"Uniti nell'Ulivo per l'Europa: l'Europa ripudia la guerra" - organizzata da Uniti nell'Ulivo (presso il Centro Congressi Ex Novo, via Montezebio 9)

Ci sono
Tutte queste cose
Imprinting
Benissimo c'è
Programma questo
Innanzitutto di sì seppur specialisti
C'era Toselli erano le prime fanno davvero segna certo
Salvo una manovra di flessibile la chiave delle
Quando
Non solo diciamo gratuita qualcosa
Io
Va be'allora
Nella Petretto ecco sedicenne
Ma
Forse
Ad oggi ad un'altra ecco ma questi
Bruschi
Solo
Che piace
Va bene il tutto
Trenta secondi telefono Boy poi comincia no
Oppure la trasformiamo il sette facciamo sono d'accordo sarà compatta
Da poco
Allora cominciamo
I nostri amici sinistra fotografi e operatori hanno terminato il loro lavoro possiamo cominciare
Ma il non sto qui a sottolineare l'importanza l'importanza dell'incontro
Che teniamo questa sera
Si è insomma la presentazione pubblica riprese di una di un sofferto cammino ho sofferto entusiasmante lo vedremo alla fine che porta intanto ha una lista almeno in parte unitaria delle forze che compongono l'Ulivo alle elezioni europee nostri voglio solo dire che questo luogo
Importante che avvenga in questo luogo è uno dei primi in Italia forse il primo ma insomma
Benché le gli amici qui mi hanno pregato di sottolineare la primogenitura insomma presenti in modo relativo che ha sperimentato questa forma di cammino verso unità ospitando forze politiche diverse forze politiche forze sindacali e dell'associazionismo diverse che sono quelle che fanno riferimento all'area parlare dell'Ulivo o oltre che l'importanza vorrei sottolineare anche il coraggio del tema che è stato scelto per per questa per questo primo incontro perché il tema della politica estera in particolare il tema della guerra come evidente anche più superficiali osservatori del dibattito politico e culturale di questi mesi è un tema che divide divide moltissimo
Dico politico culturale perché una divisione o al meglio un tormento non solo politico non attraversa solo le forze politiche non segue geografie
Solamente politiche basta guardare per esempio come il mondo cattolico e travagliato che non ha uno una unità politica e travagliato diviso ha posizioni diverse sulla questione della guerra al mondo cattolico un Italia naturalmente ma anche altrove pensiamo agli Stati Uniti dove i cattolici sono trarne forse tre prevalenti momento pacifista nello stesso tempo hanno da una fortissima una forte parte insomma nel momento cattolico americano che invece più in prima fila
Nella
Nel campo della cosiddetta guerra preventiva
Una seconda cosa da sottolineare subito che stasera parliamo di politica estera di guerre d'Europa parliamo però di guerre preventive di guerre dimenticate e di sviluppo sostenibile questi tre argomenti quindi non solo l'argomento stringente di stringente drammatica
Attualità che l'Iraq anche la posizione
Che
Trend sulla sulla presenza della contingente italiano Iraq non solo dunque questa cosa che è sotto i riflettori di tutti
Mezzi di comunicazione e di informazione anche nel dibattito collettivo pubblico ma anche un tema come le guerre dimenticate occulto è quello dello sviluppo sostenibile che son due pagine importanti
Forse ancora più importanti intanto di un rimosso le guerre dimenticate le tante guerre che si combattono che se sono poi in gran parte le guerre rispetto alle quali la presenza delle Nazioni Unite e anche dei contingenti di pace italiane più significative più ampia benché il dibattito si sia concentrato sulla vicenda dell'Iraq e in secondo luogo il terzo luogo ma insomma il tema dello sviluppo sostenibile che è forse la pagina decisiva per il futuro del pianeta quella che apre più verso il futuro anche la possibilità costruttiva di modelli diversi di convivenza da questo punto di vista
L'occasione di questa sera
Indubbiamente molto importante interviene su un tema che sentiamo tutti con molta forza e che di vite dicevo dividere coscienza divide
Divide in un modo molto particolare
E in un modo se vogliamo paradossale perché tutta la vicenda della guerra in Iraq è stata in realtà fino a qualche mese fa una vicenda nella quale le forze dell'Ulivo hanno condotto una battaglia in sintonia con la grande maggioranza del Paese tutti i dati
Statistici dei sondaggi riti sottolineavano questo elemento come benché in Parlamento le forze dell'Ulivo dentro la pace o perlomeno per un politica diversa di atteggiamento nei confronti del dittatori iracheni nel Paese quest'opinione largamente prevalente benché in Parlamento fosse rappresentato solo dalle forze dell'Ulivo ma queste quello che alle nostre spalle
Ora c'è una realtà diversa una realtà che segnala da da molti sondaggi d'opinione che e del primo argomento che vorrei proporre in ordine alfabetico purtroppo Boselli non c'è biglietti quindi cioè scalano
L'ordine alfabetico sì credo che sia stata una manovra di Fassino che passa al primo posto nell'ordine alfabetico
E quindi procederemo in questo ordine Fassino Rutelli Villetti la prima questione riguarda questo appunto da un paese da una contrapporsi diciamo no nel paese di due opinioni e dalla larga maggioranza di opinioni pacifiste
Diciamo le così definiamole così per la pace pacifica sioniste pacificatore rispetta le acque siamo passati Fassino la posizione diverso sotto gli occhi
Uno di quei sondaggi abbastanza del tra quelli affidabili almeno io considero affidabile che ci presenta un Paese praticamente spaccato in tre
Un terzo del Paese pensa che è importante
Rimanere in Iraq perché si contribuisce a una alla pacificazione del Paese un terzo più o meno dice che bisogna ritirarsi perché la guerra non è giusta un terzo dice che era meglio non andare ma visto che ci si sta che ci si è andati ormai impossibile tornare indietro alla il problema è che risposta
Fassino possiamo dare a questo Paese che si presenta così divisa
Ma io intanto ringrazio naturalmente
Le organizzazioni della DS e lo SDI dalla Margherita che si hanno invitato qui a questa iniziativa in questo che
Direi è un luogo simbolico per la lista unitaria bene rappresenta direi
Il progetto politico che noi abbiamo messo in campo con la lista unitaria e qui c'è un unico edificio
Nel quale ci sono tre sezioni
Dei tre partiti che insieme ai repubblicani europei hanno deciso di dar vita lista unitaria ciascuno con la propria identità la propria storia la propria cultura non c'è un'unica sezione
Ci sono tre stazione in un unico edificio come ci sono tre partiti che si presentano insieme in un'unica lista
Ciascuno con la propria storia la propria cultura la propria identità
Che mette insieme la cultura la storia le identità degli altri per costruire un progetto comune e mi pare che sia
Il dato simbolico più importante credo che le aspettative che la lista unitaria ha suscitato che sono testimoniata dal fatto che non c'è il sondaggio fatto da qualsiasi società demoscopica che non dica che un terzo del Paese
Si considera potenzialmente lettore di questa lista
è la dimostrazione che la scelta giusta che questa scelta è la risposta
Alla domanda di unità che viene dalla nostra gente
Di una lista unitaria che non pretende di rappresentare tutto il centro sinistra perché sappiamo che nel centrosinistra ci sono anche altre forze ma vuole dare al centrosinistra
Una guida forte grande elettoralmente consistente socialmente radicata una grande forza che dia solidità coesione profilo di governo leadership all'intero centro all'intero centrosinistra e credo che abbiamo fatto bene
A discutere anche di un tema complicato e difficile come quello che discuteremo questa sera a cui appunto
In un luogo che in qualche modo segna simbolicamente
Quel viaggio comune che abbiamo deciso di fare insieme verso il tredici giugno e se come tutti speriamo il tredici giugno sarà confortato da un grande consenso un viaggio che continuerà a perseguire anche dopo
Ma io per stare a venire alla domanda
Credo che quel sondaggio che lunedì ha pubblicato il Corriere della Sera che dice un terzo un terzo in realtà non smentisca fatto quelli quelli che erano gli orientamenti che si erano manifestate durante la guerra
Gli stessi sondaggi nei giorni della guerra dicevano che c'era una maggioranza ampia intorno ai due terzi di cittadini italiani che non condivideva la guerra è un terzo che la condivideva
E se noi guardiamo bene questo terzo terzo terzo in realtà lo riproduce perché un terzo disse che è stato giusto andare e bisogna rimanere disse erano quelli che in qualche modo non erano contro la guerra poi se un testo che dice non bisogna proprio starci è un altro testo dice non bisognava andarci quindi era contro la guerra però adesso c'è una situazione diversa quindi ci sono in realtà due te due terzi che confermano la loro contrarietà alla guerra poi hanno valutazioni diverse su come si deve affrontare il problema del dopoguerra
E io credo che sia stato giusto partire da questa questa domanda perché in realtà la vera questione è proprio questa
Io voglio dire
Non sottovaluto naturalmente l'importanza del voto in Parlamento di come dobbiamo votare affronterò anche questo tema ma vorrei che non fossimo così provinciali e miopi da non vedere che il problema non è come votiamo noi
Il problema è che cosa succede in Iraq se si vuole discutere delle cose vere
La cosa perché comunque votiamo no il problema vero è che cosa succede in Iraq
Mi pare che sia evidente a tutte che quello che è successo in questi sei mesi conferma che tutto quello che noi avevamo detto si è drammaticamente avverato la guerra era un'avventura
E quell'avventura si è rivelata tale è una guerra che assi permesso
All'Iraq delibera si sa da musei e naturalmente di questo diciamo tutti si rallegrano perché non c'è nessuno che in qualche modo sia nostalgico dista da museo del suo regime
Ma non si può non vedere quello che è accaduto in questi mesi quello che è accaduto in questi mesi è che il dopoguerra è ancora più drammatico della guerra
Non passa giorno che non ci sia un atto di attentato di guerriglia di violenza che non muoia qualcuno anche oggi i soldati americani sono morte le agenzie hanno battuto oggi pomeriggio di quattro vittime sono no
Per non parlare delle stragi che abbiamo avuto nei giorni scorsi a Kerbala e altre città
Quindi lira che scosso da una situazione di instabilità di precarietà drammatica il terrorismo interno all'Iraq internazionale non è diminuito
Sotto la pelle delle società musulmane dei Paesi arabi
Il sentimento antioccidentale non è diminuito anzi è cresciuto
La pace in Medio Oriente non mi pare più vicina come dimostra il drammatico attentato di Gerusalemme di qualche giorno fa insomma tutte le ragioni per cui era stata motivata questa guerra non ce n'è una che si sia realizzata nei sta nel senso auspicato anzi esattamente nel senso contrario tanto cose tutte dette non solo dette da noi
Io cito sempre l'intervista che che concesse al Corriere della Sera alla vigilia dello scoppio di questa guerra una persona assolutamente moderate di età bluesman la regina di Giordania quindi che non può essere sospettata di nessun atteggiamento antiamericano estremisti
E quella un'intervista villa straordinaria lucidità perché i diceva tutto quello che sarebbe successo di drammatico con quella guerra esattamente tutto quello che è successo
Allora il problema
Che abbiamo di fronte noi adesso è
Da un lato riconfermare sulla base dei fatti il giudizio
Che abbiamo dato fin qui
E questo per questo abbiamo detto che noi continuiamo a dire che la guerra è stato un un tragico errore e tutto ciò che sta accadendo nel dopoguerra
Ci porta a dire che la transizione è gestita in un modo problematico pericoloso e non condivisibile
E tuttavia detto questo che ci porti si porterebbe qualora fosse possibile
Separare
L'ammissione dell'Iraq la le altre missioni che noi condividiamo a votare no per la missione dell'Iraq come abbiamo detto reiteratamente
Detto tutto questo e che quindi no nostro alla guerra e al modo con cui si è condotta fin qui la transizione e chiaro è netto
Il problema vero è che cosa si fa per uscire da questa impasse che cosa si fa per evitare che l'Iraq contiene una deriva che può diventare via via sempre più rischiosa
Io penso che questo sia il punto su cui concentrare l'iniziativa politica incalzando il governo italiano e non solo il governo italiano perché si determini finalmente una svolta nella conduzione della crisi irachena una svolta che significa un'applicazione effettiva di tutti i punti della Risoluzione quindici undici del Consiglio di sicurezza dell'ONU
Una svolta significa che questo Paese deve essere dotato di una costituzione democratica perché se no il rischio è che questo Paese si avvia essere prigioniero di spirali fondamentaliste estremistiche
Bisogna definire un calendario elettorale adesso un primo calendario elettorale che indicare all'inizio del due mila cinque lezioni cioè bene creiamo le condizioni perché quella data non sia solo messa lì diciamo per
Come un auspicio ma sia effettivamente un traguardo raggiungibile
Si determini una strategia di graduale trasferimento dei poteri dalle autorità
Attuali all'ONU e dall'ONU alle attualità al via via a alla delle autorità delle autorità irachene insomma si determinano le condizioni per uscire al punto da da questa da questa impasse
Naturalmente questo significa un cambiamento di linea rispetto che la condotta fin qui
Il cambiamento di linea che riconosca all'ONU una guida un ruolo di guida centrale ed effettivo nella transizione come dice la risoluzione mille cinquecentoundici ma come fin qui non si è realizzato
Io penso che l'unione europea
Possa e debba giocare un ruolo su questo attualmente non sappiamo che l'Europa si è divisa
Sulla vicenda irachena
Continua ad avere anche adesso punti di vista diversi e tuttavia forse
Uno sforzo per una iniziativa politica europea
Che non sia tanto la recriminazione di che cosa è successo ma uno sforzo congiunto di tutta l'Europa perché si determini una svolta nella conduzione della della transizione e nel passaggio appunto dalla situazione di oggi a Roma
Graduale situazione di normalità
Mi pare essere essenziale
E credo che anzi questo tema di una svolta della trasmissione può forse essere il terreno su cui l'Europa può ritrovare una unità di intenti e un'azione comune
Un'Europa che e ho finito
Secondo me non solo dovrebbe agire in comune
Per favorire una svolta nella transizione perché ma un'Europa che deve prendere nelle sue mani la bandiera sempre di più
Di uno ONU che abbia i poteri le risorse gli strumenti per essere effettivamente un soggetto capace di intervenire de nei conflitti e di
Guidarli e di gestirli verso la loro soluzione politica
Oggi spesso non è così
Spesso l'ONU non ha gli strumenti i poteri e le risorse per fare quello che tutti gli chiedono
E però se avessi voglia mettere le Nazioni Unite nelle condizioni di fare
Questo passo
E occorre che gli Stati nazionali diano all'ONU quei poteri quelle prerogative quelle risorse quelle funzioni che l'ONU oggi spesso nona o quando ha
Ha sulla carta e non i fatti
Io questo fatto lo sottolineo perché spesso di quando scopre quando scoppia una crisi da qualche parte nel mondo la prima cosa che tutti gli uomini politici sto al mondo dicono l'ONU intervenga
Poi quegli stessi uomini politici sono molto restie a dare all'ONU gli uomini che sono necessari i soldi che sono necessari le risorse che sono necessarie e si scrive sui giornali il fallimento dell'ONU il fallimento dell'ONU nel fallimento dell'ONU
E il fallimento delle nazioni
Perché loro una società per azioni di cui gli azionisti sono gli Stati nazionali per confermarne l'amministratore delegato di una società per azioni i cui azionisti sono gli Stati nazionali
Per continuarne la metafora se gli Stati nazionali sei soci gli azionisti non capitalizzano l'amministratore delegato non fa Investimenti che tradotto nel caso concreto
Se allora non vengono dati i poteri le risorse gli strumenti per agire chi la guida non è in grado di fare quello che poi gli si chiede
Questo tema di una non più forte è un tema che l'Europa deve prendere nelle sue Manni perché questo è il grande tema che la crisi irachena si mette davanti
E che richiede sempre di più un soggetto
Il internazionale riconosciuto da tutti come il soggetto che sia capace di intervenire là dove si producono conflitti in assenza dei quali ci sarà sempre la tentazione della della della scorciatoia unilaterale oggi dagli Stati Uniti domani di qualcun'altro che pensa da solo di mettere a posto il mondo la vicenda irachena dimostra che il mondo da solo non lo mette a posto nessuno neanche il più grande Paese del mondo
Perché serve inglese attivare un soggetto che è riconosciuto da tutti Abba gli strumenti e le risorse il potere per poter fare quello che tutti gli chiedono di fare dare al mondo quell'assetto più stabile e più sicuro che è necessario
Da questo punto di vista dell'ultima cosa che voglio dire di un impegno così chiaro netto e significativo dell'Europa perché l'ONU diventi davvero un soggetto di governance di governo mondiale
Questa scelta
Potrebbe essere simbolicamente rappresentata
Dall'inserire nella Costituzione europea la stessa formula che è inserito nell'articolo undici della Costituzione italiana
Che è un articolo che dice che l'Italia ripudia la guerra come forma di soluzione dei conflitti e riconosce
Alle istituzioni internazionali la funzione di dirimere i conflitti anche mettendo a disposizione la propria forza dell'istituzione internazionale quando è necessario per questo dice
Se pur con altre parole l'articolo undici della Costituzione
Scrivere nella costituzione europea questo principio l'Europa ripudia la guerra e l'Europa riconosce lei soggetti internazionali come abilitati e alloro mette a disposizione le risorse gli strumenti ivi compreso anche la forza quando è necessario per agire io credo che rappresenterebbe bene
Questa necessità di cambiare passo e di uscire
Da da dalla strategia unilaterale che Bush ha imposto al mondo per riconquistare l'unica strategia che può dare al mondo sicure si è stabilita che ha una strategia multilaterale incardinata su un ruolo centrale di soggetti internazionalmente riconosciuti e che tutti
Riconosco nella loro imparzialità e nel loro ruolo di governo dei conflitti grazie
Allora ma insomma a fra a Francesco Rutelli chiederei abbastanza certo girerei non è che gli azzurri
Da dallo stesso gruppo di domande devo dire che in particolare su uno dei nodi che dei temi almeno che Fassino ha stilato all'inizio al tema dell'organizzazione della lista unitaria chimico quindi anche di questo luogo simbolico ci riservavamo un ultimo giro
Gli interventi a bene la Brooks Laterza brucia
Entro ottobre la stessa questione c'era il come come periferici ora questa opinione pubblica queste posizioni in particolare
Sottolineando l'elemento europeo della discussione perché rispetto a questa guerra acquerelli nell'Iraq e ruolo dell'Europa è stato fondamentali questa guerra è stato importante per la storia dell'Europa intanto perché ha visto in campo il diciassette febbraio di un anno fa un'opinione pubblica europea cioè grandi manifestazioni pacifiste sono stare ha detto qualche commentatore la prima prova che esiste qualcosa di culturalmente no uno spazio pubblico europeo quindi un'opinione pubblica europea in secondo luogo perché l'Europa ha provato a quanto ha potuto attendere aperta
Una via di dialogo che nel suo destino idee del geopolitico finisce geopolitico se al suo inizio culturale Gio lunga apertura d'altra parte ha misurato una propria crisi una propria divisione forse anche una propria impotenza nel momento decisivo della guerra allora questo riferimento a una ripudio continentale europeo della guerra Rutelli a quale possibilità
Possibile reale di definizione del ruolo dell'Europa Luca
Grazie la bellezza di partecipare ed il batterista unitaria che dopo aver barato Fassino io potrei anche
Non alzarmi e andarmene resterebbe male interpretata da applaudire e dire sottoscrivo basta siamo qui per questo che siamo come si è detto qualche volta ed è più che mai vero
Intercambiabili nel senso che poi ognuno essa il proprio partito la vita al property io mi trovo a una settimana dal Congresso
Del mio partito che si tiene a cadenza biennale quindi questa evidente che comporta qualche volta della discussione delle iniziative che vengano che vengano prese da dalla dall'uno o l'altro dei partiti che hanno la loro vita la loro espressione loro documenti dal loro dibattito anche talvolta spesso vediamo la loro dialettica interna
Però debbo dire che il cammino che noi stiamo facendo con la lista unitaria un cammino a utenti come un cammino che ci porta nella direzione giusta e quindi appunto la prima tornata intervento di Piero mi permette di sottoscrivere interamente quanto lui ha detto è di aggiungere risposta alle domande Sinibaldi alcune altre cose partendo dall'Europa
Noi facciamo una lista per l'Europa
Europeista
E volta a dare più forza all'Europa democratica
Questo è importante per noi perché significa la scena mondiale dare forza al multilateralismo non c'è attore del multilateralismo rispetto alla dottrina dell'unilateralismo portata avanti dall'Amministrazione Bush più forte e più autorevole dell'euro
La dottrina unilateralista non ha portato i risultati attesi
Non ha stabilizzato la Regione
Non ha fatto avanzare processi democratici in una regione
Io ricordo in un incontro pubblico ottenuto
All'ombra l'ex presidente americano Clinton dire
Che se
Si fosse reso davvero necessario l'intervento
Dissuasivo forte
Lui avrebbe scelto altri paesi particolare la Corea del Nord dotata di un programma di riarmo nucleare molto avanzato
E come vediamo forse non la sola
E se avesse dovuto scegliere dove mandare una maggiore forza di costruzione
Stabilizzazione
Costruzione di nuovi approdi sarebbe stato proprio in quell'Afghanistan dove la guerra c'è stata ma purtroppo i risultati di stabilizzazione faticano assai faticano a fare la condizione della donna
In Afghanistan sta tornando peggiorare le immagini che non abbiamo visto
Sulla liberazione
Dei burqa come momento di di crescita civile oltre che democraticamente i pace purtroppo nella disattenzione dei mezzi di comunicazione internazionali
Sta facendo degli enormi passi indietro
Quindi il rischio che la dottrina dell'unilateralismo che non stabilizza
Che non avvicina la democrazia
Che non risolve i problemi di paesi vicini vogliamo considerare oggi più sicura la situazione la rabbia show saudita o meno sicura
Che non opera
Per saldare distrutto a distanza il dislivello tra le due sponde dell'Atlantico ma purtroppo anzi
Grazie ascoltiamo quello che dice Carrie che dicono i democratici americani in questa campagna elettorale ha allontanato l'America dei suoi alleati
E gli amici di sempre
A allontanato l'opinione pubblica mondiale extra europea ed extra americana
Da quel Paese noi vediamo crescere e ed è un male
Una dinamica di antiamericanismo in tante parti del mondo buoni risultati sono risultati negativi fortemente negativi
Allora per noi che non crediamo all'unilateralismo che lo abbiamo combattuto contrastato e che abbiamo contrastato le ragioni della guerra preventiva che si sono dimessi dimostrate come ricordava
Fassino fa al
Lasci non c'erano
Mezzi di distruzione di massa
Diciamo occorre formare un multilateralismo efficace un multilateralismo che funziona perché indubbiamente la farraginosa realtà
Degli organismi internazionale non è è in grado di dare se non
In alcune circostanze risposte alle grandi nei grandi drammi del tempo non andiamo a mezzo secolo fa andiamo la ex Jugoslavia
Se non fosse intervenuta l'amministrazione Clinton e poi i nostri governi nello sbaglierebbe continuato il mattatoio con le centinaia di migliaia di morti che si sono registrati
Ma c'è
Tre quarti d'ora di volo da casa nostra
Allora il multilateralismo che funziona ha bisogno innanzitutto te l'Europa ed è uno dei punti forti la nostra azione l'Europa l'europeismo storico l'europeismo democratico ma anche una visione contemporanea che basata su un coraggio europeista
Che vuole dare all'Europa
Del futuro gli strumenti capaci di governare le grandi scelte
In politica estera e anche in politica di difesa e di sicurezza
Tu dicevi emerso un grande fatto nuovo quotidiano Nuer Times scrisse
è nata una superpotenza riferendosi all'opinione pubblica mondiale cioè riferendosi al grande movimento di milioni e milioni di giovani di pacifisti che si sono opposte la guerra in Iraq
Ed è io credo che noi dobbiamo guardare a questo fenomeno di cui sono stati parte certamente non parte isolata né parte egemone poiché si tratta di un'articolazione reale dalla nostra società
Con grande
Rispetto e l'affetto
E voglio dire rispetto riferendomi anche a tutte le posizioni che possono essere diverse diverse dalle nostre dalla cultura che noi esprimiamo che oggi ancora ripresentiamo
L'Iraq a noi siamo Stati contro fin dall'inizio alla guerra e come ricordava Piero
Non essendoci stata non essendo stata preparata non preparandosi una svolta siamo contro
Saremmo irresponsabili se non so se tenessimo la continuazione dello scenario
Attuale così assolutamente insoddisfacente
è chiaro che le Nazioni Unite impiegheranno del tempo per subentrare
Ed è chiaro che se qualcuno mi dice qual è il tuo primo obiettivo per quanto riguarda situazioni era che era
Creare tutte le condizioni possibile perché subentrino le nazioni al più presto con una forza multinazionale che si occupi per gli anni a venire
Di una situazione continuano a rimanere
Dura tosta difficile critica ma che a quel punto avrà non solo una legittimazione che oggi non c'è avrà una missione
Trasparente e chiaro e condivisibile e la politica è fatta di questo cioè aderire delle missioni condivisibili e dissociarsi da quelle che si giudicano sbagliate si può sbagliare
Si può essere criticati perché si è fatto male questo appartiene a discussione più che lecita ma io credo che in questo caso
Sono coloro che hanno sposato quella filosofia della guerra unilaterale dell'iniziativa preventiva e di una fisionomia dell'intervento in Iraq come quella che è avvenuto a dovere dichiarare di avere sbagliato
E appunto come dicevo l'inizio di non avere contribuito a riassestare a orientare la direzione
Difficile ma indispensabile la situazione siete tutti consapevoli dell'IST degli scontri che stanno avvenendo seduti consapevole delle implicazioni delle motivazioni e delle implicazioni degli attentati
Ai luoghi di culto Sciti nei giorni scorsi anche in Pakistan
Della faglia che si apre tra sciiti e sunniti
Nel luogo dove è nato dove è nata l'esperienza religiosa cita
Ho
Microfono ontano e non mi sentite raggiunse
Affissi ciò devo tenere più lontano
Realacci Hegel che sempre che appartiene al pacifismo critico che inviai incluso la incluso un microfono
Quindi
Non c'è una svolta nostra posizione è questa e deve rimanere questo lo stesso tempo è assolutamente evidente che nel momento in cui il Parlamento vota altre otto missioni che corrispondono a quella fisionomia
Molti laterale l'impegno per la pace di costruzione della pace Nazioni Unite ma come potremmo votare contro
Ma non è possibile
Nel momento in cui le votiamo contro l'articolo che rifinanzia la missione non voteremo mai contro
Regalando alla destra la posizione multilateralità per cui sotto le bandiere Nazioni Unite i nostri soldati sono oggi in Kosovo in Bosnia in altre parti del mondo e Medio Oriente dove
Lo posso dire in quei casi sono costruttori di pace
Con la divisa
E quindi è chiaro la posizione abbiamo adottato dopo escusso difficile e impegnativa e importante che la sua opposizione
Che tutti possono criticare naturalmente ma reputo che sia
Forte la posizione che concludo con questa ultima riflessione
è forte in quanto però è oggi importante l'incontro che noi teniamo qui insieme in questo luogo che come ricordava Piero ha un valore anche simbolico ma simbolico di quelli che ci piacciono operosi operativi
Di coesistenza convivenza integrazione crescente non solo simbolico perché si appiccicano tre simboli non perché si lavora insieme vorrei veramente ringraziare congratulare voi che l'avete voluto perché l'avete voluto voi che siete qui gesto intelligente e lungimirante l'altro e partito prima che i partiti decidessero diritti vi darete vi siete stati doppiamente bravi e doppiamente e coraggiosi nel farlo insieme pena sono anch'io riconoscente
Dicevo oggi nell'incontro avete posto qui Sinibaldi lo richiamava dei temi positivi ancora ad associare a questa nostra visione sulla situazione in Iraq nella regione
E penso che sono temi di grande importanza primo impegno per portare nella nuova Costituzione europea
I principi dell'articolo undici della Costituzione è una scelta importantissimo
Non l'abbiamo già fatto votando la Parlamento europeo non ce l'abbiamo fatta a farlo passare Macci ritornare
E quando dico articolo undici attenzione parlo di un articolo a costituzione non lo dimentichiamo mai che fatto di primo e secondo comma
Primo comma
Dichiara e che la nostra Repubblica ripudia la guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti secondo comma confida affida alle organizzazioni internazionali
L'uso legittimo della forza per combattere le violazioni di diritti umani e le sopraffazioni che avvengono nel mondo non ci dimentichiamo mai che l'articolo undici
A questi due commi questi due caratteri uno intransigente mente contrario appunto la guerra preventiva Elío condivido quello che ha detto Oscar Luigi Scalfaro dichiarando l'incostituzionalità dell'intervento iracheno
Perché mancava radicalmente il presupposto
Previsto l'articolo undici la Costituzione e ricordo allo stesso tempo a tanti nostri amici pacifisti che l'articolo undici anche secondo comma che conferisce
Alla Unione Europea alle Nazioni Unite alle organizzazioni internazionali il potere di intervenire democraticamente laddove
Perché tu dici la guerra
La guerra e c'è guerra anche in Uganda e qui vengo al secondo punto e noi se potessimo mandare nei luoghi dell'orrore del sangue e della distruzione di vite umane forze armate per prevenire la guerra o per fermare il bagno di sangue abbiamo il dovere di farlo di farlo con gli strumenti della affidati alla comunità internazionale secondo punto le guerre dimenticate quanti milioni di persone muoiono al di fuori dei riflettori
In guerre
Determinate da ragioni razziali religiosi religiose tribali
Politiche ambientali qualche volta
Quanti milioni di persone muoiono per guerre di cui nessuno si occupa cosa sta accadendo citato l'Uganda prima a tra Uganda Sudan oggi
Chi se ne occupa alcuni missionari alcune ONG laiche
Alcuni mondi
Dell'impegno civile internazionale e questo deve tornare al centro la politica
Perché non c'è un solo le guerre per cui ci si mobilità perché in un modo in un altro c'è di mezzo l'America
Sono le guerre in cui magari sono situazioni drammatiche perché che suscitano meno attenzione da parte di certi settori di opinione ma sono altrettanto qualche volta anche più orribili e per noi non conta
La nazionalità delle vittime delle violazioni dei diritti dell'uomo e delle guerre
Terzo tema quello appunto della di una visione di di tipo umanitario
è che vorrei ricordare questo lo scritto anche in questo documento che che sarà discusso poi prima dopo nostro congresso margherite
Dove la politica dovrebbe adottare le forze politiche dovrebbero adottare sono e anche la nostra lista la nostra futura federazione dovrebbe
Adottare
E i i i famosi Obiettivi del Millennio
Ovvero il Millennium Goals che sono stati presentati da Kofi Annan alla fine
Diciamo nel due mila
E che riguardano la lotta alla fame alla i DS
L'accesso all'istruzione l'accesso all'acqua potabile sono i temi su cui io vorrei vedere
Ogni tanto anche
Il tecnico il primo posto nelle piattaforma di una marcia per la pace
Con obiettivi con finalizzazione con impostazione molto molto molto puntuali molto rigoroso
Ecco perché io credo che
Chiunque può
Ritenere
Fondato il proprio impegno per la fa per la pace
Io penso che noi
Riteniamo che la visione della pace
Sia molto legata a quello che
Diciamo varie espressioni religiose civili anche alcuni grandi Pati Paolo sesto ha coniato lo slogan ma lo chiamo proprio così slogan
è
La pace è il nuovo nome lo sviluppo
Oppure
Non c'è pace senza giustizia
è evidente che
Le grandi aspirazioni di libertà di giustizia e di equità sociale
Sono le condizioni che costruiscono la pace non soltanto la l'interruzione di una guerra interruzione di un conflitto e noi che siamo amanti della democrazia e dei suoi grandi principi universali
Diciamo che in una manifestazione pacifista per essere amato da pacifista si trovano coloro che sono contro il terrorismo
Contro i regimi dittatoriali contro tutte le violazioni dei diritti dell'uomo
Perché anche questo integra una visione di pace di giustizia di libertà però diciamo anche che ai ragazzi che sfilano che marcia per la pace lo dobbiamo innanzitutto un ringraziamento anche quando la notte gioventù critico
Perché esprimono una spinta reale quella che
Forse tutti noi abbiamo coltivato nel nostro cuore
A vent'anni
E che mi auguro sapremo coltivare anche a novanta
Perché quei valori restano validi
E il compito dalla politica quello naturalmente di trasformare quei valori
In obiettivi
E della politica che ce la fa
In obiettivi che si possono raggiungere nel corso la nostra vita
E almeno che valgono la pena di essere perseguiti quindi guai a sminuire il valore ideale di queste battaglie compito dalla politica e di trasformarlo anche in un modo pragmatico
I risultati
E se possibile in una visione del governo diversa ed è per questo che noi abbiamo affidato all'Europa ad una nuova Europa il compito di rappresentare questi nostri ideali senza essere lasciati soltanto nell'armadio
Delle buone intenzioni
Ho delle recriminazioni di tante sconfitte che si sono accumulate nel tempo ed ecco un'altra buona ragione per sostenere la lista unitaria
Che queste cose le pensa e lo vuole fare
Allora
Naturalmente intervenire per terzo pone un problema non nel senso già Rutelli aveva completamente d'accordo con Fassino adesso non per assorbimenti membro cast aste non per marcare delle differenze per permettere un'articolazione anche dei delle risposte questo tema che poneva Rutelli infine come Trust alla fine intervento come trasformare i valori valori che larga parte almeno risultano condivisibili in
In obiettivi e naturalmente il tema cruciale da questo punto di vista a Villetti vorrei chiedere
è così sono così disastrosi risultati delli dell'intervento da rendere da non solo da confermare ma da rafforzare le ragioni di chi vi si è opposto e a quell'opposizione anche intransigente che rappresentanza
Estradare che risposte
Ed è possiamo dare a quell'ora quella superpotenza globale no che è un termine che i pacifisti non amerebbero ha visto che viene dalla grande stampa americana possiamo ritenerlo insomma descrizione
Sufficientemente realistica di quello che è successo sul piano dei movimenti dell'opinione pubblica nell'anno alle nostre spalle
Che che di rappresentanza stradone che risposta dobbiamo dare oggi in questo senso insieme ideale ma anche realistico che
Che Rutelli poi anch'io in come ha fatto Piero Fassino e Francesco Rutelli ringrazio i tre segretari
Di questa sezione noi molto spesso
Ricorriamo alla metafora della casa dell'edificio
E qui ci sono effettivamente delle mura
Naturalmente vale il lavoro che si fa
Le discussioni il confronto ed iniziative che si prendono comunque questo è un bell'esempio di come si può fare un'attività comune insieme
Sì la mia risposta è sì e la le intervento unilaterale americano aggravato
Le condizioni dell'Iraq che e ha creato un ulteriore focolaio di tensione in tutto lo scacchiere mediorientale
Questo del resto non è soltanto la valutazione di coloro i quali sono stati in dissenso rispetto all'intervento unilaterale americano ma anche di coloro mi riferisco a alcuni senatori americani che hanno votato a favore
Del dell'intervento mi riferisco a senatori democratici
Ad esempio il candidato alla presidenza degli Stati Uniti che lui che ha votato a favore
Per quanto riguardava il la provvista finanziaria che era necessaria per l'intervento
E che riconosce apertamente che il modo in cui è stata condotta la l'intervento nell'Iraq e coglie nell'unità le ATER realismo l'elemento più grave che c'è stato nella politica americana ha determinato dei fattori di enorme gravità quindi la risposta e da questo punto di vista netta
Del resto noto che lo stesso segretario di Stato Colin Padova in un recente articolo su una che la pioggia prestigiosa
Rivista di riflessione sulla politica estera Folena Feathers
Si è arrampicato sugli specchi per dimostrare che l'unilateralismo non era una teoria ma una necessità e che viste temutissimo che sono comunque nell'ambito di una politica multilaterale
Quindi una riflessione
Al nord ci sono i curdi nel centro ci sono cristiani e sunniti nel Sud più assurde ci sono usciti
Che cosa fare l'Ulivo il centro sinistra la sinistra sulla tema della pace e della guerra e sul tema di Rita che sono molto più uniti di quanto la destra
Possa
Descriverlo
Cioè di descrivere di grandi fratture precisare
L'Unità sul dissenso netto rispetto all'intervento unilaterale americano
Sul fatto che debba essere l'ONU
A gestire la politica internazionale
Sulle conseguenze che l'intervento unilaterale degli Stati Uniti hanno determinato
E sul fatto che l'Iraq credere avvenire una che Stirone
Internazionale
Sotto le città delle Nazioni
Io credo che questo sia un campo
Veramente forte chi unità che non è soltanto all'interno della lista Prodi
Ma è all'interno del centro sinistra
E di quasi tutte le forze del del centrosinistra
La domanda che evidentemente si fa è come mai si è determinata questa divisione ecco qual è il problema
Io lo voglio affrontare nel su nei suoi contorni
In modo assolutamente chiare
La questione
Che non si è posta soltanto in Italia
Ma ad esempio si è posto in Hispania nella quale paese che ha nel contingente che ha governata sanare è stato d'accordo con l'intervento americano e che ha una presenza militare
Ora noi abbiamo avuto una intervento militare italiano
Che all'inizio si è presentato con una missione umanitario
E ha ottenuto anche un certo favore
Politico e parlamentare
Sono passati dei mesi
Quando le forze armate sono state dispiegate sul campo ci siamo accorti che assumevano dei compiti che erano anche strettamente militari
E quindi è cambiata anche la la preoccupazione e l'atteggiamento politico
Ora
Noi avremmo potuto inviare un missione militare
Se in Iraq che si fosse determinato una gestione delle Nazioni Unite o o almeno almeno si fosse avviato un processo che ponesse le premesse per una gestione viste da parte del giudice quindi non avremmo inviato una missione militare di questo genere senza che ci fosse stato questo processo politico
Dove si apre insomma il contrasto il dissidio nei confronti che vengano a livello parlamentare secondo me il punto è uno devo dire Sica biglietti esce meglio nel dibattito spagnolo che nel dibattito italiano
Forse perché gli spagnoli sono un po'più
Irruenti da un certo punto di vista anche più logici
Con una tradizione aristotelica che è passato attraverso il giardino
La questione è la seguente
Noi siamo contro questa missione così come è stata gestite come gestita dal governo
Ma se domani andassimo al governo
Noi ritireremo immediatamente le truppe
Le risposte che danno le opposizioni democratiche socialdemocratiche in tutti i Paesi europei che sono stati coinvolti
è che non chiederebbero l'immediato ritiro non lavorerebbero di spagnoli pongono una scadenza trenta giugno
Una sorta di clausola di dissolvenza
No che che in qualche modo dica noi stabiliamo una data c'è chi
Forno stabilisce la data ma insomma tutti dicono ci deve essere un ragionevole lasso di tempo
Perché sia di un processo di passaggio la gestione dei rischi da parte degli altri
C'è chi invece dice questa è la differenza se non si capisce bisogna capirla che la differenza bisogna capire tutti i motivi di unità ma bisogna capire anche la differenza
Che è invece di dice no se il centrosinistra L'Ulivo prendesse arrivasse al governo
Dovrebbe immediatamente ritirare le Forze armate italiane questa è la differenza
Io penso che tanto è stato controproducente negativo l'intervento
Americano in Iraq
Altrettanto lo sai deve un ritiro di tutte le forze armate
Comprese quelle italiane
Mi riferisco alcuni ad un'argomentazione che ci fece a Madrid Felipe Gonzales
Non sapete ero Felipe Gonzales non il candidato attuale alla presidenza da un paese che è dilaniato da conflitti religiosi e politici
E che da solo non sarebbe in grado di trovare
Un assetto politico istituzionale capace di assicurare una confidenza del
Il problema è qui
Gestisce questo processo
E nessuna bandiera nazionale
Tanto più la bandiera a stelle e strisce può essere un simbolo credibile per portare a un assetto stabile democratico la situazione anche chi vuole la bandiera dell'ONU
E guardate che anche la bandiera dell'ONU
Una volta come io spero
Che il vento lì in Iraq dove le sue grandi difficoltà
Questa è la questione la maniera più netta poi si possono trovare tutti gli atteggiamenti giudica tutti atteggiamenti parlamentari
Ma il dissenso stalli
C'è una parte dei Civici cori Stendardo e dovreste ritirarmi e ad una parte che dice no lavoreremo cosa che il Governo non fa cosa che il Governo non fa per spingere per fare in modo che quella presenza militare sia collegata con un processo politico
Che porti alla gestione da parte del vedete
Questa posizione è una posizione che secondo me è dal punto di vista del governo la più vicina
Alle aspirazioni di pace che ci sono nello
Io
Sono di questo parere mi ricordo
Ha fatto parte dell'internazionale giovanile socialista era stato vicepresidente internazionale giovanile socialista che mi ricordo
Dell'idrante
Che disse una frase che mi colpì moltissimo Tete presente e vibrante aveva fatto il partigiano in Norvegia contro i mostri che si erano impadroniti della sua patria
Egli aveva impugnato le armi
Ed era sicuramente una persona che concepiva l'intervento militare in certe condizioni assolutamente necessario specialmente quando è in gioco diritti d'indipendenza diritti umani
Mi fece un rapporto per rivolta al Sud del mondo su una vera e propria novità e aprì le porte per internazionale a tutta una serie di movimenti che già nel mondo che disse una cosa molto semplice
Data la mia esperienza
Preferisco vedere marciare le persone per la pace
Eterno le persone che marciano per la guerra
è il molto meglio che le classi dirigenti siano condizionate da movimenti pacifisti che poi bisognerà tradurre in un'iniziativa politica in un ruolo politico in un modo di gestire la situazione internazionale
Piuttosto che essere condizionato da movimenti bellicista
Da quel sondaggio che ha citato occorre Sinibaldi
Dal Corriere della Sera
Quel sondaggio che dice un terzo un terzo un terzo in un pezzo che neanche il terzo che a favore dell'intervento abbia sentimenti apertamente bellicistica però sicuramente due terzi
Hanno una visione che considera la pace e la sicurezza centrato
Io penso
Che noi dobbiamo cercare di portare avanti questa iniziativa mantenendo fermo come ha detto Piero Fassino e Francesco Rutelli
Questo nostro modo di essere forza di governo che lavora per la pace e ha come bussola Lolli penso che questa nostra posizione dobbiamo portarla nel centro sinistra nella sinistra
Guardate se ne vogliamo dare un altro una spinta molto forte al disegno europeo
Al ruolo dell'Italia in Europa
Al collegamento che noi abbiamo con le forze di stiamo democratiche di centrosinistra liberali progressiste
Ecologiste socialdemocratiche poi sulle forse più importanti che ci sono in Europa
E con i democratici progressisti americani cioè in questo mondo perché il nostro mondo è quello dei pacifisti e il nostro mondo è anche questo molto importante nasce note
Noi dobbiamo avere una linea di politica estera che sia comprensibile che raccolga queste aspirazione
Sono assolutamente convinto
Al di là di tutti i due scetticismo intende insomma anche di un certo tipo di sconforto che essi si si diffonde perché ci sono divisioni
Differenze io non non sono così noi non siamo una caserma
Ognuno siamo una comunità di uomini e di donne libere
Guardate che questa che può sembrare una debolezza se noi riusciremo app
Senta are una sintesi politica e quindi una linea di condotta diventerà una nostra forza perché noi non dobbiamo azzerare l'etica dei differenza dobbiamo valorizzare questi differenze poi tradurre in una linea di condotta del Governo questo dobbiamo farlo dalla posizione ma domani domani lo faremo dal governo dal governo dimostreremo che effettivamente si può lavorare per la pace e si può lavorare per la sicurezza con molta convinzione ed energie
Allora c'è un c'è un secondo giro poi credo basta sanziona secondo giro di interventi opinioni che ha che fare appunto quel punto che non vorremmo fosse trascurato no dei tre messi al centro di questa iniziativa l'Europa ripudia la guerra interna della guerra preventiva al tema delle guerre dimenticate il tema dello sviluppo sostenibile su questo terzo nodo in genere
Diciamo pronunciato un po'ritualmente un po'retoricamente che vorrei
Chiamare Piero Fassino e poi via via naturalmente
Francesco Rutelli e Roberto Villetti il tema dello sviluppo sostenibile che non è solo una formula di grandissimo fascino è successo diciamo che viene dal movimento ecologista nella sua origine dalla cultura
Ecologista ma a me sembra un possibile contenuto di quel multilateralismo che pronunciamo sempre pronunciamo sempre come modello
Politico strategico geostrategico alternativo all'unilateralismo ha messo in campo insomma nel nel nei conflitti più recenti soprattutto in Iraq che però dobbiamo credo nutrire di contenuti e valori allora
Costello lo sviluppo sostenibile da questo punto di vista Fassino come può essere
è la la rivendicazione dei diritti del Tella la ringrazio scala globale del tema dei diritti che affatica imponiamo le nostre società nazionali dei Paesi avanzati a fatica imponiamo
In Europa ma che un tema decisivo dello sviluppo del pianeta l'unico che può dare anche quella forza ideale alla nostra proposta di creare una vostra proposta di creare e di creare mettere in campo strategie molti hanno lo dico perché ed è uno sciatore sottoporvi noi lo viviamo questo nel momento in cui sembra consumarsi sempre esaurirsi la fase più acuta del processo di globalizzazione di privatizzazione di mercanti limitazione ha conosciuto una crisi forte ha forse una una mancanza di di di modello alternativo da quel punto alla globalizzazione diciamo mi unilaterale del capitale occidentali da questo punto di vista ancora una volta Fassino e visto che si e il tema dell'Europa se l'Europa quali quali atti concreti può proporre può praticare proporrà la comunità internazionale su questo tema il tema dello sviluppo sta
Senta io dico questo
La globalizzazione non è un processo neutro
La globalizzazione come qualsiasi fenomeno riaperto a esiti diversi
Dipende da chi la dirige
Sulla base di quali valori per quali finalità
Con quali strumenti con quale consenso democratico dei cittadini
Ogni fenomeno può essere può assumere una
Una dimensione un aspetto diverso a seconda appunto
Di tutto questo
Lato Omo con lato mossi può costruire la bomba atomica con l'atomo sicuro il cancro sempre atto Moët ma evidentemente gli esiti sono essenze opposti in un caso un atomo che serve a distruggere la vita nell'altro caso è l'atomo serve a salvare la vita quindi come si vede le fenomenologie non possono essere considerate buone in sé
Dipende da come le si dirige per quali obiettivi
E io credo che questo valga anche per la globalizzazione allora la globalizzazione è la dimensione del nostro tempo la viviamo in un mondo che è globale in tutto
Il problema qual è il problema è che la globalizzazione richiede governo richiede guida richiede direzione
In fondo si pone su scala mondiale esattamente il problema che si è posto alle forze progressista e di sinistra alla metà
Dell'Ottocento per tutto il Novecento sul piano nazionale foto che qual è stato il grande grande obiettivo che la sinistra si è posto ed è riuscito a realizza lungo il Novecento civilizzare il capitalismo su base nazionale
Il grande tema politico dell'idiozia e come si civilizzata globalizzazione
Come la globalizzazione si danno delle regole che consentano di guidarli di dirigere come la globalizzazione si danno dei contenuti che siano capace di massimizzare i benefici che la globalizzazione può offrire ridurre i rischi che comporta
Come la globalizzazione produce una ricchezza che viene redistribuita in termini più equi di quanto non avvenga oggi
Sono queste le questioni come la globalizzazione è un'occasione perché la scienza la tecnologia consenta di migliorare la vita di miliardi di donne e di uomini a partire dall'utilizzare la tecnologia e la scienza per debellare quelle grandi questioni non ancora debellate come la fame
La malattia endemica il sottosviluppo misero no tutto questi sono i grandi temi che abbiamo di fronte a non il problema del litorale la sinistra non è quello di come dire
Esaurire il proprio ruolo nel dire se la globalizzazione gli piacciono di piazze il problema è che se hai una strategia per governarla la globalizzazione per guidarla per gestirla e la riempie di contenuti facciamo degli esempi concreti
La sinistra si fa portatore per esempio della dell'obiettivo
Che il quattordici Paesi che nel mondo rappresentano da soli più del trentatré per cento del debito di tutto il mondo vengano liberati dalle questo debito che non saranno mai in grado di pagare è un obiettivo o no
La sinistra il centrosinistra e sinistra le forze progressiste si batte perché i quarantotto Paesi più poveri del mondo possono esportare i loro prodotti che sono in genere prodotti agricoli anche poveri
Senza che siano gravati di dazi
E di fiscalità
Quel la la produzione di quei quarantotto Paesi costituisce lo zero virgola cinque per cento del mercato mondiale
Che possono essere esportati senza darsi hanno i Paesi ricchi non turba più di tanto visto che è una cosa una parte così piccola del mercato vedere ma per loro invece tutto
E la ricchezza che hanno apriamo i mercati a questi quarantotto Paesi consentendo di
Sì affronta il problema delle transazioni finanziarie internazionali e tutto il tema evocato diciamo dalla Tobin tax ma al di là della formula sei quello un'altra si pone il problema ormai di una regolazione dei flussi finanziari che con la globalizzazione
Si è accentuata ed è diventato parte quotidiano della vita economica dei nostri paesi Parmalat docet
Che si affronta il tema terra le la regolazione
E via via si potrebbe fare come dire un elenco molto lungo di questioni che sono questioni irrilevanti per dare alla globalizzazione un segno diverso da quello che ha e questa è la sostenibilità perché la sostenibilità è un mondo che sia capace di offrire opportunità condizioni di vita di lavoro di futuro agli uomini e alle donne di questo pianeta in modo più equo più giusto di quanto non avvenga fin qui non ridurre la se stessa stabilità solo alla dimensione ambientale una delle dimensioni sostenibile importante essere è una la sostenibilità è la sostenibilità della vita la sostenibilità di un modello di sviluppo la sostenibilità di una qualità
Del vivere che noi in certi paesi ricchi abbiamo in massimo grado esce molti uomini e donne di altri paesi non hanno quindi questo è il tema però questo tema ne richiama un altro poi chiudo
Noi quando parliamo di globalizzazione affrontiamo in genere il problema della carattere democratico e localizzazione nella sua dimensione economico-sociale riassunto nel termine la sostenibilità e io credo che sia giusto
Penso che c'è anche un'altra dimensione che è un'altra faccia della sostenibilità
Che
Il tema della globalizzazione dei diritti della democrazia e della libertà
Perché non si può essere
No la globalizzazione non sopporta relativi SMI
Non è che noi tutti possiamo battere per un modello di sviluppo economico globale più giusto senza porsi il problema anche di società che siano più giuste dal punto di vista del riconoscimento dei diritti della libertà e della democrazia
E e allora questo pone un grande tema anzi ne pone due può evoco proprio solo per titoli
Il primo è con quali strumenti si afferma su scala globale
Su con quali strumenti si afferma su scala globale
Il riconoscimento dei diritti della libertà della democrazia Querte questa cosa ha molto a che fare con la vicenda irachena in che senso
La motiva una motivazione forse l'unica motivazione
Diciamo in qualche modo forte di chi ha voluto quella guerra e dire che quella guerra è servita a togliere un dittatore
Quella non è una cattiva azione debole giusto
Il problema è che io pongo è questo
Se non vogliamo che laddove c'è un dittatore laddove non c'è la libertà là dove non c'è una democrazia laddove non si sia non ci sono i diritti l'unico modo per affermarli sia ricorrere alla forza la politica
Si dota di una strategia capace di ottenere quello che si riesce a ottenere solo con la forza perché io sono contro la guerra preventiva ma c'è una politica preventiva
Parte su questo noi siamo drammaticamente in deficit
Lo dico da uno che ha organizzato marce contro la guerra le organizzare ancora e il venti marzo va in piazza io non ho dubbi sul fatto che
La guerra non è la soluzione
Però credo che ci dobbiamo porre il problema allora quali sono gli strumenti con che la che di cui si darà che la politica si dà per evitare che la guerra sia l'unica soluzione qui c'è un tema il prossimo dittatore come lo tiriamo via
Ancora con una guerra tutti diciamo di no e allora quali sono gli strumenti con cui la politica o tira via quel dittatore qui c'è un punto
Che io sento debole nella nella nella strategia dalle forze democratiche non risolto
Questo è un tema su cui noi credo dobbiamo interrogarci
Seconda questione si riconnette ragionamento che facevo prima primo intervento
Se è vero che noi viviamo in un mondo che è globale in tutto
Ebbene noi viviamo tutti i giorni una contraddizione con cui fare i conti il mondo è globale nella produzione nei consumi nelle comunicazione nella circolazione degli uomini del trasferimento delle tecnologie tutto non è globale nelle sovranità noi continuiamo a vivere in un pianeta che è globale in tutto ma che continua a essere regolato dal punto di vista politico tale sovranità degli Stati nazionali e dalle loro relazioni
E ogni giorno diventa più acuta la contraddizione tra un mondo i cui fenomeni sono globali e quei fenomeni sono governati da poteri che sono nazionali per questo si Three propone il tema di come si danno risorse forse poteri all'ONU ma io dico all'Organizzazione mondiale del commercio all'Organizzazione internazionale del lavoro all'organizzazione mondiale della sanità cioè alle istituzioni sovranazionali e ci si pone il problema di avere sovranità globali perché se non quella contraddizione esploderà sempre di più
Il fattore in Europa cosa abbiamo fatto
Atteso che in Europa i problemi erano sempre più comuni abbiamo certo punto deciso di costruire una soggettività comune
Un'unica moneta unico spazio di libera circolazione diciamo un'unica politica estera diciamo l'unica politica di difesa diciamo uno spazio europeo di giustizia ce l'abbiamo costruito una sovranità globale
Continentale per risolvere per dare risposte più adeguate problemi continentale badate che lo stesso problema si oppone sia pure in termini molto più complicati
Però su scala mondiale questo è il tema o dell'oggi
Che non può essere eluso un mondo globale non si governa con poteri nazionali
Questa è una contraddizione non risolta ritto ci riporta al tema ONU potere risorse funzione per questa è la questione
Gravi sedere che rasero dice
La vicenda era che la cosa si dice che la più grande potenza del mondo può fare una guerra ma non riesce a vincere la pace
Aspetta la cosa
E allora il problema è come si costruiscono sovranità più più grandi in cui tutti si riconoscono capaci non solo di risolvere i conflitti ma divise la pace e questo è un tema su cui io credo noi dobbiamo tornare di nuovo a spendersi
Adesso adesso invertiamo facciamo prima Roberto Villetti perché Rutelli non ha sentito una parte spot sarebbe impietoso ebbe come interrogare lo studente che il giorno prima assente giustificato per dopo il sessantotto mila trentatré studenti che come quando uno pensa che
Arriva l'ultimo no e quindi non viene interrogato invece che stavolta sino alla fine no
Si evince dalla ma guardate il tema del del dello sviluppo sostenibile
La dizione nasce da un socialdemocratica la Brooklands
Che ex premier norvegese
Ha lasciato da poco la direzione dell'Organizzazione sanitaria mondiale
è stata vicepresidente dell'Internazionale socio
Sta che e promuovendo la commissione che ha dato vita poi a quelle riunioni quei consensi che si sono fatte sull'ambiente internazionali
Introdusse il tema di sullo sviluppo sostenibile
Sembra molto strano ma questo termine non nasce nell'ambiente come dire ecologista verde ma nasce nell'ambiente socialdemocratico
Cioè
Nasce da un ambiente che aveva sentito molte ecco ecco sentito fortemente su di sé l'industria Lisma che era stato in qualche modo anche cieco di fronte a in gli effetti che questo aveva provocato deturpando dandy
Ma spesso si dice ma come si può fare questo questa orientamento ce lo sviluppo sostenibile
Nell'ambito della globalizzazione
Guardate rispetto alla globalizzazione e noi non siamo in presenza di un fenomeno che possa essere in qualche modo facilmente identificabile come è stata la rivoluzione capitalistica industriale
Cioè la grande fabbrica la produzione
La divisione del lavoro la produzione standardizzata molto spesso noi parliamo della globalizzazione senza dire una chiara definizione del fenomeno
Perché della globalizzazione non è il mercato internazionale
Non è con lo sviluppo del commercio internazionale perché commercio con voi sapete ha avuto fasi di sviluppo in tutti i millenni in particolare c'è stato un fortissimo sviluppo nel nel cinquecento seicento dopo le scoperte e le grandi scoperte giocati
No la globalizzazione è sicuramente qualche cosa che ha a che vedere con la comunicazione con la digitalizzazione e sulla messi rapporto delle diverse parti del mondo insomma la cosa di cui parlava
Uno che era un po'tanto stato un visionario ma Eluana quando parlava del villaggio globale
Villaggio elettronico
Quali sono i problemi che si pongono problemi che si pongono sono quelli di come governare questo processo e come ha detto Piero
Come governare questo processo
Con una fortissima complicazione
Che nell'ambito del dado della globalizzazione il rapporto nord-sud non può essere più quello di prima
Cioè il pianeta diventa sempre di più in qualche modo unito a me ha fatto una grande impressione che Gordon Brown
Che il cancelliere dello Scacchiere su quello che per noi il ministro dell'economia nel congresso della Bur patti del New labor parti abbia detto che il partito Sideri impegnare per creare un sistema sanitario per i bambini grattugiato
Insieme a tutte le altre forze per tutti i bambini del sud del mondo
Cioè c'è un problema
Di dislocazione delle risorse
Perché molto spesso si ha quasi l'impressione che essere buoni costa meno che essere bellico sui perché le guerre costano richiedono grandi investimenti di bilancio mentre essere buoni no perché praticamente non si fa nulla non si interviene no
C'è una necessità di spostare risorse vecchio obiettivo di arrivare a zero virgola sette per cento del prodotto interno lordo da destinare al Sud del mondo
Io vedo come il primo problema queste e questo problema nasce un problema di sviluppo sostenibile perché tutti ci dicono
Che è un sunto del mondo che raddoppi in modo identico il sistema economico che c'è nel North determina tutta una serie di effetti che sono considerati da alcuni molto gravi dati addirittura devastanti
Quindi un problema che pone una questione di distribuzione che molto ma molto riletta come si può fare
Io penso che non si sfugge dal problema del Governo non si giunge dal ruolo delle Nazioni Unite dalla possibilità che ci sia un consiglio dell'economia anche nella sede delle Nazioni Unite che si possa in qualche modo intervenire
Con una cooperazione degli Stati
Alleggerendo
Migliorando la condizione soprattutto degli stati che sono viaggi fuori da questo punto di vista c'è una scelta
Cioè chi chi punta sostanzialmente ad un contrasto atto cui del contrasto tra i Paesi ricchi e Paesi poveri
E su questo a a provocare guerriglia insensate che in San Babila insanguinano molti Paesi e persino a interpretare il il terrorismo
Come un falso attore delle aspirazioni del sud del mondo
E c'è il pesce
La saggezza del presidente del Brasile Lula
Che vuole portare la voce ha portato la voce dei popoli in via di sviluppo in tutti i consessi internazionali l'ho fatta da vivo può all'Organizzazione mondiale del commercio
E lo sta facendo nei rapporti con gli Stati con un'azione graduati lista riformista
Che vuole porre questo problema però guardate che queste questioni non sono assolutamente gratuito perché noi quando diciamo la liberalizziamo effettivamente l'agricoltura come richiedono tutta una serie di Paesi guardate questo c'ha delle delle ricadute nei singoli Paesi che non sono di poco conto perché quello che chiedevano che chiedono pezzi è quello di eliminare le sovvenzioni cosa che sua Nuova Zelanda ha fatto fino a oggi
E quindi con tutta una serie di interessi che si possono mobilitare e che sono in qualche modo da contrastare quindi l'idea di un governo mondiale dite ad un'Europa che che governa questi processi invitato più rilevanti bisogna fare sostanzialmente la cosa che si è fatta lo scorso secolo quando di fronte alla standardizzazione hanno divisione del lavoro alla catena di montaggio e a tutto ciò che nel progresso appariva loro molto oneroso e molto pesante ci fu un'intuizione cioè quella di destinare una parte delle risorse maggiori alla costruzione dello Stato sociale
Noi oggi
Di fronte alla flessibilità
Al ai rapporti finanziari selvaggi a tutto ciò che succede nella vita quotidiana alla flessibilità che diventa precarietà al l'internet utenza del lavoro che significa
Non avere salari stipendio quando invece le spese sono tutte permanenti di fronte a questo e noi dobbiamo bloccare la crescita
E quindi se il sistema ha bisogno di maggiore flessibilità glielo dobbiamo dare ma dobbiamo trovare come abbiamo fatto lo scorso terricolo un sistema di sicurezza che consenta a tutti
Dividere senza tenere una contadina ansia per il futuro
Questa è la scommessa sulla quale si gioca la riforma e questa è la scommessa sulla quale io penso anche tutti noi ci dovranno impegnare sia per questa competizione elettorale speriamo vincere e sia per quella politica che invece siamo sicuri di vincere
Rutelli ha avuto modo di capire qual è il tema il tema è quello dello sviluppo sostenibile e rischiamo sempre di trascurare quando si dettano gli ordini del giorno di queste discussioni sulla politica internazionale come contenuto della posizione multilateralismo europei
Questo un tema veramente importante io vedo davanti a noi Ermete Realacci che ho citato prima per i motivi per i motivi di acustica e che invece vorrei citare anche perché è stato tra coloro che hanno più spinto
Per fare un incontro
Sui temi dell'Iraq che fosse legato di contenuto e penso che ormai posso essere soddisfatto
Perché la sua proposta è stata raccolta e nelle forme che abbiamo detto oggi nell'incontro di oggi che non sarà che la prima ce ne saranno molte altre molte altre iniziative ci accomuna era
Io ricordo
Una visione
Ambientalista che era contrapposto alla Regione per lo sviluppo
E credo che oggi quello che evocava per primo
Piero
E di nuovo adesso Roberto Villetti ovvero sia
La visione che fu lanciata
Negli anni settanta
L'inizio di una visione del dell'ecologismo celebre libro si chiama la Primavera silenziosa di Raquel Cars quella stranissima nessuno conosce ricco e la nascita di un ambientalismo di governo secondo me sta nel rapporto Brundtland
La persona che ha citato che ha evocato via costruito l'espressione sviluppo sostenibile la
Signora Brundtland già primo ministro norvegese
Socialdemocratica
E dunque c'è tra agli anni settanta agli anni novanta l'esplosione la coscienza ambientale la coscienza ecologica
E la sua trasformazione da un livello locale
Ad un livello globale planetario
E io penso che tra i punti di maturità
Del centrosinistra ci debba essere la assunzione l'integrazione delle politiche ambientali come politiche per lo sviluppo faccio un esempio concreto
Nel dibattito europeo nel dibattito economico europeo
Alcuni settori e debbo dire anche alcuni settori
Progressisti anche alcuni settori legati alla governo laburista inglese
Hanno proposto recentemente che la battaglia per il recupero della competitività europea
Che come sappiamo è sfidato da tanti fattori non sfidata dal costo lavoro è sfidata dalla
Straordinaria concorrenza dei paesi emergenti
Costo del lavoro nell'Europa dell'est capacità di realizzare in tempi e condizione straordinariamente competitive in Cina le stesse produzione si fanno qui
Gigantesca espansione delle delle
Proprio diciamo così delle figure professionali nuove in India
Uno dei dibattiti più interessanti e ci sono oggi in America
Riguarda le università
Dove si sta riflettendo
Sì convenga ancora spingere gli americani John americane a laurearsi in ingegneria
Poi che la
Parlo delle università di eccellenza poiché il tipo di
Conoscenza
Che oggi sono in grado di mettere in campo le università indiane per quanto riguarda tutta una serie di
Tipologie di progettazione progettazione tecnico relazione industriale sono assolutamente standardizzate e le condizioni del lavoro sono condizione
Straordinariamente competitive ho citato tre elementi a competitività un'azienda del Treviso che deve in in senza stare insediare una fabbrica in Italia o in Slovacchia e nona dubbi dove farlo alla luce Romania
Il tema la Cina come sapete sto questo tema proprio delle professioni tecniche
Con riferimento in particolare a gigantesche crescita
India
Si è fatto strada un una riflessione tra alcuni settori politici importanti in Europa sul fatto che tutto sommato per recuperare competitività l'Europa dovrebbe abbattere gli standard ambientali
Ma nel senso di non di abbattere la qualità ambiente diciamo di di migliorare quelle ambientali di abbattere le regolazioni ma ancor più e soprattutto i livelli di salvaguardia ambientale è un tema straordinariamente interessante
Perché è proprio l'opposto di quello che pensiamo noi giorno e pensiamo che non in termini retorici soltanto ma in termini di politiche di sviluppo una in per internalizzazione delle scelte ambientali dell'innovazione tecnologica legata alle politiche ambientali sia un fattore competitivo
Per l'Europa e per i nostri Paesi Cetto l'Italia fa parte assieme a questo punto di vista non lo dobbiamo mai dimenticare prove più grande d'Italia
E la densità del nostro territorio non c'è un Paese tra quelli sviluppati che è così antropizzato
Fitto
Ostruito voi sapete che il ho parlato Treviso sapere Presidente Regione Veneto ha approvato un decreto che
Impedisce nuovi insediamenti industriali
Per motivi fisici
Per motivi di mancanza di spazio per le infrastrutture c'è una rivolta della piccola imprenditoria veneta ovviamente perché di Bilić sei lì da otto anni e potrei però prima di fare il blocco
Dell'espansione delle aree produttive potere preoccuparti di ammodernare la viabilità di di risolvere alcuni problemi
Alcuni problemi strutturali
Non ho capito
Sì
Quindi è solo per dire questo per dire che
La politica ambientale oggi non è più la politica della barricata contro lo sviluppo è una politica che si intreccia in un modo straordinariamente pregnante sulle politiche di sviluppo con le politiche sul
E io penso che una delle delle nostre sfide anche a livello a livello planetario sia questa il tema ultima cosa voglio dire protocollo di Kyoto di cui si è molto parlato
E che come sapete è a rischio perché il protocollo di Kyoto può entrare in vigore soltanto se lo ratifica la Russia
Se non ratifica russa non si raggiunge con la quota di emissioni per cui tutto quello che si è programmato si butta tempo perso posa di una delicatezza
Estrema però c'è anche un dibattito serio che dice attenzione rischia di esserci una forbice per cui anche una parte di scienziati dice attuando il protocollo di Kyoto che ha delle conseguenze molto serie sulla politica industriale
Perché comporta riduzione di emissioni
Sensibile
Potrebbe non bastare
Ai fini degli effetti di lungo termine che riguardano lana effetto serra alle modificazioni climatiche
Quindi io penso che questi argomenti che sono stati introdotti non l'ho presa da lontano hanno finito che sono stati introdotti negli anni settanta con le grandi riflessioni di perché sei del club di Roma sui limiti Allo sviluppo
Ho i saggio un libro come quello che ho citato sulla Primavera silenziosa che faceva il rompere la questione ambientale per la sensibilità di chi aveva letto le politiche
Economiche solo in termini di crescita quantitativa
E quindi ha corretto questi questi parametri
Poi c'è stato il boom dei dei Verdi e gli ambientalisti di una dinamica importantissima
Di consapevolezza da tanti punti di vista oggi questo deve essere un patrimonio qualificante delle politiche di governo e delle politiche europea e di volere
Per tutte le cose di cui stiamo parlando ed anche la loro proiezione a livello planetario che non sfugge a nessuno che protocollo di Kyoto può fallire se non verrà sottoscritto ma sostanzialmente fallisce perché la Cina
La stessa in via
Ove non rientri in una programmazione
Anche dei parametri ambientali delle loro politiche industriali può portare all'equilibrio dell'ecosistema globale possono portare delle brutte sorprese da tanti punti di vista
Quindi non solo dei consumi energetici delle emissioni del contributo all'effetto serra
Temi di cui non ci ricordiamo ogni tanto
Voglio ricordarvi che la scorsa estate ci fu un grande panico
In America perché vennero diffusa dall'azienda & notizie su questa nuvola gialla lunga centinaia di chilometri che stava portando
A un quasi con la innalzamento temperatura un quasi soffocamento
Per popolazione di grandi città ricorderete cita il Sud-Est asiatico con la popolazione che andava con la mascherina
Pechino
Perché si è formata per le emissioni industriali e l'inquinamento urbano dei grandi conurbazioni
Asiatiche si è formato una nuvola di veleni
Che è rimasta stazionaria su un pezzo di terra colossale parole passiamo volare scusatemi se ho citato ma mia passione lo ha fatto in un rinvio inadeguati Issey mo'onore ad Ermete
Cioè noi esso usiamo riferirci ai temi ambientali ripeto o in chiave apocalittica o in chiave di indifferenza
In entrambi i casi a seconda delle notizie che arrivano cioè se abbiamo notizia che il buco sull'Antartide si è allargato
Oddio pani consigliamo sì abbiamo notizie sull'innalzamento dal Perù se ci accorgiamo che viene defila una settimana di di di di tempeste di smottamenti e di frane e le alluvioni e poi quattro mesi di siccità
Ma ci rendiamo conto dell'approccio provinciale che noi abbiamo la questione ambientale
C'è anche responsabilità politiche in questo
Cioè non ci accorgiamo solo in funzione dell'esistenza della notizia sulle televisioni e sui giornali
E se non c'è problema è sparito specie resta una tipica materia strategica per l'Ulivo faccio un esempio solo e concludo l'assetto idrogeologico
Parla sorpassano temi mondiale teme di casa nostra
Fatte le analisi su quanto ci costa la riparazione del danno
Dopo che sono crollate dei conti interrotta dalle strade distrutto chilometri di costa per le mareggiate
Messa in crisi attività industriali per settimane ma sappiamo come sono esondazione del fiume saltano messa in ginocchio l'agricoltura ma lo sapete che le analisi fatte sui costi e questa responsabilità di tutti una responsabilità di governo sui costi della mancata azione di programmazione per il territorio per l'assetto idrogeologico
Sono enormemente più alti oggi
Soltanto con le politiche di riparazione del danno
Di quanto lo sarebbero con un programma serio su dieci anni come minimo di sistemazione del territorio rimboschimento la gestione degli alvei dei fiumi le politiche per le coste
Corrette prescrizioni urbanistiche per cui non si possano costruire impianti industriali fuoco nelle nelle zone a rischio mi fermo qua mi fermo qua a siamo tutti ecco questo sono politiche di governo e che me ne volete far fare a Berlusconi se polizia che ha fatto un condono al minuto e ha fatto una svendita del patrimonio culturale e storico del Paese come fondamento per cercare di mettere una pezza
E un'aria di un ambientalismo lontano ma grande stadio riposa azione riformista seria incredibile che poggia non a caso su la cultura di cui è stata portatrice la Brundtland e il moderno ambientalismo
Di governo di cui ci sentiamo parte ecco un'altra grande sfida che come anche qui tribù Tino conclusivo permette ha sempre detto Legambiente legata al pensare globalmente e agire localmente cioè rispondere problemi locali con una visione d'insieme questo appartiene a non lo voglio dire molto chiaramente è una cultura una che ci appartiene che è una cultura pragmatica e realista non fondamentalista non fanatica che punta alle risposte che conosce i problemi conosce le difficoltà sa che ci vuole tempo per farsene carico e quindi s'FIDAL massimalismo anche in questo sì dal massimalismo sfida il fondamentalismo e si candida Al Gore non vedete che anche su questo posizione che sembravano lontane non omogenee non assimilabili oggi marciano insieme con l'altro dei benefici della lista Prodi della lista unitaria
Abbiamo finito la diciamo c'era era previsto che gli chiedessimo qualcosa sul luogo ma l'elogio venuto spontaneo al luogo laboratorio di Beto queste la prima sede unitaria italiana ma credo poi prima la perde la prima sede unitaria
Adesso non sono previste domande qua perché finiamo dicevo questa prima serie unitaria italiana europea possiamo dire a Margherita di raccoglie associazioni tematiche importanti sulla comunicazione da la giustizia l'urbanistica anche natura comitato elettorale unitario della RAI che è nato ieri sera i sindacati e sigilla CGIL e la UIL quindi senza chiedere a Fassino Rutelli sarà Fassino delle villette di questo dire credo che l'elogio che abbiano fatto valga come come impegno e sostegno di questa iniziativa grazie
L'avvocato