Celebrazione del "Giorno del Ricordo" dedicato alle vittime delle foibe e degli esuli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra

A inizio alla celebrazione del Giorno del ricordo
Prende la parola il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri dottor Gianni Letta
Signor Presidente della Repubblica
Signor Presidente del Senato
Sì Presidente dalla Camera signor giudice costituzionale signor ministro della difesa
Autorità Presidente Trotta lei che
La memoria
E anche il custode di questa giornata
L'Arche finisce di principale di questa manifestazione
Poco fa il Presidente
Nella Sala degli Specchi abbiamo consegnato ventisei diplomi e medaglie ad altrettanti congiunti
Di vittime delle foibe e di famiglie
Protagoniste di quella tragedia che fu l'esodo Giuliano dalmata
Nello stesso momento in tante prefetture d'Italia
Sono consegnate le medaglie i diplomi ad altri co Giunti mentre una viene consegnata anche nella rappresentanza diplomatica italiana in Canada
Un momento di commozione di ricordo
E avesse visto con quanta dignità con quanta fierezza
Ma anche con quanta commozione
Queste persone ricordando una tragedia familiare mai dimenticata
Hanno accolto il suo diploma e la sua medaglia qui nella solennità del Quirinale
E il sesto anno che facciamo una memoria unica giornata dedicata
Ricordo
Pochi
Anni
Rispetto
I lunghi troppo lunghi anni di un silenzio in oblio che è stato oltraggioso colpevole
Ma siccome
Non è sufficiente ignorare infatti perché essi non esistano come ci ha ricordato un grande romanziere inglese
Finalmente nel due mila e quattro lo Stato italiano ha voluto riscattare questa colpa e istituire il Giorno del ricordo proprio per
Ricordare
E dare un riconoscimento alle famiglie di quelle vittime incolpevoli
Ricordo è parola che
Porta direttamente al cuore significa riportare al cuore
E noi vogliamo parlare al cuore di queste persone che portano ancora nella storia della famiglia nella carne dei loro congiunti la sofferenza l'umiliazione la violenza di quel periodo
Ma anche
Alla memoria di un popolo un monito universale perché tutto quello che è successo
Non abbia più a ripetersi non solo ma perché da queste vicende riflettendo ricordando si possa trarre un forte insegnamento
Quest'anno
Assume un valore simbolico più forte e più importante questo riconoscimento in questa cerimonia perché cade nel due mila undici hanno dei centocinquanta anni dell'Unità d'Italia
E certamente onorando queste famiglie ricordando il sacrificio dei loro congiunti
Noi testimoniamo certifichiamo che anche loro hanno contribuito a scrivere la storia d'Italia loro quelle vittime che hanno pagato l'unica colpa che avevano quella appunto di essere italiani
è stata una tragedia immane
Che sarà adesso ricordata con parole appropriate avrei dovuto forse farlo anch'io
Nel momento in cui portavo l'adesione il saluto e la testimonianza del Governo
Ma rinuncio a farlo signor Presidente perché dopo di me persona molto più titolata di me lo farà e lo farà da par suo
Perché il ricordo su proposta appunto dell'associazione Giuliano e Dalmata è stata affidata quest'anno al senatore Enzo Bettiza
Che è certamente uno degli intellettuali dei giornalisti più importanti del Novecento un grande scrittore ma è anche
Un testimone d'eccezione
Perché lui quella storia la vissuta la sofferta la conosce perché l'ha vista da vicino
Viene da quella lingua di terra carsiche frastagliata così come l'unica e scrive la sua Dalmazia
Appartenenti a una delle famiglie più importanti di quell'aristocratico è a bordo che sia mitteleuropea che è rimasto esempio modello insuperato di virtù civiche
è un grande scrittore affidato a tanti liberi
La narrazione fantastica o saggistica di tante storie ma il suo libro più bello
Si intitola l'esilio
Ed è
Luglio che si definisce un dalmata di lingua italiana
Una testimonianza bellissima
In cui tante di quelle vicende che oggi ricordiamo si intrecciano con i ricordi più teneri di una famiglia
E di un periodo felice con quello può invece dell'orrore
Qualcuno lo ha definito und doloroso memoriale
L'autore Enzo Bettiza lo preferisce definirlo un'autobiografia involontaria ecco Presidente io credo che
Ascoltando Enzo Bettiza
Sulla scia del ricordo di quell'acconto fantastico bellissimo che l'esilio
In cui con il suo per evitare elegante con la sua cultura raffinate profonda con il suo modo di scrivere di raccontare che non ha eguali
Per finezza
E perfezione Enzo ci farà
Rivivere
Si farà a toccare
Con Mario quei ricordi
E si riporterà a quell'epoca invitandoci a riflettere dando sostanze significata e significato alla giornata del ricordo grazie attinenza
Prende la parola il dottore Enzo Bettiza
Signor Presidente
Presidenti delle Senato della Camera autorità
Amici dalmati Zavattini Luxardo al senatore torto
E infine
Anche sì il Ministero della difesa che riguarda da saluto con molta cordialità
Infine desidero
Ringraziare
Delle sue
Sentite competenti parole rivolgermi l'amico vecchio collega Gianni Gianni Letta
Che mi ha fatto un po'anche arrossire
Ma al tempo stesso mi anche rinvigorito mandando via mandando via su questo podio
A
Ricordare un giorno tristissimo
Insieme con
Il capo dello Stato italiano
Signor Presidente
In questa festa commemorazione del Giorno del ricordo
Mi sembra doveroso sottolineare che lei ha sempre posto nella luce giusta il riconoscimento di una storia tragica
Iniziata
Nell'autunno
Delle mille novecentoquarantatré
Quindi seppellita in un lungo
Lunghissimo stipendio dal mille novecentoquarantasei
Al due mila sei hanno
Due mila sei della prima celebrazione inaugurata
Se ricordo bene dal Presidente Ciampi
Lei al tempo stesso signor Presidente ha sempre
Accompagnato la verità
Sul caldo vario degli italiani
Dell'est
Con
Proposte e gesti di una strategia di riavvicinamento
Regionale
Ed europeo
Tra l'Italia
E la Slovenia e la Croazia emersa alla sovranità democratica
Dalla dissoluzione della Jugoslavia comunista
Ecco perché
La prima visita appena compiuta in Italia
Da un capo di Stato della Repubblica slovena a assunto un significato che
Senza tema di retorica vorrei definire storico
Il suo soggiorno ha completato a Roma quello spirito di ritrovata concordia
Nel rispetto reciproco che tutti abbiamo già
Avvertito nell'incontro di Trieste delle luglio due mila dieci fra i tre Presidenti
L'italiano Giorgio Napolitano lo sloveno Danilo Chiurchiù
E il croato Ivo
Io sì pubblici
Non solo
Nei brindisi ufficiali
Con
Parole ben soppesate in questo qui al Quirinale in questo palazzo presidenziale
Si è potuto avvertire qualcosa che andava al di là
Delle semplice galateo diplomatico
Vi sia percepita la volontà politica
Di entrambe le parti di chiudere emblematicamente
Quasi un secolo visto Oria travagliata
Riferendosi all'incontro triestino lei signor Presidente lo qua definito come un momento magico
Che ha
Rappresentato il rifiuto visibile di tre Paesi dire di di restare ostaggi di un passato doloroso e lacerante
Si trattò in effetti
Di un passato drammatico
Tempestato di fatti atroci
Di un'altalena di aggressioni e ritorsioni
Con connotati ideologici oltraggioso siti doni diritto umana
Non venne
Risparmiato
Alle popolazioni mischiate lungo l'implacabile la fascia di confine tra la Venezia Giulia e la Slovenia nulla le venne risparmiato quella popolazione mentre
Più giù
Zara
Rasa al suolo come da resta
Come da resta da cinquantaquattro bombardamenti aerei
Sì vuote era completamente fra il mille novecentoquarantatré
E il mille novecento quarantacinque di tutta
La popolazione e di lingua italiana
C'è stata
In proposito
Negli anni passati
Una controversia diplomatica con la Croazia
Innescata da una proposta intesa a conferire all'antico capoluogo dalmata la Medaglia d'Oro
Quale città
Martire italiana
La proposta era stata fatta da Ottavio Missoni a proposito
Invidio io
E a nome di tutti i fitti i parecchi amici di Missoni che sono qui il più caloroso augurio per il suo novantesimo compleanno che compirà domani
Ottavio Missoni che
L'applauso se lo metterà merita merita ancora di più quanto dirò che e
Era ed era Sindaco di Zara in esilio in esilio
Egli Giannello
Nel già nel lontano nel lontano Rama ai due mila due
Aveva fatto questa proposta hanno quello due mila due quando nell'Unione europea non era ancora presente però nessun Paese dell'Est e posto comunista
Dopo un recente scambio di idee siamo giunti Missoni ed io alla conclusione teorica che oggi in queste ore OPA allargata e mutata
Con la candidata Croazia prossima all'entrata nell'Unione
Si potrebbe
Trovare il mondo di attribuire concordemente
Un riconoscimento europeo alla popolazione interattiva per le sofferenze sopportati
So
So che sto parlando
Di problemi delicati
Ancora in parte scottanti poiché risentono tuttora il peso di vicende che mettono radici profonde né il risveglio nazionali
Che gli italiani anche gli slavi con non però nel corso
Dell'ottocento
Qui vorrei evocare
Da parte nostra
Evocare l'incisivo contributo non solo culturale ma politico
Sono i giorni dell'Unità d'Italia questi
Di grande diversa contributo anche politico che è un grande dannata ed esule perenne
Niccolò Tommaseo
Diede alle Risorgimento italiana
Nel mille ottocentoquarantotto Guido
Al fianco di Daniele Manin
La rivolta di Venezia contro la dominazione asburgica
Fu un combattente di prima linea
Dell'effimero arma esemplare
Repubblica di San Marco come animatore della rete della Resistenza all'assedio austriaco poi
Come ministro dell'istruzione pubblica e ambasciatore veneziano a Parigi
Il Vallazza
Fra
Del dizionario così lo chiamavano coloro che li apprezziamo attiene apprezzavano la genialità filologica era un letterato sferzante
è un patriota scomodo
Spesso i dalmati
Sono scomodi
Preferiva Mazzini a Cavour
E cinque anni dopo la proclamazione dell'Ital di unità ma non repubblicana
Rifiutò l'offerta di un seggio
Più che meritato al Senato del Regno
Bilingue di madre croata
Cattolico anomalo romanziere autobiografico attratto dal peccato e dal rimorso amava l'Italia
Un'Italia Daloui idealizzata
Con i fremiti visionari e le bizze colleghi che
Di un profeta Tolstoj gli atti
Il suo
Risorgimento all'istmo
Fu un ricco
Fu difatti ecumenico a doppio taglio ed è qui anche interessante sapere che questo suo contributo alla risorgimentali Tai europea era molteplice
Vagheggiava Unione
Delle genti balcanici
Greci Compre greci compresi intorno alla giovane Serbia
Contro l'Austria Metternich Diana degli ultimi passi a e fanno Arrio ottico otto marzo
In tale fraternità di popoli ribelli
All'oppressione dei vecchi imperi assegnava alla Dalmazia
Che sentiva da sempre come una patria incompleta
Il ruolo di mediatrice fra
Colta l'attività occidentale e sanguigna la vita orientale
La degenerazione nazionalistica dei moti unitario ottocenteschi
Doveva poi aggravarsi durante la Prima guerra mondiale e prolungarsi
Dal mille novecentodiciannove in poi
Fino al secondo dopoguerra
Si vide
L'aggressivo fascismo di frontiera crescere a dismisura
Nel solco dell'ambigua epopea
Dannunziano a il re dentista di fiume
Il terrore l'odio muto
La paura della propria stessa identità anagrafica cominciarono a insediarsi sotto la spinta di uno sciovinismo oltranzista
Nei nuovi territori
Acquisiti dall'Italia sul confine orientale
In seguito
Diventarono ordinaria amministrazione le spedizioni d'assalto
Nelle retroterra istriano rustico e croato
Comparto nature e purché allorché all'olio di ricino talora riempito di frammenti di vetro
Che
Non fu dimenticato facilmente umilianti pulizia linguistica
Venivano invece riservato soprattutto agli sloveni delle zone carsiche spesso costretti con la forza ha italianizzato e i loro cognomi
Il tutto con il vino col Mino infine nella guerra
E nell'occupazione militare con fucilazioni era state lamenti talora indiscriminati da Lubiana fino
Alle bocche di carta
Dopodiché
Saranno le comunità italiane
A subire
Il terribile contraccolpo vendicativo
Delle dilaganti milizie jugoslave
Il partigiano Tito
Ormai il maresciallo di un esercito orgoglioso di aver sconfitto da solo gli invasori dell'asse
Pensava di poter infliggere all'Italia in ginocchio
Un'ampia sottrazione territoriale incorporando insieme con l'Istria e Fiume anche Trieste e la contigua area goriziana
è
Tito diede corso al piano di conquista con metodi prettamente bolscevichi
Sterminio
Persecuzione
E fuga dei nativi italiani
Pulizia etnica insomma seguita da un capillare trapianto di
Di nuove di nuove popolazioni
L'operazione di ricambio demografico affidata materialmente alle avanguardie in parte politicizzato in parte brave dell'esercito titolista ebbe
Per sfondo il caos finale della guerra per il teatro le principali città istriane più Trieste e Gorizia e per
Poligono patti Volare le voragini del Carso
Morirono nelle foibe
Migliaia di italiani soprattutto istriani
Ma
Non mancarono neppure
Sloveni e croati considerati alla rinfusa
Nazisti o collaborazionisti
Terrore e disperazione spinga dissero
All'esodo di massa tre centocinquantamila profughi istriani
Choir Merini e dalle parti
Non
Sì o addirittura
Bollati come fascisti
Ma
Ma la massima parte di quei fuggiaschi
Scampati alla tortura alla morte o al carcere non avevano nulla di fascisti togliete nel comportamento sobrio e affidabile
Nelle tante lingue che parlavano nella mentalità mitteleuropea
Avevano alle spalle se
Cultura europea profonde
Erano però più che altro
I oramai
Il residuo indifeso e spaesato
Di una lunga storia di soprusi e atrocità trasversale
Storia
Che io conosco
Confusa
Piena di contrasti inestricabile che li aveva travolti insieme
Spesso con il vicino di casa sloveno o croato e che andava ricondotta a quella che
Con neutro è è un femminismo accademico la diplomazia fascista chiamava la questione orge in tale
Proprio a tale questione
Produttivo produttrice di sciagure infinite
Tra stirpe confinanti
Spesso consimili pensate a Tommaseo spesso consimile bilingui in virtù di matrimoni misti si è a mio parere
Simbolicamente estiva
Nel dialogo e nel lessico europeo
Fra
I Presidenti italiano e sloveno
Non a caso tutti
Terzo Presidente democratico di una nazione posto comunista
Che per prima ha adottato l'euro e per prima ha assunto nel due mila otto la presidenza semestrale dell'Unione europea
Ha confidato
Hai giornalisti
Di aver proposto agli interlocutori italiani la costruzione di un Comune Parco della Pace da Caporetto fino a Duino
E lì
Su quella striscia di terra europea insanguinata dalla Prima guerra
Mondiale
Che morirono circa un milione di europee
Degli europei tra cui moltissimi italiani agli ordini di Cadorna
E molti slavi dall'altra parte agli ordini delle ferite maresciallo fondi POR o gli amici d'origine croato
Se il progetto
Di un memoriale
Dedicato al superamento del passato tranne tra nazioni limitrofe
Dovesse nel futuro anche solo parzialmente a realizzarsi penso che il giorno che commemoriamo oggi
Acquisterebbe
Un simmetrico punto di riferimento storico
Sarebbe un modo traslato ma
Visibile
Di restituire alla nostra memoria
Affinché il male non si ripeta più
E le ricordo
Il ricordo
Di tutti gli innocenti caduti o assassinati fra le per terra e del Carso nelle trincee
Del quindici e diciotto e nelle foibe
Delle mille novecento quarantacinque
Grazie
Prende la parola
Il Presidente della Repubblica
Onorevole Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio onorevoli rappresentanti del Parlamento
Autorità
Caro Enzo Bettiza signore e signori
Ringrazio voi tutti per avere accolto anche quest'anno vi invito a celebrare qui
Insieme il Giorno del ricordo
Rinnovando un sentimento di un clima
Di autentica vicinanza e solidarietà
Tra le istituzioni della democrazia repubblicana
Ed è in rappresentanza dei familiari delle vittime di orribili stragi come quelle compiute nelle foibe insieme con le rappresentanze delle popolazioni italiane costrette all'esodo dalle terre istriani fiumani e dal maltempo
Il mio primo intervento del dieci febbraio
Nel due mila e sette quello di oggi è
Già il nostro quinto incontro
Vuole porre fine a ogni avessi Edward congiura del silenzio a ogni forma di rimozione
Tipo matita e di ingiustificabile dimenticanza rispetto a così tragiche esperienze
è importante che quella nostra scelta per legge dello Stato e per iniziativa istituzionale
Sia stata via via compresa aldilà dei nostri confini che certe reazioni polemiche nei confronti anche di mie parole si siano dissolte
In ciascun paese sia il dovere di coltivare le proprie memorie di non cancellare le tracce delle sofferenze subite va proprio popolo
Si adempie questo dovere anche sul piano storico ed educativo con iniziative come quella del bel libero
Appena consegnato vi
Dal senatore Totta ed ai curatori sul confine
O sulle vicende del confine orientale destinato alle scuole per iniziativa della competente Direzione del Ministero dell'istruzione
L'essenziale in pari tempo non restare ostaggi come ho avuto modo di dire incontrando il presidente turca né in Italia Nisi solo venia né in Croazia degli eventi laceranti del passato
L'essenziale secondo le parole dello stesso Presidente turco non far nascere ancora conflitti dai ricordi
Possiamo finalmente guardare avanti costruire far progredire una prospettiva di feconda collaborazione sulle diverse sponde dell'Adriatico
Ringrazio
Per il suo contributo di riflessione storica e di passione nazionale civile Enzo Bettiza
Nessuno meglio di lui poteva
Grazie alla sua sapienza di scrittore analista della realtà internazionale e grazie alla sua storia personale
Cogliere il significato di un incontro di Trieste dello scorso luglio e della visita di Stato a Roma meno di un mese fa
Del Presidente sloveno la prima che abbia avuto luogo dopo il riconoscimento dell'indipendenza di quel Paese amico
Con lui abbiamo guardato insieme al passato travagliato delle nostre genti alle pagine oscure della nostra storia alle tragedie umane che oggi onoriamo e ricordiamo
E nello stesso tempo abbiamo guardato al ben diverso presente che ci accomuna
Come classi dirigenti e comunità democratiche in una Trieste in un'isteria in una Dalmazia aperte I italiani assumo venni approvati
Come partner nella NATO e nell'Unione europea che presto ci auguriamo accoglierà anche Zagabria
E questo nuovo orizzonte che vedevo a Trieste
Attraversando le strade
Di cui la straordinaria e amata città insieme con Moro riflettersi nell'atteggiamento di colleghi tutte io sì politici rappresentanti vorrei sottolinearlo di una generazione
Nata negli anni Cinquanta che non ha vissuto i decenni del fascismo dei nazionalismi e di una guerra distruggi Trichet
Ladri atteso dopo aver sofferto a lungo lacerazioni e conflitti viene oggi trasformato dalla prospettiva euroatlantica
Le nuove generazioni slovene e croate italiane si riconoscono in una comune appartenenza europea
Che arricchisce le rispettive identità nazionali
La presenza di minoranze nazionali nei nostri tre paesi rievoca vincoli storici e culturali che si sono dono attraverso secoli di civiltà e costituisce una ricchezza
Comune di cui fare tesoro
Il quadro di fondo e dunque una nuova comunità di valori tra i tre Paesi siamo ormai lo stiamo per diventare tutti i cittadini europei
Possiamo guardare al passato come sono riusciti a fare tanti altri Stati
Dell'Unione europea dell'Alleanza atlantica dopo essersi combattuti aspramente e con devastazioni profonde reciproche in un passato non lontano
Il sacrificio delle generazioni che ci precedono non è stato versato invano se oggi possiamo insieme costruire
Un avvenire migliore per i nostri popoli e per l'Europa
Vorrei concludere esprimendo il mio apprezzamento per la sintonia col Governo testimoniata anche mi scuso
Per l'omissione dalla presenza del Ministro la Russa
Sintonia col quale si è espressa nello schietto intervento del sottosegretario letta che presiede consenso di viva partecipazione alla significativa cerimonia della consegna di medaglie e diplomi e mi piace conclude anche facendo miei gli accenti di fiducia nel futuro che hanno coronato il discorso dell'amico Bettiza pure impegnato a non cancellare lo abbiamo sentito nulla nel richiamare il terribile passato vissuto negli anni Quaranta del secolo scorso
Fiducia in particolare nel significato che può assumere egli ha detto e cito la costruzione di un Comune Parco della Pace da Caporetto Arduino
Lungo quella striscia di terra europea
Insanguinata dalla Prima guerra mondiale che vide morire un milione di euro pay sarebbe un modo visibile condivido di restituì di restituire alla nostra memoria affinché il male non si ripeta più il ricordo di tutti gli innocenti caduti o assassinati
Fra le pietraia del Carso nelle trincee del quindici diciotto e nelle foibe del mille novecentoquarantacinque
Ecco cari amici ritroviamoci tutti in queste parole progetti lungimiranti
E insieme richiamiamo scialle eredità del Risorgimento ed il concorso di tanti patrioti delle terre adriatiche
Facciamo nello spirito di serene e riflessiva e celebrazioni del centocinquantenario dell'Unità d'Italia
Guardando avanti continueremo
A condividere il dolore di famiglie colpite ed è subito come avevo poste io ad onorare sempre il sacrificio di quanti caddero senza colpe per nostro e violenza grazie
A inizio era il concerto dell'Orchestra i Cameristi triestini diretto dal maestro Fabio non sanno