Quaderno speciale di Limes sulla questione ambientale "Tutti giù per terra". Intervista al direttore Lucio Caracciolo

Radio radicale ci occupiamo in questa intervista del nuovo numero di Limes la rivista italiana di geopolitica
In un Quaderno speciale dedicato alla questione ambientale Tutti giù per terra e ne parliamo con il direttore Lucio Caracciolo che abbiamo in linea Caracciolo come parlare in questo momento in cui è in atto una crisi
Che ha delle potenzialità globale a livello geopolitico la crisi saranno palestinese e libanese e come parlare come affrontare il il tema di questo che invece un problema che anche potrebbe avere delle ripercussioni epocali
Ma le due cose sono abbastanza diverso tanto spero che la questione israelo palestinese voi credo iraniana possano avere un riflesso più contenuto
Per quanto riguarda l'ambiente e non c'è dubbio che si tratti della questione globale e definitiva per tutti
Il fatto che si parli poco di ambiente di geopolitica ambientale deriva anche dal fatto che purtroppo questa questione è stata l'hanno sequestrata dagli ambientalisti cioè dagli specialisti della materia che in qualche modo coltivano questo prato ma non ne fanno una questione generale
Per quanto riguarda poi in particolare gli aspetti anche mediorientali di questa questione evidentemente ce ne sono particolare riguardano l'approvvigionamento dell'acqua è un bene preziosissimo in Medio Oriente e in particolare in Israele e in Palestina defluivano
E una delle grandi partite in gioco il controllo del lago di Tiberiade nel bacino del Giordano che sono evidentemente essenziali per il rifornimento idrico sia degli israeliani e dei palestinesi e dei finiani e anche dei giordani assistenza i
Non a caso appare proprio un articolo in questo Quaderno speciale di Limes l'acqua incendia il Medio Oriente disastro morì sette Douglass
Volere che appunto affronta questo tema ma il numero di Limes
Come dire affronta uno dei temi centrali dello sviluppo e quindi anche della compatibilità con l'ambiente e la l'aumento dei consumi e lo sviluppo
Al ritmo crescente della cosiddetta Cindia no Cina e India
Sì e ovviamente tutto sta nella possibilità di arrivare rapidamente al superamento dell'attuale modello di sviluppo energetico basato sugli idrocarburi
E quindi a una a uno sviluppo che non produca le quantità di carbonio che vengono attualmente prodotte e continuando in questo modo potrebbero diventare veramente letali per il pianeta un tempo lunghissimo per questo evidentemente Cindia ossia la Cina India va a dire in genere l'Asia
Centrorientale che si sta sviluppando a ritmi incredibili
Deve dare un contributo importante vicini di misura minore anche gli indiani stanno occupandosi seriamente del problema
Certo è difficile far loro la morale quando noi abbiamo seguito un modello di sviluppo in cui il fattore ambientalista era totalmente negli spente
E ora chiedere a loro in nome della proprietà del pianeta di rinunciare a quello che abbiamo fatto noi d'altronde molte alternative non ne vedo
E come dicevi che il problema dello sviluppo legato agli idrocarburi e al alla petrolio ci rimanda poi anche alla questione che in arte è al centro anche di questa ultima crisi quindi la lotta no per le fonti energetiche e quindi anche come dire l'impegno l'America hanno in Iraq che e le conseguenze nel rapporto con gli arabi ieri l'Islam arabo
Sì certamente se uno immaginabili territori oggi incendiati io comunque molto a rischio che vanno dal Mediterraneo all'Asia centrale privi o meglio nel momento in cui il petrolio il gas non fossero più decisivi per lo sviluppo evidentemente sarebbero territori probabilmente molto più calmi e tranquilli di quanto non siano attualmente perché interesserebbero meno da tutti gli attori che contano su questo pianeta non c'è dubbio però che per almeno per i prossimi venti trent'anni forse più il oppure o meglio la ventina di questo motore di sviluppo resteranno gli idrocarburi speriamo sempre più grasso
Effetti
Molto meno devastanti sull'ambiente del petrolio ma questi sono i fattori e quindi la regione mediorientale resterà una regione a permanente instabilità speriamo controllata
Sì d'altra parte però il gas investe poi l'altro attore che siccome abbiamo visto anche nella G otto di San Pietroburgo sta diventando nonostante la sua decadenza da potenza come era l'Unione Sovietica però il fattore chiede rende potente per esempio la Russia di Putin o no
Non c'è dubbio la Russia di Putin sta chi montando diverse posizioni nella scala del potere potere mondiale grazie al suo enorme potenziale di idrocarburi in particolare di gas uno degli effetti penalizziamo questo numero di vino l'auto climatico in corso proprio questo scioglimento dei ghiacci si artici che potrebbe liberare lo sfruttamento tuttora quantità di risorse energetiche che attualmente non solo atti incivili proprio perché coperte del ghiaccio
Per concludere passando proprio alla crisi che sta che è in corso io ti vorrei chiedere uno a tuo parere sul quelli che sono i possibili sviluppi
Ma io penso che molto dipenderà dal capacità delle potenze in qualche modo avvicinare
La Siria e convincerla a fare Siria Iran e cominciano a fare pressioni sui esporla
Perché l'alternativa credo che sia quello di un allargamento del conflitto eventualmente anche alla Siria
Ecco perché sarebbe evidentemente devastante io credo che vanno messe in campo tutte le forze per impedire questo d'altra parte se Israele dovesse rioccupare il Libano meridionale si troverebbe a combattere una guerra di attrito civile a quella che stanno facendo gli americani in Iraq avendone peraltro riconoscevate inferiori
Bene io ringrazio Lucio Caracciolo direttore di Limes con cui abbiamo parlato è uscito di questo quaderno speciale dedicato alla questione ambientale Tutti giù per terra neanche abbiamo accennato alla naturalmente alla crisi in corso
Tra Israele e Libano era Palestina grazie a risentire il Goya