ContrioCorrente

Buongiorno a tutti e benvenuti alla terza giornata di lavori del nostro convegno vi chiediamo cortesemente di completare
Il vostro ingresso in sala e anche di prendere posto rapidamente i lavori stanno iniziando
Il sappiamo che c'è ancora
Molta gente che deve fare il suo ingresso in sala di chiediamo cortesemente di accelerare
Grazie e buona giornata
No
Cari amici
Buona giornata a tutti ti prego di prendere posto diamo inizio ai lavori di questa terza e conclusiva giornata del nostro tredicesimo convegno nazionale
La terza giornata viste la forte partecipazione dei giorni precedenti
Questa sala era completamente piena c'era anche gente in piedi in certe fasi dei nostri lavori oltre due mila persone
L'intensità delle riflessioni la grande armonia emersa dall'ampio dibattito e la straordinaria attenzione che questo appuntamento ha generato all'interno e all'esterno del credito cooperativo
La terza giornata merita di essere aperta con una notizia degna una buona notizia
Come sapete il Consiglio nazionale di Federcasse ieri sera si è riunito qui a Parma
Ha valutato l'andamento di questo nostro convegno e ha approvato all'unanimità due documenti rilevanti innovativi originali
Andiamo dentro la notizia
Il primo documento del secondo diremo nella fase finale nelle conclusioni il primo documento si candida addivenire uno di quei testi fondamentali
Capaci di segnare un'epoca nuova nella storia delle organizzazioni complesse come la nostra
Uno di quei testi che fanno da bussola nelle decisioni quotidiane
Mi riferisco alla carta della coesione del credito cooperativo che era stata annunciata nei mesi scorsi anche nel documento programmatico inviato a tutti i consigli di amministrazione delle nostre oltre quattrocento banche
E che è riuscito nell'intento di sollecitare un dibattito approfondito nella qualità e partecipato come poche volte forse mai era prima accaduto nei cento ventidue anni di storia del credito cooperativo italiano
La carta della coesione è in un certo qual senso la logica prosecuzione della carta dei valori che approvammo sei anni fa a Riva del Garda
è una tavola di principi che guidano le scelte di evoluzione del modo di fare sistema i che garantiscono la coerenza nel tempo e la continuità nello sviluppo
Una sorta di piccolo faro che vogliamo illumini i nostri passi mentre adeguiamo la Rete
Mentre ne miglioriamo la qualità per rendere possibile un servizio sempre più coerente competitivo i soci e clienti
Vado al dunque eleggo insieme a voi mentre scorre sui grandi schermi
è uno dei frutti di Parma
E assume un valore un significato nel nostro mondo storici
E composta da una premessa che costituisce il ponte con la carta dei valori perché se quella è e rimarrà la piattaforma valoriale della nostra singola cooperativa
La carta della coesione vuole essere la piattaforma valoriale della comunità delle cooperative della comunità delle banche di credito cooperativo delle casse rurali delle Rai Faisa in italiano
Insieme all'articolo due del nuovo statuto tipo delle difficili va a costituire quel trittico originale inimitabile che è il nostro patrimonio identitario
Tutte e tre carta dei valori articolo due dello Statuto e carta della coesione compongono il nostro volto
E per rubare una espressione di Stefano Zamagni di ieri uniscono radici ideali
La premessa
La carta dei valori del Credito Cooperativo provata a Riva del Garda nel mille novecentonovantanove prendeva le mosse da un nuovo patto per lo sviluppo delle comunità locali
In esso si dichiarava che il credito cooperativo italiano si impegnava a cooperare in maniera nuova e più intensa tra banche tra banche organismi di servizio tra banche fabbriche di prodotti e soluzioni che abbiamo costruito nel corso degli anni oggi a Parma nel rinnovare il nostro impegno col Paese per continuare a contribuire al suo sviluppo durevole partecipato
Riteniamo responsabile farsi carico di fissare concordemente i principi che orientano le evoluzioni organizzative del modo di stare insieme nel Credito Cooperativo il Credito Cooperativo costituisce una risorsa insostituibile per le comunità locali
E miglioramento costante delle forme in cui si esprime la mutualità dirette deve ispirarsi ai principi che garantiscano lo sviluppo nella continuità la fedeltà nell'innovazione la coerenza nella modernità
Primo principio di autonomia
Autonomia della singola banca di credito cooperativo Cassa Rurale uno dei principi fondamentali del movimento del credito cooperativo
L'autonomia si esprime in modo pieno e fecondo se si sviluppa nell'ambito del sistema del credito cooperativo
Tutti i soggetti del sistema propongono e gestiscono le proprie iniziative nel rispetto dell'autonomia della singola cooperativa
L'autonomia della singola BCC deve essere compatibile con la stabilità della stessa e l'interesse generale
Le Bcc custodiscono una propria indipendenza giuridica la propria sostanziale autonomia imprenditoriale impegnandosi in una gestione sana prudente coerente con la propria missione
E se sono accomunate da una forte omogeneità statutarie culturale
Il sistema considera un valore prezioso l'esistenza del numero più ampio possibile divisi circa sei rurali e ne assicura lo sviluppo nel segno della stabilità della coerenza e della competitività
Due principio di cooperazione la cooperazione tra banche cooperative mutualistiche mediante le strutture locali regionali nazionali e internazionali è condizione per conservarne l'autonomia e la stabilità e migliorare la loro capacità di servizio ai soci ai clienti
Il sistema del credito cooperativo costituisce un fattore competitivo indispensabile per le visite si e consente di ottenere e mantenere un posizionamento istituzionale concorrenziale e reputazionale altrimenti irraggiungibili
Tre principio di mutualità la mutualità di sistema è condizione per realizzare al meglio le forme di mutualità interna con e verso i soci ed esterna comune verso il territorio previste dalla normativa bancaria dello statuto della Bcc
Lo sviluppo di rapporti collaborativi tra le Bcc e finalizzato al perseguimento di vantaggi bancari e non bancari a favore della base sociale della clientela finale e del territorio
Quattro principio di solidarietà la solidarietà all'interno delle difficile fra le Bcc è un principio irrinunciabile del movimento
Contribuire a creare le condizioni migliori per la nascita l'operatività e lo sviluppo durevole delle Bcc rappresenta un valore prioritario e costituisce interesse primario di ciascuna BCC e dell'intero sistema del quale essa fa parte
La solidarietà si esprime anche attraverso la condivisione di principi e idee
E lavorazione la partecipazione a progetti iniziative comuni l'aiuto vicendevole nei casi di necessità
Cinque principio di legame col territorio
La Bcc nasce vive e si sviluppa nel territorio di esso espressione e al suo servizio si dedica completamente
In modo indiretto favorendo i soci e gli appartenenti alla comunità locale nelle operazioni di banca e in modo diretto favorendo la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio
Sei principio di unità
L'unità del sistema rappresenta un bene irrinunciabile per ciascuna BCC e Cassa Rurale la convinta adesione delle Bcc alle federazioni locali e di queste la Federazione italiana va perseguita costantemente pur nel rispetto della volontarietà delle scelte
Sette del principio di democrazia
Il principio di democrazia regola sia le relazioni tra i soci della singola BCC sia le relazioni tra i vizi sia all'interno delle strutture di natura associativa consortile che nel tempo esse si sono date si danno
Otto principio di sussidiarietà
Il sistema del credito cooperativo si fonda sul principio di sussidiarietà e si presenta come un sistema coordinato di autonomia basato su strutture operanti a vari livelli con funzioni distinte ma tra loro complementari
Nove principio di efficienza tutte le iniziative e le forme organizzative del sistema di volta in volta adottate dovranno essere caratterizzate da efficienza
L'efficienza dovrà essere valutata in termini economici qualitativi relazionali di stabilità e di coerenza rispetto alla previsione normativa e statutari
Decimo principio di trasparenza e reciprocità
Le iniziative le relazioni all'interno del sistema del credito cooperativo sono improntate al principio di Stra Stra in sé di reciprocità
Trasparenza significa stabilire relazioni ispirate alla chiarezza e favorire l'accessibilità e la circolazione delle informazioni a tutti i livelli
Reciprocità significa che ciascuna componente si impegna concordemente alle altre contribuire alle attività comuni nella consapevolezza della responsabilità congiunta e nella prospettiva di un beneficio reciproco
Penso che possiamo accogliere la nostra Carta della coesione approvata all'unanimità dai vostri rappresentanti con un applauso
La carta della coesione diventa l'emblema di questo nostro convegno la realizzazione concreta di quello che chiamerei lo spirito di Parma forse si è nato lo spirito di Parma
Molti i convegnisti molti relatori ospiti anche giornalisti hanno sottolineato la serenità la sostanziale armonia il clima collaborativo lo spirito di squadra che abbiamo percepito in questi giorni e che abbiamo fatto percepire
Essere controcorrente
Non significa per noi fare cose controvoglia
Le cose nuove vanno proposte chiaramente vanno bene argomentate vanno discusse e confrontate
Perché da noi è possibile farle solo in maniera consapevole e convinto
Andare contro corrente non significa fare cose contro natura
Perché la natura della cooperazione ecco operare e la vita della cooperativa non è mai concepibile senza le altre cooperative
Non significa andare contromano perché può essere rischioso
Significa saper giocare anche in contropiede e saper navigare magari controvento
Coraggio e responsabilità Sr controcorrente richiede anche coraggio e responsabilità e nove in questi giorni abbiamo messo in campo il coraggio e la volontà di migliorare il nostro stare insieme e allora viva lo spirito di Parma
Grazie e scusate per questa apertura magari non prevista
Ma le decisioni del Consiglio nazionale non potevano non essere da subito comunicate ai agli stati generali del credito cooperativo
Un ringraziamento sincero agli illustri ospiti che saranno i relatori del convegno di questa mattina
Li abbiamo impegnati in una mattinata domenicale che avrebbe potuto essere destinata ad a cose di diventi piacevoli magari agli impegni familiari ma anche per questo di ringraziamo i sentiamo vicini e amici e quindi li saluteremo via via con affetto dopo averli ascoltati con attenzione
Prende la parola per primo sviluppando un intervento già suggestivo nella definizione nella nel titolo pentagramma per la cooperazione i leader dalla nostra cooperazione Luigi Marino grazie a te la parola
Grazie cari cooperatori il programma come diceva il presidente anzi
Assegna al mio intervento un titolo musicale io credo che una platea invece come questa non meriti dei solisti ma una grande orchestra e io preferisco pensare che questa grande orchestra sia composta da tutti noi
Un'orchestra che deve eseguire a un tempo
Sia delle musiche sinfoniche classiche
Delle immortali musiche sinfoniche ma sia anche un nuovo spartito
Le classiche musiche sono quelle dei nostri valori sono quelli della nostra grande tradizione dei nostri principi
Che sottintendono che sono alla base della nostra esperienza
Il nuovo spartito invece quello delle opere che realizziamo che costruiamo ogni giorno quello che noi costruiamo per noi ma soprattutto quello che noi costruiamo per il nostro Paese e io sono grato a Federcasse al mondo delle Bcc a voi tutti
Per il contributo che avete dato in questi giorni
Giorni che ho seguito con attenzione
Giorni che non sono stati appunto importanti solo per le banche di credito cooperativo ma il vostro metodo i ragionamenti le idee che sono uscite sono idee valide per tutto il movimento cooperativo
Io credo che un complimento migliore non possa essere fatto a voi tutti
E soprattutto la classe dirigente del di Federcasse quando si dice che una classe dirigente all'altezza dei tempi
E voglio dire a darsi che rappresenta e Interpreti a molto bene al meglio tutti voi che la Confcooperative lo segue lo appoggia e vicina al suo al vostro impegno
Noi carico operatori abbiamo fatto
In questi anni in questi anni difficili la nostra parte
La nostra parte per difendere la cooperazione del nostro Paese
Lo abbiamo fatto non nascondiamo anche con il coltello fra i denti
Noi abbiamo dovuto difendere in questi quindici anni non negli ultimi anni soltanto la nostra diversità lo abbiamo dovuto fare contro il tentativi continui costanti
Dei nostri competitor dell'opinione pubblica della Cardi parte della classe politica il tentativo di omologare le cooperative coppia anche le banche di credito cooperativo le imprese dei capitali
Ah se nella sua relazione di apertura ha citato il tema della contendibilità
Ci hanno detto che non possiamo pensare a fare operazioni societarie perché non siamo contendibili
La verità e che invece non c'è una interpretazione corretta vera autentica della cooperazione la cooperazione partecipazione democratica il voto a testa per questo non è contendibile se non attraverso il più classico dei metri mete dei democratici le elezioni le votazioni
Dove si vota per testa e non per portafoglio
Noi abbiamo respinto in questi anni attacchi pericolosi per la cooperazione mai subiti come in questi ultimi anni
Il principale dei quali è stato non tanto l'attacco sulle cosiddette agevolazioni su cui spenderò qualche parola fra poco mai stato sulla possibilità che veniva data ad un certo punto della proposta legislativa sul diritto societario di trasformare le cooperative in imprese di capitali
E allora tutta la nostra storia
Che è una storia fatta di indivisibilità e indisponibilità del patrimonio
Per fare in modo che le cooperative sia un'impresa intergenerazionali saltava saltava il meccanismo cooperativo saltava la cooperazione nel nostro Paese
Noi siamo rimasti in questi quindici anni spesso soli a difendere la cooperazione autentica
C'è chi in alcune parti del movimento cooperativo
A come dire una voglia una intenzione di dare una nuova visione sulla cooperazione una sorta per usare un termine di moda ben più autorevole espresso da persona ben più autorevole anzi la più autorevole che per noi ci sia un senso come dire relativistico alla cooperazione una concezione relativistica della cooperazione una sorta di fai da te del movimento cooperativo della prassi
Cooperativa in ordine alla quale si adottano delle scorciatoie e dei modelli che sono propri della S.p.A.
Noi crediamo che un Paese debba avere grande impresa deve avere impresa ovviamente di capitali
Piccole e medie imprese ma in una vera autentica democrazia economica ci deve stare anche la cooperazione con le sue cooperative che copre peculiarità ma una cooperazione una cooperativa che non lo scorporo ha interi rami d'azienda in società per azioni altri danno vita
A compresse scatole cinesi dove portano all'esterno della cooperativa gli utili e i patrimoni ci sono altri che come dire
Commi gli accordi per attive che con migliaia di soci sono gestiti da una classe
Tecnocratica manageriale che nulla a che fare con la proprietà cioè con la base quindi con una mortificazione della partecipazione dei soci alla vita della cooperativa
Non abbiamo cercato quindi di difendere la cooperazione utile autentica
E abbiamo fatto in questi quindici anni
Come dice la parabola del seminatore abbiamo cercato disseminare ovunque abbiamo ovviamente questi chicchi sono caduti su terreni offerti ivi su terreni meno fare dire anche sui sassi dove ovviamente non ha germogliato nulla
Ma noi abbiamo cercato
Di diffondere cooperazione e cultura cooperativa in tutti gli schieramenti politici dell'arco costituzionale come si diceva un tempo da sinistra a destra
Mentre altri pervicacemente lavoravano
Per dare della cooperazione un'immagine di parte noi pensiamo che la cooperazione sia e debba essere un bene di tutto il Paese voi siete un bene del Paese non siete il bene di una parte del Paese e il patto qui che siano venuti in questi giorni ospiti
Politici
Di ogni parte dello schieramento politico dimostra che sta nascendo si sta rafforzando il partito della cooperazione in tutti gli schieramenti politici perché la cooperazione e lo ripeto è un bene di tutto il Paese
A me non piace ai Hitler aveva il volto dei termini che abbiamo visto in questi giorni sui giornali di topo rosse e di Cobianchi
La stampa che pure sul fenomeno cooperativo è distante anche un po'ignorante
Durante nel senso che non capisce non coglie l'ESP più mature le peculiarità cooperative però non credo che riprenda questa vecchia terminologia a caso
Lo fa perché Cecchi sull'autonomia nel movimento cooperativo predica bene e razzola male
Cerchi nell'epoca del bipolarismo non schiera solo le proprie conoscenze ma attraverso le proprie conoscenze finisce per schierare l'impresa la cooperativa
C'è chi ritiene che il proprio di dovere di lealtà verso i soci della cooperativa dire dopo la fedeltà allo schieramento politico
E questo non è un bene per la cooperazione e noi lo abbiamo rivendicato invece come un bene fondante quello dell'autonomia insieme ovviamente ad altri valori fondanti della cooperazione
Abbiamo carico operatori contribuito con successo a plasmare un nuovo ordinamento cooperativo
Doveva essere inizialmente un ordinamento punitivo
è invece uscito l'ordinamento certamente moderno ma anche più severo e più rigoroso
Non è il nostro ordinamento cooperativo non è la nostra legge sulla cooperazione noi non l'avremmo scritta così ovviamente
Però è certamente un punto di partenza moderno per sviluppare di più il movimento cooperativo
E in questo contesto come ho detto in altra circostanza abbiamo validato l'esempio del carciofo noi del movimento cooperativo
Siamo stati privati sistematicamente da tutti i governi che si sono succeduti in questi quindici anni quindi di destra di centrodestra o di centrosinistra di centro
Di tutti quei trattamenti particolari fiscali che noi abbiamo ritenuto sempre contro bilanciava controbattere trattamenti che controbilanciare vano quei limiti
Che sono insiti della operativa
Una cooperativa che non può approvvigionarsi e non deve approvvigionarsi sul mercato dei capitali così come fanno le altre società
Che deve pure avere dei limiti e dei vincoli sei cooperativa perché se deve essere efficiente sul mercato deve pure però rispettare la sua natura e questa natura evidentemente ha dei limiti che non hanno le altre società di capitali
Per cui il favor dello Stato andava ed è andato giustamente a favorire quell'interventi che
Consentivano cooperativa di patrimonializzarsi per legge
E per convinzione
Le cooperative hanno distribuite distribuiscono in misura ridotta come sapete duttili
E questi ultimi nelle cooperative in questi anni sono stati investiti al settanta l'ottanta per cento nello sviluppo negli investimenti dirette dei movimenti e le cooperative
E invece abbiamo assistito anche negli ultimi tempi a una nuova infatti trazione di queste cosiddette agevolazioni che sono ormai ridotte al cuoricino del carciofo
Che sono una parte limitata degli utili che le cooperative realizzano voglio ricordare che nel movimento cooperativo soltanto il venti per cento delle cooperative realizza utili
Ebbene in questi quindici anni abbiamo infine
Lavorato per l'unità del movimento cooperativo
E quando dico per l'unità del movimento cooperativo non mi riferisco tanto all'unità delle centrali cooperative
Che soffrono e vivono i drammi politico sociali del nostro tempo
Su questo piano io mi riferisco a un altro discorso di unità molto più importante perché toccano le organizzazioni le sovrastrutture totale cooperative tocca all'impresa
Noi non abbiamo diviso il movimento cooperativo non abbiamo soprattutto separato i destini del movimento cooperativo i destini dell'impresa
Noi non lo abbiamo fatto quando
Abbiamo fatto muro contro chi voleva dividere le cooperative tra grandi e piccole lo accennato Azzi nella sua relazione con questo pregiudizio secondo cui le coop Perazzolo nelle cooperative minuscole
E marginali si annida la specificità cooperativa no noi abbiamo detto e continuiamo a ribadire esso e sottolineammo che la cooperazione autentica c'è nella grande come nella piccola cooperativa
Perché data dalla dallo scambio mutualistico se è una cooperativa autentica non è la dimensione che lo sancisce lo sancisce la partecipazione effettiva dei soci alla vita di quell'impresa non abbiamo diviso il movimento cooperativo tra mutualità prevalente non prevalente una cosa che non ci sta bene e che nella legislazione abbiamo cercato di ridurre ma soprattutto carico operatore del credito non abbiamo divisone acconsentito che fosse divisa la cooperazione per settori per settori
Perché anche negli ultimi tempi vedete negli ultimi giorni proprio negli ultimi giorni nelle ultime settimane a chi vi parla è stato chiesto se si poteva vedere di calcare la mano sulla Finanziaria alle cooperative di consumo
Io ho detto come sempre che non era neanche lontanamente pensabile
Perché ho pensato ho ragionato come sempre con voi che il rischio non era quello che un domani
Potesse essere coinvolta in un'analoga operazione la cooperazione di credito le banche di credito cooperativo non è stato questo che mi ha spinto e ci ha spinto a dire ancora una volta Dino ma perché crediamo che nel nostro Paese come veniva ricordato ieri e l'altroieri dei nostri illustri interlocutori non ci poteva essere un solo grande albero per la cooperazione
Un grande secolare albero che ha tanti rami Diversi per grandezza per Foggia tante foglie grandi e piccole proporrò dure quell'albero tanti frutti DiVersi
Per qualità e quantità
Ma questo grande albero a un unico tronco e questo tronco poggia sul metodo cooperativo sulle buone prassi cooperative sulla cooperazione utenti a quando c'è Cuesta
Non ci può essere divisione né per settori né per grandezza le per prevalenza
Nonostante gli anni charity
Che abbiamo dovuto passare e che abbiamo superato grazie a tanti amici che pian piano poi sono arrivati nel mondo della politica dell'opinione pubblica
Siamo cresciuti abbiamo avuto una crescita impetuosa impetuoso non ho difficoltà a dirlo voi pensate che
Negli ultimi quattro anni la nostra occupazione
Compresa quella delle banche di credito cooperativo e poi ecco è è cresciuta del ventidue per cento abbiamo superato il milione di addetti di cui quasi la metà di cooperative aderenti a Confcooperative
E questa
La dico al mio amico Pezzotta e buona occupazione perché questi sono dati che ci derivano da il iscrizione
Alla gestione occupati dell'INPS abbiamo aumentato del ventisette per cento del fatturato delle cooperative stralciando in questo caso le banche di credito cooperativo soltanto se io porto i dati tra censimenti Inter censuari la cooperazione degli altri settori commentata del tredici per cento dell'ultimo decennio nel movimento cooperativo del centosette per cento
Anche sei
Sempre più cooperative entrano nella hit parete delle grandi imprese
Io voglio dirlo e questo è un bene secondo me è un bene che deve essere assecondato che deve essere seguito che va valorizzato ebbene
Noi
Lo dico con chiarezza non vogliamo essere non siamo un gruppo di grandi Capitani
Noi siamo un popolo di nomi dobbiamo rimanere un popolo di ignobili
Laboriosi Serri attaccati all'economia reale
E questo popolo di nomi da novantacinque al due mila e cinque ha raggiunto il sette per cento del PIL
Eravamo al tre per cento nel mille novecentonovantacinque siamo oggi tutta la cooperazione italiana e in questa la metà lo ribadisco ancora una volta di Confcooperative
E aderente a Confcooperative abbiamo toccato e forse superato il sette per cento del PD lo abbiamo fatto
Anche contro leggi altro che agevolazioni che non ci consentivano una grande Creso o meglio contro leggi che non erano portate indirizzate al movimento cooperativo penso la quattro otto otto
Che era boccate revocata la grande impresa all'impresa di capitali che quindi non si adatta con i nostri parametri con i nostri parametri industriali abbiamo realizzato questa crescita anche contro talvolta quelle autorità come per esempio l'Antitrust
Che fa sì che la cooperazione in Italia debba essere vista sempre con occhio sospetto voi pensate che nelle prime venticinque grandi imprese cooperative agro industriali europee non ce n'è una italiana
E noi abbiamo il settanta per cento sessanta per cento della produzione agroindustriale immane diamo anche ai grandi imprese male le prime venticinque grandi in prese agroindustriali europee operative non ce le une italiano
Ebbene
Se
Parmalat dovesse essere diciamo contendibile
Dovesse poteva essere scalata
E molto probabile ed è più probabile che lo faccia una grande cooperativa europea piuttosto che una cooperativa italiana non perché non ci sono i mezzi ci sono opporsi anche questi problemi
Ma perché l'Antitrust ritiene che noi dobbiamo essere piccoli in Europa ma siamo troppo grandi per l'Italia
Questa è una sporta di masochismo del nostro paese ma soprattutto di scarsa cultura e attenzione verso il fenomeno cooperativo
Certo carico operatori ci sono modelli DiVersi di far cooperazione
Poi discutete qui a Parma avete discusso
Su come fare banca controcorrente
Puntando sul localismo e non sulla grande dimensione sulla partecipazione alla vita dei soci
Alla vita delle Bcc da parte dei soci e non è sulla grande finanza
Io non so che cosa si intenda dire quando si sostiene che la nuova BNL se dovesse essere Unipol Rizzante sarà la banca dell'economia locale e della cooperazione perché potrà contare su milioni di soci
Io penso che quell'unico non si trasformerà ovviamente in cooperativa e io so che la natura non fa salti
Che così come la natura non fa salti non la fa neppure il metodo cooperativo o c'è o non c'è ossea sia e cooperative sino in fondo o non lo si è e allora si vende una merce che non è quella buona
Alla fine dell'Ottocento
E quasi per tutto il Novecento
La cooperazione sollevava dalle a miseria persone e comunità
E Mancin Pava donne e uomini
Gruppi sociali
Oggi la cooperazione anche questo e anche questo ma sarà sempre più misurata noi tutti voi sarete misurati sulla capacità di pesare sullo sviluppo complessivo del Paese
Sulla coppa sulla capacità di fare delle buone cose per lo sviluppo del nostro Paese
E allora quale
La missione delle Bcc oggi che si aggiunge a quella secolare a quella tradizionale a quella che stiamo facendo così bene che state facendo così bene
E quella che qui è stata detta e ridette e che consentitemi la di quanti io con la devo dire anch'io
E quella di essere la banca locale Pierri è rivolta all'economia locale e che quindi deve affrontare l'esigenza comune allarga parte del sistema imprenditoriale italiano
Quello suoi di rafforzare di far crescere la piccola e media impresa italiana questa credo che al di là delle missioni storiche la nuova missione delle Bcc
Noi dobbiamo accompagnare le in prese società agli enti nella crescita dimensionale nella modernizzazione
Nell'incremento della competitività anche nell'internazionalizzazione noi
Dobbiamo essere la banca che più di tutte aiuta le piccole e medie imprese a uscire da questo esercito di bonsai a diventare impresa se lo vogliono più grandi supporti più competitive
Perché la dimensione importante per fare ricerca per fare innovazione per fare qualità per fare internazionalizzazione
Ma vorrei
Terminandolo altre cose ma ovviamente ho già credo sforato ampiamente vorrei dire un ultimo siamo al penultimo un penultimo penultimo ragionamento
Io credo che ci sia
E c'è c'è stato un grande contributo quantitativo che abbiamo dato il Paese
Se siamo passati dal tre al sette per cento se avete aumentato i vostri sparsi nel credito così in modo così ingente così forte così visibile
Vuol dire che abbiamo dato un contributo di quantità che conta che conta nell'economia reale del Paese
Però
Io credo che diamo anche un grande contributo al nostro Paese anzi più che contributo direi dobbiamo dare un messaggio al nostro Paese
Partendo anche diciamolo una buona volta non siamo sempre autocritici dalle nostre qualità
Per esempio la cooperazione le cooperative le banche di credito cooperativo sono partecipazione sono esse stesse fattore di coesione sociale
Se non c'è coesione sociale se non c'è partecipazione cooperativa una cooperativa non c'è vera cooperazione non c'è soprattutto Successo cooperativo
E allora io dico che il Paese come facciamo noi ha bisogno di maggiore coesione sociale la fortuna di un Paese
Soprattutto di un Paese che non ha materie prime che non ha risorse energetiche proprie la fortuna di quel Paese può essere solo se ha una grande coesione sociale dividersi anche ma trovarsi uniti sulle grandi scelte
L'attuale bipolarismo del nostro Paese del nostro Paese è infantile e soprattutto aggressivo lascerà divide il paese
Noi non ci possiamo più permettere di essere un Paese diviso su tutto un Paese che demolisce anziché correggere che blocca speaker fare andare avanti
La modernizzazione che abolisce il confronto che ritiene il dialogo la concertazione un disvalore
La cooperativa voi voi siete
Scambio mutualistico voi siete mutualità
Questo Paese deve richiamare dall'esilio in cui sono state ma date alcune parole
Solidarietà giustizia uguaglianza
Noi dobbiamo evitare che questo Paese proprio con la nostra azione ma lo dobbiamo dire anche al resto del Paese soprattutto la parte più forte di quel big del nostro Paese dobbiamo evitare che si impoverisca
Che genere una situazione nordamericana in cui c'è una piccola fetta che detiene grandi quantità di potere
E il resto è tutta serie B la nostra democrazia economica fatta di tante grandi imprese piccola impresa e lavoratori autonomi commercianti che producono reddito ma sanno questo reddito
Poi dividerlo distribuirlo molto più equamente e poi lo ricorda anche come ha letto anzi la vostra carta
La cooperazione strumento di sussidiarietà questo Paese ha bisogno tremendo di sussidiarietà
Cioè di valorizzare ciò che viene dalle forze organizzate del paese
Da chi si mette in proprio da chi dà una risposta in proprio ai problemi ai bisogni del Paese e sotto questo fin e sotto questo versante diventa davvero incomprensibile come nella finanziaria ci sia stata questa intenzione ci sia stata inserita quest'intenzione di costituire una grande banca il Sud
Ma come ma come il Sud si sta organizzando sta uscendo proprio attraverso le cento banche di credito cooperativo che sono che hanno anzi la mente il cuore la forza il loro impegno proprio dalla del Sud perché la testa e del Sud perché la base del sud
E quindi anziché rafforzare quella Rete si pensa di far calare dall'alto una grande banca proprio un esempio di non sussidiarietà
E poi la cooperazione deve essere noi dobbiamo essere eticamente responsabili
Sul nostro più corretto funzionamento della prassi cooperativa
Ma anche le rispetto più rigoroso delle leggi dei codici non solo quelli penali e civili di tutto ciò che tocca e riguarda i rapporti con il prossimo
Questo Paese
Dobbiamo dare il messaggio ha bisogno di regole ha più bisogno di regole di quanto si immagini io non voglio qui citare il solito esempio
Sull'evasione fiscale e contributiva nel nostro Paese male non possiamo andare avanti con un Paese che non rispetta le regole in una lì ad un livello d'una percentuale così elevata di impresa
E di cittadini e infine la cooperazione che cos'è la cooperazione quando nasce
Una cooperativa è una speranza
Poi quando cresce e diventa veramente un grande atto di fiducia che poi perché poggia sul lato sull'auto aiuto
Poggia sulla mutualità che ognuno dall'altro
Ebbene questo Paese ha bisogno di fiducia di una fiducia ad occhi aperti cioè la fiducia che nasce dalla responsabilità di ognuno del fare il proprio mestiere
E quindi noi chiediamo sia la classe politica al mondo del sindacato all'altra impresa le banche a voi a tutti di fare ognuno come fa si fa in cooperazione come si fa in cooperativa la propria parte
Per fare un paese più moderno e più competitivo
Ebbene cari amici ove davvero concluso
Ma devo concludere con un esempio che io ho già portato
Al in alcuni ambienti in alcuni momenti anche preparatore di questa vostra
Di questo vostro convegno di questa vostra convention
Io credo che nel terzo tempo della cooperazione
Noi dobbiamo mettere insieme trovare la formula più giusta trovare la coerenza più giusta
Tra la mutualità e la competitività tra la solidarietà e l'efficienza perché lo abbiamo detto lo ripetiamo
In una cooperativa solidarietà ed efficienza insieme stanno e si metadone
Ma in questo terzo il tempo della cooperazione ed è venuto dal titolo che è stato dato a questo convegno ci deve essere un altro concetto un altro tema non solo ripeto solidarietà efficienza ma anche coesione e autonomia cooperativa
Quel discorso che voi state facendo con grande impegno con grande passione
E soprattutto con ottimi risultati
A questo riguardo ne ho davvero concluso io porto quell'esempio che ho portato alla Federazione delle Bcc dell'Emilia Romagna
Perché è un dovere di testimonianza
Un contributo devo dare di un'esperienza cooperativa più ampia
Perché nei sistemi come il nostro associativi
C'è sempre da domandarsi di chi è alla fine la responsabilità delle realizzazioni complessive
è una responsabilità di tutti di alcuni del gruppo dirigente o di nessuno
E allora scusate mi ripeto se se mi ripeto
Ma io vi dico che guardando il nostro Paese guardando l'Italia guardando le migliaia di comuni cosa vediamo
Vediamo che sono questi comuni queste grandi città queste piccole città sono
Apprezzate digitate
E addirittura ci si vive in queste città bene
Perché perché i nostri antenati non hanno costruito soltanto le case di edifici per sé e per la loro famiglia
Hanno dedicato invece volontà impegno passione soldi soldi tempo per costruire gli strumenti della comunità nel suo insieme
E quindi hanno costruito le chiese ha ricostruito i Comuni hanno costruito le fiere e le piazze
Hanno costruito i nostri antenati anche le mura di cinta per potersi sviluppare per potersi difendere dai loro competitor allora ci si faceva così si facciano le torri le mura
Se non ci fossero queste sarebbero le nostre città dei villaggi precario esposti agli avversari
Le opere comuni producono identità sicurezza prosperità
In poche parole assicurano stabilità e futuro ecco
Le quattrocentoquaranta Banca di Credito Cooperativo le loro migliaia di sportelli io credo non abbiano ancora realizzato tutte le opere comuni per assicurare il futuro
E io mi auguro che il vostro lavoro il mio lavoro
Si completi al più presto in un passaggio dalla responsabilità dei gruppi dirigenti alla responsabilità di tutti
A nessuno ha chiesto di rinunciare all'autonomia l'autonomia l'ho detto e un grande grandissimo valore
E noi
Che vede che difendiamo non l'apparato non l'associazione cooperativa non la grande banca o ricrea oltre che le le società di servizio i consorzi
Facciamo tutto questo per difendere e rafforzare la cooperativa
La cellula fondamentale del nostro sistema ecco perché a nessuno ha chiesto di rinunciare all'autonomia al contrario a tutti e richiesto di dare all'autonomia un'interpretazione più alta e cioè
Quella di compiere scelte impegnative
Per assicurare il futuro alla propria cooperativa e così facendo a tutte le banche di credito cooperativo
Grazie di cuore a Luigi Marino
Consegno a nome di tutti voi anche a Luigi la melagrana che non è solamente il nostro simbolo ma è anzitutto il simbolo di Confcooperative perché è presente nella bandiera nella storica bandiera di Confcooperative
E noi intendiamo Chicchi non solo le banche di credito cooperativo ma tutte le cooperative perché siamo tutti nella stessa famiglia grazie Luigi
Rapida comunicazione di servizio non ci sarà la pausa caffè chi dovesse avesse necessità volesse andare al Caffé sappia che i caffè sono sempre aperti e però de fruiscano con attenzione nei confronti di chi rimane
La parola ora alla leader diede il sindacato dei lavoratori che trova origine nelle stesse radici della dottrina sociale della Chiesa a cui si rifà il credito cooperativo Savino Pezzotta grazie per essere qui
Buongiorno a tutti
Con al piacere o colto il vostro diritto ti porto al presidente Alessandro Nasi a tutti voi
Un caloroso saluto mio personale
è di tutta la città
Ecco qualcuno si domanderà
Ma che ci fa un sindacalista e quindi perché alla fine non lo dice ma causazione
Ma io credo che invece sì è interessante importante oltretutto la mia organizzazione nella realtà dalla cooperazione quella del credito cooperativo
Hanno lontane comune radice
Che partono dal grande impegno
Negli ultimi decenni
Dell'Ottocento dei cattolici nel sociale
Glielo se penso
Alla realtà da dove vengo io potrei dire
Che l'organizzazione dei lavoratori dei contadini è nata prima sul credito cooperativo che non da un punto di vista sindacale
Per cui io credo che sono tante le ragioni
Che ci fanno che ci uniscono che ci rendono contigue
E forse sarebbe bene anche recuperarne le motivazioni di fondo
C'è una storia
Che non emerge
Ma che io credo correrà riprendere riportare alla luce
Perché con la storia dei movimenti sociali
Che la parte diciamo costitutiva dell'unità sociale di questo Paese non dell'unità politica
Perché l'unità politica sappiamo come avvenuto attraverso il Risorgimento
Ma la vera unità sociale del nostro Paese e che oggi rischia purtroppo di avere qualche frattura
Nasce dai grandi movimenti sociali
Dal Credito Cooperativo dalla cooperazione dal sindacato
Che guarda caso sono tutte organizzazioni che hanno una dimensione nazionale
Ecco perché dico sarà bene in questi tempi che noi recuperiamo parte di quella storia che abbiamo dimenticati
Che situazione stiamo vivendo perché questa è la domanda che ci poniamo ogni giorno
Non sono stato che non sono tra i tre ori sì
Dell'inno se ora vive declino del nostro Paese
Anzi siamo la consapevolezza
Che il termometro non è certamente non segna il sereno
è indubbio al di là dei dati che vediamo giorno ripetersi
Che noi siamo di fronte a un processo FIMP cuori mento di indebolimento
Nel nostro sistema produttivo
Al quale fa da contrappunto una significativa traiettoria non meno profondo
Di un cambiamento di una trasformazione come dice qualcuno di una metamorfosi
Che sta cambiando il nostro sistema economico che sta cambiando la struttura dei consumi dei consumi e credo stia anche cambiando
Le tradizionali identità del capitalismo italiano
Io sono convinto che noi siamo arrivati a un crocevia
Siamo dentro un processo un momento di transizione difficile e complesse
Che forse non non sempre percepiamo
Ma credo che in questi tempi quelli che abbiamo del tempo presente quelli pochi che avremo di fronte si giocherà la partita decisiva di quale dovrà essere il ruolo del nostro Paese e di quale dovrà essere il benessere e le condizioni di vita delle persone che ci vivono
E credo che sia una responsabilità grande
Che ci tocca
Cioè quella di ridisegnare riposizionare un disegno paese
Sul quale spendere forse energie
Su quale avere anche la capacità se necessario di assumersi delle responsabilità dei sacrifici
Perché senza un disegno senza una prospettiva diventerà più difficile
Affrontare il futuro
Per cui se ne sono stimolo
Ed un forte sostegno per la crescita competitiva delle economie locali se sono intervento a favore delle famiglie
Perché abbiamo un declino demografico che pesa sulla nostra dimensione economica e di futuro
Senza un intervento sulle piccole imprese
Da parte
Di tutti da parte della politica da parte delle delle banche da parte del Credito Cooperativo
Io credo che non potremmo ragionare
Di una nuova frontiera di sviluppo per il nostro Paese
Le sfide ai cambiamenti certamente sono di portata planetaria
Oggi abbiamo la possibilità dividere il mondo in contemporanea senza distacchi senza separazione
E credo che questi cambiamenti stiano veramente trasformando anche il nostro vivere quotidiano
E credo anche che proprio questa complessità che abbiamo di fronte
Questa capacità di avere una percezione planetaria dei processi
Si fa anche dire che tra il globale e locale non c'è contrapposizione
Ma che si sta determinando e noi dobbiamo cercare di capire come esserne protagonisti un circolo di intreccio di stimolo reciproco
Perché il tutto si specchia nella parte
La quale a sua volta si specchia tutto va bene a capire noi che siamo in una parte quale gioco giochiamo
Io credo che se guardiamo con attenzione alle cose che abbiamo di fronte vediamo il sorgere di una nuova dimensione sociale che è nello stesso tempo più coesa perché ha più paura e più timori e nello stesso tempo più frammentata perché comunque la ricerca delle possibilità di libertà
Che oggi sono alla nostra portata
Emergono in primo piano le interazioni le reti che connettono le singole persone ma anche le specificità le singolarità individuali
Si inizia davvero una visione d'insieme originali ma restano i bisogni materiali professionali e culturali più diversificate
E questo dà certo le nostre società una grande ricchezza è una grande creatività potenziale potenziale però non data per scontata
Tutta da sviluppare
Se il nostro futuro andrà nel senso di un auspicabile condivisione della creatività di una nuova crescita di un nuovo sviluppo di una sostenibilità
Ho al contrario
E questo è il rischio che abbiamo basta vedere le vicende
Che stanno attraversando le nostre società
E parlo delle nostre società più avanzate perché se dovessimo poi guardare le altre forse avremo qualche inquietudine di più
Quello che è successo a Parisi quello che succede in Val di Susa
Noi vediamo che c'è un'attenzione nuova dentro le nostre società Chievo
Vengono indirizzate vengono coinvolte vengono rese partecipi
Oppure si fa una pericolosa generalizzazione dei conflitti
Ma noi di questo dobbiamo avere consapevolezza adeguando preso quello che avviene in Val di Susa non me la sento di mettermi sul pulpito predicare
Perché avverto e avvertiamo che alcune cose stanno cambiando nel sentire delle persone in Europa
E che anche decisioni importanti e significativi necessarie per tutti non possono prescindere oggi da una capacità
Di costruire preventivamente il consenso
Cioè da una capacità di far partecipare per individuare i dubbi problemi e le soluzioni
Ecco perché abbiamo la necessità allora di diffondere nuove regole del vivere insieme
E credo che sia questo è un tema vero che abbiamo oggi di fronte come Società che abbiamo di fronte come come paese ma anche come associazioni perché non ci sono
Solo i connotati economici e politici sui quali continuamente ragioniamo
Ma si stanno generando così profonde trasformazioni
Che ormai stanno incidendo sui singoli sui gruppi sulle collettività sulle culture sulle civiltà scopriamo che tutte le identità collettive nazionali culturali anche quelle più consolidate non sono un più visite ed esclusive
Ma sono flessibili pertanto generò dei sentire dei pensieri nuovi che bisogna riuscire a cogliere
Perché sotto gli stessi simboli e le stesse bandiere oggi c'è una diversità di percorsi individuali
Ecco io credo che noi dobbiamo fare i conti con questi cambiamenti
E forse ha chiesto a tutti noi di elaborare strumenti di pensiero flessibili e attenti
Non sono in grado di interpretare gli elementi più evidenti di una situazione
Ma ad inserirsi dentro le pieghe dei fenomeni sociali economici politici e culturali che incidono sulla condizione umana di quest'epoca
Perché mutamento non riguarda dicevo solo egli esclusivamente i dati diciamo così strutturali
Il mutamento in corso riguarda i costumi compro
Menti riferimenti etici
Ma va ancora più in profondità
Tocca alle persone le loro individualità e per fine le dinamiche del pensare della mente umana
Con ricadute non ancora prevedibili sul tessuto sociale sui modelli di vita perché queste la complessità nuova alla quale noi dobbiamo fare fronti dobbiamo accogliere interpretare organizzare mettere in campo perché il processo in atto sanno veramente
Proprio per la loro complessità mettendo in discussione i tradizionali confini le tradizionali relazioni tra le culture i pensieri le persone e mettono in movimento tutta una serie di attenzioni di discussioni
Anche le vecchie frontiere concettuali stanno dilatando sì frantumando si fosse anche scomparendo
Perché tutto questo ragionamento
Per dire che anche sindacalismo
In questa situazione ha bisogno di nuove sintesi di nuove vedute di insieme
Che devono sapere interagire però con la realtà in tempo reale
Chi devono avere dobbiamo avere pensieri voi per comprendere quello che viene avanti
Dobbiamo essere tutti disposti lo dico come sindacalista lo dico per il sindacato
Dobbiamo essere tutti disposti a fare evolvere i nostri strumenti concettuali in conformità ad un contatto sempre più ricco con esperienze diverse eterogenee talvolta pure contrastanti
Questo è il momento in cui iniziare a verificare a progettare a delineare nuovi percorsi
Capace di rilanciare il significato ideale dei valori niente affatto strumentale della nostra presenza e del nostro agire
Ecco io credo che la CISL il sindacato l'associazionismo oggi più di ieri deve avere il coraggio e la determinazione di ripresentare con forza le sue antiche e attuali parole dall'uguaglianza alla libertà della solidarietà lo dico
Perché siamo in una situazione in cui le disuguaglianze tra le persone le disuguaglianze tra i territori le disuguaglianze tra chi ha e chi non ha tra chi a sapere chi è un'asta Nomentana non diminuendo
C'è una divaricazione non solo tra noi e i Paesi devono i paesi poveri che sta aumentando in modo differenziato ma anche all'interno delle nostre società il tema della disuguaglianza ritorna sotto di noi tra famiglia e famiglia
Tra chi ha una casa e chi non la
Perché non è questo allora bisogna ritornare a ragionare su quei terreni su quei terreni
Noi dobbiamo farci promotori di queste virtù che io chiedo credo laiche dell'uguaglianza e della solidarietà
E sono convinto che solo le forze che affondano memoria Radice percorsi su questi valori possono attraverso né strumenti l'associazionismo della cooperazione dell'amicizia
Pensare di poter contribuire alla costruzione di un mondo più umano più aperto meno soggetto alle prime alzi
Che tende all'esclusiva e poi dove tutto sembra essere dominato solo puramente da una logica del dare ed è la vera
Sempre di più nel sì rendiamo conto di essere esploratori in un mondo che forse per corriamo con mappe d'altri tempi e fatte da altri soprattutto per quanto riguarda la dimensione del lavoro che è il tema centrale del nostro pensare del nostro agire
Ora io non mi attardo qui sulle statistiche sui dati occupazionali che molte volte conosciamo
Questi numeri
Che però non sono in grado
Di spiegarmi nell'interpretare le situazioni di condizioni reali
Noi pensiamo sia arrivato il tempo di andare più in profondità
Sapendo che su questo tema siamo sfidati nella stessa ragione d'essere
Perché il lavoro resta
Infatti alla base dal nostro legittimazione politica e sociale orienta uniforme ai nostri pensieri
è la fonte da cui scaturiscono le nostre proposte le nostre iniziative
Credo che valga anche per voi
Cioè la creazione e la difesa e la promozione del valore come voi del lavoro come valore come elemento costitutivo dalla partecipazione
è quello che possiamo dire è l'elemento che ti fa pensare alla possibilità di una democrazia economica più avanzato il
Tetto
E nel lavoro che cresce oggi la possibilità di esercitare la propria soggettività
E nel lavoro che si determina ancora oggi la linea di confine tra il regno della necessità è quello della libertà
Ma il perché oggi più di ieri forse testa rapporto tra libertà e necessità nel lavoro ed è terminato
Soprattutto oggi che le identità le forme i modi delle persone non si costituiscono solo attraverso il lavoro
Allora tutto questo cambio
Cambiare perché il rapporto tra noi alle persone
Cambia il sentire che portiamo dentro
E incide sui nostri modi di essere e di fare
Dunque
Che cosa è diventato il lavoro quanto ampio rischierà di essere lo scarto tra ciò che esso è oggi e la sua rappresentazione
Dipenderà molto da quello che noi faremo
Ciò che li comprendiamo meno e comunque con più fatica riusciamo a fare intercettare
Il lavoro stesso una sua variabilità eterogeneità
In questo alternarsi di precarietà e professionalizzazione
Di marginalizzazione sociale ed economica
D'altra parte bisogna anche ammettere che il lavoro postindustriale non è solo precarietà e solitudine
Nell'impresa è fuori di esse
Si creano oggi nuove comunità professionali
E se la contrattazione tende a determinate condizioni a farsi individuali gli strumenti per crescere l'occasione che danno potenzialmente più autonomia e libertà sul mercato del lavoro e alla fine nuove forme di tutela implicano
L'uso di risorse collettive l'organizzazione di percorsi di opportunità
In particolare con le formative noi abbiamo bisogno tutti di spendere di più per questo Paese sul terreno dalla formazione che è la frontiera nuova del lavoro dal suo tutela della sua ansia del suo sviluppo
Va anche tenuto presente in questi tempi la rimonta delle donne nel lavoro
Che fosse la presente uno degli aspetti più rilevanti dei cambiamenti della sua stratificazione
Va tenuto presente
Qui il peso che ha oggi l'immigrazione dentro le nostre realtà in termini proprio non tanto e solo di numeri ma lì i processi di cambiamento delle culture del sentire con il quale noi dobbiamo fare i conti
Ecco perché allora la scelta di un buon lavoro
Per tutti noi dovrebbe significare in primo luogo di conoscere il carattere etico nell'attività lavorativa la sua funzione sociale l'elemento cardine per ogni percorso di partecipazione sociale politica ed economica e per l'esercizio concreto di una cittadinanza attiva
Ecco perché bisogna veramente eri pronto coalizzare questa attenzione
Per noi il lavoro resta al centro dell'azione collettiva la sua qualità alla sua distribuzione la sua capacità di far crescere le persone l'attribuzione dei ruoli la divisione dei saperi
E l'accesso alle opportunità di apprendimento devono costituire i terreni diciamo centrali di ogni azione sociale di ogni azione politica di ogni azione economica
Ecco perché confermo in questa circostanza
Qualche giudizio abbastanza severo e critico sul nostro sistema creditizio
Le banche del credito cooperativo lo dico subito in questo scenario costituiscono a nostro parere per quello che non le conosciamo per come le abbiamo incontrate
Una straordinaria una splendida positiva non ma anomalo io ma torniamo al sistema creditizio
Oggi il nostro sistema creditizio ha raggiunto un livello di concentrazione elevato
è totalmente privatizzato
Ha innovato strategie prodotti processi produttivi canali distributivi livelli organizzativi e professionalità
è stato forse il settore che più si è ristrutturato nel nostro Paese
Però soffre a mio parere di qualche mio Piero
Con la miopia da voglio dire elettività periodo breve o brevissimo
Ecco perché deve cambiare alcune cose nel cominciare a sostenere di più ed episodi il riposizionamento competitivo alla nostra economia
E in particolare deve essere più attento come fate voi
Alla piccola la media industria
Nel medio nel piccolo periodo noi non abbiamo più le grandi imprese che possiamo contare sulle dita di una mano quelle grandi imprese che possono competere a livello internazionale possiamo certamente fare delle politiche perché la dimensionale ITA delle imprese cresca
Ma il nostro tessuto resterà un tessuto di piccole e medie imprese se così è
Il ruolo del sistema creditizio diventa un ruolo centrale e strategico
Proprio su questo sistema
Per la sua internazionalizzazione per la sua capacità di competere sui grandi mercati internazionali
Ma resta anche un problema di come il sistema creditizio è attento alla dimensione del Mezzogiorno
Perché anche lì è un altro degli elementi che può creare la dimensione dalla nostra competitività ecco perché noi riteniamo che solo la banca socialmente responsabile
Che agisca insieme con i sindacati poi invece riconvertire la struttura del debito bancario a breve delle imprese nel lungo periodo può stimolare
Processi di ricerca innovazione riposiziona e su produzioni a più vero a più elevato valore aggiunto può accompagnare percorsi di concentrazione industriale di riconversione organizzativa di innovazione imprenditoriale di rilancio
Se opportunamente accompagnato anche dal credito
Del sud del Paese
Ecco perché come sindacato siamo attenti a vagliare a salutare come utile quelle intese che fanno sì che il nostro sistema bancario diventi più internazionali
Come le scelte poi ce lo spiegherà Loi messo in partitini messe in campo da UniCredit che spirò solo che non rimangano solo il
Cioè dagli attuali siano turbati
Dalle notizie che in questi giorni coinvolgono anche la cooperazione badate siamo turbati e generano i nomi delle domande non dei giudizi
Non voglio dare dei giudizi e non diamo dei giudizi perché siamo più interessati ad interrogarci su quello che sta avvenendo il perché sta avvenendo e quali sono le condizioni che portano anche il sistema cooperativo ad andare in certe direzioni
Proprio per quella vicinanza
Che noi percepiamo di a vere tra sindacato come organizzazione sociale e il mondo dalla cooperativa come altra organizzazione sociale
E quello che sta avvenendo in questi giorni si turba non poco
Ecco perché ricorre a ragionare attorno a queste cose diventa necessaria indispensabili tutti noi però guardate che porre oggi la questione della crescita significa anche aprire non solo una discussione attenta sul sistema creditizio
Sui cambiamenti
Ma anche sul nostro capitalismo
Chiedo il capitalismo in generale ma su quello italiano in particolare sui processi di finanziarizzazione di delocalizzazione sulle trasformazione dei poteri economici
Sulla mutazione innovativa di alcuni settori produttivi
Ora noi siamo consapevoli e ora noi ci fosse un maggior dibattito anche dentro la politica attorno a queste questioni
Che negli ultimi anni il nostro capitalismo
Che pure aveva dato prova delle sue capacità nello sviluppo e nella crescita industriale ed economica del Paese si sia il dopato poco
Che le nostre imprese abbiamo giocato troppo lungo
Sulle solo da sole competitive sugli aiuti di Stato
E che ora anche perché i vincoli europee che liberamente ci siamo dati in cambio di reali vantaggi perché ora si trova forse per la prima volta nella sua storia a competere alla pari
Senza protezione
Ecco perché bisogna riflettere con attenzione sul modello di sistema capitalista che noi abbiamo in Italia tenendo conto delle peculiari età di un paese come il nostro
Regalare dati e non si vince
Una battaglia pensando che basta ridurre i costi
Ho in particolare il ridurre il costo del lavoro
E inseguire sempre il costo più basso perché alla fine non ce la si fa perché si deprimono i consumi perché le famiglie non ce la fanno arrivare a fine mese e questo genera un circuito perverso
Non basta a dirmi
Che per accrescere la produttività bisogna lavorare il sabato non mi convince
Per carità ne ha fatto anche altre cose
Probabilmente bisogna discutere sul perché la nostra produttività e basta quanti sono ai livelli odierni di innovazione scarsi carenti qual è il modello organizzativo che abbiamo messo in campo
Certo discutere anche dei limiti che ai sindacati
Ma se discutiamo dei limiti del sindacato vorrei discutere anche dei limiti dei modi e delle forme con quella sua capitalismo si sta organizzando
Troppi a mio parere sono i detentori di capitali di imprenditori che oggi preferiscono investire delle rendite finanziarie immobiliari piuttosto che sulla produzione e sul profitto produttivo e innovativo
E in questa logica del valore alto costo vaso si inseriscono anche protesi avanzati di delocalizzazione come fuga non quella delle colonizzazioni come posizionamento strategico alla quale noi come sindacato guardiamo con certa attenzione
E dovete studi esperienze
Analisi arrivati ad aver messo in luce come l'obiettivo di accrescere il valore che dominò le operazioni finanziarie stia sostanzialmente stravolgendo la società l'ordine sociale e stia incrinando profondamente i fattori di collisioni che abbiamo costruito in questo Paese
Ecco perché abbiamo bisogno di un capitalismo democratico attento alla dimensione produttiva innovativa del Paese capace di rischiare proprio sul terreno dell'innovazione della specializzazione
Teso a generare per tutti per il Paese nuove frontiere
Ecco da quest'analisi allora emerge che non è fuori luogo per niente da parte nostra
Ragionare attorno al capitalismo
Ma non è fuori luogo ragionare attorno al capitalismo e un forte rilancio di un terreno di un discorso sulla democrazia economica
Sul significato credo sia significativo importante questo quale ruolo sociale oggi dare alla dimensione di impresa
Perché questo è quello che noi pensiamo la realtà però lealtà lo vediamo ogni giorno dalle cronache dei dati economici e finanziari della vita di tanti lavoratori di tante famiglie
Ad assicurarsi che discutere di democrazia economica non è tempo perso
Non è affatto sognare lo dico qui che è pratica
Ma è proprio il contrario aprire gli occhi
Uscire dall'Isola d'utopia
Senza dimenticare però che come diceva Tommaso Moro Utopia non è necessariamente quel che non c'è
Ma forse quel che potrebbe solo non esserci ancora
Ma significa collocate sulla terraferma dalla realtà economica dell'esigenza che esso sia messo al servizio dell'uomo e non viceversa
Ma se guardiamo alla realtà italiana noi ci dobbiamo stupire
Proprio da questo punto di vista la democrazia economica e la partecipazione dal modello cooperativo be'assistiamo in questi ultimi tempi al fiorire di una messe di nuove proposte in campo economico
Dall'economia sociale all'avvolti all'economia di come il Milione alla finanza etica alla cooperazione o forme di mutualità sociale a forme di cooperative di lavoro di cura dalla negoziazione legate ai risultati d'impresa all'azionariato dei dipendenti oppure all'azionariato popolare
Cioè c'è un po'un qualcosa che cambia dalla visione dell'economia che noi dobbiamo accompagnare
E ancora una volta io credo che questi fermenti trovino nelle cooperative di credito un punto alto di riferimento di stimolo e di sostegno
E dentro questo movimento di trasformazione partecipativa dall'economia in una vera e propria democrazia economica di mercato che la CISL vuole e collocare il suo percorso più adatto ai percorsi di valorizzazione delle persone che lavorano
Cioè responsabilità
In modo da lavoro è cambiato le persone hanno più competenza ero più professionalità hanno più capacità cioè da da bisogna ancora gli strumenti di accompagnamento ma se le persone cambiano occorre anche dare a loro più capacità più responsabilità più impegno
Ecco perché la democrazia economica la partecipazione non può restare un'aspirazione qualcosa che ci è concesso
Deve essere un nostro progetto una nostra conquista
Ed è qui che bisogna veramente che spendiamo la nostra vicinanza la nostra comunanza sempre di più
Perché bisogna rispondere alle soggettività che nascono
C'è un altro tema sul quale mi soffermo velocemente poi finisco
La globalizzazione della sua ambivalenza ha fatto emergere prepotentemente anche l'altro versante da medaglia la potenzialità dello sviluppo locale
Il potenziale del territorio non è certo una novità
Lo sviluppo locale non si concentra più è tanto solo sui distretti industriali ma si articola sempre di più sui sistemi produttivi locali che assume una peculiarità proprie
Che sono legati alla combinazione di tutti i fattori di produzione
La capacità di generare veri e propri fattori di innovazione e quindi di crescita e oggi data anche dalla capacità di mettere in campo beni collettivi locali in grado di aumentare la competitività dell'impresa in un preciso territorio si tratta di produrre beni e servizi che ogni singola azienda non è in grado di generale da sé ma che una volta presente il sul territorio moltiplicano le capacità competitive di ciascuna di tutte
Risorse umane qualificate e specializzate buone infrastrutture logistiche
Di comunicazione altri servizi Cryo credo che il ruolo del Credito Cooperativo sia importante la dimensione locale e oggi una dimensione strategica per il nostro Paese per vincere i processi dentro la loro abitazione
Credo che siano veramente allora Primiceri inventare i protesti della coesione sociale della concertazione che nasce dal basso
Disegnare inventare le forme la mutualità bisogna essere stati stimolare quella rettificazione che renda della mente il territorio elemento forte della competitività a livello internazionale
E sono convinte che sia possibile realizzare questo percorso con la cooperazione di credito
E credo che sia possibile realizzarlo
Se noi determiniamo anche convergenze più ampie tra i vari soggetti che operano in un territorio
Ecco da questo punto di vista io confermo la mia disponibilità ad aprire con il movente con il movimento cooperativo con il quale siamo profondamente legati le Marinone testimoni con Fidel Castro un confronto sempre più attivo stringente anche per individuare progetti comuni su quali impegnare le nostre migliori energie
Io credo che ci sia veramente bisogno
Di tornare certamente alla concertazione quello che chiediamo e continuiamo a chiedere a livello nazionale più semplificata con tempi più lunghi rispetto a quelli che abbiamo praticato in questi anni
è vero che abbiamo bisogno di una buona politica per poter fare tutto questo
Ma la buona politica non cade dal cielo
La buona politica possibile se tutti noi
Facciamo con coerenza con autonomia con determinazione il nostro ruolo di grandi organizzazioni sociali
Solo una società civile al virtuosa
Può generare una buona politica
Solo forse autonome improntati al segno della solidarietà possono determinare una svolta anche nella dimensione politica del nostro Paese e io credo che su questo insieme possiamo fare grandi cose grazie
Un ringraziamento caloroso Savino Pezzotta anche a lui consegnamo a me la grana che certamente è simbolo di prosperità
Ma nella fattispecie sia vogliamo che sia anche un simbolo di sviluppo partecipato e certamente questo è uno dei valori su cui abbiamo totale condivisione grazie
Ora la parola a un altro illustre ospite
Quello che il banchiere per definizione ormai ma questa è una definizione nello stesso tempo impegnativa e pesante che richiede competenze e sensibilità noi non siamo banchieri professionisti cerchiamo di fare banca alla nostra maniera i risultati dicono che ce la caviamo ma siamo davvero interessati a seguire l'impegno ed a crescita del gruppo gestito da Alessandro Profumo ad ascoltare le parole che si rivolgerà a questa mattina
Questa mattina è arrivato accompagnato dal presidente di Unicredito Carlo Salvatori che anche di Parma e quindi ha voluto portare il suo saluto
Che noi abbiamo condiviso ricambiato con simpatia e con calore la parola D'Alessandro Profumo
Grazie
Come potete immaginarvi sono abbastanza emozionato da una parte imbarazzato dall'altra perché venire qua a parlare a voi non è facile credo che sia un grande segno di amicizia il fatto che mi abbiate invitato qua peraltro ampiamente profondamente ricambiata
Anche perché credo che sia estremamente importante riconoscere alcuni elementi di fondo del rapporto che può esserci fra un'azienda come la nostra è il mondo
Cooperativo e delle banche di credito cooperativo che qua riunito credo che prima di tutto ci debba essere un profondo rispetto reciproco
Sapendo che abbiamo caratteristiche diverse
Forse ruoli parzialmente riversi ma certamente svolgiamo e possiamo e dobbiamo svolgere insieme
Una funzione importante che è quella di contribuire alla crescita e allo sviluppo del nostro Paese
Perché ci tengo a sottolineare questo elemento di diversità a cui non associo alcun elemento valoriale nel senso non dico una buona e l'altra cattivo viceversa
Ma credo che sia importante sapere che appunto abbiamo caratteristiche DS fatimidi per semplificare un'azienda che è orientata a generare valore per i propri azionisti perché quel valore che poi gli consente di fare il passo di crescita che ne abbiamo fatto oggi senza aver fatto
Alcuni cambiamenti che abbiamo realizzato nel passato senza aver generato una certa profittabilità che si trasforma in valore e poi di questo parlerà un pochettino non saremmo riusciti a crescere a creare delle catene lunghe delle interconnessioni fondamentali penso per lo sviluppo del nostro Paese voi siete realtà profondamente radicata nel territorio con una caratteristica mutualistica
Che ha una parità immensa credo che allora l'elemento chiave sia quello di saper riconoscere queste diversità saperle rispettare capire me profondamente quali sono gli elementi anche di governance e qua di governance avete parlato perché quando si parla della creazione di un sistema di interconnessione fra voi con delle garanzie reciproche parlate di governance fondamentalmente del sistema
Delle banche di credito cooperativo ecco capire quali sono quegli elementi che fanno sì che comunque ci siano dei punti poi in comune e lo vedremo pochettino in questa mia breve presentazione che sono dei valori profondi che devono secondo me permeare la vita di qualsiasi impresa altrimenti diciamo che sia poi un'impresa una S.p.A. come siamo noi che sia una cooperativa come siete voi senza quei valori profondi sarebbe destinata a scomparire a non aveva in quell'incidenza sul territorio che tanto importante
Io voglio se riesco ad andare avanti con con le slide farvi avere rapidamente parlare i tre elementi prima parlare un pochettino di questa nostra esperienza europea che vi assicuro è molto bella molto esaltante per parlare del nostro radicamento sul territorio
Perché fanno parte del nostro gruppo realtà che nei territori sono radicata in modo profondissimo pensate che abbiamo alcune zone del nostro Paese in cui abbiamo delle quote di mercato che stanno tra quanto il cinquanta per cento quindi
Credo che il territorio sia un elemento nel quale anche noi ci riconosciamo e poi parlare della carta dell'integrità mi piace molto perché anche voi parlate di carta
E vi racconterò brevemente perché siamo arrivati a parlare di carte non di codice perché no partiti parlando di un codice etico coi San passati a parlare del codice e l'integrità e poi si è arrivati a dire che invece era una carta proprio perché era un qualcosa che nasce dal basso nel quale tutti noi ci riconosciamo
Intanto
Ci siamo oggi siamo una realtà che leader in tre mercati dell'Europa occidentale con delle quote di mercato importante abbiamo il dieci per cento circa in Italia in alcune aree d'attività siamo anche un po'più grandi
In Germania abbiamo il cinque per cento un mercato molto frazionato siamo la seconda banca
Di quella grandissima paese in altri abbiamo circa il diciotto per cento del mercato e poi siamo presenti in altri sedici Paesi dell'Europa centro orientale con una grande dimensione abbiamo circa settanta miliardi di asset in quei Paesi più del secondo operatore che ci segue siamo i numeri uno in Polonia in Bulgaria in Bulgaria in Croazia siamo tra i primi cinque giocatori in altre a in altri nove Paesi
E credo che questo sia un altro elemento importantissimo noi ci riconosciamo come banca Domestica in questi Paesi
E di nuovo penso che sia elemento fondamentale sapere di avere un ruolo come cittadini di questi Paesi guardate che non è banale pensare che ne abbiamo quasi venti mila dipendenti in Turchia Paese che come noto è una religione diversa dalla nostra
Riuscire a capire che cosa significa essere banca in un Paese così diverso non è assolutamente banali
Siamo diventati dai grandi abbiamo ventotto milioni di clienti sette mila filiali quasi venti miliardi di euro di ricavi all'anno
E più di centotrenta mila dipendenti dico sempre che in questi numeri si racchiude tutta la nostra responsabilità sociale avere ventotto milioni di clienti qualcuno manda avanti le slide
Ho troppo velocemente magari schiaccia esce pulsante avere ventotto milioni di clienti
Significa certamente avere la necessità di capire per ognuno di questi che cosa è necessario sapere che i prodotti buoni per ognuno di questi enti sono diversi dei prodotti buoni per gli altri
E quindi nasce quella necessità dell'ultima parte di cui viva da raccontare della carta d'integrità perché siamo assolutamente convinti che con centotrenta mila persone
Volendo continuare ad avere dei buoni risultati ne dobbiamo avere centotrenta mila imprenditori i rischi reputazionali che si corrono avendo centotrenta mila imprenditori non attività come quella che noi facciamo sono immensi
E soltanto un forte sistema di valori in cui ci si riconosce
Può consentirci di mitigare questi rischi è assolutamente impossibile gestire centotrenta mila persone che hanno davanti ventotto milioni di clienti ognuno di questi appunto con delle diversità
Impossibile gestire un gruppo di questa dimensione soltanto con strumenti di comando e controllo da qua nasce quest'esigenza forte
Di un sistema di valori condiviso in cui le persone sanno cosa devono fare in situazioni diverse
Grazie questi passi ci siamo posizionati abbastanza bene in Europa
Come vedete se si riesce a ecco siamo i quarti nell'area dell'euro per capitalizzazione di mercato in effetti venerdì sera erano cinquecento cinquantacinque miliardi di euro di capitalizzazione era un po'più grandi quello che appare qua
Credo che questo sia un elemento importante per consentirci di mantenere quella indipendenza imprenditoriale
Fa sì che un grande gruppo bancario europeo si è basato in Italia credo che questo sia un altro elemento importante io non sono molto favorevole a discutere di italianità non italianità delle imprese ma credo che sia importante un Paese abbia anche delle grandi imprese perché pensate alla quantità di persone che ne assumiamo tutti gli anni a quanto spendiamo in consulenza quanti rapporti abbiamo con le università
Ma quanto sapere generiamo nel paese in quale se nel quale siamo basati sapere che poi ricade credo positivamente su tutte le realtà che con noi hanno rapporti
Abbiamo anche una rete fuori dall'Europa molto importante di nuovo crediamo che questo sia un elemento di opportunità per i nostri clienti
Molti hanno detto e scritto andando verso l'Europa Unicredito si allontanerà inevitabilmente dal proprio territorio d'origine siccome e qua
Capisco che c'è anche una sovrapposizione con il vostro ruolo di banca territoriale so che in molti territori concorriamo anche io dico sempre che bene concorrere con dei buoni concorrenti e con dei cattivi concorrenti però
Diciamo noi stessi sappiamo quanto valore ci sia in queste radici nel territorio
Soprattutto in un Paese come quello italiano sapendo anche che sono le diversità dei territori che ci danno
Quella caratteristica di saper gestire diversità per cui siamo attrezzati per negli altri Paesi in giro per l'Europa
Di italiani sono molto amati in Centro Est Europa e io dico sempre questa una grande opportunità non solo per Unicredito ma per il nostro Paese
Fondamentalmente perché sappiamo capire e gestire diversità il nostro un paese fatto di università agli altri paesi sono molto più omogenei e hanno molte più difficoltà ad avere quella flessibilità mentale che inevitabilmente nasce quando c'è un rapporto i cui territori
Allora
Da una parte noi quando andiamo fuori vogliamo essere rispettosi delle specificità dei paesi nei quali siamo pensate che ad esempio la persona che è responsabile per noi del credito al consumo a livello di gruppo è una signora che viene dalla Turchia perché in Turchia sono bravissimi nel credito al consumo sono stati molto più avanti di noi e quindi diciamo è quella persona che gestisce il centro di competenza da Istanbul
Per il credito al consumo
Ma noi vogliamo anche appunto mantenere in Italia un forte una forte capacità di comprensione del territorio ed è per questo che abbiamo creato dei comitati territoriali
Cosa sono questi comitati locali sono fondamentalmente in coppia di consultivi che ha hanno una funzione di aiutarci a capire ad ascoltare le comunità in questi comitati sono rappresentate diciamo persone di rilievo nei rispettivi ambiti
Ci ci devono aiutare anche a capire quali sono degli elementi che possono bloccare lo sviluppo locale e ci devono aiutare ad accompagnare eBusiness sul territorio
Proprio per come dice Aldo Bonomi sempre dare hanno la capacità di passare da una dimensione locale a una allungamento delle reti che ci mettano in contatto con altri
Che mettano in contatto i nostri clienti con altre opportunità di crescita
C'è poi un ruolo che
Potrebbe essere diciamo generatore di confusione fatemi dire che in passato erano le grandi imprese che svolgevano un minimo di meccanismi funzione ordinatoria dello sviluppo del territorio
Pensate al ruolo che ha avuto la FIAT pensata ruolo che hanno avuto le partecipazioni statali alla Pirelli a ad altre altre grande impresa che di fatto facevano da traino ad esempio per i piani di investimento di tutte le quelle migliaia di piccolo milioni di piccole imprese con cui noi siamo continuativamente al rapporto oggi questa funzione scomparsa perché le grandi imprese non ci sono più
Purtroppo la politica relativamente latitante forse diciamo un ruolo che le grandi istituzioni finanziarie
Possono o debbono candidarsi svolge
Quanti ne abbiamo di questi comitati ne abbiamo diciotto come vedete sono fondi presenti su tutto il territorio nazionale stiamo progettando anche un comitato per il sud Italia abbiamo coinvolto circa trecento persone
Con un tasso di partecipazione altissimo
Più del settantacinque per cento di queste persone sono state presenti a una o più riunioni
CEO fatemi dire che la somma totale delle presenze attese con le presenze effettive cita appunto questo settantacinque per cento che è un tasso di partecipazione quasi unico per questo tipo di esperienze e fino ad oggi questi diciotto comitati territoriali ci hanno aiutato a individuare settanta Progetti che sul territorio si stanno realizzando come vedete l'imprenditoria ma struttura più presente
Come
Rappresentanza in questi comitati però abbiamo anche una presenza significativa dell'associazionismo circa il ventiquattro per cento della cultura del volontariato no e quattro per cento di liberi professionisti sette per cento delle università il cinque per cento
E delle autonomie funzionali che sono un altro dei come quella in cui siamo oggi le fiere che sono un altro secondo noi dei
Pilastri portanti del futuro sviluppo del nostro Paese
Quali sono i parametri chiave su cui noi misuriamo il funzionamento di questi comitati fondamentalmente radicamento
Cioè di fare abbiamo fatto
Una professione della comprensione del territorio purtroppo c'eravamo resi conto che non sempre le nostre banche che erano presenti sul territorio che abbiano al territorio erano lì in mezzo che era diverso
Invece capire interpretare il territorio una professione come voi sapete fare bene noi dovevamo impararla e grazie a questo abbiamo cercato in parata dei meccanismi di scambio ovviamente
Noi diamo al territorio e riceviamo dal territorio dei meccanismi di progettualità
Vi faccio un esempio abbiamo fatto un lavoro molto bello nell'aria di Ivrea per capire
Come quel territorio poteva crescere al di là di Olivetti stiamo lavorando su Mirafiori stiamo facendo dei stiamo lavorando alla Pedemontana
Lombarda stiamo cercando appunto di interpretare il territorio con progetti operativi che ci consentano di
Svilupparsi cresce
E quindi diciamo
Diamo a questo rapporto col territorio l'interpretazione che quella del dire che di fatto non c'è sviluppo territoriale sei fattori competitivi tipici della dimensione locale che sappiamo essere fondamentali
Non hanno la capacità e l'abbiamo sentito prima anche l'intervento di Marino di coniugarsi con grandi opportunità che solo attori e flussi della globalizzazione ci possono offrire
Pensate ai rapporti tra noi e la Cina
Obiettivamente se ne vediamo la Cina solo come una minaccia e non abbiamo la capacità di sfruttare la grande opportunità che quell'immenso mercato ci può offrire ci finiremo sotto inevitabile perché comunque i prodotti cinesi arriveranno ci piaccia o non ci piaccia
O il i prezzi cinesi arriveranno sono arrivano i prodotti cinesi
Dopodiché là c'è un Paese dove ci sono circa cento milioni di persone che hanno più o meno al nostro tenore di vita
Se non sfruttiamo quell'immenso mercato
Non avremo la capacità di cogliere opportunità anche crediamo siano molto importante e ovvio che dal nostro punto di vista questa nostra capacità di essere rete lunga e un'opportunità che può ed essere sfruttata da tutti quegli operatori che nel territorio sono radicati fatemi dire voi compresi
La carta dell'integrità l'ho detto prima siamo una grandissima banca
A abbiamo la necessità per mantenere la nostra indipendenza imprenditoriale che si badi bene non vuol dire autoreferenzialità
Vuol dire avere la capacità di commettere degli sbagli nell'ambito dei propri meccanismi di governance e senza essere influenzati dall'esterno
Questa mattina l'amico Azzi parlava anche per voi di autonomia e indipendenza e credo che l'interpretazione si esattamente la stessa cioè tutti noi sappiamo che facciamo degli sbagli ma l'importante aver fatto fare quegli sbagli e fare anche delle cose buone ovviamente gli sbagli si spera siano in larga minoranza rispetta le decisioni prese ma sulla base del fatto che non ci sono influenze Esterne atipiche
Nel fare quegli sbagli possiamo parlare della politica possiamo parlare d'altro
Ma certamente nel sistema bancario il tema del rapporto con la politica è un tema chiave fondamentale ecco per noi
La capacità di generare del valore per gli azionisti è una tutela fondamentale per mantenere questa indipendenza ma
Sappiamo che il come si realizza questo valore intanto consente di trasformare il profitto il valore perché lo rende sostenibile nel tempo perché non non è necessario fare profitto bisogna fare valore
E quindi avere la dimensione temporale che ha una dimensione fondamentale ed era impossibile per noi avere questa capacità senza degli elementi di valoriali nei quali ci riconoscessimo quindi
Abbiamo iniziato a lavorare su questi temi intensamente è stato un processo che
C'è richiesto più di un anno per arrivare alla completa il completamento della carta d'integrità siamo partiti con un lavoro basato su interviste fatte ai vertici aziendali e sull'attività di valutazione di che cosa c'era all'esterno siamo andati a leggere i codici etici di centinaia di aziende internazionali
Abbiamo coinvolto alcune centinaia di persone colleghi in quelli che abbiamo chiamato laboratori di valori per discutere con loro quali sentivano essere valori principali del società come dicevo abbiamo lavorato sui benchmark esterni abbiamo discusso la le prime bozza in questa carta e l'integrità di nuovo con centinaia di persone che erano quelle coinvolte nei nei laboratori di valori da altre abbiamo realizzato una giornata
Della carta al nostro interno e adesso abbiamo un processo di diffusione
Tra tutti i centotrenta mila colleghi sapendo che fra qualche tempo potremmo dover riscrivere questa carta proprio perché l'allargamento del gruppo ci porta ad avere molte nuove persone e molti nuovi punti di vista nell'ambito del nostro gruppo sì dicevo prima la carta è un documento scritto che racchiude i principi fondamentali che ci servono d'orientamento e guida nello svolgimento del nostro lavoro
E per noi questa carta è un elemento fondamentale della nostro
Percorso identitario
Crediamo che
Di identità non posso essere basata sul fatto di essere un'azienda profittevole sul fatto di essere un'azienda grande sul fatto di essere un'azienda europea
Ma debba essere basata proprio sul
Insieme di valori che nei quali le persone all'interno dell'azienda si riconoscono si attirano e si attraggono e si trattengono all'interno dell'azienda persone eccellenti se si condivide una missione dei valori non se si pagano tanto
Perché se si pagano tanto ci sarà sempre qualcuno che potrà pagare di più
Quindi soltanto sulla missione sui valori che pensiamo di essere capaci di attrarre trattenere persone eccellenti proponendo delle modalità di comportamento specifiche creando coesione fra noi e favorendo appunto un comune sentire fra le nostre persone
Uno degli elementi distintivi di questa carte che proprio abbiamo voluto chiamarla percorso del profitto
Accenna e non non ci nascondiamo cioè non non io penso che sia un aspetto fondamentale il profitto non è buono o cattivo di per sé
è una un elemento necessario gli azionisti Enrico sempre senza azionisti contenti il profumo viene mandato via cambierà almeno decente le aziende l'azienda ripartirà presumibilmente anche su un altro insieme di di valori non necessariamente peggiori o migliori
Però oggi tutti noi ci riconosciamo in questo sistema di valori e certamente per l'azienda potrebbe essere un trauma vero un cambiamento così rilevante e certamente gli azionisti cercherebbero
Potrebbero cercare il punto di realizzare cambiamenti che non necessariamente fanno sviluppare l'azienda nel migliore dei modi allora
Avere degli assi si contenti è una condizione necessaria ma non sufficiente ci sono poi tutta un'altra serie di portatori di interessi
Che sono fondamentali per la vita dell'impresa dico sempre presi tutti i clienti
Non possiamo avere clienti contenti e soddisfatti se non abbiamo persone motivate
Non possiamo avere persone motivate se le comunità locali non ci accetta e non ci e non ci danno quella legittimazione sociale che appunto permette a noi di trasformare il profitto il valore
Non ho avuto parlare quale ne accenno brevemente a voce ville iniziativa che abbiamo realizzato con la Fondazione Unidea
Qualche anno fa il gruppo di Dinoi di manager insieme al nostro consiglio d'amministrazione ci siamo detti vogliamo testimoniare al nostro interno del nostro sistema di valori più articolato e complesso che il puro far far profitto abbiano
Creato questa Fondazione che ogni anno
Sosteniamo con utili realizzati lo scorso abbiamo dato circa dodici milioni di euro e questa fondazione realizza interventi nel campo socio assistenziale avendo una governance totalmente autonoma indipendente dal management dell'azione della società
Proprio per dare questa chiara visione che la governance è uno degli elementi fondamentali della vita di qualsiasi impresa
Siamo stati noi che con circa cinque milioni di dollari quando il dollaro voleva un po'più di oggi abbiamo consentito ad esempio
Alla Comunità di Sant'Egidio di far decollare il progetto Dream Progetto per combattere l'AIDS in Mozambico so che ieri se ne è parlato qua
Cinque milioni di dollari son tanti soldi dire abbiamo dati con grande gioia e grazie a questo progetto che è diventato un modello oggi ci sono altri sedici Paesi credo della comunità
Della realtà subsahariana che ha avviato progetti assimilabili finanziati anche dalla Banca Mondiale ad altre iniziative assimilabili ai nostri abbiamo con la Fondazione un progetto di kit medici se i nostri colleghi insieme sostengono l'iniziativa di tipo socio assistenziale la Fondazione dal loro fianco la stessa somma che loro hanno donato
Se danno del loro tempo con volontariato voi pensate in Italia ne abbiamo quasi dodici mila persone che per nove fa una volontaria che fanno volontariato tra i nostri dipendenti
Lì monetizziamo una cifra corrispondente tutto questo dico sempre non è responsabilità sociale
Perché confondere la responsabilità sociale dell'impresa con essere un buon cittadino o il fare beneficenza carità è sbagliato ma è una testimonianza del nostro sistema di valori
Che appunto è fondamentale per gestire bene d'impresa
Quali sono i valori fondanti che abbiamo la nostra Carta equità quindi bandire ogni forma di clientelismo e favoritismo trasparenza comunicazione al mercato è un valore sia economico sia culturale rispetto quindi rispetto delle libertà rifiuto di ogni discriminazione attenzione verso le persone loro bisogni
Fiducia
La conferma della reputazione del gruppo delegata alla condotta coerente delle persone che vi lavorano libertà gestire le relazioni interpersonali su basi liberati paritarie reciprocità saper ascoltare la necessità di proporre adeguate disposti tutti questi valori sono declinati anche per le comunità territoriali nelle quali dove siamo radicati con le quali appunto cerchiamo di avere un rapporto positivo e proficuo per entrambi sapendo che se il territorio non cresce la nostra azienda avrà meno successo grazie
Grazie all'amico Alessandro Profumo l'abbiamo considerato già in queste giornate di lavoro a nostro giudizio un sistema bancario armonico deve avere la presenza di grandi gruppi bancari incerto
Di banche medie o regionali se ce la fanno e di banche locali certissimo diciamo noi che la storia insegna resistono se sono cooperative mutualistiche e si mettono in rete
Ed è giusto anche pensare fra di noi ed esprimere questo concetto che come l'attività di una banca piccola
Non deve essere
Perciò impeditiva dire un accompagnamento attraverso la Rete
Della clientela dell'imprenditoria verso la globalizzazione e l'internazionalizzazione anche se ci riesce meglio ovviamente operare sul territorio nelle attività cosiddette tradizionale ma anche giusto considerare anche che fare parte e gestire un grande gruppo bancario non vuol dire allontanarsi dai territori abbiamo sentito e ignorare i valori anzi un grande gruppo bancario a quanto una piccola banca di credito cooperativo forse ancor più un'esigenza di identità che ci è stata chiaramente rappresentata da Alessandro Profumo
Quindi
UniCredit è un concorrente forte per noi li facciamo il tifo per Unicredito a quello che sto facendo in Europa e siamo fortemente impegnati a farle concorrenza sui nostri territori ma un bel concorrente questo ti piazza colui oppure
Non occorrono grandi
Il presidente Dini non ha bisogno di presentazioni
La sua autorevolezza nel mondo bancario a tutti noi nota il presidente Dini e qui in veste di vice presidente del Senato ha partecipato altre volte a nostre riunioni e conoscitore del credito cooperativo ma siamo certi anche amico del credito cooperativo lo prego di prendere la parola
Cari amici io ho accettato con vero piacere l'invito rivoltomi dal presidente Azzi e dal direttore generale Franco Caleffi di portare un saluto a questo vostro importante convegno e di questo vi ringrazio
Il credito cooperativo si presenta a questo vostro appuntamento con un vigore e una maturità che rappresentano un patrimonio dell'intero Paese
Nel momento in cui si discute dei limiti della globalizzazione e della necessità di reti ridefinire nuove regole per un mercato capace di valorizzare su nuove basi le migliori esperienze locali
Il credito cooperativo si pone all'attenzione del Paese con una formula economica per nulla residuale bensì con una formula che mantiene tuttora una grande modernità i fatti lo certificano
Il suo essere la prima realtà bancaria per numero di sportelli e ritmi di crescita
Permette alla cooperazione mutualistica di credito di testimoniare non solo la vitalità del Paese reale del quale troppo spesso ci si dimentica
Ma anche il successo di una sintesi importante tra esigenze locali in un contesto di necessaria coesione nazionale il credito cooperativo ha sempre ribadito il suo essere sistema federale ante-litteram
E lo è stato realmente soprattutto con indubbia capacità di definire regole capaci di difendere e valorizzare l'autonomia delle singole realtà in un contesto di coesione solidale
L'aver definito esperienze come quelle degli accordi di collaborazione dei gemellaggi
Tra le banche di credito cooperativo del Nord e le banche di credito cooperativo del Sud e l'aver avviato ad esempio il fondo di garanzia degli obbligazionisti che rappresenta un sistema di protezione basato su forme di condivisione di ripartizione degli oneri
Sono segnali di un federalismo solidale del quale oggi il paese si sente di avere fortemente bisogno e del quale credo vi debbo ringraziare come non posso non ricordare al termine di questo anno che le Nazioni Unite hanno dedicato al tema del microcredito l'esperienza originale da voi avviata in Ecuador
Con il progettò di microfinanza Campesina
Questo progetto è diventato un autentico caso di studio per le implicazioni che porta con sé
La diffusione della cultura della cooperazione dell'auto aiuto la promozione umana e l'attivazione di forme di commercio equo e solidale
Il grande valore di questa iniziativa sta semplicemente nell'essere stata ideata e realizzata all'interno del vostro sistema
Trasposte esso difatti si annunciano eventi o si enfatizza il possibile ruolo del credito come leva dello sviluppo voi con la microfinanza Campesina
Avete invece dimostrato nei fatti come la cooperazione di credito ossia uno strumento molto moderno ed efficace basato sulla corresponsabilizzazione dei soggetti e non sono aiuti a pioggia che non riescono troppo spesso a incidere sulle cause reali della povertà
Del sud del mondo
Il mio ultimo incontro con voi è stato nel mille novecentonovantotto allora in qualità di ministro degli esteri in occasione di un forum sull'introduzione dell'euro
In quell'occasione parlando dell'imminente arrivo della moneta unica ebbi modo di prendere atto e di enfatizzare il percorso di crescita che il vostro sistema compiuto continuamente senza scossoni nel corso degli anni soprattutto ha avuto modo di conoscere da vicino il vostro movimento il vostro sistema negli anni passati
In qualità in tutti i quindici anni che ho passato come direttore generale alla Banca d'Italia potendo seguire il non facile percorso che vi ha portato ad una razionalizzazione dell'intero sistema
Percorso basato sull'intuizione che le mutate condizioni dell'economia
E l'affermarsi definitivo della coesione europea imponevano politiche di coordinamento
Capaci di rilanciare su nuove basi un'idea forte di sviluppo locale attraverso la leva del credito ma nell'ottica del rafforzamento di precise regole di coesione interna
Sei anni fa a Riva del Garda voi poneste le basi di quel sistema avrete
Che oggi appare molto di più di una semplice processor più semplice processo organizzativo
è nei fatti un meccanismo che consente di valorizzare il patrimonio delle Autonomie permettendo loro di alleggerirsi di costi che apparirebbero non funzionali alle esigenze di crescita e che soprattutto consente di liberare risorse per del tempo alle singole banche di credito cooperativo di essere di fare sempre meglio il loro mestiere di banche locali
Espressione diretta delle comunità locali avendo ascoltato il presidente Azzi il presidente Luigi Marini o stamani
Mi pare che il percorso che intendevate sviluppare nell'ambito di questo vostro convegno appare allora funzionale alla ridefinizione del processo avviato sei anni fa
Rappresentandone un ideale completamente definire come vi siete imposti nuove regole di coesione per lo sviluppo delle comunità locali
Così come infatti Zeitz titolo del vostro convegno e alloro un impegno che non esiterei a definire storico per la vostra categoria
Da quando nel lontano mille ottocentottantatré la prima cassa rurale di Loreggia vide la luce
Avete compiuto un balzo in avanti di portata gigantesca adesso forse è giunto il momento di portare a compimento di fronte all'opinione pubblica ed anche e soprattutto nei confronti dei diversi interlocutori economici e istituzionali
Un percorso organizzativo che chiuda il cerchio di un'esperienza centenaria
Per rilanciarla con nuova forza in un futuro che appare bisognoso di punti di riferimento ideali ed economici
La carta dei valori e quella del della coesione presentate stamani da presidenze Azzi
Rappresentano credo sicure bussole che guideranno il vostro cammino nello sviluppo
Ma vorrei sottile ordinare oltre che anche come ha fatto il presidente Azzi e anche in parte le il presidente Luigi Marino
Che
L'imporsi sottolineare l'importanza della ricerca sempre di maggiore efficienza e trasparenza nella condotta della vostra azione
La crescita credo non debba essere l'obiettivo assoluto da perseguire dalle banche di credito cooperativo la crescita naturalmente presenta nuove opportunità ma anche nuove sfide da gestire con competenza e grande cautela
Senza mai dimenticare lo spirito cooperativo e mutualistico che vi distingue
Il radicamento territoriale lo hanno anche le grandi banche il dottor Profumo ha spiegato l'attenzione stavo ora ora che l'Unicredito Derg dedica al territorio masse credo sia giusto riconoscere
Che nessuna grande banca a il radicamento territoriale delle banche di credito cooperativo
Credo inoltre che discutere su forme di garanzia che possono consentire oggi ai vostri clienti di essere protetti contro le turbolenze di un mercato sempre più competitivo
La presente anche un indicatore etico di non scarso rilievo
Mentre il disegno di legge sul risparmio non ha visto ancora la luce
E la percezione di vaste fasce della popolazione nei confronti del lusso in cui istituzioni bancarie sembra mantenere connotazioni negative ha ricordato anche Pezzotta stamattina
Una proposta come quella del fondo di protezione della clientela che va comunque oltre ai più moderni contenuti che la normativa che si attende potrebbe proporre appare di grande rilievo
Anche in questo senso il credito cooperativo è in grado di anticipare soluzioni moderne grazie al suo essere sempre più e meglio in presa diretta con il territorio le sue esigenze
Rivolgo quindi a tutti voi presidenti dirigenti delle banche di credito cooperativo
Un augurio affettuoso di buon lavoro ed il continuo successo grazie
Un grazie di cuore al presidente Dini noi siamo sempre lieti di averlo con noi le sue parole ci hanno ulteriormente stimolato chiudono nel modo più degno queste tre giornate di lavori con quest'ultimo intervento
Anche al presidente Dini l'omaggio del testimonianza e del simbolo del credito cooperativo la nostra melagrana Graziano
Prima di concludere
Con alcune considerazioni che via aggiorneranno i ragguagli Aranno sulla delibera del consiglio nazionale di ieri sera e quindi sul secondo documento rispetto al primo cambio accennato ritengo giusto chiedere al direttore di Federcasse Franco Caleffi di prendere la parola
Cari amici del credito cooperativo però nessuna intenzione di intrattenersi nuovamente sui temi del convegno desidero solo prima che presidente chiuderà con la sua relazione finale questo tredicesimo convegno esprimere il mio personale grazie a tutti voi non solo per la partecipazione molto attenta interessata
Abbiamo registrato una presenza di circa due mila persone in rappresentanza di circa trecento banche ed altri enti del movimento credo un successo
Assoluto
Ma anche abbiamo registrato la vostra presenza paziente ordinata che ha favorito così un sereno
E proficuo svolgimento dei lavori
Desidero partecipare però anche a nome non solo di sé Consulting al quale abbiamo affidato il compito di organizzare credo di poter dire superbamente
La macchina operativa del convegno ma anche di tutta la struttura di Federcasse che è stata qui presente in modo come sempre discreto e professionale per facilitare in tutti i momenti in migliore svolgimento del convegno
Ma ovviamente desidero ringraziare in modo particolare il vice direttore generale la dottoressa Zaccardi
I dirigenti e il gruppo dei colleghi di Federcasse che mi hanno aiutato ad assistere con grande competenza e passione gli organi di vertice del movimento il gruppo di lavoro nell'elaborazione delle linee strategiche che vi siano state presentate in questi giorni
Federcasse insieme alle federazioni locali
è una grande risorsa del movimento che vi è molto vicina e svolge in assoluto spirito di servizio e nel rispetto del principio di sussidiarietà non solo un fondamentale il ruolo di rappresentanza degli interessi generali e ai vari livelli istituzionali del Paese
Ma anche di stimolo per l'adozione di metodologie e strumenti comuni
Che consentono di presentare la nostra categoria come un modello dalle caratteristiche singolari e al tempo stesso plurali ovvero come noi diciamo
Differenti per forza
Il lavoro più complesse o che pure lo è stato fino ad oggi lo sarà a partire già da domani per dare concreta attuazione alle linee strategiche che ci siamo dati per il prossimo futuro
Non ci sottrarremo fa questo onere e potete starne certi sapremo farlo fedeli interpreti della nostra carta dei valori che della nostra Carta della coesione grazie
Cari amici del Credito Cooperativo illustri ospiti signore e signori
Non è semplice trarre le conclusioni di questo nostro convegno
Come avevamo anticipato come era nelle premesse questi tre giorni sono stati realmente un'occasione speciale di approfondimento di confronto di dibattito sul nostro mondo la nostra realtà le nostre prospettive
Ma sempre con lo sguardo ampio rivolto anche oltre noi stessi a ciò che abbiamo intorno e che si profila per il futuro per non essere autoreferente
Da questo processo da questa condivisione scaturisce il nostro indirizzo strategico
Che nasce come frutto di una elaborazione
Nel duplice senso della parola costruzione di pensiero ma anche lavorazione comune
Il nostro pensiero è infatti volesse re lo diciamo sempre un pensiero partecipato
Permettetemi allora anche a nome del Consiglio nazionale di ringraziare nuovamente tutti coloro che hanno contribuito a costruire questa nostra riflessione
La Banca d'Italia che come sempre ci ha assicurato il proprio apporto professionale la propria attenzione e una confortante e stimolante vicinanza per dare impulso al nostro progetto
I relatori che hanno ognuno secondo le proprie specificità tutti con profondità di analisi ricchezza di stimoli
Offerto considerazioni su cui soffermarsi e consentito di mettere meglio a fuoco i diversi aspetti del disegno tracciato
Tutti coloro che sono intervenuti per le riflessioni i suggerimenti e anche i dubbi proposti ho contato quasi trenta interventi e sappiamo che anche nel dialogo e nel confronto si cresce
Un grazie particolare a chi autorità e ospiti
E penso al presidente della Camera Casini al ministro Baccini al cardinale Tonini a Romano Prodi Enrico Letta gli ospiti odierni
A chi autorità e ospiti guardando la nostra realtà con occhio oggettivo aperto finestre non consuete a quel confronto che fa crescere
Un ringraziamento personale Luigi Marino per il qualificato contributo che come sempre ci ha offerto e grazie anche a Confcooperative e a fondo sviluppo per il sostegno assicurato
Un ringraziamento alla federazione dell'Emilia Romagna per la collaborazione totale l'accoglienza cordiale e la calda ospitalità
E ancora un ringraziamento alla struttura di Federcasse
Che ha messo a disposizione un fondamentale qualificato contributo di idee e una piena disponibilità di tutta la struttura sotto il profilo tecnico e operativo
Direttore Franco Caleffi il vicedirettore Natalia Zaccardi Sergio Gatti Claudia Benedetti Marco Reggio tutti i loro collaboratori
Un grazie meritano anche gli altri che hanno reso possibile questo evento a partire da Sef Consulting
Che si è adoperata veramente in modo encomiabile professionale per prevedere e prevenire
Attenuare i possibili disagi organizzativi e consentire di svolgere a me al meglio i nostri lavori che hanno visto il coinvolgimento di oltre due mila partecipanti in questi giorni
Non era facile e in effetti non è stato facile gestire una partecipazione così vasta abbiamo raggiunto un record senza precedenti in nessuno dei nostri precedenti appuntamenti
Un ringraziamento sentito infine a tutti i partecipanti
Il convegno di Parma non sarebbe stato lo stesso senza l'adesione l'attenzione la responsabilità e la passione dimostrata dalle centinaia di banche di credito cooperativo e casse rurali
Da tutte le federazioni locali dalle altre realtà del nostro sistema che hanno scelto di esserci di essere qui per capire per dialogare e anche per decidere
Il nostro è un disegno ambizioso
Un disegno contro corrente lo abbiamo definito perché originale e non omologante
Mira a tracciare per ognuna delle nostre banche e per tutto il credito cooperativo italiano una linea di sviluppo coerente un progetto di evoluzione in una logica di continuità con la tradizione e con i nostri valori
Ed è curioso verificare come talvolta la storia si ripeta
Nel difficile passaggio di fine Ottocento inizio Novecento il credito cooperativo rurale e popolare
Doveva fare i conti con la riorganizzazione in atto nel mondo delle banche maggiori nel sistema del credito postale
E in quello delle cooperative che allora venivano chiamate rosse che restavano datando sì di una banca propria che allora si chiamava Banca del lavoro e della cooperazione e poi cambio denominazione in Banca nazionale del lavoro
Il tutto mentre si stava elaborando allora una legge per la tutela del risparmio
Allora le rurali superarono possibili difficoltà rafforzando il proprio modello di autonomia integrata e se è vero quindi come si usa a ritenere che la storia è maestra possiamo ricavarne indicazioni per il nostro presente il nostro futuro
Perché anche innesto possa continuare a costruirsi lo sviluppo delle nostre banche dei nostri territori
In Europa abbiamo sentito serve Dieter nella prima giornata il credito cooperativo è una realtà di primo ordine
Con quattro mila cinquecento istituti di credito sessanta mila sportelli cinquanta milioni di soci centoquaranta milioni di clienti
Le banche cooperative giocano un ruolo chiave nel sistema finanziario ed economico continentale
In Europa una banca su due è una banca cooperativa e le quote di mercato sono in media del venti per cento con punte di eccellenza anche maggiore
In tutto il continente europeo le banche cooperative assicurano l'esistenza di un modello di business originale basato su principi di democrazia trasparenza radicamento nel territorio
Contribuiscono in misura rilevante la dinamicità dell'economia locale attraverso la prossimità alle famiglie alle piccole e medie imprese ai diversi soggetti del territorio
Sono un forte promotore della coesione sociale favorendo inclusione e solidarietà e sostenendo programmi di sviluppo secondo un'accezione ampia della parola
In tutta l'area europea il credito cooperativo crea occupazione in modo diretto offrendo lavoro a circa settecentoventi mila dipendenti e un modo indiretto
Finanziando l'economia reale nove la finanza fine a se stessa
Tratti convergenti nell'esperienza della cooperazione creditizia europea sono la valorizzazione delle caratteristiche peculiari del modello imprenditoriale
I l'accento sulla cooperazione interna e dunque sul rafforzamento della coesione di sistema
Esattamente i due pilastri che abbiamo da tempo identificato come portanti nella nostra strategia e per tale ragione se vogliamo dare loro impulso e questo il senso del disegno presentato qui a Parma che ha incontrato un generale consenso da parte dell'Assemblea
In questi giorni la proposta di qualificazione della Rete del credito cooperativo è stata analizzata in modo approfondito sotto molteplici punti di vista
Credo che oggi sia molto più chiaro quanto veniva detto in premessa ovvero che siamo di fronte alla possibilità di disegnare qualcosa di assolutamente originale
Ma nel solco delle altre innovazioni che hanno già permesso al nostro sistema di porsi all'avanguardia sul terreno della prossimità al cliente come anche della tutela della solvibilità di tutte le nostre azienda
Credo che a tutti si è evidente che la proposta non viola ma esalta l'autonomia attraverso il rafforzamento della rete di garanzia del sistema
Che oggi siano ancora più chiare i vantaggi che ogni Bcc Cassa Rurale Rai fai cent potrà ottenere
Che la proposta e trasparente e si muove nella logica della cooperazione in termini di contenuti come di metodo
Abbiamo tenuto sottolineare questo aspetto come avete visto
C'è chi ritiene che il fine giustifichi i mezzi noi come altre volte ho ricordato la pensiamo diversamente per noi il fine affine ai mezzi gli rende coerenti e compatibili
Per tale ragione una proposta fondata su un contenuto di cooperazione non può che essere condotta con un metodo cooperativo
E questo metodo positivamente sperimentato fino ad oggi è lo stesso che ispirerà la conduzione dei lavori in futuro
Non tornerò ad illustrare il progetto un progetto di garanzie incrociate tra le banche di credito cooperativo italiane tra le banche di credito cooperativo e le loro società di servizio di prodotto accompagnato da un ulteriore impulso all'outsourcing entro la categoria
Alla valorizzazione del marchio e ad un impegno forte sulla formazione istituzionale
Le ragioni per aderire al progetto proposto sono molte su diversi piani sono di carattere strutturale strategico e di mercato sono valutazioni di opportunità e di convenienza
Provo a riassumerle
La rete è un fattore competitivo aiuta le piccole imprese le piccole banche ad affrontare i cambiamenti di mercato lite Lando il terreno del confronto anche con le banche più grande
Va nella direzione dell'Europa la regolamentazione europea in particolare Basilea due valorizza il sistema delle banche cooperative proprio riconoscendone il valore peculiare
Facilita la finanza di sistema è quella di territorio
Consente di qualificare il monitoraggio e dunque migliorare gli assetti il controllo è occasione di miglioramento continuo
I vantaggi superano di gran lunga i costi e i vantaggi sono di tipo diretto e indiretto per le singole bisticci e per il credito cooperativo nel suo insieme
Infine è una risposta controcorrente ma è anche una risposta coerente con la nostra storia e con la nostra tradizione si basa su principi di cooperazione solidarietà e sussidiarietà che hanno contraddistinto la nostra formula fin dalle origini
L'adesione è volontaria il sistema è proposto e non imposto aderirvi resta una scelta in capo ad ogni nostro consiglio d'amministrazione che evidentemente ne avrà i vantaggi che non avranno quelli che non aderirà
Queste ragioni sono state comprese di più condivise
E credo che ciò sia motivo di compiacimento per noi tutti
Perché dimostriamo di essere capaci di guardare al futuro con voglia di costruirlo
Come detto
Non è facile in un tempo di buoni risultati
Francesco Frasca per la Banca d'Italia ci ha ricordato che tra dicembre due mila e giugno di quest'anno
La crescita media annua della raccolta e degli impieghi delle banche di credito cooperativo è stata pari rispettivamente al tredici per cento e al quattordici virgola cinque per cento rispetto al sei virgola tre per cento dal cinque virgola quattro per cento per il resto del sistema bancario
Quindi una raccolta più che doppia per quanto riguarda raccolta diretta e una crescita degli impieghi tripla rispetto al resto del sistema
Le quote di mercato raggiunte come ci ha riferito ieri sono l'altro ieri sono addirittura migliori di quelle che noi avevamo avevamo comunicato stiamo raggiungendo il nove per cento della raccolta diretta del sistema bancario italiano
E allora è proprio questo il tempo di porsi degli interrogativi giusti e di percorrere la strada della qualità
Per continuare ad offrire risposte alle persone che ogni giorno ci danno fiducia nei territori per i quali e grazie ai quali esistiamo
Dicevo poc'anzi che numerosi sono stati gli stimoli emersi in questi tre giorni di lavori impossibile a riprenderli tutti
Vorrei tuttavia sottolinearne alcuni seppure in estrema sintesi
Consentitemi dunque di farlo in una forma un po'lapidaria
La Banca d'Italia ancora che ci sia confermato attenzione e disponibilità
Che ha dato credito al nostro progetto fornendoci alcune indicazioni preziose di cui terremo conto
Citando Inaudi e l'invito a non temere il confronto con Brandi banche
Il dottor Frasca ha rafforzato la nostra fiducia
Continueremo ad avere un ruolo è uno spazio se saremo ancora più ancora meglio un sistema componendo libertà e coesione
Perché come concludeva Frasca senza la solidarietà la libertà potrebbe diventare dispersione
Capaci di utilizzare un patrimonio informale di informazioni
Realmente accessibili e capaci di creare accesso ai servizi finanziari erogatrici di fiducia anche verso le nuove impresa e quelle con minori garanzie e di una solidarietà non paternalistica ma ispirata alla reciprocità
Questi alcuni tratti del valore sociale delle nostre banche
Evidenziati nell'intervento di Giuseppe De Rita
Che ci ha invitato a far crescere l'autorganizzazione dal basso
Quella che valorizza la pluralità senza perdere la circolarità intrecciando fili sottilissimi e creando un tessuto forte tenace indistruttibile come le tute degli astronauti
Un passaggio della riflessione del rettore della Cattolica Lorenzo Ornaghi
Ha sottolineato come le Bcc siano il laboratorio reale di ciò che il futuro Giappone all'urgenza del nostro presente e pare una bella fotografia dalla nostra realtà
E ricca di stimoli le riflessioni anche della seconda giornata
I sistemi di garanzia hanno una funzione non soltanto ai fini della stabilità delle banche ma per il loro sviluppo ci ha ricordato il professor Di Giorgio
Terremo conto delle concrete indicazioni che ci ha fornito nella definizione dei profili operativi del fondo istituzionale di protezione della clientela
In particolare di quella in materia di governance e sull'importanza della presenza di un comitato di garanti a tutela e prevenzione di eventuali conflitti di interesse
Le opportunità Del Turco forse in anzi del cotto sorse in la peculiare configurazione dell'outsourcing nel e del credito cooperativo sono molteplici
Vanno colte sia ricordato Alessandro Carretta
Non soltanto al fine di ottenere una razionalizzazione dei costi riutilizzare economie di specializzazione ma anche e soprattutto in prospettiva per promuovere lo sviluppo delle capacità di relazione con la clientela delle banche sul territorio
Ricordo soltanto gli interventi del presidente della Camera Casini del cardinale Tonini del ministro Baccini
Di Stefano Zamagni che ha richiamato le peculiari caratteristiche di Governance nei sistemi a rete
Basate non su principi gerarchici ma su un coordinamento ottenuto in base all'autorevolezza
Voglio ricordare un'immagine un'indicazione
La prima quella della differenza tra la catena e la corda e l'invito ad essere una corda sempre più solida intrecciando i nostri figli e non una catena legata alla capacità di tenuta dell'anello più debole
L'indicazione quella di dare uno spazio reale alla cultura vero fattore competitivo e dunque di dare vita ad una corporazione Diversity del credito cooperativo
Da Marco lavandini colgo il suggerimento tratto dal Talmud e in particolare la seconda regola del gioco della dama e permesso solo andare avanti non si può tornare indietro
Se ne ha indicato possibili direzioni che rafforzino il ruolo dei nostri organismi di sistema con l'obiettivo di creare un beneficio per i nostri soci e i nostri clienti
Non riprendo poi singoli pensieri di Salvatore Maccarone che ha coordinato la sessione dei lavori penso sia più giusto ringraziarlo del contributo ampio che ha dato nel corso di questi mesi alla definizione del progetto
Dell'analisi di Aldo Bonomi
E ancora qui presente riprendo uno spunto singolarmente ognuna delle nostre banche può rientrare in una delle tipologie da lui indicate è una banca di paese di distretto di area vasta in Ourbat
Solo insieme siamo l'uno e l'altro del territorio e capaci di andare oltre il territorio lui parla della necessità di condensazione noi la chiamiamo coesione e cooperazione ma è la stessa cosa
Tra i tanti stimoli che ci ha fornito questa mattina Luigi Marino ricordo una notazione voi siete un bene di tutto il Paese
Una realizzazione di tutto il Paese
Sono parole che ci rimandano ad una grande responsabilità alla quale non ci sottraiamo che vogliamo assumere per intero
L'analisi di Savino Pezzotta è stata molto ampia
Ha esordito dicendo che non si iscrive tra i teorici del declino pur rilevando tutte le criticità che il nostro Paese si trova ad affrontare ha concluso sottolineando le nostre affinità valoriali e le opportunità di dialogo e di collaborazione tra le nostre realtà noi raccogliamo volentieri l'invito
Per commentare l'intervento di Alessandro Profumo
Dalla cui relazione avete colto tutte le affinità forse le contiguità con alcuni nostri principi cardine vorrei usare le parole di un teologo buono afferma
Le quantità si contendono gli spazi le qualità si integrano a vicenda
Grandi e piccole banche
Grandi e piccole banche possono e debbono convivere nel rispetto delle diversità che sono una ricchezza e nella molteplicità dei metodi particolare ad esempio per consentire al localismo di amplificarsi e connettersi alla dimensione globale
Ringrazio ancora il presidente Dini che pure ci ha definito un patrimonio del Paese una realtà vitale innovativa capace di costruire un federalismo solidale
Sulla scorta di queste premesse e delle riflessioni emerse il Consiglio nazionale di Federcasse riunitosi nella tarda serata di ieri
All'unanimità in un clima di grande condivisione nonostante la stanchezza approvato la carta della coesione presentata questa mattina
Questa mattina molti dei convegnisti hanno chiesto copia della carta presentata comunico che tutti i materiali di relazioni documenti di questo nostro convegno compresa la carta della coesione saranno disponibili nei prossimi giorni sull'intranet del credito cooperativo
Www punto Credito Cooperativo punto BCC punto it
Il Consiglio nazionale ha assunto la seguente delibera che traccia le linee per l'attuazione del disegno
Consentitemi di leggerla il Consiglio nazionale della Federazione italiana delle Banche di Credito Cooperativo e Casse rurali da artigiani riunite sì il dieci dicembre due mila cinque a conclusione della seconda giornata dei lavori del convegno
Tenuto conto delle linee strategiche emerse condivise in occasione del convegno di Riva del Garda e delle iniziative che in coerenza con esse sono state nel frattempo attuate
Che l'assetto strategico organizzativo che da tali iniziative derivato si è rivelato di successo
E che appare pertanto opportuno proseguire nella stessa direzione migliorando ulteriormente al fine di assicurare le competitività delle Bcc casse rurali nello scenario futuro
Che in tale quadro il sistema rette già in parte realizzato dovrà essere ulteriormente sviluppato per migliorare l'efficienza dei servizi finanziari e creditizi a favore della clientela delle comunità locali
Che occorre tuttavia nel rispetto dell'autonomia delle Bcc realizzare altresì una migliore qualità della coesione interna
Per poter configurare il credito cooperativo come un sistema in grado di competere per lo sviluppo del territorio e porsi come interlocutore qualificato nei confronti dei mercati e delle istituzioni
Tenuto conto della qualità del lavoro di studio di elaborazione svolto dal gruppo nazionale incaricato di preparare il tredicesimo convegno del credito cooperativo e dei risultati emersi tenuto conto degli esiti del confronto in diverse forme sviluppatosi nelle federazioni locali redditizi attorno al documento programmatico diffuso da Federcasse ed è varie componenti del credito cooperativo
Tenuto conto infine dell'orientamento favorevole emerso nel corso dell'ampio dibattito svoltosi nelle giornate del tredicesimo convegno nazionale con riferimento le relazioni introduttive
Che hanno tracciato i fattori strategici per la coesione e lo sviluppo del movimento
Approva uno la relazione introduttiva al tredicesimo convegno nazionale del credito cooperativo del Presidente del Consiglio nazionale di Federcasse Alessandro Azzi
Due la carta della coesione che unitamente alla carta dei valori rappresenta il punto di riferimento per lo sviluppo delle iniziative del movimento
Dà mandato al comitato esecutivo di predisporre un progetto attuativo delle linee emerse dal convegno da sottoporre all'approvazione del Consiglio nazionale di Federcasse
Un grazie a tutti i colleghi del consiglio nazionale
Conclusioni
Non so quando terremo il prossimo convegno nazionale Nichilo terra e chi vi parteciperà
E quindi rassegno alla vostra attenzione anche al vostro cuore queste conclusioni
Al termine di tre giornate
Che non dimenticheremo
La finanza cooperativa mutualistica è nata per promuovere
Promuovere il miglioramento delle condizioni morali ed economiche dei soci delle comunità locali e l'obiettivo da sempre scritto nei nostri statuti nell'Ottocento come oggi
Promuovere significa anche mettere in moto
E le banche di credito cooperativo le casse rurali in oltre centoventi anni di vita hanno effettivamente messo in moto energie speranze realizzazioni
Hanno stimolato l'autorganizzazione e la capacità di intraprendere
L'azione e non l'ha tesa la possibilità di cambiare le situazioni per migliorarle dando credito dando fiducia dando strumenti
Le nostre banche hanno generato valore e coltivato il terreno perché valori come la partecipazione l'attenzione alla persona la coesione potessero crescere a loro volta soltanto per citare due numeri
Abbiamo stimato furono nostra metodologia proprietaria il vantaggio per i nostri soci di concreti benefici derivanti dall'operare con la propria banca cooperativa
Si attestano su un miliardo di euro l'anno il venticinque per cento del valore globale lordo prodotto dal sistema Bcc
E il secondo dato che la creazione di occupazione soltanto in termini diretti le nostre banche hanno oggi ventinove mila collaboratori il diciannove per cento in più di cinque anni fa
Nel resto dell'industria bancaria la tendenza come noto di segno opposto
Abbiamo promosso non solo crescita e non solo la nostra crescita ma sviluppo
Perché i due termini ebbene ricordarlo non sono sinonimi perché nel secondo concerto ci sono qualità che il primo non comprende
Il vero sviluppo
Etimologicamente vuol dire uscirà dal viluppo dispiegare
Non può che essere sostenibile durevole nel tempo avere a che fare con il benessere delle persone come già ricordato anche con la coesione sociale
Il vero sviluppo e pertanto inclusivo
Parte dal basso coinvolge richiede partecipazione e deve sollecitare il confronto
E questa la nozione di sviluppo alla quale le nostre banche hanno da sempre cercato di concorrere
Perché non può esistere sviluppo senza coesione e quindi senza partecipazione
Ci hanno attribuito il merito di essere palestra di democrazia economica i luoghi in cui esercitare concretamente il coinvolgimento e davvero le Bcc hanno favorito l'inclusione economica che diventa poi sociale e civile sia con riferimento ai soggetti
E numerose sono le iniziative rivolte a coloro che sono più a rischio di marginalità gli immigrati gli imprenditori che hanno avuto difficoltà e che non riescono a essere riammessi nel circuito i giovani che avviano piccola impresa le Coppi piccole cooperative eccetera
Ma anche con riferimento ai metodi in particolare riguardo alla valutazione del merito di credito discernere chi merita fiducia da chi non la merita
Non può essere una tecnologia delegata unicamente a macchine e sistemi esperti le banche di credito cooperativo cercano costantemente di ricordarlo affidando chi merita e valorizzando la conoscenza diretta che solo una banca davvero del territorio possiede
Sentiamo intera la responsabilità di fare banca in modo lasciatemelo dire biologico seguendo la logica della vita
Accompagnando nelle diverse fasi ed esigenze offrendo soluzioni che si qualifichino non solo in termini di competenza e professionalità ma anche di attenzione a quel benessere poc'anzi citato
Anche noi ci sentiamo impegnati nel rilancio dello sviluppo del nostro Paese perché non sa non siamo semplicemente delle banche locali ma siamo e sempre più vogliamo essere delle banche di sviluppo locale
L'esperienza ci dimostra che la cooperazione di credito è una formula chimica
Che può vantare attualità nel tempo e duttilità nello spazio adattandosi a germogliare e crescere in contesti evoluti come in altri difficili
Dalle Alpi al medico del dal Mediterraneo
Alleanze all'Ecuador oggi magari domani come ci ha invitato il cardinale Tonini anche all'Africa
La cooperazione di credito
La cooperazione di credito può dunque contribuire ad assicurare la produzione di beni produttivi di bene comune
Per raggiungere tale obiettivo abbiamo bisogno di amplificare e potenziare la nostra capacità di cooperare
Con Ferrara è alla stessa etimologia di competere e significa tendere insieme verso lo stesso obiettivo è davvero per noi i due termini sono sinonimi per competere necessario cooperare
Il progetto che abbiamo varato va in questa direzione
Ci consente di dare senza perdere di prendere senza togliere
Di misurare il passo senza arrestarsi come dice Dante nell'epigrafe che abbiamo inserito all'inizio dell'intervento della prima giornata di pensare concretamente al futuro
Si pone in una strada controcorrente ma profondamente nostra è profondamente coerente per continuare promuovere sviluppo costruire futuro dare opportunità a fabbricare fiducia
Qualcuno diceva le persone che riescono in questo mondo sono quelle che vanno alla ricerca delle condizioni che desiderano e se non le trovano le crea no è il nostro stile la nostra sfida il nostro Progetto ripartiamo da cui più uniti più orgogliosi più determinati più responsabili un ringraziamento anche personale sincero e affettuoso grazie a tutti fuori entro
Scusate noi non abbiamo la melagrana da dare alla precedente altri
Però c'è tutto il nostro affetto la nostra amicizia è il nostro sostegno perché contiene unitaria questo movimento grazie a