Quarant'anni di libero pensiero. Una voce fuori dai cori

Allora
Io ti do subito la parola
Vorrei poi no perché anche leggere
Poi
Prima presento
Sebbene autorevole
Tra buonasera
La riunione
Di questa sera come voi tutti sapete
è per la presentazione del libro
Scritto Tiziana conti e Giancarlo porrei che purtroppo ci ha lasciato Anna Ricotti quarant'anni del libero pensiero
L'eredità
Vivente di un grande uomo di cultura
Da Pannunzio al Centro Pannunzio una voce fuori dai cori
A cura di Loris Maria Marchetti ovviamente pubblicato dal Centro Pannunzio un libro elegantissimo anche nella grafica oltre che nel contenuto
Di cui le copie sono lì di fianco quindi potranno essere ottenute
Dai partecipanti io innanzitutto
Presento brevissimamente i due principali autori che ci sono
La
Dottoressa professoressa Tiziana conti che
Nota
Come esperta darteli contemporanea e che ha ovviamente come l'altra come gli altri autori del libro una
Rilevante esperienza
Di questo
Centro quindi
è un'appassionata sostenitrice non solo a parole ma anche nei fatti
E
L'altra l'attuale segretaria imprenditrice potrei dire del centro Anna Ricotti
Che
Una persona
Di grande e
Diversa cultura perché
Tutti la conoscono come una
Bravissima imprenditrice nel settore farmaceutico ma in realtà ha un curriculum scientifico e didattico nel campo
Della indolore gira
Dove citata assistenti universitaria collaboratrice
Del professor Botto e a approfondito gli studi sui polemiche PC indiani e anche sulla lingua
Sulle lingue
Il indù
E sulla lingua in particolare sulla lingua tibetana
E quindi potrei dire che gli autori
Di questo libro a anche lei appassionata d'arte e la differenza
O in aggiunta alle competenze nell'altra curatrice lei appassionata di musica e a studiato chitarra classica
Quindi questo libro riflette non solo una storia del centro ma tramite le immagini e l'impaginazione
De ne dà anche come dire una visuale artistica in relazione e culturale in relazione appunto alle
Competenze degli autori che l'hanno curato
Dovevamo avere la presenza
Del ministro eurobond di il quale è stato trattenuto da impedire appena venuto qui in Piemonte ma
Ci sono impegni pressanti come voi sapete in questi giorni
E comunque c'era mandato una lunga lettera che io
Vi leggo
Ha mandato al Presidente il quale ieri questa lettera caro Presidente
Avrei desiderato essere con voi oggi per la presentazione del libro dedicato al quarantennale del Centro Pannunzio dal titolo molto significativo quarant'anni fuori dai cori ma proprio non è stato possibile
Io ebbi modo in passato di partecipare nel due mila due a un convegno del centro
Sulla cultura liberale in più occasioni partecipai con entusiasmo al ricordo di avviare un sogno il venticinque aprile a Torino un incontro organizzato dal Comitato sogno ricco io sono Presidente
E che qui voglio ricordare insieme al Centro Pannunzio scompenso che Torino esprima una grande tradizione culturale che va valorizzata
Al di là devo anche aggiungere per modestia Bondi non l'ha scritto che presidente onorario del Comitato sostituendo in questo prestigioso
Nobile incarico Anna sogno penso che Torino esprimo una grande tradizione culturale che va valorizzata al di là delle forzature ideologiche che spesso hanno ridotto la cultura a veicolo di parti generiche
A quarant'anni dal sessantotto nell'Aula Magna dell'Università di Torino voglio rendere omaggio ai grandi maestri della scuola torinese
Che in quegli anni vennero fatti oggetto di una contestazione tanto violenta quanto ingiustificata il Centro Pannunzio nato in quel clima di scontro generazionale politico su una scommessa importante lanciare
Un ponte tra generazioni il nome della cultura che a un certo livello ha poca importanza di che matrice originaria esso sia perché e solo e soltanto cultura se posso dire cultura
No no cultura se posso dire con ci maiuscola
Ma ha seguito un sentiero solitario alternativo le grandi autostrade del consenso e del conformismo infatti in anni difficili lei ha fatto parlare Edgardo Sogno quando l'errore della Resistenza
Medaglia d'Oro sogno era riservato il silenzio più assordante in tempi recenti ha premiato Giampaolo Pansa per i suoi libri coraggiosi su quello che è accaduto in Italia prima e dopo il venticinque aprile quarantacinque
Due esempi tra i tanti che si possono ricordare il libero offre l'opportunità di apprendere perché il Centro Pannunzio sia nato a Torino in una città che non fu Pannunzio Jana perché Pannunzio
Nacque a Lucca e visse opero a Roma Pannunzio sentiva forte legame con Torino perché amava il Risorgimento in particolare Cavour il cui ritratto teneva dietro la sua scrivania di direttore del mondo
è stato naturale credo per dei giovani che non volevano allinearsi alla contestazione
Guardare nel sessantotto Pannunzio al liberalismo autentico che egli ha indicato senza limitarsi a vivere come avrebbe scritto Antonio Gramsci sotto la moneta
Il centro saputo reprimere un liberalismo autentico capace di riprendere
Le grandi battaglie del mondo prima
Prima tra le quali io ricordo quella contro i monopoli corno condotta da Ernesto Rossi
Ma come si evidenzia nel libro il Centro Pannunzio anche svolto anche scelto una linea di discontinuità e quindi di libera interpretazione
Delle eredità ma non si hanno e mi riferisco al fatto che il centro non ha mai confuso il liberalismo con il lei cinismo antireligioso
E Lamis credenza come diceva un maestro della vostra università Alessandro passerei
Dante report
E come ha dimostrato un altro maestro Francesco Ruffini che andrebbe ricordato di più è in sintesi le insegnamento crociano
Del perché non possiamo non dirci cristiani opera che il centro ha recentemente ripubblicato
Il centro quindi ha saputo distinguere in tempi di fanatismi e furori ideologici la l'accetta dal laicismo una distinzione
Importante anche oggi nel due mila dieci ricorrerà il centenario della nascita di Mario Pannunzio e penso che la sua figura di studioso di giornalista e di promotore
Di cultura dovrà essere ricordata e onorata adeguatamente un saluto cordiale a tutti i presenti
In primis al Presidente Franco quali viene
Francesco Forte che coordinerà le incontro agli autori del libro ai presentatori al pubblico presente suo Sandro Bondi
Ora abbiamo alla parola subito all'onorevole Gawronski ben conosciuto da tutti che leggera anche un
Credo
Un altro saluto importante euro molto più breve molto più regole
Qual è quello virtuoso
Delle ma
Scusate un momento no c'è anche il saluto chiedo scusa
Ma forse prima leggiamo il tuo
Che il più breve poi quello del professor Corso Presidente dell'Accademia dei Lincei
Oppure un esercito turco secco no no no questo lo devi leggere il tuo perché indirizzato per
Il senatore indirizzato anche questo al Presidente del Centro Pannunzio professor colleghi del del Presidente del Consiglio
Voglio esprimere la mia partecipazione all'incontro per festeggiare i quaranta anni del centro Pannunzio libera associazione delibera cultura
Creatori no rappresento il punto di incontro di chi rifiuta reperiti egemonia del passato e dell'intolleranza faziosa
Quaranta anni fa Mario Pannunzio indico una strada che lo ammette l'antitesi del sessantotto il rispetto della libertà e della democrazia la pratica dello tolleranza
Il centro torinese a in questi
Quaranta anni ha saputo mantenere fede al valori ideali per cui venne costituito affrontando
La seduta Bertomoro allora ecco così sempre meglio affrontando difficoltà
Ostilità diffusa studiato il silenzio
Un saluto cordiale D'Amico a tutti gli intervenuti Silvio Berlusconi Presidente del Consiglio dei Ministri
Appunto abbiamo nessun altro tipo indirizzato al Presidente è indirizzato al Presidente professor
Franco quali viene un
Una breve un breve messa un breve ma significativo messaggio
Per la riunione dei questa sera il professor Giovanni Conso Presidente dell'Accademia Nazionale dei Lincei
Desidero festeggiare con tutti voi il quarantennale della fondazione
Del sempre più benemerito Centro Pannunzio onorato dalla presentazione del volume di Tiziana conti Giancarlo Borri Anna Ricotti
Curato da Loris Maria Marchetti autorevolmente presentato sotto la presidenza di Francesco Forte da Giacomo D'Aquino Aldo Moro che Camorone
Barbara Ronchi della Rocca che tutti il saluto con affettuosa simili ma
Essendo
Giovanni con sono stato nostro caro collega in questa università
Bene ora pratico grazie
Allora
Libero di di stasera certo è una riflessione una discussione importante
Sul lavoro culturale
Svolto dal centro Pannunzio in queste ore in questi primi quarant'anni di dramma di conseguenza poi anche un contributo significativo per
Ricostruire ricomporre la storia per cultura turismo alla cultura italiana dal sessantotto in poi finora
Nessuno approvato nessuno si è ancor cimentato a scrivere una storia quello alla cultura per sessantotto in poi anche se molti l'hanno provato si sono esercitati da scrivere sul sessantotto
Su questo argomento in questi giorni abbiamo visto mondo visto molti iscritti scritti che talvolta ripetono luoghi
Comuni sul contestazione giovanile
Io credo che chi si accingeva chi proverà scrivere la storia per il
Cultura di questo periodo non potrà fare a meno di leggere considerare libro che presentiamo il libro di cui parliamo per questa sera
Perché questo libro contiene la storia della cultura vista vissuta Bacchiglione saputo stare fuori rancori quel con Formis MO come dicevo
Sottotitolo del libro
Come
Argomento a cui accennava anche Berlusconi nel suo suo telegramma
Voglio prima di tutto ringraziare le due autrici lo ha fatto già il professor forte da professore professoressa Tiziana compiuta dottoressa
A me
Il côté sembra
Avverrà
Rimesso in campo diciamo così la sua
Laureati in lettere in questa in questa sua opera
Naturalmente da ricordare già è stato fatto il terzo coltura
Giancarlo Borri
Che scrisse
Lo spoglio dei primi trent'anni del centro e del libro di oggi del libro di cui parliamo oggi è stato ripreso il lavoro di Borri anche come
Ricordo di quello che è stato uno dei più validi dirigenti del Centro Pannunzio
Ma questo non è soltanto un libro di storia che il documento alle fasi principali
In cui si è articolata
La vita del Centro Pannunzio
è un libro anche di commento di commento anche talvolta abbastanza polemico nei confronti del contesti
In cui il centro si è trovato ad operare
Spesso molto spesso in condizioni di grande difficoltà
Talvolta diventa problematico storicizzare il si il meglio studio parlando del proprio vissuto difatti che ci danno coinvolto
Nel libro di stasera si coglie il tentativo di storicizzare ma
Si legge anche la polemica la polemica con la sinistra peggiore faziosa
Contro l'antiamericanismo contro l'antisemitismo anti Israele il sessantotto ISMU arrogante lo brillio per le molte pagine Pistorio basta pensare alle foibe all'esodo Giuliano dal nostro lo sfascio della scuola e dell'università
Il tutto il nome di quel ritaglio civile che Pannunzio sul mondo ci ha fatto sognare per diciotto anni
Se quell'Italia civile
Borghese
Liberale coltura
Che Pannunzio ha difeso guardando al Piemonte di Cavour fosse
Divenuto diventasse ancora realtà
Forse delle strade strette delle nostre garantite città
Non avremo tanti su
Forse
La gente non si riverserebbe in massa
Massa alle Maldive forse ci sarebbero meno scritte sui muri e meno feriti abbandonati negli ospedali
E ci sarebbero più libri nelle case più tolleranza più civiltà
Come
Amava dire un grande Presidente del Centro Pannunzio Mario Soldati Luisa un grato al corpo grazie
Ora diamo la parola la dottoressa Morone
Buonasera prima
Trovarmi sedute a questo tavolo Hannane per niente facile
Non perché non abbia da testimoniare come è scritta da poco il Centro Pannunzio
Quanto sia oggi importante un riferimento è un riferimento sicuro il nome del centro e la sua fama difesa con determinazione e chiarezza
Del presidente Franco quali ENI dei direttori Ricotti e certa Milingo ed a quanti
Ogni giorno sostengono gli ideali
Ma perché sono intimidita dei personaggi di spicco che essi oggi festeggiano la nascita di questo bambino di carta
Mi sento davvero una voce fuori dal coro un'eretica tra gli eretici se mi è permesso dire
E retico è un termine abbastanza forte
Ma che rende perfettamente l'idea di quanto sia caratterizzante l'impronta panno anziana nei suoi epigoni in quelle persone cioè che non hanno voluto e non vogliono bene dare in un gregge a occulti persone Sori
Che e indicando loro il cammino
E retico eroico pervasa da eroici furori il PAI non sia si è battuto per tutte quelle cause in cui il gregge non solo piemontese
Ha cercato di appiattire la realtà attraverso i media le prese di posizione e non ultimo i salotti beni o i partiti delle terrazze dovessi sussurrando le verità da diffondere sui mortali
Questa è la convinzione che dopo la lettura del volume qui presentato mi ha spinto a condividere i pensieri suscitati dalle pagine scritte da Tiziana conti Giancarlo porre Anna Ricotti e curate da Loris Marchetti
Mi sono chiesta quale fosse la formula magica per una così lunga e intensa vita al di là del limite del tempo
Ho creduto di intravedere questa formula nella legge che regola il gioco degli scacchi splendida metafora della vita
Dove l'intelligenza e la conoscenza delle regole del gioco portano alla vittoria non eccetera il giocatore più intelligente o più creativo ma quello che si è identificato maggiormente con lo spirito del gioco
Criteri infatti che il mondo come il gioco degli scacchi sia retto dalla fortuna bendata e che le azioni istintive possano essere sinonimo di libertà e davvero limitativo
Esiste infatti una stretta relazione tra volontà e destino
Illustrata in un mondo cristalli in modo cristallino delle mosse sulla scacchiera dove le successioni tra una mossa e l'altra sono sempre comprensibili senza essere limitate dalle loro varianti
Ad ogni mossa il giocatore può scegliere tra più possibilità
Ma con conseguenze ineluttabili la necessità farà in modo che sempre di più le scelte siano delimitate dalle scelte precedenti rendendo così il gioco il risultato di leggi inappellabilità e non frutto del caso
Non si può quindi escludere la relazione tra libertà e conoscenza tanto più il giocatore e ligio alle regole cioè le conosce rischia data e le sue decisioni coincidono con la natura stessa del gioco tanto più è libero nelle sue azioni successive
Si parla di un progetto di cultura libera laica e pluralista
I tre aggettivi privi di significato
No fosse stata una pagina
L'impressione cieco irrazionale che potrebbe rappresentare la libertà dagli schemi dalle imposizioni si rivela invece sinonimo di non libertà chiusura e negazione delle possibilità che la conoscenza delle regole del gioco e a della conseguente preveggenza darebbero
Questo è l'insegnamento del gioco degli scacchi e questa probabilmente la formula magica per una vita utile dove il conseguimento di una certa saggezza avviene attraverso la conoscenza delle possibilità
Ma è necessario sapere che tutte le possibilità sono contenute in maniera sintetica nello spirito universale di vino
Nella qualità geometrica della scacchiera sigillo dell'unità essenziale delle possibilità cospicue era chiuso lo spirito che anima
Del è che è l'anima della Sapienza e in cui si può identificare diventando verità
Nella verità lo ha mai libero fuori da essa schiava del destino
Mario Pannunzio era un uomo che sicuramente conosceva le regole del buon governo perché governava il mondo non soltanto esteriore nella gestione del giornale
Ma il mondo interiore in conformità con le leggi che aveva fatto sue attraverso l'interazione di un bagaglio cromosomico certamente speciale con l'esperienza in un quotidiano a carico di stimoli e un vissuto molto intenso
Anche se Guerriero e per nulla dedito alla contemplazione io credo che le capacità intellettuali di Mario Pannunzio
Si basasse rosso supporto speculativo non indifferente e che questa miscellanea di azione non reazione di introspezione e visione panoramica
Siano stati un riferimento per quanti hanno sotto il suo nome militato fuori dal coro altrimenti non si spiegherebbe questa riunione e questo interesse suscitato tanta né i fautori quanto nei detrattori
Leggere il libero il libro la cui nascita stiamo festeggiando oggi pomeriggio significa iniziare un viaggio alle radici della nostra storia attraverso uno sguardo lucido acuto nonostante le lenti che il vento sul naso della maggior parte dei presenti
Significa miscelare gli insegnamenti che abbiamo appreso leggendo i classici da Dante al povero cieco da Ascoli e retico bruciato davvero per le sue idee non proprio vicino al trattato
Non tralasciando Tocqueville e come ci ha magistralmente illustrato il senatore Marcello Pera
A bordo che se ci Prandi pur carta e a tutti quelli che in ognuno di noi hanno lasciato il segno perché non abbiamo recepito perché noi abbiamo recepito le loro parole come verità
Significa osservare come gli stessi autori le stesse letture gli stessi concetti siano stati anche per il Pannunzio una traccia di percorso
Significa ascoltare la voce poco incline alberato di una prestigiosa associazione cittadina che non si è mai preoccupata di compiacere i personaggi in funzione dell'ora c'è incenso
Significa partecipare a un coro fatto di individui dalle corde vocali ancora libere pronte emettere suoni di assenso o di dissenso in relazione agli stimoli che produce il cervello e su ogni singola persona
In ogni occasione la libertà della libertà ha fatto sì che questi quarant'anni di battaglie vinte o perse
Si siano succedute l'una all'altra
Secondo un preciso disegno e quindi ci siano Stival buone probabilità che nei prossimi quaranta e quaranta e i quarant'anni i nostri giovani possano continuare a tenere alto il vessillo giocando la propria partita a scacchi
Con una regina Scaltriti sì ma che possa proteggere quel Recco si prestigioso ma così limitato nelle sue mosse
E se vogliamo vedere una simbologia me tanto cara senz'anima non si va da nessuna parte e mi sembra che l'anima del Pannunzio e che l'anima di Pannunzio e del Pannunzio si arriva infuocata
La parola
Al professor Giacomo D'Aquino però prima
Visto che abbiamo normali completato il nostro partner
Vorrei anche rivolgere a nome del presidente del Centro e degli organizzatori
Una saluto cordiale rispettoso alle autorità presenti
In particolare al dottor Luca Cassiani Presidente della Commissione cultura del Comune Vittorino al Sindaco di Moncalieri professor Quattrocchi al
All'onorevole Giampiero Leo Consigliere regionale della nostra Regione
E già l'Assessore alla cultura
Nella regione in grande amico del centro e ai magistrati che ciò non qui presenti forse anche ad altre autorità di cui non non mi è possibile
Perché jet non hanno voluto segnalare la loro presenza
Dare il ringraziamento ora la parola al dal professor D'Aquino
Perché
Anni fa
Quando ero all'inizio della mia professione
Curai un architetto toscano
Una volta durante una seduta di psicoterapia
Il discorso cutter su Rinascimento
E questo paziente certamente in un momento di transito e a negativo
Da bravo Fiorentino commento
La vostra regione
La nostra Regione cioè la Toscana
è un trionfo di opere rinascimentali mentre la sua città cioè Torino
Ago dovuto molti secoli dopo di un Rinascimento soltanto tecnologico
E aggiunse
L'unica costruzione il file rinascimentale e il Duomo
Realizzato da un toscano
Incerto meno del Caprino
Che alla fine dei lavori dopo sette anni
è tornato nella sua regione d'origine
Ci rimasi decisamente male
Avevo studiato storia dell'arte al liceo classico ma non mi ero reso conto di tale realtà
Anche perché allora non conoscevo ancora il centro culturale Pannunzio
Ora vorrei che questo paziente
Fosse qui
Per rendersi conto che oltre al Duomo in piazza San Giovanni esiste nella nostra città un asservita attività culturale
Se anche non è iniziata nel quattordicesimo secolo continua il fermento rinascimentale
Si può infatti come
Che il Centro Pannunzio
E passate di lì il riferimento medico è nato in una sala parto tumultuosa poiché correva l'anno mille novecentosessantotto
E poiché adulti non si nasce ma si diventa
Che il centro per
Nunzio è cresciuto da allora con pazienza e perseveranza pazienza nel senso di sopportare senza cedere
Perseveranza nel senso di attendere con speranza e fiducia
Sempre continuando con la terminologia medica
Il centro Pannunzio fin dai suoi natali ha svolto un ruolo di ostetrico facendo nascere conferenze
Dibattiti tavole rotonde incontri e convegni pubblicazioni varie viaggi culturali e inchieste
E proprio tra le inchieste e mi ha colpito un sondaggio sulla solitudine che il Centro Pannunzio fece
Nell'ottantadue
Cioè esattamente ventisei anni fa
Indagando su quasi cinquemila intervistati tra i venti e i sessanta anni e quali intervistati dichiarare l'anno di sentirsi soli
E se pensiamo che la solitudine che l'anticamera della depressione
Non stupisce il notevole aumento di quest'ultima psico pazzia a distanza di venticinque anni da quell'inchiesta del mille novecentottantadue
Proseguendo nella metafora medica
Il Centro Pannunzio non ha soltanto fatto l'ostetrico come ho poc'anzi ricordato ma anche il medico di pronto soccorso con interventi tempestivi per salvare
E fare sopravvivere la cultura
Vedi per esempio gli appelli al Parlamento del mille novecentottantadue precedendo Tangentopoli
E del mille novecento novantadue sempre per moralizzare la vita politica italiana
Ci può dire
Che il Centro Pannunzio e che sono è cresciuto contro
Nel senso che ha dovuto lottare per salvaguardare la sua libertà superando tentativi di condizionamento e di fagocitato così
Nel volume quarant'anni di libero pensiero una voce fuori dal coro di cui parliamo oggi
Riportato un articolo di Aldo Moro l'altro ho avuto il piacere di conoscere pocanzi il cui titolo è il Pannunzio quarant'anni di libertà
E questa libertà è stata la bandiera del centro in linea con quanto scritto Alda Croce in una lettera del mille novecentonovantasette
Inviata i soci del Pannunzio dove ne esalta l'impegno alla cultura
E la libertà della cultura
Sempre nel volume sopra citato vi sono pagine sulle quali si fa anche dell'autocritica
E questa disamina e decisamente positiva poiché presuppone umiltà e modestia
Virtù poco frequentate soprattutto nei tempi attuali segnati dalla mania di grandezza e dall'ASAL esaltazione del protagonismo
Che non escludono l'esercizio della prevaricazione
Perché l'autocritica aiuta a crescere e vivere sani
E le scienze psicologiche ci insegnano che l'uomo forte umile senza svilirsi degradarsi privarsi della sua dignità
Con il passare degli anni il Centro Pannunzio siti trattato sempre più in una condivisione culturale non elitaria
Conte Nacciah piemontese ha sviluppato un polo realismo dite lontano dalle ideologia di partito
Soprattutto ha fatto moltissimo quasi in silenzio
I tempi irritati come i nostri
Dove chi è più lesto nel cogliere l'attimo in cui il vero interlocutore
Tira il fiato riesce a impadronirsi del discorso
Con la conseguenza che prepotente di turno riesce a sovrastare con la sua arroganza
Maleducazione
Più ai migliore
Ma più che a rievocare i meriti del Centro Pannunzio altri l'hanno fatto e lo faranno meglio di me
Più che elencare quanto tale istituto culturale affatto ed è moltissimo
Mi piace immaginare quanto dovrà fare
Augurandogli di mantenere in futuro quella virtù di autonomia
Che corrisponde hanno dipendenza hanno un servilismo a non schiavitù in una parola a libertà
Libertà
è una parola scomoda poiché significa impegno a doversi responsabilizzare
Rispettando certi confini che non vanno mai dimenticati poi anch'poiché anche la libertà deve avere una misura per evitare che si trasformi in violenza
E il mantenersi è sempre al di fuori dei giochi e delle alchimie della politica come è scritto a pagina ventisei nel citato volume non è stato certamente comodo archivio diceva al cento
Perché la libertà è un valore dinamico
Senza un traguardo sicuro
Sempre da conquistare in quanto sempre in pericolo
Per questo bisogna sempre liberare la libertà
Non è facile regalarsi la libertà di essere liberi
Molti si lamentano di non esserlo senza esserne rendersi conto che questo comporta un'autonomia psichica
Cioè sapere cavarsela da soli in quanto ogni vantaggio ricavato dall'esterno comporta dei limiti
E a proposito di rispettare i limiti
Ricordo che viviamo in un'epoca storica di pensiero onnipotente
Cioè ancora permeati da quel pensiero magico infantile quando si pensa che succeda quanto si desidera o non succeda quanto non si desidera
Ne sono esempio di pensiero onnipotente le adolescenti gente anche se conoscono la contraccezione
E che facendo l'amore pensano a me non può capitare
Altro esempio di pensiero onnipotente sono le hanno reso secche di trentacinque chili che passano tre ore di palestra al giorno e che non sospettano di morire
Oppure quelle sette sessantenni
Donne da dieci anni in menopausa che vogliono un figlio con Novoli in prestito
Come pensa nota onnipotenti certi troppo arzilli vecchietti vestiti in Technicolor
E con il viagra o il Cialis
Pretendono performances sessuali da ventenne
Altrettanto vittime del pensiero onnipotente sono quei maschi che frequentano le prostitute no non sono il profilattico qui che si credono immunità arretro virus dell'AIDS
La verità e che troppo spesso ci dimentichiamo che nell'UNIMED in un nell'universo visibile vi sono dieci miliardi di galassie
E che nella nostra galassia vi sono cinquecento miliardi di stelle
Anche per questa mancanza di umiltà nella nostra società contorno leghe alloggi
Ma mancano le idee e Mario Pannunzio era un uomo di te nonché ideologia
Anche per questa mancanza di autocritica la nostra società e accorto di sicurezze gli entusiasmi
Di progettualità di buonsenso e di buon gusto
Soprattutto il rapporto di speranza
Lo dimostrano i giovani per i quali diventa sempre più difficile dare un senso alla vita
E anche per i giovani soprattutto per loro c'è bisogno del centro culturale Pannunzio grazie dell'attenzione
Ecco allora
Senza naturalmente
Volere osservare la grottesca scemenza di definire il Piemonte come una Regione ignorante naturalmente
Vorrei dare la parola alla dottoressa Barbara Ronchi della Rocca
Non per il caso
E perché allora
No no
Io
Sarò più che Preve telegrafica anche perché hanno già parlato del libro persone più bravi di me e ne parleranno ancora io vi dico solo una mia testimonianza professor quegli anni gentilmente mi ha chiamato proprio per questo
Come persona che collabora con il centro che appassionata delle attività del centro e che ha letto in anteprima il libro ecco io vi consiglio di leggerlo tre volte voi direte ma perché perché è un libro che va riletto perché la prima volta si legge a volo d'uccello è facile leggerlo ed è divertente perché viene voglia di vedere dove va a finire la storia da questa avventura
Di questi giovani che nel mille novecentosessantotto leggevano croce e non Mancuso e quindi è interessante poi vedere come questo centro ospite più per i nomi della cultura italiana laiche anticonformista
Trovare
In mille argomenti che sono stati affrontati nei convegni nelle conferenze dei dei cicli di approfondimento cioè tutto quello che il centro ha fatto per combattere una moda culturale percepita essenzialmente come facilissimo come permissivismo
E
E poi appunto questa varietà ad argomenti ci fa capire davvero che cosa si intende quando si parla di cultura pluralista
La seconda volta io l'ho letto per assaporare alcuni aneddoti ecco qui devo dire
Se posso fare un piccolo appunto ai agli autori al curatore
Sono stati fin troppo sintetizzi ecco un filo di costituiti in più io l'avrei messa opera sono riuscite a tirarlo fuori anche da questa prosa così oserei dire pudica no perché rappresentano bene un clima culturale di quei tempi no data Pannunzio che vieta a Scalfari di andare al suo funerale queste già interessante
Al al famoso discorso dei tetti e mercoledì dell'editore Einaudi ecco io personalmente non ho mai preso il tè con l'editore Einaudi però mi accadde di
Andare a dei pranzi a delle cene in cui c'era anche lui
E Mieli Tai sempre moltissimo per la sua abitudine gruppo da padrone delle Ferriere se vogliamo
Per cui non voluti Nava mai al ristorante però mangiava dei piatti degli altri infilando la forchetta praticamente si sentiva di tipo una specie di ius prime notti specchi atti degli altri ecco a me dava fastidio danaro PIP
Quindi vedete che vengono fuori proprio anche complimenti da vizi e vezzi di personaggi importanti della nostra cultura Italia poi la terza volta perché va riletto
Per assaporare delle frasi perché è un libro scritto molto bene io veramente diamo virgolettate molte me le sono scritte me le sono segnate
Perché perché sono frasi che non vanno messe in sottordine come per esempio quando il giovane
L'ultimo Luca Paolo tasse o no
Si guarda intorno con gli occhi impietosi dei ventenni e vede una società che sembra prediligere la mediocrità il grigiore nel suo continuare a seguire ideologia ammuffite che odora o di marzo
Ecco questo ci chiama un po'in causa tutti o quando Lori sbaglia Marchetti parla di una
Per il Pannunzio di una voce non conformista
E alternativa concreta parla di criteri di apertura di dialogo di interrelazione e di
Un circolo esente da a priori ismi e pregiudizi ebbene questa frase io l'ho vissuta
Sul sulla mia pelle posso dire perché
Forse non lo sapete qualcuno di voi che frequenta il Circolo lo sa
Io sono stata ospite del Circolo più volte a parlare gli argomenti inerenti le buone maniere proprio quelle buone maniere che in sessanta ottimismo
Aveva travolto abbandonato e che ancora oggi vengono utilizzate esperto ciabatte
Dai sostenitori
Nel farsi notare ad ogni costo della politica Rita che fa tanto Giovanni
I cattivi maestri televisivi della sciatteria morale dell'improvvisazione culturali di quelli che citando Cicerone poi se non è Cicerone un altro ma pazienza ecco
La prevaricazione io sono stata chiamata a parlare di buone maniere quando parlare di buone maniere equivaleva proprio essere indicata adito con una che perdeva tempo lo faceva perdere agli altri
Il capitolo dei quarant'anni di libertà del professor molla che già e professor D'Aquino ha citato si apre con una frase icastica
Che dice il tempo si misura in costumi e mal costumi ecco a me è piaciuto tanto perché la mia collaborazione con il centro
Ha avuto proprio questa nota stilistica cioè io parlando di buone maniere
Ho proposto una riflessione sul modo in modi stili di vita come soggette di storia
Quindi
Costume ma anche vita quotidiana di personaggi famosi
Anche storia minima
E in questo mi pongo indegnamente nel solco di una grande
Opera che tra i tanti ha proposto il Pannunzio cioè la ristampa del Torino un bel libro Torino falsa magra di Augusto Montino
Quando il il Pannunzio proprio lo fa per recuperare o almeno cercare di ritrovare
Cito testualmente una torinesi da che rischia sempre di più di andare perduta ecco ripeto indegnamente io mi pongo mi sono posta grazie al Panucci questa in questa strada
Perché oggi è difficile ritrovare quella torinesi TAC che era una sua visita fatta di cultura di garbo di buongusto e qui mi riallaccio al professor taccuino ecco manca anche il buon gusto il buonsenso
Ecco perché e dura e dura per tutti resistere alle lusinghe di chi vuole farci credere che la misura del nostro valore sia la capacità di importi sugli altri nodi parlare più forte
è anche difficile avere tanta autostima
Da non sentire il bisogno di dire Marsiglia partono anch'io al conformismo
è complicato affrontare un discorso uno scritto senza cadere nello stereotipo culturale anche nel turpiloquio che fa tanto fine risolve tanti problemi perché uno non deve cercare sul dizionario dei sinonimi ma mettere una bella parolacce va bene per tutti
Ecco
Per fortuna almeno per mia fortuna ma credo anche per fortuna vostra di voi che siete qui che avete partecipato continuate a partecipare agli incontra i pomeriggi ecco per fortuna c'è il Centro Pannunzio
E io la posso io considero quasi un'enclave un luogo che gode della patente di extraterritorialità perché e l'unico posto che io abbia trovato che permette l'esercizio della famosa e anche qui cito il libro La
Concordia discorso cioè
Andare a parlare
Di cose
Per cui non siamo d'accordo però siamo tutti rispettosi l'uno dell'altro cioè ognuno è concorde nel dare all'altro in diritto di esprimere le proprie idee e le proprie opinioni unica e quindi di contraddire anche
Sempre però come il rispetto ecco non tolleranza mi scusi Gawronski ma io non amo molto questa parola perché mi che da sempre l'idea di tollerare qualcosa che vale poco ecco però rispetto cioè quando uno tiene ben al ferme e chiare le proprie idee
Senza vetri senza manierismo Mazzei perché l'altro esponga le proprie io tutto questo l'ho trovato al Centro Pannunzio sono sicura che l'avete trovato anche voi
E mi unisco a voi per dire grazie grazie quegli emigrati a tutti
Il nostro
Per
Il professor Aldo Mola ma dopo penso che dovremo riservare alcuni minuti al professor quaglie mi anche al dottor Giampiero Leo perché
Mi sembra inevitabile quindi la parola all'amico Mola
Grazie Presidente io sono particolarmente lieto e onorato di poter intervenire in questa circostanza
Parli riserverò la mia attenzione a un solo argomento perché del volume se è già parlato in termini appropriati da quanti mi hanno preceduto fermerò la mia attenzione
Su l'opera realizzata dalle Centro Pannunzio per la scuola italiana nel volume
Noi troviamo poche pagine su questo argomento ma sono pagine che sintetizzano un quarantennio di sforzi autentici
E che ci rinvia hanno alla genesi stessa del centro quando in una città per l'appunto come è stato sottolineato dal senatore forte dall'onorevole da pronti e da altri
Quando una città devastata darà contestazioni da disordini
Si sente il bisogno da parte di giovani e meno giovani di concentrare la propria attenzione sulla lettura sulla riscoperta di classici ora il volume che riassume quaranta anni
Di vita culturale
Torinese e piemontese nazionale europea e non solo anzitutto
Il merito di richiamarci al senso delle date
Ricordare quarant'anni così come l'ha fatto Giancarlo Borri con un il suo volume sulla trentennale del centro
Civica fare memoria disse medesimi significa interrogarsi significa come peraltro ha scritto molto bene il presidente Pagliarini nell'editoriale di Pannunzio flessibili sapersi mettere in discussione in ogni momento
Saper riflettere sulla propria storia e comprendere anche quali sono stati i momenti di criticità e quale percorso quindi deve essere seguito ora dicevo il Pannunzio si è impegnato a fondo sul tema della scuola perché
A percepito sin dalla sua
Nascita che i il vero problema dei problemi per un Paese come l'Italia giunto tardi alla unificazione nazionale e quello della organizzazione del sapere
E quello della ricerca culturale e quello di un rapporto profondo tra
Ricerca scientifica tra università i licei
La promozione del sapere e cioè la scuola cosiddetta dell'obbligo la scuola media tra scuola secondaria
E quindi anche la comunicazione di Pannunzio si è posto in termini molto seria appropriati il problema della comunicazione e
Soprattutto ha riservato il suo impegno
Nell'ultimo decennio sulle argomento che ci trova particolarmente sensibili e attenti e che è stato sottolineato recentemente anche
Dal senatore Dell'Utri cioè quello della rivisitazione serena pacata della storia italiana
Prima ricordava il Presidente di questa serata senatore forte la vicenda di Edgardo Sogno non dimentichiamo che a un certo momento
L'editore e di un volume importantissimo di sogno si dissocia o dal volume medesimo ponendo una nota redazionale che quasi chiede Vasco Usai lettori per il fatto che pubblicava un'opera che poi è un classico del pensiero liberale ed è una testimonianza di grande civismo
Ora
Che cosa accade un decennio addietro ormai un decennio dietro è la riorganizzazione dei programmi di storia e in tutti i gradi e gli ordini di studi
Riorganizzazione che ha determinato
Una riduzione quasi completa della memoria delle civiltà prego cristiane
Una azzeramento della percezione
Del Rinascimento dei secoli che hanno condotto al Novecento e la scomparsa del Risorgimento dalla manualistica e quindi anche dalla memoria collettiva
E accaduto un decennio addietro
Ciò che era avvenuto in Italia
Con mille cento Santo due mila centosessantatré quando iniziava eliminazione della Tino che e qui è stato ricordato molto appropriatamente dalla professoressa pronti Della Rocca
Eliminazione latino e cosa significò per un Paese quale l'Italia il fatto che
Si entra in una chiesa si a contatto con luoghi della memoria ignorando completamente
Ciò che sia dinanzi
Avvenne nel sessantadue Santa tre porto cinque anni dopo allo sconquasso che poi continuato molto oltre sessantotto e continuato negli anni cosiddetti di piombo Giampiero Leo lascio Toniato tante volte
E lo ha sottolineato anche il Presidente qua vieni in molti convegni
Sia in Torino sia anche
Nelle antenne del Pannunzio penso alla Sezione di Alessandra dedicata intitolata a Rattazzi Urbano Rattazzi
Che adesso molto tardi viene riscoperto dalla storiografia e che è un gigante della storia politica
Italiana e l'antenna di Alassio ora che corro significò la lotta per la rivisitazione della storia DAP parte del Centro Pannunzio quello di porre il discorso sulla scuola al di fuori delle polemiche artificiose per esempio quella
Sul primato della scuola pubblica a gestione statale rispetto alla scuola pubblica a gestione privata
Io in tutti i Paesi europei sono e l'una e l'altra
Entrambi i compari dignità e vanno no incerto schierate nulla conto rata perché sia Zannino vanno invece aiutate a crescere entrambe perché entrambe
Continuano l'opera di Carlo Boncompagni di Gabrio Casati di Michele Coppino di tutti quegli uomini che si dedicarono alla costruzione del sistema e se per l'Italia passando Traverso
Benedetto Croce ministro della pubblica istruzione nel quinto e ultimo Governo giorni
E con l'attenzione per la storia l'attenzione per lo studio
Per la memoria
è stata realizzata da parte del Centro Pannunzio e non solo attraverso i molti convegni specifici sull'argomento ma anche attraverso la proposta di manifesti ai licei
E dice di Torino e d'Italia per
Quasi suonare l'allarme dare la sveglia il momento di opacizzazione dei licei che sono un patrimonio fondamentale della cultura italiana
Questa stime dieci ma attenzione è stata dedicata a personaggi
Significativi dimenticati dalla città dimenticati dalle istituzioni penso per esempio alla promozione della memoria dico personalità quali Rosario Romeo al
Sulla quale per cento Pannunzio si impegnò
Rosario mero quale legata fra principale opera su Cavour
Penso alla promozione dell'anno memoria di Franco Venturi e recentemente di Aldo Garosci tutti i nomi significativi per questa a un la magna dell'Università di Torino significativi e per il legame tra
La ricerca storica italiana che quella europee
Un altro aspetto fondamentale dell'impegno dei cento protestato quindi la promozione dei concorsi e
Nelle scuole e in generale tra per
Le persone colte le persone che amano gli studi e la ricerca
E anche
La
Intitolazione di particolari vie a personaggi importanti della nostra storia penso per esempio
A
Di Longo
E a tanti altri e poi
Il conferimento di riconoscimenti pubblici per
Particolari meriti culturali
Uno per tutti voglio sottolineare il premio De Sanctis che venne conferito a una grande artefice della difesa dei licei e quale fu Romano Cammarata
Che è una figura straordinaria di persona che ha dedicato tutta la propria esistenza alla scuola con convinzione e col Pannunzio gli riconosce questi meriti
Con l'intitolazione del premio a Francesco De Santis quell'uomo che dalla Regno di Napoli passa in Piemonte per gettare i semi le basi del
Vero Risorgimento nazionale che si dica unificazione culturale
Non nella omogenei mezzo azione ma nella creazione di molteplicità in Italia in Europa di personalità
L'attenzione che i cento prosa dedicato alla
Alle date alla storia alla scuola non ha mai perso di vista l'altro
Punto fondamentale della sua strategia cioè la comunicazione e di qui l'attenzione per i giornali attraverso mostre
E anche attraverso un contatto che non sempre
Ha dato tutti i frutti che erano sperati dai Presidenti dai direttori del centro ma che
Mi pare che oggi vengano meglio conosciuti e riconosciuti e del resto questa attenzione per la comunicazione per l'importanza della comunicazione non poteva
Non essere propria di uno e centro che ha operato nella Torino ha operato e opera nella Torino di Alfredo Frassati
E di quei giornali che oggi forse dimentichiamo ma che
Devono essere riproposti all'attenzione anche per le personalità che diano guidati
E ancora una volta il Centro Pannunzio ci aiuta a far memoria di questo passato
Dedicando il volume che viene presentato in questa medesima sede appunto grande direttore un grande comunicatore e un soprattutto un grande umanista quale fu Michele Torre
Che cosa si può concludere a distanza di tempo
Come sintesi di questo quarantennale così bene esposto nel volume
Che è stato curato da Tiziana conti da Anna Ricotti che dal rimpianto Giancarlo Borra questo
L'invito alle libero
Il Centro Pannunzio in una età che apparentemente trascura ogni forma di rispetto
Umano ogni forma di impegno culturale ma adesso per fortuna abbiamo un importante grande Ministro della
Cultura che ha fatto giungere non per caso il suo saluto ecco si ritorna alla
Al libro si ritorna alla parola si ritorna alla ricerca culturale
E questo io credo lo dobbiamo all'opera quarantennale svolta dal personalmente dal presidente del Centro Pannunzio il professor Pier Franco quali ENI
Al quale va la gratitudine di tutti noi come peraltro è stato già bene sottolineato da quanti mi hanno preceduto
Ora
Ora Giampiero Leo c'era in mano una targa quindi io la vorrei pregare di venire qui a spiegare
Perché a questa targa
Perché la vuole consegnare penso al Centro Pannunzio
Grazie Barbarossa tutto è bravissima
Per più corretta una targa al Centro Pannunzio obiettivamente Pantheon della cultura e dello sprint tutti fuori per la libertà
Dico sono felice di questa occasione
Ho avuto l'onore l'umore una fortuna
Giulio
Vero di partecipare ad altri momenti fra cui il quarantennale per cui
Siete fortunati non poco certo ripetere quello che ho detto in quello che ho
Pone
Volevo però rispetto al libro sottolineare pochissime cose intanto che ha ragione ha proprio ragione
Barbara Ronchi della Rocca e un libro che da una parte va letto più volte
E dall'altra dobbiamo tutti in tutti i modi
In tutti i modi cercare di fare una legge da più persone possibili
Perché quello che c'è in questo libro non si trova la stragrande maggioranza degli altri testi
Così come mi piacerebbe ma non vorrei dare dottoressa Ricotti agli altri che Remigi un altro onere
Che il Centro Pannunzio in qualche modo sostenuto in questo lavoro di ricerca con borse di studio in un
Scrivesse qualcosa dal sessantotto oggi
Torino dal sessantotto oggi perché ho partecipato
Alle cose organizzate diciamo istituzionalmente
Fra l'altro per inciso sono stato l'unico non di estrema sinistra essere invitato a questi dibattiti forse perché me le hanno date tante di quelle volte che gli sembrava brutto non ricordarmi insomma
Però sarebbe interessantissimo anche lì avere una lettura libera intelligente documentata perché la storia si fa lavorando tutti i giorni ma si fa qui previsti
E da questo punto di vista
Il lavoro intorno a questo testo a questo libro è stato grande e questo di pure preziosissimo
Io dico cosa ho sentito leggendo una prima volta rapidamente il libro ho sentito di parte che partecipare ai lavori allo spirito del Pannunzio
Fa proprio a respirare apre uno squarcio una prospettiva sul mondo una prospettiva sulla cultura sull'uomo sugli orizzonti più internazionali
Una prospettiva grande lisci dal provincialismo di una certa cultura di una certa logica a proposito di internazionalità fa bene il libro a ricordare
E ricordo io uno dei due eventi personalmente uno quello che fece il Pannunzio nel sessantanove a Praga
E due ed vero io ero Consigliere Comunale presentai la mozione in Consiglio comunale essendo Consigliere
Sulle rispettava Weng sa riprendendo l'appello del Pannunzio
L'appello fu rivolto dal Pannunzio
Io lessi io uno dei miei pochi meriti
Che ho sempre cercato di leggere molto e soprattutto le cose buone e quindi già allora leggevo ogni iniziativa del Pannunzio ma è vero questo libro fa bene a ricordarlo anche quel merito fu del Pannunzio
Ebbene nel contempo però voglio dire una cosa paradossale
Apre gli orizzonti fa sentire che si può dialogare con tutti che si può essere libera per insieme ma lo dico in maniera un po'paradossale essere amici del Pannunzio fa anche sentire parte di una certa élite
Di una certa minoranza
Una certa minoranza che volontariamente ha deciso di star fuori dal coro
E proposito del coro voglio citare i famosi cori Della Rocca che secondo non di barra Rocca altrettanto famosa ma
I nomi felici ricorrono i nomi felice ricorrono
Che dovrebbero essere delicati cori Della Rocca oggi al professor quali viene al Pannunzio
Perché hanno saputo resistere a tutte le lusinghe e le tentazioni
Una delle più grandi ricorre Della Rocca non è
Uno dei più grandi tentazione per l'uomo non è quello della paura della minaccia della corruzione ordina la lusinga viene da noi avrà i colori sarai fra i migliori pensate il professor quali viene o quanti altri
Allora potuto ricevere dall'establishment della cultura Subalpina ogni onore se solo si fossero piegati
Ebbene invece certo in cambio dell'anima in cambio della libertà
Invece qui ci sono al tavolo e fra di voi tante persone straordinarie
Io voglio dire
Tutte le persone che vedono il tavolo che conosco personalmente
Posso dire di sistemarle profondamente di considerarli dei riferimenti ideali e culturali umani in senso lato anche politici
Certo però qui vedete non ci sono i soliti noti a queste alle cose del alle realtà ricette del Pannunzio
A certe
Non ci sono i soliti noti e sovente alcune persone del Pannunzio non fanno parte
Volontariamente
Dei Circoli del potere
Dei circoli conformismo della cultura Subalpina questo bisogna avere il coraggio di dirlo quanta coraggio cioè dire che io coraggio sono comma Montagnola di fronte al vivere sta che quali tieni che ha saputo dovunque dappertutto però ci tengo a dirlo
è un punto d'onore
Allora concludo
Occhi
Col Presidente Carriglio il Presidente del Consiglio regionale
Io ho pensato io ringrazio porto il saluto del Presidente Garigliano di consegnare uno maggior Pannunzio non saranno mai abbastanza però sapere che c'è questa attenzione che nonostante non si faccia parte dell'establishment
Dei poteri forti come si usa dire
Dei ruoli e così importante che merita per riconoscerlo concludo che senza il D'Annunzio a cui sono debitore
Non
Anche come cattolico proprio come cattolico perché i primi dibattiti
In una Torino che rifiutava non soltanto da per la cultura liberale ma anche la cultura cattolico meglio
Si poteva essere integralisti e chiusi in un ghetto o cattocomunisti ed esaltati
Ma il cattocomunista de come Liberal comunista sono delle cose senza senso è proprio una rinuncia alla propria vita di primi spazi di confronto dignitoso
Leale aperto mi diede il professor Quaglia nel Pannunzio come cattolico oggi il clima con Benedetto sedicesimo prima col Giovanni Paolo II è cambiato
Ma bisogna riconoscere che ha avuto coraggio in quel momento anche allora il mondo cattolico si poteva scegliere il solito interlocutori Benedetti da Repubblica da scalpore dei grandi giornali anche lì
Oggi che le cose vanno di più molto diversamente io sono qui a renderne omaggio in merito infine dico quindi senza il Pannunzio una che non è un parte per la nostra cultura
Non voglio dirla più importante tutto importante ma sicuramente quella più libera non avrebbe avuto voce non avrebbe avuto dignità non avrebbe avuto possibilità
Quindi io concludo dicendo che non dovremmo mai abbastanza grazie al Pannunzio e al professor Quality and segnatamente con i suoi collaboratori persone leali meraviglioso eccetera
Un modo per
Beh grazie c'è
Ed è molto semplice
è un modo che persone coraggiose così hanno invitato c'è un modo molto sempre un modo banalissime darla targa
Che però è convinto importante e un altro modo e provare a essere fedeli a legge perseguire capire interpretare e provare a seguire questa lezione di libertà grazie
Allora
Chiuderà
Il nostro incontro il professore quali ENI
Che riceve la targa
Purtroppo non abbiamo molto altro tempo perché l'università
Una certa ora chiudere una battuta soltanto
Un grazie a tutti gli amici e a tutti i soci del Centro Pannunzio
Perché il Libano
Che presentiamo questa sera non ci sarebbe
E non avrebbe neanche avuto ragione di essere scritto se non ci possono centinaia e centinaia di amici
Che in tutti questi anni hanno sostenuto il centro con coerenza con coraggio continuità quindi un grazie a tutti voi amici
Perché voi siete dalla Regione stessa dal Centro Pannunzio
Ma
Grazie anche a Camillo Olivetti perché senza suo Padova
Senza suo padre Errico Olivetti non ci sarebbe stato nei Liberal oggi
Nel Centro Pannunzio quarant'anni fa
E potrei andare avanti ma purtroppo non c'è il tempo disponibile non posso però non salutare
Ad esempio l'amico Zoppi scherzo troppi
Perché è stato allievo e continuatore di Mario
Bonfantini
Quel Bonfantini che è stato uno dei più significativi Presidenti del Centro Pannunzio
Io mi permetto un posto lealmente perché parlando come ultimo una cosa sleale ti criticare leggermente il libero
Perché perché leggendolo io ho visto che nessuno ha spiegato
Il significato del logo del Centro Pannunzio
Mi è stato detto recentemente che la testa rossa e inquietante e forse molti amici condividono quest'idea ma cosa significa la testa rossa con gli occhiali
Dietro
Può avere diverse interpretazioni può voler dire che è un centro rivolto al passato quindi e un centro ormai che guarda al passato e non è in grado di guardare al futuro
Ma può anche voler significare
E credo che questa sia una il vero significato
Che il Centro Pannunzio
Fuoco guardare al suo passato anche attraverso gli occhiali
Perché il Centro Pannunzio in quarant'anni pur avendo commesso errori perché tutti abbiamo commesso degli errori il Centro Pannunzio li ha commessi
Però può guardare al suo passato con una certa serenità
Cioè e un centro che si richiama una grande tradizione culturale
Che non ha avuto bisogno di cosmesi di cambiamenti
Improvvisi perché l'atto all'audizione laica liberale
Democratica che nasce dal Risorgimento e trova
Nella
Testimonianza di Mario Pannunzio del mondo la sua ragione di essere
Io non vorrei che si annacquasse il nostro discorso di fondo
Per noi già laicità e capacità di mettersi in discussione certamente laicità e
La
Volontà di parlare con tutti e di far parlare
Tutti lo diceva Valdo fusi uno dei fondatori del Centro Pannunzio
Però certo quei valori fondamentali che vengono
Tale una laicità intesa come rifiuto delle ideologie ma anche come difesa dello Stato
Nato dal Risorgimento è una laicità che noi rivendichiamo come un merito storico del Mondo di Pannunzio e del centro Pannunzio
Dicevo la testa rossa con gli occhiali che guarda al passato un passato che non deve
Cercare di nascondere
Ma va anche detto che la testa rossa che guarda con gli occhiali indietro e la testa rossa che ha due occhi
Che guardano e sanno guardare al futuro
Senza occhiali al futuro
E cosa significa questo significa un tentativo di guardare sia al passato ma soprattutto di guardare al futuro ai giovani sapendo si mettere in discussione
Io ringrazio
Gli amici di Ateneo liberaldemocratico che sono anche soci del Centro Pannunzio ringrazio gli amici del Circolo universitario della libertà
Con cui io recentemente
è stata iniziata una collaborazione
Che mi auguro proficua perché
Bisogna
Senza giovanilismo mi guardare ai giovani perché se noi non guardiamo i giovani
Il Centro Pannunzio
Non potrà più scrivere
Neppure la storia dei suoi prossimi dieci anni
Nei dei suoi prossimi dieci anni
Quindi dobbiamo mettersi in discussione e saper guardare
A quello che sta scritto nel libero anche
Come fosse non di un punto di arrivo per Gloria ARCI di quello che abbiamo fatto
Ma soprattutto un punto di partenza su cui incominciare a riflettere per vedere quale possa e
Se il Rillo ruolo futuro del Centro Pannunzio un ringraziamento affettuoso e chiudo perché poi chiudono l'università inizi
E si fanno occupare l'università perché nel sessantotto ricordate si facevano chiudere
Nell'università e la occupavano ma noi
Quarant'anni il ritardo noi saremmo disponibili a occupare l'università dicevo
Chiudo ringraziando gli autori del libro il curatore del libro i presentatori illustri
Il
Senatore Francesco Forte che è un grande amico di sempre il senatore IAS Gawronski
Che rappresenta
Anche
Nella sua
Continuità familiare quei valori di un giornalismo all'insegna della libertà che non si piega di fronte alle dittature allo professioni
E io voglio chiudere qua
In questa nostra università
Ricordando ai dedicando questa giornata al senatore Alfredo Frassati fondatore della stampa collaboratore stretto Tizio diritti di Ambasciatore d'Italia a Berlino ecco questo e il grande vecchio Piemonte a cui noi ci sentiamo onorati di appartenere