"Competitività e sviluppo: il ruolo dell'Europa, le sfide dell'Italia" - organizzato da Confindustria (presso il Centro Congressi Lingotto Fiere, 11-12 aprile 2003)

No sindaco di Torino
Buongiorno a tutti benvenuti a Torino
Lasciatemi subito ringraziare presidente D'Amato
Il presidente Pininfarina che so che ci ha messo del suo
Per aver organizzato e naturalmente a tutto alla presidenza di Confindustria per aver organizzato questo importante convegno qui nella nostra città
Come presidente D'Amato ha detto in un'intervista l'altro giorno sulla stampa
Anch'io interpreto e questo convegno come un segnale di riconoscimento importante
Il ruolo economico industriale ma dialettico più generale che Torino e Piemonte hanno nel nostro Paese
Un riconoscimento che in questo momento è particolarmente importante
Intanto perché come è noto ci troviamo a fronteggiare le difficoltà di un settore strategico per tutto il Paese come quello dell'automobile e poi anche perché anzi tra i forse ancora di più perché la nostra città il nostro sistema industriale è da tempo non da questi ultimi mesi da tempo immerso
In un processo di profonda trasformazione di profonda modernizzazione del suo sistema industriale del suo assetto industriale
E questo fatto che oggi qui insomma l'Italia chi decide l'Italia che produce si trovi per discutere del futuro del Paese credo un riconoscimento che ci incoraggia ad andare avanti su una strada che stiamo se sulla quale stiamo già Marzano
è un
Riconoscimento che voglio interpretare a una soprattutto come il riconoscimento a una città chiesti se mi permettete questa espressione che un'espressione non propriamente economica ma è il riconoscimento allo spirito di una città al lo spirito e alla capacità di reazione di una città alle difficoltà e soprattutto al migliori sfide che il cambiamento e la trasformazione le pongono di fronte
Ed è per questo e per questo spirito che da quando sono ho avuto l'onore di essere eletto a primo cittadino di Torino colto
In tutta la città
E per questo che io dico che non mi convincono le profezie secondo le quali saremmo di fronte a un declino inarrestabile perché io vedo nella vita quotidiana di questa città e ripeto anche questo convegno né un riconoscimento vedo le condizioni
Materiali ma anche le condizioni comportamentali soggettive con le quali si affrontano le difficoltà si reagisce alle difficoltà si accettano le sfide si combatte e ci e si dicono
Questo spirito che continua a chiamare così questa reattività della città
L'abbiamo vista in questi ultimi tempi in molti casi molti episodio ne cito solo alcuni l'abbiamo visto quando durante né vento triste
La morte dell'avvocato Agnelli la partecipazione popolare che vi è stato ai funerali dell'avvocato che la città ricorda sempre con grande affetto
è stato è stata una partecipazione popolare che ha dato il segno di una città di una comunità che consapevole della propria storia e consapevole della propria memoria e che sa anche che però Storia e memoria se non sono lasciatemi dire strumenti per investire sul futuro rischiano di diventare dei vincoli
E mi pare che quel momento alto di partecipazione di tensione anche motivo sia stato o no del tutto indifferente sulle scelte che poi vi sono stati sono state fatte da parte della della della FIAT la scelta di un impegno più pieno della famiglia nell'auto una scelta che ha portato a una definizione a una compimento anche di assetti del gruppo dirigente una scelta che certo faticosamente perché la situazione non è semplice ma da dal nord a quello che riusciamo a vedere sta cominciando a dare se non altro come segnali soggettivi dei primi risultati che noi consideriamo positivi
Parlo visto che io accennato a questa questione dell'autore di fare due dire due cose una
è
Credo siamo tutti d'accordo l'auto è dal punto di vista industriale economico una grande risorsa nazionale
Dobbiamo fare di tutto perché questa grande risorsa nazionale che continua a essere uno dei vettori principali di valore di lavoro di innovazione non vada non sia spezzettata non vada non vada disperso
E l'altra considerazione che voglio fare questa noi Enti locali piemontesi siamo stati fra i primi nel momento più difficile della crisi dell'abito della vertenza FIAT a dire che non si può teneva no affrontare per primo il futuro di Termini Imerese ma io con altrettanta forza vorrei dire che se è vero com'è che è vero che la Fia che l'auto è un sistema produttivo nazionale importante allora io credo occorre essere consapevoli che se gli stabilimenti di Torino di Mirafiori non restano al centro di questo sistema proprio vivo aziendale questo vuol dire che non solo simbolicamente va è a rischio l'intero se sistema produttivo dell'auto nazionale
Vorrei se questo spirito cui Cennamo l'abbiamo anche visto domani mattina parlerà il presidente Diego nella cooperazione che in questa città in questa regione c'è stata fra gli Enti locali una cooperazione che importa che consente di affrontare scadenze molto importanti le infrastrutture strategiche
Infrastrutture strategiche a cominciare qua dell'alta capacità del collegamento con la Francia in prospettiva verso l'est dell'Europa e verso la penisola Iberica non sfugge a nessuno l'importanza di una infrastruttura che non è un collegamento soltanto interregionale nemmeno soltanto internazionale un collegamento che può diventare la spina dorsale di un ribaltamento dell'Europa continentale verso un'Europa Mediterraneo che diventa strategico nel momento in cui ci si apre a est strategico non solo per il Nord Italia non solo per la pianura padana ma strategico per l'intero sistema del del del Mezzogiorno e per l'intero bacino per l'intero bacino mediterraneo per i Giochi Torino due mila sei per importanti progetti di innovazione industriale come Torino Automotive come Torino Wireless ecco sono solo degli esempi di come la cooperazione fra le istituzioni al di là dei colori politici di chi governa abbia stia permettendo di affrontare concretamente di problemi e di raggiungere dei risultati e questa cooperazione le ed è più facile anche l'intervento agli altri soggetti io voglio dire qui come ad esempio sull'alta capacità quiz Sergio Pininfarina che me lo può confermare
Vi sia stata io dico per fortuna una continuità fra i governi che si sono succeduti ministro Bersani ha deciso per la prima volta di far funzionare la conferenza dei servizi a maggioranza e il ministro Lunardi il governo Berlusconi hanno deciso di dare continuità di accelerare gli investimenti e i risultati si vedono basta percorre l'autostrada
Fra Torino e mila infine vorrei dire che questa questo clima della città lo si vede basta vedere il lenzuolo che sta lì ai nostri fianchi lo si vede soprattutto nelle centinaia e centinaia e migliaia di imprenditori di tecnici di ricercatori di operai che hanno già costruito delle concrete alternative di modernizzazione del sistema industriale di Torino
Nel distretto dell'auto motoristica i cui nomi come Pininfarina come Bertone come tanti altri Giugiaro e tanti altri che sono in questa sala
La l'aerospaziale ieri abbiamo assistito a un alla consegna del modulo della stazione orbitante riappare in da parte dell'Alenia
In una integrazione fra servizi alla produzione e industria manifatturiera che sta rappresentando uno dei fatti innovativi veri del tessuto produttivo di questa città e rappresenta da questo punto di vista il segnale importante della della dell'avanzamento della modernizzazione industriale di Torino
Ecco lasciatemi finire noi facendo più facendo una come si può dire un'eccezione alla mia natura molto torinese noi torinese
Preferiamo normalmente fare chi chiederei spesso poi siamo anche facciamo anche di più di quello che siamo capaci di far conoscere
Io però appunto a costo di fare una rottura questo mio modo d'essere vorrei terminare chiedendo visto che ho l'occasione di parlare a un parte ardua come si dice come questi una cosa
Vorrei chiederle
E vorrei chiedere dei segnali simbolici
Di cui la città e il sistema Torino e il Piemonte hanno bisogno perché sia percepito il riconoscimento di questo ruolo che il nostro sistema territoriale sta svolgendo il processo di modernizzazione del Paese
E penso a due cose come esempio una loggia ne ho già parlato e quello dell'alta velocità
A luglio il nostro Paese presiederà il semestre europeo dell'unione europea credo che quello sia l'occasione per affermare con forza che questo è uno dei progetti europei prioritari e che come tale debba se il va rispettato da tutti gli Stati aderenti all'Unione Europea
L'altro è più locale
è quello che riguarda la RAI
La RAI ha una storia a Torino ha un valore simbolico forte non può essere solo una partita fra Roma e mila ecco
Vorrei anche dire che ringrazio vorrei anche dire che
Se è anche
Questi segnali io penso sia bene che ci siano perché credo possano aiutare tutto il Paese
Se anche non ci fossero noi continueremo a lavorare come sanno fare i torinesi però credo sia sicuramente utile a Torino e anche utile al Paese se segnali di questo tipo venissero buon lavoro a tutti e buon soggiorno a Torino
La parola ad Andrea Pininfarina Presidente Unione industriale di Torino
L'autorità
Colleghi imprenditori
Sono veramente molto lieto di rivolgere il saluto degli industriali torinesi
A tutti coloro che partecipano al nostro convegno ringrazio
Molto di cuore quelli che hanno contribuito a realizzarlo
Come gli ha già detto il nostro Sindaco
è molto importante che la nostra città sia stata scelta
Quale sede di questo evento
Noi speriamo che in questo modo i congressisti abbiano modo di conoscere e spero di apprezzare l'intenso cambiamento che stiamo attraversando
L'opinione pubblica nazionale tende spesso a sottovalutare i fenomeni che stanno prendendo corpo la nostra città
Ed è e che riguardano in primo luogo l'industria
Se ne dà una lettura fuorviante enfatizzando ciò che si starebbe perdendo
Senza considerare tutto il potenziale di innovazione di sviluppo per il quale sono impegnati le componenti del sistema locale
La nostra città sta subendo ormai da tempo una profonda trasformazione
All'inizio degli anni ottanta il sessanta per cento dei lavoratori torinesi era occupato nell'industria e il trentacinque per cento nei servizi a distanza di venti anni le percentuali si sono capovolte
Il terziario dà lavoro a più del sessanta per cento degli addetti e diventato quindi il settore prevalente dal punto di vista occupazionale
E ha generato una notevole spinta propulsiva nello sviluppo economico dalla nostra area portando il tasso di disoccupazione dall'undici per cento del novantasette al sei per cento di oggi
Nonostante i mutamenti l'industria benché smagrito da rimane il centro il motore dell'economia torinese
Con una presenza in termini di valore aggiunto generato pari al trentadue per cento ben superiore alla media che è pari a circa il venti per cento deviare più industrializzate dell'Europa
I motivi di questa centralità sono tanti il più importante è rappresentato dalla capacità dell'industria di produrre e di trasferire continuamente innovazione e conoscenze su tutto il sistema economico
Proprio questa capacità e il punto di forza che ha consentito in questi anni alla nostra area di superare anche le crisi più dura
Il convegno cade quindi in un momento difficile ma molto stimolante
E stimolanti sono i temi che verranno affrontati
Dovremo misurarci in primo luogo con uno scenario geopolitico che vede l'Europa in posizione di grande debolezza
Non possiamo nasconderci che cittadini europei guardano con un sentimento di delusione al ruolo insufficiente che l'Unione gioca sullo scacchiere mondiale
In questi ultimi mesi l'integrazione continentale sembra avere fatto passi indietro mentre molti di noi erano convinti che l'unificazione dovesse compiere un grande balzo in avanti
Io appartengo a quella generazione che non ha perso la speranza in un domani non lontano di possedere un passaporto europeo
Ma il timore e che questo non si realizzerà se le sorti dell'Europa sono delegate essenzialmente ai governi dei singoli Paesi
In questo periodo molti di loro hanno peccato di egoismo e di scarsa lungimiranza
I progressi verso l'unità europea a cui abbiamo assistito in passato sono il prodotto non soltanto dall'opera del potere politico ma del contributo convinto dei cittadini e dell'impegno attivo dalle forze economiche
Prima ancora che in una costituente l'essenza europea va ricercata nei comportamenti delle forme di civiltà né i valori condivisi e concretamente affermati
Presupposto perché si realizzi una compiuta unità dell'Europa e che si arrivi a un'autentica politica estera comune
Le divisioni alle quali abbiamo assistito in questi mesi sembrerebbero precludere tale possibilità ma le conseguenze che ne sono derivate costituiscono una ragione in più perché si lavori con tenacia in questa direzione
Si tratta in primo luogo di ripensare i capisaldi su cui si può basare una condivisa politica estera continentale
Di questi capisaldi fa certamente parte della politica dalla difesa come garanzia dei destini ed è la libertà del nostro continente
E inoltre necessario dare sostanza a una politica economica comune
Che non sia limitata come oggi al mantenimento del valore della moneta ma che faccia dell'area dell'euro un soggetto dello sviluppo economico mondiale
Occorre cioè che l'Europa affianchi gli Stati Uniti nel ruolo di traino dell'economia internazionale
Facendo leva sulla coesione del continente e sul coordinamento delle politiche economiche
Siamo in queste ore alle ultime battute del conflitto in Iraq la la guerra ha causato strappi profondi nel tessuto europeo
Nel passato però a ogni grave crisi è seguita una stagione di rilancio dobbiamo quindi augurarsi che avvenga così anche questa volta
La prossima presidenza italiana dell'Unione Europea potrà dare un contributo determinante in questa direzione
Un'altra ragione di opportunità e attualità del convegno e data dalla fase di riassetto che sta attraversando il sistema industriale del nostro Paese
Nel corso dell'ultimo anno due temi hanno catalizzato l'attenzione dei commentatori uno rappresentato vari segni di difficoltà o di crisi della grande impresa
L'altro è costituito dalla riconferma che le piccole dimensioni aziendali sono l'elemento specifico del nostro sistema
Di fronte a questa realtà occorre che tutti i soggetti decisionali concorrono a costituire una cornice istituzionale normativa fiscale e finanziaria idonea sia a garantirà la continuità delle performance delle piccole aziende
Sia lo sviluppo delle imprese in grado di diventare protagoniste primarie sulla scena economica
Posso in testimoniare come industriale piemontese che nella nostra area si stanno delineando dei profili imprenditoriali capace di assolvere ad un ruolo non secondario nel contesto internazionale
Ma le capacità e le energie dei singoli imprenditori non sono però sufficienti oggi nessuna impresa quale che sia la sua dimensione può essere competitiva se non è sostenuta da un sistema paese efficiente e moderno
Questa esigenza è stata sottolineata anche nel recente documento della Commissione europea dedicato alla politica industriale
Il documento analizzare i punti di forza e di debolezza dell'industria europea e definisce la via da percorrere per rispondere alle sfide della globalizzazione
I settori in cui occorre intervenire per colmare i ritardi sono così indicati innovazione ricerche conoscenza risorse umane promozione dell'imprenditorialità
A queste priorità aggiungo il problema della rete infrastrutturale la cui inadeguatezza penalizza pesantemente le imprese italiane
Su queste leve occorre agire in tempi brevi con decisione e coesione affinché tutti gli imprenditori che hanno le doti e le volontà
Di sviluppare e far crescere la propria attività siano messi nelle condizioni di farlo nell'ambito di un impegno comune di recupero competitivo strutturale
Sono convinto che se questo avverrà entro poco tempo si potrà avere una percezione ancora più ricca e differenziata della comunità industriale italiana e delle sue capacità di affermarsi
Con questa fiducia auguro a tutti un buon lavoro grazie
La parola a Francesco Bellotti presidente della Piccola industria di Confindustria
Da pause dovuta allo spettacolo che siete voi oggi qua
Un augurio che io faccio a tutti voi un giorno potesse resterò al mio posto e vedere che cosa siete
Autorità cari colleghi imprenditori
Signori e signore
Desidero ringraziare il sindaco Camparino e in modo amichevole ed affettuoso Andrea Pininfarina deciso ospita oggi e con loro i presenti per essere qui con noi a Torino a questo convegno biennale della piccola industria
Ma gli illustri ospiti mi perdoneranno se mi rivolgo innanzitutto ai miei colleghi imprenditori
Avviene raramente che gli impegni ci consentono di lasciare le nostre aziende
Ed è vedervi qui oggi così numerosi
So bene che è costato a ciascuno di voi sacrifici e la sensazione di aver trascurato impegni che normalmente il piccolo imprenditore non può delle gare a nessuno noi noi non abbiamo non riempire le piazze noi abbiamo formare cortei e fare girotondi ma noi siamo milioni siamo un'Italia che funziona senza assistenza e senza salvataggi unitaria che ogni giorno combatte innanzitutto con la concorrenza e poi senza sosta con l'Energia troppo Carla che il credito troppo avaro e poco lungimirante le leggi complicate
Gli sportelli che non sono mai davvero unici i referendum e la superficialità di chi guarda al quindici di giugno come se fosse un sondaggio di opinione pubblica
Ma non siamo qui a Torino noi per lamentarci
E nostra caratteristica mentale e culturale e sono ottimisti e lottare dalle cose concrete
Siamo dunque che per capire dove si sta andando
Per fare il punto della nostra se la ricreazione come Paese e come sistema
Siamo qui per confrontarci
Con i nostri principali interlocutori e fornire al loro elementi per comprendere meglio i nostri problemi
Lo sguardo e comunque puntato in avanti
E proprio per questo non posso aprire questo incontro
Senza sottolineare le preoccupazioni del presente e del futuro
Legata al momento grave per il mondo intero che abbiamo attraversato che ancora viviamo con una guerra che ha portato come sempre un pesante carico di dolore di morte e di distruzione
La caduta di un regime dittatoriale fa esultare chi crede nella libertà e nella democrazia
Ma c'è sempre un futuro che continua inquietante e che cinico involge tutti che la guerra si manifesta nel mondo di oggi in forme nuove inchieste globali come l'economia e nessuno può del resto dimenticare che alla base di tutto dopo l'undici settembre sia il pericolo terrorismo anche esso con caratteristiche globali
Pertanto
La crescita congiunta di economia ed istituzioni democratiche e liberali e un postulato da cui non possiamo discostarci
Se vogliamo pensare positivamente agli esiti davvero finali di questa vicenda belli
Siamo qui oggi per parlare di Europa e i propri fatti che hanno preceduto che accompagnato questa guerra hanno ulteriormente evidenziato i limiti che le due collezioni di questo sistema comunitaria
Esso deve dotarsi al più presto di nuove regole attraverso il Trattato costituzionale attualmente in corso di elaborazione
E deve per questa via affrontare che risolvere alcuni problemi
Cuccia Ali legati alla nuova dimensione continentale conseguente all'allargamento e al ruolo primario nello scacchiere internazionale che essa è chiamata ad assumere
Tuttavia
Questa Europa deve darsi al più presto nuove regole con la nuova costituzione
L'Europa ha vissuto e vive in relazione alla vicenda bellica una delle sue crisi più profonde
Proprio in un momento della sua storia in cui il suo compito sarebbe stato invece quello di ricercare coesione e unità politica
Per fronteggiare le grandi sfide di un sistema integrato di dimensioni maggiori oggi di quelle degli stessi Stati Uniti d'America
Ma non mai noi
Siamo impegnati per dare fino in fondo come imprenditori italiani ed europei
Un contributo perché da questa crisi nasca finalmente una unione politicamente più forte e più coesa
Tre sono le grandi sfide europee che dobbiamo affrontare ecco vorrei ricordare alla vigilia di un semestre italiano che sarà difficile gestire ma che non potrà trasformarsi nell'ennesima occasione perdute
Le tre sfide sono quella dell'allargamento
Del contestuale processo conti interni costituente europeo
Quella della complessità e quella delle riforme che si dovranno attuare in tutti i Paesi europei
L'allargamento è un processo ormai irreversibile con cui dobbiamo fare realisticamente i conti
Delle motivazioni politiche di questo processo siamo tutti consapevoli nonostante nonostante la scarsa attenzione dedicata a questo tema dai media nazionali
L'estensione delle unione europea ai Paesi candidati rappresenta non solo una grande opportunità per fare dell'Europa un'area di maggiore coesione geopolitica e sociale
Ma anche una grande occasione per fare giustizia della storia che ci ha visto divisi lontani in conflitto tra di noi
Ma oggi
L'obiettivo per noi imprenditori e quello di fare dell'Europa il sistema economico basato sulla conoscenza più dinamico e competitivo del mondo
Questo significa Lisbona questo significa innanzitutto rizzare motivazioni alle energie imprenditoriali degli stati membri
Puntare un'esplosione delle forze imprenditoriali dei nuovi entranti
Accompagnare questa sfida con politiche di investimenti pubblici e privati in ricerca formazione permanente stimolare un più proficuo rapporto di collaborazione università e impresa
Significa soprattutto scommettere sulla forza creatrice di questa Europa forte degli oltre venti milioni di imprenditori e dei loro sessantacinque milioni di collaboratori
Solo così riusciremo attenere compatta un'aria che ha per molti aspetti approcci culturalmente alquanto diversi dei nostri rispetto alla responsabilità
Alla solidarietà a rischio imprenditoriale e chiaro differenziali di costo e di reddito ancora importanti
Deve essere ben chiaro
Che condividiamo gli aspetti politici dall'allargamento
Perché il grande sogno europeo riaccompagnato le nostre generazioni comprende anche questo traguardo ma non per questo
Possiamo trascurare la tutela degli equilibri economici legati al mercato unico
I futuri Stati membri dell'Est europeo sono Paesi le cui economie hanno vissuto decenni di pianificazione socio economica esasperata e di mercato ingessato
Sono Paesi dove l'offerta è stata quasi completamente nelle mani del pubblico
E dove la domanda non si è voluto sufficientemente a causa di barriere protezionistiche insormontabili e di livello di consumo inadeguati ai nostri standard di crescita
In concreto
Questo processo dovrà essere governato attraverso periodi transitori e deroga limitate nel tempo e riguardante soltanto pochi settori per evitare fenomeni di dumping intracomunitario e distorsioni alla concorrenza
Dobbiamo pertanto assicurarsi che chi entrerà nella casa comune europea e nel suo grande ed evoluto mercato ne rispetti fin da subito tutte le regole
E non rallenti il processo di modernizzazione in atto
In questo quadro si pone in modo decisivo l'importanza della Convenzione europea
Che sta portando al termine faticosamente con tenacia ma anche con continuità il suo compito di tracciare i principi e i contenuti del futuro trattato costituzionale europeo
Noi chiediamo che la convenzione tenga conto delle esigenze di competitività e di salvaguardia degli interessi europei nell'arena della competizione globale
La futura costituzione europea trova sveltire e rendere più efficaci ed efficienti i processi decisionali affinché non si manifesti una paralisi decisionale da parte di minoranze di pochi Paesi definirebbe per impedire l'introduzione delle necessarie riforme per questo chiediamo un corposo di norme primarie chiaro e compatto
Che rimandi la normazione di dettaglio alle fonti secondarie affinché l impresa e possono sentirsi tutelate ed incoraggiate ad investire anziché frenate otto Cluzet dall'euroburocrazia
La convenzione dovrà valorizzare e potenziare la sussidiarietà soprattutto quella orizzontale
Lasciando alle istituzioni nazionali e a quale regionali e alle parti sociali più vicine all'impresa la capacità di intervenire nel loro operato regolamentando processi vitali per la crescita economica
Inoltre la convenzione dovrà fornire un quadro efficiente di governance economica a livello europeo
Assicurando agli Stati membri del rispetto del Patto di stabilità e crescita
Corrisponderà presto una reale prospettiva di governo europeo dell'economia che affianchi a quello già in essere della politica monetaria
Infine
E credo che sia al tema principe di questi ultimi giorni
La convenzione dovrà sciogliere il nodo Gordiano di chi rappresentava la nuova Europa allargata dei conclavi internazionali e di quale ampiezza sarà la sfera dei suoi poteri
Perché il ruolo internazionale dell'Europa è un fattore di competitività di assoluta importanza per le nostre imprese
L'Italia pur con i suoi ritardi
Le sue debolezze e i suoi problemi
Crede fermamente da sempre in un'Europa forte e competitiva in un mercato unico liberalizzato in un sistema europeo moderno e sempre più orientato allo sviluppo della imprenditorialità
Fino dal marzo del due mila uno
Quando la piccola industria organizzò il primo dei convegni di Parma abbiamo parlato del posto le questioni delle crescita dimensionale e della competitività al centro della nostra strategia
In quell'occasione noi rappresentammo un insieme di proposte ragionate puntuali e precise
Per permettere al nostro Paese di affrontare ad armi pari rispetto ai concorrenti internazionali la crescita e la crescente competizione globale
Poche settimane fa in occasione del vertice di primavera dei capi di Stato e di governo abbiamo presentato un documento che illustra il posizionamento dell'Italia
Dallo studio emerge in modo netto netto e inappellabile che il ritardo dell'Italia rispetto ai quattordici partner europei è significativo è grave l'indicatore di Lisbona ci vedono all'ultimo posto nel conseguimento di quegli obiettivi che tutti i governi europei hanno fatto proprio non a caso European Management Forum di Davos
Che annualmente svolge un'indagine comparata sulla situazione competitiva di beni ottanta Paesi ha recentemente classificato l'Italia al trentanovesimo posto
Ricordo nel due mila uno il nostro paese era stato classificato ventiseiesimo mentre nel due mila risultava ventunesimo
Tale risultato evidenzia anche che questo arretramento e la sua ma algebrica di una sostanziale stabilità degli indicatori di capacità imprenditoriale e un forte forte peggioramento degli indicatori di contesto
Noi siamo primi non lo sviluppo dei distretti industriali siamo terze quarte nelle tecnologie di processo siamo ottavi nella presenza sui mercati internazionali siamo noni nell'utilizzo delle tecnologie d'innovazione
Siamo settantacinque esimi siamo al quinto e ultimo posto per la pressione fiscale sulle imprese siamo sessantottesima e per la durata dei processi e settantesima i parecchi costi e i tempi dalla creazione di nuove imprese
Un mezzo
Fu un mezzo in sostanza in cui il privato sorregge ancora una volta il pubblico ma non abbastanza non abbastanza per salvare il Paese da una classifica da zona retrocessione
Tutto questo
Deve farci riflettere anzi deve invitarci ad operare con la necessaria urgenza perché gli altri paesi si stanno modernizzando con rapidità maggiore e con risultati più eclatanti rispetto all'Italia
Eppure due anni fa Parma
Pensavamo di avere indicato in modo chiaro cosa fosse necessario fare quali riforme si sarebbero dovute attuare
Per iniettare una necessaria dose di competitività al nostro sistema economico oggi a consuntivo dobbiamo registrare una sesta una sostanziale delusione
Ma non voglio dire che non si è fatto nulla
Sforzi di cambiamento
Annunci di modifiche primi pezzi di riforme anche importanti dal diritto societario alla scuola sono venute avanti negli ultimi anni
Ma c'è ancora l'impressione che il sistema politico esiti a portare fino in fondo ciò che davvero può modificare equilibri abitudini e resistenze
Si raggiungono accordi importanti
Che arrivano al termine di percorsi lunghi e tormentati
Con modifiche dello status quo che hanno toccato non solo gli interessi ma anche i nervi scoperti di una società italiana con cattivi album di famiglia
Uomini come Tarantelli
D'Antona viaggi hanno pagato con la loro vita il contributo intellettuale che hanno offerto al cambiamento
Essi
E si meriteranno sempre la nostra gratitudine perché sono dagli italiani che hanno voluto bene al loro Paese
Il modo più serio di Onorato ogni e certamente quello di dar corso alle riforme che sono indispensabili e che molti di loro ultimo Biagi hanno lucidamente delineato
Se ancora una sproporzione fra tante lotte tanti sacrifici e le dimensioni dei risultati conseguiti
La sterile
La stereo e contrapposizione che nata sulla vicenda dall'articolo diciotto
Dello statuto dei lavoratori a oltre trent'anni dalla sua entrata in vigore
Evidenzia in modo palese che c'è ancora chi non si rende conto pienamente che il mondo attorno a noi si è voluto ed è cambiato profondamente il limite più evidente del dibattito che ha paralizzato e condizionato i rapporti sindacali e sociale nel due mila due su questa riforma è stato quello nonostante nonostante ripeto nonostante tutta la nostra buona volontà nostra e di pochi altri di essere diventato un conflitto tutto politico sulla pelle dell'economia reale e dei rapporti sociali
Con un risultato finale
Con un risultato finale quantomeno sconcertanti non la battaglia su una riforma per gli anni due mila ma un referendum che punta a rilanciare una battaglia degli anni sessanta
Il no
Il no che le nostre imprese pronunciano e dunque innanzi tutto un no al referendum prima che ancora uno nel referendum
Pare che ancora una volta energie importanti saranno lì si parte e disperse per le polemiche e contrapposizioni neo utili né costruttive
Ma i tavoli i tavoli sui quali si discutono i problemi rimangono
E ai cui tavoli continuous Confindustria continua a rimanere seduta inalterate devono essere le volontà e le capacità di tutti di voler riprendere parte
La piccola impresa vuole poter crescere in modo trasparente e per questa via incrementare l'occupazione e creare ricchezza
L'imprenditore specie quello di piccole e medie dimensioni crede profondamente nella sua impresa
Che spesso ha creato dal nulla
Affrontando innumerevoli rischi soprattutto personali pur di far divenire ogni giorno un poco più grandi più competitiva più innovativa e più internazionale
L'indagine che abbiamo commissionato per questa occasione e che sarà illustrata nella sessione di domani
Evidenze che noi imprenditori abbiamo ancora piena fiducia nelle nostre capacità di fare impresa e vogliamo contribuire efficacemente allo sviluppo di questo Paese
Emerge dalla ricerca un forte orgoglio del piccolo imprenditore che crede in particolare nell'avvio italiano di fare impresa e che trova in due parole
Dinamismo e flessibilità la chiave della propria funzione nella società
Noi
Non è che andiamo a conquistare nuovi mercati per i nostri prodotti noi che ci impegniamo a innovare nostre produzioni a ricercare nuove tecnologie in poche parole a sacrificarsi e a rischiare i risparmi i nostri e delle nostre famiglie
Perché spesso anzi sempre l'impresa e l'unica nostra ricchezza il nostro impegno totale quotidiano
Il nostro modo per offrire in maniera socialmente responsabile un futuro di benessere per i nostri collaboratori e per coloro che sono radicati vicino a noi
Nessuno ci garantisce nulla ricordate le garanzie le garanzie sono sempre per qualcun altro
Se vogliamo davvero essere competitive come sistema Paese e con l'Europa gli imprenditori devono poter contare anche sul rapporto dal sistema bancario e finanziario oggi purtroppo largamente e colpevolmente assente da tutte le fasi della vita aziendale dalla nascita alla crescita alla diversificazione è ancora più grave dai processi di internazionalizzazione
Per noi piccoli imprenditori il credito è sempre scarso e incerto
Le banche hanno riservano
Sempre un atteggiamento compunto e di apparente e apparentemente dispiaciuto come se le difficoltà dei mercati finanziari
Le liquidità che latitano gli affidamenti che scarseggiano riguardassero solo noi solo la piccola impresa che vuole costruire investire e crescere
E mai possibile che per noi piccoli valga sempre ancora la vecchia intramontabile regola dell'autofinanziamento delle reti sono del ricorso alle risorse di famiglia agli azionisti
Teenager della fine degli anni Novanta hanno trovato una miniera a cui attingere
Hanno chiamato Stocco show un modo diverso e davvero invidiabile di ricavare vantaggi da crescite finanziarie gonfiate da borse rese o formiche da una nuova economia virtuale
Non importa
Che poi le bolle speculative si siano sgonfiato
Abbattendosi sui mercati finanziari con conseguenze ancora oggi
Ancora oggi terribili per il risparmio il finanziamento dello sviluppo
Che è rimasto il fatto
Che l'incasso delle opzioni arricchito qualcuno ha impoverito un mercato finanziario da troppo cauto incerto quel mercato che poi è venuto a dirci che non aveva finanziamenti per noi piccoli imprenditori insomma
Anche questo fenomeno ha fornito un motivo in più restringere i cordoni della borsa
Quella borsa con la Bindi Urbino Scola quella che noi piccoli imprenditori conosciamo meglio per operazioni che pure erano davvero reali e concrete
Noi chiediamo
E lo faccio con forza una maggiore qualità nell'allocazione del credito
Un'accelerata moderna legislazione del sistema bancario attraverso una sua internazionalizzazione che possa accompagnare noi e inoltre consorzi export nelle nostre attività estere così come fanno le banche francesi inglesi e spagnoli
Avremo bisogno di un sistema bancario che ci sostenga quando tira forte il vento
Ma badate bene non si tratta sempre di crisi strutturali qualche volta
E lo dico qui non a caso
Ormoni e possente grande Ivan
Vedete abbiamo grandi polmoni ma poca abitudine a parlare in pubblico abbiamo grandi e possenti polmoni che sono la linfa del sistema nazionale risposta delle banche non può essere la riduzione del credito
L'aumento dei costi e l'innalzamento dei tassi di interesse proprio quando la Banca centrale europea ha ripetutamente abbassato il costo del danaro
E in questo quadro noi non guardiamo con ostilità agli accordi di Basilea anzi
Siamo pronti ad accettare la sfida che si ci impongono
Vogliamo ribadire che sono proprio le piccole quelle che riducono livello globale del rischio per l'intermediario finanziario mentre il problema vero e la concentrazione del credito
E vogliamo continuare a collaborare come abbiamo già fatto con successo nella riduzione delle prime assente con lati affinché a Basilea si tenga conto che i parametri di rischio vanno commisurati alle strutture industriale delle imprese
Ed è in Italia sappiamo bene
Tale struttura quella della piccola industria che assolutamente particolare e unica e dobbiamo fare attenzione anche ah che non venga disperso il grande patrimonio che abbiamo accumulato attraverso i nostri confini
A questo proposito il governo e le istituzioni dovranno impegnarsi a identificare le soluzioni adeguate affinché i Confidi possano svolgere il loro ruolo anche all'interno delle nuove regole di Basilea
Questi strumenti devono divenire un dinamico supporto per le imprese non essere confinati al ruolo di Mary fideiussori soltanto per le che le banche possano otto Lerner un ulteriore garanzia noi piccole non abbiamo né cassa di integrazione né cartolarizzazioni per rimettere a posto provvisoriamente i nostri conti che nemmeno le chiediamo
Ma il mondo economico tenere conoscere che la nostra è una funzione strutturalmente anticiclica perché i contrappesi create la piccola industria sono l'unico stabilizzatore di lungo periodo del nostro sistema
E ora veniamo la terza delle stive
Le riforme
Nel campo del diritto societario della scuola dal decentramento sono state fatte riforme importanti anche se non mancano le ombre
Ma a tutto c'è ancora non basta
Abbiamo bisogno di maggiore semplificazione
Abbiamo bisogno e che si passi dal principio generale vigente che prevede la priorità dell'intervento amministrativo a quello che si potrebbe definire autocertificazione dell'attività d'impresa abrogando ogni disposizione che preveda interventi autorizzatori o concessori da parte della pubblica amministrazione
Questa strategia richiede inoltre che venga effettuata una valutazione ex ante dell'impatto legislativo e normativo
Terroni nuova norma suscettibile di incidere sull'attività delle imprese aggravando nei porti
Questo guardando avanti ha un futuro dove l'amministrazione pubblica e la burocrazia saranno amiche dell'impresa
E non più un potente freno alla loro attività
E non sarà sufficiente
Uno snellimento né un riordino che sport Tiscali le norme mole di leggi e di norme in vigore ma ci vuole un cambio culturale della burocrazia che vede i cittadini e le imprese prima completi gli enti e non come sudditi
Il tempo di approfondimento
E delle analisi deve considerarsi concluso
è giunto il momento di fare il passo successivo
Quanto ai singoli settori da riformare pensiamo in particolare a una riforma fiscale a sostegno dello sviluppo della crescita degli investimenti e dell'occupazione
Una riforma fiscale che dia presto nuovo ossigeno al sistema produttivo anche con forme di differenziazione dell'imposizione fiscale in ragione di quanto di in ragione del grado di sviluppo del territorio
Partendo proprio dall'Iran
Che infatti nella prospettiva dalla riforma fiscale all'esame del Parlamento dovrebbe essere progressivamente soppressa e sostituita dall'autonomia
Impositiva delle singole regioni ripristinando così
Il sacrosanto principio che le imposte vanno calcolate i pagate su redditi prodotti e non su costi aziendali che diventano sempre più in deducibili
Si dovrebbe ridurla fin da subito
Soprattutto per le regioni più svantaggiate del Mezzogiorno relativamente alle componenti del costo del lavoro ed è il dimezzamento finanziario anticipando per tale aree svantaggiate la riforma fiscale nazionale
E non pensiamo
Che il condono fiscale in vigore possa essere annoverato tra le riforme
Deve trattarsi e lo voglio dire con forza di un provvedimento isolato che non può sostituire i necessari interventi strutturali
Qui sento tuttavia il dovere di non tacere sul sentimento che faccio fatica a non definire di frustrazione
Quello che si prova di fronte al ritorno alla grande
Della politica dei condoni come metodo così di soluzione dei problemi di finanza statale
Premiando i comportamenti scorretti incoraggiando nuove sacche di evasione ed inaccettabile distorsione della concorrenza lo Stato inciampa su prassi antiche e deplorevoli ben poco europee
Il paradosso di queste settimane
Che precedono la scadenza dei condoni e che l'imprenditore onesto si trova attanagliato dal dubbio e spesso incalzato perché no dei suoi stessi commercialisti se aderire o meno al condono anche se non avrebbe nulla da dover condonare
Che le modalità con cui il condono viene attuato vale a dire minacciato attraverso le verifiche e test fiscale di questi mesi per spingere l'impresa costituirsi al condono non sono degne di un Paese civile
Ma le riforme non consistono solo in nuove leggi
Noi imprenditori esse significano anche interventi concreti sul territorio realizzazione di infrastrutture per comunicare muoversi produrre e commercializzare meglio
La tre quarti l'arretratezza infrastrutturale del Paese
La scarsa propensione alla ricerca e allo sviluppo frenano al processo di innovazione tecnologica e limiti sono le possibilità di creare un nuovo impiego per lavoratori più qualificati
Parlando oggi a Torino
Che può diventare o non diventare lo snodo decisivo di un sistema infrastrutturale davvero europeo occorre che si insista in questo particolare su questo punto
Infrastrutture inteso in senso complessivo a cominciare quindi da Energia e telecomunicazioni
Senza l'efficienza di queste reti il sistema delle piccole e medie imprese con la sua struttura diffusa sul territorio si troverà inizi più in mente ai margini dell'Europa
Con riguardo in particolare al mercato l'Energia abbiamo bisogno di interventi pesanti e coraggiosi sul mix di produzione e sulla capacità di importazione
Difendiamo e valorizziamo l'operatività dei consorzi tra piccole e medie imprese che sono oggi l'unico strumento per mitigare l'impatto e differenziale di costo
Con l'impresa degli altri paesi differenziale dovuti anche a un maggior carico fiscale
Ma soprattutto il nostro paese vive con drammaticità con drammatica attualità la fragilità del sistema di scambio alpino a cui devono aggiungere l'emergenza aperti e su tutto
Dico tutti i segmenti frontalieri nazionali con l'euro
Per darvi in chiave europea un quadro quantitativo del problema basta ricordare che il costo del concerto in congestionamento generato dal traffico delle merci nel due mila uno ha superato l'uno per cento del PIL dall'intera Unione Europea
In Italia questo costo ha raggiunto l'uno virgola quattro nel corso di questo anno e arriverà entro il due mila e dieci all'uno virgola otto
La differenza tra noi e l'Europa sarà di tredici miliardi di euro vale a dire ventisei mila miliardi delle vecchie lire
Ma soprattutto l'Italia non può essere marginalizzata rispetto all'assetto infrastrutturale europeo
Perché il vero rischio
Se non si realizzeranno tutti i passaggi e tutte le interconnessioni infrastrutturale al di sotto delle Alpi
Sarà quello di escludere il nostro Paese dai grandi flussi commerciali e di mobilità dei fattori produttivi
Il che rappresenta non soltanto un problema economico
Ma una tanto precisa quanto distorta volontà politica di andare contro l'obiettivo della collisione europea
In quest'ottica dobbiamo esaminare la rilevanza dei corridoi europei all'interno dei quali ci sono tutti i valletti che rappresentano le strozzature nevralgici
Il corridoio cinque e otto rappresentano per l'Italia transiti essenziali tra Lario occidentale ed orientale dell'Europa e si sono determinanti per avvicinare il nostro Paese all'Area Centro medico cioè meridionale d'Europa che è sempre più sarà un teatro oggi o economico altamente competitivo
Noi esigiamo che il nostro governo affronti questo problema
Con determinazione ponendo lo come prioritario per il prossimo semestre di presidenza italiana all'Unione Europea
Per concludere vorrei tornare a Parma due mila uno per riflettere sulle differenze con Torino due mila tre
Questo convegno Dalla Piccola che apriamo oggi al Lingotto
Sarebbe ingeneroso ingiusto da parte mia affermare che in questi due anni non si è fatto nulla
E che nulla è cambiato
Le critiche che ho avanzato non sono comunque fine a se stessi ma voglio essere uno stimolo da riprendere possibilmente subito fin dal dibattito di oggi pomeriggio
I grandi problemi dell'economia italiana vestono ancora fondamentalmente gli stessi e sono sostanzialmente un problema di crescita un problema di debito pubblico un problema di innovazione e di conoscenza
Un sistema politico in perfetto
Nell'applicazione del bipolarismo e soprattutto diviso al suo interno sia a destra che a sinistra non facilita certo la soluzione di questi problemi
A sinistra
Il riformismo si sta affermando ancora contrastato da un massimalismo antistorico e opportunista c'è una delle caratteristiche di un Paese ancora ideologicamente immaturo
Quanto alla maggioranza e se è giunta al tagliando della verifica
Dopo due anni di lavoro della legislatura che inizio poche settimane dopo il nostro convegno di Parma
E dobbiamo constatare
Che il motore e la carrozzeria richiedono ancora interventi ritocchi aggiustamenti per raggiungere gli obiettivi del programma di governo
Dagli interventi dei nostri ospiti politici di questi giorni capiremo
Se la classe dirigente di questo Paese ha davvero voglia di guardare avanti
Al di là della stessa contrapposizione con il proprio avversario del momento che troppo spesso sembra la prima e persino l'unica pro poc'l'unica preoccupazione sia a destra che a sinistra
Il Presidente del Consiglio ha recentemente dichiarato di possedere una pazienza biblica
Ma con una maggioranza tanto vasta
E un Parlamento che dopo tanti anni di numeri precari e finalmente in condizioni di decidere
Ci aveva resi giustamente illegittimamente impazienti di vedere cambiare un certo modo di fare la politica certo è
Certo e che le piccole imprese chiedono decisioni non chiedono esercizi di pazienza
Le grandi scelte strategiche hanno bisogno di intuizioni coraggiose e lungimirante
Scelte in cui il domani e già ieri
Sarebbe assurdo perdere questo momento storico particolare e sarebbe imperdonabile non essere attori determinanti nelle scelte nette avvieranno il percorso di crescita del Paese
E l'impegno che chiediamo alla politica al sindacato a tutta la classe dirigente di portare a compimento il processo riformatore di supportare il ruolo economico e la responsabilità sociale dell'impresa
L'impegno per assicurare all'impresa è un ambiente normativo amministrativo contrattuale che permetta di esprimere appieno il loro potenziale di sviluppo
Per tutelarsi quando varchiamo
I confini nazionali ed europei portando nel mondo un made in Italy che non è solo un marchio ma il cuore della nostra cultura produttiva impegno nel nostro linguaggio significa innanzitutto decidere ben sapendo che ogni decisione contiene sempre una dose di rischio
Vorremmo leggere ed ascoltare che anche la politica sa rischiare noi non scendiamo in piazza
Con i megafoni e con i fischietti
Ma il nostro silenzio e misura
Non deve essere scambiato per accettazione o peggio per l'assegnazione
Abbiamo gli strumenti per sentire per vedere e soprattutto per giudicare chiediamo rispetto che è dovuto a chi ha fatto avanzare nonostante tutto questo Paese e non ci stiamo non ci stiamo a restare avvocati da un referendum
In cambio offriamo al Paese la forza delle nostre imprese capaci di creare lavoro benessere e coesione sociale
In funzione di questo nostro ruolo della responsabilità che siamo sempre assunti chiediamo a questo Paese di diventare un Paese moderno capaci di imparare dagli errori del passato per terminare tutti insieme il nostro futuro
Ed era chiesta di un mondo che non si rassegna di un mondo in cui libertà e fare impresa diventano sinonimi nel linguaggio dello sviluppo sociale ed economico
Lo ricordiamo a chi
Ostinandosi a ingessare limita all'impresa forse non si accorge di limitare la libertà e così il futuro del nostro Paese
La parola a Vittorio Mincato vicepresidente di Confindustria
Dopo il tre
Appassionati speech di apertura a me tocca un ruolo più tecnico la presentazione del benchmarking competitivo
Il Confindustria una delle tendenze economiche più appariscenti dell'ultimo decennio
Il notevole rallentamento nella convergenza della crescita dei Paesi industrializzati
Se si guarda agli Stati Uniti e all'Europa si potrebbe addirittura parlare di divergenza negli anni novanta l'economia americana è mediamente cresciuto di un a un tasso superiore del sessanta per cento a quello dell'Europa
E doppio di quello dell'Italia
La consapevolezza di questa situazione ha spinto i Paesi europei a lanciare in tre anni fa una strategia di medio e lungo periodo il cui obiettivo è fare in dieci anni dell'Europa l'area più competitiva del mondo
Assicurare un tasso medio di crescita del tre per cento
E portare ad almeno settanta per cento la quota degli occupati sulla popolazione in età di lavoro
Il benchmarking è così diventato un'attività diffusa in Confindustria all'Unicef e soprattutto alla Commissione europea
Il benchmarking in infatti strumento utile per misurare dove siamo monitorare i cambiamenti
Verificare se le azioni di politica economica abbiano avuto abbiano avuto effetto
L'utilità di queste graduatorie sta soprattutto negli indicatori elementari che le compongono sono questi ultimi che infatti ci danno un'idea sia pure approssimativa
Di come e dove intervenire
La competitività di un'impresa è definito dall'ultima riga del suo conto economico
Quando diciamo che un'impresa non è competitiva intendiamo dire che non riesce più a stare sul mercato
Che se non intervengono cambiamenti essa rischia di non riuscire più a pagare i suoi dipendenti a pagare i suoi fornitori e creditori a remunerare i suoi azionisti è un'impresa destinata a sparire a fallire
I paesi non competitivi non falliscono
Ma si impoveriscono in termini relativi il loro prodotto pro capite non aumenta
Un aumento a meno che negli altri Paesi
Le chiavi della competitività di un Paese stando nella sua dotazione di fattori nel loro grado di utilizzo e nella capacità di combinare dei commi efficienza sempre maggiore parlare di competitività di un Paese
Valutare cioè dove è arrivato e quali sono le sue potenzialità di crescita
Significa riferirsi a livello del suo reddito pro-capite e alla sulla produttività
Negli anni Novanta
La crescita del reddito pro capite è stata maggiore negli USA più ventiquattro per cento complessivamente tra il novantuno e il due mila e due
Che non nella media degli Unione europea che è stata del diciannove virgola tre per cento
E in Italia del quindici virgola sei per cento la situazione dei Paesi europei però non è uniforme a parte il caso dell'Irlanda che nel decennio ha raddoppiato il reddito pro-capite
Il livello di reddito è aumentato come o più che negli Stati Uniti in Paesi che partivano Giada livelli elevati io un molto elevati come la Finlandia che è aumentato del ventinove virgola uno per cento e la Svezia
Più venticinque virgola otto per cento il Regno Unito più ventisette virgola uno per cento l'Olanda più ventitré per cento virgola quattro si tratta di quei Paesi che hanno saputo operare sostanziali riforme economiche hanno bene investito in ricerca e in innovazione
Al cuore di questi sviluppi
C'è naturalmente l'andamento della produttività oltre che dell'occupazione
Nell'ultimo decennio la nostra produttività del lavoro è cresciuta meno sia dell'unione europea sia degli Stati Uniti
Ancora più marcato e il rallentamento della produttività totale dei fattori
Qui sono importanti i fattori di contesto la competitività infatti non me solo questione di investimenti e di nuove tecnologie e di nuovi prodotti
Ed è vero che gli Stati Uniti in questi anni hanno incrementato la loro efficienza produttiva più dell'Europa investendo nei settori ICT la cui produttività e crescita tassi esponenziali
Negli Stati Uniti il settore ICT è più sviluppato che in Europa conta per il sette virgola tre per cento del PIL contro i cinque virgola nove per cento della media europea ma questo è ancora una piccola frazione del sistema produttivo
Che non spiega il divario della produttività complessi
Il differenziale di produttività con l'Europa sta nei settori soprattutto dei servizi utilizzatori delle nuove tecnologie
Sono attività che hanno un peso significativo sul PIL circa il trenta per cento in cui troviamo un settore tradizionale come il commercio
Innovare
Inventare nuovi prodotti dà un vantaggio competitivo decisivo
Altrettanto importante se non di più avere un ambiente favorevole alla diffusione e all'applicazione dell'innovazione
Liberalizzazione delle licenze ambiente amministrativo flessibilità del lavoro sono qui importanti come le nuove tecnologie
Ed è su questo terreno soprattutto che l'Europa e l'Italia sono indietro ad esempio nel corso di questo convegno insisteremo sul deficit infrastrutturale dell'Italia l'abbiamo già ascoltato
Nelle infrastrutture di trasporti in primo luogo su questo vi sono vari dati del nostro benchmarking e dobbiamo incrementare questo capitale sociale
Ma quale sarà poi la sua produttività
Se con le regolamentazioni sistemi tariffari non competitivi
Continueremo a coltivare per esempio un sistema logistico con centottanta mila duecento mila imprese con una dimensione media di circa un automezzo e mezzo per azienda
In Francia
Hanno liberalizzato il settore i prezzi si sono stabilizzati su una riduzione del venti per cento rispetto alla tariffa e i lettori francesi contano circa trenta mila trentacinque mila imprese
Con una media di circa cinquanta automezzi per azienda
Nel processo di globalizzazione dei mercati la capacità competitiva dell'impresa e non dipende solo dalla loro efficienza ma anche da fattori di sistema
L'eventuale insufficienza di questi ultimi ponte potenziare o annullare i vantaggi competitivi interni all'impresa
L'Italia eccelle lo si posiziona meglio di Paesi che consideriamo nostri vicini competitori in diversi fattori di competitività interni all'impresa
Quelli cioè che ne definiscono le capacità operative e strategiche i la qualità del tessuto economico
L'ambiente normativo efficienza della Pubblica amministratore amministrazione
La formazione la ricerca il capitale umano sono invece i fattori su cui mediamente ci posizioniamo assai male
L'analisi del World Economic Forum
Cui si è fatto cenno prima
Include né i fattori di competitività interni all'impresa dell'organizzazione dei distretti industriali la disponibilità di componenti e macchinari l'articolazione e la qualità dell'offerta locale
La capacità di essere presenti sui mercati internazionali la catena del valore dei prodotti esportati le politiche di branding
Si tratta di fattori in qui di taglia non è molto lontana dai paesi con il punteggio più alto
Ma quelli di più a tutto svantaggio fattori di padre svantaggio competitivo per l'operatività dell'impresa e risultano invece soprattutto quelli connessi alla gestione del lavoro relazioni industriali meccanismi retributivi flessibilità
Risultano infine confermati i fattori su cui le imprese italiane devono impegnarsi maggiormente in prima persona maggior sviluppo di un'autonoma capacità di innovazione
Tecnologica capitale umano e formazione dimensione delle imprese stesse managerialità si tratta
Anche in questo caso però di fattori in cui all'impegno dell'impresa deve accompagnarsi in un netto miglioramento dell'azione pubblica e del contesto generale
Vediamo ora il capitale umano e alla sua formazione
Investendo nell'istruzione dei propri figli negli anni cinquanta settanta
La gran parte delle famiglie italiane ha radicalmente cambiato la propria posizione sociale ed economica età impresso al Paese una delle più grandi trasformazioni della sua storia
La trasformazione che in questo stesso senso dovremmo operare nei prossimi anni è forse altrettanto epocale e necessaria per mantenere e migliorare il nostro livello di benessere l'Italia
Fra gli ultimi posti per grado di istruzione medio alta solo il tredici per cento della forza lavoro tra i venticinque e i sessantaquattro anni risulta avere in nel due mila e uno un titolo di studio universitario
Solo il trentanove per cento ha completato la scuola secondaria superiore
Nelle valutazioni della performances degli studenti di quindici anni di età gli italiani si collocano al di sotto della media per capacità di lettura e nelle discipline scientifiche
Contrariamente a finlandesi e austriaci belgi e inglesi che eccellono in tutte le materie
Poche settimane fa il Parlamento ha approvato la riforma presentato dal ministro Moratti
Non è questa certo la fede per soffermarci su una legge così importante e complessa che in ogni caso Confindustria giudicato positivamente voglio solo ricordare che l'obiettivo di un sistema scolastico deve essere la qualità
E che nella situazione italiana attuale la qualità non è perseguibile senza una profonda riforma dei meccanismi di gestione del personale
In questa prospettiva sono cruciali gli insegnanti in particolare la loro selezione la carriera gli incentivi come istituzione di compensi per meriti i livelli salariali adeguati l'organizzazione delle classi e dei corsi i sistemi di valutazione e di finanziamento
Alcuni cenni sulla RSI innovazione l'Italia è in ritardo sul piano della spesa per ricerca del numero dei brevetti dei laureati nelle materie scientifiche e tecnologiche
Dal mille novecentonovantacinque la spesa totale per ricerche è rimasta sostanzialmente stabile all'incirca intorno all'un per cento del PIL
Mentre è cresciuta in gran parte nei Paesi dell'OCSE
Nella maggior parte dei Paesi industriali le imprese gestiscono il sessanta settanta per cento del totale della spesa in ricerca e sviluppo mentre la quota delle imprese italiane del quarantacinque cinquanta per cento
L'Italia era agli ultimi posti per numero di brevetti nel novantasei e lo è ancora dopo cinque anni e anche adesso
Altrettanto mediocri sono i risultati in termini di esportazione di prodotti tecnologici
L'Italia e poi il paese dell'unione con il più basso numero di laureati in materie scientifiche come ho detto e tecnologie
Nel due mila solo il cinque virgola sei solo cinque virgola sette per mille della popolazione di venti ventinove anni
Bisogna rafforzare la cultura della collaborazione tra il mondo della ricerca il mondo dell'impresa
Ancora molto debole nel nostro Paese
La politica della ricerca non richiede solo maggiori risorse pubbliche richiede anche la promozione di una cultura della valutazione che pervada tutto il sistema della ricerca pubblica
In termini di efficienza della pubblica amministrazione di regolamentazione le cose non vanno meglio
I cittadini in presi interagiscono quotidianamente con la pubblica amministrazione confronti internazionali mostrano come nel nostro Paese sia meno semplice svolgerà un'attività imprenditoriale
Costi indiretti che derivano dagli adempimenti burocratici e i tempi di attesa fanno sì che la pubblica amministrazione costituisca ancora un ostacolo per l'operatività del settore privato
Sono importanti anche il livello di preparazione e di competenza dei pubblici dipendenti negli ultimi anni in Italia sono stati introdotti innovazioni legislative che hanno un po'migliorato la situazione
Tuttavia varie indagini eseguite presso l'impresa
Mostrano che il cambiamento non è stato sufficiente
La sensazione è che sul terreno della semplificazione e dell'efficienza dell'amministrazione il Governo debba ritrovare lo slancio
Un altro aspetto essenziale è quello della deregolamentazione e liberalizzazione
Dagli studi compiuti in diversi anni che tentano di sintetizzare il grado di rigidità dell'ambiente normativo
L'Italia risulta tradizionalmente il Paese con il più elevato grado di rigidità il complessivo e complessità della normativa
Questa indubbiamente nell'ambito in cui in questi anni abbiamo registrato forse il più fattivo impegno al cambiamento da parte del Governo e delle forze politiche e sociali
Mercato del lavoro Corporate governance federalismo sono finora stati principali capitoli dell'agenda
A tal fine occorre soprattutto che ciascuna riforma sia parte di un programma ben strutturato e organico
Le riforme strutturali sono infatti fortemente interrelate farle a pezzi e bocconi significa massimizzare mi costi politici e sociali e minimizzarne gli effetti positivi
Per esempio i paesi che fanno maggiore affidamento su regole restrittive del mercato del lavoro per proteggere i lavoratori hanno spesso anche una regolamentazione rigida delle attività produttive
Non è evidentemente un caso le imprese dei settori cercano di riguadagnare su altre fonti
Su altri fronti quello che hanno perso in termini di legge e di efficienza
Le regolamentazioni dei mercati sono infatti anche forme di protezione
Questo però vuol dire che nel momento in cui si vuole giustamente passare da una protezione dei lavoratori sul posto di lavoro alla protezione sul mercato
Non bisogna solo potenziare il sistema degli ammortizzatori
Ma bisogna anche estensivamente liberalizzare di regolamentare gli altri mercati altrimenti
L'onere degli aggiustamenti ciclici strutturali tenderà a scaricarsi prevalentemente sugli ammortizzatori sociali e perciò sulla finanza pubblica
Qualche parola sul credito Appia già accennato il mio predecessore e mercati finanziari
Una considerazione analoga può essere fatta in tema dei rapporti tra banche e altri impresa
è un tema su cui il nostro sistema è assai sensibile e questa sensibilità la sua radice nella notevole dipendenza nei confronti del sistema bancario
Modestissima e la quota di obbligazioni emesse dalle imprese non finanziarie sul totale degli obbligazionisti per il novantatré per cento costituite da titoli del debito pubblico poche sono le imprese quotate
In questo vi sono certamente ragioni profonde alcune anche positive
Ma ciò è anche il risultato
Di determinate condizioni ambientali per esempio l'ordinamento dei maggiori Paesi industriali per il grado di rigidità della regolamentazione e per diffusione della Public Company non sembra dispiegarsi in modo casuale
La public company
Tipica dei sistemi anglosassoni e in particolare dell'esperienza statunitense
Nasce si sviluppa in totale assenza di interferenza da parte dello Stato e dei sindacati sia in termini di partecipazione al capitale dell'impresa
Sia in termini di gestione dell'impresa medesima
A questi prerequisiti si associano l'esistenza di un mercato finanziario efficiente e di regole e leggi precise
Ne risulta un quadro di condizioni che consente il buon funzionamento del meccanismo di delega al management il perseguimento dell'obiettivo prioritario dell'impresa
Che è quello di produrre profitti e di creare ricchezza
E sullo realizzando questo obiettivo all'impresa è capace di attrarre dal mercato i capitali necessari a sostenere il suo costante sviluppo nell'Europa continentale e ancor più in Italia in particolare queste condizioni sono ancora lontane dall'essere raggiunte tuttavia se vogliamo soprattutto in Italia più grandi imprese più grandi banche questi sono argomenti su cui occorre riflettere attentamente
E giungo alle conclusioni
Queste considerazioni giungono in un momento difficile dello scenario internazionale
C'è inevitabilmente molta più attenzione agli aspetti congiunturali piuttosto e che a quelli strutturali
Ora che il conflitto iracheno sembra su volgere rapidamente al termine ma le conseguenze e si sentiranno ancora a lungo
è necessario sostenere la ripresa economica intervenire attivamente si punti in più deboli del nostro sistema
Il momento post bellico potrà essere propizia una ripresa degli investimenti esteri in Italia
Perché dopo i frequenti episodi di instabilità economico-finanziaria in vari Paesi emergenti e ancor più dopo l'undici settembre i grandi investitori sono divenuti più avversi al rischio
Ciò dovrebbe favorire le piazze tradizionali dove i ritorni dell'investimento sono forse inferiori ma certamente più sicuri
Non è possibile tuttavia sostenere la ripresa creare le condizioni favorevoli per attrarre gli investimenti diretti dall'estero senza una finanza pubblica Sama
Nel due mila e due l'Italia è riuscita a rimanere sotto la soglia critica del tre per cento del rapporto deficit-PIL
Era o difficile ottenere questo risultato pur con interventi una tantum ed è importante che si sia riusciti poiché siamo il paese dell'unione con il più alto rapporto debito PIL tuttavia il fatto che il nostro Paese debba ancora lottare per il risanamento strutturale dei conti pubblici
Costituisce un peso per il futuro
Nei prossimi anni una parte ingente delle risorse che sarebbe essenziale utilizzare per investire inefficienza e in riduzione del peso della fiscalità
Dovrà essere destinato invece a ridurre il deficit e a compensare il venir meno delle misure straordinarie
A tre anni da Lisbona l'avvicinamento a quegli obiettivi è stato fatto il curioso e diseguale
Parliamo di Europa ma sappiamo che ci sono almeno due europei
E in quella oggi forse più indietro ci sono anche alcuni dei Paesi fondatori come l'Italia la Germania la Francia gli eventi di queste settimane hanno mostrato con crudezza l'importanza anche per la competitività economica di un ruolo esterno unitario dell'Unione Europea
Abbiamo una sola politica monetaria ma il sistema di governance economica è ancora largamente incompleto
Il grandi problemi sono fatti per essere affrontati con tenacia
Ci auguriamo che i governi europei riprendano il filo delle politiche di lungo periodo
Da questo da queste dipendono la crescita del nostro Paese la competitività delle nostre impresa il benessere delle generazioni future Craxi
Per le tavole rotonde sale sul palco Marcello Sorgi direttore del quotidiano la stampa
Detto diversamente
Uno se ne va
E ringrazio di quest'invito
E comincio col chiamare qui vicino a me l'onorevole Renato Brunetta
Parlamentare europeo
Onorevole Massimo D'Alema
Presidente dei DS
Il commissario europeo per la concorrenza Mario Monti
Il vicepresidente della Confindustria Gian Marco Moratti
Un giorno
Quindi se si guarda come in Parlamento
Noi credo avremmo affrontato diversamente il ruolo di questa il tema di questa tavola rotonda il ruolo dell'Europa le sfide dell'Italia se l'avessimo fatta prima della guerra l'avessimo fatta durante la guerra e adesso invece che la facciamo a guerra praticamente conclusa comunque la via della conclusioni meno e e tutto quello che è successo ma principalmente la caduta di Baghdad
Due giorni fa ha determinato un rapido
Una scossa di di di riflessioni una serie di cambiamenti di posizioni che non riguardano soltanto la politica ed economia italiana ma anche posizioni che erano emerse in Europa
Se vogliamo essere sinceri dobbiamo dire che l'Europa non stava già bene prima della guerra cioè una serie di tensioni accusa hanno fatto cenno interventi introduttivi di questo convegno e l'hanno già manifestate prima insomma
Il lavoro della convenzione
La Costituzione europea procedeva tra qualche difficoltà
Il tema della sovranazionalità
Era veniva denunciato ma poi c'erano delle resistenze ad affrontarlo
Nato costruttivo una serie di questioni che poi sono le questioni
Mister Europa il ministro degli esteri ma insomma la questione dell'abbandono del potere degli Stati sovrani era era una questione che non dico che venisse aggirata ma comunque non veniva affrontata con il dovuto rigore con idea di di di poterla risolvere
I tempi brevi la guerra è venuta ad aggravare tutto questo ha creato una spaccatura molto profonda
A
Gli strumenti
Atto nuova posizione
Viste radicalizzarsi la posizione contraria all'intervento della Francia e della Germania ha visto lei ha fin dal primo momento alleato degli Stati Uniti adesso la Spagna entrare a far parte della coalizione che ha sostenuto l'intervento e l'Italia che era partita con una posizione di maggiore appoggio poi
Provare
Opposizione in qualche modo di compromesso uno
Un fondo il con degli elementi anche di ambiguità Ceva la neutralità benevola l'uso passivo delle basi il dopoguerra sta rapidamente accelerando un cambiamento di posizione
Si vede
Questione proprio mentre noi parliamo è in corso a San Pietroburgo un vertice dei Paesi che sono stati contrari alla guerra adesso vedono invece nel dopoguerra nella possibilità di intervenire la pacificazione della ricostruzione dell'Iraq anche la possibilità di e creare all'interno dell'Europa una posizione comune e si vede anche qui in Italia e abbiamo qui
Tra poi
Un gruppo di interlocutori molto autorevoli per affrontare affrontare questo tema la domanda che tutti ci facciamo in questo senza a partire appunto dal dopoguerra sarà possibile innescare un meccanismo virtuoso in Europa essere immagino questa anche quello che si chiede
Vittorio così affollato quali saranno le conseguenze perché poi il tema di fondo di questo convegno come abbiamo ascoltato è quello di capire se il processo di riforma
Che per tante volte è stato invocato e in molti casi anche promesso
Partiti da
E avrebbero la responsabilità diretta Parlamento di riprodurre quel questa riforma ecco se per innestarsi di materie come subito se l'Europa possa poi contribuire in Italia ad accelerare un processo di riforme che si è interrotto molto rallentato e che quindi va contro l'interesse di chi i fari imprenditore ha bisogno di colmare di ricattarmi
Il modernizzazione che ma questo paese
Parisi
Concorrenti più competitivi posto
Io come tutti i moderatori devo ricordare che non abbiamo molto tempo a disposizione ci siamo andati un un un'agenda dei lavori serrata
Che prevede dopo di questa un'altra conferenza stampa che tecnica questa ma un altro convegno un'altra discussione più tecnica questo è è un è un convegno più politico e quindi e comincerei subito cos'è una per una ricordando che doveva essere dovevano essere dei nostri ma non sono potuti intervenire per impegni di governo è ancora in corso il consiglio dei ministri
I ministri
Otto il buco di il SISMI e di Buttiglione ma io ho due immagini rispetto alle domande che che il direttore
Serginho è fatto o due immagini dell'Europa
La prima e di due settimane fa abbiamo votato per sei mozioni sulla guerra in Iraq non è passata nessuna
Questi questa impotenza dell'Europa nei confronti di una sua strategia estera
La seconda immagine e quindi è un'immagine amare un ricordo amaro la seconda immagine di mercoledì scorso abbiamo votato per l'allargamento
La vicenda che sui giornali è apparsa poco perché contemporaneamente Baghdad veniva prese beh l'Europa dei quindici ha votato
Prima come pacchetto complessivo per il Paese per Paese e vi giuro la cosa era emozionante
Ha votato per il suo larga il Parlamento europeo ha votato per l'ingresso di dieci no
Ecco l'Europa tutte e due queste con
L'Europa che non riesce ad avere una sua dimensione di politica estera univoca
Ma anche in Europa che riesce
I pur se con difficoltà a a diventare più grande a mettere insieme ai processi di convergenza otto pazienti molto faticose
A portare a una unificazione che non c'era mai stata nel nostro continente ecco l'Europa in queste due cose
Per questo dico io sono moderatamente ottimista sull'euro
Che non me ne farei una grande come dire cruccio
Per non aver l'Europa
Politica e della politica estera per cui adesso si parla di mistero Patané
Cioè di mister parte né più né star sovrana messi insieme come
Funzioni del consiglio e della Commissione pare che questo sia un ipotesi di compromesso all'interno della convenzione io non me ne farei un problema come esistenziale perché se no ritorniamo agli anni cinquanta l'azione d'per pochi voti Senato francese non l'approvo la Comunità europea di difesa se avessimo continuato per per la strada il la per ma costruito assolutamente nulla
L'Europa è l'Europa dei mercati dei mercanti d'Europa della democrazia dell'allargamento alle europee quella di mercoledì scorso
I dispiace certamente che non ha della politica estera icona della politica di difesa non abbia ancora la politica estera rabbia la politica di difesa ma
E a fare i conti con quello che abbiamo c'era un bell'articolo di Giuliano Amato
Sul Sole ventiquattro Ore una settimana fa che le testimoni Prodi da sulle su come hanno fatto la convenzione
I padri americani ma l'ha fatta anche come
Incompiuta
Stavo lavorando troppo tempo da tre mesi
Hanno detto beh insomma decidiamo quello che abbiamo sul tavolo e per il resto le faranno storia
La storia l'ha fatto bene
Anche qui bisogna non sopravvalutare la chiusura il Trattato costituzionale la convenzione
Gli equilibri si possono anche lasciare delle questioni aperte anche rilevanti fondamentali l'importante è che ci siano alcuni filoni che non ci siano assi preferenziali per esempio come quello di San Pietroburgo
Con gli assi preferenziali non si va da nessuna parte quelli rigidi venti degli assi preferenziali non si va da nessuna parte gli assi preferenziali sono stati forse utili come catalizzatori originari
Oggi non sono importanti o non sono utili anzi sono negativi ultima cosa Italia Europa io penso che il rapporto si è biunivoco
Cosa può fare l'Italia per l'Europa cosa può fare l'Europa e l'Italia io che sono un emigrante come Mario
Al Parlamento europeo l'Italia può fare molto per l'Europa nel senso che può modernizzando la sua struttura economica realizzando le cose che Bellotti prima diceva
Se solo l'Italia facesse questo sarebbe un profondissimo Buster catalizzatore nei confronti dell'unione europea l'Europa deve rispetto all'Italia come dire
Guardarci non con benevolenza
Ma il capace di attendere la nostra modernizzazione io dico solo una cosa
Lui sia una Maastricht europea sul welfare
è fondamentale non basta dire
Gli equilibri finanziari sono condizionati dal welfare quindi bisogna in qualche maniera occorre che l'Europa sul web dica una parola forte
Come fece con Maastricht
A Maastricht con dei variabili finanziarie così potrebbe farlo con le variabili del del welfare quanto meno per una fascia minima di base e su questo come dire condizionare i paesi più chiude via e l'altra cosa
La politica economica comune non basta il Patto di stabilità e crescita
Non basta bisognerebbe tutto questo come dire a considerarlo all'interno della convenzione abbia Monti sta facendo moltissimo per costruzione del Mercato Interno concorrenza e così via se però non c'è una politica economica comune la moneta unica rischia di essere un un sovraccarico che alla fine non ha una tenuta Interna fondamentale per questo io ripeto sono moderatamente ottimista non sono tra quelli che vedono come dire i lati negativi per la non realizzazione del Processo di Lisbona Processo di Lisbona
è un processo come tutti i processi va realizzato un po'alla volta e per questa ragione io credo che l'Europa anche dopo la crisi irachena possano aderire una voce forte
Senza troppe piangersi addosso rispetto alla sua non esistenza in politica estera in fondo come dire questa è la sua malattia originaria non si risolve né oggi né forse domani però l'idea dell'Europa occorreva perché vada avanti soprattutto la dimensione economica dell'allargamento che poi diventerà politica delle tratte politica fiscale
Onorevole D'Alema
E subito dopo la la caduta di Baghdad affrontando il tema nel dopoguerra ha detto che
L'opposizione
Fa parte di un partito lo schieramento che si è opposto duramente alla guerra anche personalmente mi pare affrontato delle polemiche perché punto si è opposta a questa guerra in quanto non decisa con il concorso del monumento pronto in passato dal Presidente del Consiglio a sostenere un intervento
La guerra il Kosovo ma all'indomani di ogni con con aveva torna la caduta di Baghdad lei ha detto che il compito dell'opposizione porsi il problema del semestre di presidenza europea venti l'Italia è stato per cominciare e contribuire a farsi questo semestre possa essere un semestre
Ritiene che per questo si verificherà ho visto che le prime reazioni del Presidente del Consiglio non sono state favorevoli ha detto dice quella di D'Alema è una tarantella
Ma io vorrei non entro in queste polemiche non è nuovo ma
Io ritengo che le ragioni di chi hanno spinto me ma anche una parte così significativa dell'Europa
Governi movimenti partiti e non sono di sinistra
Ragioni che hanno spinto uno schieramento ampio a ritenere questa guerra un errore
E fonte di incognite di pericoli e se ragioni a mio giudizio non sono smentite dallo sviluppo dei
Io resto della mia opinione
Che questa guerra rischia di produrre effetti che sono contrari alle motivazioni anche nobili anche condivisibili
Per le quali è stata promossa
Innanzitutto
La guerra è stata promossa questo oramai appare dimenticato
Per eliminare armi di distruzione di massa
L'effetto di questa guerra e più in generale l'effetto di una dottrina della guerra preventiva
Può essere invece quello di spingere ad una proliferazione di armi di distruzione di massa
Proprio nei giorni in cui il conflitto era in corso noi abbiamo assistito alla sperimentazione da parte dell'India e del Pakistan dei loro nuovi missili balistici
Un messaggio di grande contenuto emblematico come a dire danno voi non potete portare la democrazia noi abbiamo le armi nucleari
Sappiamo che lo abbiamo saputo e ma è stato oggetto di un dibattito forse anche in commissione al Parlamento europeo che l'Iran sta acquistando componenti per reattori autofertilizzante i proprio in Europa con l'evidente obiettivo di incrementare il suo programma nucleare la Russia ha denunciato che la Corea del Nord sta sviluppando a tappe forzate il suo programma per dotarsi di armi nucleari
Il primo rischio di questa guerra ed il venire meno di un quadro di legalità internazionale può essere proprio quello Yu-Na crescita nel mondo di paesi più o meno democratici più o meno esposti alcuni non lo sono per nulla alcuni lo sono in una certa misura
Ma più o meno esposti al rischio di movimenti fondamentalisti se che si dotò noti armi di distruzione di massa
Con un aumento del tasso di insicurezza internazionale e non invece con un aumento della sicurezza
Altri effetti rischiosi di questa guerra
Possono essere quello di una frattura
Tra Occidente e mondo islamico
Di una allargarsi di un'area di odio antioccidentale che il terreno di coltura più favorevole al terrorismo e al fondamentalismo
Con un indebolimento dei processi democratici che sono in atto in quel modo
Non c'è dubbio per esempio che anche in paesi avviati verso un processo di riforme democratiche o nei quali già diciamo già la democrazia prende forma parlo dal Marocco dell'Iran
Anche in questi Paesi l'effetto della guerra certamente non è quello di incoraggiare forze democratiche ma semmai forze fondamentaliste
E naturalmente noi sappiamo che situazione dell'Iraq certo
O mi pare un po'come dire
Parlare di dopo guerra e dovrebbe avvenire per ora siamo ancora nella fase conclusiva di un conflitto sanguinoso confuso di fronte all'emergere di fenomeni di terrorismo rischi di guerra civile tutte cose che speriamo che non diventano non divengano endemiche madri tuttavia sono in atto
Compresi i pericoli di disgregazione di una relazione come quella irachena gli Sciti
Legati all'Iran in curdi con le preoccupazioni della Turchia insomma un quadro chiaro rami appare molto complesso e carico di incognite
Allora nel dire questo e nel ribadire quindi le ragioni diciamo di una contrarietà che non era di natura formalistica
Il Sonera politica giudice
E cioè in questo conflitto genererà maggiore sicurezza indebolirà il terrorismo oppure no queste erano le ragioni di una opposizione di una contrarietà Kia ripeto riguardato uno schieramento ampio
Però ecco la mia posizione non ora prima già
La mia posizione è sempre stata la seguente
Non credo che l'Europa che le forze che così rilevanti che in Europa hanno giudicato negativamente la decisione di fare la guerra
Debbano guardare alle incognite del dopoguerra come qualcosa che riguardi soltanto gli americani e gli occhi e si è preso la responsabilità di questa guerra insomma io ritengo che
Si debba operare per limitare
I danni per ridurre le incognite che questo conflitto può creare e ha generato
E questo comporta un'azione politica lo dico perché secondo me sono punti di un'agenda anche di un'agenda della presidenza italiana dell'Unione
Per ricostruire un clima di coesione all'interno dell'Unione europea
Cosa che non si fa con le polemiche ritorsivo e diciamo ora
Se si chiedono le autocritiche a me va be'passi io sono una persona paziente l'Italia un Paese marginale tutto sommato ma spero che non le chiedano a Chirac diciamo sono penso che la il semestre italiano comincia e finisce lì diciamo ecco io credo che si deve considerare che ci sono state delle divisioni ognuno manterrà il suo punto di vista il vero problema è come si costruisce insieme una nuova prospettiva altrimenti diciamo non si comincia neanche
Quindi
Ricostruire una coesione dell'Europa
Cercare di fare in modo che nei prossimi mesi riprenda un dialogo con il mondo arabo con il mondo islamico
Aiutare nelle forme che saranno possibili diciamo il processo di transizione democratica in Iraq e non sarà semplice
E che senza un impegno penso all'iraniana se l'Iran non si sente coinvolto tutto e penso ai legami tra la maggioranza sciita del popolo iracheno che è stato tenuta sotto da Saddam Hussein
E e l'Iran ecco è difficile che questo processo democratico possa andare avanti senza un qualche coinvolgimento delle forze di questa Regione
Senza una forma di governo dell'Iraq che coinvolga da subito le rappresentanze religiose e civili di quel popolo
Gli stessi americani mi pare un po'in corsa hanno ridimensionato questa idea di un governatorato militare americano
E l'Iraq
E nello stesso tempo noi sappiamo come sui rapporti tra l'Occidente e il mondo arabo pesa in modo determinante il tema aperto drammatico del conflitto in Medio Oriente
E anche con quanti ritardi e la comunità internazionale
Diciamo a assistito
A un aggravamento di questo conflitto in un atteggiamento di sostanziale impotenza sappiamo che mette le mani quel conflitto comporta anche un confronto con
La classe dirigente israeliano perlomeno quella parte che appare assai poco disponibili ad accettare l'idea di uno Stato palestinese
E che pensa piuttosto ad una soluzione di tipo militare
Del tema della lotta contro il terrorismo che accertamenti ha aspetti militari ma che
Più che mai in quella vicenda
Passa attraverso una soluzione politica e un riconoscimento dei diritti di tutti i popoli che su bolli
Allora io dico questo è un banco di prova per l'Europa io apprezzo l'ottimismo di Brunetta l'idea partiamo dai mercati l'allargamento
Quando insomma a mio giudizio mai come in questo momento appare chiaro che senza una forte dimensione politica
Anche l'Europa economica difficilmente continuerà a crescere Europa raggiunto un punto limite diciamo nella con il il mercato all'allargamento del mercato la mobilità noi siamo arrivati ad un punto
Nel quale o c'è un salto di qualità politico delle prospettive dell'Unione oppure noi rischiamo che gli stessi risultati di carattere economico appaiono fragili
L'Europa non può non essere un attore accanto agli Stati Uniti naturalmente ma un attore fondamentale della costruzione di un nuovo clima del Mediterraneo di una pace nel Medioriente
Pena diciamo la la rinuncia ad una sua funzione ad un suo ruolo l'Europa non può secondo me non affrontare con grande coraggio poi penso anch'io che
La Costituzione europea sarà un processo
Ma con la convenzione mettere alcuni punti forti diciamo a fondamento della costruzione europea
A mio giudizio spostando l'equilibrio
Verso le istituzioni comuni naturalmente l'Europa è una costruzione complessa in cui continuerà ad esserci un equilibrio fra istituzioni intergovernative e istituzioni comuni
Ma o noi spostiamo questo equilibrio in una visione federalista dell'Europa in cui si rafforzino le istituzioni comuni e quella forma di legittimazione che passa da opinione pubblica popoli europei Parlamento Commissione oppure io temo il processo di unità europea rischia di subire come
Non non
Non mi sentirei di accettare una visione così di un gradualismo ottimistico penso che siamo arrivati ad un momento in cui
O c'è una forte assunzione di responsabilità politica o c'è il rischio di una seria battuta d'arresto
E
E questo lo considererei un fatto molto negativo in particolare per un Paese come l'Italia
Noi abbiamo uno straordinario bisogno di Europa
E di una visione europea anche dei temi della modernizzazione dello sviluppo dell'innovazione della competitività d'altro canto noi abbiamo sconosciuto io penso un periodo positivo della nostra storia negli anni recenti nel nome di una integrazione più forte integrazione europea dell'Italia così fu anche nel dopoguerra quando nel nome di una integrazione europea dell'Italia si compri una grande opera di modernizzazione del nostro Paese
E
Io credo che è per esempio allora io butto lì dei temi no perché se oggi ci ha richiamato al tema del confronto politico italiano cioè è sempre molto difficile in Italia
Diciamo fare maturare elementi di una comune assunzione di responsabilità
Tutti quelli che ci hanno provato io sono tra quelli che ci hanno provato in diversi momenti diciamo tutti quelli che ci hanno provato hanno pagato dei prezzi politici e personali molto alti
Il rischio diciamo di di trovarsi in una generale incomprensione di essere spiacenti addio all'inimicizia diciamo parliamoci chiaro
Quindi in questo nostro un paese in cui il senso di responsabilità comune di una classe dirigente c'è pochissimo
Se uno va ad un'assemblea dei lavoratori si sente dire che la colpa è degli imprenditori suonavano assemblea di imprenditori sente dire che gli imprenditori sono bravi virtuosi ma che la politica va male
I sindacati vanno male cioè in generale il nostro è un Paese in cui il senso di una comune responsabilità e scarsamente diffuso
Siamo perché ci siamo simpatici siamo vivace erano tanti altri pregi diciamo ma l'idea di sentirci parte di una responsabilità comune e scarsamente diffusi io penso che di fronte a queste sfide sarebbe necessario
Mai come in questo momento l'Italia dovrebbe essere coerente con la sua visione europeista quell'europeismo che ci ha reso in Europa diciamo non dico un'eccezione ma un'avanguardia
E mai come in questo momento l'Italia dovrebbe cercare di giocare un ruolo di nuovo di ponte nel Mediterraneo tra civiltà europea e l'altra sponda del Mediterraneo
C'è un fortissimo bisogno di tutto due queste cose noi avremmo una specializzazione nazionale dice in tutti e due questi tale per nell'essere avanguardia nell'integrazione europea e nell'essere avanguardia nella ripresa di un dialogo con il mondo arabo
Sei la presidenza italiana si muoverà in questa direzione io credo che si debba
Diciamo fare la nostra parte noi siamo uno schieramento politico di opposizione che non è un gruppo marginale una frangia massimalista abbiamo governato questo Paese abbiamo rapporti con la sinistra europea
Abbiamo rapporti con le forze democratiche nel mondo arabo siamo in in grado di mettere in campo una nostra iniziativa
Che possa essere utile al Paese io non lo riterrei importante diciamo spero che al di là delle battute di giornata che sono comprensibili e alle quali secondo me non mette conto replicare io spero che questa preoccupazione sia avvertita da tutti in un momento così complesso e importante della nostra vicenda grazie
Professor Monti professor Monti nella proprio di prima linea o
Insisto spesso in Italia come il guardiano Federico anche l'argine a a questa passione nazionale nostro è quella delle deroghe al regole crede ritiene che quello che è successo in questo interno faciliterà
Compito di portare avanti
La questione europea insomma di o anche semplicemente il lavoro della commissione in una fase delicata come questa oppure che le difficoltà a crescere
Il suo giornale direttore scriveva ieri questa guerra affatto due sconfitti Saddam dell'unione europea
è vero è vero per l'Unione europea questa è una crisi grave gravissima per fortuna e così grave da poter essere altamente produttiva non diversamente dall'Italia nei suoi anni difficili la costruzione europea è sempre proceduta attraverso crisi bisogna che
Diventi così evidente che non si può più conservare la piena sovranità sul piano nazionale
Perché questa si evapora si erode nelle mani di chi crede di conservarla perché si faccia lo scatto in avanti della messa in comune della sovranità per esercitarla un po'meno un po'più insieme ma davvero
Questo è avvenuto in fondo con l'ultima conquista dell'Unione Europea la moneta unica
E ricordiamo tutti della fase lunga in cui i singoli Paesi pensavano di poter controllare individualmente la moneta i tassi di interesse e poi scoppia in mano che in realtà si controllava da Francoforte tutta questa roba
Dalla sola Germania così è venuta la consapevolezza che convenisse mettere in comune la moneta e avere una Banca centrale come e ne credo che questa crisi irachena così grave così umiliante per l'Europa
Abbia il grosso vantaggio di avere messo completamente a nudo le lacune che derivano dalla quasi completa mancanza di una politica resterà comuni e questa credo sia la premessa reale per fare qualche sforzo in più c'è qualcuno che dice anche in Italia negli ultimi giorni ho sentito e letto
Ma no questa crisi mostra che tornano fuori le nazioni che non c'è l'Unione europea non abbiamo bisogno di una politica estera
Non nel senso dell'onorevole Brunetta che mi pare la gradirebbe ma la ritiene tremendamente difficile e non so darle torto alcuni dicono proprio quasi con sprezzo no non abbiamo bisogno di rendere comune poi parliamoci francamente l'assenza di una politica estera comune ha dato grande possibilità di libera espressione alquanto vana alle politiche estere verbali dei singoli Stati membri
è interesse nazionale termine che giustamente ricorre sempre di più è interesse nazionale che si proceda in questo modo io non credo che politiche estere nazionali liberamente espresse di cui abbiamo visto esempio abbondanti
Possano essere considerate utili ma a che cosa a me pare utili soprattutto come strumento di posizionamento nel dibattito politico nazionale con un'influenza sul reale andamento delle vicende internazionali prossima allo zero
Quindi credo che questa crisi intervenendo così gravemente in un momento in cui il processo costituzionale in Europa è aperto fortunatamente possa determinare un balzo in avanti
Credo anche che pur umiliati da questa crisi
Dobbiamo essere convinti noi europei
E gli stessi Stati Uniti non saranno assolutamente capaci di portare avanti una globalizzazione governata e accettata da soli dicevo qualche giorno fa negli Stati Uniti lo ripeto qui l'Unione europea con la sua apparente debolezza ed evanescenza da ultimo e però meglio equipaggiata a mio parere degli Stati Uniti per rendere sempre più accettata una globalizzazione che vuol dire economia di mercato fondata sulla democrazia nel Terzo Mondo
Che Reed getterebbe non facciamo l'errore di pensare che la globalizzazione bene o male si è irreversibile è reversibile è possibile ritorno al protezionismo
Non sarà accettata una globalizzazione gestita sempre di più da poche società multinazionali e da una superpotenza profitti sarà il rigetto di questa globalizzazione condannò più per gli Stati Uniti che per altri l'Europa strettamente amica degli Stati Uniti
Ma sempre più capace dobbiamo diventarlo di dialogare e in qualche caso come avviene su certi terreni di dire no
O contribuire molto perché perché abbiamo un modello di funzionamento dell'economia che questa fase da un po'più attenzione a certi valori ambientali e sociali che sono cari al resto del mondo soprattutto perché abbiamo costruito l'esperimento più avanzato nel mondo solo su scala continentale
Di globalizzazione che ha basata sull'integrazione dei mercati
Ma con un accompagnamento in termini di coordinamento delle politiche pubbliche non può esserci una globalizzazione solo spinta avanti dalle imprese con i poteri pubblici e le loro basi di democrazia sempre più di fatto ammanettate l'Europa è riuscita persino a dare una grande espressione di vitalità al Parlamento europeo che ormai condiziona tutte le vicende europee in questo processo di integrazione certo perché l'Europa possa avere questo ruolo importante anche per gli Stati Uniti
Bisogna che anche nel campo della politica estera riesca a fare quello che per ora fa solo intaccati
Due dagli anni cinquanta il commercio estero e la concorrenza uno da pochi anni la moneta in cui a parla con una voce unica rispetto agli Stati Uniti in questi campi rispettata del rapporto e da pari a pari non c'è in questi campi una tentazione unilateralista degli Stati Uniti che c'è laddove l'Europa è incapace di esprimersi
Un'ultima considerazione su l'Italia in questa fase della politica e dell'integrazione europea
Io credo che sia opportuno questo riscoprire il termine interesse nazionale non credo che ci sia niente di improprio la mente molto difficile capire qual è il vero interesse nazionale tocca le classi politiche nazionali bisogna stare molto attenti bene l'interesse nazionale bene l'assertività nel portarla avanti
A mi faccio tre esempi
Pera vero interesse nazionale tanti anni fa cercare di mantenere Dazzi barriere protezionistiche
Ed era interesse nazionale talché anno fa cercare di resistere alla messa in opera delle regole in materia di aiuti di Stato
Che con la vittoria delle istituzioni europee e l'apparente così sconfitta dell'Italia ma in realtà con grande beneficio degli italiani dell'economia italiana
Hanno portato quelle regole a smantellare gradualmente certe posizioni totalmente fuori mercato soprattutto nel settore delle imprese
Partecipazione pubblica il terzo esempio l'ha già fatto quello è vero interesse nazionale mantenere parmense di politiche estere individuali e concludo e quindi credo che l'Italia ben venga un'Italia sempre più capace speriamo di manifestare la propria esigenza alle proprie esigenze nel processo di formazione delle norme comunitarie in particolare in Consiglio troppe volte abbiamo visto la mancanza di questo ben venga all'Italia mi permetto di osservare a un particolare interesse nazionale al prevalere del metodo comunitario essendo un Paese grande importante ma per ora con un sistema Paese sul piano amministrativo pubblico e anche del sistema delle imprese non così forte come altri Italia alle imprese italiane
Avrebbero tutto da perdere se si affermasse un metodo sempre più intergovernativo senza la solida protezione di un sistema comunitario che faccia valere le regole nei confronti e paesi grandi e piccoli più attrezzati e meno attrezzati l'ultima mente osservazione mi viene pensando alla città nella quale ci troviamo e all'edificio nel quale ci troviamo
In questo edificio nella primavera del mille novecentonovantasei
Era l'ultima presidenza italiana primo prima di quella che inizierà il primo luglio venne aperta la Conferenza intergovernativa che avrebbe portato al trattato di Amsterdam
E pensando al ruolo dell'Italia delle presidenza italiana nella storia dell'integrazione comunitaria
Bisogna pensare a cose che molti italiani non sanno molti altri hanno dimenticato in tre snodi assolutamente decisivi nella costruzione europea
Fu sotto presidenza italiane e si trova la forza per fare passi avanti decisivi superando opposizioni forti
La decisione del voto a suffragio diretto per il Parlamento europeo
La decisione nell'anno Consiglio europeo del mille novecentottantacinque di lanciare il grande mercato unico
La decisione Roma mille novecentonovanta tutte e tre sotto presidenza italiana superando alla grande opposizione britannica di lanciare il processo che avrebbe portato a Maastricht e alla moneta unica
E pensando a questi precedenti io non vedo ragioni perché l'Italia non possa ancora una volta a dare il meglio di sé in queste sfide così dure
Gli Stati Uniti non possono fare da soli ci dice il professor Monti in Europa ha saputo sempre risollevarsi dei suoi momenti più acuti il crisi ma chiedo al Vicepresidente di Confindustria Moratti ma non c'è invece il rischio che l'equilibrio euroatlantico rapporti tra Europa e Stati Uniti che sono stati una costante in tutto il dopoguerra risultino compromessi da tutto quello che è successo cioè che gli Stati Uniti possono a un certo punto scegliere oppure secondo i punti di vista pendere la Baio di cercare un nuovo sistema di alleanze e di cercare di incoraggiare la crescita di
Gli altri
E altre a trascurando loco considerandolo addirittura come una specie di secondo teatro del la guerra che si è appena svolto
Se il il problema esiste
Penso che sia anche molto delicato parlando con i miei colleghi industriali americani la parola isolamento dall'Europa
Dista da questi che sono più vicini all'Europa come un grave pericolo possibile
Sì sarebbe un e nelle disgrazie per per il nostro Paese
E per il nostro continente perché io non vedo un avvenire senza l'unificazione dell'Europa non lo vendo ed un'emarginazione totale di questi piccoli sta
E
Noi dovremmo lavorare molto prima per trovare una nostra coesione
Tre settimane fa siamo andati a fare un consiglio di Confindustria a Bruxelles
Siamo stati abbiamo aiutato colazione commissioner Mario Monti che è stato brillantissimo abbiamo siamo andati a incontrare però se poi ho dovuto presentare un documento sulla competitività e il parlamentare italiana
L'ha fatto la discussione molto interessante e in cui mi hanno detto cosa ne pensavo
Le bombe che di lì a poco sarebbero caduti nessuno
Ai si arrabbia io rispose che era molto più importante che in quel momento del pensassimo le bombe che erano cadute sul groppone e che avevano fatto i danni che avevano fatto
Tutti mi diedero ragione e come diceva commissario Monti prima minori dobbiamo lavorare molto rimarginare le ferite che abbiamo creato al nostro interno dobbiamo vedere l'Europa con una prospettiva positiva
Io capisco che per una industriali è tutto più facile
All'interno dell'undici e la confederazione di tutte le confederazioni europee ma c'è stato la minima frattura
Gli uomini d'affari più facile che vadano d'accordo degli uomini politici queste naturale quando si comincia a parlare di Como c'è un vaglia di valori comuni e condivisi
O si comincia a parlare di come distribuirsi il potere o d'imporre la propria cultura perché naturale fare questo
E tutto molto utili
Ed è per questo che noi industriali vero
Industriale pensiamo che e celebrare direttori Orassi dovrebbero trascinare l'Europa sia molto meglio avere delle istituzione molto forte
E per questo che la convenzione
Non deve ritardare i lavori per me è molto grave che non si riesca a firmare durante il credo per la realtà degli atti del Governo il governare Gatto italiano durante il semestre italiano
Vorremmo firmava il più presto possibile perché noi dobbiamo avere chiaro che comanda il potere devono essere trasmessi prima che arrivano i dieci perché non possiamo invitare invece in azione a casa nostra e fare trovare la casa in disordine
Sarebbe una tragedia questi Paesi non sono più evoluti da noi il nuovo da un punto di vista economico e finanziario
E non possiamo farle trovare il cavo sono strette l'importante che alla Convenzione pazzo un ottimo lavoro e lo faccia al più presto possibile si ripartisca no
Quali sono i compiti nelle varie istituzione europea
è quello che riguarda gli Stati Uniti ma non possiamo rompere il rapporto che abbiamo avuto finora con gli Stati Uniti
E siamo al problema nato
Pensiamo che l'Europa riesca a raggiungere traguardi che ci siamo dati a Lisbona
E diventiamo il più competitivi del mondo
Ma non abbiamo le armi per difendersi io penso che le disperato abbiamo letti tutti abbondantemente abbiamo come fatto l'umanità se essere efficienti bisogna essere civili se le forze senza l'ombrello statunitense non siamo forte è un è un problema molto grosso poi l'economia europea e molto dipendente dall'economia americana le borse europee si muovono in conformità di quello che fa la Borsa americana recentemente a New York il presidente durare portanti se la banca mi faceva vedere il grafico e le crisi delle risalite di Europa e America americana in crisi nello spazio di due mesi circa va in crisi in Europa
L'America risale nello spazio di due mesi circa e sale l'Europa
E come facciamo noi a staccarci da queste poi non dimentichiamoci che l'America è sempre stata garante della democrazia nel nostro Paese noi italiani siamo stati liberati dal fascismo del forse teorico troppo è stata liberata dal nazismo
Una buona parte del mondo è stata liberata comunismo senza neanche combattere o alla democrazia ecco l'efficienza
Cioè nel loro difetti
Noi abbiamo i nostri difetti
Ma
Noi dobbiamo trovare uno avere un'Europa forte e coltivare con forza
Questa amicizia con gli Stati Uniti
E di grandissima importanza ora per parlare del problema mediorientale abbiamo sentito molto spesso parlare questa la guerra il petrolio costava dal petrolio passare dal prezzo
Lui scaturenti importano il presentazione quelle per cento e dovrebbero sull'America
Il venticinque per cento del Medioriente cioè quanto lo importiamo dalla Libia percentuale naturalmente quaranta per cento se lo fanno loro ma del cento per cento le percentuali sono queste un quattordici per cento da Canada e undici per cento da l'Europa cioè dal Mare del Nord
Il il petrolio però è scusate se parlo del mio mestiere ma una risorsa che esiste un po'da tutte le parti del mondo
E saltelli ultimi ritrovamenti nel Mar Caspio dei giacimenti spaventosi a tutto quello che c'era il circolo polare artico del tutto quello che c'è un socio è una cosa impressionante ma impressionante questo o le tecnologie nuove devo sfruttiamo più i giacimenti al trenta per cento ma discutiamo al settanta per cento
Voi sapete di chi abbiamo molta facilità ai ritrovamenti dei giacimenti
E quindi una crisi in quel senso non la veda però un dato abbastanza significativo è questo
Fino a poco tempo fa c'erano queste sabbie e le chiamavano le sabbie petrolifere no questi giacimenti enorme richiesta ma troppo scisti bituminosi
E costava troppo lavoratore con le nuove tecnologie costa pochissimo questo significa che in Canada ma poco entrerà in funzione un giacimento di centosettantacinque miliardi di barili
Ora Donati
Parlare un questi grossi calibri nere ma è un'elemosina che sono e ora
E le l'Arabia Saudita produce duecento sessantadue miliardi di barili gliela centotredici il Canada possono un questo giacimento passa centosettantacinque
Però e colloquio l'ho voluto io ma gli Stati Uniti loro danno un enorme importanza alla stabilità del e di Oriente io ero a New York l'undici settembre due mila uno
Il tamburo subito
E Afghanistan era immediatamente io non ho mai avuto il minimo dubbio che gli americani attaccassero l'Iraq
Io spero proprio se abbiamo visto giusto poi non dovrà altri giudizi perché sinceramente anche io ero molto preoccupato da guerra
Molti contatti coi Paesi arabi anche con l'Irlanda che con la Libia quel Paese che hanno delle sanzioni
L'ho stima di questa gente rieducazione molto diversa dalla nostra regione molto diversa dalla nostra avevano ragione i centristi schivarli
Con la Roma è mancato di parola sono centrista i contratti sono gente
Il suo lavoro d'acqua dal invece lavoriamo la prima volta che ho visto che il governo arabo avevo ventun'anni sono parecchi
Li conosco da molto tempo
Una persona intesa come Saddam Hussein agli arabi in generale come ricordo
Ricordo di averla mai sentita prima
Ci vuole una grossa stabilità del Medioriente perché è un'area cruciale e c'è questo problema del problema palestinese
Israeliano che quasi impossibile da risolvere
Adesso abbiamo un altro problema grosso e spaventa un po'i politici e si occupano di politica internazionale che al prezzo perché Renzo
Abbiamo sentito delle Cassandre parlare di novanta dollari di sessanta dollari l'altra volta c'è stata la guerra venticinque dollari quando gli americani sono entrati in Iraq sgretolato sedici dollari e una mattina stavolta in un giorno da trentatré dovere data ventitré
Adesso non solo rientra in funzione l'Iraq o sono finiti gli scioperi in Venezuela e sono finite finalmente le guerre tribali Nigeria per molto tempo la Nigeria con esportato per questo che è salito così ingresso soprattutto dovuto però alla speculazione
Ora che rientrano tutte queste nazioni e che vengono fatti questi ritrovamenti
Si rischia di uscire da quel atto internazionale potuti grezzo non deve salire sopra i trenta dollari perché in quel caso interviene Arabia Saudita questa volta intervenuta con tre milioni e mezzo di arrivi giorno
E ha fatto un ottimo lavoro e lo deve scendere sotto i venti dollari perché va in crisi molto pesante la Russia e nessuno di noi si augura che la Russia dall'inglese salta tutti esitato governo nazionalista comunista siamo rovinati questa gente punti
Abbiamo abbiamo ascoltato quattro interventi molto interessanti e qualificati e io mi rammarico di non avere il tempo per fare un altro giro di conversazione ma ostro pomeriggio è piuttosto Fitto quindi ringrazio i nostri interlocutori onorevole Renato Brunetta il presidente dei DS Massimo D'Alema il commissario europeo alla concorrenza Mario Monti e il vicepresidente della Confindustria Giammarco Moratti
Sono del
E proseguiamo
Un po'
Il malato
E servirà a introdurre la seconda parte della nostra discussione filmato dedicato all'Italia nella nuova Europa dorsali e corridoi per non restare isolati
La normativa delle tariffe
Indusse le imprese industriale
Ad utilizzare il conto proprio ecco il conto proprio viaggia al cinquanta per cento quota e questo satura le già scarse fra sotto
è evidente che l'adozione di adeguate tecnologie
Favorisce l'integrazione fra i trasporti e la logistica le imprese
E razionalizza sicuramente alcuni costi del trasporto e della logistica ma è altrettanto evidente per la nuova Europa l'Europa a venticinque star aumenterà di molto la domanda di trasporto e quindi questa nuova Europa avrà un disperato bisogno di adeguato in fra
I progetti prioritari che riguardano il nostro Paese per una rete trans europea di Carasco nominata tre Trans European da realizzare entro il due mila dieci sono la creazione di una linea ferroviaria ad alta velocità io le Torino Trieste e la costruzione dell'asse ferroviario Monaco per una attraverso il Brennero avvalersi del trasporto su rotaia significherebbe evitare il congestionamento delle strade
Per ridurre l'inquinamento ITR da dichiarando le Alpi caricati sui treni i progetti nazionali che rivestono interesse europeo per la piena funzionalità dell'intera rete tenne
Sono il completamento delle dorsali tirrenica e adriatica e le cosiddette autostrade del mare valida alternativa alle vie terrestri dato che il nostro Paese possiedono fatta modernissima prima in Europa per metri lineari di spazio tutto
Questi progetti si collegano direttamente alle grandi direttrici del trasporto europeo
Il corridoio cinque da Trieste fino a chi se costituisce un asse strategico che attraversa tutto il continente da Est ad Ovest il corridoio otto cioè il collegamento Bari Parma Istanbul rappresenta l'aggancio del Mezzogiorno ai Balcani e all'Europa orientale
Purtroppo la realizzazione di queste opere presente al momento pesanti ritardi in particolare della difficoltà di coordinamento con i Paesi confinanti e l'Italia rischia di rimanere isolata rispetto ai grandi assi di trasporto europei oggi noi esportiamo in Europa circa il cinquantacinque per cento noi prevediamo
Con l'allargamento della Comunità europea
Sicuramente arriveremo sessantacinque settanta per cento la Nicoletti in questo momento
Carica circa quattro mila con tale all'anno e circa tre mila autotreni sicuramente il corridoio cinque otto necessità vitale il distretto del divano
Per agevolare l'esportazione verso l'Europa delle
Lo spirito imprenditoriale deve consistere una voglia disperata di crescere ed essere competitivi nel mercato globale
Certamente in Italia non abbiamo Narbona situazione perché se da un lato abbiamo comunque molta flessibilità da parte delle imprese e dall'altro lato abbiamo delle carenze entro il prato incolto grave come presente nelle Ferrovie
Un'Europa più competitiva secondo me ha bisogno di meno iper-regolamentazione e ha bisogno sicuramente di più infrastrutture
Nel contesto europeo l'Italia rappresenta il Paese con il maggior numero di piccole e medie imprese oltre tre milioni e mezzo questa vitalità imprenditoriale deve essere supportata da un'adeguata ed efficiente infrastrutturazione
Secondo alcune stime per allineare l'Italia a livello medio europeo dovrebbero essere spesi ogni anno quindici miliardi di euro in più rispetto agli attuali diciotto miliardi ecco perché attribuendo priorità assoluta alla costruzione di una rete di trasporto integrata con gli altri Paesi dell'Unione europea Italia potrà iniziare a compiere il suo cammino verso un rinnovamento economico sociale e ambientale senza perdere competitività nei confronti dei suoi principali concorrenti europei
Riprendiamo i nostri la
Il presidente di Centromarca
Il responsabile economico della Margherita Enrico letta
Il commissario europeo e mentre si e società dell'informazione e chi Liikanen
Il presidente designato delle Confindustrie Europe Jurgens Umberto
Il vicepresidente della Confindustria piccola Tognana
E dico subito che a questo dibattito avrebbe dovuto partecipare anche il ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano
Che non starà con noi per la stessa ragione per non sono stati con noi vicepresidente Fini
Il ministro Buttiglione cioè il prolungarsi di questo consiglio dei ministri avvocato per oggi
E il dottor Marco Tronchetti Provera che si è scusato
Venire
Il filmato che abbiamo visto serve voglia introdurre una discussione che sarà più tecnica e qui io mi scuso perché sicuramente
Interlocutori sono molto più preparati di me su questi argomenti per lavare sappiamo che trasporti e telecomunicazioni porti strade autostrade arretrate sono uno dei peggiori svantaggi competitivi per un sistema produttivo per produrre le migliori merci del mondo ma se poi fraudolenta trasportarle meno veloce di altri trasportato da tutto questo
Lo stop costosi
Ripercuote sulle aziende quindi sul sulla cliente diciamo quindi ammodernare un sistema di InfoStud
No non è più sufficiente e necessario
Offrire un sistema già ammodernato al collegamento Conte con delle interconnessioni che sono più larghe oggi per noi il il nostro problema è di interconnettere i trasporti delle telecomunicazioni italiane con quelle francesi tedesche e spagnole e a questo scopo servono i cosiddetti credo fino cioè cioè quei sistemi di collegamento che non solo fanno passare le merci attraverso i Paesi ma servono a interconnettere delle mette lontane noi siamo come sapete molto interessati a questo corridoio cinque che dovrebbe unico Madrid Barcellona conchiglie attraverso il sud della Francia Dione Torino Milano Venezia Lubiana
Anche qui diciamo quello che è successo ma la la guerra l'ira la divisioni questa guerra ha determinato il modo in cui si sta prepararlo il del dopoguerra
Si fa preoccupata ci fanno dubitare che
Che questo corridoio si realizzi così come nelle nostre aspirazioni per esempio c'è una scuola di pensiero che dice che dietro questa intesa antiguerra che ha accompagnato per tutta la durata del conflitto Chirac e Schröder ci sia come dire
La preparazione di una sorta di asse Parigi Berlino per sottrarre all'Italia e alla Slovenia il collegamento con chi no dalla per la vita all'Unione Europea roghi si sono espressi a favore del corridoio cinque ma insomma questo non non basta non ci fa stare del tutto tranquilli all'appuntamento con la competizione di questo eventuale asse franco tedesco che l'informazione che potrebbe essere nelle intenzioni di Chirac e Schroeder Italia dovrebbe presentarsi con le carte in regola cioè che vuol dire grandi opere soffriva appunto come dicevo prima un suo sistema di comunicazione già ammodernato già in condizioni di c'è un pettine con quello di un eventuale percorso tre alternativo invece lo sappiamo si accumulano molti ritardi grandi opere incontrano ostacoli burocratici e finanziari
Politici o di altro Calogero noi a Torino
Abbiamo ospitato
Tre anni fa ormai classiche ormai più di tre anni fa
Un vertice franco italiano per la Torino-Lione avevamo concluso avevamo assistito alla fine di questo vertice con una grande speranza con una grande attesa che riguardava appunto la la rapida quando si dice rapida questi parla di crescendo in questi casi ma comunque la rapida esecuzione la Torino-Lione in realtà proprio sulla Torino-Lione ci sono ritardi così come
Ci sono ritardi sulla Milano Venezia insomma ad occhio mi pare che l'unica cosa che che che sta in qualche modo andando avanti pur fra molte incertezze il collegamento tra tra Milano perciò io quindi questo è il quadro che e che abbiamo davanti anche in questo caso abbiamo col mondo degli interlocutori molto qualificati
Io vorrei contrasta questa raccomandazione contro gli altri e cioè che abbiamo dei tempi ristrette
Faremmo solo il giro di interventi grosso modo di interventi sui dieci minuti comincerei col dare la parola al presidente di Centromarca Ernesto Illy grazie presidente io ho sentito tutti gli interventi precedenti
E mi sono sentito in un mando pieno di nubi nere e quindi lampi e tuoni
Poi passare un messaggio positivo
Domani sorgerà ancora insomma e per questo vorrei spendere due parole sulla competitività della l'imprenditoria italiana
Che sono difficilmente eliminabili perché sono io in qualche maniera connaturate due DNA e nella struttura del nostro Paese
Noi mamme e nonne largo scoprono che l'intelligenza che però in Italia è presente come stringe
Ogni presente c'è dappertutto
Nata nel mondo non è si trova con tanta facilità
L'intelligenza la madre della creatività ed è un elemento competitivo molte molte persone
Ma accanto all'intelligenza
C'è un altro fatto importantissimo
Condivide imprenditoria italiana come rappresenta il senso del bello e del buono
Quando un americano allo straniero visita in Italia rimane stupefatto della pendenza giovane garanzia della nostra fauna
I nostri concittadini son tutti vestiti mangiano ben vi voglio bene
E questo è ancora un altra qualche cosa che ci viene data dalla nostra civiltà antica e dalla nostra cultura
La pensa cosa importantissima e la simpatia
Gli italiani sono simpatici
Vanno in giro per il mondo vengono accolti a braccia aperte fanno fatica a parlare in molte lingue ma anche sulla fauna multilingue comunica non lo stress sulla capacità stessa di colpire il cuore era sì e la fantasia dei che cittadini del mondo
Se andiamo in giro per il mondo impegno dell'ospitalità italiana migliori ristoranti negli alberghi sono tutti quanti che portano la truffa gli amici sono unici per la loro straordinaria caratteristica quella di far sorridere forse un atto che sia il video che c'è una pasta straordinaria che c'è un caffè replica faccia
Solo tu occupava
Soltanto il palazzo che contribuiscono a a dare alla vita non solamente un contenuto di sopravvivenza Van contenuto di piacevolezza e due apprezzamento estetico
Le parole ricordare che l'avvenire
è basato sulla capacità di creare ricchezza senza impatto ecologico e l'operazione di vecchiezza senza impatta ecologico essenzialmente legata al contenuto estetico e di bontà tutte edizione partiamo
Sono qui a Torino aderente Nathan Olivetti
Io ricordo le macchine da scrivere che sembravano degli insetti orribili
A un certo punto l'invecchiamento altra lettera ventidue ha fatto una macchina da scrivere che scriveva e che era anche bella
Da questo è nato con lo spirito che qui si in qualche maniera radicata abbiamo delle persone che vivono vendendoli bella gli uomini che ma non è che l'azione di ieri
Giugiaro
Ed infine sono persone che vendono il Bellaria
è bello lamentata ecologicamente si vende testualmente senza impacchettare sull'ecologia
Perché questo è così appassiona però funzionale io dico che ci vuole una fondamentale
Come condivisione di valori etici
Bisogna che è alla base delle nostre azioni di competitori ci sia il desiderio assoluto del rispetto delle condizioni della competizione
La competizione è uno strumento selettivo che come nella natura esiste
Il cambiamento di cliniche degli ambienti che decide quale
Specie adesso tradire nel quale sparire così nella nostra economia di mercato sono i consumatori a decidere
Chi deve sparire appropriative permanente come interesse
Questa quando le condizioni di accesso al mercato sabato perfettamente condivise paritetica
Quindi lo strumento selettivo che dà al consumatore il diritto ed il dovere di selezionare l'interesse vittoriosi deve essere protetto dai dirigenti e dai signori responsabili per far sì che queste condizioni di partecipazione al gioco della collezione siano assoluti apparente assolutamente parete
Non è questo e le disse realizzato i nostri vantaggi competitivi che ho ricordato prima l'intelligenza il senso del bello e del buono e la simpatia avrebbero un elemento di imbattibilità alle nostre imprese grazie per l'attenzione
Enrico molto
Lei è stato ministro del precedente governo
Sì dedicato parecchio
Tentativo insomma di agganciare l'Italia
Sistema di commerci
Europeo
Oggi
Dopo la guerra l'avete più difficile
Di un anno fa due anni fa
Ma io credo che oggi noi ci troviamo di fronte alle porte di scelte molto significative e importanti che hanno e avranno un impatto credo decisivo sul futuro della competitività dell'Italia dell'Europa
Siamo di fronte a scelte che hanno a che vedere con il sistema dei commerci che hanno a che vedere con le politiche industriali con le infrastrutture
Tutte scelte rispetto alle quali l'interesse italiano
è un interesse ben chiaro ben evidente ed è un interesse che in gran parte combacia diceva Mario Monti prima in modo molto efficace molto più efficace di quanto lo posso dire io ma combacia con un avanzamento dell'integrazione europea
Nel due mila e sei finirà una stagione per esempio dei fondi strutturali europei delle politiche di coesione che tanto hanno fatto per molte regioni europee e molte regioni italiane
L'allargamento che è una grande opportunità porta con sé però regioni che sono tutte Obiettivo uno non c'è una regione dei Paesi candidati che non sia Obiettivo uno
Questo vuol dire che il futuro dei fondi strutturali europei passa attraverso una riforma che deve essere fatta deve essere iniziata adesso deve essere fatta perché sia poi efficace per le nostre imprese e delle nostre regioni meno sviluppate credo che questo sia se dobbiamo fare un'agenda di priorità forse per l'Italia è il primo punto una riforma dei fondi strutturali europei che sia incisiva che salti il principio del la coesione e anzi lo rilanci e allo stesso tempo però riformando lo lo renda praticabile anche in Europa venticinque
E con un tale allargamento come lo stiamo vivendo e in secondo luogo noi ci troviamo di fronte a una grandissima esigenza gli obiettivi di Lisbona
Se rimangono obiettivi di competitività astratti
Sono obiettivi che rimarranno in tanti libri verdi in tante agende di priorità faranno poca strada noi abbiamo il problema il problema è quello di creare
Strumenti vincolanti come è stato per Maastricht perché gli obiettivi di Lisbona diventi effettivamente praticati perché nel due mila dieci le nostre imprese il nostro ambiente produttivo sia competitivo il più competitivo del mondo ma c'è bisogno di strumenti giuridici a livello europeo perché questa accada
Terza priorità
Tutto quello che ha a che vedere con il welfare con il sistema di protezioni sociali
E anche qui non abbiamo bisogno che dall'Europa ci arrivi un messaggio molto forte perché purtroppo se guardiamo alle nostre forze
E qui mi dispiace dirlo ma sale per i governi di centrosinistra vale per i governi di centrodestra le difficoltà
A voltare pagina e l'affare riforme incisive che guardino al futuro del futuro col dire i prossimi vent'anni devono coralmente trovare un aiuto nella spinta europea
Questo vale per tante altre materia vale per il fisco
Il fisco è una delle materie sulle quali c'è ancora il diritto di veto a livello europeo
E questo è un fatto negativo non abbiamo bisogno di maggiore integrazione ne avremmo dei vantaggi come Italia ma c'è ancora il diritto diretto va tolto ci vuole il voto a maggioranza l'Italia in questo predica bene e razzola male perché
Nelle ultime settimane
Il governo italiano ha messo il difetto sull'accordo fiscale per proteggere alcuni piccoli interessi legati alle molte delle quote latte che peraltro resto del mondo agricolo
Disconoscere ecco tutto questo porta a dire che non abbiamo bisogno di più d'Europa
Di fare dei passi avanti perché su questa strada la competitività del nostro sistema riesce a ottenere risultati maggiori e credo che questo valga ovviamente è stato citato prima il tema delle infrastrutture se noi non riusciamo a sul tema delle infrastrutture fare dei passi avanti che ci consentano di far sì che il corridoio cinque parta e parta sotto le Alpi credo che il nostro Paese ne avrà degli svantaggi enormi in questo senso io credo che la proposta di far sì che gli investimenti in in infrastrutture decisi a livello europeo siano tolti
Dai conti
Delle regole del Patto di stabilità e di crescita rappresenta uno di quegli obiettivi che può trovare una forte consenso una forte coesione e che possono essere oggettivamente raggiunti in futuro a breve e poi concludo c'è il grande tema di natura commerciale
Qui Illy faceva alcuni riferimenti prima che mi portano a toccare la materia dei commerci come la materia sulla quale l'Italia ha bisogno più una politica europea più forte e più incisiva e che ottenga risultati maggiore in sede internazionale il WTO chiese riuscire a ottenere risultati che consentano alla qualità del nostro made in Italy di essere protetta i essere garantita sui mercati internazionali sono così noi difendiamo veramente il nostro interesse nazionale
E questo vale per la contraffazione al nostro interno per la contraffazione fuori per il sistema dei registri e De Marchi per fare questo però c'è bisogno di un sistema multilaterale forte perché o non riusciamo a stare dentro il sistema multilaterale forte che riesca a ottenere questi risultati oppure ne avremo degli svantaggi molto pesante ecco perché il concetto del semestre di presidenza italiano è un concetto così forte
è una congiunzione astrale unica
Unica
Non è capitato mai e non capiterà mai più che l'Italia che italiani guidino contemporaneamente
La presidenza del consiglio europeo la presidenza della Commissione europea tramite Romano Prodi e con Giuliano Amato la Convenzione europea per le riforme se fossimo un Paese vero forte coscienza della propria forza l'Italia guide darebbe l'Europa sulla strada
Di maggiore integrazione a favore anche degli interessi italiani non capire che attraverso questo tipo di impegno che noi ci giochiamo gran parte delle cose di cui abbiamo parlato fino adesso vuol dire guardare veramente più al proprio ombelico piuttosto che alle cose complessive è un interesse di tutti veramente un interesse di tutti e in questo io credo veramente che abbiamo poche settimane davanti per impostarlo bene questo semestre per far sì che questo interesse di tutti riusciamo veramente a metterlo in atto credo senza voler drammatizzare che molte delle condizioni per la competitività delle imprese italiane deriveranno da questa assunzione di responsabilità comune
Che dobbiamo fare nelle prossime settimane io spero veramente che questo impegno comune diciamo ammettono tutti in campo e spero veramente che i risultati che riusciremo a realizzare anche alla luce
Tutti
Del convegno di Confindustria di oggi delle cose che Francesco Bellotti ha detto prima che io ho trovato molto incisive e condivisibili ecco che non riusciamo a fare di questo semestre di questo obiettivo degli obiettivi ed i risultati veramente raggiungibile grazie
Lentezza nero realizzato di forma in questo quello che ci ha detto adesso volevo l'ho letta ha riconosciuto che riguarda governi di di ogni dove insomma c'è una difficoltà italiana condurre queste vendette riforme vorrei chiedere al commissario europeo per l'intesa artistica se credo veramente
L'Europa possa in qualche modo comunque perché come abbiamo visto prima della tavola rotonda precedente di cui immagino che aveva seguito i lavori fatica Giada auto uniformare suspense ma fatica adesso dovrà in ogni volta che funzionano in questo modo
Riuscirà a fare da stimolo per i paesi membri ripeto per un Paese come l'Italia per accelerare il processo delle riforme
Oggi sono intuibili dubbi Belgio il ministro azzurre polizza Kurogane questo può rappresentare un acceleratore per l'Italia ma
Pensando agli aspetti positivi sono d'accordo con Illy
Che l'olio d'oliva il sorriso sono veramente i grandi punti forti italiane fai gli italiani dicono anche più a lungo
Forse lo spirito imprenditoriale avuto sviluppi un pochino attività si Carey abbiamo
Un quadro nel quale le persone preferiscono lavorare per qualcun altro in euro fatta eccezione dell'Italia e dell'area mediterranea quindi lo spirito di iniziativa veramente
Ottimo in Italia
La sfida naturalmente che molte piccole in paese vogliono crescere quindi pensare a cosa sfida per voi comunque c'è un grosso spirito d'iniziativa
E poi c'è un altro campo il campo dell'innovazione abbiamo
Due
Tipologie in Europa abbiamo Paesi che si trovano più hard nove otto dove l'investimento
Ricerca e sviluppo sono gli stessi livelli degli Stati Uniti
La Germania il due virgola cinque per cento del PIL quindi
Diciamo un paese molto forte in materie scientifica e questo è importante per essere sullo stesso piano con gli Stati
Puniti e Giappone l'impegno di arrivare appunto al tre per cento per arrivare a questo stesso livello l'Italia si è presa dell'impegno ma naturalmente ci vuole tempo l'Italia è forte anche in termini di innovazione anche se la ricerca l'investimenti solo limitati nelle piccole imprese c'è veramente una grande capacità di produrre innovazione
Cioè lo spirito iniziativa cioè l'intelligenza che consente di seguire quello che desidera il consumatore
Quindi noi credo dovrebbe esserci io una diciamo fertilizzazione congiunta fra queste due tipologie di paese
E poi c'è un un altro aspetto lei ci parlava del corridore io parlerei del di una Rete di telecomunicazioni se noi andiamo a confrontare lo sviluppo della priorità in Europa vediamo che dal novantacinque
Gli Stati Uniti si sono messi chiaramente in testa
E la spiegazione è questa Investimenti nelle tecnologie di comunicazione di telecomunicazione ma anche delle riforme parallele carico Tano l'organizzazione aziendale localizzazione della amministrazione pubblicano portato a questi risultati i benefici reali avvengono soltanto quando c'è una riorganizzazione delle aziende in tutto il Paese anche a livello internazionale toccante cioè c'è poi la grossa sfida dell'amministrazione pubblica sorte instancabilmente amico sta lavorando in questo senso e stiamo organizzando una grossa conferenza sul legame mentre la prossima estate
Certo che i computer da soli non risolvono il problema sono necessari questi investimenti ma allo stesso tempo ci vuole una profonda trasformazione dell'amministrazione pubblica questo è un elemento vitale chiaro non soltanto per l'Italia anche con altri Paesi europei
E poi la questione delle competenze legge coi rapporti evita Matone che parlava di riforme recenti nel settore dell'istruzione in Italia
Per via degli elevati livelli dei salari in Europa dove non abbiamo possibilità di essere competitivi a meno che non investiamo in maggiore istruzione maggiore formazione se gli Stati Uniti e loro hanno risolto il problema in portando dei talenti da tutto il mondo
Non voi ritengo dobbiamo avere come base il nostro sistema di istruzione c'è uno studio che porta un nome italiano Pizza
è stato discusso molto incerti
Anja ma credo che
In quel senso dobbiamo pensare che comunque è un processo di lungo periodo in cui i governi devono lavorare con grande pazienza e impegno e poi il discorso Entella regolamentazione in Europa e nel mercato interno sono d'accordo con Enrico Letta che l'Europa qualche cosa nella quale tutto questo deve progredire tuttavia cioè gli stati devono applicare le regole del mercato interno in maniera corretta in Italia se essa è stata recato ad esempio alle per la creazione dell'Energia da riservare gas
L'Italia è stata troppo lenta rispetto allo sviluppo in altri Paesi europei risultato e che il contribuente paga tanto e anche le aziende pagano tanto il mercato interno
Ha capito che
O meglio le aziende hanno capito che il mercato con un mercato interno unico può essere un grosso supporto accanto alla nostra sfida che non dobbiamo avere eccessive regolamentazione del mercato europeo non dobbiamo emettere direttive se non sono necessari
E ci vuole il giusto equilibrio signor su un perno lavora nel settore chimico in fase è una delle grandi riforme sul tavolo della Commissione riguarda la legislazione del settore chimico una grossa difficoltà sarà come combinare l'interesse delle aziende e l'interesse ambientale come rendere le due cose compatibili
E io spero che la Commissione prenderà la seguente posizione
E cioè non dobbiamo dare il giusto equilibrio fra la concorrenza aspetti sociali e l'ambiente
E se non si riuscirà a garantire la competitività aziendale però non si riusciranno a creare nuovi posti di lavoro leggende non hanno più fonda avranno più fondi da investire nell'ambiente quindi questo equilibrio estremamente importante a livello europeo ci deve essere una situazione in cui l'industria può parlare nonna sulla difensiva ma con orgoglio
Gli imprenditori italiani sono orgogliosi del proprio lavorando fiducia nel proprio lavoro nel proprio futuro lo stesso a livello europeo l'industria deve è sembrato di difendere la propria posizione deve essere credibile e fiduciosa nel proprio futuro in conclusione con questi elementi credo che noi possiamo imparare dallo spirito di iniziativa italiano dallo spirito anche di innovazione e altri Paesi potranno invece aver qualcosa da insegnare nel campo della ricerca più lo sviluppo nel campo delle tecniche di telecomunicazione l'Europa può darci delle edizioni teme il mercato interno concorrenza e liberalizzazione grazie
Gli ultimi subito è stato chiamato in causa dal commissario europeo per le imprese viene da chiedersi un certo tipo di difficoltà
Confindustria denuncia e la piccola impresa denunciano periodicamente in italiano lentezza per la modernizzazione la lo scarso ascolto dei governi rispetto alla necessità del riformati
L'utilizzo della leva fiscale affini più politici che economici non siano problemi poi comuni all'economia e di diversi Paesi europei mi è sembrato poi dico io è che il il problema insomma che l'Italia non è poi chi abbia ormai dei problemi solo nazionale insomma che condivida una serie di problemi con una serie di o con con altri partner europei
Sì senz'altro
Fausto Pola votai
Ma prima di tutto vorrei
Dire che sono e in una posizione di transizione sono ancora presidente di una società farmaceutiche però poi diventerò presidente del Unicef la Confindustria europea per cui questo si rifletterà un po'in quello che dirò un'altra cosa importante volevo dire
Ho passato
Quindici anni della mia carriera invia SF che è di trentacinque anni quindici anni ne ho passati negli Stati Uniti per cui io quando parlo d'Europa
E non parlo del guardare all'interno e verso l'Europa ma guardare verso l'esterno raffrontare l'Europa con la Cina con negli Stati Uniti il Mercosur
La zona del Pacifico e molte volte quando sorgono questioni come quelle che lei mi ha indirizzato molte persone nel nostro mondo europeo si sentono come fossero delle vittime ma non è questo lo spirito imprenditoriale che invece troviamo qui in Italia e in Germania in altri Paesi europei perché gli imprenditori a mano dalla forma loro stessi al loro futuro sono degli attori non subiscono per cui secondo me dovremmo prima di tutto a rendere chiaro una cosa che cioè non è il governo che genera posti di lavoro sono l'imprenditore io sono le aziende per cui quando parliamo di difficoltà
Le difficoltà che possono esserci a livello dei governi dell'amministrazione e il mondo economico delle imprese dovremo forse ma ripensare un po'come diciamo le cose perché dipendiamo gli uni dagli altri noi abbiamo bisogno di infrastrutture di contesti istituzionali abbiamo bisogno di governi che devono forma alle strutture in cui lavoriamo ma i governi hanno loro volta ha bisogno di impresa ed imprenditori per cui è importantissimo che il processo di Lisbona venga seguito
Attivamente nella dichiarazione di Lisbona è stata molto chiara l'Europa deve diventare l'area economica più dinamica e con maggiori conoscenze di tutto il mondo e noi dobbiamo sottolineare questo nome dice peste e questo fatto di essere dinamico perché questo ci porterà alla crescita ci porterà vantaggi competitivi e questi vantaggi competitivi non devono basarsi solamente sui vantaggi di costo
Devono basarsi sulla differenziazione vantaggio competitivo nel senso che le nostre forze le basiamo sull'innovazione non solo sulla ricerca e lo sviluppo la ricerca e lo sviluppo sono sì molto importante
La ricerca dello sviluppo scientifico è fondamentale ovviamente per una società come la mia una società chimica ma ci sono altre possibilità che vengono dall'innovazione è un qualcosa che vediamo qua in Italia e sono assolutamente d'accordo con lei
La differenziazione a livello della moda del tempo libero
Tutte quelle cose in cui l'Italia è così brava
Anche questo è fondamentale e secondo me dovremmo rafforzare molto la diversità come transito europeo noi non siamo gli Stati Uniti d'America
No non ci troviamo a dover contare sullo hot dog o sole hamburger che è un qualcosa e che ci accomuna tutti no anzi a noi piace il cibo italiano il pronto francese il cibo spagnolo ma anche quello tedesco
E sicuramente il nostro amico finlandese anche lui ha una qualche specialità gastronomica da proporci il vino no però fino alla fine
Però
Sapete c'è quel bellissimo liquido molto chiaro che vedete molto in Finlandia forse si potrebbe citare anche quello come specialità europea
Per cui secondo me noi imprenditori dovremmo rendere molto chiaramente l'idea che il processo dell'Hezbollah non deve subire ritardi il tempo è fondamentale
E in molti moltissimi casi si tratta veramente di avere l'atteggiamento giusto on ex presidente della Repubblica tedesca usava dire che nulla succede senza che ci sia un rischio ma senza che ci siano rischi non può capitare nulla e questo tipo di atteggiamento e quello che devono avere gli imprenditori diamo forma e noi al nostro futuro guardiamo quali possono essere i vantaggi competitivi dell'Europa e questi vantaggi competitivi possono essere rafforzati
Sostenuti se vediamo la diversità come uno degli elementi fondamentali dell'Europa soprattutto a livello del mercato globale perché i mercati globali continueranno ad essere molto diversi dai nostri mercati domestici
Per cui sono molto fiducioso che riusciremo nel nostro intento se
Incoraggiamo tutti a muovere nella direzione proposta da Lisbona grazie
Abbiamo urtato sia in questa che nella precedente Avola rotonda degli interventi che credo di poter definire improntati all'ottimismo dalla volontà lo specialmente questi ultimi due dei nostri due ospiti stranieri che sono atti anche gli ottimisti più comunque più stimolanti
La media di quelli che avevamo ascoltato io quindi chiedo al vicepresidente da Confindustria Tognana
Che impressione attratto da questa sullo ultimo intervento che che che impressione attratto da questa discussione questo convegno si era certo
Da me nel
A mutazioni di vizio ma anche in quello che ha detto il presidente di Confindustria D'Amato intervista Calastri lasciato a voi della stampa
Due giorni fa
Con con un elemento di forte preoccupazione cioè come se questa fosse l'ultima occasione per farla veramente questa riforma per cogliere per terra l'occasione di di un giustiziato a questo clima di il crisi che ci accompagna ormai al da quello che ha sentito sia
Otto va convinzione che questo sia possibile
Beh dare una risposta sul ragionamenti fatti oggi ha un grosso limite non abbiamo avuto l'opportunità di sentire che cosa pensa al governo e quindi questo mi pare sia assolutamente da sottolineare io credo
Io credo che il momento sia propizio per alcune questioni fondamentali la prima che il percorso delle riforme è iniziato alcune le abbiamo cominciato a portare a casa altre la la riforma in ma immaginata da Marco Biagi
La a troveremo tra breve nei decreti attuativi
Quindi mi pare che ci stiamo presentando un po'meglio attrezzati alla ripresa che anch'io sono un ottimista e credo che dopo l'estate cominceremo a toccare con mano
Ma tornando alle ragioni del perché la prima è quella che abbiamo incominciato a farla la seconda è che c'è
Un spiraglio prima di partire con tre anni elettorali
L'anno prossimo ci saranno le europee poi le amministrative regionali e poi di nuovo le politiche e quindi credo che questa sia la finestra giusta
Per consentire al nostro Paese di modernizzarsi e di raccogliere quei risultati
Che possono essere pari a quello che il suo la sua base imprenditoriale il suo sistema produttivo che nonostante tutto nonostante i numeri che abbiamo sentito sia dal a vicepresidente per il Centro Studi Mincato che dall'intervento iniziale del presbitero presidente e presidente della Piccola Bellotti
Ci consentono di restare imposizioni positive che poi vengono invece abbassate da un sistema paese
Meno efficiente
E quindi tornando per un momento alle cose concrete e quindi alle riforme io penso che sia importante che venga messo rapidamente mano alla riforma del sistema pensionistico io non credo
Poi a una sintonia con con Enrico letta su un'altra cosa che dirò rapidissimamente
Ma non credo che dobbiamo aspettare che Bruxelles si metta qualcosa di stringente credo che dobbiamo trovare dentro la nostra intelligenza dentro la nostra forza
Dentro la nostra capacità di guardare le cose
La capacità di fare questa riforma c'è poi da veramente dare attuazione alla riforma fiscale perché il Governo la portata a in parlamento ma non ha dato il timing di attuazione mentre noi abbiamo bisogno di vedere abbassata fortemente la pressione fiscale sulle imprese
Un altro aspetto rilevante quello legato alla ricerca dove anche se molti dati a mio parere non appaiono perché il sistema delle piccole e medie imprese fa ricerca ma non la spesa a parte fa parte della sua attività continua ma dobbiamo fare molto di più sul versante delle risorse che il Paese prelevando dalla fiscalità collettiva fa sui grandi temi perché ovviamente la spina dorsale del sistema le piccole e medie imprese riescono a fare ricerca applicata ai loro prodotti ai loro processi ma non hanno la dimensione economica per poter fare degli investimenti
Ma come capacità di fare impresa e che emerge anche dalla fortissima partecipazione di oggi è è l'assetto sulla quale il Paese deve investire
Ma a me pare che ci sia ancora un deficit di conoscenza su quello da parte soprattutto della filiera del decisore pubblico a tutti i livelli il Governo ma anche i governatori regionali e gli enti locali
Che molto spesso prendono dei provvedimenti
Che pare a loro probabilmente perché non conoscono così bene essere un'opportunità invece diventano un freno per le nostre imprese per il nostro sistema di imprenditori un altro aspetto che volevo portare alla vostra attenzione che si ricollega a quanto ho detto da Enrico Letta e quello legato al problema della globalizzazione ma non tanto perché noi dobbiamo difendere le imprese
Dalla globalizzazione ma invece il perché dobbiamo difenderle dalla disinvoltura con cui molti Paesi emergenti interpretano uno tra virgolette le regole dell'apertura dei mercati
Io faccio un esempio concreto l'esempio della Cina la Cina è un Paese grande specialista su quelli che vengono chiamati i prodotti clonati che ultimamente anche riesce a metterci un marchio CE China né sporta e questo è un fattore di grande preoccupazione
Per le nostre imprese perché non riusciamo a combattere ad armi pari tiriamo fuori innoviamo come diceva
Il l'in cammino gara dell'Unicem ma poi ci viene rapidamente copiato e non abbiamo forme di protezione su questo versante
A me pare che come a credo abbiamo capito tutti sia indispensabile mettere mani
All'ONU terrà dare un assetto diverso alla governance mondiale anche l'Europa debba farsi carico di partecipare attivamente ad una riscrittura delle regole dell'apertura dei mercati perché diversamente l'Europa stessa ma soprattutto all'Italia con le sue piccole e medie imprese
Sarebbe fortemente penalizzata da questa chiamiamola interpretazione un po'atipica delle regole da parte di questi Paesi
E quindi in questo mi associo a Errico dicendo un tema centrale
Del guida italiana del semestre del prossimo semestre europeo potrebbe essere proprio quella di impegnare l'Europa affinché si dia da fare in termini attivati nei confronti degli organismi preposti perché questo avvenga fortemente regolamentato e Donnini un'attività quotidiane
In sintesi cercando di concludere
Io credo che abbiamo di davanti a noi
Un Periodo due mila quattro a seguire con grandi positività e con possibilità da parte del nostro Paese
Dire comperare quei tassi di crescita non in linea con la media europea che abbiamo avuto negli ultimi anni
Certo dobbiamo fare le scelte giuste a livello di infrastrutturazione pensare di lasciar passare il corridoio cinque
Sopra le Alpi vorrebbe dire vanificare tutto lo sforzo che abbiamo fatto per cogliere delle opportunità per essere attori
Nell'allargamento dell'Europa perché li abbiamo già tantissime piccole e medie imprese che si sono insediate e dall'altra parte
Tutto è legato alla capacità di modernizzazione tutta nostra interna saper fare quelle riforme economiche che vi ha ricordato prima
Che ci porterebbero da posizioni di retroguardia rispetto a regole moderne dei Paesi industrializzati alle posizioni più avanzate e quindi potrebbero dare al nostro sistema imprenditoriale la capacità di sprigionare tutte le forze che noi che ci lavoriamo dentro sappiamo che è in grado di fare grazie per la vostra attenzione
Proprio allora a tirare le somme delle somme per carità molto incomplete nel senso nessun pretesa di essere univoca dell'alcol conversazione che abbiamo fatto in due tempi oggi pomeriggio mi pare di capire questo c'è molta molta preoccupazione per questo semestre europeo per cominciare a luglio che comincia in questo prima di dopoguerra ha annunciato di forti divisioni europee però c'era accanto a questo mi è sembrato una larga disponibilità una disponibilità che non è solo politica e convergente da maggioranza e opposizione ma anche che viene dal all'impresa al mondo delle impresse
E anche più in generale dal mondo del lavoro a sprecare questo questa spinta convergente sarebbe veramente un guaio senso avrebbe vola secondo se urgenza
Di riprendere il filo del riforme e insieme il timore che invece le scadenze politiche elettorali sono prossime amministrative di quest'anno che adesso poi impiegheranno
Forze politiche per un paio di mesi
Assorbiranno le forze politiche nella campagna elettorale per un paio dimessi referendum sul sull'articolo diciotto che è previsto subito dopo e poi a scadenza abbastanza prossimo alle elezioni dal prossimo anno insomma c'è la preoccupazione che tutto questo possa funzionare da alibi per un ulteriore moratoria sulla riforma una moratoria che vista con l'occhio del dei imprenditori vista anche con la Sironi che sono emerse in questa discussione rispondo che si realizza commissario evitando sia presidente designato dalla Confindustria sub specie hanno in qualche modo invitato non fasciarci la testa nocciole ad avere un certo orgoglio un certo dinamismo nel nel nell'approfittare delle nostre potenzialità terzo c'è la piccola interessano che però che peraltro è qui da padrona di casa è quella che ha presso l'iniziativa di persone della piccola impresa ricordatevi che noi abbiamo una grande forza ma abbiamo bisogno anche di aiuti alcuni settori Nocioni
Per per esempio sulla ricerca lo possiamo fare molto meno di altre per esempio sulla formazione abbiamo bisogno dello Stato assuma questo volevo far l'azione come uno dei valori più più importanti primari fattori di sviluppo di un paese moderno come come l'Italia ecco di tutte queste cose lo diceva il vicepresidente
Tognana certo sarebbe stato interessante sentire cosa ne pensiamo di ministri che purtroppo sono rimasti bloccati dal consiglio dei ministri a Roma però io immagino che domani il Presidente del Consiglio Berlusconi dovrà necessariamente occuparsi dei temi che noi abbiamo sollevato e immagino che per la parte da parte di più stretta pertinenza europea il Ministro degli Esteri Frattini che è atteso di qui
Ho poco in questa sala potrà già fornire delle prime interessanti disposto io vorrei quindi ringraziare interlocutori gli ospiti intervenuti questo
Dibattito il presidente di Centromarca Ernesto Illy il responsabile economico della Margherita Enrico letta il commissario europeo per le imprese aperti piccante
Il presidente designato dall'Unicef Jurgens Uberti il vicepresidente della Confindustria Nicola Tognana credo che abbiamo tempo per un piccolo Brecht ma veramente piccolo prima del dell'arrivo del ministro degli Esteri Frattini io voglio aggiungere il mio ringraziamento personale le scuse abbiamo condotto tutto
Ha un ritmo piuttosto serrato ma dirette conto che avevamo molti ospiti in molti interventi e temi piuttosto importanti da affrontare grazie buona sera
O no
Pagina
I ritardi le assenze di oggi che sono state determinate da un Consiglio dei ministri che aveva come obiettivo quello di approvare le regole della devoluzione debbano forse che il ministro che arriva con quello che è il risultato di questo importante consiglio possa trovare una platea attenta a quelle che sono i segnali di un cambiamento che nel discorso introduttivo io ho chiesto quindi grazie se rimane pensava
Ci siamo se
Bene buona sera a tutti io ti ringrazio per quest'invito e mi scuso innanzitutto per il vicepresidente del Consiglio onorevole Fini per gli altri colleghi ministri che non sono riusciti ad essere qui oggi pomeriggio
Come voi sapete il consiglio dei ministri di oggi pomeriggio era dedicato alla all'esame di un provvedimento piuttosto Complesso che è quello che modifica alcuni aspetti della cosiddetta riforma del titolo quinto quindi siamo tutti i colleghi sono rimasti impegnati purtroppo a Roma
Bene io credo che l'occasione che voi mi avete dato con quest'invito
Sia un'occasione utile per fare un po'il punto su alcuni aspetti degli attuali scenari della politica estera che l'Italia sta vivendo direi
Con un ruolo adeguato a quello che il suo impegno merita il suo impegno non soltanto nella crisi dell'Iraq
Ma anche nello scenario europeo in vista della futura presidenza che si aprirà il primo luglio
Comincerei quindi con qualche riflessione che riguarda ovviamente l'attualità del giorno cioè la crisi dell'Iraq
E
Mi soffermerei poi nella seconda parte del mio intervento sulle linee generali evidentemente in estrema sintesi della futura presidenza italiana cioè quelli che noi vediamo doveva essere i punti chiave per il ruolo dell'Italia che avrà questa grandissimo onere ma anche ovviamente questa grande responsabilità
Veniamo alla crisi dell'Iraq certamente
Non per fare il punto della situazione
Dell'azione militare voi tutti sapete che in queste ore la presenza della coalizione si sta consolidando sul territorio
Sapete anche che gli a spetti più delicati riguardano alcune aree del nord dell'Iraq da un lato e alcune sacche di resistenza dall'altro
Sapete
Ma può essere tranquillamente confermato che il regime dittatoriale di Saddam Hussein e si è sfaldato completamente che non esistono più
Nemmeno i segni di una presenza delle forze di polizia delle autorità dello stato dittatoriale iracheno che si è appunto sgretolato
E che evidentemente il che evidentemente potrebbe nelle prossime ore come sta accadendo
Per mettere il completamento della liberazione
Del territorio iracheno con il minore spargimento di sangue possibile o meglio senza alcun ulteriore spargimento di sangue
La realtà
Dinanzi a cui noi ci dobbiamo misurare e invece quella della emergenza umanitaria
Cioè della delicatissima e in molti aspetti e in molti luoghi assai grave situazione del popolo iracheno
Di questo credo sia indispensabile dare conto brevemente
Perché come sapete l'Italia che ha scelto di partecipare a quella che è stata definita la Coalition of due Lance quindi una coalizione di Stati che avevano ed hanno come obiettivo la liberazione dell'Iraq dalla dittatura e come secondo obiettivo quello di concorrere e vedremo poi in quale quadro ad una ricostituzione
Delle condizioni politiche sociali ed economiche per restituire al popolo iracheno il Governo del loro Paese
Non certamente per consolidare un modello di tipo occidentale duraturo e permanente nella territorio dell'Iraq
Cosa dire della emergenza umanitaria se non
Dunque primi punti il primo è che l'Italia che ha
Condiviso la scelta di una azione che ormai era divenuta inevitabile ancorché senza inviare i propri soldati
Deve e può essere in prima linea sul fronte degli aiuti umanitari e di emergenza per il popolo iracheno
Non soltanto deve e può perché l'Italia è convinta
Che l'urgenza di far fronte ad alcune esigenze davvero vitali di vita quotidiana della popolazione irachena lì ci sono intere aree in cui manca l'acqua perché le condizioni e condutture non funzionano
Luoghi in cui l'energia elettrica non è assicurata
Le forze di polizia irachene sono scomparse con il regime quindi il rischio concreto delle aggressioni dei saccheggi
Tutto quello che dobbiamo fare e quindi è ora da adesso da ieri vorrei dire
Per mettere
Che nella fase di consolidamento di una sicurezza per tutto il territorio iracheno per le sacche di resistenza a cui facevo riferimento per i rischi connessi ad alcune aree che debbono ancora essere in qualche modo liberate
Dalle ultimissime presenze della esercito che non c'è più dell'Iraq di Saddam Hussein in questa fase noi non possiamo non considerare che la vita deve continuare giorno per giorno e deve continuare in condizioni degne di ogni essere umano e quindi gli aiuti umanitari
Hanno visto già l'Italia partecipe di uno sforzo che molte organizzazioni multilaterali hanno compiuto
Che molti Stati
Primo fra tutti gli Stati Uniti d'America hanno contribuito ad avviare gli Stati Uniti d'America hanno già stanziato restammo stanziando
Cifre e risorse e mezzi molto consistenti per gli aiuti umanitari d'emergenza all'Italia
Sta già facendo qualcosa ora non è questione oggi di indicare cifre e quantità risorse specifiche
è arrivato ieri il primo carico di aiuti umanitari italiani un piccolo segnale un aereo che è arrivato a Kuwait City ha portato
Il la prima spedizione tutta italiana di aiuti di
Prima emergenza chiamiamoli così medicinali soprattutto ma ovviamente è una goccia nel mare l'Italia anche stanziato delle risorse
Come Stato nazionale
E mettendo le altre a disposizione di un programma comune che la Commissione europea ha già reso disponibile che vale anch'esso poco in relazione a quanto occorrerebbe sono cento milioni di euro ma è in condizioni di far fronte a quella richiesta che arriva ogni giorno da tutte le parti del territorio iracheno quale
L'azione dell'Italia di qui in poi
In primo luogo un'azione politica
L'azione politica è quella che deve concorrere ad una regia
Corale
Europea e multilaterale che Possa appunto far fronte all'emergenza
Parallelamente noi dobbiamo ragionare e riflettere sul quadro di medio e lungo periodo
Il quadro di medio e lungo periodo avrà Secondo l'idea che il Governo italiano il Presidente del Consiglio il ministro degli Esteri condividono dovrà vedere l'ONU in una funzione Vitale è strategica uso queste due parole perché l'espressione l'aggettivo vitale usato anche da Bush e dal primo ministro Blair vuol dire che questa è un'occasione straordinaria perlomeno per dimostrare che nella fase successiva
Alla guerra all'azione militare divenuta inevitabile
L'ONU recuperati quel ruolo recupera quella capacità di azione che nelle settimane prima dell'azione militare si era perduta
E nello stesso tempo vitale perché non è oggi il momento di rimanere ancorati alle divisioni del passato
Ma è il momento di chiedersi che cosa dobbiamo fare Torrent poi per il futuro
Perché l'obiettivo di tutti oggi condiviso a livello europeo e condiviso tra noi europei e i nostri amici americani
E che il popolo e ora iracheno deve conoscere quello che non ha mai conosciuto uno Stato libero e democratico
Ruolo dell'ONU quindi vitale per riprendere quella funzione che l'ordinamento internazionale assegna ruolo strategico perché l'ONU che deve elaborare
Ricette
Strumenti dare delle indicazioni che evidentemente saranno
In estate
Con quello che le forze della coalizione militare stanno facendo ora sul territorio e dovranno continuare a fare per garantire quella quadro di sicurezza che ancora in questo momento non c'è ma l'azione politica che l'Italia dovrà e potrà fare e dico dovrà ma dovrei dir meglio dovremo fare come europei tutti insieme e lo sottolineo tutti insieme eh
Comprendere ed ascoltare dall'ONU
Cosa l'ONU oggi è in condizione di proporre o di indicare come sua missione perché
Spesso
Noi diamo per scontati alcuni elementi ad esempio circa il ruolo dell'ONU senza che l'ONU
E la parola del segretario generale ad esempio non l'abbiamo ancora sentita in questo cosa all'ONU è in condizioni di fare per il medio e lungo periodo per la ricostruzione dell'Iraq quale può essere il ruolo che il Consiglio di sicurezza descriverà
L'ONU non è una somma di persone o di Stati l'ONU ha una sua identità nell'ordinamento internazionale quindi deve a un certo punto decidere
Ecco che si sta allora aprendo una fase in cui l'Italia partecipa non essendo componente del Consiglio di sicurezza ad un dibattito anzi tutto europeo
E a un dibattito euro atlantico per capire e per ascoltare e poi per decidere è una fase che non può
Far prescindere da interventi dei singoli Stati
Perché lo ripeto la fase di emergenza non consente di attendere non consente di dire aspettiamo che cosa accadrà
Quando l'ONU avrà delineato per il medio periodo una sua idea una sua proposta una sua ricetta per contribuire al futuro dell'Iraq cosa accade fino a quel momento ecco io sono convinto
Che l'Italia non possa sottrarsi sin d'ora a dare un proprio contributo all'emergenza umanitaria in atto
Per quelle
Necessità che vanno dagli interventi medici
All'apprestamento di ospedali da campo alla contribuire ad una vigilanza nelle città per impedire gli assalti ai negozi le le aggressioni personali i saccheggi
Per realizzare che quelle reti infrastrutturali di emergenza non quelle che si dovranno fare ma che permettano di portare l'acqua o la luce nelle città o in quartieri delle città
Ecco perché
Dove stiamo esaminando in queste ore e come ha già detto il presidente del Consiglio stiamo valutando possibili forme di contributo diretto dell'Italia
Agli interventi che servono lo ripeto ancora una volta perché non ci siano equivoci alle esigenze umanitarie d'emergenza del popolo iracheno
L'Italia ha una grande tradizione di solidarietà
Partecipai parteciperà ancora attraverso i grandi enti multinazionali a partire dalla Croce Rossa ad alcune azioni anche se di tipo umanitario
Ma viene chiamata il viene richiesta perché alcuni alcune qualche know how dell'Italia è richiesto
Laddove situazioni di emergenza particolare si sono realizzate e le organizzazioni multilaterali probabilmente non hanno questo know how specifico allora è evidente
Che al di là e accanto ad una riflessione europea che dovrà essere una riflessione strategica verso il futuro
Noi dobbiamo interrogarci lo stiamo facendo sul presente sull'immediatezza
La mia opinione ma è una mia opinione che evidentemente ho fatto e farò valere all'interno del governo che il Presidente del Consiglio ha già in qualche modo reso nota circa l'intendimento positivo dell'Italia di poter contribuire anche improprio come Stato nazionale alla fase di emergenza umanitaria urgente che esistenti
Porteremo
Delle proposte in Parlamento beninteso sottoporremo ad un dibattito
Trasparente questa indicazione stiamo definendo come contribuire alcune richieste sono già state avanzate Alitalia altre sarà il governo a tradurle in delle disponibilità
Noi potremmo dire ad esempio dove pensiamo di poter dare un contributo alla popolazione nel modo migliore secondo le nostre tradizioni
L'uno e l'altro aspetto la richiesta che ci viene dalla coalizione e la disponibilità a dare il meglio che l'Italia può dare sono l'uno e l'altro aspetto elementi di una decisione strategica che il Presidente del Consiglio con tutto il governo renderà ovviamente pubblica anzitutto come è doveroso nelle sedi istituzionali e per sedi istituzionali intendo ovviamente il Parlamento
Io confido
Che questo potrà tradursi in una concreta azione dell'Italia cioè confido che il Parlamento condividerà il programma quando il Governo lo delineerà
Che lo approverà
Con una maggioranza ampia e condivisa molto più ampia di quella che purtroppo non c'è stata
Quando il governo ha dovuto assumere una scelta difficile dolorosa
Che dopo molto tempo ha visto l'Italia in modo chiaro in modo metto decidere battersi al lungo perché la guerra non ci fosse
Cercare le azioni politiche
A tutto campo nella comunità internazionale perché il disarmo ci fosse ma non ci fosse la guerra ma poi decidere senza propri soldati ma con un sostegno strategico concreto e con una azione di sostegno politico ecco
Quella solidarietà
Che una parte del Parlamento non ci ha dato allora io spero possa darla domani avendo noi di fronte un popolo iracheno che chiede tutto perché ha bisogno oggi di tutto
Abbiamo allestito una task force al ministero degli Esteri
Che sta elaborando iniziative urgenti e che sta riflettendo anche su modalità
Di intervento
Che potranno offrire la disponibilità dell'Italia in un quadro più ampio in un quadro multilaterale per la prospettiva della ricostruzione organica del tessuto dell'Iraq questo ovviamente richiede una riflessione assai più approfondita richiede che cambi il quadro locale attuale che è un quadro ancora
Di una fragilità estrema
Ma dobbiamo essere lungimiranti dobbiamo sin d'ora
Valutare come e quanto l'Italia potrà fare come Stato nazionale nel quadro multilaterale
Per la ricostruzione futura dell'Iraq perché se questo problema non ce lo ponessi ma ora noi correremmo il rischio
Di non offrire
Quella valutazione complessiva che è una valutazione politica anche una valutazione strategica che richiede oggi la sfida per la Pace per la democrazia per creare lì delle condizioni vincitore prima democratiche sale poi per il popolo iracheno beninteso
Questo richiede nelle prossime settimane e nei prossimi mesi
Una riflessione più ampia che non può toccare ovviamente solamente l'Iraq e solamente la ricostruzione dell'Iraq dopo lo scenario militare
Voi ci troviamo ad affrontare queste riflessioni in un momento in cui ci apprestiamo da qui a qualche mese ad assumere la presidenza dell'Unione Europea
è inevitabile quindi
Che la responsabilità di
Un'azione politica diventi o si sommi con la responsabilità di una guida strategica dell'azione europea in questa fase così delicata
Abbiamo davanti
Alcuni obiettivi
Il primo tra tutti eh per le ragioni che ho detto pensare ad accompagnare la fase di transizione dell'Iraq dalla dittatura ad una democrazia in mano agli iracheni
Ma è evidente che questo possiamo farlo
Se ci preoccupiamo di quelle esigenze di tipo strategico regionale
Che non hanno un diretto ed immediato collegamento ma che richiedono di essere affrontate insieme alla ricostruzione e al futuro dell'Iraq mi riferisco anzitutto Hallo scenario regionale del Medioriente
Ieri
E l'altro ieri
Ho partecipato in Francia
Ad un incontro importante che ha visto riuniti i cinque ministri degli esteri degli stati europei mediterranei
E i cinque ministri degli esteri dei paesi del Maghreb
Paesi arabi
Islamici paesi moderati
Che hanno in questa fase delicata di crisi
Fatto molto anche loro per cercare di evitare la guerra ma che oggi chiedono soprattutto a gran voce annoia europei un impegno diretto per la pace
Quale pace non solamente l'Iraq beninteso la pace in Medioriente
Ecco allora che il collegamento strategico che l'Italia dovrà fare
Ora come membro della troika che accompagna la presidenza greca fino alla fine di giugno e ne condivide le priorità
Domani come presidente di turno
L'impegno strategico è quello di accompagnare alla riflessione sul futuro dell'Iraq un'azione concreta perché venga ripreso
E possibilmente concluso il negoziato di pace tra palestinesi e israeliani
Noi abbiamo
Fatto
Qualcosa in questa direzione come europei
All'ultimo vertice che ci ha visti riuniti
A livello informato Consiglio atlantico cioè paesi europei più Paesi NATO non europei col segretario di Stato Powell a Bruxelles
E che ci ha visti tutti all'unanimità
Concludere per una richiesta di accelerazione della pubblicazione della cosiddetta road mappa
Che il piano temporale delle varie tappe alla fine delle quali ci sarà l'obiettivo da tutti noi voluto due Stati che vivano liberi l'uno accanto all'altro
L'uno con il riconoscimento del suo diritto ad esistere lo Stato palestinese l'altro lo Stato di Israele
Con il riconoscimento non solo del suo diritto ad esistere ma con il suo diritto ad essere libero dal terrorismo
Questo è l'obiettivo finale
I passi intermedi saranno difficili
La volontà espressa dal segretario di Stato Powell è stata chiara impegno degli Stati Uniti
Appena dopo la conferma del primo ministro palestinese Abu Mazen da parte del Parlamento palestinese
Subito dopo pubblicazione della roadmap e impegno collegiale dell'Europa e degli Stati Uniti per la messa in opera perché la roadmap non è un pezzo di carta e un documento con dei contenuti
Questi contenuti evidentemente si verranno a dipanare
In gran parte in parte significativa almeno per lo start-up per il momento iniziale durante il semestre di presidenza italiana
Noi abbiamo parlato allungo con i nostri amici arabi
Con i Paesi islamici che anche ieri a Sainte-Maxime ci hanno chiesto a noi europei ma guardando all'Italia con fiducia
Un impegno per
Rimuovere quelle inquietudini
Che il mondo arabo sta attraversando quelle inquietudini che hanno il colore di un timore per una possibile Guerra di religione tra l'Occidente e l'Islam
Che hanno il colore di una pericolo di una presenza occidentale invasiva della storia della cultura delle tradizioni del mondo arabo ecco a queste Paure a queste inquietudini noi dobbiamo dare una risposta
La risposta migliore agire
Impegnarci tutti
Far sì che l'Italia possa essere in questo promotrice
Di un luogo di dialogo di una momento di confronto che deve partire a mio avviso dal confronto tra le culture
è solamente dal confronto sincero tra la cultura europea e occidentale e la cultura araba e islamica che noi potremmo dare la risposta positiva all'inquietudine
Dei Paesi che vivono sulla sponda sud e sulla sponda est del Mediterraneo
L'obiettivo è che il Mediterraneo diventi regione di pace
E in Regione di stabilità e di sviluppo e tornerò tra un attimo sul ruolo strategico del Mediterraneo anche per le priorità della presidenza della futura presidenza italiana
Se noi riusciremo a dare una risposta chiara alla domanda di riprendere con vigore il negoziato per la pace in Medioriente
Se noi riusciremo a mettere l'uno di fronte all'altro realtà e storie che debbono parlare assi ritrovando la fiducia reciproca
Noi avremo la chance di contribuire a scrivere un passaggio importante per quella regione che da anni e anni e anni e da decenni è piagata
Dal cancro del terrorismo della morte di tante vittime innocenti questo lo diremo ovviamente lo dirò io
Ai colleghi ministri
Dei Paesi arabi che già hanno condiviso questa idea
E questa disponibilità dell'Europa e dell'Italia in particolare ai nostri amici israeliani
A cui dovrà essere data
Chiara garanzia
Che l'obiettivo è quello è soltanto quello di due Stati
E che per loro la piaga del terrorismo come come forte e assoluta condizione deve essere radicalmente estirpata debbo dire che i passi
Finora compiuti da Abu Mazen è il nuovo primo ministro sono passi che mi permetto di dire ritengo incoraggianti fortemente incoraggianti
Quindi due punti già individuati Iraq
Crisi regionale del Medioriente
Obiettivo richiesto e condiviso dai i nostri dirimpettai del sud del Mediterraneo promuovere nel più breve tempo possibile una conferenza internazionale per il Medio Oriente come sapete l'Italia con il nostro presidente del Consiglio ha dato la disponibilità ad accogliere
Nel semestre di presidenza
Una ipotesi di conferenza di pace
Sappiamo che ci sono altre disponibilità di altri paesi io mi permetto di dire l'obiettivo a cui dobbiamo tendere è che la conferenza per la pace si faccia
Non rivendicare l'un l'altro dove farla quindi lavorare perché si faccia e questo potete star certi che sarà uno degli obiettivi è uno delle priorità
Assolute
Ed è chiaro ed evidente
Che l'azione energica verso il processo di pace non sarà disgiunta da quello che il nostro presidente del Consiglio ha definito Piano Marshall per la regione palestinese
Che è in sostanza un idea
Di
Contribuire mentre il quadro politico
Muove verso la pace
Ad una strategia che accompagni le condizioni politiche ritrovate con un piano per ricreare le condizioni sociali
Culturali ed economiche perché ai giovani e ai meno giovani della Palestina ma non solo perché voi sapete che quest'idea
Ha avuto
Parole e sentimenti di apprezzamento dai nostri amici israeliani perché riguarda anche loro beninteso
Perché senza nel futuro
Di sviluppo
Uno su un futuro di rilancio dell'economia e del tessuto economico sociale
Nessun quadro politico potrà irreversibilmente andare verso la pace ecco perché l'uno e l'altro mentre la diplomazia lavora
Il quadro strategico di rilancio dello sviluppo economico deve anche esso lavorare e progredire
è evidente
Che il futuro della azione italiana non finisce qui
Siamo chiamati ad un'altra grande sfida
Quella di era ricreare
Dentro l'Europa un quadro di fiducia un quadro di coesione vera
Al di là delle parole di qualche fine vertice qualcuno ha
Temo giustamente notato
Che qualcuno dei vertici e sgombro il campo dalle possibili polemiche non certamente l'ultimo di Brussel ha avuto il sapore di una dichiarazione di facciata dietro cui le divisioni c'erano ebbene l'impegno è quello di creare le condizioni per una coesione vera
Dei quindici
Perché le aree una coesione tra i Quindici e i dieci nuovi membri che tra quattro giorni
Firmeranno i trattati di adesione all'Europa ad Atene e diventeremo venticinque
E venticinque Paesi di cui dieci vengono in parte
Da realtà
Che hanno sofferto decenni di dittatura comunista perché quindi paradossalmente chiedono più della vecchia Europa una coesione euroatlantica forte
Individuata come un pilastro di stabilità e di sicurezza
Voi avremo un impegno forte
Quello di creare intorno ad alcuni grandi temi ad alcune grandi scelte una coesione tra noi europei tra noi europei che ci ritroviamo con il percorso di allargamento che io preferisco chiamare di riunificazione dell'Europa
Subiranno di tematiche politiche come la politica estera e la politica di difesa europea
Quei temi cioè
Che hanno mostrato fino in fondo i loro limiti in occasione della crisi
Sì ma sono passi importanti in Macedonia con la bandiera della difesa europea che sventola sulla prima operazione militare che ha sostituito la NATO proprio in Macedonia
E che non potrà limitarsi questa discussione solamente alle buone intenzioni
Dovrà creare quel quadro di riforma istituzionale dell'Europa che sola renderà possibile governare un'Europa a venticinque
Cosa difficilissima quando è già difficile governare un'Europa a quindici
Ed allora ecco perché creare la coesione tra noi europei vuol dire creare la coesione intorno ad alcune linee di riforma
Per portare
Quel Trattato costituzionale
Per la nuova Europa ad essere lo strumento per rendere più operativa
Più capace di decisioni rapide
Più efficace
L'Europa ormai a venticinque
E che quindi non può reggere alle incertezze e alle difficoltà di oggi e di ieri
Dobbiamo trovare una coesione
Tra Paesi grandi e tra Paesi piccoli che hanno esigenze diversissime tra loro come voi certamente sapete
Tra culture e tradizioni che vedono il modello comunitario puro quello che porta alla decisione europea il cento per cento delle azioni strategiche
Come frutto di un'azione che l'Europa come soggetto unico addotta
E i fautori di una storia
Che dobbiamo rispettare
Interrogo Verano attiva cioè una storia che vede con più difficoltà
La fusione
In un'unica cabina di decisione
Di elementi e strategie che sono il cuore dello Stato tra queste la politica estera
Chi può immaginare oggi di affrontare a cuor leggero il tema del voto a maggioranza qualificata sulle scelte di politica estera europea
Chi può pensare che di questo tema si dica bassi
Tutto va verso il voto a maggioranza qualificata quindi acriticamente dobbiamo essere coscienti che sono decisioni
Su cui stiamo ragionando su cui ancora nessuno ha una ricetta finale ma che sono cariche di conseguenza
Ed allora
Quando
Io personalmente mai la posizione italiana confermata dal vicepresidente del Consiglio che è il rappresentante del governo italiano nella Convenzione quando io vi dico oggi che io solo favorevole
Ad aprire un ministro degli esteri dell'Europa che sia nel tempo spesso l'attuale Commissario alle Relazioni Esterne e insieme abbia le funzioni dell'Alto rappresentante
Cioè a vie Solana
Ma è evidente che questa idea italiana non è un'idea che tutti i Paesi condividono o che comunque non condividono senza profonde riflessioni
Ecco allora che la sfida per la riforme è una sfida anche essa cruciale
Noi avremo il compito di una mediazione difficile
Perché la convenzione chiuderà i suoi lavori entro giugno
Perché noi avremo l'onere di aprire la conferenza intergovernativa probabilmente alla metà dell'autunno del due mila tre
Perché avremmo l'onere di costruire una mediazione possibile dicendo con grande chiarezza e credo con la stessa chiarezza che molte volte io usato anche nelle sedi internazionali
L'allargamento riunificazione marcia di forza propria il primo maggio del due mila quattro venticinque Paesi saranno non soltanto firmatari dell'adesione ma saranno membri a tutti gli effetti
Della nuova Europa
Se noi
Al primo maggio del due mila quattro
Con le elezioni europee del giugno del due mila quattro
Non avremmo offerto ai cittadini d'Europa un modello di riforma costituzionale
Come faremo
A chiamare al voto i cittadini d'Europa alle europee
Senza dire loro per quale modello di Europa dovranno votare
Ma dicendo nel contempo che l'allargamento ormai è andato che questa Europa venticinque condannata a funzionare
Con i meccanismi che già a quindici hanno lasciato a desiderare
Quale responsabilità ci assumeremmo ecco perché lo voglio dire con grande chiarezza non solo per l'ambizione italiana
Di avere a Roma la firma dei Trattati costituzionali per la nuova Europa questa è un'ambizione legittima di uno Stato nazionale che nel cinquantasette ospitò i sei Paesi fondatori dell'Europa
Ma è una spia easy gente sa politica è un'esigenza istituzionale è il senso di responsabilità
Dobbiamo dire a coloro che chiedono
Lunghe pause di riflessione
A coloro che dubitano della fattibilità
Di un modello di costituzione di Trattato costituzionale prima delle elezioni europee del due mila quattro
Che in quel caso
Tutti voi concorrere in modo ad una grande responsabilità
Chiameremmo i cittadini d'Europa a votare senza indicare per quale modello
Esporremmo il lavoro della convenzione un buon lavoro
Ad essere probabilmente rimesso in discussione dal nuovo Parlamento dalla nuova commissione che si formerà ad ottobre del due mila quattro
Quindi allontanerei mo'quella riforma costituzionale che invece indispensabile pilastro per accompagnare l'Europa a venticinque
Una sfida come capite di straordinaria difficoltà noi abbiamo presenti oggi
Tanto le difficoltà quanto le opportunità ma avendo la responsabilità di dover decidere noi decidiamo di andare avanti e quindi di chiedere che i tempi per la convenzione
E per la conferenza vengano rispettati abbiamo una deadline
Le elezioni europee del due mila quattro
Prima di quella data con il tempo necessario per i cittadini d'Europa di capire
Quel complesso lavoro prima di quella data dobbiamo avere il Trattato costituzionale lo schema del Trattato costituzionale
Quarto tema che voglio toccare
Un altro impegno che politico e strategico
Ricostituire insieme all'unità degli europei tra loro
Quella coesione euro-atlantica che ha sofferto fortemente
In queste settimane di crisi e che qualcuno aveva pensato potesse essere messa in discussione abbiamo sentito con soddisfazione
Le parole di quei Paesi che più di altri si erano distinti in una posizione critica parlo della Germania e della Francia confermare politicamente e pubblicamente
Che l'alleanza strategica euro-atlantica è un valore aggiunto per l'Europa
L'ho sentito io nei miei colloqui bilaterali con i colleghi ministri tedesco e francese in particolare
Ai quali io sono legato da un rapporto politico stretto e costante bisogna dirlo ancora una volta a scanso di ogni equivoco
Ma lo abbiamo sentito dire nelle sedi collegiali dove si scrivono i documenti e dove le parole restano affidate allo scritto
L'Italia può fare molto
Perché l'Italia ha scelto con coraggio di sostenere una coalizione
Che aveva negli anglo americani la punta belligerante in Iraq ed è per questo considerata ha ragione un paese strettamente amico degli Stati Uniti d'America
Ma siamo allo stesso tempo paese fortemente europeo e fortemente convinto che l'Europa debba vere forza e dignità in politica estera e nella difesa
E ci sentiamo convintamente
Mentre i fondatori dell'Europa ed è per questo che il nostro presidente Ciampi a con iniziativa opportuna è saggia sollecitato i suoi omologhi degli altri cinque Paesi fondatori
E lo stesso ho fatto io con i ministri degli esteri a ricreare noi sei fondatori un impulso politico
Non un'alleanza in Terna un impulso politico per ritrovarci noi europei e per poterci avvicinare ad un modello di riforma costituzionale del quale ho già parlato
Ma le stesse ragioni di Paese fondatore convintamente europeo e strettamente amico degli Stati Uniti d'America impongono all'Italia
Di porre tra le sue priorità
Quella coesione euro-atlantica che vede dell'impegno degli Stati Uniti d'America anche per la sicurezza e per la difesa europea un punto di forza vedete
Io sono fortemente convinto
Che l'Europa
Per essere più forte e più autorevole
Debba finalmente
Essere sempre più paese produttore di sicurezza e non soltanto consumatore di sicurezza
Ecco perché essere amici degli americani non vuol dire rinunciare alla capacità di difesa europea anzi vuol dire potenziare la difesa europea vuol dire potenziare la capacità di sicurezza europea per difendere i confini esterni ad esempio o per sconfiggere il terrorismo ad esempio o per lavorare con gli Stati Uniti contro le armi di distruzione di massa per fare un terzo esempio vuol dire però essere
Capaci di fare non soltanto di dire ai nostri amici americani rispettate la dignità de un'OPA ecco perché la coesione euro atlantica non vuol dire affatto
Meno amicizia meno vicinanza ma vuol dire più dignità dell'Europa perché l'Europa e gli Stati Uniti sono un valore aggiunto non sono due calamite che con lo stesso segno si respingono ma
Si attraggono
E questa è una quarta azione su cui noi dobbiamo fortemente lavorare
Tra i punti ancora specifici in conclusione di questo mio intervento per delle priorità
Questa volta geografiche tematiche che l'Italia vede come necessarie per il prossimo semestre
Mi riferisco
Tra le priorità geografiche in primo luogo al Mediterraneo
Voi sapete
Per quello che ho già detto
Che l'Italia ha visto e vede Esedra in continui in continuità con una delle linee strategiche della presidenza greca il Mediterraneo come una regione chiave
E che vede importante indispensabile contribuire alla crescita
Dello sviluppo
Dell'economia della cultura dei traffici all'interno della regione del Mediterraneo come veicolo
Per garantire in primo luogo l'innalzamento del livello economico e di sviluppo dell'intera regione ovviamente io penso anche alla sponda sud ed est
Per garantire la capacità di attrazione degli investimenti reciproca
Per garantire la capacità di quei Paesi insieme a noi di a vere finalmente delle istituzioni
Di dialogo politico
Delle istituzioni di dialogo culturale ma anche delle istituzioni di sviluppo economico condivise nord e sud del Mediterraneo
A cominciare da una riflessione seria sul processo di Barcellona
Che è stato considerato un punto di partenza
Ma che ha Lang guitto in questi anni dobbiamo rivitalizzarlo con forza dobbiamo pensare a degli strumenti di dialogo economico più consistenti
Non è esclusa l'ipotesi che l'Italia ha condiviso e che condividerà come priorità del proprio semestre di un'istituzione finanziaria per il Mediterraneo
Che possa dare
Nell'ambito della regione quella garanzia di essere il motore il volano per lo sviluppo
Senza un'istituzione finanziaria per il Mediterraneo continueranno a perpetuarsi quelle distanze forti
Che noi vogliamo
Cercare di colmare
Avremo a Roma a Napoli scusate
Una conferenza euromediterranea all'inizio di dicembre
Che
Farà il punto sulle cose concrete perché di cose concrete si deve trattare su cui noi vogliamo fortemente lavorare
La seconda grande priorità strategica diciamo geografica e la regione dei Balcani e i cosiddetti nuovi vicini dell'Europa
è inutile che io mi di lunghi sull'importanza strategica dei Balcani
Regione chiave
Ormai
Non solamente perché alcuni Paesi stanno entrando in Europa
Ma anche perché vi sono altri Paesi il cui quadro di stabilità politica economica e sociale è fragile
Guai se l'Europa non guardasse come priorità e lo farà Alitalia come lo sta facendo la presidenza greca in una linea di continuità guai se non si guardasse alla regione dei Balcani come un'area verso cui promuovere il consolidamento delle democrazie la ripresa e l'incremento dello sviluppo
L'espansione delle occasioni di interscambio economico quindi un'Area da far crescere come garanzia di sicurezza
Le nuove frontiere a destra stridono i Balcani in prima linea
E noi vediamo come minaccia tra le più gravi alla Europa che si sta allargando i grandi traffici di criminalità
Il terrorismo che muovono attraverso la diretti da direttrice balcanica verso l'Europa occidentale
Provenendo teste
Ed allora è chiara
A tutti
La portata strategica di questa Regione
E i balconi ungare insieme regione dei Balcani e Mediterraneo l'Italia dirà una parola chiara
Per quel che riguarda l'equilibrio della nuova Europa che deriverà dall'allargamento riunificazione
Un'europa non solo nordica e baltica non solo nordorientale un'Europa
Profondamente orientata anche a sud e verso sud est questa è la visione di Europa in equilibrio geografico che noi vediamo ed è per la stessa ragione
Che dai Balcani occidentali guardiamo ai nuovi vicini ed anzitutto alla Russia
Con cui dobbiamo
Rendere stabile e coerente quel rapporto di partenariato Unione europea Russia
Che è ancora troppo affidato ad occasioni episodi che con incontri di tipo formale
Abbiamo con il ministro Ivano offre e prima ancora con il presidente Putin concordato di rendere continua pragmatica e più ricca di contenuti la collaborazione Europa Russia cosa che cercheremo di fare
Anche ancora una volta nel Breve Periodo di soli sei mesi della futura presidenza italiana ma non possiamo trascurare questo tema
Ultime due riflessioni tematiche
Che saranno priorità strategiche tematiche per l'Italia
Mercato interno e grandi reti transeuropee
Processo di Lisbona
Lascio per ultime queste due tematiche perché so di parlare
Ancor più ad addetti ai lavori che già conoscevano quel che ho già detto ma che qui ovviamente sono ad insegnarmi molto
Mercato interno e reti transeuropee
Troppe volte l'Italia ha combattuto e sta combattendo
Battaglie negoziali diplomatiche
Che vengono indicate come dimostrazione di egoismo nazionale e sono invece azioni negoziali del Paese
Per far valere uno dei pilastri dei trattati il mercato interno e la sua piena realizzazione
Quando noi abbiamo posto problemi delicati come il problema dei valichi
Come il problema apparentemente secondario degli ecco punti questioni attorno otto indicate come questioni bilaterali ma che sono invece questioni centrali
Perché sono questioni che appaiono oggi più che mai come la cartina di tornasole di un mercato interno pilastro dei trattati che funziona o non funziona
E se al mercato interno se alla libera circolazione delle persone delle cose noi mettiamo delle barriere anche solo naturali e non le rimuoviamo
Noi ci rendiamo corresponsabili di una disapplicazione di quel pilastro che il mercato interno ed allora
Noi puntiamo
Per realizzarlo quel pilastro sulle grandi reti
Le grandi reti infrastrutturali transeuropee
Saranno reti fisiche anzitutto le grandi reti dei corridori su cui l'Italia sta investendo e investirà
Le reti del corridoio cinque del Corridoio otto in particolare
Come voi sapete stiamo installando in concreto il segretariato dei di entrambi i corridori uno a Bari e uno a Trieste
Come voi certamente sapete io mi sto impegnando con i Paesi cointeressati nell'area balcanica in particolare al Corridoio Sud Adriatico avremo delle occasioni per confermare che quello è un impegno prioritario dell'Italia e sarà inserito nel programma delle priorità del semestre
Ci impegneremo per il cosiddetto corridoio padano Lisbona Kiev e vi confermo tutto l'impegno in particolare per la Torino-Lione che so essere ovviamente qui problema particolarmente sentito ne ho parlato l'altro ieri col ministro francese ministro degli Esteri
Come voi sapete si discuterà l'assemblea nazionale agli inizi di giugno in Francia di questo tema
Per il quale vi sono difficoltà da parte francese
Ma ho avuto una dimostrazione una dichiarazione importante della disponibilità ad affrontare in modo serio da parte francese
Questo tema che per noi è un tema di grande priorità perché è uno dei tratti essenziali
Necessari
Perché non ci sia neanche il rischio che il corridoio vada a nord delle Alpi anziché a sud delle Alpi come voi fortemente ci impegniamo a fare
Ma le grandi reti non sono solo reti fisiche non sono solo le grandi reti in tre infrastrutturali sono le reti della tecnologia
Ed allora l'e-government le reti della conoscenza le reti tecnologiche telematiche altro tema su cui dobbiamo investire
Impegnandoci anche con la Commissione europea
Affinché per le tecnologie
Capitolo non secondario per la ricerca scientifica e tecnologica
Si investa
Finalmente di più gli impegni che noi chiediamo all'Europa sono impegni grandi avremo l'onere di convincere gli altri Paesi e anzitutto le finanze del nostro Paese a fare di più ma quello è uno dei temi senza i quali l'Europa dello sviluppo non si realizzò
Sono le grandi infrastrutture declinata in tutti i modi in modo geografico in modo anche culturale
Bordi di conoscenza
Collegata a questo è la nostra idea delle politiche di coesione non mi dilungo affatto perché mi rendo conto che ogni tema meriterebbe grande approfondimento e non voglio annoiarvi più di tanto
Perché le politiche di coesione le politiche strutturali su cui il memorandum italiano ha dato un contributo saranno proprio è sempre più collegate alla grande strategia delle infrastrutture
Le politiche strutturali servono non per l'assistenzialismo che nessun Paese in Europa accetta più ma per permettere di unire all'Europa
Quelle aree regionali dei Paesi dell'Italia è particolarmente interessata
Che con l'Europa hanno maggiori difficoltà di collegamento
Politiche strutturali collegate alle infrastrutturazioni transeuropee queste un modo più moderno credo
Per agganciare quello che alcuni Paesi nordici come sapete ci rimproverano ma non solo a noi beninteso come un privilegio mentre privilegio non è e non deve essere chiudo con due riflessioni sulla cosiddetta Strategia di Lisbona
Anche questa è una
Grande sfida
Sono state tracciate delle linee a Lisbona De Jong degli obiettivi particolarmente ambiziosi degli obiettivi che stanno uno sia pure con qualche ritardo lo sappiamo tutti sulla tabella di marcia dando dei segnali positivi
L'Italia
Sta cercando di contribuire
Con le riforme strutturali che abbiamo già completato e di cui sono che anche voi date atto cito solo per tutte la riforma la cosiddetta legge Biagi
Sul mercato del lavoro
Molte altre riforme strutturali ci aspettano in Europa e in Italia
Perché solo con le riforme strutturali sarà permesso arrivare a quegli obiettivi ambiziosissimo
Che per il due mila dieci segnano un livello di occupazione in percentuale straordinariamente elevato
Dobbiamo crescere con più flessibilità al mercato del lavoro
Dobbiamo crescere con delle politiche previdenziali sostenibili
Con delle politiche sociali che tengano conto degli investimenti necessari per farvi fronte ma anche della necessità di promuovere uno sviluppo sostenibile di società che stanno invecchiando anche di questo bisogna tener conto
Dobbiamo tener conto di politiche di riforma strutturale coraggiose e ne ho parlato per le infrastrutture ma di politiche che promuovano l'occupazione che promuovano l'occupazione rendendo quello l'obiettivo principale per creare ricchezza e per sconfiggere le povertà
Ci dobbiamo certamente dare carico delle povertà e delle classi meno agiate delle nostre società
Ma lo dobbiamo fare in una visione costruttiva che crei le condizioni per gli Investimenti le condizioni di agibilità per il sistema delle imprese
Anche attraverso una semplificazione complessiva che non soltanto in Italia deve essere realizzata ma deve essere realizzata nel quadro europeo noi abbiamo avuto un'Europa con regole complicate complicatissime
Ed è per questo che anche lì dobbiamo lavorare di semplificazione e di snellimento
Comunque quella che voi conoscete chiaramente come strategia di Lisbona sarà anch'essa tra le cinque o sei priorità tematiche dell'Italia durante la sua presidenza chiudo questo mio intervento che di necessità non ha potuto approfondire come avrei voluto ma mi rendo conto dei tempi i temi più importanti della nostra politica estera ma solo accennarli
Dicendo che l'Italia in questo momento ha un ruolo in Europa
Ha un ruolo in Europa
Perché dimostra l'autorevolezza di chi ha saputo compiere delle scelte
Lo abbiamo fatto con coraggio attirando sci le critiche ingenerose e ingiuste dell'opposizione nel nostro Paese
Le critiche talvolta non informate di alcuna stampa estera che oggi sta comprendendo come invece l'azione dell'Italia sia stata prima della guerra un'azione
Volta ad evitarla
Ma dopo la guerra un azione di leale decisione
Da quale parte stare
L'Italia è autorevole perché è sentita non solo dai nostri amici americani ma anche dai nostri amici arabi come un interlocutore credibile credibile perché equilibrati
Noi crediamo
Che l'Europa sia un valore aggiunto crediamo che la coesione una euro-atlantica sia un valore aggiunto crediamo che il dialogo culturale con il mondo islamico sia un valore aggiunto e una necessità per la pace
Queste tre direttrici di marcia credo potranno aiutare l'altro l'Italia nei prossimi mesi non solo ad assumersi l'onere io dico subito che sei mesi
Non bastano sono una borraccia per tutte le cose che ci sarebbero da fare ma noi abbiamo un dovere questo dovere cercheremo di assolverlo fino in fondo grazie