Tra gli argomenti discussi: Brigate Rosse, Peci, Rapimenti, Terrorismo.
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Tre luglio tanto mille novecentottantuno lo scorso tre luglio il gruppo radicale emette la seguente il seguente la seguente interrogazione
Interrogazione del gruppo radicale su alcune manovre non chiare intorno all'arresto di Patrizio Peci prima firmataria dell'Alitalia
I sottoscritti chiedono di interrogare il presidente del Consiglio dei ministri il ministro degli Interni il ministro per la giustizia per sapere
Se intendono smentire le informazioni contenute in un documento autografo di Roberto Peci fatto pervenire dalle BR ad alcuni quotidiani nel citato documento si afferma in particolare
Patrizio Peci sarebbe stato arrestato con il consenso dello stesso e dei familiari più prossimi il tredici dicembre settantanove alle ore nove presso la stazione dei carabinieri Torino
Patrizio Peci sarebbe stato sottratto al giudice interrogato dai carabinieri in un appartamento privato di Torino
Il generale Dalla Chiesa dopo aver ottenuto informazioni sulla colonna torinese delle BR avrebbe rilasciato il Peci perché fornisse maggiori informazioni sull'organizzazione armata per consentire ai carabinieri attraverso il pedinamento di acquisire prove sull'attività delle BR
Dalla Chiesa avrebbe autorizzato il pesce a partecipare all'azione terroristica delle BR
Il giudice Caselli di Torino informato solo successivamente dell'arresto del pesce a parte familiare avete poi collaborato grazie gestita dai carabinieri
Diciannove febbraio il pesce sarebbe stato arrestato con il Rocco Micaletto dopo essere stato preventivamente informato ai carabinieri sulla necessità interrompere l'operazione in seguito alle preoccupazioni sollecitazioni provenienti da non ben definite autorità romane
Dalla Chiesa avrebbe convinto il pesce a fornire ulteriori informazioni in particolare quelle relative al con gli affetti e sostenendo che per ottenere dai politici garanzie per provvedimenti di clemenza nei confronti dei pentiti sarebbe assai necessari sul cessi clamorosi nelle operazioni antiterroristiche l'uccisione di tutti i presenti terroristi di tutti i terroristi i presunti terroristi presenti nell'abitazione di via Fracchia
Sarebbe stata premeditata per precise finalità politiche pubblicitarie autorità politiche di governo avrebbero garantito al pesce la possibilità di trasferirsi all'estero di ottenere il denaro necessario
Tre persone qualificatesi come appartenenti alla DIGOS sarebbero legate dal pesce in carcere per ottenere informazioni esclusive sul terrorismo promettendo la possibilità di fuggire dal carcere offrendo cinquecento milioni
I sottoscritti rilevando che le affermazioni riportate se non dovessero potessero essere smentite configurerebbero precise gravissime responsabilità penali nel comportamento dei funzionari dello Stato e dei politici che avrebbero gestito l'operazione pesce o che l'avessero autorizzato a
Rilevando che in particolare non sarebbero stati impediti gli atti di terrorismo compiuti nel periodo in cui qui ci veniva pedinato dei carabinieri che sarebbero state violate le norme fondamentali della procedura penale che ne l'operazione di via Fracchia sì sarebbe volutamente compiuta una strage chiedono di conoscere quali doverose iniziative si intendono adottare per stabilire la legalità nei gangli fondamentali dello Stato
I sottoscritti chiedono infine riconosce le ragioni che si sono opposti alla risposta all'interrogazione numero tre zero uno quattro quattro tre presentato al gruppo parla dai radicali il venticinque febbraio mille centottanta sul comportamento dei carabinieri una vicenda relativa all'arresto di Patrizio Peci Rocco Micaletto
Su questo stesso argomento
Marco Boato il diciassette luglio invia un esposto alla magistratura il sottoscritto dottor Marco Boato nato a Venezia il ventisette luglio quarantaquattro residente a Mestre in via Aleardi deputato al Parlamento espone chiede quanto sì in data due luglio mila centottantuno l'organizzazione terroristica denominata Brigate Rosse ha fatto pervenire a vari organi di stampa tra cui vita sera che l'ha pubblicato in pari data il testo autografo di un documento firmato da Roberto Peci che dalla sera del di ci giudica mila centottantuno si trova sequestrato ad opera delle stesse Brigate Rosse in tale documento e si allega il testo integrale pubblicato dal quotidiano socialista Avanti in data quattro luglio minacciato
Un po'uno viene ricostruita ovviamente nella versione di Roberto Peci tutta la vicenda relativa all'arresto del fratello di Roberto Patrizio Peci militante e dirigente dell'organizzazione terroristica Brigate Rosse
E alle successive confessioni da lui rese sia d'organi di polizia sia all'autorità giudiziaria poiché laddove i fatti esposti nella versione contenuta nel documento firmato da Roberto Peci corrispondessero in tutto o in parte a verità il e è interamente a dimostrare si potrebbero ipotizzare vari reati a carico di tutte o alcune tale persona citata nel documento spesso il sottoscritto chiede formalmente l'autorità giudiziaria di verificare la corrispondenza o meno della versione fornita documento citato la verità dei fatti di verificare e di conseguenza l'esistenza o meno di ipotesi di reato a carico delle persone o di alcune di esse in esso nomina si alleino tre fotocopie la prima quotidiano anche il quattro luglio ottantuno la seconda articolo del ultima Nespresso a firma di Pietro Calderoni pubblicato il numero ventotto datato diciannove luglio ottantuno la terza penso interrogazione sul medesimo argomento presentato alla Ca'in data undici luglio da alcuni deputati del gruppo radicale Silvia questo esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma
Affinché lo inoltre autorità giudiziaria competente per territorio
Ed ecco l'articolo Di Pietro Calderoni sull'Espresso che viene citato come documento dal maggio all'ottobre settantanove i carabinieri intercettano una serie di telefonate del brigatista rosso Patrizio Peci alla famiglia
Patrizio piange dice che non ce la fa più a continuare quella vita e che aspetta con una liberazione un eventuale arresti
Passa qualche mese verso la fine del settantanove per un attentato contro la Confapi di Ancona i carabinieri arrestano Roberto Peci lo interrogano gli dicono di sapere della crisi del fratello e che Luís Roberto dovrebbe cercare di indurlo a costituirsi tuo fratello Patrizio non è più l'
Uscito gli dicono e vedrai che prima o poi in qualche scontro a fuoco ci rimette la pelle e Roberto vedrò quello che posso fare per questo Roberto Peci il due dicembre settantanove viene fatto uscire quando verso il dieci bis Cembre Patrizia il telefono a casa Roberto gli riferisce la proposta dei carabinieri trova fratello consenziente l'appuntamento per l'arresto pilotato viene concordato per il tredici alle nove alla stazione di Torino vicino ai taxi
Roberto Peci a questo punto tramite i carabinieri Sama eletto del Tronto si mette in contatto con il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e chiede garanzie che il fratello venga preso vivo
Il generale gli risponde delle garanzie scritte non l'ho mai data nessuno eppure li ho sempre rispettati la mia parola è quella che vale più di tutto riconosciuta anche dagli avversari
La cattura di Peci sempre secondo il racconto il fratello Roberto viene così concordato definitivamente subito dopo effettuata
Mentre da quel momento la famiglia perde ogni traccia di Patrizio dov'è finito come sta Roberto preoccupato comincia a telefonare a destra e a manca per per informazioni sul fratello chiama anche il giudice torinese Giancarlo Caselli lo conoscevo tramite la televisione sapevo che era di Torino ha spiegato
Roberto Peci alle domande dei brigatisti che gli ha chiesto perché mai si sia rivolto proprio a quel magistrato
Ma Caselli cade dalle nuvole e dice di non sapere nulla dell'arresto annota pesci
Caselli è chiaramente capito come stanno le cose perché poi tutte le volte che abbiamo telefonato non ha più risposto dice il vero oppure no fatto sta che alla fine un maresciallo di Torino conferma Roberto Peci che l'arresto è avvenuto che il fratello al sicuro e sta bene ma è troppo presto aggiunge per avere un colloquio poi il colpo di scena
A metà febbraio ascoltando il telegiornale della mattina Roberto Peci apprende che Patrizia è stato arrestato nel centro di Torino ma come è possibile non era già in galera Patrizio qual è la verità
La verità Roberto Peci dice di essere rivenuto saperla soltanto dopo Pasqua quando finalmente riuscito a parlare col fratello nel carcere di Pescara dunque
Patrizia è stato effettivamente arrestato intorno al tredici dicembre da sei carabinieri questi lo portano subito in un appartamento di Torino verso le dodici quando arriva dalla Chiesa pesce disposto a parlare in cambio avrà soldi un lavoro all'estero pesci dice quello che s'sa sulla colonna torinese e sera quando Dalla Chiesa gli dice se libero torna a fare quello che facevi prima e se devo partecipare a qualche azione domanda Pecis stupito non ti preoccupare gli rispondono stiamo facendo delle cose molto più importanti delle azioni
Pesci ricomincia così a fare la Ital brigatista fino al dieci o dodici febbraio giorno in cui secondo Roberto un carabiniere lo ha fermato per strada e gli ha detto che lo dovevano arrestare perché a Roma avevano capito che lui era stato intercettato e altrimenti sarebbero venute grande
Il secondo arresto secondo la ricostruzione di Roberto e Patrizio Peci cioè quell'ufficiale avviene a metà febbraio Patrizio si va a prendere assieme a Micaletto
Dopo ben venticinque giorni dal secondo arresto nel carcere di Cuneo si fa vivo dalla Chiesa dice a pesci che per far capire ai politici che lui ha parlato e ha bisogno di qualcosa di grosso e pesci dall'indicazione di via Fracchia Genoa dove i carabinieri ci sono quattro brigatisti sempre secondo Roberto appena finita l'operazione Dalla Chiesa va a Roma da Cossiga e Pertini quali si impegnano a fare una legge sui pentiti e si dicono d'accordo nel fare avere a Patrizio Peci il lavoro all'estero dei soldi per sistemarsi
La ricostruzione di Roberto Peci termina qui una storia sconcertante a dir poco il doppio arresto la promessa della fuga dei soldi all'estero il silenzio del i magistrati verità Fantasia interrogativo legittimo anche perché nei giorni immediatamente successivi all'arresto ufficiale cioè il febbraio di la Repubblica di pece Micaletto tutti i quotidiani Lotta continua con più forza agli altri
Avevano già avanzato numerosi dubbi su quella cattura venne appurato che pesci era pedinato da diversi mesi gli stessi carabinieri involontariamente ammisero che avevano perso di vista i pedinati e che avevano aspettato pazientemente che si presentassero invochi tenuti sotto controllo
Anche luogo dell'arresto per alcuni giorni rimane avvolto nel mistero in un primo momento i carabinieri tentano di far credere che due brigatisti siano stati presi in una fitta di uno stabile in piazza Vittorio ventuno li smentiscono però alcuni testimoni dichiarando al telegiornale che nessuna delle soffitte sfondate i carabinieri era occupata i terroristi
Addirittura il portiere dello stabile secondo quanto racconta lotta contiene in quei giorni scompare viene subito rimpiazzato da un uomo a cui i carabinieri danno l'incarico di fornire spiegazione le perquisizioni la Stampa di Torino dal canto suo pubblica una foto di pesce Micaletto scattato dei carabinieri ma si precisa subito che è un'istantanea di mesi prima
Il Corriere aggiunge che esistono montagne di foto scattate lungo l'arco di molti mesi a conferma del lungo pedinamento i dubbi sono talmente tanti che il Paese si era la mattina di venerdì ventinove febbraio fa un appello al ministro degli Interni Virginio Rognoni affinché di sibili dubbi nell'edizione del pomeriggio l'appello scompare
Quella che ha raccontato pesci una storia completamente vera sostiene Marco Boato deputato radicale è uno dei pochi politici disposti a parlare di questa vicenda
Ma la stessa opinione ai liberale Costa all'epoca dei fatti sottosegretario alla Giustizia sulla vicenda pesci ho sempre avuto strane sensazioni ora con il racconto Roberto Peci molte cose diventano più chiare credo che quel racconto sostanzialmente sia vero
Ma per due politici che aprono bocca ce ne sono decine d'altri che non fiata no i comunisti fanno capire fanno capire che aspettano che la vicenda e Roberto Peci si sia felicemente risolta per sollevare il caso anche il gruppo ha deciso di vederci chiaro dice Eliseo Milani da tempo sospettavamo
La cosa ma naturalmente con i contorni sono molto più chiare preoccupanti abbiamo quindi deciso di sollevare il caso in Commissione Moro e di chiedere l'audizione sia di dalla Chiesa che del giudice Caselli
A dire il vero dalla Chiesa alla Commissione Moro ha già dato la sua versione sull'arresto di pesci L'Espresso in grado di portarla qui testualmente
Il generale afferma che grazie all'infiltrazione chiamiamola così insieme alle BR arriva ad avere davanti a meno dieci personaggi tra questi e siamo
L'anno M. dicembre compaiono anche pesci e Micaletto tuttavia un contrattempo costrinse Dalla Chiesa ad abbandonare momentaneamente pedinati
Dovetti interrompere
E ed interrompemmo quando una sera il pesce credo verso metà dicembre diciotto diciannove reduce da questi l'inchiostro di carta da ciclostile da una previa era andato a casa che era sotto controllo perché avevamo di fronte un appartamento occupato per vedere chi entrava e chi usciva per fotografare eccetera
Bisogna riconosce anche gli insuccessi mentre agivamo al pesce ci aveva preso in giro tralasciato nella notte la luce Cesare finestre corrispondevano e locali abitati solo il giorno dopo pensando che stesse riproducendo qualche volantino e vedendo ancora luce accesa abbiamo capito che se n'è andato da tempo
Ma allora decisa degna di essere pedinato mi racconta di dalla Chiesa la commissione lo lascia intuire generale comunque conclude così esattamente due mesi dopo dal diciannove dicembre al diciannove febbraio avremo possibili la rincontra vi debbo dire quasi per caso perché è vero che la piazza era presidiata ma è capitato il pesce che passeggia tra le giostre sembra in attesa di qualcuno è stato immediatamente arrestato
Questo ha detto e questo molto probabilmente ripeterà Dalla Chiesa se la Commissione Moro richiamerà testimoniale ma oltre al suo ci sono ancora alcune alcuni punti poco chiari per esempio
Veramente Dalla Chiesa andò da Cossiga e Pertini dopo via Fracchia chiedendo e ottenendo l'assicurazione che Peci sarebbe pubblico fuggire con soldi e lavoro all'estero dice Boato
Via Fracchia importantissima per Dalla Chiesa da una parte con quei quattro morti sul piatto convince i politici Cossiga e Pertini andateci tutte le assicurazioni che vuole d'altra parte recide definitivamente tutti i ponti coi suoi ex-compagni nella lotta armata ormai decima più nulla da perdere e infatti se si guardano le date pesci incomincia a parlare a confessare dal primo aprile
Dopo via Fracchia dunque che al ventotto marzo non prima
Del resto un ex collaboratore del presidente Pertini ci ha detto
Non credo che Dalla Chiesa sia venuto al Quirinale per parlare col presidente di un affare tanto delicato fra Dalla Chiesa il generale Ferrara non correva buon sangue e dunque non avrebbe corso il rischio che provo un suo rivale potesse venire a conoscenza di una visita tanto delicata
Immagino che dalla chiesa ne abbia parlato prima con Cossiga e che questi poi abbia riferito a Pertini credo in quel Cré certo in quel momento si parla molto dei pentiti e di pesce posso aggiungere che venticinque aprile del settantanove
Dalla Chiesa e Pertini si incontrano a quattrocchi in una stanzetta della prefettura non ricordo se di Geno di Torino credo che abbiano proprio parlato di Peci
Questo venticinque aprile ma undici giorni prima quattordici aprile nel giorno di insediamento del Governo il Presidente del Consiglio Cossiga aveva già inserito nel suo discorso dieci righe proprio sui pentiti
Il Governo intende considerare le più ampie possibilità di diminuzione di pena per i concorrenti nei delitti di terrorismo che si dissocia viene così esaurita la richiesta fatta direttamente a Dalla Chiesa così sembra anche che in quel momento Peci venga fatto ascoltare il passo alle
Corso che lo interessa trasmesso in diretta da Radio radicale infatti le coincidenze le dichiarazioni fin qui riportate certo lasciano interdetti qual è stato
Certamente il ruolo dei carabinieri che rapporto c'è stato tra i carabinieri e magistrati le ipotesi sono tre se è vera la storia del doppio arresto uno i magistrati sapevano
Due i magistrati sono stati tenuti all'oscuro tre i magistrati hanno saputo e a cose fatte e hanno coperto tutto infine quali rapporti fra i carabinieri politici a questi interrogativi Roberto Peci non può dare una risposta a chi può farlo invece un uomo politico italiano con alti incarichi di governo che di quei giorni ha tenuto insomma io diario che ha deciso di rendere pubblico da quanto si legge emerge una lotta fra carabinieri e servizi segreti spalleggiati dal Governo per chi dovesse gestire politicamente pubblicamente il pentito Patrizio Peci uno spettacolo preoccupante
Gli appunti del politico diventa interessante il mazzo settantanove cioè subito dopo l'arresto pesci annota a una crisi fortissima vicedirettore del carcere di Cuneo lo coglie in un momento di debolezza e lo convince a parlare
Dieci marzo c'è un vertice l'altissimo livello ci sono il ministro degli Interni Rognoni il capo della polizia Coronas il capo del SISDE Grassini si deve decidere chi deve gestire le vicende dei brigatisti pentiti e di pesci in particolare la decisione viene presa tanto troppe discussioni saranno i servizi segreti e non dalla Chiesa condurre questa delicata operazione han compromesso si giunge comunque per la vicenda di Patrizio Peci si farà in modo che la cattura venga attribuito agli ovvi dalla chiesa e al lì all'Ucigos di Francisci
Mentre le confessioni in calce verranno fatte risalire all'opera dei servizi i servizi allertati si fanno vivi con pesci che chiede soldi un passaporto per il canale diciassette marzo
Intravedo oscure manovre attorno al caso pesci in pratica servizi segreti e carabinieri si sorvegliano a vicenda nessuno vuole mollare la preda cioè pesce si viene a sapere che Dalla Chiesa destinato un capitano dei carabinieri a spiare le mosse dei servizi segreti nel carcere di Cuneo venti marzo Sergio Criscuolo commissario di pubblica sicurezza va a Cuneo tenta di parlare con pesce il nome dei servizi non ci riesce gli mancano i permessi dei magistrati per entrare in carcere
I permessi invece li ottiene dalla Chiesa sono firmati dai giudici Caselli grigie e da un magistrato di Ancona è credo da Gallucci di Roma Peci comincia a trattare con dalla Chiesa
In quei giorni il governo Rognoni Cossiga non vogliono che siano i carabinieri Dalla Chiesa gestire le confessioni di Patrizio Peci così quando Cossiga sa che Dalla Chiesa già nel carcere di Cuneo tramite il suo sottosegretario Franco Mazzola fa chiamare in piena notte il sottosegretario la giustizia costa e andare subito al carcere fare da controllore politico per conto del governo sia di quanto dice Pesci sia di quanto fa dalla chiesa e fa di tutto per scavalcarlo
Pettine accostare a capo di gabinetto sono disposti scavalcando i magistrati la legge a fare entrare i servizi segreti nel carcere per parlare con pesci gli rispondono Dino ventuno marzo Peci viene trasferito a Torino dalla Chiesa per evitare sorprese a metà strada fra Cuneo e Torino dirotta il convoglio su cambiano e quinte eroga lungamente pesci ancora un appunto i servizi segreti cioè Criscuolo due agenti del SISDE piccola con con la conoscenza di Rognoni hanno preparato tre piani di fuga per pesci se avesse trattato con loro
Il primo prevedeva l'evasione di Peci durante un trasferimento secondo la fuga di un ospedale il terzo uno scambio di persona
Questi sono i fatti forse non tutti i fatti e molti sono gli interrogati che poi la conclusione di l'articolo e poi Pietro Calderoni l'ultima parte sono gli appunti di un uomo politico con l'incarico di governo e questa lettera aperta che Marco Boato
A rivolto in risposta alla lettera di Roberto Pesce il sedici luglio
La lettera aperta che assieme a Mimmo Pinto rivolto ieri alle BR è stata scritta e diffusa prima che io venissi a conoscenza e poi materialmente ricevessi la lettera indirizzata a me da Roberto Peci che è fatta di recapitare ad opera delle stesse BR
Insieme a Mimmo Pinto non o comunque che da confermare integralmente la lettera aperta rivolta alle BR per la vita di Roberto Peci e non allo stesso Roberto Peci sono debitore ora di una risposta specifica a Roberto Peci ed è questa
Durante il sequestro ingegner Giuseppe Taliercio mi sono stati una serie di pronunciamenti da parte di gruppi di operai avanguardia di classe e anche di gruppi armati clandestini contrari all'esecuzione della sua condanna a morte ciò nonostante in spregio a tutte le dichiarazioni
Rese note perché gli fosse garantita la vita ingegner Giuseppe Taliercio è stato spietatamente assassinato dalle BR per questo ripeto che la responsabilità della vita o della morte di Roberto Peci ricade esclusivamente sulle BR che lo stanno sequestrando dal dieci giugno scorso tuttavia sono disponibili insieme a Mimmo Pinto poiché riteniamo che nulla per la vita debba essere lasciato intentato a raccogliere e a pubblicizzare qualunque presa di posizione in favore della vita di Roberto Peci comunque motivata ed è di un quest'presso la richiesta delle BR e ormai da tutti conosciuta non stanno voi sollecitare una risposta ma siamo favorevoli a che queste risposte ci siano per salvare la vita di Roberto Peci questa lettera è del sedici luglio del firmato da Marco Boato
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