la società meridionale oggi non è in grado di contrapporre una cultura degli interessi generali una cultura dello Stato come garanzia dei diritti opportunità per tutti
Oggi lo Stato la società meridionale contrappone solo il privatissimo politico istituzionale al privatissimo criminale
E spesso la guerra che dallo Stato si lanciano contro le criminalità
Assumono solo il senso di abbassare l'allarme sociale o di ridurre la conflittualità sulle risorse pubbliche
In altre parti d'Italia al privatissimo criminali si è in grado di contrapporre la cultura del lavoro dell'impresa la cultura dei diritti dei doveri una forza autonoma di una società civile ricca e articolata
Nel Sud d'Italia questo non c'è ed è questa la moderna tragedia del Mezzogiorno
Anzi in altre parti dell'Occidente sviluppato alle prese con forti criminalità organizzata si segue un altro principio regolativo del rapporto con queste forze
Cioè quello di assegnare loro un campo di azione una sfera di influenza determina ricorderete che in America si sono costruite vere e proprie città del gioco e si è consentito il dominio su di esse della malattia
Non sto certo proponendo nessuno di queste cose però negli Stati Uniti d'America succede che quando queste forze oltrepassano il campo loro destinato si sta ora una lotta dura e senza quartiere
La rottura delle regole del gioco dovuto allorché la pressa mento del confine assegnato alla criminalità consente a tutti in America perfino in America di farsi Stato e la lotta contro non conosce significative defezioni
Perché in Italia del sud soprattutto soprattutto nel Sud o questo non è possibile che lo Stato in tutti i suoi apparati in tutte le sue espressioni in tutti i suoi uomini ingaggia una lotta contro perché lo Stato nel sud è la politica sono i partiti e quasi soltanto in essi si identifica perché dunque lo Stato nel sud è uno degli agenti di comportamenti illegali
E dunque chi lo rappresenta nelle istituzioni non ha tutta la legittimità per far
L'illegalità dunque avviene a partire dallo Stato e si propaga nell'ordinamento economica e sociale deve intanto cultura cioè legittimazione di comportamenti
Criminalità dunque
Non dobbiamo leggerla come dentro i codici culturali della società meridionale non è vero che la società meridionale per la sua cultura debba produrre criminalità questo non ebbero più perché laddove in altri Paesi del Mediterraneo parole come omertà parole come lealtà rapporti cultura familistico o altro che le scienze sociali hanno inventato bisogna dire perché laddove prevalgono anche cultura di questo tipo non c'è la mafia
Io dentro ritengo dunque perché noi non possiamo più leggere la mafia dentro i connotati genetici della società meridionale
Ma dobbiamo leggere la mafia dentro i codici culturali che l'intervento dello Stato ha imposto alla società meridionale
Ecco io ritengo che questo è il punto nel sud non c'è più completa identità tra stato e legalità collettivo
E c'è invece una inevitabile una esce invece una totale commistione tra bene pubblico ebbene privato
Lo Stato nel sud e di parte e vince chi è in grado di farlo far determinare il peso dello Stato dalla sua parte
Quindi o ci convinciamo che questo modello di Stato nel Mezzogiorno questo particolare modello regolativo della società meridionale è uno dei principali responsabili dei modelli legali che si diffondono in tutte le pieghe della società o credo noi non comprendiamo a fondo
Il maggio giorno moderni
Non è la cultura mafiosa camorristica pervasiva
Capace di coinvolgere ampi strati della popolazione questa è una conseguenza del fatto che la cultura mafiosa non sembra del tutto estraneo ai valori ordinatori della società meridionale a forte influenza dello Stato
Dobbiamo dunque amaramente a prendere atto che il privatissimo statuale che regola il Mezzogiorno ed in forma di sì i valori la cultura il senso comune del cittadino meridionale
E dentro questo brodo di cultura che le mafie trovano ospitalità e non vengono respinte come qualcosa del tutto estraneo e la combattere con tutte le forze
Io ho finito con un'ultima osservazione
Ho già detto che tradizioni mafiose
Nata e cresciuta in contesti del tutto diverse non sono state superate o emarginate dalle trasformazioni intervenute innanzi hanno avuto un loro habitat naturale
Io ritengo però che non si debba parlare di continuità o di evoluzione del fenomeno mafioso ma se posso usare questa espressione si deve parlare del Mezzogiorno contemporanee di rinascita di rifondazione del fenomeno mafioso
Alla fine di una fase di trasformazione del Mezzogiorno
Io ritengo cioè che proprio le politiche pubbliche
Al Cop al posto di assestare un colpo vigoroso ai retaggi feudali del Mezzogiorno hanno invece contribuito con tanta facilità a trasportare i retaggi feudali dentro le istituzioni della modernità
Dunque in questo senso mafia e camorra non sono retaggi feudali sopravvissuti alla modernità sono invece forme alimentate entrata nella modernità su sollecitazioni e anzi il suo accompagnamento dello Stato
Dunque questo il punto
Io ritengo che da questo punto di vista l'intervento dello Stato certo compensa risarcisce
In qualche modo cerca di alleviare le difficoltà economiche del Mezzogiorno e ho parlato in questo senso di forza dello Stato nel Mezzogiorno
Ma l'intervento lo Stato sta togliendo l'anima al Mezzogiorno perché Ascoli indicizzato alle masse
Le masse nel Mezzogiorno non si organizzano più collettivamente perché rivendicano bisogno ma le masse nel Mezzogiorno sono la persona individuale che chiede al politico e allo Stato
Bisogna chiederci compagni perché
Da vent'anni in studio non esplode
E proprio negli ultimi vent'anni che c'è la massima forza del sistema politico del sistema criminale
Bisogna dunque dire che quando più alto e l'uso politico delle risorse lo Stato nel Mezzogiorno tanto più si abbassa la politicizzazione delle masse
E quindi chiudo gli istituti democratici nel Mezzogiorno sono istituti disponibili citazione delle masse
E su questo noi dobbiamo riflettere
E dobbiamo riflettere su alcune delle nostre grandi riflessioni sul Mezzogiorno
Di quelle grandi riflessioni che abbiamo fatto sullo stato ne abbiamo parlato di decentramento come strumento la democrazia abbiamo parlato delle Autonomie locali come allargamento la democrazia io credo che la sinistra deve prendere atto che nel Mezzogiorno dentro questo quadro non c'è autonomia venga se l'autonomia si identifica con le istituzioni così come su e bisogna cambiare il
Fronte più stato meno Stato dobbiamo dire abbiamo bisogno di un altro stato nel maggio
E dobbiamo dare un grande respiro riformatore alla lotta alla mafia
Non si può più identificare la lotta alla mafia come questione criminale a cui aggiungiamo poi le questioni politiche il resto è tutto uno
E quindi dobbiamo dargli il senso di una lotta per la riforma democratica dello Stato la lotta alla mafia non è separabile da un nuovo principe ispirati Ivo regolativo della realtà meridionale
Io ne indico due e finisco tutte le regolazioni dalla Società Meridionale sono fallite la regolazione statale la regolazione illegale la regolazione criminali
Quella che è mancata da sempre nel Mezzogiorno e la regolazione del lavoro dell'impresa e dei diritti e io credo che nel Mezzogiorno dobbiamo batterci perché sia regolato il Mezzogiorno dall'impresa dal lavoro ed è di tutti
L'altro punto e che noi dobbiamo ridare alla battaglia del Mezzogiorno il senso di un cambio di civiltà per tutto il Paese il senso cioè di una vera e propria rivoluzione democratica
E dobbiamo noi combattere fortemente anche se il termine può sembrare esagerato questa dittatura dello Stato sul Mezzogiorno
Come è tutto un problema da aprire e su cui discutere io termino proponendo una cosa
Facciamo un rapporto annuale sulla democrazia nel Mezzogiorno facciamolo noi del PDS
E facciamo da ridosso del rapporto Svimez cerchiamo noi voi a quella cultura democratica nel Mezzogiorno che da anni punta ad un nuove forme economiche nel Mezzogiorno cerchiamo di affiancare come quell'economia che la Svimez indaga che effettiva sulla democrazia e sulla mancanza di libertà nel metro
Possiamo a questo punto da aprire la discussione
Raccomandando coloro che interverranno di cercare di non superare il tempo di un quarto d'ora possiamo iniziare subito dando la parola a Silvano Andriani
Ma io sono diciamo largamente d'accordo
Con le cose che sono state dette nelle federazioni
Vorrei fare tre considerazioni sul tema
La prima riguarda diciamo un po'le cose che ha detto grazie
Io non ho mai io sono di quelli che sono sempre stato convinto che un problema di industrializzazione fosse ineludibile
Nel nell'approccio alla questione del Mezzogiorno anche durante diciamo gli anni nel quale invece si è cominciato a mettere in discussione
Questa quest'approccio
Penso che piuttosto la discussione dovrebbe oggi riguardare
I possibili modelli di differenziazione e anche diciamo
La differenza fra i modelli che possiamo proporre oggi a quelli che in qualche modo venivano proposti negli anni Sessanta e settanta
In fondo
Graziani a evocato
Un dibattito che già c'era quell'epoca grande impresa mi cattedrali nel deserto
Piccola impresa che poi diciamo è stato stati già teorizzata attraverso la via Adriatica negli anni settanta ognuno di questi due approcci è stato criticato ha mostrato
I suoi limiti io penso che oggi dove lo mette in evidenza innanzitutto un differente rapporto tra sviluppo industriale e terziario
Nei modelli che possiamo pensare oggi rispetto a quelli che venivano polsi spezzati allora ma direi che tutto sommato guardando il Mezzogiorno oggi
Diciamo
Ritenendo peraltro valide una serie di lo sconsiglio azioni di ha fatto le aziende noi dovremmo individuale che esiste però una realtà differenziata
Esistono aree dove un certo sviluppo industriale già si prodotto siamo anzi di fronte a fenomeni interessanti altre aree un po'più arretrate altre aree dove questi processi non sono neanche
Iniziati in cui credo che sia possibile pragmaticamente
Immaginare tipologie diffuso di l'intervento modelli Diversity queste a cioè sono alcuni dei quali bisogna diciamo operare perché nasca distretto industriale perché esiste già un tessuto che sia andato creando e si tratta semplicemente di rafforzare tutti gli elementi di integrazione che esistono in queste realtà che stanno emergendo altre dove invece non è cominciato niente e e più importante invece fare interventi massicci dall'esterno magari quindi io su questo punto manterrei diciamo un atteggiamento pragmatico anche nella scelta degli strumenti
Seconda considerazione
Quale sto quali strumenti ora qui io non riprendo anche di strumenti andrebbero differenziati
Qui c'è Brancati che sta sostenendo ma con grandi documentazione come non esiste d'incentivazione
Perfetto assoluta bisogna scegliere dei Knicks io non voglio dilungarmi su questa cosa che pure c'è sopra seppure poi molti portrait
Vorrei piuttosto vedere una questione si sta riaprendo un dibattito se intervento straordinario si oppure no
Ecco io questo diciamo è già un discorso che c'ha prossima al problema del istituzionale del modello istituzione perché io vorrei che alla fine cercassimo di capire quali la ratio del nocciolo di questo dibattito sull'intervento straordinari
A mio avviso non ha proprio senso continuare a insistere su sta concetti di Stato degli indaghi età legati a dimensione quantitativa dell'intervento se le risorse sono aggiuntive o sostitutive questo
Questo dibattito secondo me non ha assolutamente senso e un dibattito che è servito soltanto a mistificare
La reale questione quando siamo in presenza di una redistribuzione che si aggira su cinquanta sessanta mila miliardi l'anno fra centro nord e sud discutere se certi interventi sono aggiuntivi non sostitutivi secondo me non ha assolutamente seduzione
La ratio dell'intervento straordinario da quando è stato proposto da da Saraceno Sebregondi poi riformulato la Pastore mi riferisco diciamo ai teorici più
Più avanzati coerenti diciamo della di quelli che hanno governato era legato non tanto al trasferimento aggiuntivo di risorse che poteva benissimo essere fatto attraverso i canali normali non c'è assolutamente bisogno di nessuna straordinarietà se si voleva dare più quattrini
è l'allegato al all'idea di un trasferimento di risorse organizzative di risorse progettuali di risorse di programmazione che si ritenevano carenti nel Mezzogiorno questa è stata secondo me la il vero nocciolo della filosofia dell'intervento straordinari che tra l'altro come dico da Graziani ha avuto alterne vicende perché per esempio negli anni settanta ancorché in una cosa non sia stata proclamata e teorizzata fosse lo strumento principale l'intervento straordinario state le partecipazioni statali cioè e attraverso le partecipazioni statali e una strategia di interventi di investimenti massicci che si è immessa capacità imprenditoriali e organizzativa
Nuova nel Mezzogiorno con gli esiti che oggi che oggi sappiamo
Il problema è di vedere se questo meccanismo a cosa portento
E se questo meccanismo Mario ora io credo che si debba negare nella sostanza la necessità di un ulteriore intervento straordinario proprio perché i fatti ormai quarantenne di esperienze hanno dimostrato che questo intervento così come è stato e fallito rispetto all'obiettivo principale che si era dato quello di scomparire perché la logica era immettiamo dall'esterno queste capacità e se poi si svilupperanno in blocco sicché questi intervento dovrà mano mano
Scompare la la realtà è che questi quella i caratteri straordinarietà e di centralità dell'intervento andato rafforzando sì nel costo del sette del tempo e ha delineato un certo modello istituzionale poi organizzativo che e quello che abbiamo sotto gli occhi quindi secondo me diciamo questa la filosofia del dell'intervento straordinario da contestare te il nome di un modello istituzionale diverso
Di un modello redistributivo e di un modello istituzionale diversi da quelli che abbiamo o
E vengo all'ultima considerazione che in qualche modo raccoglie le due prescelte
Io sono posso presso di non avere sentito stamattina porre come uno dei punti centrali
Del problema del meridionale appunto questo aspetto che la redistribuzione
Secondo me e proprio intorno a questo fenomeno per cui ogni anno sessanta mila miliardi
Di
Di lire circa si trasferiscono dal centro nord al sud
Che ruotano poi una serie di fenomeni che sono le lega nord e i fenomeni mafiosi eccetera eccetera che sono stati ricordati alzo naturalmente la redistribuzione c'era anche prima
Però va analizzata nelle sue componenti siamo di fronte a un mutamento qualitativo negli ultimi dieci anni
Di questo processo redistributivo che è connesso a quei mutamenti qualitativi dello sviluppo che Sales adesso ricorda
Negli anni settanta Graziani ce l'ha detto la ridistribuzione sì estrinsecava innanzitutto cioè la componente più dinamica era investimenti pubblici fatta attraverso le partecipazioni statali fatale la cassa e mezzo era questa la componente determinante
Via via abbiamo diciamo che la visione sempre più strette caratterizzata da trasferimenti agli individua le persone oppure alle singole imprese
Con quell'eccesso di contributi e di incentivazione che poi procura tutte le distorsioni siamo di fronte a un mutamento qualitativo e diciamo di una redistribuzione che sempre meno si dà l'obiettivo di invertire il processo di allontanamento fra nord e sud è sempre più in qualche modo ha tentato di colmare in termini di distribuzione del reddito un divario che diventava poteva diventare esplosivo anche dal punto di vista dell'unità
Politiche del Paese
Allora diciamo tra le cose da fare e vengo alla conclusione io io comincio intanto a pensare questo
Se non debba essere
Questa è la prima questione se non debba essere
Un obiettivo per la sinistra in questa fase quello di rendere esplicita fino in fondo
Questo meccanismo di redistribuzione
Che oggi è tutto implicito non si qualche chi volesse ritrovarsi la contabilità nazionale
Chi lo volesse ritrovare questo meccanismo di non lo so
Va ricostruito va ricostruito è stato fatto
Ecco io mi chiedo se non debba essere un obiettivo della sinistra quello di intanto cominciare a produrre da sé e poi spingere perché venga inserita nella contabilità nazionale una esplicito capitolo che descrive i meccanismi redistributivi fra centro nord esso
Tutti no quelle all'impresa l'intero meccanismo redistributivo tra centro nord e sud
Allo scopo di capire quante risorse vengono redistribuiti a chi vengono redistribuiti da chi vengono retribuiti con quali risulta
Dopodiché ovviamente si contrappone un altro modello redistributivo perché il problema ovviamente non è di ridurre la rissa la redistribuzione in questa fase mai di cambiarne qualità e finalità
E soggetti secondo me è la parola chiave a questo punto diventa contro controllo dei processi redistributivi nel loro complesso e controllo
Poiché i singoli canali attraverso i quali vengono distribuite le risorse controllo di efficienza e di efficacia di legalità ecco se questa non mi sembra un idea chiave
Che deve essere appoggiata a un processo di decentramento
Sostanziale perché noi non possiamo più continuare in uno stato che per redistribuire venti preleva c'è
Cioè preleva tutto e poi dice tanto attenta a tappe e trattate no toga I uno Stato che si deve redistribuire venti prelevamenti
Il resto ognuno se lo prende da sé ed è responsabile e i poteri locali quelli meridionali soprattutto devono essere responsabilizzati a un processo di prelievo che dev'essere trasparente anche per quanto riguarda l'otto perché non dobbiamo dirci la verità
La Mezzogiorno si pagano tariffe pubbliche che sono il rapporto da uno a cinque rispetto a quello che si paga nel centro nord e imposte locali che sono da un rapporto il rapporto da uno a tre no io voglio e devo redistribuire ma il potere locale deve essere corresponsabilizzare come il processo di preleva delle risorse oltreché nel processo chiuso
Delle risorse insomma questo sistema di potere ammesso in discussione
Anche concretamente da
Dunque e poi se diciamo qui IP i gli enti locali non hanno capacità di governo
Io va be o faccio altre critica Becattini però rispetto a una a un governo di sinistra prendere atto che oggi come sono i Comuni Regione due giorni non riuscirebbero a governare
Quei processi di espansione e per me è semplicemente un motivo per dire che bisogna cambiare maggioranza non per abbandonare questa questa di per me è un motivo per dire va be sì proprio perché sarebbe necessario aveva anche modelli di industrializzazione
Basati su informazioni di sistemi abbastanza integrati
Che questo richiede un certo tipo di politiche pubbliche è giusto che si son viste in Emilia eccetera eccetera benissimo e questi non son capace Scampia perché devo dire allora siccome questi non son capace io rinuncio
Naturalmente questo non esclude poi altri
Modelli di industrializzazione
E vengo a un interrogativo un po'provocatorio
Però è una cosa che io mi sto chiedendo
In questa situazione che si sta determinando ormai negli ultimi anni per cui questo meccanismo redistributivo e il modello istituzionale
Che lo governa
Non provoca lascia cioè provoca un rafforzamento del consenso dei partiti che gestiscono il processo nel nell'Italia meridionale e una rottura
Nel centro nord che si sta manifestanti mi chiedo se perché adesso
Il problema né meridionale non debba soprattutto essere riproposto nel Mezzogiorno attraverso uno shock estetico
Cioè se non doveva esservi proposto dal centro nord
No Michel no è un problema strategico che dobbiamo io sono non mi sto convincendo sempre di più così ieri soltanto che dovrebbe essere un'opposizione di sinistra governare questo processo di rimessa in discussione del modello redistributivo piuttosto che essere per lei
Però assumendo gli e gli elementi di verità che le lega dicono perché ci sono elementi di verità inutile non possiamo semplicemente esorcizzare e però finalizzando le alla costruzione di un altro modello redistributivo quindi di un altro sistema istituzionale
Alla ridefinizione del patto che unisce il centro nord al sud piuttosto che a scassare il patto che unisce in Nord Sud però io sono convinto che oggi un intervento di shock esterno sia poi mette in Emilia però allora bisogna avere una strategia meridionale nel centro nord
Questa è la conseguenza di questo il che non vuol dire che poi nel Sud non si possa fare niente io in questo sono d'accordo
Con cosa che a Bacoli da ascritto
In un recente
Articolo su politica ed economia ci sono una serie di problemi connesse a queste cose tematiche sulle quali è possibile sin d'ora
Problemi di regimi di appalti controllo della spessa
Tutta una serie di problemi che si pone a livello locale eccetera sui quali batteria figlia accesa l'attenzione io non sono affatto convinto che la denuncia sia il contrario della cultura di governo si denuncia un certo modo di governare per proporre un altro modo di governare
La parola ora a Pino Soriero seguirà Pietro Ingrao
Io
Esprimo apprezzamento per
Questa occasione
Che riflessione di dibattito
In effetti c'è bisogno di rilanciare
Una forte riflessione a sinistra
Per
Uscire non solo definitivamente dalla cultura del consociativismo verso il Mezzogiorno
Ma anche
Dalla rincorsa delle mode o della risposta alle mode
Ho apprezzato l'impostazione data da Bassolino Graziani e sale S
E i punti cruciali che hanno esposto la questione politica del Mezzogiorno
Il tema dell'industrializzazione
E sale sì con molta forza il tema dell'autogoverno del Mezzogiorno
Dicevo uscire non solo dal consociativismo ma anche
Dalle
Difficoltà che ci pongono i problemi che scoppiano
Al sud e al nord
Perché sono anch'io d'accordo con
E Andriani che c'è bisogno di una strategia verso il Mezzogiorno
Ma forse non perché debba venire dal nord perché c'è bisogno di una strategia delle PDS
Verso il tema
Del Mezzogiorno
E della tenuta unitaria di una nazione
Graziani ha parlato delle radici sociali della disgregazione
E
Dati i limiti di tempo dico subito che sono completamente d'accordo
Che una risposta di fondo
A questa disgregazione sociale va data attraverso un progetto forte di sviluppo delle forze produttive meridionali ed un rilancio del tema dell'industrializzazione e naturalmente di una nuova industrializzazione
Alle soglie del Duemila
Ma voglio richiamare un punto che considero cruciale
Lo ricordava un momento fa Isaia Sales per comprendere bene come si continui a disgregare
La struttura sociale del Mezzogiorno è perché riesce a stare ancora così coesa
Perché sotto la pelle del Mezzogiorno vi sia ormai una micro conflittualità diffusa
E perché questi conflitti non riescano ad esplodere
Non non ripropongo temi più di fondo che vuole Bassolino richiamava l'esigenza di una strategia
Unificante delle grandi forze sociali oltre che politiche a incominciare dal sindacato m'interessa qui porre un tema se l'attuale forma di governo del Mezzogiorno
Non si è ormai diventata componente strutturale della disgregazione
Sia dal punto di vista della espressione del potere mafioso sia dal punto di vista della dislocazione
Dei rapporti tra potere mafioso e potere politico
Pongo questo tema con forza perché ritengo che noi dobbiamo dal Mezzogiorno anticipare una riflessione sulla riforma istituzionale proprio nel momento in cui la formazione recente dell'ultimo governo Andreotti
Si è risolta tutt'altro che in una riflessione originale sulla riforme istituzionali
Brevemente
Dobbiamo avere chiaro che il blocco tra mafia politica ed affari
Riguarda ormai interi nuclei di spesa pubblica e di investimenti pubblici verso il Mezzogiorno
Che le lobbies politico affaristiche nel mezzogiorno e non siano più casi enucleati lì da un contesto ma riguardino la forma diffusa del governo istituzionale nel Mezzogiorno
Ed anche i limiti di una nostra azione di governo o di una nostra azione istituzionale nei ruoli di governo o di opposizione
Deriva dal fatto che noi rispondiamo di rimessa a quella che invece è una vera e propria strategia di centralizzazione del potere
Che non è questione che riguarda solo il Mezzogiorno ma che rientra in quella idea di risposta neo autoritaria alla crisi della Prima Repubblica di cui tanto si parla in questa fase
Vediamo concretamente che si dispiegano forme diffuse non più solo di clientelismo e di corruzione
Metà delle UE SL in Calabria sono ormai allo sbando perché i presidenti sono denunciati per associazione a delinquere o per associazione a delinquere di stampo mafioso per rinvii a giudizio c'è una forma diffusa
Di intervento della magistratura
Ma riguarda ormai capisaldi del potere democristiano ed anche di settori del partito socialista nel Mezzogiorno
Che utilizzano il controllo di grossi blocchi di spesa re ridefinire fuori dalle istituzioni
Forme di esercizio del potere e del controllo della spesa pubblica nel Mezzogiorno il caso più eclatante recentissimo del segretario regionale
Della democrazia cristiana in Calabria che ha preteso siglando la corto mesi fa per la nuova giunta regionale di essere eletto questo è stato il primo segnale emblematico presidente dalla Camera di Commercio
Egli è anche amministratore delegato di una società di programmazione il primo programma di investimenti
E impostato dalla nuova giunta regionale prevedeva avvenne quindici miliardi assegnati a questa società di progettazione di cui il segretario regionale della Democrazia Cristiana e amministratore delegato
Ma questi sono i casi come dire più eclatante o come quello del segretario provinciale della DC di Reggio
Rinviato e che ha una comunicazione giudiziaria per associazione a delinquere di stampo mafioso per una truffa
Che riguarda decine di avvocati e questi sono casi di cui forse dovremmo riuscire a far parlare di più anche a livello nazionale
Ma mi riferisco ai casi addirittura eclatanti di alcuni ministeri
Che per iniziativa della magistratura si è accertato essere comunque informati se non addirittura coinvolto in trattative di appalti con la mafia
La questione della mega centrale a carbone a Gioia Tauro gli appalti per la base nato a Crotone fortunatamente sospesi dalla magistratura
Ecco allora la mafia e l'esercizio del potere mafioso è diventato ormai una forma di governo concreto del Mezzogiorno
Come rispondiamo da sinistra e per ridefinire una strategia vengo all'ultimo punto che caratterizzi bene sin dalla nascita del Partito democratico della sinistra nel Mezzogiorno
A mio avviso vi sono due problemi su cui dobbiamo concentrare di più l'approfondimento e la proposta sin dalle prossime settimane
Il primo la parola chiave sono molto d'accordo controllo dicevo un momento fa Andriani in rapporto alle finalità della spesa
E allora quel documento anche interessante che è stato firmato nelle settimane scorse che passato un po'sotto silenzio perché era scoppiata la crisi di governo il patto sociale per il Surdo
è un documento che noi possiamo guardare corsia criticamente oppure bisogna cogliere accanto alla innovazione programmatica e ad alcune tematiche
Interessanti dal punto di vista dello sviluppo e il limite che quel documento sigla un patto tra governo sindacati e imprenditori che tutela la continuità della gestione
Dico questo nel momento in cui riesplode tutto un dibattito a livello nazionale neo dualismo della questione meridionale o no
Io sono convinto che vi sia la riproposizione
Di un nuovo dualismo dal punto di vista della lettura strutturale dei dati del Mezzogiorno
E proprio per questo si tratta di accentuare allora gli elementi di discontinuità rispetto a una lettura strutturale tradizionale altrimenti il rischio è che dietro innovazioni culturali e programmatiche
Non si riesca ad interrompere quel blocco sociale che attorno alla gestione dei lavori pubblici ormai si è andato consolidando attraverso elementi di forte innovazione
Il rischio che io vedo cioè che parole interessanti come Parco Tecnologico Area telematica eccetera possano di vent'fare nel Mezzogiorno nuove occasioni sono per la costruzione di capannoni solo per la riorganizzazione di un sistema di opere pubbliche qualche settimane fa Mana fa sull'inserto venuto fuori nel Sole ventiquattro Ore un esponente molto stimabile come Dioguardi poneva questo tema
Se nel Mezzogiorno ecco bisogna rincorrere le mode
Di una nuova industrializzazione o la nuova industrializzazione può fare una scelta forte
Che è quella di costruire sinergie sui punti già esistenti nella struttura industriale e nella nuova struttura tecnologica che per alcuni nuclei comincia a configurarsi anche nel Mezzogiorno
Da questo punto di vista e finisco allora diventa dirimente la posizione che un partito come il nostro deve rapidamente esprimere in rapporto ha lo sconto che avverto tra Dc e Psi sulle ipotesi di rifinanziamento dell'intervento straordinario
Si tratta di ventisette mila miliardi
Che cercheranno di mettere in funzione dal punto di vista propagandistico sin dai prossimi giorni in rapporto alle scadenze elettorali siciliane e alle elezioni in alcuni Comuni importanti della Calabria e di altre regioni del Mezzogiorno
Ecco
Noi dobbiamo dare una risposta forte
Perché tutto il dibattito che alcuni esponenti del partito socialista stanno impostando sull'ipotesi di revoca dei fondi non utilizzati finora dell'intervento straordinario nel Mezzogiorno
Tenente oltre che a guardare alle leghe e a dare una risposta del tutto propagandistica e demagogica a un tema posto dalle leghe in maniera sacrosanta
Tende a riproporre una grande organizzazione degli affari attraverso i progetti strategici e quindi anche qui una nuova centralizzazione della spessa del controllo e delle forme di potere
Nel rapporto con l'economia e con le forze produttive del Mezzogiorno
Allora dobbiamo fare una scelta
Se il sostegno allo sviluppo non voglia dire innanzitutto in maniera perentoria configurare azioni più nette di sostegno alla democrazia meridionali
Alla crescita di una democrazia nel Mezzogiorno
Intervenendo sul dilemma neo centralismo neo regionalismo ed anche qui interrompendo quello che dal nostro punto di vista sta diventando un circolo vizioso
Il fatto cioè che i limiti enormi accumulati nel corso di questi decenni dal potere regionale stia hanno quasi rilegittimare Anto la richiesta dal basso di un nuovo centralismo statalista
Come si interviene rispetto a questo punto
E come noi un portiamo una riflessione originale in Calabria stiamo cercando di lavorare a un grosso momento di riflessione sul tema il Mezzogiorno verso la Seconda Repubblica
Lo pongo questo punto perché Antonio Bassolino ha parlato
Nelle corso dalla sua interessante introduzione di seconda fase nella vita della Repubblica
Possiamo limitarci a usare questa formulazione o dal Mezzogiorno abbiamo bisogno
Via accelerare una riflessione su che cosa voglia dire la fine della Prima Repubblica e la costruzione di nuove regole fondanti di una democrazia a livello nazionale da questo punto di vista c'è una riflessione che riguarda l'insieme del partito
Ma non solo per quanto riguarda
Nodi strutturali anche scelte politiche immediate io mi chiedo ad esempio se e accanto alla crescita
Di una riflessione su quale autonomismo serva oggi al Mezzogiorno
Non ci debba essere anche la crescita di una battaglia più incalzante per cominciare a creare un consenso attorno a un tema che non è più volte abbiamo sollevato ma che ci vede sempre impacciati la chiusura per esempio del ministero per il Mezzogiorno
Io lo ritengo un elemento di riforma istituzionale importantissimo nella ridefinizione dei poteri
Ed anche la rivisitazione critica di strumenti che sono stati proprio di una fase politica del consociativismo la Commissione bicamerale per il Mezzogiorno ancora un senso
Esercita ancora poteri reali
Ancora un senso per noi stare dentro addirittura a livello di presidenza di questa Commissione
Ecco sono alcuni nodi che io ho inteso sottolineare perché ritengo che e un partito come il nostro non possa rimanere strozzato
Passando di fatto da un consociativismo voluto a un consociativismo subito
Pietro Ingrao poi i parlerà Folena
Ma io voglio dire alcune cose sulla
Vicenda governativa
I questi giorni
E credo che inizia anche vuoi il tema del Mezzogiorno che sono stati enunciati
Ci siano e siano io cercherò di sottolineare
Secondo me ci sono state mi pare che un punto che ancora non è emerso con la crudezza necessaria in queste settimane non una ma due crisi di governo
E infine vorrei presumibilmente ci sarà tra oggi e domani un rimpasto
La prima crisi ha avuto una sua tappa del Quirinale venerdì sera alle venti circa venti e trenta
Con la lettura al Paese da parte del presidente del consiglio di una lista dei ministri
E con una convalida diretta e personale mediante un discorso la televisione
Da parte dello stesso presidente della Repubblica
Quindi con atti molto solenne
La seconda crisi e precipitata dalle venti dalle venti in poi di quella stessa schiera appena finito quell'anno
Ha portato alle dimissioni di un segretario del pentapartito
Segretario del PRC e all'uscita sottolineo questo punto Terme in uscita dei ministri repubblicani dal Governo infatti non hanno giurato
Che sono stati sostituiti si può dire all'ultimo minuto con due interim del Presidente del Consiglio
Anche questa seconda crisi
Come la prima è stato una crisi del tutto e clamorosamente extra parlamentari
Infine la sorte di questo secondo governo quadri partito e non più pentapartito
Verrà decisa con una nuova trattativa fra chi e risolta probabilmente o con un rimpasto o con un ritorno fulmineo dei repubblicani al Governo tra oggi e domani
Io voglio dare per sicuro che in queste vicende istituzionali senza precedenti lo sottolineo
Nella vita italiano
Sia stata rispettata la legalità forma
Mettiamo mi domando però se sia stata rispettata la legalità sostanziale
Considerati i modi con cui un partito il partito Repubblica
Nel giro di meno di venti ore entrato ed è uscito dal governo
Cioè ecco il punto il governo ha cambiato composizione politica perché di questo si tratta
E si è trovato persino al rischio pari superato ma il rischio c'è stato
Di vedere cambiata la sua maggioranza parlamentare
E su una questione questo è il punto su cui mi soffermerò che va oltre la scelta delle persone
Da ottobre noi abbiamo avuto nella spera istituzionale strappi con una rapidità impressionante
E hanno investito non dimentichiamolo persino la questione della partecipazione dell'Italia alla guerra per la prima volta dopo il mille novecentoquarantacinque
In certi momenti ci sono stati
Voltafaccia improvvisi colpi da basso impero e persino aspetti grotteschi nelle vicende
Ma questo non deve nascondere la pole uscita per adoperare questa parola dell'accaduto
Ci sono state sì risse nella consorteria perché così dobbiamo chiamare
Ma lo scontro è stato su poteri sostanziali
Infatti quella che io chiamo la seconda crisi di governo tra il venerdì e il sabato si è svolta su un osso assai vistoso importa il controllo e l'assetto del potere televisivo
Quindi su un potere essenziale per l'orientamento e il controllo di questo Paese
Ancora una volta sua emittenza è stato il protagonista occulto ma non tanto della vicenda governati
La materia del contendere o lo sapete la regolazione delle emittenze
Riguarda due momenti decisivi della società capitalistica di questa fine di secolo il sapere informazioni e il consumo
Cioè l'influenza sull'acquisto e sui modelli del tempo di
Sono due aspetti peculiari in cui ci sono i venute esperimento nell'ultimo ventennio
L'articolazione le differenziazioni e sotto altri aspetti le frantumazione delle soggettività soggettività individuale e colleghi
Sono due campi in cui il capitalismo nel corso di tutto un secolo è venuto via via allargando la sua capacità di controllo diretto e di innovazione
E ancora il controllo dell'informazione è diventato un terreno essenziale
Della relazione contrattazione tra potere economico e potere politico governativo
Dietro le grandi frasi sulla riforma istituzionale generale
Dunque esploso in questi giorni questa fine settimana un conflitto acutissimo ed immediato sul potere suo emittenza qui e ora e quando si è giunti all'atto formale su questo nodo non a caso il partito socialista e altri
Sono scesi puntualmente in campo
E via del Corso come raccontano le cronache parlano addirittura di Craxi che l'abbia fatto
Ha dato l'allarme
La vicenda ci ricorda con una brutalità clamoroso la questione dei poteri reali e dei protagonisti in campo
La la polpa cioè essi cella dietro la rissa nella consorteria politica
Se l'opposizione non rende chiari questi contenuti reali
E non si misura su di essi non assolve al suo compito e non mobili
Già Bassolino
E fallisce anche sulla riforma generale dell'istituzione
Qui e l'esemplarità e la portata e la vicenda di venerdì
E mi spiego
La gente lo sapete oggi esclusa da un'influenza effettiva sia
Da decisivi canali di produzione e diffusione del sapere sia dalla loro incidenza nella manipolazione del consumo
Non esiste a sinistra che io ne sappia un tentativo consistente di stimolare un'organizzazione partecipazioni attiva di utenti nel messaggio televisivo
Messaggio che pure si legge si regge sui loro contributi diretti Canone e soprattutto indiretto consumo pubblicità
E sono deboli anche sia altamente apprezzabile dispersi i tentativi di organizzare gli operatori dei media radiotelevisivo
Infine lo ricorda quando la fanteria partire da Palermo non a caso al Mezzogiorno
Tentò di aprire una lotta sul sapere nell'università e quindi sulla scuola trovò sinistra obiezioni o nei casi migliori indifferente
Ecco a me sembra impossibile costruire nuove convergenze per una strategia di trasformazione della società
O almeno nell'immediato per una controffensiva democratica
Contro le gravi spinti oligarchi che e centralizzate ricina tutto senza fare i conti con il decisivo elemento di socializzazione di aggregazione collettiva di formazione individuale che sono i media
Per dare voce a società stratificazioni la stratificazione di classi ben più compatte
Oggi nel villaggio globale e nell'era delle comunicazioni in tempi reali in media i media sono a mio giudizio la cruna dell'ago
Anche per questo l'imbroglio governativo avvenuto in questi giorni è ben più di una rissa partitocratica
O meglio la rissa partitocratica
Nasce dentro una partita assai più grande e ad attori più vasta
Lo dicono le cronache una volta tanto persino brutali che la stessa stampa moderata ci ha dato delle giornate di venerdì e Disabato tra Palazzo Picci e il Quirinale tra piazza di carpe Caprettari e via del Corso ed altri che stavano al di là di quelle sette
E delle questioni reali termini cioè legame tra riforme istituzionali potere soggetti in questa fase di internazionalizzazione del terzo capitalismo e perciò il punto chiave per una proposta programmatica reale e per un movimento popolare che è tutto da costruire
Dobbiamo dirci la verità questo nesso fra le cose per dire così e le forme è rimasto finora offuscato
La vicenda di venerdì e anche per noi come uno schiaffo che richiama a questo decisivo proprio
Questo discorso non ha a che fare con il tema del Mezzogiorno affrontato in questa sede dalle relazioni Graziani dice anzi di Bassolino dal dibattito io non lo credo affatto
Non solo perché ritengo che il peso dei media nel Sud
Sia quasi più forte che altrove
Proprio di fronte alla debolezza di altri Circuiti comunicativi cioè il sistema scolastico diffusione dei giornali peso assai minore dell'associazionismo eccetera
Ma anche per un'altra ragione
Più di fondo
Perché nel Mezzogiorno ci troviamo di fronte a un altro potere coesivo lo chiamo così a carattere violento ed armato
Tanto più efficace quando più cadano altri momenti di aggregazione come è avvenuto nel Mezzogiorno
Nel lontano passato la sinistra ha fondato la sua proposta e la sua azione nel Mezzogiorno su soggetti ben definiti persino con schematizzazione impresa
Braccia avuta masse contadine
Ecco io penso che la disarticolazione della soggettività di classe nel Mezzogiorno è stata una vera e propria frantumazione di alcuni definiti elementi cui Siviglia
Quando invece altri elementi in qualche modo di aggregazione
Si produceva un anno mentre invece nel sud la frantumazione assumerò visti i caratteri così forte
E questa frantumazione nel Sud
Torno al tema che ho sollevato è stata sì controllata per una parte con la manovra della sfera straordinario
Ma per un'altra parte lo dico in modo paradossale con il nuovo potere violento
Il potere mafioso perciò e molto meno assurdo ed estraneo
Del modo con cui di solito mi pare ne parliamo
E dal punto di vista etico lo presentiamo e noi dobbiamo prendere secondo me di questo consapevolezza
E non abbiamo ancora studiato quando ha pesato e quanto può pesare il processo reale di Miri militarizzazione indotto dagli Stati Uniti
Nel mezzogiorno e tesi
E la stessa iniziativa cliente certo da verificare secondo me è un'altra faccia incerto tentativo
Una faccia da debito sociale
Che non riguarda solo la condizione dei lavoratori nel Mezzogiorno mai visti di collocazione che il Mezzogiorno in questo modo
Viene su
In ogni modo P faccio una domanda azzardata un pochino di provocatoria le cose perché credo che su questo dovremmo discutere anche computer fino consentono oggi di parlare del mezzogiorno in quanto tale come di una entità socioculturale abbastanza omogenea
O mettiamo in un altro modo come eredi finiamo se esiste una questione meridionale cioè una relativa omogeneità della condizione meridionale oggi
Si può definire essa
Ho sentito le cose che qui sono stati detti ma mi domando si può definire essa al di fuori di una collocazione più generale nel rapporto nord-sud del mondo e quindi anche della situazione di tumulto di guerra e dopoguerra prodotta si nel Mediterraneo e a stretto contatto con gli avamposti del mondo arabo e dell'Africa si può definire una strategia senso una nuova analisi sia dei soggetti in campo sia delle forme di relazione che si sono realizzate tra di loro nelle nuove condizioni di urbanizzazione di disgregazione delle comunità contadine
Visto commenta azione attuale della formazione scuola forme lavorativi strumenti di difesa sociale cioè per esempio allora quali sindacati quali mezzi di formazione del senso comune dell'opinione vedete come torna il tema a cui accennavo prima di invidia cioè il nuovo tipo di intellettuali e di flussi di relazione con le realtà e con le dimensioni internazionali
Oramai assai più vaste e d'altra parte flessibili fluttuante
Sono domande che riducendo il bisogno per riuscire a pensare suscitare
Capire un cammino con cui rinviati crediamo delle soggettività che ci possono fare parlare di una battaglia meridionalista meridionalisti
Soggetti possibili sistemi di relazione organizzazione dei poteri mi sembrano capitali indispensabili per verificare che cosa vogliamo dire quando usiamo la parola a mezzogiorno
E per rilanciare in quella dimensione che tutto secondo me da rilegge una strategia di emancipazione e di liberazione
Chi perché cosa e contro chi dentro questo noto paradigma va definita una nuova possibile identità del Mezzogiorno se essa sia univoca non lo so
Pietro Folena
E poi a parlerà anche Mastropasqua
Punto
Il punto di partenza di questa nostra riflessione
Di cui domanda va dato merito al dei compagni che l'hanno promossa aspettiamo neppure Spolli no
Non può secondo il mio giudizio non essere quello
Delle condizioni del partito e della sinistra nel Mezzogiorno
Nel Mezzogiorno non esiste un partito in larga parte del mezzogiorno popolare e di massa
Nelle aree urbane abbiamo un partito che spesso non supera il dieci per cento
E nelle realtà che fra gli anni sessanta e gli anni Settanta avevano vissuto forti processi di industrializzazione
La ferocia dei processi di deindustrializzazione di questi anni ottanta ha scassato le nostre file io penso alcune realtà concrete siciliane in modo assolutamente dirompente
E più in generale io credo che ci sia da sottolineare come nel Mezzogiorno c'è una sinistra debole divisa sia nelle e aree nelle quali il partito socialista
Si è alternato nella gestione dello Stato e delle istituzioni così come ne parlava il compagno Sales con la democrazia cristiana sia nelle aree nelle quali il PSI non è riuscito a fare
Io parlerei di una vera e propria crisi di funzione
Di identità della sinistra nel mettere
E quindi io penso che la nostra riflessione debba andare nella prossima fase su questi nodi quale partito quale sinistra e quale politica
Quale funzione per il Mezzogiorno
è un'opera che ha un carattere fondativo davvero fondativo sul piano teorico analitico sul piano politico e programmatico
Un'opera fondativa non dissimile da quella che segnò la nascita del partito nuovo
Dalla stagione diciamo dalla lotta per la Terra col braccio andato agricolo per i diritti elementari
Della delle popolazioni meridionali che coincise e diventò l'altra faccia
Della lotta contro la mafia il partito non era il partito che difendeva lo sparato contro la mafia qualcuno diceva allora né mafia ne morì
Il secondo punto che voglio sottolineare è che siamo giunti a un punto a mio giudizio come fare che in particolare il compagno Sales dicesse con particolare efficacia a una strettoia drammatica forse vicina al collasso
Nel Mezzogiorno
Le elezioni regionali siciliane del prossimo sedici giugno assumeranno questa valenza saranno momento dirimente però forse per un periodo molto lungo
E noi avvertiamo oggi un rischio serio che dopo tanti anni la democrazia cristiana
Torni in una condizione di maggioranza salutavo assai vicino alla maggioranza assoluta
Io voglio sottolineare due aspetti
Che valgono per la esperienza che sta facendo in Sicilia ma che forse valgono per un ragionamento di carattere più generale del Mezzogiorno
Il primo che nel corso di questi anni è avvenuto senza la nostra consapevolezza è avvenuta una radicale trasformazione dalla natura e dei caratteri dello Stato
Non è vero come è stato detto da Bassolino che lo Stato non c'è lo Stato c'è lo Stato sono i partiti sono le correnti sono le segreterie dei deputati dei ministri degli assessori
Lo Stato in secondo luogo è una avrete nuova e anche professionalizzata di tecnocrazia
Che rappresenta una fascia fondamentale nella gestione delle politiche meridionali
E valgono regole determinate di volta in volta occasionalmente
Da questo Stato dei partiti e da questo stato tecnocratico
Vige l'arbitrio
E anche le leggi le stesse andrebbe fatta un'analisi seria sulla
Legislazione nazionale come sulle legislazione di carattere regionale
La stessa capacità di produrre leggi da parte dei parlamenti o delle assemblee presso l'Assemblea regionale siciliana si è via via adeguata cosa so di cose la legislazione siciliana è fatta
In gran parte di norme fotografia vado
Quindi è vero la legge non è uguale per tutti insomma da quello che è scritto il tribunale dei palazzi di giustizia e che viene sentito come qualcosa di lontano da tanta parte del popolo meridionale siciliano non è vero la legge non è uguale per tutti
E quindi ha parlato in modo molto forte e sale sa di dittatura io non vorrei diciamo raccogliendo questa provocazione che si era diciamo così dovesse concludere che è necessario una lotta contro una dittatura che non ci sono forze interne o non ci sono realtà che possono rimettere in discussione con una strategia opportuna una situazione di questa natura certamente io parlerei di un dominio di un dominio che si esercita non solo attraverso le regole dell'arbitrio ma che si alza e cita anche attraverso una sapiente capacità di costruzione di un consenso esista un blocco sociale maggioritario attorno all'erogazione della spesa pubblica solido tutt'altro che fragile
E questo è il nostro fondamentale problema questo blocco sociale maggioritario ha eroso anche parti consistenti del nostro tradizionale blocco dei nostri tradizionali insediamenti
E la nostra linea è sembrata certe volte moralistica
Astrattamente rigoristica nordista oppure altre volte subalterna nei confronti di questo sistema di questo
Diciamo modo di funzionare qui si colloca quel tipo di riflessione sull'intervento
Straordinaria che è stata riproposta io vorrei dire anche sull'uso degli strumenti speciali dell'autonomia che è stato fatto nel corso di questi ultimi anni in Sicilia
Io credo quindi che sia giusto porre la questione della politica dello stato di nuovo diciamo della politica nel Mezzogiorno Sicilia come il cuore vero Berlusconi
Questo vuol dire non imboccare una scorciatoia politicista
Nei d'altra parte sostenere secondo semplificazione che sono passate che tutta la mafia e politica o tutta la politica mafia cioè identificare lotta alla mafia
E lotta per una nuova politica
Però vuol dire invece cogliere la dimensione economica sociale culturale e anche mafiosa che la politica nel Mezzogiorno è venuto assumendo e quando parlo di politica
Io penso che dobbiamo riferirci ai partiti alle
Mozione alla tecnocrazia l'amministrazione
Al movimento sindacale diciamo allestì a tutte le istituzioni che si sono o diciamo ricollocate dentro questa trasformazione istituzionale
Intendiamoci se noi dovessimo invece non cogliere questo nodo cioè la centralità della e il tema politico nel Mezzogiorno ne potremmo concludere che ci basta che è stato vero forse in altre epoche risponderà problemi economici
Aperti per poterci liberare dalla mafia
Io penso che invece non contro una visione economicista ma in nome di una visione seriamente economicista
Lo dobbiamo arrivare a concludere che gran parte dei problemi economici e strutturali del Mezzogiorno dipendono proprio da una politica caratteri strutturali che ha carattere di struttura come dimostra appunto un certo uso della spesa
Pubbliche
Il terzo interrogativo che io mi pongo è se allora sia possibile non vuole dare una risposta su questo perché mi voglio come dire interpretare come un momento di riflessione non di cui siamo costretti per forza dare una risposta a questa giornata di riflessione che è stata organizzata se sia possibile pensare a un nuovo blocco
Se sia possibile mettere in campo un discorso su un nuovo blocco di trasformazione di cambiamento di alternativa che nasca all'interno del Mezzogiorno
E che ha bisogno di un la battaglia nazionale anche europea
Ma anzitutto di un blocco che nasca all'interno di questo ma cioè se Goisis possano esistere le condizioni di una rottura di quel sistema io voglio fare due
Riflessioni
La prima sulle classi sociali insomma sul chi comanda chi per usare un'espressione credo da tre sono usate in altre in altro momento da Bassolino
Cioè quali sono le gerarchia insomma beh io per dirla in modo molto semplificato
Ho la sensazione che abbiamo in primo luogo una nucleo di potere politico amministrativo ai vertici insomma
Che tiene saldamente in pugno il rapporto col sistema dei partiti il mercato del lavoro e mercato dei capitali e l'uso del credito le cose di cui si a cui si riferiva anche grazie e che svolge una sua mediazione con la grande impresa sfidante economica e finanziaria del nord e la classe politica
Di governo nazionale esista in secondo luogo uno strato di imprenditorialità diffusa
Di lavoro autonomo che però è solo parzialmente autonomo raccolgo la sollecitazione che faceva Graziani
Che vive in parte di appalti oppure di subappalti quindi in una catena che è abbastanza diciamo costretta e poi in una certa parte anche se diciamo solo in alcune in alcune realtà di aziende che vivono effettivamente di mercato in un quadro comunque in cui il sostegno e le provvidenze pubbliche sono indispensabili
In terzo luogo un varco un vasto ceto di borghesia professionale intellettuale
Che è troppo poco legato all'impresa invece è molto ricattato e spesso assoggettato per poter progettare creare produrre lavorare al sistema politico
E poi infine il lavoro il lavoro il precariato fino al non lavoro in una massa multiforme fortemente differenziate e stratificata
Attraverso la quale noi dobbiamo leggere anche il punto fondamentale poi della trasformazione che sono tutte nel Mezzogiorno che che sono le realtà urbane in questo sistema urbano policentrico che è un ha portato a un intreccio tutto particolare di contraddizioni
Antiche diciamo di
Tradizione rurale e contraddizioni tipicamente metropolitana mi pare che la crisi di identità
Delle città delle realtà urbane del Mezzogiorno il nodo di una nuova politica urbanistica sia per noi qualcosa che abbia un po'sottovalutato in questi anni ma io lo metterei al centro di una riflessione molto significativa allora io penso che in questo quadro il nuovo blocco diciamo un ragionamento sul nuovo blocco non possa che fondarsi in modo più aperto da un lato su una capacità di riaggregare questo lavoro che atto mitizzato e diviso nel territorio soprattutto nel territorio urbano attraverso le politiche le scelte trasversali acqua lavoro servizi
Politiche per le donne ambiente e così via dall'altro sull'impresa e sulla borghesia professionale intellettuale che è disponibile a raccogliere la sfida della costruzione di un mercato
Di della libertà diciamo di impresa e rimettere in discussione le attuali convenienze
Io senza voler essere ottimista a conclusione l'intervento che certamente ottimista non è stato vorrei però dire che gli effetti certe idee che l'integrazione europea avrà sul Mezzogiorno
Ho l'impressione è non nasce da un'analisi approfondita ma più da un'esperienza di ogni giorno che mettono in moto strati della borghesia
Strati dell'impresa spinte nuove pensa breve questo Presidente alla dell'Associazione industriali di Catania che in recenti e reiterate circostanze proprio nella città dei Cavalieri del lavoro
A segnato dei punti ancora nella giornata di sabato qui pronto l'incontro convocato Ratzinger sindaco di Catania cavaliere del lavoro presente
Ha sottolineato questa necessità penso poiana Capri Reggio Calabria esperienza di questi ultimi due anni ho la sensazione che ci sia oggi una forte possibilità di un incontro con settori di impresa
Di borghesia e di professionalità preoccupati dal dagli effetti certi dell'integrazione europea e disponibile a un discorso su una modernizzazione con un segno con un segno diverso
Infine
Due punti per concludere davvero se è vero che il nodo è la politica e lo stato io penso che il PDS la sinistra non possono essere i difensori di questo Stato questo essere un punto estremamente chiaro perché va a finire che noi paghiamo da tutte le parti
Va a finire che noi paghiamo
Da un lato perché non facciamo parte della gestione di questo sistema o quando le facciamo parte ne facciamo parte per fortuna marginalmente e dall'altro paghiamo perché poi diciamo siamo quelli che giustamente in nome di una cultura del dello stato di una difesa della democrazia e così via ma appariamo lontani dai diritti dei bisogni dalle esigenze sociali dei cittadini e qui io metterei fino in fondo il tema che ha avanzato Soriero cioè e come il Mezzogiorno spanne la lotta che aperta nel Paese sulle prospettive che
Diciamo ci sono in relazione alle riforme istituzionali cioè l'ipotesi di tipo neo centralistico plebiscitario presidenzialisti Co. Ray plebiscitario diciamo con questa eccezione è un'ipotesi che può anche arrivare a parlare al Mezzogiorno perché può diventare un'ipotesi di ordine un'ipotesi di
Sicurezza a condizione di pagare il prezzo della cancellazione di quel vastissimo sistema di autonomia e
Di cui parlava Sales e che si sono spesso sono spesso state svuotate dall'interno sono diventate ho fatto estremamente negativo
Ora io credo che allora il nodo su quale altra l'idea insomma sulla nostra impostazione sulla rifondazione sul sui caratteri della seconda
Repubblica insomma sia un punto nel quale lo dobbiamo mettere fino in fondo il mezzogiorno le tematiche di cui qui abbiamo discusso non dividendoci più fra un'impostazione come dire autonomistica è un'altra centralistica tutte e due all'interno di questo Stato il problema è l'alternativa
Diciamo la costruzione la fondazione
Di un nuovo Stato che faccia del tema dell'autonomia e della libertà della società civile dei singoli dell'impresa del volontariato delle comunità locali dei Comuni e così via un punto dirimente
Qui vedo un quindi un grande aspetto di libertà insomma la nostra battaglia vorrei dire perfino liberale dalla nostra battaglia liberale e sociale della nostra battaglia nel Mezzogiorno
E rileggendo anche il senso della del movimento contro i missili diciamo in Sicilia dieci anni fa beh mi domando se dietro a quella grande rivendicazione di pace non c'era anche un modo nuovo per porre il tema della autonomia della sovranità dell'autogoverno dei cittadini cioè una era una via nuova per diciamo fare della lotta alla mafia non quella del lei a quella scorciatoia giudiziaria di cui anche noi troppo ci siamo prestate nel corso di questi anni ma invece una grande battaglia di crescita
Democratica io questo lo vedo in relazione anche a quello che è l'Europa
Il Mezzogiorno nell'Europa il mezzogiorno del Mediterraneo ho veramente concluso sul partito cominciato sparito voglio chiudere sul partito
Io avverto i rischi che se non rispondiamo al tema che ho posto all'inizio cioè i caratteri di un moderno partito popolare di massa alle funzioni della sinistra
Il partito nel Mezzogiorno in Sicilia divenga un partito di notabilato di nuovo notabilato
Nel senso che la struttura economica e sociale mi pare del Mezzogiorno è tale per cui o entra in campo un'idea nuova di un soggetto collettivo capace di dare risposte concrete
Alle popolazioni oppure prenderà giocoforza anche se noi giuria Masper duriamo di no prenderà piede un'altra idea di partito il cui segni già cominciamo avvertire e non solo recentemente
Da qualche da qualche tempo
Quindi c'è qualcosa di antico che può ritornare di presentarsi in forme nuove quando io vedo per esempio movimenta come la Rete è un movimento che ha molti aspetti positivi
Di spinte alla riforma dalla politica dopo di che ha un grande aspetto che mi inquieta che la pratica dell'affidamento
Diciamo al leader come uno come unica via come unico cemento diciamo di questo movimento
Questo può essere un modo per riproporre qualcosa che c'era prima dei grandi partiti popolari e di massa e che era una forma di una direzione diciamo di tipo conservatrice del Mezzogiorno questa cosa ci deve portare però allora a rispondere anche a problemi che io non vedo ancora risolti
Come i problemi di una direzione un'efficace direzione meridionale del partito del nostro partito su queste politiche
Sono anni che abbiamo una forte crisi delle nostre politiche e dell'attenzione del gruppo dirigente nazionale
Su queste politiche io mi domando se non sia necessario sviluppare quel percorso che già nei mesi passati ci aveva portato a vedere una forma di coordinamento fra i segretari regionali del Mezzogiorno che potrebbe diventare essere istituzionalizzato e diventare qualcosa che autonomamente partendo dalla realtà concrete si pone il problema di mettere far mettere davvero radici alla alla nostro partito alla nostra al nostro albero nostra Quercia
Nelle diverse realtà del sud del Paese
Dunque noi saremmo orientati a concludere in fine mattinata ci sono diversi iscritti a parlare alla fine del prossimo intervento il primo un po'il punto una parola dal più Massimo Paolo seguirai Emanuele Macaluso
Io vi ringrazio per avermi così cortesemente invitato a parlare in questa sede
Per collocazione professionale come punto di partenza di questo ragionamento che cercherò di fare è quello della ricollocazione del Mezzogiorno nel sistema politico nazionale
Le ultime elezioni amministrative hanno confermato una crescente divaricazione tra nord e sud
E peraltro una vecchia divisione del lavoro fra nord e sud che sta cambiando però sotto il profilo qualitativo l'Italia settentrionale batte il cuore economico di questo Paese e nell'Italia meridionale batte il cuore politico
Dal Mezzogiorno viene il consenso che nell'Italia nel suo Complesso nel nostro sistema politico garantisce la stabilità e la continuità dei gruppi dirigenti
è un po'un paradosso
Ma è proprio questo Mezzogiorno diseredato ma governativo in ministeriale che ha fatto barriera contro ogni timida brezza di rinnovamento che dal Nord soffi chiazze verso l'Italia meridionale
Per rompere la quale per rompere la continuità paradossalmente c'è voluto il fascismo che il ricorso a una rivolta armata a un colpo di Stato
E poi la scelta repubblicana che fu una delle pochissime scelte che il Nord riuscì ad imporre al Mezzogiorno
Questo schema si incrina forse nella metà degli anni Settanta
Quando il Partito Comunista riesce a diventare il maggioritario in alcune importanti amministrazioni locali e riesce ad acquisire a controllare alcune amministrazioni locali come quella di Napoli e altre
Varrebbe la pena di riflettere a lungo su quel risultato elettorale che permise al partito comunista di intercettare una vastissima ondata di protesta sociale
Che in precedenza era stata monopolizzata dai partiti di destra oppure dei radicali
Senonché credo che l'aspetto più interessante il Partito comunista in quell'occasione non riuscito a temere il filo dell'onda
Mentre invece la Democrazia Cristiana con l'aiuto la collaborazione del Partito socialista
All'osso appunto negli anni Ottanta impedire che quel voto si ripetesse e hanno drenato ed addomesticato quel potenziale di protesta sociale che in quel voto si esprimeva
Al di là dell'arretramento del Partito comunista alla fine degli anni settanta e delle responsabilità che poter muovere degli errori di valutazione che poterono essere commessi dei suoi gruppi dirigenti
Che non seppero consolidare quel voto di protesta probabilmente perché insisteva nell'applicare tecniche di partito di massa in qualche modo superate e tuttavia più importante stabilire in che modo i democristiani e socialisti sono in quel frangente riusciti a invertire a proprio vantaggio il trenta fino a trasformare il Mezzogiorno oggi in una riserva strategica di consensi
Decisiva tenuto conto soprattutto del crescente dissenso che monta nell'Italia settentrionale e io credo che un giorno o l'altro dovremmo porci anche la questione settentrionale dopo la questione meridionale
Ad ogni buon conto se il Mezzogiorno è oggi più di ieri governativo
Non c'è dubbio che sono cambiate profondamente le tecniche con le quali ci si assicura la lealtà dell'elettorato meridionale e sono profondamente cambiati i termini del rapporto fra nord e sud
Una volta il Ministerio dirlo meridionale costava pochissimo
Tutto si riduceva funziona rizzare il sottosviluppo allo sviluppo dell'Italia settentrionale inserendo le classi dirigenti i ceti medi meridionali attraverso le loro rappresentanze politiche nel circuito i del potere nazionale
In cambio della stabilità della deferenza dell'elettorato meridionale
Si pagava con la meridionali zone della burocrazia o bastava procacciare qualche impiego in Prefettura qualche licenza di commercio bastava spendere qualche parola
Con le autorità di polizia per nascondere qualche piccolo reato o anche qualche grande reato
Naturalmente alle classi dirigenti locali si lasciava il più assoluto controllo del territorio per cui come è stato detto già in questa sede l'autorità dello Stato si risolveva in un intreccio perverso fra potentati locali
In Sicilia la mafia e pubblica amministrazione
Ecco io ho la sensazione ma non è una sensazione è stato detto in questa sede che da un ventenne a questa parte le cose sono cambiate
La vecchia statica immagine della società meridionale non tiene più
E l'Italia questa immagine è stata sostituita un'immagine unitaria meridionale infinitamente più dinamica dove si è compiuto un cambiamento radicale di classi dirigenti
Le classi dirigenti tradizionali urbani o rurale che fossero sono state sostituite da altre di estrazione partitica
O comunque strettamente intrecciate alla politica nei cui Circuiti si muovono con sorprendente disinvoltura
Per dirla con una formula molto semplificatrice il ceto politico si è trasformato in classe dirigente
O comunque rappresenta il nucleo decisivo dalla classe dirigente avendo costruito un enorme e onnipervasiva macchina politica la quale non si occupa soltanto di conseguire successo elettorale anzi questo obiettivo è stato retrocesso in qualche modo obiettivo secondario per assumere piuttosto una posizione decisiva nella gestione delle risorse
Quindi abbiamo un tessuto sociale disgregato come quello meridionale dove la macchina politica controlla le amministrazioni locali il sistema bancario rientra l'economia controlla il welfare che essa stessa redistribuisce non senza generosità ma comunque sulla base di criteri politici ai propri affiliati ai propri protetti
Non solo ma questa macchina politica che ha storicamente il suo punto di radiazione nella Democrazia cristiana ha invaso essa teorizzato anche le altre forze politiche
E quindi il suo articolarsi in un fittissimo reticolo di partiti trasversali di cordate che sono in concorrenza tra loro
Ma che avviluppano senza alcuna soluzione di continuità l'ambiente sociale e si adeguano le medesime logiche la morte delle ideologie che forse nel Mezzogiorno e meno recente che altrove si è sommata al pluralismo partitico alla proliferazione delle correnti ha prodotto tragiche conseguenze
Quindi proiettati come ovunque in una ricerca individuale o per Mico gruppi del consenso di aspiranti alla carriera politico i politici in carriera
Incontrano la domanda degli interessi di trovare forme più specializzate di mediazione politica
Quindi cordate trans partitica e dove per un gruppo che mira ad acquistare spazio all'interno del proprio partito
E contestualmente ad allargare la propria fetta di pubbliche risorse non c'è di meglio che coalizzarsi con gruppi analoghi che operino in parallelo negli altri partiti
Se è difficile dire che cosa significa oggi fare sinistra in questo Paese dire che questo è un problema generale naturalmente questo problema è ancora più acuto del Mezzogiorno
Soprattutto se si parte da una riflessione critica sul modo in cui è stata a sinistra la sinistra d'opposizione vale a dire il Partito comunista fino a ieri
In questi anni
La recente requisitoria palermitana sui grandi delitti politici ha sollevato infinite critiche
Quasi tutte giustificate non c'è dubbio che si tratti di una requisitoria pilatesca che ben poca luce ha gettato su quei delitti
Nondimeno una cosa è sicura contiene pagine sconcertanti dedicato al Partito Comunista che non possono essere archiviate alla leggera anche se sollevano perplessità
Saranno le le delle leggende ma dietro ogni leggenda si nasconde un fondo di verità
E quella requisitoria che offre il ritratto di certi pezzi di partito comunista che sono entrati in contatto con gruppi e interessi di dubbia reputazione merita di esser lì meditata con estrema attenzione
In ogni caso non è quello il modo di fare di sinistra si rimediti piuttosto io direi la lezione che viene dai casi di Orlando a Palermo e di Bianco a Catania
Che avranno siffatto politica mediante l'immagine ma per un attimo hanno dimostrato quanto paghi la capacità di porre al centro del discorso politico la questione morale anche nei confronti degli Stati sociali più deboli che oggi sono abbandonati ai ricatti della criminalità organizzata
Orlando a Palermo non aveva alle sue spalle un partito giacché il grosso del suo partito era il suo primo oppositore
Le politica di immagine che ne hanno fatto un caso nazionale lo hanno salvato da tante imboscate erano forse il solo modo per svincolarsi dalla pressa della macchina politica e dei partiti trasversali federate al suo interno
Ma non c'è dubbio che lui è riuscito a farsi interprete della domanda di cambiamento espressa da alcuni importanti settori dalla società
Che io identificherà i soprattutto col ceto medio intellettuale e professionale emarginato dalla macchina politica e con il mondo cattolico
Il quale a contatto con gli strati più bassi della popolazione soprattutto nell'esperienza palermitana è riuscito a riempire i varchi lasciati proprio dal partito comunista in tutt'altre faccende affaccendato
Non so se alla situazione palermitana si è una situazione generalizzabili ma ho l'impressione che anche altrove nel Mezzogiorno un ragionamento circa la possibilità di aggregare un'opposizione debba necessariamente partire dei frammenti magari frammenti consistenti ma pur sempre frammenti su punti dunque le grandi aggregazioni di classe si sono scomposta in costellazioni di interessi corporativi che perseguono i propri fini non attraverso la mobilitazione collettiva bensì attraverso il lobbismo e lo scambio politico questo è ancora più vero nella situazione di disgregazione sociale del Mezzogiorno
Io non sono tanto convinto della ricetta che viene sovente proposta di ricostituire nuovi poli industriali e quindi di ricreare una classe operaia di fabbrica in grado di mobilitarsi secondo moduli tradizionali
La deindustrializzazione del sud è un problema da porsi con urgenza se è importante darsi da fare per costituire
Un'economia buono al posto di quella cattiva ma ho la sensazione che gli effetti politici di un'inversione di Saint di tendenza in questo campo sarebbero molto più mediati
L'allargamento della classe operaia benché auspicabile in ogni caso a patto che poi non dia luogo a protezioni politiche chiusure micro corporative non necessariamente accrescerebbe il potenziale di mobilitazione della società meridionale
L'ARPA sentiamo bloccato l'esperienza di Orlando è stata l'incapacità di trasformare mi pare che abbia detto giustamente Folena poc'anzi una coalizione fondata anzitutto sulla ripulsa morale per la macchina politica
In un'alleanza legata ad un progetto di risanamento della perversa modernità del Mezzogiorno
Dove chiaramente da escludere però se si vuole un progetto di questo genere ogni possibilità di compromesso con l'esistente con la macchina politica quasi che questa macchina politica come qualcuno sostiene fosse un male necessario
Magari da imbrigliare
Nel Mezzogiorno occorre puntare sull'intransigenza morale e sulla valorizzazione dei segmenti sane o risanabili di quella società che pure non mancano
C'è qualcuno che sostiene che l'economia mafiosa dell'economia legale non sono più distinguibili
Ma è vero anche che le esistenze individuali non sono così unitarie compatte
E che restano ancora non pochi varchi in queste conoscenze per una sinistra davvero d'opposizione o che voglia essere di governo senza per questo omologarsi agli attuali partiti di governo
C'è un vecchio patrimonio di cui la sinistra d'opposizione si deve assolutamente riappropriare ha tutti i titoli per farlo malgrado alcune sue défaillance
Se è riuscito ad accreditarsi un democristiano come massimo oppositore morale a Palermo in Sicilia e forse nell'intero Paese
Perché non riesce più ad essere tale un partito come il Partito democratico della sinistra che ha ben altra storia alle sue spalle
Purtroppo dalle ultime mosse del PDS si rileva una preoccupante attenuazione di sensibilità sotto questo profilo e la lotta delle correnti che è esploso negli ultimi mesi non è un buon segnale
Come un buon segnale non è sicuramente l'aveva attribuito responsabilità delicatissime nel PDS siciliano atti pochi anni fa sosteneva che non bisognava fare l'analisi del sangue alle imprese
Sono toglie
Che non tutti la pensino allo stesso modo e che molti guardino con occhio critico a questa sensibilità attenuata io personalmente ripongo fiducia in costoro
Per il resto mi chiedo se la sinistra d'opposizione non debba inventarsi una funzione ho una specializzazione funzionale diversa
Io personalmente immagino un partito come sportello civico immediatamente aperto tutti i cittadini
Una sorta di difensore civico organizzato che pretenda trasparenza anzitutto e quindi efficienza dalla pubblica amministrazione
A questo dovrebbero servire soprattutto gli eletti giacché ho l'impressione che non vi siano più nelle condizioni sociali nelle risorse di militanza per mantenere in vita un pesante e costoso apparato partitico
Orlando e Bianco dimostrano pur nell'incompiutezza dei loro tentativi che la trasparenza paga
è un partito che si assumesse come compito quello di rendere trasparente il potere gestito dalla macchina politica a mio padre sarebbe anche premiato elettoralmente o ancora un attimo
Naturalmente questo non significa limitarsi solo all'opposizione morale
Proprio il caso urlando dimostra quanto possa essere effimera l'opposizione morale anche perché è troppo poco produttiva in termini di effetti di governo quindi è necessario un progetto
Attualmente questo è un tema complesso io dirò pochissime battute sul punto credo soltanto il poter suggerire alla sinistra di buttare a mare ogni vecchio stereotipo e di provarsi elaborare strategie più articolate
Per coltivare quei valori di uguaglianza e solidarietà che costituiscono il suo terreno specifico
I fatti hanno dimostrato e in questa sede è stato ricordato che le strategie utilizzate fin qui quella dell'intervento speciale ottengano soprattutto se non esclusivamente effetti perversi
A parte il fatto che di tale meccanismo che alimenta la domanda si sono avvantaggiati anche gli industriali moderni di questo Paese così come moltissimi fra coloro che votano per la lega che ogni tanto se ne dimenticano
Non c'è dubbio che il primo beneficiario di questa enorme dissipazione di risorse e la macchina politica nel Mezzogiorno e di riflesso il ceto politico su scala nazionale
Ecco io suggerirei una strategia più flessibile che potremmo forse definire sinteticamente con la formula più stato e più mercato
Sulla prima metà della formula ho le idee un po'più chiare e quindi saltare sulla seconda perché è già stata in qualche modo evocata
Ho la sensazione comunque via delle piogge di miliardi profuse da Cirino Pomicino da d'acquisto e da tanti altri squallidi compari il Mezzogiorno non sappia più che farsi mi chiedo sei dagli incentivi selettivi non si possa passare agli sgravi fiscali generalizzati o dalle pensioni di invalidità al salario minimo garantito
A condizione ovviamente che il mercato non sia quello selvaggio di Gardini e Berlusconi perché quello nel Mezzogiorno c'è già ed è fa
Dei Cavalieri del lavoro di Catania mente invece quello che occorre un mercato severamente regolato dallo Stato
Quanto al tema del più stato nel Mezzogiorno occorre anzitutto un investimento straordinario di risorse umane
Sia perché va ricostituita la fiducia nello Stato sia perché lo Stato va fatto funzionare sia perché va spezzato l'intreccio perverso con i poteri locali che ha finora caratterizzato lo stato del Mezzogiorno
Detto con poche parole e tanti magistrati e possibilmente i migliori disponibili incentivandoli anche economicamente e soprattutto avvicenda Handley in tempi brevi
Buoni funzionari cioè a dire il miglior provveditore agli studi più bravi intendenti di finanza molti e bravi professori
E poiché Pessi sarebbe sicuramente grave motivo di disagio spesso trasferirsi al Mezzogiorno anche si vanno incentivati economicamente
Io per mestiere o presente soprattutto la situazione delle università che di sovraffollamento di degrado di adeguatezza del personale docente
Ecco se si riuscisse a spezzare il meccanismo del reclutamento endogeno del personale se si attivassero meccanismi di concorrenza
Se davvero si convincessero i docenti che preferiscono le grandi università del centro nord a dedicare qualche anno della loro carriera gli studenti di Palermo e Cosenza
E se si riuscisse a evitare a costi studia questi docenti la condizione di isolamento rispetto ai circuiti culturali e nazionali secondo me si sarebbe già fatto un piccolo passo avanti
Insomma ci sono aree del Mezzogiorno che sono riuscite a entrare in circuiti più ampi solo grazie alla criminalità organizzata
Se si riuscisse a spezzare l'isolamento anche in altre forme se si riuscisse a esporre il Mezzogiorno all'economia lo Stato alla cultura moderna soprattutto sfuggendo a suggestioni localistiche
In Sicilia c'è questo tragico spettro del Sicilia Nismo che salta fuori da ogni angolo ecco forse allora qualche piccolo passo si potrebbe fare avanti
Essere fatto e magari la sinistra potrebbe intestarselo vi ringrazio
E la parola di Emanuele Macaluso seguirà Adriana Buffardi
Ma io dirò poche cose
E parto dalla relazione di Bassolino
E anche dalla
Attento modi dalla
La sinistra
E il Mezzogiorno
Ora io penso che la prima questione
Su cui dovremmo metterci siete d'accordo
Cos'è la sinistra nel Mezzogiorno
E non solo dal punto di vista diciamo così quantitativo
Corsa
Cos'è oggi il PDS nel Mezzogiorno io su questo sono molto d'accordo su alcune cose che ha detto il compagno Folena
Se noi facciamo un censimento realistico
Di quello che oggi è il
Il PDS nel Mezzogiorno
Quali sono le nostre forze nelle anche nelle istituzioni lo dico anche perché lo ritengo essenziale
Noi abbiamo ormai i nostri consiglieri comunali in grandi città come Palermo solo come Catania come Bari
Come Foggia
Salerno eccetera si contano sulle dita di una mano
Noi continuiamo a parlare della sinistra e anche quello che era il Partito comunista il PDS
Come appunto d'una gara
Di una grande forza
La verità è che in questi anni
C'è stato un processo di forte ridimensionamento rosso forte
E anche di frantumazione
E anche di frantumazione
Io penso appunto alla
Anche oggi io
Non solo nel Mezzogiorno quale incidenza potrà avere Rifondazione Comunista scarsa forse ma comunque inciderà in un'ulteriore elemento frantumazione sì
Il partito socialista ecco che credo che noi dobbiamo
Ed Unione come queste parlarci con molta franchezza noi consideriamo il partito socialista
Una forza di sinistra
Disponibili è possibile
Per un futuro diverso dal Mezzogiorno nono
Perché in una serie di impostazione di discorso di
Ho
Si dice di no in altri si dice di sì in altri si tende ad eludere il problema come dire meglio non parlarne
E questo non credo che possa portarci vantaggio
Che noi sappiamo benissimo
Che partito socialista nel Mezzogiorno in tutto il Paese ma nel Mezzogiorno
Stato al governo
Più stabilmente che nel nord perché nord nel centro nord c'è la Toscana CEE
C'è l'Emilia
Ma anche poi c'è anche Milano c'è Venezia ci sono situazioni in cui il Partito Socialista è stato non nei ancora col Partito comunista
Nel Mezzogiorno esaurita la vicenda napoletana
Poi ci sono state alcune cose Taranto qualche qualche altra zona
Sì c'è stata la Giunta della dalla Calabria
Anche qui con un Silenzio impressionante con una tentativo di rimozione perché non si capisce se questa esperienza anche su questa esperienza abbiamo tentato di di di non parlarne
è stata un'esperienza positiva e negativa abbiamo fatto bene abbiamo fatto male non sarebbe meglio non parlarne questa richiede
Comunque nel Mezzogiorno non c'è dubbio che il Partito Socialista è stato ed è ancora più stabilmente
Radicalmente diciamo così inserito nel sistema di governo del Mezzogiorno
E non trovo solo attraverso le
Amministrazioni locali attraverso le Regioni
Oggi c'è qualche eccezione perché in Puglia sono fuori perché c'è una una giunta centrista
Ma in definitiva solo dentro un sistema di governo complessivo fuori di tutti gli enti del ma anche
Società miste tutto quel tessuto che ruota attorno alla spesa pubblica
Che costituisce quella Rete immensa di controllo
Della società civile
E noi lo vediamo almeno io non vedo oggi segni
Di rottura di questo reticolo di questo blocco
Segni percepibili
Direi che c'è una se vogliamo guardare Monorchio realistico la situazione nel Mezzogiorno
C'è una una stabilità puliti
Perché mentre al nord e questa stabilità era rotta in maniera sappiamo come ma è rotta dalle leghe
Nelle sud
Non è rotta da nulla perché la stessa diciamo così vicenda di Palermo
Poi è stata
Riassorbita abbastanza
Diciamo così abbastanza ampiamente
Con un con un
Proiezione oggi politico organizzativa
Che ha quelle caratteristiche a cui faceva riferimento il compagno formali
Quindi una una stabilità politiche anticicliche
è non mi pare anche che ci siano esplosioni anche di di tipo ribelle distico possono dire che sono forme purché escano fuori dalla contestazione che viene dall'opposizione
Come ci sono state anche in altri momenti
Che venne se non do l'organizzazione politica dall'organizzazione sociale dal sindacato
Problemi diciamo così
Che attengono alla
A una battaglia anche che mi pare su cui io sono d'accordo di una ripresa una battaglia per lo sviluppo industriale e quindi una controparte diciamo così
In questa direzione che comunque faccia sentire abbia e abbia perso non mi pare
Noi ci troviamo in definitiva in una situazione di una certa stabilita
Cioè voglio dire in definitiva questa a me pare su su questo solo su questo volevo intervenire
Che
La crisi del sistema politico italiano
La
Dello stato crisi dello Stato
Si manifesta nel Mezzogiorno
Con diciamo così con le caratteristiche che storicamente avuto il Mezzogiorno
In
In me ma momenti diverso
C'è un mezzogiorno che abbastanza governativo diciamo così
Con il gene l'organizzazione mafiosa che questo io poco qualche dissenso tassare s'ammiccanti azione mafiosa che ha adeguato un rapporto che storicamente in centoventi anni
C'è stato rapporto tra lo stato era cioè non è né è una novità né una diversità se non nella qualità il rapporto ai mutamenti che ci sono stati nella nella organizzazione
Dello sta
E nei momenti di crisi dello Stato chiaro
Come oggi si manifesta con una maggiore incidenza e potere di contrattazione e anche di dominio e di controllo
Come avviene nel in questo
E certo pensare
Di rompere questa situazione
Con i metodi tradizionali
A me sembra difficile questo tentare la questione possiamo noi ecco da dove comincia
Se la situazione è questa qual è il punto di attacco
Definiamo Mineo meglio la piattaforma è giustissimo
Per lo sviluppo per l'industrializzazione
Qualifichiamo noi meglio la nostra battaglia
Politico culturale
Riportiamo e rimettiamo in né al centro della nostra battaglia come diceva Folena un rapporto nuovo con forse produttive professionali che avvertono l'esigenza
Di stare stretti dentro queste maglie cose giustissimo su cui io sono d'accordo
Ma
Tutto questo pensiamo noi che Apple pensabile in tempi diciamo così
Relativamente
Politici
Aggiunge possibilità di un mutamento
Di un mutamento reale del della di questa che io ho chiamato in questo a forma di stabilità dell'eccezione
Io penso che potranno esserci modifiche molecolari
Elettorali ci saranno possa servire ma mi pare che questa non mi pare nell'orizzonte non vede
Un mutamento profondo e allora quale potrebbe essere quale può essere
Un
Un elemento dirompente diciamo così in questa in questa situazione
Io capisco che lo lo dico anche con sul conto ubbie con perplessità che perché ci sono in questa situazione
Io ritengo che
Il punto di rottura sia la battaglia sul sistema politico sull'istituzione
Ma anche qui io posso dire un'ovvietà evidentemente
Se se non si vede qual è anche qui il punto
Su cui noi possiamo giocare
Io ritengo che se noi giochiamo la carta
Della difesa del sistema parlamentare così come anche con qualche aggiustamento
Ma le cose secondo me non cantina
Perché questo blocco di governo sul blocco
è in grado
Di reggere di a mio avviso anche usufruito e di usufruire
Il Mezzogiorno questa è la mia opinione
Più di ogni altro parte d'Italia appunto perché il suo sistema di organizzazione della società civile della società politica e quello che
Ha bisogno di unti iscritti
Di essere chiamato a una battaglia di discrimine
Del resto non da ora
Lasciamo stare il referendum delle
Del quarantasei che pure senso
Le battaglie che hanno avuto senso nel Mezzogiorno in cui il Mezzogiorno
Si è potuto esprimere sono le battaglie referente il divorzio la Bortot
La scala
In cui il Mezzogiorno chiamato a un sia un no a una scelta ha spaccato ha diviso si è spaccato
E noi dobbiamo spaccarmi socio
Don't dobbiamo spaccare se non riusciamo a spaccare il Mezzogiorno io non Bertolucci
Quindi la mia opinione è che noi dobbiamo e in questo c'è una diversità anche rispetto alla situazione nazionale è una diversità meridionale
E cioè la possibilità di introdurre
Elementi di rottura che faccia nota coagulo come fu appunto perdenti posto per l'apporto eccetera
La scala mobile con altro schieramento quinte anche così chiaramente diverso perché col Partito Socialista eravamo nelle due battaglie a cui ho fatto riferimento no loro non lo eravamo nell'altro
Dobbiamo comunque fare una selezione diciamo così sulla base di una richiesta semplice che è la rottura dell'attuale sistema Poli
E sono così io penso che noi possiamo non solo operare
Una divisione all'interno delle per l'attuale
Ma anche dare una realtà forza quello a quel gruppo a cui faceva anche riferimento pure
Perché altrimenti questi non si ritroveranno facilmente nel PDS o in altre forze che impositivo tendono o almeno nel breve periodo
E allora io penso che noi in questa battaglia sia per che purtroppo si sta concludendo nel modo in cui sappiano
Per quel che riguarda le riforme istituzionali
Noi dobbiamo introdurre no
Il problema del referendum
Poi vediamo quale deve essere la domanda referendaria
Perché amare la gente ha deciso sul sistema politico
Perché questo può essere un elemento di rottura e d'altra parte di squilibra anche rispetto a una situazione che diversamente arresta bloccata così come o spostamenti tali di per ripeto molecolari
Che non avrebbero un'incidenza radicale è reale rispetto alla situazione di fronte a cui noi siamo
Aliena Buffardi poi per l'ultimo intervento in linea delle conclusioni Ada Becchi urina
Io sono assolutamente d'accordo con l'impostazione che vede la crisi istituzionale del sistema politico e la crisi del Mezzogiorno come due facce dentro la crisi della democrazia o meglio dentro un'interruzione dei processi decisionali democratici
Così come sono d'accordo sulla necessità che qui è stata prospettata di una risposta schematizzando Massimo nel senso di un allargamento dei diritti e dei poteri dei lavoratori e lavoratrici e dei cittadini cioè come necessità di riportare la crisi alla e la sua soluzione se così posso dire ai soggetti sotto sociali il ferimento con rendendoli protagonisti di un passaggio a una alla Seconda Repubblica o è anche garanzia di non sbocchi autorità in questo secondo il pool
Ma proprio perché sono d'accordo io voglio qui riprendere
Voglio invece porre tre questioni che come dire mi stupisco che non siano state presenti al dibattito pur essendo dentro strettamente connesse a questo contesto generale
Tempo stringere io le richiamo soltanto proprio telegraficamente
Non approfittando insomma cercare di essere anche al di sotto del tempo previsto per intervento la prima questione la vertenza di giugno
Tra confederazioni sindacali Confindustria e il governo una vertenza che sulle relazioni industriali sui modelli contrattuali sulla struttura del salario
è vero che mi si può dire che finora questa vertenza è un rebus
Specialmente sul piano e non solo
Della democrazia interna all'organizzazione che lavoratori però resta che questa vertenza è una scadenza importante una sorta di scadenza istituzionale anche per la democrazia nel Paese per la concezione da concezioni dello sviluppo
Sono in gioco in positivo e negativo importanti elementi o qui veramente come dire per la vertenza deciderà uno scambio ineguale cioè l'abbattimento del costo del lavoro attraverso l'abbattimento e la copertura del salario
Deciderà un patto sociale deciderà una rottura degli elementi solidaristici tra lavoratori abbassando la copertura della contingenza
Oppure questa vertenza potrà portare invece a un rafforzamento degli elementi solidaristici
Collegando per esempio la difesa dalla contingenza la difesa del sostegno di tutte quelle fasce di lavoratori che sono tra lavoro e non lavoro riconoscerà nuove strutture di base dei lavoratori genera genera i diritti
Riconoscerà potenzierà il livello territoriale contrattuale io credo che il Sud
E lo sviluppo del Sud sì anche dentro le risposte o gli sbocchi
Che questa vertenza avrà vado ripeto proprio con grande schematismo la seconda questione sono i soggetti a cui ci riferiamo
Graziani parlava dei lavoratori autonomi come dire quasi precari
Pietro Ingrao ci ricordava la di sortite all'azione di Clark della soggettività di classe nel sud io credo che questo sia un pezzo fondamentale della nostra riflessione
Cioè è urgente riprende riflessione sui soggetti nel mezzogiorno e qui voglio fare soltanto due esempi anch'io sono d'accordo
Non riprendo le argomentazioni sulla necessità sulla fondamentalista
Dopo tanti discorsi che andavano in senso inverso di riprendere la questione della politica industriale su
Io credo che però ci sia anche il problema del ricordava Bassolino nella sua relazione appunto dei nuovi lavori di quei lavori che stabiliscono un nesso tra occupazione degrado sociale in un doppio senso
Allora io capisco che di fronte alle orrende scorciatoie governative di questi anni penso all'articolo ventitré
Famoso che è stato un parcheggio per un po'di giovani dove abbiamo qualche problema come sinistra a rinnovare come dire
Questo nesso la necessità di questo disco poi io credo che sia fondamentale penso una vecchia proposta di caffè
E appunto proponeva di commettere occupazione giovanile e sensi mento precedenti si mento dei bisogni sociali del sud per poi costruire come dire niente interventi sociali ecco io credo che questo sia un pezzo importante
Della nostra riflessione così come un pezzo importante e riflettere su tutto il lavoro precario discontinuo che nel Sud è diventato un vero e proprio modello lavorativo certo un modello lavorativo di cattivi lavori ecco noi dobbiamo come dice verificare proporre avanzare risposte che ha rendano questo lavoro sia pulito come forma transitoria di lavoro un lavoro qualificato e sostenuto qualificato penso alle questioni dell'occupazione sostenuto penso all'indennità
Di sostegno a questo lavoro e dentro questo discorso denominò oggetti certamente ci sono le donne
Le donne in cui si intrecciano con elementi nella mia esperienza io dico facciamo una riflessione un'analisi anche come dire scientifica ma nella mia esperienza di sindacalista che mi incontro con le donne del Sud
Mi sembra che nelle donne si intrecciano con elementi di continuità e discontinuità nuove e vecchie soggettività producendo alti livelli di consapevolezza e di forza
Una sinistra in genere non fa riferimento se non in modo strumentale non dico addirittura elettorale penso apre questioni anche qui le voglio ricordare molto schematicamente l'erosione democratica nel sud che è vissuta nelle donne attraverso l'impatto sulla vita quotidiana sugli affetti e sui valori
Penso per esempio le madri coraggio contro la droga ma che mi sembra o la punta di un iceberg di una condizione molto più diffusa
Penso alla all'essere le donne del Sud una cerniera tra lavoro e sociale
E penso anche alla cosa che diceva Bassolino che dobbiamo essere fuori e qualsiasi ipotesi di trasformazione del sud
Deve fare i conti con una necessità come dire di superare la cultura dell'emergenza ecco le donne per esigenza come dire personale storica
Forse sono i soggetti nel Sud più fuori da questa cultura d'emergenza e mi sembra che il patto sociale il patto per il Sud dei sindacati di qui ricordava suo glielo criticamente forse
L'elemento più critico crea al suo interno e proprio questa indifferenza tra virgolette per la diversità dei soggetti
D'altra parte ridefinire ripensare ai soggetti nel Sud significa è anche la base per una nuova forma di sindacato di cui parlava Bassolino io su questo non non ho il tempo
Di dilungarmi credo Antonio però che oltre alla crisi come dire al fatto che non regga più il modello industriale del Sud ne dovremmo anche riflettere
Sul fatto che questo modello industriale del Sud si era trapiantato come tu dicevi su una crisi dal vecchio modello braccia Antille
Modello braccianti lei che aveva come dire al suo interno elementi importanti di invece di collegamento col territorio di lotte dei soggetti che addirittura praticavano l'obiettivo
è
La cui crisi è stata proprio determinato da un patto sociale che scambiava lavoro con l'assistenza ora detto in termini molto schematici però forse nel pensare nel ripensare al sindacato del tutto dovremo pensare a questi due questioni
La terza questione che volevo porre ho finito
è il rapporto tra criminalità illegalità e negazione dei diritti o meglio passaggio dei diritti in privilegi questo lato detto molti compagni
Ora io credo e su questo vorrei che noi qui dopo faccia sì un approfondimento
Che forse la lotta per la trasformazione del Mezzogiorno passa come primo approccio proprio come rottura se il politico di Paul Guadarrama Macaluso ma qual è il primo approccio la lotta per la traslazione del soggiorno passa nel dare risposte concrete a questa negazione di diritti
Che anche l'unico modo per la rottura di quel blocco di consenso sociale su cui basa il sistema politico e legale io qui vorrei fare un esempio concreto infinito
Il collocamento dell'assistenza nel Mezzogiorno sono lo diciamo tutti lo ricordavano più compagni molte volte invasi come dire dall'illegalità o addirittura contigui o per Bari dalla criminalità
L'anno scorso è scoppiato un grande caso nazionale è arrivato sulle pagine di tutti i giornali in cui era un caso come dire sollecitato determinato da un intervento congiunto dell'INPS ed è la magistratura cioè la maternità delle false braccianti
Io tralascio come dire la campagna di stampa che è stata fatta su questo tema di pensa all'unità che arrivava a dire le fa altre maternità Mascia mandati lì era veramente un fatto criminale molto forte in cui era investita come dire cui era c'è un intervento illegale o addirittura criminale molto forte
C'è l'indennità di maternità nel è riconosciuto per le lavoratrici precarie soltanto per le braccianti
Dopodiché leggo si creavano falsi rapporti di lavoro per dimostrare che la maggior parte delle donne reca lavoratrici precari o casalinga erano braccianti
E su questo insisto diritto negato era stato costruito un sistema costruito che vige ancora cioè con un giro di miliardi
Per un uso distorto di un istituto che era legale ecco è scoppiato il caso la sinistra giustamente anche il sindacato e stata dentro la valorizzazione di questo intervento come dire moralizzatore secondo me giustamente ma li abbiamo misurato una nostra incapacità da partire di lì per fare invece nel Sud col significato che questo avrebbe avuto una grande vertenza assunti diritto sociale negato alle donne che era quello della tutela della maternità
Noi come sindacato di categoria tra tante difficoltà molte contraddizioni ci abbiamo provato però non è diventata né una vertenza del sindacato nella sinistra voi mi direte capisco è un piccolo esempio di fronte alle grandi questioni che qui sono state portate ma secondo me è un esempio emblematico della nostra incapacità come sinistra di cogliere le occasioni concrete per partire da una lotta per i diritti negati
Cui rompere lo dicevo prima anche un blocco sociale il consenso che coinvolge come diceva qualcuno Folena anche una parte della nostra gente
Di riferimento io credo che qui abbia noi manifestiamo in queste occasioni un deficit di cultura e di impostazioni
E sono assolutamente d'accordo certo che dobbiamo puntare a un PDS con un grande radicamento sociale popolare di massa nel Sud ma io credo che questa passa anche attraverso una liberazione nostra del PDS da una stratificazione di pigrizie conservatorismi che non sono solo politici ma sono anche cultura
Le parole ad Ada Becchi con l'idea poi per l'ultimo intervento Mario Sai
I compagni mi hanno chiesto di essere breve cercherò di essere il più possibile essere veri vuol dire essere schematici non ve la prendete commesse sarò schematica
Io condivido con Augusto Graziani e con altri suoi discepoli
E dopo condiviso in tutti questi anni anche quando eravamo in pochi l'idea che la soluzione della questione meridionale sia pure nelle sue modificate sembianze
Non possa passare
Da una strada diversa
Da quella dell'industrializzazione
Riproporre però oggi con la forza con cui è stata riproposta stamattina qui
Il nel congresso regionale della Campania l'altro giorno Cuesta strategia richiede di fare almeno due riflessioni
Dentro alla proposta la prima riflessione che cosa è accaduto
Del successo che la sinistra ha riportato anche nel Mezzogiorno nel mille novecentosettantacinque settantasei
Quanto in quel successo contava l'industrializzazione del Mezzogiorno realizzata nella seconda metà degli anni Sessanta e nella prima metà degli anni Settanta come la sinistra laddove ha governato risposto
A quel fattore di successo sera questo io ritengo quello fosse il fattore di successo dominante
Diceva prima Macaluso che sono cose di cui non si parla ecco io credo che sia necessario parlarne bisogna capire in che cosa non si è stati capaci di trasferire nel governo governo della città a governo della Regione prima è stato governo della città più crede delle regioni
Gli spunti gli elementi che venivano da questa quasi egemonia della industria in alcune aree del Mezzogiorno la seconda riflessione invece
La vorrei fare a proposito del modello di industrializzazione che in particolare un grande gruppo italiano la FIAT ha inventato per il Mezzogiorno Graziani dice la FIAT vuole andare nel Mezzogiorno
Perché pensa di avere l'armeno sindacato per presto nel caso della FIAT mi sembra discutibile meno sindacato che a Torino francamente non so dove la FIAT può trovarlo
Visto che sono ormai gli non so trent'anni forse più che tre più di trent'anni che la FIAT neppure a Torino a il sindacato
No la FIAT ha inventato un modello di industrializzazione del Mezzogiorno con modello giapponese
Dove l'impresa si serve
Dei meccanismi di autorità che sono insiti nel contesto sociale in questo caso quelli della clientela
E si serve perfino quando c'è della criminalità organizzata
Contrattando con lei un sistema di convivenza per ci Ficco
Questo sistema è un sistema questo sistema di industrializzazione è un sistema per cui là dove c'è l'industria i tassi di occupazione industriale sono molto bassi
Quindi l'industria convive con la disoccupazione
Il i tassi di occupazione industriale sono molto bassi della mentalità resta la mentalità tradizionale e vero i lavoratori agricoli sono meno contestativi questa mi pare che sia la citazione la FIAT addirittura arrivata lamentarsi che sono troppo poco innovativi
In questa intervista di cedere Annibaldi che Meridiana pubblicato qualche numero fa quindi l'industrializzazione con quel modello non in antagonistica rispetto al sistema attuale ma assolutamente compatibili
Anzi mi pare che diventi una garanzia di continuità di questo sistema attuale se mai attenuando negli elementi di conflittualità interna
è per me è perfettamente compatibile con la clientela
Quindi io dico questo per dire che non basta dire industrializzazione che bisogna da un lato affiancare alla proposta industrializzazione delle proposte che devono andare insieme non possono essere immaginate come conseguente dell'industrializzazione quando sarà avviata
Dall'altro bisogna che il soggetto partito che fa questa proposta
Sappia che in fondo che cosa propone
E quindi rifletta bene su perché ha perso il tram
Quando quella industrializzazione India consentito di raggiungere dei risultati politici significativi nel passato
L'industrializzazione compatibile con la clientela io credo che le sconfitte anche della sinistra abbiano coinciso con un rafforzamento
Molto rilevante del sistema clientelare nel Mezzogiorno negli anni ottanta e la clientela meridionale a me pare essere soprattutto democristiana
L'alternativa alla DC il sistema lobbistico che i socialisti hanno inventato che una cosa diversa dalla clientela tradizionale
Il
Semmai negli anni recenti hanno mostrato soprattutto nelle aree in cui arrivava più spesa pubblica ed arrivava in modi più anomali penso agli interventi speciali
Quelle ancora più straordinari dell'intervento straordinario hanno mostrato semmai una tendenza di alcuni settori della DC ad imitare e superare il PSI inventando delle
L'hobby molto aggressive e molto spregiudicate sul fronte delle alleanze con la criminalità
Molto molto spregiudicate
Quindi noi sappia grosso modo questo è il contesto insomma queste sono le due forze pronte
E vengo poi un attimo alle riforme istituzionali alla fine a essere l'un contro l'altra armata se occorre per contendersi la supremazia in queste regioni
Da questo punto di vista a me sembra che vi sia meno stabilità politica di quanto non appaia
Ma è una stabili è un'instabilità politica da cui in cui nove noi rischiamo di essere degli spettatori e non degli interlocutori non dico dei protagonisti ma neppure degli interlocutori
Questa clientela questa rivincita della clientela ha determinato
Un real accentuarsi al sud di una mentalità assolutista
E la cosa che mi colpisce è che questa mentalità sudista poi è la stessa mentalità che noi ritroviamo nelle chimismo al nord
E non sorprende che nelle leghe ci siano tanti mi
Immigrati anche di recente immigrazione
Perché il sistema di valori che esprime la critica sudista e la critica leghista sono simili sono egoisti sono Tesia
Una appropriazione di vantaggi immediata sono non solidaristici appunto questi l'ho detto cioè mi paiono molto simili
E quindi un male rispetto almeno ai valori che noi riteniamo debbano essere i valori fondanti di una società che si riproduce
Al Sud
Nel all'interno della clientela al nord nelle leghe questa un po'del Gia evidente che poi le le due i due movimenti entrano in conflitto perché la torta da dividere quella e si tratta appunto di un un pensiero che dà grande importanza alla divisione della torta però l'approccio ai simile ai valori affermati mi sembrano omogenei
Questa situazione per il ritorno alla grande della clientela degenerazione del sistema clientelare se si può dire sistema lobbistico
Ha un un punto che mi pare rilevante l'astensionismo elettorale
Nel Sud la protesta è astensionismo e ci sono aree in cui l'astensionismo all'estero Napoli all'altra avuto recentemente la stessa incidenza che hanno le lega al Nord
Quindi non è un fenomeno così secondario qual è il più di prendere posto a Bergamo Napoli Bergamo come Napoli
Grosso modo
Ecco allora io temo e lo dico no no purtroppo potuto stare tutta la mattina ho sentito al solo alcuni degli interventi quindi per esempio lo di cronaca d'uso
Ma non perché ce l'ha con Luna pecore sentito temo che il problema sia la ricostruzione del partito nel Mezzogiorno il partito dal Mezzogiorno ha un partito che sta chiuso dentro le federazioni
è un partito che non ne parliamo poi adesso quel PDS che ci sono pure correnti ad animare ulteriormente la tendenza a stare tra di tra di noi e a parlare Dinoi
è un partito che non sta più in mezzo alla gente e che troppo spesso anche sentendo parlare alcuni compagni dirigenti e non mi riferisco lo dico perché non voglio equivoci a quelli che stamattina hanno parlato qui che che stimo tra può spesso si capisce che questi compagni teoricamente dirigenti non possono dirigere perché non sanno cos'ha in mente la gente
Non sanno cosa succede fuori della porta della federazione
A me quaestor sembra il grande problema
Del partito nel Mezzogiorno che si è scambiato il partito con la pubblica amministrazione e che si lavora nel partito come se si lavorasse commessi lavorasse sappiamo come ci si lavora nella pubblica amministrazione
Questo mi sembra l'elemento ovvero di crisi drammatica a partire dal quale anche gli eventuali referendum va che divide avrebbero al Mezzogiorno non lo divide avrebbero a vantaggio nostro
Perché non saremmo neanche forse capendo che si fa
E questo che mi pare ci sono delle eccezioni naturalmente non voglio stare di ogni erba un fascio ma l'elemento dominante a me sembra questo
Quanto alle riforme istituzionali se le riforme istituzionali sono come sia pure con tutte le incertezze e la confusione che nelle proposte che sono sul tappeto si colgono sono nella direzione di un sistema politico maggioritario
Il Sud rischia nel sud del partito del PDS rischia di sparire
Perché una anch'una orientamento alla riforme istituzionali di tipo maggioritario e quindi verso l'alternanza non può che rafforzare i due partiti maggiori e nel Sud sappiamo quali sono ormai due partiti maggiori
E dicevo prima che questi due partiti maggiori sono già
Tra di loro non del tutto omogenei c'hanno già tra di loro dei conflitti espliciti e rilevanti
Questo vuol dire che dobbiamo essere contro le riforme istituzionali no io sono sono perché sono convinta che occorrono delle riforme istituzionali che modifichino il sistema politico perché Sefirah politico resta questo io sono convinta che è incapace di autoriformarsi
Però dobbiamo sapere che la posta in gioco dal Mezzogiorno se queste sono riforme istituzionali che noi vogliamo
è una posta in gioco che rischia di essere esiziale e per questo io credo che il problema della ricostruzione del partito nel Mezzogiorno sia un problema urgente e vi ringrazio
La parola Mario Sai poi per una breve replica Antonio Bassolino
Ma come coordinatore del dipartimento Mezzogiorno della CDL noto che anche in questa discussione gli accenni che sono stati fatti al ruolo possibile del sindacato nel Mezzogiorno sono stati scarsi e il più delle volte critici e siccome noi apriamo la nostra fase congressuale io ritengo che questo sia un fatto politico
Nel senso che sicuramente c'è da fare nella sinistra nel sindacato nella CGIL una discussione molto seria del punto a cui è la sinistra e il sindacato nel Mezzogiorno
Anche perché io su questo punto sono d'accordo con Macaluso se dobbiamo sollevare la questione di come si rompe
La società meridionale per come si è aggregata di questi soprattutto in quest'ultimo decennio sicuramente abbiamo anche un problema di come si fa una lotta politica nelle forze di sinistra nel sindacato perché i problemi granchi qui sono stato sollevato a cominciare dalla logica del consociativismo vengano affrontati e risolti
Per essere per dare un contributo molto schematico penso che sì posso intanto ragionare intorno a tre problemi
Il primo è
è stato accennato lo voglio ripetere di che natura sono le contraddizioni che viviamo all'interno del Mezzogiorno
Sono sicuramente delle contraddizioni moderne
Anzi sono l'altra faccia della modernizzazione per come si è realizzata in quest'ultimo decennio concentrando le risorse per nell'apparato industriale del Nord e dando in cambio grandi opere pubbliche al sud
Qui voglio fare una sottolineatura però se anche la sinistra in qualche modo accettato che se la FIAT a Bali tagliava
Come stupirci poiché se questo ha avuto valore sul piano economico non debba valere sul piano sociale e culturale
Come stupirsi che allora la lega lombarda non dica anche socialmente deve essere così
Come dimenticarsi che il leghismo appunto un genitore al Nord che sono stati movimenti anti fisco
E come a questo punto non essere preoccupati per il Mezzogiorno di un'evoluzione dell'elettorato che vedrà i partiti i grandi partiti sempre più meridionali già si per quanto riguarda il loro consenso elettorale
E crescere in consenso delle che al Nord e chiedersi allora
L'incontro fra l'onorevole Craxi e il senatore Bossi
Che senso ha io vorrei sapere dal compagno ma con Lucio Lupini
Chi chiede giustamente di aprire una riflessione su che cosa il Partito socialista nel Mezzogiorno di questo incontro che giudizio dà e che prospettive dette e fede le stesse preoccupazioni che ci vedo io
Allora la risposta mi pare stia dentro nella relazione di Graziani io qui non la ripercorro
Dico che in effetti già ricostruire un nuovo tessuto sociale nel Mezzogiorno che inevitabili che è al centro di questa ricostruzione ci sia una nuova classe operaia un moderno lavoro dipendente e che per questo per questo allora occorre immaginare una nuova fase di industrializzazione con quelle caratteristiche per quanto riguarda l'utilizzo della forza lavoro nella sua qualità
E per quanto riguarda il rispetto dell'ambiente nuovo e diverso e chi allora
Soprattutto se si vuol parlare di un sindacato dei diritti come anche qui a dire hanno portato richiamato occorre dire
Che non si possono fare gli accordi come quelli che si sono fatti per l'insediamento della FIAT sì e non si possono immaginare al contrario nel momento stesso in cui solleva la tematica dei diritti che la condizione perché si avvia una nuova fase di industrializzazione è appunto l'abbattimento dei diritti addirittura dei diritti di lavoratrici non ancora assunti e che forse non saranno mai assume e che questo è un punto di contraddizione di battaglia politica che sta nella CGIL ma stanno a sinistra la questione che l'industrializzazione al Sud purché ci sia si può pagare a qualsiasi prezzo è presente è bene parlarne e primitive da che parte si sta come bene dire da che parte si sta rispetto alla questione della Crimea ditta organizzata
Per affrontare il suo specifico lo specifico del Mezzogiorno è il circuito fra crimine pare che iniziata affari politica e pubblica amministrazione
Su questo circuito così come si è costruito nel sud dell'Italia non c'è ancora in nessun'altra parte del paese
Ed è qui la questione specifica della che noi dobbiamo affrontare e io dico questo perché alcune cose di quelle che ha detto di sì Sales mi hanno molto colpito vorrei approfondirle ma vorrei io sottolineare di questo problema solo qual è il punto da cui possiamo concretamente partire con atti concreti io dico che questo è il punto
Perché richiamo in campo questioni come quelle degli appalti del collocamento dei diritti e delle regole nella pubblica amministrazione in cui è già possibile fare qualche cosa per esempio cominciando da placare l'ordinaria legislazione nel sud del Paese io non ho capito bene il discorso che si fa qui Rispetto qualcosa di particolare che dovrebbe avere
La riforma istituzionale rispetto al destino del Mezzogiorno dico solo che c'è una riforma istituzionale già operante il Mezzogiorno e che si declina così le leggi ordinarie della Repubblica non si applicano al Mezzogiorno
La riforma degli enti locali non si applica a mezzogiorno la trasparenza nella pubblica amministrazione non si applica a mezzogiorno la legge di riforma del collocamento non si applica a parti consistenti del Mezzogiorno addirittura di Cecilia
Quel governo regionale si rifiuta di dare di applicare questa legge nel suo territorio io penso che questo sia il secondo elemento su cui innescare una battaglia molto forte il terzo e ultimo punto voglio tra trattare di conseguenza e allora
Come partire rispetto al rapporto fra riforma della politica e società civile mi pare che l'esperienza del di Leoluca Orlando a Palermo dica molto chiaro che nel Sud qualsiasi operazione di glasnost
Che si è solo politica non ha gran
è stato proprio quello di mancare dei soggetti sociali cioè sono anche quello che forse manca il sud al di là della dialettica fra riforma della politica o rilancio della società civile che pure interessante il fatto che manchi una questione sociale definita come soggetti eccome obiettivi di lotta io penso che questo sia la questione da cui ripartire
Forse e la questione che ci sollecita continuamente che col suo ultimo questore cento interventi Pietro Ingrao
Dentro cui collocare le grandi questioni della riforma della politica si della rifondazione del Pd del sindacato si ma come soggetti protagonisti di un grande movimento di opposizione che nel Sud va costruito rapidamente
Perché con le ci dice
Che comunque le contraddizioni su sono destinati a impoverirsi
Col ci dice che i problemi nuovi di orientamento delle risorse a livello di comune comunitario dopo la tragedia della unificazione tedesca alle condizioni del mercato
E dall'altro lato
Forte potere di ricatto politico stanno acquistando le leghe faranno sì che i trasferimenti di investimenti o comunque di risorse pubbliche al Mezzogiorno saranno destinati a diminuire
E allora o noi saremo questo
Oppure saremo chiusi dentro in una Tenaglia assolutamente perversa perché le risorse si ridurranno ma non si ridurranno i centri di potere che controlleranno anzi questi centri di potere si ristruttura e Ranno
Spaccherà non proprio il suo da fare in qualche modo Fo forti che tengono sotto il governo
Dei centri di potere clientelare e amare ancor più marginalizzate in cui sarà la criminalità organizzata alla condizione per sopravvivere
Isaia Sales si chiedeva mai perché il Mezzogiorno non è esploso io dico in mezzogiorno e già esploso leggetevi la biografia dei giovani critiche di Minali catanesi
Dei bambini espulsi precocemente la scuola elementare della o o dalla scuola media che pensano che avere una pistola in tasca il fare la carriera nei gradini della cagnetta organizzata sì un modo per affermare se stessi dopo che la scuola gli ha detto
Tu non sei capace o comunque sedici di qui quello che ti aspetta solo la disoccupazione un lavoro dequalificato esplosa nell'illegalità al Mezzogiorno basta col fatto che siccome non ci sono i grandi movimenti di massa allora immaginiamo sud pacificato
Il Sud non è pacificato e non ci sono i grandi movimenti di massa anche per responsabilità nostra
Eppure recentemente come sindacato qualcosa abbiamo tentato penso a tutte le iniziative di massa che ne ho fatto da Napoli e la Sicilia la Sardegna intorno le questioni che lotta alla criminalità e nuovo sviluppo e troppo poco io penso che si debba fare di più ma farlo rapidamente perché sono già pronte le altre soluzioni voglio parlarne visto che queste cose non sono state dette ne cito solo due il Progetto neo Napoli e il grande ponte sullo stretto di Messina
Provate a dire di fronte a questi due fatti concreti mettiamo a verifica tutte le analisi vi abbiamo fatto richiamava i soggetti economici sociali politici e culturali del Mezzogiorno a dire sì o no c'è il rischio che dicano sì
E prima di dare la parola Bassolino vorremmo ringraziare tutti gli intervenuti poiché ci proponiamo di pubblicare gli atti invitare quelli che non hanno trovato spazio nel dibattito a farci pervenire interventi scritti Antonio Bassolino
Sì io brevemente anche per il carattere di questo incontro e cioè un carattere di discussione aperta
Brevemente per ringraziare anch'io le compagne e i compagni che hanno partecipato il suo intervenuti per fare soltanto alcune osservazione compagno Soriero in particolare ha posto la questione più politica sulla quale mi sembra opportuno ritornare brevemente e ragionare
Se sia giusto parlare come io ho fatto l'introduzione di una seconda fase nella vita della Repubblica italiana
Oppure se non dobbiamo
Riuscire a parlare più esplicitamente di una seconda Repubblica io intendo il senso
E penso
Che noi dobbiamo stare attenti ed evitare che passi il Paese quella che può essere una falsa contrapposizione in questo senso intendo poi farò però mie osservazione
Evitare che passi una falsa contrapposizione
Tra chi vede la crisi forte della Prima Repubblica
E dunque parla si cimenta esplicitamente con i temi della Seconda Repubblica
Invece un altro schieramento
Più titubante più incerto
E sostanzialmente teso a conservare ciò che invece è irrimediabilmente in crisi
Io penso che noi dobbiamo stare attenti a che punto passi questa fase contrapposizione e rendere chiaro che invece la lotta e una volta anche aspra è nelle cose ed è in corso sui caratteri che deve avvenire una nuova situazione
I caratteri fondamentali che deve comunque acquisire la democrazia italiana
E quindi fare in modo che il nostro partito sia apertamente schierato nel senso di profonde di forte quali riforme qui è il punto e comincia la discussione
Io penso che noi dobbiamo innanzitutto ben sapere che stiamo incominciando a parlare in Italia di profonde riforme costituzionali Nori
E di un mutamento di regime il partito socialista
O comunque di profonde riforme costituzionali
Che non hanno alcun precedente nella storia politica istituzionale di tutti i Paesi democratici dell'Occidente
Non c'è alcun precedente
Viene uno solo storicamente e drammatico il passaggio in Francia dalla Quarta alla Quinta Repubblica
Noi quindi in Italia affrontiamo un tema enorme senza vere alle spalle alcun precedente
Ed è per questo che io penso che noi dobbiamo innanzitutto valutare anche con grande attenzione e serietà
Gli scenari di Periodo medio lungo che possono determinare con ognuna delle ipotesi in campo
E con meno in improvvisazione di come appare anche su gran parte della stampa italiana proprio per l'assenza di precedenti
Sapere stare attenti e valutare quelli che gli scienziati della politica chiamo no
Le aspettative non volute che ci possono essere con grandi processi di riforma costituzionale
Parlo non soltanto delle ipotesi presidenzialista
Ma noi dobbiamo con più attenzione guardare gli scenari di periodo lungo anche con altre il posto per esempio i possibili scenari che esistono in tutti i Paesi dove si passa da un sistema proporzionale più o meno puro come il nostro a un sistema di fatto maggioritario gli scenari che in genere avvengono di un brusco calo della partecipazione democratica alle elezioni e al voto
Perciò con grande attenzione e serietà
Su una linea di coraggioso rinnovamento
Io personalmente non ho particolari tuba anzi a usare anche l'espressione di Seconda Repubblica Alberto però un problema avverto come
Le parole hanno un senso
E noi dobbiamo sapere che l'espressione secondo le Repubblica che non mi spaventa e non deve spaventarci
Però un'espressione così forte
Che agli occhi di grandi masse può fare apparire più coerente con essa i più forte un'ipotesi di radicale mutamento di regime come l'ipotesi presidenzialista
Piuttosto che una ipotesi di profonde il radicale innovazione nella vita della Repubblica parlamentare
Che io penso la strada e la media sulla quale noi dobbiamo muoverci
Nuova fase
Veda sono molto d'accordo con alcune osservazioni che ha fatto Pietro Ingrao che veda i Poteri e i protagonisti reali che sono in campo
E una seconda fase nella quale noi dobbiamo immettere una visione più ricca una proposta di Noukrati che io lo dico in questo modo
Non solo istituzionale in senso stretto e che non riguardi soltanto i rami alti del sistema politico italiano in crisi una proposta democratica forte
Riforma dello Stato
Con me economiche amministrative mi ha colpito che in un editoriale sulla Stampa di Torino di qualche giorno fa un economista intelligente uno di quelli di sponda borghese
Che citavo senza farne il nome nell'introduzione sui limiti del capitalismo ha ragionato editoriale sulla stampa di qualche giorno fa beh sull'importanza enorme che hanno di riforme economiche amministrative e dello Stato senza delle quali il discorso delle riforme istituzionali rischia di essere sganciato dalla realtà bene del paese
E riforme sociali i soggetti sociali
Così come fu e questo è un po'in ombra nella nostra discussione di queste settimane
Così come fu non dimentichiamolo mai perla di pubblica e per la Costituzione
Se l'Italia ha avuto e tuttora a sia pure adesso con i problemi che sappia una delle costituzioni più avanzato del mondo intero
E perché dietro quella Costituzione c'erano soggetti reali c'erano le idee il segno di movimento operaio di il mondo del lavoro italiano in tutte le sue espressioni in tutte le sue articolazione
Io penso che noi dobbiamo del sapere
Che
L'esito
Allargamento democratico
Ori stringimento oligarchi
Lessi tutto il tutto differente
Che di fronte alla crisi della ripubblica italiana dipende e dipenderà molto anche dalle forze che saranno in campo oggi in campo solo grandi potentati economico finanziaria
Che spingono per un certo essi
Meno in campo
E quello che con una classica espressione di Berlinguer potremmo chiamare grandi potenze democratiche della società
Grandi soggetti collettivi
In grado di dare corpo reale ad una diversa ipotesi di assetto democratico del paese e io penso di cui sia il nostro grande ruolo
Proposta di Mo pratica e non solo istituzionale in senso stretto
Soggetti sociali e potenze democratiche e infine aggiungo spingere nel Mezzogiorno e dal Mezzogiorno perché una nuova fase della democrazia italiana significhi unire di più il Paese
Unire di più l'Italia di oggi riforme istituzionali di forme dimostrabile come mezzi e strumenti P due mila e non per dividere di più
Ecco e concludo anche da rapidamente io penso che il rapporto a questa funzione democratica generale
Che si gioca molto la funzione nostra del PDS
Il distintivo del PDS
è strettamente legato alla nostra capacità di essere interpreti e protagonisti di una nuova fase della Repubblica e della democrazia italiana in Italia ma soprattutto nel Mezzogiorno dove insisto su questo
Noi abbiamo una grande particolarità
Il PDS nasce e deve essere costruito
Senza che abbiamo alle spalle molto adesso dico in termini un po'clou
E questa è una grande particolarità è una grande differenza rispetto ad altre aree del Paese forse
Adesso che il congresso di Rimini si è concluso possiamo incominciare discutere più liberamente tra di noi anche sulla gravità della lunga crisi del Partito comunista italiano nel Mezzogiorno
Nasce ben prima della Bolognina che alle spalle almeno un quindicennio di crisi appuntati grave
Questa è una grande particolarità una grande differenza anche rispetto al nord perché
Si dice come e più che altrove noi dobbiamo non solo ricostruire ma poiché
Venti dell'antica forza del PC sono ormai molto lontani nel tempo
Ormai negli ultimi quindici anni
Noi in quasi tutte le città meridionale eravamo diventati spesso non la seconda forza ma la terza la quarta la quinta forza politica questa è la realtà che è alle nostre spalle noi dobbiamo non solo ricostruire ma soprattutto costruire per la prima volta una presenza organizza questo il grande tema
Che è di fronte al PDS nel Mezzogiorno costruire socialmente e politicamente
E costruirlo anche per operare
Come Macaluso dice
Una rottura di questa stabilità politica meridionale
Su che cosa
Però possiamo costruire una ricca una rottura di questa stabilità politica me nubile di di una
Io sono d'accordo che forse più che le battaglie referendarie in quanto tali
E su grandi battaglie generali
Ideali di libertà
Che storicamente il Mezzogiorno è spesso il meglio di sé
Più chi su battaglie economiche in senso stretto è molto di più che nelle loro male elezioni dove scattano tutti i meccanismi di cui abbiamo ampiamente discusso oggi
Ecco ma su che cosa cercare di operare una rottura
Macaluso rendendo più ravvicinata la discussione politica anche che c'è stata e c'è in mezzo a noi in questi ultimi giorni
Dice come sua opinione
Anche andando e proponendolo voi lo strumento referendario sulle questioni istituzionale
Quale strumento referendario
Io penso che
Noi dobbiamo essere innovativi su una questione che riguarda la modifica di un articolo centotrentotto della Costituzione
Il grande tema che di fronte a loro
Penso cioè
Che noi dobbiamo prevedere a differenza di quello che attualmente c'è scritto in questo articolo
Che in ogni caso ci debba essere un pronunciamento referendario del popolo italiano
Su una proposta di profonda riforma istituzionale discussa e varata dal Parlamento
Penso che questo ci debba essere in ogni caso perché non vale più ormai nel mille novecentonovantuno quella presunzione di corrispondenza tra Parlamento e paese che ha retto per decenni interi
E che non è più così pacifica tranquilla
Ma io penso che debba essere un referendum confermativo approvativo
Non di contrapposizione al Parlamento
Confermativo e approvativo di un grande impegno di discussione di elaborazione che debba essere fatto in Parlamento e non
Se ben capisco
Macaluso ne ha parlato indirettamente e non referendum Bocconi consultivi che in qualche modo si porrebbero in contrapposizione al Parlamento e all'impegno delle forze politiche su che cosa l'ultimo punto eccome
Poiché si era avvicinata alla discussione lo faccio brevemente anche
E come
Qui esprimo una mia opinione ne abbiamo già discusso nei giorni scorsi ma ci torneremo
Io dubito molto anzi ho seri dissensi
Che il come possa essere un governo di garanzia
Tra tutte le forze politiche democratiche e per varie ragioni
Perché vedo distanze Nuti morì
Tra le grandi forze politiche democratiche italiana
Distanze notevoli sugli stessi temi istituzionali che non solo un terreno neutro perché dentro dieci
Sì abbiamo ipotesi di tutto diverso in campo
Che
Esistono distanze notevoli Sud delicate questioni di politica internazionale di politica economica e sociale cioè su grandi temi che comunque un governo deve affrontare
Ma anche infine perché aggiungo compiti
Con quell'attuale ceto politico italiano che abbiamo visto all'opera ancora in questi giorni nel corso di questa crisi di di governo ed il suo esito
Io penso invece
Che noi dobbiamo spingere e fortemente sulla linea di radicale rinnovamento dall'opposizione
E dubito non sono d'accordo che di fronte a noi si starebbero soltanto due strade
Come un po'troppo schematicamente si tende ha presentato una strada il governo di garanzia
Oppure la sola possibile altra strada quella indicata dai compagni di Rifondazione comunista e c'è una vocazione minoritaria di Opus
Sì ora in sede eterna e il grido di attentato alla Costituzione appena si comincia a parlare di necessari e profonde riforme istituzionale
Io penso che ci sia ci fosse ci debba essere una terza strada
Lavorare spingere ad un grande progetto democratico da una chiave collocazione di opposizione di cui io penso ci sia nel Mezzogiorno del paese una chiara e forte opposizione un forte bisogno
Almeno altrettanto forte del bisogno di governo che c'è nel Mezzogiorno e nel Paese ma forse
E concludo sul serio forse il bisogno di opposizione il bisogno di governo sono in realtà due facce di una stessa medaglia perché in realtà a me è sempre difficile poteva lavorare e costruire
Una vera alternativa senza essere una vera opposizione ma di questi temi più politici penso che condurremo a discutere in altra sede
Vediamo
E adesso
Contro
Grazie