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Roma, 25 settembre 2001, h12.45 - Il Partito Radicale Transnazionale, Nessuno tocchi Caino, insieme al Falun Gong hanno promosso una giornata per denunciare la persecuzione nei confronti del Falun Gong, un'antica pratica spirituale cinese che da quando è stata presentata al pubblico nel 1992 ha trovato un vasto consenso ed è stata duramente repressa dalle autorità cinesi.
"In soli due anni - informa il comunicato diffuso da Nessuno Tocchi Caino e dal Partito Radicale Transnazionale - dal luglio 1999 all'agosto 2001, vi sono stati: più di 100.000 arresti, più di 280 morti per tortura, più … di 500 condannati alla prigione, più di 20.000 costretti nei campi di lavoro, più di 1.000 costretti negli ospedali psichiatrici, milioni di persone private dei loro diritti umani, milioni di libri e cassette confiscati, fatti a pezzi e bruciati.
I praticanti vengono torturati fino alla morte quasi ogni singolo giorno La Cina, inoltre, continua a praticare in misura massiccia la pena di morte con oltre 1.800 esecuzioni nei soli primi sei mesi del 2001 segnando una vera e propria emergenza umanitaria Il 10 giugno 2001, la Corte Suprema e la Procura Generale cinesi hanno emesso una sentenza interpretativa dei reati di omicidio e di sovversione che consentirebbe l'uso anche della pena di morte nei confronti dei seguaci del Falun Gong che come forma di protesta ricorressero anche all'autoimmolazione: potrebbero cioè essere imputati di omicidio se implicati in vario modo in tentativi di suicidio.Tutto questo contro un movimento pacifico che affonda le proprie radici nell'antica cultura Cinese, estraneo a ogni coinvolgimento politico, nonché a qualsiasi potere temporale o economico".
Davanti alla Camera dei Deputati è stato allestito un tavolo di raccolta firme di parlamentari su una mozione che impegni il governo italiano a porre in sede di Unione Europea la centralità della questione dei diritti umani, del Falun Gong e della pena di morte nelle relazioni politiche ed economiche con la Repubblica Popolare Cinese; a cogliere l'occasione dello svolgimento dei giochi olimpici del 2008 in Cina per sollevare tali questioni; a operare affinché al maestro Li Hongzhi, leader del Falun Gong, sia restituito il passaporto e sia ricevuto ufficialmente quando decidesse di recarsi in visita in Italia.Ulteriori approfondimenti saranno disponibili tra breve .
"In soli due anni - informa il comunicato diffuso da Nessuno Tocchi Caino e dal Partito Radicale Transnazionale - dal luglio 1999 all'agosto 2001, vi sono stati: più di 100.000 arresti, più di 280 morti per tortura, più … di 500 condannati alla prigione, più di 20.000 costretti nei campi di lavoro, più di 1.000 costretti negli ospedali psichiatrici, milioni di persone private dei loro diritti umani, milioni di libri e cassette confiscati, fatti a pezzi e bruciati.
I praticanti vengono torturati fino alla morte quasi ogni singolo giorno La Cina, inoltre, continua a praticare in misura massiccia la pena di morte con oltre 1.800 esecuzioni nei soli primi sei mesi del 2001 segnando una vera e propria emergenza umanitaria Il 10 giugno 2001, la Corte Suprema e la Procura Generale cinesi hanno emesso una sentenza interpretativa dei reati di omicidio e di sovversione che consentirebbe l'uso anche della pena di morte nei confronti dei seguaci del Falun Gong che come forma di protesta ricorressero anche all'autoimmolazione: potrebbero cioè essere imputati di omicidio se implicati in vario modo in tentativi di suicidio.Tutto questo contro un movimento pacifico che affonda le proprie radici nell'antica cultura Cinese, estraneo a ogni coinvolgimento politico, nonché a qualsiasi potere temporale o economico".
Davanti alla Camera dei Deputati è stato allestito un tavolo di raccolta firme di parlamentari su una mozione che impegni il governo italiano a porre in sede di Unione Europea la centralità della questione dei diritti umani, del Falun Gong e della pena di morte nelle relazioni politiche ed economiche con la Repubblica Popolare Cinese; a cogliere l'occasione dello svolgimento dei giochi olimpici del 2008 in Cina per sollevare tali questioni; a operare affinché al maestro Li Hongzhi, leader del Falun Gong, sia restituito il passaporto e sia ricevuto ufficialmente quando decidesse di recarsi in visita in Italia.Ulteriori approfondimenti saranno disponibili tra breve .
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