Le polemiche suscitate dopo l'intervista a Domenica In di Paolo Bonolis a Donato Bilancia reo confesso di diciasette omicidi e condannato a tredici ergastoli e ventotto anni di carcere

E parliamo di questa innesca una polemica che si è innescata all'interno della RAI e soprattutto per una trasmissione RAI ancora una volta sul banco degli imputati come sapete Paolo Bonolis per la sua punto intervista al noto si archivio si è scatenato un vero e proprio putiferio vogliamo adesso invece affrontare la questione dal punto di vista che pure è uscito fuori cioè ci sono state grosse polemiche da parte degli uffici per esempio dell'ordine dei giornalisti a partire da salda Serventi Longhi ma anche il presidente appunto del dell'ordine del Lazio e del Molise Bruno Tucci che ha fortemente stigmatizzando che cosa non tanto il contenuto della trasmissione nella sua collocazione oraria bensì il fatto che a fare un'intervista del non fosse un giornalista professionista bensì fosse un pur bravo bravissimo
Presentatore come Paolo Bonolis è una singolare obiezione che giriamo a Mario Petrina che Luongo è stato presidente appunto dell'ordine nazionale dei giornalisti allora trentenne che dire di questa polemica
Ma guarda le polemiche ci sono sempre state io ricordo che la posizione del presidente dell'ordine del Lazio il collega Bruno Tucci peraltro splendido giornalista ottimo giornalista del Corriere della Sera
Impattato c'è stata anche con Mara Venier quando si parlava di fare interviste o altro
Io non sono urtato mai così rigido rigoroso
Anche perché oggi ad esempio Mattia Feltri sul libero
Ha una posizione per la quale dice nella quale dice che chi ha detto che occorre che un giornalista e per intervista io credo che sia meglio che possa esserci un non giornalista per intervistare ma non ne faccio mai un caso un caso estremo altro è il problema fra l'altro Bonolis è una persone che mi sembra culturalmente valida alto il problema per intervistare un killer autore di diciassette omicidi come lui stesso ha avrebbe confessato non ricordo male
E quindi in una trasmissione che tutto ma dovrebbe sardi alleggerimento però lo hanno sarei così rigoroso
Su queste vicende sul Kinkel nell'intervista a Chi certo ci sono dei momenti nei quali occorre ed è utile ed è giusto che sia un giornalista ad intervistare come io ricordo sempre
Accade alcuni anni fa nel due mila uno sul caso Satyricon ma quando io perché posizione dicendo che nella trasmissione Satyricon lo non c'era un il contraddittorio un interlocutore al collega Marco Travaglio per carità
Ma qualcuno che potesse in ogni caso dire è giusto questo il vagliato io la penso così
Però in queste vicenda credo che il rigore il nonno professionale non abbia grandissimo senso pur rispettando ovviamente alla posizione del collega Tucci
Ecco
Dove rimane
La prima e non sarà nemmeno l'ultima di di queste polemiche allora comincia come si esce da questa da questo chiude Saccà in cui effettivamente ci ritroviamo vale a dire chi decide chi e cosa eccome intervistare in questo caso in televisione è un dibattito che secondo me prima o poi andrà affrontato tu che dici
Io dico di sì anche perché in effetti la RAI secondo me raccontando un o un dato la bravura media di alla di del direttore generale che peraltro non è un giornalista viene riconosciuta da tanti
Informo Venezia in genere negli anni passati prima ancora di Celli ad esempio il direttori generali coreani niente
Erano dei o Luca Di Schiena erano dei giornalistiche hanno la loro sensibilità particolare anche nel guidare un'azienda che per gran parte fa comunicazione informazione
E sta mancando questo dato alla RAI in questo momento a parte tutti gli altri problemi che ci stanno e quindi sta mancando anche il dato di una credibilità particolare
Dei giornalisti che Caracciolo ma hanno in effetti un controllo totale del dell'hard del vivere civile la società cioè conoscono ogni aspetto della società quindi le polemiche ci saranno sempre io credo che a questo punto lo dico da anni anche che provocatoriamente nel novantasei di sia proprio dovuta ad un convegno di Calle che era per l'abolizione dell'ordine per noi dire con dei giornalisti continuava a essere quello che sostanzialmente un fatto più che altro burocratico
Che incide poco l'ordine dei giornalisti
Può rimanere occupandoci di problemi e la deontologia in particolare cioè di chi sbaglia in modo palese o di chi sbaglia e quindi sancendo nel rispetto della libertà di stampa ovviamente sancendo anche delle dando delle sanzioni ai giornalisti questa perché poi l'accesso alla professione o altro è tutto un mondo rogo era che ci troviamo soltanto noi in Italia
E non più in e non c'è e non c'è in Europa ormai calato in una realtà europea tanto più che fra qualche giorno dal primo maggio entreranno gli altri paesi che non hanno l'ordine dei giornalisti loro io sono per una un ordine dei giornalisti che cambi
In qualche modo radicalmente la sua posizione e non non soltanto avere il tesserino intacca divertono giornalista ma cambia godono tutto sul piano della deontologia e quindi occorre una riflessione più profonda di quella che in questi anni ultimi anni recuperata
Ecco
Anche per trarre una conclusione finale in sintesi la mia opinione è che quell'intervista di Bonolis è stata fatta sicuramente meglio di come l'avrebbero fatta certi giornalisti soprattutto certe giornaliste che non per fare evidentemente manifestazione diverso ma che sono con quelle che magari imperversano certi contenitori anche della RAI pomeridiani primi in piena fascia protetta ecco detta questa opinione
Nel caso di specie come si dice che dire come come come se ne esce
Guarda io sono d'accordo con te tu l'affermazione che hai fatto perché definitiva ancora c'è verso in Italia l'ordine dei giornalisti a se non quindi sedici mila giornalisti professionisti e quarantacinque mila giornalisti pubblicisti o alla fin fine siamo tutti pubblicistici il medico che che scrive sui giornali e poi quel pubblicista o così il commercialista o l'ingegnere e così via siamo tutti lo fedelmente giornalisti quindi nessun equivoco che prima o poi va genitori potendo secondo me è più liberale
Allora chi ha cultura chi è in grado di di di fare certe volte anche le interviste può portarle e certamente uno come Bonolis che a mio modo di vedere e per quanto tempo un a un buon tasso di studio di di di di cultura in qualche modo
Agisce
Con approfondimenti migliori di quanto spesso non facciano in alcuni talk show o così via
Persone che si dichiarano giornaliste dove entro trovati avvolti giornalista professionista che sospendendo se dall'albo momentaneamente poi fa lo showman lo fa molto meglio di quanto non facciano gli show mentre certi attori professionisti
Quindi è tutto uno miscuglio nel quale occorre arrivare sensibilità e qui io appunto sulla sensibilità maggiore
A quelli che devono sapere che conobbi troppo rimarrà ed una telecamera davanti hanno una responsabilità di molto di molto maggiore di quelli che in effetti scrivono sulla carta stampata quindi con lo ritorno non dico all'origine per carità
Ma dicono ritorno di riflessione guardando soprattutto alla deontologia perché le sensibilità delle persone non posso non non vadano colpite e perché non vadano a colpire occorre che c'è gente che già a monte ha una sua preparazione e una sua sensibilità
Grazie a Mario Petri mangia presidente dell'ordine nazionale dei giornalisti