1957 2007: cinquant'anni di Arci

Io direi che potremmo iniziare anche se qualcuno sta arrivando dalla mostra
E buon pomeriggio a tutti siamo qui per il primo appuntamento delle celebrazioni per i cinquant'anni dell'ARCI
Che si svolgeranno da oggi fino a domenica ventisette maggio con una cerimonia nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio nella nostra città appunto a Firenze
Ringraziamo vi diamo il benvenuto al Presidente della Camera onorevole Fausto Bertinotti per la sua presenza
E il Presidente della Giunta regionale Claudio Martini che ringraziamo
E non li cito tutti per brevità tutti i rappresentanti delle istituzioni
Nazionali parlamentari comunali provinciali e regionali per essere qui con noi oggi ringrazia anche Enrico Diodati che è uno dei fondatori dell'argine presente essa
Perché ringrazia
Abbiamo iniziato oggi questa serie di iniziative
Come avete visto prima con l'inaugurazione della mostra
Da soli non si può solidarietà cultura diritti cittadinanza che ripercorre la storia dell'associazionismo attraverso testi e immagini della nostra storia
E vorrei ringraziare anche lui a nome di tutta l'ACI per il bellissimo lavoro svolto Luigi Martini curatore della mostra Francesco far Pilati e Gabriele fai ettari sono gli architetti che hanno curato l'allestimento di questa mostra
Lì le celebrazioni avete visto sono iniziate via Firenze perché è proprio a Firenze cinquant'anni fa venne approvato nella convenzione dei sodalizi di base di Bologna Firenze Novara Pisa e Torino
Lo statuto della costituenda ARCI appunto associazioni dei creativa culturale italiana
Le radici di questa associazione però sono molto più antiche l'avete visto anche nella mostra nascono nella tradizione del movimento operaio e del mutuo lirismo da cui ebbe l'origine sodalizi che poi nel secondo dopoguerra avrebbero fatto nascere laici appunto
Noi siamo orgogliosi di quelle radici che al tempo stesso consapevoli di aver contribuito in tutti questi anni
Alla crescita della democrazia allo sviluppo della cultura diffusa alla costruzione di socialità di relazioni umane e di giustizia sociale
Siamo stati parte importante dei movimenti per la pace e dei movimenti per una globalizzazione giusta siamo stati a fianco dei più deboli del mondo e siamo impegnati nella cooperazione internazionale
Oggi siamo qui a celebrare in mezzo secolo di vita consapevoli che dobbiamo affrontare le grandi trasformazioni che attraversa dalla società italiana e la grande crisi del rapporto tra i cittadini alla politica
Consapevoli del compito importante e difficile che la più grande associazione di promozione sociale laica del nostro Paese deve svolgere oggi
Dedichiamo quindi queste celebrazioni i nostri soci alle nostre società a tutti i cittadini e alle cittadine lo faremo in tutto questo anno attraverso l'organizzazione di tante iniziative
Nel Paese nella nostra città che sono appunto organizzate prima di tutto dai nostri circoli e dai nostri soci
Nella nostra città in particolare
Città che ospita uno dei comitati ARCI più forti e più vivaci d'Italia
Lo facciamo consapevoli delle difficoltà e della fatica ma anche della affascinante sfida e della grande responsabilità che portiamo
Ci auguriamo di continuare questo nostro cammino incontrando tanti uomini e tante donne perché sappiamo appunto che da soli non si può
Do ora la parola al presidente nazionale dell'ANCI Paolo beni che introduce questo nostro incontro
Grazie e buonasera a tutti a tutte
Siamo tutti molto contenti di essere qua perché iniziamo con quest'incontro
Queste quattro giornate fiorentine che sono innanzitutto una festa per l'ARCI e per chi crede e si appassiona la vita di questa associazione perché abbiamo voluto iniziare queste queste nostre giornate
Inaugurando la bella mostra
E mi associo ai complimenti
Alla allevio pontine
Per un motivo con quella
Con quella mostra noi abbiamo in qualche modo
Pensato fosse importante ripercorrere
Provare a ripercorrere
Con alcune immagini
Quella storia che è una storia di uomini e di donne che si sono battuti
Per rivendicare diritti e dignità che non avevano diritti e hanno avuto il coraggio e la forza di conquistarsi
Che la storia di grandi movimenti popolari che
In genere non trovano posto nei libri di storia
E che invece hanno contribuito e noi lo sappiamo in modo determinante a formare a consolidare la democrazia di questo Paese
Ecco lanci per questo abbiamo voluto iniziali da lì è l'erede di quella storia
E il principale rete di quella storia lì ci sono le nostre radici
Noi oggi
Siamo
E consentitemi di dirlo con una punta d'orgoglio
La più grande organizzazione italiana dell'associazionismo popolari
Con oltre un milione di soci con migliaia di Case del popolo circoli culturali centri sociali
Sparsi in ogni parte del Paese
è un universo difficile da definire
Io
Talvolta sono in difficoltà quando mi si chiede in tre parole spiegarci cosa dell'ARCI
Lo so direi
Forse il modo migliore per definirla è
Definirla una grande rete di spazi e di opportunità un grande contenitore di opportunità di incontro di socialità
Di partecipazione di autorganizzazione dei cittadini
Veniamo da cinquant'anni
Costanti di impegno sociale di lavoro culturale
E anche di grandi
Battaglie civili
I grandi provocazioni culturali
Ma siamo parte
Di una storia ben più antica
Che è quella che abbiamo visto nella nostra mostra che ha origine nell'Ottocento
Nelle prime società di mutuo soccorso nelle società operaie della fine del secolo
L'ANCI nasce poi nel mille novecentocinquantasette
E nasce nasce proprio da
Quell'associazionismo popolare che nel frattempo si era diffuso radicato in tutto il Paese e che il fascismo era riuscito
A ridurre al silenzio ma non era riuscito ad annientare
E allora in quegli anni in un'Italia ancora attraversata da grandi
Divisioni politiche ma anche ricca di fermenti sociali ricca di una rinnovata voglia di libertà di progresso che guardava con fiducia agli anni a venire in quegli anni le Case del popolo
In quegli anni Cinquanta divengono lo spazio in cui cercare le risposte ai nuovi bisogni diventano lo spazio in cui
Coltivare questa speranza di un'Italia nuova diventano lo spazio in cui affermare nuovi diritti
E sono quelle le Case del popolo che promuovono la cultura popolare la cultura per tutti e il diritto di tutti alla puntura come strumento di emancipazione dei lavoratori e sono le Case del popolo che promuovano il valore del tempo libero
Oggi qualcuno dice ma
Forse è un termine in disuso certo parlando lei precari di oggi di tempo libero forse sì ma quell'epoca il tempo libero era un diritto da conquistare
Per i lavoratori come spazio di crescita individuale collettiva delle persone
E quelle case del popolo in quegli anni rivendicano la possibilità di esercitare liberamente la propria funzione sociale e si ribellano
Allena alla l'ente parastatale
In otto ore del vecchio regime
Deputato
A coordinare l'associazionismo italiano e avvertono il bisogno di organizzarsi e avverto il bisogno di dar vita ad un nuovo soggetto nazionale che li rappresenti che le tutele così nasce l'ARCI
E l'ACI nascere
Sicuramente nell'ambito nell'ambito delle grandi organizzazioni di massa della sinistra
L'ultima nata dopo i partiti i sindacati
Ma in quest'ambito nasce come una creatura anomala
Un soggetto fin dall'inizio autonomo plurale che guarda ha una dimensione sociale più ampia rispetto ai partiti e sindacati perché al centro del suo progetto non c'è mai un'ideologia ma fin dall'inizio ci sono le persone
Che sono uomini donne cittadini di una società che sta cambiando con loro portato con loro bisogni di socialità di conoscenza di libertà di nuove libertà
E da lì in poi quest'ARCI conquisterà un ruolo di primo piano nel dibattito culturale di questo Paese sarà
Per anni un'antenna sensibile delle trasformazioni delle della società italiana spesso saprà cogliere in anticipo le tendenze
Sovente ne parlavamo prima insuccesso
Pensiamo ai temi dell'ambiente e alla nascita dell'associazionismo ambientalista prima che il grande tema dell'ambiente diventasse un tema dell'agenda politica
Pensiamo i temi dei diritti
Di libertà sessuale dei diritti degli omosessuali la nascita di Arcigay pensiamo i temi dei diritti dei migranti
L'antimafia sociale l'antimafia dal basso fatta dai cittadini delle comunità che soccombono al gioco mafioso pensiamo al grande movimento per la pace all'inizio degli anni Ottanta e oggi
Alla all'inizio del nuovo millennio il nuovo movimento per la pace pensiamo al movimento per una diversa globalizzazione per la giustizia nel pianeta
In qualche modo l'ARCI
E la storia dell'ARCI credo
Si possa dire che una ricerca continua una ricerca continua di linguaggi comunicativi di forme organizzative
è il percorso di un'associazione solita fortemente ancorata i suoi principi ma al tempo stesso in perenne mutazione che sa cambiare
Che sempre pronta a chiudere un capitolo e ad aprire nuove sfide
Che ha fatto incontrare la sua storia milioni di persone
Che sono giovani e anziani che solo grandi intellettuali e dall'Arci tanti ne son passati e gente comune
In qualche modo l'Arci ha formato anche e noi lo sappiamo tanti protagonisti che poi saranno protagonisti della cultura dell'arte della politica anche di questo Paese io credo che la forza del Progetto dell'ARCI
Sia soprattutto quella che non ha mai smesso di essere fortemente radicata sul territorio di essere un'associazione vera fatta di persone in carne e ossa fenomeno di partecipazione autentica e genuina
Dei cittadini oggi quel progetto vive in migliaia di circoli come dicevo prima
Che sono spazi aperti ad ogni età ad ogni condizione sociale per incontrarsi condividere interessi produrre attività
Non per una ristretta cerchia di persone ma attività rivolte alla comunità al Paese al quartiere all'interesse generale
E sono attività di aggregazione sociale di ricreazione di formazione di sperimentazione culturale di produzione di consumo di cultura sono attività di volontariato
Sono progetti di quel farmaco tale sono attività di inclusione sociale solo iniziative in difesa dei diritti civili
Sono attività di promozione della pace e la cooperazione fra i popoli e potremmo continuare
Per i milioni di persone oggi l'ARCI
è riassumibile in un'idea
è un nome che in qualche modo richiamo all'impegno per il cambiamento l'idea di una società diversa e di un mondo migliore
L'ANCI è questo per tante persone
Qualcosa di diverso da un partito qualcosa di diverso da
Una forma di rappresentanza istituzionalizzata un qualcosa in cui ci sentiamo a casa e in cui possiamo dare il nostro contributo per una società e per un mondo migliore
Ma guardate che questo ruolo più ampio più complesso dell'associazione oggi
Spesso qualcuno ce lo chiede è qualcosa di diverso in fondo
è così lontano in fondo da quella dimensione dell'associazione così ci chiamiamo ancora ricreativa e culturale italiana delle nostre origini io credo proprio di no
Perché tutto quello che noi oggi facciamo
E l'ambizione di essere protagonisti
Della costruzione di un mondo diverso in fondo lo ritroviamo tutto
Dentro l'intuizione è così semplice e al tempo stesso così grande dei nostri fondatori
Cioè quella che le persone possono essere protagoniste della costruzione del proprio futuro se decidono liberamente di mettersi in gioco in un percorso collettivo di emancipazione da soli non si può appunto e insieme si può costruire allora l'associazionismo per noi e cittadinanza attiva esercizio condiviso delle responsabilità è l'alternativa vera
All'egoismo sociale alla solitudine della società
Della competizione
Ed è lo strumento per costruire relazioni legami sociali per animare lo spazio pubblico per rafforzare la democrazia
Ecco allora
Per questo
E concludo con questa considerazione per questo noi abbiamo voluto raccontare questa storia
Così importante perché pensiamo sia fondamentale quella storia per capire su quali gambe si è costruita la democrazia di questo Paese su quali cambi
E su quali braccia
E allora riprendere il filo che lega l'ARCI di oggi alle ragioni dei suoi antenati ci serve anche per riflettere forse in questi giorni vogliamo farlo sui problemi dell'oggi sulle contraddizioni di questa
Società e su un contributo che il vero associazionismo e consentitemi di dirlo il vero associazionismo e non la retorica strumentale del della società civile che spesso si fa che è un'altra cosa
Il vero associazionismo può dare al rinnovamento della politica e al cambiamento e al miglioramento di questo Paese grazie
Ringraziamo
Paolo per il suo intervento ed ora la parola al Presidente della Giunta regionale Toscana Claudio Martini
Partecipo volentieri a queste iniziative di celebrazione del cinquantesimo dell'ARCI lo faccio anche con qualche
Emozione perché sono di quella generazione per la quale l'ARCEA rappresentato un'importante esperienza di vita
Anzi riflettevo quando Paolo introduceva dei rischi
Questo ci cinquantenario l'ARCI è una di quelle associazione che io posso dire più giovane di me insomma che è già questo è un elemento di
Di suddivisione no perché normalmente tutte le associazioni sono sempre più grandi di noi vecchie più anziane più radicate nella storia
E quindi
Voglio esprimere il mio saluto ma anche il mio ringraziamento il mio apprezzamento per il lavoro che viene fatto
Che ovviamente porgo il mio saluto a al Presidente della Camera Fausto Bertinotti ringraziandolo per essere qui a Firenze
Per mantenere anche vivo il legame di di dialogo di riflessione comune con tutti noi
Ma la prima cosa che mi viene in mente
è proprio un un elemento storico di vi ricordo proprio per
Per confermare quella quel quel profilo che Paolo beni a
Ha descritto
Io sono come sapete sono non non sono nato e in Toscana sono arrivato a Prato la stata la mia città di di sbarco diciamo così
Nel mille novecentosessantadue quando avevo undici anni
E devo dire che l'ARCI è stanca che allora coro ora comprendere giovanissima somma aveva nei cinque anni
Eppure era una struttura già talmente radicata nel territorio talmente presente con le sue attività culturali ma anche con le sue serie di di di presenti nel tessuto civile
Beh essere una
Una di quelle cose che non potevi non incontrare anche da da ragazzino insomma anche da da adolescente
E poi nel corso della mia esperienza giovanile poi via via insomma ne crescendo nel nel
Nell'età devo dire che non c'è stato praticamente grande momento
Della vita del del della mia città allora ma diciamo del Paese della nostra Regione che non vedesse protagonista l'Arci con le sue iniziative le sue battaglie o anche solo con la sua presenza sociale
Con il solo fatto di esserci era già un fatto politico potremmo dire
Ho
Detto visto che Paolo ha sottolineato il fatto di non confondere diciamo a dimensione meramente politico partitica con la storia dell'arciere un grande fatto sociale e culturale
Perché è vero l'Arci e nata anche nelle ore nelle nostre zone come
Un'iniziativa tesa a valorizzare il tempo libero ma diciamo soprattutto la cultura il fatto associativo culturale
E
Piano piano ha assunto caratteri diversi cominciando a parlare
Del recupero dei beni culturali
Della dell'alfabetizzazione di lavoratori che non avevano potuto completare il loro ciclo di studi
Ma ancor di più le esperienze che a me hanno davvero segnato
Sono state soprattutto quelle che hanno visto le strutture dell'ARCI e
Le donne gli uomini dell'ARCI essere
Attraverso le Case del popolo i circoli tutto questo vasto sistema di presenze essere un luogo dove si si costruiva anche un po'il modello sociale e culturale della Toscana
Voglio SISTRI citare solo due o tre cose proprio che
A me hanno segnato
Io ricordo che in quegli anni a Prato arrivavano centinaia di immigrati dal sud Italia ogni giorno
Spinti dalla dal processo di migrazione dalla miseria talvolta spinti dai terremoti
Io ricordo che dopo il terremoto di Ariano Irpino negli anni appunto sessanta si sviluppo uno flusso quasi inarrestabile
E si poneva il problema di come questa integrazione termine che oggi
Citato ci fa tremare i polsi ma che già in quegli anni fu sperimentato si poteva gestire
Ebbene io ancora il ricordo vivo del fatto che era nelle case del popolo nei circoli nelle strutture dell'ARCI che si costruiva quasi
Spontaneamente senza un pilotaggio particolare ma per il semplice fatto che era il punto di incontro popolare
Come ha detto Paolo bene si incontravano queste masse chiavi proprio queste grandi quantità di immigrati
Campani siciliani calabresi pugliesi sardi
Che venivano a Prato e si incontravano con il la città di e ellissi incominciava a costruire un linguaggio comune un'esperienza di affratella mento di integrazione
Che poi ha dato tanti risultati e credo che forse una lezione ancora ce la può dare quell'esperienza
Ma poi a fine anni Sessanta inizi anni settanta anni quando si scatenò sia
Quel grande processo di partecipazione è rappresentato dai dai consigli di fabbrica e Consigli di quartiere i Consigli scolastici e via via insomma tutte quelle esperienze fu ancora lì che praticamente anche lì quasi per
A automaticamente si ritrovava la gente per progettare
La costruzione e la valorizzazione di questi settori naturalmente non erano l'unico luogo c'erano anche altri luoghi c'erano le sedi dei dell'ACLI c'erano le sedi delle mie c'era e c'erano le parrocchie c'erano i le sedi dei partiti politici
Però diciamo io almeno nella mia esperienza ricordo così marci le spine sede dell'ARCI diventavano quasi
Un luogo naturale per questo incontro proprio perché erano anche un punto di aggregazione dinamico di ricerca anche di di integrazione di dialogo politico
E così altre cose ancora
Che hanno segnato CUP come pure vi è stata diciamo tutta la fase del del movimento degli studenti che tra gli anni sessanta settanta ottanta e via via trovava facilmente
Con l'Arci e nelle sue seggi un luogo naturale
Ecco io voglio ricordare questo questa cosa poi finisco rapidamente con altre due osservazioni perché io credo che dobbiamo non disperde Perego questa esperienza di profondo radicamento popolare
Che ha riguardato molto la sinistra ma non solo la sinistra che ha riguardato anche tanti componenti culturali civili
Del nostro tempo che ci ha portato a fare anche grandi passi avanti
Dopodiché l'altra cosa che mi colpì e per certe a versi POMI spiazzo diciamo dagli anni Ottanta in poi fu che l'ARCI piano piano anche enormemente dilatato le sue attività
Ci fu un periodo era facile sapere chi era l'Arci chi era al suo segretario suo dirigente si
Poi un certo punto la alla galassia spose
Tu hai parlato di ARCI pieni che un certo punto la nacque Arci Nova nacque ARCI pesca ARCI ca ARCI scacchi io ero uno di quelli rivolgo un pochino giocava scavi se viene all'Arci scacchi di Suma come esiste anche l'Arci scacchi
C'era tutto nell'ARCI dalla la la pesca la casa era un universo in cui le
La dimensione culturale associativa si tre Ciavatta quella culturale a quella
Proprio più propriamente società ecco
E e qui diciamo si è vi è stato anche
Il bisogno di un di interpretare una domanda di presenza di partecipazione che è stata via via straordinaria
Bene non voglio ovviamente fare la cronistoria di tutti questi cinquant'anni sarebbe lungo mi fermo qui né e voglio concludere con con due brevi riflessioni
La prima è che l'Arci e poi diventata modus con diciamo con il passare del secolo dopo la caduta del muro di Berlino dopo
Diciamo una fase anche di di riflessione di travaglio profondo della politica è diventato un interlocutore fondamentale innanzitutto sulla questione dei diritti dei diritti umani
Dei diritti della persona dei diritti sociali e della pace e della cultura della pace qui
Devo dire
Effettivamente si è conquistato uno spazio è una
è una rappresentatività che è innegabile ed è un patrimonio straordinario
Io ho due ricordi nella mente per me indelebili
Il primo è stato la la straordinaria
Collaborazione il grande contributo
Che l'Arci nazionale Toscana fiorentina hanno dato alle istituzioni e movimenti nell'organizzazione del social forum europeo nel novembre del due mila due qui a Firenze
Ho rincontrato con grande piacere Raffaella Bolini che fu diciamo una interlocutrice straordinaria e atti quasi quotidiana di di quei di quei giorni
E ovviamente non posso dimenticare tombe né Tollo che fu in quei giorni
Che fu in quei giorni
Un anno dopo le straordinarie giornate di Genova dove anche lì insomma ci fu un
Un'intensa
Condivisione di idee di preoccupazione di ricerca di soluzioni ai tanti problemi che emergevano un
Un interlocutore o un amico un compagno impareggiabile e congrui questo le ricordo che ho e anche
Diciamo un ricordo che mi spinge a
A pormi anche un interrogativo
Perché forse se riflettiamo su ciò che è stato possiamo anche dire che tanta parte di quel movimento che si riunì e costruì la stagione del due mila due due mila tre oggi forse dovrebbe
Provare a ritrovare un filo unitario a ritrovare le condizioni per una iniziativa che non sia frammentate dispersa per tanti rivoli
Maria scarichi trovare un punto che non può essere solo nella contestazione delle intenzioni di guerra ma neanche nella
Promozione di una nuova idea di pace che sia duratura profonda
E sia capace di mobilitare le persone e infine l'ultimo pensiero e proprio al
Al tema che
Paolo beni ha introdotto su quali voglio concludere il rapporto fra le iniziative i movimenti sociali e la politica
Beh questo è un è uno dei temi più più complesse anche più duri di questa fase non non ho il tempo non è questa la sede può e non CEE
Cioè qui Bertinotti penso che forse
Sicuramente meglio di me potrà se vorrà affrontare questi temi io quello che sento però e che in questa temperie che che ci vede tutti in grande difficoltà perché chi dicesse oggi che fare politica è una cosa semplice secondo me
Sarebbe un millantatore perché oggi è un altro di quei momenti duri nel rapporto tra la politica e la cittadinanza che chiede a ognuno di noi vigilanza creatività e coraggio nell'aprire nuovi sentieri
Ecco in questo in questo momento io penso che
Pozzi avere una visione più ampia della politica
Che ovviamente non può fare a meno dei partiti ci mancherebbe ma magari di partiti rinnovati più forti più legati meno autoreferenza segnali
Ma e che al al tempo stesso riesca a vedere nell'organizzazione nella mobilitazione di forze sociali come l'Arci e come tante altre di cui abbiamo bisogno del Paese quell'indispensabile dialogo
Culturale e sociale
Che rimetta al centro finalmente la grande questione dei contenuti e di un Progetto sociale di di di paese che abbia un senso e che possa essere da tutti noi perseguito magari con accentuazioni diverse
Ma con qualche bussola unitaria
Cosa che in questo momento mi sembra particolarmente necessaria ecco io sento questo punto come un punto assolutamente importante e decisivo
Abbiamo bisogno di creare questo legame di trovare
Il valore di un dialogo importante che rimetta al centro i contenuti
La cosa che più mi angoscia di questa fase politica e che non si riesce mai ad arrivare al merito delle questioni
C'è sempre un diaframma che sia ideologico che sia strumentale che sia mediatico che sia quello che volete
Che ci fa fermare prima
Non c'è verso arrivare al punto
E non arrivando al punto non c'è verso di mettere in campo gli interessi veri la partecipazione dei cittadini dei lavoratori dei giovani delle donne che possa possa essere strumento di emancipazione e di
Rinnovamento ecco io penso che un dialogo tra la politica una politica rinnovata e un movimento che persegue interessi generali come l'ARCI
Forse può essere davvero un punto su cui provare a ricostruire in ogni caso Buon compleanno e diamoci appuntamento a quando festeggeremo i cento anni dell'ARCI
Do ora la parola all'onorevole Fausto Bertinotti presidente della Camera e ringraziamo ancora grazie del con noi lavorarci monco tra
Inerzia
Tutti
Buonasera
Grazie
Chi mi ha invitato a queste
A questo anniversario Paolo Danny
In primis i dirigenti dell'ARCI a tutti voi
Che fate parte di questa importante organizzazione
Adesso
Il Presidente preso dalla foga di un tema così importante come la riforma della politica ci ha dato appuntamento tra cinquant'anni speriamo di fa qualche passo prima diceva ma
Cinquant'anni sono vedo un po'in cammino rilevante
E la storia di un'organizzazione e di un Paese
E poi l'ANCI ha questa caratteristica ieri avevo la una condizione come fosse quella diciamo di una sorta di cannocchiale perché
Cinquant'anni che sono i cinquanta anni ultimi di un'associazione che così si chiama
Ma è difficile come si vede nella mostra molto bella
Oggi abbiamo potuto vedere dalle o col dire
Non guardare parte a tanti anni all'indietro
A vedere le radici lontane
In quell'Ottocento italiano così complesso
Che vide alla sua metà la nascita Società di Mutuo Soccorso
Con questo diciamo con questo cannocchiale del tempo i cinquanta dei all'Arci sono soltanto diciamola la lunga corsa finale fino ad oggi di un cammino di un cammino secolare
Ha detto bene l'ha detto beni le cose che io condivido molto
Bisognerebbe utilizzare stuoie come queste anche per arricchire la storia generale del Paese
A anche proprio dal punto di vista storiografico
Siamo aggiungiamo tutti abituati a fare i conti con la con la storia con la S maiuscola e come tutte le maiuscole fa perdere troppi elementi alla storia concreta delle donne
E degli uomini
Forse
Attraverso questo cannocchiale chi la storia della città si potrebbe integrare la storia del Paese delle sue classi dirigenti
Con la storia delle formazione di altre classi dirigenti e con la storia della vita di un popolo che attraverso forma di organizzazioni che si dà che si inventa
Si costruisce un cammino altrimenti impossibile
Come come recita la la vostra formula
Da soli non ce la si fa
E qui e
E ogni volta i insieme non è un esito naturale
Insigni insieme bisogna costruirsi
Questa forma di unità di vita associata richiede una capacità di invenzione una messa in discussione di esperienze consolidate la storia della città
E la storia dentro il popolo italiano di un lungo cammino
E dentro il movimento operaio la storia di una parte rilevante del Paese
L'associazionismo che così
Viene in luce si vede bene anche della mostra
E quella di dell'organizzazione di una comunità di donne di uomini
Di una comunità che sceglie
I modi per essere reattivi per intervenire sul proprio destino
Attraverso un intervento diretto diretto e organizzato
Nella vita quotidiana
In qualche modo cioè favorisce
Quella
Rottura della separazione
Vivendo la quale le classi subalterni
Solo sempre opponesse
La separazione della separazione tra la vita quotidiana e la storia quem gettare un ponte tra la vita quotidiana tra quello che fai tu
Link quando esci dalla voce del lavoro quando
Vai in un circolo quando va in una casa del popolo e il destino dell'umanità gettare un ponte
E in qualche modo costruire un destino e anche a lavorare alla propria emancipazione e i propri processi di liberazione
Io trovo che nel uno degli elementi salienti ma questo è molto più bravi di me ma uno degli elementi salienti tavolo del dell'associazionismo è proprio questo
Cioè ecco e quello attraverso il quale
L'obiettivo di un mondo migliore si coniuga costantemente
Con un miglioramento della tua vita non solo quella rivendicata per la gente che sta contee per quelli che si chiamano con il tuo nome
Tra quelli che appartengono alla stessa classe lo stesso ceto allo stesso quartiere ma anche proprio tuo è un po'è un modo per arricchire la tua vita
Non è semplicemente una manifestazione come dire altruistica l'associazione non è soltanto fare del bene agli altri e anche fare del bene a se stessi
è una forma cioè di egoismo maturo che individua nell'altro la possibilità
Di crescere i cresce anche direttamente in proprio è una storia
Di donne e di uomini
Ed è una storia che per questo l'abbiamo visto anche delle immagini
è una storia che prevalentemente è fatta di donne ed ignobile e gli uomini che non hanno un cognome da spendere
Che non hanno che non hanno un cognome noto
Eppure solo riconoscibili non solo una una massa indefinita sono facce volti che parlano di storie concrete non hanno un cognome noto e quando ce l'hanno proprio fratture ricordavi Tombelle Tollo
Che
Ricordiamo tutti noi come un compagno di strada straordinario un compagno di viaggio straordinario appunto è un cognome noto che tuttavia più che a se stesso a allude ha una storia comune
Appunto un camminare insieme come in tanti dei suoi racconti e delle sue narrazioni
L'associazionismo
E secondo me
E questo ci siamo e c'è un'invenzione geniale dell'ottocento
La rottura
In primo luogo tra le tante che propone nell'ordine esistente e la cultura la rottura tra l'alto e il basso della cultura
Rifiuto cioè di farsi intrappolare
Per cui
Se tu leggi un libro di un classico fai un atto di apprendimento culturale e si giochi a voce invece c'è un povero diavolo
La l'associazionismo mette in relazione infatti giocare a bocce College li porrà circoli mettere all'azione perché è quello del processo di stare insieme di per usare un termine antico condividere
Andare all'essenza del termine compagno compagno proprio la condivisione bimbi il mettere insieme un'esperienza ed è questo mettere insieme che spezza la rottura tra alta e vasta cultura
E che produce un esperienze significativa
O mi è stato ricordato
Nella mostra che citata autorevolmente una famosa frase di Antonio Gramsci
Che a Torino in quella Torino che lui considerava non ha torto la capitale del proletariato italiano
Chiedeva I prole terrei di costruire all'associazione
Come una forma di organizzazione della cultura per i porrete
E perché diventassimo padroni della propria della propria storia
Ed è significativo che il riferimento e
Distinto e connesso ad altre organizzazioni distinto e connesso
Sempre siamo agli anni in cui veniva parlato lo siamo a dopo la lotta tra le autonomie al valore della differenza lo stiamo lì quando le culture prevalenti erano le culture del proletariato come organizzazione
Organi ca
Assolutamente unitaria senza differenze guidati da un partito
No la struttura diciamo fortemente verticalizzata dice attenzione l'associazione di costruzione di cultura mettetela accanto al partito al sindacato accanto non sotto accanto
Perché questa produzione di cultura
Dini produzione autonoma di cultura di questi proletari come giudice di Paolo il rapporto gli intellettuali che si mettono che si mettono in questo rapporto che si
Si collocano in questa ricerca
è un elemento assolutamente essenziale io vorrei
Esprimo non appaia troppo diciamo come si può dire
Troppo eccentrico
Ricordare a questo proposito proprio l'origine delle Società operaia di Mutuo Soccorso
Lì c'è una straordinaria idea
Non casualmente un'idea lasciatemelo dire così di quell'Ottocento che non aveva ancora conosciuto del tutto la necessità di verticalizzare le grandi organizzazioni
In cosa che nasce poi nel Novecento con il con la vittoria del modello tedesco con il fatto che voi fa i conti con lo Stato nazionale fortemente centralizzato organizzato e ancora invece prevaleva questa dimensione orizzontale
Che vuol dire stare in rapporto sta in relazione costruire appunto l'associazione io voi provava dire così
Doveva di chiamo grandi parole
Uguaglianza libertà e
Dalla rivoluzione francese ne richiamo trae grandissime
Libertà
Eguaglianza e fraternità
Io credo
Che uno di questi tre termini sia stato troppo poco messo a valore anche dalle politiche dalle forze del cambiamento
Questa parola è invece io credo l'elemento ammessa valore da una storia come quella dell'ARCI e della fraternità
Io penso che non accettato come quella di oggi
Che vive tensione drammatica con processi di imbarbarimento di violenze salvaguardare questa idea che nemiche nell'associazione puoi costruire una modalità particolare della politica non
Non del
Partito lacci non non è un partito come come Paolo ha detto né vuole esserlo ma si invece
è una costruzione politica questa costruzione politica un tratto saliente secondo me
Ed è la organizzazione
Del fraternità
Io penso che anche in grazie a questo elemento
Si è potuto scrissi sono poté scrivere delle pagine altrimenti difficili vedete nel movimento operaio ci sono
Tante storia importante dieresi reale di eretici
Ma poche storie di eresie collettive poche lei c'è una di queste
Non non uscì stimati che ho detto eletti chiara
Nel senso che appunto quando ha formato l'Arcigay
Ancora adesso viviamo pulsioni omofobico che durissime ma
Proviamo a ricordarci allora siccome io vengo da una lunghissima storia
Di di pratica sindacale e quindi di partire con gli operai me insomma come come quelli della mia generazione sanno bene che certo non era facile
Usare il termine direi mettiamo insieme al nome di un'associazione della sinistra come lacci e farla vivere comune esperienza significativa di una nuova convivenza
Perché in quelle fabbriche dove stavamo
Gli elementi omofobici non mancavano
E anche fra i nostri compagni operai non si chiamavano precisamente gay non si chiamavano precisamente quindi già questo è questa la questa affermazione che dava dignità persone diverse
Ma che io li apriva in un circuito
Importante di convivenza civile gli acquisti di valorizzazione delle diversità e significativo si potrebbero fare sui fatti altri esempi ma io mi fermo qui per via di questo carattere di espropriazione
Che si può fare anche e proprio perché sei con l'Associazione
C'è perché ecco perché condividi
Non non perché fare una sfida non perché ti ribelli non perché OMPI ma perché invece questo U.I.C. dal basso con esperienze questa esperienza io credo sia stata straordinaria
Anche in quest'ultima parte del vostro cammino
Quello da Genova in poi
E in cui la ci è stata tanta parte della costruzione di quella modalità italiano del movimento e dalla pacifiche
Il Presidente della Regione Toscana ricordava adesso di cui condivido anche la sollecitazione a pensare un futuro perché io non credo che ci possa essere un futuro
Di rinnovamento del Paese e della vita senza la continuazione di una lotta per la pace contro la guerra contro il terrorismo contro la violenza e la lezione imparata da Genova in poi anche per questo passaggio straordinario di Firenze che tu hai ricordato
E una pagina
Che ha visto impegnato l'ARCI in modo assai significativo questo
Questa idea di stare dentro un movimento generale col fare questa questo vostro stare
E nei luoghi anche in luoghi lontani del mondo a Bombay come come l'America latina
è l'altra faccia di questo sta in un territorio in un quartiere in un circolo con quella praticamente lo con la possibilità di parlare tra gente che hanno tanta parte di storia costruita in comune gli auguri
Di lunga vita
Solo anche una
Come dire sono un po'opportunistici perché ne abbiamo bisogno ne abbiamo bisogno di intendo come politica
E come istituzioni
Lo diceva il vostro Presidente della Regione
La crisi della politica delle istruzioni è del tutto evidente io credo
Che ognuno avrà la sua parte nel suo ruolo siamo chiamati anche le scelte molto impegnative e molto coraggiosa
Ma io credo che di questa riforma della politica
Ci sia bisogna
Anche da parte di una storia importante straordinaria come la vostra
Questa esperienza di associazione di organizzazione della società civile
Di organizzazione di esperienza dentro la città civile contro l'imbarbarimento il primato del mercato la riduzione delle persone a merci
Come lei invece la ritira la valorizzazione della persona della comunità dell'emancipazione ripeta questo processo che vive in tantissimi espressioni ne parlavamo con Paolo mentre venivamo qui
E Guarguagli quel luogo quell'esperienza dice guarda qui che pezzo di società ricca dal punto di vista della qualità dei rapporti c'è
Ma tu non puoi sottratti che al di là di questa dimensione
Possono prevalere culture politiche
E culture tout-court disastrose
Fondate sulla idea della distruzione del diverso
Sullo rifiuto dei processi di integrazione
Sulla corsa aveva al successo attuando ogni forma di parecchi
Di prevaricazione sul disinteresse per l'altro che sta male e in una condizione in cui tutta la società
Rischia di franare sotto il peso di fattori come la precarietà che mettono in discussione la nostra stessa qualità e civiltà della vita
Allora
La politica assolutamente bisogno nel processo di riforma di un'esperienza come quella dell'associazionismo assolutamente
Ma credo che tutti insieme
Dobbiamo pensare che c'è il problema per tutti di concorrere alla formazione
Di una cultura che risulti prevalente del Paese
Così come l'ho citato all'inizio lo cito concludendo
è stata attribuita Carlucci attorno all'idea fosse Lecce dell'egemonia tante volte una preparazione alla prevaricazione o all'affermazione di uno spirito di parte io credo che lo si vede adesso invece
C'è il bisogno di condizionare le culture prevalenti di un Paese cioè non c'è un'isola tutte voi a vedere la più bella associazione del più bello dei territori
Ma
Sella cultura prevalente di quel Paese poi
Come dire scaccia gli immigrati
Non c'era qui fare resistente
Ti arriva addosso questa contaminazione per potersi sottrarre lavorare devi
Far tesoro di questa vostra straordinaria esperienza ma
Concorrere nella propria autonomia all'ambizione di cambiare culture prevalenti nel Paese
Io penso che in Italia come l'Europa sia un passaggio storico
Per il quale
Vale la pena di dire tanti auguri all'ANCI e a tutti noi
Ringraziamo l'onorevole Bertinotti per gli auguri ringraziamo ancora per essere stato con noi sappiamo e alle diciotto altri impegni istituzionali in questa città
Lo attendono e quindi credo che tra poco ci lascerà
E davvero ringraziamo ancora perché diciamo siamo orgogliosi ecco di questo auguri
Adesso ora la parola che sale lui Luigi Martini e che
Uno e il curatore diciamo della mostra che abbiamo già ringraziato prima come abbiamo già fatto i complimenti non c'è una seggiola free stanziamo mensa
Ma
è un po'difficile dire il tempo le ragioni diciamo di questa mostra si spiegano nelle cose che sono state appena dette
Da tutti coloro che sono intervenuti fino ad oggi
Noi abbiamo lavorato quattro mesi
Dico noi perché
Io gli architetti che voglio ringraziare sia Gabriele che Francesco perché
Abbiamo fatto una fatica condivisa e quindi il lavoro è merito intanto Dino i tre più di tutti quelli gli altri che hanno lavorato insieme a noi
è una mostra che ha l'ambizione come avete visto di raccontare una storia lunga
Ed ero
Ed è stata fatta
Diciamo al termine di un percorso che nasce da colloqui fra Merton Benettollo
Dal desiderio che avevamo
Tutti e due di ricominciare a costruire
A a disegnare la storia
Ah porge darla in modo tale che fosse leggibile
Di questo movimento
Che non era movimento di partiti di sindacati di cooperazione ma che era il Movimento associativo Rizzon tale che nel Paese nel corso di un lungo
Secolo e mezzo e oltre di storia ha costruito anche una organizzazione nazionale
Io voglio essere molto breve perché
Credo che allo dopo gli interventi di coloro che mi hanno preceduto sia desiderio di tutti fare due passi in città o andare a casa propria
Io
Concordi
Voglio dire che
La ragione fondamentale per la quale
Abbiamo lavorato e perché eravamo convinti
Di potere dimostrare
Che
La nascita dell'ARCI
La nascita di un movimento che allarga la democrazia
Cioè
Noi siamo stati abituati noi dico quando parlo di noi parlo della mia generazione cioè gente che
Ha vissuto già abbastanza insomma
Siamo stati abituati a pensare che c'erano di partito
Il sindacato
La cooperazione
Vi dico in questo ordine per questo l'ordine delle priorità
Poi c'era l'associazionismo
Come se si trattasse di una cosa necessaria
Ma non importantissima utile
Ma non capace di imprimere dei mutamenti veri profondi
Invece l'idea che noi che abbiamo con me cui di quella storia oltre ad Arrigo Diodati che è stato fondatore c'è Luciano senatori ci sono altri
Noi abbiamo sempre pensato che noi stessimo lavorando ad un'organizzazione che determinava un allargamento dello spazio di democrazia nel Paese
Questa è la ragione per la quale abbiamo ci siamo cimentati in questa mostra
E l'allargamento di spazi di democrazia parte dall'ottocento non dall'Arci se noi andiamo a vedere
Quando parliamo di cittadinanza oggi
Parliamo di cittadinanza nell'ottocento quando i diseredati che diedero vita le Società di Mutuo Soccorso volevano passare da essere sudditi a cittadini
Quando parliamo di
Diritti
Parliamo di diritti oggi
Di diritti diversi rispetto a quelli ma in quel solco allora parlavamo di diritti la possibilità di associarsi di istruirsi
Di andare a scuola di avere
Sicurezze sociali il Welfare è nato sulla base delle prime richieste delle Società di Mutuo Soccorso delle lotte di quel tempo
E oggi
Nell'ARCI con l'associazionismo nelle ACLI e via discorrendo questo terrore questo Tirreno dei diritti
Si pone in termini nuovi e diversi e più avanzati e si pone ancora oggi per coloro che hanno conquistato diritti nel nostro Paese ma comunque anche e in particolare per coloro
Che devono conquistarli che entrano nel nostro Paese che entro la società occidentale ed è voluto dal punto di vista tecnologico e anche della democrazia
In termini moderni
Quando parliamo
Di cultura
Ed è l'altro una delle altre voci fondanti della nascita del movimento delle sostanzioso di mutuo soccorso parlavamo della cultura basilare a quel tempo si parlava nell'Ottocento della necessità di potere appunto imparare a leggere e scrivere
Di avere i principi minimali per potere
Votare
Senza sapere leggere scrivere e non si poteva votare in questo Paese
Oggi parliamo di cultura in termini più avanzati anzi se devo dire una cosa che mi pare
Che dovrebbe far riflettere l'associazione che forse la questione culturale intesa come questione di intervento sulle tutti sui temi sugli argomenti della produzione culturale oggi l'Arci ha bisogno di fare
Una riflessione secondo me è profonda seria perché in questo Paese ci sono
Blocchi di possibilità produttive distributive di conoscenza che meritano e hanno bisogno di associazioni come l'ARCI
Terrei intervenire così come l'ha già intervenuta in decenni nel corso della sua propria storia in modo a volte estremamente efficace lavorando sulle contraddizioni
Queste
Sono le ragioni per le quali abbiamo tentato di costruire questa mostra
Credo che i filmati che sono come dire numerosi a lunghi possono aiutare anche a comprendere ancora più profondamente ma se la ci riesce e l'associazionismo nel suo complesso
A
Dimostrare come la propria sta e avere la il vigore
Nella battaglia culturale politica del Paese
Per testimoniare quanto sia importante per l'allargamento della democrazia la propria esperienza nella società civile secondo me questo è il vero contributo che può dare atto al superamento di quella crisi
Fra
Che c'è fra cittadini e politica nel nostro Paese l'ultima questione
Per la quale abbiamo lavorato e di questo discuteremo anche a suo tempo conto e il fatto che
L'ARCI
Il suo gruppo dirigente ad ogni livello non conosce fino in fondo la propria storia
Questa è la ragione anche per la quale abbiamo fatto questa questa iniziativa
E importantissimo
Conosce la propria storia se non la si conosce
Il proprio messaggio anche forte importante e un po'meno forte un po'meno importante di quanto non possa
Essere se si conosce fino a fondo la propria storia
Io insisto molto su questa questione alla cultura che deve affermarsi nell'associazione con estrema Energia
Mi auguro che questa mostra che le cose che si faranno da ora in poi per il cinquantesimo dell'associazione possono produrre questo mi auguro anche che ci siano molti giovani che possono come dire leggere la storia della SOSE sedime dell'ARCI anche attraverso questa posto con la quale abbiamo lavorato
Grazie all'UDC martiri ricordo a tutti che la vostra rimarrà aperta fino al ventiquattro di giugno
Che dalle dieci alle diciannove e tutti i giorni e
Di diffondere
Anch'esso gratuito una bellissima mostra di diffondere il più possibile
Non lo faremo anche i nostri circoli appunto la possibilità di visitarla do ora la parola Vincenzo Sterea no Presidente regionale dell'ARCI per l'intervento conclusivo di questo nostro incontro
Grazie sono anche un po'emozionato e anche onorato di partecipare
A un anniversario per una cosa per quanto mi riguarda importante l'Associazione art cinque lavoro da tanto tempo allora ci sono stati interventi molto importanti che hanno toccato molti aspetti dalla storia dell'associazione
Ricordava ora Martini lo storico
Saban propose la mostra Paolo all'inizio ha ricordato con grande puntualità e anche altre non ripresa allora io voler vorrei dedicare a questo punto il mio intervento su un punto solo
Sollevato TAC anch'del resto da tutti gli interventi precedenti da Paolo e poi ripreso con forza da Claudio Martini
E anche dal Presidente Bertinotti ed è quello della crisi della politica e lo dico per dire pochissime cose naturalmente sarei presuntuosi stimo
Se diciamo dicesse c'è una ricetta per risolvere questo problema così grande e che deve preoccuparci perché
Io pur lavorando nella società civile non sono di quelli che pensano che la società civile
Si salva se non si salva anche la politica se non c'è una riforma dei partiti se le istituzioni non sono salde e così via
Dunque è questione che propano non ci può esser la scappatoia un sociale che da solo vive nel bene mentre c'è però una politica e poi permesso non tutta la società civile
Esprime solo e soltanto belle cose ci sono a volte comitati di cittadini che dicono cose terribili sui Gizzi rincari sui rom
E così via dunque
E dicevo però questa questa è la crisi della politica vorrei
Dedicarlo non c'è la la risposta non c'è una ricetta ma dire il con grande modesta il mio punto di vista su una questione e basta
Permettendo così velocemente anche tendere a fare il giro per Firenze che qualcuno spiccano
Io credo ci sia una cosa che io rimprovero con forza al alla politica
E che quello di
Rinunciare in qualche maniera fare una battaglia culturale
Probabilmente le questioni son complesse non è che basta dire questa cosa
Io per battaglia culturale non intendo
O non intendo solo parti o particolarmente una battaglia
Sui temi classici più musica più cinema o più biblioteche ma intendo il dare hub una grande importanza a una questione fondamentale che è quella di
Un grande orizzonte
Culturale che prima ancora che politico cioè una visione del futuro una visione anche dell'oggi non solo del futuro che abbia un forte elemento che non può essere solo soltanto l'economia noi già siamo governati oramai dovunque dall'economia
Pensare che tutto si possa risolvere io penso alla politica fatta tutti i giorni dando più soldi a una categoria un'altra e così via tutte cose spesso giustissime per carità abbassando aumentandolo e tasse e così via
è a mio giudizio è un errore prova citare anche o Gramsci
Proprio solo come titolo ma per cercare di dare più autorevolezza la cosa che dico
Quando si parla di grammi si parla di egemonia di centralità della cultura io credo che questo vuole dire cioè noi sappiamo la la la storia lo dimostra anche quella degli ultimi anni
Che se c'è una visione culturale
Forte c'è una visione ideale non è che solo una questione d'anime belle voglio delle persone fanno sacrifici
In nome di un percorso condiviso e che li motiva
Se questi motivazioni ideali non ci sono e ognuno sviluppa poi al massimo il proprio turismo sociale dunque ogni categoria propone
Le sue risposte corporative se la politica in seguito un insieme di risposte corporative alla fine si perde in mille rivoli
E questo io credo sia
Mi perdono ma insomma cerco chiedo di essere perdonato
E buttata così probabilmente anche un un po'eccessivamente stretto somma andrebbe precisato questo Regione però io credo in questo c'è un pezzo di verità e in questo
C'è anche un ruolo importante per un'associazione come l'Arci anche anche oggi
E mi piace ricordare
Che in quelle cose che Claudia ricordate e anche altri anzi anche tutti gli altri non ricordati i movimenti di questi ultimi anni
Beh però quell'elemento qualche volta pre politico qualche volta ha fatto di sentimenti ma di grande capacità di coinvolgerle persone l'hanno avuto e da un certo punto di vista un po'un'occasione persa
Perché in fondo colpa di tutti forse anche nostra non tutto anzi solo in piccola parte questo si è trasformato in una riforma e la politica
E guardate che non è che c'è il supermarket delle grandi idee culturale uno valli Peter Radice le persone
Si mobilitano ci vuole qualcosa che stia nella storia con prepotenza io credo che il movimento pacifista per esempio
è stato un'occasione straordinaria in parte persa perché tante culture confluivano all'interno di quel movimento cattolici persino persone di destra di sinistra
E in nome di questa visione così forte Bruno riusciva tener dentro da Casarini alle suore ecco
Scusate la banalizzazione porre allora questo è uno dei motivi a mio giudizio della crisi della politica e questi in questo io vedo anche un ruolo di un'associazione come come la nostra
Non c'è niente da fare cioè le occasioni son solo perse io voglio proporre e concludere altri due brevissimi argomenti di riflessione
Secondo me importanti la prima e che se io guardo la politica da da un certo punto di vista vedo con forza questa crisi
Se la guardo dal lavoro quotidiano giornaliero di un'associazione
C'è qualcosa io vedo qualcosa di più compresso faccio qualche piccolo esempio per pranzi che faccio uno solo faccio sempre ma a me ha colpito molto
Per esempio noi mandiamo dei ragazzi a fare dei campi
Tutti gli anni sulle terre confiscate dalla mafia e poi vengono fatti cito questi ma poi ci sono anche i campi internazionali che è un'altra esperienza importante anche quest'anno
Dei ragazzi Toscani partiranno un'esperienza quasi un gemellaggio tra la Toscana e dove sono queste terre in Calabria in Sicilia in particolare ebbene non abbiamo ancora aperto le iscrizioni
Perché quanti ragazzi dovranno andare
Faccio presente che i ragazzi e parto sono in gran parte ragazze
E sono giovani veri nel senso che il problema che per esempio abbiamo quest'anno e che si segnano quelle di sedici e diciassette anni e dobbiamo decidere con Paolo e con gli altri deliberasse ci pigliamo la responsabilità
E arrivano fino a ventiquattro venticinque hanno dunque giovani veri una di quelle cose che diciamo noi alla politica non ci vanno
Ebbene di dicevo non abbiamo aperto ancora le iscrizioni sono duecentocinquanta i posti previsti noi siamo già intorno ai trecentosessanta trecentosettanta che hanno mandato delle e mail
Per partecipare e non non è ancora uscita la notizia
Voi direte una piccola cosa ma io penso sia una cosa significativa ragazze giovani in gran parte anche ragazzi che decidono di passarle state o una parte dell'estate a lavorare non solo a fare dibattiti
E tante cose ci potrebbe insegnare quanto importante anche la pratica in questo caso di lavorare un campo di incontrarsi ma insomma
Vediamolo in termini ebbene quando noi chiediamo perché l'abbiamo fatto a questi ragazzi se pensano di avere un impegno civile rispondono sì se pensa di fare politica la più parte risponde assolutamente no
Che cosa vuol dire questo io lo dico come preoccupazione come elemento di riflessione
Che forse c'è tutto una parte di buone pratiche sono anche le cattive pratiche ma anche tante buone pratiche che si svolga e la Società persone si impegnano disposte a fare cose
Che stanno e creano spazio pubblico ma che non riconoscono che forse riconoscono dico un po'di presunzione
Un'associazione non solo l'ACI ha naturalmente ma somma riconoscono associazioni come un soggetto a cui rivolgersi
Non riconosco nella politica tradizionale allora il problema
E che noi cerchiamo di guardare moduli fate politica ma anche la politica dovrebbe domandarsi se vuole avere un ruolo se non come fare a intercettare tutto questo lavoro e l'ultima cosa con cui chiudo è che io credo che un segreto
Del di quella che Bertinotti ha definito le tesi a collettiva dell'ARCI è
Lo dico forse un po'da toscano e anche l'esistenza di questo straordinario
Tessuto di Casa del Popolo c'era e che circoli
C'era la mostra l'avete vista rivolta a quello
Io da tanti anni forse anche troppi lavora all'Arci
Mi sono in questi tanti anni periodicamente qualcuno ma ha detto ma perché non ne rendete alcune per
Qualchedun altro ha detto ma perché si dovrebbe far tutto discoteche qualche anno fa tutti internet Point
E in qualche maniera mi sono sentito dire tante volte e questa erano strutture
In qualche maniera passate
Ecco io anche questo porre noi riflettessimo su questa cosa come possibile invece non è che mancano i problemi e ai Presidenti dei circa non lo fu difficoltà ha fatto tornare i bilanci c'è un tema vero di rinnovamento ci son troppe poche donne giovani dirigenti dei circoli
Però voglio dire ancora su questo territorio quante import intanto non diminuiscono ma continuano ad aumentare anche se di poco in Toscana rimangono mille trecento
Ma poi dov'è che un cittadino va se ha bisogno di mettere in piedi un'attività quelli che fanno le buone pratiche se poi vogliono una sede più a che portavano a bussare
E ricordando l'altra cosa importante che ha detto Claudio Martini di immigrati negli anni Sessanta
Quelli del sud che venivano qui dove credete che va dalla più parte degli immigrati quando finisce il lavoro nel tempo libero
Badate i circoli sono pieni anche in maniera conflittuale difficile ma sono pieni di immigrati
Allora io credo che un altro segreto
Di un ruolo per un'associazione o me queste gli ha permesso di vivere cinquant'anni di permetterà di fare tante altre cose il e anche l'esistenza di questi luoghi che sono luoghi di incontro delle persone in rete anche questo è uno dei segreti
Quelle a sé il popolo e doveva anche Udre tra cento difficoltà sono ancora aperti e tanti altri luoghi della politica invece hanno chiuso non ci sono più ecco io penso che anche questa parte sui circoli e forse
Detto seppure con modestia come qualcosa intorno a cui ragionare per un rilancio della politica
Grazie a Vincenzo grazie a tutti voi mi ricordo che oggi era il primo giorno domani continueremo le nostre celebrazioni al Palazzo Medici Riccardi con il convegno curato dal Centro studi alle origini dell'ARCI
Cultura solidarietà e civismo nella tradizione associativa italiana che durerà appunto tutto il giorno grazie
E a domani