08 SET 2002

Radicali Italiani: Comitato Nazionale (Giornata conclusiva)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 7 ore 21 min
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Roma, 8 Settembre 2002 - Giornata conclusiva del Comitato di Radicali Italiani, con la relazione conclusiva del segretario Daniele Capezzone e la votazione della mozione finale.Quello che segue è il testo della mozione approvata oggi (32 voti a favore, 1 contro e 2 astenuti) in conclusione dei lavori del Comitato Nazionale di Radicali ItalianiIl Comitato Nazionale di Radicali Italiani, riunito a Roma dal 5 all’8 settembre, udite le relazioni del Segretario e del Tesoriere, le approva.Mentre la “politica ufficiale” italiana sembra prigioniera di riflessi e di esigenze di conservazione, il Comitato rivolge un appello e, insieme, indirizza un monito ai ceti dirigenti del paese, a partire dalla libera impresa, affinché rendano possibile quel che, affidato alla sola militanza del movimento radicale, in un contesto di sistematica negazione delle leggi scritte e dei diritti fondamentali dei cittadini italiani, rischierebbe di ridursi a testimonianza tanto coraggiosa quanto destinata alla sconfitta.Occorre costruire, entro la prossima primavera, contestualmente all’opposizione ai referendum promossi da Rifondazione Comunista e dai Verdi, le condizioni per una raccolta di firme referendarie che riproponga, innanzitutto, il progetto di Riforma americana delle istituzioni, dell’ economia e della giustizia, e fissi per la successiva primavera, quella del 2004, in coincidenza con le elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo, un’occasione di vittoria, di affermazione riformatrice.Sta a questi interlocutori sociali rendere possibile la convergenza delle risorse umane, finanziarie e soprattutto di informazione, di conoscenza, necessarie ad un simile progetto: in mancanza, proprio la realtà della libera impresa avrà di nuovo concorso a far sfumare l’occasione di tradurre in concrete conquiste normative l’insieme delle sue richieste, il suo “cahier des doléances”, storicamente coincidente con le esigenze del grande blocco sociale dei “non garantiti”, fatto di disoccupati, partite Iva, lavoratori e piccoli imprenditori del sommerso, pensionati sociali e al minimo, immigrati.Il Comitato, contestualmente, rivolge un appello ai Deputati e ai Senatori di ogni schieramento, affinché diano il proprio contributo ad inverare un simile scenario.In particolare, una concreta opportunità di azione è offerta dalle 25 proposte di legge radicali depositate in Parlamento: aggregazioni e iniziative parlamentari sull’intero pacchetto, come su singoli gruppi di proposte, possono contribuire a determinare priorità, a individuare percorsi, anche in vista del possibile appuntamento referendario di primavera.Ai Parlamentari della Casa delle libertà è così offerta l’occasione di recuperare il respiro liberale, liberista, presidenzialista e antipartitocratico della campagna elettorale che portò alla vittoria del 27 marzo 1994, così come, sul lato dell’Ulivo, quella di emanciparsi dall’ipoteca regressiva, illiberale e conservatrice, demagogica ma in ultima analisi antisociale, imposta dal massimalismo sindacale e giudiziario.Per realizzare questo scenario e rendere effettivo questo “progetto di progetto”, il Comitato si impegna e impegna il movimento, a partire dai suoi organi dirigenti, a:1.

proseguire la lotta politica e giudiziaria, nazionale ed internazionale, per l’affermazione dei diritti civili e politici dei cittadini italiani, a cominciare dal diritto fondamentale a conoscere per deliberare.

Più in generale, non si può non registrare come lo scontro in corso sui temi della giustizia eluda clamorosamente tutti i veri nodi, destinati a rimanere irrisolti, così come resta del tutto dimenticata la condizione letteralmente disumana, oltre che illegale, in cui versano i 57 mila detenuti nelle carceri italiane, inclusi quelli sottoposti al regime del 41 bis, destinato ad esporre l’Italia all’accusa di praticare vere e proprie forme di tortura.2.

rilanciare l’iniziativa per l’affermazione di una effettiva libertà di cura e di ricerca: a tal fine, per il 20 settembre, occorre assicurare da un lato il varo del Comitato promotore dell’Associazione “Luca Coscioni”, punto di riferimento e di promozione della lotta che unisce malati, medici, scienziati e ricercatori, e dall’altro, per quella stessa giornata, a partire dall’iter parlamentare della legge sulla fecondazione assistita, l’organizzazione di una marcia “Porta Pia-Senato-San Pietro: libere Chiese, libero Stato, libera ricerca, libera cura, per la vita”3.

potenziare l’azione radicale sul fronte economico-sociale, per un verso avvalendosi dello strumento dei neocostituiti “Comitati per il No” ai referendum di Rifondazione Comunista e dei Verdi, e per altro verso lanciando una campagna per garantire agli iscritti al sindacato, e in particolare ai pensionati, tutte le informazioni utili a provvedere, se lo vorranno, a disdire la propria iscrizione4.

proseguire il cammino sul terreno dell’uso della telematica come motore per la conquista di nuovi obiettivi di libertà e di democrazia, anche nella vita di un soggetto politico.

Dopo l’assoluta novità del Congresso di luglio, con il voto elettronico e quello via sms affiancati al voto on line già sperimentato nel 2000, occorre potenziare ulteriormente gli elementi di interattività di www.

radicali.it e varare una newsletter che rappresenti un primo esempio di quotidiano telematico interattivo5.

contribuire, secondo quanto sancito nella mozione congressuale di luglio, alla nascita di associazioni territoriali, tematiche, telematiche, nuclei di iniziativa radicale formalmente titolati, se dotati di almeno 35 iscritti al movimento, ad avere rappresentanza nel Comitato.Il Comitato, in vista del prossimo 11 settembre, rinnovando l’espressione della propria amicizia al popolo e alle istituzioni americane, decide di dare vita ad una manifestazione presso la Moschea di Roma.

In questo senso, rivolge un invito agli amici musulmani, ai fratelli ebrei e ad ogni cittadino, a recarsi presso la Moschea con le bandiere con la stella di Davide, quelle con la mezzaluna, oltre a quelle a stelle e strisce, per rilanciare l’appello e la lotta per la libertà e la democrazia nei paesi arabi, oppressi dai regimi e dai dittatori che pretenderebbero di rappresentarli.

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