"Globalizzazione e democrazia. Gli italiani dopo l'11 settembre" - organizzato in occasione della presentazione dell'Associazione "11 Settembre" (presso l'Hotel Ritz, via Chelini 41)

Stars Gargano ministro
Dello sviluppo per lo stato di New York
Onorevole vicepresidente fiori
Illustri relatori
Professor Scotti il professor De Michelis presso il pagamento autorità tutte attendiamo
I ministri Frattini e bottiglioni c'è sono in corso del votazioni alla Camera
Dottor Caruso vicepresidente della mia
è veramente con grande piacere con grande onore che dopo a tutti il più cordiale benvenuto a questa iniziativa organizzata qui in questa sede per fare la presentazione della Fondazione undici settembre
Prima di fare l'introduzione
E presentare
Le finalità delle iniziative
Chiederei alla
Dottor Saccone Presidente del secondo unici Piol presso il quale siamo ospiti di portare il suo breve saluto
Lo farò pressioni italiano come è stato chiesto
Per me un grande onore portare il saluto del Municipio secondo in questa importante occasione di incontro il secondo Municipio municipio che comprende un territorio estremamente vasto ma estremamente ricco di storia
Da queste zone ad esempio sono infatti partite alcune delle più importanti vie consolari fondamentali per aver consentito lo sviluppo l'instaurazione delle relazioni commerciali
E io credo anche queste strade consolari abbiano contribuito alla realizzazione della pax romana
Il mio saluto sincero e commosso rivolto in primo luogo le autorità degli Stati Uniti d'America l'ambasciatore Charles Gargano ministro per lo Sviluppo economico delle pari
Il mio saluto anche i membri della Fondazione undici settembre i quali credo che con questa iniziativa su Gelli no un principio sancito dei nostri padri latini probabile amico Sidney addensi facili Hurst che significa in semplici parole molto povere la mia amicizia si distingue nei momenti del bisogno
Oggi gli Stati Uniti d'America chiedono aiuto all'umanità e l'umanità consapevole di essere essa stessa vittima della tragedia che ha colpito le Twin Towers risponde allo spirito del principio latino appena citato vi ringrazio e vi auguro buon lavoro
Ringrazio il presidente Saccone per queste parole di introduzione e a me quale presidente dalla Fondazione undici settembre
Spetta il compito e l'onore
Di
Presentare le motivazioni le finalità che hanno ispirato la costituzione di questa Fondazione
Il nome stesso e
Eloquente non meriterebbe forse alcuno commento partiamo dalla dai tragici eventi dell'undici settembre
Che nella loro drammaticità
Hanno colpito tutto il mondo
E per i quali abbiamo espresso a più riprese la più commossa e sentita solidarietà
Al popolo degli Stati Uniti d'America verso cui ci legano sentimenti di profonda mi Cinzia e di profondo affetto
Tutti abbiamo avuto e tuttora abbiamo la percezione
Che questa data abbia rappresentato un punto di svolta nella vita del nostro pianeta
Che ha fatto cadere molte illusioni
Ma che ha aperto anche una fase nuova in cui sembra
E si afferma il concetto che solo una politica di altissimo profilo
E l'unica arma che può risolvere i grandi problemi dell'umanità
Ingiustizia la povertà le malattie
Contro il prevalere della violenza e del terrorismo
Per questo con questa fondazione
Abbiamo voluto aprire un dibattito che inneschi
E produca contributi utili alla risoluzione di queste problematiche
E citerò solo alcuni esempi di queste problematiche proprio per rendere chiaro la finalità della nostra Fondazione un primo punto
Il rapporto con la globalizzazione
Nove virgola riteniamo che
Non si debba fare l'etica della globalizzazione intesa come
Esaltazione o come critica perché sarebbe un'operazione sterile Van bisogna prendere atto che era mai
La globalizzazione è una realtà
Che pervade la politica di tutti i Paesi
Ma proprio per questo allora lo spazio è quello di impegnarsi per indirizzare riorientare modulare la globalizzazione
Verso quegli obiettivi di sviluppo economico e sociale che questi si possono garantire una civile e pacifica convivenza dei popoli
Un altro tema e quello della globalizzazione e solidarietà
Noi ci rifiutiamo di pensare che quando si parla di globalizzazione la si debba fare solo in termini di
Economia certo riconosciamo il ruolo importante che l'economia nella globalizzazione non avremmo sono invitato il professor spaccamento tra gli relatori
Però vogliamo che si introducano altri fattori importanti non vorrei che mi facesse velo la mia banda la la responsabilità nel mio settore professionale ma io penso che non possiamo rimanere insensibili alla tragedia che si consuma nei paesi del sud del mondo dove ogni anno
Muoiono milioni e milioni di persone per quelle che oramai nella gergo nel contempo nella terminologia comune sono diventate le malattie della povertà tubercolosi ma la malaria Ediesse
E non a caso proprio nel vertice dei G otto a Genova
Il nostro presidente del Consiglio Berlusconi ha messo in primo piano il problema della lotta all'AIDS
Altro tema globalizzazione domo Grazia
In che misura la globalizzazione interferisce sui processi di democrazia che rischi e si corre per la democrazia e quale est il margine costo beneficio che che rimane il ruolo nell'Italia nel bacino del Mediterraneo riteniamo che proprio per la sua storia per la sua tradizione l'Italia può occupare una posizione importante
I tragici eventi che stanno succedendo in questo periodo confermano l'importanza del ruolo che il nostro Paese potrebbe avere sono solo alcuni esempi
E spero diano la possibilità di comprendere
Le finalità di questa nostra iniziativa però c'è un'altra considerazione non secondaria che vorrei fare
Ed è questa
Non vuole essere un'accusa contro nessuno è una constatazione
Che riguarda tutti coloro tutti noi che abbiamo al più piccolo
O al più grande livello funzione di responsabilità viviamo sempre in uno stato di continua emergenza
Non riusciamo a governare i problemi ma piuttosto ci facciamo governare dai dai problemi e in questo ci prendiamo di quella che una funzione che io consiglio la più alta la la più nobile la più ideativa
Che è proprio quella della progettualità
Allora ecco una delle finalità di questa nostra fondazione e quella di offrire una tribù una un forum aperto a tutti proprio per aprire questa fase di riflessione
Proprio per pensare e progettare il presente e il futuro
Vorrei a conclusione del mio intervento ringraziare tutti coloro che hanno dato vita questa
Fondazione
Senza di loro non sarebbe stato possibile
Iniziare questa attività quindi io rivolgo il mio ringraziamento a tutti i soci fondatori
Ma in particolar modo voglio
Citare
Le persone che si sono impegnate
Moltissimo in questa Fondazione l'hanno ispirata e veramente dedicano una parte importante del loro tempo in questa e gli onorevoli Raniero Benedetto e Potito salato
Vi ringrazio molto per l'attenzione e possiamo allora dare inizio alla
Nostra tavola rotonda invitando il professor Scotti attenere la
Sua relazione
Caro
Ambasciatore
Gargano
Signore e signori
Immaginate
Dei marinai
Che in mare aperto
Stia mano modificando la loro goffa invocazione
Da una forma circolare ad una affusolata
Per trasformare lo scafo della loro nave e si fanno uso di travi alla deriva
E insieme di travi della loro vecchia struttura ma non possono mettere la nave in bacino per costruirla d'accatto
Durante il loro lavoro e si stanno nella vecchia struttura e lottano contro violenti fortuna lì e onde tempestose
Questo è il nostro destino
Ecco una metafora che serve bene a descrivere sia la condizione del ricercatore
Che dell'uomo politico contemporaneo
I radicali mutamenti nel produrre nel distribuire i beni nell'organizzare la vita delle società e degli Stati come delle stesse comunità religiose spingono verso un villaggio globale
E pongono a dura prova la possibilità della politica a farvi fronte
Dalle ceneri di un secolo drammatico
Vediamo attoniti l'irrompere e l'affermarsi del villaggio globale
Ciò che avviene oggi in qualsiasi parte del villaggio avviene in una dimensione diversa non più locale o nazionale ma continentale o mondiali
Non nell'isolamento e nel distacco ma nell'integrazione e negli interdipendenza
Non verso un fine della storia che non c'è più ma entro processi storici che devono essere costruiti e gestiti laicamente lucidamente faticosamente il terribile mattino dell'undici settembre ci ha mostrato tutta la complessità e drammaticità della vita di questo villaggio
Negli ultimi cinquant'anni c'eravamo abituati ad una visione semplificata del mondo
Con la riduzione di tutto allo scontro tra le due grandi superpotenze
Al conflitto tra capitalismo e socialismo reale
Riassumendo in tale realtà bipolare la stessa complessità culturale religiosa dei popoli oltre che la stessa divisione tra nord e sud del piani
La caduta del muro di Berlino ha fatto emergere la profondità e la dimensione dei conflitti etnici religiosi culturali e il loro intreccio con quelli derivanti dai drammatici squilibri economici e sociali
Il villaggio globale e al suo interno politicamente culturalmente disarticolato
E non appare né pacificato né pacifica vi dentro un orizzonte di breve termine
Le dottrine internazionali che avevano portato alla coesistenza pacifica fondata sull'equilibrio del terrore sono inservibili
Alla quantità e intensità dei conflitti fa riscontro la debolezza delle proposte politiche per superarli
Al bisogno di sviluppo si contrappone la crisi delle teorie e delle pratiche dello sviluppo
L'intreccio inscindibile tra la ricerca della pace il superamento della povertà pesa fortemente sulla soluzione dei conflitti in atto e rende pregiudiziale il rifiuto assoluto di ogni forma di terrorismo
In questa luce la metafora dei marinai pensata per il lavoro scientifico da uno dei più grandi scienziati viventi
Vale meglio d'ogni altra metafora per indicare la condizione nella quale si svolge ogni giorno il lavoro della politica e della cultura che la dovrebbe guidare e sorregge
A queste condizioni soggiace anche l'attività culturale di questa nostra nascente associazione e sarà scelta come denominazione quella dell'undici settembre
Una drammatica giornata divenuto un punto di svolta per la coscienza e l'impegno politico di ciascuno di noi
Un'associazione che se anche i suoi promotori sono persone con esperienze contrapposte con differenti radici culturali
Si fonda su una comune passione civile di contribuire a coniugare in questo villaggio globale mercato e democrazia liberale
Mercato e democrazia non sono creature spontanee ma politiche
Difficile ma non impossibile realizzazione sia del se si vogliono dedicare le continue cure di cui necessita
Una visione liberale e non liberista
Se si tiene conto della differenza tra le due concezioni messe in luce in un celebre dibattito tra Benedetto Croce Luigi Einaudi
Sa bene che il mercato se competitivo può darci la gestione più efficiente delle risorse
E la democrazia se ben congegnata può darci un'equa distribuzione delle stesse ciascuno deve controllare l'altra Mannoni ingerirci nelle sue funzioni dominati come siamo stati da un clima di cultura il politico illiberale ed esserne in gran parte ancora condizionati
C'è chi pensa
Che la sfida del mercato competitiva globale e dei nuovi livelli di sovranità
E da respinge
Per cui la tentazione di un rifiuto a critico del villaggio globale
Questa non appartiene soltanto alle organizzazioni no global mai presente in molti esponenti della cultura e della politica del nostro Paese
I soci fondatori della nostra associazione sono invece convinti
Che l'obiettivo di coniugare nel villaggio globale mercato e democrazia libertà il capitalismo è non solo possibile ma doveroso così che se dovessimo scegliere uno slogan potremmo chiamarci new global
Nella sua crudele realtà all'undici settembre è stata la conferma della caratteristica planetaria delle vicende umane come controprova definitiva del radicale mutamento della dimensione dei problemi e del loro orizzonte storico
Il terrorismo e il problema planetario che coinvolge tutti
E non consente a nessuno di nascondersi dietro politica di contrasto puramente nazionali
Con condanne ambigue e al limite risposte di circostanza
La possibilità di vincere il terrorismo e costruire un villaggio globale libero
Appartiene soltanto a coloro forze politiche uomini di governo forze sociali movimenti culturali
Che non voltano le spalle al futuro ma affrontano le sfide della realtà per quelle che sono non è infatti nell'idea di conservazione di un mondo che non esiste più
Né quella di uno utopia totalitaria di un mondo che mai esisterà
A rendere possibile una democrazia liberale nel villaggio globale
I figli di queste culture hanno generato i regimi totalitari del ventesimo secolo i cui drammatici orrori hanno segnato il secolo trascorso
La forza della idea liberale sta nella sua capacità di volere e saper fare i conti con il cambiamento
Senza voler costringere il cambiamento dentro una visione astratta di un'idea ed in nome di un primato assoluto della politica
La democrazia liberale su base empirica si realizza con la limitazione del potere attraverso regole condivise ed è all'opposto di quella totalitaria che su base messianica dà valore etico al potere mentre la prima può essere imperfetta e quindi perfettibile
Perché considera il potere un sistema pragmatico per governare la convivenza umana la seconda è perfetta e quindi solo degradabile perché attribuisce al potere la certezza di salvare l'intera umanità
E se la democrazia liberale tiene distinti bene e politica
Verità e storia
La democrazia totalitaria si fonda sull'idea della realizzazione del bene nella politica e nella storia
L'ossessiva vocazione a realizzare il cielo in terra con il risultato di perdere di vista la realtà cioè la terra produce il rovesciamento di ogni prospettiva logica
Il potere popolare si trasforma in dittatura totalitaria sotto la guida di un capo a cui è affidato il compito di realizzare l'idea non vi sembrerà eccessiva questa insistenza su un punto decisivo della vita della nostra Repubblica dal momento che una certa idea illiberale della democrazia non solo è tuttora presente dei proclami del terrorismo della sinistra rivoluzionaria
Ma esercita ancora un sottile fascino nelle cosiddette avanguardie progressiste e influenza anche alcune generosi e sensibili comunità religiose
E come possiamo constatare ogni giorno la lotta politica del nostro Paese e portata ad identificare l'avversario politico comuni il nemico da distruggere
Noi dobbiamo infatti dimenticare che i grandi scrittori liberali non hanno trovato mai grande accoglienza anche perché non sono stati molto tradotti nella nostra lingua e la democrazia americana non ha avuto mai entusiastici ammiratori
Renzo De Felice ci ha ricordato che abbiamo avuto l'egemonia stabilita nel primo trentennio post liberazione del Partito Comunista sulla cultura italiana
In buona misura e proprio grazie ad una ben precisa schematizzazione della storia in generale e di quella italiana posto rivoluzione francese in particolare
E dai condizionamenti che essa esercitato sulla forma mentis di larghi settori di italiani non comunisti
Un discorso questo scrive De Felice che pure andrebbe fatto per capire veramente il carattere non solo di gran parte della pubblicistica in mano gli stickers storiche ma anche di certa storiografia cattolica e persino liberaldemocratica la nostra associazione nasce quindi in primo luogo con l'intento di contributi di contribuire in modo diffuso al superamento di questa eredità culturale negativa
In modo da poter stimolare e sostenere il radicamento di una moderna democrazia liberale dell'alternanza
Nella quale vincere le elezioni significhi avere il diritto dovere di governare magnum di a vere e imporre il torto e la ragione
Il tipo di lotta politica fondato sulla demonizzazione dell'avversario l'utilizzo distorto dell'informazione e il ricorso la via giudiziaria per i Min per eliminare gli avversari
Evidenzia non resistenze al pieno dispiegarsi di una democrazia liberale
Il rinnovamento in senso liberale che la cultura della lotta politica nel Paese non si è ancora compiuto anche se con le elezioni politiche dello scorso anno si è conclusa la lunga transizione istituzionale il risultato di queste elezioni è stato il formarsi di un'ampia maggioranza parlamentare e di governo con una stabilità di cui il sistema politico aveva bisogno
La stabilità è solo il primo passo perché bisogna andare oltre con cambiamenti delle istituzioni dei comportamenti e della stessa cultura delle forze politiche
Che ci possono garantire una effettiva democrazia dell'alternanza ed evitare quello che Alexis de Tocqueville indicava come la tirannia della maggioranza
Queste innovazioni riguardano la dimensione planetaria della politica i grandi valori di libertà e di solidarietà comuni a tutti gli schieramenti alternativi del Paese
L'insieme dei bilanciamenti e dei controlli nel maggioritario tra esecutivo e legislativo tra questi ultimi e il sistema giudiziario ed infine tra il potere politico le istituzioni e l'informazione
La tutela dei diritti fondamentali di libertà in un'economia di mercato e attraverso un rapporto corretto tra democrazia e mercato e infine i metodi le mie procedure di selezione della classe dirigente politica
L'adozione del sistema maggioritario così come è avvenuto nei Paesi di antica tradizione liberale non è stato preceduta o accompagnata da quelle innovazioni essenziali anche per la carenza di una cultura del maggioritario
Di attente garanzie di libertà
Nel corso del passato decennio soprattutto all'interno dell'aria politica moderata del Paese sono state avanzate critiche sul funzionamento del tipo di maggioritario adottato in Italia sollecitando un ritorno al proporzionale
Se alcune di queste critiche sono fondate
Il loro superamento non sta nel ritorno al proporzionale
Sia perché politicamente impossibile dopo che il voto popolare dello scorso anno ha respinto una tale ipotesi e sia perché sarebbe negativo cancellare il dato positivo della stabilità
La scelta non può essere che quella di andare avanti e portare a compimento la riforma maggioritaria
Nei Paesi democratici che hanno da lungo tempo sistemi maggioritari
Questi congegni di garanzia democratica sono presenti o perché garantiti dagli ordinamenti costituzionali o perché garantiti dalle leggi elettorali dei regolamenti parlamentari o perché fanno parte di una consolidata cultura liberale la necessità di introdurre tali congegni di garanzia non si riferisce soltanto al sistema politico nazionale ma anche a quello delle regioni e degli enti locali
L'introduzione dell'elezione diretta dei presidenti delle Regioni e dei sindaci ha cresciuto notevolmente i pericoli di un deficit democratico nella vita delle comunità locali
è una carenza nell'attuale fase di riforma federale del sistema di governo che va superata
In particolare l'elezione diretta dei sindaci si è combinata con le modifiche introdotte dalla legge di riforma degli enti locali varata nel mille novecentonovanta con la quale si sono trasferiti dal consiglio alla giunta la maggioranza dei poteri di amministrazione
Questo trasferimento si combinava con l'elezione del sindaco da parte del consiglio la conseguenza di queste riforme state gli imponibili mento della vita delle istituzioni locali alimentando una pericolosa deriva populista
Se la scelta del governo appartiene direttamente i cittadini che danno la maggioranza ad uno schieramento in campo
Il governo e il suo Presidente una volta investiti dal voto popolare rappresentano tutto il Paese e devono darsi carico anche degli interessi e dei bisogni di quelli che non hanno voce rappresentanza
Come avviene negli Stati Uniti il presidente una volta eletto diviene il Presidente di tutti gli americani
La maggioranza di centrosinistra che ha governato nella passata legislatura non si è dato carico di queste preoccupazioni democratiche e quindi non ha non ha assegnato ad esse priorità nella sua gente politica e se oggi divenuta minoranza attribuisce all'attuale maggioranza queste carenze
Mostra il carattere puramente strumentale della sua battaglia non avendo le ha affrontate e risolte nel corso della sua legislatura basti guardare a come nella passata legislatura è stata gestita la proposta di legge sul conflitto di interesse
Prima votando alla Camera dei deputati un testo concordato con tutti e poi bloccandone il successivo cammino al Senato per tutta la durata della legislatura
Dopo che il Presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga aveva presentato alcuni emendamenti al testo approvato alla Camera in modo da poter utilizzare la questione solo come arma di propaganda
Un discorso analogo per la sinistra riguarda lo smantellamento di un amministrazione terza operata con pervicacia dal loro governo e che non so quanti anni saranno necessari per ripararli ai danni la realizzazione di una democrazia compiuta dell'alternanza si intreccia con la costruzione del federalismo e degli statuti regionali e con la fase costituente europea
è una stagione che mette a dura prova il coraggio e la lungimiranza politica degli uomini impegnati su due fronti
Come è stato sottolineato in questi tempi dal nostro governo e dal suo Presidente Berlusconi l'Unione europea non può ritenersi paga per i risultati conseguiti con la moneta unica
Troppo deboli se non del tutto inesistenti sono la voce all'iniziativa politica sui grandi temi del terrorismo della pace e dello sviluppo
E doloroso constatare come negli anni l'iniziativa dell'Europa sulle quel su la questione palestinese e divenuta la ripetizione stanca improduttiva di auspici anche nobili
Se a tempo opportuno l'Europa avesse utilizzato la forza della sua iniziativa politica
Per costringerà l'ha fatta a combattere il terrorismo avrebbe avuto più forza oggi per costringere lo Stato ebraico ad accettare l'esistenza di due Stati e aderì spettare le decisioni dello il terrorismo andava combattuto senza equivoci che ciascun Paese europeo è stato più preoccupato della propria sicurezza Interna che della lotta al terrorismo stessi
E dai capi dell'Autorità palestinese non andavano lasciati margini di ambiguità e di tolleranza
L'Europa non può guardare solo verso est deve uscire dal una condotta ondivaga sulle questioni della sua protezione proiezione mediterranea
La presenza qui dell'ambasciatore della Repubblica greca mi spinge a sottolineare la necessità di un'iniziativa comune coesa dei paesi mediterranei dell'Unione in questa fase drammatica del Medioriente e dello sviluppo dell'area del Mediterraneo
Dagli inizi degli anni Ottanta il prima ancora del fallimento del socialismo reale ed è la caduta dell'impero sovietico
Nel capitalismo americano ed europeo sono state messe in discussione quelle forme più o meno ampie l'intervento dello Stato nel mercato e di protezione sociale dei cittadini
Questo mutamento di cultura e di politica e nato per l'accentuarsi di irrigidimenti nell'innovazione e nella crescita
Soprattutto nei Paesi europei si era di fronte a un eccesso di interventismo pubblico e di protezione sociale con l'impossibilità dei bilanci pubblici a sostenerne il costo nelle università è mutato l'orientamento della ricerca e una nuova cultura economica ha sostenuto l'azione di molti governi sulla strada della liberalizzazione delle economie
Conforta medi deregolamentazione dei mercati e di privatizzazione delle imprese pubbliche
La cresciuta competizione nel villaggio globale accelerato negli anni Novanta questo tipo di decisione
La sinistra nel nostro Paese ha prima avversato radicalmente questi orientamenti
La presenza in questa sede di mente Demichelis mi spinge a ricordargli la sua epica lotta con Bassolino a Napoli per il mantenimento di bagno
Quando sosteneva l'impossibilità di toccare
Una pietra
E poi a seconda in alcuni casi in parte e in altri casi andando ben oltre
La nostra esperienza è stata caratterizzata per quello che riguarda le privatizzazioni dal condizionamento dei cosiddetti poteri forti che Merk
Che pur perdendo peso nella creazione del reddito e dell'occupazione e dell'innovazione hanno condizionato la politica dei governi della passata legislatura più di quanto avessero potuto fare in altri periodi della nostra storia
Oggi per avere un futuro nel villaggio globale il Paese deve portare a compimento il suo processo di modernizzazione che richiede un mutamento culturale di grandi attori sociali a partire da una buona parte del movimento sindacale
La cultura della difesa della cosiddetta parte debole con meccanismi giuridico formali di rigida protezione fa parte della conservazione
Nelle condizioni in cui si realizza oggi la produzione la competizione la tutela deve essere affidata efficienti strumenti di politica attiva del lavoro collegata a politiche comportamenti collettivi che stimolino Irving
Lo sviluppo e l'innovazione
I tentativi del passato di Tom per il monopolio statale burocratico del collocamento
Di introdurre altri strumenti di politica attiva del lavoro di aprire a forme di contratto più flessibili hanno incontrato ostacoli culturali e politici che hanno dovuto poi lasciare sotto il peso di sconfitte clamorose
Il passo ad atteggiamenti più ragioni
Tutti ricordiamo lo scontro sulla impossibilità di toccare la scala mobile pena lo scatenamento di scioperi generali
La nostra associazione vuole contribuire a far crescere nel Paese una cultura della tutela dei lavoratori in linea con la realtà dei tempi
In questo lavoro sappiamo che possiamo fare affidamento sull'Italia viva sulla piccola e media impresa sul localismo produttivo dei distretti industriali sulle iniziative la capacità di rischio diffusa fra tutti i gangli del sistema produttivo
Ma qui si può fare anche affidamento sulla cultura di quella parte del sindacato nuovo
Che non esito a schierarsi contro l'applicazione degli articoli trentanove e quaranta della Costituzione
La struttura rigida della contrattazione nazionale la filosofia delle rappresentanze unitarie di fabbrica il rifiuto di lana firmare l'accordo sulla scala mobile dell'ottantaquattro
Non è senza significato che la riforma del mercato del lavoro e delle relazioni industriali siano stati sempre il terreno scelto dal terrorismo nel tentativo di bloccare il cambiamento liberale del paese
Da Tarantelli a giugno
Quelli che collaborano non l'accordo dell'ottantatré ad Antonio oggi a Biaggi il cui libro bianco di straordinaria lungimiranza dovrebbe costituire la base non solo di un accordo nell'interesse della crescita e stabilità dell'occupazione del nostro Paese
Ma anche per una moderna cultura del lavoro
Signore e signori questa associazione è un piccolo convoglio che parte con l'ambizione di contribuire alla riflessione ed elaborazione culturale e sostenere così l'impegno delle forze politiche che intendono portare avanti un rinnovamento liberale del paese
L'associazione ha voluto prendere a modello il coraggio dei pompieri dei poliziotti dei cittadini di New York
Guidati da grandi uomini quali sono Rudolph Giuliani e il governatore George Pataki
Contro il nome greco e ha un'origine italiana la madre e calabrese
Che in quella mattina dell'undici settembre in modo solidale diedero al mondo un esempio su come affrontare anche le più grandi tragedie
All'amico ambasciatore Gargano a cui sono affidate le responsabilità dello Stato di New York nella ricostruzione
Voglio dire che noi sentiamo di avere la stessa concezione della democrazia e della libertà che ebbero i padri fondatori degli Stati Uniti
E che è un aristocratico francese Alexis de Tocqueville descrisse per gli Europei nel suo saggio sulla democrazia americana
Oggi nel nostro Paese stiamo costruendo pur se in forme diverse da quelle americane il federalismo
Noi vogliamo cogliere lo spirito del sistema federale americana
Dove il Governo nazionale è limitato e pertanto controllato dai governi dei singoli Stati e questi ultimi a loro volta dalle rispettive amministrazioni locali
Allo stesso tempo il principio dello stato costituzionale di fondare il potere su un sistema di reciproci controlli e su un accorato dosaggio di pesi e contrappesi
Ha trovato nello Stato americano una piena e coerente attuazione ed è per noi importante riferimento nel consolidare un sistema maggioritario con garanzie democratiche molto forti e incisive
Prima di tutto nella coscienza dei cittadini
Nel nostro Paese amico ambasciatore Gargano
Cogliamo anche il nesso stretto tra democrazia e inarrestabile cammino verso quella eguaglianza delle condizioni dei cittadini
Che forte mobilità sociale rapida circolazione della ricchezza eguali opportunità detti cittadini di costruirsi la propria fortuna un livello elevato e generalizzato distruzione
Non è quindi un omaggio formale ad una vostra tragedia
Nel solo una risposta alla scelta della lotta al terrorismo
Mai una precisa indicazione sulla natura del nostro lavoro l'aver scelto la data dell'ultima ci settembre come nome della nostra associazione grazie
Ringrazio
Professors
Relazione nel frattempo desidero porgere il benvenuto e dare anche
Il saluto più cordiale al presidente Francesco Storace al ministro Franco Frattini
Entriamo adesso nell'arrivo dalla tavola rotondo dopo la relazione del professor Scotti e fortunatamente
Tutti gli oratori sono estremamente conosciuti quindi non hanno bisogno di nessuna presentazione
E solo così per dare una misura del tempo che abbiamo a disposizione avremmo pensato a un intervento ciascuno dalla durata di quindici minuti quindi seguendo l'ordine
Dare la parola all'onorevole Gianni De Michelis
Grazie quando a me come ad altri è stato richiesto di far parte di questa associazione c'è stato appunto ha detto per le ragioni che ricordava Enzo prima che sarebbe stata intitolata l'undici settembre quando mi sono trovato dal notaio assieme ad altri per fermare l'atto costitutivo
Un po'avuto la sensazione che forse si poteva chiamarla Prima Repubblica
Credo però che ci sia un nesso
Tra la scelta di questa data simbolica non credo che sia solo una ragione come si può dire di fare leva su un tema che sicuramente tocca l'emotività dell'opinione pubblica avendo come questo e la forte presenza di persone che ho conosciuto
E con cui ho quarta ho fatto una buona parte della mia vita politica ai tempi della Prima Repubblica
E ne sa molto semplice perché l'undici settembre ha chiuso una fase ha chiuso un decennio che non solo in Italia ma nel in Europa e nel mondo è stato un decennio transizione un decennio buttato via
Io l'ho chiamato nelle discussioni che ho spesso fatto in queste settimane attorno ai problemi che l'undici settembre ci ha posto il decennio della disinvoltura della disattenzione
Naturalmente questa disinvoltura queste le d'estensione è stata generale
Ed è stata in un certo senso particolare proprio negli Stati Uniti d'America
E non è un caso che questo decennio si sia chiuso con un duro colpo subìto da quello che è il più importante Paese del mondo oggi proprio gli Stati Uniti d'America
E una conseguenza che forse ancora non del tutto avvertita ma forse tra la gente normale comune più avvertita di quanto non sembri di questo avvenimento che di colpo tornata la voglia della politica
Che si era un po'appannata nel corso degli esami della disinvoltura della disattenzione
è tornata in tutto il mondo ed è tornata la voglia della politica nel senso vero
Cioè non del semplice nella semplice gestione degli istituti democratici
E meno che mai di una gestione che appunto in quei dieci anni sembrava abbandonata al seguire di indici che poco hanno fa che fare con la democrazia
Gli indici delle Borse dei titoli obbligazionari o dei sondaggi d'opinione vari svariati prodotti per le più diverse ragioni
E ritorna invece ha l'essenza della democrazia che è quella di sapere costruire il consenso tra la gente non seguendo la non facendo inseguitori delle opinioni pur legittime anche comprensibili facilmente motivabili che maturano
Tra la maggioranza delle diverse comunità umane ma esercitando un'azione di leadership che normalmente soprattutto nei passaggi difficili significa costruire un consenso sulle cose difficili sulle scelte difficili non su quelle popolari
Perché sono buoni tutti a costruire il consenso compromettendo offrendo ciò che corrisponde ai desideri di petto soggettivi più che comprensibili e legittimi della maggioranza di noi pene l'undici settembre
Ci ha posto ha posto innanzitutto soprattutto gli Stati Uniti ma poi a posto
Tutti voi membri del consorzio umano di fronte alla necessità deve creare le condizioni perché la politica operina sappia esprimere attraverso leadership adeguate
Capacità di risposte concreti e quindi inevitabilmente difficili ai problemi che abbiamo di fronte a partire da quelli che in qualche modo sono stati esemplificati da quel tragico avvenimento naturalmente dalla realtà che sta dietro quelle quell'avvenimento quella realtà che entro c'ha descritto nella sua sintetica ma importante prolusione su questo questione del mondo globalizzato dei problemi che pone delle contraddizioni che esprime delle questioni da affrontare che pone
La politica è tornata ripeto anche se forse non ne siamo ancora del tutti pienamente consapevoli di questo che comporta
E ci pone
Il problema di come governare questa situazione
Di come avesse non vogliamo evitare quel disordine che poi porta inevitabilmente a conseguenze
Pericolose per la posta diretta sicurezza come appunto gli amici americani hanno scoperto l'undici settembre bisogna costruire un ordine perché è ovvio che se non si è capaci di costruire un ordine adeguato alla situazione dei fondi inevitabilmente c'è il disordine
Gli Stati Uniti l'hanno capito noi in Europa un po'meno mi pare mi pare che anche le vicende su cui dirò qualche battuta di queste settimane di questi giorni di queste ore
E che attengono avvenimenti molto vicini a noi dimostrano che forse l'Europa in Europa noi non solo le leadership politiche chi ha responsabilità istituzionali ma direi
La qualità non ha capito fino in fondo
Con la significa il ritorno della politica
Ripeto gli Stati Uniti l'hanno capito che sono andati al cuore del problema e la cosiddetta guerra al terrorismo che è stata annunciata dichiarata ripetuta dal presidente Bush
è una vera guerra ed è in corso e noi ne facciamo parte
E l'Europa non non sembra rendersi conto fino in fondo che non è una specie di optional ci stiano finché ci va bene poi però questa parte non ci siamo fino in fondo ed è una guerra
E come tutte le guerre ovviamente all'aspetto anche connesso all'uso della forza le spedì militari ma che ovviamente a un altro aspetto altrettanto o forse più importante che riguarda l'uso e la capacità individuazione degli strumenti politici per vincere la sfida che è stata lanciata
Ne abbiamo parlato molto in versati ma nei hanno parlato ho avuto qualche occasione di poter parlare all'opinione pubblica su questi temi eh
Ci voglio tornare sinteticamente perché questo è il nodo della questione che mi mi pare appunto che negli Stati Uniti sia stato compreso e che invece ancora tra di noi in Europa in Italia non si è compreso fino in fondo
Bin Laden chiunque esso sia e quale sia ha lanciato una sfida e ha lanciato una sfida che punta a costruire come modo di rispondere alla al mondo globalizzato noi attraverso un nuovo ordine mondiale ma attraverso un conflitto non c'è niente di strano
Migliaia di anni di storia dietro di noi hanno visto regolare transizioni di questo tipo attraverso il conflitto anche la soluzione più ovvia che gli umani hanno disposizione per regolare queste cose e Bin Laden ha puntato esattamente su questo
Naturalmente un conflitto in cui coinvolgere una parte come dire consistente di popolazione del mondo per potere
Reggere il confronto con le chi deve essere sfidato cioè coloro che detengono il la maggior parte del potere i più ricchi più forti l'Occidente per intendersi le società
A capitalismo avanzato e così via gli ha lanciato in in in maniera non folle ma assolutamente razionale una sfida di questo tipo l'obiettivo è arrivare alla guerra santa allo scontro in questo caro per usare per raccogliere il campo tra due comunità audio parti del mondo rappresentate da dell'identità culturali religiose eccetera politiche molto precise
Io l'ho chiamato l'ho definito questo tipo di Piccoli il Califfo virtuale perché Bin Laden non è il capo di questo miliardo di umani che si richiamano all'Islam ma il suo obiettivo è creare una soluzione politica per cui questo miliardo di Mario la gran parte di essi possa raccogliersi da quella parte e contrapporsi all'altra parte
Lanciando una vera e propria sfida uno scontro e poi naturalmente come spesso succede riscontri probabilmente chi ha pensato questa farà pensa anche a un esito a un compromesso a un accordo questo lo vedremo dopo ma naturalmente
Le conseguenze sarebbero drammatiche non siamo usciti da una fase precedente
E da un ordine basato su un mondo diviso in contrapposizione Chiaretto in qualche modo in quella che è stata chiamata la guerra fredda attraverso il deterrente reciproco della minaccia dell'annientamento dell'olocausto nucleare
Noi siamo chiari saremmo chiamati se la logica di Bin Laden vincesse a tornare una logica di conflitto alla fine della quale forse non ci sarebbe la fine del mondo ci sarebbe forse un ordine di equilibrio raggiunto ma apprezzo di chissà quali sacrifici
Noi non siamo abituati pensiamo nella nostra testa che la guerra l'abbiamo lasciata invito per tempo ma non è così gli americani l'hanno capito hanno dichiarato la guerra al terrorismo che vuol dire la guerra a chi ha tentato di mandare avanti questo disegno
Questa guerra non può che essere combattuta fino in fondo e noi dobbiamo sapere se ne vogliamo non ne vogliamo far parte e vogliamo sapere se a questo punto dobbiamo trarre le conseguenze su questo
Non basta essere amici degli Stati Uniti fare l'associazione undici settembre dichiarare l'affetto queste cose qua
Quello che gli Stati Uniti chiedono da noi è che noi ci facciamo parte della nostra parte di responsabilità per combattere e vincere questa guerra e per fare questo dobbiamo ripeto tornare alla politica liberare la
C'è più di posizioni anche legittime che abbiamo avuto ma che non corrispondono più alla nuova situazione
E adesso e chiudo su questo abbiamo una buona occasione su cui misurarci
Che ci tocca ci riguarda più di quella che è stata l'inizio di questa storia perché tutto sommato l'inizio di questa storia riguardava vicende che toccava l'Afghanistan il Pakistan via perché erano molto lontani da noi abbiamo dato la solidarietà abbiamo mandato qualche soldato alla fine ma il nostro contributo era inevitabilmente marginale e minoritario oggi c'è il proseguo di quella storia non lo vogliamo capire ma quello che sta avvenendo in esame in Palestina è esattamente la stessa storia a me non interessa sapere o avere le prove
Se Hamas o Hezbollah sono collegati non sono collegati a Bin Laden se Saddam Hussein è stato
Quello che è evidente che sono oggettivamente collegati anche senta forse collega segretamente
Operano per uno stesso obiettivo hanno la medesima cosa e quindi devono essere combattuti
Se si vuole essere nel gioco con la stessa determinazione con cui si combatte la battaglia generale e qui però noi l'Italia all'Europa questa parte del mondo avrebbe una possibilità di incidenza molto maggiore
Di quella assolutamente marginale
Che abbiamo avuto nel caso dell'Afghanistan
Tra l'altro su questo ci giochiamo il nostro futuro come Europa l'Europa non è mai stata così irrilevante come in questo momento
E quando una cosa appare all'occhio di chi non beve Levante e poi ci si perde la fiducia perché si operano per una cosa che sempre si pensi serva Conti possa aiutare il nostro futuro quello che è successo l'altro giorno
Con la visita di due ore del vertice europeo spagnolo in non è è un punto di livello che non era mai stato raggiunto da decenni dalle dall'Europa
Però qui avremmo l'occasione di essere di nuovo rilevanti che però stiamo perdendo
L'ha già detto entro marzo lui ha usato un passato che io non condivido non è che potevamo possiamo ancora fare le cose di cemento prima io credo che tocchiamo farlo
Quando io leggo sento perché ho sentito che oggi il Parlamento europeo la maggioranza ha votato una risoluzione assolutamente delirante aberrante in cui chiede che l'Europa applichi le sanzioni Israele vuol dire che veramente non abbiamo capito più nulla
Ma non è questo non riguarda il fatto che io mi sento più vicino a Israele minimi palestinesi
Perché sono cose che attengono a ciascuno e ciascuno di noi può avere il cliente riferì su questo ma è che attiene al fatto che non si capisce qual è il ruolo che si potrebbe avere che si dovrebbe avere che ci renderebbe rilevanti e che dimostrerebbe che abbiamo capito che quella fase chiuso gli Stati Uniti a mio parere con ritardo in modo ancora esitante ma stanno facendo la cosa giusta stanno storce dal braccio tentando di storcere il vanto di Israele
E lo stanno facendo per una ragione sola perché hanno chiarissimo il fatto che il giorno in cui continuando questa situazione l'intero campo palestinese scivolasse dalla parte tra virgolette di Bin Laden sarebbe andata la partita
Il Califfo virtuale sarebbe diventato califfo areale e a questo punto la partita si sposterebbe sull'altopiano non più la guerra tra virgolette al terrorismo ma un conflitto veramente di carattere totale e globale
Quindi altro la globalizzazione che finisce nel conflitto
Cosa può fare l'Europa per aiutare gli Stati Uniti
Serve forse come si può dire aggiungere la nostra voce allo stop se le braccia Sharon
Questo non serve nulla non aggiunge nulla di penalmente addirittura un effetto controproducente noi possiamo dobbiamo fare quello che spetta a noi
Visto che il nostro passato in parte per ragioni giuste in parte per ragioni non giuste ci ha reso particolarmente come si può dire influenti sui palestinesi siamo letti e siamo visti ovviamente a differenza degli americani come particolarmente credibili dalla parte palestinese esattamente come la parte americana per ragioni varie che sappiamo tutti eh particolarmente credibile e può essere nel limite del possibile efficaci sulla parte israeliana
Noi oggi dovremmo Sports rintracciata
Di uno che si termini che non solo i termini che potrebbe usare un ministro degli Esteri uno con incarichi istituzionali nel senso esattamente quello noi dobbiamo esercitare la professione parallele in questo non solo di diventiamo rilevanti
E quindi facciamo il nostro interesse ma forse contribuiamo a raggiungere il risultato perché è evidente che nella misura in cui si riesce ad agitare la necessaria pressione sul campo palestinese si punta a due obiettivi il primo di dividerlo
Che è assolutamente necessario vogliono dobbiamo fare emergere quella parte del movimento palestinese che è disponibile alla logica di pace che la nostra e non alla logica della guerra santa
E sì con una parte del mondo palestinese in quella logica stai resterà dobbiamo inevitabilmente dividerli come è stato fatto in Afghanistan
Dove i talebani sono stati sconfitti perché una parte maggioritaria degli afgani islamici è stata dalla nostra parte come è stato fatto in Pakistan
Dove i fondamentalisti pachistani sono stati messi ai margini resi incapaci di nuocere che Musharraf è rimasto d'altra parte come deve essere fatta anche lì
E se per caso non fossimo capaci di farlo ripeto il risultato sarebbe inevitabilmente nell'altra direzione noi possiamo dare un contributo però a questo punto dobbiamo non solo evitare quelli che sono i veri proprio Rory come il voto del Parlamento europeo di oggi ma anche uscire
Da questa posizione politically correct quasi imbarazzata e quella dell'Europa ufficiale di questi giorni che poi porta alle brutte figure della sete della settimana scorsa ma perché questo avvenga e concludo
Occorre che su questi temi venga dalla gente
Una pressione una spinta che si apra un dibattito politico vero e le forze politiche escano dalla necessità ripeto di essere politica ricorre e di ripetere quello che ciascuno si attende si sarebbe atteso nella logica di ieri che ciascuno che ciascuno dicesse
Ecco di Israele Dei lunedì benissimo ma non basta
Quello che occorre oggi perché lì l'Europa riesca a fare la sua parte nell'interesse di ciascuno di noi perché poi allora
La lezione dell'undici settembre sia capite perché poi la solidarietà agli Stati Uniti non sia una pura chiacchiera non sia una pura affermazione retoriche che come si può dire come nei momenti difficili ci sia qualcuno che gridi a quale fu e ci sia qualcuno né i governi dichiarazione salita che si renda conto appunto che nei momenti difficili occorre prendere posizioni come si può dire anche ardite prendendo dei rischi dicendo delle cose che apparentemente non sono obiettò scontate ma che corrispondono all'urgenza dei tempi e siccome sono convinto che in questo momento della situazione europea attuale
Dopo la brutta figura fatta dalla Spagna che anche ridimensiona certi miti che erano stati troppo facilmente lasciati andare rispetto alla grande capacità della classe dirigente spagnola diverrà giunto chissà quali livelli poi abbiamo visto poi alla fine e ciascuno viene misurato nei passaggi difficili per quello che è davvero che conta davvero oggettivamente l'Italia oggi ha una responsabilità particolare con la Spagna che è quello che e da cui non si può pretendere più di quello che può essere con la Francia la Germania bloccata nel sistema nel sistema nelle vicende elettorali con l'Inghilterra e oggettivamente percepita come troppo dalla parete americani diventa decisiva l'azione dell'Italia e io voglio di nuovo da queste da questa mia occasione di parola in pubblico rivolgere di nuovo la bello al governo italiano a Berlusconi è in condizioni oggi
Di svolgere un ruolo che nessun altro ritrovo svolgerlo Paul volle solo se ha il coraggio di andare in questa direzione
è una soluzione con l'undici settembre se non volesse ripeto solo una o una cosa formale o una raccolta di combattenti e reduci di un tempo che fu in quanto tale non ha più nessuna ragione di essere ancora io credo dovrebbe su queste cose misurarsi su queste cose fa sentire questo pezzettino di voce di società civile che può rappresentare grazie
Ringrazio l'onorevole De Michelis e per il suo intervento per la chiarezza disposizioni alla sua tesi
Nello stesso tempo devo dare il benvenuto anche al al ministro Buttiglione è arrivato
E adesso pregherei l'onorevole Fiori di intervenire
Grazie presidente
Ma i terribili avvenimenti dell'undici settembre hanno certamente modificato lo scenario internazionale non solo sotto il profilo geopolitico e strategico ma io ritengo anche sotto il profilo storico culturale
La storia subito una enorme accelerazione ma anche offerto una importante occasione per ripensare il futuro dell'umanità e per spingerci ad un attento esame di cosce
Tutti i discorsi della fine della storia con nei suoi corollari di unicità dei modelli di sviluppo capitalistico di egemonia della cultura consumistica
Vanno riconsiderati proprio la luce della grande frattura che gli avvenimenti hanno determinato nella storia del mondo
Il processo di globalizzazione dell'economia della tecnologia della cultura e dell'informazione va dunque riconsiderato e posto in una più corretta dimensione per globalizzazione noi intendiamo quel fenomeno che mostra l'evidente perdita di confini dell'agire quotidiano nelle diverse dimensioni dall'economia l'informazione all'ecologia la tecnica
Siamo dinanzi a qualcosa di familiare ma allo stesso tempo di inconcepibile difficile da fermare ma che trasforma radicalmente la vita quotidiana con una forza inarrestabile costringendo tutti ad adeguarsi
Questo fenomeno Arbre tanti i due punti di caduta importanti un economiche uno politico su cui occorre brevemente soffermarsi nel groviglio del mercato mondiale si è formata infatti una nuova economia virtuale di flussi monetari transazionali che sono sempre meno legati alla capacità concreta diverse nazioni di produrre beni è sempre più collegati a meccanismi speculativi
La strada che segue questo processo porta spesso verso il consumismo fine a se stesso facendo pagare dei prezzi enormi non solo ai Paesi più poveri ma anche alle ha coscienza dei Paesi più ricchi
Nessuno nega che la globalizzazione porta con sé anche enormi opportunità di sviluppo
Si pensi ad esempio il coinvolgimento di vaste zone del pianeta nella crescita del commercio mondiale o al miglioramento della qualità della vita collegato alla diffusione delle moderne tetto tecnologia e tuttavia proprio in questi ambiti il processo di globalizzazione mostra la sua ambiguità c'è anche un rovescio della medaglia
La crisi finanziaria è insorta nel novantasette del Sud-Est asiatico si estese in ondate successive che modalità diversa la Russia al Brasile e da ultimo in modo devastante all'Argentina
Inoltre anche nei Paesi ricchi cresce il timore che la globalizzazione e la competitività esasperata comporti aumento della disoccupazione lo smantellamento del Welfare State
Non è insignificante ad esempio degli italiani intervistati dalla Doxa alla domanda la globalizzazione ci darà un mondo migliore hanno risposto per il quarantasette per cento con uno e solo con il quarantatré per cento con un sì
E questo credo sia il sintomo di una insicurezza di fondo rispetto a un fenomeno di cui si avverte la scarsa possibilità di controllo la globalizzazione anche importanti riflessi anche per la democrazia
La globale la globalizzazione infatti travolge tutte le barriere che intralciano la creazione di un unico mercato mondiale e pone pertanto in crisi il sistema degli Stati nazionali che ha assicurato sino ad oggi il luogo della politica della difesa dei deboli e dell'ordine internazionale
Si può anzi affermare che la fine del sistema europeo degli Stati del quarantacinque e la fine del sistema mondiale bipolare del mille novecentottantanove rappresentino le due tappe fondamentali del processo di globalizzazione
Se dunque le forze internazionali del mercato sfuggono al controllo delle politiche economiche e fiscali degli Stati si pone anche un problema di democrazia
La più acuta contraddizione della nostra epoca risiede proprio nel fatto che i problemi dei quali dipende il destino dei popoli come il controllo della sicurezza e dell'economia e della protezione dell'ambiente hanno assunto dimensioni internazionali un terreno dove almeno fino ad oggi molto deboli sono le istituzioni democratiche
Mentre la democrazia in senso pieno si ferma ancora ai confini degli Stati
Così il controllo di questioni determinanti per l'avvenire dei popoli sfuggito alle istituzioni democratiche può passare nelle mani delle grandi potenze o delle gigantesche concentrazioni capitalistiche multinazionali in questo squilibrio di fondo trova alcune radici anche la mala pianta del terrorismo internazionale la globalizzazione si legge in un rapporto della sia ai la CIA sulle tendenze
Del mondo mi riferisco ha un rapporto del due mil
La sul global prende
Ventidue mila quindici
Se da un lato porterà dice la la cinghia se da un lato porterà un incremento della stabilità politiche mondiale tuttavia il raggiungimento di tali benefici non sarà dappertutto uguale
In quanto rimarrà uguale o si accentuerà il divario economico fra Paesi del mondo
Di conseguenza le Regioni Paesi gruppi che si sentiranno emarginati dovranno affrontare la stagnazione economica di stabilità politica e l'alienazione culturale ciò potrebbe portare all'estremismo politico etnico ideologiche religioso e alla violenza che spesso li accompagna voglio dire insomma chi può pensare che questo ordine mondiale
Fondato sul fatto che il venticinque per cento delle persone utilizza il settantacinque per cento delle risorse
E il settantacinque per cento degli abitanti del mondo utilizzazione venticinque per cento delle risorse chi può pensare che questo ordine mondiale possa durare ancora allungo
è questo il tema che ci vogliamo che ci dobbiamo porre è se realmente vogliamo dare un contributo ad un ordine mondiale fondato sulla pace e sulla democrazia e sullo sviluppo come si può facilmente capire
Il mondo si trova pertanto dinanzi a una sfida cruciale la globalizzazione in sé non è né buona né cattiva essa sarà per usare le parole del Papa ciò che le persone ne faranno nessun sistema economico politico si giustifica
Fine a se stesso ma solo in virtù del fatto di essere al servizio dell'uomo c'è allora la necessità di un governo democratico mondiale che controlli questi sviluppi ma soprattutto c'è la necessità di riaffermare la priorità dell'etica naturale basato su due principi inseparabili il primo luogo il valore inalienabile della persona umana in secondo luogo il valore delle culture umane
è su questo fronte che potremmo rintracciare una linea di discernimento non contingente ma stabile perché fondata su grandi valori di riferimento il mercato non può essere una nuova ideologia come con meccanismo di scambio infatti divenuto di giorno in giorno lo strumento di una nuova cultura che tutto afferma il tutto misura secondi proprio cannoni
Si tratta di un fenomeno molto insidioso per le coscienze perché sospinto da una logica utilitaristica molto diffusa
Contro questa logica che purtroppo per me ogni comportamento ci può far argine solo attraverso un sistema di valori fondato sulla persona che pone la globalizzazione al servizio dell'uomo e non viceversa
Affinché la globalizzazione non sia solo un altro nome dietro il quale si celi il tentativo da sempre perpetuato della relativizzazione dei valori e della omogeneizzazione degli istituti di delle culture non sempre liberalismo è sinonimo di libertà
Per queste ragioni ad esempio e non per puro esercizio retorico che devono essere riaffermate le comuni radici cristiane nella futura Convenzione europea
Nel quale rappresenta sempre uno dei modi per governare alcuni di questi processi di globalizzazione dobbiamo cioè evitare il rischio che i totalitarismi del ventesimo secolo
Si incontrino in un nuovo totalitarismo fondato sulla dissoluzione dei valori della nostra tradizione cattolica
Però smarrire il senso della propria identità culturale politica e sociale occorre allora riaffermare la centralità della persona umana d'ispirazione cristiana non può essere interpretata strumentalmente d'ispirazione cristiana non si coniuga con il clericalismo militante ci dobbiamo quindi fare carico
Del rispetto delle altre culture ci dobbiamo fare carico delle tragedie che sconvolgono molte popolazioni del mondo il terribile evento dell'undici settembre non deve essere ricordato solo per le norme prezzo di lutto e di dolore
Che hanno subito i nostri amici americani ma anche per avviare un grande dibattito sulle ingiustizie che colpiscono milioni di persone al mondo
Per non dimenticare mai che nessun mercato nessuna tecnologia e nessuna potenza militare
Potrà sostituire Lina Nabila libertà dell'uomo nella ricerca del senso più profondo del proprio destino delle proprie responsabilità di fronte a se stesso ai suoi simili e alla comunità
Insomma per dirla con più chiarezza per via dei computer Rezza quello che io penso e sento il cattolicesimo politico ha ancora un ruolo importante nel futuro del nostro paese del mondo
è necessario comprendere certo questa è la parte più difficile i modi nei quali potrà trovare eventualmente spazio risposte all'interno dell'attuale maggioranza
Naturalmente senza posizioni subalterne io credo che il recupero di questi principi e l'impostazione di una politica internazionale su questi valori sia l'impegno prioritario dell'attuale governo grazie
Ringrazio molto onorevole Fiori per il suo intervento volevo anche aggiungere che sono talmente tante le autorità qui presenti in aula che non mi è stato possibile
Saluta vedute quanto lo faccio ora brevemente spero che non me ne verranno ma vorrei appunto
Salutarlo e ringraziarlo per la loro partecipazione l'onorevole Cutrufo l'onorevole Gigli
L'assessore Saraceni l'assessore Saponaro l'onorevole Antoniozzi lodevole Bafundi l'assessore Guerci e il professor Casciani e l'assessore Ste
Adesso pregherei il ministro Buttiglione interne
Prima di tutto voglio congratularmi con chi ha organizzato questo incontro e con i fondatori dell'associazione undici settembre
Perché vale la pena di fare un associazione undici settembre
Io credo che l'undici settembre rappresenti un crinale
Nella storia del secolo che appena inizia ha ricordato venne l'onorevole Fiori
Dopo la caduta del comunismo ne abbiamo vissuto una fase nella quale sembrava
La politica fosse finita
Ha trionfato il mercato il mondo è un grande mercato c'è bisogno di buona amministrazione secondo le regole neo liberali ma di politica in senso proprio non c'è più bisogno
Non è un caso che questo abbia avuto un impatto devastante sul grande progetto politico della Unione europea
Consentitemi per una volta di fare riferimento ai sondaggi come fa il nostro amico Silvio Berlusconi
Dopo l'undici no dopo l'ottantanove tutti i sondaggi segnalano sistematicamente una caduta della tensione ideale a favore dell'Unione Europea perché tutti cominciano a ragionare più o meno così
Sul mercato mondiale si può gareggiare anche da soli
Ogni Stato nazionale da sono ma perché no anche ogni regione da sola e magari ogni città da sola
Il modello ideale diventa Singapore diventa Hong Kong la città mercantile che galleggia sul mercato mondiale e non ha in realtà bisogno di statualità e di politica perché la politica diceva un Grande filosofo giurista tedesco Carl Schmitt è prima di tutto decisione sulla pace e sulla guerra
Noi abbiamo dato per scontato che la pace non avesse più bisogno di essere assicurata politicamente
Non è un caso che dopo l'undici settembre invece tutti i sondaggi dicono che il consenso popolare per l'unione europea
Aumenta drammaticamente
Perché improvvisamente ci siamo resi conto di vivere in un mondo pericoloso
Di vivere in un mondo in cui la pace non è la regola e l'eccezione
E l'eccezione nel tempo mai avuti cinquant'anni di pace nella storia italiana
è l'eccezione nello spazio perché anche in questi cinquant'anni tranne l'Europa e gli Stati Uniti il resto del mondo conosciuto periodicamente la guerra e la pace è un bene che va assicurato politicamente
Ne abbiamo avuto cinquant'anni di pace perché De Gasperi e Adenauer Schuman per indicare solo tre nomi e tanti altri insieme con loro hanno fatto negli anni Cinquanta le scelte giuste
Le scelte che ci hanno dato la pace e se non siamo capaci di ripetere queste scelte oggi noi rischiamo di avere un futuro di guerra
Lo abbiamo visto plasticamente l'undici settembre e ci siamo sentiti tutti americani
Perché abbiamo scoperto che al di là delle antipatie fra gli italiani e i francesi fra i francesi e gli inglesi fra tutti gli europei e gli americani
Apparteniamo a una medesima civilizzazione abbiamo visto crollare non i simboli del capitalismo a me delle torri gemelle come simboli del capitalismo interessa poco
Abbiamo visto morire in diretta televisiva tre mila o quattro mila persone non sappiamo ancora quanti tra i quali tanti cittadini italiani turisti che andavano su quelle torri ci siamo ricordati che anche noi magari gli ha fatto un viaggio a New York e su quelle torri siamo saliti abbia visto anche tanti altri di origine italiana anche se non cittadini italiani fra i caduti
E a mio avviso che quegli americani erano uomini esattamente come noi e non abbiamo capito l'odio che ha portato alla loro no
E qui a c'è una primo grande discriminante culturale ci sono delle civilizzazioni per le quali la vita umana e sacra
E ci sono delle civilizzazioni per le quali pur di colpire un simbolo non importa se muoiono delle persone
La prima discriminante il valore dalla vita
Umana
E dopo l'undici settembre torna la politica
Mi ha fatto piacere sentire nel recente congresso di AN a Bologna proprio questo tema ricorrente torna la politica
è una cosa che andavo dicendo da qualche tempo
Perché torna la politica perché ci rendiamo conto di nuovo
La pace
E qualcosa che va costruito non è un dato che può essere dato per scontato
E la pace
Implica l'esercizio
Della forza regolato dal diritto per difendere il valori e diritti umani fondamentali e abbiamo appoggiato la reazione degli Stati Uniti che hanno detto guerra al terrorismo
La prima tappa della guerra al terrorismo è stata l'operazione militare in Afghanistan
Non una guerra contro rammenta quello che ha detto almeno gran una parte forse gran parte della sinistra non una guerra perché le guerre si fanno contro gli Stati e lì c'era un territorio occupato da bande di fanatici che non avevano legittimazione democratica nel riconoscimento internazionale
Un'operazione di polizia internazionale per restaurare il diritto in quelle aree per impedire che quelle aree diventassero il punto di partenza di altre azioni terroristiche
A cui il governo italiano ha partecipato nella convinzione che non abbiamo esposto a rappresaglie i cittadini italiani
Eravamo già nel mirino non ci siamo messi nel mirino del terrorismo con quell'operazione ma essendo già nel mirino abbiamo agito per spezzare la canna del fucile su cui quel mirino era collocato la solidarietà nella lotta al terrorismo diventa un elemento fondamentale della politica e questo ci deve portare a rompere con
Tanti compromessi del passato
La distinzione fra i terroristi buoni e quelli cattivi l'idea che però cause giuste possono legittimare il terrorismo il terrorismo non si legittima mai
E il terrorismo e l'azione contro uomini e donne che non sono soldati
E il coinvolgimento di popolazioni civili
In azioni di violenza
La distruzione di vite umane innocenti e che non hanno neanche quella funzione che in guerra il soldato che si espone al pericolo perché e armato e rappresenta in armi la sua l'azione
Noi abbiamo detto come Governo italiano subito dopo
La fine delle operazioni militari in Afghanistan
Che c'è una seconda tappa della lotta al terrorismo
La seconda tappa della lotta al terrorismo noi pensiamo che debba essere una grande offensiva di pace in Europa e nel Mediterraneo
Dobbiamo governare la globalizzazione dobbiamo farlo in modo concreto
Se noi dicessimo vogliamo governare la globalizzazione rischierebbe di essere ancora uno slogan troppo ampio io dico anzi il Governo italiano ha detto noi vogliamo governare la globalizzazione
Nelle aree che sono più direttamente connesse col destino dell'Italia dove c'è un interesse nazionale italiano
Forte
Italiano ed europeo perché questa dimensione della politica la grande politica la politica per la pace nel mondo non la può fare l'Italia la può fare l'Europa l'Italia deve dare il suo input perché senza l'Italia l'Europa non la farà o non la faranno il modo in cui la farà con la pressione del governo italiano e non la farà toccando le aree in cui e più forte l'interesse del popolo italiano abbiam detto
Bisogna dar vita a un grande progetto politico
Per governare la globalizzazione in Europa ecco il senso dell'allargamento ad Est ecco il senso della ripresa ad un rapporto forte con la Russia che è un merito di questo governo
Perché l'Europa non è solo l'Unione europea c'è anche l'altra Europa ed Europa oppure quella e dobbiamo trovare le modalità di coinvolgere quest'altra Europa in un'area di prosperità e di benessere civile
L'Europa non basta c'è l'area del Mediterraneo ci sono duecentocinquanta milioni di uomini sull'altra sponda del Mediterraneo che ho verranno coinvolti in un progetto di sviluppo economico
Civile
E politico e saranno allora i nostri amici o diventeranno i nostri nemici
Non potranno entrare nell'Unione Europea evidentemente ma dobbiamo avere un progetto capace di coinvolge e questo progetto capace di coinvolgerli deve creare una cultura la cultura nella quale i popoli possono competere fra di loro perché i popoli esistono relazioni esistono continueranno a esistere e continueranno a competere fra di loro ma competere non
Con le armi non con la corsa agli armamenti non con la guerra ma con i commerci con perfezionando le proprie invenzioni perfezionando le proprie industrie comprando liberamente materie prime dove si possono trovare condizioni migliori trasformandole con il loro lavoro esportando le per far vivere i loro popoli questa è la formula dell'Unione Europea che ha permesso all'Italia
Che prima della seconda guerra mondiale valeva un terzo da Gran Bretagna come promoter interno lordo di raggiungere la Gran Bretagna non perché la Gran Bretagna è nata indietro per ma perché siamo andati avanti tutti e noi più di loro
Perché i più poveri hanno più motivazione e vado avanti più rapidamente di quelli che già stanno abbastanza bene
Il grande progetto che
Berlusconi ha chiamato il Piano Marshall per il Mediterraneo e che io credo che meriterebbe d'essere chiamato il piano Berlusconi per il Mediterraneo perché chi ha avuto la forza di dire queste cose è stato il Governo italiano e di presidente Berlusconi
Evidente che la soluzione del problema palestinese e condizione perché questo avvenga finché il problema palestinese ha aperto con una ferita
Che va in suppurazione ed in cancrena sarà molto difficile che nel Mediterraneo questo possa decollare di qui il fatto che il piano Berlusconi inizia
Con la proposta di un sostegno forte alla ricostruzione della Palestina l'unico vero contributo dalla politica europea
All'affronto del quella palestinese è stato questo piano approvato nell'ultimo Consiglio dei capi di Stato e di governo
Ma è evidente
Che perché questo avvenga occorre che si arrivi se non alla pace alla tregua
Al cessate il fuoco
E qui non ci scontriamo con una situazione palestinese che invece è andata drammaticamente aggravandosi e nella quale noi scontiamo il ritardo della costruzione dell'unione europea perché quando
Sparano
Quando la parola passa alle armi
Quando la paura diventa il sentimento prevalente prima ancora che di parlare di sviluppo economico ti chiedono ma voi siete in grado di garantire militarmente la pace gli Stati Uniti posso rispondere di sì l'Europa deve rispondere di no
E il modo in cui l'Europa è stata trattata e un risultato evidente dal fatto che l'Europa della difesa non abbiamo ancora e senza quella non abbiamo neanche l'Europa della politica estera o l'abbiamo soltanto per una parte con una gamba sola e per camminare ci vogliono due gambe
Io credo allora che mentre rivendichiamo quello che ricoveri tra l'ha fatto
Per la pace dobbiamo sinceramente riconoscere che l'Europa per poter contare deve esistere
Di qui il tema fare
E credo che dobbiamo dire
Due parole con grande amicizia agli israeliani che dà il Palestine partendo da una visione realistica
Governare la globalizzazione sapendo che possiamo governare un pezzo ma è un pezzo importante un miliardo di persone vivono nel pezzo di globalizzazione che l'Europa
Può governare governi amo questo pezzo di globalizzazione garantiamo la pace per lo meno qui oltre questi confini daremo il nostro contributo vedremo cosa possiamo fare ma qui è responsabilità primaria nostra per poterlo fare abbiamo bisogno
Di una successo della Convenzione europea e diciamo due parole
Su Israele e sui palestinesi
Su Israele
Io credo che il governo Sharon stia commettendo molti e gravi errori
E tuttavia non dobbiamo dimenticare che questi errori vengono commessi perché gli israeliani hanno paura
E purtroppo non hanno torto ad avere paura perché nel mondo arabo si è sviluppata nel tempo una cultura
Una volontaria aggressione una volontà di ripetere lo sterminio del popolo di Israele ricacciando in mare i ebrei dalla Palestina
Questo è un fatto drammatico di cui spesso noi non siamo sufficientemente consapevoli Chi ha paura non ragiona bene e allora anche per dirgli che sbaglia perché stanno sbagliando
Tuttavia occorre prima dire che comprendiamo la loro paura e siamo al loro fianco
E non intendiamo permettere mai che gli israeliani vengano ricacciati in mare non intendiamo ripeto permettere mai che avvenga Maritati una ripetizione dell'Olocausto non intendiamo permettere mai il popolo di Israele perda il diritto a vivere dentro frontiere sicure internazionalmente riconosciute internazionalmente garantito tutte le volte che questo viene messo in discussione o non viene detto con forza sufficiente anche le pressioni su Israele perché modelli la sua politica risultano essere pressioni insufficiente sbagliato sapendo che certo c'è anche in Israele che ha il sogno di un grande Israele è un sogno che non è possibile Israele deve riuscire a farsi accettare le sue vicini arabi de dinamiche demografiche
Ed economiche della Regione dicono che alla lunga Israele ha bisogno di ristabilire un rapporto positivo con l'ambiente arabo che lo circonda
Sapendo che nel mondo arabo però ci sono
Quelli che vogliono una patria per i palestinesi e noi siamo a favore di una patria per i palestinesi uno stato di Palestina che anch'esso ha il diritto di esistere dentro confini
Sicurezza e parzialmente riconosciuti ma ci sono anche quelli che vogliono la cancellazione dello Stato di Israele e anche quelli che vogliono lo sterminio degli ebrei dobbiamo chiamare i moderati da una parte e dall'altra ad uscire allo scoperto
Sapendo che lo scontro delle civilizzazioni con l'Islam non è inevitabile ma è possibile l'Islanda vive oggi una grande crisi
Ci sono quelli che mettono nel cuore dell'Islam la guerra santa
Il nuovo profeta Osama Bin Laden e ci sono quelli che
Hanno dell'Islam una concezione diversa che mette al centro l'idea di Dio onnipotente e misericordioso
Come il re Hassan del Marocco come il re Abdallah secondo di Giordania
Noi dobbiamo sapere individuare i nostri amici per sostenerli perché prevalga una visione dell'Islam capace di dialogo culturale e religioso con l'Europa e capace di iniziare un cammino di modernizzazione che non tra dica le origini e le radici
Credo che su questo il governo italiano sia stato fortemente impegnato certo è un tempo straordinario in cui bisogna anche proporre iniziative straordinario
Una
Simbolica
Potrebbe essere semplicemente riuscire a risolvere la situazione drammatica
Della Basilica della Natività a Betlemme
Che quelli che vi si sono rifugiati depongano le armi
E possano uscire con la sicurezza per la loro vista
Credo che sia una proposta che noi dobbiamo fare che stiamo facendo credo che il nostro ministro degli esteri la stia portando avanti un primo segnale che mostri come nel riconoscimento di alcuni valori fondamentali
Che noi pensiamo essere universali il valore della vita umana non è un valore d'una civilizzazione sola anche se magari una civilizzazione lo ha riconosciuto prima e con più forza di altro è un valore universale
Ecco partendo simbolicamente da Betlemme dare un segnale di pace attorno al quale riannodare il filo di un dialogo difficilissimo ma al quale non esiste alternativa
Grazie onorevole Buttiglione nel frattempo ulteriore saluto al vicepresidente dalla Regione onorevole Simeoni l'assessore Verzaschi e l'onorevole Prestagiovanni che nel frattempo sono arriva
Per pregherei il ministro Frattini
Grazie presidente Gramsci grazie alla associazione undici settembre
Credo anch'io che questa occasione di oggi sia un'occasione importante
Io credo che un contributo quale quello che il potrei dare a quest'incontro non è certo quello di pretendere di indicare percorsi o possibili soluzioni mi limiterò
Brevemente a qualche suggestione a qualche spunto che ho colto da un lato da chi mi ha preceduto dagli interventi di coloro che mi hanno preceduto e dall'altra
Dalle riflessioni di questi mesi prima riflessione che desidererei fare
Stavo aumentando a mio avviso sempre più negli ultimi tempi una consapevolezza che questo problema del terrorismo e la crisi mondiale che si è aperta dopo l'undici settembre non è questione che riguarda soltanto gli Stati Uniti d'America non è questione che riguarda neppure gli Stati Uniti d'America e l'Occidente e basta
All'inizio si era detto ma si è un problema limitato a un problema che può colpire noi occidentali
Io credo che ci sia una questione di sviluppo e di prosecuzione oppure no
Di un percorso di sviluppo della democrazia di un di un mondo che conosce la democrazia e la libertà oppure no ecco che quindi la dimensione del fenomeno ci deve e è stato già detto autorevolmente da chi mi ha preceduto
Far guardare
Con
Direi altrettanta attenzione rispetto a quanto noi guardiamo alla nostro mondo al mondo occidentale a quel mondo dei Paesi arabi moderati che vanno
Fortemente aiutati vanno fortemente aiutati a resistere
A quegli impulsi a quelle pressioni forti del fondamentalismo che
Se in qualche modo di ragazzo ero queste si
Determinerebbero lo svanire di ogni possibile sogno di una pace o di un raggiungimento di una pace dico questo perché oltre a quanto abbiamo già visto negli scorsi mesi
Soltanto qualche ora fa direi poco più di qualche ora fa
Molti di voi avranno avranno visto cosa è successo in occasione della visita dal segretario di Stato degli Stati Uniti d'America in Egitto quando dei moti di piazza tremendi in cui c'è scappato il morto insomma voglio dire
La il coraggio e la forza dei leader arabi moderati di continuare
A partecipare a una convinta ricerca della pace deve essere assai più fortemente incoraggiata you aiutata
Di quanto forse in passato si sia fatto e l'iniziativa degli Stati Uniti d'America Diretta che guarda a Mubarak e non solo lui
è molto importante
E segnala un po'questo
è chiaro che l'analisi di Gianni De Michelis come sempre molto puntuale indica il vero rischio il rischio che la radicalizzazione dello scontro porti l'Occidente ha delle reazioni di sola repressione di sono contrasto con la forza
Che dei termini quindi la prevalenza dall'altra parte delle pulsioni dei fondamentalisti che l'incontro non lo vogliono affatto e che vogliono anch'essi
La radicalizzazione dello scontro anche sì quella che è stata chiamata
La guerra fra la guerra santa quindi l'obiettivo principale che deriva dalla consapevolezza della dimensione di questo fenomeno che non riguarda soltanto più l'Occidente
Deve portare anzitutto a rompere questo fronte tremendo il fronte di tutti coloro che vogliono da varie parti che lo scontro Sica radicali sì che si passi ad una logica che parla solamente con la guerra che parla solamente con la violenza
L'altra riflessione che desidero fare in parte anticipata da Rocco Buttiglione
Si è detto
Governare la globalizzazione io voglio ricordare a me stesso e a quanti lo ricordano che il modo concreto per governare la globalizzazione se vogliamo
è giusto dire non può essere l'Europa non può essere soltanto l'Europa ecco ricordiamo cos'è accaduto al G otto di Genova
Che gli italiani comunemente ricordano
Per le per le tragiche vicende per gli scontri di piazza il Governo italiano per la prima volta in una riunione del G otto apportato
Ad un incontro confronto sui temi della povertà del sud del mondo e del governo della globalizzazione i campi
Di alcuni tra i principali Paesi africani che sono venuti a Genova si sono seduti ad uno stesso tavolo ed hanno ragionato con i grandi del mondo del G otto di che cosa di cose concrete
Di come elevare il livello di partecipazione finanziaria della parte ricca del mondo nei confronti della parte povera hanno esaminato una proposta italiana del Presidente del Consiglio
Condivido ovviamente fortemente dagli altri partners di offrire ai Paesi del Sud del mondo diciamo così
Un modello organizzativo di stato efficiente digitalizzato da mettere a disposizione di coloro che lo vorranno che sarà presentato nel G otto canadese da qui a qualche a qualche mese
Quindi è evidente che questo in epoca non sospetta cioè assai prima dell'undici settembre
Mi permetto di ricordarlo perché nella tragedia dei fatti del G otto di Genova pochissimi ricordano che questo avvio
Di un percorso di governo della globalizzazione c'era stato e c'era stato ad iniziativa del governo italiano e del nostro presidente del Consiglio
E da allora tanto sbagliato è tanto sbagliata e la voce di coloro che rifiutano la globalizzazione come il nemico da battere
Tanto giusta è l'affermazione di chi come fu allora e cioè tuttora il nostro presidente del Consiglio un una doppia gamma di interventi dinanzi a questo fenomeno da un lato l'azione di lotta senza quartiere contro il terrorismo dall'altro dei fatti
Non solamente in un ciabattino ma concretamente avviati e messo in pratica per far capire che questa immensa pressione del sud del mondo dei Paesi poveri di quelli che hanno meno
Non può essere né ignorata nei trascurata nei derisa ma deve essere aiutata ad incanalarsi in un percorso di cooperazione vera
Il significato di quello che ha ricordato Rocco Buttiglione il Piano Marshall per l'area del Mediterraneo tanto per fare un ulteriore esempio di quanto il Governo italiano ha tentato di avviare in questi tempi ed allora l'esempio di questo secondo momento il governo della globalizzazione è credo in questi tre momenti l'azione duplice sul G otto l'impegno sul G8 canadese il Piano Marshall per il Mediterraneo
L'impegno sull'altro fronte quello della lotta senza quartiere anche qui mi permetto di ricordare come in strettissima collaborazione con il Governo degli Stati Uniti d'America degli altri partners europei il governo abbia varato norme che danni
L'ordinamento italiano attendeva mancava nel nostro ordinamento una norma che colpiva l'atto di terrorismo internazionale compiuto non contro il nostro Paese ma contro un altro Paese il che aveva permesso di far sì che l'Italia diventasse terreno in cui alligna avaro le basi
Logistica e del terrorismo fondamentalista in cui ai a detti tutt'al più venivano perseguiti per la falsificazione dei documenti o per qualche reato