"Cultura e televisione" - organizzato dalla Fondazione Cini, dal Ministero dei Beni Culturali e dal Ministero delle Comunicazioni (presso la Fondazione Cini, Isola di San Giorgio Maggiore)

Onorevole Sgarbi adesso diamo la parola
Ah mi a Maurizio Gasparri ministro delle Comunicazioni
Buongiorno a tutti soltanto per un breve saluto perché poi il mio intervento ovviamente sarà
Al termine dei lavori che contiamo di conclude entro le diciassette abbiamo deciso insieme allora Sgarbi superordine prende la parola per questo nostro saluto di organizzare questo incontro su un tema che riteniamo valga la prima di affrontare rapporto appunto dalla cultura la televisione abbiamo pregato di partecipare delle persone che riteniamo possano dare un contributo ed è importante per la loro esperienza loro qualità per i percorsi anche molto diversi tra loro
Che quindi possono offrire degli spunti quella grande discussione come inesauribile
Sul rapporto con la televisione sui contenuti sulla qualità non abbiamo nessuna pretesa esaustiva
Nella dibattito che sicuramente proseguirà da credergli da ma speriamo di poter con quest'occasione in un clima di apertura di confronto di pluralismo di apporti e dire mettere qualche punto fermo di raccogliere qualche esperienza che possa essere utile
Certamente nella nostra azione di governo speriamo per tutti coloro che poi sporcando partecipando intervenendo potranno trovare in questa nostra giornata un'occasione di arricchimento di idee io qui mi fermo riservando alla conclusione dei lavori dire anche ovviamente la mia ma siamo qui soprattutto per ascoltare come raccogliere delle idee gli stimoli dei suggerimenti
E quindi a questo punto dalla dalla dalla onorevole Sgarbi qui come rappresentante il ministero da cultura come è stato organizzato congiuntamente dal ministero dei beni culturali
E dal Ministero nelle comunicazioni sarà coordinate preceduto ringrazio fin d'ora dal professor Giordano Bruno Guerri dal dottor Marcello mezzanotte ora nel cane ovviamente potrà poco interverrà il presidente
Della Regione Veneto anche ringraziamo per la presenza la collaborazione anche all'organizzazione delle iniziative ringrazio fin d'ora tutti coloro che hanno accettato di intervenire prende la parola e dare loro contribuire tutti coloro che sono qui per seguire i nostri lavori ringrazio vivamente
Ultima mano per importanza come si suol dire la Fondazione cinese vertice la sua struttura sostato a per la preziosa e collaborazione che ha offerto a dottor Roberto Caravaggio che voglio ringraziare neo consigliere che insieme a dottore accade agli altri
Organizzatori accurato tutti gli aspetti operativi di questo convegno che senza la disponibilità la prestigiosa sede dalla Fondazione Cini non avrebbe avuto la possibilità di essere organizzato ciò detto affido direttamente a chi deve presiedere il convegno la presidenza dei lavori
Allora sì
Viaggio adesso diamo la parola al sottosegretario onorevole Vittorio Sgarbi
Beni culturali
In verità
Non si sentivano le città di un convegno su cultura e comunicazione ed è per questo che abbiamo ritenuto riproporlo nell'assoluta certezza che non c'era nessun incompetente che venisse qua a fare un corso di alta cultura per apprendere qualcosa che non sapeva già tutti sono esperti di comunicazione e tutti sono esperti di cultura indipendentemente dal fatto che la cultura ce l'abbiano o meno occorreva in realtà far sapere che esistiamo
Non che ci siano dubbi sull'esistenza
Personale e psicologica e politica di Gasparri e di Sgarbi che sono tra quelli di cui non si sente la necessità di sentire ulteriormente parole perché continuamente parlano comunicando l'uno l'ordine Gasparri e io il disordine una specie di controversia che non ha peraltro diversi obiettivi sono i medesimi io leggo letto piogge un'intervista di Gaspare anzi un po'provo invidia per lui perché parla più di me non dice cose che sempre io posso condividere ma lo fa apposta per essere smentito anche talvolta non va inteso alla lettera Gasparri e molto metafore quando dice per esempio vorrei cacciare Munafò
Lui realtà intende un'altra cosa
Intende che qualcuno dovrà essere cacciato se poi non tocca Munafò ma tocca Fazzuoli qualcuno dovrà pur pagare per un altro occorre insomma che qualcuno perché se lasciamo tutti lì
Sembra in realtà che non siamo arrivati quindi anche per un minimo di decoro istituzionale occorre spostare qualcuno magari da una sede all'altra da una rete all'altra quindi lui fa questa operazione di incendiario molto futurista
Non fino in fondo convinto che dovrà andarsene questo o quello ma che qualcuno dovrà meno spostarsi da un ufficio all'altro ecco cosa che però potrebbe assai difficile così per la Biennale come per la RAI
E alcuni trattenendosi ulteriormente nelle sedi come alla RAI danno la sensazione che avrebbero la certezza di essere cacciati se avessero la gentilezza ridare loro dimissioni forse potrà essere confermati
E proprio loro mancanza di capacità di comunicare
Con noi in realtà e con Gasparri particolare che li rende in pericolo perché per la verità nessuno potrebbe augurarsi Emilio Presidente della televisione di Stato che non sa che aria perché essendo così chiaramente schierato sai
Quello che non vuole e quindi hai un'idea chiara l'essenziale sapere da qualcuno quello che vuole quello che non vuole
Non vogliamo più Blera Bernabei che le era che in cui in cui non si sapeva cosa pensava Bernabei qua davanti e non lo so bene e il suo problema che pensava tutto e quindi impediva l'opposizione
Nella visione che indica Young l'ipotesi della Trinità cristiana è corretta della quater Mita che ingloba anche il diavolo in maniera tale che non c'è più opposizione questo metodo di Bernabei e quello che noi guardiamo con preoccupazione c'è tutto c'è
Occorre che ci sia qualcuno o con noi o contro di noi quelli precari è stato il presidente perfetto per essere ogni volta smentito da Gasparri o dal ministro dalla cultura che sia ecco in questo senso credo che la comunicazione a delle leggi talmente imprevedibili che non sono mai quelle rettilinee ma seguono lo schema di Flaiano
Che il punto più vicino c'è il modo per raggiungere due punti non è sempre la linea retta ma talvolta l'arabesco quindi un percorso che sembra più articolato ma che consente di arrivare e così voi sapete bene che la lezione che ci ha dato per esempio Viviano toscani e che per far vendere Benetton non devi parlare della qualità delle cose e nel e perfino dei prodotti che Pretto vende ma di altra cosa una suora che faccia un negro malato di Heinze quindi la comunicazione
Funziona in un modo perverso rispetto all'obiettivo non basta dire questa cosa è buona
Occorre inventare qualcosa per cui ci sia la curiosità su quella cosa e come questo convegno è un convegno di una destra di governo che viene guardata con molta preoccupazione sospetto soprattutto per i pronunciamenti di Gasparri e non ci sarà oggi
Persona più equilibrata distante tollerante misurata di Gasparri come vedrete che consente ad ognuno di voi dire quello che in USA già perché non è che lui si aspetta di sapere qualcosa lui sa già quello che vuole
Però non lo dirà e in questo modo noi usciremo da questo convegno nell'assoluta incertezza del nostro futuro e senza nessuna volontà di cambiare le cose
Allora dopo i primi brevi interventi poi torneranno a parlare Sgarbi Gasparri dopo aver ascoltato alcuni di voi parlare da lei anche la parola Giancarlo Galland al Presidente della Giunta regionale del Veneto
Dalla quale tremende devo intimarmi troppo sulla tavolo dato alla dimensione di questi microfoni è l'ora vi faccio una promessa non dirò una parola sulla RAI
Neppure una parola
Voglio invece profittarne per dare un saluto a tutti quelli che sono arrivati quest'oggi a Venezia
A coloro che ci intratterranno con le loro relazioni a coloro che sono qui per ascoltare come il ministro Gasparri per imparare
Non desidero togliere spazio c'era nessuno degli oratori ai quali auguro di dar vita a un dibattito sereno
Serio aperto ricco di confronto anche di varare una non è mancata data d'esordio come d'altronde non potrebbe essere un dibattito dato il tema e le persone che sono state chiamate a discuterne
Mi fa piacere vedeva riuniti qui oggi nel Veneto intellettuali e uomini del mondo della cultura Toma un tema costantemente perennemente attuale
Ricerca credo certamente più di punti d'incontro che di soluzioni definitive in un campo che mai può averne dato il suo incessante evolversi vedendo la platea che ho di fronte così qualificata va be'profittare più che per dire per chiedere una cosa soltanto
Ho letto con attenzione i temi che saranno in discussione in questo nostro incontro che ha per titolo cultura e televisione
E mi pare orientarsi più sulla didattica sulla divulgazione della cultura in televisivo
Quindi sì cultura e TV ma per meglio dire cultura in televisiva
E allora dobbiamo fare una piccola riflessione su cosa la televisione quello che era noto a tutti lo sappiamo tutti la scatola delle meraviglie di fronte a cui ci si sedeva si guardava mirati ci si lasciava intrattenere qualche volta ammaliare è un pulpito da cui pochi parlavano a tutti
Certo oggi alla domanda che cosa hai fatto la risposta non è più ho visto la tv
Ma se mai che cosa ho visto in televisione se l'ho vista
Oggi quel quadro non esiste più
Quella che ci viene proposta un'offerta vastissima che spazia da un numero ampio di canali programmi palinsesti personalizzati a reti tematiche satellitari pay per view
Che si avvia il GT al digitale all'interconnessione con la rete internet chiama per la tv destinata ad essere sempre più interattiva uno scenario in cui l'offerta è talmente ampia anche il punto nodale diventato quello della concorrenza non solo in televisione ma tra quindi non più di pochi che partivano a tutti
Ma in molti che parlano a pubblici diverso e che dunque devono sapere a chi si rivolgono eccome rivolgersi e devono farsi scende se questo è il quadro entro cui si dibattono i temi del convegno allora esser capaci di farsi scegliere di proporre buona televisione non solo è segno di grande civiltà ma anche di comprensione dalla società
è segno di una società per la verità e colta
E dunque buona televisione eh
Cultura
Mi chiedo allora come offrire prodotti di divulgazione e cultura in televisione se anche essi sono in competizione con tutte le altre lo farà io credo che non il protezionismo ma proprio questa concorrenza appalti e migliorare la qualità dell'offerta televisiva
Perché di fronte a un pubblico che sa scegliere costringe chi vuole divulgare cultura in televisione offre un prodotto talmente buono da essa subisce uno concorrenza per di più come accade in qualunque altro campo tra prodotti omogenei
Assolutamente diverso da quel tipo di scelta è una scelta non fa prodotti omogenee ma tra prodotti opportunità e mezzi altamente disomogenei fra loro lascio la parola a voi
è senz'altro meglio di me potrete risponde da questa e le altre domande che oggi nascerà sono sicuro che sarà un dibattito interessante ricco appassionante
E che potendo mi auguro di seguire per intero
Prosecco parlando di cultura e di televisione mi sarebbe piaciuto che fosse stato coinvolto anche il cinema
Dato il suo legame ormai simbiotico con la televisione e dato che proprio qui a Venezia durante il Festival del cinema si svolge questo convegno mi sarebbe sembrato naturale vedere tra gli invitati anche qualcuno l'abbia a male la nostra più grande istituzione culturale che onora l'Italia e che c'è invidiata da tutto il mondo e che risiede qui in Veneto va benissimo
Ho parlato più di quanto avevo promesso
Vi ringrazio ancora per essere qui lascio la parola ai relatori a voi tutti porgo i migliori auguri di buon lavoro sicuro che oggi avremmo un esempio di come cultura e televisione possono dar vita a una delle rare copie che non dispongono noia
Adesso prima di cominciare diamo la parola al nostro padrone di casa che il presidente della Fondazione Zorzi
Signor ministro signor Sottosegretario presidente Galan signore e signori il mio compito è semplicemente quello anche a nome del presidente che oggi non può essere a Venezia di dare un saluto cordiale a questo convegno e un augurio lui buon lavoro come forse qualcuno di voi sa queste sale hanno visto moltissimi convegni
In passato riguardanti i vari problemi della televisione in particolare dopo la firma della Carta di Helsinki la Presidenza del Consiglio
Per molti anni ha voluto che qui si svolgessero convegni con tutti i Paesi d'Europa per dibattere i problemi della libertà
Televisiva e conseguentemente anche della cultura poi più recentemente il club di Venezia
Diretto dal dottor Rolando sempre a nome della presidenza del Consiglio nera indetti altri che si sono svolti con grande interesse di dibattiti di opinioni
Io stesso se posso fare un accenno personale negli anni lunghi
In cui fu il presidente del gruppo Utenti pubblicità associati e vi occasioni di occuparmi
In molte defatiganti logoranti discussione sui problemi di allora
Della presenza
Soprattutto pubblicitaria
Nelle varie televisioni come sapete vivevamo all'epoca del lodo quando Perotti ogni anno si doveva stabilire quanta pubblicità poteva andare giornali erano sempre in difficoltà economiche
Quanti allora televisione
Da questi dibattiti poi uscì una modifica e poi l'annullamento di quella lodo e poté anche instaurarsi un nuovo regime di attività in campo televisivo
Le cose della televisione mutano
Molto rapidamente mutare la società mutano le condizioni sociali
L'importante che credo e questo una fondazione culturale come la Cini non può non dirlo che l'obiettivo sia sempre quello dell'interesse pubblico di dare al mondo di oggi un servizio adeguato in particolare nel campo
Del sul presenza culturale alla televisione alcuni anni fa
Si è svolto in queste stesse sale in questa stessa strada in questi stessi giorni
Proprio collegato con la Mostra del Cinema un convegno indetto dal ministro dei Beni culturali
Io allora comunque il ministro della cultura francese per dibattere dove altri problemi anch'essi importanti quello di una difesa
Dell'industria cinematografica e televisiva europea rispetto alla forza di penetrazione dell'industria americana che la stava mettendo in crisi
è stato un dibattito molto seguito mi pare molto importante con presenze
Anche se
Molto importanti oggi si svolge questo convegno non posso andare più in là per rivedere i doveri di ospitalità e quindi di nuovo augurandovi buon lavoro vi saluto cordialmente grazie
Allora adesso diamo inizio a questo dibattito prima di far parlare le persone che sono intervenuti e che hanno accettato il nostro invito
Giordano Bruno Guerri Venezia Marcello Veneziani e Dio diremo così qualche parola introduttiva allora darei la parola senz'altro Giordano Bruno Guerri
Buongiorno al mese stato dato il compito di fare un inquadramento generale problema però il vizio professionale ho preparato un piccolo saggio storico che però vi risparmierò partendo dall'attualità e quindi sarò brevissimo
In compenso leggerò perché quindi sapete quasi tutti più di me vorrei limitare al massimo le mie ovvietà
Dunque che andiamo verso una televisione di canali digitale satellitare via cavo lo sappiamo
E sappiamo che saremmo che ci saranno anche canali tematici appagamento dedicati alla cultura di questi direi che non è il caso di occuparsi
Il problema vero sarà quello della tribù cosiddetta generalista che potrebbe scadere come negli Stati Uniti a dare soprattutto notiziari programmi di basso costo destinati al pubblico più popolare meno abbiente
Se non si vuole che questo accada anche la tv italiana in particolare a quella pubblica occorrerà che la televisione valorizzi il proprio ruolo culturale
La prima significativa trasformazione dovrà essere quella del termine cultura
Storicamente intesa in un'accezione umanistica dovrà allargarsi volto verso le scienze dure in genere escluse dal panorama intellettuale italiano necessità assoluta se si pensa all'importanza di portare a livello di massa discipline come l'informatica alla fisica la biologia ci sarà la possibilità concreta alcuni versi obbligata
Di alfabetizzare la società in materie tecnico-scientifiche finora poco notte
La televisione avrà così caratteristiche accostabili con le evidenti differenze ai propositi educativi della TV delle origini
Ed è questa la prima grande opportunità di cui dovrà saper approfittare il servizio pubblico
La tv avrà l'opportunità di dare l'avvio a una cultura realmente popolare non più concepita come prerogativa elitaria e dimensione metafisica
Se la prima grande innovazione relativa al cosa la seconda riguarderà il come
Il palinsesto del futuro dovrà strutturarsi per numerose fasce di pubblico con interessi differenti e con diversi livelli di competenza
Ovviamente si parla di una formazione a distanza non didascaliche prescrittiva ma della possibilità per il pubblico di essere informato su contenuti culturali in modo mirato e interattivo
La televisione non sarà più una scatola chiusa su cui non è possibile intervenire ma un contenitore attraversato da flussi di comunicazione provenienti sia dei produttori sia dal pubblico
Dibattito cominciamo dormo sì
Anche la concezione della multimedialità dovrà evolversi l'integrazione tratti voi internet inevitabile dovrebbe svilupparsi in una dimensione di complementarità effettiva non è assolutamente utile riproporre gli stessi contenuti su due supporti differente
Internet servirà all'approfondimento dei programmi di una tv in cui le differenze esploderanno e avranno molto spazio canali locali come oggi succede per i quotidiani a quel punto per stimolare la produzione culturale dovrà probabilmente intervenire il legislatore per esempio stabilendo che una società pubblica o privata se vuole ottenere una licenza deve assicurare una certa produzione culturale
Oppure inserendo un sistema di tazza stazione detassazione a seconda dei programmi trasmessi
Per elevare il livello culturale del Paese nelle tv generaliste la cultura non potrà essere un genere
Ma piuttosto una sensibilità non una televisione educativa mai toccata non intellettuale ma intelligente
Non ridanciana ma spiritosa
Quindi non tanto culturale quanto colta anche una televisione insomma che l'embargo con la specificità d'con la specificità del suo linguaggio di idee di memoria di futuro
E destinata ai cittadini e non ai consumatori
Grazie
Allora adesso do la parola Marcello Veneziani
Sì io nell'arco breve di un intervento che esaurito nel cinque dieci minuti cercherò di mantenermi sulla corda dell'ovvietà e del delirio
Cioè cercherò di mescolare da un verso il riferimento alla realtà dicendo cose anche scontate
E dall'altra parte cercherò di puntare su alcune ipotesi progettuali solo accennato ovviamente dati i tempi che potranno in qualche modo compensare l'ovvietà della delle prime considerazioni
Diciamo pure che il filo conduttore di questo breve intervento si può compendiare in un'espressione allargare l'offerta allargare l'offerta non solo nel senso della quantità ma della qualità dei generi della cultura dei generi delle culture rappresentate all'interno della televisione con particolare riferimento alla televisione pubblica
Io partirei da una considerazione che mi sembra abbastanza ovvia ma che spesso viene elusa e cioè cosa distingue il nostro Paese nell'arco della mondializzazione della globalizzazione della produzione tv
Io credo che questo Paese disponga di una sola arma di una sola forza che la configura come super potenza ed è la sua capacità di trasmettere interpretare rappresentare beni culturali beni artistici la tradizione di un Paese che è ancora viva e feconda
E cosa manca in modo particolare a questo Paese
Questo è un Paese che è cresciuto in larghezza è cresciuto in estensione e forse non ha ancora un disegno
Culturale e civile per poterlo far crescere adeguatamente anche in termini di educazione in termini di cultura così come diceva poco fa Giordano Bruno Guerri
E in particolare che cosa si può aspettare da un governo che nasce sotto l'egida del centrodestra
Si può aspettare una particolare sensibilità nei confronti della cultura nazionale della tradizione del Paese intesa non come puro repertorio di reliquie che c'erano e che non ci sono più non parlano più
Ma proprio come trasmissione viva di di saperi di culture di modi di essere di abitudini di costume di eredità in qualche modo e di patrimonio vissuto ecco partendo da queste considerazioni io credo che sia necessario oggi tentare in qualche modo di elaborare nel nostro Paese una sorta di Progetto Italia che riesca a mettere in corto circuito la comunicazione la cultura e quindi i beni culturali e l'educazione
Un termine che abbiamo voluto trascurare per anni e di cui esiste soltanto un fantasma travestito nella televisione italiana perché vano travestito con i panni di educational per renderlo più appetibile Anna ai linguaggi contemporanei ma credo che la parola educazione abbia un significato importante che non evoca nulla di etico e pedagogico in senso duro ma che quindi al contrario in qualche modo indica uno stile italiano un modo di essere una sensibilità un affinarsi in qualche modo attraverso un orientamento culturale ad una linea di vita ad un modo di essere italiano
Ecco e partendo da queste considerazioni io mi dico che il servizio pubblico se a ragion d'essere
E se a ragion di chiedere un canone televisivo deve avere il coraggio di sperimentare in una delle sue tre reti televisive
Quel progetto antico rimasto sempre a mezzadria di una Rete interamente dedicata alla cultura popolare regionale e nazionale
Io credo che questa sia una scelta di fondo che dovrebbe fare un governo che vuole lasciare traccia di sé e che vuole in qualche modo consentire un allargamento dell'offerta televisiva
Cioè non lasciando soltanto illegittimamente allo svago all'intrattenimento e informazione gli spazi maggiori ma consentendo anche di sperimentare su una rete questa possibilità di entrare nella cultura popolare del Paese
Quando si parla di cultura popolare non si parla di una rete intellettuale di una rete introversa e autoreferenziale ma si parla di una rete in grado in qualche modo di trasmettere divulgare saperi
Di tramandare in qualche modo costumi abitudini dirgli elaborarli in modo critico vivace
Civettuolo in alcuni casi ma con grande capacità di sapersi confrontare anche su mercati difficili come quello culturale
Credo che questo sia un fondo faccia parte diciamo così della cultura del nostro Paese
E per allargare questa offerta significa indubbiamente non tentare come dire di sostituire cappe ideologiche ad altre cercare cioè di in qualche modo di imporre una linea culturale ideologica che faccia in qualche modo da bilanciamento la linea ideologica e culturale che ha pervaso gli anni passati no si tratta appunto anche in quel caso di allargare l'offerta si tratta di far vivere in felice qua Bite azioni culture e sensibilità diverse perché si tratta di rappresentare un progetto italiano
E quindi per rappresentare un progetto italiano bisogna rappresentarlo in tutta la sua complessità attraverso la varietà delle sue sfaccettature culturali attraverso le sensibilità anche politiche diverse e quindi questo è un progetto che in qualche modo consentirebbe di poter in qualche modo giustificare la presenza di un servizio pubblico alla presenza di un canone televisivo e anche la presenza di un comunque di un Governo che vuole non soltanto gestire la cosa pubblica ma anche in qualche modo lasciare una traccia
Per la sua presenza della sua forza ed è la sua incisività diciamo all'interno della cultura del Paese quindi non si tratta di sostituire una e egemonia ad un'altra si tratta appunto di allargare l'offerta di evitare le strategie leonine
Della epurazione o quelle volpina della integrazione ma quelle al contrario della possibilità di osmosi alla luce del sole tra culture diverse
Ecco io credo che questo sia il Progetto possibile per fare interagire cultura in televisione in Italia per liberarci da una cappa di provincialismo ideologico che è l'esatto contrario del provincialismo che invece ci affermati nel mondo
La cultura italiana da Dante a Fellini ha parlato attraverso la Provincia al mondo intero
Noi invece oggi stiamo facendo la cosa inversa cioè stiamo parlando in termini di globalizzazione attraverso una nicchia ideologica residuale che ancora domina in qualche modo una cultura televisiva
Si tratta al contrario di liberarci da queste cappe di avviare un progetto e di essere all'altezza di pensare in grande
Tutto
Cosa un po'forse strana ma do la parola a me stesso
Io come sapete cioè loro hanno fatto discorsi più generali io come sapete mi occupo e mi interessa soprattutto di libri
Mi sono occupato per molti anni anche di libri in televisione e quindi di questo vorrei parlare ma più che parlarne vorrei qui a Venezia oggi alla Fondazione Cini
Così aprire un tema di discussione cioè chiamare un successivo dibattito
Dove si possa discutere più precisamente di questo argomento e cioè il libro in televisione
L'Italia e simile altri Paesi europei come per esempio la Francia cioè sembrerebbe che in via televisione non possa esserci uno spazio vero e proprio delibere né nella televisione di Stato né nelle televisioni private
Allora fino ad ora si è sempre dato l'esempio della Francia dicendo sì però loro hanno apostrofando Bernard pivot luoghi dei libri programma meraviglioso come in Italia nessuno sa fare questo
E e purtroppo anche Bernard pivot dopo essere stato spostato tardi nella notte ha dovuto andare in pensione e chiudere il suo programma
Invece negli Stati Uniti Paese così un po'in letterato e non culturale per eccellenza c'è una donna che si chiama offra
Una donna che ha una grandissima personalità
Che a un talk show o comunque uno spazio importante dentro grande talk show dove mette il libro in primissimo piano e questo spettacolo a norme Successo e ha anche così degli affetti molto importanti sulla vendita e il mercato poi successivo dei libri allora questo mi fa pensare che fare bene un programma televisivo di libri semmai si potesse fare ci vorranno due cose uno e soprattutto la volontà di un editore che può essere e la televisione di Stato o la televisione privata di puntare sul sul fatto che il libro può essere un argomento televisivo importante il secondo trovare una persona una personalità che come nel caso di offra abbia un carisma una personalità sufficiente per diventare personaggio popolare e quindi portare il libro a un livello simile di altre proposte che vengono fatte in televisione
Ecco allora io oggi sapendo che col non solo io con il mio programma ma colleghi come Baricco con e altri lo stesso Vittorio Sgarbi hanno dovuto dismettere i loro programmi televisivi vedendo che nei talk show tradizionali come la domenica Kindle Maurizio Costanzo Show
I libri ci sono ancora un pochino ma insomma non hanno più quel cioè io ricordo per esempio nella nella domenica in di Pippo Baudo che per esempio per un mio libro giovanile ma questo valeva anche per molti altri libri era dato un vero e proprio spazio importante intorno a un libro se ne parlava ci si preparava per questo allora io più che di lui che cosa penso cosa bisognerebbe fare faccio un appello che venga fatto magari proprio qui alla Fondazione Cini un convegno più specifico invitando anche persone di altri paesi
Che abbia come tema si può o non si può parlare di libri o fare dei programmi di libri in televisione io mi auguro sinceramente che si possa anche perché ho visto che oggi aderisce a questo convegno il presidente della Crusca
E cioè una persona che si occupa in questo caso della lingua italiana Sgarbi ieri aprendo cioè parlando lì nel convegno di Pontecorvo ha detto che è molto importante difendere comunque le nostre lingue europee lattine da un'egemonia assoluta della lingua inglese
E quindi anche il discorso della lingua
Italiana è un discorso secondo me di grande importanza e che la televisione deve fare e quindi io mi auguro che la televisione soprattutto di Stato
Prenda atto del fatto che il libro di e lingua sono due cose molto importanti e che promuova un dibattito in questo senso adesso grazie
E do la parola a una grandissima personalità del mondo televisivo che Ettore Bernabei
Ringrazio di questo onore e che credo una almeno per diritto anagrafico forse mi si aspetta
Ma
Fa piacere ritornare a parlare in questa sala
Anche se il tema è veramente affascinante e bisogna essere grati ai promotori di questo convegno perché qualche anno fa non si sarebbe mai pensato di fare un un convegno su questo tema
Ma a oggi doppiamente necessario credo
La signora Bignardi Rella presentatrice di Grande Fratello rispondendo qualche giorno fa a un un intervistatore Bernardini all'Avvenire che le faceva alcune obiezioni
Avrei risposto molto decisa ma la televisione non pensa
Purtroppo è così la televisione non pensa televisione in generale su tutta perché se ci pensate bene
Mentre tutti i mezzi di comunicazione
Che emiliani si sono succeduti
Da info Ennio omerici all'atto raggiunta aiuta a
Giù giù fogli alle rappresentazioni
Al mercato alla Chanson de geste alla stampa alla radio
Saranno semplici sono sempre imperniate sulla su sui valori della cultura umanistica
La televisione
Nata in un altro modo nella seconda metà infatti negli anni Cinquanta seconda metà del secolo ventesimo
Grosso modo ammesso il pragmatismo al posto della cultura
La tecnologia al posto della scienza
E allora si è determinato proprio un rovesciamento di di situazioni che non è poi la colpa di quello di quell'altro certo bisognerebbe andare a
Visto che si comincia a fare ripensamenti e convegni su questi temi a vedere le cause perché è avvenuto questo ce ne sono alcune già già individuabili
Il
Tanto bisogna pensare che
Secondo una inchiesta molto interessante fatta dal Censis e recentemente sui mezzi di comunicazione in Italia il novantasette per cento delle famiglie possiede un televisore
L'ottantacinque per cento di queste famiglie vedono una televisione tutti i giorni magari sono un telegiornale ma però insomma quasi il sessanta per cento della popolazione
La vede la televisione per anche tre ore al giorno
Quindi regia andato da tener presente
Che cosa vedono
Qualche anno fa l'associazione americana del di più la psicologia
Pubblico dei dati noto
Preoccupanti direi
I ragazzi americani vedono per ventisette ore alla settimana la televisione
E allora ora per sintesi vado ma insomma
Facendo un calcolo di quando un ragazzo aveva finito la scuola elementare e negli Stati Uniti ha visto otto mila omicidi
In mostrati in mi nel loro divenire non accennati e e oltre cento mila casi di violenza
I vari tipi
E siccome il resto al quale televisioni di tutto il mondo
Pensavo inutile allora inutile
Meravigliarsi che poi succedono certi fatti di di violenza efferata di gruppo individuale addirittura di da parte di adolescenti
Ma anche di di persone adulte
Bisogna cominciare a preoccuparsi sì anche dell'organizzazione
Delle strutture delle ripartizioni dell'emittenza televisiva ma soprattutto dei contenuti
Gli americani bisogna riconoscerlo si provi son preoccupati di presto
Avendo anche loro riconosciuto i loro errori infatti
L'Amministrazione Bush senior
Fece approvare delle leggi per cui le televisioni
Generaliste cosiddette insomma
Dalla mattina alle otto alla sera alle dieci cioè quando ci sono i minori nei bar dalla televisione
Non potrebbero trasmette recita scene di violenza
E di sesso
Fermati per le contraddizioni degli ordini dell'ordinamento democratico che prima o poi dovranno essere in qualche modo superate ma insomma
La legge fu bloccata da un ricorso delle
Costruttori di armi
Ed è ancora quella la violenza è ancora lì giacente alla Corte Suprema il ricorso invece è stato sbloccato il ricorso di quel fatto l'Italia gli editori fonografia
Che voleva bloccare la legge che vieta le scene di sesso in quelle ore
Il problema evidentemente non si risolve sul proibizionismo
Con le censure no
Bisogna acquistano una capacità di fare in maniera diversa la televisione
Ma televisione pensata una televisione che conosce bene anche se non di
Li presenta in forme pedante schema insomma conosce i valori della cultura
Del resto proprio gli americani hanno fatto un'esperienza quando la CBS ha trasmesso il film Jesus prodotto sono mezzo anch'io sì la Lux prodotto dalla Lux per conto della RAI e della beffa di uova
A questo firme
Ha raddoppiato i suoi ascolti da venti a quaranta milioni di ascoltatori ma per la prima volta dopo due anni una di queste tv generaliste ha conquistato il primato della serata
E che invece da due anni era detenuto dalla trasmissione milione una service un quiz e dove ogni sera un'emittente televisiva americana la invisi
Distribuisce un milione di dollari a chi risponde certe domande
E come io non non per auto soddisfi ascolto incensa azioni e scusate ma io non sono pessimista
Perché io seda in aereo parlavamo con Piero Angela e lui mi confidava alle difficoltà che trova nelle portare avanti le sue trasmissioni
E io mi son permesso appunto per questo ottimismo però sperimentato
E quindi bisogna resistere non bisogna scoraggiarsi di andare avanti
E quando siamo usciti
Viaggio alcune persone lo hanno ringraziato per le sue trasmissioni
Che hanno fatto il venti per cento son trasmissioni di cultura divulgativa ma al hanno raggiunto il venti per cento in prima serata
Il che vuol dire che il pubblico ecco il problema fondamentale il pubblico non vuole
Corse
Volgari violenti
Superficiali
E questo e allora il problema è di cominciare a rispettare il pubblico così come esso è e non come si vorrebbe che fosse
Chiunque siano anche le legittime interpretazioni cerco di questo volevo che fosse come fosse il pubblico
Venne a rispettarlo così come
Certamente
Attrezzando
La ideazione la produzione
E la emittenza dei programmi
Con un personale di di maggior livello
Passa sarebbe la Chirurgia se noi fossimo ancora lì al tempo di quando c'è il musicista facevano cioè i barbieri facevamo le operazioni chirurgiche pensate spetta a quello di oggi
è una io non vorrei esagerare ma nella televisione c'è molta improvvisazione c'è molto pragmatismo appunto c'è molto dilettantismo
Bisogna arrivare appunto a quell'ora Riva fra medicina per fare un bravo chirurgo ci vogliono sei anni di università attrezzi speciali già azione poi un link un lungo tirocinio in sala operatoria
Aveva ragione Karl Popper quando disse che per far la televisione ci vado di scienza ora per fortuna ci sono le facoltà di di scienza delle comunicazioni
Non basta certo la laurea non basta l'abbia come non basta laurea in medicina per fare un buon medico un buon chirurgo
Ci vogliono un lunga preparazioni
Ci vogliono le specializzazioni post universitarie ma si può fare
Questo io sento alla mia falda età ecco sento i togliere direi vedi testimoniale che siccome io ho fatto un esperimento di una casa di produzione ha prodotto firme di fiction e di qualità
E che ha investito invece in macchinari
Edifici sia pure necessari per la realizzazione di questi programmi
Ha investito i cervelli
Mi ha fatto una ventina di persone laureate in questi in queste discipline insegniamo il mestiere
E che le fiamme è possibile
Fare della buona televisione che abbia un significato di cultura e che sia un perché non basta diffondere alla cultura libraria la cultura scientifica e ci deve essere una capacità attraverso la televisione
Di presentare modelli di comportamento Pelù una società che sia migliore di quella in cui noi ci troviamo a vivere
Adesso do la parola a Gad Lerner
Direttore del telegiornale dell'assegno
Carlo
Buongiorno a tutti
Grazie per l'invito a questo convegno che se ho capito bene
Dall'introduzione vorrebbe in qualche modo cominciare a delineare gli orientamenti le linee generali del governo del nuovo governo di centrodestra in materia appunto di culturale televisione vi ringrazio dell'invito anche se devo dire ovvi
Che
In qualche modo credo poco ai convegni su questo tema perché ho l'impressione lo testimonia la persona di Ettore Bernabei che ha parlato prima di me che dopo una certa età dove si vive grossolanamente
Dopo i quarant'anni ciascuno di noi può essere misurato assai più validamente per quello che ha fatto
Ed è quello che fa
Pare soprattutto quando si parla appunto di operatori nel campo della comunicazione delle cose più o meno le abbiamo fatte
Cominciamo a misurarci su quello che si è fatto per quanto mi riguarda personalmente o forse risolto un problema che ha posto inizialmente Vittorio Sgarbi nel senso che bisognava spostare per far vedere insomma che siete arrivati mi sono già spostato in anticipo
Da me auto epurato se preferisce quindi in questa felice condizione di un nuovo lavoro che mia passione che mi interessa è di cui dopo dirò anche qualche cosa
Troverei veramente fuori luogo associarmi al uso invalso di questi tempi per fortuna non qui ma sui giornali direi quotidianamente anche da parte di molte persone che stanno qui dentro
Di dare pagelle di compilare liste di buoni e cattivi
Di segnalare trasmissioni poche ferite trasmissioni invece vilipesa e credo che questo non ci aiuterebbe lo figuratevi se non amo la polemica e se non amo anch'io schierarmi
E misurare le coerenze le incoerenze alto voi ma credo che non ci aiuterebbe a a aggredire il problema nei suoi termini reali provvedeva in proposito dopo anche qualche cosa ad Alain per il problema che ha posto sui libri ma
Sempre quando parla Bernabei i mi sollecita delle osservazioni e questa volta forse credo che non ci possiamo accontentare mi scusi se le dico che rischieremmo il banale se ci accontentarsi modello affermazione sui bambini che hanno visto otto mila omicidi in televisione io le voglio soltanto raccontare
Un episodio che mi è rimasto impresso perché mi ha messo in seria difficoltà
Quando mio figlio il mio primogenito gioverebbe alla quattro cinque anni non mi ricordo per la prima volta gli lessi gli raccontai l'episodio biblico dell'assedio di Gerico della polizza di Gerico con la strage di tutti i suoi abitanti
Giuseppe mi guarda mi disse ma papà ma allora Dio e cattivo sia voluta una cosa del genere
Lei non ha bisogno di ricordarle quanti omicidi e quante stragi vi siano anche nel libro
Quanto la domanda di un bambino
Così ingenua e così assurda se lei vuole
Ci ponga e ci imponga appunto il problema dell'approccio culturale
Al male anzi
Al male che c'è nella Bibbia e al male che c'è nella nostra vita nella nostra realtà se posso in proposito citare soltanto un ricordo buffo degli ultimi giorni della mia direzione del TG uno l'anno scorso
Non di meno non farò qui il nome per evitare forme di accanimento di polemica personale appunto ma ricordo ancora a un parlamentare
Che fece un comunicato di protesta allorquando il TG uno trasmise l'immagine di quel bambino palestinese ucciso a Gaza tra le braccia del Papa che cercava di proteggerlo
Fare fu diramato dall'agenzia questo comunicato per cui sì offendeva per l'ennesima volta la sensibilità dei minori il buon gusto delle famiglie italiane trasmettendo allora del massimo ascolto l'episodio talmente raccapricciante ecco
Vedete quanta ipocrisia vi può essere anche di fronte a un documento storico come quello trasmesso giustamente dalle televisioni di tutto il mondo e ricordato
Per quello che simboleggia quanta ipocrisia vi può essere se vogliamo fare i moralisti in materia di bene e di male e se non sappiamo misurarci
Anche nella sede in cui operiamo in questo caso la televisione con la realtà drammatica persistente invadente nella nostra esperienza di vita che il male stesso
Da questo punto di vista dicevo
I libri a Lenna
Qui non è il caso di misurarsi volgarmente con i dati di ascolto che pure contano a tuo tenervi una rubrica
Su una televisione che di media faceva il due per cento di share non andiamo a vedere la rubrica singolarmente o le altre comunità il quale ascolto facessero non è questo il punto potrei dire
Anch'io a Pinocchio nella sua ultima edizione avevo deciso che la trasmissione si sarebbe chiusa tutte le volte così è stato per le sue prime serate con una rassegna di libro dei sull'argomento che avevamo appena discusso perché l'obiettivo che io mi prefiggeva incolta misere
Diciamo l'ambizione massima mia e non era quella di dimostrare una tesi oppure l'altra ma di far capire al telespettatore quanto appassionante fosse da una parte ma soprattutto quanto complicato fosse il problema che noi avevamo trattato come fosse molto ma molto più complicato di come lui si immaginava e che quindi il avevo vinto
Avevo raggiunto il mio obiettivo con quella trasmissione se avevo indotto dei telespettatori ad andare a cercare andare a studiare andare a leggere sul tema che avevo trattato ma queste anche quella cosina lì quella Trovo fatina stupida lì non conta nulla se non è stato impostato diversamente il lavoro precedente se la trasmissione non ha posto i problemi non ha aperto gli interrogativi e quindi non accontentiamoci per favore di nicchie dagli effetti marginali
Di Puy gli alibi nell'ambito punto di di fiori all'occhiello nell'ambito di poi una televisione fatta
Con di sottocultura dominante a questo proposito visto che nell'invito che ci avete gentilmente mandato nella sintesi con cui propone del dibattito si fa riferimento alle reti pubbliche
Nelle quali tuttavia la differenza con le reti commerciali è ancora poco sensibile io mi permetterei di corregge e sempre meno sensibile ora
Il fatto che in Italia
I due colossi che insieme totalizzano il novantadue per cento degli ascolti nell'anno due mila
Novantadue per cento dell'OSCE con tendenza alla crescita
A salire oltre novantadue per cento il fatto che questi due colossi sì assomigli no sempre di più e tendano ad assomigliarsi sempre di più
è una realtà incontestabile voi potete risolverla
Semplicemente dando delle pagelle dicendo c'era tutto succede perché hanno comandato questi se avessimo comandato noi sarebbe andata diversamente
Io credo che purtroppo a questa sia un'analisi superficiale non credo cioè che esista in Italia tanto per intenderci
Una cultura di sinistra consumistica materialista e dissoluta e viceversa una cultura di destra virtuosa ed elevata credo che gli intrecci
Le trasversalità siano vaste e che
In meccanismi oggettivi del mercato televisivo italiano costringono manager anche di assoluto valore e di diversissima estrazione culturale fra loro a fare una televisione che si assomiglia sempre di più l'una all'altra appena appena una sconfitta grave sul mercato quindi questa tendenza non è non non c'è ancora troppo poca differenza ce n'è sempre di meno c'era molta differenza all'inizio tra RAI e Mediaset Fininvest all'epoca si chiamava da parecchi anni ce ne sempre di meno
Come si arresti questa tendenza stante questa situazione di mercato io credo che non possa dipendere da semplici ricambi di uomini
Peraltro più che legittimi
Naturali e fisiologici ma matematico il congegno
Del dove competere sullo stesso treno per sopravvivere verranno uomini nuovi pieni di buoni propositi all'inizio della loro no del loro mandato introdurranno elementi trasmissioni culturali eccetera dopo un poco misurandosi con le difficoltà oggettive degli ascolti e dei ricavi pubblicitari e della concorrenza che avanza sceglieranno se tenere duro ed essere sottoposti a polemiche feroci fino a essere fatti fuori perché
Hanno perso la competizione oppure convergeranno il tiro e torneranno a una situazione come quella di adesso aggiungendo cinque due o tre fiori all'occhiello che non cambiano la sostanza è un problema di mercato
Ha parlato di progetto italiano fra Marcello Veneziani e mi sta bene
Questa definizione perché anch'io penso che se e di approccio
Alla comunicazione
Nucleo della riflessione che noi qui dobbiamo fare anch'io penso che la televisione Possa e debba essere un luogo nel quale si pratica
La ricerca intorno all'identità italiana ha un'identità italiana che oggi non può che essere plurale non soltanto perché anche europea oltre che italiana ma perché vede convivere al proprio interno pensate
Da da da dalla dalle tematiche religiose a quelle civili a quelle etiche vede convivere al proprio interno davvero sensibilità appartenenze diverse riferimenti a Ca'dici
Che siano autentiche o piuttosto manipolate date fatte assolutamente molto diversificate per cui
Non c'è dubbio che dobbiamo misurarci con una identità cristiana italiana cose e cosa non è ma dobbiamo misurarci col tema del multiculturalismo dobbiamo misurarci con le novità sulle quali ovviamente non mi di fondo e sulle reazioni
Le Paure e le fascinazioni di fronte a quel fenomeno che sul piano culturale particolarmente siamo chiamati abituati a definire mondializzazione come qui è stato fatto questo è diciamo l'approccio blu all'intenzione che ci si può proporrà io credo
Temo però che la situazione e qui torno e concludo su questo punto la situazione bloccata
Del duopolio ripeto novantadue per cento di share
Concentrato su due grandi gruppi questo è un fatto unico al mondo a al mondo diciamo delle democrazie occidentali dei paesi sviluppati
Temo che limiti di molto gli spazi di una sperimentazione di una ricerca di questo tipo
E dunque questo spiega naturalmente anche la mia aspirazione il mio impegno o nella costruzione di un terzo polo che potrebbe io spero
Ma avvantaggiarsi di questa situazione bloccata dei giganti perché
Nel nostro piccolo e le elementi di qualità se ne saremo capaci è sempre brutto ma parlare
Di qualità rispetto a ciò che si punta a fare ma sono possiamo fosse permetterci di S. anche un po'più difficili
Andare a cercare il pubblico un pochino più sofisticato perché crescere dal due al quattro al cinque per cento per noi è già grasso che cola
A ora
S'naturalmente ed è l'ultima cosa che dico alla questa situazione è bloccata oggettivamente anche dalle difficoltà connesse
Se ne parla in questi giorni di nuovo con una certa attenzione al problema del conflitto di interessi
Qui voi fare soltanto una osservazione per la verità mi dispiace che non ci sia il ministro Urbani che si è occupato di quella ipotesi di disegno di legge e che anche oggi ne parlerà spiega sui giornali io sono d'accordo con il ministro Bani nel considerare per la verità assai poco verosimile
Che il presidente del consiglio Berlusconi possano essere ente
è Sato ad adoperare l'incarico pubblico che egli ricopre per vantaggi di tipo materiale credo che abbia altre ambizioni altre aspirazioni in questo momento temo anzi da par suo serva Agliata diciamo non vorrei che accadesse viceversa per paradosso un fenomeno inverso e cioè che il conflitto di interessi lo dovessimo vedere informa rovesciata e cioè che venisse nel mercato
Nel libero mercato italiano che venisse avvertita impercettibilmente qualche cosa nei nei giornali nelle analisi che stanno ancora in questi giorni
La lascerebbe pensare che venisse avvertito
La legittima concorrenza la volontà di sottrarre quote di mercato
Ma che la più normale più ovvia attività imprenditoriale a alle aziende di proprietà del presidente del Consiglio come una insidia politica anziché appunto come una normalissima pulita
Elementare attività di mercato questo credo che sarà un colle ma che blocca perché rischierebbe di bloccare negativamente la situazione italiana invece più attori ci saranno e più possibilità di giocarsela con le intenzioni che cercava di delineare prima in maniera pulita appunto sul piano di una concorrenza nella quale anche i contenuti di qualità possano essere un di più anziché un handicap
E meglio sarà io credo anche per la cultura in televisione vi ringrazio
Adesso dopo l'intervento il diamo la parola a Gianni Massaro presidente dell'Anica
Ho sollecitato anzitutto il minore che il mio intervento fosse chiamato fosse prima perché e ne scuso dopo poi dopo lasciare la sala essendo impegnato in un convegno Venezia nel quadro della mostra sulla diversità culturale quel convegno che mi sta molto a cuore quelle intendo punto dare il mio apporto questo convegno io farò disordinatamente perché ho seguito gli interventi oppresso degli appunti io ho preso degli appunti convegno
Nasce al con il tema scultura e televisione
Molto opportunamente loro l'onorevole Galan lo ha ha corretto il tema in cultura in televisione perché altrimenti il tema sarebbe stato estremamente teorico e testé altrettanto vasto il tema risulta ancora qui dopo ridotto ulteriormente delimitato produttore che dal testo che H che accompagna l'invito che è riportato nell'invito testo che si può sintetizzare come finalità
Nella Esposito nelle conclusioni di Marcello Veneziani sull'esigenza della divulgazione sull'esigenza della diffusione della cultura popolare nazionali delle regioni nazionale e regionale
Fatta questa premessa che giustifica il il mio disordine nell'esposizione perché in effetti ho modificato progressivamente quello che era l'impostazione di quella che sarebbe stata di postazione del mio intervento
Voglio ricordare una cosa che secondo me a una stretta correlazione storica con quello che comunque con il motivo di questo incontro in questa stessa Sala abbiamo dibattuto nel tempo sul piano europeo e qui ci sono dei testimoni e dei partecipi di questi qui ci hanno abbiamo dibattuto i problemi proprio il problema del rapporto tra la cultura e la abbia detto in senso ampio e la tecnologia e le nuove tecnologie di trasmissione
Eravamo in quel momento mi pare che si trattasse della commissione Baghran per Rambo della convergenza la convergenza che era la che anticamera tecnica della di della digitalizzazione e quindi della manipolazione e quindi della globalizzazione
E quindi del dislessico ecco questo mi riporto anche quello che diceva prima Elkann a dislessico cioè praticamente a questa che è una caratteristica del sul piano culturale del tempo che noi viviamo
Se tra l'altro se è vero come è vero dello stesso biglietto e dicono ponte si dichiarano dislessici cioè questo abbandono
Questo abbandono di quello che il riferimento concreto pratico effettivo della della della cultura noi e e su questo se ne è stata una grande battaglia una grande difesa della cultura della cultura europea della cultura tradizionale della nostra civiltà
Si parla ho sentito se vuole aprire una breve parentesi parlare appunto del problema giustamente dei fare riferimento RAI
Non credo che sia da questo punto di vista la RAI di con la RAI proprio unite procuratore particolarmente qualificato allo Stato
Se la RAI per esempio ha dimenticato
Il nettare che lo abbia dimenticato seguendo per quel poco che segue i i programmi RAI che quest'anno il due mila e uno e l'anno che è stato dichiarato dall'ONU
Con due risoluzione del novantotto e del novantanove l'anno dell'incontro delle culture
A me pare che che di questo grande evento che in tutto il mondo ha spazio né mezzi di diffusione h nettare non trovare nessuna traccia di quelli che sono i progressi di quelli che sono i programmi della RAI
Noi abbiamo una esigenza che abbiamo avvertito profondamente premetto io sono di parte sono un sono un uomo di cinema
Ho molto apprezzato per l'onorevole che l'onorevole Galan abbia prima
Lamentato anche sempre in maniera inesatta l'assenza del cinema in questa sala assieme questa sala ci sta centrista se ne sta parecchio si presta
Abbia lamentato l'assenza del cinema
Libero essendo il sì ma sono solo fazioso
Mi riferisco soprattutto alla cultura che si esprime attraverso le immagini
Alla cultura che non la soltanto i riferimenti che non soltanto i riferimenti tradizionali
Noi sosteniamo quando dicono intendo dire tutto quanto il cinema sosteniamo l'esigenza di difendere il cinema
Di difendere la creatività nel cinema la esigenza che la RAI
Perché qui soprattutto il tema porta alla funzione del servizio pubblico e quindi in questo caso il discorso va riferito essenzialmente allora essenzialmente alla RAI della RAI agisca rispettando le normative europee
Di tutela della proprietà della creatività intellettuale di problemi di tutela della proprietà
Culturali di di tutela cioè di quello che è il patrimonio che il patrimonio più tre gli anti italiano
Questa questa creatività e che si è manifestata attraverso opere attraverso per decollare che continuano a portare il nome dell'Italia il nome dell'impresa nel mondo ma questo qui
Rischia di scivolare sul retorico vorrei tornare al discorso delle delle identità noi abbiamo utile implica culturale
Nazionale da difendere
Siamo passati attraverso l'utopia di Mitterrand dell'identità culturale europea che è stata accantonata
Perché per la sua impraticabilità si era visto che in effetti concetto d'identità culturale europea davo rigide soltanto poteva dare origine a quello che era stato reso definito l'Europa di nicchia una un'accozzaglia un budino di diverse diverse componenti culturali noi e e in effetti giustamente opportunamente si è ripiegato sul progetto
Di identità culturale di pluralismo culturale di delle fasi di diversità delle culture di integrazione dite che l'azione tra le varie culture
Perché questo ci possa riguardare una cultura italiana deve esistere deve esistere una cultura italiana che parta dalla cultura popolare dalla cultura da da dalla Cultura pura e arrivi alla cultura ancor più che ancor più qualificata il questa e ovviamente una esigenza alla quale deve alla quale deve dare una risposta lo statuto non può essere il compito non può essere dovere del privato deve essere dovere dello Stato e nella specie del servizio pubblico il servizio pubblico da una risposta positiva a questo certamente no allo stato delle cose certamente uno il giudizio delle cinema in questo senso è un giudizio negativo
Se lasciato sì sì praticamente e si è lasciato spazio esclusivamente a esperimenti e soprattutto si è lasciato spazio alla cultura e pseudo cultura e né straniera esterno d'Oltreoceano soprattutto il
Il pubblico quindi ripeto e estremamente disattento a questo bisogna ricostruire tutto bisogna ricostruire tutto sulle ma serie dei presso un po'de dei riferimenti in base basilari della nostra cultura quali cominciamo dipenderà lingue
Noi abbiamo giustamente questo è stato ricordato è stato ritorni a noi abbiamo questo grave problema di lingua l'altro giorno giorni fa ho sentito seguendo un cinegiornale ho visto che qualcuno ho sentito e visto che qualcuno aveva appiccicato di fuoco a qualche cosa non so se ha una porta qualcosa il lusso della della lingua italiana
E Moon Urso assolutamente personale d'arbitraggio per quanto riguarda della per quanto riguarda l'utilizzazione televisiva
Noi per passare poi l'aspetto pratico che si riallaccia anche a quell'esigenza di a quel viaggio dura popolare nazionale della quale abbiamo tratto prima
E per dare un tonno propositivo a questi interventi diamo a per cortesia di abbreviare l'interista è un filone perché fatti sto ho detto dare un tono propositivo in genere sì e propositivi confusione donne all'inizio il per dare un tono propositivo
Voglio indicare le sedi di intervento non abbiamo delle abbiamo una sede di intervento immediata
Che il contratto di servizio tra la RAI e lo Stato contratto di servizio che scade nel due mila e due
E Triennale
Quei i vari contratti di servizio hanno sempre penalizzato la cultura in maniera gravissima sono stati sempre approntati con ritardi enormi ritardi diva questo inattuabile sto entrato in vigore quando già era scaduto il precedente da un anno io sollecito il ministro in questo senso evitiamo questi distratto esattamente riforniamo il Consiglio superiore delle comunicazioni portandolo ad esaminare anche gli aspetti culturali il Consiglio superiore è composto in gran parte da personalità di grandissimo livello ma tecnici ingegneri uomini di cultura e di cultura di linea di massima nel Consiglio superiore non ce ne sono
Si articola in tre sezioni in nessuna di queste ha spazio la cultura se e riteniamo per consiglio superiore sia il massimo organo consultivo del ministero e del ministero
Ho conserviamo per la cultura non ha spazi e quindi lo o dobbiamo o dobbiamo modificare dobbiamo abbia e chiudo
Accogliendo a quelle debito
E poi corrispondentemente e corrispondentemente in decidere sulla commissione di vigilanza
Che non è solo di vigilanza ma anche di Indirizzo perché degli indirizzi che devi dare devi darà il dovere di dare alla RAI per quanto riguarda le sue programmate per quanto riguarda la programmazione e lei postazione di Prodi soprattutto nel pozzo del proprio programmi tenga presente e ci sta pure da culture Caliandro per difendere cosa che non mi pare
Grazie diamo la parola a monsignor Alessandro Maggiolini
Parlo a nome mio personale vorrei implicare nessuna rappresentanza della Chiesa crea una sordità
Autonoma
Vorrei dire alcune cose molto semplici una prima credo che la tendenza è quella di esagerare
L'incidenza della televisione o meglio vedo che la tendenza è quella di osservare la televisione come se fosse un ideale a cui a cui tendere così che la gente
Viva in qualche modo di televisione in realtà bisognerà riflettere sul fatto che la televisione presenza degli atti avvenimenti prevalentemente emotivi data i messaggi semplificati al limite della localizzazione
Dico la verità che partecipando a qualche trasmissione perché doveva essere dialogico corale
Si fa una fatica enorme perché perché è proibito argomentare
Cioè
Bisogna semplicemente affermare dopo di che noi lo sappiamo una frase ripetuto duecento mila Totti svolte diventa una verità
Sono messaggi semplificati messaggi da accoglierò da rifiutare senza un atteggiamento critico
E io credo che
La televisione dovrebbe anche educare a staccarsi dalla televisione come la mamma che spezza il bimbo
Perché
Perché bisogna abituare ha un atteggiamento di reazione
Di
Di più bisogna abituare
A riscoprire
Il contatto personale
Io ho l'impressione che se non stiamo più che attenti laico e l'arte del conversare sarà sempre più rara
Perché
Perché ci si parla sempre per attraverso dei mezzi e mi ha fatto l'impressionante norme in un campo di futbol un ragazzo che vede un giocatore
E dice a quello quel che si vede dalla televisione cioè Dondero dappertutto la televisione che prendeva da lì era lì che da tentava la
La realtà riflessa era la realtà reale insomma ecco cioè beh pare davvero che bisognerà pure che la televisione a vittoria anche a dare dei temi di conversazione così che ci si incontra seconda cosa
Per quanto riguarda la cultura premetto che
Non non riesco bene a capire cosa sia la cultura nel senso che essendo stato vicario episcopale per la cultura a Milano io avevo avuto così la preoccupazione
Di dire al mio Cardinale Callegari Colombo che non non sapevo bene che cosa fosse la cultura di conseguenza ma mi consolo dicendo che nemmeno gli altri lo sapevano
Tanto mi pare che qui
Se vogliamo capire la cultura come la coltivazione dell'uomo come l'atteggiamento di chi non rinuncia a pensare a riflettere a valutare a criticare allora il problema dal cultore della televisione non diventa il problema di un settore della televisione
Ma diventa il come dire l'atteggiamento con cui si accostano i fatti
In quanti soldi in quanto sono da atti da interpretare oppure sono interpretati
Cioè credo davvero che il proprio marchio della cultura si apra questo questo insieme di criteri di secondo cui il valutare delle dei fatti e credo che come
Come atteggiamento non possano essere
Allontanato dalla da qualsiasi programmazione cioè per il solo fatto che si mette un titolo prima di un altro per il solo fatto che essi accentua
Con la voce una frase piuttosto che un'altra è già interpretazione tanto vale allora ammettere
La propria interpretazione e lo diceva prima Sgarbi nel suo modo ma tanto vale a mettere la propria interpretazione e di lasciare che gli altri giudichino terza cosa che volevo dire
La valenza educativa dalla televisione mi pare anche qui mi pare inevitabile o educativa o diseducativa mi pare che
Non
Popper parlava di DTT patentino Mattar ne parlava proprio in termini di di patentino educativo
Pare che sia un Kung Fu una finalità inevitabile
Necessarie strutturale
Di bisognerà rendersi conto del fatto che il jet cittadino ha il diritto di essere informato e di essere informato secondo
I Diversi numerosi punti di vista che sono in campo
E questo mi pare debba essere un un aspetto da sottolineare perché
Perché certe volte
Beh i politici quando parlavamo vispi perdoni ma i politici presenti ma mi pare che iniziano a diventare politici quando riescano a parlare mezz'ora senza dire assolutamente nulla
Ecco
E poi e poi c'è il fatto che spesso
Non si hanno in mano i dati reali sulla situazione
Su cui bisogna pur presentarsi ecco
Bisognerà che ci si renda conto del diritto del cittadino ad essere informato c'è poi l'aspetto disfa dico che
Occorrerà tener d'occhio perché la tendenza una tendenza verso il basso qui mi si lasci dire senza la paura di passare per bacchettone per moralista
Mi pare che oggi
Il tabù del sesso il tabù per la violenza stiro diventando delle ossessioni vere e proprie insomma non sembra impossibile che non si riesca a presentare
Una qualsiasi
Proposta se non colorando la in maniera violenta o in maniera pornografica Stratos pressappoco pare che stia diventando un'ossessione una sorta di con una un pericolo davvero notevole e cioè il pericolo di dare l'impressione
Di creare una libertà perché si ci si rende liberi su questi settori che poi nei fatti viene negata cioè si dà la libertà sessuale si dà la libertà di contemplare di partecipare alla violenza per poi essere come dire guidati attivo per poi essere coartare atti dolcemente elegantemente coartare atti in altre in altri campi
Ecco qui non si tratta di assumere un metodo scolastico però si tratta di fare di operare un pluralismo reale
Che mi pare
Fa la vera laicità
Qui chiedo che i laici stiano attenti hanno un hanno un staccarsi troppo dalla tradizione
Perché se viene a mancare la voce della chiesa in in Italia anche Hillary il cinismo FIAT finirà per incontrare qualche difficoltà a giustificarsi
E da ultimo
Per quanto riguarda la TV di Stato
La quarta cosa
A me pare che la tv di Stato non debba attendere a un'accoglienza
Costi quel che costi cioè dà fastidio letteralmente dà fastidio
Una televisione di Stato che pagano tutti quando ci si accorge che è chiaramente di parte ed è
Di parte al punto che con i silenzi con le sottolineature eccetera finisce per essere altro che pedagogica finisce per essere come dire
Risolutamente prince come certi come certe
Come certe nursery che che che più impedivano ai che i bambini di di cioè
Guidano insomma
I padroni dalla tv di Stato sono gli spettatori in questo senso bisognerà identificare una
Fisionomia popolare una genialità popolare
E bisognerà
Raggiungere la maggiore oggettività possibile tenendo conto che non non sarà possibile una neutralità assoluta però bisognerebbe davvero che il e il tele utente a costasse la televisione per sapere quanto è necessario sapere se si vuole con i commenti però con i commenti pluralisti sì che sono
Le interpretazioni in campo
E qui si tratta davvero di cogliere una identità popolare che non può non riferirsi ha una radice cristiana che però altre connotazioni si capirà da ultimo
E per quanto riguarda la presenza religiosa io chiedo
Davvero di non essere troppo preoccupati di presentare la Chiesa ufficiale
Cioè non è detto che il Papa
Che incombe sullo schermo
Finisca per per
Voglio essere sincero fino in fondo ho l'impressione che talvolta il bianco sullo schermo da delle illusioni notevoli
Perché quando Sisti indicherà
Dietro non so che cosa si vedrà
Ecco ne mi pare che siano da da da
Da enfatizzare troppo le funzioni religiose le prediche eccetera in più saranno i fatti ecco e
Tenendo conto che la Chiesa ufficiale
Si esprimerà sempre meno
Avrà sempre meno coesione sui fatti politici io o comunque sui fatti di cronaca avrà sempre più il compito di dire parole di di significato di consolazione di speranza che arrivano da Gesù Cristo in una cultura come la nostra che è intristito a incupita triste che senza uno un orientamento grazie
Grazie
Adesso diamo la parola a Lucia Annunziata
Buongiorno grazie di avermi invitato anche perché questi convegni sulla televisione sono un bel modo di rivedere un sacco di amici
A guardare questa sala si capisce anche perché la televisione ha dei problemi perché in fondo come dire quando poi si parla di televisione è un club io mi ci trovo bene però obiettivamente dobbiamo dire che alla fine quando si discute di televisione non è più destra sinistra ma è un club la no
Rispetto a tutte le altre cose che vorrebbero entrare nel circuito televisivo dico questo inizio perché mi trovo molto d'accordo sull'impostazione data dai primi interventi iniziali su quale fondamentalmente il futuro della televisione vista attraverso le sue necessità
Il futuro della televisione è certamente richieste di contenuti differenziati e certamente è una televisione su misura certamente una televisione interattiva e certamente una televisione contanti canali in cui esplode la molteplicità
E insomma sostanzialmente quello che penso e la fine della televisione piramidale quella che anche in questo stesso convegno è stato definito appunto come il palco da cui per lungo tempo qualcuno ha parlato all'intera società
Questo modelle finito se vogliamo però capire che cosa c'è dietro la fine di questo modello io quelle stesse cose che avete detto da questo tavolo che molte persone hanno detto prima di me
La leggerei appunto come un'analisi un analisi del deficit del rapporto tra la televisione e la società la grande televisione tricolori abbiamo qui un rappresentante era sì una società palco ma non aveva Christie ero Società autoritaria ma non aveva tristi cioè rispondeva profondamente alla società la società si rispecchiava
In questa televisione anche se non era fisicamente rappresentata la prima televisione per lunghi anni è stato la televisione di élite di un club eppure hanno gente piaceva ci si ritrovava dentro perché c'era un impatti altra quella società
E la televisione che rappresenta il punto vero di crisi che vive questa televisione che è poi la ragione per cui noi parliamo di aprirla di dagli tanti canali di tanti contenuti
Di dagli tutta questa interattività a che cosa è legato al fatto che l'attuale società italiana
Non si riconosce nel prodotto televisivo attuale
La moltiplicazione anche dei talk show delle persone che telefonano eccetera certo sono un palliativo se volete anche un'indicazione
Del fatto che la so anche mi ricordo le grandi discussioni quando io rancore RAI tutte le discussioni con la commissione di controllo della RAI che chiedevano che noi facessimo
Un'accurata rappresentazione del pluralismo sociale al punto che mi ricordo ebbi allora un grande litigio con Mauro Paissan e credo anche con Storace
Perché ci presentarono un documento in cui c'erano addirittura per quanto tempo potevamo parlare
Dovevamo parlare di immigrati di donne e di bambini di bambini e adolescenti del Nord e del Sud eccetera giellisti guardate fatevela voi a televisione perché io personalmente così
Non la so fare Enzo
Ecco Art dietro tutto questo insisterei nella necessità di pluralismo se permettete di semplificare c'è il punto di fondo della crisi della televisione che l'attuale società non si rappresenta in quello che avete di se stesse rappresentata le fuori
L'attuale società e su questo accolgo diciamo una definizione che credo che circoli in questa sala e più colta dell'attuale televisione laddove il colto non tanto appunto come si diceva qui
La cultura in termine alto colto nel senso di un'identità molto forte dei propri bisogni
C'è un'identità e la nostra società è oggi più corta non solo nel senso che più affabili Pizzata più alfabetizzate in termini tecnologici diciamo vediamo per esempio nel campo dei telefonini
L'invenzione degli sms è stata un fatto che è venuto dal basso che non è stata assolutamente prevista dalle società telefonica ecco diciamo più colte nel senso di avere una forte identità dei propri contenuti dei propri bisogni culturali poi giusti o sbagliati che siano etici e non è che ci stiamo facendo un discorso in questo momento senza valori questa società non si sente rappresentata allora bene venga il discorso su l'esplosione dei canali d'espressione dei contenuti esplosione dei singoli interessi d'espressione anche della liberalizzazione diciamo
Dei dei degli spazi se però siamo serie vogliamo rappresentare davvero questa televisione che è un modello dobbiamo affrontare purtroppo la questione che ulteriormente alla base di questo problema
è vero la televisione non è vero che la televisione non pensa
Però credo di aver capito in quello che diceva paradossalmente la Bignardi non ho letto questo penso che la divisione non pensa nel senso che la televisione pensa ma pensa attraverso il macchinario la revisione è macchina la televisione tecnologie
La televisione è un enorme quantità di ferraglia e come la guerra la televisione
Per vincere la guerra ci vogliono i giocattolo Coni poi dietro il giocattolo Oni bisogna avere un'intelligenza strategica non intelligenza strategica senza i ripetitori
Gli accessi e le tecnologie gli investimenti le dirette i satelliti la televisione non è niente la televisione e macchina
Allora da questo punto di vista io penso che se vogliamo fare un discorso sull'accesso al ministro
Dobbiamo fare il disco
Il Consiglio sappia di avere un conflitto di interesse grande quanto una casa ad usarli per primo l'ha detto Rosa ha promesso a tutti i suoi elettori ancora prima che all'opposizione di risolvere ma questo è un problema politico a me come operatore dei questo settore Jean operatori inteso come giornalista la questione del conflitto di interesse mi interessa e mi interessa ad ampio raggio e poi dirò come
Soprattutto per l'accesso al macchinario
Il il problema del conflitto interessa in Italia e troppo sprovvisto spessissimo come questione di destra o sinistra di quello che si dice politicamente in una televisione piuttosto che un'altra questa è una sciocchezza
Il punto di fondo delle democrazie moderne industriali è l'accesso alla produzione all'industria il conflitto dei testi sta bloccando sostanzialmente l'accesso alle risorse
Provate a fare una piccola televisione locale e vedrete quante quante servitù dovete pagare per tentare di avere una trasmissione che passi non so
Da Sora
A delle tre i perché ci sono servitù satellitari è chiaro faccio un discorso semplicissimo
Preparati del conflitto d'interesse il blocco tecnologico che pagano non soltanto quindi di pubblicità eccetera che si paga nel tenere fermo mercato rilancio questo tema
Chi parla di conflitto tecnologico di di conflitti di interesse soltanto legato alla questione Mediaset e RAI
Dice poco
Dice poco perché io credo che il problema di fondo che noi abbiamo in Italia
è quello delle prossime tecnologia cioè le tecnologie che permetteranno alla televisione di avere poco costo e forte capacità di impatto non sono quei carrozzoni che sono legati al chiaro costa troppo mettere in piedi dei ripetitori
L'ecologia non ci permetterà di devastare il territorio più con tutta una serie di ripetitori il futuro non è quello il futuro eh
Sull'interattività via cavo telefonico da questo punto di vista paradossalmente noi abbiamo in Italia un conflitto di interessi ancora non focalizzato che quello della Telecom
La Telecom oggi e non solo il principale gestore è il principale possessore anche della Rete non ho bisogno dico a me mi al ministro
Da questo punto di vista mi lo faccio qui questo discorso perché sa che il ministro e molto attento su questo e Luís il primo ministro così come d'altra parte la Corte dei Conti e così come Mario Monti in Europa che hanno sollevato il problema del rapporto tra gestore
Do un dominio del gestore e controllo della Rete
Se noi non abbiamo la Bieber realizzazione in Italia della rete telefonica come capacità di mezzo alternativo di trasmettere noi non avremo non dico non risolto il problema del conflitto interessa in termini politici ma non avremo nessuna capacità di sperimentazione all'interno della RAI all'interno di Mediaset
Specifico che questo problema sta arrivando al nodo in Germania e in Francia hanno già separato il principali operatori telefonici dalla Rete così come se ne sta discutendo il rapporto tra British tale come il lupo è uno dei problemi in campo in Italia anche questo viene discusso Mario Monti ripeto recentemente ha parlato appunto delle nuove forme di dominanza sul mercato legato a questo rapporto
La nuova televisione quella che permette la distinzioni tutto questo dunque ho fatto un quadro scusate generico
E la nutrizione che costerà meno che sarà più vicine ai cittadini l'interattività non è la persona la vecchietta che a cui viene dato il palliativo
Dicendo gli telefona o vi diamo non so il tra l'altro sono delle scene patetiche gli interventi di diritti dei poveri che chiamano in televisione per avere acceduto non ti aiuta c'era e c'è quello che non c'è una forma di interattività o di inclusione quelle una forma di umiliazione ragazzi
Quindi voglio dire se vogliamo parlare di interattività di molti canali dell'esplosione significa abbattere i costi e abbattere i costi significa il futuro delle tecnologie che l'alta velocità
Dicono ultima cosa naturalmente io lavoro per una società che si sta battendo sull'alta società quindi sull'alta velocità
Questo lo dico chiaramente ma giustamente io faccio ognuno di noi fa le scelte sto mettendo la propria vita sulle ipotesi che penso saranno futuri quindi credo di non star qui a dire niente di particolare l'alta velocità qui lo sto facendo pubblicità e.Biscom
Credo che l'alta velocità sia un settore in cui hanno interessi tutti i gruppi in questo momento
Seconda cosa la questione dei contenuti e poi me ne vado si continua a parlare in termini di contenuti in termini di come le cose che si dicono delle cose che si fanno
Io forse sono deviata perché sono una giornalista ma sono una giornalista anche perché credo che i contenuti di cui mi occupo io sono i primi cioè l'informazione e quella che porta la farina per fare il pane tutti gli atti fanno il pane con la farina che portiamo noi dell'informazione
Allora io sono convinta di una cosa dobbiamo riprendere in mano il discorso più doloroso che c'è in Italia noi non abbiamo un'informazione che sia come dicono gli americani nell'aia Bologna con informazioni su cui lei va a comprare un medicinale piuttosto che un altro per cui la mamma panta bambino a scuola le sette piuttosto che alle otto una informazione per cui come dire vado a giocare in Borsa
In Italia c'è uno scarsissimo lo scarsissimo livello di contenuti laddove il contenuto di primari di base dell'informazione parlavo ieri con Angela e dicevo a Piero Angela e Piero Angela parla per tutti guardie tutti lo citiamo eravamo tutti nello stessa aerea
E ho detto la Angela ma perché non fa qualcosa sugli squali
E lui mi ha detto se gli squali tutti quanti sono spaventati le figlie spaventatissima e lui mi disse ma questo per dire io faccio informazione ero la prima ad avere un informazione del cavolo
Lui dice ma sa gli squali si sono sono diminuiti non è un fenomeno nuovo in termini di morti non ci sono più morti che nel passato e in termini assoluti gli squali sono diminuiti l'unico nuovo fenomeno e che gli squali si concentrano allora se permettete questo significa che da una settimana però a partire da Time Magazine e perché io non voglio accusare la televisione italiana perché questo è uno scadimento generale
A partire da Time Magazine che ha fatto la copertina tre settimane fa e poi a scalare a scalare a scalare diventato appunto fino a tre giornate la sera mi sono convinte che quest'anno c'è un attacco incredibile di squali dappertutto e mi dice l'unico che persone che ne sa qualcosa ecco io parlo di contenuti non c'è possibilità di rifare nessun discorso sui contenuti se noi non ritorniamo a un degli Stati ritorniamo o ci arriviamo io penso dire ritorniamo a degli standard informativi che siano verificati
Verificabili penalizzati se non veri io un'agenzia si chiama e.Biscom
Sono Queen questo business mi sono rimessi questo di soggetti credo che oggi bisogna ritornare sui contenuti
Io ho firmato un contratto con la se siete presse che dopo tre notizie che sarò Stroke in cui mi sarò provata smentita con ragione della persona che mi smentisce io vado a casa
La terza volta quindi io penso che questi sono i termini grazie
Grazie Lucia Annunziata adesso medico poco sono gli interventi successivi ancora tre interventi prima del pranzo adesso risponde Vittorio Sgarbi
Poi Piero Angela e quindi Sandro Curzi che concluderà la mattinata dopo ci sarà una pausa pranzo e quindi alle tre si riprendono i lavori
De Monte nel pomeriggio farà da moderatore Giordano Bruno Guerri
Io e Veneziani concluderà
Il momento più vivace di questo convegno
Esatto mentre i più masochisti e più pazienti più diligenti e più educati stavano in quest'Aula ad ascoltare con attenzione alle relazioni la serie di piccole interviste che hanno fatto ad alcuni di noi
Alcuni giornalisti riterrai e televisioni private dove una certa libertà di linguaggio ha consentito di uscire da questo schema
Paludato un po'impacciato della relazione naturalmente poi c'è chi è più in grado di comunicare chi invece fa una breve relazione su questioni magari molto importanti ma che arrivano poco l'attenzione di chi ascolta
Quindi il primo tema mi pare quello che l'attenzione rispetto la televisione quella che si chiama audience e la capacità di taluni di magneti Zare di attirare di far sentire quello che accade cioè di creare una situazione per cui la televisione esiste
Altrimenti la televisione scorre come i video di plessi in cui si vedono immagini che potrebbero anche essere senza parole che magari sono anche la bellezza dell'immagine la ragione per cui una serie di esperienze dell'arte contemporanea si chiama video arte
E quindi è vero che la televisione anche tutte le macchine che la compongono come diceva Lucia Annunziata
è vero che alle domande che hanno fatto a me oltre alle solite questioni del consiglio della RAI che sarà ovviamente cambiato su questo sono più sicuro di quanto non sono stato rispetto ai temi che riguardano la Biennale perché lo schieramento politico nel Consiglio è stata dovrai è talmente esplicito e chiaro
Con una maggioranza tre a due che esattamente l'opposto di quello che dovrebbe essere per l'avvenire cioè non è lo specchio che la realtà del Paese forse la televisione non deve essere previsione di governo ma di Stato e come dice il cardinale il vescovo Maggiolini la televisione sono gli spettatori che la guardano adesione di Stato e degli spettatori e forse e perfino inopportuno che ci siano schieramenti politici che corrispondono nella gestione della televisione a quelli che sono in Parlamento però così sarà perché così inevitabile che sia speriamo che siano buoni i futuri amministratori e non facciano battaglie di religione
Vero è che a me sul tema
è stato chiesto dice ma lei
Perché si parla di cultura o di temi culturali o di arte da limiti
Tema sommamente significativo come prima alle calcagna indicava con la Nostalgia di presentazioni di libri da Pippo Baudo solo la parola Pippo Baudo annulla l'identità del libro The sentì Baudo il libro muore
Però perché Pippo Baudo è un nome comico che non che non può collegarsi altro che se uno riesce a togliere la sua immagine dal video e ascoltare un professore che dice una cosa
Magari intelligente o vibrante o efficace una delle pagine di televisione più stradina negli ultimi tempi non so se l'avete per caso seguita è stato lo sdoganamento come si dice della Massoneria
Quando in una serata con un atteggiamento di grande rigore e di grande distacco esenzioni a
Quel comico televisivo che si chiama Luttazzi e che si era reso memorabile per altre vicende
Più apparentemente politiche ha concesso mezz'ora di televisione a un signore con una grande barba che era il capo del Grande Oriente di Bernardo
Che ha parlato per la prima volta di massoneria tema che come sapete escluso da ogni possibile dibattito di qualunque natura per mezz'ora come se parlasse di temi teologici
Io rispetto la serietà il distacco di Luttazzi
Non erano neppure volontariamente ironici erano come l'evento che per la prima volta facciamo uscire dalle tombe e dai luoghi dei morti
Quella condizione per cui come non so se molti di voi sappiano nel Consiglio regionale delle Marche chi è iscritto alla massoneria non può iscriversi alle liste elettorali
C'è una forma di razzismo verso questa antica società non segrete non clandestina ma iscritta alle prefetture per cui se tu sei un massone non puoi diventare consigliere comunale una forma di violenza
Razzisti che senza precedenti improvvisamente Luttazzi con una serenità
Degna di Piero Angela intervista questo signore come se fosse Tommaso d'Aquino ecco questi eventi questi eventi imprevisti solo la televisione che cambiano anche un passaggio storico rispetto alla tradizione di ipocrisia di falsità
Ecco perché non si può fare cultura in televisione perché non puoi dire questo è un programma culturale chi lo sa cos'è
La cultura che in quel momento accade è una felice coincidenza fra l'invito che tu fai a una persona e quello che quella persona dirà
L'unica cultura che possiamo fare esprimere un pensiero anche uno soltanto che si è un pensiero libero che sia un pensiero vivo che sia poi comunicato con vivacità e passione non vedo altre forme di cultura parlare di libri
E in realtà fare una cosa opposta la natura del libro che prevedesse eletto non di essere parlato il libro eletto e d'altra parte non puoi neanche ci sono riceva Peretti che dei verbi che non tollerano delle forme di imperativo non puoi dire a nessuno ama
Non puoi dire a nessuno sogna perché uno può darsi che quella notte non sogni e può darsi che non posso amare la persona che gli viene indirizzata e così non puoi dire a nessuno leggi se gli dici leggi la vettura diventa morte
Quindi perché presentare i libri in televisione per indurre qualcuno a leggere o per incuriosito no per informarlo che Unipol esiste per fare uno spazio pubblicitario la televisione è un insieme di infiniti spot che possono essere più o meno efficaci quanto meglio rispondono a una legge di comunicazione
Per cui sul tema cultura e televisione di cui parleremo in un'altra occasione aldilà dei massimi sistemi quello che è complesso e capire
Quando anche una televisione di regime quale noi volessimo imporre dicesse
E l'olimpica la prima lei nel campo si può o non si può parlare di libri intuì così soave parlare di libri in televisione come se fosse una richiesta sommessa cui qualcuno può rispondere di no ebbene un regime potrebbe dire
Dieci ore eviti di cultura in televisione una volta che quelle cose sono state concesse
Cosa ci metti dentro e chi ha il titolo per fare cultura chi è quello che sarà destinato a parlare di cinema a parlare di libri a parlare di pittura ma perché io mi diceva ma lei però da limiti parla di Michelangelo che non ho mai parlato di Mickey odio parlare d'arte
Perché di Michelangelo non ha bisogno di me Leonardo non ha bisogno di me perché ero parlare di Leonardo di Michelangelo può darsi che mentre io faccio mille esempi possa intervenire un riferimento all'arte che utile per far capire qualche cosa ricordo per esempio quando ci si è interrogati sul sorriso della Gioconda
Fiumi di inchiostro saggi romanzi interpretazioni su sorriso enigmatico di questa Strong sa inarrivabile della Gioconda che ti guarda e non pensa niente
La Gioconda sorride perché è contenta di esistere non c'è nessuna interpretazione e lì e al punto terminale della creazione umana cioè in fondo c'è un po'di acqua un po'di ghiacci un po'di terra lei è il punto più perfetto della creazione divina convegno sorride basta
Si compiace di esistere
Come i deputati con il loro volino sapere che volino ferroviario ed è l'unica invenzione perché valga la pena di fare il deputato se tu vai in perenne non paghi ma questo sarebbe poco perché poi farlo anche una tessera magnetica no c'è uno volino che purtroppo Roma in tasca che dice
Una figura ottocentesca la stessa forma ma anche il testo il deputato titolare
Deve compiacersi di esibire la presente testo era su richiesta dell'insidioso che uno si debba compiacere questa formula del io faccio il deputato solo per quello
Ho fatto deputato europeo per avere dei salvacondotti per non essere arrestato per le cose che ho detto per Dio rappresenta uno dei rari fenomeni di persone che per aver detto cose forse irriferibili ripetibili poteva essere arrestato
E allora avevo bisogno i salvacondotti ma per parlare ho pagato la Paradiso io ho speso di più per parlare di quanto abbia guadagnato speso quattro miliardi e mezzo di querele per aver detto so il processo Andreotti un processo politico costa settanta milioni guardate Vidal dirlo
Per dire uno che si chiama paladino Padalino facciata Padalino trentacinque milioni costo non ditelo se trovate uno che si chiama chiari che vedono dei tagli facciata chiari perché si potrebbe potrebbe quelle larghe e e poi il giudice dice lo ha detto con un tono aggressivo
State attenti perché sia in pericolo io certo punto non ho taciuto per volontà perché io sono temerario quindi lo pronto spendere anche di più mi hanno spento Berlusconi mi ha detto ti prego di tacere basta
Io sono una vittima di censure che non ha mai rivelato ma ne godo son felice poi mi hanno anche chiuso la casa dell'anima dice basta non ce ne frega niente ricavati spento però non ho fatto la vittima posso anche capire chi se ne frega di Kavafis
Ne ho parlato troppo parte poi ho fatto anche cose più perverse ho parlato anche le non so di di di Tonino Guerra ha fatto delle cose che non si possono fare in televisione insomma ho parlato di Sandro Penna
è fatto di tutti i colori ho parlato di Baxter chi torce tutte cose che non si devono fare perché fra
Ebbene proibire vietare se poi tu poi dici qualcosa questa cosa piacerà perché insegnare l'arte delle scuole per ridurla alla letteratura chi di voi rilegge mai più Parini Carducci tasso Ariosto Villani
Mai ma Matteo Maria Bandello ma il più sentiti
Perché perché ridiamo imposti a scuola materia scolastica obbligatoria ti interrogo su Carducci Carducci muore quindi la latte va proibita bisogna impedire che il di ragazzi sappiano che esiste come la musica perché piace tanto la musica perché non segna mai a scuola
Mai nessuno a scuola ha saputo chi era Rossini chi era Frescobaldi che era Monteverdi questo ha salvato la musica è pieno di aficionados di Muti di Abbado come dei grandi miti non c'è un critico il fondo critico d'arte sarà almeno come Mutti almeno e da pericolante salvo mentre noto come un povero deficiente che fa un lavoro servile e comunque modesto interprete musicale è una divinità perché perché la musica proibita
Perché nessuno ti insegnava musica dai sei anni ai venticinque gustare università ora il sistema della
Proibizione stimola la curiosità il proibizionismo che tutela la cultura è l'analfabetismo che promuove la possibilità di conoscere la televisione ha avuto troppa apertura verso i temi di cultura abbiamo visto Mara Venier il Grande Fratello Pippo Baudo tutti esaltati Coiro salottino Costanzo con il ci dica del suo libro ma non voglio parlarti nel mio libro vai al diavolo
Nessuno però risponde così perché ognuno di noi può vendere il suo libro e quindi va lì per rubare uno spazio pubblicitario fingendo che sia uno spazio culturale e qui proprio tipico della globalizzazione del capitalismo ce ne abbiamo sfruttato questi nel loro snobismo della loro volontà di mostrarsi colti che non hanno mai letto un libro altro che il titolo
E gli fanno poi il résumé per interrogare il malcapitato
Però il malcapitato Abate che l'editore di dice vai perché così il libro si promuove e allora nasce Kundera oppure nasce Lara Cardella fenomeni culturalmente molto rilevanti di varia natura insomma il tema è complesso perché prima di chiudere questo convegno e anziani quando avremo chiuso ci sarà chi penserà che è importante fare programmi culturali
E non si saprà che cosa sono quei programmi certo qualche documentario di Folco Quilici qualche escussione di Piero Angela qualche visione muta del mondo o qualche spiegazione didascalica sono informazione come una guida turistica
Dell'Algeria o della Tunisia o della Libia ci consentono è una guida ecco quello che può fare la televisione fare delle delle guide illustrate o meno per consentirti di partire sono belli dei programmi di viaggio un pericolo per la cosa anche il biglietto
E qual è l'agenzia di viaggi che però fa il Papa pagare di meno ecco questo può fare questo e la cultura televisiva per il resto la cultura è l'accadimento di un'idea che improvvisamente qualcuno esprima un pensiero una volta per tutte
Io mi ricordo una delle pagine più straordinari del nuovo linguaggio televisivo che fossero alcuni è sfuggito fu dieci anni fa quando Panucci Nava l'incolto e Barbara figura del Bossi
Il quale era quello che era poverine quello che tuttora e quindi allora erano in due Luís e leoni e quindi mandano avanti allo sbaraglio il povero Bossi molto coraggioso che si scontra con Ciriaco De Mita Ciriaco De Mita parla per un quarto d'ora di riforme istituzionali
Dice perché noi dormiamo portare lo scorporo il doppio turno il turno secco il premio di maggioranza fa un discorso in credibile complicatissimo quell'altro tace alla fine si rivolge a luglio dice molto attratti oltre a lì c'è stato un momento di sublime televisivo anzi di Bossi ha sconvolto il mondo e ha fatto vedere quello che De Mita non poteva essere ottava più altra venite morto ecco quello è stato un momento di alta cultura però purtroppo ignorato dai codici da Aldo Grasso da Placido perché lo si aspettano che qualcuno la cultura di dica
Che il capitolo no no del libro di Chabod o di Garella quella scuola quello e non c'entra niente confondono la cultura con la scuola ecco la cultura è molte volte Bossi
Qualche volta anche c'è più sono rozzi più esprimono cultura perché ridanno al linguaggio la sua verginità
Tema molto complesso su cui comunque io non vorrei ulteriormente per cui io non so come finirà questo convegno credo male
Phenom male non perché non ce ne siano i buoni perché non si riuscirà sapendo quello che accade l'atomo che possiamo garantire che il futuro anzi l'attuale regime nel momento in cui insedierà ai suoi vertici non mancherà di dire vogliamo dei film storici io Toretto faremo ci su Caravaggio con Depardieu vogliamo che la televisione faccia cultura noi daremo dei diktat
Diremo la televisione deve fare cultura certo è che la televisione di Stato e quella privata come tutti voi sapete non potete nascondere però
Fa schifo
Cioè nessuno può guardare la televisione impunemente se non in quell'area della giornata in cui decide di essere de pensante quando uno si siede Rizza cosa che faccio non penso a niente guardo la televisione ecco quello il momento in cui la televisione
Raggiunge il suo vertice più alto quando uno decide di essere cretino
Ma non il cretino bambino diceva Bernabè in una sua celebre che la televisione va fatta pensando che lo telespettatore con un bambino di dodici anni però dell'epoca di Bernabei o disabile dodici anni e iper adulto sa tutto usa il computer quindi non va più bene che quella no
Il momento è il demente cioè il demente è l'unico per la televisione fatta uno che in quel momento vuole dimenticare l'uso della ragione
E non la vuole usare perché decide di staccare la spina e allora la guardate tolti i telegiornali tolte le cose che informano per il resto la prigione misurata su quel momento in cui l'uomo abbandona la ragione per tornare sanamente bestia ecco non so se dovremo consentire che questo continui oppure imporre dall'alto che si parli di cultura e allora noi ci ritireremo dalla televisione
Adesso diamo la parola come detto a Piero Angela mentre lui va al microfono continuerà il convegno nel pomeriggio modo erano Giordano Bruno Guerri Marcello Veneziani
Devono parlare ancora Carmelo Rocca
Giancarlo Innocenzi Alberto Contri Pietrangelo Buttafuoco
Mancano e va be allora forse anche altri
Se desiderano intervenire poi questo pomeriggio prima della conclusione che verrà fatta dal ministero delle Comunicazioni Maurizio Gasparri
Do la parola Piero Angela naturalmente Grassi salutiamo anche l'ambasciatore di Francia che qui tra noi questa mattina
Arriva
Grazie per parlare dopo Vittorio Sgarbi è molto difficile
Ma perché la sua albergo suo sesto anche dell'umorismo del paradosso trascina l'applauso l'ironia
Io sarò più terra terra parlano di problemi che sono quelli che deve incontrare tipo e la verità lei veramente fare giorno per giorno però non vi parlerò
Di televisione di divulgazione culturale in cultura vorrei parlarvi di quattrini
Perché mi sembra che sia il tema dominante soggiacente a tutto questo
Vorrei premettere che il primo il convegno dibattito su televisione culture avvenuto per quanto mi riguarda proprio qui alla Fondazione Cini venticinque anni fa nel mille novecentosettantasei ci fu un convegno allora il presidente della RAI alla Paolo Grassi
Per definire cosa doveva essere la cultura in televisione io venni in quel quella volta con due Radiocorriere quello del novembre del settantacinque e uno del novembre del settantasei desidera culture televisioni spazi culturali e poi sulla televisione decisivo
Intendere oppure no
Era stata dimezzata dal fatto che erano amate la RAI uno e RAI due perché Rai due voleva e doveva avere i suoi spazi di varietà di cinema e di polizia
E
Guardandoci allo specchio noi non vediamo che il richiamo ma guardando di vecchi giornali ci accorgiamo di quanto è cambiata la programmazione allora perché è cambiata
Ecco io credo che e questo lo sappiamo tutti che noi stasera partiremo domani da riprendere il nostro lavoro non sarà cambiato assolutamente
Cioè tutte le cose che diremo non servono ambiente tutti gli appelli la mente gli auspici
Le grida di dolore certe esso nostra perché il meccanismo quei dobbiamo che dobbiamo fronteggiare è fortissimo ed è imbattibile ed è quello dei soldi
Perché le televisioni saprebbero benissimo fare ci sono registi autori per la kermesse che sanno benissimo fare bene i programmi se venissero indirizzate in quella linea
E perché non lo sono per allora cominciamo da Mediaset Mediaset è un'impresa privata che deve vendere i soci prodotti al pubblico e quindi incassare dei soldi
Perché mai dovrebbe fare dei programmi culturali ma c'è una ragione al mondo c'è qualcuno che glielo chiede c'è una legge che prevede che per la disporre
Della concessione per fare dei programmi limpidi tv generalista in televisione occorre
Garantire un minimo di formazione culturale non esiste niente del genere
Un'impresa privata televisiva fa esattamente quello che le pare e piace anzi
Veste alla situazione Wenders fa per sin troppo
La RAI e invece è un'azienda che tenuta a fare informazione divulgazione culturale perché riceve due mila seicento miliardi
Quindi c'è un preciso contratto di servizio che la obbliga a farlo ma quanti di voi hanno letto il contratto di servizio alla parola cultura
Ecco io vorrei sapere quanti vanno lette quanti sanno cosa c'è scritto nel contratto di servizio veramente alla voce cultura cito a memoria alla voce cultura c'è scritto che la RAI deve fare programmi Historia di scienza di arte di balletto di musica classica
Ma deve anche fare alla voce cultura
è firme di qualità benissimo ma chi è che decide che un film di qualità oppure no
Poi e questo è la cosa che comincia a far scricchiolare il sistema
E considerato cultura qualunque film italiano o europeo
Voglia anche Fantozzi e le vacanze natalizie somme alla voce cultura
Ma perché questo presuppone un aiuto al produzioni italiane Cina che però andrebbe in un'altra sezione non essere contabilizzato come cultura
Ma sono cultura anche i programmi
Di telefilm seriali cioè di telenovela di varietà di intrattenimento se al loro interno hanno dei contenuti di carattere sociale
Quindi si vede quanto vago sia questo è quanto possano essere insano inteso il nove ma la cosa
Io importante grave è che non esiste alcuna regola o indicazione delle percentuali di queste varie categorie e neppure dire percentuale delle quote orarie alle quali bisogna darà accesso quindi c'è un controllo ipotetico fatto dal ministero delle comunicazioni perché la RAI ogni sei mesi deve mandare un pacchetto di e in un elenco di dei programmi che devono rispettare queste varie
Regole che per quanto ne so io questo pacchetto che arriva in forma globale entra un cassetto e la cosa finisce lì
Quindi
Le regole del gioco spingono anche alla RAI a a fare
Diversamente da quello che dovrebbe il suo ruolo certe cose perché ma perché la RAI
Dovrebbe fare secondo questo contratto di servizio il sessantacinque per cento dei suoi programmi di servizio se lo facesse sarebbe immediatamente fuori mercato
Ecco perché occorre una una definizione così elastica così onnicomprensiva dove può giocando un po'sull'equivoco
Riuscire a pagare gli stipendi perché se dovesse seguire esattamente le indicazione
I suoi introiti pubblicitari diminuirebbero perché di meno dell'ascolto e questo darebbe anche nella sua supremazia l'immagine di ascolti e di posizione centrale ora volete avere da una spirale discendente
Questo avviene perché mi permette Signor Ministro dal momento entrato varie volte sul versamento alla RAI ha canore bloccato
Cioè chiusa a chiave
La gente spende il doppio o circa il doppio per abbonarsi a una comunque rette sul satellite criptata ma
Per avere dalla RAI tutte le cose che ha
Continua a pagare un canone che non è aumentato dall'altra c'è un tetto pubblicitario che impedisce alla RAI di avere cura risorse sul mercato
Per quale Mediaset da sta superando largamente ed è per questa ragione che l'azienda per pagare gli stipendi deve andare a cercare d'ascolto e quando si cerca l'ascolto Lazic cercare nelle posizioni meno alte
Se noi si parte a parlare di cultura in televisione da queste considerazione da queste regole del gioco che spingono completamente altra direzione sia veterinarie private ma anche la rete pubblica
Non esiste nessun modello di alternativa ecco nel programma si parla di una televisione generalista dedicata a queste Veneziani ha accennato il suo intervento che praticamente era terza rete così come è configurata nel progetto di legge che dovrebbe entrare poi in applicazione quando satellite sarà eccetera eccetera
Quindi io come operatore di in questo campo sarei felicissimo per una televisione che non ai vincoli dalla pubblicità che ha le risorse assicurate dal Canone e che quindi libera da questi vincoli e sarebbe la migliore dei mondi possibili perché io invece temo molto questa soluzione
Beh perché intanto è come se si togliesse la pagina culturale dai quotidiani per metter in un quotidiano specializzato chi lo comprende primo punto
Senato era la televisione piccola parentesi ricordiamo che il venti ventiquattro milioni di italiani secondo l'ultimo censimento hanno dalla quinta elementare in giù previsione l'unico aggancio culturale con il proprio tempo
E quindi bisogna cercare di arrivare a non a un piccolo pubblico già colto che sta alle cose ma ha una maggioranza di cittadini che hanno bisogno in un mondo in cui la conoscenza il vero petrolio
Di imbattersi perlomeno ogni tanto i programmi culturali d'altro pericolo è che non essendoci più competizione e perché non verso le risorse pubblicitarie non c'è più
Rincorsa
Sarà difficile sottrarsi alle pressioni dalla cosiddetta alta cultura quella dalla tra musica colta del teatro della letteratura
E anche i invitare personaggi di rilievo che parleranno di queste cose e tutto questo
Si aggiungerà al fatto che sulla terza rete presumibilmente si scaricheranno tutte le cose che le altre due reti non vorranno fare allora attualmente alla terza rete che va molto bene
Però a un targhette del nove e mezzo per cento il che vuol dire che il novanta per cento degli amici a non l'avete
E gli esempi di televisione culturale quale si dovrebbe configurare questa prossima terza Rete assomiglierà forse temo molto a quei programmi che franco tedesca Arte o tre per cento o della Pbs americana tre per cento questo non è il lo l'obiettivo della RAI che deve arrivare a una grande strato della popolazione
Vorrei fare una piccola dare un piccolo episodio molto curioso e significativo
In questa primavera insieme a mio figlio Alberto abbiamo fatto un programma per la terza rete Ulisse che è andato benissimo anzi è stato il campione d'ascolto della terza rete
Durante il periodo di garanzia con la media del quattordici per cento superiore a quella di Baudo del tredici per cento
Quindi abbiamo sperato anche Pippo Baudo
Con delle punte del diciassette per cento bene
Qualcuno mi è venuto a dire una cosa che mi ha colpito molto mi ha detto
Per da che questo successo del vostro programma
è costato in termini di share due punti alla prima rete
Quanto valgono due punti in prima serata da premiare
Allora non ci sarà il rischio che una televisione
Che vive solo di Cannone e che quindi non è più competitive sul mercato della pubblicità non venga evitata a non strafare a tenere bassi i suoi ascolti perché altrimenti questo vuol dire sottrarre soldi all'azienda
C'è un paradosso perverso addirittura che si potrebbe verifica
Allora risoluzione
Non ce ne sono perché è inutile che noi facciamo non ci sono soluzioni per una un meccanismo che sto i quattrini spingerà sempre più in quella direzione
Perché queste sono le regole del gioco
L'unica possibilità certamente non facile e quella di modificare le regole del gioco io
Ho sentito Giordano Bruno Guerri che ne accennava anche adesso dall'intervento io l'ho scritto varie volte nei miei libri ed articoli ci sono due strade une quella legislativa che chieda al a Siena l'archivia insieme alla licenza di trasmettere così come ci sono delle regole che non si può superare il tetto pubblicitario trasmettere pornografia
Dare percentuali film italiani europea ai la par condicio interregionali aggiunga anche la l'obbligo di garantire un minimo di informazione e cultura
L'altra strada che non è istituzionale ma fiscale è quella di creare un sistema di mercato quindi affidare al mercato queste cose per cui di esposto agli inserzionisti
Possono avvenire dai bonus fiscali
O del malus fiscali a secondo della tipologia dei programmi è un un sistema di travaso di risorse per cui per fare la pubblicità dentro un certo programma si pagherà di più
E questi soldi verranno travasati per questi programmi allora questo sistema e sono convinto che i nostri creativi delle tasse saprebbero benissimo trovare nel meccanismo anche se non è facile
Permetterà
Un di di rendere conveniente quello che oggi non è conveniente cioè se non c'è nessun disegno perverso da parte degli dei direttori di rete o degli autori o dei programmi di fare programmi
Di bassa qualità anch'
Il problema è quello che bisogna la denuncia il vero obiettivo è quello di guadagnare quattrini cioè di avere più ascolto
E se questo viene rovesciato da un sistema di mercato che premia con un sistema di handicap del resto la lo sappiamo che il la benzina quanto ripassata gli alcolici quanto sopra stati questi soldi sia pronto a fare cose più utili
Allora se entra questo sistema tutto si regola da solo non c'è più bisogno incide su un convegno perché c'è la convenienza a fare queste cose qua semaforica unica un incentivo se mancano delle regole per spingere in questa direzione
è perfettamente inutile che noi ci troviamo dicevo all'inizio io son venuto qui la prima volta venticinque anni fa
A parlare esattamente le stesse cose d'allora ho partecipato a decine forse centinaia di dibattiti sulla cultura in televisione sulla divulgazione culturale Sora
Non servono assolutamente niente nei prossimi venticinque anni noi dei vostri i nostri eredi si ritroveranno qui alla Fondazione Cini a dire esattamente le stesse cose grazie
Alla
Conclude la mattinata Alessandro Curzi con il suo intervento grazie
Dopodiché ci sarà una pausa i lavori cominceranno dopo colazione
Alle quindici bisogna
Va bene allora nel pomeriggio
Verso le quattordici diciamo trenta vanta cinquantacinque scontri Pinin Magon Rocca Alessandro Luciano balzana poi concluderà come abbiamo detto
Dal summit come abbiamo detto concluderà il convegno il ministro Gasparri
Esattamente come dove cominciare probabilmente perché a me sarebbe molto interessato stamattina
Vero che sia ascoltato la relazione di Gasparri e poi ci fosse sta ci fosse stata una rete una discussione perché abbiamo appreso alcune cose dei giornali adesso Angela diceva una grande verità
La grande verità
E che qui molti di noi che sono anziani
Il proprio in questa sala non solo quel convegno che li ricordava altri ancora abbiamo discusso della RAI
Poi il rapporto orari pubblico-privato c'erano state tante intercorso
Il tempo è passato
Molte cose sono cambiate secondo me non è cambiata la sostanza
E la curiosità era vedere sì alcune cose di sostanza
Con il cambiamento
Ai vertici della vita parlamentare e politica
Si vuole affronta
Perché se no a meno rimarrebbe altro
E chiudo l'intervento come abbiamo impostato la festa nazionale di Liberazione
Annunziata fatto pubblicità alla sua io faccio pubblicità alla mia approfittiamo non piccolo spotting
C'è la festa nazionale di Liberazione ci abbiamo pensato tanto anzi io ero contrario a questo simbolo o alla fine mi son convinto e che c'è un Cappuccetto Rosso perché fa così e se ne va per la sua strada c'ha in tasca liberazione
Che non è
Una cosa di rinchiudersi nel proprio ghetto ma anche un pochino di di stanchezza di sfiducia
Per alcune questioni così come sono
Dicevo questa sarà ne ha viste tante
Non ha visto mai cambiare i protagonisti reali siamo sempre noi
Ringrazio
Gaspare Gasparri no no cioè c'erano non c'è ripete fisicamente ma c'era c'era la può Correntino perché e abbiamo sempre sempre guarda che in Italia siamo riusciti a fare avere sempre un giusto io sono il rappresentante di questo la nostra terza Rete se lo ricorda veneziani è era proprio abbiamo chiamato siamo grind Over fino alla festa del Secolo d'Italia e mi hanno accusato di cose terribili perché entrava il il movimento sociale nel nella Terza Rete quindi
Non certo equilibrio l'abbiamo sempre trovato
L'impressione mia che le cose dette dall'Annunziata
E adesso nell'ultimo intervento ci richiamano in parte a grandi realtà
Una innanzitutto che è proprio quella precisa
Qui ci sono dei cambiamenti tecnologici importantissimi sarebbe stata attenti cosa si fa però tutto questo meriterebbe un un attento dibattito attenta discussione ma forse c'è qualcosa prima
Che io credo che sia necessario rompere una stabilita eccessiva che c'è su questo problema
Non so se è vero o non è vero che Berlusconi ha detto io mi terrei la situazione così come per altri almeno altri due-tre anni
Forse forse c'è chi è interessato tutto sommato provo interessi
A mantenere una certa una certa stabilità perché e e
Guardate che la marmellata che abbiamo fatto e quella che è la televisione marmellata tempo
Però piace a molti porta molti risultati molti soldi e non ci troviamo di fronte una marmellata grandissima perché il quesito che giustamente si pone l'introduzione e l'invito a questo convegno ci chiedeva se c'è poca differenza se
Sottolineava che poche sono le differenze tra le due i due gruppi televisivi e in realtà e qui è già stato detto non c'è differenza i due gruppi televisivi son identici ormai lo spostamento di persone e di programmi eccetera è drammaticamente è uguale
Allora forse qui dovevamo capire e credo che al finale di questo convegno forse qualcosa potremmo capire
Se davvero c'è una volontà di cambiamento e che tipo di cambiamento
Non quello
Sgarbi nel primo intervento del primissimo intervento ha brutalmente posto
La questione l'attesa che c'è chi viene cacciato chi chi si sposta di posto come viene fatto ma questo ha un'importanza molto relativa perché sappiamo che poi ci sono molti uomini che sono adattabili
A questa quell'altra situazione a quella che verrà ancora ancora nuova riciclabili in tutti i modi non è questo dei nomi è che tipo di indirizzo si vuole dire
Allora io qui dico una cosa
Da conservato
Io penso per esempio che una grande azienda pubblica
Ancora debba esistere
Non solo
Ma che anzi in questa fase così incerta
E qui le cose che dice Veneziani
La questione nazionale come viene affrontata
Di una situazione di una ingresso in Europa e i in un mondo totalmente globalizzato e dominato totalmente dal pensiero unico
Che ci sia un grande servizio pubblico nazionale
Ma non spezzettato
Bernabei io penso al servizio unico con più canali con più tecnologie con tutte le diversità che ci sono ma un servizio
Che risponde al Parlamento
Quello che c'è
Ma la mia vita è stata molto lunga fatto tutte le esperienze certo so i danni della lottizzazione abbiamo anche su questo fatto centinaia di convegni
E la democrazia e da difendere perché meglio di quello noi non abbiamo non abbiamo saputo inventare e trovare io guardate che le questa esistenza di un servizio pubblico vero
Che abbia delle capacità di autonomia che abbia una presidenza certamente i cambiamenti il segno politico li conosciamo tutti e se il Paese si è espresso a maggioranza in un modo questo si riflette ma questo non questo non limitano mette paura al mio discorso io ho molta più paura della marmellata
Ho molto più paura di persone deboli
Magari piscine pure alle mie idee
Ho al mio pensiero ma che sono talmente deboli
Che non mi danno garanzie io preferisco un servizio pubblico forte Savoldo
Che abbia un pluralismo reale al suo interno
E che quindi si accorge quello che abbiamo chiesto rappresentativo della società italiana nel suo insieme nella sua varietà
Perché il pluralismo non è una cosa di etichette è una realtà che c'è nel nel Paese e nella società
Io non so se qui ci fosse stato Marco Giovanni qualcuno diverso da noi che rappresentasse anche per esempio in qualche modo se volete nel modo più confuso
Più vario ma questa giovane generazione che si sta affacciando in modo tumultuoso confuso comma a volte anche irrazionalità a volte anche con del degli estremismi che tutti noi insieme condanniamo
E però che rappresento no e
Una società che c'è
E che non possiamo scoprire o una volta all'improvviso perché andiamo in un posto e troviamo questo lo dico a noi giornalisti per qualche ora la libertà di dire
Bene con più o meno come stavano le cose
Poi rimproverati da molto da molti ma che cosa si è espresso cosa hanno fatto qui in questo senso anche bene sia la televisione pubblica che quella privata hanno cercato a Genova di dare la realtà
Di raccontarla
Di vederla di stare lì
Perché poi molti di quelli che hanno detto delle cose diverse lì non ero no
Io di soldi tempo detto ad alcuni colleghi direttori che se forse tutti i direttori fossero stati lì
Sarebbe stato meglio perché il cronista Boy dopo veniva smentito o o veniva accusato di essere parziale ho detto questo per dire che che è un grande servizio pubblico può giocare ancora un ruolo straordinario e che forse la soluzione del conflitto di interessi
Sarebbe proprio quella intanto di cominciare a sciogliere alcune cose
E non del distinte del faccio o non faccio ecco qui mi attendo molto quello che dirà il ministro si fanno le cose si fanno i cambiamenti come si fanno non si fanno viene tutto rinviato
Queste lunghe attese questo modo perché questo porta a dei danni eccezionali a tutti
Una chiarezza di intenti
Cento giorni centocinquanta giorni
Un pochino di più ma esprimersi dire bene individuare bene cosa si vuol fare
Io odio proprio l'ho detto tante volte lo posso ripetere qui io penso che ad esempio il sistema che c'era quello che il Parlamento fosse in qualche modo responsabile avesse una sua di impegno diretto a me piaceva di più
Non voglio dire una cosa conservatrice vari consigli d'amministrazione che io ho conosciuto nella mia epoca
Con quel pluralismo se volete
Frutto di anche dosaggi lottizzatore di eccetera eccetera però era un pluralismo quei consigli di amministrazione erano dei consigli di amministrazione che in qualche modo riuscivano perfino perfino l'escluso Movimento Sociale Italiano aveva alla sua Boucher
Con il presidente
Dei della di controllo come si chiamava
Che che era presente sempre partecipava a tutto il Consiglio abitazione non c'era quasi fetta di realtà che non fosse in qualche modo certo c'erano le esclusioni ma questa è storia che tutti conoscete ci fu poi l'improvvisa fase Breve di di rottura di ingresso c'erano le le cose che devo le persone che dovevano essere escluse ma questo si sapeva
Che che i comunisti non potessero arrivare più di una di un certo punto si sapeva perché questo era era il frutto di una certa la situazione di un certo bilanciamento
Professore mondiale e così via ma per il resto una dialettica reale c'è stata dentro c'era dentro e il rapporto Parlamento orari era un rapporto stimolante
Fu dopo quella trovata geniale
Di chi si apprestava andare al governo
Che inventò quella cosa diabolica
Che erano i presidenti delle Camere che facevano tutti i capi più bene cosa avveniva perché c'era un ci fu un momento di è enorme di enorme confusione alla pare strano che ho cominciato con il Cappuccetto Rosso che fa il suo sberleffo
Per poi arrivare a dire
E che forse il consiglio di amministrazione che le regole che c'erano in un certo periodo erano migliori
Di quelle che si sono fatte e successivamente
E di quelle che però oggi confusamente non si riesce più neanche a capire quali saranno e che cosa sarà
è vero che ci sono tutte le devo Cologgi e nuovissime tutti i cambiamenti che ci saranno importantissimi
Però io dico
Tutto questo necessità di al cura
Ma ne sono proprio profondamente convinto di un servizio pubblico
Che abbia un senso
Che ha che sia espressione di una realtà precisa che il Parlamento abbia la capacità del controllo
è una cosa vecchia
Voi direte come sei partito con Cappuccetto Rosso
Di liberazione come i cambiamenti per tornare no perché credo che questa sia la cosa di cui ha bisogno ancora in modo straordinario un paese come il nostro proprio in una fase di ricerca di novità di grandi cambiamenti di integrazione nell'insieme dell'Europa
Abbiamo bisogno di un servizio che ancora abbia delle capacità sia espressione della pluralità esistente nel nostro nel nostro Paese io vedevo finito corte volevo parlarle pochissimo
E non so bene se questo discorso viene preso come un discorso d'intervento di conservazione non non mi preoccupa c'era un mio amico che Enrico Berlinguer che parlava di conservatori rivoluzionari quindi non mi preoccupa di passare anche come conservatore se voi volete su questo ma io penso che l'esistenza di un grande servizio pubblico ancora necessario in modo straordinario in questo Paese
Di un Paese che e pieno di di contrasti di lacerazioni che anche se poi le nascondiamo anche se i voti parlamentari riescono a fare
Appiattire le cose è un Paese straordinariamente ancora alla ricerca di se stesso
Ed è un Paese una nazione che ha bisogno ancora io credo di un grande servizio
Pubblico naturalmente c'è una maggioranza parlamentare questa maggioranza parlamentare avrà tutti le sue responsabilità non è questo che che mi preoccupa mi preoccupa di più e con questo finisco se il conflitto di interessi
E lasciare
Tu
In un certo modo
Vedete l'impressione di questi mesi un'impressione strana
Non voglio dare giudizi affrettati siamo tutti inattesa di vedere quali saranno cambiamenti per chi è da una parte come me per contrastarli o per combatterli secondo quello che avverrà e si farà è quello che temo molto è invece una marmellata che in alcuni settori
Seguito a rimanere come il piatto preferito da tutti quanti
Cioè si cambi tutto si grida si grida moltissimo si fa grandi cose poi nella sostanza
Si cerca di tenere tutto a un livello molto modesto molto mediocre e certo sei padroni chi dirige media sette può essere interessato a tutto questo questo non è interessato il Paese
Questo non è interesse non dovrebbe essere l'interesse del paese e quindi non dovrebbe essere l'interesse di un'azienda pubblica come la RAI chiunque sia al governo
Perché deve essere e l'azienda che stimola che suscita che crea che cerca di capire le cose prima che
E se si svolgono Rai ha fatto tante cose di questo tipo la RAI nella vita di questo paese ha giocato dei ruoli dei ruoli importanti
Ecco io oggi in questo senso sono preoccupato sono qua anche curioso di ascoltare le conclusioni
Del ministro perché ormai poiché tempo di arrivare di cento giorni sono passati passato del tempo sta passando è che bisogna cercare di capire indirizzi cambiamenti idee i grandi e se ci sono perché da una parte bisogna combatterle chi fa l'opposizione chi deve fare il governo devi saperle portare avanti ma ci vuole una grande chiarezza grazie
Io
Non rispondo ora corsi anche se sono passati sessanta giorni dal voto di fiducia solo su queste sessanta su cento a differenza del quaranta per cento non è poco
Comunque rivendere i nostri lavori alle ore quattordici e trenta con l'intervento del professor Conte consiglio d'amministrazione dalla RAI per dottor Massimo Pini di Giulio Rapetti Mogol
L'avvocato Alessandro usciamo dall'Authority delle comunicazioni del dottor Rocca del ministero dei Beni culturali dottor Valzania di Radio RAI le conclusioni da quattordici e trenta contiamo in un'ora
Di occludere inoltre lavori le relazioni comunque iniziati facevano parte fondante del convegno quindi non hanno parlato i ministri ma hanno parlato delle persone che non erano qui per caso
Sono previsti gli interventi di Massimo Ghini Alberto Contri Mogol Giulio Rapetti
Carmelo Rocca Sergio Valzania ed Emanuele Gutter e poi concluderà il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri
Quindi vi prego di prendere posto così cominciamo riprendiamo anzi i lavori
Io tenterei primati riprendere i lavori di dare la parola Giordano Bruno Guerri che farà anche lui un brevissimo intervento cercheremo un po'di riprendere il filo interrotto da da questa mattina
Ecco e se mi è consentito anziché fare come dire una una sintesi di quello che si è detto questa mattina credo che sia meglio anche per vivacizzare in una fase calme digestiva la nostra sessione pomeridiana riprendere come dire un una lieve polemica che affiorata nel corso degli interventi di questa mattina e cioè l'idea che non ci sia praticamente nulla da fare di sostanziale nella comunicazione in particolare nella Rai nella televisione pubblica che tutto sia stato grosso modo già detto
Che gli incontri di oggi corrispondono in modo speculare agli incontri di venticinque trent'anni fa e che quindi è fondamentalmente sono sempre gli stessi protagonisti di questa di questo dibattito infinito sulla televisione la cultura e tutto sommato
Di questi dibattiti forse se ce ne possiamo come dire risparmiare la fattura ecco questa è stata un po'la polemica che è apparsa è affiorata in alcuni interventi di questa mattina ma io direi che se come dire accettiamo questo discorso di pura disfatta rispetto alla reale e a questo punto diventa anche inutile pensare al futuro della RAI passa al
Implicitamente
Fare televisione accettare la consuetudine e quindi in qualche modo agire semplicemente proseguendo in corso già tracciato quindi semplice routine rassegnazione all'esistente
Forse non sarebbe male invece a questo punto porsi qualche domanda chiedersi innanzitutto se sono davvero sempre gli stessi coloro i quali si incontrano da trent'anni a parlare di cultura e televisione io ho l'impressione che qualche novità ci sia qualche presenza nuova ci sia qualche persona qualche linea qualche presenza in senso lato di tipo culturale politico sia cambiata e quindi credo che di questo fatto dobbiamo pure renderci conto in secondo luogo e dobbiamo anche come dire ripensare al e non dare per scontato che tutto ciò che viene fatto o viene progettato debba essere in qualche modo già inghiottito nella routine del del presente e del passato
Non capisco per esempio perché si debba ritenere che una Rete che in qualche modo scommette sulla cultura popolare debba essere destinata all'insuccesso o viceversa debba in qualche modo auto contendersi perché in caso di successo potrebbe in qualche modo colpire
I palinsesti le strategie delle altre due reti maggiori Fini mi sembra ecco che anche questa obiezione nasca sostanzialmente dall'idea che nulla possiamo fare di diverso
Invece credo che sia come dire natura e cultura degli uomini
Tentare di progettare strade diverse darsi l'idea di un di un progetto italiano in qualche modo e cercare di rappresentare attraverso il mezzo televisivo anche una specie di autobiografia collettiva della nazione una tribù un'autobiografia in progress che consenta in qualche modo di rivedere diciamo li i propri caratteri nazionali le proprie tendenze i propri gusti attraverso un'idea vivace non accademica non intellettuali Istica della cultura
Quindi ecco partendo un po'da queste considerazioni che appunto riprendono un po'alcuni degli argomenti che sono emersi nella mattinata
Noi riapriamo nel pomeriggio questi questo corso di interventi io lascerei la parola Giordano Bruno Guerri perché lui interverrà brevemente e successivamente andremo con gli interventi che abbiamo già previsto e di cui vi accennavo in partenza Agueri la parola
Beh tanto risentite perché condivido pienamente quello che avverto Marcello Veneziani giura che non ci sia proprio da aggiungere al prezzo ritroviamo il tempo la
Allora sirena riprendiamo il corso degli interventi e riprendiamo con Massimo Pini
Sì beh io effettivamente appartengo alla categoria di quelli che hanno fatto tanti convegni sulla RAI
Per tanti anni
Dove l'hanno fatto uno anche qua mi sembra di ricordare negli anni passati
Però devo dire che questo convegno rappresenta qualcosa di nuovo e volevo dare atto al ministro Gasparri
E al ministero dei beni culturali di avere affrontato questo tema
Televisione e cultura che effettivamente prima di adesso non è stato mai affrontato in tutti le decine di convegni sulla RAI che hanno preceduto
Nella prima Repubblica
Forse qualcosa anche nella seconda
Questo convegno e perché dico questo perché
La cultura la televisione la cultura è stato sempre un campo di battaglia
Politico perché attraverso la televisione che è inutile che lo dica è il più importante mezzo di comunicazione di massa l'ha già detto prima altri intervenuti
Si è sempre cercato si condiziona la cultura nazionale
Quando c'era il monopolio l'Italia ai tempi di Ettore Bernabei
La conquista del monopolio significava un condizionamento profondo della cultura nazionale
L'epoca di Bernabei fu contrassegnata certamente in quanto monopolio dalla unificazione delle della nazione
Per i gusti trimotori sentire
Però certamente il monopolio era una preda ambita un campo di battaglia
Quando il monopolio passò al Parlamento
E quindi non fu più di competenza del governo ma fu di competenza parlamentare come d'altronde è tuttora perché ancora adesso la RAI i vertici della RAI vengono nominati
Dei presidenti delle Camere
Si scatenò una lotta per la conquista
Di quelle che Gramsci definiva le cittadelle
Della cultura e naturalmente si scatenò una lotta politica fra il Partito Comunista la democrazia cristiana i socialisti che allora reggevano il governo
Quindi la RAI
Ha avuto sempre
Questo diciamo questo
Quest'ambivalenza grande struttura della cultura e nello stesso tempo campo di battaglia politico privilegiato
Io ricordo per esempio un caso clamoroso che avvenne alla fine degli anni Settanta
Quando un famoso dissidente sovietico venne in Italia e fece un'intervista la RAI ad un famoso giornalista
Di cui non dico il nome perché purtroppo scomparso e questo famoso giornalista che passava per essere un grande esponente
Della cultura liberale taglio questa intervista
Nei punti in cui questo dissidente criticava ferocemente il sistema sovietico parlo degli anni settanta cioè quando già il compromesso storico declinava e quando già si parlava di strappo dall'Unione Sovietica
Quando sto avviene la quando arriva la televisione commerciale tutto questo quadro cambia cambia di colpo perché la televisione commerciale da che cosa è nata da cosa è nato il fenomeno Berlusconi è nato dal fatto che il monopolio costituiva un collo di bottiglia per la pubblicità
Avendo soltanto
Tre reti gli spazi erano quelli che erano la pubblicità controllata dalla Sipra
Era soltanto di solito la pubblicità delle grandi aziende veniva bloccato lo sviluppo di tutto quel mondo quel grande mondo della produzione che allora stava venendo alla luce che si stava sviluppando che poi credo
Lo sviluppo italiano degli anni ottanta e successivi
La televisione commerciale nasce per un problema pubblicitario e difatti la pubblicità diventa la caratteristica della televisione commerciale più ascolto più incasso più fatturato
Che cosa succede la RAI servizio pubblico in questa fase diventa una televisione commerciale
Segue il principio che la televisione commerciale e quindi dimentica il senso dalla sua missione di servizio pubblico devo ricordare a questo punto che l'attuale presidente Zaccaria
Fu uno dei principali artefici di questa mutazione genetica della RAI quando nei primi anni ottanta la RAI stipulò con Raffaella Carrà
Un contratto talmente ricco da fare indignare l'allora presidente della Repubblica Sandro Pertini
Il quale fece richiamare il presidente Zavoli di allora perché il contratto fosse annullato ma io stavo nel consiglio d'amministrazione di patente vanamente perché il contratto fosse annullato il principale sponsor di questo contratto era Zaccaria
Non c'era certamente nessuno interesse privato c'era soltanto l'interesse che l'azienda entrasse in concorrenza totale con le televisioni commerciali questo significava una svolta totale della della del dalla missione della RAI
Che cosa significa la concorrenza totale significa un aumento di tutti i costi
Significa un aumento delle importazioni di prodotti dall'estero
Significa soprattutto una trasformazione della RAI da azienda che produce in azienda che compra come oggi avviene dei format completi da produttori Esterni e quindi sostanzialmente la trasformazione in una specie di holding
Ora io vorrei dire questo tutto questo avviene questa grande commercializzazione del sistema televisivo quindi che in un certo senso non ha più niente a che fare con la cultura anche se certamente anche questo e cultura perché tutto quanto poi e cultura
Nel complesso della produzione industriale
Tutta questa come celebrazione della RAI avviene all'interno di una serie di valori e di concetti di studi visioni del mondo di principi comuni che sono poi sempre quelli della della vecchia cultura
Che aveva dominato ai tempi del compromesso storico e in seguito questa cultura e sempre dominante e rimane e allora a questo punto dobbiamo porci questo problema questa la modifica di questa cultura come si può ottenere
Perché ancora oggi uno come Castro non è considerato un dittatore dalla RAI quando ce lo presentano nelle varie trasmissioni bensì come il il il gestore di un'isola felice ecco qual è il motivo per cui noi dobbiamo dovrà noi dobbiamo arrivare a rovesciare questa concezione del mondo perché questa concezione del mondo che nacque allora e ancora funzionanti adesso
E in questo senso io credo che in questo convegno sulla RAI e la cultura sia un convegno attualissimo perché pone un problema fondamentale
Il problema fondamentale quindi è come l'ha detto prima qualche altro oratore come far concordare il sentire della nazione col servizio pubblico ma anche come ridare un servizio pubblico una missione di servizio pubblico
Io penso personalmente trovo molto interessante le proposto di Veneziani in particolare quella sulla Rete culturale anche se o un po'di perplessità spiego subito perché
Se le risorse del canone dovessero essere trasferite sulla rete culturale che naturalmente avrebbe meno possibilità commerciali delle altre
Le altre reti della RAI entrerebbero in una forma di concorrenza selvaggia nei confronti della televisione commerciale questo porterebbe a mio avviso ad una decadenza generale del sistema
Perché la concorrenza selvaggia porterebbe ad un maggior aumento dei costi ad una riduzione della qualità dei messaggi e non ultimo ad un aumento delle importazioni di prodotti dall'estero e quindi questo avrebbe effetti anche sulla bilancia dei pagamenti non dimentichiamo che questa dell'importazione di potere televisive una voce importante della bilancia dei pagamenti
Quindi io credo che l'idea di il principio sia un'idea interessante che va sviluppate approfondita però con delle preoccupazioni di questo genere tanto più che poi noi oggi sappiamo che il progetto perché riguarda la RAI
Almeno per quello che si è fatto fino adesso da parte del vecchio governo è il progetto di una holding con una serie di società controllate e quindi naturalmente le risorse della holding andrebbero all'una o all'altra in questo caso in modo particolare alla società
Diciamo culturale dalla dalla dalla dalla cultura
Concordo sul punto che il punto chiave di questa vicenda è il contratto di servizio
Il ministro sa
Che al momento in cui scade il contratto di servizio il potere politico riprende il controllo sul partito della RAI
Questo partito della RAI
Che è un partito di clientele di collegamenti di tutti i generi che vanno dal cinema alla televisione alla alla cultura in generale al libro al teatro dalle parti collegamenti collegamenti
Sui quali per carità ma comica dando un giudizio negativo però esistono sono vecchi collegamenti vecchie le gambe io direi di una che
Più che di interessi addirittura di di di amicizia di di di collaborazione
Ecco su questo sistema che è diventato un sistema vecchio che ormai sta bloccando tutto lo sviluppo culturale del Paese bisognerà intervenire e credo che si possa intervenire soltanto per quanto riguarda il ministero del pubblico e delle comunicazioni col contratto di servizio
Nel quale ripeto il ministro riassume il potere politico nei confronti della RAI che non dimentichiamo oggi e gestita dal Parlamento
E questo spiega
Tante cose naturalmente anche le difficoltà di potere agire su questo blocco culturale
L'altro problema è quello della qualità come fare per controllare la qualità io adesso mi avvio subito rapidamente alla conclusione perché poi le cose da dire non sono molte ma vorrei che fossero i concetti abbastanza chiare
Anticamente c'erano due tipi di controllo del messaggio radiotelevisivo c'era l'Auditel
Di allora e poi c'era e poi c'era il il il
Una specie di sistema di gradimento un indice di gradimento veniva chiamato loro cioè come il pubblico gradiva certe trasmissioni quindi cede trasmissioni quelle di Luttazzi probabilmente avrebbero avuto un altissimo indice di ascolto ma un basso indice di gradimento non per motivi politici per motivi culturali per motivi di
Deviazione del pubblico medio a un certo tipo di di messaggio
Ecco io credo che oggi si potrebbe pensare è una proposta che mi preme permetterei di fare al ministro nell'ambito di questo convegno ad un sistema di qualità vorrei dire una specie di quali Tel ecco Auditel e Qualitel cioè un sistema non so quale perché sono questioni molto complicate non si possono buttar lì delle proposte così abborracciate ma un sistema che nel nuovo contratto di servizio possa prevedere esclusivamente esclusivamente per il servizio pubblico perché non è giusto che questo sistema di qualità sia adoperato anche per la televisione commerciale che come ripeto a tutta un'altra esigenza
Tutta un'altra
Necessità che è quella di di finanziarsi con la pubblicità quindi un sistema di qualità per controllare che la qualità
Che poi è conseguenza del canone che i cittadini italiani pagano al servizio pubblico e in cambio del quale debbono avere un servizio di qualità venga controllata dalla attraverso il ministero il ministero non il Parlamento perché qui non è una questione di commissione parlamentare è una questione di concessione dello Stato nei confronti del servizio pur credo quindi che questo sia l'inizio di una di un dibattito molto interessante ripeto in maniera completamente nuova quindi qui c'è un taglio col passato veneziani anche se siamo un po'le stesse persone però in qualche modo stiamo parlando in modo diverso
Dapprima perché e i problemi sono completamente nuovi il quadro politico e nuovo è finita diciamo e il l'atmosfera del consociativismo che aveva dato luogo a tante e commistioni e che vorrei ricordare e l'atmosfera preferita
Del del partito RAI perché quando tutti sono d'accordo o il partito RAI prende il sopravvento sviluppa le sue i suoi legami e le sue operazioni politiche para politiche ecco oggi siamo di fronte a una a un bipolarismo politico e quindi
Tutto è cambiato e si può pensare a lavorare in termini vi ringrazio
Ringraziamo Massimo Pini anche per la sua proposta sull'indice Qualitel
Inviterei Alberto Contri intervenire vi ricordo che gli interventi previsti sono tutti nell'arco di dieci minuti ciascuno in modo che alle sedici e trenta e interverrà il ministro Gasparri e alle diciassette chiuderemo questo incontro Alberto Contri consigliere d'amministrazione della RAI
Allora sono qui a titolo personale innanzitutto
Sono uno di quelli che non c'era dei vecchi dibattiti quindi un qualche ottimismo me lo me lo consentirete
Vuole partire rapidamente io dirò alcuni brevi flash poi anche qualche rapida proposto con nel tempo limitato non credo che si possa esaurire la cultura semplicemente nel conoscere
La cultura per me è un senso critico e sistematico della realtà è un criterio per l'interpretazione del presente tramite la memoria di radici e di tradizione naturalmente questo implica anche le conoscenze
Ma è anche quell'immutabile desiderio presente nel cuore dell'uomo di bellezza di verità e di giustizia
In definitiva potremo dirla con una definizione un po'poetica il migliore ambiente possibile dove vorremmo che abitassero i nostri pensieri ora questo ambiente inevitabilmente profondamente influenzato quotidianamente dalla televisione questo come viene detto giustamente dell'invito
Se questo è vero vorrei passare rapidamente a elencare una serie di verità scomode
Che non vengono mai citate in questi dibattiti così magari se è difficile parlare dopo Sgarbi che è ancora peggio parlare dopo pranzo
Allora innanzitutto perché per chiarire poi referente mentali
Che abbiamo perché diciamo delle parole come pubblico come ascolti e poi invece forse abbiamo in mente tutti cose diverse
A pigliandolo un attimo alla lontana io mi domando perché
Le aziende che producono beni materiali per esempio ad alimentare le chimiche le meccaniche si occupano sempre di più per esempio del bilancio ambientale
Che è un bilancio fatto per migliorare dove loro mettono risorse per migliorare la vita dei dipendenti la vita della comunità locale anche nazionale nella quale sono inserita diventato ormai bilancio ambientale un vero e proprio asset delle aziende industriali
Per non parlare poi del limite a dei limiti a cui spesso sono sottoposte citiamo ad esempio il divieto di usare certi coloranti che sono appetibili ma sono nocivi
Allora mi domando perché le aziende televisive mediatica in Generali che si occupano di beni immateriali dovrebbero avere o no un simile bilancio come invece che bilancio ambientale potremmo chiamarla Bilancio mentale
O avvertire una simile responsabilità
Si dice ma noi dobbiamo fare gli ascolti
Dobbiamo soddisfare gli azionisti diceva devo cominciare ma anche la tv pubblica ma perché le aziende che abbiamo nominato sopra non hanno problemi di bilancio non hanno problemi di azionisti
Significa dunque che per le aziende televisive tutti i coloranti sono leciti e per coloranti intendo certi modi di fare reality show e lì mi fermo
C'è poi anche un un un un pensiero maggioritario
Che mette in guardia dagli orrori della tv pedagogica sostenendo che la tv l'abbiamo sentito anche stamattina non può e non deve avere un pensiero adesso sotteso e questa
Io credo che siccome invece ce l'ha eccome lo vediamo tutti i giorni è la più grossa ipocrisia che va smantellata perché il pensiero c'è allora è meglio dichiararlo
Invece che far finta che la televisione non abbia un pensiero la televisione ce l'ha eccome tant'è vero che rivede esempi di televisione e di reti che sono stati creati qua erano reti che avevano un'identità e un pensiero ben preciso
Quindi smettiamola di dire questa con questa solfa che la televisione non ha un pensiero ce l'ha eccome ed è molto più pedagogica di quelli che lavora però fare tale due note soglia scudo sul pubblico
Anche qua quando si parla di pubblico non dobbiamo dimenticare che una larghissima parte del pubblico televisivo e sto parlando
Della tv generalista sto parlando del totale ascolto del giorno meglio dati alle tre a una scolarità che va da nessuna scolarità alla terza media vip dico rapidamente i dati nessun titolo di studio sette virgola due per cento
Istruzione elementare trentasette per cento
Istruzione media inferiore ventotto virgola sei per cento la somma fa settantadue virgola otto per cento questo l'ascolto totale della televisione che quasi rapportato a quello che nella realtà perché poi quello che avanza mi pare che sia un ventidue per cento per l'istruzione superiore è un quattro virgola cinque per cento dei laureati
Io credo che quando parliamo di pubblico di questo dobbiamo parlare
Dopodiché naturalmente
Può sembrare che è proprio questo che permette e giustifica quelli che riconobbe
Diamo gli spettacoli e facciamo i programmi di grana grossa visto che questo è quello che abbiamo di fronte
E però fa anche capire quanto sia poi velleitario trasmetterei Beck Beth alle otto di sera perché questo pubblico non è in grado di capirlo
Altro punto i giovani guardano sempre meno la tv generalista sono attratti da internet dalla radio ciò al massimo dalla tv musicale
All'interno di questo scenario ci dobbiamo inoltre dare conto che non esiste più il pubblico perché dobbiamo smetterla di chiamarlo il pubblico ma i pubblici che si segmenta la via via sempre di più prefigurando ciò che avverrà fra sei ma credo almeno fra otto anni con lo sviluppo del digitale terrestre
A questo punto credo che si imponga necessaria una domanda vogliamo resistere fino all'ultimo
O ci dobbiamo preparare e preparare i pubblici cioè vogliamo mantenere
Questa massa di topolini che al massimo vanno a destra o a sinistra sto parlando di reti televisive e altro no e altrove non possano andare oppure vogliamo insegnare a come si fa a gestirsi in altro modo
E qui veniamo al ad alcune perplessità e poi alcune proposte
Credo che siamo comunque tutti d'accordo che la tu pubblicato debba elevare il livello culturale del Paese sta scritto proprio in testa al contratto di servizio credo che siamo meno d'accordo su come le battaglie anche inutili gli ho fatto in questi quattro anni lo stanno a dimostrare
Per ente intervenire sulla vicenda del del canale dedicato anch'io ho delle perplessità perché ma proprio puramente tecniche
Perché credo che su un solo canale fatta in questo modo non ci sia spazio sufficienza vuol dire che mettiamo la storia le sei l'arte alle sette la musica le otto l'economia alle nove e per di più con diversi livello di comprensione visto che abbiamo detto che dobbiamo segmentare
E quindi e qui è vero il rischio che un canale del genere potrebbe fare la fine alla Pbs americana che fa il tre per cento
Io vorrei anche ricordare che il nell'etimo della parola comunicare l'etimo della parola comunicare dice rendere comune quindi rendere comprensibile a tutti
Così come di fiderei anche da certe per posizioni di principio non dovrebbe essere schiavo degli ascolti
Bisogna essere schiavi degli ascolti perché se si fa un servizio pubblico quello deve essere visto dalla maggior parte del pubblico sarà un servizio da salotto per quattro gatti noi non dobbiamo rischiare di spendere mille cinquecento miliardi
Per cinque mila persone o cento mila persone quindi questo è un altro grosso problema
Di fatto la tensione popolare ce l'abbiamo già e sono le le reti che noi abbiamo
Un altro punto da non dimenticare
Comunque
Che non si possono poi demandare avevo parlato di frecce e quindi nel cito certi alcuni altri
All'attivo delle responsabilità che sono della scuola e dalla famiglia io qui sono sicuro che Sgarbi stamattina per il suo noto amore per i paradossi ha detto che non bisognerebbe insegnare l'arte non mi sarebbe segnare la musica io la penso esattamente il contrario che voi avete si riferiva
A quegli insegnanti che ti hanno fatto deviare le materie perché davano imposte ma credo che tutti abbiamo esperienze
Di grandi insegnanti che ci hanno fatto amare
La ce la materia perché avevano una passione di insegnare quindi io non credo
Che si possa punto proporre il Maigret dalle otto di sera quando per vent'anni non si insegna uno straccio di estetica musicale uno straccio di nota musicale come si fa negli Stati Uniti dove gli studenti a quindici sedici anni sono tutti lo strumento e poi improvvisamente debbano allora si scopre che se si vuol fare quel futuro lo si fa per quei pochissimi sono alfabetizzati invece la scuola la famiglia dovrebbero fare moltissimo la loro parte semmai in un progetto più ampio
La televisione generalista dovrebbe avere un ruolo di supporto quella pubblica in particolare però io richiamerei sempre
L'attenzione sul fatto che non siamo in vasi non comunicanti siamo tutti in un enorme vaso comunicante quindi non si può fare un discorso separato tra pubblica e privata sulla responsabilità dicevo prima dei coloranti
Quindi io vedrei comunque in questo circolo virtuoso in un progetto che coinvolga gli educatori assoluto la scuola
A un progetto che vede alla tv generalista con una funzione maieutica nei confronti di utilizzo di canali tematici oggi in grande sviluppo che c'è su internet arrivare impropria la mia ecco arrivare sullo Statuto ritarando sono le comunità virtuali tra le persone si ritrovano per interessi
Ci sono quelli che sono appassionati di fotografia quelle di musica quelle di pesca con la mosca trovate di tutto
Questo è impossibile farlo naturalmente su un canale generalista per ovvi motivi
Allora quando si parla di di funzione maieutica
La tv generalista così come dovrebbe essere capace di far venir la voglia di approfondire a far venire la voglia di di di saperne di più e di invitati andare sul canale tematico specializzati
Noi abbiamo un esempio adesso solo per citare io non non volevo parlare di RAI ma per una volta ne parlo bene il canale Gambero Rosso quando lo facemmo io ero contrario
Che che il quel canale cucina perché ricevo con tutta l'offerta gratuita di cucina che abbiamo tutte le reti non credo che possa avere uno sviluppo invece è il canale più visto tracce dopodiché andando seminare perché si scopre che quello è un canale dove ti insegnano in ventiquattro lezioni ASPI letale il pesce e la gente vuole imparare poi le cose vere e non è che si accontenta di uno che fa finta per dieci minuti alla mattina in televisione
Fanno le fiction divertenti con due ciccioni che ti spiegano la come si fa a mangiare senza ingrassare cetaceo cioè hanno trovato un modo di insegnare in maniera divertente e quindi anche il canale tematico
Può diventare una opportunità di apprendimento e pur questa è la grande opportunità anche perché questa è la storia che abbiamo di fronte non abbiamo di fronte e alcuni anni fra i quali poi esploderanno allora tanto vale che ce li gestiamo noi
Quindi io prevedo proprio la tv generalista come grande tv popolare che noi già abbiamo come maieutica per e propedeutica a questo sviluppo ma naturalmente cosa si può fare e qui quattro proposti erano quattro semplici
Si è parlato della televisione premi nate è una frase che ha coniato il direttore che della della BBC insediatisi due anni fa Brain Hinata la televisione che tira su il cervello Brena può essere un giochino
Brevi nato quando non va oltre le righe anche Striscia la notizia
Ci sono sacri trasmissioni che possano esservene nato
La verità è che il duopolio addormentato talmente gli autori per cui si raggiungono comunque risultati con il dei mezzi di grana grossa e non fanno sono sforzo allora qui se non cambia la mentalità è inutile allora effettivamente per i prossimi cinquant'anni ci rifaremo gli stessi dibattiti quindi quello che viene richiesto un qualcosa che ha a portata di tutti un cambio di mentalità verso questa tv breve nastro secondo altra proposta semplicissima di elenco tre proposte che si possono fare da subito e che in parte si sono anche già tentato costruire per esempio una seconda serata degno di questo nome che incominci massimo alle undici meno un quarto
Un tempo che ricordo Studio Uno Mina duravano un'ora
Le le la la prima serata durava un'ora la seconda serata per un pubblico più colto più acculturato segmentato diversamente socio democraticamente avrebbe un senso invece adesso d'aspettare le due del mattino e quindi già cominciare a segmentare altra proposta molto semplice
Usare lo strumento del palinsesto per costruire delle giornate tematiche
Per esempio facemmo una volta con la pena di morte
Se ne è cominciato a parlare alla mattina in Uno Mattina è andato avanti nei telegiornali Cucuzza nel pomeriggio il fatto di Biagi culminando con il grande firma la sera del mambo all'Ifil molto difficile che fece venticinque per cento
Allora due temi al mese su tre reti dico due temi al mese per un anno su dieci mesi fanno venti grandi temi
Che possono essere affrontati parlando il linguaggio specifico durante l'arco della giornata di tutte le trasmissioni di quel tema l'immigrazione il lavoro tutto quello che volete voi quindi questo già sarebbe un lavoro immenso che si può fare entro il prossimo anno
E poi per esempio usare la convergenza
Delle tecnologie tv interna cellulare radio per recuperare il pubblico giovane che sta scappando verso quel tipo di di tecnologia alfabetizzare al al multimediale quello più anziano una grande responsabilità che ha comunque servizio pubblico verso le classi più deboli comunque di alfabetizzare né ai sistemi multimediali
E questo lo ha fatto con programmi francamente semplicemente educativi
Concludo e tutto realizzabile secondo me e queste sono proposte molto semplici bene non sono delle grandi petizione di principio
Ed è tutto anche a portata di mano a due semplici condizioni
Uno che per quel che riguarda la tv pubblica ciò che è apparso sugli schermi non sia soprattutto l'effetto collaterale di partite che si giocano altrove e su questo Pini ci ha illustrato adeguatamente l'altra e che è quella che riguarda l'atteggiamento e che gli amministratori responsabili funzionari della TV di Stato ma anche di quella commerciale abbiano la presunzione di sentirsi come l'imperatore Adriano della Yourcenar responsabili della bellezza del mondo grazie
E grazie ad Alberto Contri io chiamerei Giulio Rapetti in arte Mogol autore
Quindi ci diamo la parola all'autore
Buongiorno a tutti
Io sono stato chiamato ad intervenire a questo
Questa è un convegno e per primo mi sono stupito
Io sono rappresentante della cultura popolare
E la cultura popolare da sempre non è considerata coniglio è considerata qualcosa dà atto al popolo bue
Una sottocultura
Io mi sono accorta di questo fatto della manca scarsa considerazione in questo Paese per la della cultura popolare ve ne sono
A corto non molto tempo fa
E mi sono accorta o ma perché sono particolarmente intelligente ma perché ho avuto così il caso il destino ha voluto che io fossi in una condizione di potermene accorgere dell'importanza che la cultura popolare anni
Nella gente
La cultura popolare è l'unica cultura che la gente assorbe
Gli unici diciamo
Valori che vengono radicati nei giovani a parte quelli che possono essere
Radicati in famiglia
Va attraversa qualche lettura me lo sappiamo benissimo che i giovani non leggono più tanto e anche i quotidiani sono poco letti
I libri poi ancora meno così i giornali sportivi un po'di più
Dicevo questi valori vengano dica che per verso la cultura popolare che aveva sempre goduto di scarsissima considerazione
Dalle istituzioni
Se non in Inghilterra non negli Stati Uniti rigore Inghilterra cui sapete che vengono denominati sovra baronetti dei presso una grande i personaggi della cultura popolare
Il nostro Paese morto Lucio Battisti è morto Carosone
De André
E lei istituzione hanno brillato per la loro assenza
Per l'assenza
Ha dei funerali che collaboravano sicure grandi figure che hanno fatto così importanti per il nostro Paese e questo non è neanche da imputare secondo me
Ha una cattiva volontà dei sussidi ma piuttosto a un costume
Da noi la cultura popolare non conta
Figli dei