Dopo la paura la speranza

Da questo
Buongiorno
Presidente
Signor Presidente del Consiglio
Anzitutto vediamo
Il nostro sincero
è chiaro benvenuto bene questa
Sala nella quale siamo
Fieri ed orgogliosi di aver la restituite alla fruibilità da parte
Di coloro i quali intenderanno utilizzare questi luoghi per dibattere per confrontarsi su temi di alto livello istituzionale e politico etico e sociale come quello di oggi
Eminenza autorità
E tutti voi invitati
Questo libro il libro del ministro Riccardi
è un interessante significativa raccolta di editoriali pubblicati sul settimanale famiglia Cristiana
Che racchiude riflessioni sui temi che fotografano le tante realtà della nostra Italia nei suoi multiformi aspetti economici politici sociali e culturali
E la nostra terra con i suoi talenti le sue ricchezze anche umane le sue ansie del presente del futuro le sue aspirazioni a riprendere la strada della crescita a tornare a sorridere
Ad amare con convinzione l'altro superando ogni ostacolo che nasce dalle diversità economiche di saperi di etnia
Cementando una solidarietà vera fatta di comportamenti concreti telino altruismo che si nutre di valori civili e cristiani
Viviamo tempi complicati e difficili
Il messi come siamo in un'epoca in cui
La dittatura del mercato o dei mercati
Ha permeato di sé il mondo quasi a volersi sostituire alla politica alla progettualità al potere delle nostre idee
Siamo in una fase in cui la crisi economica e accompagnata da vocaboli fino a poco tempo fa sconosciuti come lo spread
E che ha incrinato le speranze e forse anche le certezze che ci in fondevano serenità e ci facevano credere in un presente immune da ansie soprattutto in un solido futuro
Che abbiamo il dovere di consegnare comunque I nostri giovani ai quali
Dobbiamo saper assicurare una vita da protagonisti del domani
Avvertiamo allora
Un senso di profonda solitudine e abbiamo paura
Come ricorda nel libro Andrea Riccardi
Giovanni Paolo secondo che aveva ben chiaro il potere invasivo e paralizzante della paura dopo la grande crisi del Novecento le due guerre mondiali l'odio nazista la violenza comunista incitava a non avere paura
Quel primo messaggio aveva contribuito a dare speranza alla vita dei cristiani degli uomini ed aveva cambiato il mondo dell'est portando alla rivoluzione del mille novecentottantanove
Dobbiamo allora tornare a quel messaggio
Certo non possiamo andò abbandonarci ad utopie o un velleitario ottimismo il passaggio da un periodo storico un altro è sempre denso e pieno di incognite
Stiamo attraversando proprio questo momento abbiamo lasciato il sicuro ancoraggio dell'epoca precedente ma proprio questo senso di incertezza deve spingerci comunque ad andare avanti
Significa consapevolezza forza coraggio e anche speranza per essere in grado di attraversare un percorso pieno di ostacoli e difficoltà traendone stesse negli altri le energie migliori
Non può esserci l'uno senza le altre ed è
Migliori ed altro
Con la globalizzazione che ha aperto il ventunesimo secolo
Con il venir meno delle barriere materiali e immateriali
Intellettuali territoriali doganali e politiche con le migrazioni dei popoli con l'emergere di Paesi fino a poco tempo fa poveri che hanno mutato la nostra geografia economica e fortemente cambiato il panorama internazionale
Ma da ogni fase di crisi da ogni difficoltà dobbiamo sapere trarre quegli elementi positivi di sviluppo di crescita che pure ci sono e che dobbiamo saper sfruttare al mentre in questo contesto va allora la globalizzazione che significa competizione mai da utilizzare come una opportunità dalla quale trarre vantaggi sotto ogni profilo
è certamente possibile farlo purché si riscoprono i valori del Progetto del merito della solidarietà purché al valore economico si accompagnerebbe allori dottrinali etici sociali
Dobbiamo avere chiaro un progetto Paese nel quale ciascuno abbia il suo ruolo e dia il suo contributo
Il ritorno I valori richiama oltre a quelli cristiani anche con il consumismo e con il benessere della fase precedente all'attuale sembravano essere stati accantonati quello del valore della politica del primato della politica
Certamente il vento della politica non è colpa della globalizzazione
è colpa anche di comportamenti umani
Fatti di illegalità che non costituiscono per fortuna la regola ma che
Seppur isolati
Hanno creato una disaffezione tra la base elettorale i politici ed hanno delineato una cesura che oggi più che mai va ricomposta
In un momento così difficile di crisi economica finanziaria situazioni come l'uso non idonea dei finanziamenti pubblici dei partiti
Casi di illeciti arricchimenti di benessere economico non raggiunto onestamente creano fastidio e distacco da parte della gente
Ancor più se versa in situazione di disagio occupazionale di lavoro che significa non poter assicurare alla propria famiglia il minimo indispensabile per potere andare avanti
S'impone allora una riflessione seria e determinata da parte della politica che deve essere accompagnata comunque da fatti concreti
Gli italiani non hanno bisogno solo di parole e noi politici siamo tenuti a fare un'autocritica profonda e veritiera
Lo dobbiamo alla nostra gente che vuole tornare a credere nei programmi dei partiti e nei suoi rappresentanti guardando a comportamenti reali e concreti
Mi riferisco alla riduzione dei finanziamenti pubblici dei partiti alla necessità di regole da codificare da prendere da rendere obbligatori all'interno di ogni compagine politica possibilmente accompagnate anche da sanzioni severe per coloro che la disattento
Occorre tornare ad una cultura politica che animi lo spirito politico pensare progettare discutere
Il recupero dalla credibilità passa dunque da un Rinascimento da una rivolta morale e costituisce esempio finché siriano del collegamento tra passato e futuro
Perché ritornino le passioni perché non conti solo il presente Marina sta la tensione che porta a guardare lontano in controtendenza rispetto a quanto denunziato dal Censis
Volontà di futura
Di future volontà di Progetto
Soltanto così la politica potrà riappropriarsi del suo altissimo ruolo e prevalere sulle regole che oggi sono dettate prevalentemente nei mercati
Abbiamo anche bisogno però di Europa e di Europa unita
Lo spettro dello straripamento dell'Euro l'indebolimento della moneta unica che ci accompagna da diversi anni non giova a nessuno
Neanche i Paesi che oggi sono i più ricchi rispetto a noi
E che subirebbero anche loro una flessione sui mercati internazionali ormai caratterizzati la civiltà economie demografia in crescita come Brasile India Cina Sudafrica sintetizzati nella crono IMO Brix
L'attuale Governo si muove con determinazione nella direzione unitario europeo
Il recente vertice del ventinove giugno scorso i risultati positivi che ne rappresentano la sintesi la conferma
Per questo desidero ringraziare il presidente Monti protagonista i risultati che sono la premessa per rafforzare l'economia europea senza dover abbandonare gli Stati membri già in difficoltà
Il percorso
E ancora ci tentato lungo e complesso lo ha recentemente ricordato saggiamente lei
Ma occorre crederci perché ogni forma di arretramento di incertezza sarebbe una sconfitta che non possiamo ne potremmo accettare
Ciascuna nazione deve saper essere all'altezza di far parte dell'Europa
I sacrifici degli italiani hanno accettato pur nelle grandi difficoltà del momento e le riforme che abbiamo approvato e che sono in corso di approvazione vanno in questa direzione
Una direzione che può proseguire soltanto se continuerà a prevalere nei partiti della maggioranza il grande senso di responsabilità che li ha portati a volte
A votare provvedimenti soltanto parzialmente condivisi ma riconducibili
Ad un superiore interesse del Paese per la realizzazione di riforme strutturali ormai indispensabili e improrogabili
Al Governo il compito lo sforzo di operare perché comunque questi episodi possano essere straordinari e diventare sempre più marginali ed occasionale e sono certo che sarà così
Guardare all'Europa unita con fiducia
Sentirsi parte della stessa nel significato più profondo senza protagonismi di una nazione rispetto ad un'altra significherà avere centrato l'obiettivo che quello del rafforzamento della ritrovata capacità di crescere di competere a pari livello con i Paesi più ricchi
Soltanto così condividendo apprezzando l'espressione messo Riccardi potremo coltivare con una concretezza diceva Riccardi la speranza che ci sia un futuro degno di ognuno di noi vi ringrazio e vi auguro buon lavoro
Grazie
La scoperta che bisogna
Spegnere qua
è possibile
Funziona chi è che è stata miei cafoni
è successo
Ecco
Confronti
Ebbene vorrei dire due parole su Brocchi giusto per dare un attimo
Il tempo ai agli altri interventi per
Prevede prendere le misure io spero che Andrea Riccardi che ha come unico da tanti anni e che ammira sinceramente non si offenda se io lo definisca il Forrest Gump
Della politica italiana
è una
Dal mio punto di vista è un grandissimo complimento perché essere genialmente semplici e spontaneamente buoni e uno credo delle grandissime doti che
Si possa esprimere nella vita e in particolare secondo me in un certo modo di intendere la religione
Il libro di il libro qui presentiamo questa sera un libro infatti che ha dell'incredibile per molti versi è un suo diario
Un dialogo attraverso interventi settimanali su famiglia Cristiana e quindi a diretto contatto con milioni di famiglie italiane
Nel tentativo di spiegare le cose più semplici possibili complesse in maniera molto semplice
E in questo senso dico il suo questo spirito di Forrest Gump una persona che comunque è automaticamente riesce a trovare la giusta direzione nella vita semplificandola cioè trovando la strada più semplice
è veramente io credo uno dei contributi della sua fede e anche del suo modo di stare nella società
Non è un libro tuttavia per lo scorrete molto presto io credo che i politici e anche i miei colleghi ci andranno subito a leggere
Le parti che hanno interessato anche meno nel punto in cui è diventato ministro e le prime valutazioni sul Ministero Monti che cosa diceva di alcuni particolari in alcuni particolari momenti di alcune crisi italiani eppure secondo me
E il libro è interessante perché al di là di questo ancora una volta Andrea Riccardi e questa è la sua seconda dovute
Dice sempre con molta
Serenità
Con molta tranquillità le cose che si debbono dire
Non è uno di quei cattolici e anche tra i cattolici sono ma anche tra i non cattolici parliamo qui di cattolici che come dire un sa la fede per ricoprire tutto di un velo di bontà e di vogliamoci bene sostanzialmente
E infatti fa una serie di appunti molto forte in questo libro sia alla società sia la politica sia la stessa Chiesa sono molto
Diciamo sono appunti leggerli ma molto ficcanti che entrano molto nel nodo delle cose nella versione che dà per esempio della lettura della
Crisi italiana tutta centrata sulla paura giustamente richiamandosi
Giustamente dichiarando sia un grande Papa che è stato il primo che ha detto non abbiate paura secondo me bella permesso in contesto diciamo questo Papa nel contesto attuale
Perché appunto a Giovanni Paolo era Gianni parlo dice lui Capurro la conosceva
Era cresciuto in uno stato di polizia
E quindi
Conosceva diciamo il
Cos'è la repressione cos'è l'insicurezza quotidiana qui però dice non ha non dà una versione di questa paura come puramente e semplicemente legata alle nostre fantasie
Ne parla soprattutto
Come
Un frutto di insicurezza della nostra società e dice alcune cose che non sono
Necessariamente lusinghiere no per noi dice forse
La nostra paura nasce
Anche dalla situazione idrica e confortevole in cui abbiamo vissuto
Viziati da lunghi anni di consumismo una versione come dire sulla crisi non necessariamente compiacente
Per esempio sulla Chiesa è molto interessante che dice un altro passaggio
Dice una volta siamo a cinquant'anni dal Concilio Vaticano II
In quella stagione si insisteva molto sull'esigenza di leggeri i segni dei tempi per usare un'espressione evangelica fatta propria
Da Giovanni ventitreesimo negli anni del post Concilio l'insistenza sui segni dei tempi era divenuta quasi eccessiva oggi avviene il contrario sembra che si abbia timore di sforzarsi di leggere il proprio tempo qua che volta anche i cristiani vivono chiusi nel loro mondo e nelle loro istituzioni timorosi di buttare uno sguardo fuori dalla finestra tutti cristiano non il monte diventato così vasto che ignorando diventa una sicurezza
Un'altra cosa che dice ed è molto interessante secondo me
E quando parla di
Del senso che si deve avere si deve aprire della storia ma soprattutto la definizione
Che si deve dare alla speranza vi dice
La storia in fondo anche piena di sorprese grandi mutamenti storici come la caduta del comunismo nell'ottantanove la primavera araba del due mila dieci non sono stati previsti nemmeno del più fini analisti
E dunque la speranza come
Segno positivo da abbracciare
Come
Contraltare alla paura ma che cosa è la speranza è anche questo è molto interessante la speranza esigente laboriosa paziente e anche capace di fare emergere il meglio dalle stesse dagli altri
Per questo dopo la paura e il tempo della speranza come dire un uomo che tende a semplificare è molto semplice mammina la complessità
Un solo atto esempio voglio fare qui equilibrio
Di due cose che ha scritto in epoche non sospette quindi molto interessanti perché questi sono un diario di bordo ha scritto una cosa molto appunta per esempio sull'Unità
L'Unità d'Italia nuove unità giornale
Diceva nell'unità dice
Alitalia celebrati i centocinquanta anni dell'Unità non sembra però che i festeggiamenti siano andati troppo bene questa è l'inizio del pezzo quanti pezzi avete letto
In questo Paese di grandi editorialisti che cominciasse in maniera molto secche mettessero il dito in questa piaga io trovo questo una grande virtù un'altra se percorra ce ne sono tanti ma questo perché vi è un libro che dovete leggere perché non è un libro
Come dire è un libro serenamente inquietante direi
Il titolo vi basti per la libertà in Libia si è fatto troppo poco scritto quando era appena iniziata la guerra dunque come dire Forrest Gump ha molti meriti la incluso quello di dire sempre quello che pensa
Questa almeno è quello che pensa l'idea del libro di Andrea e comincerei con dando la parola al cardinale adatti
Giuseppe Betori
Grazie Presidente
Doverosamente inizio queste mie parole con un ringraziamento per essere qui invitato a questa presentazione
Ringraziamento ha un duplice volto uno più familiare perché significa che le antiche
Le ragioni della nostra amicizia caro Andrea non sono scomparse lungo ormai credo quaranta quarantadue quarantatré anni
Quarantatré anni non sono scomparse ma addirittura si sono rafforzate che questo mi fa grande piacere
Ciò però anche piacere parlare in questo luogo colloco istituzionale parlarci
Da arcivescovo dal cardinale che c'è per dire che
Star qui da parte di un uomo di chiesa a parlare in questo luogo significa che la Chiesa non è nemica
Di queste istituzioni né di questo popolo al contrario
è una realtà molto incarnata in questo popolo e molta mica delle sue istituzioni e questo penso che sia un gesto che è stato fatto invitando
Che la forza questa identità di forte vicinanza tra la Chiesa il popolare la Repubblica italiani
Mi è piaciuto questo libero a cominciare dal suo titolo che oppone a puro in tavola paura e la speranza
Io sono uno di quelli che ahimè
Quando si pone di fronte alla crisi dei tempi che stiamo attraversando
Spesso e volentieri la chiude così c'è bisogno di una madre Rina scienza ed etica c'è bisogno di una ripresa dell'etica del nostro Paese il che è vero
Ma l'etica non nasce persone
Letti che ha bisogno di fondamenti
I fondamenti stanno nelle visioni stanno nelle prospettive
Stanno appunto nella speranza ecco credo che questo libro sia un libro molto importante perché ci
Tira fuori dalle secche del moralismo
Dalle secche il moralismo e ci spinge invece verso una visione ampia un orizzonte delle cose di cui noi in questo momento abbiamo un particolarmente bisogno
Lo dice un prete insomma di esortazioni di fervore IMI l'Italia in questo momento non abbisogna bisogno di progetti concreti avrei bisogno di
Esser lanciata verso dei traguardi che appunto sono la speranza
Forse la freccia
Faccio tre annotazioni previa boy un approfondimento annotazioni previo riguardano tre cose che mi hanno colpito molto favorevolmente in questo criterio
La prima è queste che in questo libro riesce a trovare un sapiente equilibrio
Tra lo sguardo concentrato sul nostro Paese ma anche un orizzonte aperto sulle dinamiche mondiali
E anche questo non è una cosa scontata perché a volte l'egoismo non è soltanto quello individuale ma anche quello sociale e a volte il pensare a noi può significare anche
Supporre che questo significhi dovere erigere dei Bastioni a difesa nostre
E a volte magari anche incontrare l'altro
Vuol dire uscire di casa e perderne anche l'indirizzo che non sapere più da dove andiamo da dove veniamo e quindi anche dal dove noi andiamo
Ecco questo equilibrio invece tra
L'esser presenti sui nostri problemi ma con uno sguardo aperto ai problemi del mondo e lasciare i luminari problemi nostri dai problemi del mondo e viceversa credo che sia un altro
Elemento importante di questo libro perché
Ma credo che Andrea Riccardi voglia dirci che nutrire la speranza
Abbisogna di una chiarezza di identità ma di una identità aperti
Una seconda cosa vorrei dirla
Per il rilievo che in questo libro a
Un tema che è tipico di Giovanni Paolo secondo
E che è il tema della missione storica dell'Italia nel mondo non sia
Un Paese qualsiasi
Siamo un Paese che ha
Una missione storica ricordo nella mia vicenda personale all'interno da conferenza Visco va all'italiano il primo impegno che io ebbi
Ad assolvere fuori dalla mia dal mio Orto che era quello della catechesi fu appunto preparare tutta la sussidiati zione per la grande preghiera
Per l'Italia e con l'Italia che Giovanni Paolo secondo nel mille novecentonovantaquattro propose agli italiani come momenti in un momento molto critico
Adesso
Qui o
Trascritto tutta una gran citazione non ve la leggo ma i punti fondamentali per i devo dire
Quando citiamo noi del Consiglio episcopale permanente
Per
La opere la la questa grande preghiera egli ci propose una lettera agli esco italiani in cui egli disse guardate che l'Italia un'eredità di valori umani e cristiani che il vostro patrimonio proprio più prezioso
Comincia ovviamente
Dalla eredità della fede che per lui erano gli apostoli pietre Paolo cioè il senso che la grande evangelizzazione del mondo
è iniziata secondo Giovanni Paolo secondo da qui da Roma quando Pietro e Paolo giunsero a Roma qui
Visti
Viale Lilla la la chiave di volta della missione della Chiesa in tutti i sensi
Poi la grande eredità della cultura italiana fatta difendersi ma di iniziative umanitarie di letteratura di arte di istituzioni giuridiche
Un'analisi anche abbastanza articolata di questa realtà della cultura che fiorita in Italia che è diventata un dono per il mondo poi una eredità della unità
Siamo nel mille novecentonovantaquattro che il Papa non aveva paura di esporsi su un tema che allora divideva moltissimo il Paese
Eredità di unità oggi magari queste parole ma è problemi non si pongono più a livello geografico ma non meno abbia bisogno di unità per cui questo discorso del Papa questa lettera del pavone a sua attualità ancora oggi
E finiva dicendo sono convinto che alla luce di questa triplice eredità di fede di cultura e di unità l'Italia come nazione a moltissimo da offrire bene a tutta l'Europa anzi ma il compito di difendere per tutta l'Europa il patrimonio religioso e culturale innestato a Roma dagli apostoli Pietro e Paolo
Ecco lutto fare queste citazioni perché meglio delle mie parole credo che questo richiamo a un testo di Giovanni Paolo secondo dice molto del modo con cui
Andrea Riccardi interpretarla missione dell'Italia nel contesto europeo e nel contesto mondiale oggi
Una terza cose mi ha colpito in questo libro ed è un libro che non parla di idee
Ma parla di fatti
Non soltanto le ideologie che qui vengono contrapposte quanto piuttosto mi han fatto emergere le
Testimonianze di vita di vita buona che danno speranza hanno
Che non sono le idee che possano aprirci speranza ed affatto che il bene è ancora possibile e allora sono le persone che nutrono queste pagine di Andrea Riccardi ha quindi ha ricordo solo tre
Giovanni Paolo II anzitutto più volte ricordato ma una testimonianza ancora quella diciamo pass Batti il ministro pachistano perlomeno anzi se ucciso nel marzo del due mila undici doppino pugliesi sono lieto
Di ritrovare in queste pagine la figura del sacerdote
Di cui il Santo Padre ci ha detto che ormai è imminente la
Beha tifi che azione ma anche
Direi le testimonianze di quelli che non hanno nomi i martiri cristiani della Nigeria anche si più volte richiamati ecco mi piace questo libro perché
Sì è un libro di idee senz'altro
Ma quel libro di persone un libro di fatti un libro di vita che tende tenta di cerca secondo me ci riesce a dare uno spirito di speranza a tutti noi mostrandoci la questa presterà sa
Come una realtà ha vissuto
Ecco il libro questo punto si regge su due temi fondamentali primo che la speranza è appunto ciò che può guarire Ricci dalla paura e dalla solitudine
Dall'altra però che il non ogni speranza e buona ma ci vuole una cultura della speranza che non ha niente a che fare con l'utopia
L'utopia è qualcosa che invece pericolosa ecco vorrei offrire o qualche approfondimento
Traendo spunto appunto dalle cosa che ci dice Andrea per così offrire anche un mio piccolo contributo su questa linea
Ecco questa speranza
Di cui ne abbiamo bisogno è una speranza come dicevo che fa superare la paura già il Presidente Schifani la dottoressa Annunziata hanno ricordato la frase più volte citata nel libro di Giovanni Paolo secondo non abbiate paura
Mi piace giungerà anche l'altra frase che si ritrova nel libro
Che questa di Benedetto sedicesimo non siamo soli
Perché darà ragione
Della invocazione di Giovanni Paolo secondo Gianni Paolo secondo invocava da noi che non avessimo paura ma la Regione sta nel fatto ci dice Benedetto sedicesimo che noi non siamo soli
Noi crediamo di essere abbandonati ciascuno a se stesso ma in realtà non siamo soli
Non siamo soli perché nella fede c'è una presenza di Dio alla storia dell'uomo ma anche umanamente non siamo soli perché sono nella relazione dell'uno con l'altro si può stabilire la nostra vera identità
Ecco mi sembra che unendo insieme queste due
Eccitazione dei due papi troviamo il senso della rapporto che
Riccardi prone tra da una parte la speranza e dall'altra appunto la paura evaso di tutti
Ma altrettanto importante dicevo è
Distinguere la speranza dalla utopia
Perché perché l'utopia proiettare sul fluire del tempo o no immagine che non appartiene a questo tempo ma che lo
Sono si sovrappone adesso come qualcosa adesso estraneo la speranza invece non sfugge questo tempo te perché da questo tempo non possiamo fuggire l'utopia pensa di poterci far sfuggire dal tempo
Ma nel tempo ci stiamo la speranza non è
Quindi qualcosa che ci è andato dal di fuori del tempo
Ma è ciò che ne scopriamo scrutando il tempo
Vigini mente scrutando il tempo della storia la speranza agisce così dentro la storia ecco è un modo diverso di interpretare il presente e di condurlo un passi in avanti
Non
Dal di fuori del presente non uscendo da quella che la nostra realtà la speranza molto realista
Punto e il contrario di una utopia i fatti quindi le realtà sono la strada su cui cambino alla speranza per questo il ruolo dei testimoni cui accennavo prima
Certo per un credente
Ci sono fatti e fatti c'è un fatto che è fondamentale e che la risurrezione di Cristo
Da questo punto di vista
Nel
Il nostro
Andrea no ci aiuta a entrare in questa visione cristiana dei fatti a partire dal fatto della risurrezione che non a caso fu il tema che con
Che
Guidò l'ultimo Convegno ecclesiale nazionale a Verona nel due mila e sei che odio appunti insieme vari su il Cristo risorto speranza no per il nostro tema
Ecco quindi questo richiama i fatti è altrettanto importante anche per fuggire a un altro problema ti dico della nostra situazione di oggi cioè quello di pensare
E ciò di cui noi parliamo siano semplicemente delle opinioni
No ciò di cui parliamo sono fatti anche quando parliamo di speranza che quando progettiamo non lo stiamo mettendo
Nel circuito delle opinioni una opinioni in più
Stiamo richiamando a un fatto della storia che
Richiamando
Alla lettura dei fatti della storia alla luce appunto di questa realtà che nella risurrezione di Cristo
Ecco in questo senso cristianesimo non è un'ideologia
E l'ideologia non è mai un buon sostituto della ferita lo ha testimoniato Giovanni Paolo secondo
Con la sua persona il suo magistero e continua illuminarla né le ragioni Benedetto sedicesimo e ci mette tra parentesi la verità del rapporto tra Cristo e la Chiesa
Può vedere solo la parte meno chiara di questa storia quella non illuminata da Cristo e offuscata dal peccato dei figli della Chiesa
Ecco solo il richiamo al fatto della resurrezione di Cristo ci fa uscire da questo uso ideologico in cui può cadere la stessa fede cristiana
Non si può cercare di capire la Chiesa se non si accetta che la Chiesa si strutturi in base al suo rapporto con Cristo risorto e questo ci dovrebbe far riflettere anche perché
Resta un po'misterioso
Il modo con cui spesso i fatti religiosi
Vengono approcciati dal di fuori da un approccio puramente secolari sta
Che produce due modalità di giudizio a seconda se si tratti di fatti religiosi cristiani o fatti religiosi islamici
I primi sarebbero dei fatti irrilevanti per la dimensione pubblica e quindi sarebbero da ridurre ai margini di quello che è il discorso sociale il discorso culturale
Dall'altra invece
La dimensione islamica della fede viene confuso immediatamente con il fanatismo e con un appunto un fanatismo sanguinario quindi da una parte una religione
Resa innocua perché non rilevante per la dimensione pubblica dall'altra invece una religione da rifiutare perché in se stessa fanatica e sanguinaria
Ma nel cristianesimo nell'islamismo credo possano essere compresi a partire da questo presupposto secolari stico che ne impedisce di coglierne
La legislatura reali interna che per quanto riguarda il cristianesimo ho detto è quella del suo rapporto con il fatto della risurrezione di Cristo
C'è anche però un altro problema che questo libero mette in luce che credo vada approfondito tutti noi e cioè
Un'altra tendenza non meno pericolosa per noi che è conseguenza del rifiuto metodologico della possibilità della fede cioè
La convinzione che la Chiesa non possa sapere chi è l'uomo non abbia da dire niente all'uomo perché essa la Chiesa e troppo impasto IATA con il suo le sue certezze dopo ma a dire come si usa dire sui nostri giornali le certezze dogmatiche che sarebbero appunto delle certezze fittizia la Chiesa al massimo potrebbe essere utile se si lascia stimolare dal di fuori
Dal mondo ma non è nulla da dire
A riguardo del mondo a partire dalla sua figlia
Qui entriamo
In un punto fondamentale della riflessione del Concilio Vaticano II che mi piace ricordare quella bella espressione della gaudium et Spes in cui si dice che Cristo
Proprio rivelando il mistero del padre e del suo amore
Svela anche pienamente l'uomo al luogo
Ecco la fede cristiana quindi non è qualcosa che non ha da dire all'uomo un messaggio una proposta un orizzonte è una speranza
Qui se permettete una frase molto icastica Di Benedetto sedicesimo detta non letta da lì dai fogli che aveva davanti ma detta a braccio alla Conferenza episcopale italiana nel due mila e sei
Non lavoriamo per l'interesse cattolico
Non lavoriamo per l'interesse cattolico ma sempre per l'uomo creatura DD
Anche questo lavoriamo mi piace molto questo modo di esprimersi molto immediato che dice il fatto anche concreto di un impegno di servizio della Chiesa in questa nostra società
Cioè al centro della Chiesa non sta
Qualche idea sta la realtà concreta dell'uomo creatura di Dio e per questo luogo nel quale si manifesta la sua paternità il suo amore
Non lavoriamo per l'interesse cattolico ma sempre per l'uomo
Ecco resto nella scia del magistero Di Benedetto sedicesimo per tracciare un altro asse portante dell'orizzonte di speranza di cui oggi abbiamo bisogno
Papà afferma lo ha fatto più volte che occorre allargare gli spazi della nostra
Razionalità occorre dare nuovo slancio alla cultura del nostro tempo
Ecco mi sembra che anche questo approccio razionale della fede questo approccio culturale dell'esperienza cristiana sia un altro tema molto importante per
Il messaggio di speranza che da una esperienza Chris Piano e da una esperienza civile come quella di Andrea Riccardi può giungere al nostro Paese il tema della speranza quindi viene a diventare anche un tema in cui noi dobbiamo riscoprire quelle che sono
Le questioni umane e culturali rilevanti su cui si gioca il nostro futuro e qui traggo ancora dalle pagine di Andrea alcune idee che mi sembra opportuno condividere tra noi
La prima idea è quella che
Occorre riflettere oggi maggiormente sul rapporto tra legge il mio era azioni al tema della famiglia ma non solo della famiglia
Questo tema non è una semplice esortazione sul valore della famiglia ma significa pensare il tutto in termini non semplicemente sin cronici ma profondamente DIA cronici
Non possiamo pensare che
Questioni come le questioni dell'equità della libertà economica dello sviluppo economico continuano ad essere poi a poter essere inquadrate nella serie di rapporti sincronia cinque
Tra quanti oggi sono ricchi e quanti oggi sono poveri
Il problema non è l'oggi o solo l'oggi
è un problema di usufruire del tempo di un succedersi di generazioni che appunto nella famiglia ha il suo asse portante ma che devono essere rispettate proprio come generazioni che hanno bisogno l'una della
Senza questa
Ripresa del tema generazionale è un tema fondamentale per noi anche in forza di questo triste primato di denatalità che più volte è stato denunciato sia da fonti ecclesiastiche ma anche da fonti politiche
Ebbene senza questa ripresa del tema generazionale non possiamo riportare speranza
Perché la speranza non può essere una speranza per me
E non per il futuro
Si tratta poi di mettere a fuoco anche
In senso storico e politico il rapporto tra memoria e cambiamento o se vogliamo
Tra carismi e istituzioni le parole sono un po'ecclesiastiche e l'origine delle problematiche sì ecclesiale
Ma in realtà credo che questo tema del rapporto tra carismi e istituzioni cioè fra le strutture portanti di una società invece l'apporto che la creatività delle singoli o delle gruppi sociali son capaci di apportare è qualcosa di decisivo per la società stessi in questo senso le dinamiche ecclesiali che sono molto
L'intenzione su questo punto carisma istituzione memoria e cambiamento no ecco credo che siano un messaggio che dall'interno della Chiesa può essere offerto alla società stessa nel suo complesso una chiave di lettura
Per la società stessa nel suo complesso nell'affrontare i suoi problemi anche la società ha bisogno di sapere declinare in maniera nuova memoria se vogliamo tradizione e cambiamento e carismi o creatività e istituzioni
Un altro
Tema su cui mi piace
Portare la nostra attenzione e quello che riguarda
Il problema dell'ordine nello spazio che noi dobbiamo ritrovare qui il problema è quello della
Dello spazio che viene dato al sacro cioè tutto il tema della laicità dietro a questo che senza un ordine nello spazio tutto diventa confuso che la DIA è vecchia distinzione tra sacro al profano ci aiuterebbe a entrare in una dimensione più
Più dinamica da questo punto di vista e utile appunto passa per riscoprire quelli che sono gli spazi della nostra vita e a qualificarli nella loro propria identità
Non posso non concludere però
Se non richiamando due cose la prima è quella del
Rapporto tra ragione e verità
Si parla troppo spesso di crollo delle ideologie ma lo schema della fine dell'ideologia magari suggestivo ma rischia di essere fuorviante
Nel senso che da una parte le ideologie non sono state mai intere nella misura in cui pretendevano di sostituire alla ferita un racconto politicamente orientato dall'altro però le ideologie non sono mai neanche scomparse
Dato che non esistano solamente le ideologie politiche in senso stretto
Tanto solo per citarne una l'idea per cui è passibile di indagine razionale solo ciò che è misurabile e manipolabili e rappresenta oggi un'ideologia assai pericolosa
Occorre recuperare quindi il senso di un pensare dell'umano in cui
L'analisi filosofica la riflessione teologica e l'indagine scientifica siano percepiti come compiti che il primo né i modi complementari e non alternativi lo sforzo conoscitivo dell'uomo e dell'universo
Infine credo che in questo sguardo di speranza perso il futuro occorre approfondire il mistero dell'uomo e della donna
Rispetto al quale oggi sembra di scorgere due rischi uno è quello di una Antropologia che si nutre di concezioni perlomeno sospette che parte
Dall'assunto che il cosiddetto genere sia solo costruito senza alcuna rispondenza naturale
L'altro rischio però è quello di una sistemazione troppo rapida che cerca di conciliare un po'troppo frettolosamente istanze a volte scottanti
Ecco corre pensare che gli approcci questi approcci rischiano di cedere a pressioni pratiche più che rispondere a interrogativi che ho dodici la frequenza con cui il tema ricorre la conversazione quotidiana mostra che la questione non è affatto secondaria nel nostro tempo
Per mostrare per da parte nostra come la visione cristiana dei rapporti tra l'uomo e la donna non riguarda una costruzione moralistica chiusa ma risponde all'intima natura di entrambi
E chiudo con una
Citazione di un grande teologo poi cardinale Chandra virtù che nel mille novecentocinquantatré nel suo saggio sul mistero della storia scriveva
Tra tutte le disposizioni che la Bibbia ci descrive non ve ne è che sia meglio la relazione con l'impegno del cristiano nella storia sacra della speranza
Si può dire infatti che essa la speranza essenzialmente la virtù
Di colui
Che nel tempo ecco mi sembra bello quest'idea che al centro dell'esser cristiano e quindi dello stare del cristiano nel tempo ci sia la speranza
E questo dire è un cambio di passo che il cristianesimo può fornire alla nostra società occidentale stanca talora disillusa fino al cinismo
Su questo di nuovo il giudizio di Benedetto sedicesimo è stato molto penetrante quando ci ha detto che
Solo lo spieghi occorre la paziente
Scusate quando ci ha detto che quest'ombra questa Europa sembra essere stanca anzi sembra volersi
Congedare dalla storia ecco credo che
Abbia bisogno di mettersi su un laborioso cantiere di speranza
Che dia radicalità persevera ante
Ma contrastare questo Congedo dalla storia a cui noi non vogliamo assolutamente lasciarci prendere
Ecco Presidente non te ne do la parola però se permettete inserirmi con una domanda molto terrena in quest'Aula oggi albicocchi ma
Lei la Cantata nulla cantato l'inno d'Italia e ieri
No
No no nome scocciante
Non è scocciante improprio
E basta rivedere il filmato che non accetto questa domanda cara dottoressa Annunziata
Certo
Signor Presidente del Senato
Eminenza autorità signore e signori
Voglio ringraziare di Cuore Andrea Riccardi
Per avermi invitato il
Presidente Schifani che ci ospita in questa bellissima sala
Posso dire del nostro Senato signor Presidente
Io farò qualche
Considerazione nella traccia delle riflessioni già offerte dal Presidente Schifani da Lucia Annunziata
Dal cardinale vettori su
Alcune parole che sono che sono ricorse globalizzazione Europa
Individuo che non è ricorsa alla parola Police ma insomma l'insieme degli individui organizzati in Società e
E governati
Sulla globalizzazione
Il Presidente Schifani gira
Detto
Che
La globalizzazione genera paura e questo è profondamente vero è stato un grande fenomeno
Di paura
Che spesso a sovrastato la speranza
Al tempo stesso credo che
Si possa sedere come ha lasciato pensare lo stesso Presidente
Nella globalizzazione un grande fatto di speranza io vorrei solo richiamare un aspetto quello
Dell'economia che è più vicino all'etica cioè l'aspetto della distribuzione del reddito e della ricchezza
Per dire che la globalizzazione da questo punto di vista ha creato molta speranza realizzata
Per quanti decenni
Tutta una cultura nei Paesi avanzati dell'Occidente a auspicato che quello che allora si chiamava il terzo mondo potesse svilupparsi economicamente
E potesse quindi avviarsi ad una vita civile e sociale più consona ai nostri Standard e alle nostre aspettative
Ma per quanti decenni questa speranza era rimasta frustrata
La globalizzazione mettendo il rapporto le diverse parti del mondo negli scambi economici diversi territori
Ha portato indubbiamente ad una riduzione dei ri dei divari di reddito di ricchezza
Di
Tenore di vita tra le varie parti del mondo
Ma
E però verissimo
Che la globalizzazione che ha aiutato a risolvere i problemi di distribuzione tra i continenti dei Paesi ha però aggravato proprio in quanto non governata
Problemi di distribuzione all'interno dei singoli Paesi soprattutto all'interno dei singoli Paesi avanzati industriali
E ha creato un
Risentimento nella cultura stessa di quei Paesi cioè dei nostri Paesi che smettendo di colpo di vedere quell'aspetto
Positivo che andava realizzando la loro speranza etica cioè che il terzo Montorsi sviluppasse hanno cominciato a vedere la l'effetto di
Divaricazione all'interno delle nostre società a seguito della globalizzazione tra
Settori protetti e settori non protetti
Ma questo ci fa vedere che sono grandi fenomeni che possono portare benefici e potenzialmente benefici per tutti ma che vanno
Governa
Comunque dottoressa Annunziata otto ho troppa simpatia per lei allora le rispondo adesso sì ma ma mi sembrava e mi sembra tuttora molto impropria la domanda e spero che nella mia convenga
Tale
Calcolata fa
Carra però al mare
Va bene ma
Ci sono dubbi legittimi e secondo me e dubbi non legittimi per quanto riguarda
Ma
Andrei oltre
Ho cantato l'inno
Ma che è una personalità pubblica Canzio non canti lì non è una cosa alla quale nella nostra società in questi anni annettiamo giustamente molta importanza
Qualche decennio fa non si usava e abbiamo avuto un buon mini di Stato non inferiori a quelli di oggi quindi non compri mi amor
In iper semplificazioni aspetti e valutazioni
Grazie di avermi fatto la domanda chiedo scusa per la risposta tardi
Naturalmente o perso il filo come lei riesce spesso
Occorre molto bene con i suoi interlocutore
La
La per quanto riguarda all'Europa
Per quanto riguarda l'Europa
Pezzi no la la globalizzazione ma vengo all'Europa nella globalizzazione qui c'è veramente un paradosso che è emerso nelle sue dimensioni
Nelle negli interventi di coloro che mi hanno preceduto perché
Come
Ha detto
Sua Eminenza l'Europa sembra volersi congedava dalla storia cioè
L'Europa e il Paese che vive con maggiore Paese giusto chiamarlo Paese la parte del mondo che vive con maggiore paura il fenomeno della globalizzazione
E chi che sembra quasi rigettarla e volersi congedare dalla storia
Dove sta il paradosso paradosso sta nel fatto viene fuori in diversi
Scritti raccolti in questo libro di Andrea Riccardi
Però la sostanza fatto che
L'Europa e viceversa l'unica parte del mondo
Che a inventato un metodo per governare la globalizzazione
Giannone
L'inventore intellettualmente parlando dell'integrazione europea
Che cosa ha fatto a indicato un metodo che poi Schumann e antisemite Gasperi grandi italiani francesi tedeschi e altri hanno
Via via tradotto in realizzazione
Un metodo che vede
Il governo della globalizzazione globalizzazione allora sull'ASP sulla piccola scala continentale oggi dovrebbe essere sul piano mondiale
Realizzato attraverso da una parte l'eliminazione degli ostacoli agli scambi e quindi l'integrazione dei mercati e dall'altra
Con una
Un coordinamento delle politiche pubbliche questo l'Europa lo fa con successo variabile nel tempo ma tendenzialmente con successo da sessant'anni ormai
Ed è questa la ricetta che stanno inseguendo il G otto il G venti tutte queste forme extra europee di tentativo di governo della globalizzazione
Quindi è veramente un peccato che l'Europa
Prenda paura più paura degli altri di fronte alla globalizzazione riesca a viverla meno bene degli altri pur essendo l'unico continente che ha inventato il modo per governarla
Questo però secondo me deve darci anche grande speranza
Perché
Se solo riusciamo in Europa a superare alcune nostre difficoltà di funzionamento e di coesistenza non lievi
Se solo riusciamo ad essere più competitivi e quindi a non sparire dalla mappa economica del mondo
Bene riusciamo a
Mettere in opera quelle condizioni che ci permetteranno negli anni e nei decenni futuri di contribuire come altri non sanno ancora fare
A governare con loro la comunità internazionale
Ecco perché ci sono dei momenti in cui in realtà l'opinione europea la posizione europea avviene ricercate viene sollecitata dal dall'America e ed altri contingenti
Quindi come scrive
Il ministro Riccardi a pagina novanta l'Europa aiuterà il mondo essere migliore quindi altro che congedarsi dalla storia dal mondo all'Europa il compito di aiutare il mondo ad essere ad essere migliore
Che cosa
Che cosa c'è nel
Cioè tra la paura e la speranza si può
Chicchi riesce a trasformare situazioni che sono potenzialmente di speranza di progresso e di miglioramento in paura
Secondo me
è la
Mancanza
Di
Guida
Di guida per e da gotica
Di leadership
La paura da da che cosa avviene in questi anni a seguito della globalizzazione viene dall'improvviso avvicinarsi
Del diverso che una volta era lontano stava nel proprio ambito sia che si tratti di fenomeni di immigrazione sia che si tratti di fenomeni
Di contaminazione culturale una volta i diversi erano in Casellati in modo lontano geograficamente dico una cosa assolutamente ovvia
La l'avvicinamento del diverso ha determinato paura
E
Spesso la leadership politica a livello di comunità locali a livello di comunità nazionali
Si è trasformata in follow up Scip non ha guidato ha seguito perché ha seguito e anzi in seguito le paure che naturalmente sussistono circa il diverso
E sta
Portando
In un continente che ha raggiunto un buon grado di integrazione come l'Europa a pericolosi sintomi di disse integrazione se non è
Fortemente controllato e dominato questo questo fenomeno e lo stesso fenomeno che si registra nello spazio cioè la paura
Prodotta dal labbra inviarsi dello spazio delle distanze secondo me si verifica anche nel tempo perché perché in questo mondo che diventa sempre più complesso
A seguito dei fenomeni che sono stati esaminati le soluzioni a problemi sempre più complesse sono per loro natura soluzioni che richiedono sempre più tempo
Sempre più tempo che intercorre tra il momento in cui le politiche vengono individuati e messe in atto e il momento in cui le politiche danno i risultati sperati
Contemporaneamente
C'è però in una Società nella quale il ruolo dei media della comunicazione è sempre più centrale c'è un accorciamento
Della
Pazienza per l'azione di Governo per l'azione politica e
Sembra pagare solo ciò che da effetti immediati
E questo è un fenomeno che non riguarda solo i Paesi europei ma riguarda anche
Quella grande democrazia che sono gli Stati Uniti d'America che ha che hanno come sappiamo un problema di finanza pubblica non inferiore ma superiore al problema che all'Europa
E che pure in un sistema che ai nostri occhi è il simbolo della governabilità comunque forte del Presidente
Rende impossibile almeno di questo periodo sembra rendere impossibile la riduzione del disavanzo del debito pubblico perché
Le
Parti pur avendo fatto esercizi che noi chiameremmo
Contermine perché appartiene alla loro lingua bypartisan
Le parti non riescono
Ha fatto prevalere nella dinamica competitiva elettorale nel breve periodo interesse di più lungo periodo
E allora siamo un po'per volta e questa sì secondo me dovrebbe essere l'aveva paura ad avere quotidianamente davanti agli occhi siamo un po'un po'per volta
In Europa in America in altre parti del mondo
Portati a dire ma
Le democrazie le democrazie parlamentari non sono più in grado di dare i risultati che è necessario dare
Mentre un sistema come quello cinese fare fondato sul mercato ma non sulla democrazia sembra in grado
Di generare decisioni quelle sì di lungo periodo che possono permettersi di attendere i risultati di politiche giuste rimane da vedere che poi a lungo termine risultati ci siano
Ma
Credo che la paura che dovremmo vedere che non sempre abbiamo
è
Ed di rendere nell'esercizio quotidiano in molti dei nostri Paesi un cattivo servizio all'immagine la democrazia e forse da rendere un giorno i nostri cittadini non mi riferisco all'Italia
Sufficientemente scettici nei confronti del miglior sistema di governo che è la democrazia e forse rassegnati in nome della bontà dei risultati
A
Fare altri esperimenti
La speranza
Si genera
I modi
Relativi a certe particolari comunità e si genera con l'attività di di governo di politica in senso lato io devo dire non ho mai visto una
Incarnazione della speranza
Così palpabile così gioiosa il situazioni potenzialmente di disperazione come quella che grazie ad Andrea Riccardi e Marconi il pagliaccio
Ho potuto vedere poche settimane fa nella Comunità di Sant'Egidio che molti di voi conoscono quella è veramente la
La creazione di speranza dalla potenziale disperazione
E
Vorrei che
Fossimo altrettanto capace sul piano generale e di Governo ma può darsi che ci riusciamo perché abbiamo preso un frammento di quella comunità per inserirlo nel governo
Di un frammento fondante
Di di dare speranza incoraggiando a guardare un po'più lontano a superare difficoltà temporanee a una comunità nazionale facendo
Se mi consentite un'osservazione
E c'è una cosa ancora peggiore della paura
Secondo me ed è la speranza infondata e della speranza illusoria
E se per decenni
Si indulge ad assecondare un superficiale
Si richiama a campare da parte degli individui e peggio si indulge a
I miei notare nella mente dei cittadini dei governati la sensazione che tanto un Paese con mille risorse compreso l'estero
Possa non affrontare seri problemi gravi che altri Paesi hanno affrontato ebbene forse deve venire un momento in cui anche a scapito
Di una temporanea
Ma a breve perdita di speranza non si continui nella speranza fasulla e si affrontino i problemi ogni riferimento a realtà a noi vicine ovviamente del tutto
Casuale
Il
Il
Il ministro Riccardi e il cardinale vettori abbiamo scoperto dalla testimonianza di sua Eminenza si conoscono che sono amici se ho capito bene la quarantaquattro anni
Io mi trovi situazione molto diverso nei confronti del protagonista di questa serata perché prima del novembre due mila undici
Credo che ci siamo visti due massimo tre volte e in modo abbastanza superficiale nella nostra vita
Poi nel novembre due mila undici
Mi è capitato quando mi è stato chiesto di
Provare a formare un Governo mi è capitato di pensare a questa persona ed è stato l'unico caso nella formazione del Governo
In cui la scelta della persona ha guidato la conformazione della
Dell'incarico
Ci voleva una persona come Andrea Riccardi cioè non esiste una persona come Andrea Riccardi ci voleva Andrea Riccardi
Ma qual è il modo per
Valorizzare con tutte le difficoltà amministrativo burocratiche che
Forse non sono mancate qual è il modo per valorizzare una persona così speciale
è e fare un incrocio lui vive di incroci tra culture tra geografia
Tra speranza e disperazione e riesce sempre a
Avvolgere la cosa per il meglio l'incrocio tra la cooperazione internazionale e l'integrazione
Quindi sono molto grato di aver accettato questo impervio incarico
Che sta al quale sta assolvendo
In un modo e con questo concludo che da a me speranza e a tutti noi che lavoriamo con noi speranza due manifestazioni di questa speranza
Nel punto più vicino al nostro ambiente di lavoro la sala del Consiglio dei Ministri
è impossibile che una situazione sia abbastanza grave e qualcuna l'abbiamo incontrata
Da
Far perdere a uno dei nostri Ministri almeno
La sua serenità che infonde speranza in tutti noi e che forse ci fa prendere
Decisioni meno peggiori di quelle che prenderemo in assenza di questa speranza e l'altro aspetto della speranza invece quello più cosmopolita che si possa immaginare
Inviati io ho avuto occasione di fare anche in paesi lontani in questi mesi
Veramente i limiti in luoghi molto strani dove
Poche cose si sanno dell'Italia
A parte il nome di qualche calciatore
La e le domande su come sta Andrea Riccardi sono molto frequenti e quindi uno si sente
L'assistente agganciato al mondo
Inizialmente recati insieme
C'è certi che scrivo canzoni presupporrebbe se
No io non voglio prendere tempo se non
Per ringraziare tutti quelli che hanno partecipato in particolare
Presidente Schifani per le parole che ha detto e per questa bellissima sala che ci ha concesso che non avevo mai visto credo anche il presidente Monteleone avesse
Mai visto Presidente Schifani
Ha detto
Inizialmente qualcosa che mi ha sempre fatto pensare gli italiani non hanno bisogno solo di parole
Ma hanno bisogno anche di parole
Espressive di una cultura della speranza
E questa
La sensazione
Che io ho che mi porto dentro per cui ho scritto questo piccolo libro giorno per giorno
Perché sono convinto che in questa crisi manchiamo di tante cose ma manchiamo anche drammaticamente di parole per capire il nostro presente
Mi sono sforzato cioè lo diceva Lucia Annunziata che ringrazio
Di leggere il nostro tempo
Perché credo che sia un esercizio fondamentale
Perché leggere il nostro tempo è un modo di vincere quello spaesamento che tocca l'uomo della globalizzazione
In particolare
In modo molto acuto lo diceva
Il Presidente Montino questo europeo
Che sarebbe così mischiato alla globalizzazione attore così principale della globalizzazione ma che rischia proprio di ripiegarsi su se stesso
Quest'Europa in fondo che ha avuto sempre forte il senso della missione di andare oltre se stesso
E che oggi invece fa un passo indietro e che quasi e tentate di dire richiediamo ci su noi stessi
Stiamo tranquilli proviamo a costruire dei muri attorno a noi
Per me è la sfida eleggere il nostro tempo e ringrazio Lucia Annunziata per avere parlato di semplicità Presidente Monti ha detto delle parole
Gentili su cui poi vorrei ritornare
Io mi sono sempre sentito legata a quella espressione del grande Giovanni Crisostomo si attesti semplici ma con intelligenza
Io credo che nella complessità del mondo contemporaneo noi dobbiamo avere il coraggio di non affidarci a interpretazioni globali ideologiche ma
Affrontare gli angoli della vita che incontriamo
Con semplicità ma allo stesso tempo con intelligenza e dopo qualche anno di esercizio di questo
Comincia a maturare un senso sereno di essere in un mondo globale
Che alla fine non da le garanzie delle frontiere ma ha un senso e ha una ricchezza inedita siamo in una transizione verso il meglio anche se non lo vediamo tutti i giorni
E questo mi sembra
Che monsignor il cardinal vettori scusa l'abbia detto con molta con molto efficace ricordando con precisione che sono quarantatré
Anni di amicizia
E direi un'amicizia che è nata in anni lontani da una ricerca di autenticità poi ci siamo persi di vista poi ci siamo ritrovarci
Giustamente
Aggiustamenti cari al vettori diceva che
Uno dei miei problemi uno dei problemi che io mi pongo e quella
è quello proprio della missione di questo Paese
Perché credo Presidente che la nostra crisi sia anche una crisi antropologica una crisi intorno umano una crisi di voglia di lottare
E penso che allora quello a cui noi possiamo assistere in questa stagione e quello di cui c'è bisogno è la ripresa di un umanesimo italiano
Tu parlavi di Rinascimento ma una ripresa dualismo italiano che la nostra capacità di stare al mondo con realismo e con
Prospettiva
E questo libro è stato scritto a metà prima
Della nascita di questo Governo e poi
è stato scritto un po'rubando il tempo al mio lavoro
Di al mio lavoro di ministro
Forse non più non non pesante come quello del Presidente ma in un certo senso io credo noi tutti abbiamo la coscienza del poco tempo davanti
E quindi dovere fare tanto di dovere fare molto e di avere poco tempo allora
Io penso che
La missione dell'Italia va pensata proprio all'interno di quella missione dell'Europa i grandi momenti dal nostro Paese
Non sono mai stati momenti in cui gli italiani si sono concepiti con una missione a parte ma con una missione contro le bellissime vecchie pagine di Libero di Federico Chabod
Sulla
Sulla politica estera italiana e sul Risorgimento ci dicono proprio questo il Risorgimento vissuto in modo italiano ma come un fatto europeo e si potrebbe anche andare indietro in questo senso
Finché la cultura politica italiana non si salda con la sua originalità una cultura
Politica europea questo
La missione del nostro Paese e difficile da pensare su quel lungo periodo e vero Presidente
Che
La grande crisi
Di speranza del nostro mondo nasce dal ripiegamento italiano dal ripiegamento europeo
Dalle speranze illusoria che sono state vendute di stagione in stagione ed è molto interessante l'osservazione che tu facevi sul fatto che forse tante volte
La democrazia è tentata di produrre speranze illusoria ed è un difficile esercizio quello
Di attenersi a una speranza vera a una speranza che sia una speranza fondata nell'autenticità
Io credo che questo libro dopo la paura la speranza vuole essere anche una testimonianza di un modo semplice ma convinto di leggere il nostro tempo come un tempo irto di difficoltà
Ma un tempo estremamente positivo
Perché il rito di difficoltà perché le difficoltà ci sono ma perché la globalizzazione dei media ci mette a contatto ogni giorno con le le difficoltà più mi audite da noi in ogni parte del mondo
E allora o si sceglierà rassegnazione rinchiudersi oppure
Oppure si sceglie di vivere
In questo mare aperto di tante buone ma spesso molto cattive notizie
E allora bisogna trovare un equilibrio
Non uscire diciamo così dal grande terrazzo del mondo dalle tante notizie buone e cattive ma
Diciamo ma vivere uno autentico confronto con questo con speranza
Io ringrazio il Presidente molti per le parole che ha detto su di me
Ed è vero che ci siamo incrociati poche volte anche se io come gli ho ricordato spesso una volta
Lo atteso a Bruxelles a lungo ma lui aveva dei piccoli impegni credo con un appalto impresa americana in un momento di difficoltà
E
Con i suoi morti arrivò
In quella stanza dopo un certo periodo e disse lei forse
Mi dispiace si dispiacerà che io l'ho fatta attendere tanto io di sono non importa ma si dispiace anche che io debba andar via subito
E credo che era un momento in cui
Poi ho appreso dopo ai pienamente giusti a Roma era un momento libero attacca
Io credo Presidente che
L'esperienza del nostro Governo
è un'esperienza anche politica perché un'esperienza in cui si tenta
Di dare
Al Paese e hanno gli stessi un messaggio di speranza
Ma
Il messaggio di speranza nella complessità dei problemi e giocato sul lungo periodo avendo a disposizione un pugno di mezzi io credo che questa sia la grande sfida
E credo che quello pittura presenti con il tuo lavoro
è la capacità di unire la pazienza
Nel trattare i problemi nel lavoro e anche una pazienza consapevole della necessità dei tempi lunghi con una speranza di uscire dalla crisi
Una speranza che non si attenua ma io non voglio prendere tempo
Ulteriormente tante cose sono state dette su un piccolo libro e sono contento che questo piccolo libro si già
Abbia acceso delle riflessioni così impegnative che credo ci fanno avere sicuramente meno paura è un po'più di speranza grazie