Inaugurazione della Mostra "Cesare Beccaria - La civiltà dei diritti"

Buongiorno autorità signore signori
Desidero iniziare questo incontro con le parole di un illustre pensatori lo ministra Pietro Verri
Il trustee le storture e le atrocità furono o tolte affatto o diminuite in tutte le procedure criminali e questa è l'opera di un libro solo
Fine della citazione il libro è ovviamente
Il famosissimo dei delitti e delle pene che rappresenta uno dei più alti contributi al progresso della civiltà giuridica moderno
E anche l'Italia di oggi
Deve ricordare con orgoglio quella feconda stagione della nostra cultura sforzandosi di bando di Zar nell'eredità morale e spirituale
Sia attraverso la promozione in sede nazionale e internazionale del principio della dignità della persona sia attraverso importanti momenti di rievocazione storica
Ed è con questo spirito che la Camera dei deputati e davvero onorata di ospitare l'importante mostra dal titolo Cesare Beccaria l'acidità dei diritti
Mostra che presenta documenti di rilevante valore storico e culturale sull'opera del grande illuminista
E
Documenti mai finora esposte in una rassegna pubblica
Questo prezioso materiale proviene dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana ed è la ragione per la quale ringrazio il prefetto di questa storia che stesse istituzione monsignor Franco Buzzi per la sensibilità e la disponibilità dimostrata
Saluto con altrettanta cordialità
Di illustri oratori l'onorevole Pietro Folena presidente dell'associazione metamorfosi che valorizza il patrimonio artistico e storico della Biblioteca Ambrosiana
Il professor Giovanni Francione filosofo dell'Università di Pavia e direttore televisione nazionale delle opere di Beccaria
Nel programma era inizialmente prevista anche l'intervento di Vladimiro Zagrebelsky Magistrate giurista che dal due mila uno al due mila dieci fu giudice della Corte europea dei diritti dell'uomo
L'influenza non gli consente di essere oggi tra noi il dottor Zagrebelsky si ha però inviato il testo del suo intervento che per la gente mentre lettura Giovanni Tamburino Presidente del Tribunale di sorveglianza di Roma e ringrazio il dottor Tamburrino per la disponibilità
Di evocare la figura nell'opera di Beccaria bollire risalire alle origini storiche di una nobile vocazione dell'Italia quella che conduce le istituzioni la società civile del nostro Paese
Ad essere all'avanguardia nella campagna internazionale contro la pena di morte contro le discriminazioni le ingiuste detenzioni le strutture
Ancora perpetrate in molte parti della terra
Dei delitti delle pene com'è noto
Produsse già qualche anno dopo la sua pubblicazione un evento politico che il nostro Paese ricorda tuttora con legittimo orgoglio
Il primo Stato nel mondo ad abolire la pena capitale fu infatti lo Stato italiano Granducato di Toscana nel mille settecentottantasei
Il granduca Pietro leopoldo aveva tratto ispirazione dall'idea di dalle teorie del Beccaria
La straordinaria immediata circolazione in Europa per litro
Contribuì in modo rilevante a far sì che tanti altri sovrani eliminati avviassero un processo di rinnovamento della giustizia del sistema penale nel senso della umanizzazione ed era frazionali TA
Va ricordato che ancora alla fine del diciottesimo secolo gli stati del continente praticavano la tortura la mutilazione ed altre crudeltà che mortificano la persona
La mostra documenti in modo ampio approfondito il grande influsso esercitato dall'insigne pensatori italiano sulla cultura e sui governanti dell'Europa del Settecento
L'eredità ideale di Beccaria non cessa comunque di essere vitale feconda anche nell'Italia e nell'Europa di oggi
In tal senso e doveroso ricordare che il nostro Paese ha ottenuto un lusinghiero risultato con la moratoria universale delle esecuzioni capitali approvata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel dicembre due mila sette
Quella storica dichiarazione giunse anche grazie ad una decisa iniziativa delle istituzioni italiane ed ha una vasta campagna internazionale promossa con convinzione da tutte le forze politiche sociali del nostro Paese
Approvando la moratoria l'organismo più rappresentativo delle Nazioni Unite anche indicato la prospettiva per la completa abolizione della pena capitale sottolineando espressamente
Che ricorso allo strumento della pena di morte Mina in radice la dignità umana
Questo ed altri incoraggianti risultati devono essere da sprone per accrescere l'opera di sensibilizzazione verso quei Paesi che ancora prevedono e applicano la pena capitale
Il numero complessivo delle esecuzioni rimane drammaticamente alto e dobbiamo purtroppo consenso di realismo riconoscere che la battaglia per estendere in tutto il mondo il divieto al ricorso della pena di morte sarà una battaglia ancora lunga impegnativo
Ma l'Italia deve continuare a sostenerla con determinazione nella consapevolezza che non c'è impresa più nobile che costruire un mondo in cui siano ovunque banditi istituti che mortificano la dignità della persona
Tornando al Beccaria
Il fatto di aver condotto la cultura dell'illuminismo ad applicare i grandi principi della ragione l'emancipazione dell'uomo al sistema della giustizia e delle pene rappresenta un merito storico incontestabile
Il varco spirituale e culturale aperto nella società del Settecento da
I delitti e delle pene
Avviato un imponente processo storico politico contribuendo a diffondere quella civiltà dei diritti
Che è il fondamento della cultura e della politica per l'Europa odierna in tal senso è importante ribadire che la particolare attenzione per la nostra società per i principi della dignità della persona e per l'umanità nel sistema penale non recepisce solo l'eredità del comunismo giuridico ma trae anche alimento antico e profondo dalla cultura cristiana
Dobbiamo comunque scorgere la modernità e l'attualità di precari
Anche in altri elementi ad esempio nell'idea che la giustizia è virgolette parole sue un'istituzione per garantire l'efficienza di uno Stato fondato sull'impervio della legge
Il grande giurista attribuiva centralità accanto all'umanità congruità anche la certezza della pena
Ciò significa che un moderno sistema penale giudiziarie penitenziale raggiunge il suo scopo fondamentale di assicurare la giustizia e tutelare l'asset Resta dei cittadini quando vengono contemporaneamente garantite la effettività della pena e l'efficacia e rieducazione del condannato
E qui
Dobbiamo purtroppo rilevare le difficoltà incontrate dal nostro Paese nell'attuare questi due fondamentali principi
Dove l'odierna realtà italiana stride in modo particolare con i principi sostenuti da Beccaria e a mio modo di vedere nella condizione carceraria
I mali del settore denunciati in primo luogo dai rappresentanti dell'amministrazione penitenziaria sono principalmente il sovraffollamento è la vetustà degli edifici
Rocco la coabitazione forzata di numerose persone in ambienti spesso degradati non può certo favorire quel processo di recupero dei detenuti alla vita civile
Inadempimento di quella istanza di educativa fissata dalla Costituzione all'articolo ventisette
Appartenere alla patria di Beccaria ci deve quindi spingere a non perdere mai la consapevolezza che il livello di civiltà di un Paese si misura
Anche dalla sua capacità di recuperare alla vita sociale chi commettendo un reato ha violato le regole fondamentali nella convivenza civile
Un elemento che desidero in conclusione sottolineare
E che la rievocazione di Beccaria dalla stagione intellettuale del caffè
Acquista un ulteriore importante significato nel centocinquantesimo dell'unità nazionale ancorché quell'esperienza preceda di quasi un secolo la nascita dello Stato unitario
Ebbene infatti ricordare che fu proprio la stagione dell'illuminismo italiano a creare le premesse culturali ideali per la diffusione della coscienza nazionale e per l'avvio del Movimento risorgimentale
Una continuità
Che nel caso di Beccaria e anche familiare poiché il grande illuminista era il nonno materno di Alessandro Manzoni sommo interprete della letteratura del Risorgimento
In conclusione il patrimonio etico e culturale che viene dall'Illuminismo giuridico deve impegnare il nostro Paese a continua anche oggi con determinazione e convinzione la sua azione di sostegno dei diritti umani e di promozione della dignità della persona
Perché attorno a questi principi che si può edificare quel mondo nuovo più giuste e più umano che uomini come Beccaria settore indicare oltre due secoli fa come uno degli ideali più alti delle civiltà rotte grazie
Allora
Consigliere Busato riprenderà la parola
Prego azionista qua venga qua me tocca oggi
Wenders abituata a parlare
Grazie
Sono qui presente per
Esprimere gratitudine a questa occasione che ci è stata fornita dalla Camera dei deputati dal suo Presidente
Che si rende effettivamente l'occasione di offrire al pubblico
Questa visione
Di un patrimonio enorme conservato nella nostra biblioteca ambrosiana la Veneranda Biblioteca Ambrosiana che al tempo stesso una biblioteca una pinacoteca e un'accademia che si compone di sette classi di ricerca
Ecco Beccaria entrato nella nostra
Biblioteca grazie alle relazioni che l'allora prefetto Achille Ratti poi diventato Papa Pio undicesimo
Ebbe con la nobiltà milanese del tempo in particolare con donna Rachele villa Pernice
E quindi questo ma l'ho scritto il più fondamentale il tesoro il vero tesoro di questa mostra il manoscritto tormentati Simo di cui dirà poi il professore perché ne ha fatto l'edizione critica
Che e entrato nella nostra biblioteca insieme con le quelle traduzioni le prime traduzioni nelle principali lingue europee
Raccolte gelosamente dal figlio Giulio di Cesare Beccaria figlio delle seconde nozze
Che appunto volle conservare il patrimonio intatto e patrimonio che alla fine attraverso Angelo villa Pernice grande cultore delle scienze amministrative
E commendatore di Milano attraverso la sua vedo fare giunsero nella nostra biblioteca
Vi chiederete ma come mai appunto questi testi sono nella nostra raccolta
Il libro del Beccaria incontro opposizioni da tante parti
Perché sembrava che appunto
Lì il suo richiamo alla libertà dell'uomo questo principio della libertà del singolo dell'individuo
Venisse a confliggere con un orientamento piuttosto dispotico
Nel
Appunto nell'organizzazione della vita politica del tempo ma anche
Con dell'assolutismo di tipo anche religioso insomma
Bene
Incontro opposizioni sia da parte della Chiesa della Chiesa di Roma
Ma anche da parte di diversi Parlamenti europei gli stessi francesi che sono poi dopo i campioni dell'analisi tecnici e terra
In realtà fecero molta fatica come Parlamento ad accogliere queste indicazioni che venivano
Dai delitti e delle pene di Cesare Beccaria
Però è importante sapere che appunto ancora una volta e quella stessa chiesa che poi conserva all'interno delle sue raccolte
Tutto questo patrimonio con il quale ha poi dovuto fare i conti perché e vero che questi principi dei diritti umani trovano nell'illuminismo la loro possibilità di uscita in pubblico
E quindi in un atteggiamento di conflittualità da parte dell'illuminismo nei confronti di un pensiero Ancien Régime possiamo dire
Mai d'altra parte è altrettanto vero che questi principi legati alla persona trovano il loro fondamento nella stessa rivelazione biblica
E qui è un grande atto di umiltà che noi tutti come cristiani come Chiesa dobbiamo sempre compiere nel tempo
Riconoscendo la verità di quanto il Signore ci ha detto che cioè
Lo spirito che io vi manderò di introdurrà gradualmente alla comprensione di tutta la verità
E sono e così i famosi segni dei tempi segni dei tempi e sono situazioni attraverso le quali lo spirito parla e parla anche la sua chiesa non è che parli soltanto all'interno della Chiesa ma parla dappertutto
San Tommaso stesso arrivava a dire che
Ogni verità
Dovunque si trovi
Proceda dallo Spirito Santo
Accogliere questo arrendersi partecipi della ricerca degli uomini
Fare spazio a questo approfondimento della verità che nasce anche dappertutto dal basso
Significa essere docili alla voce dello spirito sempre in ogni tempo il Vangelo il
Concilio Vaticano II è stato un esempio in fondo da da questo punto di vista
Ma voglio dire la pagina biblica che meglio di ogni altra dà fondamento a questo diritto della persona di mantenere la propria vita la si trova nel quarto capitolo della genesi laddove si tratta di Caino
Carino uccide il fratello Adele
E la punizione da parte di Dio è un essere estromesso dalla campagna intesa come la terra coltivata a dama Adama corrisposti è il corrispettivo di Adam
A danno e l'uomo Adamo
Nome di un individuo particolare
Ma anche nome collettivo è lungo l'uomo l'umanità l'umanità che corrisponde alla dama che corrisponde alla terra da lavorare per cui si dà ma una relazione stretta essenziale tra l'uomo e il mondo all'interno del quale vive coltivando quindi lavorando lo trasformando con il proprio lavoro
C'hai no viene escluso da questa terra coltivata e quindi si dice io me ne andrò Ramin due fuggiasco e ognuno che mi incontrerà potrà uccidermi
Ed è qui che si dà l'intervento di Dio che interviene a dire no Caino dovrà essere protetto e si dice nella Sacra scrittura che
Dio impose un segno su Caino una specie di tatuaggio possiamo pensare a qualcosa del genere affinché chilo incontrasse lo rispettasse
L'uomo fallito
Perché l'uomo
Che commette un crimine di questo tipo ci del suo fratello è un uomo che fallisce dal punto di vista della sua dignità umana
Trova ancora un riparo un difensore indio che lo accoglie su questo fondamento ebraico cristiano si fonda anche il diritto così che può essere riconosciuto con ragionamenti filosofici
Di pura e semplice razionalità come portante e impegnativo valido in ogni tempo in ogni luogo per noi ma ecco su questo fondamento biblico abbiamo trovato la forza in energia
Di riconoscere e di proporre all'intero mondo quei principi che hanno
Il loro punto di forza in ogni singola persona umana che va rispettata
Religiosamente parlando perché Dio spesso continua a credere anche in chi fallisce
Grazie
Grazie vogliamo salvo senza
Onorevole Pietro Folena coordinatore metamorfosi prego
Sale anche nel mondo di oggi
Come fu nel quarantaquattro e quarantacinque del profondo delle conoscenze
La domanda spasimante che sempre risorge di fronte alla inutilità del dolore cioè perché
Hannah Arendt scritto che quando l'impossibile è stato reso possibile è diventato il male assoluto
In punibile imperdonabile
Il cuore del Novecento tra le dittature nazifasciste il totalitarismo totalitarismo comunista e sovietico
Ha consegnato all'umanità una tragedia infinita che forse avrebbe fatto
Spaventare forse avrebbe annichilito anche i grandi padri dell'illuminismo e della libertà
Vorrei partire da qui perché credo che dedicando Cesare Beccaria troppo trascurato nella sua patria ancora oggi questo evento fuori da ogni retorica celebrativa
Anche noi dobbiamo porci due domande politiche due perché
Perché nel due mila undici va letta Presidente Fini
Nell'epoca in cui la
Comunicazione interamente il digitale ha reso la comunicazione così veloce la conoscenza tanto prossima
E quindi
Ha reso più facile la battaglia per contrastare l'ignoranza perché la pena di morte la tortura la pulizia etnica lo stupro
Delle donne la violenza sui bambini barbarie contro cui contro alcune delle quali il trattato e dei diritti delle pene ascritta duecentocinquanta anni fa parole costante emozionanti perché rimangono sistemi così diffusi
E ancora perché questa è la seconda domanda la giovane Nazione italiana l'Italia unita
Che dopo l'unica vera rivoluzione politica ne parla Lucio Villari
La sua
Bellissimo libero sul Risorgimento
Bella e perduta che ha conosciuto il nostro Paese Risorgimento l'Italia giovane abolisce nel mille ottocentonovantanove grazie a Giuseppe Zanardelli alla sua battaglia personale la pena di morte
Centocinquanta anni dopo tuttavia appare inquieta incerta e perché ancora oggi il principio di legalità che Beccaria ci insegna è la
Prima condizione della libertà
Scrive Beccaria con leggi arbitrarie non stabilite da un codice che giri fra le mani di tutti i cittadini
Non c'è libertà
Perché sembra vacillare il principio di legalità
Queste domande a cui non ho nessuna pretesa di dare delle risposte bastano a dirci dell'assoluta attualità del pensiero di Beccaria
Tre
Capi salti la critica della pena di morte con motivazioni utilitaristica ma realtà immorale
Ne parlava
Anche don Franco Buzzi ora quale può essere il diritto scrive Beccaria che si attribuiscono gli uomini di trucidati loro simili
Secondo il rifiuto della tortura
Che la tortura era un sistema di procedura penale fino a quel punto la ricerca della verità attraverso il supplizio indagati zio Veritatis per tormento che riduce la persona cosa
E infine
La sede nella dolcezza e nella certezza delle pene scrive Beccaria uno dei più grandi freni dei delitti non è la crudeltà delle pene ma lì infatti mi infallibilità DS
Rappresentano
Questi tre punti dei capisaldi ancora oggi insuperabili e sfide ancora largamente aperti
Ugo Foscolo scriveva
Quarant'anni dopo sessanta anni dopo il Trattato io diedi la pubblicazione del Trattato nel mille ottocentoventiquattro
Che se il popolo cominciava finalmente a distinguere fra peccati che si devono rimettere al giudizio di Dio e i delitti che fanno responsabile il reo davanti alle leggi umane solo il Beccaria nel merito c'era un pone esagerazione
Ma è lo stesso Beccaria che riconosce il debito grandissimo che ha nei confronti di Machiavelli di Galileo Galilei Di Pietro Giannone
E che poi scrivendo amore lei l'autore
Della traduzione commentata da Voltaire che andò in giro in Europa e di qui di cui qui vedremo fra poco
Le prime preziosissime edizioni in tutti i Paesi
Europei
Scrivere il suo debito verso dalla un vero e di terrore il preziosi Buffo Human lumi scrive Beccaria che non si possono pronunciare senza essere emozionati e poi verso le lettere persiane di Montesquieu
Foscolo parlava di un'altra Italia già previsto oggi mentale in cui si sta formando una giovane generazione di patriottico
Per Francia o ne dirà di Beccaria filosofo
Diciamo ci parlerà del testo ciò chi a mio avviso rende così attuale il trattato
è la sua forza morale
è il sentimento di ripulsa che nasce dal cuore per i soprusi pericoli veri per le ipocrisie è l'empatia verso chi ingiustamente soffre
è in una parola quale la capacità di indignarsi mi viene in mente per la mia cultura con la frase del giovane Gramsci odio gli indifferenti di rifiuto dell'indifferenza
Il diritto affonda le sue radici nel cuore Beccaria scrive consultiamo il cuore umano immesso troveremo i principi fondamentali del vero diritto
è questo altruismo come ha scritto Piero Calamandrei in un testo fondamentale prefazione dedizione lo ammonisce tenera centoquarantaquattro quarantacinque
è questo altruismo questo vedere riflessa nella libertà di di ogni uomo la propria libertà su cui Foscolo e poi Mazzini e poi gli uomini del Risorgimento alimenteranno la cultura altrui Istica del Risorgimento
La polemica scrive calano andrei non è contro il boia
è contro i giuristi ai rigidi
L'ENIT ma di quei dottori che si compiaceva hanno dissertare in bella Tino sui modi più efficace per dosare i tormenti sul corpo degli inquisiti
Ma allora Ozon FUA
Ma lei detti gli uomini freddi esclama more lei nella sua introduzione alla dizione francese in questo senso il trattato per sessantaquattro in un'epoca di sconvolgimenti precede accompagna le due grandi dichiarazioni che inizia non era contemporanea
Quattro luglio nel settantasei la dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d'America il ventisei agosto le mila trecentottantanove la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino
Fondamento erogazione francese
E qui permettetemi di dirlo qui sento un po'un paradosso italiano
Perché il Trattato di Beccaria precede in alcuni casi ispira ed è perfino più avanti rispetto a queste dichiarazioni si pensi alla pena di morte
Ripristinate usata massicciamente nel terrore per la Francia rivoluzionaria ancora in vigore oggi negli Stati Uniti d'America
Tuttavia non è l'opera di una nazione non è l'opera violazione nascente ma è l'opera di un uomo schivo e fragile che funge da Parigi che rifugge da una diretta assunzione di responsabilità politica
Se posso permettermi ricitare Gianfranco Folena
Un bellissimo saggio su Beccaria né sulla lingua di Beccaria invecchia via
C'è la coscienza nazionale di un uomo del secondo settecento
Per il quale la patria areale è il dominio è quell'Austria
Austriaca diciamo la patria ideale ancora soltanto un più largo orizzonte lingue di cultura è priva di un reale contenuto economico sociale e politico che poi dovrà essere
Portato dal Risorgimento
Ma lo stesso Risorgimento insomma questo fa parte del paradosso italiano non si fonda su una carta condivisa centro sotto Albertino
è un grande
Avanzamento rispetto a prima ma bisognerà attendere cento anni la costituzione del quarantotto ha scritto Giuseppe Armani
Che la linea di India Marche azione tra reazione progresso farò pressione libertà nella nostra storia nazionale
Si riassume nell'idea di Beccaria secondo cui non vi è libertà ogni qual volta le leggi permettono che in alcuni eventi l'uomo cessi di esser persona e diventi cosa
Carlo Cattaneo nel mille ottocentosessanta affermava che la conservazione e l'abolizione della pena capitale era il banco di prova delle nuove istituzioni
Al contrario nel mille novecentoventisei le leggi eccezionali del fascismo la reintroduzione però a sostegno del regime e col Codice Rocco nel trenta l'aria colsero
Diciamo riprendendo anche le critiche che Ugo Spirito aveva fatto a Beccaria nel Codice penale
Ancora Calamandrei nella seconda edizione del Trattato due anni dopoguerra e cinquanta all'approvazione la Costituzione repubblicana
Scrive che nel testo della nostra Costituzione l'accento di Beccaria riconoscibilissimo nell'articolo venticinque che è ricorsa che il principio di legalità
Nell'articolo tredici che sottrae l'arbitro la cattura la carcerazione preventiva
Nell'articolo ventisette che ristabilisce la presunzione di innocenza
Ma soprattutto nel quarto comma dell'articolo tredici che punisce ogni violenza fisica morale sulle persone comunque sottoposte a restrizione di libertà nell'ultimo comma dell'articolo ventisette che abolisce la pena di morte
E soprattutto nel terzo comma del ventisette che dice che le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato
Ci sono voluti più di quarant'anni dopo la costituzione per liberarsi del rito inquisitorio e darsi sulla carta un codice di procedura più giusto
Ma la realtà concreta ci dice come permangano ancora antichi vizi contro cui Beccaria polemizzato fa
La fra costanza dei più potenti l'incapacità distinguere fra reato è peccato uno scarto RIS uno scarso rispetto del principio di legalità pulsioni inquisitori di giustizia sommaria fine processi televisivi
Una concezione della giustizia debole con i forti e forte con i deboli di cui a mio avviso alcune legislazioni per esempio una parte di quella sull'immigrazione sono testimonianza
Nell'esecuzione Pina penale nel carcere Presidente Fini ne ha parlato in particolare siamo ben lontani da quel sistema di pene dolci e certe di cui Beccaria ha scritto
Si tratta di promuovere ne parla un grande filosofo francese Paul ricca ero in amore giustizia l'incorporazione tenace via via di un grado supplementare di compassione i di generosità in tutti i nostri codici a partire da quello penale
Tuttavia e concludo ne dobbiamo essere orgogliosi come italiani di essere eredi del primo stato al mondo che abolì la pena di morte il Granducato di Toscana nel mille settecentottantasei
Dobbiamo essere orgogliosi ne ha parlato Fini di aver promosso con consenso bypartisan unanime la moratoria della pena della pena capitale votata dall'ONU nel due mila sette anche se ancora purtroppo assolutamente disattesa
La sfida universale dei diritti umani appare una la più ardua dopo l'undici settembre la strada del conflitto militare come dimostrano le pagine nere di o di Abu Ghraib e di Guantanamo non la certo favorita
E quarantotto dopo la Shoah e i Lager la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo sembrava aver acceso una speranza ma sono mancati gli strumenti concreti per realizzarla
Il bipolarismo mondiale il confronto fra i blocchi non ha permesso per un lungo periodo fino al mille novecentottantanove di affrontare con la sfida
Un anno prima dell'ottantanove Mikhail Gorbaciov offro propone di trasformare la dittatura sovietica non senza ingenuità
Cito in uno stato di diritto che garantisca la massima protezione dei diritti e delle libertà dell'individuo la strada in questo senso si è dimostrata lunga e non ancora conclusa
Dalla stessa Russia di oggi
Nel due mila otto il Trattato viene pubblicato in arabo
Lo troverete qui nella mostra anche col contributo italiano a Beirut di una stagione di risveglio libertarie democratico che oggi investe le grandi nazioni di lingua araba
Oggi questa vocazione universale e umanitaria potrebbe essere per il nostro Paese una grandissima opportunità internazionale
La sua azione metamorfosi che valorizza i giacimenti culturali che ha proposto a Presidente della Camera
Grazie alla disponibilità della Veneranda Biblioteca Ambrosiana questa esposizione è lieta grazie alla sensibilità della cava dei deputati di aver così offerto un contributo alla riflessione sul bordo e cari a me piace immaginare un'epoca in cui impegnarsi
Contro le colonne infami per citare la splendida opera del nipote di Beccaria Alessandro Manzoni possa essere per tutti di ogni parte politica a prescindere dalle idee politiche di sinistra di destra di centro
E soprattutto per le giovani generazioni impegnarsi contro tutte le colonne infami possa essere una ragione di vita grazie
Grazie a Pietro Folena professor Giovanni Franzoni prego
Signor Presidente della Camera autorità e gentili ospiti
Nella mostra che verrà inaugurata fra poco
Avremo modo di vedere il manoscritto autografo del dei diritti e delle pene punto di partenza della storia di uno dei libri italiani più noti e più letti al mondo
Vale la pena quindi di ripercorre nelle tappe
Il giovane Cesare Beccaria venticinque anni giovane colto e geniale quanto pigro e timoroso cominciare lavorazione della sua opera nel marzo mille settecentosessantatré
La finisce nel gennaio del mille settecentosessantaquattro consegnando a Pietro Verri il leader indiscusso degli illuministi milanesi colui che gli ha suggerito il tema è che lo ha spronato liquidato nel lavoro
Quattro fascicoli di fogli con diverse carte inserite per un totale di centoquarantatré pagine fitte di cancellature di aggiunte intervenni Ali e di segnali di rinvio
Vero e si fa carico di trascrivere in bella copia
E il risultato è un secondo ma hanno scritto oggi custodito presso la Fondazione Raffaele Mattioli di Milano
Al di là del disordine formale il manoscritto di Beccaria costituisce un'organica prima redazione dell'opera
Ha un'introduzione alla quale fanno seguito un primo capitolo su che sia fondato il diritto del sovrano di punire i delitti un secondo sulla proporzione fra le pene i delitti
E vi sono poi chiaramente delimitati ma non numerati né intitolati un terzo e un quarto capitolo sull'influenza delle pene sugli animi umani e sulla maniera di prevenire i delitti
E tuttavia dal momento della conclusione del suo lavoro e per circa due mesi Beccaria sembra disinteressarsi della suo operato
E non esiste Pietro Verri nella trascrizione neanche quando occorre vede spiegargli una parola poco chiara ho indicato il punto di inserzione di una Giunta
Per un complesso rapporto di dipendenza psicologica e di timore nei confronti dell'amico maestro più anziano di dieci anni già autore fermato
De Caria delega Verri esperto di cosa si possa e specialmente di cosa non si debba scrivere in un libro se non si vuole incorre mi fornite la censura di delega appunto una funzione che non è solo quella del copista
Ma anche quella del revisore con piena libertà di intervento
Togli aggiungi correggi liberamente mi farai un gran servizio e piacere iscrive in una lettera e PRI lo fa
Ma è bene chiarirlo subito lo fa senza intaccare i fondamenti concettuali dell'opera
Le idee che daranno celebri tal dei diritti e delle pene l'esigenza di un Codice di leggi chiare e precise davanti alla quale tutti i cittadini siano uguali senza privilegi le distinzioni
La richiesta di punizioni che siano il più possibile i miti e proporzionate i crimini la ferma ripulsa della tortura e giudiziaria
Il rifiuto senza eccezione alcuna della pena di morte dichiarata non giustamente Gitti ma non necessari in uno stato di diritto e comunque inutile anche come deterrente
Bene tutto ciò e già nel manoscritto autografo di Beccaria e viene ripreso nella copia di Verri
Ma il vero i copista però finisce inevitabilmente per compiere i numerosi stravolgimenti volontario
Involontari come ad esempio quando intende una parola per un'altra oppure quando di fronte a pagine particolarmente tormentate si trova costretto a congetturale a procedere cercando un senso
La gran parte dei cambiamenti che il Verri apporta al manoscritto di Beccaria sono però interventi volontari
In particolare vi sono intere proposizione dell'originale una quarantina circa che egli semplicemente omette nel secondo me hanno scritto
Altre parti vengono sostituite con brani che sostengono idee differenti rivelando una diversa sensibilità ideologica fra Verri e Beccaria
Ad esempio in primo luogo vero il rifiuta in quattro passaggi dell'opera
A vantaggio di una concezione elitaria
Che vede né i filosofi gli esclusivi depositari della ragione rifiuta quella sorta di illuminismo per tutti che Beqari aveva propugnato nella sua prima redazione e che aveva ben sintetizzato in questo promemoria marginale
I lumi ristretti in pochi fanno male in molti no
In secondo luogo le rispondo cliché stempera alcune proposizioni in cui Beccaria proclama spesso in forma un po'troppo rigida
La necessità di un'applicazione letterale della legge come antidoto alle perniciosi interpretazioni da parte di magistrati
E infine Verri correggere moderata per ragioni di prudente autocensura
Affermazioni che non ha prima redazione di Beccaria sono troppo radicali incaute disinvolte in tema di religione intolleranza religiosa o in tema di morale
Ci sono poi cinquantaquattro passi di una certa estensione che sono assenti nel manoscritto di Beccaria e compaiono per la prima volta nella copie di vero
Noi non possiamo escludere che almeno per parti di essi vi siano state a monte delle minute di autore ora perdute
E che veri ha potuto certamente elaborarle ma non ha dovuto concepirla ex novo proprio perché appunto già abbozzate perlomeno da Beccaria
Ma alcuni di questi brani di ampiezza maggiore hanno altissime probabilità per il loro contenuto di essere del tutto estranea la pena di Beccaria
Ci riferiamo in particolare al passo conclusivo del paragrafo sulla pena di morte dove vi è un'esaltazione del dispotismo illuminato e una forte critica dei corpi intermedi dello Stato che sono temi particolarmente cari a Pietro versi
Alla fine di febbraio mille settecentosessantaquattro con il completamento della bella copia eseguita da Verri il dei diritti e delle pene ha cambiato fisionomia
Non più quattro capitoli ma trentanove paragrafi Brady titolati immagini
E se i primi sei paragrafi del manoscritto di Verri corrispondono sostanzialmente nella successione degli argomenti all'andamento del primo capitolo di Beccaria il secondo il quarto capitolo di Beccaria non vengono rispettati perché sottoposti ad alcuni cambiamenti
Ma in particolare il terzo capitolo subisce una radicale ristrutturazione articolandosi nel mare scritto di Larry in ventuno paragrafi posti in una sequenza del tutto differente
E sarà sostanzialmente questo del manoscritto Verri l'assetto testuale su cui verrà preparata la prima edizione stampato nel giugno mille settecentosessantaquattro
Il risultato di fondo dell'operazione condotto da Verri e un netto mutamento dell'impostazione che della struttura del dei delitti delle pene
Beccaria non aveva inteso comporre un trattato con un ordine del discorso obbligato dalla disciplina stessa prese in esame
Bensì un pamphlet filosofico
Che senza preoccupazioni di ordine di rigore toccasse sì temi di diritto penale
Ma solo in quanto essi consentivano di mettere in luce altrettanti problemi ostacoli nel cammino dell'umanità verso la felicità il benessere la giustizia
I suoi interlocutori erano il pubblico e non i giuristi
Proprio con la più razionali e ristrutturazione avviata nel manoscritto Verri resa esplicita una prima edizione decolla la progressiva trasformazione del libretto morali in Trattato giuridico
Che proseguirà poi con l'introduzione nelle due successive edizioni curate da Beccaria Verri
Denominate terza edizione quinta edizione mille settecentosessantacinque mila seicentosessantasei di paragrafi dedicati ad argomenti
Che in un testo che tocca materie giuridiche non possono trattare anche se il testo e come abbiamo detto privo di un vero e proprio impianto tra statistico
L'intero iter e lavorativo che va dal manoscritto di Verri alla quinta edizione del mille seicentosessantasei l'ultima d'autore costituisce dunque una seconda redazione in movimento scandita da successivi stadi di sviluppo del testo
La prima edizione la terza edizione la quinta edizione non presentano infatti mutamenti strutturali rispetto alla seconda redazione manoscritta e se ne differenziano per la Giunta o la sostituzione di brani
Più precisamente la terza edizione a quattro paragrafi nuovi indizi forme di giudizi pene dei nobili attentati complici impunità interrogazioni suggestive deposizioni
E inoltre dodici brani aggiunti nessuna testimonianza l'hanno scritta è sopravvissuta di questo gruppo di aggiunte ma con ogni probabilità le pagine di Beccaria passarono anche questa volta attraverso il filtro di vero
La quinta edizione a sua volta presenta tre sezioni nuove un preambolo intitolato a chi legge che con tutta probabilità scritto da Pietro Verri e due paragrafi del fisco e delle grazie
Non che tredici brani aggiunti e nove sostitutivi di porzioni già presenti nella precedente edizione
Ci è rimasto in questo caso la maggior parte degli autografi di queste aggiunte e il confronto fra essi il testo e stampa consente di sostenere che ancora una volta il lavoro di Beccaria è stato revisionato da Pietro vero
Alla fine di dicembre del mille settecentosessantacinque compare a Parigi la prima traduzione francese del dei delitti e delle pene che costituisce di fatto una terza redazione
La prefazione averti elettori che senza alterare il testo il traduttore andremmo ore le ha operato delle trasposizioni di capitoli o di parti di capitoli
Per ristabilire cito l'ordine più naturale del discorso che Beccaria trascinato dall'eloquenza e dalla passione aveva finito per violare
In realtà solo quattro paragrafi vengono lasciate d'amore lei non lo stesso luogo da esse occupato non dizione originale mentre tutti gli altri cambiano posizione per uno sconvolgimento totale
Inoltre ogni singolo paragrafo in qualche misura investito da un logorio di ristrutturazione di sistematizzazione
Che si realizza con tagli interpolazione giustapposizione di paragrafi diversi o di periodi provenienti da paragrafi diversi
More lei dunque affonda senza remore il suo bisturi nel corpo del dei delitti e delle pene e mutilati tra piante struttura a sua discrezione
E lo fa perché determinato da un'idea forte quella di trasformare definitivamente il breve saggio filosofico in un trattato giuridico
L'intendimento del traduttore chiaro fin dal titolo Daloui adottato tre te vede lì e dette in Trattato dei delitti e delle pene
A quello scelto da Beccari e verrei che non imponeva alcun idea alcuno schema di organizzazioni a priori more lei sostituisce un titolo che suggerisce al lettore la convinzione che si tratti di un'opera didattica
In cui il problema dei delitti e delle pene esposto in maniera sistematica
Di fronte al risultato molti contemporanei rimasero sconcertati
Ad esempio Diderot arrivo ad accusare more lei di aver ucciso il libro di Beccaria
Avendo voluto sostituire cito il protocollo del metodo all'entusiasmo delle idee filosofiche colorite fra i menti tumultuose esagerate che Beccaria di aveva profuso
Come reagisce Beccaria
Eh beh Carrie-Anne orgogli tre opere sia stato pubblicato in Francia si affretta a scrivere Murelle
Che l'ordine dato all'opera e più naturale e perciò preferibile rammaricandomi non poterlo adottare nella quinta edizione italiana in quanto ormai quasi del tutto stampata
In apertura della quinta edizione appunto far raggiungere un avviso in cui dichiara che l'auto degli in cui l'autore dichiara che l'ordine fra cioè se è preferibile a quello dell'autore stesso rincresce indurli di non essere stato il tempo di corte conformare Risi in questa edizione
Ci si aspetterebbe dopo queste parole che Beccari abbia proceduto ad una radicale ristrutturazione del testo alla prima occasione e invece e di non curò più alcuna ristampa del suo libro
Vari editori continuano ad adottare nell'edizione uscite negli anni seguenti il testo della quinta del mille settecentosessantasei
Solo nel mille settecentosettantaquattro l'ordine francese fu per la prima volta applicato ad un'edizione italiana del dei diritti e delle pene da un tipografo livornese
Che tuttavia Egidi su iniziativa e senza alcun contatto comandato da parte dell'autore
Da questa edizione del mille settecentosettantaquattro sì di parte la lunga tradizione della vulgata dell'opera sempre ristampata secondo l'ordine francese per quasi due secoli
Finalmente nel mille novecentocinquantotto Franco Venturi grande storico italiano dell'illuminismo
Ripropone per Rinaldi il testo della quinta edizione del sessantasei proprio in quanto è l'ultima per la quale esistano prove esplicite di una partecipazione dell'autore alla revisione del testo
C'è il TAR ineccepibile dal momento che la volontà dell'autore in letteratura
Non può semplicemente essere identificata con una sua dichiarazione esplicita dichiarazione che può essere inadeguato fuorviante o psicologicamente condizionata
Come nel caso di Beccaria nei confronti di andremo delle visto come l'autorevole portavoce dei filosofi francesi
La volontà dell'autore va identificata con ciò che è di effettivamente fa della sua opera
La stessa scelta abbiamo compiuto a nostra volta mille nel mille novecentottantaquattro per l'edizione nazionale delle opere di Beccaria
Dove oltre al testo della quinta edizione accompagnato dalle varianti delle precedenti edizioni in cui l'autore de parte abbiamo pubblicato l'intero testo della prima redazione autografa
Il prezioso manoscritto in cui presero forma le idee di riforma giudiziaria che così profondamente hanno inciso sulla coscienza civile dell'Europa grazie
Grazie al professor Francione
Ora il dottor Tamburrino leggerà il testo dell'intervento che era stato preparato dal professor Zagrebelsky
Dopodiché procederemo alla inaugurazione della mostra
Finora un piacere e l'onore di leggere il testo predisposto dal
Dall'amico Vladimiro Zagrebelsky per questo incontro signor Presidente
Signore e signori vorrei soffermarmi sul tema dell'attualità di Beccaria
Per dire quale mi pare essere il lascito di Beccaria e cosa invece si è dimostrato caduco
La parte che più vitale
E all'epoca rivoluzionario dello scritto di Beccaria e che si può dire abbia fondato il diritto penale moderno e in particolare la scola classica
Riguarda la lotta per l'abolizione della pena di morte dell'umanizzazione delle pene per l'abolizione della tortura come mezzo giudiziario di raccolta della prova
In ciò Beccaria pur trovando interlocutori favorevole né i filosofi dell'enciclopedia e illuministi fu veramente potente innovatore e precursore
Basti pensare che i maestri cui decadi a fa riferimento Montesquieu Russo giustificavano la pena di morte
Lo stesso Beccaria d'altra parte riteneva che nel caso di delitti politici disse edizione essa potesse essere mantenuta
E quanto la sensibilità rispetto alle pene crudeli i tempi erano ancora tali per cui lui stesso e molto chiara
Ente Diderot sulla sua scia in un'ottica strettamente utilitaristica proponevano di sostituire la pena di morte
Con la schiavitù perpetua Po parole di Diderot con una dura e crudele schiavitù
Quando dunque Beccaria insorge contro la pena di morte i tempi erano quelli
Così che non solo coloro che lo attaccarono violentemente ma anche chi era favorevole alle sue tesi impostava la discussione in termini di utilità piuttosto che di ripulsa morale
Ma il messaggio è stato raccolto e l'abolizione sia della pena di morte sia delle pene crudeli sia della tortura e da tempo ormai in Europa un dato acquisito
Così che si è ancora torture crudeltà vengono commesse ciò suscita scandalo e costituisce una violazione del diritto e della coscienza civile nelle società europee
In qualche modo si può allora dire che con riguardo a quei temi ciò che ve cari amici noto è giunto a compimento
In ogni caso a fronte di qualche ricorrente tentativo di giustificare la pena di morte l'uso dello tortura dubito che l'argomento utilitarista sarebbe sufficiente
Quanto alla separazione del delitto dal peccato e quindi alla secolarizzazione del diritto penale
Si potrebbe dire la stessa cosa e affermare che la reciproca autonomia né acquisita se solo si desse nella realtà la condizione della non sovrapposizione
O sostituzione del giudizio penale al giudizio morale
E cioè l'esistenza della società di un vigoroso senso etico e di un efficace reazione sociale alle gravi cadute etiche senza che l'intervento della legge penale
Con la sua forza ma anche con la sua debolezza rimanga l'unico disponibile
Vi è però nel diritto del nostro tempo e nel diritto penale specialmente
Anche quanto la visione di Beccaria si è dimostrata fallace frutto di un'utopia non realizzata e non realizzabile mi riferisco al principio di legalità non in sei
Ma nel suo reale atteggiarsi
Poiché le poche leggi chiare e semplici che il giudice avrebbe dovuto meccanicamente applicare i fatti accertati si sono dimostrate un'utopia e realizzata teche realizzabile
Beccaria poi non ha visto
E anzi con Montesquieu e il movimento culturale politico cui faceva riferimento a inutilmente contrastato l'esigenza ora dominante della individualizzazione della reazione penale alla Commissione di un reato
Sia nella fase del giudizio sia in quella della determinazione e della esecuzione della pena
Individualizzazione della reazione penale dal tre e del trattamento del condannato
In funzione non più di una retribuzione astrattamente proporzionata al delitto ed era necessaria intimidazione della generalità
Ma per il reinserimento del condannato nella vita sociale
E si tratta di un movimento espresso anche nella Costituzione della Repubblica che assegna al giudice un ruolo centrale
Un ruolo lontanissimo da quello riservato riservato lì da Beccaria
Poche leggi vuol dire poi leggi estremi di estremamente latta portata
Incapaci di tener conto della infinita varietà del dettaglio del fatto concreto e delle circostanze che hanno indotto responsabile a commettere il reato
Ciò che spinge a trascurare l'individualità specifica del fatto e del reo impedisce di assicurare la proporzione della reazione penale ma non solo di questa
Rispetto al significato del fatto e alla personalità del reo
A meno che appunto si accetti quel che Beccaria respingeva riteneva espressione della tirannia
L'intervento del giudice e la sua larga discrezionalità
Accanto alla individualizzazione dell'azione penale
Oggi indiscutibile tendenza del diritto penale contemporaneo un altro fenomeno è andato crescendo
Le leggi anche penali aumentano continuamente si compongono in un sistema complesso multilivello la conseguenza e tra l'altro
Che l'interpretazione delle leggi che pecca di a pensava di poter escludere
Diviene sempre più complessa e ricca di momenti in cui le scelte del giudice sono necessarie e anche legittimi
Il ruolo del giudizio c'è anziché annullarsi a favore della sola legittimazione del legislatore si è quindi dilatato
In tutti i sistemi evoluti e non c'è segno che la tendenza si verta piaccia o non piaccia
Esclusa l'eliminazione del giudice raccomandata da Beccaria ed filosofi del tempo occorre ora convivere con i giudici
E preoccuparsi del problema grave di chi possa essere chiamato quel difficile ruolo così diverso da quello che avevano in mente
Non solo Beccaria ma anche gli autori del nostro ordinamento giudiziario e della maggior parte di quelli continentali
Che ancora conservano nel loro codice genetico l'idea del giudiziario come potere nullo e del giudice come Bush della Luna
Qui finisce l'intervento di Vladimiro Zagrebelsky
L'uso
Anche qualche
Io lo so se posso aggiungere due brevi riflessioni tratte dalla di esperienza
La prima è questa lavoro mi han portato avere contatti con penalisti negli angoli più remoti de la terra
Ed è è stato quasi
Inevitabile e che quando apprendevano che era italiano
Uscisse subito la menzione di Cesare Beccaria immediatamente
Ogni volta mi è accaduto di pensare che quest'uomo vissuto Ubu secco prima
Che l'Italia nascesse come entità politica giuridica ha contribuito a una identità positiva che ci rende orgogliosi di essere italiani davanti al mondo
La seconda riflessione
E che vi è una tesi di Beccaria che non è a mio parere soltanto fondata sul piano teorico
Ma
L'esperienza mi dimostra quotidianamente fondata
Venivo da decenni molti ormai a contatto con la realtà della pena o la pena chiudendo irrogata dal giudice con la piena che viene eseguita
Certamente la pena deve essere dissuasiva e quindi deve generale timore deve essere un monito se è vero
Ma ecco come dice Beccaria del resto è quella necessaria nulla di più nulla di più una pena eccessiva una piena crudele non è una pena più efficaci
Al contrario iniettare dosi di umanità nella pena costituisce un veicolo perché la Humanitas si diffonda
E direi che non solo è vero ciò che si dice che la civiltà di una società
Si rivela nella civiltà del suo sistema penale come tratta i delinquenti
Come la piena è prevista come viene inflitta come viene eseguita ma è anche vero la reciproca la umanità della pena contribuisce alla umanità della società tutta
Grazie
A dottor Tamburrino anche per le considerazioni finali
E a questo punto credo che di parole ne siano state pronunciate fin troppe inauguriamo la mostra prego