Politica e partiti in Italia alla metà degli anni '80: riflessioni e testimonianze in occasione della presentazione del libro di Massimo D'Alema "A Mosca l'ultima volta. Enrico Berlinguer e il 1984" (Donzelli editore)

Presidente la signora Barbara vorrebbe sbarazzarsi è quella
Dominazione meno
Autorità
Colleghi signore e signori cari studenti
Oggi abbiamo l'occasione di avere con noi
Personaggi che hanno fatto la storia d'Italia
Negli ultimi anni
Negli ultimi decenni
E lì abbiamo per presentare un libro
Ogni volta che si presenta un libro un volume
Per me è un momento di gioia perché c'è che ancora fa cultura chi produce cultura
In questa Italia complicata difficile produrre cultura e cosa
Molto difficile
E impegnativo
E il libro di oggi
Di
Ah sì mo'D'Alema a Mosca l'ultima volta Enrico Berlinguer nel mille novecentottantaquattro cita l'occasione di presentare si volume anche di riflettere
Su un periodo
Sori Co
Abbastanza compresso ancorché riferito a un anno
Preciso
Ci sono qui con noi protagonisti di quell'epoca intanto l'autore
Che ha vissuto in maniera particolare quell'anno abbiamo il presidente De Mita che e stato personaggio di straordinaria rilevanza politica
In quel periodo ma ovviamente non solo in quel periodo quindi de Mita i presidenti eremita sarà il testimone privilegiato
Quello che lui dice testimone d'accusa io penso che sia un testimone oggettivo che ci aiuterà a capire inquadrare in maniera autentica secondo questa visione dei fatti quelle Periodo dedicato ecco come organizzare la presentazione di un libro così importante in un'Aula Magna dell'Università come far sì che questo sia un evento esclusivamente culturale
Non solo l'organizzatore della giornata però ho pensato che sulle volume sui contenuti ci dovesse esprimere tutto uno storico perché c'è un tentativo di classificare storicamente gli eventi
Descritti
Ma anche un politologo ed ecco che ci sono due accademici dei professori universitari
Il professore drogare il preside di Scienze politiche e il professor Tarchi che svolgeranno questo ruolo
E complicato poi organizzare la presenza dei politici
Io sono per dare innanzitutto la parola dal presidente De Mita perché Louie il personaggio chiave il il vero interprete no
è morta
No Emma e paesaggio Track lo ascolteremo grande piacere lo ricambia preoccupazione che non riusciremo per le tredici a chiudere questa giornata perché l'arte oratoria la incisività dei personaggi fanno pensare che andremo un po'per i lunghi abbiamo però qualcosa rispettare se l'onorevole Follini cavo certa ora ci lascerà e inevitabilmente alle dodici e trenta quaranta insomma dovrà andar via Farini in modo di farcele entrare allora dopo l'onorevole De Mita io da lei la parola rispettivamente
L'onorevole Follini al presidente Follini e poi a Vannino Chiti e infine al presidente D'Alema
Io dovrei presentare anche il volume così sperano c'è scritto nel dell'invito ma non lo farò presente preparato una scheda molto sintetica
Per provare a dare l'idea di che cosa c'è nel volume a chi con l'avesse letto dunque si tratta di un volume che si articola in tre parti secondo la mia lettura
La prima parte lo scenario l'autore in quale mille novecentottantaquattro nel periodo storico di riferimento con particolare rilievo attenzione dedicata al governo Craxi e la sua forte competizione anche personale con il PC ovviamente l'ho scritta per conteneva in tre minuti
L'autore esprime anche valutazioni su altri protagonisti dell'epoca in particolare proprio su De Mita
Del quale apprezzo lo sforzo di superamento delle politiche assistenziali il tentativo di riforma della DC che tuttavia viene sconfitto alle elezioni politiche del mille novecentottantatré anch'essi resta segretario
In questa parte l'autore da centralità alla questione morale posta con forza da Berlinguer in una fase dilagante
Dilagante corruzione e di esplosione del consumismo
Tuttavia l'autore non è privo di accenti critici verso una strategia del partito comunista che finiva per essere sterile soprattutto in politica interna centra la questione del sistema istituzionale e politico bloccato perché privo di reali alternative
Tuttavia sostiene che Berlinguer aveva fatto propria la filosofia di Edoardo
A da passa a nuttata tra virgolette che nel caso specifico era rappresentata dal craxismo
Inquadra il conflitto fra socialisti e comunisti nel contesto di uno scontro politico culturale
L'autore non sembra distaccarsi dalla sua collocazione all'epoca ossia di comprimario di quelle vicente come dirigente periferico del partito vicina Berlinguer le canne condivide
Di fondo le ragioni per compiere uno sforzo di comprensione di Craxi
Che di fondo nel libro manca
La seconda parte del volume
Divise in due parti a Mosca epilogo e quella per la quale il libro è stato pubblicato l'autore grazie alla moglie ha ritrovato un diario del viaggio compiuto con Berlinguer Pertini Andreotti viaggio a Mosca
Per i funerali di anthropos
Siamo nel febbraio del mille novecentottantaquattro pochi giorni prima del decreto di Craxi sulla scala mobile
Il diario è incerti passi anche arguto ritrae nell'intimo la personalità di Berlinguer oltre che riprodurre le influenze di Pertini
Si presenta un Berlinguer
Fortemente critico del socialismo reale e che fa di tutto per non incontrare da solo Cernenko il leader designato del partito comunista dell'Unione Sovietica
Il quadro che presenta l'autore e di un Berlinguer che ha già consumato il Bissacco dall'Unione Sovietica senza tuttavia esplicitarlo in modo drammatico
Il ritorno da Mosca
Il discorso si aggancia di ritorno da Mosca il discorso si aggancia alla questione della scala mobile autore punta molto a rappresentare lo scontro fra PC e PSI con uno scontro politico e sul metodo piuttosto che sul sullo specifico fino a finanziario ed economico del provvedimento sostiene la tesi che Berlinguer che poco prima di morire ha fatto la scelta referendaria puntava ad usare il referendum come strumento politico per arrivare a nuove maggioranze che marginalizzata se ero Craxi
In quello stesso anno poche settimane dopo la morte di Berlinguer il venti luglio mille novecentottantaquattro morì in un un incidente giusti del mugnaio compagna ideale
In questo senso l'hanno acquistata nella vita e la sua vita significato paradigmatico della fine della giovinezza
La terza parte del volume intitolato appendici
Raccoglie il discorso pronunciato alla Camera il diciassette giugno due mila quattro
In commemorazione di Berlinguer è un'intervista rilasciata nel giugno del due mila quattro a Piero Sansonetti nella quale D'Alema presente a Berlinguer come un riflesso Ulla riformatore sconfitto in quanto contrariamente a quanto lui pensasse il comunismo non era riformati
La tesi dell'autore e che la fine di ogni possibile riforma abilità coincide con il mille novecentosessantotto e la repressione della primavera di Prato questa è una scheggia una lettura molto semplice delle
Volume ora la parola a chi davvero ha vissuto e poi valutare i contenuti prego presidente
Io lo accennavo
Poco fa Massimo D'Alema sono venuto volentieri
Opere per la stima che ho nei confronti dell'autore
Ho un po'perché nella mia memoria io sono stato in quest'aula qualche anno fa discutere di riforma di leggi elettorali conto una qualche utilità dal punto di vista della riflessione e viceversa poco profitto
Poi sul piano della utilizzazione politica della riflessione
Le cose da dire
Sarebbero tante
E le corse da dire
Sono legate alla mia esperienza il mio rapporto
Personale con Berlinguer che è stato
Di di grande cordialità direi che avevamo un rapporto singolare io persona un po'più ruvida un po'più legato al ragione
Non dico dello scontro ma della dialettica
Che e Luigi personaggio perché Hill ha conosciuto credo che possa confermarlo di una delicatezza infinite
Un personaggio analogo era l'onorevole Moro
Ma Berlinguer accentuava la delicatezza perché credo che fosse accompagnata da una infinità timidezza
Che ne facevo una virtù non un limite nel dialogo
Ho letto il libro di D'Alema quando l'ha pubblicato
Sette e convesso che la rilettura
Ha ha confermato l'impressione che aveva avuto uno scrittore notevole la parte
Insomma che apprezzo di più
Perché il giudizio è possibile
E la seconda
Non è la cronaca di un viaggio
Insomma il particolare minuto sull'ora il luogo e e dentro una valutazione ne fa un osservatore acuto e un buono scrittore elegante
Le le altre due parti
Diciamo che
Non hanno la pretesa del giudizio
Però per un qualche verso lo assumono e questa e la parte
Che va approfondita non nel senso che c'è dissenso va approfondito
Sulla prima
Che insomma il dato intorno al quale poi gira la riflessione politica ipotesi di un governo senza i socialisti
Io su questa vicenda debbo dire subito
L'episodio è vero
Cioè che il tre maggio del mille novecentottantaquattro io abbia incontrato Berlinguer
A casa Tatò dove di solito ci si incontrava
E e Berlinguer era accompagnato da Pecchioli purtroppo i due protagonisti sono morti
Mi aveva cercato c'era la campagna elettorale io Ring in giro in Sicilia in
Volle vedermi con urgenza quindi io fui costretta a rientrare ero incontrato pensavo fosse
Una cosa immediata
Mi sentivo porre il problema della crisi del governo Craxi mi chiese di mettere in crisi il governo
E la mia risposta iniziale fughe
Io già ero sospettato
Insomma la mia adesione al coalizione pentapartito era molto problematica molto critica non non c'era condivisione di disegno politico generale che va parte questo
Non si mette in crisi un Governo senza una ragione senza una spiegazione senza una prospettiva
Ma mi resi conto che quel mio modo di ragionare non aveva riscontro
Nella sua testa
Luís esprimeva forti preoccupazioni sul piano della tenuta democratica del Paese
Giudizio sul quale c'era una qualche mia condivisione condivisione del nonno legata al giudizio sul ruolo delle persone tanto meno del Presidente del Consiglio preoccupazioni che io portava avanti da tempo
Da quanto mi ero reso conto che il rapporto tra istituzioni e processi politici si era andato divaricato
E quindi il rischio che che dentro l'incertezza non fossimo più in condizione di governare i processi politici era un'idea che io condividevo non non era una cosa estranea
Però siccome si accaloro nella conversazione fino al punto da dirmi
Come mai è possibile che mi debbo preoccupare più io della Democrazia Cristiana di te
Per un certo verso come dire non è che mi mi mettessi in crisi però tocco un punto sul quale la la mia sensibilità c'era non era più un problema di tattica contingente ma di strategia generali al che io gli gli rivolsi la domanda che rimase senza risposta
Dico beh ammettiamo che si fa la crisi di governo
E si produce la rottura a livello di governo tra democrazia cristiana e Partito Socialista perché poi di questo si trattava a quel punto la posizione del partito comunista quale sarà
La domanda non era retorica la domanda aveva anche un riscontro nei precedenti
Perché il quando ci fu la crisi del governo Spadolini e e noi democristiani non avevamo l'idea di anticipare il passaggio elettorale ma di creare condizioni diverse per il passaggio elettorale
Massimo ricorderà che ci fu un incontro tra socialisti e comunisti alle Frattocchie
Dove rievocando principio immutabile ed eterno della solidarietà delle forze di sinistra andammo a le elezioni
Perché furono poi l'anticipo del governo Craxi del nonno per la prospettiva del ruolo altro della sin della sinistra nel nostro paese e lui non mi rispose non mi rispose la conversazione finirla
Che e poi poi insomma morto non abbiamo avuto più la possibilità
Di di sentirci di spiegarci
Il la mia curiosità è nata dalla lettura del testo di dalle ma perché nel testo di D'Alema si fa riferimento ad una discussione interna dal Partito comunista dove questo problema c'è anche se la la spiegazione delle ragioni della rotture del governo successivo a la rottura non c'è nella mia memoria c'è una circostanza altra quando nel mille novecentottantotto io o faccio il governo insomma nella mia lunga esperienza politica il diamo conto trattarne quel pezzo di Democrazia Cristiana che io rappresentavo ma nella circostanza rappresentarlo
La Democrazia Cristiana Collu Partito Comunista c'è sempre stata e il terreno
Di attenzione di verifica di incontro di sollecitazione è stato sempre quello istituzionale Magli e quello immediatamente politico chiacchierando con perché allora segretario del partito spiegai
Su quel programma disegno la considerazione che eravamo in presenza di un equilibrio politico vecchio che non reggeva ma non avevamo un nuovo equilibrio immediatamente da sostituire il problema
Lo direi con la riflessione Moro Thea e non era tanto l'equilibrio che c'era ma le l'equilibrio che si doveva fare
è nata mi ripropone lo stesso giudizio per un certo verso analogo a quello di Berlinguer ma le disse sì dubitarne però poi rimane insomma
Impigliato nell'alleanza con i socialisti allora io gli feci osservare che io questo problema l'avevo sempre posto ai comunisti dissi ma io l'ho posta Berlinguer da tempo se in presenza della rottura del rapporto per un equilibrio politico di governo tra democrazia cristiana e Partito Comunista quale sarebbe poi il comportamento del partito comunista in conseguenza di questa struttura e Natta mi rispose perché io dissi e Berlinguer non mi ha mai risposto e lui disse nemico non è che non ci ha risposto
Non sia potuto rispondere perché tutte le volte che aveva posto questa questione all'interno della direzione comunista no no no non sono stati in condizione di dare una risposta
Poi questi tuo episodio questi episodi
Sono ricostruiti in maniera credo più corretta lo più corretta più esatta nella ricostruzione di che fa D'Alema
Oppositivo allarme & alterata nel diario di tatto
Perché a me la proposta la fa perché in guerra non la faccio io non nel senso che io non li immaginassimo
Ma nel senso che io non avevo avuto riscontro nella posizione berlingueriana di una disponibilità a concorrere a costruire un equilibrio diverso e quindi ne tenevo conto
Non ho mai avuto nella mia vita la pretesa di imporre agli altri comportamenti ma ho sempre avuto insomma la legittima tentazione di costruire i comportamenti tenendo conto delle decisioni o degli altri
Tanto è invece nel suo diario annota in data diciassette aprile quinti sedici giorni prima di quanto è avvenuto l'incontro ma questo solo per gli storici non e attribuisce a me la proposta che non
Non è che sia
Un peccato grave lo lo dico solo o per loro di costruire la memoria di in maniera esatto poi vorrei fare che vorrei fare tante ma il tempo credo sia limitato due considerazioni sulla prima parte
D'Alema
Ricostruisce Porro dichiarando di non avere intenzione di giudizio storico di ripensamento politico insomma in maniera abbastanza descrittiva
Fa riferimento
Come dire alle ragioni della sconfitta accreditando
Berlinguer re Craxi di di due disegni certa avevano due disegni diversi
Ma i disegni riprodotti da da Lima a mio giudizio non sono quelli reali
Io parlando con uno Berlinguer non una volta il dialogo era frequente molto sinceri o si andava oltre anche le intenzioni non era diplomatico
Ne elica mai di la la convinzione che mentre sul piano internazionale la decisione di collocare il nostro Paese
L'orlo rigidamente dentro il blocco orientale ma dentro un equilibrio di rapporti internazionali dove fosse garantita
L'autonomia politica del nostro Paese è stata una decisione una convinzione portata avanti con grande coerenza e questo risulta anche da dagli anni dagli episodi
Che D'Alema ricorda viceversa sul piano della prospettiva politica imbelle guerre c'era la ferma convinzione e e di qua condivide il giudizio di un disegno irrealizzabile
Di costruire un comunismo senza gli errori del comunismo reali
Perché su tutte le difficoltà storiche del comunismo reale il suo giudizio era impietoso non è che fosse insomma un dissenso dialettico diplomatico il giudizio era impietoso però la prospettiva sua era la costruzione del comunismo e a conferma di questo mio giudizio voglio raccontare un episodio delle nostre conversazioni
D'Alema questo lo riproduce e io ho riscontro lui era attentissimo alla questione delle donne ricordo che per due volte mi intrattenne lungamente su problemi che io confesso solo non rientravano moltissimo nella mia attenzione la la mia attenzione Ron morto più ripiegata sulle questioni istituzionali un po'meno su questo
Ma il dialogo fra io che gli proponevo una modifica delle istituzioni per precostituire le condizioni dell'alternativa dentro un sistema condiviso
Non aveva su la la sua condivisione Massimo e su questo Giglia Tedesco che poi era la padrona di casa un giorno quando abbiamo discusso privi di di un altro mio libro su su questa questione confermò perché poi le indirettamente o direttamente partecipava su queste discussioni
Mi disse e questo sottolinea la sua delicatezza e mi disse lui era con Pecchioli e io lo conquistarsi e mi fa io non vorrei offendere quasi a Rossi
Ma per me la proprietà privata eccome per voi il peccato originale
Cioè affondamento io pensai che fosse un'espressione utilizzata diciamo nella conversazione la cosa che mi colpì Massimo che quando avete fatto il congresso della svolta
Alla radio registro un dibattito e in una sezione del partito comunista di Roma ad avere scritto il figlio di Berlinguer ebbi modo di ascoltare che nelle motivazioni di avversione del figlio di Berlinguer una svolta
C'era il richiamo al principio della proprietà come pecca quindi per il risultato evidentemente di una riflessione nonno momentanea diffusa comunicata
La sua strategia era questo quindi il giudizio solo su quella posizione verosimilmente deve far riferimento a questi ma io vorrei aggiungere
Una considerazione affianco
Io ho fatto ricordo di Berlinguer
E di Moro in un libro dedicata alla memoria e il futuro
Dovendo quest'altra lettura che non è contraddittoria insomma integrativa di questo giudizio
Io sostenute per un qualche verso sosterrei che vero
Che l'apposizione berlingueriana era questa la costruzione del comunismo senza gli errori del comunismo però poi con la sua straordinaria attenzione il suo interesse a concorrere a costruire equilibri politici altri nel nostro Paese
Verosimilmente avrebbe potuto anche creare condizione
Dove i fatti letti con un motivazioni ideologiche diverse norme poi si incaricano
Di suggerire comportamenti non pensati e debbo immaginare che la sua disponibilità ipotizzare pongo perno eventualmente anche senza perché il problema non era mettervi fuori
Era considerarli nonno condizionanti
E dovendo costruirlo con la Democrazia cristiana non immagino che alla democrazia cristiana potesse chiedere di realizzare il comunismo nel nostro Paese
Io metto insieme diciamo tutte queste cose non per una lettura benevola ma per una lettura nonno schematica nonno riduttiva un messi insieme le due cose
La seconda su Craxi
D'Alema dice Craxi era portatore di un disegno innovazione istituzionale
Io debbo dire che con grande franchezza non me ne sono mai accorto
Non nel senso che il Partito Socialista nella sua complessità non ha dato luogo ad un momento di riflessione su sulle istituzioni io parlo nella pratica di governo per la pratica di governo sulle questioni istituzionali c'è stato sembra un rifiuto sistematico v quando abbiamo detta Chiti prima di dell'inizio di questa discussione quando c'è stata la polemica sulle giunte anomale
E io mi chiedevo qual è la regola per stabilire la giunta anomala perché il meccanismo era e ognuno andava alle elezioni per conto proprio dopodiché per strada a maggioranza i socialisti erano L'Unità determinante per cui volevano sempre il Sindaco si votava per tutti ma il sindaco era socialista
Il che non non mi portava come dire a contestare la cosa perché il sindaco fosse socialista
La cosa che preoccupa Ale che l'abbiamo visto dopo perché il voto per un certo adesso diventati inutile
Perché gli elettori sceglievano nella pluralità dei soggetti politici e la conclusione viceversa era altra e io posi allora il problema della modifica della legge elettorale
Perché sulla questione della legittimazione democratica e della moralità nella gestione degli enti locali io me ne non mi sono mai fatto tentare dal moralismo
Ma la la politica stabilisce le regole
Dentro le quali si recupera la moralità del comportamento che fa riferimento alle regole non al moralismo
Soggettivo e avevo proposto sembra inascoltato duetti riforme una della modifica del sistema elettorale
Che avrebbe consentito di scegliere il sindaco e la maggioranza
Con qualche anticipo D'Alema popolo insomma tutte scoperte fatte con molto ritardo in maniera inadeguata dal sistema
Io scrissi allestisce si un articolo per dire che ero d'accordo con me lei salito sacrario Massimo pubblica non solo lo lessi nato cortesemente me l'hai fatto rileggere e quindi è
No no dico qualche tempo fa no volevo dire io faccio riferimento al partito non a alta alle persone
E allora non siamo mai riusciti a far passare quelle modifiche l'altra era l'autonomia impositiva da parte delle amministrazioni locali raggio ragionando come che a parte le risorse trasferite Perrelli attività ordinaria degli enti locali gli enti locali per i servizi in più
Che non erano servizi collettivi ma variavano da comunità comunità avrebbero dovuto prelevare le risorse da parte delle comunità
E e questo meccanismo avrebbe introdotto di fatto una sorta di controllo della pubblica opinione sul prelievo delle risorse sulla spesa non procuratore
Ma il controllo politico dell'uso delle risorse
Su questa questione Massimo lo dico con non molta serenità il solo interlocutore attento nelle conversazioni fu l'onorevole Martelli
Poi il presidente del consiglio e il ministro del Tesoro Visentini stava uno per le ragioni fiscali l'altro per le ragioni politiche dissero sempre no ma io non mi rassegnati
E allora proposi a Berlinguer
Insomma una via politica alle riforme perché poi le riforme vere sono i fatti politici non le le ingegnerie
Normative astratte
E siccome Berlinguer all'inizio dell'ottantaquattro aveva posto il problema con qualche preoccupazione che le giunte di sinistra e si potessero rompere
E in maniera particolare lecchesi prevedibili riguardavano anche il Comune di Firenze perché con i socialisti al governo insomma l'ipotesi di rompere le giunte di sinistra c'era e quando mi fosse questa domanda e gli dissi ma tu non ti devi preoccupare perché se queste che giunte vanno in crisi noi non facciamo il ribaltone
Per mine postumo però insomma allora non era in voga il Sileno che abbiamo maggioranza noi chiediamo le elezioni e poi insomma
Gli elettori sceglieranno dico io invece ti pongo un altro problema e siccome non possiamo cambiare la legge elettorale che risolverebbe il problema
Io ho pensato che noi come democrazia cristiana siamo orientati a fare
Ma potremmo assumere una decisione politica in virtù della quale ci impegniamo con gli elettori che dopo le elezioni governa il partito o la coalizione di partiti che alla maggioranza indipendentemente dal meccanismo elettorale
E i partiti o il partito che perde
Fa l'opposizione ma fa l'opposizione dialogante con la maggioranza non in termini discontinui troppo interessante la proposta mi disse la proposta è interessante
Per cui dissi a Firenze siccome avete avendo governate voi a Napoli siccome avete vinto governate voi e l'UFO sollevato
Però gli dissi siccome nella ci abbiamo vinto noi
La democrazia cristiana aveva passi la maggioranza assoluta in Piemonte nel comune di Chieri che era il Comune di Bodrato perciò io avevo questa conoscenza la DC avere il quarantanove due per cento
Dopo le elezioni tutti gli altri si misero d'accordo e miseri minoranza Narducci
E lui sorprendentemente mica mi disse va bene Melissano perché l'opposizione anche il diritto dovere di rovesciava maggioranze per quegli andava bene dove gli si consentiva non gli andava bene dove non vizi consentiva
Su Craxi ma io questo lo dico ma credo che chi gli ha parlato con lui in maniera molto serena
Dopo un iniziale rapporto di assoluta diffidenza quando io sono stato eletto segretario della Democrazia Cristiana ebbi un solo biglietto di congratulazioni fu di Martelli non ci fu un socialista
Che sia pure per ragioni di cortesia avesse espresso
Ma
Poi col passar del tempo soprattutto dopo la mia uscita dal governo il rapporto divenuto più cordiale devo dire ad onor del vero che non mi ha detto mai gli Bugie non m'ha detto la verità
Nelle conversazioni ma non mi ha detto mai bugie la sua la bugia che mi mi ha venduto fu quella sulla staffetta
Dopo le elezioni dell'ottantatré insomma sono risultate elettorale la la previsione di una maggioranza di governo era quella più in data io come dire tenendo conto del risultato ipotizzai la presidenza socialista
Ma incautamente di feci due proposte una che a mio avviso il loro governo a maggioranza pentapartito a guida socialista dovrebbe avere un obiettivo quello di lavorare per le innovazioni istituzionali io su questo probabilmente o specie di di tic nervoso di di memorie ritornando alla ritengo che fosse la questione politica e dall'altra e gli dissi beh però siccome INCE la coalizione il fatto che la presidenza l'abbia un partito che non è il partito di maggioranza
Dovremmo correggerlo quindi nel corso dell'Ulisse si facciamo metà e metà metà io pm tattoo
E disse no io non ho nessuna intenzione di andare al governo con e né il problema e alla scadenza dei due anni e mezzo non è una scala una cambiale il problema e insomma la l'alternanza nella guida del Governo
Lui si impegnò su tutte e due le cose ma non fece nell'uno e nell'altro come
Poi la storia cc ha spiegato
Ma mi spiegava Lugli
Limitatamente diciamo i suoi progetti lo voglio dire a Massimo se recupera le motivazioni che alcuni dirigenti socialisti sul con supporto di alcuni intellettuali
Davanti a quella esperienza significava questo che l'Italia era stata occupata abusivamente dalla parte dalla Democrazia cristiana favorite dagli americani e dall'altra dal partito comunista favorito dal dall'Unione subito che il Partito comunista è la democrazia cristiana erano occupanti abusivi della realtà italiane quindi bisognava liberare insomma questa occupazione abusiva dando un ruolo consistente i socialisti
Per cui se a questo poi si aggiunge considerazione da non sottovalutare
Che nel mondo cosiddetto laico insomma l'idea dell'alternanza questi i parvenu della democrazia cristiani a questi maturi del partito comunista dell'epoca insomma era un'esigenza vera l'idea dell'alternanza dentro l'equilibrio politico non modificato uno non fu come dire soltanto uno strano desiderio fu una qualche elaborazione politica di questo disegno e ammetterà che ha sempre detto
Che lo invitava a fare da Partito Socialista il partito dell'equilibrio politico del nostro Paese
L'obiettivo suo era questo Massimo no alle riforme istituzionali Orlandi scippo di un percorso della innovazione della sinistra cosa che dicevo io
Dico tu hai due e possibilità o tipo ogni come innovatore all'interno della sinistra ed è un lavoro difficile ma che può avere prospettiva ma lavora per questo
Se voi alleati con la Democrazia Cristiana la sola ragione che non non è praticabile che ti a lei la con la democrazia cristiana per farla fuori
Insomma non puoi chiederci il consenso per una cosa del genere quindi questo mio anno di socialismo
Motivati ideologicamente era una banca una riflessione abbastanza banali abbastanza semplice Luís replicava non l'ho io voglio trarre dal Partito socialista il partito maggiore dell'equilibrio politico del Paese
Dopodiché quando io sarò diventato il partito maggiore dell'equilibrio politico del Paese decido di allearmi o con la Democrazia Cristiana o col Partito comunista
E pur non dichiarandolo dal modo come ragionava mi prometteva l'alleanza con la Democrazia Cristiana
Questi sono i dati e allora se non si riflette su questi dati la strategia comunista di Berlinguer e la strategia socialista di modifica
Della struttura dell'equilibrio politico del Paese le interpretazioni sul dopo insomma io le trovo ho un po'come dire la collocazione di un giudizio sul presente su una storia che col Presidente non ha niente a che fare
Io non ho
La la la pretesa dello storico
Quindi il rigore della ricerca io io ho la pretesa dello politico il conclude intorno dico questa cosa la la mia ossessione da quando l'equilibrio politico è andato in crisi quello che comunemente definiamo la Prima Repubblica non è stata tanto quella di difendere qualcosa
Per cui D'Alema me lo consentirà dopo tutti i complimenti che gli ho fatto di di fargli una specie di richiamo l'ONU e liquida la posizione della Democrazia cristiana o con un giudizio sommario frettoloso o la scelta liberista conservatrice
Lo lo dico per tutti quelli che vengono culturalmente dall'esperienza di sinistra la lettura della Democrazia Cristiana
Dentro la posizione ideologica persista può essere anche quella dello della collocazione a destra la lettura storica vera della democrazia cristiana l'ha fatto in maniera diversa come la storia di un grande movimento popolare Democratic dopo giorni in cui facciamo la storia senza schematismi io credo che dobbiamo concludere così quindi De Mita nonni Innova con uno l'idea di introdurre in Italia il thatcherismo
Perché D'Alema che allora non era il segretario del partito o su immaginare che se tu all'epoca fosse stato il segretario del partito avrebbe avuto una maggiore intesa
Io quando sono stato eletto segretario del partito lo dica al presidente visto che mi ha annunciato che si occupa di quel periodo io avanzai una proposta che ritengo di straordinario interesse ancora oggi
Scusate la presunzione ritengo di aver tentato un'ipotesi di ammodernamento del Paese su cui la riflessione distratta è rimasta di sale la mia considerazione era che alla fine del secolo cosiddetto breve non eravamo ancora alla fine la storia ci aveva posto di fronte ad una realtà che non avevamo immaginato
Di fronte ai problemi della libertà della società al secolo precedente
Lei lei ipotesi di risposta suggestiva quella del socialismo erano quelle che in realtà verso la modifica della struttura proprietaria la libertà nella nelle comunità sarebbe cresciuto la conclusione
Quale è stata che è un percorso non negato questa esigenza ha dato risposta però a queste esigenze in maniera diversa
Anziché organizzare parlo delle società libere non quelle socialiste la proprietà in maniera diversa aveva fatto crescere il diritto di cittadinanza in maniera notevole
Dal dal diritto di cittadinanza solo come diritto all'esistenza
Dal diritto di cittadinanza arricchito con un vuoto nella ultima fase il diritto di cittadinanza si era arricchito del diritto allo studio alla salute alla ad un minimo di sussistenza economica alla tutela dell'ambiente
Cioè lei libertà che si era immaginato di risolverle ed è una modifica del struttura del della proprietà irrealtà e si erano organizzati in maniera diversa e un po'dovunque
Diciamo risposta questi problemi era stata data
Ma il diritto alla salute allo studio alla tutela delle condizioni di un minimo di economie erano state introdotte solo che i meccanismi con i quali erano stati introdotte avevano risposta alla domanda ma non garantivano la tutela del bisogno tutta la mia posizione reazionaria D'Alema era nel risolvere questo problema cioè prevedendo il rischio della messa in discussione del diritto di libertà che l'organizzazione dello stato sociale prevedeva io mi facevo carico di individuare un modo dentro il quale eliminando i difetti del meccanismo precedente forse è stato possibile conservare queste grandi conquiste quindi e lo dico con un'ombra molta serenità altro che scelta conservatrice io la considero aveva considero la scelta più innovativa sul piano del governo
Dei processi politici nel nostro Paese e la seconda
Su questo D'Alema un riconoscimento me lo fa io anticipavo per un qualche verso il meccanismo dello processo della competizione alterna perché ipotizzando l'innovazione istituzionale la modifica del sistema elettorale io non non percorrevo la strada di chi voleva fare l'esame al Partito comunista cosa che non mi è passata mai per la testa
Dal mille novecentosessantanove prima che tu cominciasse a far politica
Ma proprio qua a Firenze immaginato che il processo di innovazione dai comportamenti politici e dal partito comunista passasse attraverso una comune condivisione delle regole istituzionali di garanzia delle libertà politiche che realizza ramo nel paese e probabilmente l'alternanza di cui i spesso parliamo sarebbe diventato una cosa reale perché l'alternanza di cui discutiamo una cosa abbastanza finta
è un minuetto non c'è la competizione cioè risposte altre per la tutela di un ordinamento condiviso
Scusate questa parte difensiva perciò ho detto testimone d'accusa ma solo per come dire l'occasione che mi si offre confermando insomma che il letterato D'Alema
Incontra il mio apprezzamento lo invito a
Esercitarsi di più e sulla parte della storia
Introduco U una nota attuale
Nella lettura della storia da parte di voi comunisti
Nel senso per me è un apprezzamento e insomma un giudizio storico del ecco è un grande apprezzamento
Alberto probabilmente sbaglio un limite la lettura della storia fatta sempre come se la storia del mondo e del nostro Paese fosse solo la storia del partito come che si corregge cambia si innova me sembra quella storia
Io ho la sensazione che non è del tutto così la storia del nostro Paese e una storia complessa articolata con riferimento ad un pluralismo politico notevole
Però dentro il pluralismo politico notevole c'è un'altra grande storia io non dico la grande storia c'è la grande storia dei cattolici democratici del nostro
Grazie presidente contraddicendo quello che aveva appena dichiarato qualche secondo prima sono stato tentato da dare la parola al presidente De Mita e sono andato per istinto pesare fatto proprio molto bene perché ha fatto avevano è andata benissimo poi se ci sarà tempo totale viene delle e allora procedendo in questa direzione continuiamo con i politici e poi gli accademici chiuderanno
La parola allora Molignini quale peraltro a orari
Prestabiliti crediti e quindi confidata rabbia brevità Assomineraria tanto di tempo che vuole ma intanto anch'io pago volentieri un tributo al talento letterario di D'Alema e debbo dire che è un libro che rivela come dire una forte emotività libero scritto da un dirigente politico che
Vive coltiva la politica come una passione fredda qual è quindi sfrontata di ogni retorica di ogni eccesso
E però vissuta con intensità se sicuramente l'intensità del suo rapporto con Berlinguer
Sita della sua storia politica delle sue convinzioni
Mi fa piacere dirlo essendo come dire dall'altra parte della barricata prende in una posizione politicamente antagonistica
Naturalmente in questa tavola rotonda c'è una qualche sproporzione perché De Mita era come si usa dire in campo e quindi è testimone di cose vissute praticate
Determinate anche largamente Daloui
D'Alema era una sorta di panchina all'epoca
Se così posso dire come segretario del partito comunista in Puglia io ero tribunale guardavo lo svolgimento dalla partita
Questo mi mette nella condizione di essere testimone sì appunto ero abbastanza laterale rispetto alla politica
Però proprio da questo angolo visuale stando un po'al tema che s'era stato assegnato politica i partiti vitale alla metà degli anni Ottanta riflessioni e testimonianze mi viene da
Considerare
Che forse ci aiuta a distanza di venti anni e più misurare le differenze di cultura di costume che separano due diverse ere geologiche della nostra politica coi
Su quanto sia cambiato e quante cose invece siano rimaste uguali aperto un dibattito molto tormentato ma proviamo a vedere lungo il confine che separa queste due date
L'ottantaquattro del viaggio a Mosca e l'ultimo anno di Berlinguer il due mila e il cinque di tutti noi
Che cosa fa la differenza proviamo a dirlo con alcune parole
Tanto una differenza fondamentale mi pare quella
Che va sotto il nome di rispetto
Non avevamo culture politiche antagonistiche
Di fortemente differenziate condizionate da un'ideologia da una visione del mondo che dei destinata fare a pugni almeno metaforicamente
E però una classe dirigente che come ha testimoniato prima De Mita si parlava si rispettava aveva consapevolezza che la democrazia è il valore dell'altro e quindi il valore di chi ha un'idea diversa
Non era complicità io non ho mai creduto a questa leggenda che impedirà sul consociativismo a questa rappresentazione della Prima Repubblica come di una trama comune
Tra i partiti però c'era indubbiamente una condizione di rispetto che
Paradossalmente andata un po'persa a mano a mano che le tradizioni politiche si sono invece avvicinate hanno scoperto di avere tratti comuni e quindi non resistendo all'onta della propria somiglianza hanno attinto copiosamente materiale d'archivio
Degli insulti dei sospetti dei veleni si è un po'persa questa tradizione di parlarsi da punti di vista diverso c'era indubbiamente una densità ideologica molto maggiore
E però c'era un peso molto minore ricorro qui ad una categoria di Marco Tarchi c'era un peso molto minore delle forze del populismo io avevo letto diligentemente il suo libro in tutto l'arco della vita della Repubblica
A destra sinistra e qualche volta perfino al centro esistono posizioni populiste che però hanno un peso diverso
E il peso tende a crescere col passare degli anni e tende a crescere mano a mano appunto che viene meno il significato
Delle idee e dei partiti che rappresentano c'era una fortissima appartenenza
Negli anni ottanta cambiare partito
Significava
Non venire salutati dai propri vicini di casa normalmente
Cambiare corrente dentro la DC lo dico io che si
Prima di approdare a De Mita qua mi è capitato di
Cambiare corrente ma sembrava come dire il salto di una barricata alta fino al cielo c'era invece
Una tradizione che ci teneva secondo me a riparo da un certo trasformismo che invece adesso vedo che impazza allegramente
C'era una grande pazienza
Non a caso D'Alema ha dovuto consultare archivi per scrivere suo libro
I giornali davano conto ma non c'era questa sorta di nevrosi quotidiana per cui uno come dire arriva in un posto e dal contratto degli statali
Alla diversa opinione tra Bush e Putin sul trattato di alta è chiamato a parlare di tutto e poi statisticamente anche
A compiere inevitabilmente un certo numero di errori
Dirigente politico aveva un respiro diverso parlava di tanto in tanto parlava pensandoci bene
E non era come dire attraversato da questa corrente mediatica che costringe invece oggi a parlare di tutto a parlare qualche volta anche un po'troppo e infine c'era
Una fondamentale idea della rappresentanza la politica era la coltivazione di tutto quello che stava nel mezzo tra iter Tc istituzionali e decisionali
E la base elettorale tutto quello che nel mezzo si era capaci di organizzare faceva la differenza spostava la politica da una parte o dall'altra questa era la politica in quegli anni
Naturalmente
D'Alema De Mita non so se prima o poi finiranno in uno stesso partito spero di no ma
La vedano vissuta ai poli opposti
Di quello schieramento politico ed elettorale ma l'hanno vissuta e l'abbiamo vissuta in tanti avendo in comune l'idea che la politica fosse questo
Lo dico perché io non ho come dire un eccesso di Nostalgia anche perché appunto in tribunale quindi guardavo la partita altrui
Però riconosco alla politica di quegli anni una densità è un valore particolare
E credo che
Proietti la sua ombra lo dico in senso positivo
Molto in là nel tempo e dica qualcosa anche a chi appunto è venuto dopo e ragiona su categorie un pochino più nuovista
Allora diciamo semplificando al massimo che quella era una politica piena di virtù
Che stava dentro un contesto storico che era invece pieno di difetti non c'è dubbio che abbiamo tanto pregato per liberarci della cappa del condizionamento ideologico
E non trascuriamo il fatto che nella società italiana di quegli anni c'erano una grandissima quantità di tensioni e di attriti e di frizione anche drammatici
Pensiamo ad esempio che cosa è stato il terrorismo il terrorismo di oggi ci appare
Quando fa capolino come un'avventura che gela ma che riguarda pochissime persone allora il terrorismo aveva una sua
Base di consenso abbia ragionato ieri
Su un altro anniversario quello dalla scomparsa di Moro
Siamo tutti come dire agghiaccianti da peso infinito che la sfida delle Brigate Rosse ha rappresentato rispetto alla politica di quegli anni e ricordiamo tutti come ci siamo sentiti quella volta impari rispetto ad un terrorismo che poi si è rivelato
Poca cosa ma in quegli anni ha condizionato fortissimamente la vita del paese
Era in una parola una politica meno urlata meno chiacchierata e che però aveva una maggiore capacità di rappresentare il punto di vista delle persone ora la domanda che sta di fronte a noi
E che attraversa la vita di Moro spezzata nel settantanove la vita di Berlinguer
Finita sul palco di quel comizio a Padova cinque anni dopo
Che attraversa tutto quello che è capitato anche dopo eh
Com'è che si spezza questo incantesimo che cosa succede che cosa avviene che determina il fatto che una politica capace di così grande suggestione ad un certo punto si rompe
E dà luogo a questa transizione che ci trasciniamo appresso
Io credo che la risposta la troviamo qualche anno dopo
Il sistema politico italiano nell'ottantanove non è capace
Una volta caduto il muro e una volta preso atto che dei grandi coordinate della disputa ideologica non dicono più molto
Non è capace di elaborare una risposta alle domande nuove
Credo che questa difficoltà abbia a che vedere anche con in modo diverso con cui abbiamo interpretato l'alternativa futura
Torno a Moro che cosa aveva in mente dove ci avrebbe portato
La sua politica avrebbe generato una versione democristiana del compromesso storico e dunque l'alleanza tra la DC e PC
O avrebbe condotto all'alternativa e quindi a rappresentare
Tra la Dc e il Pci uno scontro civile leale reciprocamente rispettoso ma insomma una riedizione del grande dilemma che si posa gli elettori il diciotto aprile del quarantotto dove ci avrebbe portato Moro non lo sappiamo
Ma nell'incertezza tra una risposta e l'altra è evidente che sta tutta la nostra difficoltà a dare un seguito
A un dilemma politico che la caduta del muro pone abbastanza drammaticamente ma che in qualche modo era dentro la riflessione dei principali protagonisti anche un po'prima
E qui credo che
Come dire un riflettore vado acceso la faccio molto breve perché la domanda
Essenziale anche volutamente un po'brutale ma vada acceso proprio sull'esperienza del Partito comunista berlingueriano
Io non so se distanza di anni comunismo sia un titolo di merito al contrario pare che tra De Mita e Berlusconi ci siano due interpretazioni un po'diverse su questo punto la mia è un'altra ancora io credo che il tema non è il comunismo internazionale il tema è la storia italiana del PC
E poiché a me chiaro che
L'onorevole D'Alema e l'onorevole Chiti e tanti altri hanno a che vedere con le malefatte del comunismo sovietico e con la stagnazione brezneviana più o meno quanto l'onorevole De Mita ed io abbiamo a che vedere con la inquisizione medievale
E la domanda verte invece sul lato italiano del comunismo sulla sua caratteristica
La domanda la vorrei fare come dire
In termini di banale contabilità elettorale come che nella sfida tra la DC il PC
Vince sempre la DC
Non è che in questo dato che qualcuno attribuisce alle condizioni della politica internazionale ma in realtà era una libera scelta degli elettori
C'è qualche cosa di profondo sulla natura del Partito Comunista Italiano che forse la dirigenza che viene da quel partito ha fatto poi fatica ad elaborare successivamente
Perché è evidente che se la competizione era come era in quegli anni sull'interesse generale sulla capacità di interpretare il Paese nella sua interezza
E quindi suo rifiuto dalla parzialità
Forse la DC era
Più adeguata e più attrezzata proprio perché
è stata il partito dalla complessità e quindi il partito che è riuscito a rappresentare un po'meglio
L'Italia di quegli anni
E allora questo insisto
è probabile che il partito comunista di quegli anni abbia pagato il prezzo di quello che
Per tornare alle parole
Di quel tempo
Si chiama egemoni Smoke di una idea del rapporto tra partito Società che conteneva una forzatura
Di cui in qualche modo gli elettori hanno chiesto conto io ricordo un osservatore amichevole verso il partito comunista che era Alberto Cavallari il quale scrisse una volta che il PC a
Eva vinto molte battaglie e combattuto molte battaglie dalla parte giusta ma si trovava dalla parte sbagliata della guerra
Non si riferiva solo credo alla questione ideologica internazionale
Non c'è dubbio che il Partito comunista in quegli anni
A lato un grande contributo alla vita del Paese facendosi istituzione promovendo la ragione dello Stato e appunto attorno alla giornata di ieri nessuno dimentica contributo che dette nei giorni drammatici del rapimento Moro
E però c'era in quella politica un limite di cui insisto credo che
Si fatichi ancora oggi a venire a capo
D'Alema descrive un Berlinguer più moderno e anche più spiritoso di come veniva abitualmente rappresentato
Credo che anche la politica dell'austerità
Meriti come dire di essere un pochino rivista
Alla luce di quello che è successo dopo
Certamente una politica che non si adatta ne ha l'Italia di quegli anni né all'Italia degli anni dopo ancora e però pone un problema
Che è un problema come dire etico e tuttavia chiudo
Mi domando se la diversità
Che è la categoria attraverso la quale Berlinguer ha proposto se stesso il suo partito agli italiani
Non sia stato più il problema che non la soluzione
Perché ha risolto indubbiamente un problema identitario un partito che consumava lo strappo che si liberava della sua tradizione internazionalista che rompeva con l'Unione Sovietica che si proponeva come altra cosa rispetto a quello che era stato nell'immediato dopoguerra aveva uno straordinario problema di identità
E questo problema d'identità è stato risolto dicendo beh noi non siamo più
Quelli
Della guerra fredda siamo un'altra cosa e l'altra cosa che siamo è che siamo un po'migliori degli altri siamo eticamente superiori siamo più onesti siamo più virtuosi
E in questo io credo che ci sia un vizio di integralismo Kallon Tanato
Dal Partito comunista
Una parte abbastanza consistente della società italiana che non si riconosceva
In una lettura un po'manichea in una lettura in bianco e nero del conflitto politico
E anche un po'ideale che attraversava l'Italia di quegli anni
Credo che questo problema resti aperto
Forse come è stato detto da qualcheduno andare oltre Berlinguer significa trovare una risposta più originale
Il più inedita ad un problema che allora è stato elaborato con una forte convinzione
Ma anche forse credo inseguendo un po'troppo una comodità di parte che a quel partito e a quel mondo non ha portato fortuna questa almeno è la testimonianza di un avversario come ho detto prima rispettoso
Grazie onorevole Follini ed ora intervento di Vannino Chiti
Sì anch'io voglio dire voglio dire una parola sul libro
Come come a De Mita anche a me è piaciuto molto cioè piaciuto molto come lettore è un libro che è scritto molto bene secondo me e cioè a un capacità di sintesi e di raffigurazione proprio per come è scritto per esempio la seconda parte insomma lo dicevamo prima con De Mita
La lettura delle cerimonie a Mosca per il funerale di andrò posto insomma sono davvero riescono a rendere l'immagine di una situazione cioè di un'ossificazione diritti
E così come il carattere che danno di di Berlinguer cioè Berlinguer eleva dice Berlinguer e il cappello che non arriva
In tempo e non vuol mettersi colbacco che si nasconde dietro una colonna per evitare un incontro con marce e anche la battuta questa è molto bella mi pare che che fosse proprio del da tre appunti Massimo cioè la il racconto di Berlinguer a Bufalini a D'Alema di un'esperienza di un incontro tra Brera segnasse
E
Il Shermadini sì Smith diciamo la barzelletta che ne vien fuori e che e che Bufalini all'inizio non capisce voglio dire poi sul libro un'ultima cosa
Cioè molto bello anche la parte personali di questo libro cioè per noi credo di poter dire questo per noi i numeri
Di una generazione che ci siamo formati dentro il pc
è molto difficile un po'per la per la formazione che pc dava e che plasma per carattere e un po'per come consideriamo il privato la gelosia forse perché di privato ce l'abbiamo poco in cui difendiamo il nostro privato però su questo o dire che c'è un tratto comune anche negli esponenti che venivano dalla democrazia cristiana c'è l'esibizione delle famiglie e l'ho visto molto poco anche negli esponenti
Di quel partito è una delle differenze forse con la politica di oggi ecco come diciamo a me è piaciuto molto quel tocco di misure di sensibilità con cui D'Alema dice di un suo dolore personale che in quell'anno lo colpisce
Questo suo libro sulla considerazioni invece politiche ma io vorrei diciamo Marco Follini raccontava dove era luglio anch'io rispetto alla esperienza diretta in quegli anni facevo il sindaco di Pistoia
Quindi giocavo una partita un po'periferica anche questa era una partita ma un po'periferica era allora un po'per come eravamo noi come formazione per quello che rappresentava nella biografie nell'impegno politico il partito mi sembrava
O come dire un impegno deviante in realtà è stata una grande fortuna della mia vita e della mia esperienza politica perché facendo il sindaco c'era una bella frase mi pare di la Pira facendo il sindaco si conoscono le persone
Si entra in profondo con quello che avviene nella vita reale nella vita vera di una di una città delle delle persone delle donne degli Omnitel e si impara a conoscere il funzionamento di un'amministrazione di quella che è la macchina pubblica
Noi oggi diciamo in negativo il cursus honorum anzi uno dovrebbe ogni volta che ha un incarico concentrarsi se l'accettato su quello perché quello il ruolo in cui
Deve dare il massimo di sé stesso
E tuttavia il fatto che ci siano esperienze diverse continua a non o meno nella politica un fatto è un fatto importante cioè la conoscenza
Del la competenza somigli non dilettantismo io credo che la competenza del non delle tantissimo sia un un valore è una formazione che dobbiamo assumere allora una riflessione politica su quegli anni
Ma secondo me quegli anni sono in vario modo gli anni della sconfitta dei partiti che erano stati protagonisti della prima fase di vita della Repubblica
I per motivi diversi per motivi diversi
E mi pare che in questo cioè il libro ci consegni questo messaggio a questa analisi qualche cosa che poi ci fa riflettere anche sull'oggi
La democrazia italiana a me già negli anni ottanta sentiva fortemente il bisogno di un cambiamento di fase De Mita resta ha detto i tentativi che c'erano stati cioè come riusciva a costruire
Da una democrazia bloccata una democrazia dell'alternanza
C'è un bel libro cito sempre mi dovrebbe dare una parte degli dei diritti d'autore professor Morri Lino democrazie democratizzazione mi beh questo libro se lo leggiamo in parallelo ci dice come la vista della prima quella che chiamiamo Corradino
Io per essere durante le schematico la vita della Prima Repubblica è stata all'inizio per una lunga fase una vita una cura ha visto un ruolo fondamentale importante dei partiti che allora ne furono protagonisti
Sì ma forse di forse anche anche un po'oltre comunque certamente è stata fino al toccare gli anni
Certo il Sessantotto lo spartiacque che infatti in tutta l'Europa questo D'Alema nel libro lo dice il Sessantotto segna in tutta l'Europa delle domande nuove
D'Alema nel libro Laurent o nel libro L'intervista che ci sono nel libro appunto dice in Francia inizia il percorso di metterà è quindi un ricambio
In Germania c'è la grande coalizione poi ruolo di governo anche della socialdemocrazia in Italia che cosa riusciti riuscimmo perché poi sul piano storico non è che il gioco del cerino sul piano storico che cosa si riuscì a fare
La solidarietà nazionale l'avvicinamento del PC al ruolo di governo una maggiore corresponsabilità
Da parte della maggioranza delle opposizioni questo fu il massimo che riuscì a costruire la democrazia allora
Allora la questione però che mi interessava dire perché io penso che nel passaggio da una prima fase della Repubblica una seconda che ha aspetti ancora di di non tutti negativi ma di confusione
E su cui dobbiamo credo corresponsabilità intervenire cioè ci sono stati i partiti
I partiti della prima fase di vita della Repubblica in particolare di Cipi Cipi S. per il peso che avevano anche il Partito repubblicano
Il piccolo ma di di una grandissima importanza per la capacità di di lanciare Progetti anticipare impegno e prospettive beh rispetto a questo costruiscono qualche cosa di grande guarda costruiscono il fatto che le masse popolari che erano estranea a destra e a sinistra la democrazia vengono inseriti nella vita delle istituzioni e la preoccupazione di questi partiti era questa io Marco Follini che che che che che stimo molto e spero di non rovinare con prima ma insomma ecco quando lui dice allora c'era rispetto c'era qualcosa di più Marco c'era uno spirito costituente comune
Il rispetto poteva esserci o non esserci ma era lo spirito costituente di cui i partiti la gran parte l'arco costituzionale tra nel Movimento Sociale Italiano a destra e a sinistra
Avevano un punto comune di riferimento se guardo all'oggi
Senza lo dico spero come constatazione oggettiva bene nello schieramento di centrodestra non dico e sono tutti nemici della Costituzione non voglio essere equivocato
E bravo esattamente questo tranne l'UDC che erede di un percorso e che dentro quello spirito costituente gli altri sono quantomeno a almeno indifferenti e questo è un problema serio poi ci ritornerò un momento perché riguarda il bipolarismo
Che vogliamo che vogliamo costruire
I partiti compiono questa opera grande portano le masse popolari dentro la vita democratica
Ci dice appunto anche da un punto di vista della ricerca culturale scientifica Morley ma ci sono altri contributi
La Democrazia cambia perché ha bisogno di un altro ancoraggio una volta che ha vinto la scommessa
Della partecipazione democratica della dell'adesione alla democrazia delle masse popolari ripeto a destra gran parte la sinistra è qui che scatta la necessità e l'urgenza
Di costruire la democrazia dell'alternanza e qui non ci si riesce lasciamo stare
Le responsabilità sono diverse non sono tutte da una parte sola certo
Berlinguer e il PC perché non ci riesco B sul piano internazionale De Mita quello che dice D'Alema nel libro non è molto diverso da quello che tu hai detto perché da anzi mi pare nell'intervista Sansonetti
D'Alema dice
Berlinguer è uno che critica duramente duramente
L'esperienza del socialismo reale ma è anche uno che rimane sempre dentro l'impostazione l'illusione la speranza pose dimostrate l'illusione di una riforma del comunismo dall'interno ed euro comunismo presto eh Hill euro comunismo
Non era praticabile per tanti motivi uno dei quali è il fatto che in politica per praticare una scelta bisogna che ci sia un interlocutore che sono disposti a praticarla interlocutori
Lì non c'erano e Berlinguer che sul piano internazionale non solo avvicina un dialogo con la democrazia ma compie scelte innovative vere
Il PC e l'Europa
Il la la sua collaborazione con Altiero Spinelli
Chi i i il suo impegno su temi nord e sud sostenibilità dello sviluppo con Bramante con palme e tuttavia lo stesso Berlinguer che non ritiene di poter portare il PC di poter diventare socialdemocratica
C'è una battaglia c'è una battuta che reca ricorda il libro non mi ricordo
Non so se se se e vista a Sansonetti cioè di di Reichlin che usa l'espressione
Venendo andando a Bologna ma poteva venire anche in Toscana dice noi qui siamo la vera esperienza socialdemocratica
E belli e in quelli dice sostanzialmente è stato un discorso ingegnoso io non riuscirei mai a dire a dirlo così a dire questa questa parola che forse c'è anche la risposta una risposta Marco Follini perché
Beh il PC finché non supera se stesso resta PC a una collocazione ha una collocazione che è sempre più distante poi appoggia la politica estera dell'Italia quindi cambia collocazione di politica internazionale è critico fortemente nei confronti delle esperienze del socialismo reale
Ma in questo alveo rimane e da ultimo diventa drammatico Lado perché anche questo D'Alema lo ricorda
Mi pare un'espressione di Tortorella quando Berlinguer dopo il colpo di Stato
In Polonia dice finita la spinta propulsiva
Della Rivoluzione d'ottobre questa frase non era soltanto una pietra Fo forte sulla riforma e abilità dei paesi dell'est era ancora che cosa che colpì una radice del PC quindi
Mette in discussione quello che era il PC non arriva
A presentare a costruire ognuno può è prigioniero del suo tempo non mi pare che ci fosse proprio una bella frase
Di Moro che diceva ognuno è dato vivere il proprio tempo ognuno di noi e anche prigioniera a un certo punto delle culture dell'esperienza e delle tradizioni della coerenza
Sul piano interno
Sul piano interno il PC con Berlinguer pone la questione morale la questione morale la questione morale non è semplicemente riducibile c'è anche quello alla tratto di diversità del PC e è un atteggiamento dunque difensivo no
E cerca di consolidare di tenere le forze c'è quello
C'è la consapevolezza che partiti hanno interrotto un canale di rapporto con la società
E debbono cercare di rimettere in moto questo canale e anch'io leggo tutta l'elaborazione dell'ultimo Berlinguer sul movimento delle donne
Sulla questione dei giovani sul rapporto partiti e movimenti come andando come un processo che va in questa che va in questa direzione che cosa manca quello
Che cosa manca a questo discorso per diventare un contributo reale al superamento della democrazia bloccata mancano le riforme istituzionali
Manca l'assunzione piena della possibilità di cambiare la legge elettorale
Manca la possibilità di affrontare il tema del cambiamento della Costituzione nella parte in cui si può cambiare nella giornata di oggi comincia chiamato aggiornamento tanto per evitare equivoci ma comunque nell'aggiornamento della seconda parte legge elettorale o aggiornamento della seconda parte della Costituzione
Perché manca questo perché si lega al primo punto perché per fare questo il PC dovrebbe diventare qualcosa d'altro e fino a quel punto
Berlinguer non arriva però sul presto amici a me pare che che ci sia un fallimento anche della Democrazia Cristiana
C'è un fallimento anche della Democrazia Cristiana qui uso lo stesso lo stesso tuo metodo di giudizio non conta più le espressioni dei singoli
Conta e e pesa la politica di un partito
Non ce l'abbiamo
Ho pensato la spesa
E la stessa oramai l'indicazione che è uno perché io io e io la stessa e io e io do lo stesso e io dallo stesso tuo giudizio
Perché in realtà era il Moro che aveva enunciato la terza fase che in qualche modo imboccava una strada in cui si potesse andare verso forme di grande coalizione né tempi forse con tutte le lentezze che c'erano e poi al superamento della democrazia bloccata
E il PSI il PSI realtà anche qui non c'è differenza di giudizi perché il PSI al tempo stesso quello che a Torino
Annuncia al Congresso famoso l'alternativa di sinistra
La la grande riforma e magari non viene compreso
Ma nella pratica concreta e ragione nell'esperienza concreta di governo nell'esperienza concreta di governo pratica un'altra politica e la politica della rendita di posizione e la politica
De de de de del trovare è quella che fa dire a Intini nei due nel duello tra Berlinguer e Craxi beh anche Craxi
Non fa un'operazione a un certo punto la potrebbe più neanche fare perché il PSI diventato qualche cosa d'altro un apparato di potere che non ha più radicamento ma quando anche la può fare D'Alema da un giudizio che io condivido Craxi tu glielo consiglia ma non fa la scelta di essere inviterà italiano cioè di federare la sinistra di collocarla su una strada di alternativa non la fa perché preferisce la scelta della rendita di posizione dentro il pentapartito allora concludo con un'osservazione che questa la mia preoccupazione negli anni che viviamo
è che noi siamo andati al cambiamento alla seconda fase di vita della Repubblica non governata da grandi partiti che erano stati protagonisti della prima fase
Non ce l'abbiamo fatta la seconda fase dell'età della Repubblica nasce per contraccolpi este ad Este la caduta del muro d'Italia non è più un paese di frontiera Tangentopoli Mani pulite
Le forze che molte forze che sono in campo sono forse che non hanno partecipato a quello spirito costituente
Non c'è stata insomma la terza fase allora che cosa oggi
Io penso che oggi abbiamo bisogno di avremo bisogno di due obiettivi per me di fondo
Uno insieme completare
L'aggiornamento della Costituzione
Le sue modifiche e
Quello che ne deriverà sulle leggi elettorali e qui non
Ciò se parlavo prima di di di di Forlì in tante volte ce lo siamo detto anche nei mesi scorsi cioè qui c'è un problema serio io penso che molto stia sulle spalle vostri
Perché se si va avanti
Sullo sfregio che si sta facendo alla costituzione se si va su questa strada non si toglie alla fase due di vita della Repubblica un punto di condivisione di valori comuni senza di cui il bipolarismo diventa un'altra cosa diventa un'altra cosa
E questa non è solo un problema di metodo un problema di merito quello che si sta facendo a cinquanta e più articoli della Costituzione uno sfregio ma e io io voglio fare un solo esempio su questo
Lasciamo stare la forma di governo Hillary al ruolo di Camera e del Senato ma voi vi immaginate non è emendabile Marco
Ormai o si arresta o o va avanti per la ma voi ve lo macinate un Paese che da una parte a la devoluzione e quindi il rischio che ci siano vinti sistemi sanitario venti sistemi scolastici eccetera
Dall'altra c'è un governo centrale
Che può Luís no impugnarla la Corte costituzionale ma sospendere una legge fatta da un'Assemblea elettiva regionale e far convocare la Camera il Senato per decidere insieme sì questa legge va avanti o no ma non basterebbe questo tra tutto il resto per dire
Dove andiamo a finire dove andiamo a parare
E l'altra secondo l'ultima considerazione abbiamo bisogno di costruire i soggetti politici forti della seconda fase di vita della Repubblica
Cioè non soltanto fare gli aggiornamenti delle modifiche che si devono della Costituzione insieme
Insieme per fondare il bipolarismo su valori comuni
E quindi di ricostruire uno spirito costituente tra nuvole ma abbiamo anche bisogno di costruire ognuno nel suo campo il bipolarismo è un valore i cittadini quando devono a a quando vanno a votare devono sapere quali sono le alleanze in campo e con il loro voto scegliere anche le maggioranze di governo da Comuni fino al parlamento ma abbiamo bisogno di costruire i soggetti politici veri robusti della seconda fase di vita della Repubblica non saranno i partiti di un tempo
Per ragioni storiche e culturali
Non saranno organizzati come sono stati nella prima fase di vita della Repubblica
Perché c'è un problema che riguarda anche il modo di essere della forma partito Macchi pensi che la democrazia nella fase due di vita della Repubblica possa essere una democrazia con partiti pallidi
O assenti o apparati e poco più si sbaglia per il futuro di questo Paese per il bene della democrazia la democrazia ha bisogno di partiti
Insieme a movimenta insieme la partecipazione della società civile e questo è un problema che ha aperto nel centro destra e che ha aperto nel centro sinistra grazie
Bene vorrei ai due colleghi siccome li amministra posso dare anche delle indicazioni più stretti dieci minuti per cortesia i vostri interventi o quasi al presidente D'Alema lasceremo più spazio per come dire commentare le cose fin qui dette
Partiamo con Santoro cari grazie lettore mi hai suggerito ciò che già pensavo e cioè che professori Andress sintetici
E a questo punto centrare il problema se possibile se ci riescono e poi passare la parola al presidente D'Alema che siamo tutti ansiosi di sentire il libro parte da un diario è un diario scritto in modo anche arguto
Non so se il presidente D'Alema usa un espediente narrativo quando dice che è stato trovato per caso dalla moglie forse no
Certamente è un'occasione per tornare a quegli anni per riflettere un'attività lo dico perché condivido la fascia generazionale del presidente D'Alema i termini
Di anni di nascita la cosa che capita tradizionalmente quando si è girato i cinquant'anni si comincia a dire
Da dove veniamo che cosa abbiamo fatto dove abbiamo sbagliato che cosa ci è successo perché abbiamo fatto delle cose che forse non rifaremo faremmo in modo diverso è un'attitudine che forse
Indica anche non so non voglia essere pessimista una forma di senescenza ma può essere uno stimolo alla alla riflessione parlo per me naturalmente
Il diario scritto bene e arguto centra un momento chiave a pochi mesi prima della morte della scomparsa di Berlinguer
Centro momento chiave della storia politica italiana una fase nella quale il partito comunista in crisi è in crisi da alcuni anni ha avuto una leggera flessione nell'ottantatré e Mara ne aveva avuta un'altra precedente nel settantanove cosa anomala come ben sappiamo per trent'anni della storia del PC da quarantasei
Al settantasei
La sinistra è in crisi la società italiana sta cambiando e spesso manifesta multi disvalori non entro nel merito di tutti questi aspetti peraltro D'Alema ricostruisce molto bene
Il giovane D'Alema e a fianco di Berlinguer e va a Mosca l'immagine che trae per ciò che vede ma soprattutto per come lo rappresenta Berlinguer brutalmente spiritosamente del cosiddetto socialismo reale tragicomica cito due o tre parole
Dice Berlinguer a D'Alema Delhi conoscere le tre leggi del socialismo reale
La prima è che i dirigenti me intorno sempre anche quando non sarebbe necessario
La seconda è che l'agricoltura non funziona mai in nessuno di questi Paesi la terza dice farci caso è che le caramelle hanno sempre la carta attaccata
Quindi un'immagine spiritosa di un socialismo reale
Per la quale certamente ormai aveva fatto per la verità da tempo
Berlinguer aveva preso aveva preso le distanze e poi aggiunge in macchina sperando che l'autista non capisca che non vuole incontrare da solo Cernenko perché un orrore Hondo matti contesto oneri dice poi dice speriamo che non capisca quello quello che ho detto e per la verità a Bufalini in modo molto più serio
Dice molto di più osservando sconcertato il mondo sovietico di quei momenti peccato che cui ci sia un mondo senza futuro
Sarebbe analizzare da riflettere un po'separando quel peccato dal un mondo senza futuro al peccato forse è un atteggiamento emotivo di un leader comunista che esprime forse una qualche forma di rammarico una constatazione importante però è inutile che è un mondo
Senza futuro
Allora il nodo storico la riflessione il problema storico ovviamente io non faccio il mestiere politico era un un giovane ricercatori negli anni ottanta
Qual è il problema storico la riflessione storica su quegli anni
De Mita ha usato un'espressione importante significativa icastica direi pochi minuti fa quando ha detto o non ce l'abbiamo fatta
Allora il problema storico è chi doveva farcela e perché l'Italia non ce l'abbiamo fatta
Il quadro degli politico degli anni ottanta era un quadro compresso veniva da un esperienza mancata è fallita quella della solidarietà nazionale bisognerebbe aprire un dibattito una discussione su quelle che era la prospettiva dell'onorevole Moro nel nel settantotto su quella che era la prospettiva di Berlinguer nel settantotto
Capire perché
La terza fase di Moro non si è realizzata non abbiamo il tempo per farlo sarebbe forse la premessa decisiva per riuscire a comprendere in qualche misura degli anni ottanta sta di fatto però che nel mille novecentottantadue diventa segretario della Democrazia Cristiana
L'onorevole De Mita che a due obiettivi prioritari e che persegue sistematicamente fino al mille e novecento ottantanove quando si conclude la sua segreteria la riforma della Democrazia cristiana e la riforma delle istituzioni
è segretario di un piccolo partito ma che conta il partito il partito repubblicano due dal mille novecentosettantanove morte di Ugo la Malfa Giovanni Spadolini Giovanni Spadolini ha ottenuto un grosso successo elettorale nel mille novecentottantatré Lunda Spadolini
A seguito della sua presidenza peraltro interrotta nel novembre dell'ottantadue
E e Spadolini per la verità forse insieme a Berlinguer o un prima di Berlinguer non sono in grado di dire ha posto come centrale nel decalogo del suo Governo giugno del mille novecentottantuno la questione morale
Berlinguer il in qualche modo proporrà il Governo degli onesti una formula diciamo così etico politica che poi in una una concreta realizzabilità pratica o che non si lega una proposta politica
Adeguate coerente per uscire dalle secche ma certamente certamente il dialogo fra Berlinguer e Spadolini
è un dialogo sempre aperti come a un dialogo sempre aperto almeno sul piano personale l'onorevole Nitto ce lo confermava
Quello fra il segretario della Democrazia Cristiana e il segretario del partito comunista è vero che la sinistra in crisi
Che il Partito comunista viene da due sconfitte elettorali che è una situazione difficile di isolamento di emarginazione che la cultura politica sociale del Paese non è omogenea la sinistra quindici sono un complesso di difficoltà ma arrivo al problema arrivo al problema al quale per la verità presidente D'Alema un una risposta sia pure molto breve e sintetica da era possibile
E se non è stato come non esista
Riformare il partito comunista cioè dal momento che il distacco
Dal socialismo reale da tanti aspetti di quella che era stata la tradizione comunista era così avanzata per che il la dirigenza del partito comunista non ha affrontato questo che a mio avviso probabilmente sarebbe stato il nodo con lo scialle della storia politica italiana che forse forse insieme ad altre forse insieme ad altri stimoli
Avrebbe permesso oggi a presenti di dire invece che non ce l'abbiamo fatta
Ce l'abbiamo fatta era un vincolo culturale era una dirigenza del partito che non avrebbe permesso a Berlinguer di operare questa grande trasformazione
C'è una espressione che che usa l'autore
In fondo al libro Berlinguer dice scrive porto al limite estremo le peculiarità del PC
Oltre questo confine sarebbero stati necessari cambiamenti assai più radicali e dolorosi
Ecco allora il problema che mi piacerebbe il presidente D'Alema affrontasse
Perché questi cambiamenti più radicali e dolorosi
La dirigenza del partito comunista non se l'è sentita di affrontarli né nella fase della crisi e del declino settantanove ottantaquattro ultima segreteria ultima fase della segreteria Berlinguer né nella fase successiva
Allora Tarchi chiude gli interventi prima di passare la parola
Come al presidente
Quando ho riflettuto sulla sul modo di affrontare questa discussione mi sono chiesto alle cattura ovviamente del libro completata e anzi anche la rilettura fatta
Quale dei tre livelli che nel libro ho trovato fosse è il caso di privilegiare nel libro dei fatti cioè ovviamente un Berlinguer come figura fondamentale come personaggio centrale
Quindi c'è tutto il problema della lettura che D'Alema da del personaggio politico il che naturalmente non è l'unica possibile
Ciò secondo livello direi non secondario cioè il D'Alema che c'è in questo libro incentrato in buona parte sulla figura di Berlinguer
E ce n'è molto come vorrei brevissimamente accennare in seguito oppure al terzo livello il quadro generale di riferimento delle vicende che nel libro sono narrate
Erano tre tentazioni almeno all'inizio per me della stessa forza più o meno poi il titolo che è stato assegnato a questa tavola rotonda politica e partiti in Italia la metà degli anni Ottanta riflessioni e testimonianze
Mi ha convinto che sia opportuno concentrare per breve tempo che ho a disposizione alcuni elementi di riflessione su questo terzo ed ultimo versante tuttavia per entrarci qualche parola credo
E doverla spendere sui primi due aspetti
Il personaggio Berlinguer e naturalmente dominante non solo come figura ma anche come filtro interpretativo di una stagione politica e coloro che sono intervenuti prima di me hanno detto moltissimo su questo versante
è letto in maniera intelligente interessante con una declinazione che è senz'altro molto realistica quindi con quelle sottolineature anche dei limiti oltre che della grandezza del personaggio che sono già emerse in questa discussione naturalmente letto con un diciamo un'inclinazione che si confà maggiormente io credo poi al percorso di superamento dello stesso
Itinerario berlingueriano che l'autore del libro ha svolto curiosamente l'altro ieri mi è capitato di vedere in una sala cinematografica in questa città tra l'altro per iniziativa di uno studente della della mia Facoltà questo interessante curioso fin documentario Nicchi
Che e incentrato sulla figura del personaggio Nichi Vendola all'indomani del suo successo nel elezioni regionali pugliesi
E di vedere come quel tipo di costruzione ricostruzione di una campagna politica attuale sia molto debitrice
Di un'altra lettura del personaggio Berlinguer ci sono diversi spezzoni importanti anche emotivamente nella quadro narrativo di quel e quel documentario legati alla vita di Berlinguer ci sono domande in cui il protagonista risponde a chi gli chiede come mai si è sentito toccato nel suo percorso da l'insegnamento berlingueriana ed è un altro Berlinguer non sono incompatibili naturalmente quello di D'Alema fra l'altro è molto più spiegato la forma del libro favorisce tutto questo l'altro è accennato ma chiaramente sono due delle numerose sappiamo che ce ne sono molte altre le abbiamo verificato in questi anni interpretazione del personaggio e naturalmente da questo punto di vista del volume quindi scusiamo offre parecchi stima ma lei offre naturalmente anche come dicevo prima il molto D'Alema che c'è in questo libro su Berlinguer non solo nel carattere profondo di tutta una serie di riflessioni ma anche di lei in alcune riprese di quelle osservazioni taglienti o di quelle battute molto scooter per le quali anche per le quali naturalmente l'onorevole D'Alema è piuttosto noto
Ci sono per esempio delle osservazioni così che Catto solo a livello di rapida citazione ma che sono insomma aperture di un discorso critico molto importante
Quando parla per esempio
Lanciando appunto qua e là un po'queste espressioni forti acute quando parla dell'impeccabile abilità della sinistra di mancare all'appuntamenti storici nel momento del loro compiersi
Oppure quando parla del moralismo e radicalismo salottiero che di tanto in tanto si affacciano nel campo della sinistra
Quando accusa gli intellettuali avversi in forma un po'troppo integrale alla logica dei compromessi tipica della politica di snobismo e di altri virtù negative se posso usare questo paradosso quando sottolinea quella che chiama la poco credibile distinzione tra scelte europeiste scelta atlantista
Che Berlinguer nella sua lettura averti d'acqua diciamo avrebbe fatto giustizia ce ne sono varie altre che questi elementi
Rivolti direi soprattutto all'interno della sinistra su cui ci si potrebbe intrattenersi ne cito uno ultimo una frase forte che c'è nelle prime pagine del libro che naturalmente come abbiamo già saputo su Craxi dice molto e molto altro un certo punto però proprio nel quasi nell'incipit dice che col Governo Craxi si crea un Italia da lì politicamente chiaramente da lì in avanti orfana per lungo tempo di una vera cultura riformista cioè fa partire da Craxi
La il diciamo la scomparsa della cultura riformista nell'ambito della politica italiana che non è un'affermazione da poco insomma
Però c'è molto altro naturalmente su quello che chiamava il quadro generale di riferimento delle vicende narrate su questo prospetto soltanto alcune osservazioni informa anche almeno in parte interrogativa su tre punti che mi hanno colpito in particolare premesso che nel libro c'è un'interpretazione sintetica ma netta ben costruita naturalmente molto personale
Delle tendenze dell'Italia politica e per certi risvolti anche dell'Italia sociale a cavallo fra anni settanta anni ottanta nel libro mi hanno colpito questi tre dati
Il primo è
La forte centralità dei partiti
Non solo e non tanto come strumento della logica istituzionale italiana ma anche e soprattutto come organizzazioni extra parlamentari c'è un riferimento interessante
Al fatto che Berlinguer uomo considerato da tutti molto molto sensibile naturalmente alla vita delle istituzioni
E i loro problemi però dice D'Alema era normalmente annoiato e assai poco interessato alla vita parlamentare infatti fa emergere un suo intervento invece importante in quella sede come un'eccezione alla regola e questo la dice lunga su un fatto che ogni tanto tendiamo dimenticarci ma che sarebbe ed è dovere di un politologo ricordare i partiti politici
In Italia hanno svolto il loro ruolo senza dubbio nelle istituzioni repubblicane ma in grande parte nella loro logica risocializzazione al di fuori delle istituzioni
E dente Nendo presente la loro caratteristica ultra parlamentare nel senso che andava al di là del Parlamento
E la convinzione connessa del loro ruolo di guida delle trasformazioni sociali devo dire stamattina questa cosa secondo me si è risentita molto
E naturalmente classicamente caratteristica del ceto politico l'idea che i partiti politici quanto meno nella storia repubblicana siano stati veramente il fulcro del rapporto di diciamo tra la politica in generale e il divenire della società bene
Incerto che questo è un dato significativo importante tra l'altro si ricollega a una tendenza rivalutati Iva del ruolo dei partiti del tutto logica ormai che la stagione di Tangentopoli è stata digerita
E che trova riscontro in storici e intellettuali
A culti tra l'altro non lontani direi dalla parte politica dell'onorevole D'Alema mi riferisco in particolare un libro che sto leggendo in questi giorni che trovo di notevole intensità che è partito antipartito dello storico siciliano Salvatore Lupo che proprio ripropone
In maniera forte e questo questo dato etero però
C'è anche da dire che quella che i partiti politici hanno vissuto proprio in quegli anni
Come una loro centralità insomma di Kabila è stata vissuta da una parte della società italiana come un grave vizio di autoreferenzialità
Gli anni di cui si parla nel libro di D'Alema e questo credo che sia un elemento ulteriore che dovremmo aggiungere una riflessione
Sono anche anni in cui tutti i sondaggi condotti nel Paese quelli dell'Unione Europea quelli delle nostre Società d'inchiesta demoscopica testimone hanno una enorme sbilanciata straordinariamente
Obesa
Sfiducia verso il modo in cui la democrazia funzionava
è un altissimo livello di distacco se non di disprezzo nei confronti dei partiti sono dati di sondaggio costanti per tutti gli anni Settanta di Ray fino all'inizio degli anni Novanta
Che ci fanno vedere questa duplice realtà è vero i partiti politici svolgevano un ruolo molto significativo
Continuavano svolge un ruolo significativo di intervento nella vita sociale pure da una parte molto forte la società italiana venivano concepiti non diciamo come nemici ma quanto meno come estranea
Quindi erano anni in cui crescevano ma ci tornerò Bracchi miseramente fa un paio di minuti i germi di una situazione di distacco Riscone lamento fra gli attori della democrazia italiana
Un secondo punto un secondo elemento che mi ha colpito ma questo lo accenno solo che non lo approfondisco ma velivoli D'Alema come direi anche la conversazione stamani è emerso in maniera forte e qualche volta ci dimentichiamo di questo dato
E lì in distretti abilità delle vicende dei partiti politici italiani di quell'epoca già in quell'epoca dalle personalità dei loro massimi dirigenti la personalizzazione c'era ben prima di Berlusconi
è un dato fondamentale che certamente oggi si avvale di ulteriori strumenti ma che va tenuto sempre di conto il dato personalizzare Antezza lo si vede per esempio quando si va a vedere come si cercava di arrivare alle soluzioni dei grandi problemi istituzionali e non che si ponevano il paese in questo momento i richiami importanti
Dell'onorevole De Mita del tipo di contatti interpersonali nelle stanze riservate
Di una casa ospite nelle quali si andava a discutere delle opportunità o meno di modificare un assetto di governo di abbattere un Governo di sostituire il capo di un governo che non si trattava naturalmente di cose che avvenivano
Nemmeno nell'immediato retroscena delle istituzioni parlamentari erano realtà nelle quali la personalizzazione
E il grado di temi legali fiducia del partito al leader era già elevatissimo quindi quando riflettiamo
Su alcuni esiti che attualmente la personalizzazione della politica sta dando il la l'idealizzazione della politica sta dando io penso che dovremmo anche un po'riflettere su i prodromi di quel fenomeno che hanno senza dubbio ancora più indietro rispetto alla fase degli anni settanta ottanta ma che ritrovano gli elementi di fondo terzo ed ultimo elemento però per me il più significativo è quello sul quale vorrei porre in qualche modo un quesito un elemento diciamo di considerazione ulteriore a all'onorevole D'Alema
Nel libro c'è ci sono molti personaggi molti soggetti in molti molti luoghi anche
E c'è un ospite muto
Che non compare
Dicevo che le tempo in parallelo anche invece questo libro di lupo sul partito antipartito che questo ospite muto e questo di secondo me è un notevole merito che a quel libro bisogna riconoscere cerca di stanarlo di scovarlo sia pure per la parte di storia italiana di cui si occupa lui che vada quarantacinque
Fino al settantotto qui invece il libro ovviamente centrato su una fase leggermente posteriore
Qual è l'ospite molto del libro di Massimo D'Alema e delle riflessioni che molto spesso si fanno anche per quelle di stamattina in questo ambito quella componente della società italiana
Che non tanti anni dopo la morte di Berlinguer
Ha generato quelle che un possente eticamente potremmo definire le destre degli anni novanta
E ha favorito comunque l'emergere e il consolidarsi relativo del fenomeno Berlusconi nel nostro Paese
Dalle persona molto acuta nelle sue analisi quindi come dire si rende conto che il problema esiste secondo me un po'lo sintetizza ad oltranza
Non c'era soltanto nella società italiana di quegli anni a mio giudizio e basandomi su una serie di indicatori che empiricamente possiamo riscontrare andando a ritroso nella valutazione appunto lo sviluppo Società italiana e l'edonismo reaganiano per riprendere la famosa battuta non c'era solo e fra l'altro più ho molto apprezzato la valutazione in dissenso dell'onorevole De Mita l'avevo fatta anch'io quando ho letto il libro
Una voglia di liberismo anglosassone che l'esperienza dimmi Tiana alla guida la democrazia cristiana avrebbe in qualche modo ripreso come dice D'Alema in salsa italiana e non c'era soprattutto solo ma c'era anche
L'antipolitica
Quella che giustamente D'Alema dice Berlinguer guardava con fastidio e disprezzava accerto come antipolitica in quanto tale non poteva che suscitare agli questo tipo di reazione
Ma c'era molto altro che stava dentro agli atteggiamenti che avevano poi alcune manifestazioni nell'antipolitica
E in questo libro secondo me questo molto altro resta un po'sfuggente un'impercettibile
In realtà in quel tipo di società crescevano alcuni dei germi dei futuri successi del leghismo presenti c'è un punto in cui D'Alema dice
è ricordiamoci però attenzione in quel momento in uno studio di un oscuro notaio personaggi del tutto ignara andavano a firmare lo statuto della Lega Lombarda accerto e allora erano come dire personaggi in cerca d'autore
Però non lo sono stati più solo pochi anni dopo io credo non perché miracolosamente si è manifestato in nuovo con la N maiuscola all'interno del contesto italiano precedente no
Già lì c'erano una serie di fattori di germi appunto questi sondaggi di cui parlavo lo mostravano c'è un altro dato di cui ovviamente il Partito comunista poteva avere una cognizione ma credo per forza di cose si rifiutasse di farci i conti fino in fondo perché ancora adesso è difficile dirlo sembra di voler fare una specie di spregio alla storia patria ma non è così
Mostrava segni di logoramento in buona parte della società italiana come dire sotterranea questo Salvatore Lupo che è di area DS tanto per essere chiari lo dice in maniera evidente mostrava segni di logoramento quel tipo di collante psicologico antifascista su cui si era basata la formula dell'arco costituzionale il questo Craxi lo aveva capito
Lo aveva capito allora ha giocato spregiudicatamente finché poteva naturalmente a proprio vantaggio aveva capito che c'era un tipo di Società nella società italiana
Che non ci sia organizzava e non si poteva organizzare politicamente che continuava per gli stimoli che le venivano da una serie di vincoli ad esprimersi anche dei grandi partiti tradizionali democrazia cristiana in primo luogo ma non solo
E tuttavia l'origine del travaso per molti sorprendente incredibile di pochi anni dopo di voti da quel tipo di formazioni ad altro tipo di formazione stava lì
E questo la mia sensazione in questo senso chiedo onorevole D'Alema si sia errata del tutto o in parte o con qualche motivo
Di verità è che in qualche modo nel Partito comunista italiano di allora di questo non ci si accorge disse e che in qualche modo questo è un po'come dire il elemento che io che io pongo in conclusione di questa di questo dubbio che in qualche modo questo sia stato un altro in del tutto secondario motivo assieme a quelli che lui ha molto ben colto in questo volume di debolezza della linea berlingueriana è vero Cbre è stato detto prima pare davvero Chiti
Quel che è accaduto nel passaggio dalla cosiddetta Prima Repubblica la cosiddetta seconda Repubblica è stato molto effetto il contraccolpi esterni si ma sono contraccolpi esterni che non avrebbero dato gli esiti che hanno dato se non avessero trovato un terreno ricettivo e Fertile che secondo me si era già cominciata a creare negli anni ottanta e questo nella democrazia cristiana e per certi versi nel Partito comunista italiano hanno saputo capirlo come dal loro punto rispettivo di vista avrebbero dovuto
Allora la parola al presidente D'Alema dopo chiudiamo i lavori quindi non ci sarà dibattito
Ma innanzitutto vorrei ringraziare l'università di Firenze
Commissione culturale del consiglio comunale fiorentino
Che la Facoltà di Scienze Politiche Cesare Alfieri
Nella quale fra l'altro tanti anni fa negli anni Trenta nella seconda metà degli anni Trenta studio mio padre maturo la sua convinzione antifascista e quindi
Questo permea anche
Un motivo
Chi mi rende particolarmente lieto di essere qui per avere promosso questo dibattito e per avere impegnato personalità così significative che ringrazio tutte per avere preso la parola
E naturalmente una discussione di carattere storiografico politologico con la partecipazione di protagonisti di studiosi e diciamo forse un eccesso di domanda rispetto ad un libricino Corniolo sempre definito che innanzitutto è una testimonianza non ha la pretesa di essere un libro di storia
Anzi dichiaratamente come ogni testimonianza
Il testimone racconta ciò che vede dal suo punto di vista
Testimone che racconta ciò che vede o ciò che ricorda dal suo punto di vista inevitabilmente a o le cose che gli sono più vicine nelle più grandi ma non perché come dice De Mita noi comunisti siamo convinti che la storia d'Italia sia la storia nostra perché io tessono testimone di una storia di una vicenda che appunto ho vissuto da quel punto di vista e quindi come avviene in quegli scenari che si trovano in certi musei moderni dove la la si vede la scena della battaglia avevano in cui c'è una parte che è ricostruita è una parte che i dipinti per cui uno si mette in un determinato punto di vista e quindi lì vicino c'è un cannone rovesciato cavallo caduta e poi la view lontano lontano si vede Napoleone Bonaparte ma non perché sia meno importante di quel cavallo caduto ma perché semplicemente dal punto di vista di chi osserva la scena si trovava più lontano lo dico perché il libro a volutamente mantenuto questo carattere di testimonianza
Di testimonianza e persino attraverso il diario che è verissimo
Assolutamente non è un espediente riusciamo è un stato un uno spunto effettivamente non lo trovavo più ma fortunatamente mia moglie archivista di di mestiere e segna anche l'archivistica e quindi da questo punto di vista un utilissimo sostegno perché ci si avventuri la scrittura di questo genere è stata anche lei chi mia essendo che nel suo lavoro ha svolto una parte primaria nel riordinare le le le carte dell'archivio del Gramsci
Mi ha anche saputo dire con precisione dove avrei ritrovato le le ricerche le notte l'la nota sull'incontro con De Mita perché quello era un partito ordinato dei conservava tutto tutto ha descritto addirittura ho scoperto nell'archivio del Gramsci
Una cosa che nessuno mi aveva mai detto perché nel corso di questo viaggio a Mosca
Berlinguer che non voleva e non volle incontrare il segretario generale del PCUS tuttavia voleva incontrare più o meno di nascosto un illustre dissidente
Roy nel day after tutte era un dissidente abbastanza tollerato però era pur sempre un dissidente
Ma l'appuntamento con noi il dissidente non si presentò e noi non non capimmo perché in una nota riservata per la segreteria del PC che ho trovato in archivio e di cui all'epoca nessuno mi disse nulla perché io non ero membro della segreteria del PC delle cose erano organizzate così in modo serio
Si racconta che Medvedev aveva fatto sapere
Attraverso altre persone di non essere venuto all'appuntamento perché aveva scoperto segno del mutamento di clima dopo la morte di andrò POF di essere seguito dal KGB
E quindi ho scoperto ad insomma qualche mese fa sorvolando scritto questo libro il perché di quel mancato appuntamento ed è vero consultato gli archivi ho riletto qualche giornale dell'epoca ma somma resta una testimonianza
E come è stato giustamente osservata osservato una testimonianza molto segnata
Dalla dal punto di vista di del testimone insomma è vero questo è anche un libro su su su
Ovviamente
Su di me o sulla mia generazione somme quella che la morte di Berlinguer segna la fine di un'epoca
Non soltanto di un'epoca storica
Per il Partito Comunista Italiano ma anche la fine di una stagione della nostra vita quello che io dico la fine di una lunga troppo lunga giovinezza
La fine di un tempo con la fine
Di un
Anche di una grande illusione di cui noi siamo stati partecipi non solo testimoni cioè l'idea che a partire dalla esperienza del comunismo italiano si potesse dare vita ad un comunismo democratico diverso la diversità berlingueriana aveva due facce
Una era la la rivendicazione orgogliosa e forse in questo senso
Autoreferenziale diciamo di una diversità rispetto agli altri partiti italiani ma c'era dentro anche l'idea di una diversità dei Comunisti italiani rispetto agli altri partiti comunisti
C'era dentro l'idea di un della unicità di questa esperienza
Noi siamo cresciuti in un mondo che aveva un fortissimo senso della propria missione storica in Italia e nel mondo
Questo in parte era illusorio poi dirò secondo me che cosa però resta di questa esperienza
Passiamo vissuto in un mondo che era molto era molto strutturato aveva un forte senso dissi aveva una idea pedagogica del partito ognuno di noi era inserito in un percorso formativo
Che non era casuale in particolare quella parte che dall'alto era stata individuata come quella parte che aveva una prospettiva no quelli che erano selezionati dall'alto scrisse un bel saggio Lucio Magri sul meccanismi di cooptazione del PC paragonandoli a quelli universitari
Dei tempi in cui l'accademia fatto molto ristretto
Sì esatto quella nobile dei baroni insomma cioè l'idea di una cooptazione dall'alto un po'come avveniva nella università forse adesso un po'più di massa tanti anni fa che il professore individuava all'allievo che gli sembrava che avesse maggiore prospettiva e lo seguiva nella sua carriera sino a cooptare farlo nella corporazione accademica così avveniva nel PC
Dove si veniva visti dall'alto e seguiti settori secondo un percorso formativo io
Io dopo aver fatto sui dati Idc fu chiamato e mi si disse adesso devi andare a fare un'esperienza in una regione che abbiamo scelto a una difficile del Mezzogiorno prove bene che tu vada anche perché la tua famiglia di origine meridionale ti sarà utile
Crescita valigie partito non c'erano discussioni le cose funzionavano così ma non a fare il segretario regionale devi andare a dare una mano così vedremo se sei capace di fare il segretario regionale è una prova ed era concepito così era organizzato così non era organizzato malissimo e cioè aveva aveva una sua c'era una sua logica c'era una logica formativa
E soprattutto c'era
Una idea
L'idea che appunto Sicco il far carriera dipendeva molto dal giudizio che veniva dall'alto questo naturalmente comportava un forte rischio di conformismo
Come del tutto evidente
E un un meccanismo di cooptazione dipende molto da quanto i copta attori sono illuminati
Perché se non sono illuminati loro il meccanismo fallisce io posso non posso resiste la tentazione di raccontarvi una straordinario apologo che Aldo Tortorella mi disse
Per spiegarmi le possibili degenerazioni della cooptazione disse vedi
Noi ci riuniamo le aveva un po'una erre così vivo tonda tuttora
E e contiamo uno dice che cosa vuoi è inevitabile che nel cooptare uno umanamente Necci perché uno che è un po'meno intelligente di te
Fino a quando il consesso non degenera talmente che terrore decotta uno intelligente questo si chiama rinnovamento
Per la
Il rinnovamento diciamo era nel nella nel nella degenerazione del meccanismo della cooptazione rinnovamento interveniva come errore del Mac non come norma ma comunque
Diciamo
Funzionava così nel bene o nel male e chi si avvicinava al potere non aveva bisogno di lottare per ottenere il potere
Perché questa era la filosofia perché si riteneva che il dovere lottare per ottenere il potere cioè fare a gomitate e con gli altri
Inquinasse quel tratto di nobiltà duro bastava che si comportasse bene secondo i canoni eccetera che veniva in qualche modo assunto promosso quindi noi vivevamo quel tempo
Con la morte le Berlinguer finisce quel tetto
Io ricordo che siccome io ero stato segretario nazionale della FGCI e avevo come dico io sempre un po'presuntuosamente cresciuto un'intera generazione insomma comunque erano membri della direzione ero segretario
Che che oggi largamente protagonista dalla vita politica del Paese senso che
Di tanti partiti e non solo principalmente del nostro ma ma non solo
Da da da
Ahimè i da Ferdinando Adornato a Nichi Vendola erano tutti membri della direzione della FIGC ivi compreso il sindaco di Firenze di cui io ero segretario quindi una
Una classe dirigente che questo poi anche la prova che quella era una scuola che funziona
Oggi di di quelli che erano membri della direzione della FIGC quando io ero segretario tra sindaci parlamentari presidenti di Regioni è un elenco abbastanza impressionante
E siccome io avevo questo
Avevo avuto questo ruolo io ricordo che quando morì Berlinguer incontrando alcuni di questi amici compagni ivi Urco solo se c'era Leonardo Walter Veltroni tutti questi
Io dissi adesso è cambiato tutto adesso dobbiamo combattere
Questo
Adesso dobbiamo infatti poi dopo dopo dovremo combattere dovremmo non c'era più qualcuno che vigilava dalla
Diventammo in qualche modo i protagonisti delle nostre scelte ce ne prendemmo la responsabilità
Fino alla scelta drammatica non molti anni dopo di porre fine all'esperienza del PC di questo poi dirò una cosa
Quindi questo libro è anche una una testimonianza di di di storia di una generazione di storia personale
Ed essendo una testimonianza e ho voluto essere un testimone fedele cioè ci ho messo anche qualcosa di molto personale perché nel nella mia memoria e fortemente legato a quel tempo sarebbe stato una testimonianza ho pensato a lungo diciamo
Se era giusto non era giusto insomma quel quel tanto di pudore che si deve avere delle cose proprie piaceri e dei dolori ma
Sarebbe stato incomplete che sarebbe stato una testimonianza incompleta se io non c'avessi messo dentro
Tutti gli eventi che hanno segnato qui il passaggio quella cesura
E naturalmente al centro di tutto questo c'è Berlinguer perché Berlinguer
Stato nostro educatore è stato il nostro punto di riferimento è stato
Facendo i conti con Berlinguer è un po'fare i conti con la generazione dei padri chiede aiuto un padre fortissima personalità distinta su questo però so mio padre era un dirigente del partito comunista in guerra era il segretario del partito comunista e quindi in qualche modo Berlinguer ha avuto una grande peso una grande influenza nella nostra vita
Mi è sembrato giusto restituire in questa testimonianza anche la sua umanità che lui era un uomo simpatico l'uomo spiritoso l'uomo pieno di umanità in realtà lui era schiacciato dal ruolo di segretario del
Perché ne sentiva la responsabilità fortissima che lo condizionava
Quando era un po'più libero e i viaggi all'estero sono momenti di vita anche se uno va in un viaggio ufficiale diciamo è sempre un momento un po'più di libertà rispetto al peso della responsabilità
Lui rivelava quelle doti di ironia quell'umorismo un po'la Baxter titoli diciamo del umorismo non sempre facilmente comprensibile
I ricchi lordo insomma non secondo me mi facevano una personalità singolare straordinario uomo molto timido molto
Molto attento molto delicato nei rapporti umani io penso che per esempio questa sua umanità sia stato molto importante anche per capire la straordinaria sensibilità che Berlinguer ebbe a rapporto con le dove che mi che è stato uno dei tratti politici più innovativi della su cui ha capito che questo che non ritenevamo il tempo della rivoluzione femminile che ma lo ha capito non in non soltanto in modo intellettuale allievo una grande sensibilità umana perché aveva una cosa che era vissi ma in un uomo pubblico cioè non aveva nessuna civetteria nel rapporto corretto
Era disarmato era timido
E le donne avvertiva hanno diciamo il fascino di questo tipo di questo uomo disarmato c'era uno che era capace di convocare un'enorme comizio diciamo di di come accadde
A Piazza di Siena e poi di rivolgersi questa grande manifestazione di donne di dire voi non vi rendete conto quanto sia difficile per me che sono un uomo parlare dei problemi femminili cioè per un quarto d'ora di proprio con con evidente imbarazzo di chiedere scusa perché lui uomo prendeva la parola per parlare dei problemi femminili ma non non c'era né in nessun affettazione questo dice era la sua era la sua umanità
E credo che questa sua umanità insomma siccome in qualche modo lui invece è stato raffigurato nella lotta politica come un uomo freddo come un uomo insensibile eccetera insomma
Chi lo ha conosciuto d'altro canto appunto su questo anche a testimonianza di De Mita e concorde diciamo che lo ha conosciuto sa che invece
Questa era la sua umanità non la freddezza e la insensibilità
Naturalmente questo libro attraverso una testimonianza coglie un momento della storia del Paese momento cruciale
Questo momento
è un momento di crisi della democrazia
In realtà io condivido l'opinione di quegli storici tra gli altri Piero Craveri che
Mi pare che per primo lo ha scritto
Nel novantadue
Che collocano
La la la crisi l'inizio della crisi della Prima Repubblica
Quello si potrebbe dire usando espressione berlingueriana la fine della spinta propulsiva della Prima Repubblica
Alla data della morte di Moro e delle successive elezioni del mille novecentosettantanove
Con la solidarietà nazionale che con i drammatico fallimento della solidarietà nazionale
Con l'uccisione di Moro
La repubblica dei partiti nata dalla Resistenza non finisce perché continua scampo ma in qualche modo
Entra in una crisi drammatica e non reversibili
E dette in qualche modo io ho centrato il libro su Craxi e Berlinguer
E non c'è dubbio che l'altro grande protagonista fu Ciriaco De Mita sono tre grandi protagonisti del
Di questi anni di questa di questi anni ottanta parte di questo inizio degli anni ottanta che vivono la crisi e che si sforzano di indicare delle risposte
La forza di questi protagonisti e che tutti e tre a modo loro percepiscono la portata di questa crisi
Non sono inconsapevoli
E c'era organo di indicare delle risposte a questa crisi
Indubbiamente Berlinguer avverte qui il distacco della Società dai partiti
E anzi si pone questo problema in modo drammatico
La questione morale non va interpretata in senso moralistico Berlinguer lo diceva questa a fondo della questione morale c'è la riduzione dei partiti a macchine di potere e quindi la rottura fra Paese reale e sistema dei partiti
Era un'interpretazione parziale
Delle ragioni di questa rottura io sono d'accordo con chi come anche Vannino Chiti sottolinea che in realtà
Il problema vero è che il sistema democratico basato sui partiti non ci ha dato quel ricambio di classi dirigenti che la fisiologia della democrazia
Perché quello che è accaduto in tutti i paesi europei cioè che intorno tra gli anni sessanta e gli anni Settanta cioè dopo il Sessantotto c'è stato un ricambio delle classi dirigenti
Perché così avvenga in Germania e così avvenne in Francia c'è in Italia non avvenne e non avvenne soprattutto per la ragione
Che la sinistra era rappresentata da un grande partito comunista che non era nelle condizioni e neppure diciamo si poneva questo obiettivo tanto era consapevole di non essere altre condizioni
Di rappresentare una normale alternativa di governo e uno schema di alternanza tipico dell'Europa occidentale e quindi io penso che alla all'origine di questa crisi ci fosse questo cioè che il sistema democratico dei partiti
Che aveva dato all'Italia tanto in termini di ricostruzione del Paese di di di di inclusione delle masse popolari nel sistema democratico cosa non banale in un Paese come il nostro come ha conosciuto la democrazia elitaria liberale e poi il fascismo
Tra i partiti che hanno fondato la Repubblica e giù costruito le basi della democrazia non hanno però saputo dare al Paese questo ricambio delle classi dirigenti
Hanno dato delle risposte in qualche modo anomale da quella berlingueriana del compromesso storico a quella Moro Thea dobbiamo essere alternativa noi stessi c'era molto ingegno però francamente diciamo c'è un'anomalia richiami Paesi democratici nuovamente l'alternativa non sono gli altri non siamo stessi diciamo
Ma Moro viveva questa comunque come una condanna questa immutabilità del ruolo democristiano a governare
Perché capiva anche come tutto questo poteva in qualche modo anche indebolire corrode dei caratteri di un grande partito popolare
Quindi
La crisi sta lì
E negli anni ottanta i grandi protagonisti intuendo la portata di questa crisi pure
Con analisi diverse cercano di dare delle risposte Berlinguer guarda i movimenti alla Società le nuove soggettività
Anche spingendosi oltre i confini della tradizione comunista dall'attenzione ai temi dell'ambiente delle donne sono certamente
Temi che rompono con l'economicismo classico della tradizione comunista
De Mita
De Mita punta come i DC ha detto a ragione
Percepisce la crisi del grande partito italiano la Democrazia Cristiana
E cerca una risposta da una parte sul terreno dell'innovazione istituzionale
Per prefigurare una democrazia dell'alternanza
E dall'altra parte secondo me io l'avevo detto in modo sbrigativo ma io anche qui una testimonianza delle polemiche delle dell'epoca fu Donat Cattin che lo accusò di thatcherismo di legalismo fu accusato di questo all'interno del suo stesso partito
Ci sono i testi è vero
No io sono studiosi io posso sbagliare ma studiato diciamo quindi in qualche modo
E capisco che giustamente lui rivendica una maggiore finezza ma in qualche modo noi vivevamo di tempo in cui in tutto il mondo occidentale si rimetteva in discussione il rapporto tra Stato economica
Ed era in corso quel grande cambiamento che muovendo dalla comprensione che la crisi del fordismo e quindi la crisi dello stato sociale portava ad una possibile crisi fiscale dello Stato
E cioè si cercava di ridefinire il rapporto fra Stato economia e soggetti sociali io credo che merito di De Mita avere cercato di interpretare questa tendenza nel nostro Paese
E però lui si scontrò con i caratteri dell'Inter classismo democristiano sulla ruolo centrale che aveva la spesa pubblica nel mantenere cioè
Ci provò ma non ci riuscì perché si scontrò anche con i caratteri di quel partito e la difficoltà di trasformare quel partito italiano in una forza di tipo
Europeo in grado di interpretare la modernizzazione del Paese non fu soltanto Craxi o l'incomprensione del PC c'era anche qualcosa che atteneva al modo di essere della democrazia cristiana le resistenze che si mossero all'interno della DC
Anche Craxi secondo me fu
Un innovatore
Certamente di più nel prima fase della sua azione politica
Nella fase che viene prima del mille novecentottanta
Il di meno nella seconda fase della sua azione politica nella quale egli si ridusse molto ad un uomo di potere
E avere spento diciamo le sue volontà le sue velleità o suoi disegni innovativi in un disegno di potere è stata la sua responsabilità della sua sconfitta
Infatti quando lui si trovò di fronte all'appuntamento con la storia cioè
La crisi del grande antagonista storico diciamo e quindi in qualche modo si apriva la strada perché in un processo naturale i socialisti
Che avevano vinto la sfida storica con il comunismo potessero assumere la guida della sinistra egli non fu in grado fa non si propose neppure ci fa perché oramai questo maschera più nelle corde di quel partito
Io credo che egli abbia vissuto con enorme rimpianto questo c'era in lui del Craxi soprattutto Craxi negli ultimi anni è una figura tragica una figura complessa io sono stato un con
Combattente contro Craxi nel senso che dove stava
Però penso che forse noi dobbiamo gli occhi l'onore delle armi Giammarco nella capacità che ha avuto di intuire
Tra forte dimensione di personalizzazione della politica eccetera eccetera era nelle cose lui qualche modo la ratio analizzo la tolse dalla liturgia promette il nostro partito c'era eccome ma era avvolta
In una nube liturgica diciamo
E
Insomma
Era sbagliato il metodo ma somali il tema della politica dei redditi della riduzione degli automatismi di un diverso modo di concepire il rapporto con i sindacati
Appartenevano alla necessità di un Paese industriale moderno anche se in Luís diciamo secondo me
Tutto questo fu fu condotto male e tanto è vero che voi con esiti che in realtà
Furono controproducenti
Nell'ultima parte della sua vita Craxi secondo me è una figura tragica che vive nel senso di una sconfitta con il senso di un rimpianto io ricordo molto bene quando insieme a Veltroni noi andammo a trovarlo nella famoso incontro del camper
Una di quelle cose che care mi sono costate diciamo
Emergono mandato
Tuttavia a lungo nel nostro mondo la gente si è assestato nel camper con Craxi divari guardava con una certa diffidenza come se il fatto spesso diciamo di avere di essere andato al teste che sto
Beh io ricordo fu una conversazione veramente
La stanza incredibile
Perché c'era Giuliano Amato non eravamo questo camper un posto orribile naturale cambia c'erano due divani di
Su un divanetto eravamo seduti uno accanto all'altro Veltroni ed io così abbastanza stretti e sull'altro era adagiato
E poi c'era un uno sgabello alto sul quale stava direi appollaiato Giuliano Amato perché
Era in mezzo a dei
Ecco
E fu una conferenza Azzi o come abbastanza incredibile perché
Noi dicemmo insomma non eravamo andati lì con una missione
Precisa insomma c'era stata affidata da Occhetto perché Occhetto era temeva che ci fossero le elezioni anticipate
Perché noi aver c'eravamo inventati una di quelle cose terribili
Farci del male cioè avevamo deciso di fare questo grande cambiamento in due congressi
Un congresso che apriva la fase costituente un congresso che chiudeva quindi avevamo da soli proprio c'eravamo costruiti un percorso a ostacoli
E a metà di questo percorso noi rischiavamo di avere le elezioni senza sapere bene con quale simbolo andare diciamo non avendo ancora completato questa traversata cioè quindi avevamo assolutamente bisogno di evitare elezioni anticipate
Chiedemmo a Craxi di evitarle e Louise veramente dei Vito forse non aveva neanche voglia di farle Luís comunque insomma mantenne questo impegno
E poi comincio a parlare male del suo partito
Con noi che eravamo imbarazzati ma male malissimo
Nel suo Paese
E alla fine di questo di questo sfogo contro il suo partito
E disse se io avessi potuto guidare un partito come il vostro partito chissà cosa avrebbe potuto fare e io porto sempre questa
C'era qualcosa che lui ovviamente di captatio benevolentiae però io ebbi il senso davvero di un rimpianto cioè di un uomo che si rendeva conto che in qualche modo le sue ambizioni
Le sue ambizioni erano tramontate macché in qualche modo viveva il tramonto di queste ambizioni con rimpianti
L'uomo politico quindi un uomo che a questi due volti certo un uomo di potere ma anche un uomo politico che ha coltivato davvero non certo momento un disegno un'ambizione di modernizzazione del della società italiani
La cosa che colpisce nella ricostruzione di questi anni Ottanta se dovessi scrivere un libro di storia e non una testimonianza quale ed è il segno diciamo che quella famosa Prima Repubblica in realtà era finita
è che questi Trade disegni di modernizzazione del non si intrecciano tratti più sono tre storie parallele sostanzialmente
E anche per questo poi nessuno ce la fa
Perché in qualche modo quel senso di comune responsabilità che è stata la forza del cioè le classi dirigenti che hanno costruito la democrazia in questo Paese pure nella contrapposizione più aspra tra di loro
Avevano il senso di una comune responsabilità
Ecco negli anni ottanta si ha la sensazione che in realtà questo presto si sia oramai irrimediabilmente spezzato
E i diversi tentativi di modernizzazione del Paese che nascono dalla consapevolezza della crisi sia pure ripeto con con interpretazioni anche
Tra di loro non non collimanti tuttavia non non trovano un punto di contatto da un punto di effettiva collaborazione di dialogo sono disegni paralleli
E quindi inevitabilmente destinati a fallire noi la cosa chi mia colti fino all'ultimo noi abbiamo vissuto questo senso di una incomunicabilità tra partiti che pure avrebbero dovuto avere una comune responsabile quando dopo il referendum che sulla legge elettorale si apre l'ultima fase della transizione il Parlamento deve fare la nuova legge elettorale cioè deve qualche modo compiere il gesto fonte fondativo di una nuova stagione
Martinazzoli ci disse facciamo un governo insieme
Io ricordo di logge ero più grandicello diciamo zucchero capogruppo
Del nostro partito
Facciamo un governo Punzi
Abitiamo e fu o fu una una una una richiesta una proposta coraggiosa abbiamo una responsabilità comune abbiamo fondato insieme
Questa Repubblica abbiamo abbiamo stasera abbiamo interpretato adesso bisogna che insieme noi ci facciamo carico di
E non riuscimmo a farlo non riuscì
Non fu possibile
Nel nostro partito ci fu una discussione piuttosto aspra
Ma oramai anche il nostro partito era prigioniero di un'altra visione forse giustamente cioè mi ricordo che tu disse no noi non possiamo più fare l'accordo bipartisan bisogna rompere ci vuole una personalità esterna istituzionale della società civile insomma
Non si riuscì più a trovare una cosa poi dopo venne Berlusconi siamo noi pensavamo ad un altro tu sai che la proposta è che ci fece la proposta che ci fece Martinazzoli lo dico perché consegnato alla storia onere una rivelazione diciamo
La proposta che ci fece Martinazzoli fu quella di non di nominare mi disse la democrazia cristiana ha bisogno di avere una personalità propria alla guida del governo e ci propose Romano Prodi
E e noi dicemmo di no
Però io ero favor è forte la alla fine prevalse una posizione diversa
Ecco lo dico perché appunto questo è l'atto conclusivo
Di questa incomunicabilità di questa rottura del senso di una comune responsabilità tra le grandi forze politiche del Paese che è il segno della crisi poi del declino
E poi del precipitare perché non è vero che i giudici hanno smontato la Prima Repubblica era i giudici sono intervenuti quando oramai di edificio era
Era parlato diciamo e bastava molto poco a farlo crollare
Fino a quando l'edificio è stato solido i giudici sono stati non sono stati nelle condizioni di poterlo fare crollare magari veniva trasferito il giudice diciamo vanno
Ma quando l'edificio come è stato parlato dall'interno oramai consunto indebolito nel suo rapporto son d'accordo con il Paese Cocco con l'opinione pubblica con i sentimenti della gente allora
Allora è bastato U partire con un'inchiesta sul Pio Albergo Trivulzio diciamo bene arrivare
Ora
Io dico
Questa è la nostra storia poi naturalmente ognuno la le interpreterà a modo suo eccetera però ecco queste l'ultima cosa che voglio dire in questo libro
Si si dice anche un'altra cosa cioè si dice che in questa storia dei dei dei partiti della Repubblica
Questa storia di un partito comunista che non ha avuto la forza perché questo resta il limite di Berlinguer limite il fascino di Berlinguer cioè Berlinguer
Da questo punto di vista anche il fascino estremo della coerenza se uno volesse rileggere Berlinguer diciamo come come una figura
Classica delinquere Cometto
Cioè Ettore etto ore Ettore e consapevole che la città sarà vinta
Perché parlando con Andromaca glielo dice
Lo sa che la sua è una missione impossibile lo sa che Luís andrà alla sfida con Achille sarà ucciso
E tuttavia ritiene giusto testimoniare fino alla fine
La sua fedeltà diciamo ecco in questo c'è il fascino infatti Ettore la figura affascinante tuttora diciamo chi legga il poema rimane affascinato da questa figura
Ebbene in guerre qui e testimone fino alla fine quando Minoli gli chiede di che cosa lei orgoglioso
Per lingua e non dice che è orgoglioso delle novità dice sono orgoglioso di Adele mantenuti intatti gli ideali della mia giovinezza bellissima est questo è e la sua forza e anche il suo limite
Ma è la sua forza
Lui rimane fedele fino all'ultimo ad un ideale comunista vissuto certamente nel modo in cui egli lo ha interpretato e vissuto
Norme che si distingueva molto dalla realizzazione storica concreta del comunismo e fino all'ultimo ha pensato che fosse possibile
Fondare un comunismo diverso questo ripeto il dialogo con i socialdemocratici ma sempre nel senso di una distinzione noi siamo noi e voi siete voi filmati
Non ebbe l'idea che a un certo punto questa vicenda del comunismo italiano potesse risolversi nell'alveo originario cioè quello del socialismo democratico che quella fosse la risposta alla crisi questo non ci fu in loop c'era una resistenza cultura c'era e c'era anche e peso moltissimo il timore di una rottura del partito io penso che forse in questo riflesso unitario c'è stato il limite interno di un gruppo dirigente cioè che il cambiamento poteva essere sospinto ma non fino al punto di mettere in discussione la compagine di questo partito la sua unità ecco
E quindi l'innovazione non poteva mettere in discussione questo involucro comunista all'interno del quale tuttavia egli si Spitzer anche molto oltre sarebbe insomma voglio oltre molto oltre i confini di quella tradizione
Ora io dico e questo in questa vicenda ci comunica ancora qualcosa anche questi ho voluto dei
Con questo libro cioè c'è soltanto un affetto personale un il senso di una Nostalgia d'altro canto
Al comune degli uomini e dei ciliegi dice perché la storia comincia con un ciliegio Gaza dice il pensiero di torinese rimpianto quindi questo normale che sia così
Ma
Io penso che ci sono dei valori
Io penso che pure nel cambiamento di questa seconda Repubblica che cambiamento che è necessario che io ritengo che la vera e creato un sistema che consente e favorisce il ricambio delle classi dirigenti è un grande passo in avanti
Per il Paese
Io credo che il fatto che nel corso di dieci anni nel bene e nel male naturalmente l'Italia sia stata governata dagli eredi del Partito comunista e dagli eredi della destra estrema cioè quella destra che era addirittura fuori dall'arco costituzionale
E che in dieci anni in realtà gli uni e gli altri siano passati da quelle stanze dove per
Cinquant'anni era impensabile che mettessero piede se non invitati qualche circostanza particolare io credo che un fatto positivo liberatorio per il
Poi non ci possiamo lamentare in tanti aspetti di questa seconda Repubblica delle sue imperfezioni delle sue rozzezza e tuttavia questa rottura io credo sia stata una grande rottura positiva e tutte le le cose che vanno fatte per rendere il sistema politico italiano più più più civile più moderno vanno fatte non però per rimuovere questa possibilità ma semmai per concepirla in modo più razionale meno belluino perché il ricambio dei governi non comporti il fatto che si cambi nome alle strade o si cacciano quelli che lavorano alla RAI cioè
Questo questo questo modo ideologico di concepire la lotta politica Att che rimane con una scarica di di di di
Di contrapposizione che che non fa bene alternanza perché l'alternanza e tanto più forte se c'è un quadro di di regole di valori condivisi ma
Tuttavia
Io credo che questa rottura è stata positiva però penso che nel momento della rottura
Noi abbiamo fatto poco una riflessione critica sul sulla storia del passato
E il rischio è di costruire sulle palafitte come diceva gran cioè
Costruire sulle palafitte simile costruire il nuovo senza che abbia radici ben piantate io dico una operazione vera onesta conosce Anna mente sciocchezze tipo che ciò che è morto
Nella storia dei grandi partiti democratici di questo Paese quest'operazione non è stata fatta né dalla politica me dalla cultura Italia
Sicuramente la la politica diciamo se no a parte casi singoli discutano politica della cultura italiana io credo che naturalmente questo troppo piccolo per esserlo ossa così grande ma è un mattoncino ecco
Dunque suggerisce il fatto che è necessario che noi ritorni ricostruiamo il filo di una memoria
Dicendo onestamente quali furono i limiti di quella esperienza ma anche cercando di fare capire quale ne fu la ricchezza e cosa c'è di in tramonta anzi cosa c'è da recuperare intanto una certa idea della politique
Di Berlinguer innanzitutto rimane straordinaria la testimonianza umana la la la la la pienezza di un impegno politico inteso come di dizione come come come passione favore
La nobiltà della politica
E poi la tensione tra politica e cultura il fatto che la politica non può mai essere disgiunta dalla ricerca dalla dallo studio dallo sforzo per comprendere i processi profondi altrimenti si riduce ad una pratica prassi
Priva di di di di sostanza e di futuro
E poi questo tema dei partiti
Che come dimostra la vicenda di queste grandi personalità non significa cancellare il ruolo delle persone
Ma le grandi democrazie che si fondano anche oggi democrazie moderne su una forte personalizzazione della politica perché la gente vuole sapere sei se si può fidare di te
Però
La personalizzazione è controbilanciata dalla forza dei
Quando io vedo queste elezioni municipali dove ci sono come a Catania degli scheletri scusate se Cadorna cronica
Che sono larghe un metro
Perché ci sono trentasei liste e non so quante centinaia e centinaia di candidati cioè
E che poi su questa base c'è l'elezione perso diretta del sindaco
Ha chiesto il massimo del presidenzialismo possibile
Per quando uno LA
E sotto c'è questo sbriciolamento questa riduzione della politica d'una minuta agli agenti
Ecco
Invece se l'elezione che io sostengo Diretta personale del sindaco si accompagnasse al fatto che si presentano tre quattro liste una avrebbe il senso che la forza della personalità e bilancia
Da una politica autoveicoli
L'autorevolezza della politica soggetti politici la forza dei partiti è una condizione per creare quell'equilibrio tra il ruolo istituzionale anche della personalità e la capacità di controllo di condizionamento l'equilibrio tra i poteri è uno dei punti di forza della democrazia
E quindi una democrazia senza grandi partiti una democrazia che si affida soltanto alla forza di MIUR Gica delle singole personalità è una democrazia Fracci
Questa è la verità è una democrazia fragile e io ritengo che questo è uno dei grandi problemi irrisolti di questa nuova stagione della democrazia italiani allora non è è vero è un libro che non è un libro di storia è una testimonianza personale
Ricostruisce
Con tutte le deviazioni di un punto di vista parziale un momento della storia del Paese secondo me comunica qualcosa secondo me ovviamente che può essere utile anche all'Italia di oggi e di domani grazie
Grazie a tutti cadesse rimasti al vostro posto fino all'ultimo buona giornata