Questa registrazione non è ancora stata digitalizzata.
Per le risposte alle domande frequenti puoi leggere le FAQ.
Roma 20 febbraio 2003 - Presso la sede di Roma della Fieg sono stati presentati gli studi Fieg e Deloitte & Touche sull'evoluzione della stampa nel periodo 1999-2002.
Le sue indicazioni, lette in parallelo con quelle fornite dallo studio sull’industria dei giornali elaborato dall’Ufficio studi della Federazione, forniscono un contributo conoscitivo approfondito sulla realtà economico-finanziaria delle imprese editrici di giornali quotidiani.Il quadro che emerge dai due studi è il seguente: la fase particolarmente positiva registrata dal comparto nel biennio 1999-2000 sembra essersi … esaurita nel 2001 soprattutto a causa dell’arretramento della spesa pubblicitaria di cui la stampa ha subito pesantemente gli effetti.
Il calo degli investimenti pubblicitari è inoltre proseguito nel 2002, contribuendo al forte ridimensionamento dei margini di redditività delle imprese.
Gli utili aggregati dei quotidiani che erano saliti a 298,4 milioni di euro nel 2000, con un incremento del 56% rispetto all’anno precedente, sono scesi a 146,4 milioni di euro nel 2001, con una riduzione del 51%.Comunque, dice la ricerca, l’offerta globale della stampa periodica si è mantenuta su livelli qualitativi e su volumi considerevoli.
L'universo delle testate settimanali rilevate dall’ADS, infatti, e le copie diffuse a numero hanno fatto registrare un sia pur lieve incremento (+0,5%), passando da 14,991 a 15,064 milioni di copie.
Analogo discorso può essere fatto per i mensili che, considerati nella loro totalità, hanno limitato la flessione ad uno 0,3% passando da 15,161 a 15,114 milioni di copie diffuse a numero.Anche per i quotidiani i dati sulla diffusione nel 2001 mettono in luce una sostanziale tenuta sul mercato di riferimento.
I livelli di vendita sono restati pressoché costanti, passando da 6,07 a 6,06 milioni di copie (-0,3%).
Leggermente più accentuata la flessione nel 2002 (-2,8%), spiegabile soprattutto a causa del consistente incremento del prezzo di vendita al pubblico intervenuto all’inizio dell’anno.
Le sue indicazioni, lette in parallelo con quelle fornite dallo studio sull’industria dei giornali elaborato dall’Ufficio studi della Federazione, forniscono un contributo conoscitivo approfondito sulla realtà economico-finanziaria delle imprese editrici di giornali quotidiani.Il quadro che emerge dai due studi è il seguente: la fase particolarmente positiva registrata dal comparto nel biennio 1999-2000 sembra essersi … esaurita nel 2001 soprattutto a causa dell’arretramento della spesa pubblicitaria di cui la stampa ha subito pesantemente gli effetti.
Il calo degli investimenti pubblicitari è inoltre proseguito nel 2002, contribuendo al forte ridimensionamento dei margini di redditività delle imprese.
Gli utili aggregati dei quotidiani che erano saliti a 298,4 milioni di euro nel 2000, con un incremento del 56% rispetto all’anno precedente, sono scesi a 146,4 milioni di euro nel 2001, con una riduzione del 51%.Comunque, dice la ricerca, l’offerta globale della stampa periodica si è mantenuta su livelli qualitativi e su volumi considerevoli.
L'universo delle testate settimanali rilevate dall’ADS, infatti, e le copie diffuse a numero hanno fatto registrare un sia pur lieve incremento (+0,5%), passando da 14,991 a 15,064 milioni di copie.
Analogo discorso può essere fatto per i mensili che, considerati nella loro totalità, hanno limitato la flessione ad uno 0,3% passando da 15,161 a 15,114 milioni di copie diffuse a numero.Anche per i quotidiani i dati sulla diffusione nel 2001 mettono in luce una sostanziale tenuta sul mercato di riferimento.
I livelli di vendita sono restati pressoché costanti, passando da 6,07 a 6,06 milioni di copie (-0,3%).
Leggermente più accentuata la flessione nel 2002 (-2,8%), spiegabile soprattutto a causa del consistente incremento del prezzo di vendita al pubblico intervenuto all’inizio dell’anno.
leggi tutto
riduci