Golfo Persico: visita di delegazione di parlamentari in Iraq

Ecco arriva lascia
Cominciamo
Giovanni
Diciamo questa conferenza stampa vi ringrazio ringrazio tutti gli amici della stampa che sono presenti
In modo che il nostro pensiero e quel che abbiamo fatto in Iraq proposta esser conosciuto meglio dall'opinione pubblica italiana
L'una delegazione di dieci parlamentari i diversi gruppi politici si è recata in Gran Bretagna fino da
Da giovedì e ha svolto una serie di incontri è ritornata
Ieri
Voi sapete che questa delegazione è stata sollecitata anche dai nostri connazionali che avevano occupato l'ambasciata
Italiana a Baghdad in mancanza di un'iniziativa forte da parte del governo italiano sul problema degli degli ostaggi
Noi abbiamo cercato di di ottenere una delegazione ufficiale del Parlamento italiano intestatario della Commissione esteri della Camera che ha approvato questa posizione di invio di una delegazione ufficiale quando l'ufficio di presidenza dalla decidere le modalità e la composizione della delegazione l'ufficio di presidenza ha disdetto ha fatto marcia indietro
Rispetta la decisione del giorno prima a quel punto una delegazione di parlamentari italiani ha deciso di partire il giorno dopo cioè giovedì relegazione composta stata composta da Giovanni Russo Spena
Dacia Valent Gianni Lansing
Massimo Serafini Raniero la Valle da me Franco Russo Edo Ronchi
Padre Eugenio Melandri Gianni Tamino Giancarlo Salvoldi
Noi siamo andati a Baghdad con una precisa linea politica che sarà esposta dettagliatamente soprattutto che abbiamo ritenuto grave che il nostro governo non fosse in grado di prende l'iniziativa con altri governi occidentali al fatto che la scissione abbagliante a Jorgensen
Al governo giapponese che comunque ha avallato l'invio di una canzone al primo ministro all'ex primo ministro neozelandese diciamo che tutte delle personalità che hanno avuto responsabilità importanti di governo sono andati a Baghdad per cercare di svolge un ragionamento in merito agli ostaggi e aprire un un canale io voglio semplicemente limitati a legge alcuni passi dei nostri comunicati stampa ne abbiamo emessi due giorni in cui siamo arrivati a Baghdad
E il giorno in cui siamo ripartiti da Baghdad leggendoli queste i passaggi
Per e sottolineare qual è stato il senso della nostra missione in in Iraq
Noi abbiamo detto ai nostri interlocutori geni che rifiutiamo ogni soluzione militare della crisi e vogliamo contribuire a individuare spazi per una soluzione giusta di questo conflitto e di quello dell'intera regione la nostra stessa presenza in Iraq è un atto di pace abbiamo detto e ci attendiamo che adesso corrispondono iniziative nella medesima direzione da parte dell'autorità irachene
Ne abbiamo avuto degli incontri con
Adriano Dawud che il presidente dell'associazione di pace amicizia e solidarietà
Un importante esponente politico quindi iracheno che lavora a stretto contatto con Saddam Hussein con il presidente dell'Assemblea nazionale sardi ma di sale
Con il dice primo Presidente del Consiglio Ramadan
E abbiamo incontrato poi pure esponenti dell'Olpe cioè azzanna la Amba che l'ambasciatore palestinese a Baghdad essa creatività e della Presidenza del Parlamento palestinese la valutazione non abbiamo dato che la delegazione in ogni incontro ha ribadito la contrarietà la decisione di trattenere i cittadini stranieri ha rilevato che ciò può essere sempre più utilizzato per scatenare la guerra non abbiamo aperto nessuna trattativa l'abbiamo portato un'argomentazione politica nell'interesse della pace della libertà di tutti i cittadini stranieri trattenuti in Iraq e abbiamo sostenuto che sarebbe politicamente saggio ed atto umanitario e di pace rilasciare tutti i cittadini stranieri trattenuti era su questo abbiamo incontrato un ascolto positivo e come è stato dichiarato da tutte le autorità irachene si tradurrà anche nel rientro di nostri concittadini un rientro parziale abbiamo però ho detto sarebbe un fatto positivo per questi concittadini ma insufficiente a disinnescare il meccanismo della guerra
Sull'occupazione del più e interno abbiamo ribadito il nostro dissenso profondo dalle iniziativa militare del delirante su questo pianeta abbiamo registrato dissenso con le autorità irachene che abbiamo esposto dettagliatamente abbiamo anche rilevato che la questione del petrolio non può essere messa in secondo ordine per ristabilire nuovi rapporti fra Nord e Sud del
Io darei la parola a Raniero la Valle che a Baghdad ha parlato per tutti noi
E esplora
Più a fondo sia pure in pochissimi minuti per poter consentire a tutti di poter esprimere valutazione qual è stato il nodo politico l'abbiamo affrontata Baghdad Raniero la Valle
Ma come ha detto Franco Russo a cui si dobbiamo dare atto della tenacia e della efficace con cui a promosso e organizzato la nostra visita in Iraq noi non siamo andati in Iraq per implorare la liberazione degli ostaggi o per mercanteggiare un parziale rilasciò almeno degli italiani
Noi siamo andati per compiere un atto politico e di pace e per vedere se ci sono le condizioni per fermare la guerra che di giorno in giorno sembra diventare sempre più imminente
E per vedere se ci sono le condizioni per la liberazione di tutti gli ostaggi stranieri ivi compresi gli inglesi e gli americani
Il bilancio politico che noi possiamo trarre alla fine dalla nostra visita
Dopo aver visto il nostro interlocutore naturale che era il presidente del Parlamento iracheno e gli altri esponenti di cui russo gli ha detto
Il nostro bilancio politico e che la guerra non è necessaria non è inevitabile
Con gli iracheni si può parlare quanto grande possa essere il giudizio critico sulle politiche sugli atti che hanno compiuto e che tutti gli ostaggi possano essere liberati
E quando dico possano essere liberati voglio dire possano essere liberati senza condizioni
Sempre che levitare una guerra che sarebbe devastante per tutti non sia considerata una condizione
Perché noi siamo al punto che se si può fare affidamento che nelle prossime ore nei prossimi giorni nelle prossime settimane
Una guerra non ci sarà allora gli ostaggi saranno tutti liberati e potrà aprissi la strada della soluzione politica della crisi
In questo senso va la proposta che il presidente del Parlamento iracheno a anticipato con un gesto di grande
Di di di di grande stima politica alla delegazione italiana quando ha ci ha detto che la l'ultima proposta in ordine di tempo
Dell'Iraq era che tutti i membri del Ku
Permanente del Consiglio di sicurezza dell'ONU ovvero anche solo due Paesi tra questi i seguenti cinque vale a dire la Francia l'Unione Sovietica la Cina la Germania e il Giappone anche solo due di questi Paesi
Potessero dare affidamenti seri che la guerra non ci sarà in questo caso l'Iraq è pronta a liberare tutti gli ostaggi stranieri
Una proposta che naturalmente va verificata di cui si può discutere come possa essere perfezionata in modo tale che dia chiaramente
La prospettiva ad una soluzione politica della crisi in ivi compreso il ritiro degli iracheni dal Kuwait ma comunque una proposta che mi sembra dimostri a questo punto che gli stessi iracheni sono
Persuasi di quello che noi insistentemente abbiamo detto al loro facendo riguardo agli ostaggi stranieri un discorso che non era solamente umanitario e di principio mera un discorso politico vale a dire noi abbiamo detto che il trattenere contro la loro volontà
Degli stranieri in Iraq se anche in ipotesi nelle precedente le passate settimane poteva essere inteso come uno strumento per allontanare la guerra per ritardare la guerra oggi questo fatto si è rovesciato in un potentissimo incentivo alla guerra e il fatto e l il dato politico che maggiormente
Favorisce e e cementa la coalizione anti irachena può rappresentare l'occasione specifica di un attacco armato
Può rappresentare la legittimazione di una guerra ingiusta e può impedire quella mobilitazione delle forze di pace in Occidente in Europa in America che come noi ormai sappiamo per lunga esperienza e ciò che accompagnando le crisi politiche
E diciamo
Completando e correggendo le azioni dei governi e la maggiore garanzia che i popoli hanno per la pace devo dire che se la situazione è questa
Il nostro sconcerto e grande quando tornando in Italia troviamo che non a Baghdad ma a Roma il concerto dei ministri europei dia l'impressione che sia scontato che la guerra sia necessaria che con gli iracheni non si possa e non si debba parlare e che gli ostaggi restino dove sono io credo che la sì che la precipitazione che non era imposta da nessuno con cui il governo italiano ieri ha convocato nel giro di poche ore questo vertice europeo
Che di fatto anche se queste non erano le intenzioni poi e di può essere un impedimento un ostacolo a Brahms per riportare in patria trecentosessantotto tedeschi
Anna Cassol né di portarsi in patria duecentotrentasei giapponesi a Jorgensen di portarsi via quarantanove danesi
E alla delegazione parlamentare italiana di ottenere il rilascio già annoi preannunciato dall'Autorità iracheni di una parte piccolo o grande che sia di trecento nostri connazionali che sono ai limiti psicologici e spirituali della sopportazione anche se le loro condizioni fisiche sono ottimi
E un fatto politico che secondo noi va oltre la stessa controversia dell'Iraq e mette in gioco i più grandi principi dell'Occidente noi crediamo che ex premi Nobel ex primi ministri
Parlamentari che rappresentano la nazione abbiano secondo i principi dell'Occidente secondo la democrazia dell'Occidente la piena libertà
Di andare a parlare con qualunque interlocutore politico anche avversario anche colpevoli trasgressioni e di violazioni gravi del diritto internazionale
Abbiano non solo il diritto ma il dovere di fare tutto ciò che è possibile di aprire qualunque strada qualunque sentiero
Perché invece di intraprendere la strada della guerra si intraprende la strada della pace se c'è una pressione forte dei poteri politici costituiti
Perché questo non avvenga questo secondo me e credo secondo noi e qualcosa che mette in discussione non i principi che sono violati in questo momento dall'Iraq ma i nostri stessi principi che legittimano la nostra stessa reazione
Alle violazioni di diritti dei diritti dell'Ira
Grazie a Raniero la Valle
Ranieri ha giustamente sottolineato dalla proposta che il presidente del parlamento sale ha fatta alla delegazione italiana venerdì sera nell'incontro che c'è stato e questo è la notizia verificabile o attraverso la trasmissione della BBC o anche attraverso i giornali internazionali come ad esempio la funk sul che riporta la notizia che noi siamo stati fatto oggetto di una proposta specifica autorizzate a riferire di questa proposta questo per dire che la delegazione italiana è stata accolta non solo con senso di ospitalità ma con un peso politico e torniamo anche con delle proposte che Edo Ronchi ora e si incarica di esporre in questa conferenza stampa e
Allora il
Gli elementi di guerra sono due la detenzione degli ostaggi e l'occupazione militare del Kuwait la nostra convinzione a maggior ragione dopo questa questi numerosi incontri e questo in via di delegazione che ambedue questi obiettivi cioè la liberazione degli ostaggi il ritiro dal Kuwait
Non solo debbano ma possono essere ottenuti pacificamente senza ricorso alle armi
Abbiamo tentato di spiegare credo a scala ottenuto anche un ascolto
Alle autorità irachene che la detenzione degli ostaggi è un elemento che incentiva non è uno scudo un elemento che incentiva la minaccia di interventi militari
E che è interesse di tutti i suoi davvero nocivo alla guerra la liberazione di tutti gli ostaggi occidentali
Di tutti gli ostaggi
A conferma che è possibile alla liberazione degli ostaggi senza concessioni sostanziali viene dalla liberazione di ostaggi francesi semplicemente sulla base di una dichiarazione di Mitterrand che non ha rotto affatto il fronte dell'ONU
La liberazione cui abbiamo assistito deliberata il Parlamento degli ostaggi della Bulgaria quasi trecento eravamo presenti noi prima delegazione occidentale all'interno del parlamento iracheno assemblea nazionale
Che ha assistito alla votazione sulla liberazione di ostaggi bulgari non c'è nessuna concessione né formale né sostanziale alle risoluzioni dell'ONU in queste decisioni così come avvenuto rispetto ad altre del chiamiamo le delegazioni di ostaggi
Minori quindi ciò è possibile
Due la questione della ritiro dal qua e che ovviamente non abbiamo ribadito è stato un punto di divergenza dei non abbiamo nascosto
Ma qui ovale la posizione Mitterand e Gorbaciov e anche la prima posizione limiti Digo di Andreotti di Andreotti e cioè bisogna capire che occorre salvare la faccia Saddam Hussein fra virgolette
Oppure vale la posizione della Tecce e di Bush e cioè che non è tanto la liberazione del quai l'obiettivo ma è far fuori il regime di Saddam Hussein
Questa non è la risoluzione delle Nazioni Unite e questa non è una posizione ragionevole se si vuole evitare la guerra si può trovare un ambito di dialogo di trattativa che certamente prevede il ritiro dal guai
Ma non preveda la distruzione
Di Saddam Hussein quindi re consentirne un margine per salvare la faccia fra virgolette uso le parole che è utilizzato Andreotti
Per quanto riguarda le iniziative che noi pensiamo si debbano sviluppare per ottenere la liberazione di tutti gli ostaggi come segnali di pace come giustamente diceva come non segnale come scelta di pace come giustamente diceva la valle
Noi pensiamo di operare chiedendo che il Governo italiano faccia come il governo tedesco come il governo francese
Gran si era dichiarato ai giornali tedeschi e stava in prima pagina ieri sui giornali tedeschi che approva la missione di Mitterrand
Dieci Pusateri vibranti brani
E un aereo carico di medicinali messi a disposizione dall'industria farmaceutica tedesca si è mossa insieme a Brandi in Germania noi quindi siamo favorevoli che vi sia un edema Osimo segnale da parte italiana da parte di tutti i governi che hanno ostaggi in quel Paese
Che è assurdo che ci sia anche un embargo di medicinali Manzi chiederemo e chiediamo che ci sia un invio di medicinali in Iraq medicinali e latte per bambini
Non è possibile che noi si pensi di addirittura violare l'embargo delle Nazioni Unite che non prevedono l'embargo sui medicinali ma nei fatti si sta applicando un embargo anche ai medicinali anche al latte per i bambini
Ciò non è umanitario cioè politicamente sbagliato perché dà l'idea di un'intransigenza che va oltre le risoluzioni delle stesse Nazioni Unite quindi non è ci faremo promotori di una raccolta di medicinali di invio di latte per i bambini con l'obiettivo lo ripeto umanitari
Il terzo punto è un canale di dialogo è stato negato il visto a un inviato del governo iracheno che doveva venire in Italia ad esporre le posizioni del governo iracheno
Anche nei peggiori momenti di controversie internazionali i canali di dialogo di capire cosa dice l'avversario sono fondamentali
Non è pensabile che ci sia questo embargo totale noi quindi chiederemo che sia concesso un visto a un rappresentante delle autorità irachene perché possano avere un dialogo in sede da definire anche un Paese straniero anche meglio se in Italia un dialogo con le autorità italiano meglio se in Italia con le autorità
Italiane ed europee un canale di dialogo non vuol dire che si sposa le posizioni degli altri
Punto terzo ne siamo convinti che debba avere un ruolo il Parlamento in continuità con la nostra missione
Di parlamentare
Il Parlamento proprio perché la situazione molto critica proprio perché la guerra si avvicina non può abdicare tutto all'esecutivo a maggior ragione perché l'esecutivo si trovi in una situazione di RAI squilibrata
Rispetto non solo a posizione Mitterrand Gorbaciov ma rispetto all'iniziativa di altri governi e di altri Paesi europei ultimando ripeto quello certamente non secondario
Della Germania
Quindi abbiamo incontrato questa mattina il presidente Piccoli della commissione Esteri incontreremo le sette la presidente Iotti della Camera
Siamo per attivare in Parlamento in maniera permanente assidua perché sia consentita la liberazione di tutti i gli ostaggi italiani di tutti gli ostaggi
Stranieri è perché si verificano fino in fondo tutte le vie di pace secondo noi le vie di pace ci sono e sono ancora percorribile lo ripeto all'interno dalle stesse risoluzioni delle Nazioni Unite
Credo pronti abbiamo avuto un'Assemblea con gli italiani presenti a Baghdad che sono centosessanta se non ricordo male c'erano stata una grande e posso dire beh l'assemblea negando che attendono raccontare il senso è questo il soggetto in questione Assemblea sempre genialmente
Fregene sempre quelle generiche
Va benissimo ed è stata anche come dicevo disoccupata l'ambasciata che sa nera insomma
Collego di radio
Oggi l'avrete avrete non so se la via te già tutti o se vincerà consegnato dopo noi abbiamo l'elenco di tutti i nostri concittadini che sono presenti in questo momento trattenuti in Iraq sono trecento e otto lo abbiamo avuto modo di non di potermi incontrare tutto data dato anche voi la voluttà come dire stringatezza del nostro tempo in Iraq proprio perché volevamo dare il senso di andare a fare una proposta politica di andare incontrare i nostri i nostri connazionali
Di non mercanteggiare come vieni con me estatici e siamo stati accusati la pace ma piuttosto di fare questo gesto molto forte politicamente
Ed è stato anche questo il motivo che ci ha spinto al a venire immediatamente in Italia anche per dire le cose
I nostri connazionali inizi in Iran si trovano da un punto di vista fisico
Direi si trovano bene non abbiamo eccetto un caso che probabilmente verrà verrà rilasciato nel più breve tempo possibile eccetto un caso fisicamente i nostri connazionali si trovano bene
Sono in buona parte sono a Baghdad altri per motivi di lavoro sono in altre città dell'Iraq hanno possibilità di muoversi non sono posti in luoghi strategici questa importante che si sappia
Noi abbiamo avuto una lunga assemblea con loro abbiamo spiegato i motivi che sono poi quelli che che Raniero la Valle via ha detto della nostra presenza in Iraq ci è parso a dire di riscontrare da parte dei nostri concittadini
è un approvazione Sensi sincera di queste motivazioni di questo modo con cui noi abbiamo agito nella delegazione
Nel fra voi sapete molto bene che i nostri connazionali in Iraq si sono trovati a un certo punto al centro di un'iniziativa molto forte perché è un gruppo di loro ha occupato l'ambasciata
Ha fatto lo sciopero della fame ritenendo si e noi riteniamo giustamente dimenticati dal loro Paese io devo dire che il nostro governo non ha dato segnali da questo punto di vista eccetto il fatto di e qui dobbiamo dire
Dobbiamo ringraziare l'ambasciatore tempesta che si è dato da fare di mantenerli negli alberghi però non ha dato nessun segnale di come dire di solidarietà e di simpatia nei loro confronti devo dire mi permettete anche ci siamo
In certo senso colleghi mi permettete di dirlo anche da parte della nostra stampa non c'è stato un un grosso un grosso riscontro questo
Per il fatto molto semplice che solamente di fronte ad un'azione forte come quella che hanno fatto i nostri concittadini nell'ambasciata si è cominciato a parlare di loro nella nostra stampa permettetemi di dirlo con molta sincerità
E noi siamo andati in approvarli nell'ambasciata mentre facevano la mobilitazione
In quel momento lì essi hanno son speso io mi leggerò li li l'inizio del colosso speso questa mobilitazione è stato un incontro molto bello perché il nostro è stato il segnale che si aspettavano dall'Italia
Non è stato un segnale governativo è stato un segnale di un gruppo parlamentare ma almeno è stato il segnale che qui in Italia non ci siamo dimenticati di loro
Vi vi leggo vi leggo il la prima parte di questo di questo comune mi pare un ecco questo comunicato
In questo momento si scioglie l'Assemblea permanente degli italiani trattenuti in Iraq assemblea che per due settimane ha precettato gli spazi esterni dell'ambasciata di tagli invaghita allo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica i responsabili del governo italiano sulla contrazione dei nostri lavoratori qui presenti
Pensiamo che questa iniziativa abbia avuto come miglior risultato quello di aver mosso una delegazione di parlamentari italiani ai quali siamo particolarmente grati
Recatici sin qui per rendersi conto del pericolo che stiamo attraversando che non lo so che non è solo quello conseguente alla privazione della libertà di movimento
Ma soprattutto quello che ormai in più e più si avvicina cioè di essere vittime di una guerra che non risparmierà accerto nessuno
Vogliamo che la nostra pre che la vostra presenza si garantisca sicurezza e difesa
Vogliamo che portiate con voi la nostra volontà di vedere risolti problemi internazionale con la pace e non con la guerra vogliamo rivedere le nostre famiglie
Vogliamo che l'Italia non ci dimentichi come ha fatto sinora
Terminò proprio solamente ricordando un flash un gruppo di noi è restato una notte fino verso le quattro le cinque a parlare con alcuni di loro
Io vi assicuro
Che con molta con molta San Franco franchezza e con molta sincerità che tutti noi siamo partiti malvolentieri da parte avevamo degli impegni politici ci pareva giusto essere qui in questo momento siamo partiti malvolentieri da Baghdad per il fatto molto semplice che avremmo voluto portarseli dietro tutti
Non solo i nostri concittadini ma anche gli altri e se non altro al limite avremmo voluto restare là con loro in questo momento
Per il fatto molto semplice che abbiamo ascoltato dalla parte e culla loro la loro simpatia nei nostri confronti come avete visto dall'altra parte la loro preoccupazione
In questo momento i nostri concittadini sono preoccupati sono preoccupati che perché venga la guerra e chiedono dei gesti di dialogo e di pace basterebbe un gesto di dialogo e di pace da parte del nostro governo perché tutti i nostri cittadini concittadini potessero venire
E allora di qui veramente ancora una volta anche per motivo proprio di sensibilità umana
Per motivi di solidarietà nei confronti di cittadini i nostri connazionali che in questo momento soffrono io sono convinto che anche per questo noi dobbiamo lanciare ulteriormente un appello al nostro governo
Che non si chiude in una linea assurta di cosiddetta fermezza
Perché a un certo punto la fermezza e la fermezza fermezza non significa non aprire il dialogo il nome di in nome della vita permessa significa non cedere sui principi al limite ma essere capaci però di trovare quelle vie che che che la politica deve saper trovare per poter rispondere a delle necessità impellenti dove c'è di mezzo la vita dei nostri stessi concittadini grazie
Grazie a Eugenio Melandri volevo ricordare che abbiamo incontrato da Baghdad anche l'ambasciatore Colombo come voi sapete è stato l'ambasciatore nel tuo letto è stato costretto a venirvi gli ha dato l'assedio che ha subito da parte dei militari ostaggio iracheni e che naturalmente ostaggio perché è l'unico dei più dello Stato se
Diplomatico la parola Gianni Danzica invitandolo anche a
Dire come abbiamo visto vissuto le iniziative che successivamente sono state prese diciamo contemporaneamente e le polemiche non lavori sono state rispetto a Bramante e al senza la nostra iniziativa Gianila
Ma io devo dire che è nostro compito in Iraq è stato un compito sul voto di chiarimento politico come già altri han detto non era un compito di trattativa né di carattere pattizio né di carattere diplomatico abbiamo avuto una funzione che ci pare sia una funzione di chi va disarmato
E senza Doni permettete dire che questo particolare che via altrimenti equivocato la diseguale senza Doni a chiedere il rispetto di alcuni fondamentali diritti umani dicendo e questa è l'unica nostra credenziale
Che altrettanto per morchie specchi dobbiamo chiedere chiederemo alla parte che sta al di qua del del del continente cioè l'Occidente in particolare ad iniziare dalla c'è e dall'Italia
Per questa ragione tra l'altro il dieci di novembre viene organizzata una manifestazione nazionale che tenta che tende di mobilitare
Spiriti e coscienza rispetto a prove della guerra qui riteniamo che sia questo un atto non rituale la guerra è veramente possibile e devo dire che anche oggi i giornali addensano pericoli di guerra anziché dissipare lì
Riteniamo che la guerra sarebbe in questo momento in perché si è ovvio la situazione una guerra non contro l'Iraq non contro gli arabi
Ma una guerra contro il genere umano e contro lo stesso la stessa capacità di sopra i venti del pianeta basti pensare che significa il la presenza di risorse energetiche non rinnovabili in quell'area
Bene il nostro compito però non è affatto finito
Non è finito perché è un compito era un compito svolto comunque soggettivamente parlando da una parte richiediamo che il compito sia a questo punto assunto dall'intero Parlamento
Sia perché al Parlamento chiediamo di dibattere con una sessione
Organizzata appositamente la questione della guerra del Golfo la questione del nostro de nostra politica estera la questione anche del trattamento a nostro parere assolutamente insufficiente e peggio ancora contraddittorio che il Governo italiano assunto nei confronti degli ostaggi
L'ultima prova è questa queste affermazioni che suscita la dall'incontro della CEE e l'ultimo la l'ultima prove anche un rifiuto che Andreotti così informa stampa internazionale ha dato alla partecipazione ad una delegazione di pace e di chiarimento politico e di dialogo
Di dell'ex presidente Colombo
Che viene rifiutato dal Governo italiani in quanto secondo quanto riferisce la stampa internazionale avrebbero risposto che da Roma
Che la presenza di Colombo con Branca avrebbe suscitato problemi interni alla maggioranza di governo ora voi capite la gravità di questa affermazione di questa condotta
Rispetto al problema di adesso parvenza fisica di trecentootto ma più ancora di migliaia di persone che lì sono e che li possono essere lasciate libere di partire
A condizione non che si tolga l'embargo sia ben chiaro che questa è una condizione posta dall'Iraq ma a condizione che si apra una un tavolo di puro è semplice di Argo alternativo la guerra e devo dire che su questo siamo perfettamente d'accordo che la guerra oggi è prima che essere atto disumano atto impossibile
Ecco perché l'arte inziative perché a questo punto il veto che il Governo ha posto alla delegazione dell'intero Parlamento cioè la Commissione esteri sia rimosso
E che la Commissione esteri sposi per intero gli obiettivi i metodi e il progetto della nostra missione riceviamo che in questo senso anche Parlamento risponde rapidamente
Abbiamo avuto un incontro
Giovane ambasciatore
No membro dell'Ufficio di Presidenza del Parlamento palestinese stesso io pregherei Giovanni oltre naturalmente al gallese valutazione del però potessi anche nel senso nell'incontro con questa delegazione illegale dei porti che esiste fra i problemi del Medioriente tenendo nei tempi perché stiamo andando anche se molti parlano ma mi pare abbastanza rapidamente
Giovanni Russo Spena
E Marcegaglia visione
Quell'appartamento
Mi pare che siamo soltanto
Al primo atto di una di una missione che è cominciata peraltro il tre agosto che non finisce qui io credo che siamo soltanto alla fine di una tappa questa non è una conferenza stampa conclusiva ha deciso adesso già faceva già Lansing allora
Continuerà continuerà con iniziative in Italia in Parlamento fra la gente e non solo in Italia perché noi siamo convinti che vi sia pericolo reale di guerre che stiamo rotolando quasi per forza d'inerzia
Verso la cura
Quindi può darsi che siamo probabilmente siamo alle ultime battute agli ultimi tentativi e noi riteniamo che per evitare questa guerra bisogna appunto parlarsi bisogna sentire ragioni altrui bisogna comunicare questo è propedeutico e pregiudiziale anche all'apertura di una trattativa
Negoziale
Di tipo diplomatico politico credo che non può che trattarsi di questo no non può essere fatta a colpi di diktat di pregiudiziale
Una battuta soltanto farei sulla questione degli ostaggi del fronte della fermezza che veniva richiamata poco fa io credo che sarebbe sarebbe un bene se anche il governo italiano il ministro degli Esteri italiano De Michelis ricordasse in qualche modo
Un altro episodio su un altro episodio come
Come quello del sequestro dell'onorevole Moro la battuta se lo stesso segretario di partito onorevole Craxi sulle belle per la fermezza
Ovviamente
è un è un'assimilazione non politico paradossale che faccio ma su un punto certamente mi sembra convincente cioè che molto spesso il Silenzio che la fermezza come una coltre lascia cadere
Ma sulle persone sulle persone in carne e ossa in questo caso gli ostaggi può diventare un grande frastuono socio va be'qui se scoppierà una guerra una guerra che vedrà indubbiamente un attacco un attacco anche alle postazioni civili un attacco alle città se sotto quelle macerie dovessero restare appunto centinaia migliaia di ostaggi e centinaia i cittadini anche italiani non potremo soltanto dire colpa del dittatore iracheno è un problema dell'umanità tutta è un problema nostro è un tarlo che noi comunque vogliamo fare di tutto per non portarci per tutta la vita in questo senso abbiamo ricercato dato il momento dicevo e anche a Baghdad
Tutte le possibilità di esplorare tutte le possibilità
C'è apparso particolarmente importanti come diceva Franco Russo l'incontro con l'ambasciatore e con un membro della presidenza del Consiglio fardello eletti presente a Baghdad che stanno svolgendo a mio avviso non vuole estremamente importante anche su questo va fatta chiarezza rispetto al ad un uso un po'distorto che c'è stato nella prima fase anche sulla stampa italiana lo eletti ha svolto una funzione estremamente importante
Importante per una soluzione pacifica della crisi chiedendo dal primo momento ne siamo testimoni alcuni di noi Melandri io che insieme al Comitato
E familiari degli ostaggi siamo stati il ventinove settembre a Tunisi a trovare Arafat per discutere
E confrontarci sulla crisi
Che si era aperta alla fata se metro due cose essenziali ritiro da occupare
Risoluzione del problema degli ostaggi
Quindi su questo non concordando con la posizione irachena attenzione stiamo andando ad una guerra planetaria che non sarà nemmeno il Vietnam ma sarà una guerra planetaria e queste sono le posizioni esplicite di Arafat
A noi pare di poter concordare quindi che una strada anche intera araba sotto l'egida internazionale
Che non può che essere politicamente guidata da un grosso impegno dall'organizzazione pare verso la Palestina
Anche per i suoi rapporti
Con i Paesi occidentali tra la sua maturità politica anche lasciatemelo dire è la strada maestra da perseguire vediamo quindi in questo senso l'incontro nostro con l'OLP a cui fanno seguito anche incontri
Con la delegazione in Italia dello eletti se necessario incontri a Tunisi che vi saranno nei prossimi giorni che la delegazione ovviamente
Discuterà nei prossimi giorni
L'incontro che vi sarà mercoledì probabilmente fra Arafat essa Damo sei molto importante in cui c'è l'impegno ufficiale dell'OLP bene dirlo in questa conferenza stampa
Adesso da parte di Arafat ridiscutere specificamente il problema degli ostaggi tutti ma del problema degli ostaggi italiani ecco quindi noi vogliamo qui
Riconoscere questa grande disponibilità e saggezza politica voglio dire dell'OLP a volte male interpretati in Italia e chiediamo anche ufficialmente questa conferenza stampa lo eletti in Italia all'Olimpia Tunisi di impegnarsi
Al massimo insieme a noi per la liberazione di tutti gli ostaggi italiani grazie Giovanni
La la forza politica la nostra delegazione è stato del fatto avevamo dieci parlamentare di cui due
Europei ma la diversità dei gruppi politici che sono la Sinistra indipendente vivere di democrazia proletaria e un membro del partito comunista di cui sono conosciamo il travaglio anche sui listini politica estera ma che se impegnato comunque a
Da Ferrara europea io non mi so solo fare l'errore ad entrare loro pay due membri delle del del del dei gruppi politici comunisti
Che a me è parso di grande ne significato quindi io ritenere di pazientare
Siamo stati abbastanza contenuti ma di ascoltare anche Massimo
Serafini netti con Dacia Valent ripeto del del gruppo voglio comunista avvenuto in delegazione con noi Massimo Serafini il riporto che un minuto
Mi pare che gli obiettivi sono stati esposti con chiaramente dai colleghi
Io voglio confermare che spero ne abbiate tratto anche voi l'idea che lo spazio per una possibile liberazione di tutti gli ostaggi c'è e praticabile
Vorrei ribadire anch'io rispetto alle decisioni del vertice di ieri sera
Ora i far rilevare che in realtà l'unico paese europeo che pratica con tanta ostinazione la chiusura anche del dialogo sui diritti umani è l'Italia perché gli altri
Hanno tutti inviato alte personalità
Quindi io riferirò al gruppo comunista gli esiti di questa mia presenza e le cose che voi avete sentito
Le esporrò anche al partito affinché si riapra col peso di tutto il gruppo la battaglia in commissione esteri per strada pare quel segnale in più che noi riteniamo sufficiente ripeto sempre nell'ambito di questo spazio
Per le il le autorità irachene per il rilascio di tutti i nostri concittadini e più in generale di tutti gli ostaggi e perché si apra con più ostinarsi o pone una battaglia nel Paese che mobiliti tutta la forza che questo nostro partito in grado di esprimere per una mobilitazione che chieda
Decisamente no guerra
Io ritengo ripeto che questo sia l'asse sul quale ci si debba muove nelle prossime settimane nei prossimi giorni perché gli spazi sono molto stretti
E la deriva verso la guerra mi pare anche con l'ultima missione di Becker alle truppe
Abbia fatto chiaramente capire che ci sono margini stretti sarebbe veramente un delitto non cercare tutte le strade possibili per praticare una via alternativa di pace grazie a Massimo Serafini siamo pronti
A naturalmente a rispondere a tutte le domande che i giornalisti
Vorranno porci
Del resto dello
Non accettano gli iracheni Pelosi vengono
A spero che sono Gianni Tamino
Ah scusate devo dire che
Mobilitazione
La ringrazio
Scusate scusate solo allora
Gianni canina
Presidente alla commissione esteri dalla Camera piccoli è che
Non c'è stata nessuna
Volontà fino adesso dell'ONU di mandare una delegazione ufficiale
Non non c'è mai stato non c'è mai stato riuscito ad ottenere Brant ha chiesto Brant ha chiesto ufficialmente alla del all'ONU di essere una delegazione
Ecco leggiamo proprio quello che dice Brahms stesso perché se no rovesciamo la realtà dei fatti
Do
Governo tedesco sul Giulia di affidare un mandato dell'azione unite che non gli hanno potuto affidare piuttosto lasciare il pezzo e comunque branzino Agrifruit reazione di Digilio sono un uomo che basta per rappresentare quel che voglio rappresentare come dire ha fatto un atto di orgoglio ma che varante credo possa assolutamente permetterseli e qui abbiamo naturalmente tutti i ritagli della stampa tedesca gliene sono a disposizione trovare
Chi vuole
Trattenuta
Saranno
Qui
Certo legge più che giusto
Da cento
Faccia va fatto anche l'ONU già andiamo adagio così su questo sei avuto questa sensazione
Che ci sia un rifiuto del dialogo
Interesserà solo sette esami dal dodici agosto in poi piuttosto tre anche adesso
Che peso alle parole potete anche chiedere Carletto possono essere discutibili là che ci sono state mentre da parte nostra purtroppo se non ce ne sono state è stato semplicemente messo indicare cessato l'emissione di stesso inviare teme segretario generale dell'ONU la Chiesa d'una missione informale non era non era neanche inviato ufficialmente nello quindi questa delegazione del che dovrebbe partire onesto non è stata autorizzata dal il suo eccellente non è autorizzata dal governo iracheno e fare lezione notizia che non corrisponde al vero
Comunque io volevo dire proposito di Ceprano dodici operarlo piace o perché allora avere il quando Prandelli è andato a New York si incontrarono per restituire il motivo ufficiale per il quale terrestre quella richiesta durante il mandato perché già esisteva un incarico dato avanzare ordina Kakà che l'Iraq non aveva mai preso in considerazione e allora questo però nonostante ovviamente esame quindi non è vero che l'ONU non ha preso l'iniziativa la prima fase è stata sei ha detto no
Però
Vivente
Non
Dobbiamo fare dibattito politico dobbiamo darvi dell'informazione incentivi le cose che a noi risultano e quindi hanno questo spessore in più rispetto a qualsiasi rappresentante politico che potrebbe qui discutere tutta la questione del contenzioso
Allora io devo dire almeno per quanto risulta meno o se sono stato disattento ma non credo
Di questa questione specifica dell'ONU non c'è stato una diciamo un confronto una messa a punto con gli interlocutori iracheni quello che posso dire
E e che su una base di tutti gli incontri una demo Pluto
Un'interpretazione alla domanda alla una risposta possibile domanda che quei fatti e queste cioè si tratta di vedere
Con quale mandato parli una delegazione dell'ONU perché se una delegazione dell'ONU andasse lì con un mandato anche tacchetto di potere aprire un dialogo politico con l'Iraq allora io credo
Naturalmente lo credo sulla base delle esperienze che ho fatto in questi giorni e questo è l'unico titolo che mi fa parlare in questo momento io credo che non ci sarebbe nessuna difficoltà per l'Iraq ad accogliere anche una delegazione dell'uno
Se invece la delegazione dell'ONU apparisse semplicemente come la portatrice dell'ultimatum relativa alla liberazione degli ostaggi senza
Ha facoltà di discutere qualsiasi altro aspetto della crisi allora questo probabilmente nella misura in cui non ci siano le condizioni perché la risposta possa essere nettamente positiva a liberazione degli ostaggi dal punto di vista iracheno questo questa è la ragione per cui viene non favorita questa delegazione dello
La mia tesi e che se per esempio le cene vuole effettivamente come è scritto nella nel nel
C'è bisogno che vada a Tunisi o ad Algeri kebab direttamente a Baghdad ma appunto non a portare un diktat un ultimatum ad aprile uno spazio un discorso politico
Allora siccome e proprio questo che ci è stato chiesto insistentemente da tutti interlocutori gattini allora se questo sì questo atto politico si verifica non credo che sia assolutamente prevedibile un rifiuto da parte degli iracheni ad accoglierlo
Una proposta che è stata fatta
Dal dal presidente del parlamento iracheno alla nostra delegazione c'è quella di un che il Consiglio di sicurezza dell'ONU assicuri a livello titolo morale non vale l'assicurazione che non ci sarà ma che non ci sarà un attacco antiracket o che due di Dese venticinque nazioni Giappone e Germania e tre tanta zanzariere sovietiche Cina quindi tre nazioni che così sicurezza i membri permanenti eccettuati Inghilterra e Stati Uniti
Due di queste assicurino che non ci sarà una guerra io credo che questo sia già rivolgersi al Consiglio di sicurezza dell'ONU credo quindi la disponibilità irachena
A un dialogo aprire un dialogo su questo punto non mettendo in discussione l'embargo perché non viene messo in discussione all'ENI che sono a garanzia di un attacco sulla liberazione degli ostaggi che non è neanche impegnative titolo morale
Da proposte ci sia se l'inviata ufficiale del dell'ONU non considera cioè non ritiene di prende in considerazione questa proposta che mi pare di apertura eccezionale
Allora vuol dire che qualcosa che non funziona c'è anche da questa carta insomma in questa crisi ci sono due dati Capozza prego
Fossero oltre costretto
Poi recita cosa cioè
Spariscono appaltano sentivo no no
Gianni Tamino
Lo storico editore
Siamo andati e l'abbiamo dichiarato quando siamo partiti quando siamo arrivati noi abbiamo fatto il nostro stile prima è stato detto chiaramente quando siamo arrivati abbiamo fatto un comunicato ufficiale che abbiamo dato alla stampa internazionale ed è stato riportato anche da giornali a livello internazionale
Usciti abbiamo fatto un altro comunicato è sempre abbiamo ribadito che non siamo andati a trattare gli ostaggi
Gli italiani in internazionali che sono adatti a chi per la liberazione degli ostaggi perché questo secondo noi tutti gli ostaggi tutte le nazioni perché questo è oggi il segnale di pace
E di garanzia per lo stesso Iraq rispetto al conflitto detto questo ne abbiamo riferito che in tutti gli incontri
Che abbiamo avuto ai più alti livelli c'è sempre stato detto che nonostante le posizioni assunte dal governo italiano che sono un fortissimo ostacolo
Perché c'è stato rifiutato addirittura il visto per un via perché un un loro rappresentante potesse parlare col governo italiano la presenza della nostra delegazione comunque comporterà da parte loro un gesto nei confronti degli ostaggi italiani un gesto che noi non abbiamo contrattato
Ma che la risposta a un segnale distensivo che comunque veniva secchi da parte italiana noi quindi nei prossimi giorni
Ci aspettiamo che si concretizzi e speriamo che il governo italiano non faccia di tutto per impedire il concretizzarsi di questo d'altra domanda
Possiamo riferire più piccoli
Possono differire riferita a picco
Sì certo
Giancarlo
Ecco noi non possiamo riferire quello che è stato il contenuto del nostro dialogo con piccoli
Perché sarà disperso a riferirne
E nuovi intanto prevediamo di incontrare fare parte in conto in Parlamento con autorità con la Iotti come è già stato detto
Volevo aggiungere invece a quanto si diceva prima che la nostra delegazione in Iraq è stata l'unico elemento di dinamiche d'azione dalla politica essere italiana negli ultimi giorni in relazione alla crisi del Golfo che avremmo voluto evidentemente che partisse la missione della commissione esteri della Camera e siam partiti dopo il rifiuto dopo l'impossibilità che questa potesse svolgere il suo ruolo questo passo Eva molto necessario ed è stato molto ben accolto dalle autorità e perché mia qui abbiamo chiarito fino in fondo le nostre posizioni abbiam dato che non si andava per mercanteggiare alcunché abbiamo detto chiaramente qual era la nostra posizione rispetto alla alla situazione del quale e siamo stati effettivamente riconosciuti perché la proposta di cui si diceva prima
è stata fatta alla nostra delegazione in segno di grande attenzione disponibilità grande attenzione e disponibilità che però non ha trovato fino ad ora la necessaria prosecuzione ai livelli di responsabilità dello governativo
Sì è stato rubato in massa il messaggio molto preciso no basta che noi si è si è disposti come italiani governo al dialogo non ci è stato chiesto di andare gli abbiamo io e loro posizioni c'è stato chiesto la disponibilità al dialogo c'è stata mostrata evidentemente la forte contrarietà per le mancata possibilità di contatti avevo detto dei visti che non sono stati concessi basta la disponibilità al dialogo e io credo che questo sia una cosa che si debba assolutamente fare perché se oggi la questione è il con White la questione il petrolio prioritaria la questo dalla guerra in questi giorni si tratta della guerra e su questo non si possono fare questioni politiche di maggioranza o di questo tipo abbiamo questa priorità ci sono dei canali ci sono delle piccole possibilità bisogna dentale in tutti i modi e noi siamo qui per lavorare in questa direzione alternanza
Da
Fare
Va be'
Cioè raramente
Va
Bene
E
Mentre
La
Nata
La
No no significa questo significativi
E perché
Sia uno dei principali e il primo oggetto della controversia
E quindi noi riteniamo secondo l'articolo undici la Costituzione italiana che le controversie internazionali devono essere risolte non mediante la guerra ma con altri mezzi
E perciò nel momento stesso in cui si scongiura la guerra in quel momento la controversia viene posta con forza con durezza sui tavoli internazionali e il ritiro delle truppe irachene
Come diciamo prima parte di un ampio di un'ampia gamma di problemi aperti come sapete in Medioriente diventi precisamente l'oggetto dell'assoluzione
Del problema
Se posso approfittare di aver la politica ancora
Proprio su questo punto un'altra cosa da appunto da questo punto di vista di quello che ci proponiamo di ottenere dalle di ristabilimento della legalità internazionale violata dall'Iraq noi come Brant come Jorge sta commina cassone eccetera siamo accusati di rompere L'Unità della coalizione anti irachena
Io devo dire per l'esperienza fatta in questi giorni che l'unità se l'unità vuol dire questa unità granitica senza smagliature senza articolazioni senza dialogo questa unità intesa in questo modo serve sono alla guerra perché la guerra non si può fare se non all'interno di questo tipo di unità
Se invece il problema e chi aprire le strade la pace aprire ad una a ad una regolamentazione politica della controversia allora
Nonché l'unità debba venir meno ma l'articolazione
La possibilità di iniziative la possibilità di di esercitare il proprio prestigio quello che in Europa tutela proprio credito nei confronti di tutta o parte del mondo arabo arabo diventa una elemento essenziale di questo obiettivo e io devo dire per concludere su questo punto
Che io da venti anni frequento il Medioriente del mondo arabo e conosco questi popoli devo dire che sono tornato con molta amarezza perché è la prima volta che in un Paese arabo io sento fare nei confronti dell'Italia
Un discorso di grande severità
Un discorso di grande delusione
Non nel senso che avrebbero desiderato che l'Italia invece di stare nella coalizione occidentale stesse dalla loro parte
Ma nel senso che l'Italia assunto in questo frangente fosse anche per un certo modo di interpretare il suo ruolo di Presidente della CEI che la pone al primo posto
Tra gli intransigenti tra quelli che dettano le condizioni tra quelli che impongono l'ultimatum tra quelli che impongono la preclusione qualsiasi
In via di apertura politica e negoziale
La mia impressione e che il rapporto col mondo arabo è cominciato molto tempo fa secoli fa e due della ancora per lungo tempo non tutto si esaurisce nella controversa del Kuwait e dell'Iraq noi stiamo rischiando in questi giorni in queste ore noi come Italia come Italia democratica di dilapidare e di distruggere un patrimonio di ascolto
Di credito e di rispetto che la politica estera italiana e quando dico politica estera italiana intendo Governo Parlamento e popolo e partiti che forze politiche forze sociali di base
Il credito che questa politica che questa immagine dell'Italia
Ha avuto finora nel mondo arabo nel mondo mediterraneo noi stiamo rischiando di distruggere e questo mi pare il grande tema politico che si apre per i prossimi giorni anche per la nostra battaglia grazie a Raniero altre domande
Contro comunque non se ne è parlato la causa scatenante conflitto occupazionale voi voi avete avuto incontri ad alto livello
Avendo avuto sentore almeno di una qualche disponibilità rivedere la situazione attuale o no io credo che noi possiamo rispondere con questo con il comunicato che ne abbiamo elaborato dopo aver ascoltato con molta attenzione le posizioni dei autorizzare perché io lo rileggo perché questo è veramente queste sull'occupazione del dove c'è stato un dissenso profondo fra la nostra delegazione autorità Dettori
Cioè a dire e delirante sul
Perché comunque secondo elemento siamo rimasti convinti altre con altrettanta forza una possibilità di costringere l'ira cari grazie al Kuwait attraverso i mezzi politico diplomatici
Queste sono state le due punti che possiamo di poi sono state anche delle battute diciamo lanciare durante queste disco
Cioni ma nella possibilità le diciamo condito disponibilità ma rafforza il ruolo una delegazione di poter affrontare quindi in quella zona abbiamo dei tra al loro con forza il Twente deve ritornare Stato sovrano in quanto è membro comunque dello e della lega questo allora quell'auto tutto con logo e e però su non è che non abbiamo avuto approfondire limone perché non era questo il nostro ruolo ripeto non avevamo nella la capacità diplomatica di né evidentemente amo questo ruolo per l'esame degli fondamentalmente per rimuovere lo ripeto come hanno detto niente il gli ostaggi che sono oggi la causa scatenante della trascurati il presidente del Parlamento però
Fermare a Vieste perfettamente d'accordo sul principio di autodeterminazione dei popoli e questo mi pare che sia un un Prodi lista che base di una possibile trattativa anche insomma de d'accordo però voglio dire anche questo che il risultato che sia non è soltanto a livello più niente
Disegni precisi sulla questi gli ostaggi
C'è anche certamente una possibilità di movimento di opinioni anche di pubblica opinione seppur limitata mentre tutti i giornali e devo dire che la notizia di questa mattina avrebbe parlato con l'ambasciatore tempeste acquista questa mattina il Gennari portano la richiesta dei sindacati a i lavoratori per il rilascio degli ostaggi in termini indeterminati però una richiesta di rilascio questa tratta legato ad un partito sia un elemento importante
Per capire a perché il TAR ci porta questo mi sembra
No possiamo settimana ad amare
Sul prego prima con le sue funzioni
Ritiro di tutte le acque io credo che questo soldi pari parlato ne sappia
Esatto nazionale
Del presidente dell'Iraq sia da leggere in chiave non rivolta all'Occidente ma rivolta alla propria opinione pubblica è un modo molto arabo
Giustificare un possibile ritiro dal Kuwait ci sono state aperture anche dal primo ministro perduta regime saudita insomma il governo saudita il ministro degli Esteri saudita prima di ricevere pressioni non so da chi ha detto non c'è nulla di strano che un Paese arabo diede il territorio d'un Paese fratello e quindi credo che questa cosa essere lette in questo tipo di chiave ma seconda cose fronte
Granitico fronte occidentale anche latino si è già spezzato una volta però Intek giù non in meglio non verso il dialogo ma verso un indurimento di posizione perché il Consiglio dei ministri della c'è approvato un nuovo Regolamento che riduce scene questo in totale contraddizione con le risoluzioni dell'ONU riduce gli enti alimentari farmaceutici gli aiuti gli aiuti umanitari e noi abbiamo tentato di applicare questo all'ONU
Proponendo un emendamento che è stato bocciato dall'Aula e comunque come al Parlamento al Parlamento europeo quindi c'è questo regolamento proprio poco immerge farmaceutici depennando dalla lista praticamente tutti viene statici e buona parte degli antibiotici e tutti gli aiuti a diventare invece sono sottopose preventiva approvazione del Consiglio dei ministri della CEE questo mi pare che sia incardinamento nel fronte occidentale ma verso l'indurimento di posizione
Non ci sono altre domande ringrazio a
Sul