"Quale Costituzione?" - org. nell'ambito del ciclo di letture sui discorsidell'Assemblea Costituente (c/o Teatro Quirino - via delle Vergini 7)

Buona sera e benvenuti a tutti desidero
Ale italiano e mia personale al presidente Violante per aver accettato di introdurre illustrare questa prima puntata di una serie
Ci farà tornare indietro al momento in cui è nata la nostra Costituzione letti da sempre convinto che il teatro debba essere anche un luogo incontro civile di un conte incontro e di dibattito e di dialogo per la società civile questa la ragione per cui come in passato quest'anno facciamo questo ciclo che attraverso la voce degli attori
Rende vivo e presente
Davvero nel senso teatrale cioè rappresenta un momento cruciale della nostra storia
Momento importante della nostra storia della quale attraverso la voce e la recitazione degli attori oggi c'è viene restituita la memoria
Do la parola Aldo Viganò del consigliere culturale del Teatro di Genova e autore di questo Progetto che si articolerà a partire da oggi in cinque puntate
Buongiorno a tutti
Questo progetto è nato anche grazie alla consulenza del giudice Fernanda Contri di cui vi porto il saluto essendo oggi impegnata l'idea fondamentale e quello di fornire soprattutto ai giovani che vedo molto numerosi e vi ringrazio ma tutti coloro che sono interessato un tipo di informazione che sia insieme di carattere storico
Perché i discorsi che risuoneranno in questa sala sono appunto di carattere storico discorsi pronunciati
In sala
Montecitorio tra il quattro marzo il ventidue dicembre del mille novecentoquarantasette
Nel momento in cui il lavoro dell'Assemblea costituente stava andando verso la soluzione finale e cioè il classico l'assemblea costituente nominata
Il due giugno del quarantasei contestualmente al svolgimento del referendum Repubblica monarchia
Aveva svolto nella sua prima fase di lavori attraverso essenzialmente un lavoro di Commissione ora la commissione presentava in aula il l'oggetto di costituzione e la discussione si protrasse in moto appassionato ma sempre in moto straordinariamente civile dal marzo al dicembre del quarantasei
Dove poi sapete la Costituzione entrò in vigore il primo gennaio del quarantotto
Ecco l'idea di far risuonare nuovamente in attraverso la voce che in questo caso la voce degli attori le parole della storia sono certamente gli elementi fondamentali su cui si costruisce questo ciclo di cinque incontri ma c'è anche un'altra idea importante che mi sembra dietro a questo progetto che quello di far risuonare una voce alta della politica
Pur nel contrasto ideologico che forse era ancora più forte negli anni immediatamente seguenti la seconda guerra mondiale la fine del fascismo
Voi sentirete in questi discorsi
Che in parte vengono proposti logicamente un po'tagliati un po'ridotti perché non si può dare testimonianze di un'epoca così lunga e l'interno di poche ore
In modo completo voi sentirete sempre una voce alta della politica e soprattutto questo costante riferimento
Al bene comune come dovere fondamentale dell'attività politica ecco ci sembrano che queste la dimensione civile te la parola ed è la parola che a tale sia bella farla risuonare all'interno di un teatro storico come questo
Io non mi dilungo di più allora passo immediatamente la parola agli attori con una indicazione generale di quella che sarà la scaletta del questo nostro incontro ci sono do alcuni momenti significativi del discorso che organizzato intorno al tema quale Costituzione andiamo a costruire non è un discorso di un particolare momento del dibattito ma è un discorso che attraversa tutto il dibattito dal marzo al dicembre
Inizieremo a sentirei i discorsi introduttivi
Della prima riunione dell'Assemblea costituente o meglio dell'aula nella dell'assemblea costituente TAR quattro marzo del quarantasette
Andremo a concludere il ventidue dicembre del quarantasette con un dibattito di cui non vi anticipo il contenuto perché è chiarissimo
Nello svolgimento delle discorsi un dibattito intorno al tema mettiamo non mettiamo un preambolo alla nostra Costituzione
Per poi sentire gli ultimi due discorsi pronunciati
In aula dal Presidente Umberto Terracini dell'Assemblea costituente e dal decano dell'assemblea costituente Vittorio Emanuele Orlando
Ora cedo la parola agli attori i quali leggeranno dapprima un brano della relazione di Meuccio Ruini che era presidente della Commissione dei settantacinque che elaborò il Progetto portati in Aula e poi un brano del discorso inaugurale di Umberto Terracini presidente dell'Assemblea
Il primo sarà letto e anche l'occasione di presentare velleità Luigi Diberti il secondo discorso sarà letta da Stefano Santo spacco ringraziando il presidente Violante c'è da loro la fa
Leucio Ruini quattro marzo mille novecentoquarantasette
Onorevoli colleghi
Liberata da un regime funesto di servitù
Ritempra dalle forze vive della Resistenza e del nuovo ordine democratico
L'Italia ha ripreso il suo cammino di civiltà e si è costituita a Repubblica
Sulle basi inscindibili della democrazia e del lavoro
La prima esigenza di e della Repubblica italiana è di darsi una Costituzione
Formulare oggi una costituzione compito assai grave dopo le meteore di quelle improvvisate nella scia della Rivoluzione francese questa è la prima volta nella sua storia che tutto il popolo italiano riunito a Stato nazionale si dà direttamente e democraticamente la propria costituzione
Vi è in questo momento per la Repubblica italiana un urgente esigenza
Uscire dal provvisorio
Bisogna che siano costruite nell'ordinamento repubblicano alcune mura solide
Non sul vuoto o sull'incerto ma tali che possano servire se occorre alla continuazione dell'edificio senza sbarrare la strada alle conquiste dell'avvenire
La Costituzione deve essere più che possibile
Breve
Semplice e chiara
Tale che tutto il popolo la posso comprendere
Nello sforzo di conquistare stabilmente la libertà e di ancorarla ad una sfera di valori più alti convergono correnti profonde
Dalle democratiche fedeli agli immortali principi e dalle liberali che invocano la religione della libertà alla grande ispirazione cristiana che rivendica se la fonte eterna di quei principi
E all'impulso di rinnovamento che muove dal Manifesto dei comunisti e che per combattere lo sfruttamento di una classe da parte di un'altra risale alla liberazione dell'uomo dal giogo dell'uomo e cioè ai suoi inalienabili diritti
è inevitabile che nell'Assemblea si riaprano le divergenze e le discussioni e vi parteciperanno anche gli altri deputati
Un'identità di pensiero su ogni questione non è concepibile né desiderabile
Occorre bensì che alla fine sul complesso della Costituzione si realizzi non un'esile maggioranza ma un consenso largo e sicuro
Ho l'impressione che noi italiani pel nostro temperamento vivace
Siamo portati ad esagerare dei nostri contrasti e diamo talvolta Dessì troppa importanza ma
Nei momenti decisivi
Della resistenza e nella liberazione e oggi nell'accorata protesta per l'ingiusta pace
Ritroviamo un senso sostanziale di concordia
Lo ritroveremo anche per la Costituzione
Nella comune devozione alla patria e agli ideali di libertà e di giustizia che ci devono ispirare
Umberto Terracini quattro marzo mille novecentoquarantasette
Onorevoli colleghi
Stiamo dunque per dare inizio all'opera fondamentale cui il popolo italiano nelle sue lezioni del due giugno ci aggregati
La imminente discussione onorevoli colleghi deve assolvere oltre che quello costituzionale un altro compito che non dirò gli sovrasta ma certo gli statali
E sa deve dare conforto a tutti coloro e sono incommensurabili menti più dal popolo italiano
Che nell'istituto parlamentare vedono la garanzia maggiore di ogni reggimento democratico
A tutti coloro che soffrendo in sei nel proprio spirito di ogni offesi di ingiuria che venga portata contro il principio rappresentativo ed istituti nei quali esso storicamente oggi si incarna
Vogliono però a buon diritto e si attendono che questi non vengano meno al proprio dovere
Che non è solo quello di elaborare testi legislativi e costituzionali ma anche di essere in tutti i propri membri esempio al Paese di intransigenza morale di modestia di costumi di onestà intellettuale di civica severità e ancora meno si permetta di reciproco rispetto
Di responsabile ponderatezza negli atti e nelle espressioni di autocontrollo spirituale ed anche fisico
Di sdegno USA rinuncia ad ogni ricerca di facili popolarità pagati al prezzo del decoro e della dignità dell'Assemblea
E certo difficile dopo tanta immensità di umiliazione nazionale ritrovare d'un tratto quell'incrollabile equilibrio interiore senza il quale non può darsi alcuna consapevole conseguente attività politica e cioè attività in servizio del bene pubblico
Ma ciò che per tanti più prostrati dalla miseria e meno ferrati nel sapere può ancora essere una meta da raggiungere per noi che abbiamo usato accogliere lo tutta di farci guida del popolo per noi ciò deve essere dovrebbe essere certamente una meta già conquistata
Io amo dunque pensare onorevoli colleghi che l'alta impresa cui oggi muoveremo i primi passi
Impegnando via ogni nostra forma d'ingegno ogni nostro moto di passione ogni nostro fervore di fede riuscirà a dare prova i nostri i ai cittadini di tutti i Paesi del mondo
Che l'assemblea costituente italiana e pari alla sua missione
E degnamente rappresenta il popolo che l'ha eletta
Un popolo proprio eroico incorrotto
Si tratta di primi discorsi che sono stati fatti voglio richiamare la vostra attenzione su pochi punti
Il primo è questo che parlano due esponenti dei partiti politici molto diversi tra di loro Duccio Ruini apparteneva alla Democrazia del lavoro Umberto Terracini apparteneva al Partito Comunista Italiano
Eppure vedete che d'ispirazione comune dicono sostanzialmente le stesse cose
Questo perché le tante volte siamo abituati a vedere esponenti di parti politiche diverse
Contrapporsi in modo anche dislocato a volte violento offensivo così via
Perché lì non accadeva innanzitutto cioè questo l'altro giorno Vittorio fu acquistato costituente anche lui diceva in un convegno che si è tenuto alla Camera
Dall'assemblea costituente il pomeriggio lavoravamo sulla Costituzione la mattina di battevamo sui temi di politica generale
E quando si dibatteva sui temi di politica generale le tensioni che erano molto forti perché ciascuno porta davanti una sua posizione sulla questione
Quando poi nel pomeriggio si lavorava alla Costituzione capivamo che lì bisognava lavorare per all'interno di un'intesa comune su un terreno comune perché si trattava di scrivere i principi fondamentali della identità italiana
Quali sono i valori cui si ispira il nostro Paese la sua storia sul futuro e quindi in quel momento si lavorava insieme
Come è possibile questo questo è possibile perché tutte le parti che scrissero firmarono il votarono la Costituzione
Erano partiti avevano condiviso una fase difficilissima comune
La fase dell'abbattimento del regime fascista e della costruzione della democrazia della Repubblica avendo combattuto insieme per questa finalità e avendolo conseguita voi capite che al di là delle divisioni c'era qualcosa di profondo che dormiva
E questo deve avvenire anche tutti quanti Paesi spero che avvenga anche oggi cioè tutte le parti politiche e giusto che abbiamo differenze di opinioni come si dice anche qui
Ma è giusto anche che proprio per il fatto di combattere per il futuro dello stesso paese abbiano degli elementi di valori comuni degli elementi di identità comune
Altrimenti il Paese è difficile che si tenne in piedi e quindi c'è questa necessità di avere alcuni valori comuni perché siete bianchissimi in questo Paese ci si batte per il suo futuro
E alcune distinzioni o anche differenza contro posizioni cretinate dalle rispettabili finite rispettabili diversi punti di vista
La seconda questione sulla quale intendevo richiamare la vostra opinione opposta attenzione e quella parte del discorso di Terracini tu fa riferimento no delitti foglio chiedo visto no
E qua pagina tre
Verso metà riscosse Terracini dove lui fa riferimento ai principi di etica pubblica
Dove dice che tutti i membri del Parlamento devono se ad esempio il paese di intransigenza morale ti modestia di costume dice non esibire ricchezze costumi fastidiosi e così via di onestà intellettuale di civica severità
E anche di reciproco dispetti Rispetto autocontrollo e così via sono le regole dell'etica pubblica
Cioè dei costumi morali che devono caratterizzare chi svolge funzioni pubbliche di qualunque tipo che insegnante chi torno professore qualunque tipo chi è parlamentare
E così via e molto importante questo come potete notare non sente neanche allora
Si tende che non sempre si tiene fede però importante
Avete presente come uomini di questo Gemmo per il quale ho passato più di dieci anni di carcere
Durante il fascismo avevano rischiato la vita più volte durante lotta di resistenza hanno dentro di sé indipendentemente dalla parte politica cui appartengono questi forti principi di etica pubblica questo è molto importante
è molto importante che ciascuno egli abbia dentro questi principi è questo qui consentì anche di superare i momenti di difficoltà quando si ha un'etica molto forte
Sì invece le etiche fragile chiaro se spazzati via un po'come le foglie che queste erano persone che non si è mossa che non si erano lasciate spazzare via da tutte le durezze che avevano passato negli anni precedenti
Roberto Lucifero quattro marzo mille novecentoquarantasette
Onorevoli colleghi anzi per essere più esatti oggi signori costituenti
Perché tale qualifica è la solennità particolare di questa nostra riunione in cui oltre al mandato che gli elettori ci hanno dato comanda l'imperativo della nostra coscienza
La vera crisi che ha travagliato l'Italia in questi anni è stata non una crisi istituzionale
Ma è stato una crisi costituzionale
Perché il processo che si è fatto al passato del nostro Paese è stato un processo di natura costituzionale tanto che si è detto che se lo statuto fosse stato applicato esattamente
Molte cose non sarebbero successe
Si pone in questa sede la crisi fondamentale del fascismo e dell'antifascismo
L'antifascismo ha avuto una nobilissima missione finché c'era il fascismo perché era la negazione del fascismo ed era la lotta contro di esso
Ma se l'antifascismo volesse continuare a sopravvivere al fascismo
Diventerebbe semplicemente un fascismo alla rovescia
Quindi la Costituzione dovrà essere e deve essere non antifascista soltanto ma qualche cosa di più
Dovrà essere afascista
Il fascismo non ci deve più entrare né in forma positiva né in forma negativa il fascismo deve essere cancellato non deve più esistere nemmeno come numero negativo oggi la costituzione delle condurci al a fascismo verso quella concezione che resta liberale perché è la concezione di uno stato di uomini liberi
La cui libertà eh negazione del fascismo
E solo a fascista può essere lo Stato democratico perché la democrazia mi perdoni l'onorevole Togliatti non ammette aggettivazioni
La democrazia è una la democrazia è un piano sul quale ciascuno di noi combatte la propria battaglia nel quale ciascuno di noi trova le sue garanzie
La democrazia non può essere né nostrane mostrano i loro la democrazia e di tutti come la libertà
Che se non è di tutti
Non è di nessuno
Il secolo scorso con la sua rivoluzione ci diede la libertà e fu grande conquista
Tutto lo sforzo degli uomini e tutto lo sforzo dei costituenti di allora che ebbero la fortuna di essere pochi e quindi di poter seguire un concetto più univoco fu quello di assicurare questa libertà
E di darsi alla come loro la intendevano ma
Risolto il problema della libertà
è successo quello che succede sempre quando un problema irrisolto che se la faccia un altro e con particolare urgenza e sorse così il problema della sicurezza
Intesa come sicurezza economica e come sicurezza di vita dei cittadini
E questa
Una grande battaglia che ha mirabilmente condotto il socialismo in quasi un secolo di combattimento è accaduto però quello che accanto accade sempre che ad un certo punto il conflitto per la sicurezza
è diventato il conflitto contro la libertà
Il problema che oggi ci si pone il problema
Della sicurezza nella libertà e della libertà nella sicurezza
Un problema che noi ormai sappiamo definire ma di cui ancora non abbiamo visto la strada della soluzione siamo tuttora in questo campo in un Periodo di ricerca e di lotta
E questa nostra Costituzione nelle sue certezze nelle sue contraddizioni assume un carattere di interlocutorietà che può essere nei tempi e nelle risultato dei tempi ma che noi dobbiamo cercare di ridurre al minimo perché la Costituzione deve essere per tutti noi un punto fermo e non un argomento continuo di interpretazioni e di discussioni
Perché questa Costituzione non deve essere la costituzione dei monarchici o dei repubblicani di questo o di quel partito dei rossi o dei bianchi e dei neri questa Costituzione
Deve essere il documento in cui ogni italiano senta liberare se stesso
In cui noi tutti e il mondo intero dovremmo riconoscere l'Italia nella gloria del suo passato nel dolore del suo presente
Nella certezza del suo avvenire
Francesco Saverio Nitti otto marzo mille novecentoquarantasette
Dopo le grandi guerre cambierà le costituzioni nei nostri tempi destino dei popoli vinti
I vincitori non le cambiano
Con costituzione di natura estremamente diversa i tre grandi vincitori d'Inghilterra l'America e la Russia non hanno trovato nulla da cambiare
Sono i vinti che sono costretti da necessità a mutare i loro ordinamenti ora noi ci troviamo di fronte alla necessità di una nuova costituzione nel momento peggiore quando tutto da noi ha perduto il senso di equilibrio e le passioni più eccitate di interessi più opposti si agitano
Ci sono volute avere troppe illusioni e soprattutto ne abbiamo date
Si è creduto che la guerra non dovesse finire per noi così tragicamente si sono dette tante cose che non si sono verificate e la guerra che l'Italia ha avuto il torto di dichiarare è stata ed è terribile nelle sue conseguenze
Essa non ha avuto il risultato che si attendeva
Nel linguaggio corrente della stampa per amabile eufemismo si parlava sempre degli alleati quasi che noi fossimo nella Unione dei vincitori
Alleati fra loro ma non con noi
Si è data a torto la convinzione i nostri concittadini che il cambiamento della forma politica avrebbe anche determinato un cambiamento della situazione
Si è detto che la caduta della monarchia avrebbe non solo reso benevole le democrazie ma che avrebbe cambiato il loro indirizzo a nostro riguardo
Nulla è invece cambiato
Noi scontiamo ancora le amare conseguenze della guerra e per molti anni ne risentiremo ed è illusione credere e far credere che molto sarà mutato per il contegno amichevole di Stati che sono stati neutrali nella guerra
Noi dobbiamo metterci coraggiosamente di fronte alla realtà
Troppo si è esagerato nella via degli errori quando si è detto nella propaganda e si è detto per troppo tempo che bastava mutare la nostra forma istituzionale per mutare la situazione si è detto cosa falsa
Troppo si è detto che la Costituente avrebbe dato pane e lavoro al popolo non basta il cambiamento delle forme politiche
Sappiamo ora quale sia la situazione e ora non possiamo assicurare né il pane nei lavoro in un momento in cui le ansie crescono sulla situazione economica di cui il popolo non sa nulla e non ancora la sensazione della vera realtà
Che cosa avverrà della nostra Costituzione
è sperabile che noi possiamo fare una Costituzione saggia che potrebbe se sarà logica temperate Serena durare almeno quegli anni che ci permetteranno di andare presto il nostro consolidamento
Io non mi preoccupo di questa Costituzione che dobbiamo fare per il lontano avvenire mi preoccupo per il presente e per il prossimo avvenire
Non cerchiamo le formule astruse non creiamo ci fusioni né sogni di Avvenire
Solone
Si può citare senza far ridere
Per il pubblico solo né un dotto e severo personaggio leggendario era viceversa un uomo brillante un artista un poeta un filosofo un uomo politico
Quando fece la costituzione di Atene richiesto di se avesse fatto la migliore costituzione rispose no
Ma la più pratica la più conveniente
Io faccio l'augurio che la Costituzione che c'è stata preparata divenendo la Costituzione che faremo sia la più pratica che era più conveniente
Sappiamo che siamo fra quelle nazioni che hanno il privilegio di illudersi facilmente in materia di costituzione nessuno si è illuso mai e ha mutato così spesso strada come i Paesi latini uno scrittore americano il bis racconta che andando in Francia al tempo di Napoleone terzo entro da un libraio domando avete un esemplare della Costituzione il libraio rispose sorridendo no Signore noi non vediamo pubblicazioni periodiche
Io mi auguro e spero che noi non apriremo la serie delle pubblicazioni periodiche ma che faremo una Costituzione saggia equilibrata e veramente applicabile
è per questo che non deve essere basata su speranze o visioni di Avvenire e che non si deve confondere la Costituzione con i programmi dei partiti
Così solo si può trovare il modo di fare come direbbe Soloni una Costituzione convenevoli cioè adatto al nostro Paese
Ora nella Costituzione che c'è presentata io ho visto molte cose interessanti ma per molte di esse mi è venuto il dubbio della loro utilità e per molte più ancora mi è venuto il dubbio della loro applicabilità
Altre volte ho detto in quest'aula che noi di ogni parte politica e di ogni ceto sociale siamo legati allo stesso destino dei nostri avversari
Ci salveremo tutti
Per il remo tutti
Ma per salvarci occorre una fede comune questa fede non può essere che l'Italia troppo la fazione è prevalsa troppo prevale lo spirito di parte
Annoni divisi da ideali e da interessi opposti ma uniti dal pericolo comune occorre riunire nello sforzo comune tutte le nostre Energia
Palmiro Togliatti undici marzo mille novecentoquarantasette
Onorevole presidente signore onorevoli colleghi
La domanda alla quale dobbiamo dare una risposta è questa
Quale Costituzione dobbiamo dare all'Italia
Evidente
Quella di cui l'Italia in questo momento particolare determinato concreto della propria storia ha bisogno ma di quale Costituzione ha bisogno oggi in Italia
Colleghi io sento rispetto e anche più che Rispetto per gli uomini che siedono in quest'aula che appartengono ai gruppi che furono parte integrante della vecchia classe dirigente non ho nessun ritegno rivolgere loro per certi aspetti della loro attività l'appellativo di maestri sia con la N maiuscola o minuscola non importa
Sono sempre disposto ad ascoltare i loro consigli però
Non posso non sentire e non affermare
Che anche questi uomini portano una parte della responsabilità per la catastrofe che si è abbattuta sul popolo italiano
Perché voi avevate ok
E non l'avete visto
Quando si incendiavano le Camere del lavoro
Quando si distruggevano le nostre organizzazioni quando si spianava no al suolo le cooperative cattoliche quando si assaltavano i municipi con le armi o si faceva una folle predicazione nazionalistica non dico che voi foste complici diretti
Ma senza dubbio eravate in grado di dire quelle parole che avrebbero potuto dare una unità a tutto il popolo animando lo ha una resistenza efficace contro quell'ondata di barbarie voi non foste all'altezza di questo compito
E non è per un caso che non avete trovato gli accenti che allora era necessario trovare avete pensato che si trattasse di problemi di secondaria importanza
Di tollerabili esuberanza e oppure di metodi e mi sembrava lecito fossero adoperati per ridurre alla ragione I sovversivi
Ma chi sono I sovversivi
I sovversivi sono la nuova classe dirigente che avanza
Che conquista le proprie posizioni che afferma i propri ideali che vuole il posto che le spetta nella direzione della vita pubblica dello Stato
Che vuole imprimere una vita nuova a tutta la nazione
è per arrestare la marcia in avanti della nuova classe dirigente uscita dalle classi lavoratrici che voi avete lasciato che il fascismo compisse la sua criminale opera di distruzione dei beni più preziosi della nazione questa la vostra responsabilità e noi non possiamo non sentirla
Forse del resto la sentite anche voi
E di qui deriva quella vena di amarezza che colgono i vostri discorsi
Ne io opposto nei desidero approfondire questa questione a titolo di polemica personale ma perché intendo che il problema della responsabilità di un regime e quindi di una classe dirigente sia posto
E domini tutto questo dibattito
Accanto alla questione della responsabilità si pone immediatamente quella delle garanzie per l'avvenire
Vogliamo
Che quello che è avvenuto una volta non possa più ripetersi
Non vogliamo più essere lo zimbello del gioco più o meno aperto più o meno palese di gruppi
Che vorrebbero manovrare a loro piacere la vita politica italiana perché concentrano nelle loro mani le ricchezze del Paese questo è avvenuto nel passato
Vogliamo evitare che continui nell'avvenire
A questo scopo chiediamo anche delle garanzie costituzionali
Per questo onorevole Lucifero vogliamo non una Costituzione afascista ma antifascista
Quando diamo questo appellativo alla Costituzione che stiamo per fare intendiamo precisamente dire che la Costituzione ci deve garantire per il suo contenuto generale per le sue norme concrete che ciò che è accaduto una volta non possa più a cadere
Che gli ideali di libertà non possono essere più calpestati che non possa più essere ci distrutto l'ordinamento giuridico e costituzionale democratico di cui gettiamo qui le fondamenta
Perciò noi non rivendichiamo una Costituzione socialista
Sappiamo che la costruzione di uno Stato socialista non è il compito che sta oggi davanti alla nazione italiana
Il compito che dobbiamo assolvere oggi non so se sia più facile o più difficile certo è più vicino
Oggi si tratta di distruggere fino all'ultimo ogni residuo di ciò che è stato il regime della tirannide fascista
Si tratta di assicurare che la tirannide fascista non Possamai più rinascere si tratta di assicurare l'avvento di una classe dirigente nuova democratica rinnovate Ricci progressiva
Di una classe dirigente la quale per la propria natura stessa ci dia una garanzia effettiva e irreale
Che mai più sarà il Paese spinto per la strada che lo ha portato alla catastrofe alla distruzione
Noi abbiamo voluto fare una Costituzione conseguentemente repubblicana cioè una Costituzione che fosse fondata su un riconoscimento completo della sovranità popolare e sul principio che tutti i poteri emanano dal popolo
Può darsi che non abbiamo ben definito l'uno o l'altro di questi poteri e che dobbiamo precisare qualche cosa
Però fondamentale rimane il principio che la sovranità risiede nel popolo il solo nel popolo che è il vero principio repubblicano
La Repubblica non è soltanto il regime che ha cacciato i Savoia la Repubblica e il regime nel quale il popolo è veramente sovrano e la sovranità popolare si manifesta in tutta la vita dello Stato
Aldo Moro undici marzo mille novecentoquarantasette
Elaborando il progetto di Costituzione i preparandoci a votarlo come adesso facciamo noi attendiamo ad una grande opera
La costruzione di un nuovo Stato
E costruire un nuovo Stato se lo Stato è come è certamente una forma essenziale e fondamentale di solidarietà umana costruire un nuovo Stato vale quanto prende posizione nelle posizioni intorno ad alcuni punti fondamentali inerenti alla concezione dell'uomo e del mondo
Costruendo il nuovo Stato noi determiniamo una formula di convivente non facciamo soltanto dell'organizzazione dello Stato non definiamo soltanto alcuni diritti che intendiamo sanzionare per la nostra sicurezza nell'avvenire determiniamo appunto una formula di convivenza
La quale sia la premessa necessaria e sufficiente per la costruzione del nuovo Stato
Quando io ripenso a quella che è stata la vigilia del due giugno quando mi ritorna alla mente la mobilitazione spirituale che tutte quante le forze politiche hanno fatto nel nostro Paese
Quando ripenso che questa mobilitazione era precisamente determinata dalla coscienza di questo grande atto che si stava per compiere di questa grande decisiva ricerca da fare io dico che veramente di questa fondamentale ideologia che ci accomuna noi non possiamo fare a meno
Se non vogliamo fare della nostra Costituzione uno strumento antistorico e inefficiente
Non possiamo dimenticare quello che è stato perché questa costituzione oggi emerge da quella resistenza
Da quella lotta da qui la negazione per le quali ci siamo trovati insieme sul fronte della Resistenza e della guerra rivoluzionaria
Ed ora ci troviamo insieme per questo impegno di affermazione di valori supremi della dignità umana idrica sociale
Guai a noi se per una malintesa preoccupazione di serbare appunto pura la nostra Costituzione da un'infiltrazione di motivi partigiani dimenticassimo questa sostanzo comune che ci unisce
E la necessità di un raccordo alla situazione storica nella quale questa Costituzione italiana si pone la Costituzione nasce in un momento di agitazioni rimozione
Quando ci sono scontri di interessi di intuizioni nei momenti duri e tragici nascono le costituzioni
E par e portano di questa lotta dalla quale emergono il segno caratteristico
Non possiamo ripeto se non vogliamo fare della Costituzione uno strumento inefficiente
Prescindere da questa comune costante rivendicazione di libertà e di giustizia
Queste quattro letture avete visto a buon segno un po'diverso dalle precedenti
Nelle prime due letture Ruini e Terracini esaltavano lo spirito unitario
In queste quattro letture avete visto due posizioni diverse seppure con sfumature
Una è quella di Lucifero il Nitti che appartengono come dice Togliatti alla vecchia classe dirigente che sono più prudenti sulla Costituzione Lucifero diciamo costituzione afascista
Nitti indice ma facciamo una Costituzione conveniente che sia con benevolenza e che non sia troppo spinte in avanti è questo il senso
Togliatti dice guardate voi avete fatto parte della vecchia classe dirigente chiedete assistito senza muovere un dito a tutto quello che il fascismo ha distrutto intermedi libertate organizzazioni sindacali operaie politica nel nostro Paese
E quindi questo Togliatti non lo dice in qualche modo avete le responsabilità
In quello che è accaduto
Moro
Dice con grande chiarezza una cosa guardate che noi siete messi mo'un'infiltrazione di motivi di parte nella Costituzione e per questo dimenticassimo che questa Costituzione nasce dalla lotta di resistenza contro il fascismo fare un gravissimo errore
Ho cominciato a vedere queste posizioni che si si distinguono no quando si va nel concreto dei termini dei contenuti
è importante questo dato in cui emerge anche successivamente perché c'è questa questione costituzione antifascista
Naturalmente non servì a talora c'era anche il rischio di una ripresa del vecchio partito fascista infatti in cui c'è una disposizione transitoria della Costituzione che dice vietata per ricostituzione diciotto partito fascista
Ma il il punto importante è questo il vedete nella storia del mondo ci sono due grandi dei nomi da qui il resto viene sostanzialmente da queste lettere
La prima e che gli uomini e le donne siano diseguali la seconda chi domando ne siano uguali
Chi ritiene che le donne e gli uomini le donne non voglio dire devono risolvere gli uomini e gli essere umani insomma
Che gli essere umani sono diseguali da questo traccia una serie di conseguenze che c'è una gerarchia Cicchetti per comandare chi deve obbedire chi è come me a garanzie che non è come me diverso da me deve essere cacciato escusso eccetera
Segregato chiuso avete ricordato credo anche voi qualche giorno fa la liberazione del campo di Auschwitz nel giorno della memoria il nazismo tipica conseguenza di questo principio poi c'è il principio di eguaglianza invece nell'altro principio e quando quindi in altri passi sotto via si sottolinea questo dato che la Costituzione non può essere a fascista si fa riferimento questo dato il fascismo di una di quelle culture politiche che ha dentro di sé il principio di diseguaglianza
E quindi siccome qui si era combattuto contro questo principio con correntemente poi la costruzione come sapete c'è un articolo tre molto importante e credo che lo sappiate
E fa riferimento per principio di uguaglianza per un verso da principio che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che impediscono sostanzialmente in principio il principio d'uguaglianza
Giorgio la Pira dibattito sul preambolo ventidue dicembre mille novecentoquarantasette
Come i colleghi sanno ieri sera ho presentato alla Presidenza una proposta
Che il testo costituzionale sia preceduto da una brevissima formula che dicesse in nome di Dio il popolo italiano si dà la presente Costituzione
Devo dire per sincerità che prima di presentare questa formula io ne ho parlato quasi tutti voi perché non fosse la mia proposta una novità assoluta
E fra l'altro avuto questa preoccupazione che si trattasse cioè di una formula sulla quale tutti potessero concordare cioè non di un'espressione politica ma di una frase sulla quale ci fosse il consenso interiore totale dell'Assemblea
Con questa intesa la formula fu presentata ieri sera e spero che con questa stessa intesa si possa pervenire alla sua approvazione perché mi pare che il indio tutti possiamo convenire
Non è una professione di fede specifica quindi possono tutti convenire i mazziniani per la loro formula Dio e popolo infatti si direbbe in nome di Dio il popolo italiano si dalla Costituzione illiberali
Perché c'è anche un è un liberalismo che accetta questo punto e c'è anche nel marxismo una corrente notevole la quale disancorare il materialismo dialettico da quello storico
Voglio dire in sostanza che c'è un punto di convergenza per ogni creatura c'è sempre una realtà superiore e quindi per questa ragione se noi potessimo concordemente al di sopra di ogni questione politica ancorarci a questa formula
Sarebbe veramente uno spettacolo di fede
Il popolo è il soggetto
Non ci sarebbero quindi questioni da sollevare e io pregherei pertanto tutta l'Assemblea se fosse possibile di votare per acclamazione o unanimemente la formula da me proposta non è ripeto una iniziativa di partito anzi siccome la questione era sorta fra vari amici se ha detto la presenterò io in modo che non possa dar luogo e non possa rappresentare una discussione di carattere politico per queste ragioni mi sono permesso fare questa proposta sperando che possa essere accettata
Umberto Terracini
Ho fatto presente all'onorevole La Pira che sarebbe stato opportuno presentare la sua proposta un po'prima dell'ultimo termine dei lavori e cioè proprio e ciò proprio per la sua importanza e per la delicatezza dei temi che avrebbe proposto ai singoli e all'Assemblea nel suo complesso
Infine ho detto all'onorevole La Pira che se vi fosse stato il consenso di una grande maggioranza se non dell'unanimità dell'Assemblea ciò avrebbe potuto probabilmente per superare le difficoltà ma che mi sarebbe occorso saperlo in precedenza
Questa mattina ho fatto presente all'onorevole La Pira che da notizie mie risultava che questa grande maggioranza non vi sarebbe stata non solo ma che se il problema si fosse posto altre formulazioni diverse non concilianti sarebbero state presentate per il preambolo
L'onorevole La Pira obbedendo a un impulso nella sua coscienza ha ritenuto ugualmente suo dovere di porre il problema io tuttavia non posso dimenticare le obiezioni che già gli avevo significa alcuni colleghi hanno chiesto di parlare sull'argomento la questione a una delicatezza di contenuto in sé
E più e delicata di contenuto in sé e più delicata per le ripercussioni che essa certamente avrà nell'animo di tutti coloro che la conosceranno e la conosceranno tutti gli italiani
Le parole dunque siano adeguate
Il che significa in primo luogo onorevoli colleghi parlare brevemente si evitano le parole inopportune e si tratti per ora la questione pregiudiziale senza contrapporre argomenti di merito ad argomenti di procedure Palmiro Togliatti
Se dovessimo aprire un dibattito sulla proposta dell'onorevole La Pira non ci troveremmo uniti questo è un fatto certo anzi ska verremo tra di noi quel solco ideologico che a proposito di altre questioni abbiamo voluto e saputo evitare
L'onorevole L'Aquila del resto ne ha convenuto quando ha parlato con noi la sua formula si richiama a determinate ideologie ne respinge altre
Non so nemmeno se in campo cattolico una posizione la quale faccia della fede qualcosa di collettivo e non soltanto personale possa essere accolta da tutti
Comprendo come l'onorevole La Pira arrivo a questa posizione partendo da determinate dottrine ma non posso dimenticare che anche recentemente ed altissima sede queste dottrine sono state oggetto di attento esame e hanno dato luogo a critiche alquanto preoccupante
Anche nel suo campo quindi l'onorevole La Pira potrebbe non trovare tutti i consensi che vorrebbe
Certo è che egli non potrebbe trovare tutti i consensi dell'Assemblea se si aprisse un dibattito sulla sua proposta e dovessimo schierarci a favore o contro di essa in questo caso saremmo di fronte alla necessità di discutere e quindi di dividerci
Compiremmo una manifestazione che sarebbe in contrasto con lo spirito unitario con il quale abbiamo voluto venire qui oggi e col quale vorremmo che il lavoro nostro di questa giornata venisse condotto fino alla fine
Per questi motivi prego l'onorevole la pila di voler desistere dalla sua proposta Concetto Marchesi
Onorevoli colleghi nessuno dico nessuno che mi conosca potrà accusarmi di irriverenza verso le fedi religiose o di professione di ateismo
Ho sempre respinto nella mia coscienza le ipotesi atea che Dio sia un'ideologia di classe
Dio è nel mistero del mondo e nelle AA e delle anime umane è nella luce della rivelazione per chi crede nell'inconoscibile e nell'ignoto per chi non è stato toccato da questo lume di grazie
Ho detto testé al collega la Pivetti questo mistero questo supremo mistero dell'universo non può essere risoluto in un articolo della Costituzione in un articolo di costituzione che riguarda tutti i cittadini quelli che credono quelli che non credono quelli che crederanno
Fate colleghi che non ci siano dissensi e divisioni tra noi in questo ultimo giorno così solenne per la nostra carta costituzionale
Fate che oggi su questi banchi non siamo noi i soli i fedeli servitori del Signore fatte che non soltanto noi siamo oggi gli osservatori del secondo comandamento
Io mi associo alla proposta e alla preghiera che l'onorevole Togliatti rivolgeva ai colleghi
Qui nessuno può dire di essere contro Dio perché non sarebbe un bestemmiatore
Sarebbe uno stolto
Questa nostra carta costituzionale ha certamente grande importanza per la storia del nostro Paese per gli sviluppi che successivamente avrà nella futura legislazione ma facciamo in modo che non cominci con una parola grande che susciti il dissidio dei piccoli mortali
Invito perciò il collega la Pira ritirare la sua proposta Giorgio la Pira
Onorevoli colleghi
Vorrei dire che la mia proposta ha voluto essere una proposta di unione e non di divisione
Sì come prevedevo che la questione sarebbe sorta in Assemblea allora per evitare ogni dissenso politico e per trovare un punto di identità mi sono permesso di parlarne in ultimo
Proprio per questa ragione unitaria e non per uno scopo di scissione questo del resto è anche il mio temperamento che cerca sempre di fare punti e suture
Per evitare una scissione per evitare che la questione avesse assunto un carattere politico cioè di aderenza a questo o a quel partito mi sono permesso di assumere la responsabilità di presentare quella proposta
Beh era già un'altra proposta infatti e proprio per trovare un punto di unione ho fatto la mia non prescindere ma per unire
Quindi
Pregherei vivamente di riflettere su questo punto per evitare quella divisione alla quale nessuno di noi vuole andare incontro
In fondo se ben consideriamo
Con la formula il popolo in nome di Dio si dalla Costituzione facciamo una constatazione di fatto
Io pregherei vivamente di considerare la questione
Prego quindi vivamente i colleghi di tutti i settori di voler riflettere su ciò
Perché se la questione è sorta come si può eliminare Francesco Saverio Nitti
In Inghilterra e abitudine nelle grandi occasioni alla fine dei lavori legislativi e al principio di essi che tutti i deputati vadano nella cappella di questo mister applicare e vi si recano deputati di ogni parte che sono anglicani cioè terribilmente antipapista i cattolici i rappresentanti di religioni non ariane e anche i rappresentanti di religioni semitiche dell'Asia
Dunque non è la proposta che trovo strana ma trovo strano che essa venga sottoposta in questo momento a voto quando reca qui dentro e non sapevamo che dovesse recare una divisione profonda
Perché ci dovremmo dividere sul nome di di il nome di Dio è troppo grande per le nostre contese sono troppo Pete
Io ho sofferto molto che questa proposta sia stata avanzata io soffrivo anche di più se questa proposta verrà respinta
L'idea di Dio è talmente grande universale che non può essere materia di controversie politiche far discendere Dio in controversi in un'aria fa in un'aula parlamentare è umiliare la dignità dello Spirit il nome di Dio non deve essere nominato in contrasti politici che non hanno niente di grande tutte le anime credenti sia pure in forma diversa servono Dio nel desiderio del bene dell'umanità
La proposta che ora si fa da persona rispettabilissima e che anche soprattutto un'anima credente non è discutibile per le intenzioni ma per le opportunità
Data la divisione degli spiriti e non essendovi la tradizione la discussione inevitabilmente finirebbe con avere carattere politico e sarebbe in materia di divisione
Dividerci e non essere concordi nel nome di Dio cioè nell'espressione più alta dello spirito umano è umiliazione
Le nostre contese sono troppo piccole e il nome di Dio è troppo grande perché vadano assieme
Umberto Terracini
Dopo questa breve composte degno discussione io credo che lei onorevole La Pira si sia reso conto che in realtà non con un atto di unità si concluderebbe la nostra seduta se insistesse nella sua proposta indipendentemente dall'Ina sim ammissibilità
Per non incrinare sia pure soltanto la superstizione correre Bettella con quello stesso impulso di bontà che la mossa fare la proposta ci dicesse
Perché dispiacerebbe giungere alla stessa conclusione per altra via che comprendendo accetta di ritardare Giorgio la Pira
A me non resta che partire dal presupposto e dal punto di vista dal quale mi ero mosso e cioè che vi fosse una unità un consenso in tutta l'Assemblea
Ma evidentemente se questo consenso non vi fosse
E vi dovesse essere motivi di screzio profondo di disonore fra gli animi non so veramente cosa dire perché ciò fa contro il punto di vista dal quale ero partito ripeto
Perché ho presentato quella proposta
Perché sapevo che sarebbe stata presentata in altro modo e avrebbe allora provocato un profondo dissenso in seno all'Assemblea Costituente
E allora mi sono fatto portatore di pace e di unità ma se la pace e l'unità non si possono raggiungere che cosa devo dire
Francamente
Se tutto questo dovesse produrre la scissione nell'assemblea io per conto mio non posso dire che questo
Che ho compiuto secondo la mia coscienza il gesto che dovevo compiere
Allora avete seguito un dibattito particolarmente interessante io immagino la condizioni spiega del poker Umberto Terracini che presiedeva l'assemblea costituente quando l'ultimo giorno quindi la stendeva lavorato aveva scritto e riscritto il testo approvato eccelle quando pensano su quanto sentito
Guardi mettiamoci questo preambolo sopra e si rischia di mandare un programma e l'aria perché non è nella nostra tradizione negli atti legislativi nei testi politici eccetera emettere l'indicazione del nome di Dio
A me è capitato recentemente di andare in visita alla Camera dei Comuni inglese e e Linda seduta comincia con la filiera quindi non è che sia un fatto di particolare subalternità alla Regione sono modi di vedere diverse
Ma e i maggiori condizioni di spirito in cui si trova Terracini quando vide questa difficoltà avete visto che lui prima cerca di dire al all'onorevole attira guardi che qui non c'è sufficiente unita attorno a questo testo quindi valuti lei come si dice
Anche gli altri Terracini Concetto Marchesi anche il
E
Praticamente si orienta dicono sta cosa La Pira insiste cui dopo capisce che non è il caso di insistere e c'è un un un pezzo di Terracini
E vi prego di perché una sottigliezza parlamentare ma interessante per capire come si svolgono queste cose alla fine proprio penultimo rigo RI Terracini quello tra parentesi perché dispiacerebbe giungere alla stessa conclusione per altra via
Prove che si era posto il problema Terracini se fossi ammissibile alla fine dei lavori discutere su un preambolo c'è una cosa che dovrebbe essere discusso all'inizio e quindi fa capire in questo modo molto garbato al presentatore della proposta che se non esistesse forse avrebbe gli sarebbe capitato di sentirsi a dichiarare non ammissibile perché doveva essere proposti un altro momento
Ma Terracini non vuole come dire giocare un suo peso nella sentenza sto modo allora invita di nuovo la Pira farlo ed attiva come vedete lo fa e interessante questo dibattito perché su un tema così importante vedete
Come ci si comporta con con rispetto e con garbo reciproco senza aggressività e come Terracini quando apre la discussione seppure a malincuore dice parlate poco
Cioè invitati e di dilungarmi su queste cose e parlate con rispetto ad una questione perché il suo timore che si infiamma se gli animi e praticamente quella difficoltosi sì ma situazione politica che si era costruita a favore costruzione potesse naufragare in pare che sia un un capitolo interessante non solo dal punto di vista dei valori ideali civili che erano dietro le posizioni di ciascuno ma e anche importante per capire come in un'assemblea politica anche difficile questioni molto delicate possono essere risolte dall'intelligenza e dal rispetto degli altri
Umberto Terracini ventidue dicembre mille novecentoquarantasette
Noi consegniamo oggi a chi c'è lesse il due giugno la Costituzione
Forse sì non tacciamo l'onorevoli colleghi molta parte del popolo italiano avrebbe voluto dall'assemblea costituente qualcos'altro ancora
I più miseri
Coloro che conoscono la vanità da un'attesa estenuante di un lavoro in cui prodigare le proprie forze creatrici da cui trarre i mezzi di vita
Coloro che avendo lavorato per un'intera vita fatti inabili dall'età dalla fatica dalle privazioni ancora inutilmente aspettano della solidarietà nazionale una modesta garanzia contro il bisogna coloro che spostano i loro giorni in una fatica senza prospettiva chiudendo ad ogni sera un bilancio senza residui utensili pesanti dotati d'anima di un qualche gelido mostruoso apparato meccanico
O forse brutte di lavoro su terre strane e perciò stesso stili essi si attendevano tutti
Che l'Assemblea esaurisse le loro ardenti aspirazioni memori come erano di parole proclamate riecheggiato
Non lo sappiamo oggi che ciò avrebbe superato le nostre possibilità
Ma noi sappiamo di avere posto nella Costituzione altre parole che impegnano inderogabilmente la Repubblica non ignorare più quelle attese
Ad applicarsi risolutamente all'apprestamento degli strumenti giuridici atti a soddisfarle
La Costituzione postula senza equivoci le riforme che il popolo italiano in composta fiducia rivendica
Mancherà l'impegno sarebbe nello stesso tempo violare la Costituzione e compromettere forse definitivamente l'avvenire della nazione italiana
L'assemblea ha pensato e redatto la Costituzione come un solenne patto di amicizia e di fraternità di tutto il popolo italiano cui essa lo affida perché se ne faccia custode severo e disciplinato realizzatore e noi stessi onorevoli colleghi
Cari e fedeli di lunghe degne fatiche conclusa la nostra maggiore opera dopo averla fatta legge
Di veniamo i più fedeli e rigidi servitori
Cittadini fra i cittadini sia pure per breve tempo traduciamo delle nostre azioni le maggiori e le più modeste quegli ideali che interpretando il voto delle larghe masse popolari lavoratrici abbiamo voluto incidere nella legge fondamentale della Repubblica
Con voi mi inchino referente alla memoria di quelli che cadendo nella lotta contro il fascismo e contro i tedeschi pagarono per tutto il popolo italiano il tragico e generoso prezzo di sangue per la nostra libertà te la nostra indipendenza
Con voi inneggia ai tempi nuovi cui col vostro voto abbiamo aperto la strada per un loro legittimo affermarsi
Viva la Repubblica democratica italiana libera pacifica e indipendente
Vittorio Emanuele Orlando ventidue dicembre mille novecentoquarantasette
Un auspicio si può trarre oggi dalla coincidenza per cui la Costituzione entra in vigore il primo dell'anno che compie il centenario del mille ottocentoquarantotto
Il sorgere di questo secolo vide l'Italia divisa
Ed il tramonto di esso è sembrato che dovesse ancora vederla divisa ma il popolo italiano ha resistito alla immane bufera ed abbiamo superato questo punto
Vedete
Questo nuovo centenario comincia con un'affermazione superba
L'Italia a ormai passato con la sua prova l'Italia a cui si poteva rimproverare e non per colpa sua la brevità della sua vita nazionale ora a attraversato le più tremende vicende SLA superati
è stato perché da sé sola con le proprie intime forse ha rimediato a tutti i guai e a tutte le ingiustizie sofferte
Un uomo centenario comincia
Che cosa ci riserva l'avvenire
Che cosa ci riserva il mondo
Io sono convinto per campo scientifico non politico
Che questa rivoluzione non è mi si permetta l'espressione una rivoluzione di ordinaria amministrazione
Non è una semplice rivoluzione per cui una repubblica succeda una monarchia
O tu una monarchia succeda ad una repubblica non è la formazione di uno Stato o la separazione di uno Stato da un altro ogni dissolvimento di uno Stato in una pluralità di Stati insomma non è una delle tante rivoluzioni
Attraverso cui l'umanità è progredita no
Qui è un'era che succede ad un'altra e il tipo di Stato che si sovrappone ad un altro
Di fronte a questo nuovo tipo di Stato che sorge l'Italia è preparata tutti i sacrifici anche a quello della orgogliosa affermazione della sovranità assoluta ma sia detto ben alto ad una sola condizione
Alla condizione cioè
Che questi limiti
Debbano valere pure per gli altri per tutti gli altri
Ed allora che sarà di questo nostro attaccamento a questo paese nostro
A me ha potuto bastare di amare l'Italia forse voglio occorrerà un'altra forma di attaccamento
Beh già chi dice io mi sento europeo un altro mi sento africano un altro mi sento asiatico un altro mi sento slavo anglosassone germanico qualcuno arriva perfino a dire mi sento cittadino del mondo ma tutto ciò è prematuro
Orbene quando anche questi destini che oggi si compiranno
Il nuovo sentimento che potrà nascere non sopprimere all'antico
Ed è questo il lato direi mistico di questa evoluzione creatrice dell'umanità
Della umanità la prima cellula sulla famiglia
Ma lo sviluppo dell'evoluzione che ha ridotto la famiglia ad una cellula contenuto in una forma associativa quale lo Stato tanto più diffusa tanto più complessa incomparabilmente più estesa ah forse è soppresso l'attaccamento alla famiglia si può dire che il sentimento l'affetto come padre o come fratello sia oggi minore di quello che sentivano gli antichi romani
Che mandavano a morte i loro figli e ne traevano anche vanto
Allorché la famiglia si estese e si complicò in forma di comunione di villaggio l'attaccamento ad essa forse venne meno
E quando si arriva alla città si attenuano questo sentimento e quando lo sviluppo dello stato feudale riunendo in un tutto campagne e città creola terra che ora si chiama Regione forse quell'attaccamento nostro si spense
Ed oggi il mio attaccamento per la Sicilia si frappone forse a quello per l'Italia o non piuttosto lo ingigantisce
Questo ho voluto dire
Perché quali che siano gli eventi futuri l'amore e la devozione verso la madre di ogni vita
Questa antica gloriosa veneranda Italia
Questi sentimenti non verranno mai meno
E dagli stessi contrasti potranno anzi essere resi più intensi
Onde se io vecchio posso morire col nome d'Italia sulle labbra
Voi giovani
Ce ne siete qui tanti
Potrete un giorno avvertire altri sentimenti di adesione di attaccamento di amore per
Ma qualche assai più ampia forma di vita statale ma anche allora voi mi sentirete ITA come questo vecchio anche Americhe questa madre comun e sarete
Si è
Ed è in questo pensiero che io concludo rivolgendo un appello che al di sopra dei dissensi e dei conflitti quotidiani tutti ci congiunto in un sentimento di nome viva l'Italia Dio salvi l'Italia e
Queste note
L'ultima lettura volevo che voi poneste mente ad brevi passaggi divide
Uno e Terracini e il primo e quando lui la consapevolezza che si apre una fase completamente nuova
Quando dice questa non
è là che facciamo provando questa Costituzione qui e un'era che succede una
Un tipo di Stato che si sovrappone ad un altro cioè stiamo
Entrò nel nostra vita politica i principi di eguaglianza dei principi di libertà la Repubblica vitale
Mica o quant'
E c'è questa consapevolezza il secondo dato sembra prefigurare
Un grande studioso di diritto amministrativo il fondatore di
La grandissima personalità
Il fatto che lui quasi sembra
Europa quando dice io vecchio posso morire col nome
Voi giovani potrete un giorno avvertire altri sentimenti le visioni di attaccamento di amore per una qualche assai più ampia forma dignità statale
Che fa riferimento qualcosa che supera i confini nazionali
Europea ed è importante che lo dica però anche in quel caso non dimenticate la vostra identità e la posta appartenenza al nostro Paese secondo aspetto che il terzo aspetto l'ultimo sul quale voglio richiamare la vostra attenzione e questo accenno di Terracini dice noi abbiamo fatto la Costituzione bene però probabilmente una par
Nel nostro Paese la parte povera
E che contadina che fatica sull'azione
Sì qualcuna ma
INA dentro la macchina più complessa che sta nelle fabbriche abbia ho avuto qualcosa di più Emmet
Gli attori leggevano questa
Questo pezzo mi utilmente stamattina ero a Palermo
E dove
Quindi una scuola meno chiesto ad andare perché un plesso che un asilo nido un un asilo una sperimentare una scuola media
Nuovissimo in un quartiere da stanze
Ma Regina
Periferico di Palermo il quartiere Zen l'asilo era stato devastato non proprio di quanto l'un
In così via e bambini erano un po'tutti s'era un po'stretti per fare spazio bambini non è abbastanza spaventati da tutto questo eccetera e parlando con
Con i ragazzi ho chiesto mi sono secondo voi di che cosa c'è bisogno e allora
Un po'
Ras Rete come sono proprio fuori cinque priorità una luce nelle strade perché non c'è luce nelle strade che non ho paura quando escono il pomeriggio della i laboratori e così via andare a casa un tal
L'altra che raccolgono le siringhe
Gli avvocati di macchine bruciate che rapporti su quelle poneva
In anni avvicinato
E mi ha detto ti devo dire una cosa zitto zitto io mi sono abbassato riconosce
Ha detto onorevole ci vuole il lavoro essa mi sono sentito per come si è sempre un pugno allo stomaco era le cose che dicevano Terracini allora ecco vedete la battaglia per i diritti non finisce ma è proprio
Grazie