Questa registrazione non è ancora stata digitalizzata.
Per le risposte alle domande frequenti puoi leggere le FAQ.
Da Roma il leader radicale lancia la sfida del PR contro il Vietnam "luogo del comunismo reale, rifondato, simbolo vivo della forza del male antidemocratico, antiumanistico" 21 settembre 2002 - La nonviolenza radicale ha preso la forma finale di un lungo e accorato applauso, con il quale è stata salutata la conclusione del comizio tenuto di Marco Pannella di fronte all'ambasciata del Vietnam a Roma.
La manifestazione romana, si è tenuta nell'ambito della "Giornata Mondiale di Nonviolenza Gandhiana per la libertà e la democrazia anche in Vietnam" che ha visto il partito radicale mobilitarsi … in 103 paesi di tutto il mondo ed in numerosissime città italiane.
Leader detenuti Un applauso che il leader radicale ha voluto dedicare a Kok Ksor e Vo Van Ai, leader dissidenti vietnamiti, iscritti al PR, ma anche ad Adriano Sofri, "serbatoio di politica, di conoscenza" costretto nelle patrie galere.
"In un paese in cui Berlusconi è presidente del Consiglio, Rutelli è (forse) leader dell'opposizione e Ciampi è presidente della Repubblica, non c'è bisogno anche di una cosa indecente e sconcia come il carcere per Adriano Sofri" ha detto Pannella.
Proprio Adriano Sofri, infatti, aveva ricordato sulle pagine di Panorama, la vicenda del cardinale vietnamita Van Thuan, incarcerato per 13 anni dal regime di Hanoi e recentemento morto.
"Quel cardinale - ha detto Pannella - è stato abbandonato anzitutto dal Vaticano", poichè "dove regna il Vaticano la chiesa e la religiosità sono annientate" e noi - ha sottolineato - "siamo qui in memoria dei 13 anni di clandestinità in cui è stato costretto questo cardinale".
L'attenzione dedicata al regime vietnamita da parte del PR, infatti, non è puramente simbolica, ma chiede conto di persone attualmente imprigionate e oppresse dal regime di Hanoi, i cui nomi e le cui foto campeggiano sulla Home Page sito del PR (http://www.radicalparty.org), nell'occasione divenuta prima pagina di tutti i siti radicali.
Si tratta, ha ricordato il leader radicale, delle massime autorità della chiesa buddista unificata del Vietnam, ma anche per i numerosi cattolici.
I Montagnard, guerriglieri intorno alla statua di Gandhi In particolare, Marco Pannella ha ricordato i montagnard, la minoranza etnica prevalentemente di origine cristiana che vive sull'altopiano vietnamita perseguitata e sgominata dal regime di Hanoi.
Proprio in occasione della giornata mondiale di nonviolenza indetta dal Pr, infatti, 600 montagnard emigrati negli Usa hanno deciso di passare davanti alla statua di Gandhi a Washinghton prima di manifestare silenziosamente davanti all'ambasciata di Hanoi negli Stati Uniti.
La decisione è tanto più significativa ed embleamtica in quanto il popolo Montagnard ha a lungo imbracciato le armi per difendersi dalle persecuzioni vietnamite.
La vicenda del dr.
Que Pannella ha rivelato poi un episodio che si è svolto proprio all'immediata vigilia della giornata mondiale di nonviolenza, informando su quanto accaduto ai danni del Dr.
Nguyen Dan Que, un leader del movimento nonviolento per i diritti umani, già arrestato per 18 anni per aver redatto un manifesto in cui chiedeva al regime di Hanoi di rispettare i fondamentali diritti umani, democrazia e libere elezioni.
Il dr.
Que, è attualmente agli arresti domiciliari per le sue precarie condizioni di salute.
Il leader radicale ha informato che nella sera del 19 settembre circa 20 poliziotti sono entrati nella casa del Dr.
Que guidati dal vice- capo delle forze di sicurezza di Saigon, per cercare articoli e pubblicazioni che sono considerate contro lo Stato.
Dopo la perquisizione che non ha dato esito, le forze di sicurezza avrebbero voluto arrestare il Dr.
Que, che si è però opposto, gettandosi a terra sul pavimento per protestare in modo nonviolento contro tale decisione.
Alla fine, la resistenza passiva del dr.
Que ha avuto la meglio e dopo circa quattro ore la polizia ha lasciato la casa lasciando dieci persone a sorvegliarla.
Dopo aver ricordato che il fratello del dr.
Que - attualmente negli Usa - è co-firmatario dell'appello a sostegno della democrazia e della libertà anche in Vietnam, Pannella ha ammonito l'ambasciatore del Vietnam: "Cercate di bloccare i mezzi di comunicazione, ma il PR funziona, e noi sappiamo quanto accaduto al dr.
Que".
Il leader radicale ha subito presentato un'interrogazione alla Commissione Ue nella chiede conto delle gravi e continue violazioni dei diritti umani, civili e politici in Vietnam.
Infatti, negli obiettivi del Pr c'è anche la mobilitazione a livello di istituzioni europee per ottenere l'applicazione delle sanzioni previste negli accordi di cooperazione nei quali si vincolano i finanziamenti proprio al rispetto dei diritti umani.
Questi vincoli, però, non vengono mai fatti rispettare.
"L'inseguimento è cominciato" Quella lanciata da Pannella, dunque, è stata una vera e propria sfida contro quello che il leader radicale ha definito un regime "luogo del comunismo reale, rifondato, simbolo vivo della forza del male antidemocratico, antiumanistico".
"Siamo qui come in altri 104 paesi al mondo nei quali vi sono persone che stanno dando corpo allo stesso pensiero, ha sottolineato Pannella concludendo con il preanannuncio del disegno immediato che il Pr intende perseguire a partire dal prossimo congresso che si svolgerà alla fine di ottobre a Tirana: "Non vi dovrà essere al mondo nessun paese nel quale non vi sia un nostro riferimento".
Per combattere per la libertà e i diritti umani con la pratica gandhiana della nonviolenza.
La manifestazione romana, si è tenuta nell'ambito della "Giornata Mondiale di Nonviolenza Gandhiana per la libertà e la democrazia anche in Vietnam" che ha visto il partito radicale mobilitarsi … in 103 paesi di tutto il mondo ed in numerosissime città italiane.
Leader detenuti Un applauso che il leader radicale ha voluto dedicare a Kok Ksor e Vo Van Ai, leader dissidenti vietnamiti, iscritti al PR, ma anche ad Adriano Sofri, "serbatoio di politica, di conoscenza" costretto nelle patrie galere.
"In un paese in cui Berlusconi è presidente del Consiglio, Rutelli è (forse) leader dell'opposizione e Ciampi è presidente della Repubblica, non c'è bisogno anche di una cosa indecente e sconcia come il carcere per Adriano Sofri" ha detto Pannella.
Proprio Adriano Sofri, infatti, aveva ricordato sulle pagine di Panorama, la vicenda del cardinale vietnamita Van Thuan, incarcerato per 13 anni dal regime di Hanoi e recentemento morto.
"Quel cardinale - ha detto Pannella - è stato abbandonato anzitutto dal Vaticano", poichè "dove regna il Vaticano la chiesa e la religiosità sono annientate" e noi - ha sottolineato - "siamo qui in memoria dei 13 anni di clandestinità in cui è stato costretto questo cardinale".
L'attenzione dedicata al regime vietnamita da parte del PR, infatti, non è puramente simbolica, ma chiede conto di persone attualmente imprigionate e oppresse dal regime di Hanoi, i cui nomi e le cui foto campeggiano sulla Home Page sito del PR (http://www.radicalparty.org), nell'occasione divenuta prima pagina di tutti i siti radicali.
Si tratta, ha ricordato il leader radicale, delle massime autorità della chiesa buddista unificata del Vietnam, ma anche per i numerosi cattolici.
I Montagnard, guerriglieri intorno alla statua di Gandhi In particolare, Marco Pannella ha ricordato i montagnard, la minoranza etnica prevalentemente di origine cristiana che vive sull'altopiano vietnamita perseguitata e sgominata dal regime di Hanoi.
Proprio in occasione della giornata mondiale di nonviolenza indetta dal Pr, infatti, 600 montagnard emigrati negli Usa hanno deciso di passare davanti alla statua di Gandhi a Washinghton prima di manifestare silenziosamente davanti all'ambasciata di Hanoi negli Stati Uniti.
La decisione è tanto più significativa ed embleamtica in quanto il popolo Montagnard ha a lungo imbracciato le armi per difendersi dalle persecuzioni vietnamite.
La vicenda del dr.
Que Pannella ha rivelato poi un episodio che si è svolto proprio all'immediata vigilia della giornata mondiale di nonviolenza, informando su quanto accaduto ai danni del Dr.
Nguyen Dan Que, un leader del movimento nonviolento per i diritti umani, già arrestato per 18 anni per aver redatto un manifesto in cui chiedeva al regime di Hanoi di rispettare i fondamentali diritti umani, democrazia e libere elezioni.
Il dr.
Que, è attualmente agli arresti domiciliari per le sue precarie condizioni di salute.
Il leader radicale ha informato che nella sera del 19 settembre circa 20 poliziotti sono entrati nella casa del Dr.
Que guidati dal vice- capo delle forze di sicurezza di Saigon, per cercare articoli e pubblicazioni che sono considerate contro lo Stato.
Dopo la perquisizione che non ha dato esito, le forze di sicurezza avrebbero voluto arrestare il Dr.
Que, che si è però opposto, gettandosi a terra sul pavimento per protestare in modo nonviolento contro tale decisione.
Alla fine, la resistenza passiva del dr.
Que ha avuto la meglio e dopo circa quattro ore la polizia ha lasciato la casa lasciando dieci persone a sorvegliarla.
Dopo aver ricordato che il fratello del dr.
Que - attualmente negli Usa - è co-firmatario dell'appello a sostegno della democrazia e della libertà anche in Vietnam, Pannella ha ammonito l'ambasciatore del Vietnam: "Cercate di bloccare i mezzi di comunicazione, ma il PR funziona, e noi sappiamo quanto accaduto al dr.
Que".
Il leader radicale ha subito presentato un'interrogazione alla Commissione Ue nella chiede conto delle gravi e continue violazioni dei diritti umani, civili e politici in Vietnam.
Infatti, negli obiettivi del Pr c'è anche la mobilitazione a livello di istituzioni europee per ottenere l'applicazione delle sanzioni previste negli accordi di cooperazione nei quali si vincolano i finanziamenti proprio al rispetto dei diritti umani.
Questi vincoli, però, non vengono mai fatti rispettare.
"L'inseguimento è cominciato" Quella lanciata da Pannella, dunque, è stata una vera e propria sfida contro quello che il leader radicale ha definito un regime "luogo del comunismo reale, rifondato, simbolo vivo della forza del male antidemocratico, antiumanistico".
"Siamo qui come in altri 104 paesi al mondo nei quali vi sono persone che stanno dando corpo allo stesso pensiero, ha sottolineato Pannella concludendo con il preanannuncio del disegno immediato che il Pr intende perseguire a partire dal prossimo congresso che si svolgerà alla fine di ottobre a Tirana: "Non vi dovrà essere al mondo nessun paese nel quale non vi sia un nostro riferimento".
Per combattere per la libertà e i diritti umani con la pratica gandhiana della nonviolenza.
leggi tutto
riduci