Roma, 21 maggio 2001, h10.15 - Fausto Bertinotti durante l'intervista con Roberto Iezzi ha analizzato le varie correnti del centrosinistra in vista di un dialogo interno all'opposizione, ribadendo le differenze e i punti di contatto tra Rifondazione Comunista e l'Ulivo."Interesse per l'interlocuzione" per costruire l'opposizione e l'alternativa alle destre, ma senza nascondere il permanere di "differenze profonde".
Questo l'atteggiamento di Bertinotti nei confrotnti dell'Ulivo.
"Apparteniamo ad un'altra cultura" a partire dalle idee sulla globalizzazione - ha spiegato il segretario di Prc - … mentre "il campo che Amato indica, accetta la globalizzazione come processo di modernizzazione dentro cui bisogna stare, noi apparteniamo a quel campo che va dal movimento operaio a Seattle, che invece considera questo processo di globalizzazione un'innovazione radicalissima ma che contiene per la prima volta una rottura con il progresso sociale, con il rischio di una vera e propria crisi della società".
"Rutelli, come la cultura che rappresenta è un'interlocuzione necessaria per il dialogo che noi vogliamo affrontare e sviluppare" ma anche "una forza centrista e moderata con cui possiamo dialogare" per portare avanti l'opposizione alle destre ma senza rientrare all'interno dello "schema programmatico che abbiamo contrastato così nettamente anche nella campagna elettorale".
Il confronto fra le sinistre, sotto forma di un "laboratorio politico", è posto da Bertinotti anche come possibile soluzione al problema del rischio di attentati in occasione del G8 di Genova per cui si possa aprire una "discussione programmatica sulla globalizzazione, sulla democrazia e sui contenuti".
Molto rischioso sarebbe invece fortificare la città e attuare un tentativo di "repressione violenta che ha come unico obbiettivo quello di falciare la critica" contenuta nel movimento antiglobalizzazione.
Questo l'atteggiamento di Bertinotti nei confrotnti dell'Ulivo.
"Apparteniamo ad un'altra cultura" a partire dalle idee sulla globalizzazione - ha spiegato il segretario di Prc - … mentre "il campo che Amato indica, accetta la globalizzazione come processo di modernizzazione dentro cui bisogna stare, noi apparteniamo a quel campo che va dal movimento operaio a Seattle, che invece considera questo processo di globalizzazione un'innovazione radicalissima ma che contiene per la prima volta una rottura con il progresso sociale, con il rischio di una vera e propria crisi della società".
"Rutelli, come la cultura che rappresenta è un'interlocuzione necessaria per il dialogo che noi vogliamo affrontare e sviluppare" ma anche "una forza centrista e moderata con cui possiamo dialogare" per portare avanti l'opposizione alle destre ma senza rientrare all'interno dello "schema programmatico che abbiamo contrastato così nettamente anche nella campagna elettorale".
Il confronto fra le sinistre, sotto forma di un "laboratorio politico", è posto da Bertinotti anche come possibile soluzione al problema del rischio di attentati in occasione del G8 di Genova per cui si possa aprire una "discussione programmatica sulla globalizzazione, sulla democrazia e sui contenuti".
Molto rischioso sarebbe invece fortificare la città e attuare un tentativo di "repressione violenta che ha come unico obbiettivo quello di falciare la critica" contenuta nel movimento antiglobalizzazione.
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