Kosovo, regione d'Europa. Il ruolo dei partenariati territoriali nella composizione dei conflitti

Mangiano tutti in
Iniziamo
Il nostro sesto convegno annuale di osservatori sui Balcani
Benvenuti
Andremo una mattinata molto densa di persone e temi
Speriamo di riuscire a dare la parola tutti coloro che hanno manifestato interesse a ragionare su sull'Europa e sui Balcani partendo dal conflitto più difficile in questo momento
Nella regione
Questo appunto è il sesto anno di attività di osservatorio sui Balcani ma è anche il secondo di del Progetto di Balcani cooperazione con il quale abbiamo iniziato un lavoro di monitoraggio e di dialogo con la cooperazione cosiddetta decentrata uno in generale un monitoraggio sulle attività e le relazioni territoriali che tra il nostro Paese
Si stanno intrecciando con la Regione e in particolare ci interessa ragionare su che contributo
Le relazioni territoriali Soggetti attivi nella società civile italiana possono dare
A questo che ne abbiamo chiamato costo regione d'Europa fatemi velocemente ringraziare Kim
Sostiene nostra attività in primis la Fondazione Opera Campana dei Caduti di cui siamo un Progetto saluto e senza però qualche avvenuto da noi il Ministero Affari esteri che appunto contribuisce al nostro progetto Balcani cooperazione e la provincia autonoma di Trento
Che invece da sempre sostiene osservatorio dalla sua nascita ultimo soggetto da menzionare l'associazione per la democrazia locale l'Alda con la quale abbiamo organizzato e chissà Contri o perché ha contribuito a finanziare il nostro vento di oggi
E
Do subito la parola ai nostri ospiti per i saluti
Per far in modo che iniziamo velocemente le nostre i nostri ragionamenti sul ruolo dell'Europa che l'essere europeo nella soluzione dei conflitti
E sono dei partenariati territoriali in questa soluzione abbiamo con noi il sottosegretario agli Affari Esteri Famiano Crucianelli che ringrazio per essere venuto
L'assessore alla solidarietà internazionale della Provincia autonoma di Trento Iva Berasi e appunto Alberto Robol reggente della Fondazione Opera Campana dei Caduti
Per cui mia parola
HCV
Io vi ringrazio per l'invito indiscusso subito perché
Come la presidenza sarà sono purtroppo
Rapidamente immediatamente coinvolto in un'altra iniziativa
Quindi mi limito a esporre
Qualche opinione su cuore del problema questa titolo diciamo di questa l'iniziativa perché appunto Cossu regione d'Europa
Io dicevo adesso
Del giornalista che mi chiedeva qual era
L'opinione lo stato d'animo
Io apprezzo
La parola d'ordine
Ne colgo mi pare di coglierne il significato profondo il doppio significato
Da una parte quella di
Portare
Il Kosovo e quindi i Balcani dentro l'Europa
E dall'altra parte il tentativo di risolvere una
Difficilissima contraddizione
Che ci si para dinanzi quella del destino del futuro del Kosovo i rapporti fra il Kosovo e la Serbia
In questo senso è una parola suggestiva una prova d'ordine suggestiva
Perché dentro di sé il potrebbe contenere la soluzione diciamo del problema
è una suggestione a cui però voglio dire subito è una suggestione che trova nel realismo politico dell'Europa una
Una montagna insormontabile
Tutti gli incontri chi abbiamo avuto parlo degli ultimi tre incontri che si tengono ogni mese a Brussel dei ministri degli esteri
E dove appunto partecipato direttamente in sostituzione del ministro D'Alema i Balcani
Sono stati sempre un oggetto di discussione
E abbiamo avuto per due volte la presenza anche dell'inviato speciale Ahtisaari
E nell'ultima riunione abbiamo discusso di allargamento e quindi ancora di Balcani per in tutte queste discussioni la posizione che come Governo italiano abbiamo sostenuto e la posizione io rappresentato in questa che era una discussione diciamo al livello più alto poi il consiglio europeo quello che Enrico si sta allineando questi due giorni ma che fondamentalmente ratifica poi quelle che sono le discussioni fatte precedentemente beh io ho sempre rappresentato l'idea e la necessità per l'insieme dei paesi balcanici
Della necessità nella prospettiva europea nella sostanza che bisognava onorare il cosiddetto accordo di Salonicco nel due mila e tre
Questa discussione discussione che ha sempre trovato
Una parte consistente dei Paesi europei
Favorevoli
Ma poi trovato una serie di Paesi significativi
E decisivi per il futuro europeo fritti
Ora nella riunione ultima che abbiamo fatto sull'allargamento si è fatto un passo avanti e quindi della risoluzione
Diversamente da come si era entrati in questa discussione la risoluzione viene ribadita viene ribadito il concetto della prospettiva europea per l'intera area balcanica
Debbo però dire che in questa discussione che ha un aspetto positivo ve n'è un altro però assolutamente negativo
O quanto meno discutibile
Ed è il la discussione che si avute specifico sulla Serbia
Perché è del tutto evidente quanto discutiamo dei Balcani e quando discutiamo del Kosovo
Il punto fondamentale Kucha per dare una risposta positiva e costruttiva la questione è il futuro il destino della Serbia
E purtroppo debbo dire che per la ennesima volta
In questa discussione la nostra ipotesi che è un'ipotesi di apertura alla Serbia e di rottura dell'isolamento nel quale la Serbia si trova visivamente dopo la rottura dei negoziati di associazione e stabilizzazione
E la nostra ipotesi che invece questo isolamento si dovesse superare che si dovesse riaprire un canale di comunicazione istituzionale con la Serbia
Fondamentalmente non facendo nulla di eccezionale se non facendo ciò che si è fatto con la Croazia quindi non è che non è stavo chiedendo per la Serbia un trattamento speciale semplicemente dicendo si fa un negoziato condizionato mi riferisco ovviamente
Alla questione blandisce e a controverso rapporto fra il tribunale dell'Aja e la Serbia medesima e negoziato condizionato il che sta a significare che le cozzato va avanti si riapre e poi si chiude solo quando verrà onorato diciamo l'impegno che le autorità serbe hanno preso nei confronti del tribunale dell'Aja ma di fronte a questa prospettiva di fronte a questa proposta noi abbiamo sempre trovato debbo dire ancora una settimana fa abbiamo trovato invece una insormontabile ostacolo da parte del consiglio dei ministri degli esteri
Questo è un problema molto serio
è un problema molto serio debbo dire anche contraddittorio ad un atteggiamento che io francamente critico
Ne discutevamo adesso con la Tommaso Di Francesco
E e che noi abbiamo avuto invece soltanto quindici giorni fa
L'apertura delle porte dei
Per quanto riguarda la Serbia l'alleanza atlantica
Con l'accordo di PSP
Io penso che sia stato una cosa buona questo punto per la Serbia medesima essendo stato in Serbia
Subito troppo occupato come dire un po'perseguibile anche nella stampa osservammo
Non tutta ma insomma la parte democratica quella che fondamentale che riesca a vincere le elezioni
Bei tutti hanno accolto molto positivamente hanno ha colto questo come una Ray narra integrazione nella comunità internazionale ma quello che io sostenga questa integrazione deve sentire sono in politica
Integrazione politica
E su questo invece abbiamo difficoltà quindi il la prima questione che che che voglio sottolineare e che
L'ingresso dei Balcani in Europa
Perché è evidente che una precondizione se vogliamo immaginare che il Kosovo Central Europa trovo un po'difficile che il Kosovo senza il loro permesso dei Balcani stare fuori
Trova una seria difficoltà nella nelle sedi europee non voglio farla lunga ma tutta la discussione sull'allargamento che se ha fatto la capacità di assorbimento la Turchia fa parte della stessa discussione
E oggi c'è in Europa una difficoltà a sviluppare a portare avanti li politica di allargamento malgrado tutti riconoscono perché non possono riconoscere o che i Balcani rappresentano anche una situazione molto eccezionale molto particolare che la stabilità dei Balcani la sua evoluzione democratica
è molto legata anche al suo inserimento in Europa
A maggior ragione il problema si pone per il corso
Io credo che ci sia stata una notevole irresponsabilità negli anni passati
Che si sia fondamentalmente accompagnata inizialmente l'evoluzione spontanea dei fatti nella Cosso come nel Serbia e che oggi ci troviamo di fronte e sul tavolo due ipotesi due proposte assolutamente inconciliabili
Quindi
L'inviato speciale Ahtisaari si trova una patata bollente dissi ma che non sai bene come gestire
Anche perché non non si intravide diciamo non ormai le posizioni sono irriducibilmente contrastanti quelle delle autorità kosovare e quelle del delle autorità serbe
Sono note non sto qui a ripeterle ma non c'è nessuna possibilità di trovare una conciliazione di queste posizioni
Ciò che io voglio dire che noi siamo molto noi parlano e come Governo abbiamo ripetuto più volte a tutti gli interlocutori che noi siamo o molto resti ad accettare delle imposizioni un unilaterali di evidente che oggi l'unica in posizione fetale che c'è sul tavolo è quella nei confronti della Serbia
Ci rendiamo ben conto che sono stati consumati gli margini per una soluzione diversa nel corso di questi anni
E che quindi l'indipendenza sul tavolo ma non è l'indipendenza ci sono i versi tipi di indipendenza
Ci sono diversi tipi di sovranità
Soprattutto c'è il destino della minoranza serbo kosovara che del tutto
Per oggi è atteso nell'aria c'è l'evoluzione democratica dello stesso Kosovo insomma ci sono una serie di grandissimi punti interrogativi che debbono essere risolti al di là della posizione formale che si vuole assumere quindi noi pensiamo comunque ad una fase di transizione non Breve e garantita dalle forze multinazionali e garantita anche sul terreno civile non solo sul terreno militare come oggi
E questa è lo stato dell'arte
Certo se si riuscisse a fare questa operazione mica debbo dire un'operazione assolutamente immaginifica
Dire bene prendiamo il Kosovo portiamo via portiamolo in Europa
Questo diciamo potrebbe rappresentare una soluzione forse non so perché a quel punto ma non credo che questo rappresenterebbe una soluzione più autorità serbe
Perché comunque significherebbe una rottura meno che non si inventa qualche altra formula istituzionale
Però quello che io apprezzo lo voglio dire in modo molto con grande franchezza appunto lo spirito di questa parola d'ordine
Ed è lo stesso spirito sul quale come governo io personalmente ci troviamo a discutere a combattere sulle diverse posizioni aggiungo e chiudo che la situazione è resa ancor più complessa nelle sue evoluzioni dalla posizione russa
Se anche se è stata in una posizione diciamo fondamentalmente passiva nel corso degli anni passati e nemesi passati ho avuto vari incontri con alle autorità russe che invece negli ultimi due mesi e diventata molto netta
Forse anche ragionando su se stessa non solo sulla Serbia
Ed è diventata talmente Anita che si può immaginare anche una impossibilità di trovare una soluzione al Consiglio di sicurezza perché è del tutto evidente che per modificare lo status percosso bisogna passare attraverso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite
E quindi la Russia oltre ardire che appunto non è assolutamente disponibile lascia intendere come Kosovo rappresenti una una premessa per altri scenari che sono quelli del Caucaso dei conflitti silenziosi che sono quelli del della Transnistria
E che nella prospettiva lontana possono essere anche qui della Crimea e del sud dell'Ucraina e quindi siamo dentro veramente un passaggio molto critico o molto difficile io apprezzo molto il senso di questa iniziativa e anche di questa produrvi ne debbo però registrare che questa sensibilità
In Europa non è così forte e questo è il problema fondamentale che abbiamo dinanzi
Ringrazio il sottosegretario anche per le parole di incoraggiamento implicite nel suo ragionamento al lo sforzo che osservatorio fa di
Lavorare livello culturale in Italia oltre che con altri partner europei Quini nel resto del nel nostro continente e lavorare con i Balcani stessi
Perché non avvenga più che si accompagni semplicemente l'inevitabile realismo politico delle cose ma si provi a ragionare in termini nuovi tentando quindi con questo lavoro culturale appresso lo nuovi stimoli a al ragionamento a che ci peraltro ci provengono a da chi in questa sala è venuto e che lavora nel paese da molti anni
A tentare un un nome Marinazzo qua no immaginazione politica di fare questo lento graduale
Processo di cambiamento di spostamento dell'asse del ragionamento
Passo ora la parola l'assessore alla solidarietà internazionale della Provincia autonoma di Trento Iva Berasi
Un saluto a tutti chiedo anche scusa se ho ritardato ama gli aerei e il traffico di Roma lo conoscete meglio di me
Purtroppo si dice
Allora io vorrei provare a così a mettere accanto a un realismo politico di cui si è parlato quella nuova ricerca diciamo di immaginazione politica ma anche il realismo quotidiano di persone tante persone che cercano di fare la differenza o cercano di fare quello che non riescono a fare i governi ad alti ad alti livelli e vediamo che i negoziati
Si sono infatti interrotti e le situazioni c'è stata appena illustrata
Il convegno di oggi questo incontro si situa all'interno della Progetto Balcani cooperazione
Che è un progetto che è stato promosso dalla Provincia autonoma di Trento e cofinanziato dal Ministero degli Affari Esteri anch'una un progetto che vuole mettere in Rete e offrire servizi offrire informazioni servisse offrire diciamo collaborazione a
Alla gente alle agli gli enti locali a tutti coloro che vogliono provare a dare il proprio contributo per fare lì la differenza tutti coloro che partecipano a processi di cooperazione decentrata
Mi dispiace che qui il ministero non sia più rappresentato mi auguro che lo sia
Ah ah perfetto perché
Abbiamo bisogno di un di un impegno da parte del ministero che passo immediatamente a chiedere nel senso che siamo alla al termine di questo di questa prima fase di Progetto e riteniamo ci sia la necessità di continuarlo questo Progetto quindi io inizio subito il mio intervento chiedendo appunto al ministero degli affari esteri di continuare con noi a sostenere questo progetto perché diventato veramente un punto di riferimento importante
Non solo per gli enti locali che di operano e ormai all'interno di questo progetto abbiamo sette regioni che mi auguro qui siano rappresentate abbiamo il Friuli
Abbiamo il Piemonte la Toscana l'Emilia Romagna il Veneto la Lombardia la pulizia e la Provincia autonoma di Bolzano
E diciamo che sta abbiamo cercato di fare sistema questi stemma sul quale peraltro è impegnata anche la viceministro Sentinelli con la quale mi son dovuto mi sono trovata e abbiamo discusso anche di questo
Quel sistema che gli enti locali hanno già cominciato a fare e che quindi già offrono diciamo una parte di percorso almeno per quanto riguarda l'area debba dei Balcani alla ministero
Degli esteri
Anche se siamo in una fase credo che siamo tutti consapevoli di forte discussione su che cos'è la politica estera su che cosa possono fare gli enti locali
Nei parte meravigliati territoriali che stanno nascendo non solo con i Balcani ma con il resto del mondo
E personalmente dico che questa è veramente la spina dorsale
Della politica estera italiana anche se non è definita politica estera perché passa attraverso altri canali però l'Italia nel sud del mondo e così anche nell'Est
Del mondo e nella zona dei Balcani e riconosciuta per quelle migliaia ormai di volontari che attraverso gli enti locali attraverso le associazioni personalmente dedicano il loro tempo la loro energia le loro risorse professionali e personali in processi di pace che partono davvero dal basso quindi quel realismo quotidiano di cui di cui parlavo prima quindi e ho avuto una così una disponibilità da parte della viceministra ma mi auguro che questo progetto non vada non si lasci cadere ma si continui in questa collaborazione importante tra governo e enti locali anche sulla zona dei dei Balcani e perché qualcuno si chiede perché il Trentino e perché in Trentino questo Progetto beh il Trentino è forse una delle delle terreni in Italia dove è stata sperimentata una situazione di conflitto sociale e dove a fatica
Si è riusciti ad uscire magari in questo momento e anche in forte discussione quella che è l'autonomia del Trentino Alto Adige ma sicuramente ha avuto il il pregio questo percorso di far convivere etnie diverse farle convivere in pace e infatti è un po'un laboratorio il Trentino Alto Adige per tante popolazioni e per tante situazioni nel resto del mondo che si trovano a vivere situazioni simili e che vengono e cercano di capire se possono utilizzare lo stesso modello per il loro percorso
Bene già nel novantanove nella fase dell'emergenza il Trentino che peraltro eh a otto ore di distanza da Sarajevo quindi arrivare a Roma arrivare a Sarajevo ci vuole poco di più quindi non può sottrarsi e l'Italia stessa ma il Trentino in particolare non può sottrarsi dal non prendere consapevolezza dei vicini di casa e quindi anche responsabilmente di provare a fare la propria la propria parte con quello che ha che ha da dare e in Trentino è partita immediatamente una Rete di soggetti che si son messi a disposizione per dare una mano al Kosovo per dare una mano a a quell'area e è nato già allora l'osservatorio dei Balcani
Agganciato a quella istituzione che esiste mai da tanti anni e che poi verrà presentata la Fondazione Campana dei Caduti qui rappresentata dal senatore Robol nasce l'Osservatorio dei Balcani
Che riesce a coinvolgere associazioni enti locali
Privati il l'università dei popoli per la pace già esistente sulla campagna sulla Fondazione ma anche un forum per la pace che fa riferimento al consiglio provinciale che si attiva in tal senso
E nel tempo è diventato l'osservatorio dei Balcani riferimento importante per le relazioni per le conoscenze che ha quotidiane per i dati che riesce a mettere a disposizione riferimento determinante e unico per chi opera all'interno dei Balcani
Quindi
In quel già in quel periodo nasce a Trento il tavolo trentino con il Kosovo
Poi tavolo Trentino un tavolo trentino anche con la Serbia e inizia a quel percorso di partenariato territoriale di cooperazione decentrata che adesso cerchiamo cioè sta facendo un po'la differenza in tutti gli interventi
Di solidarietà internet se ora internazionale e diciamo modalità con cui si cerca di caratterizzare tutti gli inverni gli interventi che si fanno nei territori dove andiamo ad operare e il tavolo trentino con il Kosovo che inizio appunto nel novantanove in una fase di emergenza dove si è partiti con la costruzione delle case piuttosto che delle strade quello che serviva le persone per poter per poter vivere per poter sopravvivere
Si è poi diciamo evoluto evoluto in una importante
Lavoro che stanno facendo ragazzi e ragazze che ho potuto conoscere constatare molte dei quali sono qui un lavoro eccezionale di rielaborazione del conflitto
E quindi quella di facilitare di aiutare forme di dialogo e di convivenza innanzitutto attraverso i giovani ecco io vorrei che i governi coloro che trattano nella dall'alto e conti difficoltà riescono a raggiungere dei risultati approvassero un attimo prendere consapevolezza ITA scendere nel reale nella realtà quotidiana per capire e vedere che cosa si sta facendo e magari utilizzare queste esperienze perché forse si investe troppo arriverà purtroppo poco a livello di governi dei processi culturali che sono fondamentali possiamo trovare alchimie istituzionali possiamo trovare accordi ad alto livello ma se non sono condivisi dalle persone se non sono capiti dalle persone sarà sempre più difficile farli accettare qualunque servirà sempre un esercito che vi faccia rispettare e non è vita quando attorno a sé sia un esercito che controlla come
Si va dal cordone video ad andare d'accordo quindi
Spesso si perde di vista quella che è la semplicità della vita delle persone e si fa troppo poco per far capire alle persone
Che cosa si può fare e non si può che passare attraverso la riconciliazione milioni da usare anche un altro termine che il perdono
Non se ne parla mai di questo si parla solo di diritti si parla di spartizione in ma non si parla di quel processo necessario dentro le teste il cuore delle persone per riuscire a vivere insieme anzi qualche volta
Quando a certi livelli si parla di questo sembra di svilire l'argomento o di non avere la consapevolezza della complessità di quel che si sta parlando io ho la consapevolezza della complessità
Però visto nel loro piccolo perché ha considerato piccolo anche se ritengo che sia grande che cosa sanno fare gruppi di persone che incontrano
Giovani
Vecchi persone di etnie diverse provano a farli parlare insieme e ci sono riusciti
Sono riusciti a farle parlare insieme
E qui ragazzi e che ormai cominciano ad essere tanti che si ritrovano a parlare insieme di quel che ha un passato e di quello che potranno fare che escono dal loro territorio e conoscono altre realtà saranno coloro che prenderanno in mano
Questi territori nel futuro e io mi auguro tanto che siano loro perché stanno facendo un percorso di maturità di conciliazione e di perdono e uso anche questa parola che sarà necessario per riuscire a garantire la pace lì come in tanti altri posti in cui si trovano in situazioni di questo genere
Ecco allora che anche le iniziative di sviluppo locale da quello agricolo quello turistico in cui siamo impegnati siamo rimasti in pochi è in quei luoghi sono scappati tutti tutte le necessarie sono andati tutti coloro cioè erano decine e decine le presenze su quei territori ma siamo rimasti gli unici quindi ben ben vengano tutte quelle regioni italiane con le Province italiane che stanno cercando di fare sistema e di dare il proprio contributo per per riuscire a così a creare dei percorsi di pace e allora dico che tutti quei e quelle iniziative di sviluppo locale che si stanno facendo e proprio nel nello sforzo di togliere di togliere la legna secca dal fuoco dell'intolleranza e dello scontro razziale
Quindi
Un'attenzione alla tipologia anche dello sviluppo piccoli progetti ma fatti con loro partendo da loro nel rispetto del loro ambiente della loro storia della loro cultura mettendo a disposizione quello che loro ritengono che noi abbiamo di mettere a disposizione senza imporlo senza cercare di di essere portatori di modelli che si possono spostare da una parte all'altra e da applicare sperando che funzionino possono funzionare spesso si può copiare e e non inventare ma deve essere sicuramente
Capito compreso condiviso perché abbia successo
Allora concludo scusate se doveva essere solo un saluto mi sono diciamo dilungata in altro ma quale può essere il futuro beh credo che al di là delle formule
Istituzionali
La necessità strategica della dell'autogoverno e della e dell'autonomia e nello stesso tempo il il riconoscimento dell'esistenza e dei diritti di tutte le componenti che sono in quel luogo sia necessario e indispensabili
Allora noi possiamo portare la nostra esperienza e lo stanno già facendo i nostri volontari che li che vi lavorano
Ma credo che la proposta coraggiosa che è stata fatta da parte dell'Osservatorio dei Balcani e che qui e che il titolo anche di questo
Di questo convegno non debba essere lasciata cadere ma debba essere approfondita e si può approvare a percorrerla perché comunque è una soluzione diversa quelle che finora non sono state trovate ma si è provato a dare una soluzione che vada al di là delle logiche che hanno governato fino adesso diciamo
Di incontri che ci sono stati e che si susseguono per dare una risposta
Alla situazione dei Balcani che è una situazione ma non di guerra ma sicuramente nemmeno di pace in questo momento
Io concludo ringraziando
Lo staff dell'Osservatorio a partire dal direttrice che qui ma anche da dottor Mauro celerini che l'ha preceduta dal segretario Marco Vender
Dai rappresentanti del tavolo per del corso quei della Serbia dall'associazione Giovanni ventitreesimo qui abbiamo Fabrizio Pettini
Che è stato l'artefice colui che ha vissuto con i ragazzi e li ha fatti parlare insieme vivendo con loro in una esperienza davvero affascinante e che deve essere d'esempio e non può essere abbandonata quindi noi ci siamo con quello che possiamo parta portare assieme alle regioni che hanno aderito a questo progetto Balcani cooperazione
E mi auguro assieme al ministero degli esteri che trova nella viceministro Patrizia Sentinelli una sensibilità con la quale mi sento particolarmente sintonizzata e con la quale naturalmente stiamo lavorando grazie
Ringrazio di cuore le parole la la l'assessore per le parole di apprezzamento che ci ha rivolto che anche per avere sottolineato quanto importante
E la questione che potremmo anche chiamare ideologica nello scontro sul campo e quindi
Di nuovo quanto le il ragionamento sull'aspetto culturale sia assolutamente fondamentale per il lavoro che ci apprestiamo a fare
E la ringrazio anche per avermi ricordato che ci sono in sala
Altre persone in a cui dobbiamo i nostri in grazia menti del mare la dottoressa Mariagrazia arando del lutto quella dottoressa con l'avvocato Conti
Sì gli acconti abbiamo anche del l'UTL di Belgrado
La dottoressa Anna Zambrano abbiamo parlamentare il parlamentare europeo Roberto usati quindi che si sposta da tra il locale l'Europeo nel nel ragionamento politico che stiamo facendo e infine anche ci tengo a sottolineare i rappresentanti istituzionali dei Paesi balcanici che qui sono presenti
E e in particolare dell'ambasciata di Romanian
Preda biro uno
Dell'ambasciata di Serbia Anna Petko visse e l'ex ambasciatore della Repubblica federale jugoslava Mitrotta per Bernate mio Drag lei Keats
Dopo quindi la parola invece al nostro a reggente della Fondazione Opera campana dei caduti Alberto Robol
Sì grazie svolgeva solo due considerazioni perché
Credo che il tema sia talmente stimolante e talmente del bisogno di precisazioni approfondimenti che forse aspettiamo tutti questo momento però mi pare doveroso dopo le parole molto importanti espresse a livello di politica internazionale del sottosegretario con le parole
Estremamente importante del nostro assessore alla provincia autonoma di Trento
Forse precisare qualcosa che riguarda la fondazione perché ovviamente qualcuno che non sia di Rovereto dei Trento si chiede cosa sia questa Fondazione
Dal nome un po'strano Campana dei Caduti al quale aggiungo tal quali nomi aggiungo quello della pace
Qualcuno si può chiedere il perché una fondazione che tale dal mille novecentosessantotto ma che ha come simbolo chiave una campana che ha compiuto l'anno scorso gli ottant'anni possano essere oggi uno degli elementi non solo sul piano puramente simbolico più importanti
Nella strategia internazionale
Io credo che su questi temi in molto vada avanti per simboli dicevo prima un po'scherzosamente ma non troppo con qualcuno e a qualcuno dell'Osservatorio
Che se noi accettiamo l'idea della regione autonoma europea potremmo anche conferire a questa regione autonoma europea una bandiera Gabriella alla Campana dei Caduti perché lassù intorno alla campana noi abbiamo ottantatré bandiere che rappresenta un tratto un paese di tutti i continenti più la bandiera dell'ONU
E la bandiera de il Consiglio d'Europa
Questa mattina si è parlato molto perché poi nel nel testo anche di presentazione si è fatta la stessa cosa si è parlato molto di due cioè del governo europeo ed è giusto che sia così
Però non dimentichiamo che i grandi dibattiti sulle grandissime problematiche diritti umani
La difesa delle minoranze e avanti di questo passo si svolgono nel Consiglio con d'Europa che è il luogo deputato
Presentandosi nessun può come una sorta di Ono europea perché al suo interno oggi ci sono beni quarantasei Paesi che vuol dire che tutta l'Europa
Sembra parlare oggi un linguaggio direi sostanzialmente omogeneo
Questa fondazione a il compito di diffondere in tutto il mondo questo simbolo che è più grande simbolo di pace che oggi esista in tutto l'universo
E l'assessore nostro prima ricordato accanto all'Osservatorio sui Balcani il progetto di università dei popoli per la pace che ogni anno negli ultimi quindici anni di nascita di resistenza
Ha visto dei corsi internazionali appunto con la presenza di ONG di tutto il mondo
Su tematiche che sono poi quelle emersi nella storia degli ultimi quindici o vent'anni questo è il compito quindi se qualcuno di loro che non sia già di Trento di Rovereto nei prossimi anni dovesse venire attraverso le occasioni che l'Osservatorio sui Balcani offre si troverà di fronte a questo
Simbolo va bene che ogni sera trasmette cento rintocchi la voce della pace dei diritti umani della solidarietà internazionale perché questa è la missione
Di questa campana che la campana più grande del mondo che ogni sera si fa sentire al cuore e all'intelligenza di tutti gli uomini detto questo vorrei fare una brevissima considerazione
A mio avviso la politica internazionale l'aspetto più difficile della politica
Per me la politica è molto spesso una scienza
E la politica internazionale è l'aspetto più terribilmente scientifica della politica
Perché se si tocca un tassello rischia di franare un po'tutto l'edificio
Il nostro Paese anche quando apparteneva ad una precisa diciamo Scelta di Campo almeno negli anni della cosiddetta guerra fredda non ha mai dimenticato di operare in certi ambiti con un'autonomia sua vedi la politica nei confronti dei Paesi arabi vedi la politica nei confronti di Paesi del Mediterraneo eccetera eccetera eccetera per cui quando negli anni scorsi vi è stata una svolta cosiddetta del maggioritario che ha portato con sé esce ente di politica internazionale diverse si è inceppato qualche cosa
E vasto viceversa a mio parere fedele al proprio ruolo il discorso delle ONG del volontariato degli enti locali di tutto quel mondo che l'assessore prima ricorda ecco io credo che noi dobbiamo stare attenti a questo
In politica internazionale bisogna rispettare tutte le regole che ci sono ma bisogna pure che anche ai cittadini di associazione gli organismi le fondazioni cioè tutto quel mondo che è vastissimo posso operare con una proiezione di futuro alla ricerca di cose che magari io non oggi non ci sono ma che contribuiscono a creare humus
Al terziario il futuro
Allora regione autonoma del corso fosse non è intesa come domattina nasce qualche cosa di nuovo sta attualmente parlando credo sia una sorta di imperativo categorico kantiano cioè credo che sia va bene un ideale sperabilmente storico concreto fra quanto io non lo so quando ma se non si comincia a proiettare qualcosa o a determinare flussi di pensiero e di iniziative in via di realizzazione questo qualcosa non nasce mai
Siccome la storia è fatta più di dinamismo più di quanto si creda che di staticità tanto vale che questa storia
Si costruisca va bene secondo questo pensiero
Da questo punto di vista io credo che Fondazione osservatorio ha altri progetti
Provincia autonoma di Trento come l'assessore ha più volte detto nel suo intervento non possano andare insieme quindi non aspettiamoci noi come fondazione non ci aspettiamo che nel giro di un anno di sei mesi succeda nulla di particolare perché non è compito noi della Fondazione dell'Osservatorio che uno strumento di ricerca
Da camminare concretizzazione o statuali compete quello di prefigurare diventare di stimolare di eccitare di determinare flussi di iniziative di dei e di persone che studiano in questo spirito la Fondazione ha sempre favorito questi progetti che ha sempre sentiti i suoi e naturalmente sempre ringraziato l'assessorato che con il finanziamento consente questo per cui valgono buon lavoro a tutti gli amici dell'osservatorio al suo direttore in particolare grazie
Nel ringraziare anche recente avvertono a volte si iniziamo quindi la seconda parte o alla prima di di questa nostra evento parlando lasciando la parola all'immagine alla voce per la redazione
Della serata verso i Balcani che e ci fa il punto sulla situazione attuale in corso con un breve video su appunto doveva il Kosovo Jim
Per scoprendo così
Non abbassiamo minimamente
Ma per sono passati più di sette anni dagli accordi di Kumanovo Ciani non accenna a ridosso del confine del corso ed alla risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU numero uno due quattro quattro con la quale ci si affrettava a dare legittimità internazionale
All'intervento NATO dei mesi precedenti la risoluzione pose le basi per un'amministrazione provvisoria ONU per la regione l'unica affinché i cittadini del corso potessero godere di autonomia sostanziale all'Inter uno della Repubblica federale di Jugoslavia da uno due quattro quattro però progressivamente perso i suoi pezzi per strada
Repubblica federale di Jugoslavia non esiste più si è trasformato in un rione Serbia Montenegro
Uno Stato durato solo fino alla recente Dichiarazione d'indipendenza della Repubblica adriatica
La cosiddetta autonomia sostanziale si è trasformata inoltre in un vero e proprio protettorato internazionale che a Belgrado rimasto una sovranità esclusivamente formale
Della comunità albanese del Kosovo più del novanta per cento della popolazione della Provincia ha cominciato a chiedere con sempre maggior determinazione l'indipendenza dalla Serbia
La violenza e poi nuovamente scoppiata nel marzo del due mila quattro questa volta nel mirino oltre alle minoranze c'era la comunità internazionale ritenuta colpevole di ritardare il processo di indipendenza della provincia
Nonostante la condanna delle violenze alla ricerca di una soluzione se verrà e si decise di passare dal mantra prima gli standard e poi lo status con il quale si era cercato di affievolire il sostegno unilaterale data la priorità libanese del corso una linea novecentonovantanove con quello standard è stato in altre parole occorre sì rispettare determinati standard tra tutti la tutela delle minoranze ma si può iniziare a parlare fino a seguito dello stato istruttivo dalla provincia diretta conseguenza di questo cambio di direzione è stata l'apertura dei colloqui tra una delegazione kosovara che quella di pari grado avviene nel febbraio scorso obiettivo dei negoziati guidati dall'inviato dell'ONU Martti Ahtisaari quello di arrivare entro la fine del due mila e sei alla definito se volete lo status giuridico del Kosovo ma nonostante le delegazioni si siano da loro incontrate più volte sia rimasti su posizioni radicalmente opposte i politici di entrambe le parti più concentrati a spedire messaggi alle rispettive opinioni pubbliche che non a trovare elementi di vicinanza
Non si è riusciti a decidere nulla nemmeno su questioni definite tecnica che avrebbero dovuto favorire successivo confronto sullo status
Da una parte del grado si è trincerata dietro detto ma non l'indipendenza dall'altra tre rappresentanti albanese del Kosovo onde altra via perseguibile se non la piena indipendenza dalla Serbia
Come già avvenuto più volte nel recente passato dei Balcani sembra ora che sarà ancora una volta la comunità internazionale ad imporre alle parti un accordo il mediatore ONU Ahtisaari presenterà infatti il suo piano per la definizione dello status del Kosovo alla fine di gennaio o all'inizio di febbraio due mila sette non prima perché non si può influire negativamente sulle lezioni che il prossimo ventuno gennaio sì anni serve
Si andrà a votare infatti per il rinnovo del Parlamento a seguito dell'approvazione nel settembre scorso di una nuova costituzione nel cui preambolo tra l'altro si afferma formalmente che il Kosovo parte integrante della Serbia
Secondo fonti diplomatiche citate recentemente da teen Giuda uno tra i più attenti osservatori di questioni inerenti a sud-est Europa il piano di Ahtisaari prevede una nuova risoluzione ONU che vada a sostituire la uno due quattro quattro del mille novecentonovantanove
L'unica sarebbe poi rimpiazzata da una missione a guida UE International Siviglia hanno affisso unico
Sarà più limitata rispetto all'attuale nei numeri gli Scotti dei poteri a tre vittime afferma in un'intervista rilasciata osservatorio diplomatico norvegese Thor vi è un solo il suo nome a capo di un gruppo di funzionari UE incaricati di gettare le basi per la missione in Kosovo la comunità internazionale non amministra il corso continua a sorso ma se necessario in alcune aree chiave interverremo se altri non fanno il loro lavoro è chiaro che il modello di riferimento è quello dell'Ufficio dell'Alto rappresentante presenze internazionali impossidente coordinato e che i poteri attribuiti al Lirico saranno maggiori di quanti corso Parisse aspetti dopo la nuova risoluzione il cui contenuto dipenderà dalla negoziazione all'interno del Consiglio di sicurezza in particolare dall'atteggiamento di Russia e Cina
Si potrebbe aprire una fase complessa
Nella quale l'eventuale dichiarazione di indipendenza di kosovara albanese sarà riconosciuta da parte della comunità internazionale lasciando però indefinito destinate alla parte settentrionale della regione a maggioranza serba potrebbe a sua volta ha dichiarato l'indipendenza da Pristina
Mentre continua con esiti incerti la battaglia sui confini sulle bandiere il presente del Kosovo resta quello di un protettorato nel cuore dell'Europa una gabbia i cui confini e difficile attraversare lo hanno denunciato a più riprese vari centri studi
Nell'ottica stabiliti micetti passate Berlino ha recentemente pubblicato una Porto secondo cui è inutile investire risorse in Kosovo e nel suo sviluppo se poi si blocca la mobilità e di conseguenza le rimesse dall'ex ante
Nessun rapporto lesi lancia un appello a riconsiderare radicalmente la politica dei visti nei confronti dei cittadini del corso e in generale del Sud-Est Europa
L'economia del Kosovo continua inoltre ad essere estremamente debole che sostenuto artificialmente dall'esterno secondo un recente rapporto da Commissione europea la situazione la bilancia commerciale mostra che il costo importa praticamente tutto e non produce nulla nel due mila e cinque li importa infatti contatti nella bilancia dei pagamenti per mille centottanta milioni di euro contro un export di quarantotto virgola nove milioni la forbice tra i Porta azioni esportazioni continua inoltre ad aumentare con una popolazione di oltre due milioni quattrocento mila persone in crescita e una disoccupazione che supera il quaranta per cento della forza lavoro
Bruxelles destinando almeno tre milioni di euro in assistenza finanziaria alla Regione contribuendo inoltre a finanziare la missione dell'unica con oltre ventitré milioni di euro all'anno
Ma dati preoccupanti emergono anche da una ricerca commissionata dall'ENAC se non uniche sulle possibili conseguenze di un ridimensionamento della propria presenza in corso secondo le Nazioni Unite e una riduzione di un terzo dell'UNMIK implicherebbe del tre per cento sulla crescita annuale dell'economia kosovara ed è la stima più ottimistica
Credo comunque
Venir Graziano la redazione per averci sintetizzatori questioni fondamentali di cui ora discuteremo in particolare chiamo intorno a questo tavolo i relatori
Delle prossime due infezioni appunto Francesca Vanoni del programma banca in cooperazione che a sera tre balcaniche chip parlerà delle relazioni territoriali con il corso ma invito anche a venire raggiungersi
Christoph sto io del Centerphone riottiene Integration Strategies di Ginevra Michele Nardelli India serata orario e promise Morozzo Della Rocca dell'università a Roma tre
E della comunità di Sant'Egidio da ora la parola a Francesca Vanoni perché si sintetizzi brevemente la questione dove siamo oggi con le relazioni territoriali
Grazie buongiorno a tutt'io tenterò di accorciare un po'il tempo che era previsto per il mio intervento per recuperare un po'della del ritardo poi in realtà vorrei semplicemente lanciare un po'di stimoli fare una piccola fotografia
Di una nostra ricognizione di quello che noi definiamo le relazioni territoriali o le relazioni di parte ha variato tra alcuni territori italiani e il Kosovo
Per poi lanciare degli stimoli Hakkinen la tavola rotonda della seconda parte della mattinata parlerà un po'della propria esperienza sul campo e ragione era degli ostacoli che a creare queste relazioni territoriali si incontrano nel caso per specifico del Kosovo
Diciamo che questo intervento che farò a all'obiettivo di intrecciare passaggi significativi che hanno contraddistinto la politica europea nei Balcani e verso i Balcani negli ultimi dieci quindici anni con Labour versi passaggi significativi diciamo di
Che il mondo della cooperazione italiana in particolare della società civile che però progressivamente nel corso dell'ultimo decennio è stata sempre più affiancata e sostenuta dagli enti locali italiani
Questo approccio
O per lo meno questa a questa breve relazione intreccia quindi il mondo della cooperazione anulus allo sviluppo con il punto cruciale del Kosovo che è quello del processo di composizione del confine
Parto dagli anni Novanta dai primi anni novanta in cui in realtà dal punto di vista numerico l'esperienza sicuramente non sono la appunto non sono numerose ma decisamente significative c'era all'inizio degli anni Novanta
Il professor mozzo è bello che sia questo tavolo
Una piccola parte molto attiva della Società italiana si mobilita e crea degli esperimenti interessanti di diplomazia da un lato diplomazia parallela e dall'altro diplomazia popolare sono i casi in particolare della Comunità di Sant'Egidio che raggiunge l'accordo sulla sistema educativo in Kosovo e altri due casi significativi di diplomazia popolare che sono quelli della questo Associazione Papa Giovanni ventitresimo che è stata già citata prima e dell'operazione
Ed è l'Operazione Colomba e scusate e dei del e i dei berretti bianchi
I risultati di questi esperimenti di diplomazia parallela e popolare si scontrano visibilmente con l'incapacità all'impossibilità in preparazione delle diplomazie ufficiale di raggiungere dei successi
Per affrontare le crisi nella regione
E infatti ci si muove in maniera abbastanza parallela da una parte le diplomazie delle cancellerie diciamo ufficiali che non riescono ad accordarsi sono una su una politica comune
E dall'altra invece piccole iniziative che a livello micro raggiungono importanti risultati il punto di svolta per entrambi questi questi piani è diciamo il novantanove il novantanove per l'Europa è di nuovo un fallimento perché Rambouillet doveva essere la dei toni europea e di nuovo l'Europa non riesce a proporsi come un
Il soggetto unitario credibile in grado di mediare un conflitto e dall'altra parte queste la società civile che si attiva sempre più numerosa sempre più massiccia ovviamente alla fine del conflitto la grande ondata emotiva la prossimità geografica
è una serie di altri fattori
Tra cui appunto l'emotività del bombardamento fanno sì che a questo punto grandi numeri di persone e di soggetti si spostino sui Balcani si spostino in particolare sul Cosmin operazioni umanitarie ma è una mobilitazione molto particolare secondo alcuni analisti eh
Troppo forse molto diciamo legata alla cosiddetta guerra in umanitaria c'è una serie di soggetti che si spostano legati al fatto che si sia appena concluso un bombardamento
La la Missione Arcobaleno sostiene tutti questi soggetti che però nel giro di tre anni fondamentalmente spariscono
O per lo meno si non si riducono significativamente dalla dal panorama della cooperazione in
In alcuni in alcuni casi però questo svuotamento questo sgonfiamento della presenza internazionale in Kosovo lascia dietro di sé ha delle esperienze davvero importanti significative radicate
Che gli enti locali a questo punto colgono con interesse e raccolgono
E incominciano a sostenere sotto forma di reti cioè si propongono come un insieme un multiforme di soggetti che si muovono impari a mente pure nel sua eterogeneità interna
E propone appunto competenze approcci integrati e si muove in maniera in maniera sistemica così si dice allo stesso tempo e quindi siamo all'inizio degli anni Duemila sto facendo un excursus a abbastanza veloce
Se in Italia viene approvata la legge ottantaquattro che è una legge che dal grandissimo spazio agli enti locali per diventare i protagonisti tra i protagonisti della cooperazione delle relazioni internazionali con territorio omologhi dall'altra parte dell'Adriatico anche in Europa incominciano ad esserci significative
Significativi fonte finanziamenti e strumenti
Di programmi e di linee e di linee finanziarie per sostenere l'attivismo degli enti locali nella nella loro cooperazione decentrata nelle loro relazioni territoriali
C'è però un un aspetto che forse è più critico in Kosovo rispetto ad altre aree della della regione e cioè se tutte queste spinte se tutto questa evoluzione Ance neurale provocato e stimolato un attivismo determinato deciso
Organizzato competente da parte della società civile dell'associazionismo degli enti locali che si muovono verso i Balcani e scelgono dei territori
In cui attivare dei programmi che sono fondamentalmente basati sulla programmazione pluriennale e sulla multi settorialità e quindi incidere su vari aspetti d'della vita
A di quelle comunità in Kosovo queste relazioni territoriali
Da quello che è la nostra ricognizione ma anche da da da ciò che abbiamo sentito dai dalla struttura Berasi e dai nostri interlocutori che la lavorano queste relazioni territoriali fanno decisamente molto più fatica ad affermarsi rispetto ad altre aree
Dei Balcani si possono probabilmente
Azzardare alcune ragioni per questa per questa situazione e cioè una fatica
Di costruire relazioni per cui gli enti locali si prendano come si incontrino come interlocutori lavorino programmi a una programmazione comune di cooperazione con queste ragioni che noi sottoponiamo alla
Così alla alcun mento
Di chi interverrà nella tavola rotonda potrebbero essere probabilmente una generale debolezza delle autorità locali kosovare a livello locale intendo anche a livello municipale
Sicuramente una più breve storia di relazioni territoriali cioè se la maggior parte o le più significative relazioni territoriali rapporti di parte armati gli altri
Nel resto dei Balcani
Buttano gettano le radici in relazioni di gemellaggio che avevano il propria esperienza negli anni settanta in in alcuni casi in Bosnia in Serbia ad esempio in Kosovo questa esperienza di lunga data anche con forme molto più blande non esisteva per cui sicuramente
Una familiarità inferiore in questo tipo di di relazioni una terza un terzo aspetto è sicuramente l'alt
Debolezza delle relazioni economiche con il Kosovo che invece rappresentano uno dei dei cardini con cui territori incominciano delle collaborazioni a vario livello
Io mi azzardo anche una quarta che incrocia un po'quello che si può che si può che che seguirà e cioè il problema dello status si potrebbe aggiungere anche che anche a livello locale a livello municipale di città
Il come dire il disimpegno delle autorità locali apprendere decisi
Ogni che
Portino con sei delle relazioni di lungo periodo sia sempre presentato come qualcosa che può venire solo dopo che un dopo che lo status del Kosovo è stato determinato Chance dopo che le nostre competenze a livello locale a livello di regioni o di Stato nel caso dell'indipendenza sono molto più chiare
Fondamentalmente perché abbiamo impostato questa o quell'questo intervento semplicemente perché in qualche modo le relazioni territoriali come strumento per favorire processi di democratizzazione e per aprire strade per l'integrazione europea dell'intera regione
E del Kosovo in questo particolare crediamo
E e ci crediamo perché intrecciando relazioni essi toglie dall'isolamento sia il livello istituzionale che il livello della società civile
Si fa in modo che si crei un confronto e in qualche modo ci si senta di misurarsi con esperienze che vengono dall'esterno e quindi fondamentalmente le classi politiche locali così come la loro se Società Civile così come la società civile in questi luoghi si responsabilizzi e prenda
La propria un proprio percorso di democrazia e partecipazione chiudo semplicemente con le il desiderio di lanciare alcuni temi per la conversazione per la tavola rotonda che si svolgerà più tardi nella seconda parte della mattinata perché questa tavola rotonda si svolgerà con i soggetti più attivi che con grandi difficoltà probabilmente hanno raggiunto
Hanno lavorato a creare relazioni territoriali stanno vivendo esperienze che sulle quali troviamo sia interessante un po'riflettere e provare anche a mettere in Rete
E propongo così una una traccia di domande su che appunto girano attorno al ruolo delle le le radiazioni territoriali e partner mariachi nella composizione del conflitto in Kosovo
Questa traccia di domande si muove su due team su due binari e cioè vorremmo poter approfondire con gli i protagonisti di queste relazioni territoriali presenti
Su
L'impatto e gli ostacoli
Che hanno incontrato da una parte di là cioè nella favorire la capacità di governance delle delle autorità locali e quindi influire sui processi politici locali non ultimi quelli legati a processo di riconciliazione
Dall'altra parte il lavoro che le relazioni territoriali in qualche modo propongono di qua cioè nella società di partenza cioè in Italia
Ossia quanto questa modalità di cooperazione crea stimoli alla riflessione alla conoscenza all'approfondimento di questi di queste realtà di queste aree geografiche di queste società in Italia
Quanto possano fondamentalmente creare interesse curiosità sensibilizzazione nell'opinione pubblica italiana
Che è fondamentalmente il passo necessario per per superare il pregiudizio
Io qua mi fermo lasciando qualcuno di questi spunti a chi lo voglia raccogliere chi invece nella tavola rotonda la prova altre proposte
Credo saranno altrettanto interessanti
Se Francesca Vanoni
Per queste stimo nella discussione che affronteremo tutti insieme dopo la pausa caffè ma prima ancora uno sforzo
Per raccogliere l'altra parte degli stimoli alla riflessione sul tema del costo quindi non soltanto in che rapporti stiamo e perché abbiamo meno rapporti come società civile italiana con quella kosovara ma anche quanto questo colosso
Possa essere concettuali dato in termini nuovi quanto il problema dello Stato sposta essere ribaltato
Nella nuova in un'altra posta differente che è quella di una futura ipotetica regioni d'Europa do la parola a Christophe Soglio come vi dicevo del sente Fire pieni che son stati Sisti Ginevra
Ecco grazie
Onorevoli cari colleghi cari amici innanzitutto ore i fili citare l'osservatore su Balcani per l'organizzazione di questo convegno al momento giusto in sede appropriata bisogna esaminare il nuovo modo
Come si può oltrepassare quello che si presenta purtroppo ancora come l'illusione di un avvenire oppure nel migliore dei casi l'avvenire di un'immissione
Nello spacco tra passato e futuro il Kosovo si trova fin dal novantanove almeno in un intervallo determinato da cose che non sono più
E da cose che ancora non sono
Per Hannah Arendt questi intervalli danno accesso al momento della verità
Cosa significa questo per il Kosovo
Andare in C con pronta con un'altra necessità
Per lei i processi storici sono creati dall'iniziativa dell'uomo
In conseguenza realistico cercare quel che non si può neppure vedere neppure dire ed essere pronti ad accogliere quello che lei chiama dei miracoli in campo politico è proprio questo che ci vuole oggi in corso
Non solo in corso però oggi parliamo qui percorso
Occorre ricordare qui che per Hannah Arendt l'uomo è intrinsecamente predisposto ad agire e per questo la politica richiede spirito di iniziativa iniziativa creativa iniziativa innovatrice
Proprio questa esigenza fu ricordato per esempio tra la tra altre persone tasso Saturn guarda al convegno dell'Istituto per l'Europa centro orientale e balcanica tenutasi a Forlì il venti ventuno gennaio di quest'anno
Essa questa esigenza corrisponde anche alla valutazione della maggior parte degli e Sperti persone attive da parte della società civile non esistono solo gli esperti scienziati
Persone attive da parecchi anni nella regione
Oggi ma dovrei dire non solo oggi da anni da alcuni anni questi
Gli amici dell'Osservatorio sui Balcani lo sanno perbene ovvio è più che ovvio che bisogna più che mai ripensare i Balcani immaginare un altro futuro esplorare altresì e soprattutto ed altri mezzi
Questo vale in modo del tutto particolare
Per il Kosovo vorrei esplorare una via d'uscita seguendo una proposta presentata per primo da Michele Nardelli al convegno vivere senza futuro organizzato dall'Osservatorio a Venezia in dicembre del due mila quattro
Brevemente sette anni dopo la risoluzione mille duecentoquarantaquattro appare molto dubbio primo che questo esperimento di democrazia e controllata per chiamare così il protettorato
Abbia avuto successo secondo che una soluzione politica per lo statuto finale del territorio possedesse raggiunta intere in tempi brevi
Sembra più che mai necessario prevedere per il futuro prossimo un quadro coerente che contribuisca allo sviluppo sociale ed economico al consolidamento di strutture sostenibili democratiche
Come anche alla stabilità regionale che un fattore molto importante
Questo richiede certamente uno statuto specifico per il Kosovo a questo punto possiamo chiederci se le opzioni si del quasi protettorato o della sovranità sono veramente realistiche ed adeguati
Dapprima lo scenario del quasi protettorato
Come si è stato
Come ancora scusatemi così come è stato per implementato in Bosnia potrebbe apparire accerti come la migliore vita d'uscita da contattare
Permetterebbe altre cose ad un'entità del corso una parte del Kosovo di avere speciali vincoli col Belgrado
Ma se si dovesse scegliere questa opzione la missione posta tutto finirebbe per avere molta più autorità di quanto immaginato inizialmente sembra oggi che questo scenario venga privilegiato
Ma sarà valido per il Kosovo il modello della Bosnia
Io penso di no
Secondariamente
Se la piena indipendenza sembra per ora fuori questione non c'è dubbio su questo ci si potrebbe chiedere se nelle attuali con circostanze l'indipendenza e condizionale sia davvero una soluzione attuabile
Senza peraltro domandarsi se gli albanesi del Kosovo l'accetterebbero certo di no
Bisogna tuttavia tenere conto del fatto che il tacito consenso che il Gruppo di Contatto sembrava non sembra sembrava direi oggi aver raggiunto a porte chiuse e cioè sul fatto che l'indipendenza condizionare sia una soluzione adeguata
E controbilanciato dal fatto che nessuno di questi Paesi è pronto ad imporre una soluzione senza l'accordo di Belgrado
Accordo che ovviamente sembra oggi molto improbabile
Nel migliore dei casi una prossima risoluzione del Consiglio di sicurezza potrebbe presentare un nuovo approccio concernente la presenza di un'altra missione internazionale cioè postumi
E suggerirei che ma non di più solo suggerire una dichiarazione di indipendenza
Dati del Kosovo date le circostanze il riconoscimento potrebbe non seguire immediatamente quindi frustrando le aspettative degli albanesi kosovari
Mentre l'accerchiamento della Serbia potrebbe continuare a minacciare l'intera presenza internazionale
Così come pure il futuro del Kosovo
Ma comunque l'indipendenza con sovranità piena o condizionale non garantirà che la sindrome della del la si intrometta democrazia illiberale
Possa essere superata potrebbe dunque essere giunto il momento di abbandonare concetti purtroppo propri all'ottocento voti Stato nazione confini nazionale e di spostarsi verso un'integrazione transnazionale
Come ha suggerito già anni fa Carl Bildt l'alternativa alla creazione di nuovi Stati nazione nei Balcani
è istituire nuove strutture europee e regionali
Per sfuggire all'attuale nel vicolo cieco cerco delle dicotomie indipendenza protettorato e indipendenza e autonomia si deve dunque non c'è are una soluzione innovativa che servirebbe da ponte tra passato e futuro
Davvero oggi è il tempo di immaginare l'ultimo momento di reti immaginare e di proporre una soluzione su nuove basi
Il Kosovo come una regione autonoma europea dell'Unione Europea
All'interno di una struttura legale regionale basata sulla legislazione dell'Unione Europea potrebbe fornire delle reali prospettive per un avanzamento di quello che Carlo ok ai temi
Presentava come il accesso dello Statuto in inglese è stato Strokes
L'inviato speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite ha infatti insistito sul concetto di processo dello Statuto una cosa che è sfuggita la maggioranza degli osservatori
Non so perché infatti sottolineo oca è evidente che entrare nel processo dello Statuto futuro non significa entrare nella fase finale ma nella fase successiva
Il corso molto il Kosovo come regione europea Statuto realmente unico ovviamente potrebbe essere sostenuto
Dal consiglio dello del dell'Europa ovviamente dall'Unione Europea introdurre il loro che c'è già comprendere un'effettiva smentiti diserzione
Liberalizzare i visti alle frontiere mettere in atto un programma organico nel campo dell'istruzione
La riduzione del debito pubblico una concreta assistenza lo sviluppo crea cesso
L'adesione al fondo monetario internazionale e alla Banca mondiale
E ha ad altre agenzie specializzate dell'ONU credo da parte mia che un'adesione all'ONU immediatamente non sia possibile però che sia possibile appunto un integrazione un'adesione a certe agenzie specializzate dell'uno quali l'organizzazione mondiale della sanità ovviamente l'organizzazione mondi mondiale del nel lavoro completerebbe un pacchetto attraente per gli albanesi kosovari che potrebbe anche appianare le riserve di Belgrado preparando così
La strada ad una futura accettazione completa da parte della Serbia accettazione che oggi non è ancora possibile
In tale approccio focalizzo focalizzato sullo statuto e sugli standard rappresenterebbe chiaramente un compromesso quello che manca oggi
Questo comprende esso richiederebbe concessione di pari valore da ambo i lati
Le forze populiste populiste tanto a Belgrado tanto a venti a Pristina potrebbero trovare cui un terreno di intesa mediano
E lasciarsi alle spalle quelle posizioni estremistiche appartengono ad un altro secolo tutto ciò potrebbe essere considerato un utopia magari ma l'utopia concreta
Infatti il Kosovo come euroregione sarebbe in grado di essere immediatamente integrato in strutture già esistenti come il Congresso delle autorità locali e regionali del Consiglio d'Europa come il Comitato delle regioni dell'Unione Europea
Ciò corrisponderebbe anche ad una crescente consapevolezza dell'importanza di sviluppare e rafforzare la rilevanza politica delle regioni dell'Unione europea e delle strategie di innovazione regionale
L'ha fatto anche molto importante questo dal punto di vista mio se si guarda appunto l'efficienza dell'intervento della comunità internazionale in Bosnia in Kosovo
Questo approccio regionale potrebbe accompagnare il passaggio da una missione la transizione da una missione postumi verso una missione di monitoraggio missione che usi progressivamente poteri meno intrusivi ed una maggior un maggiore condizionalità
Ciò permetterebbe di gestire meglio il grado di intrusi vita Esterna fornendo all'Unione Europea una strategia che non esiste tuttora finora una strategia chiara che eviterebbe lo scontro di approcci per primo nel momento in cui il Kosovo avesse lo statuto di regione la missione sotto la guida dell'Unione Europea
Avrebbe ancora alcuni poteri esecutivi focalizzati su un insieme di parametri da raggiungere quelli che si stanno discutendo a Vienna discutendo
Ma secondo una volta che il Kosovo avesse ottenuto l'accesso la piena indipendenza nella mia visione chiamarla così
Il fatto di di dare al Kosovo uno statuto di Regione agganciata all'Unione Europea
Non vuole dire che in un futuro lontano il Kosovo non potesse diventare uno Stato nel senso tradizionale della parola
Una volta che il colosso avesse ottenuto tale Statuto la missione si trasforma in me fondi si trasformerebbe da una cospicua amministrazione internazionale ad una impronta a ad una ti impronta più leggera
Basata sul solo monitoraggio
La struttura regionale in quanto sta tutto chiaramente definito questo molto importante chiaramente definito potrebbe innanzitutto aiutare a superare lo scarto
Tra imposizione esterna edotto governo disponendo un consistente trasferimento di poteri strategie dirette verso l'otto l'autogoverno
In secondo luogo fornire una cornice strutturale comune per l'integrazione del Kosovo settentrionale
E le aree di figli arredi fittizio né di relazione Inter frontaliere sul modello di esempi europei come ben conosciuti qui in Italia la regione europea del Tirolo Alto AG Adige Trentino oppure per prendere un altro esempio che coinvolge un po'la sincera la Regione la Reggio brasiliensis
Questa integrazione sarebbe facilitata da una missione tra anzi se transizionale a North degli barra sul modello della pienamente riuscita missione ONU del novantasei novantotto nella regione curate della Slavonia orientale
In questo modo le relazione con la Servilia
Non minaccerebbe più l'integrità del Kosovo e felici chiederebbero una complessiva normalizzazione
Per concludere il gruppo per il Gruppo di contatto e i Paesi del l'Unione europea vorrei fare qui un piccolo commento sembra più che mai
Purtroppo direi che
Non sia tanto l'Unione Europea a farsi avanti sul dossier del Kosovo che il Gruppo di contatto
Comunque per i due il valore aggiunto di un tale approccio innovativo e flessibile sarebbe che questo approccio permetterebbe un alla comunità internazionale di muoversi verso una soluzione politica
Ed un intervento post crisi dai costi adeguati
Ciò sarebbe particolarmente benvenuto dattero dato che c'è dubbio che questi Stati vogliono incrementare le risorse che impegnano in Kosovo perché ci sono anche altri Paesi pensiamo al Libano per esempio
Dove c'è una merce conta fu dove c'è una necessità di intervenire
Magari in modo più efficiente che quello che si è visto in corso d'opera
Dare di nuovo con l'esempio del corso volevo con queste poche parole spero che l'accento francese non si è sentito troppo presentare solo il quattro generale e la Bozzo di un'alternativa politica
Che ovviamente si deve approfondire specificare
E mio piacere adesso assieme a voi ascoltare i prossimi interventi grazie per la cortesia attenzione
Ringrazio cresta sollievo per averci per aver accolto è articolato in maniera critica ulteriormente questa idea
Originariamente stato lettera di nicchia belli a cui cedo immediatamente l'apparato può avere però ricordato anche un elemento importante dei al di là della proposta specifica qui discussa che Soglio ha sollevato cioè il tema dell'integrazione transnazionale
Perché questa possa esistere è fondamentale che esistono opinione pubblica transnazionale come quella che ho in questo vento costituiamo cioè soggetti che è di un altro Paese discutono e si interrogano su quello che avviene nel paese accanto non per esigenze di politica di potenza non per un interesse nazionale presunto ma perché in primis
Sono convinti della necessità di un rilancio dell'integrazione europea a partire da dai temi della democrazia transnazionale
E quindi dalla parola Michele che appunto per prima lanciato questa proposta un paio d'anni fa
Grazie si come veniva ricordato
Due anni fa durante il convegno Venezia sul tema dei protettorati internazionali
Proposi di fronte allo stadio con cui già allora si affrontava la questione del futuro del Kosovo
Indicato una strada diversa bisogna anche dire però che questa strada diversa non venga raccolto
E quindi in questo momento voglio dire noi ci troviamo nella difficoltà di aver perso tempo perché nel frattempo in Kosovo la situazione è diventata un po'più intricata di prima
Nei Balcani abbiamo visto come si sia messo in moto una sorta di effetto domino che a partire dalla difficoltà di trovare una soluzione per quanto riguarda il costo si è poi trasferito in Bosnia-Erzegovina in Montenegro addirittura voglio dire nella vacca quattro casi che ha visto che si parla appunto di una relazione tra quello che accadrà in Kosovo e quello che potrebbe accadere in Abkhazia o in Ossezia del Nord
E devo dire che nel frattempo è cambiato qualcosa anche per quanto riguarda l'Europa nel senso che anche in Europa è cambiato il clima oggi le speranze verso una Progetto di costruzione di un'Europa politica sono
Insomma sono venute meno almeno un poco da dire se pensiamo all'esito dei referendum sulla costituzione europea in Francia e in Olanda e dunque voglio dire c'è un'opinione pubblica diciamo così che non ha più voglio dire questa idea forza dell'Europa come possibile soggetto in grado di costruire una diversa agenda politica anche per quanto riguarda il paese dell'aria balcanica
E dunque a partire proprio dalla preoccupazione per questo clima di difficoltà e devo dire anche da alcune sollecitazioni che ci sono venute dalla società civile
E poiché l'ultima cosa dell'incapacità della comunità internazionale di trovare una soluzione da ultimo la stessa dichiarazione del ministro degli esteri D'Alema
Che nell'ultimo visita Belgrado ha detto dobbiamo trovare una soluzione accettabile da entrambe le parti ma oggi voglio dire questa soluzione non c'è
Insomma c'è tutto per tutte queste ragioni abbiamo provato a rilanciare per capire se effettivamente questa necessità di scarto di scartare insomma
Sul piano politico possa in qualche modo ancora avere senso rispetto al futuro alla questione dello status del Kosovo
Ci sono avvenute una serie di obiezione
Che sono peraltro assolutamente vere e quindi io registra semplicemente come elementi di difficoltà
Nel perseguire un ragionamento di questo tipo sotto detto appunto che è troppo tardi torna e probabilmente le cose sono degenerate dal punto che è difficile immaginare una soluzione di questo tipo
Ci è stato detto che so che una proposta calati dall'alto perché oggettivamente le società civili all'interno di questi Paesi
In particolare tanto il costo per intero la Serbia non hanno questo orizzonte e e dobbiamo dirci che la stessa prospettiva europea negli ultimi anni
è andata progressivamente in crisi era diverso parlare d'Europa a Belgrado quattro cinque anni fa rispetto a adora perché agitando una bandiera che mai si determina voglio dire poi e l'effetto è quello proprio come dire di
Punto di di considerare questa cosa come una sorta di Kim era insomma
E poi appunto questa montagna insormontabile di cui ci parlava
Sottosegretario Crucianelli questa questa mattina e cioè appunto il fatto che tutt'oggi le questioni che riguardano il rapporto tra la Serbia e il resto e l'Unione europea sono ad un livello tale che rappresentano sono oggettivamente un elemento di grave difficoltà
Ora io proverò a rispondere un po'a questa obiezione indicando quelli quattro spunti di riflessione
Il primo riguarda la necessità di sparigliare
Chi ama lo scopone scientifico
Sa cosa significa il concetto di sparigliare c'è quello appunto di
Di di di là della Presa con una carta superiore di due o più carte infermità arti inferiori allo scopo di lasciare in gioco un numero dispari di quelle carte insomma insomma per evitare che l'ultimo di mano abbia la partita vinta ecco sparigliare io credo che sia un concetto che la politica deve imparare
Perché quando la politica è occupata dalla visceralità e della ricerca soltanto del consenso quando le istituzioni faticano a trovare soluzioni
Quando la diplomazia pare incartata su se stessa c'è bisogno appunto di sparigliare le carte
E qui io credo che qui per quanto riguarda il Kosovo si tratta di introdurre un fattore di discontinuità
Questo concetto me ne ricorda un altro che quello dell'Azione parallela di cui ci parlava Robert Musil
Nell'Uomo senza qualità quando indicava l'ansia di portare nella sfera del potere nuove idee o meglio come lui stesso scrive semplicemente idee proponendo il tema della trasversalità Musil scriveva in un passaggio cruciale del tra il l'Ottocento e il Novecento che siano in qualche modo il crepuscolo
Dell'impero in un momento di profughi momento di profonde trasformazioni ed in grande incertezza e di inquietudine petto
E
Percepisce come l'universo delle convenzioni e dell'abitudine anche mentali ormai obsolete e prive di fondamento
Segno come dire Randy no la cosa di difficile soluzione il passato di tempo quindi scopre così le
Carente delle tra tradizionali visione del mondo o io credo che proprio
A partire da qui da queste da queste da da questi riferimenti
Oggi si impongano nuove necessità di sintesi e quell'azione parallela e lo sguardo strabico sulle cose del mondo da dentro dal di fuori da vicino e da lontano
Io credo che questo sia il miracolo in campo politico di cui parlava Christoph e credo che questo sia il più così la prima come dire la prima nel sita quello di rimescolare le carte di darsi visioni diverse la seconda sollecitazione che vi volevo proporre quella relativa e che
Fa il paio con quello che ho detto finora e della sta di uscire dal paradigma dello Stato nazione
Noi non riusciamo a scollinare il Novecento abbiamo tutti la consapevolezza che le cose stanno cambiando intorno a noi ma continuiamo a ragionare secondo le categorie precedenti con gli stessi strumenti interpretativi e con gli stessi orizzonti uno di questi paradigmi
Eguali questi orizzonti è il paradigma dello stato nazione
E di conseguenza il concetto di autodeterminazione che sta a fondamento delle di gran parte delle carte internazionali dei diritti dei popoli che è stato certamente un importante consento nell'affrontare la fase post coloniale ma che oggi rischia di generale
Tante piccole patrie tanti nuovi conflitti tanti nuovi confini ecco io credo che vada comunque messo a verifica il concetto di autodeterminazione dei popoli
Il primo gennaio mille novecentonovantaquattro accaduta una cosa molto importante mentre nel cuore dell'Europa
Infuriava la guerra nel nome del sangue e del suolo nella periferia dell'impero e cioè in Sampras questa piccola Regione al Sud del Messico una Piccolo Popolo dimenticato appunto ai confini dell'impero ha posto un problema
Quello di rivendicare auto-governo senza che questo significhi autodeterminazione
Quindi senza porre il tema della questione nazionale come elemento alla base proprio della propria richiesta di autogoverno ma io credo che che questo deve essere come di una cosa che quegli abbiamo colto molto spesso Tuglie spetti folcloristici di quello che avveniva in Centro America piuttosto che questo elemento di sostanza la verso è assegnato una salto di tempo insomma
Il senso appunto dai concetto di autogoverno da questo di autodeterminazione al concetto di auto-governo ecco io credo che questo in qualche modo il superamento dello schema novecentesco dello Stato nazione è l'elemento che
Irrigidisce le questioni
Se me li affrontiamo come le stiamo continuando affrontare anche all'interno del
Nel contesto europeo quindi la nel sistema di uscire da un binario sostanzialmente obbligato di scartare di introdurre nella linearità un fattore diverso perché credo che questo sia il senso della politica una terza né carta sollecitazione
Nelle scorse settimane si sono celebrati i sessantenni dell'accordo De Gasperi-Gruber
Il cinque settembre mille novecentoquarantasei apparizioni margine al margine del trattato di Parigi venne siglato del ministro degli Esteri italiano ed ostili atto un trattato che affrontava la contesa del Trentino del del Sudtirolo dell'altoatesina
Si è fatto un po'di celebrazioni talvolta anche retorica
Ma credo che sia colto un aspetto e cioè appunto la lungimiranza che un un piccolo fatto politico può mettere in moto quater eso discorsi Sonata prendermi l'accordo De Gasperi-Gruber francamente non lo conoscevo lo pensavo un accordo molto articolato molto complessa fatto da diplomazie per mesi hanno studiato attorno a questa cosa qua è una paginetta di tre punti una paginetta di tre punti
Che prevede sostanzialmente tanto per farla breve il riconoscimento della specialità del contesto regionale quindi il diritto le sto allo studio nella propria lingua il bilinguismo nella pubblica amministrazione nel tondo
E nella toponomastica e ristabilire i cognomi originali perché il fascismo gli aveva cambiato
L'autogoverno a come secondo punto è il terzo punto una consultazione permanente tra i governi austriaco e il Governo italiano con riferimento alla questione delle opzioni
Allora titoli di studio al diritto di libera circolazione nel Tirolo e allo scambio transfrontaliero
Allora io credo che
Ogni realtà sia una storia a parte e quindi modelli non se ne sono per nessuno
Ma sicuramente io credo che prendere
In esame la capacità che deve ed è il ruolo della politica avere appunto la politica come elemento per introdurre fattori di discontinuità credo che sia queste che con l'accordo De Gasperi-Gruber non si è trovata una soluzione per quanto riguarda il il conflitto in risulti rotante che poi ci sono volute due risoluzioni delle Nazioni Unite
E poiché il nuovo statuto di autonomia
Per trovare qui ancora oggi le contraddizioni all'interno di quel territorio sono tutt'altro che superate tant'è che è bastato che qualche il sindaco di Bolzano proponesse di cambiare il nome di Piazza della vittoria in piazza della Pace e immediatamente le due comunità
Si sono di polarizzare ma io credo che quella sia stato illa che poi ha permesso il fatto che potessero esserci questi ulteriori passi quindi immaginando appunto una cornice transnazionale del contesto in questo caso sudtirolese nel caso teniamo proponendo per quanto riguarda la questione del corso un'ultima sollecitazione noi non proponiamo un'assoluzione
Non siamo in grado di farlo
Né crediamo appunto ti doveva essere noi noi proponiamo l'idea d'un percorso culturale e politico che riguarda in primo luogo quella pene seguito Chiodi poco fa che amava opinione pubblica transnazionale all'interno tanto del contesto serbo che all'interno del colle contesto kosovaro albanese e vorrei dire anche del contesto europeo perché questa cultura transnazionale non sei oggi in Europa
Perché ogni elemento come dire di divisione diventa elemento in qualche modo che segnati un'asta di modi confini piuttosto che non di capacità di allora quello che vogliamo cercare di indicare
La proposta di un diverso approccio processuale
C'è bisogno di essere condiviso dalle parti di trovare interlocutori
Di trovare interlocutori appunto nella società attraverso processi di lavorazione del conflitto ne parleremo con la tavola rotonda
Arrivando appunto ad affrontare in maniera seria la questione della riconciliazione e non compromette semplice buona volontà delle parti ma come capacità appunto di entrare nel merito delle operazione di conflitto ecco io credo che questa sia un po'il senso di una di una di una di una proposta che cerca di mettere un gradino di disabili all'interno di un ingranaggio che sembra irreversibile
Ce la facciamo non se io credo che se le parti si ragionano capiranno che questo purtroppo questa cosa potrebbe essere per entrambi conveniente e appunto
E che gli potrebbe avvicinare alla prospettiva europea ripeto una proposta che riguarda il Kosovo che riguarda il futuro delle zone di confine all'interno dell'Europa ma che riguarda anche il modo di pensare l'Europa
Un'Europa delle Regioni e non degli Stati a cui purtroppo diversi penso sempre meno un processo più che una soluzione
In una cornice innovativa anche sul piano culturale e giuridico
Ringrazio Michele Nardelli per averci richiamato anche al dovere dell'immaginazione in politica
Quindi voglio dare la parola darà la parola professor Morozzo della Rocca
Tornando con Luís a ragionare sul perché comunque siamo o sono così in pochi sul campo ad operare in corso perché effettivamente evidentemente gli interlocutori in Kosovo sono da trovare un problema molto serio
E e perché l'immaginazione poetica possa diventare concretezza e anche assolutamente necessario affrontare in un ragionamento coerente quali sono le difficoltà che che si affrontano in Kosovo per chi ci lavora e quindi do la parola al professore proprio perché in primis è stato un a un è spenta Diretta
Con la l'esperienza della diplomazia parallela di cui già faceva menzione Francesca Vanoni prima e proprio perché è un grande conoscitore ci può portare ogni a fare una sintesi tra la necessità di conoscenza e di realismo ENI
Uno una voglia un un uno sguardo in avanti così come mi che riesce a ricordato
Grazie grazie dell'invito a essere qui
Io prima di entrare nella discussione del momento diplomatico e politico vorrei
Richiamare un certo distacco storico sulla questione
Citerò brevemente due giudizi sul Kosovo espressi da studiosi di valore nel novantuno quando il corso era lontano dal assurgere a questioni internazionali
E quando l'assenza di riflettori internazionali in certo senso rendeva più semplice capire la contesa fra albanesi e serbi
Osservava allora il linguista francese poi gare ottimo conoscitore della Jugoslavia del dopoguerra che il Kosovo era nella Jugoslavia quello che per i francesi sarebbe stata una Algeria nell'ordinamento
Percorrendo il pene del Kosovo dappertutto apparivano Algardi
Dice gli stessi ingredienti un passato serbo un presente albanese giudizio ovviamente deprecato all'epoca sia dai serbi sia dagli albanesi perché entrambi rivendicavano sia il passato che il presente
Per se stessi l'altro studioso che vorrei citare Marco dopo un banca mista italiano non particolarmente amato dagli albanesi infastiditi da certe sue demitizzazione mi tanto da rigettarlo come di scarsa temi alcuni convegni
Eppure a conclusione di un suo libro del novantuno sul Kosovo Dogo scrive
Quello del Kosovo è un conflitto etnico già vinto per gli albanesi il loro certificato di vittoria il contenuto nelle cifre del censimento del novantuno che quando saranno pubblicate li vedranno attestarsi su percentuali superiori al novanta per cento
Non resta da sperare che la leadership politica intellettuale serba sia indotto a chiedersi un giorno se davvero il Kosovo valga il prezzo sempre più alto
Che tutti albanesi e serbi stanno pagando per esso e che in un atto di realismo non di giustizia non di conciliazione ma di realismo estremo
E se alla classe politica serba si disponga a fare accettare al suo pubblico quella epocale correzione di rotta che sarebbe l'abbandono del corso al suo destino
Un'auto amputazione forse l'immunità da rettifiche territoriali minori è integrata da uno scambio di popolazioni e dalla sottoposizione dei monumenti della cultura serba in territorio alieno alla tutela internazionale fine della citazione
Ci ha detto
La decisione sullo status del Kosovo e vengo al presente immediato era attesa per questa fine d'anno
Lo si è tanto ripetuto nel due mila cinque queste decisione ora di nuovo rinviata
Da un anno nella comunità internazionale la linea prevalente non però unanime e quella della cosiddetta indipendenza condizionata che non sto a spiegare se n'è già parlato questa mattina
Si tratta di capire quanto debbano essere vincolanti le condizioni agli albanesi danno parecchio fastidio
Ma ad alcune si sono favorevoli come la presenza militare internazionale che garantirebbe sicurezza qualche flusso di denaro
Gli albanesi possono sempre temere un ritorno offensivo serbo in avvenire lo promette il partito di Šešelj per esempio qualora vincesse le elezioni del ventuno gennaio
Soprattutto gli albanesi vogliono che resti Ben Stiller con gli americani
Ma ora con l'avvicinarsi del momento di decidere le carte si rimescolano abbiamo sentito non essendoci una soluzione logica che accontenti le due parti e le potenze loro retrostanti sembra si stia andando a una soluzione anti no mica
Da una parte un largo auto-governo kosovaro albanese
Forse come una pronuncia nel senso dell'autodeterminazione da vedere c'è un'indipendenza di fatto anche se forse non la si chiamerà come tale
E dall'altra il perpetuarsi di un processo di implementazione dei noti standard e dello stesso status dell'indipendenza gli albanesi dovrebbero essere contenti dell'indipendenza di fatto e scontenti perché non de iure i serbi dovrebbero essere scontenti dell'indipendenza di fatto e scritte e contenti però che non ci sia de iure
Lo status parola magica per gli albanesi cesserebbe di essere un qualcosa da deliberare da decidere per diventare un processo
Caro idee ha insistito sul fatto che lo status diceva adesso studio non è una decisione ma un processo si spiega si pensava che viene al gruppo di contatto infine le Nazioni Unite decidessero se il Kosovo
Dovesse essere indipendente oppure riattaccato in qualche modo alla Serbia oppure altra cosa ancora no come cari ai due aveva scritto nel suo rapporto finale e cito entrare nel processo dello status futura non significa entrare nella fase finale ma nella successiva fase della presenza internazionale
E la nuova fase di transizione di cui già parlato lo accennava il video che abbiamo visto non ne parlava Crucianelli chiaramente prima
Ecco a me devo dire la verità sembra un qualcosa un po'metafisico
Perché io vedo poco una successiva fase di implementazione degli standard
Ho sempre visto con qualche scetticismo questa imposizione occidentale degli standard nei nel Kosovo nei Balcani
Sì qualcosa si è raggiunto era giusto farlo su tutto si sieda tra una sicurezza maggiore di quella che c'era prima le minoranze
Si è ben lungi e non credo che si arriverà a una completa sicurezza
Il problema che i Balcani non sono la Scandinavia e qui abbiamo avuto nei Balcani una serie di inviati speciali delle Nazioni Unite quasi tutti scandinavi o comunque del nord Europa c'è un
La strana
Appunto aria di riserva scandinava nei Balcani
E questo si sa perché sappiamo Nazioni Unite certi meccanismi certe lobby d'accordo
Però a me sembra che certe cose siano un po'metafisiche c'è sono calate dall'esterno sulla mentalità balcanica
Comunque
Se così sarai l'immediato futuro del Kosovo avremo ancora una volta dai Balcani un insegnamento nel senso delle antinomie quel vivere tre testi che peraltro anche qualcosa conosciuto dagli slavi orientali il Kosovo diventerebbe di fatto indipendente ce lo dissero dirà poi Ahtisaari dopo il trentuno gennaio Ahtisaari che in linea di massima è sempre stato convinto che il Kosovo non può ritornare alla Serbia
E poi contestualmente all'indipendenza continuerà del protettorato nella forma del monitoraggio della supervisione internazionale nelle materie più scottanti indipendenza e pronto e protettorato insieme insomma resterà
è una cosa antinomiche
Ecco l'altra parte abbiano già avuto la Bosnia una e trina quindi sono fenomeni logici o illogicità cui già siamo un po'abituati
Ma lasciamo un attimo futuribili guardiamo il presente
A parte la Russia e alcuni Paesi fuori quel gruppo di contatto mi pare Spagna Grecia Bulgaria Romania qualcun altro l'orientamento internazionale è per l'indipendenza
Non è un passo facile non solo per l'interpretazione da dare alle condizioni alle clausole dell'indipendenza agli albanesi come dicevo dispiace parecchio per l'indipendenza sia condizionata ridotta forse neanche si chiamerà indipendenza
Ma l'importante è che ci sia pensavo che una volta padroni del territorio gli ultimi serbi se ne andranno e le condizioni poste dalla comunità internazionale anche gli stessi standard assai presto si svolgeranno di significato da soli
Nel frattempo l'allora democrazia e questo mi ha un po'stupito pensavo che dopo il novantanove certe cose fossero diverse continua a mantenersi galoppante
è una demografia si sa da sempre da quelle parti funzionali in corso all'occupazione del territorio
Il fatto di essere oltre il novanta per cento della popolazione ormai in corso non fa desistere gli albanesi da questo tipo di natalità unica in Europa e un testo c'è una differenza significativa dagli albanesi di Albania
Che stanno avvicinandosi alle medie demografiche europea ma in Albania non c'è lo slalom e la preoccupazione primaria va al benessere non al confronto numerico con il nemico etnico
Perché ricorso così è indipendente occorre il consenso di tutto il Gruppo di Contatto compresa la Russia che potrebbe opporsi in Consiglio di sicurezza
Ma lo scoglio preoccupante per l'indipendenza è credo di diversa natura non quello contingente della Russia la decisione dovrebbe essere presa con il consenso serbo
Lo dico per gli albanesi stessi anzitutto che rischiano ritorni offensivi futuri del loro nemico in situazioni di crisi internazionale che lo permettano se l'undici settembre ci fosse stato prima del marzo novantanove nessuno avrebbe fatto la guerra per gli albanesi
In corso gli Stati Uniti che principalmente vollero questa guerra sette anni fa oggi faticano a reperire uomini e mezzi per Iraq e Afghanistan e due scenari bellici che bastano da soli a mettere a nudo la loro debolezza
Come avere un consenso serbo dopo le ultime vicende costituzionali e referendarie poi a Belgrado non sono in pochi a essere coscienti del costo gravoso di mantenere il Kosovo dentro la Serbia eventualità
Difficile ma a cui alcunché ai serbi continuano a chiedere
Come sostenere economicamente il peso di due milioni di albanesi forse un milione e mezzo forse più le cifre
Ora si dice due milioni trecento quattrocento mila abitanti di cui novanta per cento e più albanesi
Come gestire questa massa di popolazione giovane come integrarla la Serbia dopo tutte le vicende storiche del Novecento che decenni dopo decenni hanno accudito il contrasto etnico gli odi
E ben chiaro all'intelligenza all'intellighenzia serba ma anche dopo il novantanove constatato la Chiesa ortodossa che prima era su altre posizioni che non tutto il Kosovo può essere serbo
I serbi che non vivono di miti sanno che gli albanesi non avevano mai in cuor loro accettato la Jugoslavia nessuna donna albanese sposato uno slavo avendo Gamla matrimoniale era quasi del cento per cento tra gli albanesi
Così come gli albanesi del jugoslave non hanno mai accettato di essere servi tuttavia difficilmente si troverà un uomo politico serbo che rinuncia al costo passerebbe alla storia come traditore come l'infame che ha ceduto la culla della nazione
Se l'élite dell'intellighenzia la stessa Accademia delle Scienze di RAI ragiona sull'impossibilità di convivere con gli albanesi kosovari non lo stesso Stato
La massa della gente comune ragiona come sempre fin da bambini si è ragionato a col mito del mille trecentottantanove vestito Dante quindi la classe politica serba qualunque cosa pensa in cuor suo a margini di manovra scarsi o nulli
In ogni caso per fare ingoiare essere dell'indipendenza del Kosovo e trovare magari nell'arena politica serba un cireneo
Che per il sublime quanto incompreso amor di patria porti la croce del tradimento nazionale occorrono compensazioni consistenti
Allora penso al nord del Kosovo sopra Mitrovica Mitrovica come lo chiamate albanesi perché sono stato speciale per i maggiori monasteri serbi da porre sotto protezione internazionale non è il blasone dell'UNESCO ma un presidio militare sine die
Paradossalmente un distacco territoriale del covo del nord del Kosovo
In cambio dell'indipendenza era stato già proposto da Rugova nel novantatré su Limes
Con l'aggiunta di Rugova che il territorio a maggioranza albanesi nella Serbia del Sud andavano scorporati dalla Serbia e annessi al Kosovo ciò che potrebbe in avvenire risolvere qualche problema gli stessi serbi date le prevedibili parabole demografiche ma penso che questa sia un'ipotesi di togliere questi territori un po'veramente fantascientifica ci passa l'autostrada
Comunque
Certo nel novantatré gli albanesi erano deboli oggi vogliono tutto il costo
Dopo il novantanove
Comunque occorre individuare delle compensazioni per i serbi
L'avvicinamento all'Europa
Per quanto mi par di capire non mi pare ma compensazione che Belgrado possa considerare sullo stesso piano occorrono a compensazione di tipo territoriale il dono oltre il essere si fa con la stessa moneta o con la stessa merci
Mi azzardo appena citare la Repubblica Srpska
E certo la Borsa non si tocca dopo Daytona è un assioma però nella storia dei Balcani dopo mi hanno anche vita relativa ecco vita breve e tanti confini amministrativi San diventati per esempio confini statuali soltanto nel novantuno novantadue
Dare compensazioni territoriali ai serbi in costume in particolare pone sul versante albanese lo stesso problema che pone l'indipendenza del Kosovo sul versante serba
Sì serbo
Quale politico albanese kosovaro accetterebbe un cospicuo in Kosovo indipendente ma Muttillo di una sua parte la presenza serba in Kosovo è considerata dagli albanesi una presenza a termine
Dopodiché tutto il Kosovo sarà albanesi non ha senso allora cederne una parte per avere il resto
Il problema dei decisori politici albanesi investe comunque soprattutto gli americani gli unici che possono imporre qualcosa agli albanesi gli europei possono poco in questo senso liberatori sono solo gli americani per loro
Ma non credo che a Washington ci sia al momento una presidenza disposta a occuparsi intensamente per di costo
Adesso c'è una
Poi una questione cruciale qui vorrei accennare che i politici albanesi kosovari eludono ed è quella dell'economia e dell'occupazione malgrado l'enormità degli aiuti piovuti sul Kosovo dopo il novantanove non c'è economia produttiva di mercato
La disoccupazione è altissima con una popolazione giovane la presenza internazionale ha garantito redditi altri alti nei centri abitati maggiori ma ha favorito una urbanizzazione che ha scosso la Società tradizionale kosovara
Ed è una presenza quella internazionale destinate a diminuire ne parlava anche il video prima che aveva ci ha dato una ottima analisi
Oltre il sessanta per cento dei prodotti di consumo quotidiano in Kosovo proviene dalla Serbia cioè dal nemico
Gli albanesi kosovari stessi giovani hanno ripreso a emigrare lo facevano i primi anni novanta hanno ripreso dopo il novantanove vanificando poi paradossalmente in certa misura l'arma demografica con cui gli albanesi hanno messo i serbi spalle al muro
Si prospetta per il Kosovo lo stesso destino della vicina Albania
Uguale ma anche diverso le spiego perché cioè essere un Paese che vive di rimesse dell'emigrazione e non di produzione propria
In questa maniera l'Albania ha trovato una sua originale stabilita
Forse non sempre serena ma una stabilità positiva accettando al metabolizzando dopo quindici anni dalla fine del vecchio regime questo destino con una certa flessibilità mentale della gente del sud
Un Kosovo indipendente imiterà probabilmente l'Albania dal punto di vista economico ma con ben maggiori inquietudini in Albania c'è un'altra mentalità non s'è vissuto non sia vissuto in stato d'assedio per vent'anni
Non ci sono più c'è in Albania Albania di Tirana ci sono più sbocchi Esterni c'è il mare
C'è una stabilità ora demografica maggiore c'è più territorio per popolazione l'Albania è meglio che in clavata avvicini ricchi e tutto sommato amichevoli come l'Italia
Il corso un'estrazione geopolitica differente
Allora lo stesso destino economico potrebbe essere meno confortante che in Albania
Vissuto peggio danni i politici albanesi kosovari dicevo e il problema dicono che l'indipendenza risolverà tutti i problemi economici
Ma se ne può dubitare anche se ed era uno Stato sovrano
Sarebbe un punto fermo per eventuali investitori esteri
Però se ne può dubitare quando nella Jugoslavia socialista il costo è raggiunto un certo anno a ricevere finanche il cinquanta per cento della quota di aiuti federali allo sviluppo
Questo flusso finanziario era sperperato in progetti inutili o nell'inconcludenza di un'amministrazione locale che non funzionava tanto
A Pristina certa si favoleggia sulle ricchezze minerarie del Kosovo qualcosa c'è
Ma non è questo che crea un'economia prospera insostenibile occorre una borghesia una mentalità una fuoriuscita dalla mentalità cranica
Gli albanesi kosovari son pure individualmente straordinarie per laboriosità ma collettivamente
Sì in Kosovo l'eredità jugoslava ha lasciato un senso dello Stato un po'a maggiore che in Albania
Però questo forse non basta importante poi avere amici alle frontiere
Con gli slavi esiste oggi traffico commerciale si è ripristinato può dopo il novantanove si fanno affari però nel quadro di un d'ogni membro
Ai confini della legalità
L'unica frontiera mica del Kosovo indipendente sarebbe con l'Albania casa peraltro del tutto ovvie forse neanche ci sarebbe bisogno di frontiere
Dette queste cose vuole venire brevemente alla proposta di per concludere di Michele Nardelli e dell'Osservatorio sui Balcani è una proposta ben meditata che l'Europa sia il fattore esterno in grado di tutelare l'identità diversi popoli
Che abitano storicamente il cross mi pare una scelta in qualche modo obbligata
Anche per il disimpegno pratico degli americani dalla Regione che occorra un auto-governo della popolazione locale minoranze comprese
Nella prospettiva diplomatica che c'è oggi mi pare altrettanto ragionevole la mia prospettiva era un pochino meno politicamente corretta come avrete capito da quello che ho detto
Che vi sia una polizia europea ha una forza militare ora europea essenziale per tutelare le minoranze
Per tutelare l'integrità dei monumenti storici non albanesi ma pure sottolineata l'importanza della mobilità per l'emigrazione
Sia per gli albanesi che per i serbi anche se questo discorso andrebbe forse allargato tutto l'asse da Belgrado a Tirana
Per essere qui
Kosovo prima Regione europea
Il concetto è buono e lo ripeto perché l'Europa che deve farsi carico di questo caso difficile non non può essere qua sentono Washington
Lo fa magari si occupa della questione in un momento di di crisi militare ma insomma poi ho però due osservazioni critiche
Su questa proposta anzitutto
Formalmente la proposta può non piacere né agli albanesi né ai serbi un albanese kosovaro vuole la nazione lo Stato indipendente non la Regione lo status di Regione nega quello di nazione sovrana
Un serbo invece accetterà forse il termine di Regione ma rapportato non all'Europa ma alla Serbia
Forse il titolo va rimeditata della proposta il problema dello status
Io credo che per gli albanesi soprattutto non può essere e l'uso in nome del
Europa
Sia serbi che albanesi sentirebbero un po'presi in giro in ciò che sentono di più sacra se si dice che non c'è più uno status per il Kosovo oppure che lo Stato se solo l'Europa perché loro sentono anzitutto l'idea di patria e di nazione
Cioè in Europa noi viviamo in una mentalità un po'illuministica postmoderna globalizzata atlantica
L'orologio del Kosovo e schermo a quello che era il nostro meno parlo come italiano il nostro Ottocento il nostro Risorgimento è un altro orologio
Poi come ultima osservazione cioè la Bruxelles di oggi
Sugli allargamenti la politica di Barroso è l'opposto di quel di Prodi
Si frena
Esso non saprei dire se bene o male forse più male che bene però dipende come si fa l'allargamento il proprio degli allargamenti e che più che si fanno gli allargamenti ma va cambiato il sistema di decisione dell'Unione europea è un problema di riforma politica interna ora c'è una battuta d'arresto dovuta alla bocciatura della Costituzione
Il problema è la governabilità centrale dell'Europa e fare un Europa
Che
Non sia l'Europa delle Nazioni ma sia una federazione europea sinora gli Stati Uniti d'America in qualche modo cioè che abbia una governabilità centrale ci si decisionismo centrale in ogni caso
Il le essa da allargamento che in Europa mi sembra che non ci sia più
Hybris che poteva essere positiva e negativa insieme ripeto dipende da da come veniva fatto l'allargamento però non c'è più questa volontà di allargare e questo direi non favorisce troppo i Balcani in generale
Ringrazio il professor Morozzo Della Rocca che ci ha ricordato in realtà che il problema degli interlocutori locali è il problema centrale
Di una proposta come quella che oggi qui discutiamo
D'altro canto nel citare nel fare riferimento al nord Europa la presenza di così tanti mediatori internazionali nordici e mi veniva in mente il caso dei baltici che nella diversità notevolissima tormente di query Balcani ha trovato sul tema del rapporto con le minoranze
Una parziale soluzione integrazione europea dei baltici avuto un risultato diventati molto interessanti rispetto a il trattamento delle minoranze russe considerata assolutamente sinonimo di occupazione straniera da parte delle popolazioni locali
Non si può essere troppo ottimisti naturalmente nemmeno nel guardare risultati ottenuti di ma questo esempio forse ci fa ragionare sul fatto che ciò di cui in parte si elude il problema in Kosovo come anche da noi e che la democrazia
E è il l'aspetto da considerare il rapporto con le minoranze non è non è il solo problema di una democrazia il Kosovo infatti e dal punto di vista de dei qualunque tipo di misurazione del rispetto dei diritti democratici il peggiore scenario di tutta la regione
E perché ci si desiste sempre ovviamente un'altra minoranza oltre a quella etnica può essere minoranza sessuale può essere minoranza politica
Può essere minoranza culturale è chiaro che la vera un nemico comune aiuta ai Louder i Problemi fatto che esista il problema dei serbi aiuta a non discutere dei problemi della democrazia in Kosovo in questo momento
D'altro canto forse il problema che non va in uso perché
Nella quotidianità della politica esiste anche la sofferenza quotidiana del in animo Katia così fragile come come quella semmai di democratico parare come quale il Kosovo inoltre c'è anche da ricordare che
Sì noi siamo forse più postmoderni e globalizzati in ma come insegnano gli altri Paesi della regione non appena l'economia riprende minimamente la globalizzazione
Travolge qualunque Paese le comunità di cinesi si sono stanziati in Bulgaria nel nel giro
Di pochi di pochi anni perché l'economia bulgara
Ha migliorato significativamente chiaro che il Kosovo prima di arrivare agli standard volgari ci metterà parecchio tempo ma dalla dalla globalizzazione non è non sarà escluso a sua volta quindi i problemi dell'Ottocento li deve affrontare insieme ai problemi dell'oggi
Con questo è
Mi concedo papà Alda caffè vi ricordo che ricominciamo la tavola rotonda alle dodici e quindici vi prego di essere puntuali perché delle
Persone a cui vorremmo dare la parola e per Arpe sentirlo contributo sono veramente tante e quindi buon caffè
E avete
Questa che avete rispettato le indicazioni sarei dell'idea di ricominciare la sessione l'ultima sessione
Prima di chiudere i lavori
Tenete presente che la falla se l'hanno concessa soltanto per appunto questa manciata di ore non siamo riusciti ad avere
Più tempo è comunque ringraziamo la Camera per la generosa
Concessione in senso fino a rincari altana e anche se crede potrà sembrare e
Inoltre intanto che vi risiedette mi scuso anche del fatto che la pausa caffè non prevedesse un caffè da noi tanta perché c'erano problemi di sicurezza quindi non avevamo non abbiamo potuto organizzare un caffè
Nel negli spazi della Cameli potati
E bene allora iniziare la tavola rotonda dando la parola a tutti per pochi minuti perché alta iscritti a parlare sette già in molti chi volesse iscriversi semplicemente mi fa scemare
Un bigliettino con il nome e del anche dell'organizzazione per ora mi assegnati diciannove visto che se ne deve andare dalla parola all'onorevole Musacchio
Parlamentare europeo che vuole farsi i suoi saluti prima di ripartire si io grazie a uno sostanzialmente per ascoltare anche perché ho preso visione del materiale che avevate proposto meno mi sono orientato abbastanza
Facilmente avendo prima letto anche rispetto alla discussione che avete proposto prima insomma mi dispiace che devo arrivare a Milano con lo show ieri qui comunque diciamo non relazione che si costruisce io penso in forma anche continuativa per la ragione che io faccio il Parlamento europeo umori della Sinistra unitaria europea mare in particolare si può anche quella che si chiama delegazione Balcani
Il Parlamento europeo diviso per commissioni tematiche e poi operare quindi anche nelle mie funzioni istituzionale diciamo il parlamentare
Che si occupa di quell'aria ritengo giusto importante mantenere una relazione
Brevissimamente due due cose la prima proposta che poi avanzata ecco sono dal punto di vista proprio anche dalla funzione istituzionale
Diciamo che assumerà su la riflessione la discussione come contributo evitando di pronunciarmi nel merito non perché io sia solito essere così diciamo diplomatico ma perché penso che noi dobbiamo rispetta una situazione particolarmente conclude complessa
Determinare soprattutto una capacità di riconoscimento reciproco delle parti che è fondamentale per qualsiasi soluzione
E io penso che l'Europa il passa cosa debba fare particolarmente poi del resto diciamo sul la mossa del cavallo solo svantaggi Mentor puntualizza ci propone a perderci Tolui perché la persona che conosco di più dal punto di vista dalla sua politica avviene sì poi però sono protagonisti i soggetti a cui è rivolta di quindi questo è credo che l'Europa debba avere questa funzione in questa fase e quindi favorire gli elementi di io credo che l'approccio diarrea sia fondamentale da questo punto vista mi pare che la proposta del governo italiano non per fare il filo governista questa pazzia interessa Camus un approccio diaria
Che puntini spinga diciamo all'insieme dei punti diaria vi integrati nell'euro e quindi sblocca la situazione se ho visto mi sono gli esseri che si sta spendendo questa direzione pone pure al Parlamento europeo c'ha incontrato ha detto per me è una priorità e quindi mi sentirei di appoggiare questa questione c'è una questione qui invece di un po'più la mia anche questa in tempi europea e quindi un minuto e mezzo io da ottocento novecento va benissimo io penso che noi dobbiamo sapere che in realtà non c'è nessuno che sta fermo nessuna parte ma il punto è che diciamo anche gli elementi che fanno pensare a un orologio avanti o indietro sono facce della stessa medaglia a mio avviso si chiama globalizzazione liberista
Con tutto ciò che essa determina e e dunque con le problematiche cui non adatte Puppoli avere un mercato ultra integrato anzi forme particolari di mercato come quello del mercato criminale destinata una grande multinazionale
Diciamo sovrasta attuale e poi c'è il nazionalismo c'era c'era che che che che quasi diciamo riempie le menti di identità che non ci sono più
Questo punto di vista anche quel poco di percorso socialmente connotato che c'era nel Novecento corso qualche contributo aveva dato allora io penso che quando noi affrontiamo situazioni come questa dobbiamo complessivamente ripensare a tutti i soggetti in atto e dunque nel dire i Balcani Europa dobbiamo anche dire che anche l'Europa deve cambiare perché non può rimanere così come questo voto sono molto a metà del guado io non metterei tutta la colpa tra virgolette sulla bocciatura del Trattato costituzionale perché lì invece si è espressa anche un protagonismo di massa
Gli of most comitato quel referendum dal versante del mostrano per danno una lettura progressiva perché molto nel voto francese in particolare era anche di un bisogno di diritti di produzione eccetera eccetera che erano stati affidati lo Stato nazionale e che si ripetono a rischio dentro che cosa una dimensione dell'Europa tutta mercato
Io penso che la crisi dell'Europa per dire una battuta non venga dal voto referendario francese ma venga dall'abbinamento con il liberismo che non funziona
Cioè l'Europa si costruisce sia un progetto sociale son Progetto democratico e quant'altro
Messa diciamo affidata alle mani del processo liberista a questo punto non ce la fa più non ce la fa più perché non riesce a mantenere coesione sociale insomma determina me lo scenario che conosciamo
E quindi io credo che noi dobbiamo contemporaneamente a dire l'allargamento è un bene anche ripensare diciamo le forme per compreso rilancio di una battaglia per il Trattato costituzionale ma su un punto fondamentale che abbia elementi di diritto esigibili e certi
E che si fondi pienamente sulla coesione sociale noi dobbiamo evitare che si fondi invece su processi di dumping che hanno proprio bisogno di ali più forti più deboli e così via
Guardate che riemerge questa storia dell'Europa a due velocità del circo più forte va lo dobbiamo evitarlo e io penso che questa vada in sposa riprendere nelle forme più proprie uguali dirigo qual è la nostra proposta
Che siccome elezioni prossime son vicinissime
Si possa cambiare sia il testo che il contesto del trattato costituzionale a partire dal processo con cui ci si arriva uno dei luoghi democratici clou dove si può scrivere una vera Costituzione Opel e proprio il Parlamento europeo ma deve essere letto per far quello
Il prossimo Parlamento lo però potrebbe essere un Parlamento costituente che elabora un pezzo in rapporto naturalmente anche le istanze sociali alle altre stanze parlamentare poi si può fare un referendum per europeo ecco due scadenze tutta la questione Balcani e tutta la costituzionalizzazione d'Europa che io vedo molto fortemente intrecciate per le quali credo che continueremo a mantenere un rapporto abbastanza permanente grazie a scopo ancora dieci minuti ma tra sciopero degli aria tutto dovuto cambiare un po'più rari e devo rivali mila versiamo
Alla non è mai montati ad Odino nata a qualcuno che la chiede prima per ragioni di lavoro si deve lasciare quindi dalla paratona di Francesco de il manifesto che ha chiesto niente
Sì sì sì dovevo
Si sente
Dunque io
Parlo come persona informata sui fatti che è stato molte volte Kosovo in questo periodo
Per prima cosa ringraziare l'Osservatorio sui Balcani
Perché
Dobbiamo dirci una verità
Che il Kosovo è stato
E non solo il Kosovo le vicende connesse forse anche i Balcani sono stati rimosse completamente
Dalla coscienza la memoria dall'immaginario iconografico o meno degli ultimi
Sette otto anni
E quindi vero ringraziamento perché certo non io solo ma pochissimi sono andati a vedere che cosa accadeva
Per esempio ho visto il video molto buono che avete fatto voi a un certo punto la violenza compare a marzo
Del due mila quattro
In realtà chi è stato in Kosovo sa che è stato sempre marzo
Nel senso che
Ci sono state violenze in continuazione
Dopo l'ingresso delle truppe della NATO c'è stata una violenza continua
Nei confronti delle minoranze con centinaia e centinaia di vittime
Di morti
Ben centocinquanta monasteri distrutti
La fuga nel terrore di duecento mila serbi
Altrettanti a Roma la distruzione del della della in molti quartieri insomma chi chi conosce il Kosovo sa che cose diventando che cosa se e cosa sono diventati quartieri che erano stanziali dei dei rom
E e ammassi di rovine firmate
Macerie firma le macerie firmate
La rivendicazione del macello
Quindi partiamo da una verità in Kosovo è stato marzo
Due mila quattro sempre a partire da subito
E quindi Mickey mi chiedo anche per portare un po'di sale
In questa proposta piuttosto straordinaria che viene che emerge che secondo me è molto molto importante perché può spostare in avanti il dibattito
Dalla pura e semplice rivendicazione di sovranità statuale serba
E dalla rivendicazione di indipendenza che sarebbe connotata etnicamente una indipendenza etnica quale quella albanese e dicevo per portare un po'di penitente e di volevo porre delle delle domande
Una nell'analisi di Morozzo Della Rocca c'era un solo elemento che non trovo
Consenziente e lo voglio dire
Lui dice che lì noi c'è una situazione di orologio indietro e noi se avremmo
Invece un orologio con un automatismo iper svizzero che invece va incredibilmente avanti temo
Che non sia un punto di vista corrette nel senso che quando perché è importante l'iniziativa che restiamo
Facendo alla quale partecipiamo perché parlare del Kosovo vuol dire parlare Dinoi
Non vuol dire parlare di un tempo
Arretrato o indietro ma vuol dire esattamente parlare del nostro tempo voglio dire proprio l'orologio che ci riguarda non un altro orologio
Non voglio parlare della paccottiglia nazionalistica della quale siamo imbevuti cui ritorni degli inni e delle bandiere degli ultimi sei anni nono che pure questo cioè ma voglio parlare proprio dei contenuti che fanno sì che l'Europa che noi abbiamo di fronte che han fallito e l'Europa dei listati nazione
Dove i reali processi di integrazione non vanno avanti perché predominano i principi statuali
E nazionali delle nazioni fortissime e da quel principio non si fa un passo avanti non si fa un passo avanti
Noi parliamo parliamo di noi perché
Perché parlare del Kosovo vuol dire parlare di come dietro il disastro dei Balcani
C'è stata una tra una gestione di quello che qui si chiede passare superare l'autodeterminazione
Dei Balcani a partire da Milano centonovantuno c'è stata una forma nuova
Che è quella della etero direzione
Chi se non l'Europa che nasceva ha riconosciuto Stati che si proclamavano
Indipendenti solo sulla base dei principi di identità etnica
La Slovenia la Croazia nel novantuno si proclamarono in questo modo e vennero riconosciuti come tale esattamente dall'Europa che nasceva mentre l'Europa costruiva la sua ipotetica novità anche per ora non c'è dischi stabiliva che i criteri di riconoscimento di indipendenza e statuali che trasformavano confini amministrativi in confini statuali
Era il criterio giusto perché la Slovenia e la Croazia si programmavano indipendenti sulla base della sloveni cita la prima e della croati cita la seconda
E per noi quei criteri andavano bene naturalmente senza dire che fine avrebbero fatto le minoranze interne
Voglio dire che parliamo Dinoi perché noi dobbiamo smetterla di pensare che esiste il Kosovo e non esistono le nostre responsabilità qui si chiede e io sono d'accordo perché si introduce il criterio della pacificazione vera e profonda quella del Sudafrica
Che sappiamo è stato un anche se nei Balcani è mancato nonostante paralleli giornalistici qualsiasi
Leader e che abbia la statura di Mandela per intenderci lasciamo perdere con l'identità mai Mandela dei Balcani non era vero
Non era vero perché si costruiva una società parallela etnica e non una giustizia eguale per tutti come era quella rivendicata da Mandela qui si chiede la commissione
Si chiede una cosa secondo me eccezionale straordinaria istituzione perché prima o poi bisognerà fare i conti con la verità istituzione di una Commissione per la Verità e la riconciliazione che affronti la questione degli scomparsi e della giustizia per le vittime quindi condivisa
Che affronti i problemi di tutti i crimini commessi
Tutti quanti crimini commessi
Allora si parla si parla anche di noi
Perché noi non possiamo pensare che c'è un un background è un pregresso che noi nascondiamo per affrontare il discorso centrale che ci interessa che quello della regione europea corso
Che veda che superi i termini dell'autodeterminazione statuale nazionale che abbiamo detto c'è stata una guerra
Noi abbiamo il dovere morale civile politico storico di dire se quella guerra ha costruito e ha è stata positiva se una guerra può essere mai positiva
Abbiamo il dovere morale civile storico di dire che cosa ha prodotto quella guerra quali sono i risultati di quella guerra
L'ho dobbiamo chiedere
Perché se non lo facciamo
Noi rischiamo di ridurci ad una ingegneria istituzionali
L'ingegneria istituzionale consiste nel chiedere a Solana
O agli interni agli interlocutori principali ai responsabili principali di questo disastro se sono d'accordo per una trasformazione positiva del disastro
Non c'è cambiamento progressivo nella storia rispetto anche alle proposte istituzionali sei i distruttori e i responsabili non sono quelli coinvolti nel giudizio
Non è possibile non è possibile noi abbiamo il dovere morale di dirlo perché questo il discorso che può essere la convinzione che sposta che sposta gli equilibri
I serbi adesso
Insomma un minuto come in un minuto ce la fa
I serbi sono contrari alla alla alla a questo tipo di proposta bar fino a un certo punto gli albanesi assolutamente perché per quello che non so non parlo a nome di nessuno parla a nome solo delle mie conoscenze ripeto conoscitore dei fatti
E però in mi mi sembra di capire che non dovrebbero essere d'accordo perché finora l'unica vera proposta che loro hanno fatto e che è stata fatta la Serbia è quella dell'indipendenza e quindi qui c'è uno spostamento in più
C'è una cosa nuova e penso che per esempio il posto può trovare maggiore ascolto nei confronti dei sarebbe una cosa del genere il minore nei confronti degli albanesi
Ma sicuramente una soluzione di fondo che può essere che può trovare l'interrogativo che si faceva prima però che il va insomma l'uomo che viene sconfitto in Serbia ma che porta a casa il risultato di una pacificazione vera
Se qualcuno arriva a spiegare i risultati di questa guerra
Perché altrimenti sta accadendo un paradosso incredibile ho provato ad raccontarlo sul sul manifesto il giornale nel quale lavoro che i serbi vengono privati di qualche cosa di una loro identità nazionale purtuttavia lì si inserisce nel novero delle nazioni della NATO disposta a combattere per vendicare l'impero colpito dall'undici settembre allora questo sia entriamo in un paradosso spaventoso perché per un verso convinciamo Isernia non ebbe a non essere più ibernazione a listi e quindi a perdere il Kosovo in una concezione che a noi ci piace perché questa qui è una concezione realmente
Democratica per un altro in scriviamo esattamente per convincerli a fare questa operazione come combattenti contro l'Islam
E questo quello che sta accadendo che c'ha in testa qualcuno della cosiddetta comunità internazionale il leader dell'Occidente questo quello che stanno fuori facendo in buona sostanza nascono le nazioni atlantiche questa nuova grande federazione della quale forse non ci rendiamo conto le federazioni atlantiche legate alla NATO ma che non hanno standard
Di democrazia
E e che contraddice qualsiasi principio civile l'ultima domanda è l'ultimo Pepe
Se lo le le garanzie sono state posposti allo status e cioè prima quello che noi immaginavamo fosse normale e che un'indipendenza potesse partire dalla garanzie
Dagli standard democratici interni è stato posposto adesso ci si dovrebbe essere secondo questa democratica comunità internazionale
Il prima l'indipendenza e poi lo status la domanda che voglio fare e ma la Regione per addivenire ad una alla Regione
La prima regione Europa
Kosovo prima regione d'Europa
Status
Di garanzia interni non è esistono ancora o se si questo tipo di principio applicativo
Essendo un esempio virtuale positivo non rischia di diventare un punto di riferimento per tutte quante le re le altre realtà europee che hanno una contraddizione fortissima dal punto di vista dello status pochi giorni fa sapete che l'altro ieri in del nelle Fiandre dove ventotto secondi c'è stata questa trasmissione in in in Belgio
Questa trasmissione radiofonica in cui è venuto fuori il fatto che le Fiandre avesse avessero fatto la secessione
E che se ne andavano dal paese il re era fuggito e la gente rimasta sconvolta da questa cosa ma non perché fosse incredibile perché era molto credibile
Questo è il paradosso allora la domanda è primo davvero lo sto insomma qua la Padania perché non può essere la seconda Regione quel conto regione d'Europa
Ringrazia tornata di Francesco da una farà l'avvocato Gian Franco Martini dell'associazione delle agenzie per la democrazia locale che ha contribuito a sostenere l'organizzazione di quest'evento a tutti compreso l'avvocato chiedo di stare nei tempi per lasciare la parola a tutti quanti sono presenti in sala
Arrivo un po'
Dell'ultimo momento ma
Non siamo mai padroni del tempo
Voi sapete che nel Medioevo
La chiesa
Condannava il prestito ad interesse perché il prestito d'interesse basato sulle oppure un semplice passare del tempo che il tempo non è nelle mani dell'uomo ma è nelle mani di Dio
Quindi da piccola una logica per dire che
Mi spiace di questa contrattempo e ringrazio ancora una volta sia l'osservatorio dei Balcani sia
Presente
Per questa lo attenzione ai problemi del Kosovo
Direi in genere
Sul piano più generale al problema dei Balcani stamattina sentivo in quella trasmissione delle ore dieci del terzo programma
Era dedicata all'Europa
E
Si facevano delle delle constatazioni
Che non sono originali ma che non per questo sono meno preoccupante meno inquietante
Cioè
La Unione Europea ha promesso a questi Paesi sorti dalla guerra in Jugoslavia
In parte condivido anche qualche elemento dire di valutazione fatta da chi mi ha preceduto ma solo in parte
Beh
Questa situazione dei Balcani e la situazione di chi ha avuto delle promesse che però non vengono mantenute
E per le quali per la cui adempimento
Difficile poter fissare una
Una tempistica perché perché e certamente l'Europa in queste l'Unione europea in questa crisi che sta attraversando
Non mi pare che sia in grado di affrontare problemi estremamente delicati come quelli appunto del futuro dei Balcani
Parlando con amici de dei paesi dei Balcani
Dicevo guardate che il problema della Daisy dell'Unione europea non è un problema degli europei occidentali
è un problema vostro
Nella misura in cui l'Unione europea viene rilanciata e può diciamo correttamente muoversi per la soluzione dei grossi problemi esistenti anche voi
Sarete coinvolti in queste soluzioni positive nella misura in cui continua questa lunghissima senza fine
Pausa di riflessione sulla crisi dell'Europa scelte neppure state pur sicuri che anche i Balcani saranno sacrificati di fronte a questa
Situazione di stallo
Del resto c'è quella commissione presieduta da Amato che la commissione internazionale
Che
Ha messo in guardia appunto su una continuazione indefinita di un problema di come possiamo dire
Di stato Squaw perché perché non è vero che questo in qualche maniera tranquillizzi l'opinione pubblica mondiale ma probabilmente
Alla base di preoccupazione che possono trasformarsi da un momento all'altro in conflitti in tensioni che forse noi non possiamo più controllata ad ogni modo fatta questa premessa
Che è un contemporaneamente un appello e una speranza a che l'Unione europea
Non sedimenti che le promesse fatte ai Balcani
Io vi dirò alcune cose sulle agenzie della democrazia locale cui ha fatto riferimento alla signorina
Io ho si dice l'onore
Però non so se sia uno nuovo un onere di essere il presidente dell'associazione
Del Consiglio d'Europa che
Da dal Periodo diciamo bellico cioè nel nell'ultima decade del secolo scorso
Si è posta il problema del futuro di questa ex Jugoslavia
In sostanza
Le
In sostanza la la la dopo dopo la la risoluzione della della Jugoslavia e la creazione di restanti indipendenti
Ci sono state varie iniziative varie istituzioni internazionali ed europee che si sono giustamente preoccupate della ricostruzione
Di questi Paesi che erano stati devastati dalla guerra
Il Consiglio d'Europa si è preoccupato di un'altra cosa complementare ma non so se sia dice condannino di primaria importanza cioè
La la ricostituzione di un tessuto di convivenza pacifica e cooperativa
In queste aree
Che avevano partecipato erano state componenti di un'unica realtà istituzionale da Repubblica federale jugoslava
E che poi dopo la guerra invece sono trovati sul tavolo una serie di Stati indipendenti o di problemi aperti quali appunto quelli della Bosnia ma poi certamente quelli del corso
Allora il Consiglio d'Europa a più che il Consiglio d'Europa il suo congresso dei poteri locali e regionali
Si è posto un problema altrettanto difficile da da risolvere e cioè il problema di trovare una
Uno strumento che potesse aiutare non certo a risolvere ma aiutare la soluzione di questi problemi di dialogo interetnico e interreligioso
Che certamente è stata anche a una delle basi del conflitto balcanico
Però la novità di questa ricerca è che la ricerca è stata indirizzata non tanto su un un ruolo dei governi cioè dei poteri centrali quanto su una
Realtà
Di enti territoriali locali ove i giornali di carattere europeo
Questo mi pare la novità più significativa cioè le le agenzie della democrazia locale si muovono
Attraverso un partenariato di Comuni Province Regioni County Council si del parte del MOF francesi eccetera che di volta in volta si uniscono terra sostenere
Una agenzia della democrazia locale
In questi paesi indipendenti soprattutto in città che magari sono state particolarmente colpite dalla problema della guerra faccio solo un esempio
Cioè noi abbiamo un'agenzia della moderazione locale in Croazia
Cioè a oggi che Vukovar e credo che basti la citazione di Vukovar
Per sottolineare come si tratta di una delle zone dove la guerra affatto più disastri
Allora
In sostanza cosa servono queste agenzie delle democrazie doc
Sono degli uffici
Termine ufficio però mi pare che non rispecchia esattamente la realtà perché da un po'un carattere di burocrazia che noi abbiamo cercato non so se ci siamo riusciti sempre
Di esorcizzare cioè
La
Un gruppo di enti territoriali
Locali e regionali europei si mettono insieme sotto l'egida politica
Del consiglio d'Europa
Per
A potere gestire e rafforzare una di queste agenzie della democrazia locale assieme all'apporto di ONG che organizzazioni non governative che spesso per la loro conoscenza diretta del terreno sono particolarmente prezioso
Allora
Queste agenzie hanno il compito tramite una gestione che è affidata ad un delegato permanente che hai scelto dagli stessi partners
Quindi può essere
Proveniente dal luogo dove l'agenzia viene creata ma può essere anche esterno proprio per garantirne il massimo di indipendenza il che significa che
Due minuti
E va allora
Sì c'è qualcuno che
Volesse saperne di più
Può lasciare indirizza io mi impegno ad inviare non solo il rapporto due mila e cinque io ho qui sotto mano cioè quello del due mila e quattro che agenzia per l'Agenzia
Descrive quello che è stato fatto
E i problemi che abbiamo incontrato
Posso però aggiungere che le agenzie che operano nei Balcani sono attualmente undici tre in Croazia tre in Bosnia Erzegovina
Uno ah hoc credo in Macedonia uno a Mixer c'è in Montenegro ora indipendente e due in
Serbia una no labbra Assoporti sa una nel Centro Sud anni esce e poi una in Kosovo Agila né per cui appunto tutto quello che sta avvenendo nel Kosovo i problemi
La la delusione anche perché questo
Soluzione diciamo istituzionale è stata rimandata
Quindi
Non è immediata però il problema rimane sul tappeto ma posso aggiungere che i risultati estremamente positivi che credo possiamo
Riconoscere attività di queste undici agenzie ha fatto sì che un paio di mesi fa ne abbiamo aperta un'altra nel Caucaso cioè in Georgia
Zona particolarmente sensibile ai problemi
Del minoranze della confusione diciamo di popoli e che dette di etnie e stiamo pensando a un'agenzia in Albania in modo da completare la realtà balcanica
Ma
Qualche pensierino lo abbiamo fatto
Non nascondendoci naturalmente le estreme difficoltà per Cipro perché Cipro in una realtà anche se di divisione
E
Vediamo se le nostre forze
Ci consentono queste le agenzie si muovono e operano sulla base di finanziamenti che vengono
Parte molto limitata dal Consiglio d'Europa ma soprattutto attraverso la redazione di Progetti
Che sono dell'Unione Europea ma sono anche dei governi nazionali per esempio l'Irlanda per esempio
Il ministero degli esteri francese oppure i cantoni svizzeri
E chiudo veramente per dire che il fatto per esempio che
Dei comuni norvegesi si siano preoccupanti di aiutare di appoggiare delle agenzie
Credo che sia un fatto estremamente positivo perché in un'Europa in cui notoriamente si divide si distingue il nord e il sud che spesso
Non riescono a dialogare tra di loro
Ecco il fatto per esempio che all'estremo nord dell'Europa ci siano comuni cioè istituzioni che si è preoccupato della situazione dei Balcani può essere in qualche maniera
Un punto di convergenza
Io ringrazio sono a disposizione sì qualcuno volesse
Grazie avvocato avanti
Della rigidità s'intende ma davvero ci sono molte persone Camp tono abbiano mentre opere parlare la propria visione delle questioni tra queste Campana e Roberto Berta lidi Bergamo per il costo
Grazie
Difficilissimo essere sintetici anche perché debbo dire che mi sarebbe piaciuto raccontare un poco quella che la nostra esperienza ma a una serie di interventi di stimoli che ci sono che ci sono stati mi mi spingono invece prima risponderei a dare delle valutazioni
Dire abbastanza o ha profondamente diverso da quegli interventi che ci sono stati prima di me
In particolare mi riferisco all'intervento di di chi sì sentite Francesco che partendo dal dal ritenendo che fosse conoscitore della realtà ha fatto una serie di affermazioni su cui non il ritrovo assolutamente che credo anch'io di essere fra i conoscitori della realtà il problema che fra i conoscitori del delle realtà in generale ci sono poi dell'interpretazione della valutazione che si che ovviamente sono possono essere anche profondamente diverse
E in particolare partirò da una delle sue affermazioni che
Che giudico assolutamente
Non non non vere e che ed è quella il marzo del due mila e quattro il la realtà del Kosovo il la realtà del marzo due mila quattro credo che forse qualcheduno già nel marzo due mila quattro
Allora forse un attacco anche la nostra posizione
Per quanto riguarda l'incidente del marzo due mila quattro erano probabilmente diversi dall'interpretazione che vari osservatori internazionali avevano avuto e ritenendo di non mi è faticoso nel giro di cinque minuti giustificare
Un delle affermazioni eterne e farne una ragionamento compiuto
Io sono assolutamente convinto e noi siamo assolutamente convinti
Abbiamo vissuto con la realtà del Mar del del marzo due mila quattro eravamo a Peia e parliamo non abbiamo la presunzione di parlare per tutto il corso come parliamo di una realtà specifica che conosciamo profondamente bene che la realtà di Peia pece
Dove siamo presenti da sette anni e siamo convinti che quando ha realtà che quelle quegli incidenti che sono successi nel marzo due mila e quattro sono stati
Un forse non ultimo momento in cui il
La rabbia del degli albanesi si è riversata contro la contro i serbi e le
Sia mi riferisco anche ovviamente alle cause in particolare pieno politiche nella zona di Percival mi riferisco anche monasteri che sono stati distrutti ma è
Con però delle motivazioni che devono essere lette non può essere sommamente visto come un un momento in cui
I
Gli albanesi hanno voluto riaffermare per l'ennesima volta come anche qualche d'un altro prima diceva che
I serbi dal nel corso non ci dovranno mai più rientrare i serbi mi nell'intervento se mi ero segnato le parole esatte che erano state dette
Il il signor dei come indipendenza gli ultimi serbi verranno cacciati il
E affermazioni questo ce ne io non sono assolutamente convinto di ciò credo che quello che è successo nel marzo due mila e quattro e ora una tensione estremamente profonda che c'era una comunità albanese
Un nel in particolare nei giovani con con tantissime ragioni di cui una la più grossa ritengo che abbiano partecipato a quell'incidente a quegli incidenti che alla a quelle manifestazioni i fratelli minori del de di coloro che avevano combattuto nel lotta per loro Perrotta liberazione del Kosovo e che in quel momento volevano trovare Dale anche loro una una forma di protagonismo dis di fronte a ogni soddisfazione generale
Rispetto a quello che era il Kosovo in quel momento individuando da una parte le Nazioni Unite ed organismi internazionali come coloro che non stavano facendo nulla per un reale cambiamento della dell'anno condizioni di vita e dall'altra parte andando ancora individuare nei vecchi simboli che ovviamente del potere precedente ho detto del potere precedente i nemici però è altrettanto vero che quando incidenti del del marzo del due mila quattro hanno portato secondo noi una grossa riflessione interno dalla comunità albanese se il primo o il secondo giorno del degli incidenti c'era stato un sostegno secondo me anche relativamente basso popolare da parte degli albanesi rispetto gli incidenti che stavano avvenendo nei giorni successivi per la la riflessione all'interno della comunità albanese è stato estremamente ampia e la condanna degli incidenti ma proprio all'interno del dalla due persone sta è stata assolutamente testata su assolutamente
è stata assolutamente umana negli studiamo l'intervento esco di Osama di lasciare la parata dei non esiste silenzi aperti S abbiamo capito la Democrazia rischia rispetta delle regole e ne stiamo parlando di democrazia in costo no a me dispiace non s'interviene in questo modo interrompendo la gente grazie il dissenso le posizioni e gli altri è non solo legittimo ma anche molto spesso condiviso quindi per piacere lasciamo fine interventi nessuno esclude di rapace a tavola Tonon comportamento assolutamente inadeguato mi dispiace
Non qui dire solamente per chiarire questo ricordo visto che ho sentito un numero diciannove morti la maggior parte ricordo che erano albanesi
Ma questo non non è non è secondario certamente albanesi che andavano manifestare ma non è secondario non erano la maggior parte dei moti non erano serbi questo non differenze molto sua tragicità anche di quei momenti
Però credo che ci fosse ci sia la necessità di dare una lettura profonda di quella che è la società albanese di quella che è la società albanese quella che la lite che è la realtà in quel anche in questo momento in corso allora
C'è un quadro di spaziare su molte delle cose che sono state dette ma cerco di ritornare a quello che la nostra esperienza perché poi credo camminando ricchezze forse di questi incontri si riuscirà a mettere in comune le esperienze che ho che ognuno ha vissuto per poi riuscì e poi successivamente anche a fare delle sintesi ma abbiamo come da come per il coso so perfettamente che noi abbiamo un difetto molto grosso
Che è quello di della difficoltà di comunicare e di razionalizzare ciò che abbiamo fatto noi abbiamo non abbiamo abbiamo un sito che è pessimo abbiamo proscritto veramente pochissimo
E e questo certamente un difetto che checché ne paga poi anche nella conoscenza collettiva del di coloro che lavorano in Kosovo
E che o analizzano situazione coso per conoscere questa realtà proprio ci occupiamo dal due mila e due dopo aver lavorato nella comunità nella comunità albanesi di una vallata vicino cena vallata di Radames quattro villaggi albanese circa sette mila persone
Ci siamo occupati del due mila due in collaborazione prima come Mecacci R con il nazional quell'unica e successivamente anche come io am di progetti di rientro dalle minoranze delle minoranze serbe
Oggi nel alla fine del due mila sei
Possiamo dire che siamo riusciti sono nella nostra realtà nettamente Hill agite presidiamo Sica presto Micheli e fascia abbiamo fatto siamo riusciti a a fare rientrare centotrenta famiglie
E sono la cosa la cosa particolare non è qui sono rientrate un centotrenta famiglie vero non sono orientate tutte centotrenta son centotrenta le case sono minori numero di famiglie che sono rientrate per un numero consistente di queste famiglie sono rientrate ma il fatto che tutto ciò sia avvenuto in senza che ci sia stata e forme di protezione delle del del dei villaggi dei villaggi serbi esattamente a tre chilometri dalla città di pay appresi perché conosce per chi conosce la realtà e in non la palla nella vallata che porta verso Manta in Montenegro non c'è stato mai un presidio da parte della KFOR
Il il rientro è stato organizzato concordato discusso analizzato costantemente con la comunità albanese della vallata con tutte le difficoltà che questo voleva dire per loro accettare quello che lavoro quello che era era un una processo di rientro di coloro che venivano detenuti in quel momento come Volsinii degli anni precedenti e come gli assassini dei propri parenti che fosse vero che non fosse vero
Est sono stati il ruolo importantissimo che amiche ha svolto Lucky PS la polizia kosovara la polizia kosovara all'interno dalla nostra della nostra realtà
Chi ha risolto in realtà la contraddizione le forme anche di rischio di tensione è stata dalla polizia kosovara la polizia kosovara all'interno della quale ci sono
Albanesi ICI sono Bosnia ci sono le prime e ci sono oggi anche anche serbi in maniera certamente limitata dovrebbero essercene certamente di più però è vero
Che anche quando ci sono le corruzione chiamate per iscriversi ed entra nella polizia kosovara cioè ma spesso una limitazione da parte del la per il ricatto anche che subiscono dal pressione interna all'aperto proprio pressione interna della Serbia per cui molti ed ecco del del leader kosovari serbi
Non decidono di non tardi non rendersi disponibile entrato nella polizia
Quindi c'è stato il processo che non abbiamo seguito dalla appunto dal dall'inizio dei rientri non abbiamo interrotto nel due mila e quattro il processo dollari a degli incidenti di malto e processo di rientro
Ma giocata ancora più alto richiedendo la comunità albanese di quella vallata di essere elemento di garanzia
E può essere voti direttamente all'interno del processo di di di rientro in questa maniera io quindi che in questi tre anni non c'è stato un incidente
In
I ristoranti di questi villaggi vanno tranquillamente per coloro che che lavorano lavorato che lavorano
Nella zona di Peia ma anche credo in tutto il corso conoscono perfettamente perché drammaticamente rinvengo un portate questa realtà ad esempio da tutte le le le dà tutte le parte con il rientro più positivo
Ma Duck per me in maniera anche negativa
Perché in realtà tenderebbe ad esporre i serbi che sono rientrati con un atteggiamento che quello di confrontarsi con la nuova realtà che il Kosovo li espongono costantemente ovviamente a ricatti ai ricatti
Del dell'asse secretate e del e e della Serbia e quindi è anche pericoloso per loro il fatto che venga che venga presentato costantemente con uno dei comuni come l'esempio più positivo ma
Questa realtà
C'è ed esiste e non la la la rappresentiamo ne vogliamo parlare non vuol dire che così ovunque ma questa è una realtà e lo sanno quanto può è positivo è stato l'esempio di questa realtà anche per corali de las quanto queste e e per vero Polje
Quanto e servita come elemento di stimolo anche per dire signori ma guardate che quel dissi che presto il danno tranquillamente al mercato crea pezzi
Vanno debbano nei supermercati vanno negli uffici comunali vanno a ritirare la pensione vanno nelle banche e lo fanno e continuano a farlo costantemente io che chiunque non abbia fatto solamente il lettore intellettuale da casa ma abbia lavorato in quella realtà si può se si può può raccontare quella che è stata una a questo tipo di esperienza di cui non non problema non è di e a parlare che noi che Bergamo quant'altri hanno lavorato particolarmente bene io credo che abbiamo svolto e si è svolto il ruolo che viene richiesto nel de all'interno delle relazioni di tipo territoriale
E che è quello di costruire i rapporti con entrambe le comunità di rapporti forse di fiducia di solidarietà
Di di
Di di comunanza con entrambe le comunità e attraverso questa strada riuscire a sfondare i muri che ovviamente separano le turbe che continuano purtroppo a separare le due comunità
E allora termino dicendo che cosa noi dopo sette anni di continua presenza abbandoni lasciar lasciamo da quest'anno il coso continueremo con alcuni sostegni speriamo che l'associazione che noi abbiamo costituito con kosovare continua con albanesi kosovari continui l'esperienza che è stata la nostra nella nelle nel processo di rientro delle minoranze serbe
E sono operatori kosovari albanesi ex
Combattenti deduce che fra l'altro o che si sono giocati all'interno di un processo che li vedeva protagonisti in cui non c'era l'esclusione
E non c'era l'imposizione della comunità internazionale che dice lì abbiano Poli e dall'oggi al domani ti trovi sono arrivati trenta serbi cercassero non ce l'ha detto ma nessuno in
Gli albanesi di delle case in parte lo è processi si costruiscono
Noi purtroppo abbandoniamo ma questo c'è una ragione era una delle altre domande che diceva qual è
Per la comunità in Italia per noi è servito tantissimo
Il questa esperienza come servita quella precedente imposti a circa settecento volontari della nostra città hanno passato lunghi periodi in Kosovo settecento di cui tantissimi gruppi di giovani ma non solo di Esperti di di volontari anziani pensionati e un po'di tutti i tipi donne e uomini ragazze giovani bambini che che sono stato in questa nota quindi è stato grandissima ricchezza per la nostra città per Bergamo
Eh sì
Il problema è che noi non siamo più in grado di continuare le risorse le risorse che Lehman le municipalità e comuni in Italia c'hanno per la cooperazione da da da mettere a disposizione per la cooperazione internazionale sono limitatissime tutti lo sappiamo non siamo tutti ovviamente la Regione
Le regioni autonome e quindi questa è la realtà Bergamo capacità assolutamente ricca non è ingrato quest'anno è stato in grado di mettere sul piatto della cooperazione internazionale trenta mila euro assolutamente ridicola sei anni fa
E ne avevamo messi quattrocento milioni ecco questo di per capirci il restringimento delle risorse non possiamo andare avanti ci dispiace tantissimo ma crediamo che la costruzione di relazioni fra municipalità nel favorire la crescita della comunità albanese
E delle autorità albanesi e in particolare delle municipalità è uno dei nodi di volta per andare anche può risolvere in futuro certamente l'elemento dello Stendhal ma anche dello Stato scarse
Ringraziamo il tormentone Tritter l'intervento che sia rispettato nello sforzo di capire le cose anche da dentro al di fuori di etichette generalizzante su albanesi e serve come se fossero buoni fornire alta
Chiarito al sesso standard su quella Cyclops funzionerà e non a parole Fabrizio Bettini dell'Associazione Comunità Papa Giovanni ventitreesimo
Buongiorno grazie per l'opportunità di di aver sentito tante tante cose interessanti la nostra esperienza in Kosovo prima durante dopo i bombardamenti della NATO
Da tre anni a questa parte da tre quattro anni a questa parte nell'ambito di un tavolo di cooperazione decentrata e comunitarie che al tavolo trentino con il colosso volevo prima però fare alcune piccolissime premesse io nella mia vita ho vissuto circa cinque anni in corso e non mi ritengo una persona informata dei fatti
Più si vive in corso o meno si capisce
Un'altra premessa abbiamo parlato tanto di serbi kosovari e albanesi kosovari non abbiamo parlato delle altre otto etnie che vivono in Kosovo che spesso nei processi di riconciliazione sono un ponte fra le parti
E che a loro modo subiscono le pressioni le le le le tensioni fra le parti
Allora qua parliamo di relazioni
E il nostro progetto è stato basato soprattutto e solo sulle relazioni noi in corso non abbiamo mai portato un mattone
E una cosa che in certi momenti
è stato motivo di vanto per nuovi in un momento in cui nel novantanove tutti
Costruivano
Ma non costruivano cosa più importante per il Kosovo che sono le relazioni e le relazioni che nel novantanove cosa voleva dire
Voleva dire andare nel villaggio serbo e dire sai abito vicino ad Alba albanese quello che hai conosciuto quando abbiamo i scuola vive in tenda sta soffrendo anche lui ama l'unità no si chiama così così
Dall'altra parte andare sa che oggi sono stato alto vicino di casa serba son tutti terroristi a lui si chiama così così non mi sembra un cattivo tipo la risposta nove su dieci
A no beh effettivamente lui non l'ho mai visto armato de umanizzazione
Del del dell'altro questa la guerra non abbiamo cercato di creare corto circuito invece cortocircuiti di rapporti corto cinquestelle o non periodo in cui molte organizzazioni avevano paura
A dire a loro staff locale oddio vado nella parte serba
E questo quindi se si parlava di responsabilità nostre e io sì dico mi dispiace
Mi sento responsabile perché l'Italia bombardato il costo creando una situazione di maggior confusione mi sento anche responsabile
Come membro della società civile italiana che è quindi rappresentata in corso dalle ONG perché spesso abbiamo avuto paura e siamo stato poco
Ad siamo stati partigiani abbiamo preso una parte anche se magari poi la fine
Sentiti parlare rinviate le energie dicessi ma che palle questa parte che l'altra in realtà poi si prendeva una parte sceglie buona parte ecco
Quello che affatto abbiamo fatto noi hanno fatto in tanti fortunatamente che ha fatto quel tavolo trentino qualcosa è stato quello di cercare non prenda una parte quindi stare sempre da entrambe le parti partire dalle relazioni quindi partire dalle persone per vedere i bisogni inizialmente era ok c'è questo bisogno sul territorio c'è questa organizzazione cerco di creare un link tra le due parti
Poi con il tavolo tecnico nel Kosovo fortunatamente questa la potenzialità che viene data da un tavolo di cooperazione decentrata una casa sana come la nostra che si occupa nello specifico di conflitto è questa vere una base di rapporti di fiducia che la gente ha nei tuoi confronti per poter risultare nel lavoro di riconciliazione incontro fra le parti è questo che abbiamo fatto diciamo negli ultimi tre anni saltiamo tutto il disco sul diciassette marzo perché potremmo fare cinque convegni sul diciassette marzo e sul posto sul post guerra io penso che dobbiamo incontrarsi parlare di quello che è stato ma anche in questo momento parlare in prospettiva futura prospettiva futura è che nel nostro piccolissimo
Attraverso i rapporti abbiamo acquisito fiducia da parte delle persone questa fiducia l'abbiamo usata per mettere le persone attorno a un tavolo
Nella fattispecie sono una ventina di ragazzi che si incontrano e secondo me unico gruppo in tutto il corso in costume sono state migliaia di momenti d'incontro
Prima di OSCE quali altro che mi fa un certo punto era di moda mettere un servo un albanese
E magari anche un Roman Corano in una stanza a fare una bella fotografia e poi chi s'è visto s'è visto
E questo ci diceva la gente ci diceva bello bello quando andiamo Macedonia sull'atto di Ocrida con gli altri però quando torniamo quando ci troviamo nella stessa realtà siamo partiti da questo per cercare di mettere persone intorno a un tavolo cosa abbiamo fatto semplicemente queste persone si stanno confrontando si sono confrontate hanno raccontato il loro vissuto persona la guerra stiamo cercando di dare dei Steam degli stimoli
Su altre situazioni conflitto che gli hanno portare che hanno trovato soluzioni alternative per Ermanno non non SIS non si parla solo di Sudafrica e di magari qualche bellissima realtà nei conflitti sarei Palestina ma si parla anche del vicino più prossimo noi
Abbiamo ricevuto molto aiuto dalla relazione completo
Quindi da un da un posto dove la guerra c'era stata la pulizia etnica c'era stata ma dove si stanno cercando di trovare soluzioni alternative
Questa cosa cosa porta a porta che vedete le persone in questo momento stanno crescendo questi ragazzi io spero che siano proprio loro gli attori di questo di questo movimento di riconciliazione nazionale o di questo nuovo in Commissione giustizia riconciliazione o non so cosa sarà
Io spero che loro siano protagonisti di questo processo di riconciliazione ma che siano anche protagonisti di questo processo
Che
Oggi abbiamo un po'sentito dire come un'utopia o come un'idea messa lì ma speriamo che posso prendere completa e concretezza per quel poco che mi riguarda vediamo dei grandi vicoli ciechi e li deve anche la gente quello che ci dice la gente si salvi che gli albanesi una grossa incertezza sul futuro
Questa questa questa piccola proposta può essere una cosa calato dall'alto ma sarà io penso compito nostro come operatori di organizzazioni non governative e non quello di cercare di far diventare questa proposta una proposta popolare cambiando la anche a seconda di quello che la gente ci dice adesso io parlo proprio da un livello molto base di
Contadini
Disoccupati dell'aria di per pezzi ma parlandoci queste persone hanno al pragmatismo anche maggiore rispetto ai loro politici sia in Serbia che in costume insomma quindi questo è quanto io avrei altri due minuti ma non voglio rubare spazio alle persone penso di essere stato abbastanza chiaro se permette voglia di gli altri informazioni
Sono qua grazie
Crea padre Carmen finché a parlare mia Draghi lei Kiss ex ambasciatore della strada in Italia è ex e attuale docente universitario sia la Louis e la sapienza
Se è vero quello che aperto
Adesso
Signora che ha provato che se si vive più in barca non si capisce meno io dovrei essere un ignorante totale perché sono uno Como Balcani cous veramente ho avevo problemi
Metodologici e di spiegare una situazione degli razionale di modo razionale dunque non porta puramente di razionalizzare una situazione così surreale i Balcani
E in Kosovo noto come te non anche molto molto tempo
Quell'uomo che volevo dire dottoressa Vanoni a ricordato anni novanta
Successi di la diplomazia parallela le aveva ragione è stato primo in cui un accordo tra serbi albanesi che non è stato imposto anche grazie a mediazione delle di sentirci Dio
Altre altri accordi erano più o meno imposti negli in Jugoslavia
Non era una volontà hanno spesso
Detto nera una cosa chiusa un pressing non usciamo finché non troviamo un accordo e questo non sono sempre soluzioni quando sono momenti poste adesso sì apre una prospettiva percosso per una soluzione imposta lucani novanta devo dire Kosovo e la figlia di di questo cavo Sinico svariati anni novanta
Quei novanta io sono stato nominato dal governo di Ante Marco viceambasciatore dove questo avviene Mozambico e come usare era una federazione piuttosto confederazione secondo alla Costituzione dovevamo non gli ambasciatori andare in capoluoghi d ottenere istruzioni specifiche diciamo e io ho fatto questo viaggio Lubiana Zagabria Sarajevo Pristina eccetera
E non immaginavo permette che è stato mio ultimo viaggio nella mia patria consideravo bussare alla patria dunque ani Novanta cominciano contraddizioni Kosovo e la figlia ha detto questo
Giustamente dottor Nardelli ha parlato di diritto di autorganizzazione come un diritto che è stato abusato
E questo è vero perché i Balcani
Diritto di autorizzazione si è capito autodemolizione mia morte tua
E poi se Balcani sono una frammentazione interminabile la domanda che si pone dove finisce questo diritto se arriviamo al Kosovo
E su base di auto termine d'azione su base di referendum si proclama indipendenza perché non permetterà servì imposte a perché non permettere la stessa cosa di albanesi in Macedonia e che vogliono questo
Albanesi in Montenegro forse e voglio dire tutto questo che essi occupiamo oggi è una conseguenza di un cavo stili terribile responsabilità naturalmente di politici interni di questo abbiamo ma anche di fattori internazionali perché devo essere sincero
Di questo avvierà un laboratorio di sperimentale
Con diverse
Così così funzionava nuovo
Tra l'altro io vedo contesto un altro argomento non abbiamo tempo accerterà anche questo interrato della NATO aveva questi elementi look creare un precedente
Precedenti contano e dalla storia quando adesso Chirac D'Alema certo dicono non in non entriamo in Iraq perché non c'è legalità internazionale c'è una presunzione di Consiglio di sicurezza ma non c'era una una legalità in Kosovo voglio dire sono diversi
Esperimenti io non dico che il problema è stato inventato la promette c'erano problemi in in Kosovo e qualche cosa si doveva fare ma non peggio adesso abbiamo una situazione de facto
Kosovo come parte della Serbia
Pardon de iure comunque parte del sede de facto abbiamo un protettorato
Io penso che si deve trovare un compromesso io non sono molto impressionato attuate pulp parlo del veste personale con Rodi Ahtisaari che dice non è possibile compromesso otto perché mangiare un negozio negoziatore che dice non è possibile compromesso dunque lui crede subito indipendenza di del Kosovo eccetera
Io vedo che questo come le molto positivo sono idee nove questa idea di regione d'Europa è veramente la cosa è molto seria proprio di evitare questa decisione che possono portare a boomerang perché se si proclama uno Stato serbo senza un'autonomia dato del del Kosovo sarà una reazione dei kosovari
E io francamente non vedo un progetto di Belgrado serio di integrare Kosovo dentro la Serbia d'altra parte poco ma l'indipendenza vuol dire reagire contro documenti di dico della comunità internazionale perché lo dobbiamo dimenticare che la guerra si è chiusa
Con documenti con risoluzione del Consiglio di sicurezza dove scrive che il Kosovo parte integrante della Serbia vera non si poteva chiudere Almenno settantotto giorni giorni da
In questo senso sarebbe una cosa molto spiacevole io almeno penso
Che la guerra è stata vinta con un trucco diplomatico oppure accordi di comma nuovo presunzione così o di sicurezza si garantisce integrità territoriale e adesso non vale e poi sono sempre impropria balcanici che non rispettano regole il cui si entra in questa trappola da parte di i grandi Paesi che dicono che sulla carta non essere voglio dire un compromesso si deve trovare questo una idea nuova molto seria
Stesso ministro D'Alema l'ha detto qualche giorni fa che si deve trovare una un compromesso creativo quale questo compromessi Amélie cerca io non rifiuterei questa idea di Rugova
Novantatré qualcuno ha ricordato dunque una possibile divisione subito mosso reazione che ah non si può continuare a dividere Kosovo ma vuol dire se questo diventa indipendente sarà Serbia divisa a metà nome tavolo a parte
Come dire
Meglio andare
Con questi tipi di iniziative di compromessi che soluzioni imposte perché saranno sicuramente conseguenze negative
Da servi oppure albanesi o altri grazie
Grazie il professor lei chiese la sintesi con la quale ha voluto presentarsi la sua visione della situazione
Dorata Roland Samonà Michilini del tavolo trentino con il Kosovo
Buongiorno grazie a tutti
Io volevo un attimino riportare l'attenzione un po'sua dimensione della cooperazione comunitaria del parto arrivati territoriali
Facendo tre punti diciamo rispetto la nostra esperienza in Kosovo non siamo presenti anche noi da sei anni come Bergamo per il Kosovo nella municipalità di Peia Peccia
Abbiamo un'esperienza un po'diverso a e questo da un lato e interessante perché
Mostra un po'come la complessità del Kosovo si possano E-Street trovare anche all'interno di una stessa municipalità e dall'altro come le modalità di espressione della cooperazione decentrata comunitari riparte nati territoriali anche di lungo periodo
Possono appunto assumere delle modalità diverse
Anche noi fin dall'inizio abbiamo cercato di esprimerci come comunità comunità intesa quindi non so come enti locali ma anche come soggetti singoli come gruppi non organizzati come scuole come istituzioni
Oltre che chiaramente come società civile organizzata quindi associazioni ogni genere certa
Quello che abbiamo voluto fare stato fin dall'inizio cercare di valorizzare questa differenza interna quindi un tavolo delle differenze in Italia in Trentino in particolare che si relazionava con una comunità complessa diversa
Appena Pecce
In questo senso il nostro intervento è stato pluri settoriale proprio per cercare di rispondere a questo a intenzione di creare delle relazioni dei legami e quindi questi regali sono assolutamente fin dall'inizio fatti impostati sulla sulla diversità le peculiarità di ogni singola di ogni singolo soggetto quello che è cambiato però è stato che se all'inizio anche noi comuni comunità italiana diciamo così ci ponevamo forse più una dimensione bilaterale
Sempre più abbiamo maturato l'importanza di questo percorso dirette di collaborazione anche al nostro interno per farsi di avere poi una valorizzazione anche a livello kosovaro
Quindi i nostri progetti variano dal settore dello sviluppo locale
A quello del del conflitto particolare appunto la tenda quello di cui parlava
Fabrizio a a quello dei media alla quindi a un percorso utilizzo dei media in senso critico al al valore dei giovani dello sport alla all'attenzione alla disabilità e quindi le marginalità più più sociali ma tutti questi settori
Vengono portate avanti in una dimensione sempre più sinergica che crei erette in Italia in Kosovo e quello che è una dimensione abbastanza interessante strano sta esperienza anche tra Paesi balcanici come appunto la Bosnia Prieto alla Serbia caliamo e il Kosovo i partenariati infatti che le comunità trentina hanno portato avanti Heaney paesi balcanici da ormai punto Sturzo dieci anni in alcuni casi più di dieci anni
Hanno fatto sì che anche fra Dinoi sì ponesse lì l'Ing l'attenzione per sviluppare reti a tutti i livelli quindi anche tra i nostri partner balcanici tra di loro proprio perché si fa tesoro di un percorso di esperienze simili o diverse di difficoltà e di modi di superare queste stesse difficoltà
La nostra nostro percorso venendo un po'a risponde magari alcune provocazioni che ci venivano fatte da un punto di vista di debolezza del partenariato territoriale con con il Kosovo
è un po'contraddittorio nel senso che non siamo andati a stipulare una protocollo d'intesa tra la Provincia autonoma di Trento e la municipalità di paella Peck solo quest'anno cioè dopo sei anni di lavoro con le associazioni ma anche con le istituzioni perché negli ultimi tre anni abbiamo aumentato moltissimo la nostra collaborazione con le istituzioni locali della municipalità siamo arrivati a a una formalizzazione questo proprio perché da un lato quello che noi teniamo partenariato territoriale non è solo legato al partenariato istituzionale ma è una dimensione più ampia
E dall'altro perché sempre più proprio visto che questo passo poteva rivelarsi assolutamente importante
Debolezza però anche forza devo dire che queste in ogni nostro percorso che si è costruito quinta con periodo di medio termine ha fatto sì che crescessero dei delle dei patinati di fiducia che hanno portato le associazioni e anche l'istituzione di di pena Peccia ad avere un atteggiamento che secondo la nostra esperienza dei Balcani abbastanza particolare
In primis in un'apertura di collaborazione commessa a disposizione di risorse umane tecniche nel comune di paella Peccia rispetterò ai Progetti alle ai percorsi che facciamo insieme quindi non solo con personale
Pagato espatriato esterno ma anche con personale interno annunci fallita
Con e messa a disposizione di strutture anche ad uso gratuito di nostri partner ma che sono sostanzialmente espressione della comunità d'Italia Peccia quindi il Comune anche da in uso gratuito degli spazi per esempio per un centro giovanile
E con quest'anno stiamo passando anche a un partenariato che vede un cofinanziamento dei dei Progetti in cash cioè il Comune di dita e aperti cofinanzia direttamente alcune attività in cui noi diamo una parte di di contributo un altro elemento che volevo in sei sottolineare era la dimensione dello sviluppo locale si è parlato appunto prima che il Kosovo
In porta praticamente il anche la maggior parte dei delle del del del materie di di uso quotidiano uno degli assi interventi vorrebbe cercai sempre di più di rafforzare la produzione locale
E in questo senso di sottolineare anche l'importanza delle della qualità
Ci siamo posti il problema di creare magari delle condizioni di qualità degli standard che siano vicini a quelli della Comunità europea in un in contesti che sembrano in qualche in qualche modo troppo lontani a ci sono per esempio punto i villaggi le zone agricole
Del del costo ma fin da adesso perché in una prospettiva di sviluppo pensiamo che il nostro ruolo di partenariato territoriale sia proprio quello di creare delle condizioni che in prospettiva
Possano rendere la comunità locale in grado di poter competere essere competente da più punti di vista e questo ci ha visto in qualche modo anche giocare la carta un po'paradossale per esempio del deluso del la promozione turistica c'è il Kosovo come regione che può essere fatta attraente da vari punti di vista
Il nostro impegno grazie a alla alla situazione fortunata in cui ci troviamo di essere chiaramente un ente teoriche di espressione di una parte la territoriale di una provincia autonoma
Ci permette di avere ancora una prospettiva che in futuro
Rispetta la nostra esperienza penso che questa continuità però voglio essere giocata un po'in modo diverso cioè da un lato valorizzando come è stato fino adesso l'esperienza delle della società civile
Ma quello che piacerebbe a nuovi e quello di rilanciare sempre di più anche questo partenariato di crescita
Tra istituzioni società civile in Trentino stesso in modo che ci sia poi una effettiva partenariato con quello che ha a noi chiediamo ai no a a ai nostri alle nostre controparti in corso cioè che ci sia un dialogo è una governance locale sempre più consapevole giocata a tutto tondo sulla dimensione appunto della della democrazia locali in questo percorso o pensiamo che sia importante contaminarsi sempre di più quindi siamo contaminati tra soggetti estremamente diversi interni hanno al nostro percorso il tavolo
Ma stiamo lavorando proprio recente l'approvazione di un progetto di cooperazione decentrata della Toscana a cui noi partecipiamo come partner quindi anche più cooperazioni
Mi centrate patinati territoriali che lavorano in insieme non sempre più solo con un protagonismo diciamo in qualche modo più bilaterale
Grazie
Grazie fammela
Ora il diamo la parola Caterina la cava di Reggio terzo mondo
Mi spiace non ho avvisato prima l'ordine
E gli interventi tratti fate fatica a raggiungere il tavolo
Grazie buongiorno a tutti io sarò molto breve e molto più breve dei colleghi che mi hanno preceduto anche perché gli hanno raccontato già tante cose
Io sono stata con RTI Anna in Kosovo per un anno e quindi a reti Anna è una realtà che lavora dal novantanove nella municipalità di Pina quello che vorrei riportare oggi a voi non è una soluzione per una situazione molto complicata come abbiamo bensì intitola sì ma solo riportarvi la testimonianza di quello che si sente su in questo momento reti Anna iniziato a lavorare da un paio d'anni anche con la comunità serba che sta rientrando in municipalità e nella sensazione più grossi anche sia in questo momento e che coinvolge tutte tutte le parti insomma presenti municipalità ma in tutto il Kosovo e di grande clima di incertezza che colpisce tutti e chiaramente colpisce appunto l'intera società kosovara in modo particolare la parte che adesso è un po'più debole quindi le minoranze
Sono cose molto pratiche
Quel punto questa questa incertezza alla fine quello che noi siamo chiamati a fare lavorare con delle persone
Ed è difficile lavorare con persone qui sto parlando insomma delle persone che stanno rientrando appunto fanno parte della comunità serba che non si sentono definitivi in questo momento probabilmente sono persone che
Potrebbero decidere di lasciare
I posti che stanno abitando e anche per lei le organizzazioni che stanno lavorando giù questo è un fattore di grande instabilità si sta investendo tanto su queste persone si stanno mettendo a disposizione
Risorse
Tuttavia non si sa se queste persone queste risorse
Andranno frutto nel senso è difficile orientare i propri sforzi in un contesto che è marcato appunto da incertezza e di conseguenza da instabilità come appunto diceva primo fra Brizio
Questa è una nota che colpisce le persone insomma oggi si è parlato di di grandi scenari di Europa di soluzioni possibili le persone che lavorano giù sono in contatto
Con la realtà quotidiana nella realtà quotidiana in questo momento è appunto contraddistinta essenzialmente da questo clima di incertezza completa questo semplicemente volevo riportare quello che un po'ho vissuto durante questo periodo e che secondo me si diverte giù in questo momento
Grazie a Caterina Cavan
Che ha voluto riportarsi appunto a come Melina quotidiano si vive questa realtà di di di incertezza politica e la difficoltà di uscire da questo stallo
Do la parola ora a anzi gli amarcord sono del Glocal Forum
Buongiorno a sabbia tutti dunque rimane tuttora ingraziare esser Varese Balcani per questa interessante convegno
E vorrei anche portare l'esperienza del Glocal Forum che spero possano arricchire col quadro degli interventi che è stato fatto finora dunque partendo proprio da il documento che l'Osservatorio affatto scosso regione d'Europa è come a tornato più volte nel corso degli interventi di questa mattina
Si è detto che per garantire una pace duratura in Kosovo comunque
Bisogna in qualche modo cercare una nuova prospettiva che superi quella che è la la visione dello Stato nazione ottocentesca ecco il Global Forum fondamentalmente vuole lavorare proprio su questo cioè e noi lavoriamo con le municipalità lavoriamo quindi cerchiamo di lavorare con diciamo le maggiori municipalità del mondo e nei Balcani lavoriamo in particolare con Pristina con Belgrado con Sarajevo ora leader quella che l'idea di lavorare con le municipalità nasce dal fatto che riteniamo che comunque i sindaci le municipalità siano le istituzioni più vicine ai cittadini che rispecchi non di più quelle che sono le necessità e le esigenze dei cittadini e che poi alla fin fine si trovino spesso a combattere con gli stessi problemi con le stesse necessità la gestione quotidiana delle dell'amministrazioni cittadine che può andare dalla pulizia delle strade a qualunque
Diciamo un punto qualunque cosa che si riferisca alla gestione e all'amministrazione quotidiana delle città e quindi più facilmente a volte sono disposti a cercare un dialogo a cercare delle di stabilire delle relazioni
Per andare d'influire positivamente sulla vita delle proprie comunità dunque
Questo da un lato d'altro canto le difficoltà che riscontriamo sono chiede anche le municipalità come dire anche i sindaci sono dei politici dunque
è tanto difficile avere come dire dichiarazioni di principio sulla importanza ad esempio da parte del synth e il sindaco di Pristina il sindaco di Belgrado ad esempio non abbia un sermone riusciti ad avere dichiarazioni ufficiali a favore della pace dichiarazioni ufficiali che Acco sottolineano la di importanza di stabilizzare i progetti di pace tra le due città ma entrambi hanno sempre garantito supporto a pregiati che coinvolgano la comunità civile e in particolare direi
I giovani perché per quanto appunto ad attivazione non si possano sbilanciare ufficialmente su dichiarazioni di principio ma entrambi tendono a supportare pregiati reali progetti concreti ora dovunque
Peraltro da parte loro a volte c'è stato proprio il suggerimento di smorzare in qualche modo le tensioni è inserendo proprie pregiati di RIS Melvin tra le due città su in un livello di cooperazione su scala regionale per cui noi nei nostri progetti abbiamo sempre tesa di inserire l'elemento bosniaco
Quindi partecipazione da parte di cittadini bosniaci o parte o ci partecipa azione da parte dei cittadini croati per riuscire in qualche modo mettere insieme ecco serbi kosovari ma nell'ambito di una collaborazione su scala regionale sì appunto per superare l'immediato problema sia proprio anche perché è naturale che il Kosovo
Come i Balcani in generale ma in particolare Cosso ha bisogno comunque di rapporti su scala regionale ha bisogno per un suo sviluppo per una prospettiva futura di stabilire relazioni a lungo termine commerciali eccetera quindi è naturale che non si possa andare avanti sono una prospettiva diciamo
Così che tende a mantenere isolato la la Regione da questo punto di vista grave difficoltà enormi che abbiamo incontrato nello spot nella realizzazione di pregiati sono spesso a livello di visti è stato menzionato voi insomma qui
Anche cioè il problema dell'isola passi dell'isolamento dei Balcani nei confronti dell'Europa quindi con tutto il sistema Schengen ma il problema anche detto al risanamento del Kosovo all'interno dei Balcani il raga le persone sa diciamo né quest'estate
Tra luglio agosto abbiamo fatto viaggiare cinquanta ragazzi erano kosovari manchi bosniaci e serbi
Per un mese in Europa ospitati dalle Municipalità di Vienna e dalle Municipalità di Roma per seguire anche seminari di Peace Building composizione dei conflitti
Sono state spia della Sala del Carroccio l'approdo Accademia diplomatica gli Anna compartecipazione peraltro di Mariana grandi hits la direttrice del patto di stabilità per lo davo dirò basta vedere in tale e e abbiamo avuto enormi difficoltà
Ok diciamo Schengen siamo stati sopportati in qualche modo dal patto di stabilità che ha favorito comunque i contatti con il ministero degli Esteri austriaco
Ma comunque per andare avanti e c'ha per per fare in modo che i kosovari entrassero in Serbia e questi erano appunto tutti kosovari di etnia albanese con documenti di viaggio UNMIK
Comunque abbiamo dovuto fare degli equilibrismi incredibili con collaborazione da parte di un Mick da parte della della Banca Mondiale dell'ufficio del Kosovo e ovviamente del ministero degli Interni serbo per cui
Ecco
Quella dei visti ha senz'altro e comunque lavorare sulla liberalizzazione dei visti ha senz'altro qualcosa che dal nostro punto di vista non può far altro che agevolare ancora una la rottura dell'isolamento della del costume dei Balcani in generale
E questa data riporta anche peraltro sottolineare l'importanza dei partner locali e dire che il coinvolgimento dei sindaci nei pregiati normalmente favorisce anche proprio l'intervento di il supporto da parte di partner locali
Come è capitato nel caso nostro con i appunto l'ufficio le manca magari in Kosovo che aiutato nella selezione dei partecipanti in Kosovo l'unica che ha in qualche modo aiutato la la parte logistica quindi portare i ragazzi costo varia a del grado da Pristina e dagli viaggiare insieme ragazzi disabili in ampie Anna e appunto quindi tutto il sistema rivisti favorire acque rilasciate necessarie approvazioni
E autorizzazioni
E ok chiudo con l'ultima cosa ritengo Caputo importante gira al di là dell'aspetto istituzionale quindi sindaci ovviamente la comunità civile e quindi noi tendiamo sempre a coinvolgere i ragazzi sia come beneficiari dei Progetti
Sia proprio come protagonisti de pregiati cioè a coinvolgerli nella realizzazione in questa stanza al buio per fare un buon a un Parlamento dei giovani che comprende due ragazzi che rappresentano ogni municipalità rappresentata nel nostro inattuato compreso Pristina dove i due ragazzi hanno appunto
Ha che rappresenta le prove a fare una previsti hanno proprio coordinato insieme la Banca mondiale la selezione dei giovani hanno risalto tutti vari problemi di visti eccetera collaborando con le autorità locali e quindi hanno proprio partecipato alla realizzazione stessa del Progetto
Grazie grazie
Grazie a Silvia Marco faccio e dovrà appare ora a Lambrate dei grandi Informest
Buongiorno anch'io comincio con ringraziare l'osservatorio sia per il ruolo importante che svolge di fonte di informazione sull'area in generale sia per l'organizzazione di questa giornata interessante ricca di stimoli
Alla quale naturalmente non c'è sì anche io col con l'esperienza che ho acquisito vorrei aggiungere
Ulteriori stima Lima eviterò di farlo e mi limiterò a a raccontare la nostra esperienza
Esperienza in Kosovo che nasce nel due mila uno
E che tutta dedicata all'ambiente della piccola e media impresa un quindi un un settore che e sulla dal contesto che è stato affrontato finora come relazione territoriale tra le diverse comunità all'interno del Kosovo ma affronta il tema come relazione territoriale tra il Kosovo nel suo insieme e quella che può essere una regione italiana come il Friuli Venezia Giulia
E nella quale dal due mila uno a oggi attraverso project Progetti
Soprattutto piccoli Progetti di supporto allo sviluppo della piccola impresa abbiamo cercato di contribuire a dare del Kosovo un'immagine non come terra di conflitto ma come terra di cooperazione terra di sviluppo
E in questo senso la nostra esperienza la mia esperienza assolutamente positiva
Per molta parte nel senso che abbiamo vissuto insieme ai nostri partner che principalmente in Kosovo sono rappresentati dalla Camera di Commercio del Kosovo e dal ministero del commercio dell'industria e delle dalle organizzazioni che attorno a questi a queste due realtà
Si muovono e abbiamo vissuto con loro un'evoluzione importante anche proprio a a livello di crescita gestionale dell'ente riteniamo che anche in questo senso la una cooperazione dedicata supportare la crescita delle istituzioni locali sia una anche questo un in contributo importante per ampliare il dialogo
Sia tra il Kosovo e altre regioni
Europea italiane ma anche che possa dare un contributo alla crescita del dialogo tra le comunità
Presto elemento è tra le comunità in Kosovo questo elemento è la parte più complessa perché comunque da entrambe le parti cioè da entrambe le parti ma in maniera diversa cioè o ci sono delle difficoltà che tutti riconosciamo e però devo portare la mia esperienza voglio dire voglio voglio voglio dire le cose per come le conosco io se da una parte
I tentativi di li abbiamo anche fatti anche insieme abbiamo provato a organizzare delle iniziative nelle in Kravis serve per parlare di piccola impresa abbiamo provato a sviluppare dei piccoli progettini che coinvolgessero anche la comunità serba ha ecco questi progetti non sono riusciti ad andare in porto perché dall'altra parte non si è presentato nessuno cioè non c'è stata l'accoglienza alla proposta di dialogo che era stato offerto dall'altra parte in un reticente Progetto che abbiamo fatto in primavera
Abbiamo provato a coinvolgere delle in prese che queste che hanno degli imprenditori che stanno nella zona nord
Del dimmi dimmi Mitrokhin Mitrovica Nord e abbiamo avuto la stessa difficoltà nel senso che non c'era questa che era questa disponibilità a confrontarsi a incontrare degli imprenditori nella zona sotto manca proprio un dialogo interno nel mondo dell'impresa per cui non c'è conoscenza di che cosa le due comunità possono offrirsi e cioè una una forte difficoltà a fa dialogare ci sono comunque delle esperienze
Avviate anche da Enti quali l'uno suo comunque enti che hanno coinvolto i is il sistema delle camere di commercio non solo quella centrale di Pristina che hanno cominciato a mettere insieme anche al mondo del dell'invio del dell'imprenditoria per sviluppare un dialogo quello che noi abbiamo verificato come elemento fondamentale è quello di cominciare a dare un'immagine
Di attrattività del Kosovo che il Kosovo a e che in realtà non è presente nella a a largo raggio noi abbiamo portato in aprile venticinque operatori
Per tre giorni in Kosovo ad incontrare gli imprenditori locali e i questionari di valutazione sono stati sorprendenti perché sono sta hanno sono stati di livello entusiastico per la realtà che hanno trovato al di là di ogni aspettativa
E questo c'ha portato a ad avviare dal PRIT insomma in questi mesi è stato costruito un nuovo Progetto che è partito qualche settimana fa e che durerà tutto l'anno prossimo e che mette a sistema il sistema Friuli Venezia Giulia quindi la la Regione
Informest le quattro camere di commercio del Friuli Venezia Giulia e la Camera di Commercio del Kosovo insieme al ministero del commercio dell'industria e è un progetto che si chiama desk animazione Kosovo e che si propone appunto di i dis di dare un'idea di svolte le tutta una serie di atti di azioni sia di presentazione della delle opportunità che ci sono nell'insieme del territorio del Kosovo sia di appunto di aggregazione e di scambio
Tra il mondo imprenditoriale del Kosovo e quello della nostra Regione chiudo perché più tempo grazie
L'altra ed ancor troppo davvero rischiamo di essere cacciati gli ultimi pochissimi istanti a Giorgia Andrian dell'UNESCO
Per dare l'ultima
Considerazione prima di di di lasciare la strada
Grazie grazie questa boccata d'ossigeno di questa mattinata
Vediamo se ne sta concluderà in contagiando i positivamente perché la mia realtà che quella dire una piccola di un piccolo ufficio di una di una grande organizzazione delle Nazioni Unite
Ne che occupa soprattutto nei Balcani nel cosiddetta soft diplomarsi la cultura l'ambiente la scienza quelle cose che rimangono sempre per ultima per poi dire che erano quelle che bisognava considerare per prime ma allora io di solito comincio da questi discorsi
E assomiglia molto a quello che mi è successo ieri mattina quando ho trovato i miei occhiali
Quelli con cui studiavo di notte l'università si sono messi su e non vedevo più niente e tocca scrive si sono rovinati gli occhiali perdono fosse si è rovinata la mia capacità visiva
A che punto siamo con le nostre diottrie perché da da giorno fu vi dico che l'approccio territoriale e il mio pane quotidiano mi piace tantissimo tra i territori sono dei sistemi complessi e forse siamo noi che non riusciamo a capire questa complessità non è che il Kosovo è più complesso del nord est d'Italia
è una complessità diverso va benissimo questo approccio postmoderno a parte che Abba patto che siamo disposti a cambiare occhiali perché se no non capiamo mica niente
E la dimostrazione di questo è che questo funziona nei Balcani tecnico una piccola iniziativa che abbiamo chiamato iniziativa dinari Ca'stiamo facendo delle cose come comunità internazionale che sembravano impossibili ma non mi Balcani ma dappertutto
Funziona perché è nato da un'idea molto semplice proposto dal WWF per esempio attorno ai temi dell'ambiente della cultura
Questa iniziativa si è allargata i confini territoriali sono dei confini flessibili e sono dei confini legati non è gli Stati nazione ma neanche alle municipalità ma sono legati alla progettualità condivisa
E quando questa progettualità condivisa si distilla in un posto che ha un interesse anche per gli stati nazione succede quello che è successo ottobre attorno al lago di Scutari
Dove sono arrivati anche Sali Berisha che Djukanovic a stringersi la mano perché gli piaceva questa idea
Che piaceva quest'idea del del lago come un'Euroregione l'hanno chiamata loro almeno faccia tanta importanza foto in questa progettualità generato qualcosa a sgombra sgombrato il campo da un sistema un po'insostenibile di fare che c'era prima
Io finisco qui poi i dettagli per i nostri interessano ma il messaggio è molto chiaro si può fare la fantasia il primo ingrediente poi ci vuole qualcuno però che la impasta con il resto era fa passare perché se no rimane confinata grazie
Graffeo Anna è anche stato così bravo nel porre il solo punto in pochissimi istanti a me ne rimangono altrettanto pochi per ringraziare tutti voi che siete venuti in cui a questo incontro ringrazia i miei colleghi
Grazie al quale questa operazione è stata possibile nel l'essere un gruppo diverso e coeso insieme siamo riusciamo a fare espresso del delle operazioni interessanti speriamo di non illudersi quando mettiamo a disposizione il nostro siti
E e la nostra voglia di capire cosa succede nei Balcani speriamo di non illudersi rispetto al fatto che lo mettiamo a disposizione perché ci sia davvero uno spazio del fare informazione di ragionare sui Balcani
Dinamico interattivo con un contributo fondamentale di chi come parte di voi qui dentro lavora quotidianamente quindi conosce a quel senso della polizia il quotidiano di cui ci ricordava stamattina assessore Berasi
è assolutamente chiaro secondo me anche dal dibattito di oggi che è molto difficile capire la realtà dei Balcani che abbiamo fatto molta fatica a capirla durante le guerre
E e tuttora attendiamo rischiamo per necessità di brevità a semplificare troppo in realtà ed è vero con i Balcani si su una una realtà molto differenziata e anche nel Kosovo stesso nonostante appunto l'ideologia nazionalista schiacci tutto
Nelle due comunità supposizioni assolutamente uniformi abbiamo discusso delle delle illusioni altrui l'illusione che con la soluzione dello status sia tutto risolto e però appunto sappiamo dobbiamo renderci conto che oltre allusioni degli altri ci sono appunto
Quelle nostre di poter arrivare sempre sulle cose è semplicemente per esserci stati sono i magari su una grande sfida a alla messa in discussione tutte le nostre ideologie
E di isterismo analisi semplificate di quello che guardiamo
Costruire un'informazione sui Balcani è un'analisi sui Balcani in questa dinamica interattiva tra i soggetti tali interlocutori locali tra chi
Lavora nei Balcani è una grande sfida una sfida del fare davvero la informazione e l'opinione pubblica transnazionali per cui assolutamente fondamentale adoperarsi
Questo ragionamento che abbiamo iniziato oggi ovviamente non può essere non può concludersi in queste poche ore speriamo di poterlo continuare anche con voi da un lato sulle pagine
Del nostri siti ma anche altrove possibilmente presto continuare un quindi questa discussa neanche con interlocutori dei Balcani perché evidentemente ce ne sono più di quelli che vorremmo credere o alcuni vorrebbero credere
Lasciatemi concludere saltando una citazione che mi è piaciuta e che è piaciuta da altri di di Bow manca insomma scrive tante volte sintetizza in poche poche sta sillabe concetti molto importanti per noi come per Bauman cercare l'Europa significa crearla e quindi l'idea che la stiamo cercando in un dibattito collettivo ragionevole autocritico las unica strada percorribile grazie