Rapporto Italia 2008

Allora diamo inizio alla presentazione alla cerimonia di presentazione del Rapporto Italia due mila otto ventesimo rapporto
Io sono Marco leggere il segretario generale al mio fianco cioè il dottor Gerardo romano che Presidente di Uri ispessite italiani
Presidente dell'Eurispes farà il professor
Enzo Scotti Presidente della Link Campus universi ti membro del consiglio direttivo dell'Istituto
Professor Francesco Manti oli Consigliere anziano del Comitato del consiglio direttivo
La cerimonia terminerà e questa è l'impegno del nostro
Tavolo alle dodici e trenta in maniera
A possiamo rispettare i tempi che ci siamo dati ci saranno gli interventi introduttivi e la relazione del Presidente è questo il programma della mattinata
Due brevi notazioni introduttive
Innanzitutto un saluto alle autorità presenti e ci sono molti esponenti del Parlamento della magistratura delle istituzioni e li ringraziamo per la loro presenza è testimonianza qui stamani
Iuris spesso è forse molti di voi l'avranno già saputo ha fatto un in questi giorni proprio fra Natale e Capodanno ha cambiato sede siamo in via Barberini undici e in via Cagliari undici qui il rispetta due sedi fisiche che corrispondono a due
Linee progettuali molto precise da un lato si dà a Costru dire la fondazione trasformare l'Eurispes in fondazione culturale vera e propria e dall'altro a costruire una società con le caratteristiche di public company
Cioè
La scelta del
Consiglio direttivo e del Presidente è quella testimoniata nel manifesto che avete letto all'ingresso cioè fare dell'Eurispes il vero istituto degli italiani e questa è una
Novità forte
Che vuol collegare la
Ricerca e le analisi la
Osservazione permanente delle tendenze della società a i veri a quelli che sovrano che sono i protagonisti di questi cambiamenti
Prosegue poi la il abbina il duplice binario delle iniziative sia sul territorio quindi con il potenziamento delle sedi regionali
Sia a livello europeo con la
Sigla di numerose convenzioni fondere primarie e di università europee test Moni ATA anche dal fatto che nel Comitato scientifico dell'Eurispes sono entrati a far parte per la prima volta
Dieci fra Rettori e docenti di primarie istituzioni europee e questo è un dato molto interessante che significa poter approfondire le nostre verifiche le nostre analisi anche con un lo scenario europeo
Di riferimento in questo senso abbiamo avuto durante l'anno anche delle ricadute molto importanti
Come test sono testimoniate da
Alcune conferenze cito semplicemente alcuni punti particolarmente esaltanti vorrei dire dal punto di vista del confronto dell'analisi
Tutta la conferenza che si tenne qui alla Biblioteca nazionale sul rapporto delle eccellenze il rapporto infanzia per comprendere l'evoluzione del mondo giovanile
E le conferenze europee sui temi del modello sociale europeo del rapporto fra religione Società una
Organizzata insieme alla Link universi ti
Ecco del mercato del lavoro insieme alla Sapienza di Roma
Questi sono alcuni momenti che indicativi di un percorso che stiamo seguendo io per Pino questa brevissima osservazione di a prenotazione di apertura la parola al professor esso Scotti ecco che Presidente della Link campus universitari e Consigliere De Bellis
Presidente
Fare
L'autorità
Signore e signori io credo
Che questo ventesimo
Incontro
Tra una delle più prestigiose
Istituzioni di ricerca del nostro Paese
E l'opinione pubblica e i cittadini del nostro Paese sia cada in un momento
Di grande importanza e delicatezza per la vita della nostra comunità nazionale
In un momento
Di smarrimento
Così sembra delle classi dirigenti del nostro Paese ha di fronte
Alle grandi I grandi cambiamenti
Che fuori di noi
Dentro di noi avvengono con un ritmo accelerato
Di qui
La necessità di cogliere
Il cuore
Della crisi che stiamo attraversando
Ed a mio avviso
Il cuore della crisi Sita nel rapporto tra ricerca
Cultura
Università politica
Questo è
Il punto nevralgico della crisi
Noi manchiamo nel nostro Paese di una robusta coscienza critica
Espressa qua dai ricercatori dall'università in genere dagli uomini di cultura l'Eurispes da venti anni
Ventisei anni di sua vita ma venti anni di rapporti
Attentato
Di
Squarciare
Il vero e senza
Nessun
Cedimento
Alle mode del momento
A guardato dentro la realtà e cercato di fare emergere
I problemi veri
è stato in questo
Senso uno scomodo perché di volta in volta
I rappresentanti
Delle istituzioni hanno guardato con diffidenza
A quanto
Di anno in anno il rapporto Eurispes
Avanza e proprio in questi giorni prima di consegnare questa mattina il rapporto
L'Eurispes a
Immesso
Sul circuito dell'informazione i risultati
Di una indagine fondamentali che danni
L'Eurispes compie
Quello
Del rapporto di fiducia tra i cittadini la politica le istituzioni tutte lanciando e sottolineando o no pericolo
Che forse non è stato accolto
Pienamente dalla stampa persino le più alte istituzioni politiche e religiose
Del nostro Paese detto no Erode Rossi il rapporto di fiducia dei cittadini nei loro confronti
Qualcuno lo apprezzo in modo sbagliato ancora una volta come
Una
Strumentalizzazione ideologica mentre invece
Era
La premessa la presentazione di questa mattina
Cioè di capire i problemi
Dentro questa
Difficoltà complessiva
Del nostro Paese
A capire correttamente quello che sta avvenendo
E apprendere decisioni adeguate
Di cui è nato
Un rapporto che da anni lega
L'euro ISPESL a una
Piccola università internazionale qui Arru
E
Ricerche ha già detto come nel consiglio d'amministrazione dell'Eurispes nel Comitato di gestione si ed ad oggi Rettori di importanti università europee
E come al tempo stesso la link si stia trasformando in un Consorzio Universitario Internazionale a cui partecipano alcune tra le più grandi università del mondo
Proprio perché
Noi siamo consapevoli in questo momento che la risposta alla crisi del nostro Paese
Deve nascere all'interno della ricerca dell'università
Della formazione
Questo mondo è in ritardo enormemente nel nostro Paese rispetto alle sfide che sono esteri
Le decisioni che vengono assunte
A tutti i livelli
Istituzioni pubbliche politiche istituzioni
Private
Hanno questo tecnici
Di analisi
E di conoscenza
E si sono abituati nel tempo
Ad avere i Consiglieri del Principe e non i consiglieri della verità
Io credo che questo sia
Il
Tema che questa mattina viene Adanti
Ho voluto sottolineando
Perché la
Relazione con cui farà rappresenterà l'insieme delle questioni sollevate nel rapporto
Vengano accolte per quello che esse
Su
Ci sono temi delicatissimi
Dalla giustizia
Al declino economico
Agli squilibri all'interno nel nostro Paese alle povertà all'ambiente alla vivibilità
Che aprono squarci nuovi e importanti rispetto al Comune in modo di sentire
Credo che questo sia il contributo più importante che in questi giorni l'Eurispes poteva dare
Al nostro
Paese ponendosi come diceva ricevuti come l'istituto di ricerca degli italiani
Io credo
Che questo lavoro fare
Frigerio dico maggiori a tutti i nostri colleghi del Consiglio
Deve sempre più diventare
Un lavoro che mette insieme le ho rispetto alle grandi università internazionali
In una visione
è strategica per dare al contribuire a superare nel nostro Paese il punto più delicato e il nodo più riscoperto della carenza grazie
La parola al professor Francesco Mattioli che fra l'altro il protagonista di una sfida culturale su cui noi dovremmo veramente tutti riflettere grazie Force
Grazie con una
Piccola correzione io mi chiamo Gianni
Attacca
Io porto a
Questa giornata
Dava appunto Consigliere anziano il saluto del direttivo di Eurispes
E
Incerto dovrei ricordare
Con
Soddisfazione
Congratularmi con tanti anni di lavoro il carattere di nasce in città dia autonomia
Indipendenza
Del dei rapporti del Rapporto Italia che
Presentiamo periodicamente al Paese
Mi viene da dire però che queste somme paralizza perché
Banalità celebrative autocelebrativo
E ci mancherebbe
Che un istituto di ricerca
Non avesse i caratteri di indipendenza autonomia scientificità sommessamente
Dico auspico che tutti gli istituti di ricerca sociale abbiano questi caratteri
Ma
L'aspetto
Che ha distinto Eurispes in questi anni
Questo lasciatemelo dire anche come
Fraterno riconoscimento di un indirizzo che il Presidente ha dato in questi anni
è stato il carattere della fantasia
Della lucidità della lettura curata degli aspetti
Di questa società che erano in divenire che indicavano i il cambiamento questa lucidità piena di concretezza andando a leggere gli aspetti no nulla su generici lamenti
Ma su
Quegli aspetti che con lottavano l'andamento della società che
Avevamo intorno
E allora certo con amarezza
è stata registrata anno dopo anno Mella produzione scientifica dell'Istituto
è stata registrato il
Deperimento della società queste cose che
Vari assunto con puntualità
Il professor Scotti questo il quadro della società con un
Deperimento
Ho anche delle ambizioni culturali delle ambizioni intellettuali
Penso soltanto
A
Perdonatemi
L'accenno a o un
Per vicende contingenti penso soltanto
A l'ambizioso discorso con cui
Nel due mila
Romano Prodi lanciava la casa dei riformatori
Come sede in cui
Dice disse allora
Due tradizioni nobili del Paese
Quella dei cattolici democratici quella delle
Movimento operaio nobili tradizioni ma ho in mente datate accento cinquant'anni
Dovevano trovare una sintesi capace di leggere la Società intorno
Che è rimasto di questa
Entusiasmante
Obiettivo
Che abbiamo ritrovato c'è stato un dibattito culturale che volesse arrivare a una sintesi a una sintesi attuale in quello che abbiamo visto nei mesi nei mesi
Della gestione signori del Partito Democratico non mi pare la perdita
Delle ambizioni Arlette genere ma società alla luce di valori ebbene questa Busto non c'è nella nostra società e io
Voglio comunicare la speranza Eurispes ben radicata nel Paese ormai abbiamo sedi in tutto il Paese
Voglio dire di formichine
Che lavorano se c'è questo rapporto
Ogni anno è il risultato giù l'ossigeno che viene da questo rapporto di tanti che vogliono starci dentro questo travaglio della società
Per questo vogliamo chiamarci l'istituto degli italiani starci e starci concretamente perché dalla lettura attenta non generica non lamento USA dalla lettura Preci esatto dei fatti degli elementi che allora le formichine che vorranno esserci una specie io dico nell'età della barbarie di monache esimo che voglia scommettere non sugli accadimenti
Mese per mese delle vicende istituzionali ma voglia scommettere per ridare fiato a una democrazia ASS fitti ca com'è quella che
Abbiamo intorno anche di fronte a problemi che sono problemi difficili e nuovi
Ne ha accennato anche se di questo
Il professor Scotti ma pensate soltanto al
Fatto
Di
Innovazione tecnologica
Per
Alcuni secoli è stata sinonimo di progresso
Oggi
Intorno alla innovazione tecnologica la comunità scientifica si spacca ci sono
Sfiori organismi geneticamente modificati cioè nelle
Staminali
Energia nucleare in cui
Della
Comunità scientifica si spacca e allora cose scelta democratica risk va detto a
Queste
A in una società che ogni giorno è chiamata ad assumere scelte a forte contenuto di carattere tecnologico
Chi fornisce
Una informazione pluralistica e completa
In un Paese in cui diciamocelo fraternamente lasciata la scuola media
Superiore per chi la fa a tal c'è l'orrore la paura delle quattro operazioni e la Tele dall'esperto è immediata quale esperto
Esperte che
Sono in contraddizione tra di loro e allora quale
Il momento della democrazia chi fornisce l'informazione a alla opinione pubblica alla al decisore politico
Quindi problemi nuovi difficili sui quali
Eurispes
è venuto leggendo i fatti leggendo questo bisogno per esempio di passare da una società della quantità
A una società del ben vivere collettivo
Io ho trovato una immediata all'interlocuzione dentro l'istituto per
Leggere come fronteggia e venti e i loro ritmi giganteschi compie qui si confronterà il
L'opinione pubblica il Tesoro e politico lo sconvolgimento climatico la geopolitica sanguinosa dell'Energia
Ebbene
Intorno a tutto questo
Come si muove come cresce cosa pensa la Società italiana questo è il servizio che questi rapporti RAI la Roma soprattutto questo è il servizio che un rischio es con umiltà assenza insegnare niente a nessuno ma ascoltando
Chi ha voglia di dare elementi questo il servizio che anche quest'anno abbiamo cercato di rendere e grazie a tutti per essere qui
La parola al Presidente farà
Buongiorno a tutti
Grazie grazie grazie
Vedo i visi di tanti amici che seguono con affetto
La presentazione annuale del nostro rapporto tante autorità tanti rappresentanti
Delle istituzioni che ringrazio veramente di cuore per la vostra presenza la presenza che ci onora e che da senso al lavoro che noi facciamo
Permettetemi però
Prima di
Iniziare
Di rivolgere un ringraziamento affettuoso a Marco ricerche al nostro Segretario generale per il lavoro splendido
Che sta facendo anche a livello internazionale ha costruito un network di primissimo ordine ringraziamento affettuoso al professor Scotti
E consigliere dell'istituto il Presidente della Linke l'università con la quale
L'Istituto ha un rapporto
Direi di simbiosi e un ringraziamento affettuoso anche a Gianni Mattioli
Il Consigliere anziano praticamente cofondatore dell'istituto
Al quale mi sento unito da un una notevole comunanza divide
Ed una grandissima stima ad un grandissimo rispetto anche
Per la sua capacità di provocare in
Incerti momenti
Vorrei
Anche ringraziare
Il direttore rapporti Italia di quest'anno Susy montante
Ringraziare tutti i collaboratori che hanno ha fatto come sempre un miracolo ma quest'anno un miracolo doppio perché siamo riusciti a realizzare il rapporto a mandare avanti il lavoro nonostante due traslochi in contemporaneo
Ma i nostri ricercatori sono abituati a questo è
è ben altro sono
Dei soldati splendidi con un grande senso di appartenenza con un grande amore per l'istituto
E infine
Per ultimi ma non nel ma non ultimo
Vorrei ringraziare gli estensori dei saggi di quest'anno delle riflessioni dei commenti
Che l'istituto come sapete per tradizione affida all'esterno a persone che non fanno parte o non sempre fanno parte dell'istituto per avere una testimonianza come dire altra rispetto a quella che può essere la visione
O la prospettiva dell'istituto
Rapporto Italia che stanno rapporto particolarmente ricco e qualificato ringrazio quindi Giancarlo Caselli per il suo splendido contributo
Sulla legalità sulla giustizia Antonio De Chiara per il
Suo contributo sull'economia anche la finanza
Patrizio Di Nicola
Per il saggio sul lavoro scuola e formazione
Corrado Giustiniani Valente giornalista per il suo contributo sulla comunicazione dell'informazione Gianni Mattioli
Per il suo contributo sull'ambiente e Mario Pendinelli mio grande
E caro amico per il suo pungente contributo sulla politica e le istituzioni
Bene
Mio compito stamattina non è tanto quello
Di fare la sintesi di mille duecento pagine di rapporto e non ho certamente la pretesa di sintetizzare il pensiero di Giancarlo Caselli o di Mario Pendinelli
Sarebbe come dire
Una sorta di mission impossible per
Per una persona
Di modeste
Proporzioni come come la mia anzi
Più semplicemente quello che io vi dico così come faccio a tutti gli anni però che vi racconto
Non è
La sintesi del rapporto ma è
Un'aggiunta alla a quello che il rapporto contiene una linea interpretativa insomma il desiderio
Di rendere il rapporto
Ancora più attuale di quanto non lo sia di mettere un pochino di sale e di Peppe sulla pietanza però vi invito vi invito veramente
Con grande convinzione andate a leggervi saggi dei contributi all'interno del rapporto e prendete la mia presentazione per quello che
Come dire l'appuntamento annuale perché i saggi quest'anno i contributi di quest'anno sono particolarmente interessanti particolarmente
Approfonditi è
Arricchiscono veramente
Il
Rapporto IPA
Nei giorni scorsi
Come avrete notato
Abbiamo fatto qualche piccola anticipazione abbiamo anticipato alcuni dati contenuti nel Rapporto ogni anno noi svolgiamo un'azione di monitoraggio e confrontiamo i dati con quelli dell'anno precedente
è un'azione Moni di monitoraggio che riguarda anche la politica al Governo le istituzioni i risultati che sono
Emersi e che sono stati offerti all'opinione pubblica la stampa
Hanno evidentemente messo
Allora all'attenzione sta caduta di consenso
Nei confronti
Delle
Delle istituzioni del Governo del Parlamento e persino della stessa Chiesa io che sono un cattolico impegnato l'altro giorno mi sono beccato due pagine dell'avvenire
Che
Come dire mi faceva notare mi facevano a a fettine
Ah ho fatto un piccolo comunicato stampa e ho ricordato all'Avvenire che io insomma
Da pessimo cattolico praticante comunque da cattolico sono stato abituato a raccontare le cose come stanno e non come mi piacerebbe che fossero sono stato allevato alla verità
Spero
Di non aver di non aver aperto insomma un fronte
Di confronto con la Conferenza episcopale italiana io sono un cattolico di quelli che crede nell'impegno
E che vede un po'meno
Nell'idea del cattolicesimo militare io sono per il cattolicesimo militante non per il cattolicesimo militare
Con tutto con tutto l'affetto la stima e la considerazione questo messaggio lo volevo mandare agli amici dell'avvenire forse mi scomunica non somma
Bene
Allora fatte queste doverose premesse
Veniamo alla
Rapporto Italia di quest'anno
Voi avete seguito come ho seguito io
In questi ultimi tempi commenti sulla situazione sulla situazione italiana
La stampa estera
Descrive l'Italia come un Paese
Triste come un Paese depresso
Altri interpretino strani hanno parlato di una società ormai priva di fiducia e incapace di elaborare progetti per il futuro
Noi la vediamo un po'diversamente
Noi vediamo un Paese
Che pur tra mille difficoltà e ostacoli
Funzioni va avanti produce
Mentre
Sono secondo noi la politica le istituzioni
Il Governo a non essere all'altezza del compito
Basterebbe riflettere solo per un minuto su come si è svolta la votazione ieri in Senato
Nel Rapporto Italia dello scorso anno noi avevamo segnalato come la società italiana
Che aveva riposto forti aspettative nel governo di centrosinistra fosse passata dalla delusione all'insofferenza Paludetto un anno fa
Poi
L'insofferenza si è trasformata in qualcosa di più preoccupante si è trasformata indifferenza
In un atteggiamento di distacco rassegnato è segnato soprattutto dalla consapevolezza di non poter contare su una guida autorevole efficace
A dire il vero
Il malessere ha origini lontane nasce dal rapporto che nel tempo si è deteriorato tra società e politica
Un rapporto difficile quello tra società e politica che si è ulteriormente complicato in questi ultimi anni
Da quando cioè la prima la Società ha visto andare deluse tutte le proprie aspettative di cambiamento il desiderio di riforme la domanda di modernità
Come la moneta cattiva scaccia quella buona
Anche la cattiva politica ha preso il sopravvento e invece di dedicarsi alla cura del Paese impegna ogni sua risorsa ed energia
Per rafforzare il proprio ruolo il proprio potere i propri interessi e soprattutto
Garantire la propria conservazione
Secondo alcuni
I mali del
Paese sarebbero da attribuire
Esclusivamente
Alla politiche occorrerebbe di conseguenza ridurne ruolo peso e potere
Ciò che serve
Non è
A nostro parere una minore quantità di politica occorre al contrario più politica e di maggior qualità badate bene
Che
Ma è una cosa strana quell'alla quale assistiamo mentre cresce la domanda di buona politica
La politica si allontana da questa domanda che rivolgono i cittadini
Quello che serve e che i cittadini chiedono e una politica che si assuma la responsabilità di decidere
Una politica che si assuma
La responsabilità di compiere scelte di elaborare progetti di immaginare il futuro
Una politica che si riappropri del ruolo del proprio ruolo che riscopre a se stessa e i suoi compiti e tra questi
Il principale il più importante il più importante che è quello di dirigere e nello stesso tempo di servire il Paese
Una politica che restituisca alle istituzioni e allo Stato autorevolezza e credibilità ma soprattutto che si difenda dall'idea
Che il destino di milioni di cittadini possa essere affidato alla globalizzazione o alla mano invisibile del mercato
Come vorrebbero peraltro i sostenitori di un liberismo sfrenato che considerano la presenza dello Stato un ostacolo da abbattere sulla strada del progresso e della
Modernità vedo Gianni Alemanno e Marco Rizzo che si leccando i baffi insomma io
Sono convinto del fatto
Del fatto che lo Stato debba esserci
E debba e debba avere un ruolo
Allo stesso modo
Vi sono cose delle quali lo Stato ebbene che non si occupi anzi delle quali deve liberarsi affidandole alla gestione del privato ma vi sono nello stesso tempo competenze doveri
Ai quali esso non può sottrarsi a meno di non voleva essere considerato superfluo superato inutile
Si pensi
Alle grandi questioni dell'Energia dell'acqua delle risorse umane e della ricerca queste richiedono piaccia o no ai seguaci nostrani del il liberismo un ruolo è una presenza decisiva dello Stato
E quanto questo ruolo e questa presenza siano necessarie dimostrato dalle cronache recenti e dal e dalla incapacità delle regioni e delle amministrazioni locali di gestire problemi complessi
Dei quali
Hanno fortemente preteso la giurisdizione
Lo Stato considerato superfluo diventa quando serve naturalmente l'ancora di salvezza alla quale aggrapparsi
C'è da dire che negli ultimi anni con la riforma del Titolo quinto della Costituzione abbiamo deciso di complicarci la vita modificando il sistema centralista senza costruire un vero e compiuto sistema federalista
Si pensi alla questione
Dell'energia
Come potrà
Un Governo dispiegare le proprie strategie
Di produzione di approvvigionamento quando poi l'ultima parola sulla localizzazione di un rigassificatore di una centrale di produzione spetta per legge alle Regioni quali gli enti locali è una domanda che mi pongo
E la distribuzione l'erogazione dell'acqua che diventa sempre più una risorsa strategica potrebbero essere affidate alla gestione di privati come ormai molti vorrebbero ormai
Come dire diamo in mano ai privati anche l'acqua tra un po'daremo anche l'aria non so come si farà ma qualcosina dovremmo
Pagarla anche per respirare
Allo stesso modo la questione della ricerca chiama in causa il ruolo dello Stato e la necessità che esso intervenga assumendo il ruolo di volano considerando che l'organizzazione le dimensioni del nostro sistema produttivo non potranno mai riuscire a sostenere un adeguato apparato di ricerca che possa consentire al Paese di misurarsi alla pari con i vari partner europei
Un'altra grande questione
Che vi segnalo e quella delle risorse umana
Abbiamo visto in questi anni che indipendentemente dai modelli formativi adottati i nostri laureati continuano a rimanere disoccupati perché il sistema produttivo
Assorbe più facilmente la mano da la manodopera specializzata o generica
I nostri giovani emigrano verso i centri di di ricerca e laboratori
Francesi tedeschi inglesi americani ed esportano insieme alla loro intelligenza la ricchezza che lo Stato e le famiglie hanno speso per farli crescere studiare performances
Purtroppo
Purtroppo
Il nostro sistema dedica ancora scarsissime risorse alla ricerca allo sviluppo al di sotto comunque della media di quasi tutti i Paesi europea
E anche in questo caso mi chiedo saranno le Regioni con la loro presuntuosa autonomia a farsi carico di un problema di così vasta portata o sarà ancora una volta lo Stato a dover intervenire
E le infrastrutture necessarie a rendere più competitivo e moderno il Paese chi dovrà realizzarli privati forse
E con quali risorse quelle di un capitalismo italiano asfittico e senza idee o ricorreremo ancora una volta al mito della finanza di Progetto che come l'araba fenice tutti ne parlano e nessuno la B
Un altro nodo da sciogliere
Questo sì in senso liberale e quello delle corporazioni che difendono privilegi di stampo feudale e che impediscono la libera circolazione dei flussi tra scuola mondo del lavoro e professione
Basti pensare al ruolo dei diversi ordini professionali che avrebbero dovuto esercitare funzioni prettamente deontologiche e sono diventati invece gli arcigni insuperabili guardiani dell'accesso alle professioni
Così come lo Stato
E quindi la politica
Dovrebbe
Decidersi una volta per tutte ad abolire il valore legale dei titoli di studio non se ne può più e allineare l'Italia alla resto dei Paesi industrializzato
Una cosa una cosa è certa
La politica deve sciogliere il groviglio di nodi che in parte ha ereditato ma in parte a essa stessa ha creato assumendosi la responsabilità delle decisioni delle scelte dei controlli
E liberandosi dall'ipoteca dei poteri forti delle corporazione
L'Italia forse la considererebbe
Un'espressione un po'forte
Così noi la vediamo è un Paese in ostaggio
Un Paese ormai prigioniero della propria classe politica che ha steso sulla società una rete a tranne sempre più fitte
Impedendone ogni movimento ogni possibilità di azione ogni desiderio di cambiamento e di modernità riducendo progressiva degli spazi di democrazia e mortificando le vocazioni i talenti i meriti le attese le aspirazioni di milioni di cittadini
Noi stessi nel Rapporto Italia due mila sette avevamo denunciato la deriva feudale ormai assunta dalla politica ma non solo dal dalla politica negli ultimi anni
Con grande
Abilità
E strumentalizzando le giuste richieste di privi di privatizzazione di alcuni servizi
Regioni province comuni comunità montane hanno dato vita ad un numero incredibile di società di diritto privato sono ormai più di trentacinque mila le abbiamo contate
Le aziende costituita dagli enti locali ma partecipate e controllate dal pubblico ottenendo di fatto tra importanti risultati
Quello di poter creare nuovi Consigli di amministrazione nuovi dirigenti
Quello di non dover sottostare ad alcun controllo nell'assunzione nella gestione del personale
Quello di poter affidare alla zie ad aziende amiche appalti e lavori aggirando le regole alle quali sono comunque sottoposte le pubbliche amministra pone ne parleremo più avanti non abbiamo smontato il nostro sistema strategico delle partecipazioni statali abbiamo smontato le grandi aziende
Per costruire una meglio una neri miriade di piccole inutili aziende che operano a livello territoriale
Siamo di fronte
Amici
Ad una classe politica che aumento al proprio potere la propria capacità di controllo sociale in termini inversamente proporzionali alla sua autorevolezza alla sua credibilità e al consenso
Tanto più
Essa perde di considerazione nel giudizio dei cittadini tanto più estende il proprio potere
Tanto più cresce il desiderio di partecipazione di buona politica nella società tanto più essa diventa autoreferenziale separata indifferente
Tanto più cresce la domanda di senso di orientamento di un progetto tanto più essa si ripiega su se stessa si avvolge nei suoi riti si perde nelle lotte di potere e nei bizantinismi
Tanto più
Avanzano la richiesta e l'atteso a vivere di veder affermarsi leader
All'altezza della complessità prodotta dai cambiamenti che attraversano il pianeta tanto più occupano la scena personaggi di cartone capaci al massimo di far bella mostra di sé
Lanciando slogan in qualche calcio
Ma a sua volta
La politica stessa diventata ostaggio
Tanto è forte invasiva nella società tanto è prona e remissiva nei confronti dei poteri forti
Della finanza delle banche delle assicurazioni delle grandi agenzie di rating del sistema di comunicazione del sistema della comunicazione dell'informazione delle mille corporazioni che caratterizzano la storia e percorsi di questo Paese
La politica le istituzioni non sono più il luogo di regolazione tra interessi e bisogni non sono più la stanza di compensazione tra le pretese spesso brutali della razionalità capitalistica le attese del corpo sociale
L'economia e la finanza hanno vinto la partita e l'hanno vinta riducendo la politica ad un non luogo o meglio ad un luogo nel quale possono esercitarsi dialetticamente
Confusi personaggi in cerca d'autore o di parti da rappresentare
Il primato della politica
E quale noi crediamo
Concetto sul quale si sono esercitate schiere di politologi e di sociologi sia ormai consumato nei salotti televisivi in questi giorni si è lamentato qualcuno
Perché Prodi invece di andare a riferire in Parlamento non ha aperto la crisi a Porta a Porta per capire bene dove siamo arrivati a
Bene
La cattiva politica cari amici
La cattiva politica di oggi sta i poteri forti e alla finanza
Come i bravi stavano a don Rodrigo e i cantieri I baroni siciliani
A bis stanza
Di quasi quindici anni dalla nascita della cosiddetta seconda Repubblica sarebbe doloroso dirlo e ammetterlo non si può fare a meno di rimpiangere
Per molti aspetti la prima
Che almeno
Sia pure con tutti i difetti che noi conosciamo riusciva ad esprimere culture idee e valore
Il leader di allora
Con tutti i loro limiti si stagliano oggi sullo sfondo come
Giganti rispetto ai protagonisti di oggi
Cossiga
Si dimise dal ministro per il rammarico di non essere riuscito a salvare Moro
Non è che voi la cosa fosse dipeso potesse dipendere esclusivamente dall'UE
Oggi
Bassolino non trova nessun rimorso per aver sotterrato la Campania sotto un cumulo di rifiuti
Beh ritenemmo Craxi
Per aver popolato di nani e ballerine suoi congressi
E i giovani leoni che governano oggi ci hanno consegnato alle Regioni di Troy miste di veline e di letterine
Allora
Si bruciavano e si consumarono promettenti carriere politiche per il solo sospetto di una tangente salvo scoprire in molti casi dopo anni che il fatto non sussiste
Oggi
Ci si può impadronita impunemente di pezzi delle istituzioni o di intere aziende pubblici
Ricambio
In politica non ha mantenuto un nessuna delle sue promesse e neppure a soddisfatto le attese di cambiamento e di riforma
I giovani di oggi giovani che animano la politica di oggi sembrano ancora più conservatori dei loro padri politici verso i quali il rimprovero più severo
Potrebbe essere quello di averli lasciati cresce bisogna ammazzarli nella culla insomma
Ce ne amico scorte abbia qualche responsabilità ce l'avrà il nostro
Gianni Mattioli no
Quello era dalla parte dei buoni ma quelli dalla parte dei capi
Bene
Non vorremmo tuttavia
Dare l'impressione di considerarci e di volerci considerare anime belle capitate per caso in un luogo di perdizione
Noi conosciamo la durezza e le fatica della politica sui meccanismi sui percorsi e la nostra non è l'aspirazione ad un mondo perfetto più semplicemente ad una politica utile e intelligente
Sappiamo che tutte le generalizzazioni sono pericolose non pareva non vorremmo cadere nella loro trappola
Così come sappiamo che il Paese non è privo di risorse e che vi sono all'interno del nostro sistema politico del mondo economico e delle istituzioni
Persone rispettabilissime capaci in grado di imprimere all'Italia la spinta necessaria a farla uscire dal pantano nella quale si trova
Queste persone sono equamente presenti all'interno dei diversi partiti dell'apparato produttivo del sistema istituzionale purtroppo stentano a riconoscersi a parlarsi a fare sistema o come si dice oggi a fare
Sono uomini e donne
Di centro di destra di sinistra che esprimono spirito di indipendenza intelligenza senso dello Stato sensibilità sociale il rispetto per le idee degli altri e capacità di dialogo
Sono persone in grado di esprimere valori dei progetti ma che spesso sono costrette nella camicie nelle camicia di forza dei partiti e degli schieramenti a queste persone siano esse consapevoli o no oggi e affidato il futuro del Paese
Bene se la
Cattiva politica tiene in ostaggio la società
è anche vero che questa almeno in parte ha finito per adattarsi al ruolo di ostaggi
Così come il prigioniero si acconcia chi arbitro della sua libertà la Società italiana si è progressivamente adeguata alle regole e meccanismi imposti dalla politica
Un tempo vigeva il meccanismo dello scambio che consentiva la politica di trasferire risorse verso le diverse articolazioni del corpo sociale in cambio di voti e di consenso
Oggi di fronte alla scarsità di risorse che obbliga ad una progressiva riduzione della spesa pubblica la politica i cittadini hanno trovato nuove modalità di incontro e di scambio
Questa è modalità sono ispirate alla logica delle se fare delle se passe e prevedono appunto la possibilità che lo Stato ha ferme
Retoricamente i propri principi richiama l'osservanza delle regole e cittadini possano silenziosamente disattende lì e agirà
In forme diverse
Con modalità differenti imprenditori professionisti massaie studenti proprietari di case pensionati senza clamore hanno dato vita ad un'economia parallela e a forme di regolazione spontaneo originale
I risultati sono
Evidentemente proporzionati al peso al ruolo che diversi attori occupano sulla scena sociale spesso si tratta solo di elusione altre volte di evasione sino ad arrivare a vere e proprie pratiche illegali o criminale
Ebbene
La Società Italiana sviluppato nel corso degli ultimi anni una vera e propria sindrome di Stoccolma e ha finito per innamorarsi della politica che la tiene in ostaggio come dicevamo all'inizio
Anche perché i diversi centri sociali vivono con timore l'idea di perdere ciò che hanno faticosamente con questa questi ceti messi a dura prova sia pure in forme quantità diverse dalla difficile congiuntura economica che si protrae ormai da cinque sei anni dalla crescita dell'inflazione dalla per del potere d'acquisto delle retribuzioni
Anche se non se ne fidano sopportano la politica
La considerano una sorta di vuoto a perdere un costo da sopportare e vista umano con essa un tacito compromesso che recita grosso modo così
L'opinione pubblica non protesta se aumenta la pressione fiscale se non si incrementano per tempo le retribuzioni se si tagliano le pensioni se il posto di lavoro dei figli sarà sempre meno stabile più precario in cambio
La politica chiude gli occhi e fa finta di non vedere ciò che si è costretti a fare per mantenere lo status la posizione il tenore di vita al quale ci si è abituati al tempo delle vacche grasse
Va da sé
Che è un accordo del genere sia pure non dichiarato pretende una certa riconoscenza che
Poi puntualmente arriva
E che consente quel tanto di de di legittimazione della quale il potere il potere politico ha comunque bisogno per poter occupare come occupa lo Stato e pezzi sempre più così consistenti e diffusi dell'economia
E così che è nata e si è consolidata la più grande economia sommersa dell'Europa
E non si spiegherebbe altrimenti come milioni di famiglie possano spendere più di quanto guadagnino ufficialmente ne abbiamo
Fatto i conti in mille modi e in mille maniere indagini anche sul campo serbe
Cento le famiglie hanno redditi per settanta eppure riescono a coprire le spese fino a cento guarda da qualche parte queste risorse arriveranno pure
Una stima presentata all'interno del
Di questo rapporto attribuisce al sommerso un peso di cinquecento quarantanove miliardi di euro
Ovvero pari al trentacinque per cento del PIL e una conseguente evasione fiscale che si aggira attorno ai duecento settantacinque miliardi
Siamo di fronte ad un'altra economia non dichiarata un'economia nascosta ma non tanto
Pensate che il nostro sommerso
E qui vale al PIL ufficiale di Finlandia centosettantasette miliardi
Portogallo centosessantadue miliardi Romania centodiciassette miliardi Ungheria centodue miliardi il nostro sommerso da solo e pari al PIL di quattro Paesi europei di media importanti
Ma questo
Tacito accordo
Non riguarda solo i cittadini che come è comprensibile anche se non giustificabile si difendono come possono da un'eccessiva pressione fiscale dall'aumento dei prezzi e dalla perdita del potere d'acquisto della moneta
è un accordo che si estende silenziosamente all'economia illegale gestita dalle nelle diverse forme articolazione dalle tradizionali organizzazioni criminali e da quelle di recente insediamento
Che hanno trovato in Italia un fare file ter Reno nonostante gli sforzi e l'azione di contrasto della magistratura e delle forze dell'ordine
Anche in questo caso ci troviamo di fronte a cifre da vertigine
è infatti secondo i nostri calcoli che sono sempre stati condivisi anche né dagli amici della direzione nazionale antimafia dalla guardia di finanza ci troviamo di fronte
Ad un Bilancio dell'economia illegale o dell'economia criminale
Di oltre cento settantacinque miliardi di euro una stima che certamente approssimativa
Per
Difetto stiamo parlando tanto per visto molte di noi specialmente
E quelli meno giovani continuano a pensare in lire stiamo pensando stiamo parlando di trecentocinquanta mila miliardi delle vecchie lire
Così come i cinquecento euro quaranta miliardi di sommerso che valgono un milione di miliardi delle vecchie lire insomma ecco queste sono
Le dimensioni
Noi siamo ormai di fronte ad uno Stato nello Stato mi riferisco al fatturato
Tra virgolette l'organizzazione criminale ad uno Stato nel nello Stato in grado di condizionare di inquinare la vita pubblica ed è di avviare un distorcere i percorsi della stessa economia ufficiale
Siamo di fronte ad una quantità di denaro enorme che dovendo giocoforza essere riciclato si trasferisce nell'economia legale alterando le regole stesse di funzionamento del mercato e della finanza
Quando
E passiamo ad un altro argomento al quale l'istituto ha sempre prestato molta attenzione
Quando si parla
E quando si pensa alla povertà le prime immagini che
Si prospettano alla nostra mente sono quell'abituali dei clochard avvenimenti che dei mendicanti che chiedono l'elemosina gli angoli delle strade
Dei nomadi che colorano con la loro bizzarra musica la freddezza dei metro degli extracomunitari che si ostinano a lavare il parabrezza delle nostre auto ferme
Al semaforo rosso
Esiste tuttavia un'altra forma di povertà
Colpisce gli anziani che percepiscono pensioni di appena cinquecento euro i giovani precari che passano da un lavoro all'altro e coloro che finora erano considerati privilegiati perché al riparo da ogni imprevisto economico il cosiddetto ceto medio
Questa nuova povertà rappresenta per l'Italia un fenomeno danni in costante crescita
Sono due milioni e mezzo le famiglie povere l'undici per cento del totale a cui vanno sommate altre due milioni e mezzo di famiglie sulla soglia della povertà è una larga fetta del ceto medio è in forti difficoltà
Quando qualche anno fa né lanciamo i primi segnali d'allarme
Ci ritrovammo tutti contro listato il Governo gli studiosi dicevano che esagerava esatte che che eravamo esagerato
Bene abbiamo dovuto aspettare qualche anno per vedere l'Istat dire le stesse cose che oggi a distanza di tre anni le stesse cose che diceva l'Eurispes la Banca d'Italia prendere atto che quello che dicevamo non era campato in aria
E le altre istituzione accettare finalmente una rappresentazione reale della realtà
Ebbene è un Paese che si vanta di collocarsi tra le
Prime dieci potenze economiche mondiali non può avere al proprio interno cinque milioni di famiglie il ventitré per cento del totale corrispondenti a quindici milioni di individui a rischio di povertà poggia comprese tra gli indigenti
I dirigenti locali della Caritas con i quali noi abbiamo un rapporto corrente segnalano come negli ultimi anni sia sensibilmente mutata la tipologia delle persone che utilizzano i servizi di assistenza
Sono sempre meno di immigrati e sono sempre più numerosi gli italiani spesso appartenenti accetti poco avvezzi alle mense pubbliche pensionati giovani disoccupati famiglie in condizione di forte disagio
E quell'Italia dei poveri in giacca e cravatta che avevamo segnalato con le nostre ricerche già qualche anno fa
Noi speravamo che si potesse trattare di un fenomeno passeggero ma ci rendiamo conto che la contingenza assunto ormai condizione strutturale
Quando qualche anno fa parlammo della sindrome della quarta settimana
Dovremmo sopportare lo scetticismo la sufficienza e la critica di molti se Oddo studiosi che popolano questo Paese
Oggi
Abbia la consapevolezza diffusa che numerose famiglie soffrono addirittura della sindrome della terza settimana
Nel frattempo crescono in maniera esponenziale il credito al consumo e Linda bit l'indebitamento complessivo degli italiani nei confronti delle banche
Mentre la crisi dei subprime è scoppiata in gli Stati Uniti fa sentire come purtroppo avevamo previsto con largo anticipo e sugli esiti anche in Italia e centinaia di migliaia di famiglie
Hanno notevoli difficoltà a rispettare le scadenze di pagamento dei mutui
Ho biliare
Per ragioni di queste difficoltà crescente le famiglie vanno anzitutto individuate nel mancato adeguamento dei livelli sala la salariali al costo della vita con una conseguente caduta verticale nel corso degli ultimi cinque sei anni del potere d'acquisto
I salari italiani sono i più bassi d'Europa
Io danni dico che i salari sono pagati in vecchie lire e noi però siamo costretti a spendere in euro il confronto con gli altri Paesi europei
Evidenzia che solo i portoghesi si accontentano di retribuzioni inferiori alle nove alle nostre
Nel tempo stesso l'inflazione ha fatto registrare negli ultimi quattro anni un intranet un incremento decisamente superiore alla crescita dei salari lordi riducendo ulteriormente il valore reale dei salari netti
E giocando un ruolo non trascurabile nel deprime nel potere d'acquisto
Problema della cui gravità sia accorto persino il Governatore della Banca d'Italia
Nelle scorse settimane avrete letto anche voi sui giornali dalla della rissa ignaro perché è una cosa sulla quale
Vale la pena di riflettere un imprenditore Abruzzese si chiama Enzo Rossi ha deciso di provare ad arrivare a fine mese
Con lo stipendio di uno dei suoi opera ha concordato l'esperimento con la moglie le due figlie erano disposte a Italia risparmia le rinunce necessarie dopo soli venti giorni
Di vita da operaio
L'imprenditore ormai sull'orlo della paranoia apposto termine all'esperimento considerando quella che aveva tentato una missione impossibile
è ritornato in fabbrica e ha subito aumentato di duecento euro gli stipendi dei suoi dipendenti
Bene forse i nostri legislatori presidenti assessori consiglieri dovrebbero approvare l'esperienza questo di questo suo
E Marco Rizzo tu che hai fatto l'operaio provare
Provare a vedere come si riesce
A a portare avanti la famiglia con mille duecento mille trecento euro al mese
Bene in Italia i giovani fanno fatica a laurearsi uno studente su cinque abbandona dopo il primo anno e tra quelli che restano l'età media alla laurea
è molto elevata più di venticinque anni fanno fatica a trovare un lavoro stabile
Tra i diciotto e venticinque anni un lavoratore su tre ha un contratto a tempo determinato contro uno su dieci per i lavoratori con più di trent'anni fanno fatica ad uscire di casa e la maggioranza dei ragazzi italiani in età compresa tra i venticinque e trentaquattro anni
Vive ancora con i genitori fanno meglio le donne una su tre
Fanno fatica a sposarsi e lo fanno meno e più tardi le palme del primo matrimonio è ormai elevata trentadue anni per gli uomini e ventinove per le donne non fanno figli
Solo uno virgola tre estesa miracoli della statistica uno virgola tre bambini
Per bon in età fertile mi piacerebbe vedere il
Il tre dopo la virgola lo sa
Un tasso tra i più bassi del mondo tutto sembra essersi spostato in avanti si studia più a lungo si entra nel mercato del lavoro più tardi si invecchia dopo anche se si va in pensione prima
Bene è una società che blocca il ricambio e iniqua
Perché riduce la mobilità sociale ovvero lascia che i figli dei ricchi rimangano ricchi indipendentemente dal loro talento da loro merito individuale mentre i figli dei meno abbienti
Fanno fatica ad emergere ma soprattutto riduce le potenzialità di crescita perché impedisce l'ingresso nei settori più innovative
Non va meglio per le donne il lavoro nel nostro Paese non è Rosa anzi non è rosa per niente infatti l'Italia
Ha da diversi anni la maglia nera nera in Europa per il tasso di occupazione femminile quarantacinque virgola tre per cento contro il settantuno della Danimarca e il cinquantotto per cento
Della Francia e il divario con il tasso di occupazione maschile che sfiora il settanta per cento
è un convitato di pietra il Gran ballo delle buone intenzioni ratificate dai documenti della Commissione europea il danno economico e sociale di questa mancata partecipazione alla vita produttiva
è enorme l'economista Fiorella Kostoris
Non vuole essere chiamata Padoa Schioppa come un tempo perché se ho capito capite che il
L l'impiego di immagine non sarebbe delle migliori
Stima che l'ingresso di due milioni di donne ora escluse nell'attività produttiva potrebbe
Portare addirittura ad una crescita del PIL italiano di quasi il dieci per cento
Bene
Una cosa
Appare ormai certa
Il nostro sistema economico e produttivo da solo non è oggi nello sarà per il prossimo futuro in grado di farlo ripartire il Paese non c'era posto
Anche buoni risultati degli ultimi
Anni dovuti in gran parte alla vivacità e alla capacità di innovazione delle piccole e medie imprese alla ripresa delle esportazioni non possono colmare il ritardo ormai accumulato dal sistema Italia nei confronti degli altri partner europei
Forse
Stiamo
Per entrare su un terreno delicato forse la nostra posizione la posizione dell'Eurispes potrà apparire antistorica e superato
Ma abbiamo la convinzione che solo attraverso una nuova assunzione di responsabilità della mano pubblica l'economia italiana si possa rimettere in moto occorrerà naturalmente studiare
Forme tempi metodi di intervento che siano accettabili e compatibili con i vincoli che ci impone l'Unione europea
Ma qualcosa va tentato qualcosa va fatto
Soprattutto per cercare di riparare almeno in parte per quanto possibile i gravi errori compiuti negli ultimi decenni da quando cioè abbiamo pensato di dover smantellare il sistema delle
Partecipazioni statali e con tutti i soldi sui limiti con tutti i suoi difetti
Ci aveva comunque consentito di crescere e di inserirci tra le prime dieci potenze
Economica del mondo purtroppo anche in questo caso dobbiamo fare i conti con la pochezza della nostra classe politica
Il gioco più ancor più amato da una numerosa tributi politici nostrani e da molti capitani di sventura
Del capitalismo italiano e il gioco della privatizzazione degli utili e della pubblicizzazione delle perdite dell'industria nazionale
Un gioco praticato con grande disinvoltura sia nella prima che nella Seconda Repubblica non è che le cose sono cambiate
Le direttive comunitarie badate bene miravano all'eliminazione di Monopoli avviare economiche protette dallo Stato
La Francia e la Germania però si sono guardati bene dal privatizzare quelle aziende che erano e sono tuttora titolare di monopolio di attività di grande interesse nazionale cioè quelle aziende che
Possiamo considerare strategica la Francia si è tenuta ben stretta l'elettricità alle vette il sistema oscuro autostradale le ferrovie
La Thompson armi ed elettronica dai France trasporti aerei Telecom France telecomunicazione terreno autoveicoli rompo un lento chimica è un elenco simile potrebbe essere fatto per i tedeschi
Eppure
Nonostante
Tutto ciò
E nonostante mancassero in Italia i presupposti anche quelli più elementari per procedere a massicce privatizzazioni di aziende strategiche detentrici dei veri e propri monopoli
Nel mille novecentonovantadue fu firmato un accordo in forza del quale l'Italia all'epoca quinta o sesta potenza economica mondiale
Accettava di porre in utile in pochi anni in liquidazione il quarto gruppo industriale del mondo Liri che voi tutti ricorderete
Che dava tanto tanto fastidio sui mercati internazionali proprio all'industria francese e terrestri
In seguito
Che ogni cosa a un prezzo in occhielli questa brillantissima operazione
E non faccio nomi di questi nocchiere perché molti di voi saranno in grado di
Ricostruirli
Di pensarli da da soli benino chiari che sta brillantissima operazione di economia continentale sono stati abbondantemente ricompensati per i servigi resi al Paese in quell'occasione
Dopo aver consentito ad un gruppo di privati
Senza risorse e sempre restia corre qualunque rischio di impossessarsi il nome della liberalizzazione del mercato delle aziende pubbliche rilevando che ovviamente ogni forma di utile economico
Oggi la comunità nazionale deve assistere sbigottita alla vendita ingloriosa dei pezzi più importanti dell'economia del Paese
A ciò si aggiunga
Che in qualche caso come per la rete di telecomunicazioni Telecom Italia autostrade o aeroporti e di Roma ciò che si è privatizzato è stato nella sostanza un monopolio
Smetto
La finanziaria che deteneva il più importanti marchi alimentari italiani che costituiva la risposta italiana è l'unico argine allo strapotere delle multinazionali alimentari fu smembrata e venduta per prima
Così oggi in Italia il settore alimentare occupato completamente dalle grandi multinazionali elvetica danese canadese mentre la distribuzione monopolizzata da e con grandi complessi francese
Alitalia boccheggia
Sospesa tra un indecoroso fallimento
E la vendita guarda caso con ogni probabilità proprio a dai France o Lufthansa compagnie aeree che sono saldamente in mano alle rispettive finanze statali insomma la politica privatizzazione Italia
Si concluderebbe passiamo passando l'azienda dal pubblico al pubblico cioè dal pubblico italiano al pubblico francese
Aeroporti di Roma e le Autostrade per l'Italia operando in condizione di Monopoli assoluto hanno prodotto negli ultimi
Dieci anni
Utili spaventosi
Per i propri azionisti purtroppo però i nuovi proprietari hanno dimenticato di investire per l'ammodernamento e la manutenzione delle infrastrutture
E la massimizzazione dei profitti avuto come risultato solo danni per i cittadini costretti a utilizzare infrastrutture non efficienti e a costi crescenti
In Italia
La privatizzazione degli asset statali ha sempre comportato per i cittadini uno scadimento della qualità dei servizi e da un aumento del costo degli stessi degli stessi contanti saluti all'economia del libero mercato
Non resta che ricorrere al noto aforisma
Dice che vara libere volpi i liberi pollai
La storia di Telecom Italia e poi davvero lacrime e vuole
Affidata come un dono leggiadro dall'IRI storico proprietario di una rete di telecomunicazioni tra le più avanzate del mondo ad un gruppo privato risalente alla famiglia Agnelli che non supera un mai il tre per cento
Delle azioni da questo fu ceduta ad un altro gruppo privato capeggiato da Colaninno e da questi infine a Tronchetti Provera
Al termine di questo tourbillon di grandi imprenditori italiani Tele come oggi una società con seri problemi economici ed un nuovo proprietario che spagnolo
E allora io mi chiedo
è immaginabile che uno spagnolo investa
Risorse proprie o anche nostre per mantenere in efficienza e se possibile per aumentare la qualità di un servizio da cui dipende anche l'efficienza di buona parte dell'industria italiana concorrente proprio di quella spagnola
Io la domanda che vi faccio la lasciavo l'Italia Stati poi è stata direttamente cancellata disciolta affinché di tale enorme risorsa del Paese non restasse
Neanche la più piccola traccia
Quindi scosta invece dietro i comodi e falsi belli europea e della libertà di mercato hanno agito i costruttori privati
Che tanto privi di coraggio imprenditoriale quanto di risorse economiche hanno lavorato per la vendita delle imprese di costruzione dell'IRI apprezzi stracciati d'assalto
E davvero lunga badate dell'INPS l'elencazione
Dei misfatti economici perpetrati attraverso la liquidazione dell'IRI e di tutte le sue realtà operative a danno dell'economia italiana
Dai soliti noti i cosiddetti capitalisti con l'indispensabile ausilio di una classe politica complice o nel migliore dei casi inadeguato
Oggi sembra però di percepire l'inizio di un qualche ripensamento da parte di chi magnificata la certezza assoluta degli infiniti benefici per l'economia nazionale dalla scomparsa del colosso industriale pubblico
Di fronte all'inconsistenza dell'imprenditoria italiana verso le dimensioni della competizione globalizzata gli stessi fautori dell'eliminazione dell'IRI ora cominciano a sentirne la mancanza
Si rendono conto che per proteggere il mercato italiano e le sue stesse radici economiche dagli assalti di un mercato globale sempre più selvaggio
Occorrerebbe la potenza economica finanziaria propria di un conglomerato industriale multiforme nazionale appunto come lire che ci stanno ripensando
Nel frattempo Sarkozy e Zapatero continuano a fare shopping iniziali
Bene mi avvio
Alle conclusioni sull'economia mondiale
E italiana si addensano nubi
Minaccioso
Se si vuole far ripartire l'economia non c'è tempo da perdere occorre mettere mano a nostro modesto parere
Alla questione fiscale le imprese pagano troppe tasse i lavoratori pure e la pressione fiscale eccessiva rischia di provocare l'implosione del sistema per almeno due motivi
Il primo e che siamo ormai arrivati alla convinzione che non vi è più alcun vantaggio personale o di impresa nel blu nel produrre oltre una certa quota ulteriore debito vista la quantità del prelievo
Il secondo
E che e i dati lo dimostrano ad una eccessiva pressione fiscale corrispondono autogol automaticamente una fuga dall'economia ufficiale e una crescita del sommerso mi diceva l'altro giorno un amico direttore di banca
Dopo un certo periodo di stasi continuiamo a vedere circolare il danaro liquido i cittadini abbandonano le forme tradizionali di pagamento
Carte di credito o bancomat
E ricorrono sempre di più I al danaro liquido che tradotto in termini sta a significare che c'è un'economia parallela che non vuole essere osservata non vuole essere identificati
Siamo convinti che la riduzione delle tasse non so chi chi chi governerà chi avrà il compito di occuparsi del problema ma siamo convinti che è diventato ormai un problema di ragionevolezza e di necessità
I diversi interventi legislativi che si sono copiosamente succeduti negli ultimi quattro anni non hanno prodotto un disegno organico di riassetto dell'impianto normativo nazionale anzi tranne qualche eccezione
Sono stati ispirati più dall'obiettivo di incrementare il gettito che da una strategia di politica economica o di razionalizzazione del sistema
Gli istituti innovativi che avrebbero dovuto adeguare ad uniformare il sistema impositivo nazionale a quello dei Paesi occidentali a noi più affini
Dopo poco più di un anno dalla loro introduzione sono stati modificati in peggio con il solo scopo di aumentare il gettito erariale
Il moltiplicarsi di disposizioni legislative spesso in contraddizione con quelle che le avevano precedute ha trasferito agli operatori economici una percezione di stabilità generale
L'effetto dei continui cambiamenti è stato non solo quello di scoraggiare fortemente l'ingresso di nuovi investitori stranieri in Italia ma anche quello di incoraggiare l'espatrio di operatori nazionali
Oggi l'esigenza più sentito agli operatori economici e dai contribuenti è quella di arrivare ad un periodo di stabilità dell'impianto normativo che permetta di operare una sana e legittima pianificazione fiscale degli Investimenti
Prodotti
Bene
Sono stato forse
Un po'lungo però insomma stiamo rispettando i tempi sforeremo i dieci minuti
Nel corso
Di questi ultimi anni
Noi
Abbiamo
Spesso criticato
La classe politica per almeno
Tre motivi
Il ritardo nel prendere atto della realtà e dei cambiamenti economici e sociali
La eccessiva litigiosità e l'abitudine di considerare gli avversari politici come nemici da distruggere la mancanza di metodo e di strategia nell'individuare e nell'affrontare i problemi
Nel primo caso evidente la incapacità di ascolto della politica e delle istituzioni
Le università i centri di ricerca gli esperti indipendenti
Quando fanno bene il proprio lavoro riescono anche attraverso micro segnali ad anticipare le tendenze o le derive delle diverse fenomenologie che si intrecciano nella realtà quotidiana
Tuttavia
Gli sforzi e la capacità predittiva servono a poco quando si ha di fronte chi non vuole sentire
La politica le istituzioni non riescono a intercettare a comprendere i fenomeni salvo entrare poi in fibrillazione quando questi esplodono e sono ormai ingovernabili
Sembra quasi di trovarsi di fronte al rifiuto della realtà al non voler prendere atto del fatto che questa si esprime attraverso dinamiche diverse da quelle che pretendere
E quando ormai il danno è fatto e la realtà presenta il conto
La strategia nella quale si rifugia alla politica è quella di negarla o di tentare di annullarla con i dati ufficiali cioè quelli prodotti da agenzie compiacenti ad uso e consumo di chi governa
Nel secondo caso
Si segnala quella che è diventata una vera e propria patologia che sta progressi progressivamente divorando la politica
Occorre secondo noi
Uscire dalla logica Smith Tiana dell'amico nemico e ristabilire un confronto sereno e costruttivo sui diversi problemi ricordando che in politica non dovrebbero esistere nemici Massolo avversario
Questa patologia è stata fin troppo alimentata negli ultimi anni e dimostra che i nemici spesso spesso servono solo a rafforzare identità incerti
Chi ha qualcosa di interessante da dire può farlo senza bisogno di demonizzare l'avversario
Chi non è convinto di questo è pregato di dare una scorsa nelle pagine
Interno e del rapporto al saggio di Mario Pendinelli che come
Da da raffinato studioso come sempre
Ha trovato una bellissima chicca e Mario Pendinelli ripropone uno splendido passaggio nel quale Benedetto Croce
Esprime un giudizio sul suo storico avversario che era Antonio Gramsci
Andate a della legge venti
Ecco quella è la politica che noi vorremmo vedere la politica dei signori la politica di chi si confronta e afferma le proprie idee
Con grande dignità e tra l'altro riconoscendo i meriti e le qualità dell'avversario così come faceva così come fece croce
Con Gramsci
Le risse in Parlamento in televisione non fanno bene alla politica e neppure rassicurano i cittadini alimentano la sfiducia il distacco nei confronti della politica e delle istituzioni
Creano ansia e paura per il futuro
Stabilito quindi
Che occorre non fuggire davanti alla realtà e che sarebbe preferibile un confronto sereno tra avversari politici la terza questione è quella del metodo si risolve da sola Edo veramente Fini
Se si ha il coraggio di affrontare i problemi e la capacità di dialogare quasi sempre si riesce a trovare una via d'uscita anche di fronte alle situazioni più delicate e complesse
Siamo convinti
Che di fronte alle grandi emergenze e alle questioni che riguardano il futuro del Paese di tutti gli italiani le forze politiche possano anzi debbano trovare una linea di coesione è una nuova unità di intenti
Per prendere esempio basterebbe osservare il comportamento dei nostri vicini di casa europei che riescono a superare
Contrasti e divisioni quando ci sono in gioco gli interessi vitali dell'intera comunità gli italiani sono convinto apprezzerebbero molto grazie
Già
Grazie
Grazie Presidente
Procuratore tante cose sale noi ospitiamo
Mi lasci un un telefonino
Stiamo lavorando tutti da
Basta che rimanga amico tuo né per il resto
Prestabilito trova