L'integrazione: dall'inserimento sociale alla cittadinanza

Riserve
Dica meno di qualche sedia in più mette delle sale non per tutti ma questo
Dal parere così come si
Accennato
Dai
Avvenuta
Già
Presidente
Cari amici
A mi tocca in qualità di Presidente della istituzione che ha il piacere e l'onore di ospitare vedi ridare un breve saluto introduttivo
Alla
Dibattito di questa mattina
E questo saluto introduttivo non può che
Essere avviato dalla espressione della mia gratitudine della mia riconoscenza al Presidente Fini
Per la sua partecipazione a questo nostro incontro
Ma non solo per questo ma anche perché
Questa sua partecipazione di cui gli siamo grati appunto
Segue fra pochi giorni l'ospitalità che ha offerto alla Camera dei deputati
Per in un importante convegno
Sulla lavoro del CNEL sull'analisi del che nell'intitolata il lavoro che cambia
Grati quindi due volte per eccetera
Conosciamo la sua sensibilità
Verso il problema della immigrazione
A questo la sua nota importante sensibilità si associa oggi anche
L'impegno che il casella mettendo grazie all'osservatorio che qui ricerche nelle che tre seduto tacchini sa sinistra
Il
Presidente Alessandri
Nell'analisi di questo problema
Gli economisti
Già parecchi anni fa
Hanno parlato per la nostra epoca
Come
L'età dell'incertezza
I motivi che hanno addotto crede spiegare questa definizione sono stati diversi del tempo non tutti sono oggi attuali mi riferisco soprattutto a quelli che Portogallo dall'altro
Che è un primo no per
Dell'economia al suo libro intitolato proprietà dell'incertezza
Oggi
è
L'età dell'incertezza sia pure per motivi che si sono manifestati più recentemente i fattori di questa incertezza sono diversi
Voglio ricordare naturalmente la crisi economica che stiamo attraversando che di per sé è un fatto un fattore di incertezza tanto più che è una crisi diversa da quello che abbiamo sperimentato in passato
Ma possiamo anche ricordare che uno Stato non efficiente è un fattore
Di incertezza
Ma soprattutto oggi mi prende
Menzionare fra i fattori di incertezza la globalizzazione
Che con tutti i femmine reti e con il contributo che ha sicuramente dato agli ultimi trent'anni possiamo dire di espansione più o meno forte e più o meno elevata ma di espansione nella stabilità
Con tutti i suoi meriti è però una fonte di incertezza non fosse altro che per il fatto
Che crisi che si verificano al di fuori dei confini nazionali in presenza della globalizzazione arrivano poi in tutti i Paesi anche dove non si è creato l'inizio della crisi
Pensate ad una del caso delle materie prime
L'Italia non ha il petrolio ma se il mercato del petrolio del prezzo del petrolio diventa instabile l'Italia risente di questo perché siamo
Nella globalizzazione
Fai i tanti motivi che nascono dalla globalizzazione
Come fonte esterna di problemi interni
Possiamo anche ricordare il tema di oggi
Che il problema della immigrazione ed è il problema io preferisco chiamarlo della integrazione
Cioè noi prefetto di questa apertura di confine di questa fenomeno ben più ampia portata che riguarda i fattori della produzione i capitali le nemici ma riguarda anche il movimento degli uomini
Stiamo sperimentando
Onda fenomeno di grossa entità si tratta di quattro milioni con un suo modo di immigrati nel nostro Paese
Che pongono
Problemi di incertezza
Perché non li conosciamo abbastanza
Le famiglie sono hanno come vicini di casa persone che hanno una diversa attitudine una diversa cultura e così via
Tuttavia ne abbiamo bisogno
Queste cifre vorrei solo citare c'è un immigrato ogni quindici residenti c'è
Un immigrato ogni quindici studenti ma c'è un immigrato ogni dieci lavoratori
E
Secondo stime dell'Unioncamere
Gli immigrati contribuiscono al nove per cento del PIL alla formazione del nove per cento del PIL lei cioè tre pervenuti in percentuali in più rispetto alla percentuale degli immigrati rispetto sulla popolazione
Quindi questo è un contributo significativo che si dà alla nostra economica
Ne abbiamo bisogno e tuttavia cioè una situazione di incertezza da parte di molti italiani di molti famiglia
Ora di fronte all'incertezza
Ingenerano umanità dato due risposte
Una è la fede
Ma per molti la fede motivo di incertezza
E l'altra è la conoscenza
La conosce
Cioè cercare di conoscere meglio come stanno le cose
è il crede si inserisce in questo tipo di risposta cerchiamo di capire come stanno le cose e anche l'analisi che presentiamo oggi che però ha solo l'ultima di una serie importante
E non parlo solo come Presidente del CRA ma obiettivamente un contributo importante alla conoscenza del fenomeno
Noi stiamo usando questo strumento anche per dissipare l'incertezza perché più conosciamo le cose e meno incerti siamo sul significato al percorso
Il rapporto di oggi non misura all'integrazione mi pare che sia stato messo in evidenza immediatamente
Ma USA indicatori di potenziale integrazione vero Presidente le sentenze e questi indicatori sono di due tipi facciamo molto vicini l'uno all'altro indicatori sociali
Per esempio l'accessibilità alle abitazioni oppure la dispersione scolastica il grado di dispersione scolastica o anche il grado di devianza sociale e altri
E altri indicatori che sono piuttosto occupazionali
Anche questi sono evidentemente sociali ma e per specificare meglio il riferimento concettuale e cioè il grado di inserimento nell'occupazione nazionale in grado di professionalità
Intervento
Meglio del lavoratore
Immigrato
E così via ne ho citati solo alcuni
Ma si tratta di proseguire
Lungo questa strada e la conoscenza e caro Presidente
Perché l'integrazione
è l'integrazione ente difficile da definire che cos'è l'integrazione
In realtà è uno spazio enorme
E ci sono vari definizione
Integrazione sia con l'eguaglianza fra gli uni e gli altri ma non è così facile anche lo Stato
Di cittadino lo status di cittadino e di per sé un motivo di non eguaglianza
Un altro concetto di
Integrazione
Centri versione quando c'è funzionalità cioè quando gli immigrati sono funzionali alla società che li ospita è una specie di calcolo benefici costrinse i benefici
E cioè la funzionalità supera i costi allora c'è integrazione che è un modo un po'diciamo egoistico di porre le cose e tuttavia è quello molto frequentemente utilizzato
E poi c'è l'integrazione come cultura
Che verrà vera integrazione però
Difficile perché la se sta culture difficile da definire Ortega gazzette definiva la cultura come il sistema di soluzioni che ogni generazione dai problemi esistenziali
Ora le culture sono diverse
Ed è molto difficile realizzare l'integrazione nel senso di una cultura unica
E forse non è neanche opportuno farlo la vera integrazione quando parliamo in termini culturali
E la conoscenza reciproca dei valori degli usi dei costumi e di rispetto e la Sole Ranza forse boss dobbiamo accontentarci di questo ma sarebbe già molto
Il percorso è complicato in realtà credo che di fatto si tratta di realizzare uno sviluppo equilibrato di diritti e di doveri naturalmente anche di dovere questa evidente
Ecco dove nasce poi la distinzione fra immigrazione legale e illegale perché lì non c'è l'equilibrio sviluppo lo sviluppo equilibrio fra i diritti e i doveri
Questo però è il cammino verso l'integrazione
Cercare di realizzare in via via una cittadinanza sociale gli indicatori sociali la cittadinanza sociale come stadio intermedio però verso la cittadinanza politica
Ecco queste alle parole introduttive che mi sono sentito di dirvi vi ringrazio per l'attenzione e passo senz'altro la parola
Al Presidente Fini che ancora ringrazio
Grazie buongiorno a tutti
L'integrazione degli immigrati in Italia
è certamente una sfida
Che istituzioni e società civile hanno il dovere di vincere
E dall'esito di questa sfida dipende per molte ragioni
Anche la possibilità stessa dell'Italia
Di avere un futuro che sia di coesione sociale di pluralismo culturale e quindi in qualche modo un futuro che sia
All'insegna di quegli storici valori di civiltà e all'insegna di quei principi di rispetto della dignità della persona umana che non sono solo soltanto sanciti dalla nostra Costituzione ma rappresentano in qualche modo
Uno dei tratti più distinti ivi della cultura nazionale
Forte di questa convinzione ho accolto con piacere l'invito del presidente Marzano
Di partecipare alla presentazione del sesto rapporto del Crimella sugli indici di integrazione degli immigrati in Italia lo ringrazio
E lo saluto unitamente alle altre personalità presenti
Credo che questa ricerca del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro rappresenti per le istituzioni uno strumento prezioso
L'illustrazione regione per regione delle capacità dell'Italia di garantire agli immigrati regolari una occupazione
Un definito status sociale servizi che siano in qualche modo adeguati alle loro necessità
Può offrire una riferimento un quadro di riferimento valido proprio perché basato sull'esperienza concreta
Credo che spesso si tende ad affrontare il tema della immigrazione dell'integrazione
Più in base a delle convinzioni certamente legittime qualche volta in base a degli ideologismi meno legittime o comunque meno adatti per leggere la società italiana
Farlo sulla base dell'esperienza concreta credo che sia un approccio non soltanto indispensabile in una sede scientifica ma utile in una sede politica
Ecco quadro di riferimento basato sull'esperienza concreta
Per dar vita poi e questo è compito del legislatore dar vita ad interventi che siano tesi a promuovere il pieno inserimento dei lavoratori stranieri nel tessuto sociale e culturale del nostro Paese
Credo che una delle indicazioni principali del rapporto
è che occorrono delle politiche nazionali che siano in grado di determinare un indirizzo complessivo favorevole ai processi di integrazione che avvengono appunto sul territorio
Anche qui alla luce anche della
Recente esperienza credo sia giusto mettere in evidenza come spesso il legislatore agisce
Con una logica che forse quella degli interventi settoriali o in alcuni casi di interventi che siano
Oggetto di particolare attenzione per particolari emergenze senza però agire all'interno di una politica che complessivamente tenda ad un processo di integrazione
La ricerca individui principi generali di quelli che il presidente Marzano chiamava pocanzi la cittadinanza sociale in particolar modo il lavoro e la scuola e di quella che è anche la cittadinanza politica
Dal diritto di voto alle elezioni amministrative per agli immigrati che hanno alcune
Alcuni requisiti alla necessità di una ridefinizione dello stesso status di cittadinanza
è notorio che su questi temi il la mia opinione non discosta molto
Da quella che emerge dalla dalla relazione
Voglio però in questa sede sottolineare che l'obiettivo delle politiche di integrazione deve essere in primo luogo quello di favorire
Quella che chiamo la crescita civile
Della coscienza di coloro che
Possono e devono essere domani i nuovi cittadini italiani
Ne consegue
Come principio guida che la scure acquisizione dei diritti deve sempre accompagnarsi alla piena coscienza dei doveri
Per meglio definire il quadro odierno dei processi di integrazione credo che non si possa prescindere e lo raccomanda molto bene Giorgio Alessandrini nella sua bella introduzione non si possa prescindere dalla crisi economiche in atto
Che come è evidente colpisce in primo luogo le fasce più deboli della società
Con il rischio conseguente di un impoverimento
Di un aumento della disoccupazione di un abbassamento del livello complessivo qualitativo della vite
In questo contesto c'è da rilevare che l'interesse dei lavoratori immigrati è comune a quello dei lavoratori italiani
Per gli uni come per gli altri appaiono decisive tutte quelle misure anticrisi che non sta a me definire in questa sede ma che vanno dall'estensione al potenziamento degli ammortizzatori sociali
Ai processi di formazione in qualche modo di specializzazione di inserimento nel mondo del lavoro tutti quei
Processi tutti qui quelle misure anticrisi di cui fiscalmente doverosamente discute il Parlamento
Il mio auspicio è che le istituzioni intervengano con determinazione e soprattutto con la coscienza che il momento economico e sociale che stiamo vivendo e questo è uno degli insegnamenti della storia recente
Rischia di favorire
In qualche modo di determinare un facile terreno di diffusione
Di tutte quelle forme di xenofobia
Di intolleranza
Di avversione nei confronti dell'altro e in tante occasioni l'altro è in primis lo straniero che purtroppo hanno caratterizzato la storia recente dell'Europa e non solo dell'Europa
E che
Alla luce di quelle che sono le condizioni attuali e le previsioni che rischia di caratterizzare l'immediato futuro
Credo che a tutti sia risultato evidente
La significativa e per certi aspetti per molti aspetti
Grave condizione in cui si sono trovati quei lavoratori italiani quei lavoratori siciliani
Che
A detti ad una
Impresa che aveva vinto una gara d'appalto in Gran Bretagna si sono visti contestare dai loro colleghi
Britannici in quanto quei lavoratori
Avrebbero portato via
Hai britannici il pane lavoro
Perché lo dico
Perché in molte circostanze è onesto dirlo questo sentimento di xenofobia questo sentimento di timore nei confronti dell'altro caratterizzanti
Fasce della società italiana nei confronti di colui che viene in Italia per cercare lavoro o perché a lavoro
Credo che senza dilungarmi molto su questo aspetto che
E di tutta evidenza e quindi non merita particolari approfondimenti
Abbiamo bisogno per superare questa crisi economica di tutto fuorché di forti tensioni sociali tra lavoratori
Che si possa dar corso non soltanto ad una guerra tra lavoratori ma per certi aspetti ad una guerra tra poveri è per davvero quanto di meno
Idoneo possa esistere per una politica complessiva non soltanto di inserimento dello straniero nella nostra società
Ma di Sul di superamento della crisi in atto
Sarebbe i il sintomo di un a regresso civile oltre che di un forte disagio sociale particolarmente allarmante
Va anche detto però che un altro fattore che oggettivamente potrebbe costa Co.la.Ri. processi di integrazione e fornire ulteriore alimento all'intolleranza il primo è certamente la crisi economiche sociali in atto
Il secondo fattore è l'allarme che cresce
Di pari passo e direi in modo direttamente proporzionale
Ai casi di criminalità che purtroppo riempiono quotidianamente la cronaca
Se non sia percezione di questo doppio a rischio si rischia in qualche modo di dar corso ad un'analisi oggettivamente squilibrato se volete mio
E di tutta evidenza che recentissimi gravi episodi di violenza ed in particolar modo di violenza sessuale hanno suscitato una ondata di indignazione nella pubblica opinione che non soltanto è più che legittima ma che non può e non deve essere
Ne sottaciuta né men che meno sottovalutato
Credo che in questi casi si debba da parte di tutti ed in particolar modo da parte di coloro che hanno maggiori responsabilità non solo istituzionale si debba mantenere la lucidità e la serenità
Per respingere in primo luogo una associazione mentale tra
Criminalità e immigrazione che non è soltanto odiosa
Ma che rischia di diffondersi a macchia d'olio in numerose fasce della popolazione e che se combinata alla condizione economica e sociale in cui ci troviamo vale a dire di
Difficoltà
Per quel che riguarda i diritti connessi al lavoro Popper davvero essere un mix di carattere esclusivo
è altrettanto evidente che con serenità e lucidità pari a quella necessaria per cancellare l'equazione immigrato uguale criminale
Dobbiamo affermare
La garanzia della sicurezza e della legalità
Soprattutto in quei quartieri in quelle zone
In particolar modo urbane
In cui
Vi è un maggior rischio o in qualche modo viene una maggiore incidenza di fenomeni di tipo criminale
In altri termini occorre ristabilire né i cittadini la percezione
Che è scossa in particolar modo in tutti qui in tutti quei casi in cui al delitto non segue il castigo al reato non segue la penna
Ecco ristabilire la percezione dei cittadini
Che
In Italia vi è il rispetto
Rigoroso delle regole della convivenza civile per tutti e senza eccezioni
Allo stesso modo io credo che si debba essere consapevoli che il processo di integrazione degli immigrati deve muoversi di pari passo
Con una lotta efficace la piaga della clandestinità
Credo che su questo aspetto
I dibattiti che ci sono stati le leggi che sono stati fatti
Credo che non sia un caso che a questo tavolo si è dono due esponenti politici l'onorevole Turco ed io che hanno legato il loro nome anche a leggi più o meno organiche nei confronti dell'emigrazione leggi certamente
Diverse da un punto di vista di impostazione per molti aspetti quasi culturale prima ancora che programmatica partendo però da un dato perlomeno da una comune consapevolezza
Tanto più si vuole favorire una politica di integrazione quindi in qualche modo una politica volta a far sì che l'immigrato sia regolarmente in Italia tanto più bisogna essere consapevoli della necessità
Di contrastare la clandestinità e contrastare la clandestinità significa in primo luogo
Contrastare la piaga del lavoro nero
E significa quindi in primo luogo non avere alcun tipo di accondiscendenza nei confronti di quel datore di lavoro
Che pur potendo regolarizzare il lavoratore straniero preferisce per logiche sono strettamente connesse al profitto far vivere quel lavoratore in una condizione di clandestinità e di illegalità
Che al contrario potrebbe essere sanata nello stesso momento in cui
Il rapporto lavorativo in essere dovesse diventare dal rapporto a sua volta clandestino perché nero rapporto
Chiaro e codificato dal rispetto delle leggi
Tutto questo per dire e son concetti ovviamente ampiamente diffusi che l'integrazione degli immigrati
Passa attraverso due condizioni fondamentali da parte delle istituzioni più dire e più in generale direi da parte della nostra società una politica di tipo inclusivo c'è una politica volta a
Garantire pienezza di diritti e ovviamente di doveri
è un rapporto nei confronti dell'immigrazione all'insegna
Della fiducia senza
La barriera preventiva del timore o addirittura della dichiarata avversione
E credo che queste condizioni mi accorgo occorre aggiungerne una terza di carattere più generale
E che almeno per quel che mi riguarda e forse quella più impegnative al tempo stesso più stimolante
Mi riferisco alla capacità dell'Italia o se volete alla volontà dell'Italia
Di ripensarla siccome nazione
In vista di un futuro per molti aspetti sempre più multietnico e quindi molto sempre più multiculturale che la vera grande novità che riguarda la Società italiana
Rispetto ai decenni
Che abbiamo alle spalle
Non solo dobbiamo quando parliamo di integrazione superare la logica dell'emergenza e dobbiamo definire un progetto complessivo di società che sia in qualche modo più inclusivo più aperti
è mia opinione che una politica lungimirante in tema di integrazione condivido quello che ha detto Marzano più che parlare di immigrazione dobbiamo avere la capacità
Di parlare di integrazione dell'immigrato
Anche per
Evitare che ci sia un fenomeno
Che se perdura è un'ulteriore handicappati per il nostro quadro economico mi spiego meglio
Se si guarda a quanto
Viene legge legittimamente e legalmente prodotto in Italia dal lavoratore straniero
E quanto attraverso le rimesse quel lavoratore straniero rimanda al Paese di provenienza beh sia un complessivo se non ricordo male di trenta miliardi di euro
Che potrebbe essere agevolmente re investitore inserito nella società italiana ovviamente a condizione che quel lavoratore straniero che ha prodotto quel reddito
Avvertisse la sensibilità della nostra società attraverso quel che abbiamo detto di integrarlo sempre di più e quindi in qualche modo di renderlo potenzialmente cittadini italiano tra l'altro
Noi dovremmo noi italiani a vere su queste questioni una sensibilità maggiore gli altri perché noi siamo figli di una cultura di una spia storia che
Per molto tempo si poneva
A fronte di queste questioni ma dalla parte degli emigranti
E quindi in qualche modo dalla parte di coloro che erano costretti ad andarsene dal territorio nazionale senza dilungarmi su questo aspetto perché tutto sommato è di facile immediata comprensione ci sono state fasi e detto anche nelle di tutta evidenza in cui l'economia nazionale aveva
Dalle rimesse dei nostri emigrati
Una risorsa cospicua che oggi ovviamente non c'è oggi potremmo avere come risorsa cospicua nella società italiana a beneficio dell'economia nazionale quella quota consistente di rimesse che gli immigrati che rimanda al loro Paese perché evidentemente si sentono non
Stabilmente residenti in Italia non con la prospettiva di una cittadinanza italiana anche per le barriere che l'Italia mette all'acquisizione di una nuova cittadinanza ma si sentono
Emigrati in attesa di tornare in patria questo poi a tutta una serie di conseguenze ma ne parlerò rapidissimamente alla fine quindi
Credo che una politica lungimirante debba in qualche modo porsi il problema
Di
Di di di ripensare ecco un progetto di tagli un'idea di nazione
Che sia
Inclusiva non soltanto in termini di un'integrazione nel rispetto dei diritti e dei doveri ma di
Integrazione con
La prospettiva di qui a qualche anno di avere una una una società per davvero molto più
Multiculturale e quindi
Anche molto molto più multietnica e più in questo senso il rapporto del CNEL dà un'indicazione importante perché dall'indicazione di un modello italiano che si deve ispirare
Non alla politica della assimilazione
Ne alla politica della tolleranza multiculturale perché anche questo
è un ragionamento sul quale
Io credo ci sia un certo ritardo
Culturali italiano della politica italiana del dibattito italiano quando si parla di integrazione quando si parla della Società italiana dei nuovi cittadini italiani di domani in un'altra sede
Anche per comodità di linguaggio parlai della generazione Balotelli no calciatore delle intere i tanti ragazzini
Che
Sono figli di immigrati inattivi quattro angoli del mondo con
Diversità evidenti di carattere religioso di carattere etnico e che addirittura parlano già i nostri dialetti in molti casi prima ancora di appendere all'italiana imparano il dialetto del luogo in cui si trovano
Ecco quando si parla di tutto questo qualche volta credo che sì oscilli tra l'assimilazione e la tolleranza multiculturale
Mentre al contrario
Su queste questioni dobbiamo guardare un po'più attentamente quel che è accaduto in altri Paesi che prima del nostro si sono confrontati con queste sfide anche per non commettere di loro errori
Occorre innanzitutto fuggire da un atteggiamento dogmatico che in qualche modo punta o ideologico se volete che punta a congelare dello straniero nella sua identità
Il pericolo qual è il pericolo è quello alla fine di avere un melting pot che è fatto di ANTRA B etniche che sono chiuse che sono autoreferenziali che in qualche modo
Tendono a rifiutare un'integrazione che sia in
In primo luogo acquisizione dei valori che sono i valori di fondo della società che ospita quelle comunità
Concetto che mi è caro l'integrazione e qualche cosa di più del rispetto formale delle regole
Non si è integrati soltanto se non si passa semaforo rosso se si parla più o meno bene la nostra lingua se si ha un reddito di lavoro un domicilio si rispetta
Tutto ciò che è il vivere civile codificato dalle leggi
Quella è una prima forma di integrazione indispensabile ma l'aver intitolazione in qualche modo è nella adesione nel rispetto dei valori fondanti della società che ospita
Perché quando non si verifica questo secondo livello di integrazione B il rischio appunto della
Del melting porta cioè di comunità che sono
Integrate perché rispettosi più o meno delle leggi ma non ha visive quindi non incluse nella società in cui si trovano il rischio c'è
In altri termini dobbiamo avere consapevolezza che l'integrazione non implica soltanto la coesistenza di gruppi diversi sotto una stessa legge
L'eliminazione di ogni discriminazione la realizzazione dell'uguaglianza di diritti e il primo passo ma occorre ovviamente una politica che porti alla condivisione di valori e di obiettivi comuni
è un traguardo che può essere raggiunto credo quando l'immigrato
Arriva a condividere i principi di fondo della nostra società in qualche modo si sente coinvolto nel suo destino
Anche tutto il dibattito sulla cittadinanza e credo che sia in qualche modo un dibattito che debba
Tener conto di questa necessità se volete di tipo culturale sentirsi parte
Di una comunità sentirsi cittadini
Il che non vuol dire rinunciare alla propria cultura di origine sia ben chiaro
Anzi
Come voto modo di dire in un'altra sede io sono convinto che
Le culture di origine possono essere un apporto fecondo per la nostra società
Anche da un punto di vista
Di tipo spirituale uditivo di tipo religioso
Qualche giorno fa ricorreva l'anniversario di ben dei Patti lateranensi e del venticinquesimo anniversario della modifica di quei patti
Venti alla Camera dei deputati confrontandoci sulla questione
Almeno per me è stato bello constatare che anche giuristi
Molto legati alla alla Chiesa cattolica sono oggi consapevoli che negli ultimi venticinque anni la Società italiana è cambiata non fosse altro che per il fatto che è aumentato in ragione della presenza degli immigrati è aumentato
Il numero di credenti che non si riconoscono in quelli che sono i principi del cristianesimo non è come dire una cosa
Constatazione priva di conseguenze se per davvero poi si intende per integrazione l'adesione ai valori di fondo della società senza però rinunciare a quelli che sono i riferimenti della propria cultura di origine
Credo che in tutto questo ragionamento che poi porta
Inevitabilmente a chiedersi che cosa c'è
Quel patriottismo costituzionale o se volete quel patriottismo repubblicano di cui si parla e secondo me si parla giustamente da qualche tempo in Italia
E mi fa piacere che se ne parli con una certa
Pluralità di accenti
Non è soltanto riecheggiare
Almeno a me nella mia cultura politica e cosa gradita mi rendo conto che non non per tutti così non si dà da soli cacciare
Alcuni dei temi prevalenti nel dibattito francese ma il patriottismo costituzionale il sentirsi figli in qualche modo di una comunità che non è più una comunità di tipo etnico non è una comunità di tipo religioso non è una comunità di tipo identitario chiuso
Da una comunità che appunto si si si si rafforza cambia ragione anche degli apporti che derivano dai nuovi cittadini
Beh deve però presupporre altrimenti siamo davvero al melting pot e e a gruppi in qualche modo autoreferenziale chiusi deve presupporre una serie di valori comuni di riferimento che sono i valori appunto di quello che viene chiamato
Se citiamo
Chiedo scusa Marzano che non sa più di me Habermas il patriottismo costituzionale se parliamo in qualche modo
Di un patriottismo repubblicano Conti valori repubblicani è chiaro che pensiamo
A all'esperienza francese credo che l'Italia da questo punto di vista
Stia superando un certo ritardo che aveva anche nel confronto tra le culture di destra di sinistra diciamolo francamente
Sono stati fatti passi avanti
Secondo me
Opportuni utili per capire un fenomeno così complesso e per evitare poi di non riuscire a guida
Se questa è l'impostazione
Ovviamente il mio auspicio è che questo sia l'impostazione
Dobbiamo
E mi avvio alla conclusione essere coscienti di alcune di alcuni dati di fatto che emergono dal rapporto
Il primo
Un ruolo rilevante un ruolo per certi aspetti primario in questo processo positivo di integrazione inteso come ho cercato di dire fin qui lo svolgono le donne lo svolgono immigrate
Ricerche recenti da più parte ed emerge anche nel rapporto che presentiamo oggi dimostrano
Che
Nelle donne c'è una maggior propensione a quello che potremmo chiamare un incontro interculturale
Gli uomini tendono a a vivere in modo meno flessibile in modo meno aperto il rapporto con la loro cultura di provenienza
Non è una regola ovviamente che deve essere considerata come fissa e immutabile però essendo una tendenza in atto un dato di fatto ha delle conseguenze perché perché e di tutta evidenza che
Il ruolo normalmente assunto dalle donne
Nel meccanismo educativo e all'interno della famiglia è un ruolo che
Non può e non deve essere sottovalutato soprattutto se lavoriamo in una politica globale per
Una integrazione che si adesione ai valori comuni della società in cui ospita
Qual è la conseguenza beh la conseguenza e che dobbiamo pensare all'immigrazione se vogliamo evitare
Parte di quel che ho detto se non tutto non solo come all'immigrazione di colui che viene a lavorare in Italia ma un'immigrazione di nuclei familiari
Ha un'immigrazione che in qualche modo stabilizzino il lavoratore straniero
Non solo perché
Prima parlavo della tema delle rimesse economiche questo già di per sé
Darebbe al lavoratore straniero la ragionevole percezione di poter pensare il futuro suo ed i suoi figli nella società italiana ma anche per il ruolo sì da un punto di vista
Teso a favorire un'integrazione espositiva hanno hanno le donne evidenti i numeri sono numeri che oggi il rapporto
Uomo-donna all'interno del numero degli immigrati regolari è ancora un rapporto che favorisce di gran lunga il genere maschile quindi una politica che sia
E concludo un po'più offerta da questo punto di vista o se volete
O se volete meno meno meno superficiale
Ci sarebbero tante altre questioni da mettere in evidenza ma
Spero di aver senta tratteggiato alcune linee guida consapevole del fatto innanzitutto che è un
Terreno di confronto in cui
Occorre a vere
Delle precise indicazioni sulla strada da seguire ma occorre
Ma di fuggire dalla tentazione appunto del del del del dogma del dell'ideologismo è così in quanto certamente questa è la strada giusta non possiamo camminare la Sieco andare a zig-zag ma non possiamo nemmeno avere la presunzione
Di capire quel che sarà domani dobbiamo cercare e questa e il grande risultato anche di questo studio dobbiamo cercare di
Di prevedere delle linee di tendenza
Qual è la conclusione la conclusione è che pur con tutti i limiti i dubbi le difficoltà
E questo vorrei fosse più chiaro I nostri connazionali
è sbagliato dire
Integrazione o
Non c'è alternativa all'integrazione
Siccome non c'è alternativa
All'immigrazione per mille ragioni
Perché la nostra Società demograficamente
Più vecchia di quello che era quaranta o cinquanta anni fa perché in un'epoca globale anche da un punto di vista economico necessariamente ci si deve confrontare con il tema della immigrazione perché in un rapporto planetario nord-sud pochi Paesi molto ricchi tanti Paesi molto poveri vado per flash e mi scuso ma son cose note
è culturalmente e politicamente
Intuitivamente sbagliato dire l'integrazione o
Non c'è alternativa l'integrazione
O meglio l'unica alternativa diventa la sconfitta diventa l'incapacità della Società italiana di
Guidare un processo che non solo è inevitabilmente in atto ma è un processo destinato a incrementarsi non a ridursi
E badate questo eventuale fallimento non determinerebbe un danno soltanto per gli immigrati
Cosa che qualcuno pensa diciamo
Tutto sommato a noi che importa determinerebbe un enorme danno per agli italiani
Per la nostra capacità di essere
Una società che non soltanto mantiene
Certi valori di riferimento ma mantiene anche concerto tenore di vita a un certo livello di welfare una certa capacità e di vivere i i tempi i tempi in cui ci troviamo
L'alternativa ad un'integrazione fatta
Di politiche che siano volte a garantire i diritti e doveri al tempo stesso
Fatta di una sempre più convinta adesione dell'immigrato ai valori di fondo della nostra società perché questo è un po'il cuore del mio ragionamento quel patriottismo repubblicano
Che mi piace giocare con l'alternativa amici miei e non soltanto il fallimento l'alternativa è l'aumento delle fobie
E l'aumento delle chiusure e l'aumento dell'intolleranza e l'aumento della xenofobia è una regressioni di tipo civile
Di cui non soltanto l'Italia deve temere le conseguenze ma che credo sia dovere di tutti al di là ovviamente dei ruoli al di là delle culture politiche contrastare e combattere credo e mi fermo davvero
Che questo sia tra l'altro anche il modo migliore per onorare la nostra storia nazionale
Proprio per quello che ho detto in un passaggio del mio ragionamento
Noi siamo da poco tempo un popolo che si confronta con molti timori nei confronti dell'emigrazione siamo stati per molto molto molto tempo un popolo che si confrontava col problema dell'emigrazione
Siccome parlare di storia nazionali di identità nazionale lo dico soprattutto pensando a chi ha una cultura politica simile alla mia
Significa leggerle tutte le pagine di una identità nazionale non soltanto alcune nella nostra identità nazionale ci sono anche le foto
Glieli sai Islanda di coloro che arrivavano disperati in cerca di un lavoro e anche quell'un'identità nazionale
In ragione di questa nostra identità nazionale oggi nei confronti dell'immigrazione dobbiamo dare vita davvero ad una politica che sia non solo di integrazione formale
Ma di integrazione sostanziale attraverso una cultura aperta una società comprensiva delle identità altrui quella politica
Che dal rapporto emerge chiaramente che come ha detto Marzano all'inizio è una politica si può a pieno titolo di finire di cittadinanza
Sociale in vista di quelle riforme per me necessarie per dar corso anche ad una piena cittadinanza politica grazie
Ho ascoltato tutti gli interventi ma
Ciò alto impegno alla Camera però
Chiediamo
Almeno era qualcosa ascolto cioè
Ma io darei direttamente la parola al dottor di sullo per illustrarci la la ricerca
In tempi rapidi ma lui già istruite in questo senso
E rinuncio all'ai ritmi e introduzione eventualmente dirò qualche cosa alle conclusioni perché debbo dire
Che del
Il Presidente Fini la tenuta molto presente spero che sia stata anche diffusa sono
E quindi tutti Po possono vedere questa introduzione al rapporto il Presidente Fini la tenuta molto
Mi sembra molto presente ha dato
Anche alcune risposte
Per noi di grandissimo interesse e quindi mi riservo alla fine di tirare eventualmente delle conclusioni la parola alla dottor di sullo
Ecco grazie Presidente
Come è stato già anticipato
Un primo punto da chiarire per
Comprendere bene i risultati di questa ricerca
E che
A dispetto del titolo questa ricerca non intende misurare il grado reali effettivo di integrazione degli immigrati nei diversi territori italiani
Perché perché pur volendo
Questo sarebbe molto molto difficoltoso non lo sappiamo tutti che
Come è stato già anticipato i processi di integrazione degli immigrati passano attraverso una serie molte etici
Di dimensioni non tutte misurabili attraverso strumenti quantitativi come abbiamo utilizzato qui c'è strumenti statistici
E quindi diciamo anche in una ipotetica Regione ideale in cui tutti i parametri che qui sono stati utilizzati fossero
E eccellenti non possiamo escludere che poi si possono incontrare effettivamente degli immigrati che ci dicano io qui non mi sento integrato
Perché ci sono dei processi schei sono legati all'impatto personale
All'interno alle sensazioni individuali alla ad aspetti che riguardano la persona in senso stretto che avrebbero bisogno di essere ugualmente indagati
Aspetti cosiddetti qualitativi che qui però non si prendono in considerazione
Tuttavia questo non svilisce il valore dello studio perché
Lo studio
Che si basa su strumenti di indagine puramente quantitativa quindi che
Prende in esame quegli aspetti di cui è possibile disporre di dati statistici aggregati
Tuttavia si appunta
Su tutti quegli aspetti che sono legati all'inserimento sociale l'inserimento lavorativo
Come per esempio l'accesso al mercato della casa
Non l'andamento scolastico l'esposizione alla devianza poi anche la retribuzione media annua pro capite
Il grado di corrispondenza tra il livello di formazione e l'inserimento occupazionale e così via che sono aspetti non solo misurabile attraverso questi strumenti
Ma sono esattamente quelli su cui le politiche di integrazione sono chiamate ad intervenire ad appuntarsi
E questo dà al rapporto un potenziale valore valore significativo strategico proprio per i decisori politici che su questi aspetti sono chiamati poi a misurarsi
Tutte e tutti questi fattori oggettivi presi nel loro insieme costituiscono quindi le tre condizioni ambientali le precondizioni territoriali
La cui presenza nei diversi territori italiani a ad adeguati livelli
E fanno ragionevolmente presumere che lì in quei territori i processi di integrazione possano essere effettivamente facilitati
Rispetto a dove questi parametri invece sono più carenti per questo che ne abbiamo
Utilizzato un sottotitolo didascalico
Che mette chiaramente in evidenza che cosa il rapporto vuole misurare cioè quello che ne abbiamo chiamato in questo senso il potenziale di integrazione di tutti i territori italiani l'uno rispetto all'altro
è un chiarimento previo però dovuto perché spesso nel passato si sono creati fraintendimenti sul modo di intendere esattamente risultati a cui il rapporto è pervenuto
E
Quest'anno il rapporto a
Per un verso mantenuto la struttura metodologica degli anni precedenti per un altro verso la anche migliorata e per così dire integrata
Il rapporto si basi Est si basa su una batteria di quindici indicatori statistici che sono raggruppati
In tre gruppi tematici
Che riguardano rispettivamente il grado di attrattività
Dei singoli territori cioè la capacità di ogni territorio di attirare poi anche di trattenere in maniera stabile al proprio interno quanta più popolazione immigrata presente a livello nazionale
Ma ci sono
Un altro Gruppo tematico è costituito dagli indicatori di inserimento sociale
è un terzo dagli indicatori di inserimento lavorativo inserimento occupazionale
Ciascun gruppo contempla cinque indicatori statistici se poi costruite un indice finale un indice complessivo punto gli indici del potenziale di integrazione socio occupazionale
Che sintetizza i risultati degli ultimi due indici inserimento occupato occupazionale l'inserimento sociale
Questa impostazione dicevo è stata ereditata dai sei anni che hanno preceduto questo rapporto che è appunto un rapporto annuale
Tuttavia quest'anno è stato è stata integrata questa metodologia attraverso un altro sistema
Tradizionalmente il rapporto prendeva in considerazione i dati della sola popolazione immigrata e costituiva per ogni indicatore per ogni indice delle graduatorie territoriali
Mettendo in cima alla graduatoria le Regioni le Province le aree che avessero
I dati più
Positivi rispetto ai singoli indicatori presi in considerazione e in coda i contesti territoriali più carenti
Tuttavia da quest'anno abbiamo utilizzato anche un secondo criterio che abbiamo affiancato acquisto che abbiamo costruito le stesse graduatorie
Non solo sul dato tout cour degli immigrati ma sullo scarto che c'è
Tra il dato degli immigrati e il dato degli autoctoni degli autoctoni degli italiani
Nei medesimi territori per misurare quanto fosse la distanza in ogni ambito considerato tra italiani ed immigrati
E abbiamo affiancato come vedrete nel rapporto le due graduatorie
Nonostante
Vi anticipo in molti casi molti indicatori le graduatorie costruite secondo quest'altro criterio più comparativo mostrano una geografia
Assolutamente rovesciata nella graduatoria rispetto
A quella costruita con il metodo tradizionale che si basa sui dati dei soli immigrati
è una novità lungi questo dal provocare delle discrasie delle contraddizioni abbiamo
Preferito tenere affiancati le due graduatorie anche se rovesciate spesso
Perché ciascuna delle due mette effettivamente in evidenza un aspetto diverso ma anche complementare di questo fenomeno complesso che l'integrazione
E che cosa se ne può dedurre in
Linea generale soprattutto laddove appunto le graduatorie ripeto sono rovesciate sono invertite nell'ordine
In termini generali si può dire questo che
Laddove nella graduatoria assoluta neanche relativamente ovvia speranza sì che molte regioni del Centro-Nord notoriamente meglio attrezzate del meridione
Per questi ambiti che noi siamo andati a misurare quindi che sono in testa a questo criterio più tradizionale
Tuttavia il più che queste
Queste regioni che queste province garantiscono agli immigrati rispetto alle altre spesso è però meno
Rispetto a quanto potrebbero
Potenzialmente offrire loro
E c'è rispetto alle potenzialità che sono rispecchiate invece negli Stendhal di vita medi della popolazione italiana sempre in quelle regioni
Mentre al contrario
Se capita spesso che le regioni più meridionali danno in termini assoluti riesca a dare di meno però quello che danno effettivamente vicino al tutto quello che possono dare perché i livelli
Livelli gli standards della popolazione migrata lì sono molto vicini e molto più vicini rispetto agli standards complessivi della popolazione autoctona questo è è un primo risultato molto interessante che si riflette in molti indici e in molti indicatori presi in considerazione
E l'altro aspetto che vorrei sottolineare al di là
Anche al di là dei risultati delle graduatorie
Occorre
Mette in evidenza che volendo stare così molto sinteticamente su quali sono stati risultati complessivi di questa ricerca me
Siete resi conto che
Nasi tutto l'Emilia Romagna per la prima volta si rivela essere la regione italiana a più alto potenziale di integrazione socio occupazionale
Ha scavalcato nell'anno in considerazione sia al Trentino Alto Adige che ora è quinto si al Veneto che ha VII che invece avevano prima è già nato
Nei rapporti precedenti l'alto enfatizzando molto il risultato di tre anni fa che
Posizionava il Veneto e Scilla Provincia di Treviso
In cima questa graduatoria stimolando forse letture anche un po'
Un po'strumentale di questo dato
Peraltro il primato dell'Emilia Romagna è confermato anche da quell'indice di attrattività che vi dicevo che tanto nel due mila cinque tanto nel due mila e se l'hanno vista nei avere una capacità di polarizzata e di attrarre le presenze straniere più alta di tutte le Regioni
Fra le Province invece primeggia stavolta Trieste che infatti trascina poi il dato del Friuli Venezia Giulia molto in alto
Un aspetto però dicevo che
Va anche al di là delle graduatorie delle posizioni ci sono due metodi no direi i leggere questo rapporto un un primo approccio direi più immediato che si ferma sulle graduatorie come se fossero
Delle pagelle ma non è questo il senso
è un secondo è
Una lettura che cerca di andare al di là dei meri posizionamenti che di anno in anno si raggiungono per cogliere alcuni aspetti più strutturali più organici
Di questo fenomeno dell'integrazione ecco un aspetto essenziale sono il fatto che
Sia per quanto riguarda le graduatorie assolute sia ma soprattutto per quanto riguarda quelle graduatorie con il metodo comparativo che dicevo mai ci accorgiamo che
Grandi contesti metropolitani a livello di province
Sono posizionati spesso da metà graduatoria in giù
Mentre le Province che sono costituite da capoluoghi di medie o piccole dimensioni dimostrano effettivamente un potenziale di integrazione soci occupazionale più alto complessivamente più alto
E questo capita anche andando a guardare in particolare gli indicatori di inserimento sociale in senso
Proprio e quelli di inserimento occupazionale
Da soli
Ho questa circostanza in realtà pur essendo cambiati nel corso dei sei anni gli indicatori in parte essendo cambiati nel corso di sei anni gli indicatori utilizzati è una costante
è una costante il che da una parte rimanda al fatto che
Nelle grandi metropoli nei grandi centri metropolitani quelle che conoscono anche periferie estese
Evidentemente i processi di integrazione sono molto più complicati
Rispetto ai piccoli centri ai piccoli centri di provincia perché evidentemente la complessità metropolitana
Rende più difficile sia l'approccio umano sia
Il il contatto con le strutture il contatto con gli enti la possibilità di uscire dall'anonimato eccetera
Dall'altra parte agganciandosi proprio a questo a questo stimola questa suggestione
Direi che da sei anni a questa parte si conferma
Una un dato molto interessante cioè la possibilità di delineare sulla base di queste risultanze
Un modello di integrazione che potremmo chiamare all'italiana
C'è un modello di integrazione che l'Italia in nuce dimostra e che si distingue da quei modelli di integrazione classici attestati dalla letteratura come per esempio il modello assimilazionista dicono francese Olmert importo multiculturali stati matrice più anglosassone olandese
O addirittura anche dal modello più funziona lista del gas stampa iter un po'alla tedesca ecco l'Italia rispetto a questi modelli codificati
Agli anni Settanta invece dimostra di possedere in nuce un proprio modello che potrebbe essere veramente vincente e che cosa consiste consiste in quello che dicevo poco fa cioè
Che in Italia l'integrazione tende
A
Sta realizzarsi ad avere migliori chance quando Haendel piccolo quando si realizza nel piccolo
E la struttura questo diciamo sia la la tendenza dell'immigrazione strutturale sia anche
Gli aspetti di assetto urbanistico
E anche produttivo del nostro Paese favoriscono questo modello diffusivo
Sappiamo tutti che gli immigrati tendono ad andare nelle regioni soprattutto del Nord Est in cui prevale la piccola e media impresa
Che
Una un assetto produttivo che in Italia attirato molto anche rispetto alla grande industria
E
La l'assetto produttivo della piccola e media impresa effettivamente caratterizzato da una disseminazione di impresa e su
Un territorio piuttosto ampio non conosce concentrazione di grande industria
C'è questa aggiungiamo anche il fatto come dicevo prima che il nostro Paese per una lunga storia che forse comincia dall'epoca dei Comuni
E arriva fino al Risorgimento in cui l'Italia era l'Italia dei Granducato i terreni dei Ducati eccetera
E
L'Italia è caratterizzata per questo da piccoli centri che comunque hanno un patrimonio identitario
Non solo lo storico ma anche beni ben custodito a livello culturale e così via ecco noi abbiamo notato che i processi di integrazione i processi di identificazione degli immigrati
Avvengono in maniera più semplice quando in questi piccoli centri riescono effettivamente ad attivare quei procedimenti di identificazione di inserimento
Quindi l'Italia per la sua conformazione soci urbanistica e anche per gli assetti produttivi che la caratterizzano con la piccola e media impresa a effettivamente un modello diffusivo
Che favorisce un modello di integrazione all'italiana che caratterizzata appunto da queste dinamiche nel piccolo
Basti semplicemente dire titolo di esempio che l'Italia non conosce
Una concentrazione corsi elevata delle presenze immigrate come esempio ci sono in Francia in Inghilterra in Francia quattro immigrati su dieci vivono nell'Île de France ad esempio
Si arriva quasi alla metà delle presenze dell'immigrazione nella regione intorno all'ombra in Gran Bretagna
Alla metà delle presenze noi in Italia abbiamo due grossi centri
Metropolitani che sono quelli della capitale di Milano
Che sommati insieme sommati insieme non raggiungono neanche un quarto delle presenze regolati quindi è un modello veramente molto diffusivo che sta impera
Anche gli attriti gli eventuali attriti di ordine sociale funge da un ammortizzatore sociale diciamo fisiologico
Non posso chiudere il mio intervento anche se ho promesso di essere breve anche però mettendo l'accento su alcuni dati che
Prescindendo dalle graduatorie però sono di per sé eloquente che si riferiscono ad alcuni indicatori chiave ad alcuni indicatori strategici
Per esempio
Per quanto riguarda l'indice di inserimento sociale
Uno degli indicatori interessanti è stato il grado di accessibilità al mercato immobiliare che è stato misurato
Osservando per ogni regione per ogni provincia quanto incide
E il costo di locazione media di una casa di cinquanta metri quadri in zona periferica sulla detti Burzio nei media pro capite degli immigrati e anche degli italiani
E noi ci siamo accorti che mentre per gli italiani a livello solo parlo solo a livello nazionale
Questa incidenza di una locazione media in città di circa un quinto sulla rete sulla retribuzione ecco sale addirittura a più di un terzo per quanto riguarda gli immigrati
Con delle punte ovviamente in contesti metropolitani in città importanti come Bolzano Venezia Napoli
Ma soprattutto Milano e Roma dove l'incidenza di un affitto medio per gli immigrati raggiunge
Quote che essi intorno al sessanta sessantadue per cento sulla retribuzione media questo è un dato molto preoccupante perché significa
Che al di là appunto di tutti gli aspetti anche speculativi del mercato della casa effettivamente c'è un problema serio di accessibilità gli alloggi
Per la popolazione immigrata un altro indicatore molto interessante riguarda la dispersione scolastica
Noi abbiamo faticato a trovare un indicatore significativo alla fine
Abbiamo cercato grazie dati messi a disposizione dal Ministero della pubblica istruzione
Abbiamo quantificato la quota di alunni stranieri non ammessi all'esami finali di terza media tra gli scrutinati alla fine dell'anno
Questo è un dato un tanto più significa
Significativo quanto più si riferisce a un anno scolastico due mila cinque due mila e sei in cui
Ancora all'esame di terza media costituiva lo spartiacque tra la scuola dell'obbligo la scuola diciamo volontaria
E quindi diciamo una
Una
Un fallimento scolastico a questo livello a pensava il pesa tuttora poi per il prosieguo volontario degli studi
Bene ci siamo accorti che solamente a livello nazionale mentre i non ammessi tra gli italiani non raggiungono neanche il due per cento degli scrutinati
Quindi uno ogni cinquanta in media ecco tra gli immigrati la quota sale a uno ogni dieci sfiora il dieci per cento
è un altro punto nevralgico un nervo scoperto è costituito senz'altro dal tasso di naturalizzazione si è parlato
In precedenza della legge sull'acquisizione della cittadinanza che da anni
E da forze politiche anche trasversali si auspica di poter modificare
Noi ci siamo appuntati solo su quella tipo di acquisizione cittadinanza legata alla naturalizzazione cioè sulla lunga residenza una residenza ultradecennale continuative legale
E
Basti pensare che noi abbiamo dovuto calcolare le percentuali non in percentuali ma su ogni mille casi
L'Italia rispetto a tanti altri Paesi in cui
Si viaggia
A un ritmo di centocinquanta centosessanta mila questioni cittadinanza l'anno è ferma a trentasette trentotto mila casi di cui quelli per naturalizzazione sono ancora in me una minoranza rispetto
A quelli fare matrimonio
Altre indicazioni interessanti riguardano anche l'inserimento occupazionale degli immigrati noi abbiamo a che fare con una
Presenza di lavoratori immigrati che
Dicono le fonti ufficiali costituiscono il nove per cento del prodotto interno lordo in Italia
Sono il dieci per cento di tutti i lavoratori occupati ed hanno un tasso di attività del settantatré per cento quindi dodici punti percentuali superiore anche a quello degli italiani addirittura si sale all'ottantotto per cento
Se si considerano solo i lavoratori maschi
Che significa che nove
Immigrati su dieci in età lavorativa di fatto sono occupati e tuttavia il trattamento occupazionale di questi immigrati ancora
Spesso disuguale non solo per quanto riguarda il reddito il reddito medio pro capite di fatto degli stranieri in Italia non arriva ai dodici mila euro contro una quota di diciannove mila
Euro annui pro capite degli italiani come media c'è una differenza di sette mila euro cioè un abbattimento del quaranta per cento
Indico una quota notevolissimo ma anche per esempio e questo apre una discussione anche sul riconoscimento dei titoli della formazione degli immigrati se noi andiamo a vedere
I lavoratori immigrati che sono occupati in posizioni di alto livello occupazionale quindi impiegati e dirigenti nelle aziende italiane
Ci accorgiamo che sono solo il sette virgola cinque per cento di tutta la forza lavoro immigrata contro il trentotto per cento dei soli lavoratori impiegati in azienda che siano autoctoni italiani
Ovviamente in questi da ho voluto fare una panoramica molto veloce ho promesso di essere veloce semplicemente per dire per riaffermare quello che è stato detto opportunamente prima di me cioè
Il rapporto al di là delle graduatorie mette in luce dei dati che sono di per sé già eloquenti
Che sono dati di criticità sui quali ripeto però le politiche di integrazione sono chiamate ad appuntarsi ed è per questo che
Questo rapporto al di là delle dei giochi così di graduatoria un po'da classifica calcistica
Alla sua maggiore importanza
Proprio come strumento conoscitivo in mano ai decisori politici per intervenire lì dove
I dati attestano dei punti di criticità e per evitare che le poche le già poche risorse
Destinate alle politiche di integrazione vengano sperperate sopra coprendo ambiti già eccessivamente coperti e lasciando scoperti invece ambiti di sofferenza come questi che ho cercato di illustrare grazie
Grazie Luca ora do la parola ad Aldo Morrone
Che tutti conoscete immagino quindi non ha bisogno di presentazione anche se la sua e il San Gallicano diciamo con tutto quello che questo significa grazie che intanto ringrazio
Nella professor Alessandrini tutti voi
Di questa opportunità uno letto sia il rapporto ossia alla presentazione
Porto realizzato dallo stesso processo in divenire sicuramente un
Una rapporto estremamente importante perché da delle da delle cifre indicazione come ha detto poco fa di Schumi estremamente interessante
Poi
Quello che volevo dire l'ha detto già il Presidente Fini per cui voglio dire
Tutto quello che avrei voluto dire è stato già detto al Presidente Fini questo e dimostrare che condivido
Tutto ciò che ha detto il Presidente di allora sottolineo soltanto due aspetti che mi interessa è quello dell'integrazione sociosanitaria intanto c'è un elemento si è parlato di Asti il rischio tra integrazione assimilazione otto le Ranza multiculturale
Ecco noi li corriamo il rischio nell'analisi dei di determinanti della salute di costituire soprattutto alla luce di quanto sta accadendo in questo momento il nostro Paese
Quello che in Germania viene chiamata la istituzionalizzazione del precariato cioè cittadini che sanno di poter averi diritti e doveri uguali però sicuramente una condizione di precarietà totale su questo tornerò
Intanto
è stato già detto che è estremamente importante questo nove per cento del PIL
Determinato dalla presenza di cittadini stranieri lavoratore l'altro punto è che però a parità di questo
Enorme quantità di impresa e di lavoratori per una totale totale di circa tre virgola sei miliardi di euro è stato dimostrato vedete che
Considerando invece la presenza straniere dal lato dei costi emerge
Tra diverse stime che l'ammontare di risorse specie in servizi sociali e sanitario notte di ammirati non supererebbe i settecento milioni di euro ovvero il venti per cento delle entrate prodotte da loro stessi quindi differenza di quanto detto
Dal Presidente anche sulle risorse
E sulle rimesse degli stranieri c'è in effetti questo sbilanciamento tra ciò che producono e ciò che poi ricevono in termini di utilizzazione tenuto conto che oggi i diversi indici
Di studio dimostrano che
Di investimento nei costi del servizio sociale nel servizio sanitario o nei servizi in genere educazione e istruzione in realtà può determinare ma semplicemente un costo e quindi
Un aumento di spesa no uno spostamento del PIL dall'uno punto quattro al nove punto cinque del totale cioè
Investire di più nell'accesso ai servizi non è soltanto un problema di spese ma può determinare un aumento appunto del del prodotto interno lordo che basse con di Paesi
Dall'uno punto quattro nove punto cinque questo che cosa vuol dire utile che in effetti dal punto di vista del servizio socio sanitario lei ci troviamo un paradosso cioè che come di immigrati stanno determinando
Il potenziamento il finanziamento del servizio sanitario così come quello delle pensione I nostri anziani paradossalmente nel momento in cui lo sovvenzioni
Lo finanziamo
è il rischio di poi utilizzando meno degli altri
Per cui in effetti sia dai dati dello stock cioè delle schede di dimissioni ospedaliere ritroviamo Cal primi tre posti ci sono ovviamente le gravidanze
Ci sono
I traumi dovuti al fatto che molti di questi soggetti sono sottoposti altrove anche incidenti sul lavoro
E poi alla all'interruzione volontaria di gravidanza questo vuol dire che c'è un'utilizzazione certamente in condizioni emergenziali dell'ospedale o comunque da medici al territorio che invece viene sostanzialmente
Pagata e sovvenzionata dagli immigrati appunto su tre elementi sono molto importanti quello della tutela materno-infantile
Sicuramente poi tutto su questo dica delle cose importanti perché in effetti non ci troviamo con la difficoltà di fare accedere poi
Queste giovani donne ai servizi territoriali perché ovviamente come dice il professor Alessandrini già nell'introduzione questa realtà del fenomeno migratorio non crea una serie di criticità ma certo le fa emerge
E dall'altra parte io credo e ne possiamo fare un'altra un'altra possibilità un altro utilizzo
Diversità di questa realtà è quella invece di accettare il confronto è la sfida determinata dalla presenza di persone provenienti da culture altri che vogliono accedere e debbono accede al servizio sanitario nazionale come una sfida al contrario di aumentarle ricrescita non solo ridurre ma migliorare l'efficacia dei servizi socio sanitari rivolti a tutta la popolazione in generale non soltanto di metà popolazione immigrata
L'OSCE un altro
Elemento importante che va sottolineato il Presidente prima diceva che ritiene che l'integrazione sia l'espressione della della della della del della accettazione dei valori fondanti il nostro Paese tra cui i valori costituzionali parlava di patriottismo costituzionale
Veramente io mi interesso di pochi articoli della Costituzione ma ce n'è uno che mi è particolarmente a cuore che è il famoso articolo trentadue della Costituzione dove i diritti della persona vengono prima dei diritti del cittadino
Perché dice l'articolo trentadue che la Repubblica tutela la salute
Degli individui ed alla salute come fondamentale diritto dell'individuo interesse della collettività perché cito questo perché
Premesso quello che ho detto sull'importanza del servizio sanitario nazionale sull'accesso al servizio sanitario nazionale sul fatto che il servizio
Che la salute in questo momento cioè delle disuguaglianze che non colpiscono tanto solo
E immigrati e cittadini italiani quanto soprattutto le fasce più deboli le fasce più povere per cui c'è una realtà di disuguaglianza della salute che determina un ulteriori prove impoverimento di condizioni di salute per cui sarebbe sempre più necessario opportuno che anche i servizi
Dessero una appropriata disuguaglianza nello erogazione di una serie di servizi non possiamo dare a chi ha già tanto e togliere a chi già non annulla questo un elemento importante ma c'è un punto
Che io colgo questa occasione di essere stato invitato qui assolte sorvolo su tante altre realtà che avrei voluto dire
Si parlava poco fa dell'importanza dell'integrazione si parlava della capacità che o c'è l'integrazione io ho sottolineato tutti i punti o non abbiamo altro che violenza si parlava della lotta alla clandestinità
E si parlava ovviamente della lotta alle organizzazioni criminali che sfruttano ovviamente la necessità di benessere desiderio
Di questa globalizzazione per cui è giusto che anche chi ambiti nella nel deserto del Sahara chi abiti nel Darfur e chi è stato dalla caso della vita costretta a vivere in Somalia ogni eritreo l'Etiopia o nel piano Liberia abbia la possibilità di condividere i beni
Che sono nel nostro pianeta e allora c'è questo a questo punto un elemento molto importante
Lei ci troviamo in questo momento
Con avete creato una una legge che adesso
La legge chiamiamolo il testo unico sull'immigrazione due otto sei
Dove c'era un punto molto importante Chiera questo famoso comma cinque dell'articolo trentacinque sembra una cosa un piccolo comma all'interno di un articolo di una grande legge bene quest'articolo aveva superato
Questo comma la legge di revisione che porta appunto il nome del Presidente la Carrà leggi divisioni Bossi-Fini
E perché aveva non aveva toccato minimamente questi due articoli che riguardano l'assistenza sanitaria agli immigrati in regola e non in regola con le norme sul permesso di soggiorno perché nell'ambito di un interesse della salute pubblica
E la misura in cui si fa divieto
Al personale sanitario di segnalare la condizione di irregolarità
Per la persona che si rivolge a noi questo determinava la garanzia che un maggior numero di persone potessero affluire al servizio sanitario nazionale pubblico che è l'unico in grado di determinare la garanzia della salute per tutto il Paese
Quindi era una norma prevista intuita proprio per facilitare questo accesso così come ne facciamo normalmente quando abbiamo pensato che il teste per
L'infezione da HIV e dovesse essere anonimo perché era un modo di pensare che questo potesse facilitare l'accesso delle persone a eseguire il teste senza che nessuno ne avesse
Se dovesse in qualche modo discriminare abbiamo lottato molto perché non potesse essere inchiesta dei datori di lavoro
Per questo teste che sapete che ogni tanto che ci viene richiesto in maniera irregolare proprie lavoratori stranieri
Bene che cosa è accaduto e cosa fanno abbiamo lavorato anni sulla possibilità di facilitare questo accesso perché questo determinava la possibilità di contrastare le malattie infettive contrastare le malattie sul lavoro incidenti sul lavoro che invece attualmente sono in molti casi proprio come dice il Presidente Fini
Con il rischio del lavoro nero ecco perché io ho sottolineato la cosa importante
Qui c'è lavoro nero è una un elemento importante da contrastare eccetera rientro in questo momento il nostro Paese abbiamo settecentocinquanta mila persone che hanno fatto la domanda dei flussi che
Quindi Aldo potuto dimostrare di avere un lavoro e che quindi hanno potuto dimostrare paradossalmente devono avere un lavoro nero e che sono io richiamo regolarmente irregolari nel nostro Paese
E allora è chiaro che ne dobbiamo contrastare il lavoro nero certo a domandare come visto che ne sappiamo che adesso c'è questa Commissione e quindi molte di queste persone
Vengono modificati gli incidenti sul lavoro con la possibilità di salvare la vita di queste persone portando in pronto soccorso invece vengono abbandonati per strada davvero mistificando icone eventuale incidente di strada questo con delle perdite di vite umane assegna allora qual è il problema
Che io voglio condividere con voi e su cui voi esprimiamo come Istituto Nazionale per la promozione alla salute delle popolazioni migranti e il contrasto alle malattie della povertà che beni silenti lì in questo caso e la forte preoccupazione
Che la cancellazione di questo comma possa portare a rischio
Già
è accaduto con l'effetto annuncio che gli immigrati in condizione di regolarità non si presentino più al servizio sanitario nazionale andando ad allargare ulteriormente quella vasta area di irregolarità
Dia diffusione delle malattie all'intera loro comunità ma sua tutto di salvaguardia della salute di salvaguardia e la salute dell'intero Paese perché il rischio che una persona in condizione di regolarità possa essere segnalata poi e qui vedremo
L'interpretazione se possa o debba essere segnalata co determina ovviamente la preoccupazione di non presentarsi sanitario nazionale
Questo cosa che cosa determinati temi una diffusione di malattie determina l'allontanamento per esempio delle donne
Su cui tanto avevamo lavorato in stato di gravidanza sulla tutela materno infantile vi do alcuni dati perché i dati vanno dati se dal che sarebbero dati da fare
Il dal abbiamo l'interruzione volontaria di gravidanza del nostro Paese che colpisce giovani donne immigrate che a seconda delle gesta dal trentuno al quaranta per cento un dire che su cento donne
Quaranta su cui il soggetto donne che ha aborti suo quaranta sono immigrati voi vi rendete conto che il totale da presenza femminile all'interno da lavorazioni data Diana di donne immigrate non supera il due per cento della popolazione
E altri ASL all'interno di questo gruppo quelli netta fette non supera l'uno l'uno punto cinque da vocatio
Abbiamo la difficoltà di una serie di malattie sicuramente non abbiamo il problema delle DS il problema da tubercolosi in senso assoluto del nostro Paese
Ma cento e oggi abbiamo il venti per cento dei casi e di esso conclamato in persone straniere abbiamo il trentadue per cento dei casi tubercolosi persone straniere quindi
Il favorire il loro lontanamente una condizione di clandestinità e pericoloso secondo ne possiamo avere un altro rischio grave che già esiste nel nostro Paese che è quello di fomentare
Servizi sanitari legali clandestini che Lu creerebbero ulteriormente sulla pelle di queste persone
Perché vedete noi abbiamo saputo abbiamo potuto scorgere casi di interruzione di gravidanza in clandestinità pur potendolo fare attualmente senza alcun rischio il nostro Paese soltanto quando c'è stato purtroppo una donna morta
Pensate tutte le altre volte in cui questo non si
Questo non accade oppure abbiamo avuto delle donne con forti emorragie terzo punto molto grave si dice da più parti che è necessario
Questa
Cancellazione del comma perché così abbiamo finalmente la possibilità di sapere con esattezza i casi di malattie poter intervenire sulle i focolai
Esattamente il contrario
Questo lo dico proprio anche più al punto di vista tecnico noi in questo momento abbiamo di ogni persona è regolarmente presente sul nostro territorio e che si rivolge al servizio sanitario nazionale la certezza di tutti i suoi dati
Nome cognome data di nascita luogo abitazione che sono coperti ovviamente dalla tutela della privacy e che consenta ognuno di noi di poter segnalare la malattia non il malato
Questo diventa un elemento importante per cui dal punto di vista del servizio di sorveglianza epidemiologica ne riusciamo a contrastare tutti i rischi di diffusione di qualunque malati nel nostro Paese con questa normativa
E in più vi posso assicurare che tantissimi casi ditte di di meningite per esempio nel Veneto i casi vicino a Treviso sono stati contatto contrastati con estrema efficacia e abbiamo la possibilità di garantire la salute
E la dignità di tutte queste persone è chiaro che a questo punto noi esprimiamo una preoccupazione forte perché tutte le parole del Presidente Fini che condividiamo completamente
Riteniamo che proprio il nostro impegno sia l'impegno di persone nella qualità di operatori sanitari in particolare di medici di garantire l'accoglienza delle persone
No accogliere le persone prendersi cura delle persone e poi curare le malattie e questo il nostro dovere quelli vincolo sacro che sicché si interviene che esiste tra tutti coloro che sono in una condizione di malattia di sofferenza di dolore penso dei tumori
In particolare i tumori i tumori da donna e quindi penso a certi o carcinoma tumore della mammella
Penso alle malattie come ipertensione arteriosa del diabete oltre alle malattie infettive che si affidano e si fidano del medio si crea un vincolo assoluto in difesa della vita sovrana sacra di questa persona
Che nessun cancellazione di comma potrebbe determinare in altra maniera o spezzare questo vincolo sa ed inoltre l'ultimo punto terminato
Oggi io credo che sia possibile e queste estremamente importante partire dal fenomeno immigratorio e da questa grande realtà del nostro Paese perché con interventi adeguati di Governo di Governo anzi
Chi governa si questo del fenomeno e possiamo addirittura accoglierne le risorse non soltanto come diceva dall'introduzione professoressa dire esisto si si acquisiscono delle criticità ma coglie le riso
E faccio un esempio finale noi oggi abbiamo un servizio sanitario di grande eccellenza ma talvolta viene utilizzato in maniera inappropriata abbiamo trasformato i nostri anziani consumatori di pillole lasciandoli coi abbandonati
Nelle mani di qualche persona che si fida si affida loro come quella che viene chiamata con un termine che a me non piace la badante che fino alle otto di sera
Noi assicuriamo di garantiamo nostro padre nostra amata i nostri figli dopo le otto di sera chissà perché diventa un pericolo pubblico con quella percezione di cui parlava il Presidente errata di
Straniero uguale altri milita uguale a pericolo e allora invece ne possiamo determinare proprio grazie alla presenza di queste persone migliorare ulteriormente fare del nostro servizio sanitario sociosanitario uno ulteriore possibilità per rendere dei servizi appropriati
Per eliminare la mia dichiarazione per facilitare l'accesso ridurre i costi inappropriati di un servizio che spesso
Ci vengono
C'è una sorta di consumismo di prestazioni sanitarie consumismo di farmaci consumismo
Di di di analisi assolutamente inutile questa è una grande sfida una sfida che ne possiamo vincerlo grazie a un'integrazione sul servizio socio sanitario di alto livello in cui non solo facilitiamo l'accesso di quest'penso che tutto ciò che non facili da questa accesso dobbiamo rivederlo ma soprattutto la possibilità che attraverso questa sfida né possiamo garantire salute dignità davvero a tutti italiani e stranieri grazie
Pia turco
Grazie
Grazie ringrazio moltissimo
Una persona o non so definire l'altro che un amico come Alessandrini in
La ringrazio molto perché
Questi inviti e queste occasioni devo dire che mi mi fanno molto piacere
E inc
E voglio anche ringraziare lui e ringraziare snello e per questo rapporto intanto
L'idea stessa e di avere una
Un monitoraggio annuale quindi
è una istituzione dedita
Monitoraggio
Delle dell'andamento delle politiche di integrazione mi pare uno straordinario patrimonio di questo nostro Paese
Inc proprio anche le indicazioni concrete che ce ne vengono date poi ci dimostra quanto sia
Utile e preziosa questo lavoro però lo ripeto di una istituzione che ha una sua che ha un suo metodo che ha una sua periodicità
Perché il lavoro nel governo dell'immigrazione tanto più le politiche di integrazione hanno bisogno di serenità di pacatezza di lungo tempo e ne e contemporaneamente di azione quotidiana
E hanno bisogno di quel gioco di squadra
Che il
In qualche modo l'intervento del Presidente Fini a cui evocato sollecitato anche se poi però non è quello che ci troviamo in Parlamento però io credo davvero per il
Il governo dell'immigrazione le politiche di integrazione sia necessario questo gioco di squadra
Il cogliesse rapida in quindi
Sottolineare che cosa mi ha colpito del rapporto
Beh mi ha colpito
Quanto già è stato sottolineato vale a dire che noi in Italia
Ci troviamo abbiamo a che fare con l'immigrazione stabile nel familiare cito il rapporto che è stato adesso anche richiamato stabile familiare funzionale alle esigenze poste dell'andamento del mercato del lavoro e della demografia
Detto brutalmente non possiamo fare a meno di loro
E e poi ci sono delle considerazioni interessanti sul
Come dire sulle esperienze di integrazione questo dato pone questa costante
Dei piccoli centri che favoriscano il migliore successo la migliore qualità della vita
E poi l'altro dato interessante è quello che qui voi avete documentato
Interessante non perché sia una novità perché nell'esperienza di chi lavora con gli immigrati lo sa bene che è così ma un conto è l'esperienza al collo Conte vederlo documentato in uno strumento istituzionale come questo rapporto
Parliamo vale a dire lo scarto tra le condizioni di inserimento sociale di autoctoni
E immigrati negli stessi contesti locali vi cito testualmente di immigrati viva non capre rilevante rispetto agli stand tardività medi degli italiani
Che non è che questo
Ed altre più accentuato appunto in alcune realtà come le realtà metropolitane poiché è molto interessante andare a verificare come
Questo dato aggregata e come me poi disaggregato nel nell'insuccesso scolastico nel libero dal reddito commi così come qui c'è stato prima richiamato e quindi non voglio soffermarmi
Il se no direi che anche dal punto di vista istituzionale anche dal punto di vista di chi può dall'opposizione vuole
Contribuire a costruire politiche adeguate questi dati sono estremamente utili
Ma del rapporto anch'io ho apprezzato moltissimo la relazione di Alessandrini
E la conclusione a cui lui è pervenuto
Che e c'è stata riproposta adesso con tanto di dati dal dottor Di Sciuva vale a dire
L'esperienza dei territori
Che l'esperienza di questo nostro Paese così come in carne ed ossa
L'esperienza dei territori ci dimostra che si sta costruendo un modello italiano di integrazione
Un modello di integrazione Alessandrina descrive bene basato sulla non assimilazione sul superamento dell'idea
Della semplice tolleranza e dunque della giusta posizione del mantenimento delle distanze
Ti tollero però manteniamo le distanze o titoli dalle non faccio la fatica di costruire insieme un tessuto condiviso di valori
Che
Dall'esperienza tutta italiana
Del lavoro di Comuni ripeto molte persone con cui insomma fanno hanno una lunga esperienza di governi locali delle politiche migratorie di Comuni
Di sindacati
Di volontariato questa peculiarità tutta italiana questa rete tutta italiana ha fatto sì che nel nostro Paese si sia sedimentano un modello di integrazione
Che è basato
Sulla reciproca conoscenza sul conoscersi sulla riconoscersi
Sulla non discriminazione
Sullo sforzo di entrare in relazione pur mantenendo ciascuno un tratto distintivo
Qual è il problema
Il problema e che questo modello italiano di integrazione
Che e una parte profonda dell'Italia non stiamo parlando di
Come dire enclave no e l'Italia profonda che sta cambiando
Che ed è un cambiamento che non riguarda gli immigrati ma riguarda gli immigrati gli italiani perché questo modello di integrazione non riguarda solo loro riguarda noi e loro insieme
Se uno va in una scuola
E passa del tempo con insegnanti e cerca di capire come stanno facendo come sta la stanno cavando tante volte da sole con pochissime risorse contrarsi in cui ci sono dieci quindici bambini su ventitré
Magari anche di sei nazionalità diverse
Se uno da a capire come ce l'hanno fatta
Resta sorpreso da che cosa resta sorpreso intanto dall'entusiasmo di questi insegnanti io l'ho fatto questo lavoro di andare in giro ad ascoltare sono molto colpita pensavo che questi insegnanti me raccontassero la loro fatica
Mi hanno raccontato la loro fatica ma su tutto il loro entusiasmo
E poi ho scoperto che quelle scuole hanno fatto molto bene ai nostri figli
Che il successo dell'integrazione di quei bambini stranieri non è stato il successo dell'integrazione va misto ieri è stato il miglioramento della qualità della scuola dei lunghi tutti insieme
E come è avvenuto nelle scuole in quali altri parti sta avvenendo B Aldo Morrone ci potrà raccontare che nelle sue esperienze non c'è soltanto
Quello che voi tanto amiamo in lui della sua esperienza che rappresenta l'altra come dire il la generosità assoluta credo che in tanti reparti di maternità per esempio se uno va a Prato scopre che proprio rapporto con tante altre donne
Come dire aiuta a umanizzare e a migliorare i contesti i contesti sanitari
Quindi questa Italia profonda che sta cambiando non riguarda loro cambia l'Italia cambia noi e loro insieme il punto è che questa Italia profonda
Continua ad essere
Non
Vista dopo nominata
Non indagata
Ma continua ad essere nascosta
Negata e anche ostacolata dal discorso pubblico sull'immigrazione io credo che questo sia il problema drammatico che stiamo vivendo scusate se parlo così
Perché fino a quando reggerà hanno per gli insegnanti quegli amministratori locali quei sindacati quei volontari
A dire
A promuovere integrazione quando tua in un quadro pubblico un discorso pubblico che che inchioda invece sulla paura sull'emergenza clandestinità
Qua fino a quando ce la faranno quei tanti operatori sul territorio
A proseguire la politica di integrazione e poi quando è un discorso pubblico che ti inchioda sul
Abbi amo bisogna di loro ma non li vogliamo come poter andare avanti questa costruzione di una di un modello italiano di integrazione
Quando tu ai invece un discorso pubblico e delle norme che stanno costruendo la società dell'ospite indesiderato perché questo Heston ciò che sta avvenendo cioè lei ha gelato
Cioè non c'è soltanto
Soltanto la norma sulla salute
No ci sono tante piccole norme ma voi mi avete insegnato che a volte sono i dettagli quelli che pesa noi che conta non è la vita degli immigrati e che contano nella costruzione della dimensione simbolica per esempio aumentare a dieci anni il tempo per
Poter accedere
A un assegno sociale o aumentare a dieci anni
Cioè la possibilità di accedere
Agli edilizia popolare aree facendo credere che gli immigrati sono quelli che rubano gli italiani gli alloggi popolari quando poi le cifre dicono che gli immigrati che utilizzano l'alloggio popolare sono pochissimi e che sulla talmente disperati talmente sono alti
Costi degli affitti che preferiscono comprovassero un alloggio si devono proprio fare questa fatica piuttosto che pagano subaffitto altissimo per degli alloggi indecenti basta girare un po'da Padova a Roma per sapere che questa è la realtà
Allora io penso che il punto sia questo come riusciamo a ai cambiare discorso pubblico non soltanto a contrastare delle norme ma cambiare discorso pubblico sull'immigrazione a cambiare a fare a costruire una nuova narrazione
Fino a quando dell'Italia non si parlerà fino a quando della immigrazione non si parlava in termini di concetti sono stati qui detti che ha qui detto il Presidente Fini
Di convivenza di noi e loro insieme di un'idea di nazione a cui a cui che è fatta non soltanto dei vecchi italiani ma di vecchi e nuovi italiani insieme
Ecco il quesito Alessandrini ho concluso che io credo che abbiamo di fronte
Proprio come riusciamo a a ribaltare il discorso pubblico sull'immigrazione come riusciamo a impostare un discorso pubblico sull'immigrazione
Undici sulla dimensione simbolica anche una narrazione una narrazione che nasce vorrei
Quello che voi vedete che sono i successi le persone che ce la fanno nonostante la fatica che non è il solidarismo dopo perché tante esperienze ce l'hanno fatta partendo dai conflitti
Dara durezza del conflitto ma se uno va in giro per l'Italia scopre che in tanti amministratori locali i sindacati semplici cittadini volontariato
Immigrati insieme ce l'hanno fatta a contrastare il degrado superava il degrado papà vincerà il conflitto del noi e l'ora costruire un'esperienza positiva e sapete una cosa che mi ha colpita dalle
Dalle realtà
Che hanno vissuto il conflitto e che ce l'hanno fatta che cosa mi ha colpito mi ha colpito che il vantaggio
Che tutti insieme ne hanno tratto è la riscoperta del valore delle relazioni umani
Ce l'hanno fatta perché si sono presi un po'di tempo per portarsi in faccia l'uno con gli altri ce l'hanno fatta perché hanno scoperto che il quartiere in cui vivono non è soltanto il quartiere in cui vado a dormire
O in cui vivono la ma è il quartiere in cui
C'è il giardino ce la panchina c'è si fa si fa si rivitalizza il il giardino perché si cubi perché combatte del degrado significato
Prima di regimi grati non vogliamo la clandestinità anche voi dovete mettervi regole dovete combattevano sicure per la sicurezza e poi
Fare un'alleanza per appunto avere un partire più vivibile ecco proprio questa scoperta delle maggiori relazioni umane
Allora come lo si fa questa strada è un problema di leggi
Ma guardate io non credo che sia un problema di leggi perché non è una legge sull'integrazione ce l'abbiamo perché quelle quel modello di integrazione quel modello italiano di integrazione era scritto nella legge
Franco ha confermato dalla Bossi-Fini e io credo che non fosse il caso ed è stato un po'troppo taciuto il fatto che proprio partito dicevo prima Fini ci siamo scannati dieci anni fa ci scambiavamo
Ma voi non avete toccato quella parte della legge che guarda che parla di politiche di integrazione e se a voi chiedo io loculo logoro fatto con alcune associazioni ma lo pongo anche prima da altri a faccio una domanda
Da parlamentare ha una sede istituzionale
R. se dobbiamo modificare la legge sulla la legge che è in vigore
Prima che verrà deturpata dalle norme sulla sul sul
Sull'assistenza sanitaria ma se dobbiamo stare alla legge in vigore se dobbiamo modificarla per renderla migliore
Che cosa bisogna cambiare io ho fatto questa domanda un po'di associazioni ho cominciato a fare questa domanda perché mi sono posta mi piacerebbe modificare questa legge arricchirla ed è stato detto quando è che lì c'è scritto tutto
Che forse qualche dettaglio qualcosa in più ma lì c'è scritto tutto allora il punto è come questa legge questa parte della legge
Non era non è stata c'è e non è diventata dibattito pubblico come questa parte della legge non è mai stata quella che ha appassionato
Allora io penso che il problema non sia tanto di mezzi il problema
Di ecco io mi sono convinto di questo che dovremo sito dovremmo riuscire e anche qui lavoro del CNEL è importante affaristi
Che le esperienze dei territori
è
Diventino degli esempi ecco credo nella pratica dei buoni esempi allora bisognerebbe forse costruire che qualcuno si inventarsi come ce ne sono nel nostro Paese su tanti fatti un appuntamento annuale
Un appuntamento annuale che
Racconti che Madrid i successi dell'integrazione con tanto di biografie di nomi e cognomi di storie di luoghi di scuole ecco forse questo può contribuire a cambiare discorso pubblico sull'immigrazione
Grazie l'onorevole Turco ora la parola al Sottosegretario di Stato Eugenio Ruccello
Che ringraziamo per la sua presenza gli altri li abbiamo ringraziati all'inizio
Si sottolinea il ritardo che scadono
Io ringrazio voi per questo rapporto che testimoni appunto uno sforzo di monitorare di affetti del delle politiche di integrazione italiana
E il modello particolare che si può est già si sta in qualche modo realizzando in Italia di integrazione
La cosa che mi convince di più del rapporto quest'idea
Della del piccolo centro un'idea molto legata al territorio italiano che è il fatto di piccoli centri tra l'altro di un modello di centri storici che studiato in in tutte le università
In tutte le Facoltà di Architettura del mondo per la sua vivibilità per la sua particolarità
Il centro storico
Diffusissimo cioè che il il il cuore dell'urbanistica italiana è di per sé un luogo di integrazione e di relazioni sociali di facilità per le relazioni sociali è un luogo di aggregazione
E chi scambia
E questo è un punto che secondo me per il modello italiano va anche ripreso in maniera e con una riflessione più mirata
La cosa invece che mi convince meno è l'idea dello scarto tra condizione dei cittadini italiani e degli immigrati cioè il minor scarto come qualcosa che può
Facilitare l'integrazione non credo che sempre si è così non credo che al sud l'integrazione effettivamente sia migliore che al nord e chiaro che nelle realtà più attrattive più ricche
C'è per forza di cose più scarto anche fra i cittadini italiani e quindi anche con
Naturalmente con agli immigrati ma non è detto che questo sia
Una un fattore negativo per l'integrazione e sicuramente
Anzi forse se governato in maniera in maniera intelligente può anche diventare invece
Un ma un facilitatore per l'integrazione perché là dove ci sono più risorse evidentemente c'è anche più possibilità di mettere in atto politiche efficaci di integrazione
Volevo riprendere naturalmente condividiamo tutti il fatto che oggi c'è una dimensione strutturale dell'integrazione con cui fare i conti che non può essere più un discorso affidato alla all'improvvisazione della degli argomenti diciamo così
Che deve essere un discorso ormai
Come posso dire un discorso fondato su dati prima di tutto
Le e Gian discorso che si iscrive in un quadro europeo quindi giacché a ha già una obiettivi prioritari
Strategie di inclusione sociale disegnata a livello europeo appuntamenti rapporti quindi si scrive già in un quadro molto preciso
Ma che forse in Italia ancora stato appunto un po'affidato a un'improvvisazione argomentativa del discorso pubblico soprattutto non tanto delle politiche
E e su questo volevo riprendere un po'quello che ha detto l'onorevole Turco che parlava appunto di a una bipolari età del discorso pubblico
Però nello stesso tempo diceva è necessario invece su questo uno sforzo condiviso
Io sono convintissima che le politiche integrazioni e in generale tutte le politiche sociali si possono fare solo attraverso uno sforzo condiviso attraverso la delimitazione di un territorio
Per
Di dibattito comune anche se poi ci sono linee divergenti magari di di politica di intervento questo è evidente lo sforzo fra l'altro del Ministro Sacconi quando ha proposto il Libro verde che adesso poi
Lo ha proposto al dibattito pubblico e poi questo diventerà
La un libro bianco
Sul welfare sul nuovo modello di welfare è stato un po'questo cioè quello di delineare appunto un territorio di dibattito comune
Ma sull'immigrazione mi sembra che sulla bipolarismo del discorso pubblico a Aldo bipolarismo nel discorso pubblico abbiamo contribuito un po'tutti per esigenze
Di partito per esigenze di anche a volte di retorica e
E abbiamo costruito questa polarità sinistra a destra sicurezza integrazione
Io credo che questa sia la prima cosa da battere
Non c'è una un contrasto fra le politiche cattive della sicurezza e le politiche buone dell'intorno dell'integrazione non credo che sia così
Non credo che possa essere così e chiaro che in entrambi i casi abbiamo sia
Sul piano
Della retorica dell'integrazione della retorica del solidarismo eccetera del buonismo
Dall'altra parte parlo della retorica ovviamente sottolineo perché non vorrei essere frainteso
E dall'altra parte della retorica della sicurezza anche se la retorica e comunque una
Un elemento del discorso pubblico inevitabile però è chiaro che nell'ambito di questa polarizzazione retorica si è costruita appunto un'opposizione ma questa opposizione non regge né i fatti e va assolutamente superata
Però bisogna fare uno sforzo di superarla sia a sinistra che a destra
Sia da parte della maggioranza che da parte dell'opposizione
Io non credo che possiamo sottovalutare anche se sono a volte solo problemi di auto percezione problemi non legati effettivamente
Ai dati statistici non credo che possiamo sottovalutare le paure delle persone e la paura del diverso la paura più profonda poi si è immediata che ognuno di noi ha la paura di che qualcuno entri nel nostro territorio una paura persino fisica
Se uno si avvicina troppo noi abbiamo paura quindi esistendo una un
Un dato di timore dell'altro che è un dato iscritto proprio nelle culture in tutte le culture umane
Quindi non credo che sottovalutando queste paure o negando lei
Noi riusciamo abbatterle e dall'altra parte non credo che appunto che la che l'integrazione e
Le politiche sociali in genere si possano costruire negando queste paure scavalcando l'Ente qui noi dobbiamo partire dalle paura che ci sono dobbiamo partire dal bisogno di regole di sicurezza che è un Paese come l'Italia
Che è un Paese già tendenzialmente
Poco portato alla alle regole
Può valere che il il nel tra i cittadini italiani si diffonde è vero non è vero certo possiamo spiegare che in molti casi non è vero
Ma dobbiamo anche evitare che il discorso sull'integrazione abbia prenda accenti
Buonisti e a volte utopici che ne fanno qual è la fine un discorso che un discorso con con sfumature di
Appunto di utopia di realizzabilità invece è un discorso realizzabile sono prospettive realizzabili in particolare in Italia perché l'Italia per il suo per mille motivi può riuscire dove altri hanno fallito
Sappiamo che i modelli di integrazione europea sono sostanzialmente falliti sappiamo che è fallita l'assimilazione sappiamo che
Anche invece lì dove si è tentato
Lì dove si va verso il un'idea relativista NO comunitaria si rischiano appunto di creare isole di amministrazione della legge improprio isole poi tra l'altro spessissimo pagate dalle donne
Penso per esempio le manifestazioni delle ragazze francesi
E ne schiave né puttane non so se vi ricordate che sono uscivano cercando di trovare un modello proprio di emancipazione di liberazione uscivano dai quartieri periferici dove sono dove erano e sono ancora
In qualche modo anche di captate dalle logiche culturali di gruppo dalle logiche di appartenenza quindi è fondamentale anche
Non creare isole non schiacciare le persone sulla propria appartenenza
Non cioè considerarle sempre sul piano singolo su un piano di di di non non soltanto dal punto di vista della propria origine mica religiosa
Eccetera eccetera
E penso al caso di Lina in Italia che ha suscitato tantissima partecipazione quindi è una logica quella
Delle isole dei ghetti
Pagata spesso dalle donne che in Italia anche proprio per motivi urbanistici noi possiamo evitare meno abbiamo le grandi periferie della nuove di dell'edilizia popolare ne abbiamo pochissimo
Abbiamo un problema di centri storici invece che va a affrontato e secondo me questo è uno dei dati specifici italiani che con sta dei rischi e comporta dei privilegi i privilegi di cui abbiamo parlato prima cioè il privilegio di avere un tessuto urbanistico che favorisce effettivamente
L'aggregazione e l'integrazione che favorisce le relazioni sociali e che difficilmente crea ha più difficoltà a creare episodi di degrado e di emarginazione però abbiamo anche il rischio come è successo già a Milano
In parte a Roma molto a Brescia per esempio di centri storici pezzi di centri storici che funzionano alla fine come ghetti
E subiscono un degrado che allora diventa anche più costoso perché proprio essendo un degrado di centri
Di centri storici e non di periferia diventa anche più pone problemi di tutela molto diversi e molto più pesanti
Quindi abbiamo una una abbiamo un modello una possibilità di costruire un modello diverso da quello europeo a partire anche dalle cose che ha giustamente detto Livia Turco
Cioè dalla intanto dico dal tessuto urbanistico italiana dalle sue specificità dalle dai mille paesi italiani che se è vero io credo sia assolutamente vero quello che indica il rapporto cioè che il piccolo favorisce l'integrazione è appunto un una tutte possiamo nonché fondamentale giocarsi
Dall'altra ha sempre appunto legato a questa dimensione di piccolo il lavoro dei comuni e preziosissimo il lavoro del volontariato noi abbiamo questa ricchezza fondamentali in Italia che va a aiutata
S'sostenuta in tutti modi perché una spontanea
Atte a uno una Spoon a un fattore spontaneo
Di solidarietà e di costruzione di rapporti proprio nella nella nel piccolo appunto nella diffusione minimale abbiamo anch'che vorrei aggiungere le famiglie la questione delle badanti per esempio che è stato una una soluzione tutta italiana che ha scavalcato la politica la politica non ha
Pensato alle badanti e non è qualcosa che si può sostituire con l'assistenza domiciliare non è solo una mancanza del web e il far cioè le badanti non hanno
Non si sono fatte carico solo di una mancanza del welfare che sicuramente in parte c'è ma non è solo quello è stata una soluzione tutta italiana perché c'è in Italia una centralità della famiglia c'è un bisogno in tenere gli anziani i bisogni i deboli le persone malate fragili in famiglia e nessuna flessibilità dell'assistenza domiciliare può sostituire quella di una persona che lavora a casa
Ma il ma la badante è stato anche un enorme fattore di integrazione perché donne che sono in famiglia a cui noi affidiamo i nostri cari
E che convivono con noi hanno una sono state secondo me è un fattore di integrazione di confidenza con culture diverse di apprezzamento di cultura diverse culture in cui per esempio la presa in carico dei delle persone fragili e ancora più
Radicata
Che da noi dove comincia piano piano a perdersi
Ecco tutto questo ha creato invece secondo me una una un modo un po'sta creando un modello in qualche modo spontaneo di integrazione diverso da quello dei Paesi d'Europa io penso che dobbiamo partire e da qui cioè dobbiamo partire dalle specificità italiane dalle positività della di questo modello spontanee italiano è la politica deve seguirlo deve seguirlo anche però facendosi carico
Anche qui delle cose che già ci sono delle cose che ci sono e sono le paure non possiamo ignorare le paura insisto dobbiamo evitare la polarità o nel farsi purezza da una parte quindi azione cattiva fra virgolette e solidarietà dall'altra quindi azione buona dall'altra dall'altra parte
E tentare proprio inc con uno sforzo culturale
Di dialogo anche fra maggioranza e opposizione
Di superare questo schema
Solo così riusciremo a a far sì che qualunque politica faccia il Governo abbia un'efficacia
Non solo pubblicitaria abbia un'efficacia
Un minuto durata grazie
Grazie onorevole Roccella siamo alla conclusione di questa
Dei lavori di questa mattinata
Permettetemi soltanto un paio di considerazioni proprio
Brevissime e telegrafiche
La prima è questa neve e riguarda l'ulteriore sviluppo dell'iniziativa del CNEL
Dopo questo rapporto io credo
Che una prima piccola risposta a la sollecitazione che ci veniva da
L'onorevole Livia Turco una prima risposta potrebbe essere quella di fare proprio dal prossimo anno di questa scadenze nessuna di queste ricorrenza di presentazione di rapporto che deve continuare migliorato Sempre eccetera ma l'occasione anche per
Il arricchire il rapporto
Ovviamente non tutta la realtà del Paese ma le due te ogni anno durò tre realtà
Che possono rappresentare
I processi di integrazione nella loro dimensione complessiva e non solo statistiche
Io credo questo potrebbe essere un arricchimento dice nullo di cui invero avevamo già parlato il mese scorso giornate
Ma
Ma proprio con questa valenza secondo me che
Non è non sarà una grande cosa ma può essere una giornata di lavoro e chiamando gli e i protagonisti di quell'esperienza di quelle regioni di quelle Province questo io credo
Una prima risposta che possiamo
L'altra cosa veramente concludo il fondo vi debbo dirlo verità su molto vecchio ma io esco da questa giornata
Un po'conforta in può confortato cioè sento che tutti voi conosco molti di voi tra tutti noi possiamo tornare le nostre iniziative
Con qualche buona idea
Anche in qualche misura anzi notevole misura anche condivise insomma poi dal dal dire al fare ci sono tante cose quali sono le due o tre idee buone che ci possiamo portare a casa su cui su cui lavorare
Mi sembra
Queste idea forte che in fondo del Governo e dell'opposizione del due ultime cose che abbiamo già dobbiamo
Liberarci quella politica Napoli ma insomma dobbiamo liberarci
Di queste ore
Perché per molti di noi un po'un incubo è questa
Politica nazionale che poi
Poi si capisce niente è fatta di proposte emendamenti ritiro dentro lo stesso maggioranza di governo ci sono posizioni riverse e l'opposizione
Ovviamente si menomale il
Cioè e diventa bloccante niente è un incubo e un incubo cioè questo che oggettivamente insomma io non voglio parteggiare sarà ma oggettivamente ecco
Fa vivere
Ai cittadini italiani oggi la chiamiamo l'opinione pubblica insomma i cittadini italiani fa vivere una situazione di grande tensione
Discorso delle paura certo le procure ci sono tenterò la politica non dovrebbe alimentare
I problemi andrebbero affrontati correttamente correttamente
Sapendo che ci sono dei problemi oggettivi si sono arrovellati
Infatti la politica non deve alimentare le ma ignorare le
No è altrettanta riscattati noi mettiamo foriere certo certo certo e forse anche qualche autocritica vanno fatta anche da parte di chi oggi all'opposizione o probabilmente insomma quindi
No
I problemi ci sono però non
Non vanno utilizzati per creare un clima generale ecco che
Questo
Che cosa significa questo
Se noi andassimo a casa insomma e tutti noi per i diversi livelli di responsabilità partire dai mass media poi cominciassimo appunto col col dire che i problemi acuti il problema della giustizia
Il problema delle aree metropolitane il problema della malavita organizzata
E Nicholson nei in questi realtà abbiamo avuto io gli elementi più critici
Se questi sono i problemi del nostro Paese che poi questa nuova presenza possa essere coinvolta e in qualche caso anche a quella questo è un dato oggettivo ma renderci conto che i problemi
Più acuti che viviamo intorno all'immigrazione sono le situazioni più critiche della nostra organizzazione sociale
A precisi anche a prescindere questo credo che
Da questa constatazione ci potrebbe aiutare ci dovrebbe aiutare molto
Seconda cosa mi sembra le ha richiamate il presidente Fini era nella nostra impostazione la nostra lettura del rapporto cioè che
Le soluzioni vere non sono quelle mirate ma le soluzioni vere sono quelle di politiche organiche
Che si ONU buone per tutti però
Qui proprio
Noi italiani dobbiamo convincere bisogna fare un bel lavoro su questo che è un lavoro culturale un lavoro
Cioè che le soluzioni i
E semplifichiamo no l'inserimento lavorativo dei grandi problemi dell'inserimento lavorativo
Strane la grandi informalità dell'incontro tra la domanda e offerta nel nostro Paese e che riguarda tutti io quando vado in faccio alcune io le dico ma ebbe tra italiani quindi tra noi dico ma quanti di voi hanno trovato lavoro attraverso i servizi dell'impiego
Nata non hanno nessuno
Il
E queste è un problema è un problema per noi forse un po'
è un problema anche per noi ma
Voi pensate perché nell'informalità del governo del mercato del lavoro è un disastro
è un disastro cioè lo sfruttamento il lavoro in nero
L'irregolarità che provoca e perché poi il problema questa confusione tra clandestini e regolari
è micidiale e così via cioè quindi che le soluzioni così nella scuola
Gran parte dove abbia fatto una ricerca proprio lo scorso anno gran parte dei problemi che la scuola italiana
Troverebbero probabilmente degli allevia menti se affrontassimo problemi che la stessa presenza degli immigrati ci pone
La scuola italiana purtroppo quel grande patrimonio della comunità educante che ha impostato gran parte delle nostre riforme badate che è una chiacchiera non esiste più spesso nella scuola italiana soprattutto le realtà più in difficoltà
Il coinvolgimento della famiglia e se questo e drammatico per Noemi pensate per tempo e l'immigrato la famiglia che va perché è ignorata
Io l'integrazione dei servizi territoriali cioè
Vi sono delle politiche
Che andrebbero fatte che vanno fatte
E che riguardano veramente tutti
E risolvono i problemi degli immigrati poi certo nella scuola dopo bravi specifici mediatori culturali di azione culturale dall'italiana ed
Cedere eccetera ma per altri versi una educazione interculturale sarebbe una grande risorsa anche per i nostri figli
Perché quest'uomo nuovo della globalizzazione buona
Che non è solo globalizzazione finanziaria ed economica che tra l'altro vive le difficoltà che il terreno ma la globalizzazione dei valori la globalizzazione della cultura della democrazia dei diritti e dove sapete
E e così e quindi questa vista anche la buona idea che dovremmo portare a casa cioè che
I problemi che ci pongono che ci pone questa la presenza di immigrati sono problemi comuni
Sono i punti critici della nostra società e le soluzioni a cui bisogna andare devono essere soluzioni buone per tutti che sono buone anche per lui per gli italiani
L'ultima cosa mi sembra che era stata ben colta anche dalla ministro dalla Presidente Fini nella sua introduzione Petti
Parliamoci chiaro queste politiche di integrazione grazie alla Turco-Napolitano
Vedono
Gli il centro dell'iniziativa nelle Regioni nei Comuni ed è tutta quella prima qui la parte sull'integrazione che è rimasta tuttora integra del della legge originaria
E lì però noi incontriamo anche molto fatico a nove nostri i Comuni le Regioni questa grande ricchezza del volontariato della società civile fatica
Onorevole però c'è la ad esempio ma perché il Governo ha rinunciato a dare espressione voce
Ta a queste
All'associazionismo attraverso la Consulta nazionale perché gli organismi di partecipazione
Sono stati
Io spero che voi
Per l'immigrazione a bene ai benissimo adesso appena adesso priverebbe di va bene una buona
Per fare una buona speranza quindi noi
Ci auguriamo perché questi organismi che erano nella Turco-Napolitano che compaiono e scompaiono assecondare
Non va bene
Soprattutto perché
La società civile il volontariato insieme con le istituzioni locali hanno un ruolo e hanno avuto nella storia di questi anni di quindi è già un ruolo fondamentale per i processi di integrazione e quindi devono avere anche
Un riscontro insomma un riscontro e quindi questo per dire che cosa fanno fatica bisogna riconoscergli un ruolo può dargli voce
E bisogna fare anche delle politiche nazionali perché integrazione integrazione integrazione non non finisce nel quartiere
E se questi temi che stamattina il Presidente Fini ha ripreso e questo diritto di voto amministrativo
IRI o la cittadinanza ma fondi che l'integrazione che credibilità a sé un ragazzo arriva diciott'anni nato in Italia fa tutt'altro italiane per fare il caso limite secondo me cioè e non sa ancora
Chi è dal punto di vista della cittadinanza
Veramente bisogna cioè ci sono delle urgenze che danno un segnale e che eviterebbero forza anche all'assistita civile alle istituzioni locali
Pure in tempi difficili sotto il profilo delle risorse finanziarie capiamo tutto quanto
Anche Seat PG fu misura di cancellate Haber lasciamo perdere il PID però avviliti fondi sono stati cancellati su questo aspetto determinante
Va bene
Ho molta difficoltà accaduto pubblicamente tende ad introdurre quelle integrazioni debole dunque il fondo per l'immigrazione è stato cancellato semplicemente perché come tu sai immagino
Le Regioni hanno del hanno no no se no no nelle regioni hanno fatto un'eccezione di incostituzionalità e hanno sostenuto giustamente evidentemente vista delle sarà dato ragione
Che non si possono fare fondi dedicati e per questo il fondo per l'immigrazione è stato cancellato il fondo per le non autosufficienze che è aumentato è stato mantenuto con grande difficoltà con grande fatica
Ho proprio posso dirlo personalmente e ma in questo modo mantenendo il fondo per le non autosufficienze il la la le le risorse complessive per il sociale sono rimaste quelle del due mila sette
Perché è stato mantenuto l'aumento del fondo per la non autosufficienza e nonostante sia stato tagliato in parte il fondo per le politiche sociali quindi complessivamente il fondo per il le risorse per il sociale
Sono mantenute sullo stesso livello del due mila sette bis basta fare i conti su questo è chiaro che c'è un problema di risorse da qualche parte bisogna tagliare si è fatto questo taglio per tutti i ministeri ma c'è stata una uno sforzo un'attenzione particolare per non ridurre i fondi per il sociale
Consentire
All'epoca sbarra e poi ne discuterete
Riferire che poi facciamo i conti è una roba no no no ha sparso
No è anche vero io debbo dire corretto insomma mi permetto di dire corretto che le Regioni hanno si sono opposte alla alla alle
A un fondo
Finalizzato e quindi hanno voluto che rientrasse dentro l'Iraq ed è anche vero che alcune Regioni hanno fatto un grande sforzo aggiungendo risorse a risorse
Altre Regioni magari hanno a
Deviato quelle stesse risorse per altre urgenze sociali che nelle situazione quindi rete
Sì però quello che è certo e che ripeto c'è necessità
Di alcune politiche nazionali
Le due che ho indicato ma anche ad esempio rispetto alla scuola e rispetto al lavoro
Che dicono un respiro è e una prospettiva e un sostegno alle politiche regionali comunali territoriali e alla stessa
Diciamo mobilitazione delle forze sociali che stanno nei territori e che continuano a lavorare quindi
Concludendo insomma non facciamoci solo facciale ognuno le proprie battaglie ma irretire dentro un dibattito nazionale che è così avulso poi dai processi da i processi reali
Che ecco per alcune forze politiche così identitario in termini elettorali ma che spesso non hanno poi un riscontro
Rispetto alle giuste preoccupazioni che ognuno di noi comunque a ma un riscontro vero e piuttosto
Portiamo impegniamoci su delle Poste prospettive di costruzione del
Di un insegnante vero politico di iniziativa rispetta i processi di integrazione grazie a tutti
Imbarazzo
Bene
Grazie grazie ad una comunque fosse stata la cosa