Le fondazioni bancarie: storia, aspetti legislativi ed economici. La vigilanza sulle fondazioni stesse che attualmente compete al Ministero del Tesoro. Gli aspetti politici connessi alle fondazioni bancarie con una valutazione sui percorsi fatti e su quanto resta da fare - (interviste raccolte nell'ambito del convegno "Fondazioni ieri, oggi, domani" - organizzato da Fondazioni Italia, presso Palazzo Cavalli Franchetti)

Lo scorso diciannove maggio due mila uno si è tenuto a Venezia un convegno sul tema fondazioni ieri oggi domani organizzato dal fondazioni Italia la partecipazione era riservata agli addetti ai lavori cioè ai rappresentanti delle fondazioni bancarie per questo non ci è stato possibile registrare integralmente gli interventi
Sull'argomento e fondazioni bancarie abbiamo comunque sentito alcuni tra i più autorevoli partecipanti
Vale a dire il primo il dottor Giuliano Segre
Presidente della Fondazione della Cassa di risparmio di Venezia e presidente di fondazioni Italia con il quale abbiamo ripercorso la storia delle fondazioni bancarie quando e perché sono nate gli sviluppi legislativi ed economici sull'argomento
Con il dottor Roberto Ulissi dirigente generale del ministero del Tesoro abbiamo approfondito il tema della vigilanza sulle fondazioni stesse vigilanza che attualmente compete appunto al ministero del Tesoro
Abbiamo poi ascoltato due docenti universitari entrambi dell'Università di Roma Tor Vergata ed entrambi in qualche modo schierati impegnati politicamente il professor Renato Brunetta parlamentare lo vede Forza Italia uno dei più autorevoli economisti de la casa delle libertà e tra l'altro vicepresidente della Fondazione della Cassa Risparmio di Venezia
Ed il professor Marcello Messori che ha collaborato con il Sole ventiquattro Ore attualmente collabora con Repubblica e che è stato consigliere economico dell'eccedenza del Consiglio dei ministri durante il governo D'Alema
Ombre unità con Messori ed infine con il professor Giuseppe De Rita abbiamo affrontato gli aspetti più squisitamente politici connesse le fondazioni bancarie tentando di dare una valutazione del percorso fatto fino ad oggi e di quanto ancora resta da fare
Ascoltiamo il dottor Giuliano Segre
A nostro microfono il dottor Giuliano Segre presidente dalla Fondazione della Cassa di risparmio di Venezia e presidente della Fondazione Italia innanzitutto le fondazioni bancarie cosa sono e da dove nascono
Allora la storia una storia abbastanza recente a una storia di dieci anni e non di più
Anche meno dell'operatività concreta nascono formalmente con la legge Amato nella mille novecento novanta Amato era in quel momento al ministero del Tesoro e del ministro del Tesoro proponente
Per questa legge nascono da una logica che si è un po'persa nel tempo ma che conviene rinnovare adesso ricorda che adesso nascono terra in un processo di rafforzamento delle banche italiana
Vediamo di fare il quadro esatto del momento eravamo alla vigilia degli anni novanta un vento di delle di privatizzazioni stava scorrendo
Stava presentando se la signora Thatcher che aveva fatto il suo tempo aveva fatto le sue presenze nella realtà inglese
Il alla tensione verso la le privatizzazioni era diffusa si presentava per un soggetto italiano pubblico assai complessa assai forte
Il sessantacinque per cento del sistema bancario italiano sono affermazioni del governatore all'epoca
Ciampi
Il sessantacinque per cento era rappresentato da banche pubbliche istanza di novecento sistema bancari italiano era pubblico quindi primo primo primo tassello da mettere e il concetto della privatizzazione l'attivazione richiesta anche dal formarsi né in quel momento di una della globalizzazione dei mercati finanziari dei primi momenti di globalizzazione dei mercati finanziari
Dopo Santo dove l'argomento più facilmente con un esempio anche se è un po'un po'fantasiosa di fantasia
Per intenderci Cariplo ma Cassa di Risparmio province lombarde era come banca la più grande Cassa di Risparmio al mondo
Ma quando la Cariplo usciva dai suoi territori brianzoli o lombardi in generale per operare sui mercati finanziari internazionali
La prima domanda che il mondo finanza internazionale le rivolgeva perché il mondo finanza internazionale non è rappresentato da sofisticati ignobili Zurigo ha rappresentato da soggetti che sono totalmente come dire rozzi nei rapporti internazionali molto concreti molto preoccupati del della consistenza patrimoniale la prima domanda che riceveva su quei mercati era chi è il tuo padrone
E Cariplo rispondeva nessuno il mio padrone io sono padrone di me stessa perché sono una fonte un una struttura un ente pubblico economico che quindi non ha padroni allora la risposta del mondo finanziario internazionale era va bene in via Conte non faccio affari perché non sapendo che al tuo padrone o non avendo tu addirittura un padrone nessuno garantisce per te
E per quanto tu sia la più grande casa risparmio del mondo non c'è un soggetto proprietario che interpreta il ruolo di garante ultimo delle tue azioni
La somma di queste due vicende il mercato finanziario globale che si apriva e il vento delle privatizzazioni portò la le autorità monetarie Ciampi governatore Amato
Ministro del tesoro a ragionare intorno alla necessità di modificare questo sistema scusi se la interrompo possiamo individuare un'altra motivazione in questo passaggio anche nel fatto che la Cariplo come le altre case risparmio
Non potevano fare aumenti di capitale non avendo padroni e quindi avevano in qualche modo del limiti europei espansione nella capacità di accumulare mezzi propri attraverso controlli perfetto perché le cause si sono diventano concause
E questa è una di quelle l'aumento di capitale verso nel mercato e adesso impedito non avendo nessuna nessun titolo da restituire al sottoscrittore di aumenti di capitale
Peraltro questo è un argomento importante ma non così fondamentale perché le case degli enti pubblici economici le banche enti pubblici economici facevo l'aumento di capitale per conto loro poiché non distribuivano i dividendi
La distribuzione di dividendi che in tutti gli altri soggetti natura privatistica era comunque misurata dalla richiesta dei dei dei titolari delle azioni diceva che un'equa remunerazione o anche un'abbondante remunerazione per il loro investimento
Nel caso specifico non era formulata da nessuno
E le banche fornivano solo un dividendo quasi virtuale diciamo al territorio attraverso quelle che poi erano note come le erogazioni di beneficenza
Erogazioni beneficenza che in alcuni casi beneficenza non erano perché è una vera e propria attività di marketing Iotti regalo un'ambulanza tu militare della tesoreria dell'ospedale in cambio quindi quindi rapporti come dire Complessi di mercato sempre sul livello minimo sempre sul livello della realtà locale senza in volgare problemi finanziari di natura di natura che vasta
L'idea della privatizzazione non idea che quindi correva aveva e sulle i suoi valori certamente trovava un nemico forte che il potere politico che come ecco noto come ci ricordiamo e come io stesso peraltro Momo esitazione a dire
Io stesso ho vissuto il potere politico presente nelle negli negli organi negli organi decisionali delle casse di risparmio attraverso la nomina di consiglieri che poi tanti compiti non avevano dato il limite il illimitato valore delle attività degli organi decisionali ma certamente ma certamente potere ne rappresentavano potere
Forse nel controllare quelle erogazioni di beneficenza
Si è molto favoleggiato sulle assunzioni ma nessuno le banche non assumevano
Per raccomandazione magico ma il potere politico in che modo entrava nei consigli amministrazione cioè formalmente Chiera che nominava i responsabili delle case risparmiati i consigli d'amministrazione
Allora minati sotto due modelli chiesto attengono ai modelli generali delle casse di risparmio italiane in un caso in quegli enti pubblici economici che avevano natura già allora Fondazione Ale
I consiglieri erano dominati da un Complesso di soggetti esterni che aveva il titolo a dominare per via di Statuto
Il comune la Provincia oppure di comuni
La le regioni la altri sistemi del governo locale le camere di commercio le università il vescovo molto sovente c'erano nominati origine religiosa a come dire che fruivano de di un titolo preciso che il fatto che nascevano per la filantropia del mondo cattolico le e Cassa di Risparmio Italia agli inizi dell'Ottocento
Il secondo modello era quello delle enti pubblici economici che la natura associativa e cioè avevano un'assemblea di soci avevano dei soci non soci di capitale ma soci di partecipazione a un'associazione così come qualsiasi associazione sportiva o rottami
I quali si riunivano in Assemblea eredi dei gli antichi fondatori appunto all'inizio degli anni del del secolo dell'Ottocento si ENI riuniti in assemblea nominavano per tre anni di durata i consiglieri d'amministrazione era questa una un un gruppo chiuso formato da un numero chiuso di persone che venivano sostituendosi semplicemente quando qualcuno lasciava per evidenze per per motivi fisiologici diciamo superiori ecco
Questa e questa era la storia quindi e e peraltro questo gruppo associativo rappresentava sostanzialmente l'establishment economico della realtà locale ed è stabile cioè economici non sono mai innovativi sono certamente il frutto del consolidato
Per dirla alla maniera più neutra del consolidato economico che si è determinato e quindi sono conservatori non sono certe malattie viene da pensare a tante piccole Mediobanca locale insomma uscito il sommando le Mediobanca delle Mediobanca come dire legate più alla ai rapporti di connessione fra i soggetti locali che non ha un progetto Cano accettano ecco questa è una storia all'inizio del all'inizio degli anni Novanta così si presentavano la decisione fu quella di operare coraggiosamente con la legge con la legge di modifica
Una legge peraltro che affidava la volontarietà delle fondazioni la trasformazione delle delle casse di risparmio la trasformazione ma tutte aderirono e quindi tutte si trasformarono si trasformarono semplicemente sul piano sostanziale individuando un soggetto titolare delle azioni che a quel punto comparivano trasformate in società per azioni c'era la necessità di individuare un padrone delle azioni
E si disse mettiamo le diamo le a una fondazione che da questo momento in poi li gestisce tecnicamente l'operazione fu fu opposta il vecchio ente pubblico economico chieda una banca
Scorporo da se stessa l'intera azienda bancaria il ramo d'azienda azienda bancaria e lo ha conferito in una società per azioni che nel frattempo aveva costituito in maniera irrituale e poi che erano società costituito da un unico socio che l'ente pubblico economico
L'ente pubblico economico quindi che era una banca divenne proprietario di una banca
Proprietario delle azioni di una società per azioni che aveva un'attività di banca
Ecco questo questo fu il processo il processo fu avvenne fra la legge promulgata nel luglio del novanta il decreto legislativo attuativo del novembre del novanta e negli anni novantadue novantatré insomma con novantatré la maggior parte di queste si era trasformata
Le prime trasformazioni avvennero alla fine del novantuno
Quindi alla fine di quest'anno ricorre al primo decennale delle fondazioni da questo punto di vista in particolare la nostra Venezia si trasformò nel giugno del novantadue sono operazioni che sono susseguite l'una all'altra con un processo anche molto Piegaio no tutte si muovevano nella stessa nella stessa direzione con uno una curiosità se permette
La strada seguita
è in qualche modo alternativo a un'altra possibile che poteva essere la nazionalizzazione
Di tutte le casse risparmio magari con la successiva cessione al mercato con una maxi privatizzazione riserva incarico
Però in questo modo forse non se l'è stata conservata dal potere politico economico locale i vantaggi
Sull'economia e non solo vocale dell'esistenza di una Casa del Pane corretto come impostazione e correttissima le vie possibili erano tante quella che seguimmo nel nostro Paese quella che lei
Descritto molto bene ma anche altre in Inghilterra per esempio nello stesso periodo vennero privatizzate le building society s'delle specie di crediti fondiari nel caso nostro cioè banche vere e proprie che raccoglievano depositi dei depositanti erogavano credito solo però per l'attività edilizia tanta il modo gadget sull'acquisto delle sul loro sistema di acquisto dell'abitazione che sappiamo tutti è molto molto complessa traverse LIS per risolvere bene
Queste queste Biden Societies venderò privatizzate anche se con un sistema totalmente semplice venne regalata una si io ne a ogni cliente dalla banca sia che fosse un un depositante sia che fosse un creditore di credito sera poi entrambi riceveva due azioni in in regalo
Sulla base del ragionamento che la banca esisteva perché esistevano i suoi clienti e quindi il veri proprietari della banca erano in realtà clienti
Questa fu la cosa che gli venne a venne a suo tempo costruita in Inghilterra per esempio quelli portata la quotazione il giorno stesso chi vuole chi voleva si vedeva le azioni che voleva sulle comprava e si è creato così sistemati
Sistema di privatizzazioni altri sistemi che in quel periodo erano in voga e si sviluppavano nei paesi del del dell'est che accedevano alla logica di mercato e quindi studiarono parecchi sistemi più agitazione per esempio quella di Valcea quelli dei buoni che poi si trasforma che venne proposto poi in una ipotesi posteriore da Franco Debenedetti in una ipotesi in un disegno di legge che poi non ho non andò avanti quindi di Monte modalità ce n'erano molte venne scelta quella perché in realtà quella continuava a consentire al potere politico al controllo sulle fondazioni
Cioè sui nuovi proprietari anzi la legge non come come venne emessa da Amato
E qui faccio una piccola parentesi
Io segua tutte queste cose perché nel frattempo stavo nel gabinetto del ministro Giuliano Amato e quindi questa legge l'ha conosciuta dall'origine e anzi in qualche maniera mi ci sono pure affezionato tanto da volerla questa libertà che nel concreto che spesso per gli anni successivi essendo fino adesso presidente della Fondazione
Il potere politico introdusse una variante alla legge chiamato presentò al Parlamento
Introducendo la variante che diceva le casse di risparmio e le fondazioni non potranno mai vendersi la maggioranza della banca che eroga è stata consegnata
Norma introdotta dal Parlamento nel mille novecentonovanta solo nel mille novecentonovantaquattro con la legge sulle privatizzazioni di carattere più già tale e con la direttiva Dini del novembre novantaquattro il processo venne ribaltato le fondazioni debbono prendersi
La
Banca e devono fare in fretta e la recente legge Ciampi
A questo punto ha introdotto elementi ancora di sanzione nei confronti di chi non ha provveduto a vendere non avrà provveduto a vendere nei prossimi quattro anni
La partecipazione di mangiare
Ecco in tutto questo discorso l'Europa che ruolo ha cento e qualcosa in qualche modo condizionare le fondazioni bancarie italiane oppure no
Testore è un quella questione da vedere c'è un condizionamento formale in corso che un iniziativa della Commissione di verifica della legittimità dei provvedimenti sgravi fiscali contenute nella legge Ciampi nella legge più recente quindi c'è un intreccio formale di certo
In corso su questo io spendo poche parole per dire che forse l'impostazione della commissione verso le fondazioni è un po'troppo astratta
Il pensiero che sta dietro a un pensiero tipico da economista che glielo commi riesco a riconoscere nell'ambito dei
Del del lavoro disciplinare cui siamo abituati il pensiero che sta dietro e questo se un proprietario di un soggetto economico ha un vantaggio fiscale
Il soggetto economico posseduto può riceverne per ribaltamento qua un vantaggio che lo rende che annebbia la concorrenza di questo rispetto ad altri soggetti
Questo questo è un pensiero che però ci porta molto lontano significa immaginario un mercato totalmente privo di interventi di nessun tipo nel quale quindi non ci sono incentivi fiscali non ci sono non c'è tassazione non c'è sussidio
E quindi apre un panorama di difficile controllo qualcosa nel gabinetto del professor Monti si muoveva in questo senso
Nell'avviare la procedura di infrazione anche contro il norme che invadono le fondazioni mente penso che abbia qualche ragione in più invece riguardo al sistema bancario che è un sistema nel quale sono i soggetti presenti sono esposti alla concorrenza le fondazioni invece non sono esposte alla concorrenza non vedono fonda concorrenza fra la Fondazione italiana e una di quale altro Paese questa ci riporta all'origine non abbiamo scelto questa strada della costituzione delle fondazioni bancarie in altri Paesi hanno seguito altre strade oggi quindi noi abbiamo una peculiarità una originalità in quest'ambito
Potranno essere Pessina finché si vuole le fondazioni bancarie in alcuni casi non sono certamente in altri invece sono certamente dei soggetti di primo ma comunque sono un soggetto presente nella trama istituzionale italiano il tessuto istituzionale italiano già che ci siamo usiamole io dico
Vedendo di recuperare come i vantaggi di competenza competenza tecnica che molti hanno dentro e di disponibilità patrimoniale che certamente hanno non dimentichiamo che le fondazioni bancarie mal misurate hanno un patrimonio che potrebbe poco configurare come un dieci per cento di quanto è gestito dalla Borsa Italiana quindi sono un soggetto l'undici per cento concentrato veramente poche mani
Il che significa che possono essere un elemento dirompente è un elemento utile a seconda di come Po si possono possono usare questa quantità patrimoniale il problema è che lo usino per il meglio io non voglio essere ottimista in queste cose
Ottimista freddo ma sono convinto che la capacità di essere gestori istituzionali deve crescere nel nostro Paese
Rispetto ai fondi pensione per esempio è fondamentale va bene che i lavoratori italiani H Antonino quote per la loro pensione futura ma qualcuno deve deve gestire gli eredi deve gestire bene con la responsabilità dei fondi gestori dei fondi americani che possono essere anche incriminati si gestiscono male i fondi loro assegnati e la stessa cosa può essere per le fondazioni bancarie con qualche il ferimento specifico il fondo gestione si preoccupa di produrre una gestione per il lavoratore che andrà in pensione fra dieci venti trent'anni le fondazioni bancarie si producono dei si preoccupa di produrre una gestione per l'immediato per poter spendere il giorno dopo nei settori Nesta risulti però il tema è molto Camperio
Devo dire che una di quelle cose che talmente cresceranno nel nel farsi nell'esserci piuttosto che non siamo più al tempo delle grandi programmazioni che collocano tutto al ponte al posto giusto io dico vediamo di farle funzionare nel modo giusto più senza prevedere dedica guariti così troppo ambiziosi
Un'ultima cosa perché o tedesco questo lungo excursus sulle fondazioni bancarie
Prima erano banche e quindi avevano un personale anche a livello dirigenziale manageriale eccetera
Diciamo bravo nel gestire le banche
Ora saranno chiamate
A fare un mestiere diverso che garanzie ci sono che chi sapeva fare bene il banchiere saper fare bene l'erogatore di fondi dentro no-profit piuttosto che gestire i musei che mi qualcuno propone o delle università private o o qualunque altra cosa
No non c'è nessuna garanzia distinguiamo in due il gli amministratori cioè coloro che danno che hanno una responsabilità nel nel dimensione
Della dimensione prospettica di delle cose da fare niente e coloro che eseguono facendo funzionare le scelte che si sono che si sono prese nel primo caso è una dimensione politica cioè si tratta di individuare le cose giuste da fare
Attraverso un dibattito che ha perso il prevalere di opinioni attraverso tutto lo schema che prevede la scelta politica diciamo anche se limitata in un settore definito dalla legge ricordo che noi abbiamo sei settori di intervento
Arte sanità istruzione e ricerca scientifica beni culturali ebbene ambientali e quindi questo è l'ambito nel quale si esercita la scelta politica degli amministratori una volta questa esercitata si tratta però di fare di fare di gestire e di lavorare e di avere un lavoro burocratico diciamo in esecuzione di queste cose giudica andiamo andiamo male
Diamo male non per le persone che ci sono sono ottime persone ma per la mancanza di scuola la mancanza di un di esperienza la mancanza di di di di di raffronti possibili un manager delle attività non profit
è difficile da fare e difficile da fare e perché non c'è una storia del passato perché non c'è scuola non c'è stata scuola in questo senso perché il manager dell'attività non profit si trova di fronte al problema al problema
Ha un grande problema il merger delle attività for profit dell'attività ordinaria viene poi misurato alla fine delle Fini sul risultato economico che produce ricavi meno costi gli avanza qualche cosa questo è se alto ha fatto bene sei basso ho fatto male
Se alto il risultato lo distribuisce gli azionisti sono contenti se Basso gli azionisti
Dicono dietro col forcone prima o poi lo mandano via
Un ménage à delle attività non profit avrà ricavi ma avrà anche dei costi che devono essere uguali ai ricavi perché deve spendere tutto per la sua attività quindi manca quel criterio di lettura che ci accompagna da duecentocinquanta duecento e venticinque anni di Storia del pensiero economico perché ad Adamo Smith cioè manca la valutazione del risultato attraverso l'ammontare del profitto è qui siamo di una situazione epistemologica di grande interesse
Che cosa sostituisce il profitto nella nel nel terzo millennio
Poiché le attività non profit non sono così marginali che escono dalla dimensione hanno capacità di influenza sulla società e non hanno un metro di giudizio un metro di valutazione se io mi domando se la fondazione di Venezia fu Fondazione Caserta Venezia funzione meglio o peggio di un'altra fondazione ora semplicemente se funziona meglio o peggio dell'anno passato mondo un unico criterio di giudizio devo costruirmi una platea di pensieri di ragionamenti di indicatori che alla fine delle quali la sin dalla fine del del dell'utilizzo della quale platea la sintesi è molto difficile e questo è un problema anche divertente sul piano come dicevo epistemologico però come dire
Tutto proiettato sul futuro ma non bisogna dimenticare che esiste anche fondazioni Italia cioè quella Società dei di nuova costituzione che sta partendo però all'ambizione se non vado errato
Di essere un po'il parquet ed esperto il consulente delle varie fondazioni bancarie non sono quelle che per esattamente Fondazione Italia cose e quali sono le sue finalità
Dunque è una Fondazione costituita da cinque fondazioni bancarie né grandi né piccole un non concentrate sul territorio nazionale sono quelle che sono note a tutti di Salerno di Teramo
Di Alessandria di Pesaro e di Venezia
Se vogliamo uno spaccato della provincia italiana per certi versi se vogliamo un nel nella scala delle fondazioni bancarie italiane appunto ai livelli medio medio medico né alti né bassi
Questo è lo schema istituzionale per fare cosa me per sotto due aspetti il primo è semplicemente quello che potremmo chiamare in termini molto stretti un gruppo d'acquisto
Invece di ciascuna di queste preoccuparsi individuare il professionista o il soggetto esterno che può fornire dei servizi alla medesima poi che non abbiamo tutto dentro anche abbiamo molto poco dentro
Rinnovo il nostro personale sempre molto ridotto va sulla meno meno delle dita di due mani sempre in ogni caso ecco piuttosto che andare ciascuno sul mercato dei professional cercando i servizi civili
Concentriamo
Appunto il sistema del gruppo d'acquisto precedente ci può aiutare il secondo aspetto però è quello del quello prospettico e cioè quello di lavorare insieme per capire meglio insieme i problemi delle fondazioni
Bancarie nelle quali tutti noi ci troviamo c'è un corollario queste fondazioni sono trovate anche perché i presidenti si trovavano fra di loro ci accompagna molto sovente una comune matrice universitaria quindi questa in qualche maniera cementa
Il i modi di ragionare in comune non c'è nessuna istanza
Aggregativa non vogliamo fare una associazione di fondazioni infatti aveva scelto si l'impianto istituzionale della Fondazione non dell'associazione esistano associazione delle casse di risparmio delle fondazioni e la critica ecco raccoglie quasi tutte le fondazioni bancarie ha una ragione ha una funzione di rappresentanza risponde al ministero del Tesoro laddove c'è da sentire rappresentanti delle fondazioni al suo ruolo il nostro ruolo molto più di nicchia molto più marginale di studio e di ricerca in quest'ambito e la giornata di oggi parte esattamente in questo senso
Grazie dottor Segre e buon lavoro
Il dottor Roberto Ulissi dirigente c'era del ministero del Tesoro
Si interessa anche della vigilanza sulle fondazioni bancarie
Le fondazioni bancarie erano banche
Poi sono diventate fondazioni che dovevano avere la maggioranza del capitale delle banche dopodiché è cambiato registro per cui non devono più avere la maggioranza
In questi passaggi se inizialmente la vigilanza e Missere tesoro sembrava doverosa
Sembra che a questo punto sia superflua
Ma la legge stessa delineato il di percorse l'evoluzione che deve subire l'autorità di vigilanza
La legge di riforma delle fondazioni che della della del novantanove un decreto legislativo del novantanove stabilisce che l'autorità di vigilanza rimane il ministero del Tesoro fino a quando non verrà creata un'autorità unica di vigilanza su tutte le persone giuridiche di diritto privato
E comunque fino a che le le singole fondazioni non a mantenga non abbiano più il controllo della banca qui il percorso è definito il tesoro in futuro sarà destinato a passare la mano sulla vigilanza un'altra verità se e quando verrà costituita
Però questa vigilanza
Quando che la Corte deve è stata detta a suo parere dovrà essere una vicinanza di tipo contabile
Ho una vigilanza di tipo controllo di gestione in relazione agli specifici settori d'intervento delle varie fondazioni bancarie
Ma guardi la legge la legge di riforma sulle fondazioni è una legge che ha dettato una disciplina delle fondazioni bancarie diversa e molto più articolata della DC che ha delle fondazioni si trova il Codice civile
E da molte parti si dice che questa dovrebbe essere la legge modello per la disciplina poi di tutte le fondazioni di diritto privato
Ora siccome in questa legge il controllo dell'autorità di già sono è solamente un controllo di legittimità ma anche un controllo di di di correttezza di comportamenti che va al di là della vera legittimità
La presunzione che anche quando ci sarà una vigilanza più articolate estesa a tutte le fondazioni detto comune il modello sia questo quindi al di là del semplice controllo di legittimità degli atti
Ed è in questo quadro c'è una qualche matrice comune europea una qualche direttiva della comunità e che riguarda l'argomento visto che il problema non tanto delle fondazioni ma il problema di banche pubbliche che sono diventate private
Esisteva ed esiste anche in altri paesi
Dove però non hanno portata la creazione fondazioni forse non si pone questo problema no diciamo sugli a livello fondazioni quindi a livello di enti non profit non c'è una disciplina a livello comunitario
Vicino a livello comunitario invece c'è per quanto riguarda le banche il settore finanziario in genere ed è una disciplina sostanzialmente basata sulla concorrenza
Concorrenza efficienza stabilità questa disciplina che riguarda le banche di riflesso riguarda anche Rifondazione ha come azionisti di Banca non in quanto enti non profit
E perché sostiene che un un regime fiscale agevolato
Per le fondazioni dei momenti in cui dismettere le partecipazioni delle banche costituisce non soltanto un vantaggio dell'azionista Fondazione stessa e però essendo no provette non avrà sul mercato andrebbe problemi
Ma anche per la partecipata stesse cioè la banca
Che posseduta da un padrone che in Italia in base alla legge avrebbe dei vantaggi si dovrebbe fare una concorrenza sleale nei confronti di quelle va anche magari estere non possedute la fondazione che quindi non avrebbero vantaggio fiscale
Questa diciamo una vecchia polemica perché la nostra legge di riforma del Fondazione effettivamente concede dei vantaggi fiscali alle fondazioni però bisogna anche dire che questa legge e la legge che con più vigore proprio tende a separare le fondazioni dalle banche c'è proprio un obbligo per le fondazioni sia pure al termine di una periodo transitorio di dismettere il controllo e la banca quindi queste sono misure comunque che devono essere viste nel contesto della perdita del controllo della banca da parte la fondazione
Grazie dottor Roberto Ulissi dirigente generale del ministero del Tesoro
Professor Renato Brunetta autorevole economista della Casa delle Libertà parlamentare europeo di Forza Italia
A proposito di fondazioni bancarie l'argomento non è di quelli che vengono fuori in campagna elettorale non appassionano gli elettori però è un argomento importante
Che abbastanza di moda nel mondo finanziario quali sono i problemi che riguardano le fondazioni bancarie oggi
Ma io credo pensando al futuro per le fondazioni bancarie debbano essere il il motore della modernizzazione del Paese quotazioni bancarie hanno al loro interno oltre che tante risorse
Finanziarie hanno anche tanta cultura di governance economico-finanziarie sociale di questo di questo Paese mi sembra per lo spreco indirizzare tutta questa potenza di fuoco
Semplicemente giochini societari di compravendita di pacchetti azionari
La frazione bancari e può avere un ruolo fondamentale
Nella modernizzazione del Paese dicevo ad esempio nel campo della cultura della formazione dell'Università
Una sola idea se le fondazioni bancarie si comprassero le università
Potrebbe essere il completamento di quel disegno di autonomia che attualmente solo sulla carta perché un'autonomia che poi dipende economicamente e finanziariamente
Poi dal governo dello Stato dello Stato centrale oltre università nel quadro di una eventuale privatizzazione della scuola pubblica
Magari con i con i buoni scuola eccetera anche le scuole superiori potrebbero entrare nell'ambito delle fondazioni ma certamente è una
Pensiamo al sistema museale
Sistema MOSE Ale in una logica di federalismo potrebbe trovare nelle fondazioni bancarie i motori della trame segrete della efficienza della valorizzazione
La dimensione territoriale dello sviluppo che è presente nella legge istitutiva delle delle fondazioni bancarie si dice che le fondazioni devono fare sviluppo sviluppo territoriale come potendo fare che da catalizzatori da agenzie per quanto riguarda per esempio la new economy matite cifre stiamo parlando cioè quanto paga loro complesse le fondazioni bancarie io dico solo una fondazione medio-piccola come quella di Venezia vale circa tra i mille e i mille cinquecento miliardi
Ecco fondazioni medi e medio-grandi possono valere dai dieci quindici venti mila miliardi è una potenza di fuoco di fuoco economico di fuoco finanziario ma anche di cultura di governo perché in fondo queste fondazioni sono l'espressione delle realtà territoriali
Che hanno prodotto il risparmio su cui poi le fondazioni hanno formato i loro i loro capitali le loro basi finanziarie era la fondazione delle case spagnolo di Venezia
è la Fondazione della Cassa di Risparmio più antica d'Italia nata agli inizi dell'Ottocento
Nel processo di di di di di superamento delle agricolture di industrializzazione vendute ideazione del Paese a una cultura un sedimentazione
E di di sensibilità territoriale che non ha nessun'altra struttura come dire economiche finanziarie nel Paese per questo dico le fondazioni vanno strategicamente indirizzate e non utilizzate di volta in volta prende come ha fatto la recente di recente il governo aggiungendo un qualche comma in qualche legge che passa di Siena telefono tendeva a comprare i giornali
Per i ragazzini delle scuole
Perché se si va avanti così di di finanziaria in finanziaria di reggimenti Zina le fondazioni verranno caricate di una serie di funzioni e come dire del tutto improprie ripeto si tirino fuori tre quattro orientamenti tre quattro indirizzi
Università scuola beni culturali e sviluppo locale e su questo si dia mandato alla fondazione di diventare il motore della modernizzazione ripeto moderno il motore della modernizzazione
Del Paese faccio un altro esempio demenze ci sono circa ventitré fondazioni culturali di cui dieci grandi in tredici piccole Madieae norme qualità tutte queste fondazioni sono al momento come dire slegate tra di loro e magari si sovrappongono si propongono i propri programmi le proprie attività
Pensiamo solo a cosa potrebbe voler dire una holding di queste fondazioni veneziane magari attorno alla alla fondazione bancaria
Quale Potenza di fuoco potrebbe avere una holding di questo genere Venezia potrebbe diventare con le sue ventitré fondazioni una punto di riferimento un baricentro un catalizzatore
Per l'Europa unita per l'allargamento ad Est per l'allargamento al sud in fondo ripristinando
Quello che Venezia la Serenissima faceva nel passato con i suoi fondaci ecco in terreno eh infinito
Le risorse ci sono ripeto basta
Non usarle eminentemente per fare giochi di Borsa o giochi di carta un'ultima cosa e c'è chi dice che le fondazioni dovrebbero occuparsi di terzo settore pensando più a a impieghi nel settore
Benefico assistenziale né nel momento in cui lo Stato
Lo Stato tende un po'ridurre questa attività ma non c'è il rischio di più per beneficenza assistenza diventi una forma di clientelismo politico ma questo le fondazioni in parte lo fanno già per legge nel senso che destinano una parte dei loro profitti obbligatoriamente
Alle alle Regioni le quali devono predisporre dei fondi per il terzo settore
Io temo molto questo tipo di finalizzazione esaustiva le fondazioni fanno anche questo ma non devono limitarsi a questo il terzo settore cosa molto complessa e darli
Valutare con grande attenzione
Ripeto la ricchezza finanziaria e culturale ed economica delle fondazioni
Non può essere finalizzata al terzo settore
E questo condivido la sua preoccupazione penso possa essere possa essere una deviazione
Le fondazioni fanno anche beneficenza noi per esempio dei nostri quindici sedici miliardi che vi seguiamo ogni anno un paio di miliardi di diamo attraverso bandi di concorso viviamo alla alle al non profit
Ma due su quindici ecco mi pare che questa percentuale possa rimanere le fondazioni nascono da dalle casse di risparmio le fondazioni bancarie intende dire
Il Monte dei Paschi di Siena in questo quadro che io aspetto a è come una casa risparmia qualcosa diverso è un'altra cosa che ha una storia gloriosi Sima è una storia bancaria curiosissima
è un unicum a un animale un po'strano nel panorama italiano ma vanno bene anche dai magistrati
Grazie prosegue
La nostra metropoli o Marcello Messori docente di economia all'Università di Roma Tor Vergata a proposito di fondazioni bancarie
Un un affare importante di cui non si è parlato in campagna elettorale perché non non affascina gli elettori un argomento che separa numeri da ragionieri
Però è una torta importante difficile valutare complessivamente però si parla direi senza azzardò una cifra di svariate decine di miliardi miliardi cumulando i patrimoni di tutte le fondazioni bancarie
Cosa succederà cioè cosa ne verrà fatto questo patrimonio come verranno destinati agli utenti in cuore lo Stato dell'arte
Beh le fondazioni bancarie sono sicuramente un fenomeno di estrema rilevanza per l'economia italiana da molteplici punti di vista
Come lei ricordava la consistenza patrimoniale delle fondazioni ingente a seconda delle valutazioni si parla di settanta mila ottanta mila miliardi di patrimonio
E quindi è evidente che se questo patrimonio forse allocato in modo efficiente
I rendimenti di questo patrimonio sarebbero un flusso consistente di reddito che potrebbe essere investito
Nell'attività non profit d'altro canto la legge Ciampi che regola la vita delle fondazioni bancarie a questo riguardo è molto precisa le fondazioni hanno sei campi di attività istituzionali e per statuto possono pre vedere interventi in altri campi del non profit è dunque evidente che questa dovrebbe essere la bolla loro vocazione e questa dovrebbe essere la loro attività
Naturalmente quando si parla di non profit
Sì definisce l'area di intervento
Ma occorre essere molto più precise al riguardo ad esempio un punto che mi sembra importante che dovrebbe costituire una riflessione per le fondazioni e se questo significhi o meno
Sostituirsi per esempio alcuni interventi tipici del Welfare State
Per quanto mi riguarda io penso che così non sia che vi è un campo di intervento nel non profit che poco ha a che fare con il Welfare State
Presente quali interventi prese alternativi sì esattamente guardi io credo non vorrei come dire peccare di economicismo cioè ragionare un po'troppo con i miei occhiali da economista ma io credo che per impostare correttamente la questione sì beh debba tenere conto di una novità della crisi economica nel cono misti fino a qualche decennio fa
Pensavamo che i problemi di efficienza cioè di buon utilizzo delle risorse dal punto di vista economico
Avessero poco a che fare con i problemi di equità cioè con degli obiettivi sociali oggi viceversa stiamo cominciando a capire
Che in molti casi efficienza ed equità vanno insieme e anzi che se non si soddisfano alcuni criteri di equità presumibilmente non è neanche possibile effettuare interventi efficienti
Detto questo però non sempre equità ed efficienza
Come dire sono compatibili prima facie
In taluni casi per poter contemperare questi due criteri occorre soddisfarla degli altri ecco tipicamente vi sono degli interventi nel non profit che sono interventi abbastanza specifici
Che richiedono Inter capacità di intervento elastico
I casi che si possono fare sono molteplici sono tutti quegli interventi se posso usare un po'il gergo di dell'economista in cui un apparato complesso come quello dello Stato non economia di scala cioè non e troppo grosso per potere fare questi interventi in modo adeguato cioè equo ed efficiente queste un campo tipico d'intervento delle fondazioni
Non c'è il rischio che queste fondazioni essendo molto legate fra loro riceve la loro storia all'economia locale ma non solo l'economia per la vita sociale di ambiti integrato ci rispetti
Diventino può dei centri per la gestione dei clientele politiche
Certamente questo è un rischio molto serio e questo porta alla passo successivo che si bisogna fare una volta stabilito non solo che le fondazioni devono entrare
Nel nella nelle attività non profit ma anche che devono entrarvi con funzioni complementari rispetto all'intervento dello Stato a questo punto si aprono due grandi interrogativi il primo è quello che segnalava lei cioè come si fa a fare sì che le fondazioni intervengano in modo non clientelare in questi campi di attività ma rispettando appunto criteri di efficacia e di equità sociale in secondo luogo quali sono le condizioni finanziarie e quindi quali sono le i criteri di gestione del patrimonio delle fondazioni che permettono appunto a queste fondazioni di far bene il loro mestiere
Effettivo quello di enti non profit che devono funzionare in modo non clientelare ma in modo efficiente allora a questo riguardo certo le risposte sono complesse una innanzitutto va segnalata e cioè che la gestione del patrimonio delle fondazioni non può essere
Determinata ad altri obiettivi tipo per esempio quello di avere un peso rilevante nel sistema bancario italiano l'altra che le fondazioni nell'allocare le loro risorse quindi non tanto nel fare delle cose ma nel finanziare cose fatte da altri devono dotarsi di criteri oggettivi il più oggettivi possibile queste difficile
Un'ultima cosa da un certo punto di vista le fondazioni sono un po'il terzo sesso nel senso che ci sono le impresse che operano sul mercato dico alle quali hanno il controllo del mercato stesso
Le imprese pubbliche che hanno un controllo politico se non funzionano al momento in cui se cambiano gli amministratori locali o voi parlamentari veramente c'è anche un cane nella gestione delle imprese pubbliche ma una fondazione dove che ha i controlli del pubblico
Sono del tutto d'accordo con lei ancora una volta e credo che questa sia la logica conclusione
O se vuole illogico interrogativo che va a posto per completare il un po'i ragionamenti che facevamo prima
C'è un termine inglese io non amo molto utilizzare i termini inglesi ma c'è un termine inglese che rende bene l'idea qual è l'accountability delle fondazioni ecco io credo che su questo occorre essere molto precisi innanzitutto scattando dei luoghi comuni innanzitutto le fondazioni non sono investitori istituzionali
Un investitore istituzionale deve rendere conto delle sue scelte
A chi ha affidato il proprio patrimonio quindi ai risparmiatori
E i risparmiatori possono come si dice votare con i piedi cioè se non sono soddisfatti dell'attività e delle scelte dell'in pista istituzionalmente scelgono un altro queste tipico il caso dei fondi comuni di investimenti tipico caso dei fondi pensione
Le fondazioni non hanno alcun risparmiatore a cui rendere conto quindi gli amministratori delle fondazioni hanno una posizione assolutamente autoreferenziale non devono rendere conto delle loro scelte a nessuno e quindi questo una situazione molto rischiosa perché per dirla in termini banali quali sono gli incentivi che possono spingere gli amministratori delle fondazioni a comportarsi bene io non ne vedo
Allora da questo punto di vista è essenziale avere un'autorità di mercato molto forte molto rigorosa e io sono contento da questo punto di vista che questa autorità sia stata pro tempore affidata al ministero del Tesoro
E devono dotarsi di controlli da parte del mercato
Lei ha ragione a dire che sono un po'al terzo sesso se possiamo usare questo termine nel senso che non sono né organismi di mercato ni organismi istituzionali stanno un po'come dire una combinazione di questi ma come si fa
A far sì che questa combinazione sia fruttuosa ecco finché gli amministratori delle fondazioni non accetteranno di sottoporsi a dei controlli Esterni rigorosi oggettivi io credo che non andremo molto avanti nelle nostre analisi affidarsi come taluni fanno a un
Il professor Brunetta parlamentare di Forza Italia oltre che economista da non sentire sull'argomento proponeva per le fondazioni fra le altre cose dico utilizzarle come acquirenti delle università in modo che l'università abbiano uno autonomia maggiore di quella attuale e possano in qualche modo come dire competere sul mercato mondiale della velocità
Questo mi sembra un'ottima idea ma le università così come gli ospedali così come alcuni musei io credo che in ognuna delle attività istituzionali che sono previste tra l'altro dalle dieci ampi le fondazioni possono operare molto bene il punto è per esempio una fondazione che gestisce un'università che criteri addotta per gestire questa università perché dovrebbe essere efficiente giuste le considerazioni che faceva un prima quindi del tutto all'accordo con Renato Brunetta che tra l'altro è un mio collega l'università di Roma Tor Vergata
Ma questo come dire definisce il campo di intervento ma non le modalità di questo intervento e quindi le considerazioni che faccia che facevamo prima a mio avviso restano in piedi
Grazie al semestre vogliono
Il professor Giuseppe De Rita a proposito di fondazioni bancarie
L'esperienza italiana è diversa delle esperienze degli altri paesi a questo punto acqua a circa dieci anni dall'avvio di una procedura di trasformazione delle banche pubbliche in banche aperti al mercato con la trasformazione nelle casse risparmi di altre banche pubbliche in fondazioni è possibile stilare bilancio lei cosa ne pensa meglio la via italiana o meglio la via seguita da altri Paesi
Ma io sostengo che da dieci anni su questo problema delle banche
Ne delle fondazioni bancarie delle banche locali si è aperto un processo una cosa che era rigida da da città incendi probabilmente a qualche secolo per le banche locali dai dai vecchi Monti di Pietà del Quattrocento fino ad oggi
Dal novantatré aperto un processo dieci anni un processo non può ritenersi compiuto processo va lasciato alla sua processualità va lasciata la sua lenta trasformazione processo delle fondazioni bancarie oggi io attribuendo gli dico che è una betoniera cioè in passato Antinori impastare modificato in dieci anni è stato fatto tantissimo allora se uno pensa che qualcosa era dieci anni fa cosa è oggi uno resta addirittura sorpreso
Pensi bollettino che non esiste più la Cariplo per per per l'Italia che si in cui la Cariplo nel
Giordano Dell'Amore erano sempre spendibili non esiste più esistono banche diventi esistono aggregazioni diverso
Esistono decine e decine di fondazione ormai una titolarità impropria di soggetto attivo all'interno del mondo finanziario del mondo locale
Al di là delle delle dimissioni delle dismissioni bancarie oppure sono state significative che saranno sempre più significative abbiamo dei soggetti
Naturalmente i soggetti nuovi fanno molto spesso preoccupazione e paura perché noi siamo abituati per tradizione italiana ad avere pochi soggetti
Noi piacerebbe avere il soggetto Stato e ad alcuni piacerebbe avere il soggetto establishment pochi e una cultura che si gioca anche anche sul piano giornalistico su una cultura statalista su una cultura dell'establishment
Cioè dei pochi potenti avevi tanti potenti non è tanto facile non viene accettata quindi la vocazione a ritornare ha un peso dello Stato forte faccia regolazione che addirittura espropri
Patrimonio delle fondazioni lo porti al Tesoro oppure una cultura dell'establishment cioè de de de di di quella cultura dei pochi medica grandi capitalisti italiani che vorrebbero in qualche modo dire mettere tutto sul mercato arrivano punta arrivano gli stranieri non ci staremo dentro faremo ancor divario di Vibo l'idea di avere invece decine di fondazione
Che hanno le loro politiche ognuno la loro la piccola che fa una cosa la grande che sta fra le alleanze due o tre grandi che diventano potenti in in un grande cinque al circuito internazionale questo naturalmente crea dei problemi però la mia posizione è netta
Il processo è cominciato va accompagnato qui guidato non va interrotto perché o non vamp modificato nella sua dall'esterno va soltanto accompagnato e controllato questa mi sembra la posizione più corretta rispetto a posizioni ideologiche troppo forte
Ecco la perplessità però le fondazioni bancarie una volta che avevano proceduto alla completa dismissione degli attivi bancari
Sette dovranno in mano resecare un bel po'di soldi
Che dovranno essere gestiti e in più utili proventi gli interessi dovranno essere investiti nei settori specificati delle vecchie lo Stato
C'è un precedente di natura assolutamente riversa ma non mi ricordo la Edison ex azienda elettrica nazionalizzata si trovò un bel po'di soldi
Si sposò con la chimica e e per decenni l'economia italiana sofferto di soldi investiti male da chi non era in abituato a gestire aziende industriali a questo punto delle banche che hanno smesso di essere banche ma sono diventate Fondazione sono chiamate a intervenire in settori che non sono loro propri non c'è il rischio che anche i loro sbagli no operano male o magari vogliono sbagliare perché ricercano che ne so clientele politiche che si possono alimentare attraversa il mondo della proprietà
No iniquità distinguere le fondazioni hanno due anime da una parte sono delle società di produzione devono produrre utili
E d'altra parte sono società di erogazione devono erogare i loro proventi non è loro patrimoni loro proventi quindi il loro patrimonio deve produrre utili
Quindi devono essere società produttive di inutili che a partire dal patrimonio che finanziario perché non può essere immobiliare perché non puoi non è se io ciò cento milioni cento miliardi a mille miliardi di patrimonio dove investe non posso più avere il controllo della banca da cui sono da perché avevo inimicizie
Ho venduto la banca fino all'ultima lira pensiamo alla fondazione di Venezia che non ha più neppure una lira nella Cassa di risparmio di Venezia cioè i suoi centinaia di miliardi da investire
Non potendo investire in immobili come una volta si faceva si investe in finanza e quindi posso investire un'altra banca la Cassa di Risparmio la fondazione di Venezia ai investirci al due per cento del San Paolo
Nel normale investimento riguarda voglio Martella alla Cassa di risparmio di Verona vicini comprerà una comunque una quota di generali sono investimenti di portafoglio
E secondo me e siccome non lo fanno direttamente loro lo fanno fare dei gestori professionali eccetera eccetera sanno che il loro il patrimonio devono mantenere il loro patrimonio ai valori non direbbero mai valori di di mercato devono farlo fruttare per potere se una società erogati quindi c'è una professionalità della del far fruttare del produrre utili
Che le fondazioni o lo fanno in proprio quando sono bravi perché magari il presidente ha una sua circa baci dati stare dentro al mercato finanziario oppure lo fanno fare dei gestori professionali che di renderlo cinque sei sette il quattordicenne non o il due per cento se sbagliano ma insomma questo è un problema di rapporto con l'investimento finanziario
Dall'altra parte invece sono le fondazioni sono società di erogazione cioè i proventi saranno cento mi riempie di patrimonio hanno ottenuto sette miliardi al sette per cento dal loro patrimonio questi a sette miliardi lo devono dare a ICI in tre o quattro cinque settori che la legge dice presso aiuto lo sviluppo locale sanità
Arte e cultura formazione e e
No
San attività per le categorie più svantaggiate
Qui naturalmente c'è un problema perché non è detto che le fondazioni sappiano fare queste cose qua
Non ebbe tanto è vero che di solito mi invece di fare le fondazioni all'americana Hecht ingresso ore che hanno dei loro programmi fanno le sogni fondazioni Grant Hill e cioè che danno dei Graines danno dei contributi a chi richiede apro lo sportello chi vuole venga qui che che se c'è un vampiro gettano lo finanzia
Il vero problema delle fondazioni non è che non sapranno fare questo mestiere quindi intaccare il patrimonio come è stato per la Edizione di tanti anni fa perché sono due anime diverse
Quindi non lo sanno fare mollo si stanno dimostrando di farlo a fatica
Di non riuscire ad essere fondazioni ex Fincher fondazioni programmatiche le non fondazioni di di di di di di Wim di sovvenzionamento presente altrui convenzioni a pioggia diventa e qui sta il problema vero dei prossimi anni
Perché anche restassero nella dimensione più facile
Teniamo conto che vengono dall'esperienza Casse di risparmio che a marzo prendevano i i gli utili che li distribuivano a pioggia e quindi e oggi molti dirigenti delle fondazioni sono i vecchi dirigenti bancari che facevano quel lavoro lì quindi ci vorrà una generazione dei nuovi e gestori dell'erogazione non gestori del patrimonio gestori erogazione per arrivare lentamente a fare erogazioni
Hecht invece su progetti su programmi su alleanze fondamentale
Ed è anche quando dovessero fare che faranno sicuramente perché e nel destino delle fondazioni anche del Grant Inge gli inquirenti non lo devono saper fare Corno magari degli indicatori di efficacia dei controlli cioè non possono dire
Sei simpatico c'hai senza essere c'è l'amico dentro il consiglio d'amministrazione
Quindi è anche qui un processo interno molto grosso così come c'è un processo esterno di potere delle fondazioni all'interno del mondo bancario italiano
Da da gestire accompagnare controllare c'è un processo interno alle fondazioni di modifica dei criteri di funzionamento dell'erogazione è un processo altrettanto importante da accompagnare gestire e controllare
E chi controlla le fondazioni cioè si trattasse di aziende sarebbe mancata conterranei si trattasse intriso di aziende di Stato
Magari le elezioni cambierebbe gli amministratori e quindi cambierebbe anche la gestione delle aziende in quanto fondazioni però in chi è che ci garantisce questa efficienza guardi la scelta della Fondazione
è una scelta tutto su un manto di coraggiosa
Perché quando fu fatta nel novanta quando Giuliano Amato lo fece nel novanta perché è una scelta di costituzione di un soggetto con propria autonomia
Sì sì uno vuole fare una
Congrega di amici che fanno insieme una radio tanto per dire fa l'associazione
E qui l'associazione si sa che c'è un'Assemblea eccetera se uno vuole fare cuscinetti a sfera farà una S.p.A. e e certi azionisti referente se uno vuole fare un'operazione che resti nel tempo ma non ampia padrone in senso proprio nel nell'assemblea degli amici nemmeno l'assemblea degli azionisti fa una fondazione
Tant'è vero che come lei sa nel codice civile la Fondazione era stata usata soltanto per fatti testamentari cioè uno moriva lasciava i soldi e fate una fondazione a mio nome
E quindi le prime fondazioni erano Fondazione Agnelli la Fondazione Pastore la Fondazione Fratelli Cervi tutti queste fondazioni testamentari proprio per dire non c'è più il padrone perché morto addirittura ma c'è una volontà di creare un soggetto con quella ispirazione
Quando noi Censis decidemmo di passare dalla forma associazione alla forma Fondazione nel mio novecentosettantatré nel senso che diventa una fondazione da quel momento chi aveva fatto l'associazione gli amici che erano andati al notaio non comandavano più non potevano comandare più non rifà la la Fondazione Censis risponde a se stesse dice ma per carità ma Cesana
Qualcuno che fa da padrone certo ci sono gli impacci sono i dirigenti che fanno
Che fanno la fondazione che fanno
Cartografo vivo fa
Trovano i miliardi che servono per campare ma non c'è un padrone Esterno al soggetto non c'è il rischio che si forma una specie di oligarchia interna e che tende a perpetuarsi talmente che c'è una
Io dico sempre i i le due fondazioni e prime due fondazioni vere
Non testamentarie siamo stati noi del Censis se del Mario Negri di
Cambiamo ancora per qualche anno sia io che Silvio che
Quando moriremo ci sarà una con lire oligarchia noi stessi non possiamo neppure delibere Arrighi saranno suo successore per certi versi perché la Fondazione ha una sua autonomia sulla sua struttura io con poche
Miliardi Garattini ormai con centinaia di miliardi di fatturato ma rispondiamo al mercato rispondiamo al
Due anni fa nessuno può dire Censis è
Sette persone senza cinque aziende o il Censis di De Rita non è così e questo è naturalmente una sfida se tu come ha fatto a manto prendi settanta ottant'fondo banche e e e credo ottanta fondazioni bancarie è evidente che non è il caso limite del Garattini e del De Rita che fanno la loro il che fanno una fondazione sostanzialmente si mettono sul mercato senza meccanismi proprietari rinunciando a vendere il brand rinunciando a vendere l'azienda rinunciando a tutti perché se
Hanno che ci vuole una soggetto a Rita di interesse collettivo la fondazione è un soggetto all'interesse collettivo che può avere certo le distorsioni in cui
Alla fine dentro comanda il direttore o vicedirettore o si fanno Anzio si può averi qualcuno designato dall'esterno che cerca la Scala ma
Questo non avviene
Io ricordo una volta ma non posso dire di no che venni avvicinato un assistente di un grande personaggio dice come facciamo a fare ingresso grande personaggio del Censis puzza e poco
Anche se il ricchissimo ed è un se pochi
E perché il soggetto è autonomo rispetto al proprietario rispetto a chi l'ha fondato tant'è vero che era per testamento si lo Stato
Nel novanta avesse detto lo faccio per testamento l'effettiva fatto così cioè lo fa ma non posso ritirare ex è una volo come si diceva una volta ex tunc da quel momento non la puoi ritirare indietro e e se su questo se il Governo i governi che si succederanno capissero che con le fondazioni è stato esercitato una volontà ex tunc non revocabile questo darebbe anche spazio al processo con fiducia TG gestisce il processo naturalmente da controllare perché i furbastri ci possono essercene però questa è la Vallini grazie professore del glaucoma con l'Inter
Vista dal professor De Rita si conclude la nostra panoramica sulle fondazioni bancarie abbiamo in precedenza ascoltato il dottor Giuliano Segre
Presidente della Fondazione della Cassa di risparmio di Venezia il dottor Roberto Ulissi dirigente generale del ministero del Tesoro il professore atto Brunetta economista e parlamentare europeo di Forza Italia ed il professor Marcello Messori docente di Economia Roma Tor Vergata e consigliere della presidenza del consiglio con il governo D'Alema questo è tutto da me inizia per radio radicale Roberto erogati