Riforme e Costituzione

Possiamo dare inizio ai lavori
Con non solo il saluto ma anche le scuse per coloro che non trovano posto sedere quindi
Ci sarà un po'di fatica supplementare
Più cordiale benvenuto a voi tutti e un saluto particolare agli autorevoli relatori di questa sera innanzitutto al vice Presidente del Consiglio i ministri l'onorevole Rutelli
Abbiamo grazie
L'assenza giustificata del senatore Pisano abbiamo proprie con noi il senatore Marco Follini
Il direttore del Corriere della Sera che abbiamo sempre l'onore di vedere con una qualche frequenza nelle nostre Aule il dottor Paolo Mieli
Aggiungo soltanto al saluto più cordiale una previsti ma considerazione
Che serve anche a comprendere perché un al figlio di dibattito di tale rilevanza avvenga qui non solo nel nostro bella tenevamo in questa imponente sala degli Atti accademici che soffre d'estate un po'di calura ma non abbiamo trovato rimedio la considerazione brevissima è questa credo che il tema riforme costituzione o riforme della Costituzione possesso ormai inquadrata inquadrato dentro una prospettiva storica che è la stessa
Dello svolgimento talvolta tormentato della nostra Repubblica
è un tema che differentemente in questo caso davvero
Da altri Paesi conoscendo una polarità o una contrapposizione forte
Vi è chi sacra l'isola Costituzione ancora recentemente parla della Costituzione come atto essenziale più alto di questa o quella cultura
E vi è chi dall'altra parte crede che la Costituzione sia da riformare
Dal profondo forse forse l'ora per evitare che le riforme costituzionali con qualche decennio fa una autorevole costituzionalista diceva il paradosso delle costituzioni ma lo stesso ricordo quando si conversava come sor Berti l'atteggiamento dei nostri costituzionalisti sulla possibilità del riforme ecco fosse va evitato
Che la politica consideri le riforme costituzionali o una sorta di scorciatoia di ciò che la politica o i partiti non sono in grado di fare o invece una sorta di obbligato letto di proposte
E allora so bene che il termine e davvero inappropriata ma forse bisogna riscoprire anche il dato per dir così ecco il termine inadeguato tecnico delle riforme e delle istituzioni da riformare perché perché non v'è dubbio che già sul nascere la la nostra Costituzione apparve una cultura liberaldemocratica minoritaria certo allora ma diffusa poi nei decenni successivi
Una Costituzione che un attento osservatore come Mario Paggi definì vecchia ancor prima di nascere nove dubbio che alcune istituzioni rispetto a una società nostra l'attuale in questa epoca
Di grandi dimensioni internazionali non è la società del quarantacinque quarantotto che il sistema di pesi e contrappesi fra i poteri ma le stesse interferenze le stesse intersezioni fra poteri sono enormemente diversità cinquanta o sessanta anni fa allora
è possibile e possibile una riflessione tecnica questo credo sia il contributo che un ambiente universitario può deve dare ed è la ragione per cui oltre a tenersi qui in questo seminario oggi
Dopo il saluto che il dottor messa a nome credo della intelligente rivista Formiche darà subito dopo questa mi brevi parole la ragione per cui nostro costituzionalista della facoltà di giurisprudenza di Piacenza
Suor mangia allievo appunto Exor Berti sarà come tira il punto di partenza delle analisi che sentiremo successivamente davvero
L'augurio di buon lavoro e aggiungo visto che abbiamo due Paolo questo tavolo anche gli auguri per i Paolo che stanno qui e per i Pietro e Paolo che sta d'altra parte che loro non mastico buon onomastico grazie
Ringrazio io il Magnifico Rettore Università Cattolica e debbo dire che è un onore per la nostra piccola vivace rivista
Diciamo così forse meglio no ringraziavo del Magnifico Rettore non soltanto degli auguri ma anche di recitato la possibilità con la rivista Formiche di essere questo pomeriggio qui
E di essere in compagnia di autorevoli interlocutori
Io penso che
Le condizioni del
Del caldo e l'attesa per le parole che pronunceranno sia tale per cui mi limito davvero un saluto cordiale
E un ringraziamento Università Cattolica grazie
Report su mangiati
Presentarsi alla sua riflessione da Pio grazie
Ecco io credo sinceramente che dopo l'evento politico del ventisei giugno per la prima volta
Si sente ora Carito
Io credo ci sente ora tetto
Che per la prima volta da un po'di anni ci troviamo in una situazione ideale per ragionare sui problemi delle riforme avendo alle spalle ormai anni di esperienza e soprattutto non avendo in questo momento sul tavolo
Alcun progetto di revisione in ordine al quale possono darsi contrapposizione di natura politica
Ne mi si lasci dire di natura scientifica
In realtà sgombrato oggi il campo del referendum ci troviamo di fronte a un unico problema che però per la natura delle carte costituzionali e destinato sollevarmi altri a mo'di corollario
Il problema è costituito dalla necessità di mettere ordine oggi in una riforma incompleta e affrettata qual è stata la cosiddetta riforma federalista del due mila e uno
E del resto che la riforma del Titolo quinto fosse destinato ad essere oggetto di successive integrazioni e dimostrato già dall'ultimo articolo della legge costituzionale che la introduceva il quale non a caso rinviava già allora a riforme prossime venture volterà riorganizzare in senso federale il Senato della Repubblica
Allo stesso modo che quella riforma debba oggi essere oggetto di diverse giustamente sembra provato oltre che dalle parole dei suoi autori dal fatto che in soli due anni di distanza
Dalla sua approvazione la corte costituzionale si è trovata a doverne ridefinire completamente l'impianto trasformandolo in qualcosa di molto diverso da ciò che era stato ipotizzato nel due mila e uno
Sicché insomma a tacer d'altro e comune tra gli studiosi ritenere che oggi le Regioni pur avendo sulla carta molte più competenze di quanto non avessero
Dieci anni fa
Siano assai meno garantite che in passato e allo stesso modo è opinione comune che il riparto di competenze stabilite con la riforma del due mila e uno sia troppo rigido
Ed essere essendo privo di ogni meccanismo di flessibilità il quale non a caso
Si è dovuto introdurre da parte della Corte costituzionale
Ma qui c'è ecco vedete cominciano gli altri problemi quei problemi destinate di scendere a cascata uno di metodo e uno di contenuto
Problema di metodo e quello posto dal fatto che la riforma del due mila e uno è stata la prima nella storia repubblicana
Ad essere approvata senza il concorso dell'opposizione rompendo una convenzione che aveva garantito nel tempo la fisionomia politica delle leggi costituzionali rispetto alla legislazione ordinaria
Sicché d'allora
Ogni governo e ogni partito si è sentito in dovere di mettere in programma e praticare accanto la sua politica economica del lavoro della sanità
Una propria politica costituzionale con tutto ciò che è scaturito da ciò in termini di uso politico della revisione e su questo credo
Si dovrebbe tutti fare una riflessione approfondite
L'altro problema quello di contenuto e posto dalla tesi sovente ripetuto in questi anni per cui necessariamente cioè ad un rafforzamento in senso federalista della forma di Stato
Dovrebbe corrispondere per magia un potenziamento del ruolo politico del Presidente del Consiglio e del Governo in generale al fine di bilanciare il nuovo il maggior ruolo delle Regioni nell'organizzazione della repubblica
Resta attese poi naturalmente su una ricollega un'altra per cui l'introduzione di un modello federalista oscurerebbe necessariamente una ricco informazione
In senso federale del sistema rappresentativo trasformando il Senato in una Camera delle Autonomie secondo uno schema che poi estremamente diffuso in Europa
Badate si tratta di due problemi apparentemente diverse ma che in realtà sono accomunati da quella necessità che richiamavo prima di armonizzare la riforma del due mila e uno con l'esigenza di funzionamento del sistema costituzionale
Ecco è realtà se ci pensiamo l'idea che il federalismo deve portare automaticamente con sé un rafforzamento dei poteri del governo
Non è un'idea né giusta né sbagliata in sé
è una pura affermazione teorica la cui consistenza deve essere ancora approvata con riferimento alla specificità della situazione italiana insomma tanto per capirci che il modello federale posso tranquillamente convivere con una forma di governo parlamentare come l'attuale
è dimostrato dall'esperienza di diversi Paesi come la Germania col bel gioco con la Spagna in cui tutto sommato parlamentarismo e federalismo coesistono in modo più o meno tranquillo
Ciò che conta insomma non solo i poteri del presidente del Consiglio premio ma guarda caso ciò che conta e la stabilità delle maggioranze che lo sostengono in Parlamento che è tutt'altra cosa badate bene dall'idea di premierato che si è proposto di recente e per inciso questo punto probabilmente rappresenta il vero punto di crisi dei discorsi sulle riforme praticate in questi ultimi praticati in questi ultimi quindici anni sulla questione del Senato federale poi bisogna intendersi perché esperienze che l'esperienza di questi anni abbia posto in luce la necessità di una sede di raccordo politico fra centro autonomia è un dato di fatto incontestabile
Federalismo cooperativo tratteggiato dalla Corte costituzionale
Non funziona senza una sede in cui Stato e regioni possano dialogare ed accordarsi sulla ripartizione in concreto delle competenze
Che questa sede debba poi essere Senato della Repubblica o magari una Conferenza Stato Regioni ristrutturata condotto in Costituzione importa poco
Ciò che importa e che si costruisca una sede di confronto in cui si elaborino decisioni condivise fra Stato e regioni
Non si dette a tutt'oggi manca
Ecco tutto questi però ci porta ad osservare che il mito la grande riforma organica è stato in seguito con le due bicamerale del mille novecentonovantadue del mille novecentonovantasette dei ora non il Progetto votato domenica scorsa
Fece come dimostra l'assegno perciò e cioè appunto un mito
A parte il problema che tutti abbiamo sperimentato qualche giorno fa di dover votare un pacchetto in cui stavano assieme scelte diverso in punto di Senato di governo di Presidente della Repubblica di regioni
Di Consiglio Superiore della Magistratura di Corte costituzionale tutto messo assieme senza possibilità di scelta per l'elettore
L'ha detto che l'idea della grande riforma scaturisce in fondo
Dalla necessità di risolvere la transizione che probabilmente si è già consumata si è già consumata a livello istituzionale con il referendum del mille novecentonovantatré
L'idea che in tutti questi anni è stata sottesa ai discorsi sulle riforme sarebbe quella insomma per cui venuto meno un sistema politico
Ci sarebbe bisogno di una costi di o nuova costituzione adeguata i mutamenti intervenuti una costituzione in grado di garantire quell'esigenza di governabilità che si dice appaiono tanto più pressante nel momento in cui il bilancio pubblico non è soltanto un affare dello Stato
Ma è un affare dell'Europa
Ecco tutto questo sinceramente meriterebbe una riflessione secondo me questa idea in realtà lascia in ombra il fatto che non si può chiedere alla costituzione e gli artifici tecnici
Di fare ciò che la politica dovrebbe fare e cioè il fabbricare maggioranza per produrre decisioni condivise e socialmente accettabili
C'è un in altre parole uno spazio che spetta alla costituzione così come c'è uno spazio che spetta alla politica
La Costituzione può fornire un quadro normativo da alcuni meccanismi di razionalizzazione dei procedimenti attraverso i quali giungere a queste decisioni ma non può fare molto di più il resto spetta alla politica
Ma vedete il punto è che finché in Costituzione sta il pilastro dell'articolo sessantasette la garanzia della libertà d'azione del parlamentare
Il parlamentare ha tutto il diritto di uscire dalle maggioranze di cui fa parte
E quando questa libertà si colloca in un sistema multipartitico dove un governo per forza di cose deve essere e non può non essere governi di coalizione e gli interessi dei partiti non collimano da allora l'instabilità delle coalizioni è fisiologica
Il malessere della politica italiana e la sovrapposizione fra diritto e politica che carta e che ha caratterizzato in questi anni il discorso sulle riforme e tutto qui
E si badi si badi che da questo punto di vista il passaggio da una legge elettorale proporzionale a una legge maggioritaria e cioè come si dice dalla vecchia alla nuova repubblica non ha cambiato nulla oggi come ieri e come l'altro ieri i governi stanno o cadono se reggono le coalizioni che li sostengono e badate che in questo senso
Le crisi dei governi Berlusconi e Prodi negli anni novanta e ho tutto sommato identiche fra di loro così come erano identiche alle crisi che si verificavano prima del referendum del novantatré chiaro che si può cercare di ovviare a questa situazione come si è fatto ipotizzando diversi espedienti tecnici cioè scioglimenti automatici sfiducia e costruttive e via dicendo fidando
Nella foto dei condizionamenti offerte dal diritto e chiedendo al diritto e alla costituzione di fare le veci della politica
Ma in realtà i governi che si produrrebbero risulterebbero sempre al con qualcosa di artificiale e perciò soggette alle spinte di quelle forze che si vorrebbero ingabbiare con regole giuridiche che sanno di artificioso proprio perché non rispondo alla situazione reale del Paese
In sintesi
Guardate in questi quindici anni abbiamo messo mano due volte la legge elettorale novantatré l'anno scorso abbiamo prodotto due riforme organiche della Costituzione che non sono mai entrato in vigore abbiamo introdotto un federalismo incompleto e abbiamo esplorato ogni possibile soluzione tecnica per stabilizzare le maggioranze di governo
Senza aggiungere ad alcun zero risultato
E lo stesso Governo attuale del resto non me ne voglia l'onorevole Rutelli è un Governo fabbricato da una legge elettorale che inseguendo il fantasma della governabilità
Mira a precostituire una maggioranza parlamentare quale che sia distribuendo appunto in modo artificioso i seggi in Parlamento con il risultato davvero non si sa quanto spicca bile di distinguere la maggioranza della Camera da quella del Senato
Ora
Cinquant'anni fa morì dove dice ci diceva che l'assetto concreti una forma di governo dipende da tre elementi variabili la legge elettorale la distribuzione costituzionale delle competenze fra governo e parlamento e da ultimo la conformazione del sistema dei partiti
Sulla base di questo schema allora e viste le esperienze passate l'impressione è che battuta la strada della riforma elettorale
Diverso occasione e della riforma costituzionale
Ben più promettenti per risolvere il problema della governabilità del Paese possono essere quei fermenti che si colgono oggi in entrambi gli schieramenti
Volte a dare nuova forma alla figura del partito politico che per quanto oscurata resta oggi come ieri il perno del nostro sistema
Ecco io mi chiedo e qui passo la parola i nostri ospiti se la vera soluzione della transizione consumatosi nel novantatré
Non si è forse da trovare anziché in una revisione puramente tecnica della Costituzione
In una ristrutturazione complessiva del sistema politico che porte e magari ad aggregazioni diverse dal passato e che consenta di superare l'impasse istituzionale causata dalla naturale instabilità delle maggioranze
Ciò che è essenziale per questo processo di rinnovamento però otto
E che la ristrutturazione di cui stiamo parlando non sia limitata ha un solo schieramento politico
Perché in questo caso ci troveremo di fronte a poco più che un evento di cronaca ma coinvolga questa ristrutturazione tutti i soggetti in gioco generando un effetto di sistema
Destinato a rendere superflui quegli artifici giuridici che abbiamo inseguito per anni e di cui si vorrebbe riempire la Costituzione
Ecco se questa ipotesi fosse praticabile la vera riforma costituzionale non riguarderebbe più la lettera della Costituzione ma piuttosto il modo in cui la Costituzione quale che sia viene quotidianamente agita praticata dei suoi attori
E allora forse una ridefinizione del sistema dei partiti accompagnata da una legislazione sui partiti politici sul modello di quella presente in altre parti d'Europa potrebbe dare nuova linfa al nostro sistema politico e produrre effetti più stabili e durature
Di qualunque opera d'ingegneria costituzionale che si possa costruire a tavolino
Ecco sono tante sarebbero tante altre considerazioni da svolgeva insomma mi fermo qui e lascio la parola ai nostri ospiti perché ho già parlato anche troppo e i temi in gioco c'è qua sentire la loro opinione sono molteplici grazie
Grazie davvero posso Mangia la cui introduzione sottolineato diversi punti su cui la voce politica diventa voce politica che guarda al futuro diventa rilevante senatore Follini nella parola grazie
Ma l'assenza del senatore Pisano dovrebbe indurre me affidare la parte canonica per l'alfiere del centrodestra che non è la parte che mi riesce meglio non non prometto neanche di riuscirci venisse
Noi abbiamo alle spalle un referendum che ci dice molto ci dice molto sul fatto che nel Paese c'è una riserva civile politica preziosa forse più ricca di quella che immaginavamo non per il risultato tra il no e il sì ma per la quantità di gente che è andata a votare si è mobilitata
Dopo una primavera un'estate come dire politicamente un po'estenuante
E il risultato del referendum ci dice con chiarezza
Che
Nato certa fase si è chiusa
Si è chiusa la fase che Tabacci chiama delle maggioranze onnipotenti la fase in cui ogni maggioranza si fa le regole a proprio uso e consumo
Si è chiusa a proposito di una riforma firmata Casa delle Libertà ma vorrei segnalare che questo problema riguarda tutti
E riguarda altrettanto il centro sinistra che ci ha lasciato in eredità anche esso una riforma costituzionale votata a maggioranza
Che oggi è legge dello Stato e quindi se mai il riflettore dalla nostra attenzione si sposta lì
Abbiamo ricavato dal referendum ma la consapevolezza che appunto di qui in avanti occorre procedere insieme la domanda come si fa intorno a quali temi
La seconda conclusione che si trae dal referendum è che
Beh riforme costituzionali hanno per così dire una loro solennità
Io mi sono trovato in questa campagna elettorale
Tante volte sullo stesso banco
Sullo stesso palco con esponenti del no
Che in modo molto solenne dicevano
Questa riforma è un pericolo io
Da parte mia
Maniera più leggera sostenevo
Che nella riforma io vedevo piuttosto un pasticcio naturalmente come taglieranno diceva
Che l'errore peggio di un delitto un pasticcio può essere anche peggio che un pericolo però dovremmo come dire svuotare D&D fasi
Il dibattito che c'è questa su questi argomenti
E rivestirono invece di serietà della solennità che si addice a un ragionamento sulla Costituzione
L'aspetto stridente di Lorenzago che sembrava un poco la pubblicità di qualche anno fa in cui si vedono due turisti persi che vengono affrontati dal beduino che dice turisti fai da te
No al pittura Iaia e queste sono le riforme fai da te ed è un'altra cosa su cui cala il sipario
Di qui in avanti le riforme costituzionali richiedono un approccio di grande serietà
Il che è ovvio ma noi abbiamo fatto un lungo giro per arrivare a una conclusione ovvia potevamo partire delli c'abbiamo messo qualche anno
Questo lungo giro ci ha portato però credo ad una conclusione oggi largamente condivisa almeno a parole condivisa da tutti
E di qui in avanti però come si fa
La parola d'ordine comune dice si fa insieme
La sottoscrivo anch'io anzi ero di questi de anche prima
E tuttavia credo che non ci debba sfuggire la difficoltà del compito che non verte sull'intenzione di fare le cose assieme perché questo credo che
Sì a una conclusione su cui c'è una convinzione vera
Verte sui contenuti del cambiamento costituzionale
E e allora se entriamo un attimo dentro l'argomento io credo che noi non dobbiamo prendere di mira
Le ultime due riforme quella del Titolo quinto
Che è ancora in vigore quella riforma complessiva che è stato bocciato dal referendum
Dovremmo cercare di prendere di mira
O almeno di aprire un ragionamento sulla Filosofia che regge un decennio di dibattito su questi temi
E dovremmo prendere di mira due idoli che noi abbiamo costruito e venerato in questi anni
Io credo che una riforma sia
E e una Costituzione prima ancora sia un'idea del Paese sia un tentativo di interpretarlo leggerlo
Riconoscerci
Dentro
Una lettura della nostra storia e delle nostre opinioni e dei punti che abbiamo in comune
Ora noi in questi anni siamo andati
Tutti o quasi tutti
In Parlamento nelle bicamerali nei confronti accademici nelle occasioni giornalistiche abbiamo fatto tutti come dire una danza intorno a questi due idoli
Il primo
Recita così
Tutto quello che viene dato alle regioni
Virtuoso
E salvifico lì sta il rinnovamento lista l'ammodernamento
Lista
Il decentramento più significativo
E per questa via noi abbiamo sottratto molte competenze allo Stato centrale
Nel mentre che tante altre competenze andavano verso l'Europa
E nel pieno di un processo di globalizzazione che avrebbe richiesto un po'più di attenzione alla dimensione nazionale
E d'altro canto abbiamo sottratto respiro al sistema delle Autonomie ai comuni
Perché abbiamo costruito una sorta di monumento al neo centralismo regionale
Ora io ricordo
Nella campagna per le Regionali un paio d'anni fa incontrai un vescovo
Politicamente molto acuto che mi disse guardi la chiesa cioè da due mila anni i Comuni da mille le regioni da trenta tiri un po'lei le somme e non abbiamo tirato le somme all'incontrario
Ricostruendo l'identità nazionale attraverso la lente un po'deformante delle venti regioni che sono parte del nostro ordinamento ma non sono
Il cuore del problema
Il secondo idolo
Per qualche verso è un idolo ancora come dire più incombente dice tutto quello che dato al leader
Al capo
Genera efficienza sveltire i processi decisionali
Ci mette al passo col resto del mondo
E tutto quello invece che si disperde si diffonde tutto quello che la collegialità la coralità e il gioco di squadra è una grande palla al piede dello sviluppo del Paese e quindi cerchiamo di spostare verso il leader quanti più poteri possiamo
E nel due mila e uno abbiamo votato chi per Berlusconi chi per Rutelli trovando i loro nomi sulla scheda
E abbiamo diffuso nel Paese l'idea che stavamo votando in presa diretta il capo del governo
E questa non è come dire una riforma istituzionale ma per qualche verso è qualcosa di più è un cambiamento profondo
Del costume delle logiche politiche
E non contenti di fare questo nelle ultime elezioni abbiamo pensato di
Intitolare i partiti ai loro leader e quindi i nomi si sono come dire moltiplicati sulla scheda
Ma tutto questo
Accompagnato da una legge elettorale che conferisce ai leader dei partiti Poteri straordinari nella scelta della classe dirigente
Ora
Mettiamoci poi sopra la televisione mettiamoci sopra la semplificazione mediatica
Tutto questo dove ci porta io credo che ci porta ad un pauroso restringimento delle basi della nostra classe dirigente noi siamo avviati lungo una china
Lungo una deriva oligarchica
Per la quale il vivaio che forma la classe dirigente del Paese si stringe e si chiude sempre di più
Perché
Ma lo dico non polemicamente io sono in Parlamento
Chi di noi ha in parlamento deve ringraziare un segretario amico che l'ho messo in lista al posto giusto
Però
L'idea che come dire i cittadini italiani sia preclusa la possibilità di scrivere il nome sulla scheda mi sembra un limite serio alla possibilità di rappresentanza ma dietro questo limite anche qui c'è una filosofia
E una filosofia che recita così il problema principale del paese la stabilità la rappresentanza viene molto dopo
Noi dobbiamo garantire cinque anni di governo stabile
Tant'è che Berlusconi nel suo quinquennio se appunto fatto vanto di avere
Governato con continuità al netto di una crisi che attraversato
A passo di carica
E Prodi rassicura la sua base politica e parlamentare suo elettorato dicendo governeremo per cinque anni e il primo argomento che è stato posto all'indomani di una vittoria tribolata e di misura
Ma siamo realmente convinti che il tema fondamentale sia questo
O piuttosto il tema fondamentale la priorità è quello della rappresentanza cioè quello di una larga parte di classe dirigente e di opinione pubblica che non passa da un collo di bottiglia di rappresentanza che noi abbiamo reso come dicevo prima drammaticamente più stretto rispetto alle nostra abitudine alle nostre tradizioni
E se è così noi possiamo immaginare
Una riforma
Che vada nel senso della diffusione del potere non della concentrazione
Se noi costruiamo una tirannide
Alta alta
Fortemente verticalizzata e con una base troppo stretta la piramide non regge che quello che sta capitando oggi nel nostro Paese
Dove io vedo tanta parte di opinione pubblica che fatica a rispecchiarsi nei partiti nelle assemblee nelle istituzioni né i governi né luoghi nei quali poi la politica
Dovrebbe dare il meglio disse
Mi sono appuntato una frase che ho letto
Del dizionario del diavolo
L'autore è Beers
Che dice elettore colui che gode del privilegio di votare un uomo scelto da un altro dobbiamo
Cercare di smentire se ci riusciamo
Dobbiamo cercare come dire di
Correggere questa che diventata una vera e propria distorsione del sistema
Correggerlo non perché abbiamo alcuni di noi una inveterata abitudine alla partecipazione quindi un'idea faticosa e complicata della rappresentanza politica
Ma perché come dire credo che
In un Paese che ha una densità politica così importante come l'Italia
Il pluralismo e la partecipazione siano valori fondamentali quindi ho una riforma costituzionale parte di qui
E si caratterizza per questa priorità
Oppure se si limita a cercare di garantire le condizioni di maggiore speditezza del processo decisionale non va lontano
Vengo al tema che pone il professor Mangia poi mi taccio è chiaro che tutti questi argomenti fanno i conti anche con la ristrutturazione del sistema politico
E non sono temi astratte non sono temi come dire puramente politologi ci sono temi che impattano sul modo in cui le forze politiche si organizzano si aggregano si disaggregando
Su su processo che Moro chiamava nello scomporre del ricomporre
La volontà politica
Nel Medioevo i teologi e filosofi spiegavano che il tema era la reductio ad unum
Novità una decina d'anni a questa parte abbiamo deciso che il problema è ridurre a due tutto si riduce a due
E si riduce in un modo che è un po'bislacco perché siccome le due coalizioni debbono comprendere tutti
Danovi non usa come in Francia che Chirac dica le penna stai fuori perché faccio meglio senza di te o Schröder dica la fonte Enna la stessa cosa
Da noi si va con lanternino a cercare l'alleato più estremo l'alleato più improbabile perché occorre fare massa critica occorre
Ore
Occorre sommare le forze fino all'ultimo uomo la differenza è tutta come dire nel nella forza d'urto elettorale che ci si mette
E io mi chiedo se la naturale
Organizzazione della nostra vita politica sia questa
O se noi non dobbiamo piuttosto ripartire dalle opinioni che corrono oggi nella pancia e nella testa del paese che non sono due secondo me sono quattro
Oggi nel Paese c'è una destra populista
C'è un centro moderato c'è una sinistra riformista
E c'è una sinistra antagonista queste sono le forze in campo
Giorno in cui noi arriviamo a quell'appuntamento
Cioè non abbiamo organizzato due grandi partiti intorno ai quali ruota in un pulviscolo di formazioni minori che fanno o testimonianza o qualche volta mercato
Ma abbiamo
Quattro forze che rappresentano le tradizioni che abbiamo alle spalle la capacità di ammodernare di rivisitare queste tradizioni io credo che la democrazia dell'alternanza ha fatto un passo avanti
Io non contraddico anzi sono tra quanti ritengono positivo
Che il Paese si ponga da molto tempo in modo molto convinto e molto insistente
Il traguardo dell'alternanza delle essere come gli altri Paesi europei ma negli altri paesi europei
Non funziona come da noi
Qualche paletto di chiarezza lo si mette qualche no lo si dice
Le coalizioni hanno un'affinità programmatica maggiore
E i partiti nascono non su quello che erano trenta o quaranta anni fa perché questo come dire non è
Il passo giusto ma nemmeno sul trascinamento di quello che sono stati fin qui perché panorama politico che noi
Vediamo disegnato
In questo momento è un panorama politico
Che qualche
Artificio lo contiene
E e allora se noi dobbiamo andare come dire alla soluzione di questo enigma che ha accompagnato questo decennio di transizione
Io non so se la strada giusta a sinistra sia il partito democratico so che dall'altra parte la strada giusta eh
La capacità se ce l'abbiamo disegnare un confine netto chiaro rigoroso tra una opinione moderata ed uno stato d'animo populista che sono due cose diverse che possono anche camminare insieme per un tratto di strada ma non possono fondersi in un crogiolo non possono confondere le carte delle proprie identità e delle proprie ragioni
Il giorno in cui il sistema politico arriverà lì
E quindi il giorno in cui noi avremo
A seconda di come li vogliamo raccontare due destre e due sinistre oppure due centri e due ali
La possibilità di giocare l'alternanza sarà molto più ampia e io credo molto più virtuosa
Dietro questo però non c'è soltanto lo sforzo dell'ingegneria costituzionale e non c'è soltanto la buona volontà di fare le cose assieme c'è un tentativo di interpretare questo Paese
Io ho qualche dubbio che l'interpretazione giusta sia quella che abbiamo dato il nove aprile
Perché il nove aprile abbiamo come dire caricato a molla i rispettivi schieramenti sulla negatività dello schieramento al trovi
E se noi dovessimo andare in Parlamento a giocare tutta la legislatura sulla coazione a ripetere
E se dovessimo restare prigionieri del copione della campagna elettorale
Che abbiamo tutti promesso di lasciare alle spalle ma alla quale siamo tutti più o meno
Ancora oggi tenacemente abbarbicati io credo che avremmo reso più difficile sia il compito della governabilità che il compito della riforma del sistema politico grazie
Molte grazie al
Forse no spetta forse forse no forse no forse no ringrazia spetti top dopo dopo ecco
Tetti ringrazio
Ringrazio il senatore Follini davvero
Spetta
Anche così faceva sulle sulle
C'era no
Grazie grazie grazie
Grazie
Ringrazio di nuovo senatore Follini tre Cora l'onorevole Francesco Rutelli di prender la parola grazie
Sì grazie elettore io apprezzo molto il senso di questa iniziativa
E anche la sua tempestività
è la prima occasione nella quale possiamo confrontarci dopo risultato
Referendum in modo costruttivo anche
Raccogliendo gli stimoli della relazione professor Mancia
E quindi anche per questo io vorrei parlare più di questo scenario che si apre chiede l'attualità politica
Vorrei farlo partendo due valutazioni sul referendum
La prima ma riguarda
L'oggetto del referendum
Ovvero la carta costituzionale io penso che uno dei pericoli più grande che abbiamo corso
è stato quello di trascurare il significato
E il valore dell'oggetto in sé
Per cui trattavamo
Cioè
La battaglia politica la contrapposizione politica
Ha messo seriamente a rischio una materia che a mio avviso più delle altre dovrebbe voi vengo anche al tema
Cosa ha fatto centro sinistra
Dovrebbe essere considerata al di fuori dalla contesa l'attenzione che viviamo che ci appassiona spesso e comunque ci attraversa quotidianamente e
In modo molto più marcato diverrà un quindicenne
Tra le carte
Più demagogica che sono state usate nella ultima campagna elettorale c'è stata una che prescindeva completamente dalla natura dalla Costituzione
E dalla sua matrice storica
La Costituzione nasce come un'esperienza
Profonda è un momento di unità del popolo italiano
La carta che si è tentata resta la sola riflessione diciamo polemica che faccio un riflessione
Legata al bilancio di questi mezzi bè si è tentato di presentare la contrapposizione la scelta tra il sì e il no tra chi difende un ferrovecchio
I ferri vecchi collegati a quel ferrovecchio
E chi pensava ad un'innovazione di sistema ad una modernizzazione del sistema è una
Secondo me è veramente questo un errore fondamentale che non è facile affrontare una campagna elettorale nella quale ci si rivolge
Agli elettori nella loro totalità oltretutto cui si arriva con la stanchezza propria dell'essere questo dal referendum l'ultimo appuntamento dopo
Una lunghissima campagna elettorale generale dopo il voto
Delle amministrative ecco però questo aver preservato anche attraverso la partecipazione dalla maggioranza degli elettori il senso e la matrice storica la Costituzione permettetemi di dirlo qui
All'Università Cattolica perché dentro queste mura ci sono state delle persone che hanno sacrificato tanta parte del loro ingegno loro talento anche della loro esistenza per contribuire a quella carta costituzionale questo è un bilancio che non può essere trascurato perché son passati sessant'anni la costituzione americana
è stata fatta duecento anni fa
è fatta di sette articoli e poi ventisette emendamenti
Il senso di una nazione sta anche
Nella condivisione di alcuni momenti basilari certamente la Costituzione
Da nostra Repubblica è uno di questi e penso che riuscire evitando errori e può averne fatti certamente anche il centro sinistra ci vengo ripeto tra un attimo
Penso sia un elemento
Decisivo anche per il futuro cioè c'è un'area che sarebbe bene noi preservate Simo come un'area in disponibile alla tenzone
Politica e alla battaglia partigiane
Credo che
Secondo grande aspetto
Riguardi
La partecipazione democratica in italiano e diciamo spesso che c'è insofferenza verso la politica è spesso vero
E però
La più antica e forte democrazia
Dell'Occidente della nostra Europa Regno Unito
Beh quando si vota e vota il cinquantacinque per cento è una festa quando si vota nelle amministrative vota il ventotto per cento è una festa
In Italia noi abbiamo visto l'ottantatré per cento inclusi gli italiani all'estero
Votare elezioni politiche abbiamo visto c'è stata qualche lagnanze il settanta i più per cento settantuno per cento votare nelle amministrative pensate a Milano oltre il sessanta per cento dei milanesi ha partecipato
Anche al voto dopo che se due così pregnanti tosta impegnative scadenze lettore partecipato al voto sul referendum confermativo
Beh è un fatto veramente rilevante
C'è un contrasto
Tra l'opinione
Asserita e in buona parte anche reale
Circa l'insofferenza degli italiani verso l'andamento della politica
E questo incredibile livello di partecipazione penso a Campo centrosinistra nessuno aspettava una partecipazione attorno a dei gazebo piantati abbastanza casualmente nelle piazze nelle strade di quattro milioni e trecento mila persone perdette una votazione che era anche scontata no si votava per Prodi
C'erano altri candidati ma la partita era fatta
Eppure quattro milioni e trecento mila persone sono andate aggiungiamo anche queste aggiungiamo il voto per i consigli di quartiere
E colori io penso che noi dobbiamo prendere molto sul serio la passione degli italiani l'attenzione degli italiani colleghiamo la questo aspetto strutturale della vitalità della nostra democrazia consideriamolo come uno degli aspetti più preziosi con cui possiamo e dobbiamo misurarci eh qualcosa di prezioso questo ci richiama due grandi temi uno è piuttosto istituzionale l'altro è in parte istituzionale e in parte
Propriamente politico quello istituzionale si collega a quanto diceva poco fa Marco Follini abbiamo fatto bene
A costruire un sistema ah regionalismo rafforzato virgolette federale
Fortemente incentrato sui poteri regioni qual è la storia della nostra Italia
La storia nostra Italia è una storia di autonomia innanzitutto non solo i comuni la stessa identità nazionale nasce sui Comuni
E con i Comuni
L'identità civica quando voi vedete un nostro atleta che vince una medaglia all'Olimpiade sventola il tricolore se gli capita di prendere a portata di mano un'altra bandiera prende quella la sua città
Regioni sono una cosa importante ne parlo in Lombardia è certamente tra le regioni italiane quella che ha una maggiore identità di sì
O tra quelle che hanno una maggiore identità di specie certamente la Lombardia non è altrettanto in altre regioni non solo regioni come la mia e Lazio dove lo squilibrio tra il capoluogo la capitale gli altri centri notevolissimo ma tante tante altre regioni da tuttavia noi dobbiamo riflettere sulla funzionalità del nostro sistema e anche sulla sua impostazione
Quello che prima Follini evocava come il centralismo il rischio di un centralismo regionale esiste
E quindi la bontà di una scelta autonomistica e di un federalismo equilibrato e moderno a mio modo di vedere corrisponde alla storia del nostro Paese per a molti versi corrisponde agli interessi del nostro Paese
Perché nella competizione internazionale noi dobbiamo promuovere le capacità dei territori e farlo attraverso strumenti istituzionali efficienti adeguati e tuttavia la proliferazione di soggetti istituzionali in Italia è assolutamente eccessiva non in Italia non solo votiamo per ma dobbiamo misurarci con la decisione presso consigli di quartiere o circoscrizione municipi comuni province magari c'è il circondario ci sono le comunità montane ci sono le città metropolitane in arrivo ci sono le regioni sono associazioni tra questi livelli istituzionali
Le regioni hanno in molti casi cessato di essere una realtà di programmazione dei di legiferazione nell'interesse di un territorio
Regionale per l'appunto sono diventati organismi di gestione a loro volta pace l'affiliazione di una quantità infinita di organismi di sottogoverno come si suol dire di secondo terzo quarto livello e spesso di nomina politica
Ecco la riflessione la dobbiamo fare sulla complessiva funzionalità del sistema
E naturalmente qui viene un tema che interessa certamente molto il nord
Il costo dalla politica io non credo che il costo della politica debba essere affrontato in termini demagogici ed irresponsabile politica costa dappertutto e o la fa chi ha i quattrini o
La comunità deve permettere che si svolga secondo procedure efficienti e trasparenti
Attraverso un finanziamento
Da parte della comunità degli strumenti necessari per fare la politica in Italia cos'è che ha fatto saltare in molte parti del nord del Paese forse guardate che c'è anche questo c'è solo questo naturalmente
Ma c'è anche questo all'origine di una percezione che parte del nord ha nei confronti del centrosinistra visto come centralistico
Super regolatore e molto legato ai grandi soggetti organizzati e piuttosto che alla fine olive diffuso dell'iniziativa e all'eccessivo costo alla polizia
Ma l'eccessivo costo la politica non è finanziamento politico il costo eccessivo della politica sta in quello che ho citato prima molto molto prioritariamente nell'inefficienza del sistema
Prima di tutto che danneggia le capacità reali dell'economia
Nella proliferazione di enti conosciamo
Province e territori nei quali ci sono agenzie di sviluppo
Regionali più agenzie sviluppo regionali provinciali comunali della Camera di Commercio magari statali Hope parastatali e assurdo è uno dei primi impegni era dobbiamo prendere un nuovo governo sforbiciare questa situazione disboscate questa proliferazione insostenibile
Questo è il secondo tra i costi derivati dalla dalla politica ma che pesano davvero al terzo la corruzione
Cioè l'intermediazione illecito
A Fini di appropriazione
Da parte di chi ha una responsabilità pubblica il quarto è certamente il costo materiale della politica
Che va sicuramente ridimensionato ma anche lì lo slogan principale la campagna elettorale io aderito l'ho detto pubblicamente anche perché si debbono ridurre i parlamentari deputati e senatori ma se more dura perché nel frattempo le abbiamo trasferito tante di quelle competenze alle Regioni e le regioni a nome intatto tanto il numero dei consiglieri regionali
Che è bene che l'Italia sappiamo che in America
Il Congresso formato da cinquecento persone circa
In Italia che è un Paese che ha sei volte meno fino a cinque volte meno popolazione americana
è formato da mille persone in più ci sono i congressi naturalmente anche degli Stati in America iniziale abbiamo le regioni con poteri molto grossi quindi c'è anche questo ma fuori dalla demagogia
La vera sfida secondo me riguarda l'impianto di un decentramento che in fondo gli italiani hanno avvertito
Non come fattore di efficienza perché ha fallito ha fallito perché in Calabria
Avevano paura gli elettori che se avessero avuto bisogno di Venezia a curare
Al San Raffaele di Milano una legge regionale gliel'avrebbe impedito può darsi ma anche perché tantissimi italiani hanno visto una trasformazione
Tutt'altro che in senso di efficienza di corrispondenza le attese del territorio del modello di federalismo che abbiamo messo in campo riflettiamo anche su questo altrimenti non comprendiamo il motivo per il quale non solo c'è stato una risposta del no ma c'è stata ancora di più
Vorrei dire una scarsa adesione al sì che non è stato visto né come fattore di modernizzazione reale né come fattore per rendere il Paese più efficiente più moderno e le istituzioni e quelle del territorio in particolare più corrispondenti alle attese reale necessità
Della nazione
Allora fatte queste due riflessioni siccome sono fondamentali per continuare a discutere
Cos'è la Costituzione perché è bene che la Costituzione sia fuori dalla tenzone politica
Quanto vale la partecipazione al nostro Paese quanto noi dobbiamo riflettere sulla qualità delle istituzioni se vogliamo mantenere la qualità della partecipazione nel tempo perché altrimenti italiani Cities amore era hanno anche rispetto alla elezione del sindaco che pure amano
Che hanno apprezzato che considerano credo giustamente uno dei migliori successi dal piccolo borgo alla grande metropoli del nuovo quadro istituzionale perché collega responsabilità
A
Alla radice all'etimo stesso di questa parola capacità di rispondere
Dobbiamo tenere a mente queste cose e tenute a mente queste cose vorrei concludere
Rispondendo al quesito di fondo come riformare
E cosa riformare dopo risultato referendum
Come riformare
Certamente non più così cioè con un abuso dell'articolo centotrentotto la Costituzione
Fare una scommessa su cinquanta milioni di italiani chiamati a votare al referendum
Non ce ne sono non se ne trovano cinquecento mila che abbiano letto le modifiche alla carta costituzionale su cui ha notato
Ma ci terrei non potremmo ricorrere sondaggisti perché ormai non c'azzecca no non secca più o Berkoff vorrei fare dei dei bei sondaggio fatto anche in campagna elettorale ha detto
In vari comizi davanti anche anche al tre quattro cinque mila persone prima del del del voto della Campania prove referato quanti di voi l'anno lette
Le modifiche questi cinquantatré articolo della Costituzione
E s'alzava ASP sono una una manina scritta magari era un professore di diritto costituzionale o uno studente che non era stato messo sotto dal professore medesimo
Non si può cambiare
La Carta costituzionale senza Chivu conta Possamai The realmente sapere su che cosa vota perché non lo sa non lo può sapere quindi non si può modificare complessivamente la carta abusando dell'articolo centotrentotto bisogna che ci si metta d'accordo perché le riforme si facciano solo a larga maggioranza
Primo ma che nel momento in cui si mette mano alla riforma si possa consentire agli elettori se questa porta ad un referendum perché non è non è approvata dalla maggioranza costituzionale possa essere votata
Per parti omogenee
è giusto votare sulla forma di governo giusto votare sul potere delle Regioni e v giusto votare sui poteri del capo dello Stato giusto votare
Sugli organismi di garanzia e così via ma non si può immaginare una revisione totale della Costituzione fatta con una procedura che assolutamente estranea
Non solo la volontà del costituente ma ripeto al buonsenso quindi si a riforme condivise sì a riforme da domani in avanti preparate assieme e approvate per parti omogenee
Quali riforme infine ma guardate credo anche qui con sorpresa di molti perché
Se alzando la mano delle assemblee del centrosinistra pochi avevano letto la la le modifiche costituzione nelle medesime assemblee non molti di più avevano letto il programma bensì elettorale del centrosinistra
Tuttavia va le mani che si alzavano erano magari più numerose per impossibilità dei funzionari perquisite dagli altri ammettere che non aveva avuto la pazienza di leggere duecentottantuno pagine però nelle duecentottantuno pagine c'è una parte secondo me molto positiva che riguarda
Cosa fare da oggi in poi quindi dopo una eventuale reiezione bocciatura della modifica costituzionale
Ed è importante lo vorrei dire perché credo di poter dare ad una platea che fatta anche di studenti
Oltre che di addetti ai lavori che nella nostra nel nostro programma ci sono degli impegni
Significativi e credo da prendere sul serio non solo che riguardano ad esempio ladri il modo in cui vive la democrazia penso sia giusto razionalizzare le scadenze elettorali accorpando appuntamenti elettorali interesse credo di tutti per rendere anche più alto più qualificato al momento del confronto ci sono masse indicazioni precise sui poteri del primo ministro appunto sulla modalità di intervenire sulla modifica dalla costituzione sul rafforzamento dei poteri di garanzia
Le autorità indipendenti sulla maggiore efficacia del vicario del bicameralismo sul mangia richiamava l'assurdità del nostro dalla persistenza di un bicameralismo perfetto di fronte al mutamento che c'è stato dell'ordinamento e la crescita delle responsabilità legislative regionali
E quindi noi dobbiamo avere un Senato molto più snello Senato che rappresenti effettivamente le Autonomie territoriali che non abbia identiche competenze rispetto alla Camera i deputati
E infine sulla Costituzione seconda parte perché vorrei ricordare che il centro sinistra a
Con ogni probabilità sbagliato con buone attenuanti però ha sbagliato modificare
In profondità il Titolo quinto della Costituzione attenuanti sono sensibili non le richiamo qui l'abbiamo fatto in passato proprio ricordare che su sei titoli di quella parte costituzione si è toccato uno solo di questi
E non l'intera struttura della seconda parte tanto da interferire in a inevitabilmente anche sulla prima cioè sui principi però si è sbagliato e non si deve fare più abbiamo detto abbiamo scritto al programma che non lo si farà più per quanto ci riguarda un'esperienza conclusa
Naturalmente bisogna metter mano con la procedura
Corretta e mi auguro Marco condivisa a quegli aspetti del titolo quinto che hanno dimostrato di non funzionare
Noi dobbiamo definire meglio le materie di esclusiva competenza statale e leggo dal nostro programmabili sottoscritto da tutto il centrosinistra
Ricomprendendo la disciplina dei rapporti di lavoro che deve essere unitaria
La tutela e la sicurezza del lavoro fatta salva la competenza delle regioni
Che già adesso esiste penso in particolare la formazione professionale che invece giusto sia su base regionale l'ordinamento delle professioni e delle comunicazioni le norme generali sulle grandi reti di trasporto di navigazione
Il trasporto e la distribuzione e l'energia la strategia nazionale per il turismo soltanto per citare alcune grandi materie su cui credo si può fare
Anche in pochi mesi e in modo condiviso un l'amico Tabacci se n'è occupato per una serie di questi argomenti e via contribuito seriamente nella nella sede
Parlamentari
Ci sono una serie di altre cose ripeto che si possono fare però forse la più importante e concludo riguarda
Lo spirito politico
Siccome Marco Follini ha citato un Talleyrand io ne cito a braccio e magari Paolo Mieli mi può correggere un altro
Anzi mi correggerà senz'altro
Che trovo bellissimo e che riferito al precedente regime dice non hanno imparato nulla
Non hanno dimenticato nulla
Penso che sia una eccellente metafora condizione in cui ci troviamo dobbiamo dimostrare che
Seppure non abbiamo dimenticato le ragioni di fondo
Siamo consapevoli che dobbiamo modernizzare le nostre istituzioni e che questo lo si deve fare insieme perché è finita l'epoca in cui così come noi consideriamo che un viadotto un'autostrada un programma di ricerca
Debbano essere targati politicamente mentre sono
Strumenti
Che la mano pubblica mette a disposizione
Delle esigenze della società
Allo stesso modo questo vale
Assai di più
Per le istituzioni casa di tutti
Allora dobbiamo dimostrare che non abbiamo dimenticato le ragioni che portarono i costituenti a riunire l'Italia sotto la bandiera la Costituzione ne dobbiamo modernizzare in un mondo che corre velocemente a spetti organizzativi
Fondamentali per la competitività del paese per l'equità nel nostro Paese per la tempestività della risposta e aggiungo
Per la credibilità delle istituzioni perché il più grande regalo che ci hanno fatto gli italiani in questa stagione politica e l'alta partecipazione e la preservazione del senso democratico della nostra comunità
Degli dobbiamo in risposta
Una capacità di lavorare alla riforma delle istituzioni condivise
In questo senso possiamo dimostrare che non abbiamo dimenticato le cose che contano ma abbiamo imparato dalle cose che non funzionano e io spero che il dibattito caro lettore di questa sera sia un piccolo segno
Non so se da formiche o da agili gazzelle per andare nella direzione giusta
Ringrazio molto l'onorevole Francesco Rutelli anche per questa chiusa che io personalmente non saprei dire se la metafora più appropriata e va delle formiche che mi si è presentata molto
Suggestiva ma oscura o quella delle gazzelle ne è venuto in mente il non è una citazione molto accademica e chiedo scusa agli studenti ma il pardon di Tex Willer che diceva non sappiamo che cosa la pista si riserva però dobbiamo andare avanti ecco credo che al dottor Mieli tocchi un compito un po'simile a quella degli editoriali che ahimè non troppo frequentemente ma in maniera sempre
Preziosa offre ai suoi lettori che dopo questi due interventi fosse punto un commento è opportuno grazie direttore
Grazie a voi di avermi invitata a questo dibattito come è stato osservato giunge tempestivo a ridosso di una prova su cui ci siamo misurati
Con una partecipazione non sto soffermarmi su questo dato molto superiore molto superiore a quella che tutti noi ci aspettavamo una domenica il venticinque giugno nessuno pensava
Che andasse a votare più del venti venticinque forse trenta per cento la percentuale sopra il cinquanta per cento per la prima volta dal del referendum del mille novecento nel novantacinque ci fa ben sperare almeno
Per quel che riguarda l'interesse l'interesse del popolo italiano cittadini elettori a temi di questo tipo Marco
Questo interessa io penso forse sono troppo pessimista che non verrà premiato dopo risultato elettorale da risultati
Parlamentare apprezzabile
Nel senso che quello che io considero lei un dato importantissimo e cioè che anche un solo articolo della Costituzione fosse cambiato a a maggioranza parlamentare assoluta
Anzi maggioranza dei due terzi una maggioranza anche questo sarebbe il più importante più importante del cambiamento del
Cinquanta sessanta o settanta articoli della Costituzione uno
Uno un articolo articolo non marginale è cambiato a maggioranza assoluta c'è una maggioranza condiviso sarebbe un passaggio nella storia di questa chiamiamola così per facilità Seconda Repubblica fondamentale
Passerebbe nei libri di storia un articolo un articolo importante strutturale è cambiato da tutti i partiti insieme dalla stragrande maggioranza e perdizione
E spiegherò perché di spero che questo accada secondo me si cominceranno
Si comincerà un dibattito fra un po'di tempo un po'disordinato e poi credo che non se ne farà nulla ma se accadesse sarebbe veramente una cosa molto importante
Ma prima di entrare
In argomento vorrei fare una breve digressione su come è iniziato questo dibattito sul cambiamento della Costituzione dunque il dibattito è iniziato verso la fine degli anni Settanta in due aree culturali quella socialista e quella cattolica sulla base di una considerazione partito dagli storici
Per primo a che abbiamo parlato con rettore Ornaghi tempo
Studioso di queste questioni Pertile per primo tra i primi da un me lo studioso cattolico Pietro Scoppola il quale mise in evidenza un dato
Che l'Italia stava diventando l'ultimo paese al mondo ed è diventato l'ultima paese al mondo a conoscere la democrazia dell'alternanza la democrazia dell'alternanza significa questa che si svolgono le elezioni in un dato giorno si confrontano almeno due possibili maggioranze una vince l'altra perde con le altre due perdono ma sono tutte possibili maggioranze e c'è la possibilità quindi di mandare all'opposizione davvero chi ti ha governato fino a quel momento
Bene gli storici cominciarono a riflettere sul fatto che dal mille ottocentosessantuno da quando era nato lo Stato unitario l'Italia era l'ultimo paese al mondo a non aver conosciuto questa democrazia dell'alternanza
Per una serie complicata di motivi per come era nato lo stato unitario per la ristrettezza delle élite lo lo Stato era nato intorno a una in maggioranza centripeta che lasciava all'opposizione formazioni di destra e di sinistra
Consumava negli anni dieci venti trenta quarant'anni il patrimonio al cercando di allargarsi come poteva finché esplodeva con delle crisi
Istituzionali il più o meno gravi come furono la crisi di fin e secolo alla fine dell'Ottocento la marcia su Roma del mille novecentoventidue venticinque l'esplosione l'esplosione intorno a Tangentopoli cioè in grandi blocchi di centro grandi blocchi di centro che lasciavano ripeto all'opposizione
Due non mangio e non possibili maggioranze due
Forti due forti minoranze contrapposte che non si potevano legare tra loro
E loro stavano lì a consumare a consumare il patrimonio politico del consenso ottenuto alle elezioni finché consuma finiva tutto esplodeva
Gli storici si posero due quesiti e diciamo la la la diciamo il primo passaggio dalla destra alla sinistra storica quello del mille ottocentosettantasei
Dalla Armando al dando alla Destra storica guidata dall'ultimo governo della destra storica guidata da Marco Minghetti al primo della sinistra guidato Agostino Depretis
Era venuto dentro una logica di questo tipo cioè maggioranze che si sposano tant'è che non era venuto in elezione relazione nel mille ottocentosette del settantasei si tennero solo
Dopo molti mesi da quando per via parlamentare gruppi
Trasformisti si sarebbero chiamati trasformisti solo dopo qualche anno dopo nel mille ottocentottantadue ma erano già di proprietà sorrise si spostavano da una parte all'altra del Parlamento e andavano a creare nuovi governi bene
Quel modello del passaggio dalla destra alla sinistra storica del mille ottocentosettantasei sera perpetuato per cento trent'anni impedendo ripeto all'Italia di conoscere quello che era norma in tutti i Paesi dell'orbe terracqueo tutti i Paesi tranne tutti i paesi civili America latina anche i Paesi appena liberati dal fascismo dal comunismo dalle dittature immediatamente adottavano meccanismi dell'alternanza tranne tranne l'Italia
E allora prima domanda che passò dagli storici ai politologi fu queste ma si certo il modello italiano sarà molto virtuoso ci avrà consentito di fare grandi PRA però se c'è un modello che è di tutti sottolinea tutti gli altri Paesi e solo noi solo noi non abbiamo quel modello dell'alternanza e ci sarà qualche motivo forse a motivo da superare forse alcuni problemi di consumo del patrimonio che erano evidenti già alla fine degli anni Settanta sarebbero diventate ancora più evidenti negli anni ottanta e l'inizio degli anni Novanta
Forse anche da mettere in connessione a tutto questo
Il dibattito nacque nella riforma della Costituzione per risolvere questo problema poi il federalismo le cose questi sarebbero venute dopo ma era questo il problema principale da risolvere colmare una lacuna
Far sì che noi diventassimo simili almeno in questa possibilità alle democrazia anglosassone latine di tutto il mondo
Queste democrazie anglosassoni e lattine
Avendo adottato il modello dell'alternanza decenni o secoli prima
Di di quanto sia stato fatto in Italia hanno risolto nel tempo nei decenni il problema molto opportunamente sottolineato da Marco Follini cioè il problema che possono esistere quattro più gruppi la destra populista il centro moderato
Se ripeto le sue definizione la sinistra riformista della sinistra antagonista non è che queste quattro più formazione non esistessero anche in Francia e Inghilterra in Spagna nei paesi dell'est post comunisti o nei paesi come la Grecia i Paesi latinoamericani post fascisti o post dittature militari solo che col tempo
Col tempo i partiti
Moderati avevano si erano affermati avevano stabilito la possibilità attraverso opportuni sistemi entrare di liberarsi o di potersi scindere dai partiti alla loro destra alla loro sinistra e presentarsi da soli ora con raccogliendo un consenso tale da poter sfidare il partito simmetrico senza ricorrere ai partiti delle estreme
Ma è un problema che hanno risolto non è un problema che hanno tagliato con l'accetta così per una decisione l'hanno risolto in Germania per esempio il problema della divisione da fra Schroeder e Lafontaine è un problema che è stato risolto dopo anni in cui la socialdemocrazia si è presentata unita ed è andata al governo unità con i figli la Fontaine di vent'anni prima dei trent'anni prima e così è successo in Francia così è successo in Francia negli anni Trenta
I partiti di destra di metri di sinistra si presentavano nelle elezioni tutti uniti poi con il passare degli anni la maturazione dell'elettorato e l'abitudine dell'elettorato a questi sistemi
Questo problema appunto è stato risolto
Noi abbiamo provato ad affrontarlo per via parlamentare ricordavate le Commissioni Bozzi Iotti ma poi a un certo punto dopo il problema si pose vi dicevo aveva fino agli anni Settanta ma dopo di un una dozzina di anni in cui per via parlamentare non sì cavato un ragno dal buco
Anche perché l'avvicinamento di tanti partiti a questa nuova cultura per esempio il Partito comunista fu l'ultimo ad arrivarci ma anche settori della DC fu lento e laborioso Complesso
Si decise di procedere in altro modo
La scelta dei referendum ideate da Mario Segni nel nel mille novecentonovantuno e nel mille novecentonovantatré fu una reazione alla crisi di questi Commissione parlamentare in cui il Parlamento cioè i gruppi non ci riuscirà a mettere d'accordo a trovare un nuovo sistema
Che permettesse una democrazia dell'alternanza
Furono fatti referendum soprattutto il secondo quello del mille novecentonovantatré che fu fatta in un momento in cui le istituzioni crollavano sotto il peso di Tangentopoli istituzioni partiti
I partiti erano scritto lati soprattutto il partito di maggioranza relativa la democrazia cristiana ma anche il Partito socialista i partiti sa collegati anche il Partito comunista aveva dei danni
E il secondo referendum più la legge di accompagnamento alla legge elettorale di Mattarella che ordinò il risultato elettorale furono segnando il passaggio a una repubblica delle alternanze
Io a differenza di voi ancora siamo un osservatore dò un giudizio meno negativo su quello che è stato in questi anni perché perché cerco di capirlo so che i sistemi non si riformano così con una bacchetta magica nel giro di cinque minuti e so che quello a cui abbiamo assistito in questi anni prima due legislature
Caratterizzate dalla persistenza del virus che abbiamo definito con facilità giornalistica ribaltonista cioè continuava nonostante la nuova legge elettorale Ford Sante fosse chiaro
Che gli elettori erano chiamati a decidere fra centrodestra e centrosinistra
Quando si verificava una crisi se avevo una crisi di queste maggioranze le si risolveva invocando necessità di ordine nazionale economica internazionale
Le si risolveva quel passaggio di alcuni transfughi da una parte all'altra del Parlamento tutte e due le volte faccio notare da destra verso sinistra te mai perché la sinistra forse più
Più tradizione più tradizione il la la la formazione che si era creata le formazioni nella coalizione di formazione si era creato intorno a cento estera più emergenziale fu Nana qui non emergenza del mille novecentonovantaquattro si ripropose come me in un'emergenza del mille novecentonovantasei
Ma insomma di
Netti
Si riformarono le maggioranze in Parlamento talché la prima volta in cui in Italia accaduto quello che in tutti i paesi dell'orbe terracqueo accaduto da oltre un secolo cioè che ha una maggioranza di centro destra con viceversa si sostituisse una maggioranza di centro sinistra per via elettorale è stata del due mila e uno
Mille ottocentosessantuno due mila e uno
è stata la prima volta nella storia d'Italia in cui si votava è una maggioranza precedentemente eletta che era il Governo ve n'è andata la posizione da una maggioranza alternativa prima tutte le tutto quello che avveniva alla vigilia di elezioni erano spostamenti parlamentare che prefiguravano quello che sarebbe accaduto dodici dopo e adesso fortunatamente non lo dico come opzione politica ma fortunatamente per il sistema politico si è ripetuto
Il popolo italiano in questi cinque anni si sta abituando per la prima volta all'idea che che ha una maggioranza di centrodestra se ne sostituiscono il centro sinistra e viceversa
Quello che a voi appare
Drogato delle forme per cinque a me appare ovvio perché si è conosciuto in tutti i Paesi nel le prime volte che ciò accade
Le prime volte che ciò accade a quelli di centrodestra quando vengono sconfitti sembra che sia arrivato il comunismo quelli di centrosinistra quando vengono sconfitti sembra che sia arrivato il fascismo
E vedo no nell'alleanza dei moderati delle due coalizioni con la la estrema delle due collezioni il segno di conferma di questa loro percezione la verità molto più semplice che con tutti i difetti di centro destra e centro destra non abbiamo avuto né il fascismo con il centrodestra né il comunismo con il centrosinistra
E l'alleanza fra moderati
Estremisti radicali antagonisti chiamateli come volete se ha avuto gli effetti negativi che voi avete sotto gli occhi di tutti noi abbiamo sotto gli occhi abbiamo criticato però ha avuto come affetto positivo quello di costituzionalizzare queste frange estrema questi partiti consistenti estremi e portarli dentro il gioco democratico
Talché
Se vogliamo dire sul centrodestra la Lega che appariva ultra minacciosa
La all'inizio degli anni Novanta qualcosa di preoccupante per il sopportato per alcune slittamenti verso il Andrea il razzismo la xenofobia così oggi appare un patito relativamente costituzionalizzato e reso più innocuo
E lo stesso si può dire per la sinistra più radicale che pur portando delle turbolenze che sono sotto accusa quotidianamente sotto gli occhi nostri però fanno però fanno parte del Parlamento fanno parte del gioco parlamentare si sono abituati ed è meglio averli lì che nelle piazze
Facili le obiezioni perché i sistemi elettorali i sistemi politici si avvolgono con complicazione ma non tengono conto queste obiezioni di quale potrebbe essere l'alternativa
So che è molto così insomma riscuote l'applauso di no perché i moderati delle due coalizioni tutti i dibattiti che ho partecipato con Follini e Tabacci
C'è sempre uno dall'altra parte c'è se tutti quelli della cosa fossero come tema subito lo faremo la bracciata è ovvio
è ovvio che i moderati delle due coalizioni se messi insieme potrebbero formare un'alleanza dei virtuosi
Governare forse perché poi le cose sono più complicate di come appaiono ma è troppo facile
Innanzitutto le parti consistenti lasciate fuori da questa alleanza sono in grado ve lo assicuro o almeno lo erano quando questa è una di farvi perdere la testa
E poi quel quella forma di governo prefigurato dall'alleanza di virtuosi è una forma di consumo del patrimonio ci riporta al punto di partenza
Voi dovete ideare sistemi in cui si arrivi a che un centrodestra relativamente più centro destra è un centrosinistra centro di sinistra si sfidino tra loro si alternerà al potere tutto ciò che è la scorciatoia ed è di metterli insieme ora di di breve momento per rimettere riorganizzare le regole ma tutto ciò che non tende a questo
Tutto ciò che non tende a questo prima poiché è destinato a a saltare per aria ad essere fatto saltare per aria appunto dalla logica del consumo di patrimonio dico un'ultima cosa
Io so che molti
Molti alcune persone presenti e pronto pensano che prima o poi prima poi sale saremo costretti ad andare verso questa unificazione dei centri governi di grande coalizione ne abbiamo discusso più volte
Però però non penso non non penso che sarà così semplice così bene accetto come può apparire sulla carta anche perché
Il popolo degli elettori si è abituato a conoscere questo meccanismo nei comuni nelle regioni sa che non è vero
E lo accetterebbe anche con un'elezione diretta non mi interessa del capo dello stato delle cose importante il principio dello del presidente del Consiglio di una maggioranza di una maggioranza tutelata da norme anti ribaltone sa che il principio il principio di eleggere una maggioranza che governi o di le votare una parte mandando nell'opposizione all'altra un principio
è un principio questo punto irrinunciabile ed è irrinunciabile non già perché uno è legge una maggioranza in cui non sa o forse non si identifica di tutto ma perché è l'unico principio che conta consente di mandare davvero all'opposizione Keating fino a ieri che ha governato
Sui sindaci su un presidente alla Provincia sui governatori delle regioni e ancora adesso sul
Al governo italiano
Questo è un modo con cui se tu ti sei stufato alla fine i cinque anelli puoi prendere in blocco prende che consegnano così dicendo guardate
Basta avete cosa che è successa senza traumi per il centrosinistra nel due mila e uno per il centrodestra nel dimesse
Gli altri sistemi non consentono questo gli altri sistemi consentono spostamenti di maggioranza prevale un po'l'uno a Praga con l'altra
Ma eccitano i furbacchioni che Colle Kahn collocandosi furbacchione e anche diciamo ci ladri che collocandoci in quell'area politica che sta al centro intorno al centro governerà per sempre non già per virtù propria ma per impossibilità di alternative
Vi ringrazio fatto questo intervento solo per contraddire un po'alle tesi però mi sembra giusto che almeno Marco Follini possa rispondere perché se no traggo
Ma anche le sue scorte le grazie
No no solo trenta secondi diritti di risposta poi lascio l'ultima parola Francesco ma
Vorrei rendere un po'meno dogmatico il dibattito sull'alternanza perché vedete io faccio una certa fatica apprezzo il bipolarismo però stento a farne l'undicesimo comandamento siccome io non adempiva tutti i dieci comandamenti principali mi riesce ancora più difficile
Aderire ossequiosa mente all'undicesimo
Sistemi i sistemi come dire funzionano
In ragione delle politiche che li animano causa dal privato del polline no era alterniamo erano allargato non al peccatore guardati con
Pensato di no no chiarito quale era alta Carnia esistono intendo chiarire assolutamente
Voglio dire
Quindi
Questo Paese è stato governato al centro
Per quarant'anni e più
Questi quarant'anni non sono stati tutti uguali sono stati anni nei quali c'è stata una grande virtù politica e civile anni nei quali il governo dal centro ha consentito di costruire un equilibrio che è stato utile alle sorti del Paese e anni nei quali invece il centro si è fatto palude si è fatto luogo di immobilismo non è sempre la stessa cosa
L'alternanza è un valore però noi non possiamo sottrarci a una riflessione sulle ragioni per cui l'alternanza
Pur funzionando con precisione quasi cronometrica
Oggi come oggi lascia tante persone insoddisfatte e lascia tanti problemi irrisolti
Ora io in realtà
Possiamo decidere che non ci piace la grande coalizione ma non possiamo sfuggire alla constatazione che oggi nel sistema politico italiano si sono prodotte due grandi coalizioni
Per la varietà degli interessi e per il contrasto delle opinioni che animano tutte e due gli schieramenti che oggi sono in campo
Sono due grandi coalizioni
Una di queste ha un voto due tre non so bene quanti siano di maggioranza al Senato
E voglio vedere quest'autunno quando vi inoltre Rete nella finanziaria
Come fate ad organizzare una proposta di governo tra opinioni e interessi così in contrasto io credo che oggi la grande coalizione avrebbe paradossalmente la maggiore capacità e la maggiore incidenza rispetto a un sistema di interessi particolaristici che blocca il cambiamento
Allora io non ho come dire una formula magica
Io penso che noi dobbiamo ricostruire un sistema di rappresentanza lo vedo imperniato su queste quattro forze poi la combinazione tra queste forze è legata alla capacità che ognuna di essa avrà di svolgere la propria politica
Detto questo
Credo che l'argomento principale è la ragione principale di questo confronto
Fosse nel dire a vicenda che la democrazia dell'alternanza funziona se c'è almeno un tratto in comune
Siccome di ultimi mesi
Hanno alzato uno steccato se non proprio un muro tra i due schieramenti credo utile che un pezzo di quel muro oggi sia venuto giù e credo che questo aiuti la soluzione dei problemi e non ci faccia rischiare troppa confusione
Francesco magari conclude tu non voto interloquisco dico una battuta diciamo assumo tutta la parte di di ricostruzione storica di di Paolo Mieli
Citando una piccolissima esperienza dopo partecipa are a una conferenza un dibattito alla al Condi densa la il e se la London School
Volevo citare il concetto di del e il concetto di trasformismo
Fatta una ricerca anche su Google emerge che questa parola esiste solo nella lingua italiana
Non c'è non è tradotta in in nessun'altra parola mi son d'accordo
Una una sana alternanza ebbene però anche vero che se stasera noi abbiamo discusso delle forme che sono grande sostanza da democrazia e degli strumenti costituzionali
Ed istituzionali auspicabili per migliorarla e la battaglia democratica è una battaglia di idee
E non si è mai vista una semplificazione politica che avvenga se non attraverso la conquista
Della cuore
Del terreno dove si combatte la battaglia erede il problema noi abbiamo in Italia obiettivamente che vale per le coalizioni e so troppo lunga certamente
Che vedono episodi tu parli giustamente nostro campo io vedo che nel campo avverso magari formazioni minime però fanno
C'era c'era Mussolini nel nel centro destra c'era Forza Nuova che vedo affigge manifesti contro Fini cioè
Un problema della lega che ora destinato a diventare un problema fondamentale perché è stato un vero punto di asse politico e ora promette destinata a cambiare non c'ho problemi di assetto politico di solidità nelle coalizioni
E anche di coerenza con l'esigenza politica di conquistare cinquanta virgola zero uno per governare e quella poi di governato
Però la battaglia nostro Paese non lo trascorriamo la battaglia del idee quindi si può mettere ordine coalizione
Si può cioè
Creare una effettività della guida riformista auspicabilmente entrambe le coalizioni
E un ascolto rilevante a utenti dico anche di ragioni che vengono definite variamente più radicali eccetera
Però il compito dalla politica a mio modo di vedere oggi in Italia e di rispondere alle attese mutate del paese e si stabilizzerà dopo son d'accordo con Mieli
Il superamento dell'impossibilità dell'alternanza che è un bene
Ora il compito della coalizione che
Voglia stabilizzarsi a sua volta nella guida del Governo ma nel cambiamento del Paese di dimostrare di saper fare così giusto per il Paese quindi qui dopo la discussione che ci può permettere di avere dei punti di convergenza significativi sulla base costituzionale e sulla vita
Delle istituzioni inizia il dibattito sul riformismo
Ovvero quali sono le riforme necessarie per il Paese e come si conquista la cultura comunista usava l'espressione egemonie non l'amo
E la supero
Dico però la guida
Rispetto alle attese e rispetto alle esigenze di una grande nazione qual è l'Italia solo dalla leadership politica
Si riesce attraverso la leadership politica si riesce a mio avviso a dare la soluzione al problema dei partiti
Perché l'indispensabilità dei piccoli partiti è nostro paese scelto è obbligata in base a questo sistema elettorale
Ma la parola essendo al popolo sovrano quando il quadro politico vedrà aggregazioni semplificazioni maggiore omogeneità e sfide per il governo capace di intercettare le attese del cambiamento io sono convinto che forse il momento potrebbe non essere troppo lontano
Che questo cioè la politica cioè le priorità riformisti che possa fare anche il cambiamento rispetto alla frammentazione all'infinita dei partiti all'infinita transizione nel maggioritario e agli su e agli aspetti che ne abbiamo
Constatato denunciato rispetto ai quali puramente Mieli è stato troppo Clemente
Ma nel dir questo non mi riferisco naturalmente a dal mio collega di governo master
Abdallah
Giustamente naturalmente la politica a rinunciare a conclusioni provvisoria o penultime tocca a me che non son politico concluderei concludere concludo davvero con un grazie ad esse spiace un po'concludeva che e alla fine i problemi dell'oggi e del domani immediato arrivavano il problema della leadership e poi di quella strozzatura a imbuto di cui parlava Foligno che poi questi sono i problemi che il Paese di fronte ma concludo punto ricordando come dire
Il luogo dove dove siamo l'importanza di questi temi per l'università ringrazio l'onorevole Rutelli verrà ricordato anche il contributo dato tempo fa mi piace anche aggiungere
Il contributo che dopo è stato dato da nostri grandi costituzionalisti anche politologi al dibattito
Di necessità variegato o come si usa dire pluralistico e davvero rinnovo un grazie sentito l'onorevole Rutelli al senatore Follini al direttore Mieli grazie anche a questo ormai in chiave appunto abbiamo osato mettere questa piattaforma di riflessione su una giornata che è stata di riflessione
Desidero ringraziare tutti i presenti in modo particolare perché qui sono tanti gli studenti e di uno che non non è facile richiamarli non sono stati precettati son venuti grazie davvero ancora sarà