Questo ed altro nel lavoro di denuncia svolto dal giornalista del Corriere.it Antonio Crispino, autore di inquietanti reportage sul cosiddetto “triangolo della morte”, su due territori, il napoletano e il casertano, letteralmente devastati dallo smaltimento illegale di centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti tossici, nocivi e cancerogeni.
I video prodotti da Antonio Crispino sono … un pugno nello stomaco, una cruda denuncia dalla quale emerge lo spaccato di una ignobile speculazione, che ha ipotecato la vita e il futuro di intere generazioni.
Le ferite inferte a tutte le matrici ambientali sono difficili da curare, ma di certo il silenzio uccide quanto i veleni sversati in una terra un tempo ricca e generosa.
Crispino nei suoi racconti ci prende per mano e come novello Caronte ci traghetta in un inferno terreno come quello rappresentato dalla cosiddetta “Terra dei fuochi”, dove l’aria giorno e notte è appestata dai miasmi di chi impunemente brucia rifiuti.
Un noto magistrato nella prefazione al rapporto 2010 sulle ecomafie ha scritto: “Accanto agli esponenti delle famiglie mafiose il mondo dei rifiuti si è andato popolando sempre più di una varietà di soggetti che, nella gran parte dei casi, non ha un precedente criminale, ma si collega con i criminali”.
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