09 GEN 2003

CSM - Plenum del 9 gennaio 2003

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 2 ore 26 min
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All'ordine del giorno: 1) Ricorsi 2) Incarichi extragiudiziari 3) Cessazione 4) Ricorsi 5) Richiesta di annullamento di una graduatoria 6) Altri ricorsi al TAR 7) Ordini del giorno speciali, sezioni A e B 8) Designazione dei componenti che parteciperanno alle cerimonie di inaugurazione dell'Anno Giudiziario 9) Proroghe di collocamento fuori ruolo 10) Criteri che si applicheranno per la formazione della graduatoria relativa al conferimento delle funzioni giurisdizionali 11) Incarichi extragiudiziari 12) Idoneità alle funzioni di Cassazione 13) Nomine a Magistrato di Corte di Appello 14) Autorizzazione 15) Tirocinio per non laureati 16) Ricostituzione del Comitato Pari Opportunità 17) Formazione delle tabelle di composizione, per il biennio 2002-2003 del Tribunale di Castrovillari 18) Proroga di applicazione extradistrettuale alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro 19) Applicazione extradistrettuale al Tribunale di Milano 20) Decadenze di Giudici onorari a S.M.C.Vetere 21) Decadenza per incompatibilità a Bologna 22) Decadenza.

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  • Presidente e poi Marini, relatore

    <em>Approvata la resistenza in giudizio</em> <strong>Indice</strong><br>La seduta ha inizio <strong>alle 9.40</strong><br>Presidenza del vicepresidente<strong> Virginio Rognoni</strong><br>Pratiche urgenti di Terza Commissione <strong>Ricorsi</strong> D.ssa Giaquinto
    0:00 Durata: 1 min 33 sec
  • Presidente e poi Riello, relatore, poi Di Federico

    <em>Approvata</em> <br>Pratiche urgenti di Quarta Commissione <strong>Incarichi extragiudiziari</strong> D.ssa Della Monica al Comitato contro la corruzione in ambito ONU a Vienna
    0:01 Durata: 1 min 44 sec
  • Presidente e poi Menditto, relatore

    <em>Approvata per una rettifica sulla data</em> <strong>Cessazione</strong> Dr. Formiconi
    0:03 Durata: 54 sec
  • Schietroma, relatore e poi Menditto

    <em>Resistenze in giudizio</em> <br>Pratiche urgenti di Ottava Commissione <strong>Ricorsi</strong> Dottori Guida, Zezza e Spinelli
    0:04 Durata: 1 min 38 sec
  • Di Federico, relatore, e poi Civinini, fuori microfono

    <em>Approvate le costituzioni in giudizio</em> <br>Pratiche urgenti di Nona Commissione <strong>Richiesta di annullamento di una graduatoria</strong> Dr. Arnò; dr. Napolillo
    0:05 Durata: 1 min 45 sec
  • Presidente

    <em>Approvate tutte</em> <strong>Altri ricorsi al TAR</strong> Dr. Barbera; d.ssa De Cristofaro; dr. Combagi; d.ssa De Logu
    0:07 Durata: 1 min 14 sec
  • Presidente e poi Di Federico e Civinini, fuori microfono, come altri Consiglieri

    <em>Approvati</em> <strong>Ordini del giorno speciali, sezioni A e B</strong>
    0:08 Durata: 5 min 12 sec
  • Giuseppe Di Federico (membro laico(FI)) su una pratica precedente, poi il Presidente legge la distribuzione dei nomi dei Consiglieri: interviene Berlinguer sulla campagna di stampa sull'inaugurazione dell'Anno Giudiziario. Di Federico prende la parola, seguito da Arbasino

    <em>Approvata</em> Ordine del giorno ordinario Comunicazioni del Comitato di Presidenza <strong>Designazione dei componenti che parteciperanno alle cerimonie di inaugurazione dell'Anno Giudiziario</strong> Dibattito
    0:14 Durata: 16 min 33 sec
  • Giuseppe Fici (Movimento per la giustizia), relatore, poi Marini e Lo Voi, dialogando con il relatore; infine Aghina, Stabile e Meliadò

    <em>Approvate</em> <br>Pratiche di Terza Commissione <strong>Proroghe di collocamento fuori ruolo</strong> Dr. Bellini; dr. Salazar
    0:30 Durata: 13 min 37 sec
  • Carmine Stabile (Unicost), relatore

    <em>Approvata</em> <strong>Criteri che si applicheranno per la formazione della graduatoria relativa al conferimento delle funzioni giurisdizionali </strong>
    0:44 Durata: 1 min 41 sec
  • Presidente e Giovanni Mammone (MI), Presidente della Quarta Commissione: poi Menditto e Marotta, relatore, su dr. Nova

    <em>Approvate tutte</em> meno la pratica dr. Nova che torna in Commissione <br>Pratiche di Quarta Commissione <strong>Incarichi extragiudiziari</strong> Dr. Liberati; dr. Toscano, Dr. Russo, D.ssa Balletti; dr. Picciotto; dr. Vallini; dr. Costagliola; Cons. Argan; cons. Nova; dr. Saviotti; dr. Marinucci; Costantini; dr. Cervelli; dr. Sgubbi; dr. Barazzetta; dr. Creazzo; dr. Marini; dr. Valle; dr. Maccarone; dr. Sava; d.ssa Ferrari; d.ssa Margherita Cassano; d.ssa Lombardi; dr. Laudati;
    0:45 Durata: 6 min 8 sec
  • Primicerio, relatore, poi Aghina e Riello, relatore per le successive; poi Civinini fuori microfono; intervengono Di Federico, Salmè, Berlinguer, Civinini e Mammone, gli ultimi due senza microfono

    La registrazione della seduta viene sospesa per mancanza di segnale audio <strong>alle 10.45</strong> D.ssa Medica e le pratiche successive
    0:52 Durata: 16 min 29 sec
  • Luigi Riello (Unicost), relatore, prima parte dell'intervento

    <em>Approvate tutte</em><br> <strong>Idoneità alle funzioni di Cassazione</strong> Dr. Cau
    1:08 Durata: 4 min 47 sec
  • Luigi Riello (Unicost), relatore, seconda parte dell'intervento; interviene Fici per chiarimenti, Riello replica. Intervengono Di Federico, Aghina, un Consigliere, Berlinguer, Riello

    1:34 Durata: 15 min 22 sec
  • Salmè e Primicerio; poi Menditto e Mammone, brevemente

    Voto sul ritorno in Commissione: <em>approvato</em>
    1:49 Durata: 13 min 46 sec
  • Antonio Marotta (membro laico(UDC))

    <em>Approvata</em><br>La seduta, segretata <strong>11.34</strong>, torna pubblica <strong>alle 11.38</strong> <strong>Nomine a Magistrato di Corte di Appello</strong> Dr. Fortuna
    2:03 Durata: 1 min 11 sec
  • Buccico, relatore, e poi Lo Voi, Fici, Menditto, Di Federico e infine il relatore e Lo Voi: il relatore conclude

    Voto sul ritorno in Commissione: <em>respinto</em><br>Voto sulla delibera: <em>approvato il rigetto</em> <strong>Autorizzazione</strong> D.ssa Valle
    2:04 Durata: 17 min 25 sec
  • Giovanni Berlinguer (membro laico(DS)), relatore

    <em>Approvata</em> <br>Pratiche di Sesta Commissione <strong>Tirocinio per non laureati</strong> Prof. Antonini
    2:22 Durata: 1 min 50 sec
  • Giuliana Civinini (MD), relatore

    <em>Approvata</em> <strong>Ricostituzione del Comitato Pari Opportunità</strong>
    2:23 Durata: 50 sec
  • Giuseppe Di Federico (membro laico(FI)), relatore

    <em>Approvata</em> <br>Pratiche di Settima Commissione <strong>Formazione delle tabelle di composizione, per il biennio 2002-2003 del Tribunale di Castrovillari</strong>
    2:24 Durata: 1 min 2 sec
  • Di Federico, relatore, poi Tenaglia per un emendamento e Aghina

    Pratica <em>accantonata</em> <strong>Proroga di applicazione extradistrettuale alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro</strong> D.sse Canaia e Nobile
    2:25 Durata: 10 min 49 sec
  • Gianfranco Schietroma (membro laico(SDI)), relatore

    <em>Approvata</em> <strong>Applicazione extradistrettuale al Tribunale di Milano</strong> Dr. Fiore
    2:36 Durata: 37 sec
  • Gianfranco Schietroma (membro laico(SDI)), relatore

    <em>Approvate entrambe</em> <br>Pratiche di Ottava Commissione <strong>Decadenze di Giudici onorari a S.M.C.Vetere</strong> Avv. Viola e d.ssa Rossetti
    2:37 Durata: 53 sec
  • Gianfranco Schietroma (membro laico(SDI)), relatore

    <em>Approvata</em> <strong>Decadenza per incompatibilità a Bologna</strong> Avv. Solencini
    2:38 Durata: 41 sec
  • Giovanni Salvi (MD), relatore

    <em>Approvato il non luogo a provvedere</em> <strong>Decadenza</strong> D.ssa Pittà
    2:38 Durata: 30 sec
  • Tenaglia, relatore, e poi Di Federico; per dichiarazione di voto interviene un Consigliere e quindi Marini

    Voto sull'emendamento Tenaglia: <em>respinto</em><br>Voto sulla delibera: <em>approvata</em><br>La seduta termina <em>alle 12.25</em> <strong>Il CSM nelle agenzie di stampa</strong> GIUSTIZIA: CASTELLI, VIA I 'CLAN DI FAMIGLIA' DA UFFIC<br>'CSM COLLABORI ALTRIMENTI INTERVERRO' PER VIA LEGISLATIVA'I Milano, 7 gen. - (Adnkronos) - Via i ''clan di famiglia'' dagli uffici giudiziari. A partire dal caso dei fratelli Galizzi a Bergamo, il ministro della Giustizia Roberto Castelli annuncia, in un'intervista a 'la Padania', di voler difendere ''il principio di incompatibilita''', e avverte il Csm: ''o collabora in tal senso o saro' costretto a intervenire in altro modo, per via legislativa, all'interno della riforma dell'ordinamento giudiziario alla quale sto lavorando''. Tutto nasce dal 'caso-Galizzi' al Tribunale di Bergamo dove, al ruolo di procuratore capo e' candidato Adriano Galizzi, attualmente presidente della sezione gip-gup, e dove suo fratello, Paolo Maria Galizzi e' presidente di sezione presso il Tribunale civile. Il Csm, nella passata composizione, aveva ugualmente approvato la nomina di Galizzi alla guida della Procura. Ma Castelli nego' la sua firma al provvedimento di nomina. La questione e' finita davanti alla Corte Costituzionale che ora dovra' decidere. La legge, ricorda nell'intervista Castelli, parla chiaro: ''parenti e affini fino al terzo grado non possono stare nello stesso ufficio giudiziario. Quando si e' dato vita al Csm si e' aggiunta una postilla, dando facolta' al Consiglio Superiore della Magistratura di derogare al principio, ma solo in casi eccezionali''. Eppure..il 'caso-Galizzi', spiega il ministro ''e' solo la punta dell'iceberg''. La verita', dice ancora e'''che emergono numerosi episodi di incompatibilita' in tutta la penisola: figli avvocati nel tribunale dove il padre e' giudice, marito e moglie che lavorano nello stesso ufficio giudiziario, eccetera''. Nessun attacco particolare ai due fratelli Galizzi: ''il giorno in cui Adriano Galizzi venisse proposto come procuratore capo in un'altra sede io firmerei in cinque minuti'', afferma il ministro. Che, subito dopo attacca l'ex Consiglio del Csm. ''La passata consigliatura del csm -dice- era ferocemente contro di me, e ha quindi inteso intraprendere una prova di forza senza valutare minimamente le fondate motivazioni che mi hanno spinto a negare la firma alla nomina''. Col nuovo Csm, invece ''si puo' parlare'', aggiunge Castelli. ''L'atmosfera e' molto piu' serena. Prima, quando mi recavo a Palazzo dei Marescialli, sembrava di finire nella gabbia dei leoni. Ora c'e' collaborazione, pur rimanendo ognuno con le proprie idee. Sono convinto che, se questa vicenda fosse passata al vaglio dell'attuale consigliatura, non si sarebbe giunti a questo scontro''. Nel corso dell'intervista alla Padania, il ministro Castelli si lamenta anche del metodo con cui gli vengono sottoposte le nomine: ''arrivano le nomine gia' decise, mi si impone di firmare e se non lo ritengo opportuno scoppiano polemiche a non finire''. A questo punto il suo invito al Csm e' di collaborare nel rispetto del principio di incompatibilita'. Altrimenti ''agiro' per via legislativa'', avverte Castelli. Quanto all'annuncio che i magistrati italiani si presenteranno alle cerimonie per l'apertura dell'anno giudiziario con la Costituzione in mano, Castelli ricorda che proprio nella Carta sta scritto, articolo 101, comma 2, che il magistrato e' soggetto soltanto alla legge. ''ma se la legge contro l'incompatibilita' vale per i cittadini, perche' non deve valere anche per i magistrati? Evidentemente perche' la maggioranza dei componenti dello scorso Csm si sentiva sopra la legge''. GIUSTIZIA: TOGATI MD AL CSM,CASTELLI VIOLA REGOLE ELEMENTARI<br>SCONCERTA MINACCIA LEGGE PER RISOLVERE QUESTIONE GALIZZI (ANSA) - ROMA, 7 GEN - Il ministro della Giustizia viola le ''regole elementari che debbono regolare i rapporti tra istituzioni''. Da Palazzo dei Marescialli due consiglieri di Magistratura democratica, Francesco Menditto e Pino Salme', rispondono a muso duro al Guardasigilli che in un'intervista alla Padania e' tornato sulla nomina a procuratore di Bergamo di Adriano Galizzi, contestata dal ministro perche' un fratello del magistrato e' gia' presidente di sezione al tribunale della stessa citta'. Il caso e' all'esame della Consulta, davanti alla quale il Csm ha sollevato il conflitto di attribuzioni dopo che il ministro ha bloccato la nomina, ritenendo che altrimenti si determinerebbe una situazione di incompatibilita'. Una circostanza ricordata dagli stessi consiglieri: ''in questi giorni in cui tanti alimentano nell'opinione pubblica la convinzione che i magistrati violino le leggi e la Costituzione, cosi' aumentando intollerabilmente la sfiducia nella giustizia, occorre ricordare che il CSM, proprio per ottenere il rispetto della Costituzione, e' stato costretto a rivolgersi alla Corte Costituzionale perche' il Ministro ha bloccato la nomina del dott. Galizzi a Procuratore della Repubblica di Bergamo.La scelta sulla opportunita' o meno di nominare i Dirigenti degli uffici spetta, in base all'articolo 105 della costituzione, al Csm, qualunque sia l'opinione del Ministro. Questo, almeno, fino a che non si vorranno modificare i principi costituzionali in materia di autogoverno della Magistratura''. I consiglieri giudicano ''sconcertante che, proprio mentre la Corte Costituzionale si appresta a decidere se il rifiuto del Ministro violi la Costituzione, lo stesso Ministro, parte in causa, minaccia di utilizzare i propri poteri di iniziativa legislativa per risolvere la controversia: i cittadini sono in grado di valutare se si tratta di comportamento conforme alle regole elementari che debbono regolare i rapporti tra istituzioni''. Inoltre Menditto e Salme' rivendicano al Csm di aver ''sempre lealmente collaborato, come siamo sicuri sara' accertato dalla Corte Costituzionale, anche quando si è 'permesso' di non essere d'accordo col Ministro''. Secondo i due consiglieri ''poco c'entra con il caso Galizzi il problema dell'incompatibilita''' dei magistrati. E in proposito ricordano a Castelli che ''il CSM sta gia' valutando se rendere pi— restrittivi gli attuali orientamenti in materia di incompatibilita' nel rispetto della legge e degli orientamenti del giudice amministrativo''. GIUSTIZIA: TOGATI CSM, COSTRETTI A RIVOLGERCI A CONSULTA (AGI) - Roma, 7 Gen. - Sulla questione delle incompatibilita' il CSM non e' in una posizione di totale chiusura, tant'e' che sta valutando la possibilita' di una revisione della circolare che disciplina la materia. Ma e' fermo sulla scelta di Adriano Galizzi per il conferimento dell'incarico di procuratore della Repubblica di Bergamo. Questa, in sostanza, la reazione che si e' avuta questa sera da parte di alcune componenti togate dell'organo di autogoverno della magistratura sul permanere del no di Castelli a rendere esecutiva la nomina di Galizzi e sulle ultime dichiarazioni del guardasigilli circa le conseguenze di una parentela che puo' esserci tra magistrati che lavorano nello stesso distretto. "Trovo singolare - cosi' il consigliere togato Ernesto Aghina (Movimento), componente della commissione consiliare che si occupa del conferimento degli incarichi direttivi - che il ministro continui a concentrare la sua attenzione sulla vicenda del procuratore della Repubblica di Bergamo, come si trattasse dell'unico problema che in questo momento affligge la magistratura. Certamente il fatto che lui dichiari che il precedente CSM gli era ferocemente avverso e' singolare dal momento che 'questo' CSM, sostanzialmente all'unanimita', ha deliberato di sollevare dinanzi alla Corte costituzionale conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato. Evidentemente c'e' un problema giuridico. Ed e' rilevante che la posizione sia stata condivisa anche dai componenti laici del Consiglio". "Per quanto riguarda specificamente il problema delle incompatibilita', uno dei tanti problemi sul tappeto - ha proseguito Aghina - gia' quando il ministro e' venuto in Consiglio gli abbiamo fatto presente che non c'e' assolutamente intenzione, da parte del CSM, di enfatizzare quelli che lui chiama 'pervilegi' o 'prerogative' dei magistrati; tant'e' che la prima commissione consiliare ha gia' allo studio una revisione della circolare che disciplina la materia delle incompatibilita'". "Il che non vuol dire - ha tenuto a precisare Aghina - che precedentemente vi erano situazioni fuori legge; ci si e' solo mossi all'interno di una circolare che, forse, puo' avere delle maglie troppo larghe". "In occasione della visita che il guardasigilli ha fatto a Palazzo dei Marescialli prima delle feste - cosi' il consigliere togato di Unicost Wladimiro De Nunzio, presidente della sesta commissione referente (quella che si occupa anche delle riforme) - gli facemmo presente che siamo disponibilissimi al rispetto del principio della leale collaborazione che deve essersi tra CSM e ministero. Ma gli facemmo anche osservare che tale principio non appare rispettato in pieno, da parte del ministro, per quanto riguarda la nomina del propcuratore di Bergamo. Riteniamo che, non essedo stata resa esecutiva la delibera del plenum circa la scelta di Galizzi, si sia verificato un vulnus delle competenze consiliari. La procedura seguita dal CSM e' stata corretta, particolarmente attenta alla posizione del prescelto rispetto alla presenza di un fratello negli stessi uffici giudiziari. Si e' tenuto conto dei diversi ruoli svolti dall'uno e dall'altro. Difronte alla 'compressione' che abbiano rilevato esservi stata, da parte del guardasigilli, del principio di leale collaborazione, siamo stati costretti a sollevare un 'conflitto' dinanzi ai giudici della Consulta". "Per questa diversita' di vedute c'e' 'sofferenza' al Consiglio"."Dopo il caso Galizzi il problema dell'incompatibilita' sta molto a cuore a Castelli - hanno dal canto loro dichiarato i togati di MD Giuseppe Salme', componente della sezione disciplinare del CSM, e Francesco Menditto, componente della commissione incarichi direttivi - in questi giorni in cui tanti alimentano nell'opinione pubblica la convinzione che i magistrati violino le leggi e la Costituzione, cosi' aumentando intollerabilmente la sfiducia nella giustizia, occorre ricordare che il CSM, proprio per ottenere il rispetto della Costituzione, e' stato costretto a rivolgersi alla Corte costituzionale perche' il ministro ha bloccato la nomina del dott. Galizzi a procuratore della Repubblica di Bergamo. La scelta sulla opportunita' o meno di nominare i dirigenti degli uffici spetta, ai sensi dell'art. 105 della Costituzione, al CSM, qualunque sia l'opinione del ministro. Questo, almeno, fino a che si vorranno modificare i principi costituzionali in materia di autogoverno della magistratura". "E' sconcertante - hanno proseguito Salme' e Menditto - che, proprio mentre la Corte costituzionale si appresta a decidere se il rifiuto del ministro violi la Costituzione, lo stesso ministro, parte in causa, minaccia di utilizzare i propri poteri di iniziativa legislativa per risolvere la controversia". "Inaccettabile - hanno ancora detto i due togati - e' anche il tentativo del guardasigilli di distinguere tra vecchio e nuovo CSM distribuendo le pagelle in buonie cattivi. Il Consiglio, quello vecchio e quello nuovo, ha sempre lealmente collaborato, come siamo sicuri sara' accertato dalla Corte costituzionale, anche quando si e' 'permesso' di non essere d'accordo col ministro". E infine: "il problema dell'incompatibilita' poco c'entra con il caso Galizzi. Nel corso del plenum del 18 dicembre al ministro e' stato fatto rilevare che il CSM sta' gia' valutando se rendere piu' restrittivi gli attuali orientamenti in materia di incompatibilita'. nel rispetto della legge e degli orientamenti del giudice amministrativo". GIUSTIZIA: SPANGHER, AL VIA CENSIMENTO INCOMPATIBILITA' Roma, 8 gen. (Adnkronos) - ''Per la fine del mese partira' il censimento di tutte le situazioni a rischio'' di incompatibilita' di sede per vincoli di parentela. Lo assicura Giorgio Spangher, presidente della prima commissione del Csm che si occupa dei trasferimenti di ufficio, in un'intervista a 'Il Giornale', dopo le dichiarazioni del ministro della Giustizia Roberto Castelli a 'La Padania'. L'ultimo censimento risale al 1997, ricorda Spangher, aggiungendo che tempo due mesi si dovrebbero avere i risultati dell'indagine. ''Tutti i magistarti italiani riceveranno un modulo -spiega- e quando avremo le risposte, potremo intervenire caso per caso. Il monitoraggio sara' diffuso insieme ad una circolare che spieghera' il contenuto degli articoli sull'incompatibilita''.Consapevole che Castelli ha posto l'accento su un problema ''serio e piuttosto diffuso'', Spangher afferma che ''la situazione e' intollerabile in particolare in grandi citta' come Roma'', e che ''si potrebbe intervenire sulle norme che risalgono al 1941'', avvertendo che c'e' ''troppa tolleranza'' alle regole, anche da parte dei Tar. ''Quello che puo' fare il Csm -spiega- trova un limite giuridico nella giustizia amministrativa''. ''L'ordinamento stabilisce una esclusione automatica tra padri e figli, fratelli, mariti e mogli che lavorino come magistrati e avvocati nelle stesse sedi. Ma si aggira sostenendo che non c'e' incompatibilita' se uno si occupa di civile e l'altro di penale, uno di diritto di famiglia e uno di societario''. CSM SOSPENDE DA FUNZIONI E STIPENDIO PROCURATORE ALFREDO ORMANNI (AGI) - Roma, 8 Gen. - Sospensione provvisoria dalle funzioni e dallo stipendio: il provvedimento, di natura cautelare, e' stato preso dalla sezione disciplinare del CSM nei confronti del procuratore della Repubblica di Torre Annunziata Alfredo Ormanni. La sospensione (della quale l'interessato avrebbe chiesto la revoca manifestando l'intenzione di andare in pensione) e' conseguenza del fatto che Ormanni - in quanto indagato per concorso in falso e in peculato nell'ambito di un procedimento penale per l'ammanco di circa 31 miliardi di vecchie lire dalle casse della procura causato dal direttore della cancelleria - e' stato destinatario di una ordinanza interdittiva dall'incarico emessa lo scorso novembre dal gip di Roma Maria Luisa Paolicelli. A chiedere al "tribunale" di Palazzo dei Marescialli di sospendere il procuratore capo almeno sino a quando la sua posizione penale verra' chiarita, era stato - sempre in novembre - il ministro della Giustizia Castelli. Questi aveva richiamato le conclusioni di una relazione dell'Ispettorato generale nella quale, oltre alla ricostruzione della vicenda degli ammanchi di denaro (dei quali si e' autoaccusato il cancelliere Domenico Vernola), venivano evidenziate "gravi irregolarita' nella gestione complessiva delle spese di giustizia" sostenute dalla Procura. Il guardasigilli aveva richiamato l'attenzione dei consiglieri del CSM anche su prove che dimostrerebbero che Ormanni ha ricevuto regali (autovetture e viaggi) per se' e per la propria famiglia. GIUSTIZIA: ANCHE CONSIGLIERI CSM PORTERANNO COSTITUZIONE NELLE CERIMONIE DI INAUGURAZIONE DELL'ANNO GIUDIZIARIO (ANSA) - ROMA, 10 GEN - Anche alcuni consiglieri togati del Csm parteciperanno alle cerimonie di inaugurazione dell'anno giudiziario con una copia della Costituzione in mano, aderendo cosi' all'iniziativa promossa dall'Associazione nazionale magistrati. Una scelta su cui si starebbe orientando l'intero gruppo di Magistratura democratica, ma che incassa anche qualche critica a Palazzo dei marescialli. ''Portero' sicuramente la Costituzione -assicura uno degli esponenti del gruppo, il consigliere Francesco Menditto, vice presidente della Commissione per gli incarichi direttivi del Csm - Non vedo perche' non dovrei farlo, visto che ogni giorno noi del Csm, come pure i magistrati nelle aule giudiziaria, cerchiamo di attuare e rispettare la Costituzione; il che purtroppo non sempre avviene da parte di alcuni''. Tra chi non rispetta la Costituzione Menditto inserisce il ministro Castelli: '' di recente siamo stati costretti a sollevare un conflitto di attribuzioni con il ministro della Giustizia, proprio lamentando il mancato rispetto da parte sua di una norma costituzionale'', dice, riferendosi alla decisione del Guardasigilli di bloccare la nomina di Adriano Galizzi a procuratore di Bergamo. Fara' la stessa scelta del collega anche Giuliana Civinini, presidente della Nona Commissione di Palazzo dei marescialli e unica donna tra i togati del Csm. Anche lei e' di Magistratura democratica e partecipera' in rappresentanza del Csm alla cerimonia che si terra' alla Corte d'appello di Torino: ''Ci andro' con la Costituzione, che e' il nostro strumento di lavoro e dunque e' sempre presente nella nostra cassetta degli attrezzi''. E a chi dal mondo politico si e' scandalizzato per l'iniziativa promossa dal sindacato delle toghe, replica: ''non ha il significato di un'accusa nei confronti di nessuno; esprime invece un'adesione ai valori costituzionali in un momento solenne. Valori che ci ispirano tutti i giorni, come la soggezione del giudice solo alla legge e l'uguaglianza di tutti di fronte alla legge. Del resto - fa notare Civinini - anche il capo dello Stato in occasione del discorso di fine anno teneva una copia della Costituzione sul tavolo; non vedo perche' non possiamo farlo noi''. Non tutti i togati pero' la pensano cosi'. Non portera' con se' la Carta fondamentale Luigi Riello, di Unita' per la Costituzione, che prima di approdare a Palazzo dei marescialli e' stato segretario della corrente. Una scelta dettata esclusivamente dal ruolo ricoperto, non da una mancata condivisione dell'iniziativa voluta dall'Anm. ''Non brandiro' la Costituzione, ma non perche' mi voglia distanziare da quell'iniziativa, che certamente non costituisce un gesto rivoluzionario, ma ha il significato di un richiamo ai valori costituzionali; valori che sinche' sono vigenti devono essere rispettati da tutti. Non lo faro' soltanto perche' ritengo che noi consiglieri abbiamo un ruolo diverso rispetto a quello dell'Anm, un ruolo istituzionale''. C'e' anche chi non condivide del tutto l'iniziativa, come Francesco Lo Voi, togato di Magistratura Indipendente. ''Non portero' la Costituzione, non mi sembra proprio il caso'', taglia corto. Per il ruolo ricoperto? ''Anche, ma non solo: l'iniziativa ha un effetto di immagine, e per questo ritengo non sia la piu' adeguata per far capire ai cittadini le ragioni del disagio della magistratura. La situazione di sofferenza e' innegabile e non nasce oggi; dubito pero' che a risolverla sia sufficiente l'esibizione della Costituzione''. Quali le strade migliori?Lo Voi non ha dubbi: andava continuato il confronto con il ministro della Giustizia sulla riforma dell'ordinamento giudiziario, che sottolinea, stava ''conducendo a risultati positivi''. SERIO: TRASFERIMENTI BLOCCATI DAL CSM<br>SU INCOMPATIBILITA' PARENTALI TROPPA SOLIDARIETA' CORPORATIVA Roma, 11 gen. - (Adnkronos) - ''Il Csm impedisce spesso che si arrivi al trasferimento anche nei casi piu' clamorosi''. Lo afferma a ''Il Giornale'' Mario Serio, ex membro laico della Cdl nel precedente Consiglio Superiore della Magistratura ed ex presidente della seconda commissione competente sulle incompatibilita' parentali tra magistrati e magistrati e avvocati. ''Ho dovuto constatare con rammarico -spiega Serio- che a Palazzo de' Marescialli non ci sono le condizioni per dettare regole serie e per esigere che si rispettino. Prevale un sistema di veti incrociati per lo spirito di solidarieta' corporativa da parte della componente togata''. <br>Si riprende la pratica precedentemente <em>accantonata</em>
    2:39 Durata: 8 min