Guerra nel Golfo Persico: "Le strade per una pace giusta"

Faccio quello che si
Bersani
Allora iniziamo i lavori con un'introduzione di Edo Ronchi a nome del gruppo parlamentare verde e immediatamente dopo seguiremo il dibattito politico alternando i vari oratori previsti per questa mattina
Prego legga formato prima si può chiedere la luce entrava Venezolana siamo
Ma poco
Nel evidentemente quanto è accaduto fra ieri e oggi
Non consente
Di affrontare questo dibattito come un dibattito qualsiasi come una dibattito più o meno rituale
Io non so se riesco diciamo a rendere la partecipazione che comporta un avvenimento così drammatico
In una relazione
Tuttavia ci provo anch'sperando di dare un contributo alla nostra riflessione
La guerra nel Golfo è un'avventura senza ritorno un'inutile strage
Raramente capita che un giudizio così impegnativo
Risulti confermato non sono il suo spirito generale ma puntualmente e precisamente oserei dire letteralmente
Eppure ciò che sta accadendo
L'Iraq annuncia formalmente ufficialmente attraverso un deliberato del consiglio della rivoluzione l'accettazione della risoluzione seicentosessanta del Consiglio di sicurezza dell'ONU e cioè il ritiro dal cuore ai la gente di Baghdad scende in strada a festeggiare la fine alla guerra poiché crede come tant'altra gente in tutto il mondo che ormai sia finita o stia finendo che non c'è ragione di continuare questa guerra poi la doccia fretta
Allegata quell'accettazione vi è una serie vi sono alcune condizione di dichiarate da americani e alleati inaccettabili che contraddicono le risoluzioni dell'ONU
Condizioni che non vengono però discusse come parte di una trattativa che le può certo respingere ma che dovrebbe iniziare continuano anzi vengono intensificati invece i bombardamenti
Gorbaciov non si rassegna convocato svizzere da parte alleata si fa sapere che se al Ritz usa un aereo verrà abbattuto Asics deve andare di nascosto a Teheran e volare da lì a Mosca
Quali sono le condizioni inaccettabili
Gli iracheni continuano a pretendere un collegamento fra il ritiro dal qua It è un'iniziativa internazionale per la soluzione della questione palestinese
Due non precisano i tempi del ritiro tre chiedono un risarcimento dei danni subiti quattro non parlando dei prigionieri di guerra queste almeno le obiezioni diciamo sostanziali
Gli americani dicono il ritiro non è incondizionato garantito e pieno
Asilo ritorna a Mosca dopo varie trattative il portavoce di Gorbaciov annuncia fra gli applausi
Ce l'abbiamo fatta
Gli iracheni hanno sostanzialmente se vorrai toglie anche sostanzialmente hanno accettato i rilievi avanzati dagli americani dagli alleati e cioè sono disposti dopo il cessate il fuoco a ritirarsi entro quattro giorni da quei siti entro tre settimane da tutto il quei le strade i ponti sono stati bombardati ritirata sì non è né facile nel veloce vi sono migliaia di feriti che non è facile trasportare dal Kuwait in in condizioni di disagio
Evidentemente gli iracheni vogliono portarsi via anche le armi del resto nessuna risoluzione delle Nazioni Unite ha chiesto il disarmo totale l'abbandono delle armi dell'IVA
Non c'è più nessun riferimento alla questione palestinese come condizione tre il ritiro e quindi completo e incondizionato si impegnano a liberare dopo il cessate il fuoco tutti prigionieri
Noi tutti pensiamo è fatta
Perfino qualche autorevole esponente del nostro governo si lascia andare a dichiarazioni ottimiste sulla fine della guerra
Non voglio fare nomi ma che poi sono state smentite corrette si voleva dire non si voleva dire però questa è l'impressione che ascoltando ripeto abbiamo avuto quasi tutti noi
Punti dopo un silenzio di una decina di ore dice è inaccettabile anche queste lancia un ultimatum l'Iraq si ritiri a partire dalle diciotto ore italiane di sabato cioè entro ventiquattro ore
Intanto non solo non sospende il fuoco Madieae preliminari delle fisico di terra e intensifica se possibile il fuoco
Se la vicenda non fosse così drammatica sarebbe divertente analizzare come i commentatori della stampa e della televisione si siano sforzati per dimostrare come la proposta chiamiamola sovietica accettata alla fine dagli iracheni
Non corrisponda anche se i contrasti con la risoluzione del Consiglio cinque sei contrasti a tal punto da motivare un inasprimento della guerra
Ne abbiamo lette e sentite di tutti i colori
Che l'Iraq ha impiegato due giorni entrare in Kuwait e non può chiederne di più per lasciarlo
Ovviamente i feriti era che ENI devono ripartire di corsa o devono essere abbandonati i mezzi di trasporto distrutti dai bombardamenti vanno sostituiti quel patto tappeti volanti
Che come è noto possono sostituire gli aerei che non ci sono più e anche le strade che sono fuori uso
Poiché l'Iraq non parla del governo del lei come se fosse il compito di Saddam rimettere al suo posto le mire magari anche le sue novanta mogli
Che l'Iraq che prima di questa guerra aveva un debito di ottanta miliardi di dollari che ha ridotto alla fame con comunicazione industrie reti telefoniche idriche agricoltura distrutta
Deve risarcire tutti i danni subiti dal Kuwait compresi quelli provocati dai bombardamenti alleati
Non può materialmente farlo neanche mettendo all'asta interamente il Paese sono affari suoi
Il dottor Azzeccagarbugli quando sente il nome di don Rodrigo
Fa un po'di smorfie Manta via il povero Renzo interrompe però la citazione delle grida non cerca un supporto giuridico al suo ossequio verso la pelle per le prepotenze dei potenti
I nostri azzeccagarbugli fanno invece di peggio
Continuano a citare risoluzioni dell'ONU far sfogliando tante e tali stupidaggini da far venire il dubbio di aver inavvertitamente cambiato canale non stiamo vedendo il telegiornale Makrem caramello Striscia la notizia cose del genere
Non c'è il coraggio di dire la verità e cioè che vi sono altre ragioni politiche diverso se da quelle contenute nelle risoluzioni delle Nazioni Unite
Gli analisti del Poeta Pentagono hanno previsto con l'offensiva di terra costerà almeno trentacinque mila morti iracheni e almeno anche per le relazioni contributi tecnici e che abbiamo avuto ieri
Rapporto uno a tre con i feriti è il minimo almeno cento mila feriti dei quali come è stato documentato buona parte moriva per la totale assenza di un anche una minima assistenza sanitario
E stima dieci mila morti fra gli alleati date le condizioni dello scontro i morti fra i soldati e fra i civili saranno forse anche molti di più
Ma supponiamo di accettare le previsioni americana
Perché quindi questa nuova inutile strage visto che ho vissuto dal qualche era già stato atto ottenuto
Quale sarà la reazione a questa inutile strage nel mondo arabo parlo ovviamente del popolo arabo
L'umiliazione dell'Iraq a maggior ragione a questo punto diventa l'umiliazione del popolo arabo
La liberazione del Kuwait con i bombardamenti aveva già provocato una radicalizzazione ma che accadrà ora quando i tutti sapranno che l'Iraq voleva lasciare il lei ma che gli alleati hanno voluto provocare ugualmente questa inutile strage
L'integralismo estremista diventerà ancora di più lo sbocco di massa a questa umiliazione Saddam sarà martire ed errore gli occidentali odiati infedeli invasori
Cosa accadrà in URSS
Un'altra parte dei commenti esalta la cordialità di Gorbaciov le telefonate a bus quelle a Mitterrand all'ad ad Andreotti tutto bene prosegue cordialità intesa e sullo sfondo si dice la distensione
Si suggerisce poi che Bush continuerà a chiudere un occhio sulla repressione nelle repubbliche baltiche e Gore Bottolo lascerà distruggere l'Iraq e tutti americani europei sovietici saranno amici come prima
Un simile scenario a me sembra quanto meno improbabile
Ed è del tutto irresponsabile non considerare invece ciò che può essere più probabile
L'Iraq a duecentocinquanta chilometri dal confine sovietico
Se cade in mano americane sia pure diciamo temporaneamente diventa questo il colpo forse definitivo Corbaccio
I militari sovietici non dimentichiamolo continuano ad essere un pezzo decisivo non solo del partito ma del potere reale in Luppino
E a me pare irrealistico che non reagiscano ad un simile evento
Gli Stati Uniti con la guerra nel luogo il Fo hanno dimostrato di avere una capacità convenzionale di primo colpo aerea e missilistica capace di paralizzare le forze armate di un Paese che dal punto di vista convenzionale era considerato la quarta potenza militare del mondo
La quarta potenza convenzionale del mondo dopo il primo attacco americano non ha più avuto alcuna capacità di risposta militare significativa
In trentasette giorni di guerra ha praticamente solo subito bombardamenti senza vere alcuna possibilità di reazione militarmente significativo
Dopo una simile prova non è pensabile né che i sovietici proceda non ridurre significativamente i loro armamenti convenzionali e tanto meno credo io che riducono quelli nucleari che potrebbero essere anzi
Visti necessari in particolare nella versione di rapito impiego con capacità di primo colpo la stessa previsione si può fare come veniva suggerito anche in un interessante contributo nella parte del convegno che si è svolta ieri
Per le armi chimiche l'atomica dei poveri che tenterà di fondere c'è ancora di più nel timore di interventi militari occidentali come quelli sperimentati in Iraq ed anche le armi nucleari potranno diventare ambite da tutti quei Paesi in media potenza che non possono certo puntare sul livello convenzionale messo in campo degli USA ma che possono realisticamente raggiunge una capacità sia in settori che intestata di tipo nucleare
Ci siamo spesso interrogati sulla irrazionalità per certi versi le Follie fra virgolette di Saddam uscente
Alcune sue scelte ci sembravano suicide o comunque incomprensibile
Devo confessare che comincia e comincio a pormi le stesse domande per Bush
Perché mai ha preso simili decisioni non si tratta di un dittatore di un piccolo Stato antidemocratico si tratta di decisione prese da un presidente bene o male letto in un Paese democratico
Dove c'è un congresso liberamente eletto dove c'è un'opinione pubblica che conta
Se non ci accontentiamo di risposte ideologiche rassicuranti quanto improduttive nelle loro semplificazioni dobbiamo cercare di riavviare una riflessione di fondo che investe la politica la nostra democrazia i nostri modelli anche occidentali
Riflessione che sarebbe fosse necessaria a partire da casa nostra
Perché il governo italiano ha deciso con il consenso di una maggioranza parlamentare di partecipare direttamente militarmente a questa guerra
L'Italia non è né la Francia né l'Inghilterra non armi nucleari proprie non è non meno membro permanente del Consiglio di sicurezza anche se ha oggi De Michelis
Lo chiede
Partecipa ad una guerra in cui non ha deciso nulla di reale neanche dall'inizio non ha forze armate in grado di intervenire significativamente fuori dal territorio nazionale
Perfino De Michelis aveva dichiarato qualche mese fa lo ricorderete
Di escludere un impegno militare diretto adducendo a questa non partecipazione i vincoli dalla nostra Costituzione la sconfitta al presso l'essere un Paese sconfitto nella seconda guerra mondiale ad aver un dispositivo militare diciamo non adeguato erano dichiarazioni ministro Enzo
Lo sanno questo anche gli americani che per poca di un portavoce militare l'abbiamo letto l'altro ieri sui giornali non hanno esitato di ironizzare sulla irrilevanza della presenza militare italiano nel gol
L'Italia non solo non è Israele
Va qui ricordato pesce Amir dopo essersi preso tante lodi in queste settimane non ha esitato dichiarare che se Bush non andava avanti sarebbe stato costretto lui a completare il lavoro
Andreotti non è sciami è sempre stato in buoni rapporti col mondo arabo ed anche con i palestinesi
Ricordo che di ritorno da Baghdad dove eravamo andati per la vicenda degli ostaggi insieme ad altri deputati infranto che son presenti
Incontrammo Andreotti era due mesi e rotti fanno molto tempo fa se qualcuno mi avesse detto dopo quel colloquio che Andreotti avrebbe deciso un intervento militare
In una guerra come questa allora hai preso per un folle
Del resto non avevamo reagito ai missili del gas di Gheddafi durante la vicenda della killer Laura non non avevano forse detto agli americani a Sigonella
Che non avevamo disposti a farci coinvolgere in operazioni militari anche se l'Achille lauro era una nave italiana
Perché Andreotti ha capovolto io a me sembra improvvisamente la politica estera andreottiana
Sono intervenuti elementi che non conosciamo Esterni alla dinamica parente dei fatti tali da motivare questa svolta che non va dimenticato scavalca perfino la nostra costituzione
Ci sono intere interrogativi che pongo anche a questo dibattito spero vengano contributi utili per costruire risposte convincenti penso sia bene affrontare questo dibattito
Non limitandoci alla contingenza dei fatti politici di queste settimane
Ma cercando di scavare più a fondo in questa crisi nelle sue premesse nei suoi possibili sviluppi e sulle strade da percorrere per affrontare
Questa guerra dicevo pone nuove domande non solo alla politica ma alla coscienza e dalla cultura occidentale
Dalle macerie dalle distruzioni per la prima volta anche atomica dalla seconda guerra mondiale l'idea di una società declinazioni era risorta con forza dando vita all'organizzazione delle Nazioni Unite
Fondata sul comune impegno di impedire la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali
La divisione del Nord in due blocchi contrapposti la guerra fredda avevano ridotto la capacità di azione dell'ONU non aveva consentito questa divisione di evitare numerosi conflitti armati in diverse parti del pianeta
La minaccia atomica l'equilibrio del terrore per decenni avevano configurato una pace instabile caratterizzata dalla corsa al riarmo una pace caratterizzata dalla preparazione della Quercia
La Rivoluzione dell'ottantanove il crollo del muro di Berlino del Patto di Varsavia hanno aperto nuove speranze pensavamo di disarmo e di pace
E accaduto invece ma proprio nel momento in cui il modello Nord Ottilia occidentale registrava una clamorosa vittoria storica sul suo principale antagonista è accaduto con la guerra del Golfo qualcosa di diverso qualcosa di inaspettato
E che sembra imprevedibilmente tracce
Resto convinto che questa guerra fosse evitabile che si potesse liberare il più lei senza una simile guerra con l'embargo con iniziative politiche di pace l'abbiamo detto tante volte come non vedere tuttavia la confessione di un fallimento di portata storica nella dichiarazione di inevitabilità di una simile guerra
E a maggior ragione perché questa dichiarazione di inevitabilità e fatta propria da Paesi occidentali dei paesi occidentali più forti dai vincitori della guerra fredda
Come si può credere in una civiltà che dichiara di non disporre dei mezzi per piegare un dittatore di un piccolo Stato
Senza ricorrere al massacro di un intero popolo oggi non un secolo fa non dieci anni fa non durante la guerra fredda
Oggi con una coalizione internazionale fortissima con disponibilità di mezzi et economici e tecnologici quasi illimitata
Come si può credere in una simile civiltà che una simile civiltà non sappia proporre altro di più efficace di una sofisticata quasi barocca tecnologia di guerra
Anzi che abbia puntato prioritariamente sulla forza militare sulla sottovia vita militare delle sue protesi belli
La Mesopotamia ci ricordava ieri intervento molto bello il professor Mattie
E stata culla di grandi civiltà compresa la nostra
Quella regione ha visto il comparire delle tre più grandi importanti religioni monoteiste quella ebraica e quella cristiana quella musulmana
La protervia di un piccolo tiranno è ragione sufficiente per spiegare lo scatenamento proprio in quella ragione Regione della barbarie tecnologica della moderna civiltà occidentale e giunta al culmine della sua egemonia mondiale
Il preciso chirurgico bombardamento del bunker di Baghdad il tredici febbraio scorso ha rotto il silenzio di una guerra che si voleva invisibile lontana estranea
Nessuno può dire che non sapeva che non ha visto
Non abbiamo più nemmeno questuanti molti altri bombardamenti hanno colpito bambini donne e uomini sia prima che dopo quel massacro inaudito
Un incidente un costo inevitabile della guerra
Se anche simili orrori divenissero accettabile ingiustificabili perché la guerra per la nostra ragione per la nostra coscienza torneremo indietro
Non solo la pena di morte alla decimazione alla Guerra senza limiti di distruzione alla negazione di premesse di fondo considerati acquisite ormai nel diritto e nel senso comune della nostra civiltà
Anche se tutto corre con la velocità del telecomando è bene cercare di difendere ricostruire una memoria anche per Cernobyl si parlò di incidente Cernobyl non è stato un incidente o almeno non è stato solo un incidente
è stato un evento connesso con una tecnologia un uso della scienza una civiltà un evento che può ripetersi perché è già accaduto è perché non sono state rimosse le cause che lo hanno consentito
Sono i rischi della nostra civiltà sono i rischi inevitabili del progresso
Sono interrogativi di fondo il ripetersi di al crocevia altre Cernobyl
L'uso di armi nucleari e chimiche capace di procure forme di inquinamento estese praticamente permanenti il ricorso alla guerra di distruzione sono rischi che non possiamo e non dobbiamo più cosa
Quanti hanno sostenuto l'inevitabilità di questa guerra hanno spesso ribadito la sua necessità per impedire una guerra futura di maggiori dimensioni
Argomentazione non nuova utilizzata per giustificare molte guerre lo stesso Saddam attacco all'Iran motivando l'aggressione con la necessità di una difesa preventiva
La guerra preventiva non a caso è bandita dal diritto internazionale della Carta dell'ONU
Se venisse confermata ed estesa a una simile strategia potrebbe control comportare una incontrollabile proliferazione di guerra
Buttarsi in mare può consentire di evitare la pioggia non è però il modo migliore per non bagnarsi
Scrive Webber chi anela alla salute della propria anima e alla salvezza di quell'altro Hui non la cerca attraverso la politica
La quale si propone compiti del tutto diversi e tali che possono essere risolti soltanto con la violenza
Uno dei dati salienti della modernità è proprio la separazione dell'etica dalla scienza dall'autonomia e dalla politica
Non voglio sostenere che questa separazione sia stata storicamente immotivata messi che sia stata comunque negativa
Penso anzi che molti dei progressi dell'umanità abbiano loro radici non solo in questa ma anche in questa separazione nel tentativo di indagare liberi dei pregiudizi nella ricerca di soluzioni razionali e verificabile
Questa impostazione conteneva però limiti ed errori che via via sono risultati in evidente evidenti
La critica ecologista parte proprio a mio parere dalla consapevolezza di questi limiti ed errori di meccanicismo di riduzionismo scientificità
La scienza oggi non si presenta più come illusione di limitata possibilità di controllo della natura e delle sue leggi ma come un insieme di sistemi correlati nessuno fondato su base certa e definitiva
Questa assenza di certezze scientifiche assolute rafforza la necessità di una responsabilità morale
Di un Codice etico nella ricerca scientifica negli sviluppi tecnologici ma non solo
La neutralità della scienza e l'oggettività delle leggi dell'economia con la pretesa di espellere la morale
Hanno portato a società ricche di merci e di consumi che hanno porta ho prodotto un'aggressione senza precedenti alla natura un impoverimento della natura umana
Alimentato la Quercia
Autolimitazione coscienza dei limiti consapevolezza che non tutto ciò che si può fare va fatto
Tutto ciò richiama e richiede l'affermazione e per certi versi un recupero di valori morali la politica non esente da queste considerazioni la politica vive una crisi di credibilità e di responsabilità in un momento cruciale
Una politica ridotta ad amministrazione priva di anima e via di idealità
Ridotta a strumento di riproduzione di un ceto quando non strumento di procedimento degli affari privati con mezzi pubblici diventa una politica simile più esposta più disponibile la guerra rapporti politici che non soggiacciono ad alcuna regola o restrizione di carattere morale finiscono con l'essere sostanzialmente regolati sulla base dei rapporti di forza
Dalle leggi machiavellica della volpe e del leone
I principi della carità del perdono della non violenza valgono si dice nel regno spirituale i cui confini sarebbero limitati alla sola sfera individuale
Nel regno mondano della politica la giustizia sarebbe invece sostenuta dal potere dalla spada
Così è stato per secoli
Può essere ancora così per noi oggi
Il pianeta si è fatto piccolo villaggio globale le interdipendenze sono più strette che mai le capacità distruttive accumulate dalle tecnologie militari sono tali da trasformare la guerra in potenziale catastrofe
Siamo in tanti con risorse scarse ingiustamente distribuite i sistemi ecologici che sono consentono la vita sono sottoposti ad una pressione insostenibile
Fino a poco tempo fa poco nei tempi storici l'incendio di un bosco non trovava accerto agli alberi bruciati otto poteva addirittura risultare positivo per l'agricoltura è la parte della pastorizia senza provocare Grassi da la superficie boschiva era vastissima
Fino a poco tempo fa pochissimo nei tempi storici una guerra come quella nel Golfo avrebbe avuto un carattere locale conseguenze per quanto negative molto più limitate
Oggi in pochissimi giorni si è attivato un immenso arsenale distruttivo con molte migliaia di morti
Con la distruzione di una parte rilevante in pochissimi giorni lo ripeto di un intero Paese
Lo scontro assunto rapidamente dimensioni mondiali arabi e musulmani contro l'Occidente ne risentono i rapporti fra Est e Ovest le Borse di tutto il mondo sono in subbuglio la gente a Roma a Parigi come a Londra
In diverse parti del mondo ha paura di viaggiare esce addirittura meno di casa
I cambiamenti sono stati tanto rapidi che la politica non è riuscita ad adeguarsi continua ad essere quella della volpe delle onde nell'era in cui la guerra non deve e non può più essere il proseguimento di una politica
La strada verso un futuro di pace richiede che la non violenza il ripudio della guerra diventino parti essenziali della politica orientino scelte necessarie a prevenire evitare guerre ispirino modelli di rapporti internazionali vie per la soluzione delle controversie pacifiche consenta no dire impostare le nozioni stesse di sicurezza e di difesa
L'epoca di grande incertezza che stiamo vivendo l'impossibilità della politica di determinare controllare gli esiti delle proprie iniziative
Richiedono oggi più che mai una forte presenza di valori morali un'etica che renda coerenti mezzi e fini
La strumentalizzazione tentata da Saddam Hussein della questione palestinese non toglie né aggiunge nulla un fatto fondamentale nella crisi del Medioriente
La pace la sicurezza nella regione dipende anche dalla soluzione della corte la questione palestinese
Per ben ventiquattro anni Israele non ha applicato nessuna delle circa ottanta risoluzione approvata dal Consiglio di sicurezza dell'ONU
La sicurezza di Israele può e deve essere garantita con un attivo ruolo dello non si possono più usare due pesi ed uno e due misure
L'incoerenza del Consiglio di sicurezza dell'ONU e la guerra hanno portato ad un rafforzamento delle posizioni integraliste nel mondo arabo e in una parte consistente del mondo palestinese
L'olio così indebolito e dilaniato si è schierato con l'Iraq questa scelta sbagliata non può essere utilizzata per rimuovere la necessità di una giusta soluzione poi della questione palestinese
Incoraggiando le posizioni più intransigenti presenti nel governo israeliano e delegittimando l'olio come rappresentante del popolo palestinese
L'Occidente non può pensare di insediarsi militarmente nel mondo arabo puntando sulla divisione sulle Pietromarchi antidemocratiche occorre pensare una prospettiva di dialogo con tutto il mondo arabo unito
L'unità del mondo arabo e nella prospettiva storica dei prossimi anni
Un dialogo con questa unità è particolarmente importante per i Paesi mediterranea
Si è detto che la guerra è cominciata il due agosto con l'occupazione del Kuwait della successiva ammissione in realtà la guerra e cominciata nove anni prima contro l'Iran
L'Iraq è stato armato e sostenuto dall'est USA e Cina e dall'Ovest Francia Italia USA Germania Inghilterra in funzione anti iraniana e per dare uno sbocco alla vendita degli armamenti
Occorre ricordare che durante tutti gli otto anni di quella guerra sanguinosa il Consiglio di sicurezza dell'ONU non ha mai deliberato un embargo delle forniture militari verso i due Paesi in guerra
Occorre aspettare il mille novecentottantotto perché il Consiglio di sicurezza con la risoluzione seicentoventi del ventisei agosto a guerra finita
Dopo che le armi chimiche sono stati abbondantemente impiegati inviti i Paesi membri ad applicare un rigoroso embargo sull'esportazione di prodotti chimici che servono alla costruzione di armi
Lascio quei due Paesi sul resto
Sugli armamenti convenzionali un sostanziale silenzio e un generico invito presente nelle risoluzioni precedenti ad astenersi da atti che possono ampliare e intensificare conflitto
Anche nella guerra iranica rack
Si sostenne da parte di molte Paesi il Paese aggressore cioè l'Iraq così come con la la motivazione che così si sarebbe limitato il pericolo dell'espansione dell'integralismo iraniano
E sì in sostenne con l'intervento per prevenire una guerra futura
L'Iraq è uscito dalla guerra con l'Iran con indebitamento sostenibile ottanta miliardi di dollari
Dovuto alle spese per l'acquisto massiccio di armamenti
E sviluppo massiccio che è stato consentito da chi glielo venduti con un esercito di quasi un milione di uomini commissionale fortissime moderno nello scorso decennio dirà che è stato il principale Paese importatore di armi del mondo con una spesa di retta di almeno cinquanta miliardi di dollari dico Diretta perché c'è una spesa indiretta diciamo di tipo industriale di tipo indirettamente militare che ancora più difficile
Da quantificare oltre alle spese per armamento leggero che non rientrano in queste quantificazione
Senza queste condizioni l'Iraq non avrebbe potuto invadere il Kuwait in questa corsa al riarmo dell'Iraq fior di industrie europee italiane hanno dato il loro contributo la prima banca pubblica italiana alla BNL
Ha avuto attraverso la filiale di Atlanta un ruolo internazionale di primo piano nel finanziare l'Iraq e la sua corsa al riarmo
Si può discutere di quanto sia determinante il petrolio nella guerra del Golfo
Ma ignorare che sia una delle cause rilevante di questa RAI guerra sarebbe ipocrita
Il sessanta per cento delle risorse mondiali di petrolio sono localizzate nei Paesi del Golfo
I Paesi industriali consumo del settantacinque per cento il petrolio estratto con il venti per cento dalla popolazione mondiale gli Stati Uniti da soli
Con meno del cinque per cento dalla popolazione mondiale consumano ben il venticinque per cento del petrolio che si estrarre i pozzi ogni anno
Le riserve accertate dagli ultrà degli USA hanno maturato ipotizzabile consumi attuali di sette anni
Gli USA ricorrono ormai ad importazioni che per il solo Greggio senza contare benzine derivati dal petrolio superano di un bel po'la quantità di petrolio di origine nazionale
Occorre quindi rivedere la politica energetica
Una riforma dell'ONU l'organizzazione l'impostazione dell'ONU rifletteva gli equilibri e la situazione internazionale emersi dalla seconda guerra mondiale
Sì erroneamente pensato da parte di molti che la vecchia Oddo potesse consentire un nuovo e più incisivo ruolo della società delle nazioni dopo la fine della guerra fredda e il crollo dell'impero sovietico
Abbiamo verificato invece in questa crisi lei nelle inadeguatezze dell'ONU a svolgere efficiente efficacemente
La sua funzione principale quella cioè di impedire le guerre con mezzi di soluzione come mezzo di soluzione delle controversie internazionali
Non può sfuggire come nel Consiglio di sicurezza si sia determinato uno squilibrio a favore in particolare degli Stati Uniti con una inadeguata e capacità di rappresentanza della nuova e più complessa situazione internazionale
E mi avvio alla conclusione
La ricostruzione dopo i disastri della guerra deve diventare un'occasione per rilanciare un dialogo per riallacciare una proposta di pace con i popoli arabi non un rilancio degli affari ma della sua solidarietà non rassegnarsi a questa strage che ha ormai assunto il carattere di un assalto di cavalleria ad un villaggio indiano
Non rassegnarsi alla partecipazione italiana questa inutile strage una responsabilità che per quanto limitato sia l'apporto militare resta piena sul piano politico e morale
Una partecipazione che va interrotta perché non c'è calcolo politico che possa giustificare una simile scelta perché approfondisce un fesso un fossato incolmabile col mondo arabo nostro vicino mediterraneo
Perché impedisce al nostro Paese di svolgerà un attivo ruolo europeo di pace e di distensione ponendoci al carro di Bush senza alcuna possibilità di influire realmente sulla sue scelte e Bousquet dagli ultimatum che ordina agli attacchi che detta le condizioni questa guerra schiaccia anche la nostra sovranità il ruolo del nostro Parlamento e perfino a quello del governo
è difficile pensare che questa guerra non segni cambiamenti anche nella politica italiana
Una politica può di pace per il nostro futuro richiede in cambiamento della nostra politica
Un cambiamento anche politico questa è una riflessione che dobbiamo avviare nella società nei movimenti con tutte le forze di pace
Beh salto un'ultima parte di conclusione anche per ragioni di tempo riassumo sinteticamente
Che credo che l'importanza di questo dibattito e la scelta di questi in dei degli interlocutori che sono presenti e che ringrazio questo nostro dibattito non posso accetto essere casuale così come non può essere casuale la convergenza importante che si è rilevata nell'impegno fra il mondo cattolico che non ha accettato questa guerra
E i Verdi io penso che questa sia una premessa
Di questa discussione che a come obiettivo direi fondamentale anzi unico quello di migliorare il nostro contributo alla pace migliorare il nostro contributo per non rassegnarci a questa guerra e poi costruire le vie di una pace futura giusta che credo ancora sia possibile
Grazie diamo ora la parola Franco Passuello vicepresidente delle ACLI seguirà l'intervento di Gianni Lansing
Debbo riconoscere davanti a voi che lo stato d'animo
Con cui intervengo questa mattina non è dei migliori per analisi lucide
Diagnosi di prospettiva
Dopo sette otto mesi passati
Con tutte le forze di cui disponiamo
A lottare contro il pericolo che si arrivasse a questa situazione perché era chiarissimo che questa sarebbe stata l'esito della strada imboccata
Le parole non non sono molto facili avvenire
I viene in mente
Ma conversazione di una settimana fa circa quando era stato presentato il primo piano
Ottime controproposte di di Baghdad
Ero al telefono con monsignor Cappucci
Mi diceva ormai hanno deciso il massacro non c'è più nulla da fare
Qualunque iniziativa volete prendere non serve più
E io con sono solo pregare Dio
E con la come dire con quel l'ottimismo che mi caratterizza senza del quale penso non potrei fare il mestiere che faccio
Cercare di trovare con Ludi spiegarmi ma no ma guarda ci sono dei margini è possibile
Debbo dire
Avuto ragione Luigi
Lui che pure in tutto questo tempo è stato forse quello che più ci ha dato una mano anche nei momenti duri della nostra missione a Baghdad
Insieme a tanti altri amici
è stato quello tra di noi più ottimista più
Che ci ha dato maggiore maggiore possibilità di procedere allora io penso che voglio cominciare
Da qui voglio cominciare da questo che molti i titoli dei giornali parlano di orrore io penso che molti di questi giornalisti non hanno diritto a scrivere quella parola dopo aver sostenuto le ragioni di questa guerra
Per tutto questo tempo
Io penso che Prodi orrore si debba parlare
E molti hanno usato
La parola Apocalisse
Parlando di questa di quel che stava accadendo con questa Tempesta nel deserto
In genere si è parlato di apocalisse con come uguale catastrofe tragedia ma il termine in cui ne parliamo noi credenti di Apocalisse anche quello di svelamento di rivelazione
E io penso che in questo senso ci sia un'Apocalisse nel deserto
Penso che questo grande Occidente progressivo e pieno di il ricchezze stia dimostra stia svelando la sua povertà
Tutta questa polemica per esempio non sono un proprio un papalino come come come diciamo estrazione personale ma tutta questa polemica
Fatta contro Giovanni Paolo secondo magari da gente che fino all'altro ieri lo aveva esaltato
Cioè domani parla sul piano colpe etico ma sul piano politico e questa è la è la rivelazione questa scissione questo divorzio tra valori e politica tra etica e politica
E ciò che rende apocalittico questo momento
Perché io non so quali altre parole si debbano trovare per giudicare delle le più grandi potenze mondiali
Che pretendono di giustificare
L'orrore che sta accadendo
Sulla base di ragionamenti politici
I giornali di oggi sono pieni dei soliti usignoli dell'imperatore
Che si sforzano di dire ma il piano di pace
Sovietico avrebbe consentito a Saddam Hussein di salvare la faccia
Quindi avrebbe avuto una sconfitta militare ma una vittoria politica
Io penso che sia tutto da dimostrare
Che il martirio del popolo iracheno sarà pagato sul piano politico dall'Occidente meno di quanto sarebbe stato pagato
Il piano ricordarcelo
Ma mettiamo che si abbia ragione
Cosa c'entra l'ONU in tutto questo cosa c'entra la legittimità internazionali tutto questo non eravamo lì per una operazione di polizia che dovrà ristabilire legittimità si è spaccato il capello in quattro giustamente come ricordava Edo prima per dire che il Piano Gorbaciov non corrispondeva con falsificazione quant'altre cose magari anche con qualche ragione
Anche perché pur si trattava tuttavia di salvare e di la pace di fare la pace di evitare l'orrore che si sta svolgendo in queste ore mentre parliamo e che non riesco a dimenticare nemmeno mentre Parma
Però mi si deve spiegare in quale delle risoluzioni delle Nazioni Unite c'era questo c'era la vendetta politica contro Saba
Questa è la giustizia internazionale
Sarebbe retorica continuare su questo
Su questo filo però voglio dire
Che non dobbiamo dimenticare
Non dobbiamo dimenticare questo punto importante
Che c'è stato questo svelamento della povertà della miseria della politica internazionale
Non possiamo dimenticare son d'accordo quasi parola per parola su su quasi tutto quello che ha detto è duro quindi non ripeterò cose che ti direi quasi con le stesse parole resto nostro stare nel campo di pace insieme non è di questo periodo
Non dimenticare che se c'è qualcosa che ha trascinato nel fango e ha umiliato le Nazioni Unite e queste vicende
Non si può dimenticare che nessun uomo ordine democratico internazionale può avere come levatrice questo massacro
Ma chi può sostenere Chicco sostenere
Non possiamo dimenticare che il lavoro che ci resta da fare è enorme
Sul piano di far prevalere di pensare le ragioni della pace un dei club cultura della pace perché a me non sfugge neanche
Cos'è capitato in questi mesi a livello di opinione pubblica è vero che i mass media hanno martellato
Che c'è stato proprio un regime che ha tentato come dire di falsificare e di rimuovere l'iniziativa di tutte le forze di tutte le le veniva le persone gli uomini di buona volontà che ha cercato di lavorare per impedire questo massacro
Ma è pur vero che i sondaggi mano mano che passava il tempo hanno via via dato uno spostarsi progressivo dell'opinione pubblica italiana
Sul in appoggio alla guerra ora è vero ripeto che c'erano i mass media che martellano ma questo vuol anche dire che come dire la consistenza delle ragioni della pace dentro ciascuno di noi oltre che le conoscenze e l'informazione erano tutt'altro che salde tutt'altro essa
Quindi
Parto di qui poi dirò cose più concrete più immediata ma credo che tra i compiti immediati che abbiamo e questo di mettere a nudo rivelare e diciamo da qui ripartire
Per una semina di medio lungo periodo rivelare questa povertà e questa miseria e gridare forte
Che questo massacro che si sta consumando veramente svela l'immensa povertà
Del diciamoci pure un'altra cosa che forse la ragione che mi rende più triste
Abbiamo abbiamo alle spalle l'ottantanove lo straordinario ottantanove tutti noi abbiamo creduto che io son d'accordo e poi sono ancora più pessimista Diego sui curdi Edo sui contraccolpi che questa guerra avrà che questa guerra a parte i i disastri che produce dimostra con molta evidenza che chi possiede le tecnologie militari più forti e la capacità di mobilità ha ragione a livello internazionale
Questo ci si può girare intorno come si vuole ma è come dire un segno di medio lungo periodo sull'ordine che verrà dopo e questa e l'altro danno enorme non c'eravamo illusi probabilmente che caduti i muri la cosa non fosse così anche qui ci si dice ma voi siete antiamericani antioccidentali non non voi fate due pesi e due misure tra Saddam Hussein a parte che non è così che se si volesse andare a vedere le cose che facciamo e che diciamo con un po'di oggettività non è così
Ma c'è un fatto che io mi rifiuto di giudicare con lo stesso metro
Il mio essere cittadino italiano non iracheno né arabo
L'uso dover mi giudicare con lo stesso metro il Saddam Hussein che ha massacrato i curdi o che sta portando il suo paese diciamo dentro l'imbuto di quelli di questa guerra orribile e il grande Occidente con i suoi valori tra l'altro di di ispirazione fortemente cristiana
Nel
E siamo messi sullo stesso piano i comunisti
Non siamo stati tutti fieri
Gli sprechi che pur ci sono stati di una di aver trovato un modo meno esposta democratica che in qualche modo dei notasse la differenza che c'era
Questo io sono unilaterale
Sono non pretendo da Saddam Hussein le stesse cose che pretendo le nazioni unite così dice un momento fa con Formigoni dal loro segretario generale che non si capisce bene cosa perché cosa esista questo mondo ricordo vecchie figure distico di questa segreteria
Posso mettere sullo stesso piano di Saddam Hussein
Proprio no e quindi sono durissimo con questo ceto politico nazionale e internazionale sta agendo in questo modo
Non sto mai retoriche proprio sono indignato unilateralmente indignato su questo
L'ateneo
Detto questo
Di tre minuti che resta
Nonostante tutto questo non possiamo rassegnarci a che le cose vadano avanti così
Io sono perché sì continui per quello che riusciamo ma qui c'è anche gente che ha qualche forse possibilità maggiore di quella che possiamo avere noi
Continuiamo ostinatamente a chiedere che ci questo massacro svetta subito
Primo punto che mi pare a me necessario
Secondo penso che dobbiamo comunque attrezzarci
Perché i danni di questa escalation in termini di vite umane di distruzione ambientale di distruzione rigide dei paesi che sono direttamente interessate il danno sia il minore possibile e che gli aiuti
Alle popolazioni di questi Paesi a livello internazionale di tutti noi siano adeguati e qui credo dobbiamo proprio pensare a dei dispositivi che non siano quelli soliti e quelli classici e dove tutta la nostra piccola o grande capacità di mobilitazione di solidarietà
In quanto organizzazioni non governative e sia messa rapidamente coordinata chissà frutto può sembrare sproporzionata ma io penso che non possiamo rinunciare
Proprio per dimostrare che siamo che dentro questa apocalisse almeno qualche cosa che si salva c'è anche in questo cd
L'altra cosa che voglio dire
Rispetto allo scenario dell'ultima parte della relazione di Ronchi
è che occorre evitare a tutti i costi che da questo massacro
Escano conseguenze più dire tour più durature ancora di quelle che comunque uscirà
Anche su questo il fatto di impedire che
Quello che sta accadendo Indira e in Kuwait
Come dire alimenti ulteriormente perché non è che le ragioni non ci fossero già una sorta di guerra di religione tra le tre grandi religioni figlia del figlio di Abramo
Nel nostro piccolo
Associazioni ma coordinamento di di aria di di di associazioni di area cattolica e cristiana
Il dieci marzo avevamo già indetto e a maggior ragione manterremo ad Assisi una preghiera è una testimonianza un pellegrinaggio interreligioso con ebrei cristiani di varia denominazione
E islamici
Piccola cosa ma questi segni dovranno moltiplicarsi in questa fase per andare nella stessa direzione
Continueremo ad essere impegnati in questo dialogo diciamo anche di di religioso culturale per questo abbiamo aderito alla conferenza l'Assemblea dei cittadini del Mediterraneo convocata dagli amici spagnoli
Per la fine di aprile
Nella quale a Granada per la quale nella quale si comincerà anche lì
A ragionare speriamo di essere alla fine di questa di questo orrore di ragionare in termini diciamo così di vedere cosa Fusco salvarsi da questa materia tra queste marce allo stesso modo abbiamo aderito con Vera piacere all'appello lanciato dal dal nell'ambito dalla convenzione di europea per un'Assemblea internazionale tempi rapidi qui a Roma guastata europea che affronti queste stesse in questione
A fronte ormai io spero si tratti di affrontare le questioni
Del dopoguerra
Bisognerà vedere a che punto siamo ma certamente nella prospettiva che sempre abbiamo detto se saremo ancora in presenza di attività belliche
Cessate il fuoco immediato la convocazione di una Conferenza di pace nel Medioriente con che a quel punto abbia dentro precisamente anche tutte le questioni diciamo della ricostruzione dell'aiuto della dell'intervento
Immediato che si deve la sua per soccorrere le popolazioni colpite
Negoziare e i quindi i tempi e i modi per la costituzione di uno Stato palestinese con confini riconosciuti per tempo dove al tempo stesso la sicurezza di Israele
Stabilire un quadro di sicurezza per l'intera ragione che preveda l'eliminazione delle armi di distruzione di massa la smilitarizzazione la regolamentazione delle venti miliardi verso quest'aria o in provenienza dai paesi della regione oltre all'adozione di procedure per la soluzione pacifica delle controversie
Avviare negoziati per affrontare la situazione del Libano
Eccetera eccetera il tempo e sono vice ma insomma le cose potranno sono
Questa iniziativa europea alla quale dalla quale potrebbero convogliare molta energia molte forze
O altre che se ne volessero
Che si volessero Racco chiude
Mi scuso se non ho lo stato d'animo per fare una cosa diciamo più politica e più
Lucida
Però la mia domanda è
Non è valso nulla il lavoro di tutti quelli chiama lavorato fino adesso
Per impedire che si arrivasse a questo punto io mi rifiuto di crederlo
Penso che comunque qualcosa si sia semina penso che le era dimostrerà Gioni debbano assolutamente essere fatte valere anche nel momento in cui si andrà ha già delineare e governare il dopo guerra
Intanto è possibile mettere fine diciamo a tutte le timidezze i problemi che che possono esserci stati in questi mesi
Nelle posizioni più o meno marcate che si possono ci possono essere state e creare veramente uno schieramento ampio per salvare il salvabile per chiedere il cessate il fuoco immediato e per disegnare
Una iniziativa
Di ricostruzione di pace alla fine del periodo del dopoguerra questa la domanda che mi sembra importante
Grazie Gianni Lanza i leader interviene dopo Carlo Fracanzani
Un po'
Oggi una eccezionale occasione
Che affrontiamo con un senso di profondo sconforto
L'occasione di misurare le nostre coscienze con la realtà della politica del diritto
E lo sconforto di vedere che poi pochissimi decidano per moltissimi e decidono per la vita di moltissimi
E abbiamo in questo luogo qui in questo dibattito forse la possibilità di fare ciò che avremmo potuto e dovuto forse fare prima
E cioè ci trovare delinea d'interpretazione di
Un punto di vista maggioritario e ampiamente maggioritaria in popolo italiano
Che quello non per un generico pacifismo ma per la pace concreta una pace vissuta una pace voluta e una pace approvata anche le sedi politiche in cui va approvata la pace presento il Parlamento
Io credo che
Noi abbiamo misurato
Il oggi credo che la drammaticità dei fatti i c rafforza in questa convinzione
Quanto se quanto sia profondo il distacco tra scelte politiche fatte anche dall'Italia
E la voce
Dei popoli ad incominciare da quelli che sono oggi distrutto
Voglio riferire
Il punto di vista certamente non ufficiale
Di un eminente personalità religiosa
Il patriarca
La Chiesa d'Antiochia siriaca
Che è l'unico
Patriarca l'unico leader religioso che governa chi rappresenta
Una Chiesa diritto orientale ma cattolica sovrannazionali quella patriarca di due diocesi
Radio CD basta di Baghdad di Mosul
Che vive ah beh
Il problema dell'uomo non c'entra
Così ha detto recentemente
Noi possiamo solo pregare Iddio che non ci sia questa guerra
E devo dire che questa preghiera esattamente la stessa che si sta facendo da parte del di quella parte credente del popolo arabo
Perché questa guerra non ci sia
E purtroppo invece c'è
Ed è una guerra che certamente a
Creato non soltanto sconvolgimento le coscienze non una vera e propria conversione
Non solo dell'economia
L'economia di pace l'economia di guerra
Ma del diritto
E della politica la politica si è convertita nell'ambito di un breve spazio temporale
Anzi la politica addirittura è stata interrotta da questa guerra io voglio ricordare in maniera molto sintetica
Alcune affermazioni di De Michelis
Il capo dalla nostra diplomazia
Che sosteneva che in un punto c'era la divergenza rispetto agli Stati Uniti
E cioè che gli USA già allora si parla delle dichiarazioni fatte in ottobre intendevano conclude rapidamente la diplomazia invece più ragionevole europea intendeva prender tempo
Oggi s'è visto quanto
Non si voglia prender tempo per la pace perché serve una guerra serve una Guerra anche devastante
Ma devo dire che anche Andreotti ha avuto delle posizioni certamente
Di grande oscillazione
Io credo che ci fu un momento in cui Andreotti era orientato a porta il governo italiano Abdou un appoggio meramente logistico
Alla sostegno alla guerra
Ed era già questa una interpretazione certamente molto più apprezzabile che non quelle in qui oggi stiamo tutti soffrendo
E cioè interpretando peraltro secondo un criceto antico un concetto formale di legalità interpretando
A sei sette otto
Non per la parte in cui autorizza la forza ma nella parte in cui impegna invece un sostegno ad un'azione internazionale
Che condizionasse il comportamento del regime di Baghdad ma certamente non abolisse quello Stato e quel governo posto che l'abolizione è in contrasto netto ovviamente con il principio di consenso di compartecipazione che l'ONU ha alla base stesa della propria esistenza
Oggi invece siamo in una situazione politica anche devo dire mi pare addirittura peggio
Mi pare addirittura peggio per la oscurità delle coscienze e per la superficialità la strumentalità di giudizi
Di quella che è la situazione degli anni Cinquanta anzi più precisamente del cinquanta
In cui vi fu anche il nostro Parlamento un intenso dibattito sull'intervento militare in Corea
All'epoca subdelega
E sotto le insegne dell'ONU
La cosa è molto diversa anche rispetto attuale guerre vinte mentre lo dice perché quegli atti
E allora si dice si disse che
L'assioma meglio d'un cairn
Che Monaco era Italia impraticabile perché la nostra Costituzione repubblicana e pacifica
Aveva aggiunto a questa in via di geografica una terza e cioè dopo Monaco certamente Hiroshima
E quindi San Francisco
Come negazione a questa ineluttabile tra file di morte San Francisco appunto la carta che inizia con la fu formale direi fatica per Tura
Stiamo costruendo un sistema di prevenzione per evitare qualunque guerra flagello dei popoli come si dice nel preambolo
Oggi molti invece dicono meglio dunque a Cremona
E io voglio fare riferimento a quella quel dibattito è a quella risoluzione che prese a quell'epoca la Camera ventun dicembre cinquanta aderì De Gasperi aderì Sforza
Si astenne neri
Che riteneva debole la critica al governo allora
Eppure quella risoluzione proposta da giardino diceva
Sì interrompano le attività di guerra e si apra la fase della trattativa con la Conferenza sulla sull'Estremo Oriente con tutti i popoli coinvolti di interesse
Le cinquanta si fece meglio
Sì rispetto di più costituzione pare un paradosso tenendo conto dello scenario politico di allora
Di quanto non si sia fatto quest'anno
Ecco io credo che noi abbiamo
Da spendere poco di
Ragionamento sofisti col sul diritto
Mi pare che sia questo momento in cui dito tracolla
Collassa il sistema di ordinamento internazionale
Ma voglio dire soltanto che mi pare ci sia un precetto che la costruzione conserva e che è un precetto diretto direttamente al singolo cittadino piccolo undici
è una ordine rivolto alle coscienze e all'intelligente delle singole persone
Su questo mi pare che sia una unanimità di interpretazione non è una ordine i ripudia la guerra non è un ordinato allo Stato in quanto persona giuridica in quanto ente ma è un ordita torto comunità
E quindi impegna le condotte
E e quindi a questo punto io rimango appunto esterrefatto dalle fermateli che fa il nostro Presidente da Repubblica Cossiga quale pare che non aveva in capitoli significato da questo
Principio che è un principio non è rivolto solo ai cittadini sia ben chiaro un principio che appartiene ai diritti fondamentali della gente delle genti
è un diritto di carattere fondamentale
è quella è di quella parte collocato in quella parte la Costituzione che non ce li voglio cittadina ma si rivolge all'uomo in quanto tale
Un diritto fondamentale di massima importanza e quindi
Allora se questo è vero come si può affermare come Cossiga ieri in maniera così
Colloquiale come peraltro fa spesse volte insomma
Afferma che ci non è d'accordo con la guerra dovrebbe smettere di svolge il proprio ruolo di interprete del diritto
Non riesco a capire neppure il concetto devo dire che forse il presidente Repubblica avrebbe potuto domandarsi perché io si è questa volta sì in contrasto con la costruzione pretermesso
Nel suo ruolo di garante non solo la costruzione ma anche dell'equilibrio democratico era di etica democratica e della sovranità nazionale pretermesso noi cui si fa una guerra senza che si è attivato il precetto anche questo sicuramente imperativo l'articolo trentasette costruzione
Che
Simmetrico alla al settantotto settantotto obbliga il Parlamento deliberare ottantasette obbliga il capo dello Stato ad intervenire
Sanzionando formalmente la della legittimità Pozzati la delibera
Questo non è avvenuto
Mi rendo conto questo è un confronto a tavola rotonda quindi un dibatto aperto è un momento di dialogo e che passa da un intervento all'altro quindi certamente non voglio dare a questo brevissimo intervento un carattere sistematico
Ma
A proposito una finestra di attenzione su alcuni punti
Primo punto
Credo che difficilmente come in questo caso sì di se ha detto che questa è la prima vera guerra
Certamente la prima guerra vera guerra dopo la fine della guerra mondiale questa diventa minacce a diventare una terza guerra mondiale
Una terza guerra mondiale povera forse
Ma certamente non meno crudele
E certamente non meno capace di lacerare i principi che da quella guerra la seconda
Tutti tutta la comunità internazionale comincia ad avere ormai in maniera irreversibile stabilito
Ci sono le convenzioni fondamentali devo dire che per somma ironia noi abbiamo vinto emette una spiccata sensibilità per la parte ambientalista per somme ironia proprio quando finalmente si ottiene che l'Italia con la legge del ventinove novembre ottanta laddove sei due ratifica
La convenzione sul divieto deluso delle tecniche di modifica dell'ambiente a fini militari
O ad altro scopo stile
Metto in cui cioè si aderisce finalmente ad una convenzione che era stato firmato e già prima
A Ginevra e a New York stampa sessantasette
E in quest'aria una cosa è certa
E che il fragile equilibrio di un'aria calda come quella della zona del Golfo
è certamente compromessa forse in modo irreversibile
Da questo da questa guerra
Così come certamente violata in tutta la sua
Tra tante evidenza è la convenzione che fa divieto di bombardamenti sulle sugli obiettivi civili sulle popolazioni inermi sulle
Opere
Che possono creare una dispersione
Di inquinamento chimico sul territorio abbiamo di convenzioni trattati l'elencazione può essere addirittura noiosa tranne sei al dodici sta concludendo
Come lo è in questo modo
Non possiamo fermarci do se dare il passato
Io propongo di partire da un'affermazione che fa pare se quella
Tenete quei al
Il nove febbraio novantuno all'intervista nota sulle mordi ce beh questa non è la guerra dell'ONU
Questo non vuol dire che si è illegale
Questa a suo parere è una quelle una guerra legale perché è stata in qualche modo autorizzato l'uso della forza
Ma su giunge certamente non cento al Consiglio di sicurezza
E
L'ampiezza di questa guerra
Cioè la dimensione di questa guerra questo è un altro affare
Cioè nell'ambito della legalità
Che il il segretario dell'ONU ritiene debba essere attribuita a questo intervento di forza beh le modalità della guerra queste un'altra fare
Io credo che possiamo incomincia da qui
Cioè incomincia a dare un giudizio anche politico sulla condotta
E forse incominciare anche a valutare se gli atti internazionali
Le interpretazioni che all'interno del nostro diritto pubblico vengono fatto sui precetti costituzionali
Non richiedano anche delle
Degli aggiornamenti
E per esempio un'importante aggiornamento
E quello che oggi è oggetto della condizione della commissione per il dirigente nazionale del dell'ONU
E una bozza sulla responsabilità internazionali Stati già c'è e questa volta se fosse se diventasse poi convenzione definirebbe Crimi internazionali di Stato
Con responsabilità personale delle condotte
In ogni caso in cui vi sia una un grave pregiudizio
Delle regole del diritto umanitario
E mi pare che non c'è dubbio insomma che questo pregiudizio è oggi largamente in atto devo anche aggiungere che proprio dalle risoluzioni dalle sesta sei sessanta fino a sei sette otto
Risulta che l'ONU a inteso sempre garantire il dito ma ritardo la popolazione irachena e kuwaitiana
Addirittura escludendo l'embargo quei generi che poté un in qualche modo compromettere
La salute l'equilibrio mentale
Credo che questo orizzonte di diritto in qualche modo debba essere reso accettabile per le coscienze
Possa essere argomento del dibatto politico e forse anche per l'impegno delle persone che qui oggi si vogliono esprimere grazie
Interviene ora Carlo Fracanzani si prepara Alexander Langer
Ma io credo che
Stiamo vivendo nel quadro internazionale
La fase più drammatica e più coinvolgente probabilmente di questi quaranta
E all'interno di questa vicenda le ventiquattro ore più cariche di tensione
Più cari che di contraddizioni improvvise illuminazioni di speranza e poi di tenebre di pessimismo detti avvenimenti
E di fronte a questo di fronte al fatto
Che sembra essersi avviata una fase della guerra irreversibile
Sembrerebbe per più di qualcuno
Stravagante
O quantomeno inutile sembra si stia diffondendo tentazioni in questa direzione
Che la politica non faccia silenzio non si tiri da parte in questa fase certo di fronte a una vicenda così complessa
A fatti così contraddittori come sono quelli di queste ore
Più che mai è necessaria prudenza
è necessaria non avere dogmi certezze porsi in termini problematici di fronte a queste vicende
Guai però se la politica
Facesse silenzio proprio perché la situazione è difficile rinuncerebbe ha il suo ruolo più peculiare la politica tanto più ha bisogno di impegno ha bisogno di essere presente quanto più le situazioni sono difficile e in ogni caso la guerra non può chiudere ogni azione ogni speranza ogni iniziativa della politica
Certo
Noi dobbiamo per fare alcune riflessioni partire senza equivoci credo da un fatto
Che
Saddam Hussein attenuto un comportamento allucinante
Le vicende di queste ultime ore sono una conferma ci sono stati i bombardamenti anche durante le ore dovesse decisive delle forze alleate ci sono stati però anche
I missili di Saddam
Altre lutto un comportamento assolutamente allucinante violazione così gravi così pesanti così molteplici che sono state realizzate del diritto internazionale risoluzioni dell'ONU e diritti di altri stati
In ogni maniera non potevano essere messe sotto silenzio
Avevano bisogno hanno bisogno di un rigoroso ripristino di legalità di giusti
Il problema è
Di cercare
Di accompagnati
Di fare giustizia
Con una ricerca che questa specie giustizia
Si possa realizzare Pauline termini fermi intransigenti rigorosi
Con soluzioni di pace
Che non mettano in discussione la vita umana basterebbe anche una persona vale gravissimi interrogativi tante vite umane abbiamo visto
Anche la prima fase la guerra rispetto alle previsioni che erano state fatte di operazione Brady chirurgica Alicia Statte
Le dimensioni
E mettere in discussione la vita tout-court in termini umani e ambientali
Avendo chiara la coscienza che oggi una guerra cosiddetta regionale tanto più quella guerra regionale
In un quadro del mondo
Che lo rende un villaggio per l'interconnessione di Dante dall'economia dell'ambiente dalla tecnica
Nel bene ma in questo caso anche nel male le conseguenze della guerra hanno difetti assolutamente devastanti un quadro molto ampio
E avendo anche coscienza
Di come questa guerra può determinare
La frattura tra
Europa Occidente tanti popoli arabi l'Islam non riesco a comprendere le preoccupazioni anzi le critiche
Di alcuni dei giorni scorsi
Che muovevano appunto osservazioni al mondo cattolico perché dicevano che il mondo cattolico si preoccupava troppo in questo quadro di essere attento di capire quanto si muove nel mondo silani
Io credo che sia un fatto positivo
Che il mondo cattolico abbandoni posizioni e di crociate e si ponga su un piano di attenzione di quello che vive in altre cultura e se questo avviene a livello religioso
E a livello cultura tanto più dovrebbe obbedire a livello politico
E questa ricerca ci potrebbe dire che oggi si poteva essere un fatto un tentativo positivo giusto fatto all'inizio
Della pensione del conflitto che oggi però è una cosa assolutamente supera io più non credo che questo lo possiamo accettare per le cose che si dicevano poco fa perché tanto più la situazione è difficile tanto più dovesse ci fu un impegno della politica e anche perché malgrado certamente che la situazione sia estremamente difficile che potremmo essere accusati addirittura di essere dei temerari di parlare in questo momento di spiragli di negoziato e di soluzioni di pace
Alcuni anche elementi concreti su cui dobbiamo riflettere credo possano a confortare in questa direzione e il primo è
Che quando è stato diffuso il piano sovietico
In molti paesi europei di molti governanti europei ricordiamo le reazioni quando era lì che mi pare i ministri degli esteri a Bruxelles si ha avuto la prima notizia sì e data una valutazione sostanzialmente positivo di questo piano
Quando poi è uscito l'ultimatum americano è stato detto che non c'era diversità profondo un solco incolmabile dalle due posizioni che gli obiettivi Alan convergenti che potevano esserci
Sfumature diversificate gli strumenti ma non di spessore tale da non poter essere concilia da una parte dall'altra abbiamo avuto
Che Saddam dopo l'ultimatum
Nella
Mostrato una qualche volontà di contro proposta un appello all'ONU perché l'ONU si facesse concilia attrice delle diverse indicazione dico questo
Faccio questo osservazioni non tanto per un rammarico rispetto al passato quanto come preoccupazione di vedere se c'è ancora un qualche elemento per un'inversione di tendenza
E dico questo per dire allora che a mio avviso se è vero che nei contenuti
Non c'erano divaricazioni profonde
Certo il fatto che sia scattata la guerra di terra costituisce un fatto nuovo
Pesante però non dovrebbe portarci alla rassegnazione proprio perché c'erano state delle premesse delle premesse ha riconosciuto a livello otto regole che c'erano delle possibilità di spiragli di pace che a mio avviso anche in questo momento non devono essere accantonati
E non devono essere accantonati legando il problema di contenuti al problema istituzionale cioè in tutta questa guerra è stato fatto un ancoraggio un riferimento preciso Hallo
All'applicazione delle risoluzioni dello io credo che allora in questa fase così delicata così decisiva no non può tirarsi da parte nonno non può essere accantonare deve essere l'ONU
L'autorità che già l'interpretazione autentica che gestisce l'attuazione delle sue risoluzioni proprio incoerenza ai ragionamenti che ci sono stati fatti in tutti questi giorni e in questa direzione io credo che sia importante
Dovrebbe essere importante non possiamo rassegnarci
A una una carenza di ruolo adeguato dell'Europa un'Europa
Che ha tutte le possibilità di svolgere un certo ruolo grande ruolo non in termini di potenza ma in termini il ruolo di pace
Perché questo è il potenziale che oggi l'Europa l'Europa ha fatto dei grandi passi in avanti
Nella sua costruzione interna
Deve sviluppare le sue potenzialità anche per quanto riguarda l'essere soggetto soggetto attivo nel quadro internazionale soprattutto in una fase come questa
è stato osservato che non ci sono state degli scontri profondo in questa fase all'interno dei dodici però
Questo va messo in un contesto che dice ma
Scontri profondi è vero non ci sono stati un quadro però non dinamico dell'Europa
Noi chiediamo all'Europa un quadro dinamico pari al potenziale soprattutto nei confronti
Dell'area mediorientale del Mediterraneo che il terreno tradizionale per cui un soggetto internazionale come l'Europa può svolgere positivamente un ruolo di pace
E io credo che l'azione dell'Italia questi ultimi giorni all'interno di questo che l'azione dell'Italia
Che è stata
Di valutazione positiva della proposta roux
Di tessitura anche paziente di tentativi per quanto abbiamo sentito e letto nelle ultime ventiquattro ore
Non può non deve cessare con e quattro di questa notte ma che appunto certamente con un realismo
All'interno dei dodici attraverso i dodici a richiamando questo ruolo decisivo dell'ONU debba continuare a svolgersi
Canale per i problemi di del Medio Oriente
Dalia Europa c'è o
Quando Saddam ma parlava del problema del Palestina Palestina
O di altri problemi del Medioriente
Si diceva che questi non potevano essere prese in considerazione perché se no questa sarebbe apparsa come una concessione nei confronti di Saddam
Io credo che una volta che fra Stato intraprese l'azione militare era comunque chiaro che e nessuna concessione si faceva fa Santa però è paradossale la posizione di chi adesso dice
Siccome Saddam stessi aveva accettato un piano
Che non parlava più
Del problema Libano palestinesi e curdi eccetera
Tanto meno dobbiamo essere noi a parlare di questa cosa non mi sembra una posizione coerente io credo noi dobbiamo invocare coerenza no due pesi due misure attuazione del diritto internazionale certamente per il Cupane
Certamente su questo piano un'azione rigorosa nei confronti di Saddam ma contemporaneamente una azione che sia piena attuazione a tutte le risoluzioni dell'ONU per il Medio Oriente che riconosca diritto di tutti i popoli per metà e questo dobbiamo dirlo da subito
Non soltanto per questioni di coerenza ma perché voi
Se indossi Pessina dandosi a definirlo determinato quadro
Queste impegni non possono esserci ulteriormente pregiudicati volendo fare concludono voglio andare oltre in termini di tempo sarebbero da far molte annotazioni a questo proposito le voglio fare una sorta noi stiamo già sentendo
Che
Per il dopo conflitto si parla che certo è necessario dare un ordine al Medioriente mai incentrato soprattutto su rapporti bilaterali tra stati già esistenti nell'area e questo è una cosa sacrosanta giusta
Però dobbiamo dimenticare che accanto gli Stati ci sono dei popoli
Che hanno diritto all'autodeterminazione a diventare stati eccetera per i quali gamba non è sufficiente
Una dopo conflitto che regolamenti l'area solo attraverso rapporti tra gli stati esistenti e comunque tutto questo deve essere fatto i un quadro
E un equilibrio no determinato dalle armi ma determinato dalla pace in cui sia chiaramente garantita l'esistenza e la sicurezza di Israele ma tanto quello il popolo palestinese Libano dei curdi e tutto questo attraverso una azione appunto di progressivo smantellamento per gli al lamenti in quella
A questo a proposito e finisco
Io credo ecco che è importante anche dire come noi oggi stiamo ridendo
Questa vicenda anche e particolarmente perché
C'è stato un'ottica sul disarmo finora che ha riguardato soprattutto le due superpotenze
Ed ora in poi di fronte a queste vicende
Noi dobbiamo avere coscienza che il processo del disarmo per garantire veramente un assetto pacifico internazionale non può riguardare soltanto due super potenze non può guardare guardare neppure alcuni Stati ma deve concerne era un processo certamente non breve non facile che concerna tutti gli stati altrimenti noi avremmo che undici già torello qualsiasi può mettere una volta che sia ben fornito di armi in discussione la pace mondiale questo però porta anche a dire
Come non fosse stravagante come era stata giudicata la posizione di chi tre anni fa anche nel nostro Paese diceva che bisognava diminuire il commercio delle armi proprio per non arrivare alle conclusioni a cui siamo arrivati conchiglie Vacca in questa fase e che d'altra parte per diminuire il commercio
In termini serie senza essere penalizzati da due conseguenze ugualmente negative o quella di di fronte a questa diminuzione del commercio
Di diminuire la produzione con la produzione anche gli occupati o di mantenere con una produzione diminuita un livello di occupati uguale a prima ma chiaramente entrando in logiche assistenziali
Aveva proposto aveva operato perché accanto alla limitazione del commercio ci fosse anche una limitazione quindi una conversione dell'industria bellica perso industrie di pace per limitare appunto la produzione quindi il commercio delle armi ma contemporaneamente per valorizzare il grande patrimonio umano e tecnologico che queste aziende hanno nel nostro paese certo si tratta
Di impegno estremamente difficili ma proprio per questo senza nessuna presunzione ognuno di noi credo di portare il proprio contributo
Perché certe cose che sembrano irreversibili abbiano invece una correzione di rotta e perché pace e giustizia veramente possono avere ma proprio
Grazie previsto dall'intervento di Alexander Langer seguirà l'intervento di Roberto Formigoni
Io sono contento di essere qui oggi cioè in una giornata in cui si sembrava in qualche modo condannati a stare davanti alla radio la televisione e e credo che sia utile anche se c'è un divario enorme che credo ci insomma ci ci dia tutti il senso dell'Ina quel inadeguatezza tra lo stare qua dentro in un luogo diciamo
Da convegnistica in cui c'è anche il rischio che qualcuno fra intenda e legga un'iniziativa come questa solo con gli occhiali non so dei forni della politica interna o qualcosa del genere quando credo che non debba sfuggire a nessuno il fatto che siamo qui perché e ci sentiamo proprio profondamente drammaticamente toccati da quello che sta avvenendo e perché tutti quanti senza per questo magari trovarci d'accordo su tutto ma cerchiamo dei modi in qualche modo efficaci e di rispondere
Ed è questo credo anche che l'incontrarsi qui oggi in questa composizione
Non debba stupire nessuno che io penso che senza voler forzare il significato ma ci diciamo ci sono ragioni che spingono a volersi schierare diciamo da parte possiamo dire fosse così da parte della vita e credo che sia un bene che in questi anni di fronte ad alcune di queste questioni ricordo la questione nucleare per esempio
Ricordo la questione diciamo sia dell'aborto non parlo della legalizzazione dell'aborto ma la questione dell'aborto cioè dell'interruzione di gravidanza delle manipolazioni genetiche
Delle obiezione di coscienza tutte tutte o appunto adesso della guerra o degli armamenti come Fracanzani appena ricordato o della questione nord-sud della fame alcune sensibilità di fondo
Siano più forti e delle ragioni di tattica politica e possano obbligare le coscienze dell'uno dell'altro e speriamo di molti ad andare anche conto corrente così come sono andati controcorrente quei deputati
I partiti diciamo della maggioranza governativa in particolare appunto della democrazia cristiana che hanno fatto obiezione di coscienza di fronte a un voto e questa è un'obiezione di coscienza e credo che debba essere riconosciuta ed apprezzata salutata con favore i punti che io voglio toccare nella brevità necessaria sono quattro il primo riguarda la questione dell'Europa
Ne parlerà penso anche Formigoni che abitato
Una importante delegazione del Parlamento europeo ancora alla fine di agosto sulla questione del Golfo quello che voglio dire io è questo che il per la prima volta giovedì sera il Parlamento europeo ha dato un segno di vita e a sostenuto diciamo l'iniziativa Corbaccio nonostante che i capigruppo di tutti i gruppi escluso uno cioè quello verde avessero voluto impedire il voto
E c'è stata una vera e propria i volta dei parlamentari che hanno detto non ci basta accontentarsi di fronte alle agenzie che riportano il discorso di Saddam Hussein noi vogliamo dire la nostra
E molti hanno detto quello che è il sentimento fosse comune anche qua dentro che ciò che ha fatto gol quattro sconvolto prima e forse con qualche prospettiva di successo in più l'avrebbe potuto farlo l'Europa
L'avrebbe potuto farlo fosse la comunità europea e forse non è ancora chiuso tutto in questo senso
Da questo punto di vista quindi credo che dobbiamo dire che se non vogliamo che il futuro della costruzione europea rimanga gravemente dissestato sotto questa guerra
E che rimangano gravemente ridotti a macerie per esempio i rapporti intanto l'integrazione stessa europea perché c'è chi è con eccesso di zelo
Partito subito al fianco degli Stati Uniti c'è chi ha tentato in qualche modo di assumere una posizione autonoma probabilmente non con la necessaria forza ricordiamoci che l'Italia ha avuto per sei mesi nei sei mesi cruciali la presidenza della CEE
E non mi pare che l'abbia gettito gestita in un modo soddisfacente c'è chi è semplicemente che si è eclissato e oggi siamo di fronte non solo credo ha delle rovine che concernono l'autonomia europee rispetto agli Stati Uniti ma abbiamo rovine molto più pesanti
Per esempio nel rapporto euro arabo euromediterraneo nei rapporti nord sud e abbiamo una possiamo dire anche purtroppo una scomparsa in qualche modo d'Europa rispetto all'estero
Perché se po'di Paesi come la Bulgaria come la Romania come la Cecoslovacchia eccetera
Condono a dimostrarsi in qualche modo partecipi allo sforzo bellico nel Golfo per accreditarsi io credo che l'Europa a questi Paesi avrebbe potuto scrive altri scenari per accreditarsi positivamente non quello della guerra quindi mi sembra che una prima appunto un un un un punto sul quale anche altri si sono già pronunciati mi pare debba essere quello del bilancio
Di una iniziativa europea e di chiedere che l'Italia eserciti il suo peso in questa direzione
E possiamo forse addirittura dire che l'Italia eserciti las la maggiore autonomia di cui può godere adesso che non alla presidenza dell'azione visto che prima non ha saputo usare la presidenza in modo efficace
Credo tra l'altro che a questo proposito una cosa importante che si sente ormai da più parti che anche il governo italiano mi pare sostenga sia quello di puntare come una prospettiva una conferenza di sicurezza e cooperazione nel Mediterraneo
Che può offrire un quadro importante non non è la conferenza di pace ma può essere un quadro importante nel quale ricostruisce un tessuto diciamo di comune appartenenza
Diciamo in questo caso mediterraneo
Un secondo punto che voglio telegraficamente toccare riguarda la questione mi permetto di chiamarla così della polizia internazionale
Parto da un'affermazione che Andreotti ha fatto recentemente proprio davanti al parlamento europeo dove ha detto io spero appunto con cioè ha detto con fermezza e credo anche con l'intento soggettivo di attenervisi poiché d'ora in poi non vivranno non vi potranno più essere due pesi e due misure
Però bisogna interrogarsi cosa vuol dire vuol dire che d'ora in poi ci saranno molte guerre per far rispettare il diritto internazionale perché questa è una lettura possibile allora bisognerà sviluppare al massimo la ricerca qualcuno ne ha già parlato prima qui per trovare
Entrare nei ranghi quindi da questo punto di vista c'è oggi un grande bisogno di riforma dell'ONU e voglio anche dire io non credo che per esempio il fatto che esista un Consiglio di sicurezza
Che le maggiori potenze abbiano anche una speciale responsabilità sia di per sé è uno scandalo cioè non è detto che la riforma dell'ONU voglio dire che San Marino deve valere quanto gli Stati Uniti o una cosa del genere
Però sicuramente l'assetto attuale delle Nazioni Unite
Come abbiamo visto e del tutto insufficiente oltre oltre che essere di in pratica del sapere filo praticamente come il suo segretario generale
Quindi mi pare che la questione oggi insomma non si possa illudere la questione dell'ordine del diritto internazionale e di una polizia ente internazionale che per l'appunto però sia polizia
Noi abbiamo imparato all'interno la distinzione tra polizia e operazione militare sappiamo che si rinuncia a qualche volta ad operazioni di polizia anche sul piano interno quando rischiano di essere troppo sanguinose
Sappiamo che persino diciamo pensiamo all'al modesto diritto non so degli sfratti per esempio che ci possono essere buone ragioni per non eseguire una sentenza e così via
Da questo punto di vista mi pare che si debba davvero ed è stato detto già uscire dalla logica come Stato se l'alternativa a Monaco si chiamasse guerra
Questa è un'alternativa che tra l'altro ha generato una pace quella dopo la seconda guerra mondiale che per aver battuto un totalitarismo ha consegnato perlomeno mezza Europa a un altro quindi diciamo la ricetta non ha poi funzionato così bene
Un terzo punto che voglio rapidamente toccare riguarda invece il un aspetto fosse curioso che qualcuno leggerà addosso anche a questa iniziativa dovrei chiamare il punto degli integralismi
Qualcuno dirà probabilmente dopo questa iniziativa che degli integralismi si incontrano lo si è letto in questi giorni a vario composito
Come se chi in qualche modo si riferisce diciamo dei valori che non sono immediatamente trasformabili in moneta o finanziaria o politica a questo punto dovesse per forza di cose essere integralista
Io credo che ci sia un peso funesto e pericoloso degli integralismi anche in questa guerra
Non non ho dubbi diciamo che oggi ci sia una come dire una seduzione dell'integralismo
E abbiamo letto proprio perché ho usato il termine seduzione abbiamo letto qualche tempo fa l'espressione di un intellettuale arabo che descriveva la reazione del mondo arabo di fronte all'Occidente la stessa cosa lo dicono intellettuali critici iraniani
Rispetto per esempio all'esperienza della sadico dall'Occidente CEA sedotto e poi abbandonato e quindi la reazione diciamo fondamentalista o integralista e molto comprensibile
Bene io credo che però oggi molti dei pontefici diciamo che si scagliano contro l'integralismo
Che può essere quando islamico e quando persino cristiano qualcosa del genere dimostrano oggi un integralismo occidentale un integralismo del nord un integralismo diciamo industrialista un integralismo tecnologico comunque vogliamo petrolifero eccetera che è spaventoso cioè da questo punto di vista non credo che dobbiamo accettare di essere considerati integralisti noi che a vario titolo con varie collocazioni diciamo ci schieriamo da parte vorrei ancora dire appunto del diritto alla vita da parte della riduzione della violenza nel mondo non so come chiamarla e accettare come invece opera di illuminismo come operativi di trattoria alti e non confessati integralismi
L'ultimo punto che volevo toccare riguarda invece il pacifismo in questi in questi mesi ultimi il pacifismo è di nuovo diventato diciamo termine non solo controverso ma anche vilipeso attaccato eccetera
Voglio dire subito che non Micci attaccherei troppo cioè io non non può darsi che il tema del pacifismo sia troppo come dire
Connotato e che quindi non tutti quelli che oggi cercano di impegnarsi per la pace
E per far smettere questa guerra siano o vogliono riconoscersi come i pacifisti io personalmente per esempio
Non ho provato nessuna nessuna nessun senso negativo di fronte per esempio alle precisazioni del papà della settimana scorsa in quelle perché non sono un pacifista sono per una pace giusta adesso scusate la citazione monca
Che a molti ha dato lari da dire ecco adesso insomma il Papa che ha ha cambiato schieramento io credo che il pacifismo che abbiamo impartì conosciuto alcuni di noi fosse praticato
Degli ultimi diciamo dell'ultimo decennio degli ultimi quindici o vent'anni in effetti aveva e da molti limiti che vanno riconosciuti
è stato un pacifismo spesso unilaterale e sono stati spesso i nostri amici dell'Est a dircelo i dissidenti dell'Est per esempio
E sono stati spesso anche i nostri amici del Sud di altre parti del mondo a dircelo per esempio rimproverarci che a volte ci sembrava che noi dovessimo essere esigenti in fatto di democrazia e di diritti umani nei confronti di stati progrediti
Ma che tranquillamente chiudessimo un occhio tutti e due rispetto al Sud del mondo come se la democrazia e diritti umani per loro fossero un lusso che non non toccava a noi particolarmente sollecitare che comunque non si interessava più di tanto
Come se per esempio il mondo arabo per esempio fosse costituzionalmente incapace di diritti umani e di democrazia per esempio
Quindi sicuramente spesso era un pacifismo unilaterale e forse anche un po'cieco e in questo senso un pacifismo di due pesi e due misure fremente specchio di un mondo fatto di due pesi io ho più pesi più misure
Era probabilmente un pacifismo effettivamente anche diciamo di tagliato a misura del mondo diviso in blocchi est-ovest
Era un pacifismo probabilmente poco attento alla questione della giustizia del diritto quindi anche del diritto internazionale
E ha per esempio in passato un pacifismo poco attento alla questione ecologica
Cioè poco attento alla alla questa condizione fondamentale di sopravvivenza che la salvaguardia del diciamo della biosfera che non è diciamo poca piccola cosa e Micci riconoscerei anche anche autocriticamente in un aggettivo che recentemente ha usato il cardinale Martini per criticare un certo tipo di pacifismo che lui definiva il pacifismo guidato cioè un pacifismo in cui sostanzialmente era sufficiente individuare chi erano i nemici della pace metterli sul banco di accusa tanto meglio se erano poi anche pochi nemici di politica interna
Sing financo dentro il proprio partito il proprio sindacato o l'altro il partito sindacato con cui si volevano fare i conti quindi da questo punto di vista credo che un pacifismo unilaterale o solo guidato in effetti non sia credibile non sia una non sia un pacifismo forte
Ma da qui a come sentiamo dire in questi giorni da qualcuno per esempio da Pannella anche considerare il pacifismo al mese da buttare
Perché foriero di totalitarismo o quindi da mettere nel museo insieme al nazismo al comunismo non so che cosa mi sembra del tutto aberrante e non accettabile e anzi credo che quei questo senso diciamo di radicale scelta di pace
Poi si può rinunciare a Isma'si può trovare un'altra parola
Ma debba veramente essere un elemento diciamo una discriminante morale credo di fondo per contribuire a questa diciamo auspicata e necessaria come diretta Buizza azione della della guerra e quando per esempio la campagna nord-sud di cui ieri vi ha parlato qui un rappresentante in serenità il giorno dopo la guerra e abbiamo cercato di individuare uno slogan che potesse in qualche modo di assumere in modo comunicativo quel che avevamo da dire quando un pacifismo che solo chiedeva ai governi di fare o di non fare
A quel momento insomma aveva non non aveva più molto da dire perché ormai avevano deciso in altro modo abbiamo di peso diciamo uno slogan
Adattandolo cioè contro la guerra cambia la vita che non vuol dire soltanto chiedi che i le Nazioni Unite facciano queste l'Unione Sovietica questo il Governo italiano questo gli americani quest'altro ma che implica un cambiamento di vita
Per esempio anche per renderci meno permeabili
Dalla diciamo dal dalla dalle ricatto del consenso alla guerra e per renderci anche soggettivamente meno implicati in un sistema che esige la guerra per poter funzionare così come ha funzionato finora
E questo credo che si possa ben accettare la sfida di coloro che criticano i limiti del pacifismo nel quale molti di noi probabilmente hanno anche diciamo lavorato si sono impegnati ma da qui al a dire
A questo punto ha fallito il pacifismo e quindi accettiamo la guerra come la dura necessità mi pare che cosa tantissimo e che questo non sia assolutamente accettabile
Quindi io concluderei così mi mi interesserebbe molto capire
Se in un ambito come questo
Esisterebbe un consenso sufficiente per dire che ora un obiettivo immediato che ci si può porre oltre al agli approfondimenti e oltre a tutte le forme diciamo di di ricostruzione che si sono già sentite proporre se ci sia un consenso sufficiente per dire che l'Italia non deve più partecipare a questa ulteriore fase della guerra
Perché è la il secondo automatismo dopo quello del diciassette gennaio
Che ora ci viene imposto a tutti e se non sia il caso che qualcuno qualcuno dia un segnale di l'inserimento e che questo qualcuno possa essere la Repubblica italiana grazie
Grazie interviene ora Roberto Formigoni si prepara Gianni Mattioli
Che per me come per molti mi hanno preceduto non è facile mettere ordine nel tumulto nell'accavallarsi dei sentimenti delle analisi dei giudizi politici
Certamente comunque importante essere qui stamattina poter dire qualche cosa poter ragionare insieme io devo dire che ho sentito
Molti ragionamenti condivisibile questa mattina molte analisi molti dati molti cifre molti fatti
Messi sul tappeto anche se sono convinto
Che tutto questo passerà praticamente inosservato nelle descrizioni
Che ne daranno Selicov annodare la maggior parte degli organi di stampa che questa passerà come la riunione degli estremisti degli amici Saddam Hussein degli unilateraliste di quelli che sono stati incapaci
Di porre datti analisi fatti e si sono rifugiati nel sentimento
E lo io non posso che partire innanzitutto rivendicando insieme a voi come voi innanzitutto rivendicando una dimensione di libertà un gesto di libertà di fronte all'estrema follia cominciata questa notte la libertà del denunciare per denunciare del continuare a dire a ripete che siamo arrivati a questo punto perché si sono incontrate e scontrate due opposte rigidezza due inaccettabili contrapposizioni
Due logiche selvagge diverse ma convergenti
Nell'assurda determinazione di voler arrivare alla guerra di volerci arrivare a tutti i costi e di voler arrivare ad una guerra che fosse distruttiva definitiva che fosse la cancellazione totale radicale per sempre dell'avversario dalla faccia della terra questa non è la nostra logica questa è una logica da cui vogliamo essere fuori
Questa è una logica di rovina che continuerà ad aggiungere rovina lutti violenze alla rovina i lutti e le violenze che già ci sono state si sono accumulate in questi mesi
Ecco il gesto di libertà è quello di dire e di continuare a dire contro l'evidenza illusoria che stanno costruendo abilmente contro di noi continuare a dire che si poteva fare in maniera diversa e che quindi si aveva l'obbligo il dovere di fare in maniera diversa
Si doveva fare in maniera diversa a partire dal due agosto
Quando si cominciò o si fece finta di cominciare con l'embargo economico voglio dire una volta di più che l'embargo economico prima di essere una scelta che poteva riuscire tecnicamente e una scelta di civiltà di culto perché quando l'ONU ripudia la guerra e tenta il consesso delle nazioni di trovare altri strumenti per risolvere pacificamente i conflitti internazionali
Per porre riparo alle ingiustizie commesse perché certamente quello che è stato commesso il due agosto è un'ingiustizia una violazione grave del diritto internazionale ma il consesso delle nazioni civili
Fa o dovrebbe fare una pianta di civiltà cercando strade diverse
Prima che esso una tecnica che poteva riuscire una scelta di civiltà ma si è fatta questa scelta per poi abbandonarla rapidamente o si è fatto finta di farla per avere un minimo ali di una minima foglia di fico l'embargo poteva riuscire stava riuscendo sono i dati del Dipartimento americano che abbiamo cercato di ripetere di propagandare idoneo Annoni occasione ad ogni dibattito televisivo ad ogni conferenza stampa ad ogni incontro con la gente per dire per ricordare che dopo solo quattro mesi l'economia irachena era già stata ridotta al cinquanta per cento era sulla via dello strangolamento e quindi quella era la strada per andare avanti si poteva e si doveva fare in maniera diversa anche nei giorni convulsi di gennaio prima e dopo il diciassette si poteva condurre
Perfino
La guerra in maniera diversa si poteva dare più spazio
All'estremo tentativo
Della Francia nelle ore immediatamente precedenti l'estremo tentativo dalla conferenza internazionale opposta francese a cui è bene ricordarlo si aggiunsero immediatamente
Undici Paesi su dodici della Comunità europea non piccoli Stati dell'Africa australe undici Paesi su dodici dalla Comunità europea una iniziativa che è stata bloccata dalla rigidezza dell'embargo
Americano britannico a cui si è aggiunta la rigidezza dall'embargo sovietico
Si poteva fare in maniera diversa o si poteva almeno essere fedeli alla parola data quando dall'inizio di agosto si è detto che si disloca vano tutte a scopo esclusivamente difensivo e dissuasivo perché avevo quelle truppe sono state mosse per rispondere ad un invito di un governo legittimo il governo saudita ma esclusivamente a scopo difensivo dissuasivo
L'anche l'ha ricordato la missione che ho avuto l'onore di presiedere
Alla fine di agosto nel colloquio che già che alla fine di agosto avemmo cover fa variabile tre ore di colloquio dopo un analogo colloquio che re Fahd aveva avuto con il ministro degli esteri inglese Fatah Farruggia allora alla fine di agosto dedico la più gran parte del colloquio con nuovi rappresentanti a Comunità europea a chiederci a domandarci ma cosa fanno tante truppe americane non è questo
Che noi abbiamo domandato non abbiamo di mandato un aiuto per difendere le nostre truppe sono già arrivati in centocinquanta mila parlano di vinili in duecento in duecentocinquanta mila
Le preoccupazioni di Rafah verserebbero state più che raddoppiate
Se devo come devo
Che nel giro di poche settimane si è arrivati a seicento mila non è vero quindi come vogliono cercarci
Di far credere che i i governi arabi cosiddetti governi arabi moderati sono schierati in maniera indefessa rigida convinta totalitaria
A fianco dell'alleanza
E devo invece che anche all'interno dei Governi di questi governi del Governo saudita del governo siriano del governo egiziano serpeggia e serpeggia da tempo l'incertezza l'imbarazzo
Di fronte all'atteggiamento totalmente diverso dei loro popoli e di fronte a quello che li mette in crisi
Nei confronti della storia e cioè l'aver partecipato ad un'operazione che doveva essere diversa che loro avrebbero voluto andasse in maniera diversa
Questa l'incidenza questa rigidezza per cui non si è trovato lo spazio per Daria Corbaccio ventiquattro o quarantotto ore in più a quel Gorbaciov che pure aveva ottenuto
E l'aveva detto con Chiarelettere aveva ottenuto l'accettazione da parte dell'Ira
Della risoluzione seicentosessanta sì e sofisticato
Si è ingannato ulteriormente dicendo che accettare la seicentosessanta non bastava che bisognava accettare anche tutti i codicilli e quando si stava andando verso l'accettazione
Anche delle risoluzioni successive si è interrotto con unico l'ultimatum mosso dobbiamo dire con chiarezza quella che l'impressione che abbiamo mosso dal terrore che anche questi nuovi codicilli potessero essere approvati dal governo iracheno
Ecco perché io credo sia logico ed evidente parlare di una guerra che è nata per una contrapposizione di rigidezza inaccettabile
E tutto questo è l'elemento più triste nell'indifferenza totale
Per le vittime
Per i cosiddetti effetti collaterali
Per le operazioni di precisione chirurgica
Che da trentaquattro giorni si accaniscono contro il territorio iracheno il capitolo della stampa dei mezzi di informazione di massa delle radio delle televisioni sarebbe un capitolo lunghissimo comunque sarà importante approfondirlo questo sì
Nel dopoguerra
Per vedere come si è tentato
Nell'ombra di questa guerra guerreggiata nel Golfo di condurre un'altra guerra qui da noi in Occidente in Italia per catturare l'intelligenza della gente per comprare nell'anima
Per otto un verme la capacità di critica
Per accecare così come si acceca la contraerea la capacità di libertà della gente e questa guerra che non mi è Ted vittime nel corpo sta mietendo disastrosamente vittime ottenendo l'allineamento il covo l'effetto appena di quelli che dicono sia essi aiuola ma con i loro fucili noti latta
Dietro gli eserciti che schierano fucili che sparano Many Rivers l'abbiamo visto l'ultima testimonianza stamattina sui giornali che gridano nove colonne
Lo scandalo per il missile iracheno per lo scarto lanciato contro Israele episodio che evidentemente
A tutta la mia e credo la nostra riprovazione
Ma accanto la riprovazione per questo non ci può non essere lo spegni o per il fatto che solo pochissime righe a volte nemmeno questi sono dedicate a raccontare che ieri nelle ore precedenti dell'ultimatum se svolto una giornata intensissima di bombardamenti su Barbara sull'obiettivi militari ma anche sugli obiettivi strategici sugli obiettivi civili perché quando si parla di obiettivi strategici non possiamo dimenticare che si parla di stazioni
E si parla di impianti radio che per loro definizione sono all'interno del tessuto urbano del tessuto abitativo
E una bomba per quanto intelligente Siria si sa che colpisce devasta una situazione che pare che è pari una che gli devasta una superficie che paga quella di tre o quattro campi di calcio e quindi per definizione una bomba per quanto intelligente sia per quanto dei mirata sia quando è diretta contro un obiettivo strategico colpisce e devasta anche obiettivi civili non è colpa della malvagità di chi ha messo le stazioni vicino ai centri abitati perché le stazioni ferroviarie servono per trasportare gli abitanti e non per trasportare obiettivi militari
Ecco questo dicevo e las uno degli aspetti più terribili e inaccettabili
Di questa guerra ideologica condotta per confondere le coscienze oltre che per devastare gli equilibri politici
E realmente vien da dire che di fronte a tutto questo aveva ragione il patto
Aveva ragione a invocare il no a questa guerra del Golfo il no per le vite che avrebbe sacrificato inevitabilmente il no a quel muro di rancori e di odio che inevitabilmente avrebbe innalzato e che oggi stiamo vedendo innalzarsi sempre più un muro che rischia di essere più forte e più insuperabile di quello che ha diviso in due l'Europa nel corso degli ultimi quarant'anni hanno cercato di ridicolizzare questi appelli di rendergli astratte
Hanno cercato di mettere il Papa in contraddizione con se spesso prendendo una delle frasi più innocenti e più tradizionali
Nell'insegnamento della Chiesa che la pace si fonda sulla giustizia sullo dispetto sul diritto degli uomini per cercano di metterlo in contraddizione dopo aver detto che predicava per gli angeli testa gli ultrà terreni è un'etica che non doveva avere nulla a che fare con la politica
Hanno condotto l'estremo attacco l'estremo insulto quello di dire che non riusciva neanche ad essere in contraddizione ad essere in coerenza con se stesso ma si contraddiceva e finalmente si allineava e teneva la posizione giusta
Avevo scritto qualche esempio di questa follia particolare
Da quegli uomini politici di grande qualità che hanno detto in questi giorni che il loro governo e quello di Bush
E nessuno li ha smentiti
A processo con l'università che hanno raccontato menzogne falsità sui giornali di mezza Italia e io non posso che esprimere la solidarietà agli studenti di questi professore di questi saltimbanchi
Che si sono lasciati andare alle menzogne
Più spudorate ma voglio stare anch'io nei tempi di questi interventi dire che condivido il parere di quanti parlando prima di me hanno parlato di questa vicenda come di una sconfitta dell'ONU né di una sconfitta dell'Europa
Questa doveva essere la vicenda che affermava
L'autorevolezza dell'ONU a livello mondiale
Credo che il cadavere dello cadavere dalla sua credibilità calpestata il cadavere dell'incapacità delle nazioni moderne di darsi una sede credibile per tutti sia già davanti ai nostri occhi
Penso che bisogna essere realisti in questo rendersi conto che questa sede internazionale che dal punto di vista formale apposti Simo è coperta al mille per mille avendo sempre preso decisioni alla stragrande maggioranza addirittura all'unanimità
Ma finito con la palla che delle decisioni che sono contro il sentire il desiderio e la speranza dei popoli e per questo
Ben presto sarà chiaro che si tratta di qualcuno che parla essendo già morto non può farci piacere questa sconfitta dell'ONU ma va messo nel conto del dopoguerra da ricostruire la sconfitta dell'Europa anche qui sono d'accordo
Col fatto che l'Europa poteva e doveva essere al posto di Gorbaciov e avrebbe potuto e dovuto essere al posto di Gorbaciov dei prima di Gorbaciov per esempio nei mesi della presidenza italiana
Della Comunità europea mesi che dovevano essere spesi alla ricerca di una soluzione di pace non continuando a diffondere ultimato un fatti con il ciclostile per ripetere pedissequamente sempre soltanto le stesse cose
Due ultime notazioni la prima
Il che fare io ho innanzi tutto
Devo dire che c'è un che
Di osceno in tutto
Un certo parlare di dopoguerra che molti guerrafondai di casa nostra fanno e hanno fatto in queste settimane
Bypassando le migliaia decine di migliaia di vittime tentando anche da questo punto di vista di far dimenticare la guerra che ancora in corso
E quindi non riesco a pensare molto al dopoguerra da questo punto di vista riesco a guardare a quella guerra che c'è stata quella guerra che in corso oggi
Forse che so un'iniziativa parlamentare ma è stato subito che parla d'appalto alla parlamento italiano che cerchi di coinvolgere il governo per un supremo appello all'ONU
Perché prima di rinunciare totalmente a suo compito ritrovi un minimo di dignità un sussulto di vita fa lo stesso sul punto che ha ben permesso appese quella dieci giorni fa di fare quelle dichiarazioni
Perché a partire da quello si riprenda un tentativo di cessate il fuoco
E di richiesta Linati esser fedele all'assicurazione che pure aveva dato chi vuole sgombrare il Kuwait e accanto a questo
Per i credenti ma forse non soltanto per lo il pregare nel senso della rendersi conto
A me a taluni noi pare oggi più evidente che mai
Che l'uomo ha bisogno di un aiuto di aiuto più grande
Almeno incerti momenti della sua storia per riuscire a superare quell'aspetto di bestialità che dentro di lui accanto a quell'aspetto di vino che dentro di ogni uomo
Non credo che sia tempo perso dedica una riflessione anche a questo aspetto della vicenda
Chiudo dicendo che che ho accettato molto volentieri questo invito
Ben sapendo che tra diversi di noi in passato ci sono state posizioni diversificate a volte anche molto diversificati a volte meno
Questo forse è l'unico aspetto
Positivo di questi mesi di crisi
Che c'è stato un rimescolamento di carte nel mondo culturale e anche nel mondo politico italiano
Ha permesso che si incontrassero delle persone innanzitutto poi delle realtà culturali anche degli uomini che cercano di far politica che ci si incontrasse che circoncisi conoscesse meglio ne gioisco
Ho apprezzato parecchie delle vostre iniziative
Iniziative del gruppo Verde ha preso in queste settimane ho firmato
Con voi
Alcuni appelli alcune mozioni quella del popolo curdo per ricordare l'ultima di venerdì molti di voi hanno firmato alcuni appelli lanciati da noi voglio anche esprimere apprezzamento per alcune delle iniziative che voi avete fatto conoscere
In questi giorni
La legge
Per i parchi la campagna pane acqua la campagna ambiente vita solidarietà e dirvi che non soltanto personalmente ma anche i miei amici siamo interessati ad approfondire questi aspetti
Di convergenze a trovare forme di collaborazione
Certo come diceva il mio Nicola anche
Sarà facile giudicare questo come un incontro di integralismi in realtà trovo
Che molto spesso sempre più spesso la parola integralismo sia utilizzata da chi al monopolio dei mezzi di informazione per impedire che si pronunci un'altra parola la parola identità
La parola identità di un popolo identità religiosa identità culturale identità umana
Le identità è inevitabile che si incontrino infortunato il giorno in cui identità anche diverse si incontrano non per creare un mélange o un frullato indistinto di diversi ma per creare le basi di un dialogo di una collaborazione perché identità anche diverse possono stimare sì
Apprezzarsi ed amarsi a vicenda il mondo in cui abbiamo sperato e nonostante tutto continuiamo a sperare è un mondo in cui diverse identità uomini diversi tra di loro ripeto per credo religioso per convinzione politica per atteggiamento umano per esperienza umana
Possono vivere gli uni accanto agli altri non per omogeneizzata Xi ma per creare il vero volto della democrazia e del dialogo
Grazie Formigoni e ora la parola Gianni Mattia
Ma dopo il quadro
Così completo che è stato dato e nella giornata di ieri e negli interventi di oggi su gli elementi che caratterizzano queste ore drammatiche
E dopo le sollecitazioni che sono venute questa mattina
Io ruberò pochi minuti
E vorrei proseguire questo discorso al di là se mi è permesso al di là proprio dell'emozione della guerra
C'è un motivo un motivo specifico
Perché noi stamattina questo incontro l'abbiamo voluto con il mondo cattolico e con parlamentari esponenti della democrazia cristiana potevamo fare un un da carrellata delle forze politiche con alcune forze politiche abbiamo fatto cose utili importanti in questo in questi anni
Ma noi stamattina abbiamo cercato un incontro specifico uno con il mondo cattolico e con parlamentari della democrazia cristiana che hanno assunto in queste ore dei comportamenti precisi
E c'è un motivo nell'aver cercato questo
Chi ha seguito lo ricordava ora Formigoni altri l'hanno ricordato chi ha seguito la stampa di questi mesi ha visto un crescendo un crescendo di violenza sempre più aggressiva
In cui si è voluto mettere sotto accusa ciò che si indicava come contrapposto a una cultura che si auto nominava cultura laica
Indicata come portatrice dei valori della democrazia
Del diritto del senso dello Stato per contro c'era questo mondo cattolico da una parte sempre in agguato nei confronti dello scarso rispetto del senso dello Stato e dall'altra parte questo pacifismo e in particolare i fondali mentali Smith verdi
Allora io credo che la riflessione che prima che sul piano politico e sul piano culturale
Su la natura di questa cultura che appunto ha invaso
E lei pagine dei maître à penser ricordare la crescente violenza intolleranza dei colletti dei bocca dei Ronchi dei dei Leviti dei chiazze Iside i Ferrara
Noi ci siamo divertiti con Scalia a fare e a proporre un piccolo esercizio a a chi vorrà divertirsi a farlo prendete le parole che sono state più usate in questo periodo Italia non può sottrarsi al contesto delle grandi democrazie industriali la guerra deve essere affrontata con razionalità con saldezza e senza emotività
La guerra sarà si cura precisa la sicurezza della tecnologia
E
Soprattutto questa con il testo della razionalità e delle grandi democrazie industriali provate vi in tutte queste affermazioni in tutti gli articoli che hanno ripetuto queste parole
Provate vi a togliere la parola guerra sostituite la con la parola nucleare troverete gli articoli che le stesse persone hanno scritto in altra epoca
E questo è un esercizio che al di là del divertimento immediato induce appunto una riflessione profonda sui i limiti sull'esasperazione di una cultura che certamente ha promosso un'importante insieme di valori
Ma oggi sembra a noi espungere da questo contesto di valori quello centrale quello chi li lega tutti e cioè l'uomo il riferimento all'uomo
E
Dunque se è un vincolo può essere ritrovato nelle culture che si sono unite insieme
In questa disperato tentativo di scongiurare la catastrofe a cui noi andavamo incontro alla quale avremmo assistito è stato il grande tema della solidarietà
Noi non possiamo pensare di far fronte agli eventi che abbiamo di fronte senza la cultura della solidarietà la cultura che lega appunto tutti i valori ma subordinando lì alla centralità dell'uomo e noi Verdi abbiamo anche sottolineato con insistenza anche quando la politica più tradizionale quella degli schieramenti delle diplomazie invadeva sempre di più il dibattito sulla guerra noi abbiamo richiamato che questa doveva guardata come la prima di un nuovo insieme duro e drammatico di conflitti che riguardano il flusso e il controllo delle risorse gli equilibri ambientali di volta in volta
Quando questa vicenda dell'ambiente porrà sempre di più vincoli duri all'economia e da questi vincoli duri nasceranno conflitti
Di volta in volta i conflitti potranno essere discussi come conflitti politici e trattati con le categorie della politica ma noi abbiamo detto sul sotto cioè una vicenda che di cui oggi noi vediamo le prime avvisaglie la prima lettura in questa vicenda da il Golfo e che sempre più drammatica sarà Amelie prossimi decenni se la razionalità non interverrà a governare l'equa distribuzione delle risorse
Appunto nella chiave della solidarietà
Allora quello che è nato in queste settimane noi ci chiediamo non dovrebbe posso interrompere chiara
Posso interrompere perché questa un come Dean qui ci parliamo
Quello che è nato di solidarietà e di interlocuzione tra culture in questi mesi in queste settimane
Non potrà a vere un approfondimento prima di tutto sul terreno culturale
Che cosa emerge in nella prospettiva del futuro al di là di queste tragiche di vicende e in nome di quelle che si potranno profilare
Che cosa emerge di possibili interlocuzioni tra queste culture che oggi si sono ritrovati intorno al tema della solidarietà
E che cosa potranno costruire a fronte della difficoltà che si profila e la seconda osservazione è quella che appunto si rivolge alla presenza di parlamentari democristiani che hanno fatto delle scelte
Ed è anche questa una osservazione una proposta che vuole essere estremamente tenue e rispettosa delle specificità
Ma in questi anni noi abbiamo avuto vicende enormi sono è crollato sono crollati i regimi del comunismo dell'Est e c'è stata la guerra c'è la guerra questa enorme disastrosa vicenda
Grandi vicende come queste dovrebbero lasciare tutto intatto
Ho non si vede non si dovrà rivedere gli schieramenti gli schieramenti tradizionali
Noi perché siamo stati sempre freddi rispetto a chi voleva vedere il futuro della società politica italiana comunque i Polaris mo'
Che somma se da una parte democrazia cristiana e forze moderate dall'altra una somma di forze
Comunisti socialisti repubblicani e così via
Non cito ritroviamo in uno schieramento come questo in cui che avremo da dirci con chi di solidarietà a sentito così poco nel varare quella legge sulla droga
Quei oppure quegli atteggiamenti sui problemi del i cosiddetti extra comunitari questi atteggiamenti sulla guerra chi atteggiamenti spesso assunti per esempio dai repubblicani liberali
Nei confronti dei problemi della dell'ambiente
E anche per un certo taglio culturale che è stato dato nei confronti della problematica della Bortot della salvaguardia della vita
Allora anche questo queste grandi vicende anche nei confronti degli schieramenti tradizionali dovranno lasciare tutto intatto oppure forze e partiti politici di fronte a queste vicende non dovranno forse disaggregare il sì e di aggregarsi intorno ad altri contenuti
Che appunto intorno a contenuti costruiscano prospettive di alternativa
Ripeto queste sono considerazioni che noi possiamo avanzare con grandissimo rispetto senza pensare che sia un convegno in cui si in trappola chi è venuto per proporgli soluzioni politiche tempi di riflessione lunghi nessuna possibilità di scorciatoie
Ma che la riflessione delle interlocuzioni tutte le culture
Che si muovono intorno alla solidarietà alla centralità dell'uomo possano che partorire dei disegni di politica alternativi in cui la parola alternativa non sia appunto lasciata somma di forze esistenti
Che poco avrebbero di dire di no del nuovo e che invece sia sui contenuti la costruttiva Latour costruzione di una prospettiva questo sì io penso che tante
Modeste occasioni come questa se potessero avere una continuità certo forse aprirebbero un futuro
Più bello al quale varrebbe maggiormente la pena di lavorare grazie
Matteoli ora diamo la parola a Massimo Scalia che conclude questa parte del dibattito e anche i due giorni del convegno
Conclude ovviamente del sesso terminologico e cronico del cronico nel senso di temporale
Questa due giorni con un ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato io anche io ho seguito con grande interesse
Relazioni che ci quantificavano è brutto dirlo diciamo ma in un costi-benefici quali sono a tutt'oggi i danni colossale di questa avventura che da ieri a preso pulita accelerazione
Che ci rende questa mattina tutti più angosciati e lo ritengo né banale inutile che in questa angosciano invece siamo riusciti a trovare un momento di confronto che probabilmente molti saranno pronti a definire come la sentina degli integralismi un ricettacolo di tutti gli estremismi ma che per le cose che ho sentito questa mattina da parte antichi avvenuto a dare il suo contributo sono esattamente quello che questo incontro voleva rappresentare deve essere cioè un primo momento di confronto d'accordo trattare culturali posizioni politiche genere assai diverse ma che hanno trovato nella grande questione della pace e la guerra dei momenti di risonanza significative forte anche perché e qui appunto non casualmente cedono questa mattina dei parlamentari anche perché nel momento del premere con il dito il pulsante del voto
Molti di noi hanno avuto la sensazione che per una quota parte che non voglio neanche stare a quantificare ma il premere quel dito significava appunto non schierarsi con i fucili di latta in una battaglia ideologica ma dare fiato le operazioni di intervento militare con vittime morti e feriti
E quindi non troviamo io credo gli strali di peraltro una stampa mi sembra in larga misura disattenta perché troppo attenta a cantare il coro della inevitabilità della doverosità di questa guerra
Un coro Faso ancorché io credo si misura e mostrerà i limiti profondi un'impostazione ideologica culturale forse anche un po'di malafede
Che gli avvenimenti si incarica l'anno può dimostrare a tutti
Con pochissimi flash perché voglio essere anche io molto breve
E cosa viene fuori almeno alle cose che a me più hanno colpito beh era coi in qualche modo scontato nella importante che avesse un un momento di come dire di pubblicità il fatto che appunto esponenti di aree politiche culturali così diverse in passato non sempre e non su tutto
Registrassero alcune valutazioni comuni la più importante mi sembra è che la guerra si poteva e si doveva evitare noi siamo stati direi affitti per settimane da me trattazione da i padri della patria ci hanno spiegato che le sanzioni mai hanno potuto mai potrebbero con una superficie lorda storico tra parentesi impressionante
Ci troviamo qui concordi con i dati che abbiamo con i dati che abbiamo fornito al dibattito e che sono stati ignorati nel dire non soltanto per l'aspetto delle sanzioni economiche questa guerra si poteva e si doveva evitare io credo ci sia di più c'è la critica che viene e questo mi sembra che è significativo da esponenti politici e parlamentari che appoggiano l'attuale governo la critica un profilo estrema tanto è basso che la presidenza italiana della cioè ha registrato nei sei mesi che avevo centrali rispetto al procedere delle ipotesi
Di pace nel Golfo e c'è una critica ancora permanente generale all'atteggiamento dell'Europa e alla Aldo scredita mento che nei fatti la situazione che si è definita della guerra in corso rappresentano per le Nazioni Unite
I parenti che però ci siano gli elementi positivi su cui io credo positivi di speranza di cose da fare insieme su quello che dovrebbe avere la massima chiarezza Formigoni ricordava le opposte rigidezza e la libertà del volete denunciare che sono alla base di questa tragedia
E Fracanzani rammentava come di fronte al tentativo del piano Garbage of con le modifiche che questo piano per integrava rispetto alle ai dubbi avanzati soprattutto dal presidente Bush
Di fronte però a questi estremi tentativi e quello di ieri e non c'è stata una risposta da parte irachena da parte di Saddam
Cosa dirmi questo non è vero e questo rende come dire quegli spiragli di pace forse ancora più angusti ma è bene che sappiamo in che situazione ci troviamo realtà credo che sia apparso chiaro a tutti coloro che hanno seguito
Alpi dando mi si consenta una un verbo retorico gliela televisione la ridda di smentite e contro smentite
In data sette devo grande chiarezza che se il Consiglio di sicurezza dal seguite che era stato convocato e come ci è stato confermato da oggi e per esplicita volontà delle sovietica avesse potuto lui svolgere quel lavoro di raccordo tra posizioni che non sembravano poi del tutto inconciliabili se questo fosse potuto accadere questo avrebbe aperto
Qualcosa molto più di uno spiraglio la porta forse a una pace vera ma questo non si è voluto e io non credo non cioè non abbiamo bisogno di ribadire ogni volta che sia Saddam Hussein cosa abbia fatto soprattutto al suo popolo non credo che questo possa essere
Imputato soltanto apposte rigidezza mi pare che siamo stati di fronte a un'escalation continua che dalla logica delle sanzioni è passata alla Jihad ultimatum ed alla Jihad ultimato la logica della guerra perché in realtà dietro
Il paravento delle risoluzioni dell'ONU che dovevano ripristinare il diritto internazionale mi pare si apparecchia ci appaia sempre più chiaro che quello che si vuole e la distruzione della potenza militare irachena e l'annientamento di Saddam Hussein e come e personaggio politico
Magari io dico forse si può anche concordare su questo voglio solo ricordare ai mentori del diritto internazionale che questo non è l'oggetto delle risoluzioni
E dell'ONU ed ecco che allora per arrivare agli elementi che sentivo molto interessati come e parte propositiva
Le iniziative che a noi
Tali io credo appunto che questa osservazione che adesso facevo forse con eccesso di passionalità ma che può essere meglio calibrata e che peraltro risentito risuonare le voci anche di altri che sono intervenuti
è un'osservazione che ci può fornire una base per andare a iniziative parlamentari che rimettano in discussione come siamo stati capaci soltanto pochi giorni fa certo con molte maggiori speranze ma che rimettano in discussione e la guerra il Complesso il come si sta svolgendo e la partecipazione italiana a questa guerra
Credo che le forze per quanto appunto siano limitate possono avere nel trascorrere due giorni e prima è meglio è
Però quella credibilità e perché a questa appella questa iniziativa parlamentare si possa andare punto come verifica del fatto che ci troviamo di fronte a una situazione che non era prevista da nessuna delle risoluzioni dell'ONU perché lo lo voglio dire di nuovo con grande insistenza nessuno delle risoluzioni dell'ONU si pronunciava nessun le modalità del ritiro
Né tanto meno sul fatto che
Certo il cavallo di Troia e dall'uso di tutti i mezzi necessari la forza attraverso ultimati necessari ma sicuramente non c'era l'annientamento dell'Iraq la distruzione della potenza militare dell'Iraq di Saddam Hussein
Un confronto impari della rendo conto ma io credo che non dobbiamo perdere la speranza di fronte agli argomenti che la ragione perché io ritengo ancora questi argomenti dalla ragione e non argomenti di ideologia o di parte
E poi e concludo per davvero sono emersi una serie mi sembra da questo dibattito di
Come dire di elementi di grande interesse
Che sono elementi di confronto culturale che sono elementi propri delle culture di coloro che questa mattina si sono incontrati e confrontati
A me piace accogliere un po'i due ultimi interventi voluti Formigoni e di Gianni Mattioli ponevano delle premesse
Per dare un senso a un confronto che partendo dalla guerra che c'è nella prospettiva di una pace che vorremmo concretamente aprire se a livello istituzionale ma sia anche per il Paese partendo da questo sia in grado di avere successivi momenti di confronto
E questi appunto stanno nella nostra diversità culturale ma anche dalla consapevolezza che probabilmente noi non siamo interessati a una ridefinizione della politica italiana nei termini classici in cui questa cultura laica questa sì veramente
Come dire estremista questa cultura che in Italia ha sempre rappresentato un aspetto molto secondario nel parlava del paese ma che oggi celebra i suoi trionfi proprio su il rispetto del diritto internazionale
Il mantenere i rapporti nel mondo delle democrazie du striati occidentali la sicurezza della tecnologia dalla scienza che tutto potrà risolvere questa cultura che per questi aspetti non li citiamo concerto per gli aspetti giusti che vengono ricordati di una migliori tasto attuale che in qualche modo è stata prodotta in questo Paese e si registra nel rapporto mai consumato è sempre diffidente tra cittadino e Stato anche voi su questo come dire
E per questo forse siamo un ponte tra una cultura laica che questa queste accuse muove al rapporto cittadini stato al all'insensibilità di governi e forze Poli che questo rapporto poi nei fatti mantengono su questo siamo ancora sensibile siamo un ponte però tra appunto integralismi laici di una cultura che non ha dubbi e ha solo certezze Rispetto appunto al fatto mi si consenta la battuta che la democrazia è un bene esportabile
Invece abbiamo visto in questi decenni che sono esportabili
Merci beni strumentali impianti interi modelli di sviluppo ma che guarda caso quando ricordiamo che nel mondo arabo gran parte delle GP sono regimi ben lungi dall'essere democratici regimi ha un solo partito se non addirittura un suo ruolo ben in questi decenni appunto nel grande scambio di merci che si è fatto quella merce Cara democrazia il mondo democrazie industriale occidentali non è riuscito a esportare forse appunto non va affrontato in questi termini di bene sport abile ma questo è appunto uno dei punti di confronto su cui noi possiamo costruire dei parcheggi delle ipotesi anche per il nostro paese in cui il riflettore sulla politica acquisisca quel quei contenuti culturali quelle più età che non sono soltanto le priorità e i contenuti gli la politica classica che porterebbe appunto a e gli schieramenti
Con tanti decenni di ritardo peraltro Paolo riformista polo conservatore credo che il contributo che abbiamo potuto portare oggi
Con questo nostro dibattito è appunto la redazione di una speranza per la pace ma anche di una consapevolezza che questa speranza e per la pace si può legare nel nostro Paese ad avviarsi e al ravvivarsi di un dibattito tra forze politiche che non diamo per scontato quello che è sempre stato dato per scontato e che invece si trovino e si confrontino sulla base di quelle diversità che giustamente Roberto Formigoni poneva come momento
Per pervenire a un confronto che tra persone prima e poi tra aggregati culturali e politici poi possa consentire quell'ampiezza di respiro e quelle possibilità oggi solo virtuali chi di cui pure però la il nostro Paese la nostra società il nostro quadro politico assolutamente necessità
Ringraziamo tutti i partecipanti chiudiamo qui questo convegno grazie a tutti
Qui quest'quanto quest'
Quindi qua e qui
Quindi qui quindi quanto
Qua
Qui qui qui quindi quest'quanto quindi quattro qui quindi quindi quindi qui quindi qua
Qui qui quindi questo quindi quindi quella qui qui quindi qui qui quindi
Qui qua qui quindi quindi quindi quella quindi qui quindi quindi questo quindi quella qui quindi
Qui quanto qui quindi quindi quindi qui qui quanto qua e qui quanto qui quindi quindi qui qualche quindi quindi qui qui
Quattro qua qui quest'qua quindi quattro qui qui qua
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Qua quindi qua quest'qui quindi quindi quattro qualche qui quindi quindi quindi qui qui quanto
Quest'qui quindi quindi quanto quindi qui quindi
Qui quella qui qui qui qui questo quindi qui quanto qua quindi qui qui qui quindi qui qui qua qui qua qui questo qui quindi quindi qui qui quindi qui
Quindi qua qui qui qui questi qui qui qua