Sono intervenuti: Duprè, Fabrizio Battistelli.
Tra gli argomenti discussi: Armi, Industria, Militare.
La registrazione audio di questo dibatto ha una durata di 51 minuti.
Rubrica
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9:31 - CAMERA
11:00 - SENATO
8:15 - Parlamento
8:30 - Senato della Repubblica
9:15 - Senato della Repubblica
10:00 - Roma
13:45 - Camera dei Deputati
13:50 - Camera dei Deputati
14:00 - Senato della Repubblica
Oggi Fabrizio Battistelli
E quale e nell'Università di Roma e del dipartimento di Sociologia ma è anche il direttore dell'Archivio disarmo per cui si occupa da anni questi problemi in modo molto intenso importante anche sul problema delle armi Italia ha scritto un libro di no farsene
Per cui molto grato e accettato di di parlare perché credo sia una persone più informata in Italia sull'argomento
Approfitto ancora in questo momento per annunciare che mercoledì prossimo allora no ma che facciamo il calendario completo domani domani sera ci sarà la conferenza del professor Sylos Labini che accoppiata questa che Battistelli e Sylos Labini l'anno concordate insieme
Battistelli presenta la situazione italiana cioè un caso reale di fabbricazione e vendita di armi e Sylos Labini poi dopo tratterà il problema e i in modo più generale
Tutto il quadro di dei rapporti delle relazioni fra
Costo fabbricazione e vendita di armi e economia allora domani sera
Mercoledì prossimo non c'è come sapete al programma seminario qui però mi è appena stato dato la l'invito per la presentazione del volume del Sipri di cui vi ho già parlato che voi alcuni voi già conoscono che lo strumento più importante di informazioni per chi si interessa di questi problemi verrà presentato e ed è stato la True traduzione di questo volume dall'inglese è stata curata dall'Archivio disarmo e dall'ospite per cui propaganda in
In cosa propria
Questa verrà la Fondazione Basso via della Dogana Vecchia cinque
Mercoledì prossimo alle ore diciassette
Gennaio aprile otto aprile
Qua
Cinque cinque sì intreccio
E passo subito alla esposizione del tema di oggi
L'industria degli armamenti in Italia nei suoi aspetti produttivi e commerciali
Avrete domani nella lezione del professor Paolo Sylos Labini
Una ottima introduzione all'argomento che probabilmente sarebbe stata adattissima oggi o forse ieri rispetto alla introduzione generale quello privato a presentare è un po'uno studio di un caso diciamo che è comunque utile probabilmente partire con un'esperienza concreta
A noi particolarmente vicina perché l'esperienza del nostro paese avrete poi in modo domani io credo di approfondire i termini del dibattito che a appassionato un'intera generazione di economisti
Da questo secondo dopoguerra ad oggi
Sul ruolo della spesa della produzione militare nel sistema economico
è tuttora controverso e vi dico subito che non nonostante una mole di studi voi teorici voi empirici non è stato ancora
Come dire messo a punto una visione unitaria del problema
Ma tuttora aperto il quesito se speso e produzione militare rappresentino un onere nei confronti del sistema economico o al contrario un elemento di sgravi o o addirittura di propulsione dell'economia stessa
Varie scuole sì oppongono in questa interpretazione l'economia nonostante alcune sue aspirazioni non è una scienza esatta e forse anche sul concetto di scienza esatta si potrebbe a lungo discutere
E
Potrebbe essere poco delicata questa facoltà ma certamente laddove gli stessi fisici hanno perso credo
Negli ultimi anni l'illusione di una definitiva totale aderenza alla realtà anche delle proprie teorie questa a maggior ragione è vero nelle scienze sociali
Questo per dire che
La nostra ricerca una ricerca condotta dal punto di vista della dell'economia o della sociologia economica come nel mio caso
Può dare delle indicazioni può mettere a punto dei dati empiricamente verificabili frutto cioè di procedure e che sono se volete sotto gli occhi di tutti sono cioè accertate
Da una tradizione scientifica e possono essere prese in mano e applicate da qualunque ricercatore
Che seguendo le stesse metodologie in teoria può divenire gli stessi risultati ma non per questo sono scevre da assunti di valore cioè da delle scelte degli assunti iniziali che in qualche modo condizionano gli esiti della ricerca ho ritenuto doveroso dire questo proprio appunto in una facoltà di Scienze come la vostra
Perché voglio che venga mantenuto a quanto dirò un carattere di ipotesi
Di ipotesi in alcuni casi largamente verificata in altre del tutto teorica sempre comunque però con questa avvertenza di sul carattere
Come dire in qualche modo anche soggettivo che le scienze sociali portano con sé quando trattano dei loro progetti di ricerca
Questo è particolarmente vero di un oggetto di ricerca così delicato così controverso così altamente politico come è
Il tema di oggi
Io direi che per affrontare il discorso sull'industria bellica in particolare nel nostro Paese non si può non partire dal
Momento che alimenta questo tipo di produzione ed è il discorso della Spesal della spesa pubblica esiste una produzione di armi perché esiste un cliente che acquista questi armi
Parlo naturalmente i grandi sistemi d'arma come ovvio in questo ciclo di elezioni e questo cliente non può che essere nelle società europee moderne a partire proprio dal diciottesimo secolo non può che essere l'unico grande soggetto che detiene il monopolio della forza legittima come dice Weber lo Stato
Lo Stato il cliente dell'industria bellica lo Stato nazionale in primis secondariamente altri stati nazionali sono gli acquirenti di questo particolare tipo di produzione
Questo significa che perché esista una produzione di armi deve esistere una spesa pubblica una spesa pubblica che alimenta questa produzione
La spesa pubblica e la spesa dello Stato la spesa cioè che nelle grandi compagini istituzionali che prendono nome di Stati e che si sviluppano in età moderna a partire dal mille seicento in in terra europea
Vengono messi a punto un paio di compiti fondamentali
Il principale e che in tutto sommato riassumibili in uno solo quello della difesa si ritiene che lo Stato debba avere come compito la difesa secondo Adam Smith lo Stato deve difendere il cittadino lei al duplice livello
Una difesa esterna nei confronti di un aggressore che volesse portare una minaccia all'interno di una società e di una Difesa Interni confronti di coloro che intendono o minacciano di trasgredire le leggi quindi difese esterne Difesa Interno a difesa contro il nemico e difesa Interna nei confronti di chi viola la legge sono le due funzioni basilari dello Stato moderno per molto tempo si pensa che siano le funzioni unica dello Stato moderno naturalmente una serie di vicende storiche
Nel primo Ottocento la rivoluzione industriale la nascita quindi di una questione sociale collegata un enorme nuovo ceto una nuova classe sociale la classe operaia che nasce e si sviluppa in Occidente portano all'attenzione dello Stato all'attenzione inizialmente assai disattenta dello stato della classe politica che vi detiene il potere portano però con crescente pressione questo problema il problema di affrontare una questione sociale cioè di non potersi limitare ad assicurare il quadro istituzionale della pace interna ed esterna quindi la difesa della legge all'interno e della difesa da aggressori esterni ma si pone e si deve porre anche il problema di integrare nella società questa nuova decisiva classe sociale ma anche pericolosa classe sociale
Deve porsi il problema di dargli uno sbocco politico e quindi il problema della legittimazione politica sul piano del sistema politico è il problema dello stato del benessere dal punto di vista sociale alla fine dell'Ottocento
Vi è tutto un movimento largamente spontaneo per dare al lavoro operaio quel minimo di certezza sul piano dell'assicurazione nei confronti degli infortuni della vecchiaia
Delle malattie
Che e prende corpo nell'esperienza delle Società operaia di mutuo soccorso
Accanto a queste sussistono ancora vecchie tradizionali forme di assistenza come per esempio nel caso italiano le opere pie cioè degli enti di natura confessionale che forniscono questa assistenza
Lentamente nasce si diffonde l'opinione che questo ruolo di assistenza almeno minima nei confronti della classe sociale
Più diseredata debba essere assunta dallo Stato nasce sia pure lentamente brutalmente il concetto di spesa sociale
Se voi guardate un'occhiata ai bilanci dello Stato italiano i primi quarant'anni dall'unità da fino al mille novecento voi vedete una ripartizione della spesa che oggi farebbe impallidire l'economista o forse farebbe piacere nostro ministro del tesoro abbiamo uno e cinquanta per cento della spesa dello Stato asse assorbita da spese fisse per il funzionamento dello Stato
Abbiamo un venti per cento che talvolta diventa venticinque per cento delle spese quindi quasi la metà di quelle spesi e che sono effettivamente disponibili non assorbite dallo stesso funzionamento dello Stato
Questo venti venticinque per cento è assorbito dalle spese per la difesa cioè per i misteri della Marina e della guerra in cui allora si articolava la difesa
E del restante venti venti venticinque trenta per cento soltanto il due per cento è dedicato alle spese sociali
Questo quadro estremamente duro e d'altra parte rispondente alla situazione la mentalità dell'epoca si modifica poi dei primi del Novecento con l'avvento dell'età giolittiana e via via si svilupperà aperte fra in particolare in coincidenza con la prima guerra mondiale
I nell'ambito di un generale evoluzione tendenza degli Stati moderni a intervenire nell'economia e intervenire nella assistenza sociale addirittura la crisi la grande crisi del ventinove e dimostrerà come sistema economico come il libero mercato non sia quella macchina perfettamente Autori volante si che immaginava Smith che continuava a credere le dottrine economiche prevalenti ma aveva bisogno intuizione geniale di Cancer di un intervento statale che esercitasse un azione di regolazioni incentivando e ampliando la domanda
Non necessariamente attraverso una intervento produttivo anzi la famosa metafora di Cancer allude alla creazione di piramidi o di buche nelle quali squadre di operai sopra seppelliscono Dell'Oro che altre squadre vanno poi a disseppellire
Il la questo paradosso di Ken se vuole significare che importante non è creare ulteriori beni da immettere sul mercato ma retribuire attraverso il lavoro
Un soggetto in questo caso gli operai che lavorano a questi scopi del tutto inutili
I quali a loro volta creano della domanda che rimette in moto il ciclo economico in una congiuntura sfavorevole concetto quindi di volano concetto di moltiplicatore che inizia mi sono attardato un attimo su questo perché nella dibattito sulle spese militari e evidente che tutta una interpretazione economica tende attribuire ai bilanci della Difesa proprio questo ruolo che iniziano
Creazione di beni palesemente inutili e tendenzialmente e sperabilmente inutilizzati ma che e in quanto tali rimettono in modo in moto la domanda questo per dare anche l'idea di come non è così facile
Proporre come tante volte sentiamo proporre dalle parti più dotate di buona volontà e di entusiasmo ma non altrettanto spesso di approfondimento non è facile non è lineare in un sistema economico fondato sul mercato
Come dire eliminare questo momento di sostegno della domanda
Che nelle economie occidentali tipicamente negli Stati Uniti in minore misura i paesi dell'Europa occidentale ha assunto la forma non obbligatoria ma preferenziale della spesa e della produzione militare
Rimuovere o no questo momento
Di un certo rilievo nell'economia dell'Occidente è
Una questione estremamente controversa e anche appassionante che poi possiamo anche rinviare per la discussione in ordine a possibili ipotesi di riconversione per esempio nel caso della industria bellica italiana
Bene dai tempi appunto di dell'Unità italiano di Giolitti o di che in sé se n'è fatta di strada la spesa sociale nel frattempo ha raggiunto
Delle quote di tutto Rispetto addirittura la spesa pubblica italiana sul prodotto interno lordo
Ha superato il cinquanta per cento dello stesso e nell'ambito della spesa pubblica la spesa sociale a un ruolo di assoluta centralità quindi indubbiamente gli obiettivi della società si sono sicuramente spostati
In situazioni come i paesi europei e in particolare l'Italia si sono spostati per venire incontro a equilibri
Politici decisamente più favorevoli nei confronti delle classi popolari e quindi subordinatamente di obiettivi di eguaglianza universalistici di appunto eguaglianza di benessere di assistenza
Ciò non toglie che ancora oggi in Italia evidentemente esiste una spesa per la difesa perché esiste una funzione difesa assolta anno saremo adesso qui a stabilire quanto bene o male ma assolta dal Ministero della difesa e dalle forze armate Italia
Siamo a circa diciotto mila miliardi previsti nel bilancio del mille novecento ottantasette una cifra di un certo rilievo certamente in termini percentuali
In via di notevole riduzione o verrà portata sia il totale della spesa pubblica che al prodotto interno corto questo non significa che la spesa militare italiana poniamo negli ultimi quarant'anni di Repubblica sia diminuita è vero piuttosto che e di mo'di molto aumentata la spesa pubblica e il prodotto interno lordo ovvero i tassi di crescita della spesa pubblica Proto interno lordo sono stati assai superiori di quanto non sia stato non siano stati di tassi di crescita
Che pure vi sono stati perché mi è sempre con imponiamo negli ultimi il sette otto anni abbiamo un tre per cento
Di incremento in termini reali quindi scontata l'inflazione
Del bilancio della difesa però tuttavia questo Bilancio Difesa si è sviluppato relativamente meno di quanto sono sviluppati due grandi indicatori rappresentati dal totale la spesa pubblica e dal prodotto interno lordo
Bene accanto al discorso della spesa che io accennato
E cioè il discorso quindi della produzione il discorso della produzione
Deve essere inquadrato in una situazione come quella italiana rifacendosi sia pure schematicamente alla situazione successiva la seconda guerra mondiale
Avete presente come è ovvio che l'Italia esce e sconfitta dall'esperienza e la seconda guerra mondiale duramente provata nel suo apparato produttivo con un fortissimi Problemi di riconversione Conforti si problemi di occupazione con fortissimi problemi di arretratezza tecnica e produttiva nei confronti delle a degli altri Paesi occidentali in particolare le democrazie occidentali vincitrici del conflitto
Ci sarà la cosiddetta ricostruzione come sapete a partire dalla seconda metà degli anni quaranta sotto leggi da degli Stati Uniti una serie di interventi economici generali tipo Piano Marshall e specifici in particolare nel settore
Della difesa
Danno vita a una rinascita dell'industria degli armamenti
Inibito alla sua espansione dai trattati di pace e l'apparato bellico italiano si può rimettere in moto grazie l'adesione italiana alla NATO che avviene nel mille novecentoquarantanove inglobata nel sistema militare occidentale all'Italia viene attribuito un ruolo certamente secondario ma non del tutto trascurabile
In particolare nella parte meridionale dell'alleanza atlantica tale da consentire un nuova organizzazione delle forze armate e relativamente corrispondentemente uno sviluppo dell'industria dell'industria bellica
Inizialmente si tratta di uno sviluppo tutto dipendente dagli Stati Uniti
Valanghe di aiuti di materiali obsoleti che arrivano in Italia in altri Paesi alleati e che di fatto hanno hanno un ruolo malto siano di bloccare eventualmente la lo sviluppo dell'industria ma poi successivamente abbiamo un serie di incentivi alla ricostruzione di alcune linee di produzione abbiamo delle commesse cosiddette off-shore cioè finanziate dagli americani Oltreoceano nei vari Paesi alleati gli Stati Uniti cioè finanziano la progettazione e produzione
Di sistemi in loco vuoi sotto licenza americana sia poi lentamente con tecnologia propria così negli anni Cinquanta passo dopo passo rinasce una industria
Bellica italiana in particolare nel settore aeronautico nel settore navale
Nel settore degli armamenti terrestri
Verso la fine degli anni sessanta noi abbiamo un vero e proprio salto di qualità con l'adesione dell'Italia al consorzio che dà vita tra inglesi tedeschi italiani al M. R. C a tornado questo caccia destinato può entrare in linea negli anni ottanta e che rappresenta un primo esempio di collaborazione europea industria bellica italiana e pronta per una serie di produzioni non all'estrema avanguardia sul piano tecnologico ma comunque che la collocano ha un buon secondo fronte di paesi produttori la situazione
Dell'industria bellica italiana oggi
E sintetizzabile questo quadro abbiamo circa due terzi dell'industria bellica sotto controllo statale questo è un altro processo
Parallelo alla progressiva pubblicizzazione dell'economia che ha luogo un po'in tutto il mondo sviluppato a partire dagli anni trenta in Italia e il fascismo che crea l'IRI
E che appunto porta sotto la mano pubblica questi settori strategici della produzione di armi in Italia abbiamo due enti di gestione non si sa perché siano due di fatto facendo tutti e due avendo tutti e due i stessi compiti istituzionali facendo le stesse cose tranne per il fatto di fornire due poltrone di presidente a due diversi partiti dello schieramento governativo italiano
Ma a prescindere da questo abbiamo questo i ricchi questo è il film che attraverso poi delle varie società finanziarie controllano due terzi dell'industria bellica italiana
Un altro polo era presentato in campo privato nel terzo rimanente privato dalla FIAT che proponente contro il quindici venti per cento della restante produzione bellica presso una Rete di società
Abbiamo poi alcune società multinazionali base inglese o Svizzera o americana
E abbiamo poi un pulviscolo di piccole piccolissime aziende che si sono sviluppate negli ultimissimi anni un po'all'insegna del sommerso all'insegna della vitalità irrefrenabile dell'economia italiana che appunto intorno a un capannone un capo famiglia tre quattro o aiuti familiari o Esterni mette in piedi una linea di produzione e agguanta una sotto commessa e su quello poi si sviluppo
Questo
Cosa significa in termini in termini strategici significa che indubbiamente la politica degli armamenti in Italia viene fatta dalla mano pubblica attraverso l'IRI le film
Con una notevole differenza peraltro cioè mentre Illiri nell'ambito dell'IRI che è una grande holding di attività le più svariate in campo industriale
Il settore bellico rappresenta una quota e neanche una quota particolarmente rilevante sul piano quantitativo anche se di una certa incidenza sul piano qualitativo dell'intera attività deliri
Ecco la situazione diversa per lei Finmek invece un piccolo ente che trae la propria forza proprio dal settore bellico e su un cento lire fatturati dall'Efim circa cinquanta sono fatturate o forse di più sono fatturate in campo bellico
Quindi questo dà vita naturalmente a un visibilità per così dire del complesso militare industriale che ha nelle fin un suo centro di iniziativa di organizzazione e di pressione anche poi sul governo per quello che riguarda evidentemente l'adozione dei propri prodotti cioè degli armamenti da parte delle forze armate nazionali da un lato e verso l'export dall'altro
Per concludere la situazione per quello che riguarda la produzione
Devo dire che al momento non abbiamo dati aggiornatissimi stiamo conducendo una ricerca che appunto aggiorna all'ottantacinque l'intero universo l'industria bellica italiana in assenza di questi dati non non vorrei spingermi
Molto a fare delle cifre ma direi che senz'altro che per quanto riguarda gli occupati si può parlare di circa ottantacinque ottantasei mila addetti alla produzione specificamente bellica nel nostro paese e per quello che riguarda il valore delle produzioni si può calcolare intorno a tre mila cinquecento miliardi
In termini di valore aggiunto
Il contributo dell'industria bellica al prodotto interno lordo quindi circa lo zero cinque zero sei per cento del prodotto interno lordo italiano che nell'ottantasei è stato di settecento mila miliardi lo zero cinque zero sei per cento di questo valore deriva dall'industria bellica si tratta quindi di cifre sostanzialmente ridotte ecco questo direi è notevole
E da osservare che siamo lontanissimi da situazioni come quelle delle superpotenze lontanissime situazioni come quelle degli Stati Uniti dove effettivamente spese produzione bellica rappresentano un pilastro dell'economia socio l'Italia è molto più circoscritta
Abbiamo quindi in termini di occupati un'azienda grande sì per dare un'idea spanne quanto la SIP ecco probabilmente più qualificata in alcuni suoi subordinati settori sul piano tecnologico ma il grosso modo si tratta di dimensioni del tutto tra virgolette ragionevoli tali cioè da non rappresentare ancora quel modello di sviluppo che pure molti auspicherebbe
C'è poi infine il discorso delle esportazioni
Discorso delle esportazioni prima di darvi qualche dato di ordine quantitativo
Direi va delineato nei suoi termini qualitativi che prodotti esporta all'Italia e a chi i esporta
Ecco va subito detto
Che l'industria bellica italiana è un'industria fortemente dipendente dal mercato estero nel senso cioè che è stata superata quella soglia di sicurezza del cinquanta per cento tra mercato interno e mercato estero oltre la quale e scatta appunto la dipendenza nei confronti delle esportazioni e quindi la dipendenza nei confronti delle fluttuazioni del mercato che come è successo proprio in questi ultimissimi anni può evidentemente far seguire a periodi di crescita di espansione quindi forte domanda anche di periodi di crisi e di contrazione della domanda
In intorno agli anni settanta l'industria bellica italiana ha superato questa soglia
Finendo per esportare oltre il sessanta per cento delle proprie produzione
A chi esporta l'industria bellica italiana industria bellica italiana per quello che riguarda i grandi sistemi d'arma secondo la definizione Sipri
Cioè i velivoli i grandi mezzi corazzati le navi i centrali di tiro e missili per Queen per quanto riguarda questi grandi sistemi d'arma sempre peraltro sistemi d'arma convenzionali nel caso dell'Italia questo è ovvio
Per quello che riguarda il dato mille novecentottantasei il Sipri ci anticipa che e l'Italia dipende per il novantotto per cento da vendite ai Paesi del Terzo Mondo
è quindi un dato estremamente significativo ma anche direi in preoccupante
Mostrando come gli sbocchi commerciali dei nostri prodotti armi
Sono nella quasi totalità i paesi in via di sviluppo
Ora al di là di ogni considerazione etica un o ideale che persino politica che si può fare su questo dato e significativo questo elemento qualitativo nel momento che delinea appunto un
Panorama sul piano tecnologico e produttivo e indubbiamente debole
Nel senso cioè che voi capite l'enorme differenza tra esportare e sistemi d'arma a paesi e alleati della NATO quindi della parte forte del sistema industriale internazionale esporta all'invece a paesi del terzo mondo
Ora questo avviene non per caso gli sbocchi Comercial italiani sono sostanzialmente inibiti nel nord del mondo dalla forte concorrenza
Di industrie più agguerrite sul piano produttivo e tecnologico e quindi deve in qualche modo ripiegare sui mercati del terzo mondo
Va detto che questo l'Italia ha fatto di buon grado e con grande capacità di marketing
Perché avendo intuito questa grossa potenzialità che sia prima degli anni Settanta in particolare dopo la crisi petrolifere settantatré che porta alle stelle il prezzo del petrolio
L'Italia si getta su questo mercato utilizzando proprio questa sua situazione dimettere cioè appunto e di fornire dei prodotti che sono troppo poco sofisticati per essere prodotti dai grandi Paesi industrializzati del nord e nello stesso tempo abbastanza avanzate sul piano tecnologico da non essere ancora prodotti dai Paesi in via di sviluppo quelli di recente industrializzazione
E quindi abbiamo tutta una serie di prodotti che così sì raccomandano ai Paesi emergenti proprio per queste loro caratteristiche di rusticità come si dice in gergo cioè di sobrietà sul piano tecnologico che si trasforma in economicità chiaramente sia nel momento dell'acquisto che nel momento della manutenzione
Che come sapete su sistemi d'arma e elevatissima
E soprattutto anche della sua stessa gestione da parte di forze armate che hanno spesso un personale non troppo qualificato come avviene ai Paesi del terzo mondo
E quindi noi abbiamo tutta negli anni Settanta l'industria italiana che e modifica completamente la sua politica produttiva inizialmente negli anni precedenti gli anni cinquanta e sessanta quello che veniva esportato veniva esportato un po'come ricaduta o prosecuzione del ciclo produttivo rispetto a ciò che veniva fornito alle forze armate nazionali la giustificazione era e produrre un certo numero di G novantuno in più rispetto a quelli forniti all'aviazione italiana vuol dire ridurre il costo unitario di quelli venduti in Italia
Negli anni Settanta cambia completamente la politica
Si comincia a pensare quindi progettare e produrre sistemi d'arma esplicitamente unicamente per il Terzo Mondo
Così abbiamo tutta una serie di prodotti che portano in questo poi
Oltre alle caratteristiche di sobrietà e quindi di economicità di facilità di gestione che vi dicevo portano anche quel pizzico di fantasia che è tipico del made in Italy quindi abbiamo e come promette la SNIA
Armi munizioni personalizzate sulle esigenze del cliente questa ambizione testuale della pubblicità della SNIA BPD
Abbiamo non so per esempio navi che sono navi di una certa categoria la categoria per esempio delle Corvetto delle fregate ma sono più leggere di mille cinquecento tonnellate della fregata standard però non le stesse prestazioni la classe superiore e vengono vendute a metà prezzo rispetto alla concorrenza di altri paesi industrializzati
E così abbiamo aerei di addestramento leggero che diventano di addestramento che diventano poi dei caccia leggeri una volta gli si montano cannoncini e e altri apparati bellici insomma tutta una serie di caratteristiche che
Ne in questo settore come in altri proprio danno
Vita a questa inventiva tipicamente italiane che con poca accumulazione tecnologica ma capacità sud asiatica direi di captare assemblare insieme le tecnologie degli altri tipicamente quelle americane mette insieme un prodotto alla fin fine presentabile di poco costo
E che appunto trova un mercato da chi non può spendere troppo
Naturalmente queste sono dimensioni per così dire economiche del problema non posso non a cenare brevissimamente a quelle politiche
Questa nuova politica questa nuova strategia di vendita degli armamenti italiani viene sancita a metà degli anni settanta da una ministro l'allora ministro per la Ricerca scientifica Pedini e quali abbandona un po'la riservatezza e direi così la pruderie con la quale fino a quel momento si trattava di questi argomenti
E sul Corriere della Sera rilasciano interviste la quale dichiara testualmente basta con i falsi pudori bisogna esportare più armi
E questo è un po'la dichiarazione di intenti del nascente complesso militare industriale italiano del picco del mini Complesso
Industriale militare italiano
Grazie alla quale sia una legittimazione politica che apre un po'le frontiere negli ultimi dieci anni quindi abbiamo questa altra capacità oltre a quella sub tecnologica che vi dicevo questa capacità tipicamente italiana di fornire armi a tutti ecco c'è una grossa differenza fra la politica degli armamenti delle superpotenze e quella degli altri paesi produttori
I fatti noi abbiamo nelle due super potenze senza entrare nel merito delle loro politiche ma abbiamo da parte non esoteriche Stati Uniti una linea di come dire di politica al primo posto nel senso cioè che le armi sono uno strumento di una generale politica nell'ambito della quale vengono fornite o rifiutate o fornite secondo varie gerarchie a Paesi di cui si reputa che debbano appunto avere un una vere l'appoggio della superpotenza stessa lo stesso caso dell'Ira in Goethe se ci fate caso in fondo
Ribadisce questo criterio
Il e l'errore del presidente Reagan e essenzialmente un errore politico per quanto ne sappiamo a tutt'oggi quella cioè di poter pensare di condizionare una successione moderata Khomeini all'interno dell'Iran attraverso il sostegno di determinate forniture di armi
Ancora una volta un primato della politica in questo caso di una politica con tutta evidenza sbagliata ma di una politica che regola questa strategia di vendite di armi
Dei paesi di secondo fronte sul piano del rango politico internazionale come la Francia e l'Inghilterra e chi via via questa priorità della politica sfuma e sfuma
Gradualmente sempre di più fino andare a finire direi sottoterra nel caso italiana il caso italiano è quello di una totale dominio del mercato sulla politica
Noi non abbiamo alcun criterio politico non ne abbiamo avuti almeno fino a un anno fa nel momento che abbiamo sempre fornito armi letteralmente a tutti
A ogni Paese e anche al suo nemico quindi abbiamo forniti alla Libia ma anche all'Egitto OPA la Tunisia che avevano dei contenziosi li abbiamo forniti e li stiamo fornendo in parte tutt'oggi all'Iran e all'Iraq
E abbiamo forniti alla Somalia
E alla Etiopia
Sono tutti i casi che poi hanno in qualche modo attirato l'attenzione dell'opinione pubblica e della stampa seppure in modo un po'episodico perché in Italia non c'è come sapete una tradizione di attenzione a questi temi qualche cosa si sta forse creando muovendo adesso
Ma casi recenti come le forniture di armi alla Libia prima e il caso poi delle forniture di armi all'Iran e all'Iraq
Hanno dato vita a un minimo di dibattito politico è emerso che ancora una volta appunto il primato nella situazione italiana è quello del mercato la politica essere italiana per quello che riguarda le forniture di armi la fanno i fornitori
Di armi stesse cioè industriali del settore e come ogni industriale è ovvio e che
La l'obiettivo perseguito non è quello evidentemente di mettere appunto questa o quella politica è quello di creare il profitto giustamente e anzi sarebbe bene che tutti i manager delle partecipazioni statali seguissero in questo i manager dell'industria bellica dei
Pubblica che appunto su questo è indubbiamente e efficiente
Bene a questo punto io concluderei dandovi un rapido cenno
A un fenomeno che e vicenda recente che mi sembra particolarmente interessante ed è quello della partecipazione italiana al programma delle stia ai
Va detto innanzitutto che l'iniziativa di difesa strategica
Proclamata
Televisivamente dal presidente Reagan nel famoso discorso del marzo dell'ottantatré
E una delle questioni più bistrattate sul piano della pubblicistica e dell'informazione tra tutte quelle che hanno a che fare con pace guerre con corsa agli armamenti disarmo nel sesso cioè
Che
Mentre vi è una buona informazione in cui anche qui in questo stesso ciclo di lezioni queste quote gli anni precedenti riprova vi è una buona informazione per quello che riguarda Gasperetti scientifici e tecnologici
Delle stia c'è anche un certo dibattito per quello che riguarda gli aspetti politico strategici manca completamente un approfondimento degli aspetti economici
E questo non a caso la dimensione economica delle Guerre stellari e il grande rimosso nella coscienza sia degli Stati Uniti che dell'opinione pubblica occidentale
E secondo me varrebbe la pena spendere due parole anche se ripeto è marginale rispetto al discorso che vogliamo fare sul ruolo che lei stia a nella situazione americana
Questo è un discorso che direi fa un po'fatica a trovare udienza nelle orecchie di una serie di soggetti tutti rispettabilissimi
Ma attenti soprattutto a dimensione militare o strategica propriamente delle studiai o eventualmente a quella tecnico scientifico
Ed è il fatto che lei stia i
E una programma
Probabilmente destinato a fallire sul piano militare
Su questo voi sapete meglio di me avendo ascoltato interventi precedenti su come sia controversa la possibile operatività delle sedi ai via via ridimensionata da difesa del territorio americano a semplice difesa di punto di delle basi
Strategiche e la stessa
Come dire capaci possibilità tecnica di essere reso operativa e del tutto e indubbio
Dove probabilmente questo programma ha vinto la sua battaglia tutta via non è nei confronti del nemico sovietico ma è nei confronti degli alleati europei e americani
Sul piano della ricerca sul piano della produzione sul piano della nuova frontiera tecnologica
Una società come gli Stati Uniti voi sapete nonostante ecco una certa presenza di Welfare anche negli ultimi negli Stati Uniti negli ultimi quaranta cinquant'anni tuttavia rimane una società indubbiamente fondata sul mercato non c'è un ministero del Bilancio a differenza di quello che succede in Italia forse per quello che serve potrebbe anche non esserci in Italia ma comunque l'unico bilancio viene operato dal dipartimento della difesa
L'unica azione di programmazione
Oggi era presentata da questo gigantesco cliente che lo Stato che si affaccia sul mercato della produzione di beni altamente avanzati e propone ogni anno una campagna di acquisti straordinariamente massicce
Voi sapete Bilancio della difesa degli Stati Uniti ha superato i duecento miliardi di dollari all'anno una cifra astronomica
Fra l'altro pari grosso modo alla deficit della spesa pubblica negli stessi Stati Uniti
Ma non è lì evidentemente che la presidenza con segno come quella di sociale politico ma quella di Reagan intende tagliare questo è evidente
Si affaccia sul mercato con questa grossa mole di risorse e mette in moto dei meccanismi di acquisto e soprattutto di sostegno alla ricerca ora per quanto grandi possano essere le multinazionali a base americana attive nel settore bellico nessuna di loro singolarmente prese potrebbe intraprendere una campagne di investimenti così elevata così intensa come quella necessaria per le guerre stellari
Sapete bene evidentemente non si tratta di un unico programma ma di una rete di programmi in buona parte già preesistenti ma questo non ha importanza ai fini nostro discorso è comunque una grossa azione di programmazione indiretta
Se volete matti programmazione dell'economia americana
Che sta spostando l'epicentro della produzione
Degli Stati Uniti dalle tecnologie mature ormai definitivamente abbandonate pensate alla siderurgia pensate a un acciaio che oggi costa crotonese più di cinque volte quello che costa prodotto in Brasile e quindi non può ulteriormente essere prodotto negli Stati Uniti
Spostamento quindi che viene dalle tecnologie mature verso le tecnologie di avanguardia lo spostamento dalla costa orientale tre di tradizionali distretti industrializzati negli Stati Uniti che oggi sono poco come si visitate sono come sorta di villaggi del far West abbandonati con fabbriche dalle ciminiere spente e case che interi quartieri popolari abbandonati finestre che sbattono cioè situazioni veramente drammatiche
E lo spostamento verso la Silicon Valley lo spostamento verso il pacifico lo spostamento verso le tecnologie
Rappresentate
Come sapete dalla chimica fine rappresentate dai laser rappresentate soprattutto dall'informatica applicata ai grandi sistemi di cui i sistemi militari sono evidentemente il campo di sperimentazione più di avanguardia
Bene di questa straordinaria operazione intrapresa il presidente Reagan fermo restando che nulla sappiamo di sue possibili esiti sul piano strategico e operativo se mai diventerà operativa sicuramente hanno una serie di risultati
Risultati sul piano interno e sono questi di riconversione dell'apparato produttivo americano
Sono risultati di carattere sempre economico Esterno nei confronti del grande concorrente
E controparte rappresentato all'Unione Sovietica non esseri etica ha di fronte oggi due strade se decidesse e di cedere e deciderà come altre volte amara volutamente fatto in passato di raccogliere la sfida sul terreno produttivo applicato al militare andrà incontro a una salasso di risorse che potrebbe probabilmente essere e la crisi definitiva di una sistema che già oggi
E sull'orlo del collasso
Non ci addentriamo su quelli che potranno essere opzioni sovietiche specie in presenza di una nuova dirigenza che lascia sperare che voglia poi posso in qualche modo orientare diversamente le priorità produttive del proprio Paese questo adesso discorso che non ci interessa è però innegabile che esiste anche questa dimensione di sfida economica che obbliga l'Unione Sovietica o a a tentare di competere con gli Stati Uniti né lavorazione di queste tecnologie o comunque di dover fronteggiare le ricadute di queste tecnologie su sistemi d'arma intermedi per cui se mai diventerà operativa la famosa base sullo spazio in cui l'esplosione nucleare alimenta il laser che poi colpisce mi si intercontinentali però tuttavia
Sicuramente la questa gigantesco programma di ricerca
Ricadranno una serie di conoscenze che troveranno applicazione in campo militare anche un camp campo militare convenzionale le famose nuove tecnologie e nucleare lui sovietica quindi sicuramente dovrà sostenere dei costi per competere per far fronte dal proprio punto di vista giusto o sbagliato che sia a questo tipo di sfida
Ma veniamo adesso alla terzo Effetto economico che hanno le Guerre stellari oltre a quello interno a quello esterno diretto al all'avversario rappresaglie sovietica il terzo aspetto economico diretto nei confronti degli amici europei e giapponesi
La sfida qui e particolarmente pesante è di questi giorni la cronaca delle vicende monetarie che porta e e doganali che portano alla luce questa crescente concorrenza tra i Paesi né dell'Occidente industrializzato
In questo ambito
Gli Stati Uniti hanno fatto come sapete una proposta di collaborazione nei confronti dell'indussero per giapponese al programma dell'Est di Aida
Ora
Da quanto noi sappiamo non non è da ritenere che prioritario sia per gli Stati Uniti l'acquisizione di tecnologie da parte degli alleati questo può essere vero in particolarissimi settori in particolare per Paesi forse come il Giappone o la Germania in parte la stessa Inghilterra
Ma complessivamente non è questa o il principale degli obiettivi degli stage
Il principale abiti o degli Stati Uniti è indubbiamente di natura politica
E quello cioè di ottenere una partecipazione e da parte degli alleati della NATO nei confronti di un progetto che comunque rimane un progetto politico-strategico che ha una forte valenza politica anche se non esclusiva una forte valenza politico strategica
è chiaro che e l'incentivo che viene proposto per ottenere questo scambio diciamo legittimazione in senso politico vs
Sostegno economico e quello di una serie di commesse che gli Stati Uniti nella figura de less di ai o l'organizzazione diretta generale Abramson che appunto coordina il programma delle Guerre stellari propone agli alleati europei
Dei circa ventisei miliardi di dollari previsti per la ricerca nei prossimi cinque anni paria trentacinque mila miliardi di lire una cifra che per la sua votazione dolorosi sa riducendo ma rimane comunque cospicua
L'Europa ne ha richiesti per sé trenta miliardi una cifra tre miliardi su ventisei certamente non cospicua
E di questa cifra l'idea sarebbe che un miliardo e mezzo andrebbe all'Inghilterra
Un miliardo alla Germania federale cinquecento milioni mentre lo Stato scendendo verso cifre che si avvicinano gli spiccioli
Tutti gli altri Paesi europei fra di loro tra cui anche vita cinquecento milioni dollari sono circa settecento miliardi di lire una cifra meno che modesta in e complessivamente prezzo
Già un paio che che il vice direttore degli Affari spaziali e della Federazione degli scienziati americani che ha anche parlato in questa università forse qualcuno di voi lo ha sentito ha condotto uno studio che ha poi reso come testimonianza di fronte al Congresso degli Stati Uniti
E ha calcolato che in realtà di questi tre miliardi soltanto un miliardo e ragionevole che venga
Dirottato sotto forma di commesse alla ricerca in Europa lui però è portato a ritenere che soltanto trecento milioni di questi di questo miliardo saranno effettivamente Commissione veramente garantiti Luís dice però per essere realistici si tratta di trenta milioni insomma come vedete una deludente fine a coda di pesce di questo progetto per quello che riguarda la dimensione economica
Veniamo alla situazione italiana la situazione italiana e questa voi ricorderete qualcosa delle è trapelato regionali non tantissimo non c'è che ci sia grande attenzione su queste cose ma e da circa un anno ogni tanto viene dato spazio a queste
Proposte di partecipazione italiana le stiamo ai il Parlamento italiano nella primavera scorsa ha invitato cortesemente il governo a dare qualche informazione sui passi che avrebbe preso in questo senso impegnando anche a non cioè dare un avallo politico al
Ho concluso
Con gli Stati Uniti una memorandum d'intesa che non impegna appunto un'adesione e strategica le stia in una consente alle singole aziende italiane di partecipare al programma
Alcuni mesi fa il ministro difesa Spadolini a resa nota la situazione per quello che riguarda le imprese italiane
E le imprese italiane hanno presentato l'organizzazione generale Abramson ottanta proposte di queste sono state giudicate interessanti ventinove per un un totale di tredici imprese italiane
A tutt'oggi è stato assegnato un contratto all'Ansaldo e altri quattro contratti tasse legna con Travis e Cites che un consorzio di aziende soprattutto in campo elettronico
Che caratteristiche hanno questi contratti
E caratteristiche sono ancora volta quelle tipiche un po'della situazione e produttiva e forse non solo produttiva del nostro paese
Tempo fa Carlo Bernardini aveva lanciato la battuta che nella collaborazione con gli Stati Uniti l'industria italiana a sarebbe stata incaricata di fare eviti spaziali ecco in realtà questa opinione e fin troppo ottimistica
Con tutta probabilità l'industria italiana sta preparando degli americani delle scartoffie spaziale è questo il caso di un'azienda fra le altre per esempio l'Ansaldo che ha ricevuto settecento milioni cioè veramente due lire se volete
E per un lo studio di fattibilità per il trasporto di energia nello spazio è pensato come ha risolto il problema ha preso un ingegnere
Un paio di tecnici un personal computer
Foglio quadrettatura righello e li ha messi a fare questo studio settecento dollari settecento milioni di lire
Sono irrisorie se volete nel Bilancio nel dell'organizzazione generale Abramson non saranno probabilmente neanche decisive per così la singola azienda ma sono come si suol dire soldi caduti dal cielo
E e quindi per l'Ansaldo fanno contenta sicuramente l'azienda
Contenti sono gli Stati Uniti per il rapporto politico che si crea attraverso queste adesioni e non ad altissimo livello che comunque comportano una partecipazione politica
Contento e il Governo italiano che non si è esposto sul piano politico a dare un sostegno come gli era stato richiesto di natura politica al programma in quanto tale ma nello stesso tempo ha potuto non dire di no all'alleato americano
Rimane da vedere perché debba essere poi contenta invece la popolazione italiana nelle sue varie articolazioni perché il mondo della ricerca per esempio mondo dell'università che viene fatto oggetto di una serie di profferte poi largamente simboliche sul piano sia finanziario che della possibile ricaduta tecnologica perché debba essere contento il contribuente
Che in definitiva poi partecipa anche all'onere dell'apparato militare attraverso le tasse perché debbano poi essere contenti altri soggetti sociali contro interessati da una ampliamento di un tipo di produzione
Le cui caratteristiche e comunque le si voglia giudicare sul piano economico sul piano sociale restano definitivamente
Il re Paradis mente improduttive
Per io avrei finito sono a vostra disposizione per eventuali domande discussione
Tanto io ricordo che dopo l'annuncio il progetto castigliani
è stato fatto un un un sondaggio tra gli scienziati italiani mi pare a cura dell'Espresso per sapere se erano disponibili ad accettare contratti
Di ricerca nell'ambito delle stia io non ho mai saputo come qual è stato l'esito di questo sondaggio vorrei sapere se
Se lo conoscevo sia comunque un'opinione su qual è la con l'opinione della maggioranza e dell'intelligenza italiane sull'eventualità di avere fondi per lo studio per quanto riguarda l'industria sappiamo benissimo che c'è stato totale adesione risulta meno nel settore elettronico fisico
Purtroppo non sono a conoscenza di questo sondaggio e devo dire va esercitata un notevole cautela su su questo settore dei sondaggi perché circola notizie veramente bizzarre sul Sole ventiquattro Ore di qualche mese fa
E a parto a apparsa a firma di un noto lobbista cioè una personaggio che per definizione appunto presta i suoi servizi retribuiti all'industria del settore cosa che fa benissimo essa assolutamente legittima peraltro nel quale però sì parere diceva che in un sondaggio condotto in Italia
Il sessanta per cento degli interpellati sono a favore di una partecipazione a un programma di difesa strategica
Ecco non veniva indicata alcuna fonte del dove come e chi avesse condotto sondaggio questo è un esempio fra l'altro fra gli altri
Dimostrabile non necessariamente quindi evidentemente questo si applica ai sondaggi in quanto tali sullo specifico non se ne sono a conoscenza
Sulle posizioni degli scienziati italiani purtroppo temo che ma anche una vera e propria ricognizione condotta con criteri scientifici propri delle scienze sociali sarebbe interessantissimo invece sottoporre un questionario anche articolato
Per valutare l'atteggiamento degli scienziati e dei tecnici in Italia di fronte a una ipotesi di coinvolgimento partecipazione comunque a questo programma militare
Devo dire ci sono numerose iniziative politiche che voi conoscete quanto me insomma licenziati per il disarmo altri soggetti individuali e collettivi hanno fatto circolare documenti in cui hanno dichiarato la propria indisponibilità a partecipare a questo tipo di ricerche
C'è stato il caso dell'Università di Firenze ad esempio il quale un contratto probabilmente anche poco rilevante ma comunque ha dato vita a una discussione sui pro e i contro di una partecipazione di questo tipo
Certo è un grave problema perché
Io mentre sull'assoluta integrità personale del ricercatore vuoi nelle scienze naturali che nelle scienze sociali io penso di Puppo avere l'impressione che ne ha strane maggioranza dei casi si può giurare
La tentazione di fare ricerca direi e sempre presente per il ricercatore e e che sia ricerca ben retribuita evidentemente rappresenta una sirena alla quale può essere difficile sfuggire specie in condizioni piuttosto approssimative
In in cui versa lo stato della ricerca in Italia in particolare quella finanziata con fondi pubblici
Per cui voglio dire e non è possibile fare altro che delle ipotesi certamente e il problema esiste certamente esiste tutta una campagna di proposta e di coinvolgimento delle strutture scientifiche accademiche di ricerca italiani in questo settore ricordiamo per esempio quell'episodio venuto alla luce alcuni nell'autunno scorso del consolato americano di della città di Genova che inopinatamente ha rivolto una sua proposta autonoma alla Università di Genova di collaborazione alle sviare del tutto direi in interpretando in modo singolare i propri compiti al proprio ruolo istituzionale
Qui proposte ci sono state e ci sono e ce ne saranno sempre di più in futuro il tipo di risposta probabilmente non va non si può pensare sia una fu sia funzione solo degli scienziati
Nel senso cioè che la stessa risposta di individui e come individui e come gruppi di ricerca sarà collegata al tipo di matricola di maturazione sociale che c'è nel Paese su questi temi
E cioè c'è una diffusa opinione che la ricerca debba concentrare i propri sforzi verso scopi pacifici e l'esito sarà di un certo tipo se l'attenzione vera distratta come da campagne di disinformazione regolarmente condotte viene distratta da questi temi è chiaro che il ricercatore è più solo
E più sottoposto a al a questa pressione
Sarà
Dunque
E eletto segretario produrranno e ci sono tantissime insomma noi abbiamo cioè io nel mio libro Pio recensito trecento aziende fra grandi e piccole che in Italia fanno armamenti aziende leader sono grosso modo una cinquantina
E direi quelle capofila in assoluto dei vari settori sono e la Selenia in campo elettronico che ha sede principale qui a Roma l'Oto Melara nel campo degli armamenti navali e terrestri
L'Aeritalia in campo aeronautico ma sono importanti anche l'Aermacchi la Piaggio la Sam archetti
E poi il settore cantieristico i Cantieri Navali Riuniti per quello che riguarda appunto le unità militari e poi ripeto c'è una altra un'entità ai quaranta cinquanta altre aziende importanti del settore e poi un'enorme pulviscolo di altre aziende minori
Poi interessante dare una rapida occhiata alle ditte italiane mi che hanno avuto rapporti con le studiai
Hanno avuto contratti per cifre vari per una cifra totale che oscilla tra i cinque e i dieci milioni di dollari
La SNIA BPD che ha la sede principale qui vicino a Roma Colleferro e che produce propellenti e motori spaziali
La Selenia
E la contrada S.
Cioè il caso Ansaldo cui ha dedicato qualche parola prima
Ci sono altre aziende come la Nardi che fenicotteri in questo caso comandi di Rivoli in volo lei l'Italia
Che s'ha suscitato un certo interesse per la produzione su satellite a filo
Tette road prodotto con la Martin Marietta americane
La Galileo di Firenze che fa sensori per controllo bassetto dei veicoli spaziali l'Elettronica di Roma che fa contro misure attive e passive nel campo da guerra elettronica
E che produrrebbe sensori all'infrarosso nel campo delle nell'eventualità delle guerre se di una sua accettazione l'ambito il programma è sbiancato la Marconi italiana che fa sistemi elettronici per satelliti
E poi c'è la FIAT questo centro ricerche
Che ha sta lavorando al trattamento di dati
Rilevati da sensori imbarcati su satelliti ecco queste sono la circa vicine dozzina di aziende italiane che hanno avuto stanno avendo rapporti contrattuali nell'ambito delle spiagge
Lei poc'anzi ha detto che fino ad un anno fa in Italia la esportazione del produzione militare era determinata è stata riterminare atta tra dalle ragioni del mercato e non da una scelta politica ecco la mia domanda è qui sta da un anno a questa parte che cosa è cambiato grazie
Sì la ringrazio per questa domanda perché porta alla luce una lacuna nella mia esposizione che per l'eccesso di temi poi ma mi ha consentito di approfondire il discorso quantitativo dell'esportazione comunque c'è prima questa
Questo quesito di natura politica è successa direi una certa eco
Non è la politica italiana gli armamenti
Per la crisi libica che proprio un anno fa di questi tempi maturata con i missili che Gheddafi a inviato vicino per fortuna a Lampedusa questo tema ha portato alla luce una contraddizione clamorosa e direi sfacciata se posso usare questa espressione della politica del governo italiano su questi temi quello cioè di essere il principale fornitore della Libia di Gheddafi sul piano bellico o meglio di essere non i principali assoluto perché Gheddafi è un grossissimo importatore di armi dai principali paesi industrializzati come Unione Sovietica Francia in testa ma è all'inverso la Libia il principale cliente di armi italiane negli ultimi dieci anni
E la Libia a importato armi dall'Italia per due mila miliardi quindi abbiamo fornito a questo interlocutore certamente ora io non demonizza Erei il Colonnello di Tripoli come pure è stato fatto ma sicuramente è un par per non del tutto affidabile e probabilmente non sempre invece semente Nico del nostro Paese gli è stato fornito mi sono state fornite armi per due mila miliardi nel corso di ultimi dieci anni del periodo settantacinque ottantacinque questo fatto era così clamor so che per la prima volta ha creato un problema politico all'interno del governo qui abbiamo avuto il primo atto legislativo specificamente dedicato a una proibizione in campo di esportazioni col decreto ministeriale che a
Appunto formalmente proibito la vendita di armi alla alla Libia
Allo stesso modo il caso politico Iran Iraq il famoso porto di Talamone in Toscana da dove partivano questi armi vuoi collegate alle esportazioni clandestine americane vuoi autonome
Portato la luce un
Dibattito parlamentare molto vivace forse ricorderete che ha risposto per il governo il sottosegretario amato fra altro imbarazzati Simo e anche divertito dall'umorismo involontario delle domande le risposte che mi hanno state messe in mano dalla dall'apparato i servizi d'amministrazione la difesa ricorrete forse questa la brillante interpretazione che venne fornita della parola Iran stampigliata sulle armi italiane che non era da interpretare come banalmente farebbe o per ognuno di noi col il paese omonimo ma significava in special & ore per ex né Sessa dei sul ispezione e controllo ove necessario da fare nelle due da parte delle dogane o non si sa bene da chi altro da parte italiana voglio dire nella sua clamorosa insufficienza questa politica governativa a destra ha ha creato dei contraccolpi all'interno la stessa compagine governativa il ministro col commercio estero Formica va detto pur compagno di partito stesso Amato adottato una politica per la prima volta un atteggiamento però noto abbastanza fermo in tema di esportazioni
Ha denunciato un'intervista a la Stampa che forse qualcuno avrà letto tutto il coacervo degli interessi che si cela dietro le vendite italiane di armi che ha definito il film istiga mente un verminaio e oltre a queste prese di posizioni un po'di immagine poi sostanza nell'ultimo anno a un ha parzialmente ristretto i criteri di vendita di armi italiane questo da un lato con la coincidente crisi di mercato dei paesi Terzo Mondo che o sono troppo indebitati una rendita petrolifera comunque non gli consente più gli acquisti massicci di prima hanno portato a un vero tracollo
Delle esportazioni italiane di armi
Ma io volevo sapere che cosa chi dotarla la forza intatta sul mercato del Brasile
Si sente anche questo
Sì certamente c'è il problema dei cosiddetti new industrali s'Cantores cioè questi Paesi di nuova industrializzazione che non sempre naturalmente ma in alcuni casi concentrano o alcune risorse proprio l'industrializzazione militare e il caso di paesi come il Brasile o Israele Israele per ovvi motivi storici il Brasile per una pura Scelta di natura commerciale sta diventando un importante Paese produttore è il più importante per esecutore il Terzo Mondo e che a sua volta rifornisce numerosi paesi sempre del terzo mondo sia in America Latina che in Africa o in Asia
E rappresentando quindi una grossa minaccia di competizione nei confronti di chi certamente non delle superpotenze e anche di Paesi come l'Inghilterra o la Francia ma proprio nei confronti della fascia debole dei Paesi industrializzati debole se non debole non so come definirla così ambigua di cerniera che è tipico dell'Italia no tra trenta Paesi dei non DS esatto e Terzo Mondo che questa gara dissi che noi abbiamo in in economia che forse non sono in economia ecco subiscono questa minaccia per cui paesi come il Brasile qui in primo luogo Israele che ha maggiori difficoltà di natura politica evidentemente e e altri Paesi però come la Corea del Sud
L'Indonesia Tai Wan eccetera cominciano a diventare dei pericolosi concorrenti in campo produttivo
Proprio che per leghista la relativa
L'esiguità degli stanziamenti del stia ai per quello che riguarda l'Italia vi sono degli altri rapporti così ti conoscenza o di interesse militare in comune fra l'Italia e gli Stati Uniti anche soprattutto in previsione in di quella politica di di conoscenza relative anche di interesse che lega a doppio filo le due nazioni cioè se oltre allo spieghi sono degli altri progetti milita in comune ogni previsione già attuate anche magari nell'ambito della NATO si Beltrametti legami tra Italia e Stati Uniti sono multipli
Ci sono storici e continuano a esserci anche ora sia pure lievemente diversificati rispetto agli anni cinquanta oggi c'è anche una cooperazione di carattere europeo
Cioè di fronte ai crescenti costi e dei sistemi d'arma la scelta dei Paesi produttori che non siano appunto le superpotenze che hanno un mercato interno già sufficiente tutti gli altri Paesi anche l'Inghilterra anche la Francia fanno una politica di Coop Duzioni quindi l'Italia anche associata a coproduzioni carattere europeo di più l'Italia è stata ancora una volta l'avanguardia nella tecnica di fare coproduzioni con i paesi in via di sviluppo
Seguendo questa poi è una vecchia nostra vocazione tempi dell'ENI di Mattei non sono non necessariamente una vocazione negativa
Quella cioè di andare a come dire emarginati nel mercato internazionale revisione internazionale del lavoro rispetto ai Paesi forti
Come i Paesi leader dell'Occidente noi ci siamo ritagliati uno spazio andando a contatti diretti più favorevoli coi Paesi emergenti
Questo avvenuto anche nel terreno un po'paradossale la produzione bellica però è un fatto che l'Italia è stata fra i primissimi a proporre ai Paesi del Terzo Mondo l'acquisto non di prodotti chiavi in mano come si dice ma di tecnologie per produrli impianti
E tecnologia e know how per produrre questi sistemi d'arma localmente qui in Italia a se volete anche questo ruolo adesso non voglio irresponsabile cupa questo ruolo di diffusione orizzontale della tecnologia
Militare questo lo ha fatto con il Brasile questo l'ha fatto con il Venezuela l'ha fatto con la Corea lo sta facendo una serie di Paesi la mostra navale di Genova che ogni due anni mette e in mostra appunto una serie di tecnologie navali tipo di Porto ma nel campo militare
E che questa è stata visitata nell'ottantasei è stata visitata da sette da circa settanta missioni straniere e quest'anno si apriva Ali a con questo slogan costruiamo insieme la tua nave
Rivolta ai Paesi del Terzo Mondo vince quest'atteggiamento di grossa disponibilità dell'Italia
A farsi Pedrina dello sviluppo dei Paesi del Terzo Mondo e persona esplicitamente gli Stati Uniti tutore legami stabili sono fortissimi noi abbiamo firmato esattamente dieci anni fa un memorandum d'intesa firmo allora ministro difesa Ruffini e i l'allora ministro della difesa senta la difesa americano Brown a Washington e per l'interscambio di materiale bellico naturalmente questo interscambio e se atto definito di questa via a doppio senso di circolazione che vorrebbero gli europei nel caso Italia Stati Uniti è di che da una parte no una grande autostrada otto corsie dall'altro è un viottolo Ino di campagna dove si incamminano pochi passanti sperduti sottospecie di qualche cosa che riusciamo a piazzare agli Stati Uniti tipo le pistole della Beretta insomma
è chiaro che per quello che riguarda le tecnologie siamo larghissimamente dipendenti dagli Stati Uniti nel senso cioè che noi importiamo dagli Stati Uniti e know how per tutta una serie di produzioni in campo aeronautico ed elettronico e dei motori d'aereo particolare noi abbiamo due tre talloni d'Achille in che in settori cioè che non riusciamo assolutamente a sviluppare una propria autonomia e questi sono i motori di aerei e di navi e tutta poi una serie di tecnologie che riguarda l'Aeronautica dove gli Stati Uniti sono di gran lunga a all'avanguardia delle volte importiamo anche determinati me determinate materie prime o semilavorati
In certi casi editore importiamo interi kit di componenti che poi ci limitiamo ad assemblare come fa l'Agusta di Varese che guida gli arrivano gli elicotteri dai vari Bellow ius americane che si limitano ad Arese a a metterle insieme dipendenza mi e c'è tuttora fortissima sul piano tecnologico
Nulla dicendo che a mente la dipendenza di carattere politico istituzionale che poi si atto nelle sedi tipo la NATO i rapporti bilaterali Stati Uniti Italia
E ancora domani
Va bene allora che ringraziamo benissimo
Grazie
Quello
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