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L'iniziativa è stata presentata da Marco Pannella e da Emma Bonino in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche il presidente ed il segretario dei Radicali Italiani, Luca Coscioni e Daniele Capezzone.Bonino, Qui c'è l'altra politica … possibileDecine di ministri, di Premi Nobel, di leader politici, di Organizzazioni Non Governative, quasi 500 parlamentari: questo il livello qualitativo delle adesioni alla giornata di nonviolenza del 1 dicembre.
Emma Bonino, però, tiene a sottolineare anzitutto che "per la prima volta su una iniziativa laica gandhiana si sono aggregati militanti dei diritti umani, civili e politici nel mondo che hanno la tendenza ad occuparsi del loro singolo caso".
Al contrario, sull'azione intrapresa dal Partito Radicale Transnazionale "tante diverse realtà, da coloro che lottano in Africa contro le mutilazioni femminili a chi lotta in Asia contro il regime laotiano, riescono a fare sinergia".
Intorno al Pr, insomma, si sta coagulando "l'altra politica possibile", questo il vero successo dell'azione radicale.Donne al Governo, obiettivo rivoluzionarioQuanto allo specifico della battaglia per le donne afgane, la leader radicale, sottolinea come essa sia tutt'altro che vinta con la sconfitta militare dei taleban, dal momento che "giusto 2 giorni fa - ricorda - l'Alleanza del Nord ha per la seconda volta impedito una manifestazione pubblica delle donne afghane".
Emma Bonino, invita dunque a "non mollare", ad insistere nella lotta per i diritti delle donne afgane.
L'ingresso di una consistente rappresentanze delle donne nel futuro governo provvisorio di Kabul, infatti, è un obiettivo "apparentemente umile, ma rivoluzionario nella sostanza" e non solo per l'Afghanistan, ma anche per altri paesi.
"Immaginate - afferma - quale simbolo di speranza può essere per tutte le donne che in altri paesi non trovano la forza gli strumenti ed il coraggio di ribellarsi a situazioni di oppressione".Dunque, la battaglia per le donne afgane - conclude Bonino - può essere "moltiplicatore di energie", nella lotta per l'affermazione della democrazia e dei diritti politici nel mondo.Pannella guarda già avantiAnche Marco Pannella accoglie con entusiasmo le straordinarie adesioni al Satyagraha, richiamando i precedenti radicali più remoti, come il digiuno di massa alla fine degli anni '70 contro lo sterminio per fame nel mondo, ma anche le iniziative più recenti ed ancora in corso come la campagna per le ratifiche dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale, di cui oltre la metà delle adesioni sono dovute all'iniziativa militante dei radicali dell'associazione "Non c'è Pace senza Giustizia" e di Emma Bonino.
Tutto questo, però, serve a Pannella per chiamare i radicali ad "organizzare ambizioni molto più alte".
"Noi abbiamo il dovere - afferma Pannella - di renderci conto che ne siamo capaci, attrezzati da decenni di lotte" e quindi l'appuntamento del 1 dicembre è solo un prima tappa dell'azione nonviolenta radicale, del "Satyagraha 2000".Un'organizzazione mondiale della democraziaIl leader radicale individua nella proposta di Emma Bonino della costituzione di una Organizzazione Mondiale delle Democrazie, modellata sulle procedure e le regole che caratterizzano l'analogo organismo che regola i rapporti commerciali nel mondo, il prossimo obiettivo, rispetto al quale "i radicali dovranno scegliere con molta fretta le date e le forme""Nel mondo i nonviolwenti o non ci stanno o stanno per perdere", afferma Pannella, e l'iniziativa radicale deve subito affrontare questo problema, sicchè la giornata del 1 dicembre si configura come l'inizio di un processo che nelle intenzioni deve portare una organizzazione internazionale dell'azione nonviolenta.Questo, dunque, l'orizzone entro cui si colloca l'azione radicale e che motiva l'aggettivo di "primo" al Satyagraha modiale per le donne di Kabul.
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