Sono stati discussi i seguenti argomenti: Benedetto Xvi, Cattolicesimo, Chiesa, L'osservatore Romano, Rassegna Stampa, Religione, Vaticano.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 32 minuti.
Rubrica
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Assente
La rassegna stampa vaticana
Dj seppe Di Leo
Vengono
Buongiorno da Giuseppe Di Leo domenica ventotto ottobre due mila e sette decimo appuntamento con la rassegna stampa vaticana che cominciamo stamattina con L'Osservatore Romano
Perché l'edizione odierna dell'Osservatore Romano
Segna l'esordio della direzione di Gian Maria Vian
Docente
Universitario di Patri Istica anche Sperto UD storia del papato al centro
Della pagina dell'Osservatore romano della prima pagina L'Osservatore Romano c'è la lettera
Di Benedetto sedicesimo al neo direttore
Scrive Benedetto sedicesimo fra l'altro
Cercando e creando occasioni di confronto L'Osservatore Romano potrà servire sempre meglio la Santa Sede mostrando la fecondità dell'incontro tra fede e ragione
Grazie al quale si rende possibile anche una cordiale collaborazione fra credenti e non credenti
Quindi il Papa parla
Anche di un giornale che sia occasione di confronto e nel suo editoriale di sordo il neo direttore definisce c'è il l'Osservatore romano un giornale difficile anzi difficilissimo ma soprattutto un grande giornale e richiamandosi
Ha Gian Battista Montini futuro Paolo sesto scrive Vianello
Il L'Osservatore Romano il giornale del papà non è come moltissimi altri un semplice organo di informazione
Vuole essere e credo
Principalmente di formazione non vuole soltanto dare notizie vuole creare pensieri non gli basta riferire i fatti come avvengono buone commentarli
Per indicare come avrebbero dovuto avvenire o non avvenire
Non tiene soltanto colloquio con i suoi lettori lo tiene col mondo commenta discute polemizza
Con una vocazione dunque universale analoga a quella della sede romana che il giornale intente servire
E naturalmente
L'augurio
Anche noi rinnoviamo sia al mio direttore diano e che al suo vince Carlo Di Cicco e che appunto L'Osservatore Romano diventi anche campo fecondo di contaminazione appunto il dibattito fra laici e credenti fra
Appunto cattolici e non cattolici del resto avviando una
Che uno studioso un esperto di Petris circa sa meglio di qualunque altro che proprio la per tristi che ha avuto feconde contaminazioni
Dalla cultura filosofica greca e della cultura giuridica romana quinti auguri ed sull'Osservatore romano
Il cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone a Messina in occasione dell'inaugurazione di una mostra proprio
Sui centocinquant'anni CIC cento quarantacinque anni di storia attraverso le pagine del giornale del Patta
Ha definito l'Osservatore romano una voce libera
E autorevole
Nell'opinione
E lo stesso Segretario di Stato Bertone
Meno libera in meno autorevole e la voce del quotidiano La Repubblica almeno quanto affronta
Le questioni che riguardano la Chiesa
Perché sulla
Di polemica sui finanziamenti
Alla Chiesa in particolare poi l'ultimo appunto più recente puntata dell'inchiesta
Condotta da Curzio Maltese sul quotidiano La Repubblica riguardato i finanziamenti per l'ora di religione il Segretario di Stato ha chiesto
In maniera
Abbastanza perentoria di chiudere questa polemica finiamo l'ha detto il cardinale Bertone con questa storia dei finanziamenti alla Chiesa l'ora di religione tetto Bertone e sacrosanta
è
Rintuzzato questa
Pretty circa proprio il direttore del del quotidiano La Repubblica Ezio Mauro sul
Numero del venticinque ottobre ha scritto Mauro finiamola e perché
Chi lo dice chi lo decide i nomi di quale potestà forse la Santa Sede ritiene di poter bloccare libero lavoro di un giornale a suo piacimento
Non esiste più l'imprimatur dunque persino in Italia se un giornali crede di tirar fuori iniziative di questo genere può farlo salvo incorrere in errori che saremmo ben lieti di correggere
E era Ezio Mauro su la Repubblica del venticinque ottobre che replica
Abbastanza
Seccato ai prelievi del segretario Di Santo alla replica di Mauro corrisponde la contro replica il giorno dopo
Del direttore di Avvenire Dino Boffo
Il fondo di Mauro scrive Dino Boffo
Sulla
Avvenire si intitola democrazia e religione
Siamo convinti che la questione riguardi soprattutto la democrazia in nome della democrazia scrive
Boffo Tarcisio Bertone può esprimere un libero per vere su tutto quello che cade sotto gli occhi del pastore
Parere autorevole essendo egli Segretario di Stato vaticano ma nessun diktat ma il nome di quale democrazia prosegue Boffo e libertà e laicità qualcuno potrebbe invece imporgli il silenzio
Il direttore Mauro afferma poi che sarà ben lieto di correggere eventuali errori ma nessuno avrebbe richiesto un rettifiche questo è falso prosegue Boffo ad ogni puntata noi nel nostro piccolo
Abbiamo replicato indicando dove c'erano errori od omissioni
Siamo infatti convinti che la democrazia viva oltre che di conoscenza di dialogo il nome del quale ci aspettavamo come in altre occasioni era successo che la Repubblica Rath cogliesse almeno in parte le nostre obiezioni e partecipando nei suoi lettori invece niente nessun dialogo solo un monologo e abbastanza monocorde
Il Direttore Mauro conclude il collega di e del direttore di Repubblica quinti Boffo sovvenire denuncia una stupefacente servitù giornalistica dell'Italia verso la Santa Sede e ammonisce la Chiesa
Non sottrarsi e quanto mai la Chiesa si è sottratta se tuttavia mi pestano invito potrò almeno dire ai circa poi la servitù giornalistica diciamo che pochi finora l'hanno rilevata in particolare conclude Boffo dal referendum sulla fecondazione assistita in poi davvero gli attacchi giornalistici
Non sono mai cessati
Ed era l'editoriale il del direttore di Avvenire intitolato democrazia soprattutto tolto uscito in prima pagina su Avvenire il ventisei ottobre di contro replica alla replica dell'editoriale del direttore di Repubblica le critiche espresse dal Segretario di Stato l'editoriale
Direi direttore Ezio Mauro uscito il giorno venticinque ottobre era invece titolato democrazia e religione e tra l'altro
Anderman forte al Segretario di Stato e anche il Presidente della Conferenza episcopale italiana annuncino era Angelo Bagnasco che in un'intervista concessa
Al Giuseppe Rusconi giornalista
Vaticanista il direttore del mensile cattolico il consulente reca
Ha stigmatizzato questi continui attacchi
Da parte di alcuni media nei confronti della Chiesa e si è detto certo che molti italiani sono disgustati e questo è proprio la sua espressione per gli attacchi dei media alla Chiesa cattolica ma in questa quarta
Puntata dell'inchiesta di Curzio Maltese uscito sui nessun su Repubblica di mercoledì ventiquattro ottobre
Il tema specifico e sulla religione insegnamento di della religione nelle scuole religione intitolato il dogma inaugura uno ora che vale un miliardo
Scrive scrive maltese Luna facoltativa di religione costa ai contribuenti italiani circa un miliardo di euro all'anno l'ultimo dato ufficiale del Ministero parla di seicentocinquanta milioni di spesa per gli stipendi degli insegnanti di religione
Ma risale al due mila uno quanto erano ventidue ventiduemila e tutti i precari ora sono diventati venticinque mila seicentosettantanove dei quali circa quindici mila passati di ruolo grazie a una rapida
è un po'farsesca serie di concorsi di massa
Inaugurati dal Governo Berlusconi nel due mila e quattro e proseguito dall'attuale Governo il regalo del posto fisso agli insegnanti di religione e al centro di infinite diatribe legali per almeno due ordini di ragioni
Scrive maltese la prima obiezione di principio l'ora di religione è un insegnamento facoltativo e come tale non dovrebbe prevedere docenti di ruolo
Per giunta gli insegnanti di religione sono scelti dai vescovi e non dallo Stato
Ma se la Diocesi ritira l'idoneità come può accadere per mille motivi per esempio per una separazione matrimoniale lo Stato deve comunque accollarsi l'ex insegnanti di religione fino alla pensione
L'altra fonte di polemica conclude maltese e la disparità di trattamento economico fra insegnanti normali e di religione
A parità di prestazioni gli insegnanti di religione guadagnano infatti più dei colleghi delle materie obbligatoria
E qui
Le senza il nocciolo della Quarta puntata dell'inchiesta di maltese a cui naturalmente come per le precedenti tre puntate risponde il quotidiano Avvenire
Quotidiani hanno avvenire il giovedì venticinque ottobre per la penna di Umberto Folena il quale scrive
Repubblica
Evita di spiegare lettori l'origine dell'attuale insegnamento delle lingue della religione cattolica
Gli accordi concordatari del mille novecentottantaquattro che definiscono in positivo secondo un'idea inclusiva
Di laicità i rapporti fra Chiesa e Stato non in concorrenza in conflitto top ma collaboranti la Repubblica italiana si legge concordato riconoscendo il valore della cultura religiosa tenendo conto che i principi del cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano
Continuerà ad assicurare nel quadro della finalità della scuola l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche non universitarie
Di ogni ordine e il grado nel rispetto della libertà di coscienza della responsabilità educativa dei genitori è garantito a ciascuno il diritto di scegliere se avvalersi o non avvalersi di detto insegnamento
Il
Quotidiano la Repubblica
Scrive ancora Folena afferma con sicurezza che la Conferenza episcopale chiede denti
E lo Stato la contenta che l'ora di religione sia sempre inserita a metà mattinata e mai all'inizio alla fine delle lezioni come sarebbe ovvio per un insegnamento facoltativo naturalmente non cita la fonte
Rileva Folena
Quanto mai la CEI avrebbe chiesto una cosa simile
Perché questa fonte non esiste sono pure fantasie tra l'altro impossibili da realizzare
Repubblica dovrebbe sapere che in media un insegnante a sedici ore alla settimana in cinque giorni neanche il computer della NASA riuscirebbe ad assegnati soltanto seconde e terze quarte ore
E il settantatré virgola nove per cento insegna diciotto o più ore
Poi ancora prosegue Folena gli a Valenti si dell'insegnamento della regione cattolica in totale nel due mila sei due mila sette erano il novantuno virgola due per cento
Media fra il novantaquattro per cento delle primarie l'ottantaquattro virgola sei delle secondarie delle secondarie
Sono in calo gongola il quotidiano la Repubblica ma di quanto si chiede Folena nel mille novecentonovantatré novantaquattro erano il novanta tre virgola cinque per cento un'oscillazione minima e comunque una stima compiuta monitorando l'ottantatré virgola cinque per cento degli alunni
Quindi non tutti gli alunni dati del nord sono quasi al completo assai meno al Sud
Dove la rinuncia al sud all'insegnamento della religione cattolica e molto più bassa quindi la stima è sicuramente per difetto muta Folena
Il quale poi conclude sull'aspetto specifico sollevato un po'in maniera
Più approfondita già maltese gli stipendi degli insegnanti sono un miliardo alla Chiesa
Chissà che cosa ne pensa l'ottantacinque per cento di insegnanti laici fra cui il cinquantasette per cento donne il ventotto per cento uomini
Cittadini e lavoratori con regolari titoli di studio i soldi vanno alle famiglie degli insegnanti non è vescovi
Era a Folena sul quotidiano
Avvenire in risposta alla quarta inchiesta ma probabilmente ci ritorneremo perché si annunciano altre puntate e qui
C'è il una diciamo sottotraccia ma neanche tanto sotto traccia il rapporto tra laici cattolici la visione
Laica della Società e la visione invece che non vuole che i cattolici e la fede
Vengano messi
Il all'angolo e proprio la Repubblica
Di martedì ventitré ottobre ospita un botta e risposta tra
Rocco Buttiglione Gustavo Zagrebelsky nell'occasione era stata
è fornita dall'intervento del costituzionalista
Tedesco Boco in forte che ne abbiamo parlato la settimana scorsa era intervenuto a Roma per discutere un convegno sugli rapporti tra statue religione
Zagrebelski aveva criticato l'intervento di buche un forte
Che il si poneva in un certo senso in linea con l'idea
Di aver ma se anche di Ratzinger cioè della rilevanza delle religioni nella politica nello Stato
E a questa critica di e dell'ex Presidente della Corte costituzionale Zagrebelsky risponde Buttiglione Zagrebelsky riassume correttamente la posizione di buche in forte
Ma la sua critica successiva mostra che non mi ha inteso nel senso esatto
Forse anche perché non la colloca sullo sfondo del dibattito culturale dal quale essa trae le sue origini
Per bocca INFOR dello Stato ha bisogno di valori che esso stesso non produce ha quindi necessariamente dei presupposti e questi gli sono forniti dalle agenzie che producono valori in primo luogo in Europa
E cioè le chiese o le sinagoghe
Lo Stato prosegue Buttiglione non costituisce la sfera dell'etica come non costituisce la sfera dell'economia lo Stato che tenta di impadronirsi di queste sfere diventa tendenzialmente totalitario
Possiamo chiamare l'insieme delle esperire che precedono lo Stato società civile
Lo stato di Perale riconosce la precedenza della società civile rispetto allo Stato
Nell'Europa continentale emerging discendenti dalla rivoluzione francese le consegne è invero un diverso sviluppo rispetto a quelli discendenti dalla rivoluzione americana
La vecchia religione di Stato fu sostituita da una nuova positivi Istica o idealistica che affermava la propria capacità di produrre i valori in cui lo Stato
A di cui lo Stato ha bisogno e quindi la sua indipendenza dalla società civile
Nell'argomentazione di Zagrebelsky
Conclude Buttiglione manca fra la Chiesa e lo Stato un terzo soggetto che in uno Stato democratico e decisivo
Il popolo che tutti parlino e che il popolo decida questo potrebbe essere il motto della nuova laicità
A tutti gli oneri
Risponde subito Zagrebelsky
Non colgo scrive
Il costituzionalista in queste parole di Rocco Buttiglione il motivo del contrasto
Volgendosi dei princìpi alla realtà dei fatti si può davvero seriamente credere che i credenti cattolici e non cattolici per il fatto di essere tali si trovano oggi discriminati abbiano difficoltà a far sentire la loro parola
La questione che ho sollevato sottolineando la più più volte riguarda non i cittadini cristiani nei loro rapporti con i cittadini non cristiani nella sfera della società civile in quella politica
Ma i rapporti fra Stato e Chiesa cioè fra i soggetti istituzionali che in un certo senso rappresentano uno i cittadini tutti quanti
E l'altro i cittadini cattolici
Nello scritto di bocca in Ford sono contenute affermazioni ambigue a questo riguardo su tali affermazioni ci si appoggia da parte cattolica qui da noi per sostenere che data la impronta cristiano cattolica del nostro Stato
Che esso deve salvaguardare come una delle sue premesse e giustificata la sua tacita alleanza con la Chiesa
Se l'alleanza e TAC città prosegue Zagrebelsky le conseguenze sono esplicite potere di veto nella legislazione nella giurisdizione
E trattamenti privilegiati di diversa natura fra i quali finanziamenti alle scuole all'insegnamento confessionale nelle scuole pubbliche
Bocca un forte ambiguo anzi contraddittorio quando parla di legami unificanti che precedono la libertà
Se precedono non sono liberi sono per l'appunto l'impronta che viene dall'accordo fra un fra autorità e cioè lo Stato e la Chiesa ma questo è clericalismo
C'è uno scambio a doppia degenerazione della religione strumento una regni
Dello Stato a braccio secolare della religione una rinnovata commistione di trompe l'altare che contraddice le pretese affermazioni di tanti che si autodefiniscono laici
Che oggi si proclama clericale
Infatti chi oggi si chiede Zagrebelsky si proclama clericale
Una domanda retorica ma tali non sono alla prova evidente dei loro atti in conclusione questa era la questione ripeto non la libertà di manifestare le proprie opinioni
E di concorrere paritariamente alla formazione delle leggi in Parlamento
Tramite i compromessi pratici normali nella democrazia pluralista questa libertà e di tutti senza bisogno di concessioni o rivendicazioni
Il problema per tutto conclude Zagrebelski è invece il rapporto malato Stato Chiesa
E le sue conseguenze circa la confessione a Nizza azione dello Stato e la secolarizzazione della Chiesa
Un duplice motivo di malessere che dovrebbe preoccupare non solo e non credenti ma anche almeno in qual misura intraprendenti
Quindi
Qui si chiude una risposta di Zagrebelsky a Buttiglione su la Repubblica di martedì ventitré ottobre
E su questo tema è intervenuto anche
Altro giurista sulla stampa
Michele Ainis libera Chiesa in debole Stato e Ainis a rilevato gli inconvenienti dell'uso dell'abuso della parola laicità
E quasi con riferimento all'intervento del segretario di Stato un Vaticano Michele Ainis
Afferma
Nel dibattito pubblico ricorre l'appello verso una sana laicità pronunziato da Benedetto sedicesimo e dei suoi predecessori ma ricorre inoltre per esempio il monito col quale un Capo dello Stato
Scalfaro definisce sacra la laicità delle istituzioni che un po'come dichiarare attivo il Padreterno
Insomma abbiamo un circolo pontefici laici e Presidenti era attici d'altra parte l'AULSS era in origine il popolo di Dio
Evidentemente stiamo riportando a nudo le radici in realtà queste radici hanno alimentato lo sviluppo degli Stati nazionali
Perché lo Stato nasce laico o altrimenti non sarebbe in atto
Nasce quanto il potere politico divorziata quello religioso attraverso un processo storico che ha origine nella lotta dell'investitura ci trovammo in pieno Medioevo trova la sua prima sistemazione teorica nella dottrina dello stato di Thomas Hobbes
Viene poi codificato dalla Costituzione francese del mille settecentonovantuno quando la libertà di fede sancisce la definitiva emancipazione dello Stato rispetto alla cura degli affari religiosi
Come diceva l'occhio la salvezza delle anime non ricade fra i compiti dello Stato sicché la laicità si risolve in un'indicazione puramente negativa che vieta la legge di farsi contaminare da valori religiosi
Questa idea prosegue Ainis si specchia nell'articolo sette della Costituzione italiana che dichiara l'indipendenza dello Stato Dalla Chiesa
Al contempo esso riconosce la sovranità della Chiesa cattolica e perciò la riconosce come è stato
Ma dal fatto che la Santa Sede sia uno Stato derivano vincoli divieti
Ha una garanzia in più fa da contrappeso un limite in più quinti sia un monaco buddista un rabbino ebreo possono Bening per venire sulle vicende legislative della Repubblica italiana non può farlo il Vaticano quindi fatti non viene in campo la libertà
Di religione non viene in campo una questione di diritto costituzionale
Bensì una questione di diritto internazionale d'altronde in tempo
Siti si chiede Ainis che accadrebbe se il premier italiano si scagliasse contro i principi che governano
Il diritto della Chiesa
O meno poi prosegue il sedici marzo scorso Benedetto sedicesimo esortato all'obiezione di coscienza in difesa della vita non solo farmacisti e medici ma anche i giudici italiani
Senonché prosegue annessi giudici afferma la Costituzione sono soggetti soltanto alla legge l'unica obiezione di coscienza che viene loro consentita impugnare la legge per incostituzionalità
Se potessero rifiutarsi di rendere giustizia appellandoci hai proprio muri e amori personali verrebbe scardinato non tanto lo stato di diritto bensì lo Stato in sé per sé l'ordine civile
Tuttavia concludiamo in sé le nostre istituzioni hanno risposto su un punto ancora una volta col silenzio
Era Michele Ainis sulla stampa in questo articolo analitico intitolato libera Chiesa in debole Stato
A Napoli si è concluso il
Convegno internazionale organizzato la comunità di Sant'Egidio in cui erano presenti gli esponenti alcuni suoi esponenti più importanti delle religioni
E in margine a questo convegno si è avanzata l'idea
Di una o non delle religioni
O su questa idea il cardinale diciamo lui tuttora Presidente del Pontificio Consiglio che il dialogo interreligioso ossia che
Back dunque perplesso personalmente affermato il porporato a prima vista non mi entusiasma questa proposta abbiamo già tante possibilità come religioni per perseguire la pace
Lo spirito di Assisi ci insegna che il linguaggio delle religioni e la preghiera
Da un lato abbiamo la diplomazia con la sua tecnica dall'altro le religioni con la preghiera
Prima di pensare dunque una grande onde le religioni cerchiamo noi un uomo i nidi religione di fornire formare i nostri fedeli alla preghiera per la pace
A formare i giovani a questo ascolto degli altri delle loro convinzioni
Ma accanto al la iniziativa che la Comunità di Sant'Egidio occorre dire anche che il Presidente Nicolas Sarkozy Presidente francese Sarkozy
Molto attivo sul fronte nel dialogo euromediterranea un pallino nella politica internazionali francese e intervenendo martedì ventitré ottobre
A Tangeri sulla tema dell'Unione del Mediterraneo Sarkozy il cui intervento è stato riproposto dalla Repubblica di giovedì venticinque ottobre Alda affermato è venuto il momento di impegnare
Le forze di uomini e donne per costruire l'Unione del Mediterraneo perché la posta che qui è in gioco all'importanza decisiva
Decisiva non soltanto per l'avvenire dei popoli che vivono sulle sponde del Mediterraneo ma anche importante per l'avvenire dell'umanità
Qui si deciderà se le civiltà e le religioni si affronteranno nella più terribile delle guerre se il nord del sud si scontreranno se il terrorismo l'integralismo il fondamentalismo
Riusciranno imporre al momento la loro improntati violenza intolleranza
Qui si deciderà con forza l'avvenire dell'Europa e l'avvenire dell'Africa
Perché il futuro dell'Europa sud voltando le spalle al Mediterraneo l'Europa toglierebbe i ponti non soltanto con le proprie fonti intellettuali morali e spirituali ma anche con il proprio futuro era
è l'opinione
Autorevole naturalmente del presidente francese Sarkozy ma a vedere io una Europa che dialoga con il Mediterraneo significa avere un'Europa che dialoga con il mondo mussulmano venire ripropone
Un'intervista propone un'intervista
A uno degli esperti di maggiori in Europa il rapporto tra civiltà occidentale europea e mondo mussulmano cioè lo storico e filosofo francese remi branche che insegna alla Sorbona
Braghe autore di libri notevoli Bianchini in grande successo e il giornalista
Chiede
A a branca in Occidente sia una visione piuttosto negativa del Medioevo visto come periodo buio della storia
E vero per definire un massacro e la risposta Ibra comunque sia accaduto i giornalisti parlano di barbarie da Medioevo ma quando si esce da un secolo che ha inventato fra le altre cose lascio ai gulag allargare est la carestia artificiali in Krajina
Nel mille novecentotrentadue Khmer rossi mi chiedo dove stia
La barbarie
Lei fa parte di quei cristiani fortemente critici della modernità e la domanda la risposta solo i cristiani sono rimasti Lucidi
Si vorrebbe mascherare l'immensa crisi di fiducia dell'Occidente evidentissima con la sulla gestione del vivere comune mentre la nostra sopravvivenza passa attraverso la scoperta di una verità ultima sulla vita legata alla trascendenza
Lei ha scritto spesso che fra cristiani musulmani e difficile dialogare perché ma non risponde Bracco con i musulmani è possibile e necessario dialogare
Semplicemente bisogna partire dalla Regione che ogni uomo possiede l'Islam si definisce per principio un post cristianesimo che sostiene che il break cristiani hanno alterato i testi sacri
Per i musulmani libri sarebbero infedeli a mosse cristiani a Gesù di conseguenza ne deducono di essere loro i veri discepoli di Gesù e mosse
è difficilissimo far capire i musulmani che essi non conoscono il cristianesimo il liberalismo dal punto di vista dell'Islam il cristiano crede di essere cristiano ma non lo è veramente il cristianesimo accetta di essere
Se contorno dispetto al liberalismo mentre l'Islam e non si sente secondo rispetto al Giubileo cristianesimo altro esempio di ignoranza conclude qui
Intervista di reni Brabbia e spesso si sente dire che di fronte alla violenza tutte le rigide religioni si equivalgono per quanto riguarda il cristianesimo si citano le crociate l'Inquisizione
Massi rifiuta di vedere che il rapporto con la violenza nell'Islam e nel cristianesimo non è identico certo nel Corano si trovano versetti pacifici ma altri versetti che richiamano la guerra li contraddicono
La regola islamica vuole che questi versetti più recenti abroghino in più antichi
E perciò talvolta è difficile accettare il fatto che l'Islam legittimi la violenza verso gli infedeli era tremila ebraica
Chiudiamo
L'appuntamento nella segna stampa praticano odierna ricordando
Lo storico Pietro Scoppola
Scomparso qualche giorno fa a Roma molti hanno ricordato l'opera
Di questo insigne storico cattolico fra gli articoli più significativi o selezionato quello di André Riccardi ed il quale
Scrive su Avvenire ventisei ottobre Scoppola era stato protagonista con Gabriele De Rosa
Dell'inserzione della storia del cattolicesimo anzi del movimento cattolico nella storiografia italiana orientata in una linea crociana che metteva i margini
La vicenda del mondo cattolico
E con questo brevissimo ma doveroso ricordo nella figura anni storico intellettuale cattolico Pietro Scoppola si chiude l'appuntato odierna di rassegna stampa praticano l'appuntamento per chi vorrà
E per domenica prossima ringrazio per l'ascolto vi auguro buona giornata
Assente
Abbiamo trasmesso la rassegna stampa vaticana dj seppe di le
Una
E
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