Assemblea dell'Associazione Industriali di Ancona, organizzato da Assindustria (presso lo Stabilimento della Merloni Termo Sanitari)

Sì funziona buonasera a tutti se volete Totti accomodare doc al cibo così possiamo iniziare
Dichiaro aperta la parte pubblica dell'Assemblea due mila di Assindustria Ancona
Però prima di iniziare i lavori consentitemi di fare tre cose
Voglio innanzitutto salutare e ringraziare con particolare calore anche a nome di tutti i colleghi presenti gli assenti
Colleghi imprenditori della provincia il presidente di Confindustria Antonio D'Amato Piero ospite d'onore di questa Assemblea e che concluderà con la sua relazione i lavori della nostra i lavori la nostra Assemblea
Il secondo luogo mi faccio interprete dei sentimenti di tutti li ringrazio affettuosamente Francesco Merloni per averci ospitato qui questa sera
Consentendoci di proseguire nella bellissima tradizione di celebrare l'Assemblea
Dell'Associazione industriali dentro i locali di un'azienda associata
Vorrei che mi raggiungesse sul palco per ricevere a nome di tutti un ricordo di questa serata attraverso il quale vorremmo ringraziare anche tutti i suoi collaboratori che hanno assecondato con infinita pazienza impegno questa nostra iniziativa
Grazie presidente fiorini per questo Maceo
Che ha fatto la nostra azienda direttamente a me ma rivolto all'azienda coloro anche che hanno lavorato o lavorano in questo stabilimento
E che hanno collaborato per la rinascita di questa manifestazione no un saluto cordiale a tutti gli amici imprenditori della provincia di Ancona
Un carissimo salotto al presidente Damato
Certo credo che sia la prima volta che il presidente D'Amato partecipa a qui ad una manifestazione nella regione Marche credo che questa sia un'occasione per conoscere una regione che ha dato anche così tanto spirito d'iniziativa nelle proprie attività e che è cresciuta praticamente dal basso con le proprie forze
Forse presidente D'Amato che rappresenta anche con un cambio generazionale nella nella gestione della Confindustria potrà dare anche lui una svolta al suo dalle sue terre della Campania e zero assoluto
Vorrei dire al presidente D'Amato
Che una vera industrializzazione una vera trasformazione del tessuto produttivo
Ford venire ed avviene quando vengono mobilitate le risorse locali
è proprio ma fa anche qui nelle Marche solo proprio dalla forza che è venuta dal basso dagli imprenditori che sono venuti dall'artigianato dalla mezzadria
Dalle forze endogene dalla nostra Regione
Che è nata questa industrializzazione che appresso così vasto campo e così solide
Radici e credo che anche nel sud bisognerà puntare se si vuole una beh un vero decollo produttivo industriale proprio sulle forze che provengono dalla Rachel dalla Regione
Dalla Regione stessa
La manifestazione di oggi si svolge in uno stabilimento della Merloni termo sanitari un'azienda che sviluppa le proprie attività nel riscaldamento dell'acqua e dell'ambiente nel condizionamento dell'aria
Questo stabilimento che purtroppo credo vedete solo nelle strutture praticamente murarie
è uno stabilimento che ha una concezione un po'diverso da rispetto agli altri stabilimenti del gruppo Merloni è uno stabilimento che fondato principalmente sulla collaborazione con i fornitori è uno stabilimento cosiddetto arretra in cui quei nello stabilimento si svolge la progettazione si svolge all'assemblaggio se forse svolge il collaudo dei prodotti il magazzino alla spedizione
Ma la parte principale componenti del prodotti che vengono assemblati
Viene fatta all'esterno viene fatta da subfornitori collegati con l'azienda direttamente che collaborano anche alla progettazione stessa
Dei nostri prodotti
Questo stabilimento che a molti ingegneri
E anche pochi operaia in tutto centocinquanta persone ma almeno cinque o seicento persone lavorano all'esterno per questa per questi pazienti e è una produzione certamente qualificata è una produzione iniziata aveva poco più di dieci anni fa da un piccolo stabilimento locale Tittarelli che produceva tre mila pezzi all'anno
E oggi abbiamo una produzione di duecento mila ma caldaie murali all'anno oltre al al Collauto dei condizionatori d'aria
In fondo una forma di collaborazione stretta della società con dell'impresa con il territorio una collaborazione stretta che ha dato ottimi frutti dal punto di vista della qualità e dal punto di vista anche del della gestione del del prodotto stesso una collaborazione che volevo dire non è solamente di di assegnazione di forniture ma e una collaborazione una com'è che è riuscito il proprio nella progettazione del prodotto stesso
Credo che alle Marche possano sviluppare ancora di più questa loro collaborazione e credo che moto come questa azienda organizzato possa essere anche un incentivo per un coinvolgimento più vasto
Del Regione nella collaborazione tra aziende industriali grazie
Ancora grazie
Prima di passare la vettura
Della relazione
Consentitemi credo di asset sicuro di interpretare i sentimenti di tutti
Riccardi ricorda di questa serata il professor Giorgio fu a scomparso alcuni giorni fa
Per noi imprenditori marchigiani Giorgio foie non è solo uno dei più insigni economisti italiani
Ma è soprattutto colui che ha dato una dignità scientifica ammodernati secche di industrializzazione marchigiano e ha contribuito a farlo conoscere apprezzare in tutto il mondo
Vi chiedo di onorarlo con un caloroso applauso
Autorità colleghi signore e signori dell'Assemblea Duemila vorrei che ricordasse cinque cose
Un'economia ripresa e con buone prospettive
Un quadro politico ancora in movimento dopo le elezioni regionali
L'incognita del decentramento amministrativo
L'impresa è davanti alla spinta di un'intera società che sta diventando on line
Irritati di un territorio che da semplice contenitore d'impresa
Deve con il concorso di tutti imparare a competere in mercati sempre più aperti
Alle soglie del nuovo millennio insomma ci presentiamo come una Società certamente forte di valori e risorse
Ma ho pregato in tempi strettissimi a gestire un'evoluzione epocale in larga parte impreviste
In questa prospettiva abbiamo di fronte alcune opzioni decisive
La capacità di immaginare oggi lo sviluppo che vogliamo avere domani
Un progetto di sviluppo strategico e socialmente condiviso
La creazione di stabili condizioni favorevoli per la crescita dell'impresa
Ci troviamo dunque di fronte a scelte di fondo in cui ciascuno è chiamato a fare la propria parte
E se alle categorie economiche richiesto di indicare i bisogni dell'impresa per lo sviluppo economico alla politica e gli amministratori tocca a definire il quadro di riferimento per rientrare governare lo sviluppo generale del territorio
Dobbiamo tutti avere la consapevolezza che il futuro appartiene sempre meno a campanilismi anzi
La capacità di muoversi come sistema è oggi un perché un prerequisito indispensabile per raggiungere quella competitività territoriale che caratterizza alcune realtà che ormai da tempo vengono portate come esempio in euro
Profondamente convinti di tutto questo gli imprenditori della provincia di Ancona tracciano questa sera il loro bilancio di un anno di attività che sottopongono ai propri tradizionali interlocutori le proposte per un'ulteriore crescita economica sociale
Parlare della congiuntura dello scorso anno e oggi più che mai difficile aleatorio
Ricordato che nel maggio del novantanove si disertata se l'Italia attraversasse una stagnazione una recessione
E l'attenzione era concentrata sulla crisi cioè le crisi che colpì uno proprio per le aree del mondo che negli ultimi tempi aveva compensato gli ospiti ci mercati europee
Ricordate la crisi finanziaria in Russia
Oppure il crollo dell'economia giapponese che trascinò con sé l'Estremo Oriente o ancora gli scricchiolii del Sudamerica
A poco più di un anno di distanza tutto questo pare dimenticato molti guardano al futuro con un entusiasmo che non si conosceva da tempo che profetizza o no uno sviluppo telefonia mondiale di dimensione dorati inusuale
Gli indicatori invece raccomandano un po'di prudenza perché dicono che anche nella nostra provincia la ripresa è evidente ma non ha ancora raggiunto i livelli che qualche titolo di giornale di mezza estate ha lasciato intendere
E potete vedere sullo schermo i dati
Un dato per tutti la cassa integrazione ordinaria
Dopo i primi cinque mesi anzi credo che qui danaro nel nella proiezioni cessione dei dati più aggiornati dei primi cinque mesi del Duemila livelli minimi
Al c'è stata un'impennata che si porterà probabilmente in posizione intermedia fra loro l'ottimo novantotto del mediocre novantanove
Intendiamoci si tratta di valori piuttosto bassi ma resta il fatto che cinquecento mila ore non sono certo il sintomo chiaro di un sistema produttivo in totale decisiva dei ripresa
Indicano invece che non tutti i settori attraverso uno sviluppo di pari intensità e che nel sistema vi sono aree di debolezza che richiedono ancora attenzione
D'altronde alcuni effetti benefici della ripresa sono già evidenti il tasso di disoccupazione in provincia è sceso di oltre un punto nel novantanove attestandosi al cinque virgola tre per cento cioè meno della metà di quella nazionale al di sotto della soglia fisiologica del sei per cento
Per noi questo è un segnale di Valente infatti se da una parte il dato costituisce una garanzia forte la garanzia sociale forte e quindi un fatto decisamente positivo dall'altra conferma che la carenza strutturale
Di manodopera che rischia di diventare un grave freno al nostro ulteriore sviluppo tanto più che tutto quello tutto questo avviene all'inizio di un ciclo congiunturale che tutti ritengono lungo
Vigorosa
E questa è una pressione più che legittima se si considera che in appena sei mesi la sua industria reso disponibili posti di lavoro più che in tutto il mille novecentonovantanove
Sul piano territoriale ovviamente ci sono delle differenze significative nasale di dieci ha quasi triplicato gli avviamenti al lavoro
A Senigallia tra osserviamo dopo molto tempo una ripresa anche se timida
Si registra invece un rallentamento significativo a Fabriano mentre Ancona sostanzialmente ha raddoppiato di avviamenti grazie soprattutto alla vivacità della zona a sud del capoluogo
Ancora una volta sono l'esportazione determinare la ripresa con un più venti per cento nel primo semestre due mila dopo l'inversione di tendenza del mille novecentonovantanove attenzione però siamo ancora ben lontani dei valori assoluti del mille novecentonovantotto e quindi abbiamo ancora molto da recuperare
Il clima euforico poi fa perdere di vista altri aspetti molto importanti
Se infatti da una parte vi è una vivacità della domanda e una conseguente crescita dei volumi dall'altra parte non si parla dell'esplosione dei prezzi delle materie prime tranne che di quello del petrolio
Ovviamente la debolezza dell'euro rispetto al dollaro non porta benefici a tutti nella stessa misura quindi per molti imprecise terminò forti incrementi dica dei costi che non possano essere trasferite
Nel sui sui prezzi e quindi permettono di tradurre in maggio il giro di affari più brillanti risultati di bilancio
Invece non possiamo dimenticare che per sostenere lo sviluppo e l'innovazione e l'internazionalizzazione ci vogliono ogni anno investimenti cospicui e questi a loro volta sono determinati da profitti dell'anno precedente
E conclusione siamo in una fase di delicato passaggio nella quale si è ridotto ma anche non risolto quel clima di incertezza e da tesa che avevamo evidenziato lo scorso anno
Inoltre vi è un pericolo dal quale dobbiamo guardarci e cioè che il Paese possa per inerzia politica e per mancanza di progetto perde l'occasione rappresentata da questa congiuntura favorevole come già è avvenuto in passato
L'andamento del PIL e del gettito fiscale ambedue asse superiore alle previsioni non possono costituire uno strumento di propaganda politica di fine legislatura
Devono invece essere usati soprattutto per affrontare i nodi strutturali ancora irrisolti se vogliamo davvero l'ammodernamento del Paese e la crescita complessiva delle sue capacità competitive
Il rischio che questo non avvenga reale se è vero che proprio in questi giorni le maggiori entrate fiscali hanno scatenato una vera e propria battaglia creativa che ha riproposto di veri di demagogia che ritenevamo relegati in anni ormai lontani
Come imprenditore e come cittadini siamo invece convinti da sempre che la leva fiscale debba essere usata come strumento di indirizzo per la politica economica
E per questo che riteniamo che una quota adeguata dell'impresa delle entrate impreviste che si prospettano vada utilizzata per dare al sistema delle imprese gli stimoli i mezzi che le certezze per scelte coraggiose di lungo periodo
Bisogna insomma preoccuparsi della produzione del reddito prima di scegliere come distribuirlo
L'apertura del mercato domestico europeo ha spazzato via non solo le barriere ma anche le protezioni
La globalizzazione ha reso enormemente più complessi rapporti con il mercato l'innovazione tecnologica riversa i suoi effetti sono imprese sulla società nel suo complesso con ritmo frenetico
Il mix di questi tre fattori offre alle imprese grandi opportunità ma impone regole del gioco completamente nuove
Oggi tutto sto tutto ciò si gioca non solo sulla capacità di essere competitivi
Ma su quella di riuscire a mantenere questa competitiva di fronte agli straordinari cambiamenti che quei tre fattori impongono all'impresa nel contesto sociale in cui esse operano certo è questo non è un discorso nuovo ma nell'ultimo anno il problema si è accentuato il fattore tempo soprattutto è diventato una variabile tanto fondamentale quanto difficilmente Previti presidiati da oggi infatti bisogna abituarsi ad un'accelerazione degli eventi impensabile solo pochi anni fa
Le scelte obbligate oggi mi paiono tre per le imprese e non solo
Organizzarsi per affrontare un mercato globale che impone a chiunque la revisione delle proprie strategie di sopravvivenza
Non farsi caratterizzare d'dalle nuove tecnologie cioè negli orari bene farsi travolgere
Operare per la modernizzazione del Paese nel senso che tutte le componenti che ne so interagiscono scelgano di competere con i territori più avanzati e agiscono di conseguenza per uscirne
Ci troviamo insomma di fronte a una grande scommessa che coinvolge l'intera società insieme all'impresa
Alcuni di voi ricorderanno il presidente periferica quando ammoniva che l'Europa non ci doveva andare solo l'impresa ma tutto il Paese
Una cosa vera ancora più di oggi
Perché la capacità competitiva della singola impresa e poca cosa se non è supportata integrata da un territorio in grado di pensare e operare in modo competitivo
è stato significativo sentire poco tempo fa in occasione della visita del Presidente Ciampi
La Presidente della Provincia che la competitività dell'Upper dei prossimi anni sarà soprattutto quella di territori e non delle singole imprese
E che la globalizzazione dell'economia porta ad una valorizzazione dei territori regionali e dei sistemi produttivi locali
Ci conforta inoltre che che si rende anche orgogliosi sapere che la nostra università e considerata al terzo posto in Italia per deficienza e per qualità del suo impegno
Quindi qualcosa sta cambiando in meglio e allora non è troppo ambizioso pensare a uno sforzo corale per definire la direzione i ritmi che la lunghezza dei percorsi
Cioè per non essere più paralizzati da quella cultura di veti incrociati che tanto danno ha prodotto al nostro Paese
Crediamo insomma che la nostra Provincia possa vincere la sfida solo se l'intera regione saprà darsi un progetto strategico di posizionamento
Competitivo costruito su una rigorosa coerenza delle scelte su una vasta condivisione degli obiettivi
Ma dobbiamo fare in fretta perché gli altri non aspettano anzi sono ben lieti se noi marchigiani rimarremo impantanati ed inconcludenti confronti a somma zero tra forze politiche sociali ed economiche
Oggi discutere di modernizzazione del Paese a livello locale non è più velleitaria
Perché il decentramento ha portato l'asse delle molte scelte a casa nostra e che vuol dire non dovevo più aspettare che qualcun altro a Roma si ricordi di noi
In questa prospettiva il ruolo della Regione si esalta
E lei che dovrà essere capace di sostituirsi progressivamente a Roma rafforzando nel contempo il rapporto con un plus
E lei che doveva trasformarsi da un ente che amministra nell'ente che governa ormai la competizione aperta non solo fra regioni europee ma anche fra quelle italiane
I nostri amministratori dovranno essere più bravi di quelli del Piemonte e del Veneto della Puglia oltre che di quelle regioni tedesche greche o spagnole
E la partita si gioca anche e soprattutto sulla capacità di adeguamento della tecnostruttura regionale le nuove responsabilità perché se questo rinnovamento non avvenisse il tanto decantato decentramento si trasformerebbe in un male peggiore del precedente
Burocrazia non è di per sé è un male lo diventa
Quando assume atteggiamenti contorti punitivi autoreferente
Quando i temi del mondo i controllori e controllati quando che unisce Sanza prevenire
Forse è ora che anche la nostra pubblica amministrazione Fazio benchmarking con le altre più evolute come l'impresa da tempo hanno imparato a fare con i loro concorrenti
In questo nuovo scorso corale anche gli imprenditori devono fare la loro parte
Debbono cioè saper indicare con rigore e chiarezza delle priorità che intendono perseguire per garantire la competitività dell'impresa e devono farlo con proposte capaci di riscuotere consenso dell'intera società
Si tratta di un impegno per il quale ci sentiamo pronti e lo interpreteremo cioè coerentemente con la nostra strategia che ci vuole qui distante dai partiti ma dentro la politica
Siamo infatti convinti che il vero salto di qualità verso una modernizzazione non è più rinviabile
Ed è dato oggi proprio dalla capacità trarre del territorio nel suo complesso di elaborare obiettivi socialmente condivisi tali cioè da permettere una forte unità di intenti fra chi produce la ricchezza e chi amministra localmente
Le nostre non sono solo buone intenzioni infatti Confindustria Marche ha presentato a ciascun candidato alla guida della Regione nel corso della passata campagna elettorale
Una proposta di politica economica e lavorata collegialmente da tutte le associazioni degli industriali della regione
E non è un caso che abbiamo voluto esporre
Proprio in questa sede oggi il cartellone utilizzato nel forno organizzato da Confindustria Marche perché lo vogliamo riconfermare
Rivogliamo riconfermare quei valori sono in cui lo imprenditore crediamo ma non ci siamo accontentati di questo ad elezioni avvenute programma è già stato oggetto di una prima verifica con la nuova giunta regionale che c'è che proponiamo di ripetere periodicamente per monitorare la coerenza tra gli impegni assunti a suo tempo e le cose fino effettivamente realizzate
Altrettanto intenso e produttivo si avvia a diventare il nostro rapporto con la Provincia che gestisce ormai delega d'importanza fondamentale per le imprese
E qui ormai che si amministra trasformarli in atti concreti le scelte del governo regionale qui si verifica sul campo la quanto la qualità di quelle scelte qui ci si confronta per la soluzione concreta dei problemi delle singole imprese
Nell'ultimo anno le occasioni di verifica con l'amministrazione provinciale sono state molteplici do la nuova legge coranica per il collocamento agli strumenti urbanistici dalla formazione professionale patti territoriali dei nuovi distretti industriali alla regolamentazione dell'attività estrattiva
E il confronto pur con le naturali divergenze su taluni punti specifici è stato finora costruttivo e fondato sulla reale volontà di affrontare nel concreto i problemi
Cioè come ci si aspetta che sia la dialettica fra amministratori che amministrati
Più complesso invece il rapporto con i Comuni dove l'autonomia viene qualche volta interpretata con eccessi di dispensa discrezionalità di arbitrio
Vogliamo essere chiari non è accettabile che a pochi chilometri di distanza Dwayne prese a fronte delle stesse normative magari la stessa impresa con due stabilimenti ricevano trattamenti diversi a seconda degli umori di un consiglio comunale o peggio ancora di un singolo funzionario
L'autonomia è un fatto positivo ma non posso unificare totale mancanza di coordinamento e coerenza
Si tratta di un fatto che oltre a produrre danni immediati con inquietanti interrogativi circa le reali capacità della nostra burocrazia ad operare con maggiori margini di autonomia ma all'interno di un sistema ecco ed armonico
Assume anche per questo un grande significato il nuovo Statuto da Regione e questa è un'opportunità insostituibile per ridefinire il ruolo dei diversi livelli istituzionali l'ambito nel quale precisare chi fa che cosa dando spazio al nuovo concetto di comprensorio omogeneo
In sostanza lo statuto deve fissare delle Autonomie vedere che ma anche le responsabilità i poteri di coordinamento
D'altro canto le forze economiche se chiedono attenzione coerenza devono sentirsi impegnate a fare altrettanto
Noi abbiamo intensificato il confronto ad ogni livello e spesso e lo abbiamo fatto cercando posizioni comuni con le altre associazioni provinciali
Su molti temi di interesse generale e di questo siamo estremamente soddisfatti
Sede naturale di questo confronto è oggi la Camera di Commercio che con la nuova legge di riforma assume un ruolo fondamentale di coordinamento fra le esigenze delle diverse componenti economiche espresse dalle associazioni di categoria
L'uomo che si esalta nella proposta di progetti di grande respiro come quello importantissimo Edipo alcuni giorni fa per una strategia di marketing territoriale
Un Paese moderno zero aviere a nostro giudizio più competizione in economia e più efficienza dell'amministrazione gli obiettivi per i quali ci stiamo battendo anche a livello locale
Un esempio emblematico è quello delle privatizzazioni perché l'obiettivo di minori costi di migliori servizi per esempio nelle municipalizzate si ottiene non solo applicando criteri gestionali privatistici ma soprattutto portando questi aziende nel mare aperto del mercato
Le forti resistenze questione assistendo comprensibili ma non giustificabili
Danno come unico risultato il freno la nascita e lo sviluppo di un'imprenditoria privata in questi settori aumentando così il rischio che quanto il mercato finalmente si aprirà i territori come nostro saranno terra di conquista per i grandi organizzazioni esterne
Altro esempio di privatizzazione frenate quello dell'energia che i nostri imprenditori costa ancora troppo rispetto ai loro concorrenti in giro per il mondo
E oltretutto sia rinviata ancora l'apertura del mercato per i consumatori più piccoli un danno enorme considerata la dimensione media delle nostre imprese che non possono beneficiare dei vantaggi del consorzio che abbiamo creato quest'anno
In questa in conclusione come cittadini e come imprenditori siamo convinti che la moto emersi modernizzazione del Paese ha bisogno tanta concretezza e coerenza tanto a condizione tanta capacità di trovare accordi al di sopra di vecchie logiche di schieramento
Ma è un progetto strategico non si improvvisa dalla sera alla mattina neppure se ha sostenuto da un forte una forte volontà politica
E intanto all'impresa non possono permettersi di aspettare con con tempi troppo lunghi e il risultato incerto essi hanno bisogno che ad alcune esigenze fondamentali ed urgenti si diano subito risposte adeguate in tempi utili
In due anni la scala dei bisogni percepite dall'impresa è profondamente mutato
Sorge chiedete un imprenditore quali sono le cose che ritiene più importanti ed urgenti vi parlerà all'istituto del reperimento della formazione della mano d'opera e dei quadri
E poi io mentale la flessibilità del lavoro e ridurre il divario fra costo eletto
Fare chiarezza nelle potenzialità nell'uso delle nuove tecnologie
Disporre di scelte di politica economica più moderni e meno contraddittorie
Adeguare le infrastrutture e più in generale la funzionalità del territorio confrontarsi con una pubblica amministrazione più efficiente e meno vessatoria
Mercoledì queste direzioni la nostra associazione ha avviato dei progetti di ampio respiro accomunati nel blocco Assindustria oltre due mila
La bassa occupazione disoccupazione da suonano spiega la carenza di manodopera che le imprese denunciano la cui causa principale resta una forte distonia fra domanda ed offerta di lavoro per rifiuto culturale di molti lavori da parte dei nostri giovani
Un fenomeno che crea difficoltà all'impresa e alimento un serio problema sociale
Per avviare a soluzione questo problema è necessario innanzitutto agire attraverso orientamento scolastico in modo da correggere nei giovani le loro famiglie l'immagine distorta di un'industria di tipo fordista ormai dissolto
E l'obiettivo che ci siamo proposti con il progetto Cicogna che ci ha permesso sia di dialogare con gli insegnanti delle scuole medie superiori sia di portare fisicamente centinaia di studenti né con i casi insieme ai genitori nell'impresa
Il programma prosegue che si ripeterà per almeno un triennio varati nel tempo che stimiamo necessaria per stabilire fra associazione molto nella scuola un rapporto aperto e costante
Intanto però bisogna lavorare da subito anche in altre direzioni
Da un lato organizzare corsi di formazione per indirizzare i giovani disoccupati ad alta scolarità verso le nuove professioni dove vi è un crescente domanda insoddisfatta
Dall'altra bisogna insistere sull'apprendistato e la formazione di un affiancamento strumenti nuovi che le imprese hanno dimostrato di gradire perché va nella direzione giusta ma che hanno bisogno di maggiori fondi a disposizione e di una drastica riduzione di oneri amministrativi
Tuttavia questo ancora non basta perché la carenza di mano d'opera ormai strutturale
Una soluzione radicale la crisi del mercato del lavoro passa anche attraverso l'accoglienza di lavoratori extra regionali
In sostanza o noi accettiamo l'idea di avviarci verso una società multietnica che ci comportiamo di conseguenza vola rifiutammo l'origine
Nel secondo caso però dobbiamo tutti assumerci la responsabilità di una decisione che di premerà certamente le possibilità di sviluppo del nostro sistema socio economico
Perché questo si tratta il problema è così grave e diffusa che scienza nuove forze dall'esterno saremo costretti a forme mille massicce di decentramento delle attività produttive io allora sì che sia vedremo davvero verso quell'era
Di tempi ospedalizzazione qualche che qualcuno ha già profetizzato
Immigrazione o dunque ma non con regole chiare per un fenomeno oggi ancora ma con regole chiare per un fenomeno oggi ancora allo stato selvaggio che rischia di alimentare forme di malavita o semi schiavitù che determinò la volta forti disagi sociali
E indispensabile portare velocemente al termine del confronto già avviato fra autorità e mondo del lavoro in modo che l'offerta di origine senza extracomunitaria si è controllato e formato
Tutto ciò è indispensabile ma non basta occorre anche trovare i modi per raccogliere in modo adeguato le persone che vengono da fuori regione
E affrontando i problemi di tipo sociale che si vivono tra drammaticamente come la casa ricongiungimento con la famiglia la scuola per i figli i diritti religiosi
Nell'impresa crescente bisogno di qualche preparati molto moderna le maggiori esigenze le sono concentrate nella filiera produttiva nell'uso delle nuove tecnologie ed evidenzia una certa la necessità di persone con una preparazione coerente maturata anche in ambiente aziendale
Per andare incontro a queste necessità abbiamo cercato come associazione di soddisfare ogni richiesta di stralcio disteso proveniente soprattutto dagli istituti professionali
Ma non solo abbiamo anche contribuito ad organizzare un corso post diploma per tecnici di processo giunto già al secondo anno abbiamo proposto un altro per gestori di reti virtuali cioè le figure professionali oggi fra le più richieste
In questi impegno ci sono sembrati inspiegabile difficoltà incontrate con la Regione risolte sito poi solo grazie all'intervento della Provincia che per fare ciò ha dovuto però dirottare risorse che potevano essere implicata altrove
Nonostante i passi avanti in questi ultimi anni restiamo ancora il Paese con il costo del lavoro più alte d'Europa e con il maggiore incremento annuo
è un imperativo innanzitutto che una parte significativa del maggiore gettito fiscale vada a ridurre gli oneri previdenziali
E The assicurativi a partire dalle quote variabili del salario che gravano sulle buste paga rendevano ma la differenza fra il costo del metto a disposizione del lavoratore
Ricorda che siamo oltre il cento per cento la differenza fra il netto e lordo che paga l'azienda il quello che prende il dipendente
Perché scandaloso sotto sepolti negli Stati Uniti è un dipendente prende un milione e mezzo beveva per quell'azienda i costa oltre tre milioni quel dipendente
Perché l'altro miliardo e mezzo milione sei quello che esso sia lo prende lo Stato forse questo bene ricordarselo
E questo è una caratteristica una priorità solo di questo Paese
Inoltre è molto importante che i nuovi strumenti per la flessibilità non vengono più tollerate come forme di precariato bensì vissuti come normali forme di adattamento alle oscillazioni del mercato
Lo stiamo chiedendogli amento gestione selvagge unilaterali ma solo l'uso fisiologico di strumenti per troppo tempo richiesti e troppo tardi concessi i cui benefici in termini di maggiore occupazione del suolo fra l'altro sotto gli occhi di tutti
Bisogna soprattutto ai contratti di secondo livello laddove esistono diventino sempre più un'opportunità per le imprese e per i i lavoratori e sempre meno un costo aggiuntivo
Crediamo in questo associazione ha sottoscritto un protocollo con le organizzazioni sindacali provinciali
Che guarda avanti che ribadisce la corresponsione di premi annuali esclusivamente legate ai risultati in base ad obiettivi individuati dall'impresa e misurati attraverso parametri oggettivi e condivisi
I primi risultati sono stati contraddittori perché non sempre l'accordo è stato usato in maniera coerente cioè i veri obiettivi
A questo riguardo vogliamo essere chiari confermiamo la nostra disponibilità al confronto per realizzare più evolute relazioni sindacali ma saremo fermi nel contrastare qualsiasi forzatura come quelle che abbiamo dovuto vivere recentemente
L'imprenditore insomma non hanno paura di scegliere il nuovo che avanza
Ma neppure di lottare contro il vecchio che resiste
Specie quanto adesso trae origine più dal clima pre-elettorale che da una normale dialettica sindacale nella quale invece noi crediamo che esistono ormai interessi comuni del mondo del lavoro nei confronti di quello tra politica ed amministrazione
Quelle delle nuove tecnologie una partita delicatissima e vitale per l'impresa
Siamo ormai bombardate da ogni parte stampa TV spot pubblicitario propongono soluzioni che attraverso le nuove tecnologie dovrebbero far cambiare faccia all'organizzazione aziendale Essonne permette per miracolo tutti i problemi dell'imprenditore come è sempre avvenuto in momenti di forte discontinuità accanto a professionisti seri nascono come funghi guru improvvisati che cerca di cavalcare la tigre dell'Innovation technology generando confusione creando prospettive illusorie
Si tratta di un equivoco da chiarire subito proprio perché l'uso corretto dei nuovi strumenti a disposizione vitale
Restando con i piedi saldamente ancorate al terreno noi crediamo che la nostra piccola impresa familiare manifatturiera profondamente inserito in un sistema a rete resterà ovviamente nell'auto il palco
Nel senso che continuerà a fare il suo mestiere di produttrice di beni e servizi con alta qualità e prezzi competitivi
E invece indispensabile affrontare subito il problema in un'altra ottica cioè capire quando come i quali misuratore noi tecnologie sono molti ad ogni singola impresa per migliorare la sua qualità e i suoi costi razionalizzare l'organizzazione produttiva ottimizzare i rapporti con i fornitori costruire un approccio diverso con il mercato
Assindustria si è organizzata per giocare un ruolo da protagonista in questa partita presso le proprie imprese associate come già fatto con successo in occasioni analoghe
C'ho poche settimane lanceremo un grande progetto legato all'information technology
Che abbiamo chiamato industrialmente che permetterà a disposizione di tutti i soci un pacchetto integrato nel modulare i servizi e strumenti per avvicinarsi in modo corretto a questo nuovo mondo
La nuova partito dello sviluppo si gioca su alcune scelte coraggiose
Evitare soprattutto affrontare il problema della piccola dimensione che rischia di diventare penalizzanti di fronte ai competitori formidabile
Noi imprenditori lo facciamo da tempo rafforzando sempre di più il sistema Rete mettendo in atto una strategia delle alleanze ricercando strumenti comuni per una vera internazionalizzazione
Tutte cose per le quali servono risorse umane preparati risorse finanziarie adeguate
Questo sport dell'imprenditore anche bisogno di scelte appropriate e ti coerente e coerenti di politica economica
La leva fiscale insieme all'indirizzo che a sostegno degli investimenti sono gli unici modi per uscire dallo stato di incertezza attuale
E si è però funzioneranno davvero solo se sono chiavi liberate dal pastoie burocratiche messe a disposizioni con continuità e con coerenza valutati concordati con chi deve li devo usare quotidianamente
Solo così potremo creare il centodiciotto virtuoso che si fa da salvare le quantità della piccole dimensioni attualizzando nei limiti mantenere cioè le caratteristiche del nostro sistema produttivo per renderlo competitivo sul mercato globale
Attenzione poi ho fatto che piccola dimensione non vuol dire nanismo industriale non vuol dire cioè costringere l'impresa restare piccola quando alle condizioni dei mezzi per crescere e quindi gravissimo e pericoloso che il nuovo progetto di legge l'artigianato
Per età ma così interesse politico spiega l'imprenditore arrestato artificiosamente piccolo vanificando le possibilità di crescita che il mercato offre a fronte di qualche beneficio momentaneo
Tornando alla politica economica noi confermiamo di credere nei nuovi strumenti locale come distretti industriali i patti territoriali
Siamo convinti infatti che solo chi vive sul territorio può conoscerne a fondo i bisogni e proporre soluzioni e che sono la realtà è una reale concertazione tra amministratori pubblici le categorie economiche può far decollare questi strumenti oggi più che mai ci vuole l'impegno di tutti se non si parte con il piede giusto e si rischi si rischiano di ridursi a faraoniche macchine produttrici di documenti comitati retorici lotte per le poltrone
Che cocenti delusioni per veri interessati cioè per gli imprenditori che li vorrebbero trovare sul che in vigore dove può trovare soluzione ai loro problemi e sostegno per i loro investimenti
Non vogliamo insomma che si ripeta quello che sta succedendo per il mitico sportello unico
Che per il momento ha prodotto solo solo qualche targa senza intaccare il caso di oneri burocratici che un imprenditore di raffrontare impiegando tempi e costi enormi per avere ciò che i suoi concorrenti europei hanno in pochi giorni e con costi bassissimi
Il nostro futuro però non è solo software ma richiede anche infrastrutture oggi sempre più inadeguate per le quali abbiamo denunciato da tempo retate storici gravissimi abbiamo chiesto interventi è indicato priorità alcuni risultati anche importanti sono arrivati ma troppi problemi rimangono irrisolti soprattutto il disegno complessivo del sistema infrastrutturale che ancora non prende forma mantenendo vive uno stato di forte disagio per le popolazioni e per l'impresa
Abbiamo scelto di avanzare proposte a livello regionale perché riteniamo che le grandi infrastrutture non possano essere patrimonio esclusivo di una provincia anche se le più importanti sono collocate fisicamente nel suo territorio
Sarà quindi Confindustria Marche a presentare prossimamente le proposte che il suo centro studi sta lavorando
Questa sera ci rimetteremo quindi a sottolineare tre temi
Che vale a dire la terza corsia sulla A quattordici deve diventare una priorità assoluta deve essere perseguita con una determinazione adeguata l'urgenza di avere collegamenti efficienti
Verso nord come completamento della strada statale settantasei e indispensabile per un collegamento veloce per suo ex perché non sapesse dal momento che ancora abbiamo strade dell'epoca romanica un ferrovie dell'epoca di più a nord la strada statale stanza se quella che ci collega collega provincia di Ancona con Roma il posto sta vivendo un momento di grande difficoltà e confusione dovuta ad un rapido sviluppo di alcuni traffici frutto di più di più di contingenze favorevole che di scelte programmatiche
Una crescita che richiederebbe nel breve soluzioni concretamente realizzabile per evitare i problemi che la città sta lamentando
Viceversa si mette mano al nuovo piano regolatore che si è attuato ammesso che siccome i mezzi finanziari
Avrebbe comunque risultato di ingessare l'attività come stanno denunciando a gran voce coloro che vi operano quotidianamente e chiaramente ascoltare prima della stesura del piano
E questa è un'impasse che va sciolta immediatamente con il contributo di tutti perché il porto e la città non possono rischiare di perdere l'occasione irripetibile di diventare la Porta a Mare dell'Europa verso Oriente
Il terzo tema che vorrei segnalare il fatto che il gran parlare di grandi infrastrutture fa perdere di vista una serie di altre di altre esigenze viarie sicuramente i minori ma tutti insieme altrettanti importanti sia per il sistema delle imprese sia per i cittadini
L'associazione si impegna a produrre uno studio dettagliato e soluzioni concrete come supporto dei propri comitati territoriali che presenteremo pubblicamente le autorità competenti per un confronto
Ci ripromettiamo di fare altrettanto col con le aree industriali per dare risposte alle esigenze di crescita dell'impresa forme richiedono solo un lotto di terra ma anche servizi logistici essenziali
E fra gli servizi essenziali ricordo ad esempio impianti fognari impianti di depurazione perché l'impresa è obbligata per legge ad avere l'impianto di depurazione però dopo la volta che depurato quelle acque spesso non sa dove brutale quelle a e quindi il problema rimane all'impresa non non per propria colpa
L'attenzione al territorio ha caratterizzato la mia presidenza entrato ormai nel suo ultimo anno perché esso è fra i segnali forti che vengono adesso ci a fianco di questo vi è stato altrettanto forte l'impegno per far crescere la dignità dell'impresa nella società civile
Che potrà apparire un obiettivo scontato che per certi aspetti superfluo ma purtroppo non è così certo oggi non oggi nessuno mette più in discussione il fatto che siamo un Paese di economia industriale
Tuttavia dobbiamo avere l'onestà di riconoscere che non siamo riusciti ancora a diventare un Paese cultura industriale
In altre parole siamo convinti che se l'impresa fosse un valore di riferimento diffuso se essa fosse un po'più accettate un po'meno sopportata
Come un male necessario molte di grandi e piccoli problemi risolti che abbiamo sin qui evidenziato non esisterebbero
E questo è un fatto reale quanto inspiegabile visto che qui da noi l'impresa non è nata nei da un processo e che elitario né da un'importazione forzate dirigistica
Molto più semplicemente la nostra gente ha saputo come si dice oggi fare impresa
Forse la cultura contadina forse un processo più evolutivo che ricorse Mario sta di fatto che siamo diventati una realtà piena occupazione che molti studiano anche il alcuni ci invidiano attinse
Protratta incapace di comprendere la fretta che ha sempre imprenditore nel fare le cose perché il mercato non
Più pause
Ovvero il mercato non ha non attende due anni per avere una licenza di una concessione edilizia opera vere altre autorizzazioni
Il giorno Grasso
Vi è il modo di alcuni porta via di alcuni politici che considerano l'impresa non è importante perché non governare sarebbe di voci significative che invece assumono decisioni discutibili nome della sensibilità popolare del momento
Vi è il modo di alcuni intellettuali dei medialmente convinti nell'URSS inconscio che dietro ad ogni proprietà si celi una sorta di furto
Vi è il modo degli integralisti dell'ambientalismo ricorsi non l'impresa le origini del dei mali del mondo
E noi qui la provincia di Ancona di questi prigionieri nell'ultimo periodo abbiamo molti diversi uno per tutti il caso della
Non è servito il crollo delle ideologie che né con il valore propulsivo del mercato non sono state non sono bastate le tante dimostrazioni della maggiore efficienza di una gestione privata
Non è bastata la crescita del benessere diffuso non è bastato il fatto che la terra di emigranti siamo diventati esportatori di prodotti importatore di lavoro
Le siamo intimamente convinti che le imprese produttrici di benessere anche di libertà
Perché non vi è iniziativa privata dove non vi è democrazia
Con chi condivide questo principio anche se con i limiti di età e tenta comprensibili mediazioni riusciamo a dialogare bene pochi invece assume atteggiamenti demagogici
E oltranzisti non troviamo possibilità di dialogo e quindi di soluzione condivisa dei problemi
E di esempi di una intolleranza meno sono purtroppo molti che qui e fuori
Un sottile filo unisce i fatti di Seattle che hanno avuto un'appendice ad Ancona nel maggio scorso il tentativo di usare per impieghi come palcoscenico mondiale il ritorno del terrorismo che credevamo scomparso
Nuove forme di integralismo rigurgiti di rigidità ideologiche credevano sconfitte sono comunque si intimi di una di un rinnovato malessere che non si deve commettere terrore diciotto portare pensando che tocchino altri e non noi
In questo momento sul nostro territorio vediamo intensamente le deformazioni della sensibilità ambientale intendiamoci la tutela dell'ambiente non è di per sé è un male anzi noi crediamo infatti che essa sia della conquista di maturità show civile presso la quale salvaguardare l'ambiente però ognuno deve fare la propria parte
Non è giusto quindi che le imprese abbiano legge sanzioni da decenni mentre il pubblico che dovrebbe dare l'esempio denuncia ritardi gravissimi non sanzionati
Ed è emblematico che finora nulla sia stato fatto per eliminare la confusione le contraddizioni dei controlli
Non condividiamo certi eccessi che abbiamo visto esplodere violenti negli ultimi tempi e che hanno provocato provvedimenti non condivisibili contro i quali ci siamo dovuti opporre da davanti alla magistratura amministrativa
è il caso proprio dell'aria
A nord di Ancona
Che varia di Falconara
Che eroga
Che avranno il solo risultato certo di paralizzare territorio frenare lo sviluppo anche perché tutte queste attività che ci sono in quell'area ci sono perché sono state date rilasciate del decreto
Relative concessioni relative autorizzazioni
Ricordo che la la centrale affianco alla fine dell'Api
Al di là di quanto è costata e il risultato di una autorizzazione di una concessione per quei a distanza di tre anni non si riesce a capire per quale motivo doveva essere chiusa allora chiedo a quegli amministratori che l'hanno concessa per quale motivo l'hanno data questa autorizzazione
Cioè non si può
Autorizzare l'imprenditore e concedere o comunque autorizzare nel seminato tipo di attività e dopo tre o quattro anni di Nino adesso ci siamo sbagliati chiudiamo tutto
Assurdo tutto questo credo che la programmazione del territorio bisogna farlo a priori l'anticipata non a posteriori a cose fatte
Soprattutto non condividiamo certe forme di strumentalizzazione politica che sfruttano l'emotività collettiva arrivando a mettere in dubbio aziende che aderiscono le norme nazionali e locali sancite da autorizzazioni e concessioni
Al di là dei riferimenti a casi specifici
Tra l'ho fatto prima quindi è intollerabile insomma che questo modo di agire privi tutto il sistema delle imprese della certezza del diritto
Ecco una vera cultura di impresa è quella che fa giustizia di un clima di questo tipo che restituisce all'impresa e al suo responsabile pari condizioni in questo Paese
Anche questo vuol dire entrare in Europa porsi in condizioni di parità con i nostri concorrenti europei restituirci dignità insieme a competitività grazie
Abbiamo adesso alcuni interventi il primo dei quali che sono state già programmati sono stati richiesti qui per i quali è quello del presidente di Confindustria Marche Adolfo Guzzini
Buonasera a tutti
Presidente D'Amato presidente Fiorini autorità colleghi signore signori pur dove tutto il mio personale saluto e quello degli imprenditori che la nostra Regione delle Province marchigiane
Mi è particolarmente gradito farlo alla presenza di Antonio D'Amato un industriale che come noi noi tutti sentiamo vicino perché star rappresentando il sistema confindustriale con coerenza determinazione e capacità
Per questo lo ringrazio a nome delle due mila cinquecento imprese associate e confermo tutta la nostra disponibilità e la nostra collaborazione
Come ha già ricordato il collega Fiorini nello scorso mese di marzo Confindustria Marche ha riunito tanti imprenditori la nostra regione perché tutti insieme con forza e con chiarezza
Presentassimo ai candidati delle elezioni regionali le proposte di politica industriale per la legislatura due mila e due mila cinque
Il diciotto marzo abbiamo riempito l'obitorio dalla Banca delle Marche così come oggi
E piena questa sala della Merloni termo sanitaria
La nostra forza è questa una grande energia fatta non di soli numeri ventitré mila ottocentoquindici imprese manifatturiere attive
Nel primo trimestre del due mila con un esportato di undici mila miliardi e un tasso di disoccupazione del cinque e trenta per cento giusto bere citare qualche dato
Ma di valori inestimabili come la capacità umana e professionali la ricerca continua di idee vincenti
Le relazioni fitte come una ragnatela con il territorio e le comunità locali
Questa è la grande forza del fare impresa da cui discendono due importanti principi
La centralità del ruolo dell'impresa
E la cultura dell'impresa
La centralità dell'impresa significa riconoscere il formidabile ruolo di spinte di creazione per la ricchezza e il benessere sociale
Questo concetto che tante volte ripeto nei miei interventi e che faceva parte del decalogo del diciotto marzo non viene ancora sufficientemente condiviso dal settore della pubblica amministrazione e qualche volta dalla politica
Oggi desidero ripetere questo concetto alla presenza di cui di molti odio alcuni assessori e consiglieri e parlamentari regionali
Perché la centralità del ruolo dell'impresa è un principio fondativo che deve trovare spazio il riconoscimento nel nuovo Statuto della Regione insieme ad altri principi fondatori
Come la sussidiarietà orizzontale e la consultazione stabile delle parti sociale insieme alla semplificazione amministrativa ed al controllo della spesa
L'altro principio quello della cultura d'impresa
è strettamente legato al primo o meglio ne direttamente conseguenza
Cultura d'impresa significa programmare scegliere progettare realizzare secondo criteri di efficienza ed efficacia che la pubblica amministrazione purtroppo ignora ancora caricando il sistema di costi
Noi ci siamo espressi a favore del opzione federalista
Così come la intende Confindustria e cioè come possibilità storica di modernizzazione il di modernizzare il Paese attraverso una profonda revisione del lavoro Grazia
Come sapete noi marchigiani pensiamo più a lavorare pur avendo sempre lo sguardo avanti
Ma siamo poco chic solidi abituati ad urlare ecco io penso che su certi principi dobbiamo incominciare a far sentire più fortemente la nostra voce
Perché da qui che può nascere veramente il futuro della nostra comunità i livelli regionali di burocrazia
Tanto per citare un esempio che conosciamo o conosco meglio non hanno la cultura d'impresa né come obiettivo strategico né come strumento per accresce la competitiva del sistema
Purtroppo questo non lo dico da qui oggi in questo momento ma lo sento dire dagli stessi consiglieri e assessori regionali
Confindustria Marche non si farà trovare offside rispetta questi problemi anzi ci impegneremo a fondo perché questi principi diventino ispiratori nella elaborazione della nuova Carta statutaria
Delle direttrici dello sviluppo territoriale creando al tempo stesso le condizioni per la loro concreta realizzazione
Il nostro impegno verso la commissione ecco speciale costituito dal Consiglio regionale sarà senz'altro puntuale e costante
Il tema dei nuovi statuti regionali si intreccia con la cosiddetta riforma costituzionale all'esame del Parlamento
Realismo e concretezza debbono caratterizzare l'impegno di Confindustria in modo da non perdere tempo in demagogici estere i dibattiti che impediscono al decentramento avviato con i provvedimenti Bassanini
Di completarsi e di rafforzarsi con nuovi gradi di autonomia regionale
L'autonomia finanziaria e fiscale
La politica industriale
La politica di promozione di sviluppo
Il nostro modello di industrializzazione diffusa si appresta ad affrontare una fase impegnativa forse decisiva
E gli alti e bassi Acqui prima faceva riferimento relazione il presidente Ferrero dimostra
In cui non solo le imprese ma anche il sistema Marche deve entrare in competizione come diceva Fiorini sia con le altre regioni italiane sia con le altre regioni del territorio europeo
Desidero ricordare che il modello Marche ha avuto in Giorgio boati
Il suo più profondo studioso e difensore
A Giorgio foie che giorni fa ci ha lasciati nella sua nella più profonda commozione dobbiamo essere grati per aver posto il caso Marche all'attenzione nazionale ed internazionale
Come Luís sosteneva piccolo è bello
Oggi forse o certamente la piccola dimensione di impresa è divenuto un limite per la crescita del sistema e delle imprese stesse
Che invece hanno vanno aiutate a diventare medie elementi a rivestirsi per diventare grandi
La domanda che dobbiamo porci è siamo pronti ad affrontare queste nuove sfide
Le imprese da sole non ce ne fanno
A marzo ricordate le pareva Navona gazzelle agili e veloci che tuttavia rischiano di essere facili preda della tigre che sarebbe stata la competizione e degli ippopotami
Riferita alla burocrazia
Ciò e quanto mai vero sì a questi predatori aggiungiamo alcuni nodi strutturali che qui di seguito riepiloga Roma
Il quadro politico regionale sembra più alle prese con vecchie questioni che con scelte forti di programma
E presto per dare i voti
Ma questa giunta pare ancora debole alla ricerca di una sua identità
Vedremo nei prossimi tre-quattro mesi se le cose cambieranno
A fine luglio abbiamo presentato alle governatore e agli assessori di questa regione un elenco di tante cose da fare urgentemente
Vediamone alcune
Prima fra tutte l'emergenza infrastrutturale Fiorini la elencate la ricorda ante ma debba anch'io farò a nome di tutte le Province di tutte le soluzioni provinciali la terza corsia autostradale diviene sempre più più Rita assoluta basta contare
Ciò che sta succedendo il tratto marchigiano è diventato un costo troppo alto per tutti
Come morti cominci denti con un traffico troppo lento
Con un trasporto di merci non competitivo
L'impegno della classe politica marchigiana verso questa direttiva deve essere totale noi chiederemo la mobilitazione di tutti
I consiglieri regionali e i parlamentari marchigiani indipendentemente dalla loro collocazione politica di fare quadrato su queste priorità
Lo diremo domenica anche al ministro dei lavori pubblici nel sì ricordando che nell'elenco di infrastrutture prioritarie presentato in Parlamento le Marche e le regioni del centro
Sono state completamente ignorate
E su questa dimenticanza la classe politica marchigiana è colpevole
Tanto per citare un esempio per il vento che hanno saputo muoversi e hanno anche un lato sono stati previsti importanti interventi come il passante autostradale di Mestre la Pedemontana veneta
Dov'è finito il corridoio adriatico
Le infrastrutture pesanti eleggere possono diventare il vedo nodo scorsoio per le Marche
O si fanno o rimarremo strangolati con tutti gli affetti che ne dei veri deriveranno per Conte divi competitità e occupazione
Confindustria Marche presenterà nei prossimi giorni una ricerca sullo stato delle infrastrutture marchigiane in collaborazione con Università di Urbino
Con il centro studi School comitato scientifico e con il sostegno della Banca delle Marche e Mediocredito
Il diate infrastrutturale riguarda anche l'energia elettrica di Luís Marques di cui le Marche sono da sempre in portatrici mi risulta che siamo circa l'ottanta per cento di definite
Energetico
Poiché l'energia come ha recentemente sottolineato il presidente D'Amato è un costo che incide enormi
Pesante che incide che incide ormai pesantemente sui bilanci aziendali Confindustria Marche chiede alla Regione di affrontare questo problema soprattutto in vista della rielaborazione del piano energetico
E sempre per restare in tema sottolineo la posizione di contrasto del mondo politico regionale rispetto alla definitiva privatizzazione delle aeroporto di Falconara mi fa piacere sapere che molti rappresentanti di municipalità e di enti possessori di azioni sono prontissimi e a cedere le loro azioni per privatizzare realmente questa lo porto ma ancora ci manca la direttiva regionale
Anche per altri settori come l'energia il trasporto pubblico locale e le risorse idriche ribadiamo che priva di trazione Lipari giacciono del mercato devono essere reali e non di facciata
Il linea con le normative nazionali e comunitarie
La competitività del nostro sistema riguarda anche altri fruitori intervento che penalizzano le imprese
Uno di questi e la ricerche la possibilità di introdurre innovazione tecnologica né i nostri prodotti sappiamo che l'assessore Spacca sta lavorando intensamente su questo su questa impostazione di progetti insieme agli altri componenti di giunta ci auguriamo possa trovare l'adesione definitiva quanto prima
Siamo anche qui penalizzati perché le Marche non sono dotate di un'adeguata struttura che consenta l'università in collaborazione con le il competente ministero di sviluppare progetti e studi sulla base dei fabbisogni delle nostre aziende
Costrette invece ad acquistare la ricerca fuori regione
Spesso all'estero con aggravi di costi e di perdita di quote di mercato
Come ha detto
Il presidente Fiorini siamo impegnati a realizzare un progetto organizzativo che mi auguro possa portare quanto prima Confindustria Marche e le cinque asset associazioni territoriali
Verso un assetto più coerente alle nuove competenze della Regione del degli enti locali
In questo senso aspettiamo risposte anche la Confindustria caro Presidente
Da Confindustria centrale che impegnata con un'apposita commissione voluta dal presidente D'Amato a ridisegnare i ruoli dei vari livelli organizzativi del nostro sistema anch'esso chiamato a confrontarsi ormai quotidianamente con altri competitori e a dare servizi sempre più aggiornate alle nostre imprese grazie
Passo la parola al presidente la Provincia Enzo Giancarlino
Un saluto a tutti
Saluto particolare con un cordiale benvenuto fra noi al dottor Antonio D'Amato Presidente della Confindustria
Come pure saluto i soci dell'Assindustria bianco una il suo presidente Giuseppe Fiorini
Il presidente di Confindustria Marche Adolfo Guzzini
Il presidente Fiorini nella sua relazione sottolineava la necessità di un vero salto di qualità
E concludeva che per raggiungere ciò è necessaria una forte unità di intenti
Fra chi produce la ricchezza e chi amministra localmente
Io non lo dico con spirito e luce attivo nei vostri confronti
Ma la nostra istituzione persegue un obiettivo di fondo
Farà scomparire le vecchie culture burocratico amministrative
Sostituirle con alla cultura degli obiettivi e del risultato
E quindi emulare lo stesso dinamismo e la stessa efficienza
Di questa fitta rete Dean prese presente nel territorio anconetano e marchigiano
Credo che dobbiamo lavorare
E su questo ci sentiamo impegnati
Per un rilancio
Della competitività del sistema ancora del sistema Marche e quando parlo del sistema Ancona non penso certo e soltanto alla città capoluogo con importanza strategica ma penso all'intero territorio
E cioè dal mare Adriatico all'Appennino dal monsone al Cesano
Per quello che riguarda la nostra Provincia
E quindi competitività del sistema che investe appunto tutto il territorio
I fattori esterni all'impresa
Che oggi sono assolutamente decisivi a realizzare il successo
Di un sistema produttivo
E quindi ad assumere la competizione internazionale come fattore permanente
Anche nel nostro modo di amministrare di pensare di progettare di agire
Ci siamo sottoposti all'esame della società statunitense Standard&Poor'ed abbiamo avuto un attestato a
Questo significa che c'è buona salute economica e ulteriori prospettive e di crescita
è importante e voi lo sapete benissimo
Creare opportunità e condizioni concrete perché gli imprenditori e gli investitori scelgano i territori dove fare impresa
Penso a un grande progetto integrato di sviluppo che metta in Rete tutti gli elementi in grado di dare valore aggiunto al territorio
Dalle infrastrutture materiali a quelle materiali alle fiere all'università ai centri di ricerca e di innovazione tecnologica
Questo è il quadro in cui operiamo
E quindi ci sentiamo al centro è stato ricordato dal presidente Fiorini anche momenti continui l'incontro di collaborazione di dialettica
Siamo stati in sinergia con altre istituzioni con le banche con aziende pubbliche e private con le rappresentanze sociali con le organizzazioni sindacali
E quindi i protagonisti di patti come quello dell'Appennino o come il patto o delle valli
Abbiamo concluso in modo positivo
Il patto tematico sull'agricoltura di qualità
Sono queste alcune tappe di una scelta strategica
Siamo estremamente convinti che il futuro si giocherà sulla competitività fra i territori
E quindi vogliamo privilegiare il progetto piuttosto che ricorrere al singolo finanziamento agevolato
In questo senso opportuno favorire l'evoluzione della programmazione dal basso dei patti territoriali verso la predisposizione di un piano integrato territoriale da sottoporre alla Regione
Anche in relazione alla definizione del piano operativo regionale per l'Obiettivo due
E per il due mila due mila sei
Voglio dire alcune parole sulla gestione della formazione professionale ben consapevoli della sua importanza per l'occupazione per la qualificazione della forza lavoro per il fabbisogno alle imprese e anche su questo abbiamo voluto smantellare una formazione professionale fatta molte volte per i formatori
Il re oggi possiamo dire che un'indagine da noi commissionata ma su questo c'è un convegno mercoledì prossimo anche insieme alla Camera di Commercio di Ancona
Questa indagine ha accertato che il sessantacinque per cento dei partecipanti ai corsi da noi autorizzati o finanziati
Ha trovato occupazione
Ebbene il novanta per cento di questi allievi
Ha reputato molto soddisfacenti questi corsi sia per il livello delle docenze che per l'organizzazione generale e questo vale poi ancora di più per le politiche attive del lavoro
E per la gestione della nuova legge sul collocamento
Andremo avanti migliorando innovando sul tema della formazione convinti come siamo che le risorse umane insieme con la qualità della vita saranno gli elementi strategici
Dello sviluppo dei prossimi anni non a caso insieme a voi
Stiamo lavorando al progetto Cicogna sui temi dell'orientamento al lavoro
E ha lo studio
Non voglio soffermarmi sull'urbanistica anche se credo che possiamo dire che i tempi
Notevolmente ridotti
Anni e anni e anni
Ora siamo ammessi messi ancora messi ma vogliamo ancora ridurli ulteriormente
Ho penso anche al lavoro che abbiamo fatto sui comitati di indirizzo e coordinamento dei distretti industriali
Anche qui alcuni giorni fa mi ha chiamato
Un sindaco anzi il sindaco di Fabriano una delle città
Più industrializzata della nostra provincia
Ci siamo sentiti prima
Della riunione di un comitato
Calamo in sintonia piena dal punto di vista culturale perché eravamo animati
Da un solo interesse quello di privilegiare il territorio le impresa i lavoratori che in quel territorio stanno operando e abbiamo detto anche rispetto ad altri ad altri hanno i vicini in altri territori che ci chiedeva chi sarà il Presidente dove sarà la sede chi ha più filo tesse come pensabile che si possa ancora parlare di queste cose il problema non può che essere l'obiettivo l'interesse generale che sempre deve animarci e guidarci
Certo c'è una difficoltà qui è stato ricordato non voglio nasconderlo sul piano delle infrastrutture nodo strategico del nuovo sviluppo soprattutto in quella dei collegamenti stradali e ferroviari
Sì Presidente Fiorini
E ricordava si è soffermato su questo aspetto
Ci sono anche cantieri aperti per la verità la nostra provincia la Pedemontana per tre quarti è in fase di realizzazione
Ma se non viene poi collegata con altri territori marchigiani non raggiunge l'obiettivo per cui serializzati
C'è un cantiere aperto su un tratto e la settantasei ma ancora ci sono dei ritardi
Come pure sulla sedici che dovrà partire nel prossimo anno su su questo terreno ecco ci sono e c'è ancora molto troppo da recuperare
La visita del ministro
Ma non è la prima volta che un ministro dei lavori pubblici viene nelle Marche quindi credo che occorra una forte azione sinergica
Deve
Portare a colmare queste lacune che in questa realtà
Per quello che riguarda l'aspetto infrastrutturale anche se ci sono stati dei tassi in avanti significativi e penso al porto OPA all'aeroporto lo stesso interporto in fase di realizzazione
Ecco con questi esempi e vi ringrazio non voglio sottrarre altro tempo ho voluto indicare una precisa volontà a sostegno del lavoro
Una volontà che viene tradotta nella nostra provincia con capacità con tenacia e con intelligenza dall'assessore Roberto pesaresi
E dicevo con questa volontà a sostegno del lavoro dello sviluppo
E dell'economia
Ci sentiamo continuamente e correntemente impegnati
Il nostro compito è quello di dare risposte rapine ed efficaci ai bisogni dei cittadini delle famiglie delle imprese del territorio
Io credo che con la collaborazione la stessa collaborazione che c'è nella Consulta delle attività produttive
Con le organizzazioni sindacali e con quelle del mondo degli artigiani ma soprattutto con voi che si è detto quelli più rappresentativi siamo in grado di assolvere il nostro compito
Grazie presidente io ancora due interventi che sono stati programmati a meno che non ci siano altri che vogliono intervenire però comunque devo invitare chi interverrà a fare per interventi perché abbiamo già mezz'ora di ritardo per cui ci sono alcuni problemi organizzativi passerei la parola all'onorevole Luciana Sbarbati
Per lamentare europeo
Anche da parte mia un saluto cordiale alla presidente ai presidenti e a tutti i soci che sono qui questa sera
Ho ascoltato con attenzione la relazione del presidente Fiorini devo dire molto sobria concreta
Ottimista sostanzialmente mi è sembrata ancorché con qualche punta incisiva di preoccupazione profonda per alcune questioni che non sono ancora state risolte a livello regionale
Il come al solito il presidente Guzzini ha caricato il Po ancora di più e ha dato uno spaccato realistico di quelle che sono ancora oggi i nostri tormenti sotto il profilo appunto della capacità della nostra impresa regionale
Di competere come territorio
Qualcuno diceva che la competizione fra territorio voglio aggiungere che la competizione si gioca invece soprattutto oltre che sui territori
Sulle teste dei nostri giovani e soprattutto quindi sulla formazione che per l'impresa resta ed è comunque la grande sfida strategica la grande priorità senza la quale noi potremmo avere anche le ricchezze territoriali ma non sapremo competere abbiamo in paese micro che stanno in una stanza
Fanno business stanno sul mercato molto meglio di chi sta su territori molto ricchi e questi presidenti lo sanno come lo sanno tutti i soci e allora occorre voltar pagina ho sentito parlare di infrastrutture dove è il corridoio adriatico ha detto il presidente Cuzzi Guzzini beh io voglio dire dall'anno scorso in Europa è stato presentato un emendamento che portava nelle Marche nelle Marche dico a Falconara cinquanta miliardi per la redazione del by pass
Che non risolve soltanto il problema della nostra azienda appiglio e dico nostra perché sul nostro territorio è fatto bene Fiorina fare una difesa di un'azienda perché comunque comunque le imprese non devono essere Fiorini soltanto accettate
Devono essere favorite perché creano ricchezza sviluppo e prosperità futura per i giovani futura per i nostri figli questa è queste è una considerazione politica sulla quale va fatto
Va fatta una chiarezza fino in fondo non si può giocare viene momenti elettorali così come voi avete detto
Né si può tanto meno strumentalizzare bisogna avere gli occhi aperti
Su questa possibilità di futuro che noi dovremo costruire nell'equilibrio ambientale certamente nella qualità della vita ma con la consapevolezza che scelte mirate giuste che sono state fatte non possono essere poi penalizzate o strumentalizzate creando paura squilibrio anche a livello emotivo nella popolazione e anche a livello politico
Allora io volevo sottolineare questo
Questi cinquanta miliardi sono ancora dipendenti probabilmente presidente Guzzini li prenderà la Grecia forse che a situazioni simili al nostro la Spagna perché ancora non siamo stati capaci nella Conferenza Stato regioni ed inserire il Corridoio Adriatico e questo by pass come priorità nazionale e questa è una denuncia che io voglio fare perché è ovvio è ovvio che si parla di tutto naturalmente i giornali sono pieni e caricati di tutto
Ma su queste cose poi non c'è la volontà vera di portare a termine quello che è doveroso portare a termine e allora va inserito tra le priorità nazionali perché noi abbiamo i quattordici progetti di essenze sono quasi tutti fermi per quanto ci riguarda in Europa io ho presentato un altro emendamento l'altro giorno alla bilancia con ulteriori venti miliardi sempre sulla stessa linea B cinque settecento voglio vedere se entro la fine dell'anno qualcuno si regnerà di dire che questi soldi possono anche essere portati in Italia perché ce n'è bisogno
Come pure fondi per l'erosione costiera ed altre cose
Ecco le infrastrutture il corridoio adriatico e non tale
è la vera possibilità per noi si se pensiamo come territorio e come comunità marchigiana a livello anche industriali di competere di essere non tanto il porto per l'Oriente ma la cerniera la cerniera che collegherà questi duecentottanta milioni di persone che entreranno comunque nella comunità a passi graduali a passi lenti come vorremmo come stabiliremo anche nel parlamento europeo ci sono molte difficoltà voi lo sapete ma è certo che quello è un grande mercato
è certo che con quel grande mercato e con quella Vastano popolazione chi popola punto i Paesi dell'Est non ci dovremo confrontare sotto ogni profilo
E soprattutto sotto il profilo del lavoro del costo del lavoro del costo soprattutto del lavoro che e quello che penalizza di più appunto le nostre imprese io termino dicendo se la vera sfida rinnovazione presidente Guzzini
Se la vera sfida l'innovazione io chiedo a Confindustria perché non riprende i vecchi progetti i vecchi progetti che sono rimasti quelli Progetto Qualità
Il progetto per il Meridione e anche per il centro che sono rimasti un pochino abbandonati oggi questo governo checché se ne dica è riuscito a fare una riforma della scuola che per trent'anni non è stata mai fatta
Questa riforma che scommette sull'autonomia che scommette sull'innovazione che scommette sulle tecnologie che dà una possibilità vera anche di fare non soltanto cultura ma anche formazione formazione professionale
Deve essere colta dal mondo dell'impresa è come una grande opportunità
Di lavorare in sinergia per costruire quel futuro attraverso le menti dei giovani che siano formate capaci di adattamento e soprattutto anche capaci di pensare di giudicare e di sceglierli grazie
Ringraziamo l'onorevole Sbarbati e per risposta solo una battuta che ha fatto che comunque la mia era una relazione ottimistica ma questa è una condanna che noi imprenditori abbiamo se non fossimo ti ministri avremmo già chiuso da tanto tempo le nostre aziende
A chiusura degli interventi passerei la parola al vicepresidente della Regione dottor Gian Mario Spacca
Delegare
Al presidente Fiorini al presidente Guzzini al presidente D'Amato il assoluto del governo nazionale che del governo regionale che si estende a tutti voi che siete presenti qui
In sala questa sera
Molto brevemente così come c'è stato raccomandato al presidente Fiorini alcune considerazioni vorrei rassicurare gli imprenditori su alcune consapevolezze che sono assolutamente presenti nelle istituzioni
La prima l'importanza che hanno coloro che producono redditi io reddito nella vita di una comunità
Se l'obiettivo è garantire la sicurezza sociale garantire la sicurezza dalla nostra comunità attraverso anche un'adeguata distribuzione del reddito questo non può avvenire se non c'è chi questo reddito lo produce
La centralità della impresa si unisce alla centralità della vita della nostra comunità e viene riconosciuta nell'azione nelle azioni del governo regionale
La seconda che consapevolezza che vorrei recare in questa Assemblea
E che il disegno di politica industriale che noi ci proponiamo
è un disegno che vuole creare un ambiente favorevole all'attività dell'impresa
Sia pure in un quadro strategico come dicevo prima di interesse generale
Questo significa da una parte e creare Gott che se condizioni che consentono agli imprenditori di svolgere di esaltare il loro spirito imprenditoriale senza trovare altri ostacoli che non siano propri della della loro impresa dell'operare dell'impresa e del mercato
Questo significa anche però che da parte nostra si debbono definire delazioni che sono coerenti col modello di sviluppo che caratterizza la vita dalla nostra comunità
La terza consapevolezza che a breve che abbiamo all'interno della istituzione regionale riguarda un tema che qui è stato richiamato fortemente che quello del territorio
Il territorio è centrale nella competizione globale ma noi sappiamo che il nostro territorio che poi significa in sostanza il modello marchigiano
Si presenta in termini proprio in questa sfida globale in termini diversi dal passato
Quindi non basta più non basta più per le nostre imprese la formula classica che ha portato alla valorizzazione nostri territori nell'ambito del modello marchigiano che si fondava appunto
Sulla forte coesione sociale in rapporto forte all'interno le nostre comunità
Sulla disponibilità efficacia del lavoro
Non basta più neppure la capacità la solo capacità creatività dell'impresa Chiesa Stato
Si è esaltata nella soprattutto nella nel fattore che ci veniva ricordato sento dal professor foie organizzativi imprenditoriale quindi nella capacità di sapere innovare sul prodotto
Il territorio significa competere sul territorio significa qualcosa di più io non so quanti tra gli imprenditori che sono qui presenti questa sera potrà decidere in futuro così come ha fatto il fondatore dell'impresa che questa sera ci ospita
Di programmare un investimento soltanto per amore del territorio per amore della del territorio del proprio territorio della propria comunità della propria gente
Credo che questa passione per il territorio sia oggi sostituito da un altro elemento che è la convenienza del territorio e questa consapevolezza c'è nelle istituzioni anche alla luce di un salto genererà generazionale che è in corso e quindi da questo punto di vista l'attenzione della istituzione regionale anche per un'esigenza di recuperare credibilità nei confronti dell'opinione pubblica della stessa comunità regionale va alla ricerca di un accorciamento delle distanze tra
Le affermazioni e le concretizzazione che si traduce negli strumenti della politica industriale
Che sono quelli
Che Guzzini ha richiamato e su cui dobbiamo confrontarci dialetticamente sia pur
In in un quadro di concertazione rendere conveniente un territorio
Dove gli imprenditori investono non su non soltanto più per passione ma per interesse significa
Creare per quel che ci riguarda la tanto richiamata semplificazione normativa significa
Uno statuto che riconosca il ruolo dell'impresa come produttore di reddito significa delle procedure che consentano l'utilizzazione del fondo unico per lo Stato trasferisce alle Regioni secondo criteri di estrema snellezza e da questo punto di vista vorrei rassicurare imprenditori presa presenti che stiamo pensando a una metodologia che corrisponde sinteticamente a quella dalla quattro otto otto che non alloca presso la Regione le pratiche istruzione tutte le procedure ma praticamente lei sistema presso gli enti che poi saranno erogatori dei benefici secondo i criteri di principi
Che verranno definiti alla programmazione regionale questo comporta di saper operare come sistema anche con un altro soggetto importante della comunità che sono istituti di credito
Significa semplificazione delle normative e qui sono al lavoro di gruppi di lavoro dei gruppi per realizzare testi unici che porteranno un dimezzamento delle leggi regionali
Entro poche settimane significa lavorare insieme su altri fattori che qui sono stati richiamati come quello delle infrastrutture
è io auspico che domenica prossima quando in Regione RAI il ministro dei lavori pubblici tutti insieme sapremo rappresentare adeguatamente quelle istanze che qui sono emerse che sono anche le le istanze che come Consiglio regionale
Sono state rappresentate nella discussione che si è svolto soltanto alcuni alcuni giorni fa cioè
Realizzazione completamente dove la se Strada Statale settantasei e quattro corsie realizzazione della terza corsia
Nell'ambito del Progetto di corridoio adriatico asse attrezzato al servizio del porto di Ancona altre infrastrutture ho parlato di quelle della provincia di ancora altre infrastrutture che sono al servizio alla competitività della nostra regione ma c'è un tema sopra tutti gli altri altri un fattore sopra tutti gli altri importante su cui dobbiamo concentrarci lo diceva prima l'onorevole Sbarbati
La competizione nel territorio sì però si gioca soprattutto attraverso la capacità dell'impresa di non fare più e soltanto innovazione di prodotto ma fare anche innovazione di processo fare portare sul mercato prodotti che non siano soltanto il frutto dell'ingegnosità degli imprenditori ma che incorpori no dosi maggiori di scienza di ricerca di innovazione
In senso più generale è questa la sfida che abbiamo anche noi assumiamo come istituzione regionale quella di lavorare intensamente su questo fattore sul fattore
Dell'innovazione che non è soltanto più connessa alla creatività dell'imprenditore ma che diventa un benefattore che coinvolge la conoscenza e la tecnologia
Questa è la sfida più by più grande che abbiamo innanzi su cui vogliamo misurarci
E su cui vogliamo concentrare le risorse del Governo regionale sappiamo che la sfida dalla competizione globale si gioca soprattutto su questo e con l'Università soprattutto vogliamo confrontarci su questo tema
Internet
Nuova tecnologia spesso se non sempre è semplicemente una vetrina per le nostre imprese che non sono realmente connesse alle reti telematiche
Una battuta polemica nei confronti del Presidente Guzzini con cui siamo sempre in rapporto dialettico io non credo che l'impresa debbano necessariamente crescere di dimensioni si può continuare essere piccoli ma pensare in grande attraverso proprio le opportunità che ci vengono offerte da questi strumenti
Che la conoscenza ci mette a disposizione
Io sono ottimista credo che essa sapremo lavorare come sistema se sapremo essere insieme come sempre siamo stati nella storia la nostra regione
Cioè una comunità coesa al nostro in tempo al nostro interno abbiamo le energie per vincere anche questa sfida a partire da domenica prossima
Quando incontreremo il ministro dei lavori pubblici e cercheremo di portarlo sulle infrastrutture sugli investimenti necessari
Perché la rinvia le infrastrutture necessarie alla competitività del nostro territorio la provincia di Ancona della nostra regione scusate se sono stato più lungo di quanto revoca
Contrariamente a quello che ho detto ce ne un altro intervento io chiedo scusa rettore professor Marco Pacetti per la dimenticanza ma il eccitamento della e passiamo quindi la parola Magnifico Rettore professor Marco
Faceva
Verrebbe da dire che comma soli
Nella graduatoria delle settanta università che lo studio del Censis ci attribuisce certamente ci soddisfa il fatto che questo fatto venga vissuto come
Un asset una ricchezza
Rilevante del patrimonio sociale del territorio prima separati Banci Marchini noi già lo stiamo facendo hanno sentano andarci ma anche di solo che abbiamo scoperto di essere a nostra volta un benchmark questo in qualche modo ci spiazza ma ci fa onore
Comunque proprio nel rapporto stretto con la società più prossima che noi fondiamo è questo il motivo per cui siamo soddisfatti la nostra strategia perché questo è il nostro stesso modo dimetterci in rete con gli attori dello sviluppo
Per assolvere credo nel modo migliore i compiti che ci derivano da quella che noi viviamo come la responsabilità sociale dell'università responsabilità che noi sentiamo forte perché questa responsabilità sociale ci spinge ad agire in modo che la nostra autonomia non sia una scusa per l'isolamento per l'indifferenza
Per l'autoreferenzialità tipica di certi periodi delle nostre accademie ma invece il mezzo per dare un contributo indipendente alla società per fornire una voce imparziale
Un servizio di alto livello al bene comune
L'università quindi è stato richiamato più volte vuole essere un fattore di competitività del territorio queste possibile solo se c'è se questa conta e unita alla capacità che noi riteniamo di a vere di costituire reti di alleanze alleanze fra i diversi soggetti che operano sul territorio siano essi amministrazioni pubbliche industrie punto università
Questo perché il nuovo contesto socio economico che ha delineato
Dall'economia della conoscenza richiede a nostro avviso una ridefinizione del nostra stessa funzione perché i nuovi scenari di sviluppo
Che si vaso non so la valorizzazione del capitale umano come è stato ricordato più volte delle abilità relazionali aggiungo io imporsi stesso di un velocissimo progresso tecnologico e l'affermarsi di sostanza dei paradigmi
Produttivi nuovi pratichi produttive organizzativi nuovi che conseguono al tramonto definitivo credo di quelli che abbiamo conosciuto quell'i terroristi Ford visti chiede alle università
Nuove capacità di affrontare i vasti fenomeni di apprendimento di quella società abbisogna
La velocità del cambiamento infatti basato proprio sulla conoscenza porta un grave pericolo di marginalizzazione se non proprio di esclusione definitiva di strati sociali che sono spiazzati da una rapidissima dequalificazione dei loro saperi produttivi questo è il motivo sostanzialmente in breve
Per il quale università di Ancona fonda la sua stessa strategia tutti i prossimi anni sulla in poi Ability molti degli amici che sono presenti sanno che questa e praticamente una fissazione della nostra visita ma in realtà l'Emporio Ability costituisce il perno stesso del nostro posizionamento strategico noi abbiamo un'attenzione dicevo
Quasi maniacale all'occupabilità e credo questo presidente Fiorini che risponda anche alle esigenze dell'impresa
E la compagna anzi credo
Alcune azioni di successo che voi stessi avete intraprese noi siamo perfettamente consapevoli per esempio riprendiamo lo slogan Fortunato di alcune delle vostre iniziative noi siamo pienamente consapevoli dicevo che il lavoro non lo porta la cicogna
Come dice proprio una delle vostre più fortunati iniziative ma lo portano lo porta le idee Investimenti ed in primis gli investimenti nel capitale umano ecco perché Presidente si comprende che per noi il rapporto con le associazioni dell'imprese è cruciale e perché teniamo a rendere sempre più solidi i legami già fruttuosi che esistono tra le nostre istituzioni tanto che per facilitare ulteriormente queste azioni sempre più spesso noi importiamo dal mondo dell'impresa che metodi e linguaggi tipici vostri direi
Cito un rapidamente un esempio emblematico di questo che sto dicendo è significativo di questo modo nostro di procede per riferisco per esempio a recentissimo ottenimento della certificazione di qualità ISO nove mila e uno
Di un nostro corso della facoltà di Economia credo che siamo stati i primi in Italia
Ad ottenere questo seguirà al nei prossimi giorni un corso di ingegneria che sarà certificato entro il due mila e uno certifica eremo ISO nove mila e uno tutti i nostri corsi questo servirà credo anche a rendere ancor più garantita illeggibile trasparente l'alta qualità che viene riconosciuta ai nostri prodotti
Ma come
Come si vede
Usiamo pienamente quell'autonomia che la Costituzione garantisce all'università cerchiamo però di usarla
Non per chiudersi nell'isolamento come dicevo prima l'isolamento di una cultura accademica autoreferenziale ma per essere agili e veloci
Come credo tutte le parti della Pubblica Amministrazione dovrebbero essere
Ci prendiamo cioè tutta l'autonomia possibile per combattere quello che
Presidente D'Amato un suo illustre concittadino L'Abate napoletano Antonio Genovesi qualche anno prima la rivoluzione
Francese bollava credo molto sagace mentre come il non s'ipotizza motivi Codella della malattia endemica diremo di tutte le burocrazie forse di tutti i tempi bene noi siamo nemici giurati di questo non si può ti smog perché vogliamo esercitare al meglio la responsabilità sociale che sentiamo per essere attori primari dello sviluppo auguri Presidente a lei e atto degli imprenditori grazie
Grazie al rettore Pacetti
Dico questo abbiamo terminato gli interventi passiamo quindi peraltro molto mobile
Particolare momento molto significativo che il consueto riconoscimento che l'associazione riserva ai propri soci iscritti da almeno venticinque anni prego quindi presidente D'Amato di fare insieme a me la consegna degli attestati
Voglio starci anziani di Assindustria ancora intese scritte da venticinque anni sì ma anche via strada eterei meccanica
Si son letti Claudia di Loretta articoli religiosi
Coperte latte di Jesi alimentari
E dice scavi inviandogli ANIA estrattiva
I n all'arte l'ex disse era dei conti legna è arreda
Nascono costruzioni di Jesi edilizia
Ci
Vallarsa c'è anziani di Assindustria ancora intese scritte da cinquant'anni
Fazi Battaglia di Castelplanio Dini e liquori
Fonderia disamina RAI dicono disse in Italia meccanica
Inno di creare densità di Ancona edilizia
Così arrivati alla conclusione il momento più importante di questa serata chiedo relazione l'intervento del nostro presidente Antonio D'Amato
Ricordo che subito dopo l'intervento di del presidente D'Amato ci si trasferì moglie locale qui a fianco per la consulta assieme
Che conclude la nostra festa che il cui ricavato come tutti gli anni viene destinato l'intervento a fondo scusare
Quest'anno abbiamo deciso per l'ultima volta di impegnarsi per la scuola che Assindustria sta costruendo a Fabriano per il terremoto del mille novecentonovantasette che sarà consegnata le ricordo il trofeo dell'anno probabilmente sarà prima delle vacanze di Natale
Corretto che sarà l'ultima volta naturalmente questo dipende molto da voi imprenditori quanto in che maniera interverrete nel sostenere questa scuola e quindi quanto ricche misure per darete alla successione per completare quest'opera che per quanto riguarda la sua edificazione completata ma adesso bisogna anche completare quello che il pagamento di questa scuola
Siamo a buon punto però tutti potessero intervenire nuovamente saremmo veramente contenti
Posso quindi la parola con piacere al presidente Antonio D'Amato
Autorità cari colleghi sono molto lieto di essere qui con voi questa sera
Non vi prometto che sarò brevissimo ma cercherò di contenermi
Perché ci sono molti stimoli che sono stati
Come dire interessanti nel corso di questo bel dibattito di questo pomeriggio
Ma desidero innanzitutto
Partire in questo mio intervento ringraziando il Presidente Fiorini
Ringraziando l'amico Merloni per l'ospitalità in questo dello stabilimento
Ringraziando voi tutti perché le Marche rappresentano un esempio importante emblematico dell'imprenditorialità della creatività dell'impegno dell'industria italiana
è un territorio che ha dato molto al nostro Paese ha dato molto alla nostra imprenditoria ha dato molto alla nostra Confindustria come non ricordare Vittorio Merloni che è stato il primo dei presidenti di Confindustria fra virgolette diverse
Esempio per me tutti l'amico Giorgio grati con il quale ha condiviso l'esperienza in Presidenza di Confindustria
Un territorio questo che continua a essere attivo e presente nei lavori della nostra organizzazione in maniera intelligente e puntuali quindi sono contento di essere qui
Il dibattito di questo pomeriggio
Ha molto opportunamente messo in evidenza il ruolo fondamentale
Il la centralità
Della questione della competitività alla quale sono esposte all'impresa e della competitività alla quale devono saper far fronte i territori e le istituzioni perché sempre di più la sfida
E non solo fra chi produce
Non solo fra i Paesi che si misurano ma è sempre più fra i sottosistemi locali e quindi il ruolo fondamentale che il territorio le istituzioni locali svolgono in questo riguardo e davvero meritevole non solo di maggiore attenzione ma soprattutto di maggiore azione questione questa che nel momento in cui nel Paese si dibatte molto disordinatamente
E probabilmente non sempre con la dovuta attenzione
Puntualità del tema della devolution e della riorganizzazione dello Stato delle sue funzioni e delle sue articolazioni bene mi sembra che oppure le riflessioni di oggi siano come dire meritevole di ulteriore
Approfondimento perché
Ci troviamo di fronte ad una svolta importante alla quale il nostro Paese deve saper far fronte
E noi tutti dobbiamo saper difendere le quote che abbiamo e soprattutto aumentare la capacità di conquistarne delle altre
Io non entrarono specifico delle questioni locali perché sono state trattate molto bene io non ne ho la competenza per entrare nello specifico del territorio marchigiano questo però è un territorio che si è contraddistinto per la sua vivacità e vitalità imprenditoriale
E per aver fra virgolette coniato è raffigurato meglio di tante altre parti d'Italia la dimensione della piccola impresa
Il cosiddetto piccolo è bello e negli interventi di questa sera si è ritornato su questo tema io vorrei dire che
Francamente oggi il vero grande
Problema del nostro Paese non è far nascere imprese ne siamo il Paese che ha il più alto tasso di natalità imprenditoriale
è il più alto tasso di imprenditorialità al mondo siamo un Paese studiato e analizzato in tutte le grandi università del mondo perché nessuno ha come l'Italia
Imprenditorialità e creatività impeditiva ma siamo il paese che al tempo stesso il più basso numero di grandi imprese mondo da Svizzera Olanda
Hanno più grandi imprese dell'Italia
E quindi la questione per il nostro sistema
Economico e produttivo più ancora che far nascere imprese e farle crescere
E ne prenditori dobbiamo sapere ad accrescere ma dobbiamo anche poter crescere e questo mi sembra sia la questione fondamentale rispetto alla quale oggi bisogna misurare l'azione del governo all'azione dell'istituzione dell'autorità locale l'azione stessa di Confindustria
E quindi ne dobbiamo da un lato ricordare hanno gli stessi che dobbiamo e possiamo fare di più in termini di innovazione di investimenti di formazione
Di conquista di mercati ma dall'altro lato dobbiamo de questo il ruolo sul quale Confindustria impegnata fare di più per far crescere e per far poter far crescere le nostre imprese
Cioè in un momento difficile delicato
Momento di svolta significativa il nostro Paese dopo tanti anni
Di crescita negativa del prodotto interno lordo ha finalmente un segno più davanti al suo PIL così anche l'Europa c'è una congiuntura internazionale forte
Abbiamo conti economici nazionali che non sono gravati dalle angosce dei crisi finanziaria che ha contraddistinto tutto il decennio degli anni novanta ci troviamo in un momento in cui potremmo davvero incominciare da dire politiche
Di
Sostegno e di rafforzamento della capacità competitiva del nostro Paese eppure in questa fase così delicata così significativa
Siamo di fronte a un bivio che non riusciamo davvero con la dovuta determinazione
A scegliere se cioè accontentarci di quello che fino a oggi abbiamo conseguito ovvero continuare la strada del rigore iniziare davvero a fare il rilancio competitivo del nostro Paese
Ci troviamo purtroppo in un momento in cui le necessità e le opportunità del quadro economico fanno davvero a pugni con le esigenze i dibattiti e le dinamiche di una situazione politica che continua atte ad andare da una da un'elezione all'altra siamo da circa diciotto mesi in campagna elettorale continua le elezioni europei prima le elezioni amministrative dopo questa lunghissima campagna elettorale che partita già da qualche mese che considera ancora in maniera defatigante dei mesi prossimi ci sta privando della possibilità di fare quelle scelte che altri Paesi hanno saputo fare stanno facendo in questi giorni con la determinazione e con decisione disponendo già da tempo di un vantaggio competitivo più forte del sistema Italia
E la situazione questa simile a quella che ne abbiamo vissuto nella seconda metà degli anni ottanta quando allora lo ricorderemo tutti l'Italia era molto orgoglioso di sorpassare d'Inghilterra facevamo come dire a gara
Con il Regno Unito della Thatcher per vedere chi dei due fosse più forte e avesse un prodotto interno lordo più ricco
E mentre lo sci Gloria va uno di quei risultati allora conseguiti ministero faceva quelle riforme che hanno poi consentito ad un'economia che aveva un tasso di sindacalizzazione più alto del nostro una crisi dell'economia e della competitività più forte della nostra
Una presenza dello Stato nell'economia a quella che abbiamo noi e una crisi di imprenditorialità che noi per fortuna abbiamo mai sperimentata hanno consentito a quella Gran Bretagna
Con un debito pubblico allora più alto di quello italiano di diventare poi negli anni novanta la locomotiva d'Europa come di fatto sono stati ebbene oggi noi vediamo che altre economie europee anche se gravate da ritardi competitivi sanno nuovamente affilando le loro armi stanno facendo nuovi salti in avanti sul piano della capacità di conquistare e difendere i loro mercati la stessa Francia la Germania la Gran Bretagna l'abbiamo detto prima stanno ulteriormente arricchendo il loro potenziale competitivo e ne siamo qui ancora abbastanza fermi di fronte a questo bivio non riuscendo
Anche per questo dibattito politico che ci porta francamente ad una stasi dopo l'altra a intraprendere la vera strada del rilancio e della competitività
Eppure
Ci troviamo di fronte ad una situazione in cui
C'è davvero di che essere preoccupati perché se è vero che finalmente l'economia europea ha ripreso a marciare
Anche perché nel mondo ormai i ritmi di crescita che gli Stati Uniti i fari specie in un certo senso la stessa America latina l'ha detto anche molto bene la relazione Ferrini
Stanno imprimendo se è vero che le ho l'economia europea ha ripreso a marciare è altresì vero che l'effetto combinato del rafforzamento del dollaro della debolezza dell'euro
Della spinta forte del petrolio
In un sistema che continua avere lo stock di debito pubblico come lo abbiamo noi
In uno scenario di tassi di interesse crescente ci fa destare non poche preoccupazioni sulle io ritengo troppo ottimistiche previsioni che nel DPEF di qualche mese fa sono state indicate
E allora rispetto a quelle previsioni rispetto a tutto il dibattito che negli ultimi settimane negli ultimi mesi si è andato sviluppando sul cosiddetto bonus bonus fiscale la posizione di Confindustria è stata una posizione
Come dire molto chiara molto ferma peraltro sostenuta ahi noi
Dalla dalle conferme che i rigorosi studi del Centro studi di Confindustria hanno prodotto la posizione questa mai non sappiamo non riteniamo che ci sia materia da bonus fiscale
Perché non condividiamo l'ottimismo in un certo senso il semplicismo che dietro le previsioni del DPEF
Il riteniamo piuttosto
Che se ci fosse bonus fiscale e ne stiamo discutendo in questi giorni con il governo questo debba essere destinato alla riduzione dello stock di debito pubblico in una politica di continuo rigore di risanamento
E che si debba invece fare una manovra finanziaria
Che intervenga sulle spese correnti liberi risorse per fare investimenti in competitività
Noi abbiamo espresso con rigore la preoccupazione che un intervento a sostegno della domanda nel momento in cui la domanda sta crescendo
E le dinamiche dei tassi di interesse i rendimenti dei Bot e CCT contribuirà a far crescere ancora
In una fase in cui dobbiamo stare attenti a possibili di vampiri e dell'inflazione
Siamo preoccupati che un intervento a favore esclusivamente la domanda posso produrre degli effetti in gergo tecnico si chiamano prociclicità e che possono essere molto pericolosi
Perché in questo momento al contrario sarebbe necessario fare degli interventi chiari di politica di sostegno dell'offerta della capacità cioè di aumentare l'efficienza e la competitività del sistema produttivo per difendere quote di mercato a conquistare nuovi mercati mercati e soprattutto recuperare margini di competitività che consentano di macinare quei differenziati di costo di frazioni più che negli ultimi stiamo vivendo le materie prime lo sappiamo stanno crescendo a ritmi spaventosi abbiamo aumenti che vanno dal quaranta al centoventi per cento dei costi di ogni delle materie prime delle commodities fondamentale
Cioè una pressione sui costi delle imprese c'è una pressione sui rendimenti delle imprese cioè soprattutto difficoltà a competere e allora in questo momento
Interventi in competitività vogliono dire interventi che vanno nella chiara dizione direzione di ridurre il prelievo fiscale sul reddito d'impresa nella chiara direzione
Di allinearci a quello che altri Paesi stanno facendo ricorderete che il ministro Visco aveva detto la ditta produrrà quasi per un effetto come dire di ineluttabilità naturalistica una riduzione del prelievo fiscale al ventisette per cento nel due mila sette
Il Centro Studi Confindustria ha recentemente dimostrato che nel nostro Paese si paga fra IRPEG e IRES appare ricalcolati sul sul reddito prodotto dall'impresa dal cinquanta al sessanta per cento
Di prelievo fiscale contro un trentacinque per cento che la media dei nostri paesi europei concorrenti che stanno tutti cercando di ridurre ulteriormente il loro prelievo fiscale ne dobbiamo darci un target il target che Confindustria ha proposto al governo
Di scendere al venticinque per cento di quindici punti di prelievo fiscale entro il due mila e cinque
Anziché cercare di avere una riduzione dell'IRPEG
Di ventisette per cento entro il due mila sette naturalmente il ministro Visco non considera l'IRAP come prelievo sul reddito di impresa ma in realtà essa questo è e quindi e in questa chiave di ridefinizione che dobbiamo dobbiamo chiaramente intervenire alla riduzione del prelievo fiscale sul reddito d'impresa
Dobbiamo intervenire su politiche che favoriscano Investimenti informazioni ricerche mi sviluppo ma buttando in questo caso più sulle capacità del in prese di investire in questa direzione delimitando tutte le intermediazioni che hanno determinato gli sprechi che anche prima degli interventi prima fatti sono stati ricordati
Dobbiamo soprattutto intervenire in una decisa accelerazione delle politiche di liberalizzazione e di privatizzazione e su questo proprio recentemente l'altro giorno nella presentazione di un libro del Centro Studi Confindustria abbiamo illustrato alcuni dati che sono francamente sconcertanti e che vorrei condividere con voi perché sono fonte di vera preoccupazione
Su ogni cento lire di prodotti
Industriali
Noi abbiamo sedici lire di costi rappresentanti da Utility disse o energetiche
Ho servizi vari
Cinquanta per cento di queste sedici lire sono trasporti ventitré per cento sono costi energetici e il resto sono vari utili Tissot nessuna di queste sedici lire esposto alla competizione di mercato
E rappresentano un un elemento fondamentale della componente di costo dei nostri prodotti
Sulle privatizzazioni realizzate nel corso degli otto anni
Degli anni Novanta processo importante paradossalmente iniziato con grande rigore dalla presidenza Amato e che purtroppo oggi si affievolisce ritornando alla presidenza del Consiglio nelle mani di Amato
Questi otto anni che hanno visto una forte spinta iniziale sul processo di privatizzazione ne abbiamo subìto negli ultimi anni un fortissimo rallentamento ma su duecentootto mila miliardi di privatizzazioni dichiarate
Solamente centottantaquattro mila miliardi sono state reali flussi di cassa della riduzione dello stock di debito pubblico
E solamente settanta mila miliardi sono stati vero passaggio del controllo di aziende di Stato
A privati e ha mercato abbiamo quindi un processo di privatizzazioni iniziato ma non completato
L'abbiamo soprattutto un processo di liberalizzazioni iniziato in maniera molto parziale e interrotti in maniera assolutamente precoce
E nel momento in cui oggi noi ci troviamo
Di fronte ad una situazione in cui tante riforme sono state iniziate ma poco riforme sono state portate avanti
Il rischio di credere ci siamo ormai usciti fuori dal tunnel della crisi finanziaria e che la crisi competitiva del nostro Paese e davvero tanto
Ed è su questo che noi abbiamo deciso di fare una cosiddetta operazione verità dobbiamo c'è il rendersi conto che se non riprendiamo con vigore questo processo di liberalizzazioni prima e di privatizzazioni poi la capacità competitiva del nostro sistema Paese e davvero indebolita
Noi oggi abbiamo di fatto
Dall'energia
Ai trasporti
Alle utilities i servizi delle municipalità
E i servizi pubblici locali ancora un regime di presenza dello Stato nell'economia che non solo rappresenta in termini di dimensioni economiche oltre trecento mila miliardi di asset da privatizzare ancora
Ma rappresenta soprattutto per quote fondamentali del costo dei nostri prodotti
Prezzi che sono sottratti ad ogni confronto competitivo
Abbiamo quindi bisogno con grande decisione di un programma serio che intervenga dicendo cosa accadrà nel due mila e uno nel due mila e due nel due mila e tre nel due mila e quattro in termini di accelerazioni di liberalizzazioni prima e di privatizzazioni
E su questo tema bisogna essere molto chiari bisogna essere molto decisi perché privatizzare senza liberalizzare vuol dire spostarsi da monopoli pubblici ammonì Poli privati
E privatizzare senza liberalizzare vuol dire soprattutto ingannare i risparmiatori che alla prossima tranche di privatizzazione non saranno come d'altra parte non sono più disposti a firmare come dire a Segni per acquistare azioni di imprese che varranno una volta liberalizzati con i mercati in meno di quanto essi non hanno valutato al momento dell'acquisto
E questa la ragione per la quale oggi è difficile andare avanti in maniera accelerata ad un processo di privatizzazioni se prima non si interviene seriamente a liberalizzare questi questi come dire questi mercati che sono ancora chiusi
Noi abbiamo su questo tema ha recentemente aperto anche un confronto che non voleva essere polemiche non vuole essere polemico ma deve essere assolutamente di chiarezza anche le riguardi delle politica credo Perrone la in materia energetica noi ci troviamo oggi con un costo energetico
E parlo di gas ma parlo innanzitutto di energia elettrica
Chi assolutamente fuori linea rispetto a ogni altro Paese europeo
Per due ragioni fondamentali primo perché ne paghiamo sull'energia elettrica un prelievo fiscale
Tre volte superiore a quello della Germania e Germania e l'Italia sono gli unici Paese davvero un prelievo fiscale sul chilowattore
E quindi improprio che noi continuiamo a gravare i consumi industriali di energia elettrica oltre i consumi privati di un prelievo fiscale così alto
E in secondo luogo continuava ad avere un sistema di assoluta chiusura la concorrenza della competizione energetica perché anche le cosiddette liberalizzazioni iniziate qualche tempo fa di fatto non dandosi autorizzazioni alla costruzione di nuove centrali e ci sono domande per oltre trentacinque
Mila Mw giacenti presso il ministero dell'industria
Non consentendo sì la realizzazione di reti per garantire l'importazione di energia elettrica delle strade non dandosi luogo ancora la vendita delle centrali elettriche noi abbiamo di fatto un sistema di ancora più forte Napoli del dell'in questa direzione che nel frattempo investe risorse
Per fare attività al di fuori del proprio compissimo is senza investire invece nel potenziamento della rete e del potenziamento delle sue attività fondamentali su questo
Noi abbiamo chiesto al governo e continuava chiede al governo di intervenire con chiarezza nell'indicare quali sono le priorità
E quali sono le scelte da farsi in questa direzione
Perché lei oggi ci troviamo con una bolletta energetica che sta schizzando in area per tutte le nostre imprese ma ci dovranno soprattutto con alcuni settori che hanno un'altissima intensità di costo energetico che si trovano davvero in difficoltà competitive quotidiana
E allora di fronte a queste come dire scelte di fronte a queste priorità che in questi giorni ne stiamo discutendo come Confindustria con il governo in termini di finanziaria
Ne siamo consapevoli che la situazione politica
Il
La forte come dire contesa elettorale che si sta giocando in questi giorni rende davvero difficile a chi abbia come interesse prevalente il consenso il successo della prossima scadenza elettorale
Fare scelte strutturali di lungo periodo che lo guardano più alla competitività e al successo del Paese nei prossimi anni piuttosto che non al risultato elettorale dei prossimi mesi o dei prossimi giorni
E ma noi oggi ora in questo momento ci troviamo di fronte a scelte importanti che non possiamo dilazionare
Ed è quindi assolutamente doveroso per un'organizzazione che voglia rappresentare gli interessi dell'Italia che compete e che si misura sui mercati
Quindi doveroso per noi Confindustria richiamare maggioranza e opposizione
E in questo momento il nostro primo interlocutore appunto il governo rispetto a queste fondamentali scelte che sono per noi vitali ed essenziale
Certo il rischio che poi
Qualcheduno semplificando un po'troppo
Ritenga di poter come dire appiattire la posizione di Confindustria quella di schieramenti politici
Ogni tanto si legge ma per fortuna son sempre gli stessi giornali particolare Repubblica L'Espresso che ogni volta che Confindustria alza la voce nei riguardi del governo su queste questioni beh lo fa perché tutto sommato è schiacciato sulle posizioni dell'opposizione non è fatto così Confindustria determinata nel portare avanti una politica di rigore
E di competitività per il Paese noi stiamo scrivendo un piano di azione per la competitività che sarà di fatto quello che Confindustria ritiene
Debbano essere le scelte
Per che il Paese nel Polo corso dei prossimi mesi possa davvero imboccare la strada forte del recupero competitivo su questo piano della competitività noi verificheremo le posizioni di maggioranza e di opposizione pronti ad intervenire sulle contraddizioni degli uni e degli altri perché il nostro interesse unico ed esclusivo e quello di rendere possibile al nostro sistema industriale e imprenditoriale di poter crescere di poter competere di poter liberare le straordinarie energie di cui il nostro Paese portatore che possono dare un contributo fondamentale
Alla crescita non solo economica ma anche civile del nostro Paese in questi dieci anni questi anni novanta lo abbiamo prosciutto una crisi finanziaria terribile alla quale abbiamo saputo far fronte con grande responsabilità tutti insieme come Paese lavoratori cittadini imprenditori anche lo stesso sistema politico
Ma questa crisi finanziaria a allargato le disuguaglianze ha indebolito la nostra capacità competitiva
Ha creato nuove emarginazioni
E noi oggi non siamo usciti fuori dal tunnel ci troviamo di fronte ad un'opportunità positiva e alla nostra portata dobbiamo avere la forza il coraggio e la determinazione di continuare la strada del rigore
Dobbiamo continuare a lavorare seriamente
Per recuperare capacità competitiva come Paese
Dobbiamo cioè
Riuscire finalmente a liberare il potenziale straordinario di crescita
E di ricchezza che il nostro Paese sa esprimere con la sua capacità imprenditoriale con la sua capacità di lavoro e fare quel salto di qualità che io son convinto l'Italia più e meglio di altri paesi europei al mondo
Riesce a fare perché abbiamo dimostrato nella nostra storia e con la nostra cultura di avere straordinarie risorse umane imprenditoriali che sono veramente senza pari abbiamo bisogno per far questo
Di rigore
Di determinazione e soprattutto di come dire un momento di confronto serio e rigoroso più sulle scelte più sui piani di azione più sulle decisioni piuttosto che non semplicemente sugli schieramenti del momento e allora chiudo questo intervento facendo riferimento alla simpatica e il da me molto apprezzata citazione del mio concittadino fatto dal magnifico rettore è vero il uno dei mali italiani e quello che non si può ti SMA
Invece una delle grandi risorse degli imprenditori e al contrario quello del sì pochissimo noi siamo quelli che di fronte alle sfide di fronte alle difficoltà si impegnano ancora di più con determinazione perché le imprese non è che sono state create per grazia divina c'è sempre stato all'inizio un imprenditore che le ha create e chi è venuto dopo o le ha saputo difendere e consolidare o le ha perse perché il mercato non fa prigionieri
O se è in grado di resistere di vincerli oppure se fatto fuori dal mercato quindi ne siamo quelli convinti del sì buddismo siamo quelli convinti che in questo Paese davvero può crescere può svilupparsi e siamo anche convinti che pure in un momento difficile e delicato di congiuntura politica istituzionale come quella che ne stiamo vivendo ragionando confrontandosi soprattutto proponendo si può cercare di tenere la rotta del Paese sulla direzione giusta che quello di fare davvero politiche che consentano più crescita economica per dare poi più crescita civile e sociale all'Italia tutto è una sfida importante non ci facciamo illusioni il dibattito dei prossimi mesi sarà un dibattito durissimo probabilmente non porteremo a casa quello che sarà necessario perché le nostre imprese faccio un salto di qualità ma noi abbiamo il dovere di fare una battaglia durissima ogni giorno su questi valori su questi principi
Io ricordo le battaglie viziate da Merloni vent'anni fa e quanti anni di martellamento continuo si son dovuti fare per smontare i principi a sordi alla scala mobile e delle vecchie logiche del muro contro muro degli anni Settanta degli anni ottanta e noi con la stessa determinazione dobbiamo far battaglie fondamentali
Perché il clima l'atteggiamento anti industriale descrive l'atteggiamento di assoluto come dire superficialità con le quali le grandi riforme nel nostro Paese non vengono fatte cambi questo è un Paese che ha bisogno di vere riforme economiche di vere riforme sociali io vengo da un pezzo dell'Italia che soffre davvero di queste grandi disuguaglianza un pezzo d'Italia che come diceva Merloni prima
A e può fare molto di più
Penso di dare che ha dimostrato in questi dieci anni fatevelo dire da chi ama molto il suo territorio ma vive nel mondo un senso di responsabilità straordinarie perché quando si è staccata con violenza la spina dell'intervento straordinario dell'assistenzialismo e chi vi parla è uno che danni chiedeva che questa spina si staccasse il Mezzogiorno è stato completamente buttato via
Perché il Mezzogiorno è una realtà
Che per anni
Ha vissuto protetta dal mercato e poi improvvisamente si è trovata ad essere esposta a un mercato ma senza una casa perché perché ci sia un mercato occorre uno Stato e occorrono delle regole
Mezzogiorno ancora oggi nel Duemila pezzi interi del territorio sono senza Stato e senza regole
Con livelli di inciviltà
Di mancanza di civiltà dello stato che non sono tollerabili
Con un'illegalità diffusa
Con un sommerso che nessuno vuole veramente combattere
Con una commistione fra malavita e ma l'economia che rende difficile alle forze sane del Mezzogiorno di fare quel salto di qualità che pure stanno nel loro come dire lavoro quotidiano facendo il tenente
E il senso di responsabilità col quale i giorni del Mezzogiorno hanno risposto alla crisi di questi anni è stato straordinario
E mentre altre parti d'Italia si gridava si grida per fortuna un po'meno scomposta venti alla rottura dello Stato
Nel Mezzogiorno invece c'è stato una domanda più forte di uno Stato vero non uno Stato che entri nell'economia e nella vita di tutti i giorni ma lo Stato che consenta correggo le vere lo svolgimento ordinato dalla vita di tutti i giorni
Il primo grande impegno di Confindustria con la mia presidenza di un impegno che vi assicuro non ho assolutamente intenzione di far credere e quello di una lotta durissima per il recupero della legalità della civiltà nel nostro Paese
E questo è un Paese che ancora tassi di illegalità IDC mi sta fortissimi e non solo nel Mezzogiorno
Un Paese dove occorrono dodici anni per fare una causa civile
Un Paese dove la giustizia penale funziona come funziona
Un Paese dove noi ci troviamo ad essere esposti ad abusi e a come dire discrezionalità nel rapporto con la pubblica amministrazione nell'esercizio delle nostre attività giorno dopo giorno e un Paese che margini di recuperi importantissimi sul piano della legalità
E chi deve fare il Cooper i formidabili sul piano della civiltà che questo è un Paese che continua vere oltre il ventotto per cento del suo prodotto interno lordo economia sommersa
Ed è un Paese che se non riesce a portare davvero il livello di economia sommersa
Ad un regime come dire fra virgolette fisiologico che almeno quello che hanno gli altri Paesi europei che cioè la metà del nostro non riuscirà mai a generare quelle risorse economiche
Per fare davvero una riduzione seria sul piano fiscale e contributivo e dello stock di debito pubblico
Senza della quale poi davvero vitale non riesce a competere allora se vogliamo pagare tutti meno tasse occorre che l'economia sommersa divenga davvero una priorità fondamentale sulla quale impegna soci
E ancora oggi nel nostro Paese nel nostro sistema
Classe politica istituzioni autorità locali sindacalisti in qualche caso anche colleghi rispetto all'economia sommersa girò lo sguardo altrove e al più dicono ben meglio sommerso che disoccupato
Non si può accettare
Non si può accettare
Perché così non competiamo perché così vitale non diventa più giusta perché così vitale non Trichet
Lo su queste partite nelle va avanti fino in fondo allenati con determinazione stiamo sfidando il sindacato perché scommesso si combatte anche con più flessibilità
Stiamo sfidando il governo perché il sommerso si combatte anche con una politica fiscale competitiva più seria stiamo sfidando né stessi perché dobbiamo dimostrare noi stessi a tutto il resto del Paese
Di essere capaci di promuovere davvero oltre che la crescita economica anche la crescita civile io son convinto che ne questo lo possiamo fare
Perché su questo ci giochiamo moltissimo ci giochiamo soprattutto la possibilità di essere davvero imprenditori che competono con successo nel mondo
E quindi su questo Confindustria lavorerà e so che tutti quanti voi sarete al nostro fianco perché sarà una partita dura impegnativa difficile ma sulla quale ci giochiamo il successo delle nostre aziende grazie
Ringraziamo il presidente D'Amato per questa esposizione che credo per tutti è stata viziati tanti momenti di meditazione dico
E di riflessione su tutto questo ma per tutti per gli imprenditori per le autorità per politici
Per cui io credo che se tutti nuovi oggi portiamo qualche cosa a casa perché ci sentiamo più ricchi e ci andiamo andiamo a riflettere su tutto quello che abbiamo ascoltato oggi credo che abbiamo tante cose da fare
Ancora per migliorare questo Paese ma bisogna farlo tutti insieme perché se si se lavoriamo tutti insieme una squadra che lavora sicuramente risultati ci saranno e con questo dichiaro chiusa l'Assemblea dell'anno due mila all'uscita andando a sinistra hanno abbiamo la Pivetti quel poi abbiamo la cena buona serata a tutti
Tre