04 MAG 2004

Vigilanza Rai: Discussione sulla situazione generale della Rai ed esame di eventuali risoluzioni

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 15 min 49 sec

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Discussione sulla situazione generale della Rai ed esame di eventuali risoluzioni.

Registrazione di "Vigilanza Rai: Discussione sulla situazione generale della Rai ed esame di eventuali risoluzioni", registrato martedì 4 maggio 2004 alle 00:00.

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  • Relazione del presidente

    Il PRESIDENTE Petruccioli dà lettura della seguente relazione:<br>«L'ordine del giorno reca: esame della situazione nei vertici Rai. Non intendo riprendere e amplificare le polemiche che hanno riempito le cronache negli ultimi tempi; anche se - evidentemente - esse concorrono a comporre il quadro che ci sta di fronte e non possono essere ignorate. Dovere di questa commissione in questo momento è fissare dei punti fermi rispetto a rilevanti mutamenti e incognite. Con la definitiva approvazione del disegno di legge A.S. 2175 è cambiato il quadro legislativo che coinvolge anche composizione e procedure di nomina del Consiglio di amministrazione della Rai; che passa dai cinque attuali a nove membri: sette eletti con voto singolo dai componenti la Commissione di vigilanza, due designati dal Ministro dell’economia. Uno di questi ultimi è il candidato Presidente il quale, tuttavia, per entrare in carica deve ottenere il gradimento dei due terzi (ventisette) dei componenti la stessa Commissione di vigilanza. La durata del Consiglio di amministrazione passa dagli attuali due anni a tre <br>Non è più in vigore la legge 206 del 1993: si è estinto il potere di nomina dei Presidenti di Camera e Senato, e non esiste più neppure la clausola in base alla quale i due terzi della Commissione di vigilanza potevano proporre agli stessi Presidenti la revoca del Consiglio di amministrazione in carica. Peraltro, la procedura di revoca è definitivamente cancellata dalla nuova legge; la sola ipotesi di cambiamento prevista è legata a dimissioni o impedimento permanente del presidente o di uno o più membri. In questo caso, i nuovi componenti sono nominati con le medesime procedure entro i trenta giorni successivi alla comunicazione formale delle dimissioni presso la Commissione di vigilanza (art. 20 comma 9).<br>I tempi per la nomina del nuovo Consiglio di amministrazione sono scanditi da una serie di adempimenti indicati nella nuova legge. E precisamente: <br>a) entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge è completata la fusione per incorporazione della Rai-Radiotelevisione italiana Spa nella società Rai-Holding Spa (art. 21, comma 1)<br>b) entro quattro mesi dalla data di completamento della fusione per incorporazione è avviato il procedimento per l'alienazione della partecipazione dello Stato nella Rai-Radiotelevisione italiana Spa (art. 21, comma 3)<br>c) l'alienazione avviene mediante offerta pubblica di vendita; i tempi, le modalità di presentazione, le condizioni e gli altri elementi dell'offerta o delle offerte pubbliche di vendita sono definiti con una o più deliberazioni del Comitato interministeriale per la programmazione economica (art. 21, comma 3)<br>d) le disposizioni che regolano la nomina del nuovo Consiglio di amministrazione entrano in vigore il novantesimo giorno successivo alla data di chiusura della prima offerta pubblica di vendita (art. 20, comma 10).<br>Assommando i tempi puntualmente indicati nelle lettere a), b) e d) si raggiungono i nove mesi; ai quali vanno aggiunti quelli di cui alla lettera c non precisamente definibili in quanto affidati a future deliberazioni del Cipe. Il tempo complessivo difficilmente potrà, dunque, essere inferiore all'anno; e, molto probabilmente, sarà superiore. In ogni caso, sarà superata la data del marzo 2005, scadenza naturale del Consiglio di amministrazione adesso in carica, nominato quando la legge fissava a due anni la durata del mandato. <br>Io penso che se a marzo dell'anno prossimo ci troveremo vicini al termine dell'itinerario indicato dalla legge, il buon senso consiglierà di mettere in conto una breve proroga. Ma è un’opinione personale su un argomento non attuale oggi; quando, fra quasi un anno, lo diventasse, ne discuteremo. <br>Oggi, invece, dobbiamo formulare un’opinione, una posizione chiara sul periodo che va da qui all'entrata in vigore delle norme sulla nomina del Consiglio di amministrazione indicate nella legge di cui all'A.S. 2175. Il periodo, come visto, non è breve; ed è particolarmente importante per la vita dell'azienda. All'avvio del digitale terrestre si aggiunge, infatti, l'apertura della proprietà alla partecipazione di privati, sia pure nella forma circoscritta fissata dalla legge; inoltre, dovrà andare a regime il piano di riorganizzazione recentemente definito. Nel periodo cadono due importanti scadenze elettorali: quella europea, con il contorno di un nutrito turno amministrativo, già in corso; e quella per il rinnovo dei consigli regionali a statuto ordinario prevista per la primavera del 2005. <br>Tutti questi fatti, e altri che non elenco, rendono evidente una necessità: la concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo deve disporre, anche in questo periodo, di un Consiglio di amministrazione non solo nella pienezza delle sue funzioni e dei suoi poteri, ma anche stabile e autorevole. Non sarebbe accettabile e sarebbe, in ogni caso, negativa una situazione endemica di instabilità, di confusione, di tensione. <br>La Commissione di vigilanza - l’ho già ricordato - non dispone più del potere che consentiva - come extrema ratio - di avviare la procedura di revoca. Anche per questo motivo, ha il dovere di esercitare la propria influenza al fine di agevolare l'affermarsi di una situazione positiva e di sventare il pericolo di una situazione negativa; intendendo con questi aggettivi null'altro che la capacità operativa, la funzionalità, il prestigio del Consiglio di amministrazione; per la nomina del quale la nuova legge attribuisce alla commissione stessa, come abbiamo visto, compiti molto ampi e penetranti. <br>In questa ottica, lo stato attuale del Consiglio di amministrazione in carica è tutt'altro che tranquillizzante. I motivi per cui si è determinata una situazione di forte tensione e di scontro sono numerosi e sono pubblici, conosciuti da tutti; non è necessario che io ne tratti in questa introduzione, anche se - ovviamente - potranno trovare nella discussione lo spazio che voi stessi deciderete. Necessario, invece, è esprimere in modo chiaro l’esigenza che la Rai disponga di un Consiglio di amministrazione sicuro e forte, indicarne le condizioni, e formulare ipotesi precise nel caso in cui si prolunghino e si accentuino le difficoltà registrate più volte e soprattutto nelle ultime settimane. <br>C'è una domanda - che molti si pongono - alla quale dobbiamo preliminarmente rispondere: considerata la situazione esistente, è pensabile che l'attuale Consiglio di amministrazione svolga in modo positivo la sua funzione ancora per un anno almeno; o non è preferibile, addirittura necessario, procedere alla nomina di un nuovo Consiglio di amministrazione con le nuove regole? Io sono convinto - e auspico che l’intera Commissione si ritrovi su analogo orientamento - che l'attuale Consiglio di amministrazione abbia tutti i requisiti per svolgere al meglio la propria funzione per l'intero periodo che va da oggi alla elezione del nuovo Consiglio di amministrazione secondo il percorso preferenziale tracciato nell'A.S. 2175. Questo è il primo punto fermo da fissare. <br>Ovviamente, non possiamo fermarci qui. Se le divergenze e la conflittualità si dimostrassero non riassorbibili e ingovernabili, diventerebbe inevitabile prospettare e sollecitare un rinnovo dell'organo. Anche su questo punto, tuttavia, io sono convinto che sia possibile, superare in modo stabile e non ipocrita l'attuale momento di difficoltà; e auspico vivamente che così avvenga.<br>Non si consideri questo, però, un appello alle buone intenzioni e alle buone disposizioni soggettive di chicchessia. Non ne avrei titolo e sarebbe un atteggiamento che i destinatari potrebbero giudicare persino offensivo.<br>La ripresa della completa autorevolezza e funzionalità del Consiglio di amministrazione in carica ha una condizione precisa: che si riconosca, si rispetti e si riporti pienamente in vigore, la ratio a fondamento della sua originaria costituzione. I Presidenti di Camera e Senato non hanno più il potere di nominare il Consiglio di amministrazione della Rai; ma il Consiglio di amministrazione in carica porta il crisma di quella nomina, al quale è affidata - in fin dei conti - la sua stessa legittimità. La possibilità che questo Consiglio di amministrazione svolga il suo compito con efficacia è affidata ad una precisa garanzia: che le due parti che in esso convergono trovino e mantengano un equilibrio, giudicato nell'insieme conveniente sia dall'una sia dall'altra; e che risulti - soprattutto - utile all'azienda. Per contribuire a questo equilibrio, e per tutelare la propria funzione, ciascuna delle due parti dispone di una robusta risorsa: una ha la risorsa del numero; l'altra la risorsa della funzione e del prestigio della Presidenza. <br>E' chiaro che questa soluzione, per le suddette ragioni, risulta produttiva e accettabile fino a quando l'equilibrio è mantenuto e appare ad ambedue le parti sufficientemente assicurato. Quando l'equilibrio risultasse, anche a una sola delle parti, irrimediabilmente compromesso, l'attuale Consiglio di amministrazione perderebbe senso e non potrebbe sopravvivere. Voglio dire, per essere ancora più esplicito, che l'attuale Consiglio di amministrazione non potrebbe continuare ad operare qualora una delle due parti costitutive decidesse di abbandonarlo; per la semplice ragione che svanirebbe la ratio sulla quale i Presidenti di Camera e Senato hanno inteso costituire questo organo. <br>Beninteso, non esiste né formalmente né sostanzialmente un soggetto o un'istanza che possa certificare o decretare che l'equilibrio è finito, che la ratio si è rotta. La decisione è tutta nelle mani delle due parti presenti nel Consiglio di amministrazione. Quel che noi possiamo dire con assoluta convinzione, e con la certezza di rispettare il carattere che a questo Consiglio si è voluto dare, è che nessuna delle due parti, al di là di qualsivoglia considerazione formale, numerica o di altro carattere, potrebbe pretendere di prolungare la vita dell'organo quando l'altra parte decidesse di recedere o dichiarasse comunque esaurita l'esperienza. <br>Se avvenisse qualcosa del genere ci troveremmo di fronte ad una prevaricazione; oltre tutto ingiustificata perché secondo la nuova legge si può nominare un nuovo Consiglio di amministrazione prima dei tempi previsti. Il comma 10 dell'articolo 20 contempla, infatti, l’eventualità che “sia necessario procedere alla nomina del Consiglio di amministrazione, per scadenza naturale del mandato o per altra causa prima della data stabilita” e stabilisce che - in questo caso - si proceda comunque con le nuove norme.<br>Riassumo: auspicio che l'attuale Consiglio di amministrazione ritrovi le migliori condizioni di cooperazione e di funzionalità; presa d'atto che solo le parti che compongono l'attuale Consiglio di amministrazione possono decidere di interromperne l'esistenza; impossibilità che l'attuale Consiglio di amministrazione possa continuare ad operare in assenza di una delle due parti; necessità, qualora ciò avvenga, di procedere alla nomina di un nuovo Consiglio di amministrazione. Penso che queste chiare posizioni, assunte tempestivamente, offrano il miglior contributo che la Commissione di vigilanza può dare alla stabilità e alla efficienza nella conduzione del servizio pubblico radiotelevisivo.». <br><strong>Indice degli interventi</strong><br>La seduta comincia alle 14h40<br>Presidenza del presidente <strong>Claudio Petruccioli</strong>
    0:00 Durata: 4 min 52 sec
  • Giuseppe Giulietti (DS-U), sull'ordine dei lavori

    Il PRESIDENTE, quindi, stanti le votazioni in corso alla Camera dei deputati, rinvia il dibattito alla seduta già prevista per domani.<br>Il deputato GIULIETTI, intervenendo sull'ordine dei lavori, esprime vivo apprezzamento per l'introduzione del Presidente. Egli fa peraltro presente che è attualmente in corso a Milano un Consiglio di amministrazione a seguito del quale potrebbero cambiare le condizioni di riferimento della discussione in Commissione, creando una nuova situazione di cui dovrebbero essere investiti anche i Presidenti delle Camere che hanno nominato l'attuale Consiglio di amministrazione.<br>Ciò non fa venir meno evidentemente la necessità di un confronto in Commissione, tanto più urgente di fronte alla necessità di garantire una effettiva correttezza del confronto politico nel corso della campagna elettorale per le elezioni europee, che sembra possa essere compromessa da una gestione dell'azienda che si configura sempre di più come una sorta di servizio d'ordine, come dimostra la ridicola vicenda della trasmissione differita del concerto del 1° maggio, una decisione sulla cui paternità sarebbe opportuno che il Presidente informasse la Commissione. <br>
    0:04 Durata: 3 min 55 sec
  • Presidente

    Concorda il deputato GENTILONI SILVERI.<br>Il PRESIDENTE osserva che nella sua introduzione egli ha volutamente inteso anticipare il proprio giudizio su tutti i possibili scenari dell'evoluzione, alla luce dell'applicazione della nuova normativa, della crisi in corso nel vertice della Rai, fermo restando il suo auspicio che il Consiglio di amministrazione riesca a trovare una sufficiente comunità di intenti per svolgere utilmente la sua funzione fino al termine naturale del suo mandato. <br>Per quanto riguarda i Presidenti delle Camere, egli fa presente di averli informati preventivamente del contenuto della sua esposizione di oggi, senza in alcun modo, però, chiedere il loro parere o coinvolgerli nella responsabilità delle opinioni da lui espresse. <br>Per quanto riguarda infine la questione sollevata, sempre dal deputato Giulietti, relativa alla trasmissione del concerto del 1° maggio, egli fa presente di aver messo a disposizione dei Commissari un recente carteggio intercorso fra lui e gli organi di governo della Rai, nel quale è affrontata anche tale questione. <br>
    0:08 Durata: 3 min 17 sec
  • Paolo Gentiloni (MARGH-U), sull'ordine dei lavori

    <br>
    0:12 Durata: 1 min 40 sec
  • Davide Caparini (LNFP), sull'ordine dei lavori

    Il deputato CAPARINI invita il Presidente ad informare preventivamente i membri dell'Ufficio di Presidenza in ordine alla sua corrispondenza con gli organi di governo della Rai e a tutte le altre iniziative da lui intraprese a nome della Commissione.<br>Il seguito della discussione è quindi rinviato. <br>La seduta termina alle 14h55. <br>
    0:13 Durata: 2 min 5 sec