08 FEB 2011
intervista

Il registro delle disposizioni anticipate di volontà: Convegno Nazionale a Modena dal titolo: "Le ragioni dei Comuni rispondono alla circolare dei Ministri"

SERVIZIO | di Emiliano Silvestri - Modena - 10:08 Durata: 43 min 12 sec
A cura di Enrica Izzo
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Registrazione audio di "Il registro delle disposizioni anticipate di volontà: Convegno Nazionale a Modena dal titolo: "Le ragioni dei Comuni rispondono alla circolare dei Ministri"", registrato a Modena martedì 8 febbraio 2011 alle 10:08.

Sono intervenuti: Giorgio Pighi (sindaco di Modena), Gladio Gemma (docente Diritto costituzionale presso l'Università di Modena e Reggio Emilia), Donata Gottardi (ordinario Diritto del lavoro Università di Verona), Mina Welby (membro della direzione dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica), Maria Laura Cattinari (presidente
dell'Associazione Libera Uscita), Marco Ferri (presidente del Consiglio Comunale di Scandiano), Claudio Lunghini (segretario dell'Associazione Gli amici di Eleonora Onlus), Bernardetta Graziani (consigliere del Comune di Pavullo nel Frignano).

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Associazioni, Autodeterminazione, Berlusconi, Bioetica, Calabro', Cassazione, Comuni, Corte Costituzionale, Coscioni, Costituzione, Diritto, Englaro, Europa, Eutanasia, Fazio, Giustizia, Governo, Iniziativa Popolare, Legge, Liberta' Di Cura, Maroni, Medici, Ministeri, Modena, Parlamento Europeo, Pio Ix, Politica, Referendum, Sacconi, Salute, Sindaci, Stato, Testamento Biologico, Unione Europea, Welby.

La registrazione audio ha una durata di 43 minuti.

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  • Giorgio Pighi

    sindaco di Modena

    Le buone ragioni che hanno portato il Comune di Modena a istituire il Registro delle disposizioni anticipate di volontà: nel rispetto delle norme e secondo le indicazioni della Corte di Cassazione (la volontà della persona può essere ricostruita attraverso qualsiasi mezzo di prova), il nostro Comune si è rifatto al cosiddetto principio vivente nel dare alle persone la possibilità concreta di far valere un diritto. Non abbiamo affatto disciplinato il fine vita, che è disciplinato dalla Costituzione e dai principi generali dell'ordinamento. La circolare dei tre ministri è imprudente nel pensare si possa applicare una regola valida per tutti, dettata più da contrapposizione politica piuttosto che dalla volontà di disciplinare la materia. Dal punto di vista dell'erogazione dei servizi, non riesco a vedere quali costi aggiuntivi siano stati fatti. La tutela della salute (art. 32 Cost.) è tra le nostre competenze, nulla vieta ai Comuni l'istituzione di servizi all'interno delle materie di nostra competenza. Il fatto che nessuno abbia impugnato di fronte alla Corte dei Conti questi provvedimenti la dice lunga.
    10:08 Durata: 6 min 18 sec
  • Gladio Gemma

    docente Diritto costituzionale presso l'Università di Modena e Reggio Emilia

    Due concezioni motivano le diverse scelte in materia di fine-vita: lLa visione autocratico-paternalista e la visione liberale. Secondo la prima visione (si veda ad es. Pio IX), determinati soggetti illuminati hanno il potere di orientare la vita di altri anche se non incapaci. Questi soggetti pretendono così di garantire ad altri, anche contro la loro volontà, la libertà dal male e dall'errore. La seconda visione (si veda J. S. Mill), ritiene invece che gli individui siano liberi di autodeterminarsi, a patto che non ledano interessi di terzi, della collettività. L'art. 32 della Costituzione, infatti, limita la libertà del cittadino soltanto in caso dal suo comportamento derivi un danno per la salute pubblica. Il "diritto a lasciarsi morire" definizione usata, tra gli altri dal cattolico-conservatore Prof. Mantovani, riporta il diritto all'autodeterminazione in campo sanitario. Se ne parla quando si descrivono situazioni in cui il rifiuto delle cure porta direttamente alla morte. Se il ddl Calabrò nega l'autodeterminazione dei pazienti, contrastando con la lettura liberale della Costituzione, sin'ora riaffermata dalla giurisprudenza.
    10:14 Durata: 4 min 40 sec
  • Donata Gottardi

    ordinario Diritto del lavoro Università di Verona

    Il testamento biologico nella prospettiva europea: gli articoli 1, 2 e, soprattutto 3 della Carta europea dei diritti. La risoluzione del Parlamento Europeo. Le varie legislazioni nazionali. La fecondità del "caso" singolo. Nel momento in cui si intendono regolare i diversi aspetti, soluzioni condivise si possono meglio trovare separando bene le cose (es. eutanasia e disposizioni anticipate di volontà). Si fa sentire nell'Unione Europea la tendenza intergovernativa ma sul Parlamento Europeo, che resiste a questa tendenza, i riflettori non sono quasi mai puntati.
    10:19 Durata: 6 min 32 sec
  • Mina Welby

    membro della direzione dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica

    Vedova di Piergiorgio Welby Membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani La circolare dei ministri della Salute, Lavoro e degli Interni è uno strumento improprio; i Sindaci non sono gerarchicamente dipendenti dallo Stato (artt. 114 e 118 Costituzione) e svolgono un servizio e non una funzione. I Sindaci sono soltanto dei servitori dei propri concittadini. L'importanza della moltiplicazione di sentenze per la nomina di amministratori di sostegno. Iniziativa costosa e laboriosa ma necessaria perché più sentenze ci sono da parte di giudici più avremo la possibilità di cambiare una cattiva legge, qualora fosse approvata.
    10:26 Durata: 6 min 20 sec
  • Maria Laura Cattinari

    presidente dell'Associazione Libera Uscita

    La circolare dei tre ministri (Sacconi - Fazio - Maroni) decreta la illegittimità e inutilità dei registri comunali dei testamenti biologici. Questo sarebbe vero se fosse illegittima in Italia la Costituzione della Repubblica. Modena è stata la città dove, per la prima volta, nel 2008, è stato nominato un amministratore di sostegno (il marito di una signora ammalata di Sla, che rifiutava di sottoporsi alla tracheotomia). Grazie all'impegno dell'avvocata Maria Grazia Scacchetti lo stesso giudice tutelare del Tribunale di Modena (Guido Stanzani) ha emesso un decreto di nomina per un amministratore di sostegno di una persona ancora in buone condizioni di salute. L'associazione Libera Uscita si è messa a disposizione di cittadini che vogliano ottenere analogo decreto di nomina. Allo stato attuale sono venticinque i cittadini modenesi che hanno ottenuto la nomina richiesta. Non esiste vuoto normativo a proposito del diritto all'autodeterminazione (artt. 2 - 3 - 13 - 32 Costituzione) diritto confermato da numerose sentenze della magistratura, dall'ottobre 2007 fino alla n° 438/2006 della Corte Costituzionale che ne parla come di un diritto fondamentale della persona. Esiste un vuoto amministrativo al quale hanno posto rimedio i Comuni con i registri dei testamenti biologici, creati grazie alla pressione della società civile. Il ddl Calabrò, contro il testamento biologico, tende a toglierci questo diritto; infatti il decisore ultimo è comunque il medico, inoltre esclude alimentazione e idratazione artificiale forzata dalla disposizione anticipata di trattamento. Lo Stato si fa scienziato e produce mostri. Se diverrà legge, strade obbligate sono: ricorsi alla Corte Costituzionali, referendum abrogativo, legge di iniziativa popolare che dica ai cittadini come far valere quel diritto all'autodeterminazione costituzionalmente garantito.
    10:32 Durata: 7 min 45 sec
  • Marco Ferri

    presidente del Consiglio Comunale di Scandiano

    Il codice deontologico approvato dalla federazione nazionale dell'ordine dei medici assolutamente impone al medico di rispettare la volontà del paziente e nel momento in cui il paziente non sia capace di intendere e di volere, di rispettare un'eventuale espressione di volontà manifestata in precedenza; quindi è un imperio per il medico, che giura su quel codice deontologico. Un aspetto che un medico deve seguire al di là dell'assenza di una previsione normativa o legislativa. Il comune di Scandiano ha approvato con due sole astensioni l'istituzione del Registro nel 2010. Abbiamo preso atto della circolare dei tre ministri, ricordo che in tanti anni i Comuni hanno anticipato servizi (vedi scuole materne) che addirittura ai Comuni era vietato fare.
    10:40 Durata: 2 min 49 sec
  • Claudio Lunghini

    segretario dell'Associazione Gli amici di Eleonora Onlus

    Nessuna esitazione nel rifiutare l'autorizzazione al medico per qualunque tipo di trattamento dopo essere stati informati Il Registro delle disposizioni di anticipate di trattamento e un fondamentale strumento per questa battaglia di libertà contro un Governo che vuole impedire ai cittadini di esprimere la propria volontà rispetto alle cure cui si vuole sottoporli. In Campania la situazione è critica ma, grazie alla nostra battaglia - attuata anche grazie all'associazione Luca Coscioni - sono stati istituiti registri in dieci Comuni. La circolare dei ministri del Lavoro, Salute e Interni, ha provocato la sospensione del servizio soltanto a Caserta, retta al momento dal commissario prefettizio. La giornata degli stati vegetativi permanenti - nella ricorrenza della morte di Eluana Englaro - è l'ennesima provocazione; se ci si vuole riappacificare la prima cosa da fare è chiedere scusa a Beppino Englaro e Mina Welby per quello che è successo.
    10:43 Durata: 4 min 59 sec
  • Bernardetta Graziani

    consigliere del Comune di Pavullo nel Frignano

    Pavullo è stato il primo comune in Italia a istituire, in conseguenza di una mia proposta di deliberazione, i Registri per le disposizioni anticipate di volontà. Il centrodestra si è sempre opposto, cercando di ostacolare il provvedimento; ci sono state perplessità anche nel centrosinistra, che poi ha votato in modo compatto per l'approvazione. Siamo partiti seguendo le indicazione dell'autorità garante della privacyl, che riteneva i Comuni non potessero trattenere dati sensibili nemmeno in busta chiusa. Il Comune di Pavullo si limita quindi a conservare dichiarazioni di cittadini che comunicano il luogo dove sono custodite le sue disposizioni anticipate e il nome del fiduciario da loro scelto. Quando è arrivata la circolare dei tre ministri rimaneva perciò scoperta soltanto la questione relativa al danno erariale. Sospeso il servizio in via cautelativa, dopo un mese - in seguito anche alle mie rimostranze - si è deciso che il servizio avrebbe fatto capo al Sindaco e non più al Segretario Comunale, inoltre sarà un assessore e non più un impiegato del Comune a redigere la dichiarazione di avvenuta stesura del testamento biologico.
    10:48 Durata: 3 min 49 sec