"Gli avanzi della giustizia"

Vorrei innanzitutto a dare il benvenuto al nome del centro a riforma dello Stato Editori Riuniti che hanno organizzato la presentazione di questo volume un benvenuto particolare all'autore Gino Capelli presente
Si tratta del diario del giudice di sorveglianza più esattamente il Titano e gli avanzi della giustizia
Su questo tema abbiamo pregato di introdurre la discussione un gruppo di amici che sono qui presenti da lei per prima la parola Franco Ippolito
Io credo che la prima cosa che va detta se il libro è piaciuto o no
A me che sarebbe piaciuto moltissimo
Mi è piaciuto moltissimo perché
Oltre al fatto che si può leggere davvero come un drammatico romanzo oltre che per ciò che il diario una testimonianza di un'esperienza intellettuale professionale etica direi
Che per un quindicennio o quasi assegnato la vita di capelli
E non solo quella di Capri
Il senso che più ho ritrovato il senso di una drammatica esperienza
In una drammatica esperienza professionale e intellettuale e politica di chi all'inizio degli anni settanta sulla spinta di quelle battaglie
Culturali e politiche del sessantotto
Mi piace molto
Come Castelli fa riferimento al sessantotto con un inciso
Buttata lì capelli scusami Gino è stato la un assessore
Dice Capelli
Non
Non fu semplicemente un momento di piazza
Fu un momento di studio e di forte riflessione di profonda riflessione
Ecco sotto l'impulso di quegli anni dico i movimenti di quei dibattiti
Un giudice
Decide che è il momento di passare dall'altra parte di quel sipario che divide il momento della scena pubblica il processo il dibattimento dal momento dell'esecuzione
Che tradizionalmente è stata da sempre relegata alla amministrazione
E anche quando dal trentuno in poi lo stesso Rocco aveva affidato ad un giudice la il potere di sorvegliare
Quel momento è stato da tutti i giuristi da tutti i giudici da tutti gli uomini di cultura giuridica del tutto obliterato rimosso quasi che compito
Del giurista anche progressista del giurista garantista
Forse quello di fermarsi al momento della condanna
Dice Gino a un certo punto ci sono fior di giuristi fior di magistrati eccellenti carriere professionali che hanno inflitto anni anni anni di galera
Ergastolo lì che non hanno mai visto che cos'è in carcere
E mi sono ricordato della polemica di qualche anno fa forse l'anno scorso quando Sciascia
Diceva intervenendo appunto
Su certi usi abbastanza facili alle manette alla cattura dice beh al di là di tante riforme quasi quasi mi verrebbe da chiedere a un magistrato di trascorrere una qualche esperienza in galera
Uso questo termine in galera perché il termine l'espressione che usano i magistrati di sorveglianza o almeno taluni magistrati di sorveglianza
è un'espressione tipica che io ho sentito varie volte Igino Cappelli e che sento frequentemente per esempio a un compagno prima che collega di lotte di di Gino Capelli che Sandro Margana il quale per fa riferimento al suo lavoro passato in certi luoghi nei luoghi di lavoro professionale di questo magistrato che sorveglia e garantisce o tenta di sorvegliare di garantire dice oggi sono stato in galera
Qualche sera fa quando chiedevo a Malgara
Del libro L'i capelli e delle sue impressioni
Ma regala mi diceva in realtà i tempi in cui stavamo più in galera
Per riferirsi appunto a quegli anni di cui parla l'inizio del diario di Gino dal
Settantaquattro settantacinque settantasei in cui un gruppo sporchissima di magistrati che si era trovato a fare quel lavoro molti per caso pochi per vocazione
Sì
Rimboccano le maniche
E cominciarono a lavorare
Alla pari un'azione difficilissima in cui nel momento della riforma stessa
Nel momento in cui si tentava di portare un minimo di legge e di legalità nel carcere
Nel momento in cui si tentava di stringere questa discrezionalità in cui il detenuto era lasciato in balia dell'amministrazione discrezionalità basata tutta su una disciplina sovente rimessa al puro arbitrio dell'amministrazione
Beh in quel momento contestualmente venivano dallo stesso mondo politico dal Parlamento ma anche dal paese segni potenti di controriforma non è un caso
Dice il Gino Capelli
Già all'inizio del libro che a distanza di qualche mese
Ci sia stata una legge che con tutti i limiti era sicuramente una legge di riforma quale
Quella del settantacinque
La riforma penitenziaria e contestualmente a un mese prima se ben mi ricordo la legge Reale che fu
Anche se non proprio la prima perché era stata preceduta da quella Bartolomei ma una delle prime grosse leggi di controriforma di ordine pubblico di cultura dell'emergenza che facevano completamente a pugni con ciò che legislatore dall'altra parte diceva con la legge penitenziaria
E inizia in questo momento il percorso di questi pochi magistrati di sorveglianza che andavano motivati a far funzionare la legge
A tentare una scommessa
E certo la esperienza è stata durissima
E per certi aspetti addirittura eroica fra virgolette
Basta scorrere alcune pagine di questo libro e misurarsi con spaccati
Di carcere italiani e soprattutto della della galera per eccellenza
Che Poggioreale
Poggioreale Ucciardone probabilmente sono le esperienze più tragiche più drammatiche che segnano ancora oggi la mondo penitenziario italiano accanto a questo
C'è tutto il profilo del carcere speciale su cui
Una riflessione
Storiche politica merita di essere fatta anche stasera però l'autorevolezza dei nostri interlocutori che sono a questo tavolo mi consente di sorvolare sul punto solo per far rinvio a loro non per rimuovere il problema
Io volevo solo
Evidenziare
Un paio di ritratti
Che i Gino capelli fa di alcuni detenuti
Un paio di ritratti che sono visti gli spaccati davvero drammatici la condizione carceraria
Pinato Mei
Giuseppe Angioni
Sono i personaggi che più mi hanno proprio drammaticamente colpito
Giuseppe Angioni
Che viene ristretto in carcere per omicidio
A un certo punto si hanno segni si notano segni di squilibrio l'uomo che era reduce della Grande Guerra della prima guerra mondiale
Che aveva delle manie di persecuzione che prima nemici dappertutto
E
Siccome non si può fare un processo a che il processo non è in grado di intenderlo si sospende il processo e questo mo'viene letteralmente dimenticato per quaranta cinquanta cinquantacinque anni
Ecco un giudice di sorveglianza di fronte alla scoperta
Di questa ombra che emerge dal manicomio giudiziario si pone il problema del che fare
E vincendo burocrazie vincendo ottusità dando letture
Non non alternativa e non di giurisprudenza alternative ma di buon senso delle norme che pure nel codice Rocco ci sono riesce alla fine a Farra
Guadagnare se così si può dire la libertà
A quest'uomo a quest'uomo
Che ormai a chiudi ottanta
Vi vorrei leggere semplicemente la conclusione
Di questa esperienza dice Cappelli più volte mi sorprendo a pensare che il recupero
Fu inutile
Anche crudele
Motivato solo dall'illusione di recuperare non Angioni ma noi il giudice di sorveglianza di seduzione la dignità e la coscienza gioca te sulla vita di Giuseppe Angioni bottaio celibe nullatenente cattolico sardo
E respingo la tentazione di chiedere notizie del giudizio c'è ancora pendente o come definito magari estinto il reato per morte del reo
Ma che importo
Io credo che nella
Nella descrizione Breve tra l'altro molto efficace di poche pagine di questa vicenda terribile drammatica Giuseppe Angioni è un po'il senso di tutto il percorso del diario di Capello
Che inizia appunto con la riforma e con la voglia di rimboccarsi le maniche per lavorare e far funzionare contro tutte le aspettative questa riforma e conclude nell'ultima pagina
Che poi è proprio la ripresa della commentò sconsolato su Giuseppe Angioni ho lasciato il carcere peggiore di come era anni prima della riforma
Ecco questo mi ha
L'episodio di Angioni la tragica sequenza della vicenda Nocioni e lo sconsolato
Commento finale
Di il Gino Capelli
Mi ha messo in crisi
Capelli comincia col dire noi riformatore noi riformisti
E alla fine di questo percorso dice abbiamo fatto tutta questa battaglia la situazione
E la lascio peggiore di come era tredici anni fa quattordici anni fa
E ho voluto un riscontro acquisto e l'ho chiesto questo riscontro a una persona a un compagno un militante che insieme a Gino Capelli questa battaglia fatta credo che sia il più suo collaboratore e compagno
Migliore da quegli anni in poi propria Sandro margarina
Essendo una gara mi diceva che anche lumi prova che pure a proposito rimarcare stato uno di quelli che più ostinatamente ha continuato e si è impegnato per esempio nell'ultima legge di riforma lavorando con continui arrivando contribuendo insieme ad altri a risultati che noi abbiamo giudicato positivo è bene e ciò nonostante anche Marghera conveniva con il giudizio di cappelli e diceva
Noi che da quindici anni facciamo suo lavoro abbiamo questo senso del fallimento proprio perché ricordiamo forse con maggiore vivezza come Joe Nast logica coi tempi eroici quando in mancanza di qualsiasi norma abbiamo inventato tutto abbiamo fatto le forzature se volete gli anni in cui ha captati si scriveva ricordato da Igino capelli
Visto e disapplicato il regio decreto penitenziario e dava la licenza a un detenuto ma al tempo stesso cento forse da fare una considerazione
Se questa
Se questo senso un po'nostalgico degli anni eroici non sia la nostalgia per un ruolo forte per una forte soggettività che nella mancanza assoluta di regole di norme riesce a trovare una dimensione
Con grossa pregnanza umana all'interno del carcere erano i tempi in cui in tutte le maggiori carceri italiani c'erano iniziative c'erano giornali c'erano movimenti oggi tutto questo sembra morto
Sembra grigio forse l'unica eccezione proprio a Roma Rebibbia dove ancora continua con difficoltà un'esperienza del genere e d'altro canto però pone in questo grigiore in una sorta di rigidità maggiore oggi di spazi normativi e regolati sono sicuramente superiori a quelli di quindici anni fa
E io credo che la battaglia
La battaglia non solo politica e teorica o da militante o dei convegni che Igino capelli ha fatto a cominciare da quel convegno sul carcere a Firenze del mille novecentosettantadue
Che fu una sfida
Contro la controriforma due anni appunto della riforma ma la battaglia concreta quotidiana tutti i giorni di cappelli che presente in concreto portarono alla chiusura di un manicomio giudiziario il manicomio femminile
Sotto il suo mandamento sono stati da premessa il presupposto indispensabile per determinare anche quegli allargamenti normativi che si sono avuti negli anni successivi e perché no
Per funzionare ancora malgrado tutto da stimolo da potenti incoraggiamento
Agli imitatori
Alla scuola che Igino capelli ha formato a quelli non molti alimenti che ancora credono che non bisogna mollare
Giovanni
Ecco dice mi scuserà oggi forse
Procederò un po'
Arte balzi
E Fassino da osservazioni sul valore
Sul grande sul notevole valore letterario del libro ai considerazioni su quello che sono i problemi
Giuridici e civili che sollevo vorrei spiegare innanzitutto dei due ragioni che mi hanno indotto ad accettare con gioia con terreni
Compartecipazioni di partecipare a questa manifestazione e di presentare
La prima ragione e che
Il libero rappresenta dopo quello di Dante Troisi Diario di un giudice
La prima testimonianza diciamo così il l'altra testimonianza la continuazione sotto certi aspetti
Breglio conosciuta da Detroit ho cominciato a lavorare con lui al Mondo di Mario Pannunzio e mi ricordo che da anni tredici arrivò con queste il piccolo i suoi diari con questa sua rappresentazione del carcere di allora e delle difficoltà di un giudice i problemi dei rapporti tra il giudice la miccia di una situazione della magistratura molto diversa da quella attuale
Quando i rapporti gerarchici erano molto come ricorderà
Dottor Cappelli molto diversi e porto una testimonianza che gli procurò anche delle
Per le reprimende delle delle dei delle condizioni disciplinare non eccessiva tale data determinare comunque l'importanza del libro di Dante Troisi era che guidava uno spaccato della condizione del giudice e io mi aspettavo che questa condizione del giudice fosse modificata dal invece leggendo il libro di cappelle mi sono reso conto che la condizione del giudice non è modificate cioè il giudice ed ero il giudice umano
Il giudice diciamo così per bene come mi sarei dire io con parole un po'tradizionali scenari sta sempre
Sa se me li minoranza sta sempre in difficoltà da sempre in una condizione difficile rispetta la gerarchia la burocrazia gli anni sono passati ma lo spirito del libro di Gino Cappello
Non è diverso da tradirà Veltroni storia ciò mi porta ad una riflessione su quello che è proprio il mestiere del giudice su cui penso che forse bisognerebbe approfondire il tema in questa circostanza e questo libro è un grosso contributo a poter capire qual è il rapporto tra giudice società giudice cittadini
Giudice la sua coscienza giudice eletta
Data ragione molto privata mai la voglio dire qua una ragione molto semplice private pubbliche a dire allo stesso tempo
Rivalta picchi io sono delle stesse parti di Gino Cappelli e apparteniamo forse a quella borghesia meridionale
La quale producevo giudice io avrei dovuto fare il magistrato e quando
Dico questa cosa un po'scherzosamente quando andai a corriera Siro mio zio mi dici meno male come aveva vinto il concorso in magistratura forse si sbagliava però le cose stavano nella loro mentalità così ora
Mio padre e suo padre sono dello stesso paese ora questo lo dico semplicemente per una ragione molto di me cioè che in questa borghesia diciamo di tradizione giuridica meridionale che
Oggi non da un grande
Esempio di se stessa che in gran parte degradata a intellettuali organici o di un sistema di degenerazione
Culturale e di corruzione politica e camorristica nello sessanta ci sono persone che appartengono a quella vecchia tradizione e non so se posso pronunciare questa parola coi questa vecchia versione liberale di garanzia dello Stato di diritto i quali poi rifacendo i giudici possono diventare dei giudici che possono sembrare addirittura rivoluzionarie in realtà secondo me
Il giro per la cercava di fare il giudice secondo quelle che sono le tradizioni giuridiche umano che noi abbiamo diciamo così
Avuto nella tradizione dell'idea del magistrato come dovrebbe essere se ci fosse uno Stato di diritto non so se questo lo sforzo questa mia affermazione
Può diminuire il suo contributo ma io credo che questa affermazione mi FIAT corrisponda alla realtà del dramma di un uomo il quale ha fatto una marcia incisive
Attraverso la sua proprio ora io direi che in questo libro io mi sono preso degli appunti e vorrei guardarli un momento perché la bellezza del libro sta proprio nel fatto che in
A poco a poco il giudice Capelli non è un giudice il quale fa il suo mestiere
O di giudice di sorveglianza
Per chi vuole fare la rivoluzione il giudice d'appello fa il suo mestiere perché vuole fare semplicemente lui sorveglianza così come stabilito dalle norme al Regolamento
E attraverso questa sua cosa si scontra con quello che sono gli orrori
Diciamo della pseudoscienza
Della gli orrori di quelle che sono la la burocrazia armadio ruoli soprattutto di quello che il modo come il rapporto tra gli uomini è concepito nell'universo carcerario
In un certo per esempio c'è qui molto belli indicata la condizione del dello sfruttamento del detenuto nei lavori ora questo sfruttamento dei lavori dal libro di Gino Capelli emerge che in realtà le aziende che usavano il detenuto per far di produrre negozio effettivamente diciamo lo sfruttavano ma nello stesso tempo in certi casi gli fornivano a quelle poche condizioni di sentirsi umano che cessarono appena si doveva osservare il regolamento
è lo stesso giudice Gino Capelli dimostra che quando molto burocraticamente si arrivava a certe determinate situazioni anche questa poca possibilità del detenuto di diventare di sentirsi in qualche modo mai necessaria quindi c'è da una parte lo sfruttamento
E dall'altro il fatto che quello che sembrava uno sfruttamento poteva essere un'occasione di essere nemmeno oggetto passivo meno oggetto diciamo del prezzo ovvero del potere
Del direttore de delle carceri uno dei secondini che per il detenuto che di di quello che è detenuto diciamo così poteva essere e poi apprendiamo delle cose che per me come giornalista che non ho frequentato molto le carceri sono abbastanza allucinante apprendiamo per esempio del letto di Conte di riconversione
Negli anni settanta e fino credo agli incidenti del settantacinque settantasei e anche dopo era comunemente applicato apprendiamo che a Poggioreale
La tendenza diciamo così Yara ad aprire la la pinna percuotere il detenuto e a farlo passare poi come uno che si era fatto male da sci eccetera era comune era normale soprattutto io l'ho scoperta attraverso questo libro l'universo incredibile dei direttori delle carceri ora noi parliamo molto
Dei giudici cinture in questo libro si rivela che quasi sempre il direttore delle carceri e quasi sempre la persona poco ma è una persona io
Praticamente
Effettivamente per la quale forse probabilmente occorrerebbe Rimini rimettere
Delle cliniche anche se io sono favorevole all'abolizione delle cliniche psichiatriche però questi che il togliere Carsen esercitano nei manicomi criminali nelle carceri certi poteri tattici certo modo di esprimere la loro e e questo è un problema che secondo me la sinistra dovrebbe porre con quale criterio vengono scelti i direttori delle carceri per con quale criteri il coloro i quali sono addetti attenere universo carcerario conoscerli è un problema secondo me che Gino Capelli indirettamente impone anche quando pone la sua sconsolata e su quello poi vorrei anche soffermarmi la sconsolata sua conclusione sul fatto che la riforma sarebbe fallita
C'è un problema che bisogna porsi perché la riforma è fallita
Perché la legge non funziona o la riforma non funzionerà
Perché il criterio di fondo che il criterio dell'ammiccamento il criterio di scegliere tra i detenuti quelli che più sono i sedativi verso il direttore
E poi insieme fare continua ad essere il criterio attraverso cui le carceri vanno avanti
è la domanda che io mi ponevo quando verso la fine Gino Capelli parlare del problema della riforma fallita
E io non credo che la riforma sia completamente fallito che dove ci sono delle possibilità di farla attuare la riforma anche
Soprattutto secondo il criterio che Gino Capelli indica cioè il criterio che l'unico modo per poter salvare la condizione del detenuto erano sa condizione civile e di sapere qual è la legge e di applicare la legge cioè il giudice è una legge dovrebbero essere veramente Africa Barbera applicarla
Veramente occorre che gli strumenti hanno verso cui la legge si applica siano effettivamente efficaci ora questi strumenti sono da una parte diciamo la possibilità che il detenuto si vicenda nuovamente come persona umana civile grado di poter
Nonostante la pena e attraverso la penna come sin ci insegna una università perché io come tutti i meridionali superiore a chi li ha inseguiti purtroppo mi ricordo
La vera preso che era appena deve essere un modo attraverso cui va be'a questi aveva fatto esperienza di giudice quindi non ho potuto constatare questo inferno che questo errore che la contraddizione di ciò che studieranno sui libri
Ma dipende anche dal fatto che secondo me tutto il problema è un problema di un problema da da affrontare attraverso una cultura
Ed è la cultura Bertacchi e la cultura caccia e qui emergono attraverso
Questi fatti appunto l'isolamento dei vari giudici di sorveglianza e soprattutto emerge anche
La solitudine drammatiche di chi vuole attuale delle cose normali cioè emergerà anche direi a Igino cappelli qualche cosa che
Si contrappone addirittura a quello che è la concezione normale della religiosità
Del cappellano che sta in carcere quasi sempre il il diciamo così il contributo di quello che dovrebbe essere chi Niki per istituzioni svolge una funzione di edificazioni religiose quasi nulla in fondo chi esercita la pietà questo passo
Direi non perché lui è presente ma perché evidentemente forse io sensibile e echi attraverso l'interpretazione della legge riesce riesce a ottenere che
Qualcuno che che è oppresso che non è in cui non è rispettata la persona umana
Sia in qualche modo salvate questo il giudice di sorveglianza in realtà la funzione di Gino Capelli è stato una funzione direi che in cura aiutato a nella sua natura meridionale
Quando per esempio nel manicomio distante freno no
è diretto dalla moglie del direttore carcerarie che forse non era tanto male come lo stesso giudice cappelle riconosce che forse nemmeno cattiva moglie gli altri direttori cacciare anche se non aveva il titolo per svolgere
Questa funzione nel mare infame ordini di Sunday difende freno
Succedono certe determinate cose è soltanto
La saggezza diciamo così del giudice una certa saggezza relativistica meridionale che in questo caso potrebbe essere aggredita per il fatto che lei di Ravel non ha osservato effettivamente la legge nel caso
Però questa saggezza con sapienza umana in questo senso
E di di dei rapporti umani è riuscito a far fare a fa fare si articola mi pare a far restituire le carte
Ad una ad una Magnifico personaggio di pazza la quale in fondo cercava di sopravvivere di far sopravvivere gli altri attraverso la cartomanzia ed erano quelle carte in pieno le sue perché le sue troppo pulite non andavano bene
In ogni Port-Royal Esparza saltando di palo in frasca però il filo che sto seguendo
E proprio di vecchie bisogna puntare secondo me attraverso questo libro che è pieno di ritratti umani straordinari
Camminare abbondare
Sopra soprattutto secondo me su sul su quelli che sono i rapporti umani
Il rapporto umano che si stabilisce tra noi restiamo fuori e chi sta dentro è il l'anello che Gino Cappello ci offre l'anello cioè della conoscenza e del lavoro che lui ha svolto è un anello prezioso per cui questo libro secondo me meriterebbe
Una diffusione almeno degna di quello che ha avuto Dante Troisi un riconoscimento sul piano letterario sul prato civile tutta dell'impegno vorrei dire che nei libri ho trovato anche
Duarte due cose poi mi avvio a concludere Duarte delle cose che mi mi hanno molto colpito
La prima e che
Sollecitato ogni tanto dei nomi di giudici
Alcuni riformatore Nanchino per esempio conosciuto il giudice Coco
E giudice Coco a me io mi fece una credibile impressione perché io lo andai intervistare fa sono stato a lungo e quando è morto è scritto nel gelo per ricordarlo
Dicendo che rappresentante perfetto io magistrato che secondo me non capiva assolutamente sono detenuti
Io però eccepisce Coco qual è morto perché tutto sommato lui pensava che la legge
Non consentisse dice del reato ad un ricatto e quindi lui è stato ucciso per quello quindi giudice Coco è l'esempio proprio posso forse Massimo della contraddizione tra un magistrato il quale
Non ha questa capacità di capire le cose che
Di la personalità forse
Dei detenuti ma ma nello stesso tempo a un centro sacrale della dibattimento i giudici che si fondono qua non sono conosciuti se no giudice morto perché credeva fossi in questa
Incredibile fatto di una legge superiore a tutto questi qui sono giudici
Dediti quelli che si opponeva una Cappelli che Doucet incidenti sia compromesso venga certe determinate cose quindi
Cose quindi giudice Cox Hakan dopo e al giudice Minervini e quel ma Zaccariello Dettori il contrario del giudice comperò il giudice Minervini che cosa pensava pensava anche lui
Che la legge deve essere più umana deve riformare ma deve essere una legge che va incontro agli uomini ma deve funzionare come legge cioè al fondo c'è sempre un concetto dire
Ecco a me mi dispiace una sola cosa e io sono vicino anche appelli una sola cosa che Lugli questa sua fine diciamo così questa sua conclusione sconsolata
Io anni ogni portata perché ognuno di noi ha delle vicende nella vita prese dal dal dal fatto che ha delle conclusione sconsolata eccetera io vorrei ricordargli che lui e ha contribuito a fare una cosa morto in porta a far chiudere il manicomio di quattro
Ora io in quella circostanza il manicomio di quel sorriso che una una donna e si incendiò dopo cinquantotto giorni era stata non è un non era una cosa facile riuscire a far chiudere il manicomio criminale di Pozzuoli vanno
Fu l'occasione quella io scrissi un articoletto su Corriere assegnerà in cui pur passando per uno vicino a certi settori poi alla fine trovai tutti offrirci perché hanno detto che ricercato dei manicomi che reale ha fatto malissimo certezze
Però voglio dire
Se lei non fosse intervenuto giudica prendendo quel membro non solo quel manicomio ma l'idea fissa di manicomio criminale erano stando tutto avrebbe potuto proseguire e oggi non staremmo qui a discutere
E a non saremmo qui a discutere a parlare e a ricordare e vorrei concludere qui ricordando questo a ricordare questa povera donna la quale non ha fatto niente
Per caso si trovava in carcere è stata considerata pazza è stata chiusa in in un manicomio è stata legato a un letto di contenzione per cinquantacinque giorni si è bruciata viva e se non c'era il giudice d'appello con il manicomio non ci sarebbe più grazie
Grazie grandi rosso
Anch'io ho letto questo libro con molto interesse e debbo dire anzi con affetto
Con un affetto ispirato al nuovo
Spessore del libro
E anche
Da una sua salutare ambiguità
Ambiguità adoperò questo termine in senso positivo caduta
Sia normalmente l'accezione propria di del del termine ambiguità sia positivi
Significa vivacità significa ricchezza
Capelli giudice di sorveglianza per dodici anni mi sembra dal settanta all'ottantadue
A Poggioreale
Con una competenza quindi estesa eccome
Spiega la quarta pagina di copertina
Anche a Procida Santer faremo e Pozzuoli
E compie quindi
In quegli anni che sono tutti lo ricordiamo anni difficili non soltanto per il carcere
Un viaggio all'interno del calcio
E solo in questo modo le patrie galere adoperando
Una sua locuzione per dodici anni
E il libro è appunto la storia di una
Esperienza così complicata così complesse
Ed è intessuto
Difatti
Difatti hanno tanti dentro questa esperienza
E legati col filo
Dell'umanità
Eppure credo
L'ambizione di Cappelli non era tanto non è tanto quella di consegnarci
Un libro sul carcere
E tanto meno mi si permetta lo scherzo un libro sui direttori penitenziari
Sono
Diversi fra loro diverse io che tengono in mani Darsena diverse diverse fratture
Cassano io direi che li tengono in mano in quanto i giudici sono
Inerti e assenti spesse volte poi anche direttori naturalmente come come come succede ai giudici e non soltanto giudice di hutu sono diversi fra di loro siamo
Non tanto un libro sul carcere quanto io credo un libro sulla giustizia il tema reale del libro di capelli e la giustizia
E qui il
Lo si fa sempre quando si parla di carcere va citato volte se la molte e la sua equazione tra carcere e società che in qualche modo credo sia anche
Punto focale della impresa di cappelli
Sicuramente
Società in qualche modo si giudica
Dai livelli del suo carcere
E non soltanto si giudica
Se ne giudica l'umanità
Ma si giudica una società e di quella del suo carcere in quanto il carcere ne esprime la regole minime la regola intangibili perché in carcere si va per aprirmi ovato con le regole che sono ritenute minime intangibile il carcere rappresenta il massimo di coazione cioè il massimo di società
In qualche modo che
Una società esprit
Sta lei fondamenti della polis
Nel cuore dello Stato come dicevano insieme le Brigate Rosse e cartoon
è forse
E forse è proprio questo
Ed è
Ed è un'acquisizione triste io credo un'acquisizione negativa questa che fa coincidere carcere con cuore dello Stato
Proprio questo corpo
Credo che in qualche modo giustificava passione politica che
Di tanti nell'occuparsi del carcere nel torneo occuparsene concretamente nell'occuparsi degli uomini che in qualche modo stanno dentro il cachet
In termini più specifici
Il carcere esegue delle scelte di giustizia certe che sono centrali
Sia appunto perché
Si tratta di regole cui si connette il massimo la sanzione sia perché questo massimo di sanzione la privazione della libertà
Dice Cappelli che le vittime del carcere sono le vittime della giustizia
Questo credo che non vada dimenticato il carcere
Non è un qualche cosa di autonomia che fa del male di per sé il carcere
è il momento terminale di una struttura di un meccanismo di una macchina che caricata in un certo modo che marcia una certa direzione
Il carcere quello che qualcuno qua ricordato le sue
Origini locali regionali io sono sardo noi Sardegna diciamo USA giustizia in senso del prete attivo ciascun Striscia e la repressione la posizione se qualcuno si volta pare un cattivo augurio
Un'imprecazione che servono da qualcheduno
Lo si raccomanda alla giustizia
Ecco questo in qualche modo credo che sia che sia uno dei sensi ridicole ambiguo del libro di Cappelli scritto sotto l'insegna brechtiana della mannaia e della sentenza
Non basta già la mannaia
Si domanda Brecht in una sua poesia ci vuol proprio la sentenza che la compagni
E questa citazione ripetuta poi anche dentro il libro
Che cosa significa
E così via un'affermazione di questo tipo che
Si riferisce una storia tanto lunga da apparire quasi un Tolo Curci
Significa
Forse che la giustizia non è possibile qui è ora almeno
Che è il tema cioè che c'abbiamo è un carcere
Fondamentalmente senza giustizia
E infatti Cappelli
Dice a un
Prete è un prete per il quale del resto ha simpatia che fa bene il prete dentro il carcere un cappellano
Penitenziario diano in faccia che l'unico modo utenti quel libero per un prete di stare con i detenuti
è stato città detenuto come è successo complete America
Ecco allora
L'unico modo per un giudice
Quale
Vorrei varrebbe fatto di domandare a cappella
Capelli risponda risponda delle sue ultime più ultima riga del suo libro
Risponde ter per un giudice non c'è posto
Non c'è posto per un giudice impotente alla tutela dei diritti umani più elementare
Non deve esserci posto succeduti la galera basti a se stesso
Questo è sicuramente uno dei sensi
è uno dei più suggestivi
Del libro di Capello poi Branca prima dice cose anche diverse io credo che poi la ricchezza è libero
Il senso ultimo libro sia dato dal fatto che c'è una cosa c'è anche l'altro
Insieme con i sistemi
Con quanto finora ho detto
Una forte opzione riformisti che per la legalità per lo Stato di diritto
Dice testualmente capelli che la legge è l'unico modo adeguato ed efficace per affrontare questi problemi
Che
Le più gravi tristezza del carcere le più gravi deformazioni gravida penitenziaria nascono dal vuoto di legalità
Afferma testualmente capelli i nostri obiettivi sono democratici e legalitario noi riformisti dice Cappelli
E allora da un lato non c'è posto per un giudice in carcere ma dall'altro asserisce Cappelli finché la speranza o la disperazione di un uomo in carne e ossa il richiamo al Pomes TR non chi ha permesso di abbandona
Ecco io credo che libro faccia la storia della riforma penitenziaria questa maledetta riforma convince Cappelli
Beh piuttosto
Interno al suo linguaggio che dica così fa la storia l'arte riforma penitenziaria
Come storia di speranza e disperazione di uomini in carne e ossa e questa è la trama del suo libro
E l'ho udito nella storia di quegli anni
Dei fatti che hanno contenuto è segnato la riforma penitenziaria la grave contraddizione del terrorismo
I nostri figli hanno camminato pericolosamente sul filo di quella scelta
Ma ci avverte
Capelli
Insieme però il ricordo di un amico comune
Girolamo
Minervini di cui tutti rimpiange hanno
L'intelligenza e la mansuetudine mansuetudine vorrei vincere ecco umanità in marzo in punti
E su cui i terroristi i i terroristi l'ucciderlo hanno scritto l'epigrafe il riformismo di quel porco
La contraddizione quindi
Questo fenomeno
E che ha coinvolto tutti in cui
Molti di voi ho molti i nostri figli non sono entrati per avventura e che però questo ha significato
E insieme pur espandersi della cultura del sospetto
Un'ampia offensiva restauratrice
Il nome dell'ordine
Sì che poi quando cappelli fa la storia la riforma interni della riforma penitenziaria
Dai permessi ai detenuti ai carceri massima
Sicurezza tutti avvertiamo che non si tratta soltanto Historia penitenziario ma si tratta di storia civile di storia ironico
Storia in carne ed ossa loro
Dunque pietà per i vivi e per i morti con un'altra espressione dietro
Però Poggioreale questo binomio carcere cimitero
Per la più giovane e fresca carne da galera che ci affluisce continuamente per quella forza presente di un giorno compresi numero sette bambini del nido
Per queste vittime non innocenti nonni lucenti cadute nella rete del pescato
Perché il fine della pena
Talvolta è mai
Ecco di fronte
Uno spaccato di questo tipo
E decente
Avvertire un senso di vertigine
E io credo che il significato di propoli questo sia questo senso dei vertici
Il giudice continua a fare il suo mestiere
E lo fa un po'come
Quel medico e la peste ricami uscì che
Combatte
La peste Marche sa che per la peste
Alla fine prevale quando si è detto Gatto alla volta della legge come dice Cappelli in casacca nera
Vecchio prete una chiesa senza più fede né fedele
Qualche volta sentiamo e pensiamo
E qualche volta se diamo anche così
Città Capecchi
Ecco io credo che tutto questo
Vada molto bene
Sopra lo si è riferito se raffrontato agli abusivi auto consolazione penitenziaria
Cui siamo abituati abusi che giungono sino a proficui investimenti di carriera
A quella sfrontata ipocrisia
Di esercitazione Criminal sociologiche
Cui capelli si riferisce nel suo libro
Tante magnifiche sorti e progressive
Che si agitano nella materia
E quanto si inzuppa il pane in questa salsa
Mistificando il conflitto reale
Però davvero meglio
Ma che puoi capire
Perché a un certo punto
Dice Capeccia
E allora è giusto perbene che il libro sia a carico di alienazione e violenza molta violenza pagine terribili violentissimo senza catarsi è giusto che non ci sia canta senza indecenti e pieni questo
Io credo che sia il fico
Voglio concludere sollevando
Tre questioni sei brevemente una sul ruolo il giudice di sorveglianza
Che non è
Un discorso per specialisti perché la domanda e poi queste è possibile il diritto un carcere
E possibile che la giurisdizione
Svolga il suo ruolo in carcere
E capelli città
E mio mobilio una frase di Ennio Amodio al dicembre settantasei
Secondo la quale il giudice di sorveglianza non è un giudice di cognizione ma in sostanza il difensore dei diritti del detenuto
E capelli chiama se stesso un certo punto giudice difensore
Osservando o facendo Sorbara qualcuno dice personaggi non ricordo bene che così da questo almeno essenziale la presenza all'avvocato Conte vantaggio economico per le parti
Buio personalmente
O diffidenza rispetto
Nel diritto che è conseguenza del fatto che la sentenza Bush ritiene diverso dalla mannaia però
Ciò comporta non soltanto più crisi di identità del giudice di sorveglianza ma comporta io credo meno poterle giudice in quanto giudice almeno garanzia per coloro che dentro il carcere i detenuti debbono essere garantiti dal giù
Se la seconda questione che voglio sollevare riguarda è un interrogativo che
Esempi del libro del carcere è peggiore di com'era prima della riforma
Capelli dice di sì
è il io credo sia difficile risponde
C'è un atto è che l'odiato si allarga tra carcere Società sì alla
Cioè di fronte a grandi acquisizioni sociale mi fa di fronte alla cultura materiale della democrazia che con
Tutte le sue contraddizione tutta via si espande progredisce impianti dove sta molto indietro
Il calcio e ci mette in mora con una massa di domande
Che restano senza risposta di visoni
Che rimangono i soddisfatti
Oggi assai più di ieri probabilmente
Più che in un periodo in cui il carcere la in qualche modo omogeneo al tipo di società
Che lo esprime
E io
Non soltanto rispetto
Questo naturalmente ma rispetto
A questo ribollire di bisogni e di domande che viene da tutta la società
Ecco
Ho delle preoccupazioni fortissime perché veramente o si riesce a trovare delle soluzioni di governo più di soddisfazione di queste domande
Di mediazione
Democratica adeguata
Quel Chimenti io credo che queste domande il compagno debba ricompare in un modo
Ah se è rischioso che può comportare soluzioni di altro tipo soluzioni autoritarie ciò che succede il carcere e per il calcio e credo che sia soltanto così la spia insomma ecco l'esempio di un qualche cosa che estremamente più vasto e che veramente ci riguarda in modo immediato
L'ultimo punto che lo tocca al cui quello là complicità
Sì è vero il
è pesante soprattutto perché l'ha fatto più volte
Parlare di carcere e io credo che
Noi carcere orologi in qualche modo complici siamo
Di questa complicità
E io perlomeno parlo per me naturalmente io mi sento una certa coda di paglia
Dietro
Però caro Cappelli l'alternativa qual è
Lavarsene le mani lavarsene le mani e non credo non credo io son convinto che che alla fine che alla fine qui naturalmente il problema non è con i capelli colui che alla fine si tratta di reggere la vertigine si la vertigine
Però sempre valide che sta per Tiscali sporcarsi le mani Eternal se la sporca
Perché
L'alienazione la così istigazione l'assenza di scopo l'indeterminatezza la perdita di identità è un dato
Esplicito del carcere e io credo che sia espressivo di ben altro che sia tipico come c'era un tempo e qui si è quindi una cosa veramente ci unisce tutti
Salvatore raggiunsero la parola
Io credo che quello che differenzia un libro importante
Da uno venne da una somma di pagine scritte anche spesso informati interessanti sia il fatto che stabilisce con chi lo legge un rapporto diretto in qualche maniera aspro viene letto rispondendo a domande viene sentito avvertito come una cosa con un rapporto di incontro e e di scontro con i propri problemi quindi io ho letto il leggendo il libro di Dino Cappelli
Mi sono trovato di fronte a uno di questi libri non molti per la verità che escono oggi
Dei quali che ti prendono in mano ti afferma davvero molle finché non rari finito e stabilisce permanentemente un un un dialogo una domanda e un forse anche loro ed in un certo modo
Io non l'ho letto pensavo credo con con molte cose d'accordo quanto diceva hanno avuto che l'ho detto prima altri io non l'ho non l'ho letto con un libro di feconda ambiguità
L'ho detto con un libro
Univoco
Un libro scritto che arde un grande valore
Più diciamo così letterario nel senso che ma su questo bene ha già parlato Lorusso del Polito nel senso che la il
E fatto diciamo per per proprio per per per per afferrare al alla lettura perché continuamente
Lega l'elemento di Diretta umanità la storia precisa colta nella sua sofferenza verso vivente ai problemi che poi concernono la giurisdizione
La politica cosa che per un libro sulla giustizia non è
Così ile corrente quindi un un libro molto bello
Ma l'ho letto soprattutto come il libro di un cittadino furibondo
Io l'ho letto con un libro pieno di crollerà ritiene di severità
Ecco dico collera nel senso alto della parola con le verrà abbia la rabbia offusca la collera far vedere chiaro
Questo è il libro di un uomo in cosa
Interi incompleta di fronte a diciamo responsabilità precise e individuabili
Che tali da riformiste legalitario come si descrive potrebbero essere corrette
E sono generalmente le cause di alcuni estremi orrori e ne però in collera più profondamente per una
Storia di quasi medie impossibilità di rimediare al al carcere storia di un qualcosa di una istituzione di un nuovo che la società crea è che la società dimentica
Per quante curve abbiamo quelli che si definiscono e carcere orologi sono nulla rispetto alle colpe del fatto che col carcere
Sì liquida non solo la libertà di una persona possibilmente l'esistenza di una persona dal ricordo della memoria di quelli che stanno
Che stanno fuori
E quindi e un uomo in collera con di fronte alla domanda ma
Come fare per il carcere questa cosa che abbiamo che avete studiato a scuola ma anche chi non ha fatto legge studiato un nuovo in cui qualche cosa viene compensato e in più qualche cosa viene educato e in più qualche cosa viene recuperata
Tutte le pagine scritte qui dentro portano un dubbio
A mio avviso lo duro aspro molto fecondo sul fatto che sia possibile
Attraverso questa istituzione educare recuperare salvare compensare
Qualche cosa
Io
Quindi
Ho letto questa
Questo libro come questo
L'idea di un cittadino furioso furibondo
L'ho letto con una storia di solitudine è già stato detto
Che una doppia solitudine mi sembra
Solitudine
Del ruolo del giudice di sorveglianza
Sono molto belle le pagine io l'ho conosciuto alcuni giudici di sorveglianza
Le le riconosco le pagine in cui Cappelli che descrive come insomma quando poi uno viene fatto giudice di sorveglianza il resto della magistratura lo guarda come dire ma insomma
Sei stato declassato come dico proprio punito il vero giudice quello che giudica il giudice di sorveglianza che cosa sarà mai poi perché l'amministrazione della pena l'esecuzione della pena e qualche cosa che poi non interessa
Più lui ce lo dice
La maggior parte dei magistrati
Che erogano le penne che non vanno a vedere
Di che si tratta la storia
Del del giudice mi pare fiorentini incriminato perché eletto per facendo il giudice vorrei per favore essere messa in galera due mesi per capire che cosa
E questa cosa qui devo condanna e che è considerato un oltraggio alla giustizia mobili una persona che Philippe Bender dignità
Della magistratura
E una storia vera giudici di sorveglianza si trova solo in condizioni di grande difficoltà e continuamente posto nel nel ricatto se fra il il disapplicare la legge che quello che raccattati sa anche scrive disapplicando il regio decreto
E disporsi a grossi rischi
E capitato dai giudici di sorveglianza il cui aroma recentemente la dottoressa Monteleone a cui poi ha dato un permesso
Fuggite
Come si chiamava zingaro folle che ha terrorizzato e poi Roma
Per un intero giorno ed è un rischio forte ma non credo solo perché per la propria strada per la propria carriera ma anche per la propria coscienza che cosa ha fatto e cosa non fatti e solo davvero il giudice di sorveglianza
Solo e non molto ho amato credo dall'istituzione
Penitenziaria come tale perché se la vede addosso non va aiutato dai suoi Collini e che io considero come ciò che è un po'declassato e solo rispetto al alla società e alla politica che poco di questo si occupano ma la solitudine di cappelli che io ho sentito molto
E anche la solitudine di una cultura di sinistra
Che si è detta riformista
Perché voleva cambiare molte cose che è rimasta sola
Perché la storia e questo è un rischio non solo sul cachet non solo sulla giustizia ma un libro sull'estrema debolezza con l'acqua la sinistra
Storica o non storica affrontato il tema della riforma penitenziaria e del carcere e dell'emergenza cioè del tipo di risposta da dare a una situazione che si considerata e forse nera eccezionale la severità di capelli e ce ne proprio per tutti perfino opere mediche Anna
Per per per le sinistre c'è una bella spero dal manifesto passando per una polemiche cretine che un tale giusto dunque giusta bella che io mi sono ripresa di centri ma io io prendevo implicito quest'cos'
Come succede è e quindi
Però è una severità un che è una situazione evita di chi non è che voglio da amministrare delle lezioni diceva qualche nome sono solo come siamo soli quelli di noi
Che pensano che si debbano che si possono battere durissimo il suo giudizio sulla legge Reale durissimo il suo giudizio sulle leggi speciali firmate da tutta la sinistra di fatto giovanissimo il suo giudizio nei sottosuoli sul carcere speciale per passate anche in quel modo
Stracke Louise va a vedere
Che di Chimenti che controlla che incontra e che dovrebbero essere come dire il contrario tecnologico di Poggioreale non so e che poi sono come la FIAT c'è un misto di straordinaria innovazione straordinaria
Medie medievali insomma del modo
Del modo di essere quindi una solitudine servire e poi io dico quindi questo è un libro che non finisce bene
Il a parte la bellezza e anche la
La forte politicità per me della pagina finale in cui oggi giudice alla Corte di Cassazione io passo ogni giorno davanti a questo orrendo palazzo intesa orribile piazza Cavour
Capelli dice c'è una vecchietta resta sempre lì con tutti i suoi oggetti e che dice giustizia Palazzaccio giustizia cioè illuministici e io sono
Dice non così male come lo dico io che scrivo meno bene Webank parlo soprattutto mi ancora meno bene quanti scrivono
S'
Siamo seduti insieme in questa panchina lei e io io occhio che continuo a battermi per certe cose perché il messaggio di questo libro e che si può battersi senza delle speranze si può parte senza che ci sia
E dico che noi dobbiamo dire come è stato detto da questo tavolo cappelli bada che senza di te
Forse il quel manicomio sarebbe ancora aperti
Una non si contenta io credo cappelli di questo perché nessuna speranza il suo bisogno
Sono talmente lontani da quello che è riuscito a fare
Che non gli basta questo tipo dico di consolazione e io credo che abbia ragione di dire che non gli basta e
Ed è le l'esempio di qualcuno che si batte senza compensi diciamo a breve successi avrete e che scrive questo libro
Che ci sono momenti io credo Ippolito che bis cui bisogna dire
Che Sisal molto banale
Si sta andando molto male e in un momento in cui va detto questo
Io credo non so perché non conoscevo le carceri prima e sono una di quelle persone conosco le carceri sempre punto per andare a vita a vedere i carcerati quindi non e dalla dalla corrispondenza con i carcerati non per esserci
Stato e credo che la differenza sia proprio molto molto rilevante ma io non so dire se il carcere di adesso sia migliore di quello di prima
Peggiore di quello di prima so che è più grande di quello di prima
So che si carcere più che nel passato
So che si caccia tre volte di più che nel passato recente
So che la spinta la carcerazione e in tutto il mondo altissima
Questo è
Quindi e migliore pari troppe cose cosa vuol dire migliore
O o peggiore so che il carcere mente quando dice che il carcere privazione della libertà perché ci sono molti modi di privare un uomo della sua libertà e molto di più quella privazione di libertà
Di fare DS di scegliere il proprio destino come parrebbe dal dettato costituzionale il carcere prende il corpo dell'uomo lo chiude
In un posto che è molto più che privazione della propria libertà si dirette che la psicologia moderna che il nordico la psicanalisi
Il il tutto quello che è stato scritto educatori nessuno sarebbe dire che prende una persona e chiuderla in tre metri quadrati con un'ora diario al giorno quando sta in isolamento
E non parliamo del letto di contenzione diciamo pure che
E alcuni grandissimi onori sono finiti
Se
A queste persone può migliorare questa persona
Non può che che rendere che chiedete rionale questa persona se non è già un personaggio di tale come dire
Forza morale e da da vive nel carcere come non so qualcuno poteva vivere un frate poteva vivere la scienza e poi sull'umiliazione
Nel calcio ci sono più azioni libertà l'umiliazione corporale dei rumori la limpido
Tutte tutto questi elementi oggi sono esistono e sono stati approvati dall'insieme della società politica e sono approvati dalla grande maggioranza della cosiddetta società civile questo non era dieci anni fa
E io mi rifiuto di dire che soltanto perché le Brigate Rosse in prima linea le città perdute gruppi che hanno sicuramente contribuito all'arretramento
Vera democrazia in Italia per io non la vedo con così grande espansione vede in grande espansione i bisogni ma non vedo una grande grande spazio i bisogni democrazia ma non le istituzioni democratiche non basta questa ultima crisi di governo per avere la sensazione che tocca la democrazia non si espande
Per nulla ecco io non non credo che si possa dire che soltanto l'impresa se sciagurate di un gruppo di persone che poi bisogna chiedersi perché ne sono nate allora
Perché allora non prima perché non quando la società era anche più ingiusta perché nasce questo fenomeno a che cosa porta questo fenomeno io non rifiuto di farmi questo tipo di domande ma non solo
La loro azione poiché io per un giudice capisco che particolarmente
Perché per me
I giudici migliori sono stati colpiti nelle idee che non bisognava permettere che lo Stato fosse come dire riunificato no il meccanismo dello Stato fosse reso più lubrificato più
Più passabile ripetere che chiede un segno di straordinaria debolezza del del li scorso sullo stato che veniva fatto dei gruppi armati
Ecco non credo che tutta questa che è stata una una sfida una provocazione forte giustifichi
I la scelta
Più che minimalista delle garanzie che insieme del
Della società politica e della stampa
Affatto Cuesta ha portato acché al fatto che oggi
Dire alcune cose lo dice molto bene i capelli che erano punti senso comune dieci quindici anni fa già non lo siano più la gente evitarla per mandare in galera quando il problema era che allena
E anch'io chiamo con questo nome avendola vista
Sembra diventato ovvio e naturale
Quando tu lo Russo dice io non mi aspettavo
Quello che ho trovato in questo libro
E io anni i cinquanta cinque sono nati o scoperta toccati dopo aver fatto la politica di sinistra comunista tutta la vita
Anch'io non mi aspettavo questa cosa
Non me l'aspettavo io mi dico ma sussunzione ignori che noi politici i primi professione e giornalisti di professione
Dobbiamo aspettare un libro poi così belle così ben scritto per
Il perché non non ti aspettiamo chi ci impedisce di andare a vedere
Chi ci impedisce di chiedere un permesso alla direzione generale delle degli istituti di prevenzione e pena finali
Si può andare a vedere tutto si può parlare tutto più o meno insomma adesso questi ultimi anni ci sono stati dei momenti di chiusura e la serenità di di cappelli anche con chi andò all'Asinara
E disse poi meglio avrebbero fatto oltre che visitare fornelli visitare il vice direttore del carcere vedere i Creed in che luogo stava capire che questo era un sadico con pazzo il terribile
Che poi molto tardi
Che Cuesta
Assume fazione all'orrore perché l'accettiamo
Perché l'abbiamo accettata
Perché nella perché non accetta e che è la solitudine di Cappelli è la solitudine di un uomo che questa cosa non accettato mai e chi si dice io voglio che sia la legge che se il diritto a regolare questa cosa
E che si trova ecco continuamente riscoperto sul terreno la legge del diritto dell'informazione su questa su questa realtà e quindi scrive questo grido di furore
Io sono così il così l'ho letto e le domande che mi faccio sono in parte simili in parte
Diverse da quelle di chi mi ha preceduto che
E che ha detto cose che io non voglio
Ripete la prima domanda riguarda la domanda che io mi fu mi faccio non è sei com'è che se gli spazi sono superiori di spazi normativi la situazione è peggiore
Anche la situazione delle sentenze peggiore perché la risposta l'ha già data
Noi abbiamo lasciato tutti stabilire in Italia un clima che è un clima reazionario in tema di devianza sociale
Noi viviamo in questo momento momento di reazione forti in tema di devianza sociale la stampa a particolari responsabilità su questa cosa la stampa è sempre dalla parte della cura
La stampa non lo so oggi in Italia alcun funzione garantista
Nonostante tutta la tradizione cinematografica che c'è nel merito la stampa e straordinariamente capace di silenzi su queste su queste storie su queste tagli alla spesa
Tutto questo dal guarda lo spettacolo questo lo spettacolo che peraltro andarlo a vedere
Fa fa paura questa è la e la mia risposta la domanda è ma
Il carcere
E riformabile
Io tendo a rispondere da persona
Passionale politicamente incompetente che pensa che impartire venga lega
Che il carcere non è riformabile
Forse la privazione della libertà
Può essere ripensata
Perché io credo che non esista in questo sono d'accordo davvero con capelli una società che non si dia una norma una norma ci deve essere non credo al diritto naturale
Che che mi abbiano fatto scrivere alcuni commentatori dei giornali e credo al diritto storico con la società sita crederanno
Credo che ci debba essere una sanzione
Che ci debba essere che nella sanzione ci debba essere di il PPI sogno che la Società di ricostituire una norma senza senza vendette
Credo che debba porsi il problema del deviante credo che questo possa anche porsi in termini di privazione di libertà di questo discusso in Cruz
Perché ci sono dei casi in cui davvero non si saprebbe come differentemente fare io capisco bene il discorso meglio avere mani sporche che direi io per non sporcare magnitudine sorveglianza lo voglio fare
Però mi domando se davvero l'applicazione di Percassi unifica il carcere pista un'istituzione giovane nella storia
Il carcere di massa nasce con la democrazia guarda un po'
Sulla quale quindi io mi permetto sempre di avanzare qualche
Il dubbio
Perché non il carcere per pochi fino a centocinquanta anni fa c'era l'orrore dello spettacolo giudiziario offerto esempio
Ma insomma questa invenzione del carcere omologo cellulare e una storia che avrà
Centocinquant'anni
Duecento forse carcere litighi si mediti a suffragio universale bevuto anche in diretta la reale tutti perché la legge è uguale si dice ma per tutti e possibile
Che davvero non c'è qualche cosa che non funziona in una società che per regolarsi ha bisogno di che ci di metter la gente nelle celle di toglierli l'aria
Titoli e la sessualità cioè di indurli a forme di nevrosi o di sessualità che considera perversa
Ma fu possibile io penso spin-off cent'anni allorché aveva un attimo
Che c'è stato un periodo in cui l'umanità attraversato unno unno un modo di concepire
La regolamentazione sociale perché carcere diffusa perciò a quanti anni gente che ci va dentro perché si penalizza tutto quanto perché non ci sono altri
Apparentemente altri sistemi di darsi
Una norma in cui Mike ha fatto qualche cosa che non aveva conosciuto prima
Un concerto a queste a queste dimensioni
Io penso che questo discorso è un discorso che si tratta di portare avanti io sono molto d'accordo che non si tratta di portare avanti il discorso della fine del carcere intanto uno passa il carcere come sono per fare ambedue le cose ma credo che questa sia una questione mature
è un'altra questione che e su questo chiudo ma è la più terribile che pone il
Il libro di capelli
E che si chiamava che appunto come diceva giustamente Vanuzzo non è un libro sul carcere un libro sulla giustizia
Perché poi riguarda la giustizia e non soltanto il carcere il modo con cui è stata definita la signora che si dopo cinquantasette giorni di letto di contenzione si è data fuoco
E il modo con cui sono stravolte distretto definita un caso di momentanea follia il periodo per cinquantasette giorni dietro non sa darsi fuoco è un fatto di lucida determinazione come lei infatti ha detto prima di morire tutte le assoluzioni fatte dopo
Perché poi il corto si protegge anche se giustamente Cappelli che dalla sua parte a tutti dalla sua parte anche la disperazione di alcuni gli dell'amministrazione giudiziaria
Perché c'è un direttore di carcere che succede
Io ho conosciuto anche gli agenti di sorveglianza e se alcuni agenti sotto parecchi e se e i straordinario l'inno degli agenti di sorveglianza che capelli riporta nelle prime pagine che è una cosa veramente c'è un quartiere aiutato depresso convolare il vostro soccorso beni Angelotti Croce
E il dieci anche la condizione della della gente sorveglianza la condizione
I due una perché inerente a una istituzione inumani
Io non credo agli agenti di sorveglianza vive in modo molto diverso carcerati in un mondo molto diverso dal carcere
E quando esplodeva in decadenza incredibile in cui esplode le rivolte qui si parla con molta con molta chiarezza esclusi credo anche l'intollerabilità di una divorato in una condizione
E allora la domanda finale che io mi faccio è quella dell'Inter che che
Che deve si può dare a questa questi davvero inquietanti i versi di Brecht che incitano cappelli mette in testa
Alla sua diceva abbiamo già la mannaia occorre anche proprio la sentenza chiedono interpretazione che mi pare desse anche Capello
C'è una violenza
Nella società a cui non occorre anche la sanzione del diritto
Nel senso che molta di questa violenza il diritto alla porta con sé
La la legittima
Ci dà
Cita la buona coscienza
Eppure senza diritto non possiamo muoverci non possiamo
Bisogna saper fare la legge e fino a sapere che non è di cinque maniere e costrittiva sempre e violenta sempre
Ecco io credo che in questa drammaticità di questa tematica e nella condanna di vederla
Come dire trattati in maniera così bassa dalla società politica e civile dopo tante speranze dei primi anni settanta sta almeno per me i fascicoli del libro di cappelli e la gratitudine io ridevo per averlo scritto
Grazie consentirebbe di aggiungere qualche cosa anche a me
Io vorrei essenzialmente parlare di quello che Rossana efficacemente definì alle sberle perché essendo tra coloro che negli anni in cui Iginio conduce alla sua battaglia per l'applicazione della legge
Ero impegnata sul fronte parlamentare per lo stesso tema B debbo dire che di sberle nessuna gratuita ce ne sono parecchi anche per noi quindi prima di venire a questa non deludere questa questione politica molto grossa che emerge dal libro vorrei fare solo una brevissima considerazione per così dire di attualità
In questi giorni le carceri sono al giorno io del giorno della vicenda politica non per il carcerato persona bensì per le sua design carceri d'Oro
Beh questo capitolo negarci ritorno al c'è perché appartiene a una fase successiva
In qualche modo vorrei dire che però il perché anche nelle carceri d'oro se ci pensate bene in questo libro anticipa
Non è solo al meccanismo generale
Che senza dubbi chiamati in causa la crisi del sistema politico la corruzione a scusate due dati concreti che emergono dal libro e che tra l'altro fanno anche giustizia di un'eccessiva severità che possiate diversi direttori di carcere ma
Le carceri speciali la villetta di direttori di carcere è tutto un altro meccanismo e non è il meccanismo in sede le carceri speciali cioè diciamo dell'accentramento della decisione che favorisce anche il meccanismo dalla corruzione
La questione dei trasferimenti del libro emerge molto bene è un dramma che abbiamo vissuto tutti ma a parte l'arbitrarietà totale il direttore prende atto
Il trasferimento non lo decide il direttore
Per ragioni di tempo non proseguo ecco vorrei dire che forse è importante che ci troviamo proprio in questi giorni
Perché se c'è un discorso da rilanciare sul carcere un sia solo uno scambio di carceri d'oro ma lo scandalo poi di chi ci sta dentro su questo lui qualcosa in fondo
Vengo alle sberle
Che ripeto ci tengo a dirlo nessuna riga le sberle gratuita anzi in genere sono date anche con cortesia non sarò date con violenza
Beh anch'io leggendo il libro perché le chiavi di lettura sono molte certo quella che emerge prima di tutta la chiave di lettura emotiva delle vicende terribili narrate
Su cui vorrei dire una cosa sola scusate l'inciso c'è un benpensante che a un certo momento dice Gino va be'ma tu parli solo dei casi limite e invece mi sembra il pregio del libro che pur parlando di casi certo dire più che il limite di casi clamorosi per il processo tanti altri non clamorosi ma altrettanto gravi
Ha il pregio di far vedere come questi non sono eccezioni sono nell'ambito del meccanismo scusate chiudo la parentesi ma anche quando elaborammo la riforma penitenziaria andavamo controcorrente abbiamo saperlo
La reazione alla riforma non è ragione Rossana con il terrorismo è antecedente
Potrei dire che una reazione che si svolse nel corso stesso dell'elaborazione della riforma
Non è un caso che l'articolo novanta è venuto fuori a un certo momento dell'iter parlamentare inizialmente cominciamo a ben sessantotto il meccanismo articolo novanta cioè la sospensione
Della riforma non c'era
Quindi se volete forzando un po'con questo non voglio dire che la riforma avanguardistica senza dubbio però non rifletteva come dire non solo il senso comune
Ma neppure l'orientamento prevalente in sede parlamentare forte per un certo periodo ci fecero fare pensando che poi le cose si sarebbero aggiustate
E in realtà ahimè si sono aggiustate perché libro ricorda molto bene
Il Regolamento successivo alla riforma era già un inizio di controriforma
Non dimentichiamo aproposito dei letti di contenzione che io ho visto anche in anni abbastanza recenti a Montelupo Fiorentino visto ragazzo tossicomane legato al letto di contenzione
Con l'assenza del medico dovrebbe esser sempre presente penso così questo dico libro sono raccontate in abbondanza di Udine potrebbe aggiungerebbe
Questo meccanismo del letto di contenzione R. incollato da Regolamento di attuazione della riforma penitenziaria questo nel nel libro ricordato molto bene
Quindi iniziò subito questa controriforma
Poi vennero tutti gli eventi politici che indiscutibilmente hanno accelerato
E io debbo dire che in un certo senso
Noi che ci credevamo quella riforma forse anche oltre il giusto
Vivemmo una condizione per così dire di scissione
Cappelli ricorda il convegno di Firenze quando un parlamentare di lì per correttezza non fa il nome vite dalla faccia neppure gli occhi
Per vie polemizzò con la critica le restrizioni dei permessi
Beh io debbo però dire che in quegli stessi giorni e non c'è una legge schizofrenica cerca di dire dopo cosa c'era quello stesso parlamentare in una riunione non pubblica
In cui si discuteva della situazione carceri speciali fece un attacco violentissimo cioè si batteva all'interno del gruppo parlamentare contro il meccanismo dalle carceri speciali
Da che cosa derivavano questa sorta di schizofrenia oggettivo
Derivava dal fatto che come dire sentivamo che forse patì in modo troppo
L'assedio di una orientamento politico e anche di un'opinione pubblica che in realtà per dire consentiva più con la controriforma ecco la riforma quante volte tuttora gettiamo dire
Scusate se banalizza un mezzo rovinare corre sia ormai in carcere c'hanno la televisione poi ci hanno pure le donne questo poi assolutamente arbitrario perché notoriamente non è così
Quindi questo patto ha pesato e vorrei dire perché delibera sono possibili anche molte letture di disperazione
Io però
Non per inguaribile ottimismo
Ne ha tratto anche una considerazione che se poi in qualche modo la questione di nuovo in discussione se c'è stata la riforma Gozzini che senza mitizzare la ha riaperto alcune questioni e dirlo subito dopo in che senso secondo me importante che li abbia riaperte questo è proprio perché in quegli anni anche i più difficili ci sono stati uomini come capelli che hanno continuato a battersi su quella linea
Quindi il discorso io penso possa e debba essere ripreso e l'attualità del libro sta anche in questo cioè non solo nel riconsiderare quella fase storica ma nel sapere che questi problemi ci sono tuttora
Perché io ritengo che la legge Gozzini sia importante
Essenzialmente non solo per alcune misure di giurisdizione abitazione che vengono maggiormente più efficacemente stabilite della pena ma soprattutto per uno spazio potenzialmente nuovo che viene dato alle sanzioni alternative
Certo la questione poi l'uso che se ne fa e questo non è solo un problema di impegno dei giudici sorveglianza né un problema di mezzi perché poi appunto vicino delle carceri d'oro quando si vuole mezzi ci sono pure
è anche un problema di capacità e consapevolezza complessiva
Delle forze politiche della sinistra in particolare della loro capacità di compiere una battaglia anche culturale nei confronti dell'opinione pubblica su questi problemi
Io vorrei terminare dicendo che alcune pagine a mio parere è tra le più belle non so letterariamente ma umanamente del libro
Sono queste descrizioni non sono delle persone ma anche delle famiglie dei detenuti dalla è un mondo poi tutto a sé rassicura parte questi bambini che giocano con il metal detector quel tipo è già il tram è che va a Poggioreale che porta le donne
Al carcere e e al camposanto quindi proprio la immagine di una società
Su cui e ancora tanto sì si applica
Non solo diciamo dell'aspetto repressivo perché il senso del libro poi quale parte della società
E poi diciamo così la popolazione carceraria la forza presente come si dice io mi fermo qui perché penso che senz'altro ci saranno dei presenti persone che vorranno intervenire in ogni caso penso che tutti vogliamo ascoltare ci auguriamo che voglia parlare Igino Cappelli c'è qualcuno che vuole prender la parola
Sì
Forse
Io
Gesù conservano solo
Sembra
Fase
è solo
Senza
Quando l'ho letto
Dunque
No voglio dire sono infuriato con il giro che appelli perché quando mi hanno regalato il suo libro aveva appena deciso di cercare in tutti i modi di non fare più il giudice di sorveglianza cioè di andare impossessarmi del Ministero di Grazia e Giustizia dove i magistrati vestono come magistrati e non come straccioni o come commessi viaggiatori
Senza offesa naturalmente
E invece la lettura di questo libro mi ha in qualche modo preso è richiamato ha un dovere democratico irrinunciabile quasi di militanza quasi a un una specie di rilancio tanto è stato rilancio che poi questo la vicenda personale mancando
Un collega in un altro ufficio me lo hanno dato che io me lo sono preso acquisirne ottenuti due per un certo periodo di tempo
Perché dico questa cosa tenendo due uffici io che ho fatto il giudice di sorveglianza Frosinone quindi ho avuto è o carcere in cui ci sono il direttore democratico gli agenti di custodia impegnati sindacalmente
Un'area di appartenga un'aria di dissociati dal terrorismo che vivono bene perché hanno anche nello stesso istituto la possibilità di di essere aperti molte dal giorno di fare socialità appartenente a criminalità organizzata che vivono la loro detenzione in un modo reso possibile sotto il profilo della civile convivenza dire quasi esclusivamente dalla legge Gozzini e al novantacinque per cento dei permessi premio specie sotto il profilo del sessualità eccetera
Essendo comandato come sempre accade a chi fa parte l'amministrazione dello Stato nel che nell'ufficio danza di Viterbo mi sono reso conto degli orrori esistono ancora non si chiamano più letti di contenzione
Si chiamano case di lavoro sono dei posti dove si respirano delle pene prive delle garanzie esprimere l'opportunità di dire educazione che sono tipiche della pena siano le misure di sicurezza io vi invito la Rossanda invito i presenti
A chiedere di poter accedere un posto che si chiama Soriano nel Cimino io devo confessarvi molto sinceramente in quattro mesi sono riuscito a togliere sessanta misure di sicurezza ma più di quello non potevo fare ce ne saranno altrettanti ancora là dentro
E si tratta di persone che hanno dai gravissime ed enormi problemi di salute mentale ha problemi di salute fisica a
E in tutto questo io ho notato che le spinte più forti alla De carceri Zazie onesto sembrare un paradosso però lo devo dire la butto lì le spinte più forte del carcere di azioni vengono costantemente da chi sta dentro il carcere
Mi vengono da da queste figure i direttori o di educatori io premetto se fossi carcerato rifiuterei categoricamente di essere rieducato da chicchessia come credo chiunque abbia un minimo di sale in zucca
Però dall'interno ci sono queste spinte ci sono sono prepotenti e sono a un livello sicuramente prepolitico probabilmente di ignoranza giuridica diffusa umana all'umano no è una forma di sindrome di Stoccolma prolungata quello che si verifica è un altro sintomi Stoccolma che coinvolge il magistrato di sorveglianza in prima persona
E qui c'è il pericolo grosso degli anni ottanta e forse gli anni Novanta
Il pericolo etico Cappelli che non fa più il giudice di sorveglianza e secondo me una perdita del tutto sincera adesione infuriato Masson acché attratto anzi sono contenta di averlo visto qui così posso forse conosce
Il pericolo è che adesso la magistratura di sorveglianza diventi una carriera burocratica all'interno della magistratura dotata di mezzi perché gli uffici sorveglianza i mezzi adesso ce li hanno sono stati varati dei decreti che erano uomini quindi maggiore risonanza sono molti
Il ruolo di presidente dei tribunali di sorveglianza diventa un ruolo ambito all'interno della magistratura perché connesso alla funzione di magistrato di Cassazione quindi comporta una corsia preferenziale all'interno della magistratura ed è fatale che io senta sempre più spesso ripetere questo ritornello il giudice soprattutto il giudice su mezza deve ritornare terzo
Quindi per favore frequentiamo di meno il carcere
Sporchiamo ci le mani di meno con i detenuti rientriamo nel vostro ruolo istituzionale di arbitri di quello che accade e spesso c'è ancora l'illegalità diffusa dicono che accade all'interno dell'istituzione penitenziaria
Allora il pericolo non è tanto più l'orrore che si va restringendo si va limitando il pericolo che il fantasma della speranza che viene agitato davanti a tutti
Sia poi inibito dalle procedure dalle carte dai ritardi qualche volta la gente scarcerata prima della nostra pronuncia qualche altra volta
A fattispecie giuridica e quindi devo essere Cesaretto minimo tecnico la cui diciamo del Ctb Lita da parte dei giudici è data è stata data per scontata brani si oppongono dei rifiuti procedurali che forse sono discutibile sono opinabile si possono anche accettare dal punto di vista la strettissima legalità ma che hanno degli effetti devastanti all'interno delle singole cacce dei singoli istituti allora
Se non ci burocrati zia AMMO se noi adottiamo se vengono adottate delle sottili e striscianti strategie di blocco questo non significa che il carcere migliorato che migliorata nel complesso la sua società significa chiaramente un arretramento
Chiudo con una brevissima cosa che sostano invitato e non ci sono andato per quello mi hanno confermato quest'invito da a un tenere una specie di lezione degli studenti di un liceo di ossido tecnico nella provincia di Roma
La insegnante ha dato un tema dato un tema sulla rieducazione dei carcerati perché forza al marito avvocato qualcosa di simile a certi gli hanno risposto in in quaranta tanti erano gli studenti di questa classe con la seguente battuta quasi si fossero messi d'accordo invito a riflettere anche su questo quando parliamo di forme alternative al carcere lo dico perché per me
Oggi il carcere garantisce il cittadino detenuto di più di potenti che forme alternative di controllo sociale demandate ad altrettanto più ipotetica agenzie di controllo sociale gli hanno risposto così gli hanno detto
Ma perché spendere mezzo milione al giorno per mantenere questi delinquenti quando con il costo di una pallottola il problema sarebbe risolto alla radice le hanno risposto e descritto grazie
Mi fa molto piacere trovare qui magistrati sorveglianza che ho incontrato appena
Circa due o tre settimane fa a Viterbo in quanto e come presidente dell'Arci sono andata a proporre
Delle iniziative delle proposte un ragionamento su sull'istituzione carceraria una nostra possibile appunto un nostro possibile impegno
E quando l'ho visto dal pubblico c'ero pensavo di dire qualcosa appunto ha fatto questo piacere anche sentire queste queste cose io le ho detto il riferimento per esempio a quell'esperienza all'esperienza
Di questa provincia dove tra l'altro una delle questioni su cui per esempio è divisa la sinistra e anche la costruzione del nuovo supercarcere
Nel nuovo carcere no divisa forse divise troppo nel senso che io forse sono uno dei pochi insieme ad altri compagni e magari intervenendo al Congresso delle del sindacato della CGIL le e dicendo che non ci stava bene la centrale nucleare appunto questo no poca supercarcere è stato risposto che in questo modo smantelliamo tutta la piattaforma sindacale quindi le prospettive di occupazione una provincia come questa questo per dire che sicuramente questi segni di arretratezza sono tema integrali sono no signore Trezza strutturali materiali così come testimoniato coi dalla dal libro delle cose dette stasera ma sono legate pure a mano del tre
è una rete Dezza profonda di quella che era doveva essere la parte più antica della società della società come come appunto la sinistra che non ha saputo fare i conti ma che sia adeguata rimuovendo questo problema proprio da
Da quella che una volta veniva definito appunto la coscienza pure quella di classe credo che il tema centrale su cui mi trovo spesso da quando appunto una serie di motivazioni molto particolari
Cane forse partono dal dal nonno anarchico perseguitato dai fascisti fino anche l'impegno recente dentro la situazione del tempo libero che poi appunto perlomeno da parte mia ma anche da parte di molti compagni l'esperienza di Rebibbia eccetera si occupa anche del tempo segregato no però da quando appunto cerca di seguire queste questioni mi rendo conto che può alla fine c'è questo nodo questo nocciolo duro no che torna sempre che era un po'la domanda quello sana e cioè la riforma abilità del carcere e cioè mi sembra quello che è stato definito credo impropriamente il pessimismo della conclusione del libro credo impropriamente pessimismo perché una lucida razionalità che porta a queste conclusioni e credo che nessuno sicuramente avrà delle risposte in tasca quel convegno molto bello che si fece a Parma che divenne in vita un movimento che purtroppo però mi sembra che una camminata non ha messo le radici che a liberarsi dalla necessità del carcere aveva sviluppato un ragionamento molto congrui intelligente che però mi sembra che soprattutto non non voleva dare delle risposte facili immediate nella consapevolezza sia delle cose che che venivano dette adesso dalla compagna rispetto purea alla difficoltà di quello che ormai h fortemente radicato nel nell'opinione pubblica tedesco ovviamente anche nelle determinate forze politiche che rispecchiano in senso una una forte convinzione reazionaria questa restaurazione di cui parlava lo sa però al di là di questo dell'anche se nessuno alla con la convinzione di poter dare delle ricette credo che la verità come si diceva come diceva qualcuno insomma può essere USA usata sono anche in senso rivoluzionare e in questo caso veramente rivoluzionarie è veramente importante sacrosanto non non mistificare più insomma
Quando sentivo dire in questi convegni una persona che credo che comunque abbia svolto un ruolo dignitoso come Nicolò Amato e però di ma alla fine direi vanno umanizzata e le pene credo che questa sia una sagoma delle più grosse bestemmia insomma dette in questo in questo settore perché mistifica anche insomma perché inizi dentro questo carcere con questa storia del carcere con queste sue funzioni credo che non ha senso parla di una cioè l'umanità è una cosa queste pene sono una
Allora delle contraddizioni veramente materiali da cui ripartire stanno lì insomma su cui riflettere e il resto è un processo che non non vorrei insomma che alla fine un riformatori rivoluzionari al indipendentemente da come ci si definisce poi però la soluzione sia quella che da una parte appunto qualcuno attende non si sa bene che cosa e che magari che ne so che cambi le la mente la Società che quindi finiscano le contraddizioni finiscano le matrici della devianza sociale e così via
E dall'altra appunto qualcuno che sappia ancora la tecnocrazia riformista io credo che invece come si diceva anche qui può dire un po'fa purtroppo si perdono queste consuetudini anche linguistiche
No riportare le contraddizioni nella società di confrontarle nella società forse un cammino che sicuramente molto più arduo e difficile però può servire a costruire un processo che arricchisce la società stessa
Perché altre forme non ne vedo insomma del resto sia esperienze anche di altre di altre società di altre società che hanno vissuto movimenti pure profondi delle vere e proprie rivoluzioni e per lasciamo per il caso dell'Est per carità però altre esperienze sia pure un sul nostro terreno che per tanti motivi è stato pure molto avanzato come pare che ci siano grandi grandi grandi risposte allora forse il tentativo è questo c'è il tentativo va bene la dei carceri d'azione va be'nella depennati depenalizzazioni alcuni reati così però questa verità deve rimanere tutta bella intera è intatta cioè che il carcere fa schifo che è disumano che è una struttura che non fa parte di di quella cultura della pena che non dico le forze rivoluzionari comunisti o alla sinistra soltanto ma che la una cultura civile e democratica deve esprimere un livello diverso che questo questa cultura che la pena deriva da un una rivoluzione Borghi sì che ha trasformato il carcere è una cosa diversa da quello che era prima prima che conteneva soltanto inattesa dell'espiazione del della pena corpo tale e che quindi oggi c'è bisogno di qualche altra cosa come avrebbe detto Foucault forse di un nuovo sbocco sblocco epistemologico cioè il nuovo sapere di un delle nuove conoscenze che si mettono a servizio in modo diverso di dare delle risposte da chi appunto può pure avere sbagliato eccetera
A
Allora credo sappiamo tutti a snobbare nome
Lo Sciuto
Lasciatemi ricordare per un momento Marco la mano
Le pagine che avevo scritto
Io ero molto dubbioso molto riluttante falsi pudori probabilmente se pubblicare
Ma
Mi convinse
A lasciare
Che la gente sapesse perché sono cose secondo lui che non dovevano tenersi nel cassetto perché questo esame di questi penso che io per primo avevo fatto doveva tentare di coinvolgere
Il maggior numero possibile di persone mi disse proprio lascia che un editore democratico faccia il suo mestiere lui aveva il pallino nero la democrazia Magistratura democratica pure l'editore dovessero democratico
Tutto vi
No continuato in questi primi mesi dalla pubblicazione
A preoccuparmi pensando quanta gente avrà pensato ma perché scrive certa gente
Perché scrive gravoso quello dei detti e contraddetti si poneva questa domanda perché scrive certa gente e si rispondeva perché non ha abbastanza carattere per non scrivere
Devo prendere atto che qui stasera in questa sede tra amici compagni
Sono stato perdonato matti sa quanta gente
Continuerà a porsi questo interrogativo del perché
Sono molto in collera
Sono ancora in collera per la ragione de libero in questi giorni sono ancora più
Era per questa storia delle carceri Doro non soltanto perché condivido lo sdegno dei comuni cittadini sul l'ennesimo scandalo di regime non soltanto perché questo scandalo di regime colpisce si consuma addirittura sui cittadini deboli come ha scritto Giancarlo Caselli
Perché poi in fondo forse sarebbe stato più penoso se si fosse consumato sulla sugli ospedale sulle scuole no sono arrabbiato perché
Io ho la preoccupazione che molto di quella gente
Alla quale ha fatto riferimento il collega magistrato di sorveglianza quelle che i detenuti stanno bene c'hanno le donne lasciano la televisione hanno i permessi hanno tutto questa stessa gente questi galantuomini con
Intorno al
Quando viene a costare un detenuto alle tasche del singolo contribuente io sono preoccupato sospetto questi galantuomini siano indotti a ad equivocare sulla storia delle carceri loro supponendo che queste carceri glieli sei volesse fare Doro ai detenute insomma il che proprio a me
In questo libro c'è un accenno a una riunione di vertice presso la Prefettura di Napoli a livello ministeriale venne il mio mistero e si trattava di risolvere il gravissimo problema in quei giorni di emergenza a Poggioreale il ministro di
De delle indicazioni o finse di recepire delle indicazioni decenti Eur questo ministro poi era Darida che probabilmente proprio in quel periodo era in tutt'altre faccende affaccendato
Vorrei lasciare massimo possibile spazio a di tempo residuo qualcuno che volesse ancora intervenire poi ci sarebbero molte cose dal di l'idea sulla dimensione giustizia piuttosto che sul punto carcerario ecco io non non non ci sono più dispiaciuto con chi all'interno della casa Editrice volle che il mio vecchio titolo gli avanzi della galera diventasse gli avanzi e della giustizia su questa storia degli Alan
Alla giustizia poi ognuno darà un'interpretazione al titolo ma il problema della giustizia e quello che mi premeva di più di porre in evidenza piuttosto che il problema strettamente carcerario
Perché avendo intrapreso a scrivere gli avanzi a raccogliere questi avanzi della galera mi sono accorto che alla fine il vero problema è il problema giustizia noi abbiamo una democrazia assai giovane
Invece una giustizia sei vecchia e sarà questa la ragione per cui
Non sempre vanno d'accordo
Probabilmente esce un verremmo l'incontro se non voglio che si fa con le parole di Gino Capelli quindi se siete d'accordo faremo così
Grazie a tutti per essere intervenuti auguri ai giro per nuovi
Ma Casilina