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Presenti, tra gli altri, l'on.
Marina Sereni, responsabile Ds della politica estera e Alfredo Mantica, sottosegretario al Ministero degli Esteri.
"Il libro di un inviato speciale, non di uno storico", lo ha definito il dott.
Giorgio Torchia.L'autore ripercorre le tappe del potere di Saddam Hussein in Iraq: la nascita, il consolidamento, le guerre, tre fasi, in realtà, si sostiene, di una stessa guerra.Tre le osservazioni dell'on.
Sereni, che guardano … al dibattito odierno sulla crisi irachena: la difficoltà Usa a convincere il mondo della giustezza della guerra; la chiusura, con questa guerra, di un cinquantennio di politica mediorientale significa mettere mano un disegno nato nel primo dopoguerra; infine, la preoccupazione per la variabilità delle ipotesi per il dopo-Saddam.Il sottosegretario Mantica ha sottolineato come Saddam non è un dittatore volgare, nel senso che ha una sua logica e un suo spessore politico, per questo non è problema semplice da affrontare.
Poi alcuni spunti di riflessione che ha approfondito nel suo intervento: Saddam è isolato nel mondo arabo; la stabilità regionale è un problema; occorre valutare la serie lunghissima di errori del mondo occidentale; Saddam non è un personaggio storico da cui ci si può aspettare che scelga l'esilio.Il discorso sulla crisi irachena, ha concluso Mantica, va affrontato non nella dicotomia guerra-pace, ma su quella guerra-politica.
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