Rassegna stampa di economia

Buongiorno a tutti i lunedì otto febbraio mille novecentonovantanove stampa e regime la rassegna stampa di Radio Radicale consueto supplemento del lunedì pomeriggio dedicato all'economia e ai problemi della finanza CorrierEconomia supplemento
Del lunedì del Corriere della Sera apre con un pezzo sul lusso ma non va così di lusso il titolo Arno i veri conti del raider di Bucci sempre in prima pagina sul Corriere Economia
Un pezzo di Rocco Cotroneo e rimettete loro i debiti nuove teologie per i poveri Alberto Alesina Repubblica Meridiano sempre sul Corriere della Sera
CorrierEconomia cambi fissi fluttuanti ma non a mezza via e per questo tema dei cambi fissi o meglio
Di come organizzare sterile cambi lo vedremo trattato sia da Alberto Alesina che sul mondo
Repubblica fare finanza invece mette i piedi nel piatto con l'articolo di apertura i piedi nel piatto del tema caldo di queste giornate della politica lavoro l'ultima frontiera lo scontro sulla facoltà di licenziare dove dovremo Adriano buona fede si occupa di flessibilità del mercato del lavoro ieri
Tema centrale anche dell'intervento di Emma Bonino all'Assemblea
Dei radicali per Assemblea quella di ieri in vista e per preparare l'Assemblea di cinque del cinque sei sette marzo
Assemblea promossa i Radicali per la rivoluzione liberale per gli Stati Uniti d'Europa
Un colpo al cerchio un colpo alla botte sempre a fare finanza pagina uno appunto abbiamo visto buona fede interviene sulla flessibilità del mercato del lavoro
Ma un leader del del sindacato americano della Unity d'automorfismo iscritti i lavoratori il sindacato del del fabbriche delle aziende di automobili guardatevi dal modello americano Eugenio
Occorsio di questo cd occuperemo di flessibilità del mercato del lavoro ci occuperemo di pensioni ci occuperemo in questa rassegna stampa
Della questione dei cambi fissi e ci occuperemo anche della borsa statunitense e dell'economia del futuro
Dell'economia USA locomotiva dell'economia mondiale
Allora questi due argomenti partiamo dalla flessibilità del mercato del lavoro Adriano buona fede sulla prima pagina di Repubblica Affari e Finanza tutti licenziabilità così sui due piedi senza neppure che il datore di lavoro perda tempo a spiegare perché i dipendenti delle imprese con più di quindici dipendenti
Finora garantiti da una legislazione che ne impedisce il licenziamento in tronco
Verrebbero così messi alla pari con i loro colleghi delle società più piccole che non hanno mai goduto di questo tutti come contropartita un indennizzo composto da un certo numero diversità arretrate
Una proposta del genere che in Italia suona come una vera rivoluzione per i circa ventitré milioni di cittadini attivi non è nata nei piani alti della Confindustria
Inviare dall'astronomia ma tra l'intellighenzia di via delle Botteghe Oscure oggi sede dei Democratici di sinistra e di quello che un tempo fu il PC Partito Comunista Italia
Di italiano una proposta supportata da tempo con forza lucidi argomenti da alcuni studiosi ed ex parlamentari come Pietro Ichino e vedremo proprio
A pagina tre D a fare finanza una intervista con Pietro Ichino
è ritornata fuori nei giorni scorsi dall'infuocato dibattito che si è creato quando il Presidente del Consiglio Massimo D'Alema ha proposto di aiutare le piccole imprese fino a quindici dipendenti a crescere di dimensione
Sospendendo per due-tre anni l'applicazione andarsene lo Statuto dei lavoratori che prevede appunto la non licenziabilità dei dipendenti oltre
Quella soglia ricordiamo la soglia del quindici del quindicesimo
Dipendente per azienda l'ipotesi lanciata da D'Alema è in realtà un piccolo ballon d'essai per saggiare le reazioni nel partito e nel governo
Allo spinoso tema che da tempo circola all'interno della sinistra diessina l'opportunità di mantenere in vita il mercato del lavoro dicotomica nettamente diviso tra i privilegiati
Che hanno un posto non lo perderanno mai salvo catastrofi aziendali in eclettiche sono oltre ai dipendenti delle piccole imprese sotto i quindici dipendenti
Allontanarvi dall'azienda in qualunque momento previo pagamento di un indennizzo i giovani che in questi ultimi anni hanno avuto difficile e precario accesso al mondo del lavoro con i cosiddetti contratti atipici a tempo determinato per lavoro interinale a tempo parziale formazione lavoro di apprendistato e che pagano di persone costi dalla flessibilità e lo stesso D'Alema a chiarire questo punto alla Conferenza nazionale dei DS di fine gennaio affermando all'unisono con il segretario Partito Walter Veltroni
Che una forza di sinistra deve porsi il problema di come tutelare tutti i lavoratori e non soltanto una parte
Qua
Il primo nodo ma il partito si è subito spaccato la componente sindacale
Capeggiata da Sergio Cofferati ad Alfiero Grandi oggi responsabile del lavoro per il partito osteggia la proposta di D'Alema a maggior ragione non vuol sentire neppure parlare di riduzione dei diritti per i lavoratori delle imprese con più di quindici dipendenti
Se bisogna unificare il mercato del lavoro casomai si deve applicare lo Statuto dei lavoratori anche a chi non tutelato
Favorevole invece l'ascoltato consigliere del presidente del Consiglio Nicola Rossi che sembra vicino alle posizioni di Ichino e prosegue poi Adriano Bonafede spiegando che ormai ad esempio la flessibilità in entrata è completa tra apprendistato e contratti di formazione tra lavoro interinale collocamento gestito anche da privati tra contratti a tempo determinato ma su queste in realtà appunto le remore legislative sono ancora numerose stagionali e part-time l'impresa a un ampio ventaglio di possibilità
Per quanto riguarda la flessibilità del tempo di lavoro il sindacato accettato negli anni passati praticamente ogni tipo di turno pur di favorire la necessità delle imprese manca soltanto questo il quadro forse troppo indulgente a mio avviso che fa Adriano buona fede manca soltanto la flessibilità in uscita cioè la possibilità di licenziare
Singoli lavoratori almeno per le imprese con più di quindici dipendenti cosa che invece è praticamente permesso in tutta Europa
E poi vedremo l'intervista
Di Chino previo pagamento di un indennizzo variamente fissato ad esempio in Germania è previsto un risarcimento massimo di diciotto mensilità in Francia disse in Gran Bretagna di dodici mila sterline che però il governo
Blair vuole portare cinquanta mila circa cinquanta centoquaranta milioni che dire
Cinquanta mila sterline
Comunque in ogni caso è stabilito il principio della reintegrazione in caso di discriminazione parità sesso religione e di rappresaglia contro sindacalista
Esiste quindi sempre per l'imprenditore limite di non abusare di questa facoltà di licenziare solo per motivi economici ma l'introduzione di una misura del genere potrebbe far scendere il numero di disoccupati davvero
Ci sarebbero ripercussioni positive sul tasso di sconto di disoccupazione la questione complicata dice ad esempio Paolo Garonna direttore generale dell'Istat non è chiaro dei dati delle analisi
Disponibili se esista una correlazione meccanica fra maggiore flessibilità in uscita a maggio l'occupazione le vere anomalie del sistema italiano per cui esso accresce la produzione senza aumentare occupazione sembrano comunque altre soprattutto il basso livello di ricerca
E l'incapacità di innovare i processi organizzativi
E questo dice abbiamo buona fede riportando anche un parere in qualche modo prudente sulla correlazione certo è che i Paesi in cui
Flessibilità del nei paesi in cui la flessibilità del mercato del lavoro più elevata peraltro sono Paesi con un sistema con sistemi economici e sociali in generale più flessibili comunque dove la festività mercato loro e più elevata
Ci sono le situazioni con minore tasso di disoccupazione e la rigidità del mercato del lavoro in Italia pensiamo i contratti collettivi undici nazionali
Eccetera sicuramente non favoriscono crescita economica competitività delle aziende e per questa via occupazione ma non favoriscono neppure l'occupazione che in qualche modo viene sostituito dal lavoro nero super straordinari eccetera proprio comportamenti ad attivi che le imprese adottano in mancanza di regole di flessibilità in entrata ma soprattutto in uscita
Parla Pietro Ichino ex parlamentare PDS così si fa nel resto d'Europa basterebbe introdurre un meccanismo di buona uscita
La mia proposta sempre Adriano buona fede che intervista Piero Ichino ricordiamo ex senatore parlamentare PDS e comunque tuttora
Uomo della sinistra la mia proposta ripresa disegno di legge dal senatore Franco Debenedetti prevede che il dipendente licenziato senza colpa abbia diritto a sei mensilità
Più una per ogni anno di anzianità convertibile a sua scelta in un preavviso
Lavorato equivalente ma il legislatore può anche stabilire un indennizzo più elevato
Ho scalettato a seconda dell'età e dell'area geografica l'importante e cambiare l'attuale legge secondo la quale quando il pretore ritiene che non sussista un valido motivo di licenziamento dell'input l'imprenditore deve per forza di integrare il dipendente Piero Ichino eccetera
Professore chi non crede che i datori di lavoro potrebbero approfittare di questa possibilità di licenziare previo pagamento di un giacimento per esamina per eliminare dall'impresa i sindacalisti o per sostituire i vecchi che costano di più con i giovani che costano meno no
Risponde Ichino perché se c'è effettivamente discriminazione il giudice una mia proposta continua a poter integrare lavoratore
Così come del resto avviene non soltanto negli altri Paesi europei ma anche negli Stati Uniti dove c'è una consolidata e sofisticata giurisprudenza in materia
E in Italia impedirà discriminazione per motivi di pace sia l'articolo quindici dello strutto e lavoratori che l'articolo trentasette della costituzione ma allora cosa cambierebbe rispetto a oggi due cose risponde Piero Ichino la prima è che quando il giudice non ravvisasse un intento discriminatorio e il licenziamento resterebbe evidentemente poiché si deve pagare un indirizzo un indennizzo alto l'imprenditore lo farà soltanto quando giudicherà che la differenza di produttività
Per i lavoratori licenziati e quello assunto e giustifica giustifichino questo onere e la seconda
La seconda è che fermo il diritto all'indennizzo per la integrazione del posto del lavoro
Di lavoro si invertire Bellone avete la prova oggi in Italia
Il datore di lavoro e il datore di lavoro
Che deve dimostrare il giustificato motivo cosa che non di rado particolarmente difficile domani sarebbe il lavoratore a dover dimostrare la discriminazione d'altra parte questo sistema che vige in tutta Europa
E infatti è solo in Italia che il pretore cosa che peraltro credo in qualche modo sia stata inserita anche nella legge
Sul lavoro interinale il pretore al giudice che in qualche modo deve può sindacare se le ragioni economiche addotte dal datore di lavoro per un licenziamento un avvicendamento siano ragioni economiche fondate oppure no e questo
Valutazione e affidata al giudice
Vuol dire che in Europa adesso siamo noi l'anomalia
In nessun altro Paese vige la regola per cui se l'imprenditore non riesce a convincere il giudice della sussistenza del giustificato motivo
Ne consegue obbligatoriamente alla reintegrazione salvi i casi abbastanza rari discrimini di licenziamento discriminatorio o per rappresaglia negli altri paesi si lascia l'imprenditore l'alternativa tra la reintegrazione è un congruo risarcimento
Lei pensa che una norma del genere posso effettivamente ridurre il tasso di disoccupazione risponde Piero Ichino se anche
Se anche non diminuì se il tasso di disoccupazione comunque un beneficio ci sarebbe i disoccupati resterebbero tali per minor tempo ci sarebbe una accelerazione del turnover fra chi è dentro e chi
Fuori così Piero Ichino sulle proposte di flessibilizzazione
Del mercato del lavoro in particolare quella che viene definita la flessibilità in uscita cioè la possibilità di licenziamenti per motivi economici da parte anche delle grandi aziende ricordo che segnaliamo
Segnaliamo Lab l'articolo di un genio Occorsio A pagina uno Repubblica fare finanza sempre
Ancora sulla flessibilità del mercato del lavoro non fatevi ingannare dalle cifre ufficiali certo lo sviluppo c'è
Ma da questo a dire che gli americani stanno vivendo il periodo più prospero da loro storia ce ne corre
Per tantissima gente questo tutt'altro che un panico prosperò la provetta e diffuso in modo impressionante le diseguaglianze tra i più ricchi e più poveri si allargano ogni giorno di più e sono oggi a livelli incredibili
Arriva forte e chiara da Detroit la voce dura di Paul crea il dirigente della United a otto workers i metalmeccanici americani una vita sui picchetti e oggi impegnato
Con la qualifica un po'perso paradossale diva espressi niente
Come una corporation da noi si potrebbe definire un segretario confederale
Impegnata per quasi disperato tentativo di risollevare le sorti del sindacato americano un declino inarrestabile nel mille novecentocinquantaquattro iscritto le unions il trentacinque per cento dei lavoratori dipendenti
Nell'ottantatré questa percentuale era crollata al venti virgola uno e oggi ai minimi quattordici virgola uno appena più che negli anni Trenta nell'industria questa quota scende ulteriormente al dieci per cento risale solo
Nel pubblico impiego tutta colpa della flessibilità commenta
Aspramente crea e quindi si può probabilmente capire perché il sindacato oltre le altre ragioni non tolleri la flessibilità perché a drasticamente ridotto il tasso di sindacalizzazione
Della
Il tasso di sindacalizzazione dei lavoratori americani abbiamo parlato di flessibilità
Abbiamo anche fatto un cenno alle teste d'uovo della Presidenza del Consiglio che i consiglieri economici il riferimento era Nicola Rossi prendiamo un altro consigliere di D'Alema a Palazzo Chigi Marcello Messori economista insegna università romana di Tor Vergata è uno dei tecnici chiamati a far parte del consiglio degli esperti che affianca Massimo D'Alema a Palazzo Chigi
Sergio Rizzo che intervista Marcello Messori titolo non illudete vi la flessibilità non basta ma probabilmente è vero ma sicuramente aiuta
Diciamo noi il problema che ci si pone adesso dice come mantenere competitività nel mercato europeo posso dire che finora i termini di questo problema sono stati colti in poche occasioni
Per fare un esempio la certamente seminati Presidente del Consiglio al recente incontro all'Università Bocconi
Ma il governo D'Alema ha raggiunto qualche risultato su questo fronte credo che l'ultima legge finanziaria e il patto sociale
E qui non posso che fare una notazione che il patto sociale sia un elemento di flessibilità e non un elemento di irrigidimento del sistema decisionale e di potere
Sull'assetto attuale che e quindi non è un assetto di flessibilità a mio avviso è un nodo che verrà al pettine quello appunto al patto sociale sostiene comunque Marcello Messori ha provato che
Credo che l'ultima legge finanziaria il patto sociale siano state due tappe importanti per rilanciare gli investimenti
E definire le basi di nuove relazioni del mercato del lavoro ma questo non è sufficiente a risolvere problemi strutturali dell'economia italiana storicamente nostre imprese sono state agevolate la loro competitività internazionale
Da due fattori molto distorsivi ma in grado di sostenerne la redditività
E il tasso di crescita la sua mutazione che ha compresso i salari relativi senza pesare sul potere d'acquisto
Dei lavoratori e l'ingente flusso di spesa pubblica che ha allentato i vincoli di Bilancio cose che con l'euro
Sono chiaramente saltate finalmente vien da dire interviene Sergio Rizzo risponde Marcello Messori incerto il problema però è che la struttura produttiva italiana rimasta immutata
L'asse portante la nostra economia è costituito dalle piccole e medie imprese dei distretti industriali che hanno conquistato importanti margini di competitività internazionali
Specie in attività tradizionali a mercati di nicchia grazie al fatto di dare vita a sistemi territoriali integrati
Ma è innegabile
Che oggi rischiano di trovarsi stretta in un stretti
In una Tenaglia
Più avanti più avanti viene chiesto a Marcello
Messori cerchiamo di capire le imprese hanno comprato impianti per non assumere personale non incappare nelle regole più rigide che si applicano alle aziende con più di quindici dipendenti forse anche per quel motivo ma non credo che si tratti dal problema essenziale il punto che l'attuale specializzazione la nostra economia inadeguata rispetto agli standard europei
Il problema dire diventa quindi se il Paese vuole fare un o una scelta strategica le nostre imprese possono adagiarsi sulle loro attività tradizionali o di nicchia puntando a sostituire svalutazioni e spesa
Pubblica
Valutazione spesa pubblica con la rincorsa tecnologica la flessibilità del lavoro oppure possono tentare un salto di qualità cambiando il loro modello di specializzazione il che non esclude la flessibilità del lavoro ma in un'ottica assai diversa
Sarebbe si cambia il modello di specializzazione le imprese avranno bisogno di risorse umane diverse più qualificate
Ciò renderà inevitabile la flessibilità del mercato del lavoro perché sarà necessario che l'offerta del lavoro si adegui la domanda
In questo caso il sindacato allenato alla concertazione potrebbe gestire il cambiamento invece di essere costretto subirlo sempre lì torniamo la
Tentazione il tentativo di quadrare il cerchio cioè di arrivare a una situazione in cui che vedrebbe comunque il sindacato penalizzato l'abbiamo visto negli Stati Uniti e tentare invece di portare il sindacato su queste posizioni ma il sindacato invece resisterà come resistito in questi anni magari consolidando la propria posizione di forza a questa è una Giunta nostra
E poi si parla delle necessità ancora delle privatizzazioni
Così dice Marcello Messori ma sulle privatizzazioni vedremo più avanti cosa scrive Federico Rampini su Repubblica su Repubblica quotidiano oggi a proposito della privatizzazione dell'ENEL di flessibilità si occupa oggi rimaniamo quindi su questo tema ma il tema più caldo di quel di flessibilità si occupa oggi la mano visibile di Alessandro de Nicola
Alessandro Nicola sulle pubblica fare finanza pagina otto quindi vediamo il contributo come sempre come spesso in questa rassegna stampa con un'analisi
Liberale
Appieno liberale a pieno titolo e senza remore gli economisti classici scrive Alessandro De Nicola
Diffide diciannovesimo secolo ritenevano che i sindacati dei lavoratori non dovessero essere considerati diversamente dai cartelli tra imprese proibiti dalla neonata normativa antitrust americana
Combinazione di venditori per tenere alti i prezzi dei salari limitando l'offerta di manodopera i giudici di common law rifiutavano perciò di dare efficacia agli accordi di adesione
Ai sindacati pre divani picchetti e ritenevano validi contrada i contratti yellow dog per cui per i quali il dipendente si impegnava a non iscriversi alle tredici un non so durante la sua la vigenza
Dal suo contratto di lavoro naturalmente le cose nel corso degli anni sono cambiate non certo per deferenza nei confronti di Adam Smith il quale la ricchezza delle nazioni
Si preoccupava del potere di mono sogno che i datori di lavoro avrebbero potuto acquistare nei confronti prestatori d'opera se avessero cospirato per deprimere gli stipendi oggi i sindacati di padroni e lavoratori agli del linguaggio
Da altri tempi sono parti sociali ritenute indispensabili tante che concorrono a stipulare patti sociali con il Governo per definire non solo la politica salariale ma anche la politica economica tout-court
Vediamo cosa scrive più avanti
Cosa scrive più avanti Alessandro De Nicola facendo il caso di un dipendente della Zanussi che si è rifiutato di ha rifiutato di acconsentire alle due ipotesi che gli venivano proposto in un patto tra azienda e sindacato cioè ricco lire ricollocamento all'interno dell'azienda o licenziamento un dipendente ha rifiutato entrambe le opzioni e come previsto nell'accordo benedetto dal ministero è stato licenziato si parla di Sendero Zanussi
Testardo il proprio il lavoratore impugnato il provvedimento del giudice gli ha dato ragione la magistratura decide sui diritti degli individui e di quello che soggetti terzi stabiliscono al di sopra la loro testa si può legittimamente non tener conto bravo questo giudice
Da un punto di vista strettamente giuridico difficile dire non avendo tutti i dati a disposizione se il pretore abbia o meno preso un abbaglio
Certamente gridato il re è nudo del Di Rella concertazione in un sistema ingessato come il nostro tale procedura il pregio di moderare le dinamiche salariali
E offrire dei bocconcini flessibilità alle imprese ma guardandola con occhio più appassionati più spassionato non possiamo non provare simpatia per i giudici americani d'inizio secolo
Il difetto d'origine sta ovviamente nella rigidezza del nostro sistema di relazioni industriali che rende assai difficile licenziare di conseguenza assumere scrive Alessandro De Nicola
E lasciare spazio alla creatività dei singoli imprenditori e lavoratori per trovare delle soluzioni cucite su misura di ogni situazione con Massimo Mazza massimizzazione la soddisfazione delle parti contratto a termine gli undici mesi impossibile non è previsto
Periodo di prova di sette non si può stipendio legato ai soli risultati con possibilità di variazioni notevoli di anno in anno ma che la decantata flessibilità è contenuto in una sovrabbondante produzione legislativa molto minuziosa che introduce numerose
Sotto figura di contratti aumentando così i costi di transazione per la loro applicazione i comportamenti opportunistici ma scarsamente efficienti ad esempio non a superare un determinato numero di dipendenti o su uno dei giovani per profittare degli incentivi quando invece sarebbe meglio qualcuno più anziana
In tutto questo si inserisce la concertazione ove soggetti rappresentativi una porzione del mondo del lavoro
Anche quando finivano tutte le organizzazioni chi era presente non iscritti e dissenzienti in parte espropria il Parlamento del potere proprio di legiferare in materia economica impartendo pongono delle costrizione diritti individuali
Il risultato alle norme farraginosità del sistema l'alta disoccupazione la diffusa violazione di norme l'elevata litigiosità la bassa produttività di alcuni settori
Che persino D'Antoni non potrebbe negare e allora e viva il pretore di Treviso con il suo sasso nello stagno potrebbe introdurre una reazione a catena che imporrebbe di pensare i meccanismi fin qui adottati ed introdurre un minimo di quella flessibilità che solo
Quando sento definire selvaggia acquista ai miei occhi un po'di credibilità come spesso sempre sottoscriviamo dalla prima all'ultima parola le parole di Alessandro
De Nicola del resto l'emploi alimentato mi pare del mille novecentonovantuno in Nuova Zelanda riconosce
Direttamente alla lavoratore di accedere alle regole alle condizioni stabiliti nei contratti collettivi
Di categoria oppure di scegliere una seconda via di contrattazione Directa con l'azienda e in quel caso tutti soddisfatti forse a questo bisognerebbe in qualche modo pensare
Pure in Italia si parlava di privatizzazioni lo diceva Messori prima come necessità
Di intervento in qualche modo per affiancare il ragionamento più diretto sulla flessibilità per mercato del lavoro e prima di passare alle pensioni altro
Altro nodo che non viene tagliato e altra conseguenza l'immobilismo sulle pensioni nei fatti
Della concertazione con un pezzo di Giuliano Cazzola sulla al mondo prima di passare a questo passiamo brevemente all'articolo di Federico Rampini sulla privatizzazione e sulla riforma sua penetrazione all'ENEL ma soprattutto sul mercato
La riforma del mercato elettrico
La riforma tradita dall'ENEL
La Germania non è un modello di liberismo e tuttavia scrive Federico Rampini ha tempestivamente adottato le regole europee dalla concorrenza sulla concorrenza nel mercato elettrico risultato la bolletta dalla luce tedesca è scesa dal quindici
Al trenta per cento consumatore italiano rischia di non vedere mai un simile risparmio
La riforma elettrica del governo D'Alema doveva varare entro il diciannove febbraio per rispettare gli impegni con Bruxelles
Ha già tradito una parte dell'ambizione originarie come per altre liberalizzazioni il riformismo italiano e generoso nelle intenzioni ma alla prova dei fatti non riesce a spuntare contro le forze coalizzate delle corporazioni parassitarie dello statalismo degli interessi
Costituiti e qui sindacato come sempre il grande ruolo lo vedremo nella la riforma dice Bersani il ministro dell'industria e comunque un bel passo avanti perché segna la fine del monopolio
Ma chi canta vittoria il comunista cossuttiano Nerio Nesi che insieme popolare condotto in Parlamento una strenua battaglia in difesa del Bureau Sauro ENEL
Mentre le truppe trasversale del partito elettrico votavano una risoluzione che vincola il governo ed annacqua la liberalizzazione sindacati elettrici
Manifesta valoroso rumorosamente CISL in testa
Con lo stesso obiettivo proseguì a pagina diciannove siamo su Repubblica
Il quotidiano nel supplemento
Non sazi di quanto già ottenuto cento mila elettrici faranno sciopero contro la riforma proprio il diciannove nel giorno in cui l'Europa ci impone di aprire la concorrenza del sindacato si metterà senza esitazioni dalle parti dei privilegiati per loro ovviamente
Gli elettrici
Hanno retribuzioni pagate da tutti noi sulla bolletta della luce superiori del trenta quaranta per cento la media dei dipendenti industriali d'altra parte
Questi top prezzo è il prezzo che si trascina dalla nazionalizzazione quando appunto con la nazionalizzazione per tener buoni i sindacati in quella direzione si andò cioè stipendi sopra la media
Come non bastasse questa categoria a pensioni così ricche che scavano un buco patrimoniale di mille duecentocinquanta miliardi nel bilancio dell'imposta ripianare con le tasse degli italiani
La risoluzione parlamentare di cui Bersani dovrà tener conto nella stesura finale il suo decreto contiene una per la memorabile essa stabilisce che l'ENEL non dovrà mai scendere sotto il cinquanta per cento dell'energia prodotta e importata in Italia
Una regola simile la dice lunga sulla cultura economica dei nostri politici potremo forse parlare di un mercato dell'auto se la FIAT avesse diritto di leggi per legge una quota garantita del cinquanta per cento sulle immatricolazioni nazionali
Dunque nonostante l'obbligo di vendere centrali per quindici mila megawatt di capacità all'ENEL conserverà anche dopo il due mila e tre oltre metà della potenza di Offerta nonché l'ottantacinque per cento dalla distribuzione e la proprietà al cento per cento della grande rete di trasmissione tralicci e cabine d'alta
Intenzione di questo infatti quanto meno si stava ancora discutendo cioè della possibilità che la rete di trasmissione venisse scorporata e ceduta a una società terza pubblica o privata ma non se ne è fatto
Non se ne è fatto nulla
Inoltre i vertici dell'ENEL
Sindacati e i sindacati e le loro e la lobby elettrica parlamentare hanno vinto la battaglia per conservare integro il mastodonte anziché su un timido ma in varie società scorporati di questa scelta pone una pesante ipoteca sulla successiva privatizzazione il gioco di abolito con funziona così prima si decide di mantenere unito compatto l'ex monopolio nonostante le dimensioni eccessive
Lei nelle per stazza la seconda azienda elettrica del mondo
Poi al momento della privatizzazione si scopre di colpo che nessuno in Italia ai capitali per comprare il colosso quindi si agita lo spauracchio della scalata di rapaci avvolto e stranieri la conclusione obbligata una privatizzazione fasulla
In cui lo Stato dovrà tenersi una robusta quota di capitale e il controllo di fatto delle nel caso delle
Docet in qualche modo anche Telecom
Le conseguenze le conosciamo sotto gestione pubblica il monopolio elettrico ha badato a soddisfare i propri dipendenti e voraci appetiti dal mondo degli appalti più che a fornire un servizio di qualità e a buon mercato
Più avanti più che a difendere il campione nazionale i politici dovrebbero guardare ai bisogni del Paese qualità costi ambiente su questi tre fronti siamo perdenti servizio elettrico è scadente prosegue Federico Rampini
Come dimostra l'anomala frequenza dei blackout particolarmente gravi al Sud i costi sono alti e penalizzano soprattutto le piccole imprese italiane con fatture energetiche superiore al trenta quaranta per al trenta per cento Francia e Germania
E il parco centrali dell'ENEL tecnologicamente arretrate perciò molto inquinante
Quanto più la liberalizzazione rapido era Peter radicale tanto meglio questi problemi trovano soluzioni con l'ingresso di nuovi protagonisti anche stranieri se invece l'apertura del mercato è viziata da cautele gradualismo dovremo aspettare più a lungo e sopporta Remo oneri superiori
Le delusioni dalla riforma elettrica non nascono per caso ma sono figlio di un metodo politico i grandi progetti di cambiamento si esauriscono troppo spesso nell'effetto annuncio iniziale
Chi governa sottovaluta gli interessi contrari le forze corporative le rendite parassitarie quando resistenze si manifestano esso trovano solidi appigli contro la stessa cosa dentro la stessa coalizione di governo
Fanno leva sulle culture più arcaiche del dirigismo pubblico dal protezionismo perfino
Perfino di un rinascente nazionalismo contro questi avversari riformisti non sanno o non vogliono mosso mobilitare una constituency sociale più generale per esempio i consumatori l'arte di governo si riduce allora a pura mediazione tra forze già organizzate tra sigle visibili tra i gonfaloni delle consorterie
Costituite così Federico Rampini stigmatizza il il comportamento del governo sulla
Liberalizzazione la deregolamentazione del mercato elettrico e sulla connessa questione della privatizzazione dell'ENEL che non si sa se e quando vedrà la luce ma in modo non del tutto diverso da quando sta succedendo sul mercato del lavoro e da quanto in parte sta succedendo anche all'ENEL sotto la spinta devastante
Del sindacato rafforzato ma il proprio potere di interdizione lo diceva
De Nicola lo diceva Deng Alessandro De Nicola sotto la spinta di un potere che aumenta grazie alla concertazione blocca
La riforma del mercato del lavoro che non sarà tutto ma il punto di partenza fondamentale per rilanciare la competitività delle aziende e per rilanciare l'occupazione
Bloccavo contribuisce a bloccare la liberalizzazione del mercato elettrico la privatizzazione dell'ENEL sicuramente blocca anche la riforma delle pensioni
Scrive Giuliano Cazzola sul mondo dopo aver detto riconosciuto che comunque qualcosa si è mosso per quanto riguarda il futuro scrive Giuliano Cazzola siamo sul mondo pagina trenta la drammaticità della situazione testimoniata dagli andamenti descritti dal modello previsionale mille novecentonovantotto dall'INPS
Dal due mila al due mila cinquanta la spesa destinata a triplicare sì le pensioni di anzianità raddoppieranno fino di numero fino a quattro milioni nei prossimi trent'anni e per almeno tre quindici anni relativi oneri saranno maggiori
Di quelli del comparto di vecchiaia
E qua ha sottolineato che se anche i conti
Come ci rassicurano dall'INPS dovessero seguire le sì dovessero rispondere alle previsioni quei le previsioni sono queste
Quindi più pensioni di anzianità per un sacco danni che non pensioni di vecchiaia il declino della prestazione vecchiaia mi descriva la prestazione più critica e più onerosa
Del sistema inizierà a fine Periodo ma nel due mila cinquanta le pensioni di anzianità saranno ancora uno virgola cinque milioni per un costo di novantacinque mila miliardi gessetti evitare i processi sui conti generazionali
Risultano dalle previsioni riguardanti gli andamenti dal fondo lavoratori dipendenti dell'INPS l'architrave dal sistema obbligatorio nei prossimi trent'anni
Sono destinati a crescere sia l'aliquota di equilibrio il rapporto tra la spesa pensionistica e il monte retributivo
Dei contribuenti sia l'incidenza
Sul PIL
E il rapporto pensione assicurati de crescerà la relazione tra la pensione media e la retribuzione media nel due mila cinquanta dal duo nel due mila cinquanta poi i nostri figli e nipoti finanzieranno con quasi il trentacinque per cento del loro reddito
Un sistema che assicurerà una pensione accento ventitré persone ogni cento attivi per un importo medio delle prestazioni pari al trenta per cento della retribuzione media
Un capolavoro di iniquità e assurdità resta da chiedersi come potranno i giovani lavoratori
Finanziare con i loro contributi sociali uno stock tanto oneroso delle pensioni in vigore nello stesso tempo reperire risorse aggiuntive da destinare alla previdenza
Privata
Questo è e allora che fare scrive Giuliano Cazzola si deve raccontare agli italiani la verità confidando la loro intelligenza senza credere che la maggioranza sia disposta a farsi rappresentare da i sindacati e in questo senso andava il Manifesto per cambiare del mondo sottoscritto da giovani mera Geri imprenditori intellettuali nell'ottobre mille novecentonovantotto
Alcuni provvedimenti sono assolutamente urgenti e necessari in primo luogo occorre destinare almeno in parte risparmi di spesa riduzione del prelievo contributivo almeno un terzo dell'attuale tasso di disoccupazione
è stato determinato dagli incrementi tributario degli ultimi anni analoghe considerazioni valgono a proposito del lavoro sommerso
Un abbassamento delle aliquote porterebbe a un allargamento della base imponibile quindi ad aprire il mento di maggiori risorse e darebbe respiro lo sviluppo dei fondi pensione altrimenti oppressi da regimi obbligatorie troppo invadenti onerosi anche qui siamo col sindacato
Deve essere elevata con una banda flessibilità sessantatré sessantasette anni l'età del pensionamento di vecchiaia
Nel sistema contributivo infine devono diventare più rigide le norme del trattamento di anzianità in sostanza tramite il diritto di fruire di prostrazione anticipate non necessariamente pensioni vanno salvaguardate non già scelte di vita
Ma reali situazioni di difficoltà come essere adibiti a mansioni usuranti o perdere il lavoro in età avanzata questo Giuliano Cazzola sul mondo sulle pensioni
Andiamo avanti cambiamo
Completamente argomento due pezzi dal Corriere Economia e poi dal mondo
Sui cambi fissi
Cambi fissi fluttuanti ma non a mezza via Alberto Alesina qualche settimana fa il Brasile è passato da un sistema di cambio fisso ad uno flessibile svalutando il reato rispetto al dollaro contemporaneamente la banca centrale dell'Argentario Gentilina
Ha proposto di dollari Zare cioè di sostituire il peso argentino al peso argentino la moneta americana ciò sarebbe il coronamento di una politica di cambio in cui il peso è stato irrevocabilmente fissato al dollaro attraverso un currency board
Quest'ultimo in pratica un sistema in cui la moneta addomestica può essere messa solo in cambio di riserve quindi peso argentini in cambio di dollari
Questi due episodi apparentemente così diversi se visti uno stesso quadro insegnano due importanti lezioni
Lezione numero uno regimi di cambio intermedi cioè a metà tra la libera fluttuazione un cambio d'epoca vilmente fisso attraverso un'unione monetaria una do Larizza azione un currency board sono instabili e difficili da mantenere
In un mondo ad alta mobilità di capitali
Un tasso di cambio fisso ma con una moneta nazionale indipendente non accompagnato da politiche macroeconomiche compatibili con esso finisce per generare un attacco alla moneta con ingenti movimenti di valutare i mercati finanziari
Di qui le critiche
All'instabilità dei mercati globali il linguaggio stesso che descrive questi fenomeni cioè termini come attacchi speculatori mercati selvaggi ha già in sé è una connotazione negativa che confonde le idee
Gli speculatori non sono i responsabili dell'instabilità dei cambi la colpa se si vuole usare questo termine
E dei paesi che non sanno mantenere politiche monetarie e fiscali adeguate con il cambio fisso
Quando la possibilità della salute azione diventa non infinitesima allora i capitali si muovono creando o anticipando la svalutazione stessa
Chi critica la mobilità dei capitali come ragione di stabilità scambia la causa con l'effetto l'instabilità deriva da politiche non compatibili con tassi
Con tassi di cambio fissi non dei movimenti di capitale che sono invece una conseguenza i tassi di cambio fissi sono visti come un'ancora per impedire alle politiche macroeconomiche di affondare nel mare del deficit dall'inflazione
In realtà un paese dopo l'altro dimostrato che quest'ancora spesso non resiste alle ondate che attaccano il rigore fiscale e monetario ad esempio nel caso del Brasile
L'incapacità di mantenere un bilancio in pareggio a causa della finanza locale incontrollata ha dato il colpo di grazia al Real l'Argentina invece dimostra che solo una scelta estrema di semi dollari zonazione
Accompagnata dalle necessarie politiche macroeconomiche funziona come strumento di controllo dell'inflazione cioè come ancora monetaria
Questa lezione importante anche per l'Europa le proposte avanzate di bande fisse di oscillazione tra euro dollaro sono errate
Appunto perché cercano spazio in quel campo minato dei cambi semi fissi che non fanno altro che creare stabilità finanziaria invece che ridurre infatti nel novantadue il progetto di Unione monetaria europea
Li scoraggi rischia di crollare proprio perché bande di oscillazione fisse tra le monete europee non erano credibili
Ovvero le politiche monetarie e fiscali dei Paesi legati da cambi semi fissi non erano compatibili fra loro anche l'Europa a quel punto aveva di fronte solo due scelte estreme o cambi flessibili
O unione monetario ovviamente la strada scelta è stata la seconda ma il punto è che il regime intermedio conteneva forti elementi di stabilità strutturale
Chi vuole introdurre un regime intermedio fra euro dollaro sembra si sia dimenticato questa lezione
Lezione numero due cercare di sostenere parità di cambio per evitare svalutazioni quando un attacco si verifica e spesso inutile
Dannoso e per chi vorrebbe luogo avesse perché volesse leggerlo pagina uno e sei del Corriere Economia anche la lezione numero due cioè errore cercare di sostenere ad ogni costo
La parità di cambio il cambio la parità di cambio nel momento in cui ci sono quelli che tra virgolette vengono definiti
Attacchi insomma Brasile ed Argentina insegnano che conclude Alberto Alesina che complessa ingegneria monetarie sono inutili la realtà è semplice ricambi sono totalmente flessibili o si abbandona l'indipendenza della propria moneta
Questo è uno dei casi rari in cui il vizio anziché la virtù
Sta nel mezzo così Alberto Alesina risoluto tra cambi fissi e cambi flessibili
Non esistono vie di mezzo segnaliamo dal mondo pagina diciassette
Qualcosa non del tutto
Pagina diciotto non del tutto differente lo dice anzi dice stessa cosa
Intervista all'economista statunitense Alan Blinder
Economista e che insegna Economia all'Università di Princeton ed è numero due ed è stato numero due della Banca centrale statunitense tra novantadue novantaquattro
Vicino amministrazione Clinton professor Blender la Blinder l'altalena dei mercati internazionale va avanti da tre anni il prodotto inevitabile deroga di un'economia
Globale
La volta la volatilità il prodotto di un genio uscito fuori dalla bottiglia quei flussi di capitali lasciati liberi di viaggiare da paese a paese
Con questo genio bisogna imparare a convivere ma è importante sottolineare che siamo ancora in un tema in tempo per ridurre gli squilibri visti negli ultimi anni come tre misure possono ridurre la volante volatilità prima di tutto credo sia indispensabile abbandonare il sistema dei cambi fissi in quei Paesi che tengono agganciati alle proprie valute al dollaro l'ultima vittima di questa illusione è stato il Brasile tutte le crisi osservate negli ultimi anni comprese quelle in Asia in Russia sarebbero state meno severe distruttive si cambi fossero stati libere di fluttuare
Avrebbero iniziato ad aggiustarsi prima in modo molto più graduale senza innescare
Senza innescare massicce fughe di capitali e conseguenti forte forti
Svaluta azioni
Qual è il principale pericolo legato i cambi fissi nei paesi in via di sviluppo nei mercati emergenti cambi fissi incoraggiano gli operatori interni
Sia il governo che i privati a prendere a prestito risorsa indebitandosi in valuta estera perché su questa pagano interessi più bassi queste esportazioni soprattutto a breve termine
Salgono a dismisura e se poi il cambio cede la moneta nazionale viene svalutata questo operatore si trovano di fronte a perdite enormi
Con banche aziende che falliscono anziché perché incapaci di pagare i debiti a soffrire le conseguenze di questo comportamento è soprattutto la popolazione più povera di questi Paesi ma qualcosa
Si può fare e per chi volesse pagina diciotto dal mondo da Washington Giovanni Padula intervista Alan Blinder ex dice della Banca centrale europea economista vicino a Clinton anche lui condanna i cambi flessibili e da questo si potrebbe facilmente
Evincere che la colpa delle crisi di questi annesse queste tesi sono
Fondate rischia di essere vana individuata più nelle scelte politiche di cambi fissi e di parità da difendere ad ogni costo piuttosto che appunto il come un dato
Intrinseco al mercato
David Roche pagina due del Corriere Economia
Sarà la crisi dell'ottavo hanno l'espansione USA
L'espansione
USA sostenuta la spesa delle famiglie americane continua a ritmo sostenuto finora il crollo del Real brasiliano di altri mercati emergenti ha avuto un impatto limitato ma se non mi inganno sulla dipendenza del consumatore statunitense dal capital gain
I guadagni ottenuti in Borsa in questi in ultima analisi la debolezza dei mercati azionari metterà fine al ciclo economico virtuoso americano l'inversione del mercato azionario inizierà ben presto a minare i consumi delle famiglie
Gli investimenti gli investimenti delle aziende la creazione di posti di lavoro nel settore terziario e gli stipendi a questo punto la crescita del PIL rallenterà scendendo al di sotto dello un per cento per il momento l'economia strumenti USA continua a stupire per la sua positività
L'espansione dura ormai da otto anni consecutivi nell'ultimo trimestre dello scorso anno il prodotto interno lordo reale aumentato a un tasso del cinque virgola sei per cento
Stando così le cose è difficile sostenere che il consumatore non regna sovrano il reddito disponibile reale continua a crescere ad un tasso annuo del tre per cento l'impatto dell'innegabile rallentamento dal settore manufatturiero è stato smorzato
E ciò è dovuto al ruolo determinante del settore terziario soprattutto dall'information technology quasi tutti i posti di lavoro creati lo scorso anno non riguardano la produzione di beni e il tasso di disoccupazione del Complesso ai minimi storici e gli investimenti vola volano sulle ali di una crescita annua del nove dieci per cento
Certo scorporando gli investimenti nel campo dell'information technology il quadro che ne risulta è molto meno rassicurante
Ma per finché persiste della internet mania
è arduo opporsi a una nuova ondata di a
Grady tecnologico inoltre i tassi d'interesse sono bassi pertanto se da un lato la formazione di capitale fisso
Registra livelli record a lungo periodo a fronte del pile anche l'attività di finanziamento tramite indebitamento notevolmente aumentata dall'alto il costo del servizio di tale debito ha toccato il minimo storico
Nel frattempo le famiglie americane continuano a spendere spendere e le tesi secondo cui un tasso negativo dei risparmi segna la fine del boom è fuorviante
Vero il tasso ufficiale del risparmio ha toccato il fondo ma questo dato non tiene conto dei capital gain al netto delle imposte
E il boom del mercato azionario ha generato una mole notevole di capital gain
Pertanto alla famiglia media americana rimane ancora un potere di spesa cospicuo il ciclo virtuoso continua sempre più consumatori compra una quantità sempre maggiore di servizi i salari aumentano e i consumatori comprano computer e investono nel mercato azionario
Prese la fiducia riduce la necessità di risparmiare di più e stimolare i consumi
Ma tutto questa la tesi dell'OSCE prima o poi finisce in America la svolta potrebbe presentarsi sotto due arresti la meno probabile di un ritorno all'inflazione di un conseguente aumento dei tassi d'interesse
Molto più prove molto più avanti c'è molto più probabile è invece una correzione del mercato azionario che tolga la terra sotto i piedi dei consumatori e sotto e questo il tallone di Achille dal boom americano gli utili aziendali perdono velocemente spessori che non è sorprendente alla luce di quanto accaduto nell'economia mondiale
Ma si inizia anche a intravedere una certa debolezza dei risultati interni io molti utili ante imposte hanno toccato il massimo storico degli ultimi trent'anni rispetto al PIL
Tuttavia più della metà della crescita degli utili generati dalle aziende statunitensi dal mille novecentonovanta si prese si è presentata sotto forma di una diminuzione dei costi finanziari
Delle tasse degli ammortamenti fattori che per definizione non sono ricorrenti
Più avanti del ritrovarci problema dalla sopravvalutazione dei titoli azionari statunitensi è un serpente che si morde la coda
I tassi d'interesse non butteranno giù il mercato azionario se non tornerà da l'inflazione né lo faranno gli utili fintanto che l'economia continua la sua marcia
E così il mercato non potrà mai cadere è diventato una macchina celestiale in cui l'andamento del valore degli attivi spinge la domanda
La domanda spinge gli utili e gli ultimi spingono il valore degli attivi ma niente dura in eterno anche con una crescita stabile del tre per cento del PIL reale
Io l'inflazione contenuta agli utili non saranno sufficienti a sostenere il mercato alle valutazioni attuali
La diminuzione degli utili minerale ha fiducia nel nei Price almeno alti del momento
Per ridurli a livelli giustificabili i corsi azionari dovrebbero diminuire e qui veniamo al punto più velocemente degli utili una correzione del quindici venti per cento del mercato azionario causerebbe una diminuzione fino al due per cento del reddito disponibile assestando così un duro colpo al potere di acquisto dei consumatori
Inoltre la propensione agli investimenti delle aziende subirebbe un contraccolpo e con essa anche l'economia mentre la macchina celestiale si trasformerebbe in un congegno infernale
Cessata la crescita degli utili corsi azionari scenderanno almeno del trenta per cento
Rispetto ai livelli attuali questa la visione
Venata
E non poco di pessimismo di David Roche sull'economia americana che non può crescere in eterno
E sequestro profetizza deve grossi Hebei Joseph Cohen una uno una donna uno dei principali guru di Wall Street dice ebbi dice ancora Toro Toro Toro
Abby Cohen è fra i pochissimi addetti lavori che si attendevano una nuova prova di forza del colonia americana l'ultima parte dello scorso anno ma la performances dell'azienda USA ha lasciato sbalorditi i più ottimisti
Tra i conti grazie al grande balzo del cinque virgola sei per cento analizzato nel quarto trimestre il PIL americano è cresciuto nel mille novecentonovantotto del treno veloce ossia allo stesso ritmo del novantasette
E dice Josef Abby Joseph Cohen che appunto la borsa
Vediamo cosa dice esattamente l'unico suo pronostico che non si è ancora avverato è il decollo delle small cap si titoli di società a bassa capitalizzazione che da anni l'angolo mentre gli investimenti continuano a preferire i grandi nomi del destino ma da più di sette anni la signora Cohen vede prevede la carica dal Toro che inevitabilmente porterà il Dow Jones a sfondare quota dieci mila
Senza lasciarsi fuorviare dalle occasionali battute d'arresto dal mercato azionario come quella che era stata ex corsa aveva ammutolito anche gli analisti più ottimisti e quindi se devi brochure
Prevede gravi difficoltà per l'economia americana di dopo la con una correzione di Wall Street Abby Joseph Cohen ci dice che questo avverrà forse ma più avanti
Pagina nove eravamo a pagina nove del Corriere Economia e ci restiamo perché Umberto Venturini
Scrive un pezzo che segnaliamo noi dobbiamo cominciare a correre un po'scrive un pezzo molto su un tema molto interessante il da un Jones eh sottovalutato
Dibattiti a un dibattito aperto secondo gli esperti l'indice trascura i titoli delle società Hi tech ci nel paniere sono presenti solo due azioni tecnologiche IBM Hewlett-Packard
Le performances migliori di NASDAQ cento e
Standard è nel corso
Nelle scorse settimane alcuni dei principali indici di Borsa USA hanno toccato nuovi massimi storici lo standard a imporsi Standard & Poor's cinquecento ad esempio che misura l'andamento di cinquecento titoli di ogni settore ha sfondato il record precedente
E lo stesso ha fatto l'indice NASDAQ la Borsa telematica dove sono quotati i giganti i neonati delle tecnologie avanzate avanzate Dan
Microsoft alle internet stock
Ma il più antico e prestigioso degli Average di Wall Street il Dow Jones con il suo paniere di sole trenta dissidenti azioni fatica guadagnare il picco di nove mila trecentotrentasette virgola novantasette stoccato diciassette luglio del novantotto
Come mai
Perché rispondono gli esperti i titoli dell'informatica in Generali quelli delle tecnologie che oggi nell'economia reale rappresentano i settori trainanti quindi sono anche i più richiesti dagli investitori vengono praticamente ignorati dal comitato di giornalisti devo vostri giornali il quotidiano di proprietà dalla da un John scompare
Che decide la composizione del paniere e del principe degli indici dei panini al principio degli indici così accanto a Boy in Coca Cola General Motors nel Dow Jones ci sono oggi soltanto due titolo dicevamo
Dal sommario ai testi veri e propri la venerabile ai IBM decana del comparto e Hewlett-Packard personal computer e periferica se Microsoft fosse quotata al New York Stock exchange dicono al Wall Street Journal probabilmente entrerebbe nel paniere ma fino a quando Bill Gates continuerà a quota accostarla
Bill Gates continua quotarla al NASDAQ immagino resterà fuori dalla porta come restano escluse anche altre importanti titoli delle tecnologie avanzate come intende in maggior fabbricante mondiali microprocessori
O del computer altro gigante dei pc anch'essi rimasti fedeli al NASDAQ mercato trampolino per le aziende che vanno in Borsa per la prima volta la verità è che a New York Stock Exchange il club più esclusivo e quindi anche più prestigioso almeno finora i titoli delle industrie nuove sono troppi pochi c'è Compaq ad esempio concorrente di denti
Che avrebbe tutti i quarti nobili di nobiltà richiesti per far parte del Dow Jones
Ma invece ne resta escluso e c'è anche Amgen ampia in una società farmaceutica l'avanguardia dell'ingegneria genetica anch'essa fuori dall'indice le tecnologie
Conclude Jeffrey ora stratega di Borsa dalla banca l'affare Samo Salomon Smith Barney sono considerevolmente sotto rappresentate nel da un Jones infatti la Terna IBM Hewlett Packard erano sane Ernst Man Kodak
Che nonostante presenti tecnologie più mature comunque considerata
Un'azienda la Hitachi conta per meno del tredici per cento dell'indice del paniere
Dell'intero paniere dell'indice lo Standard & Poor's cinquecento per conto la quaterna Microsoft del computer ci sconsistente slegata aziendale Gattai ai interna
E Lucent Technologies pesa su questo indice per il quindici virgola sette questi quattro titoli più è sia ai vuol commi gigante della telefonia anch'esso quotato al NASDAQ sono fra le venticinque azioni che l'anno scorso hanno dato il maggior contributo le performances del paniere standard pus
Il secondo fattore che ha frenato la crescita del Dow Jones nel novantotto aggiunge McManus è la circostanza che le tentazioni del da un John sono tutte corporation globali che hanno risentito delle crisi economica asiatica il terzo ribasso dei tassi d'interesse
La miscela di settori del Dow Jones dice l'analista e maggiormente esposte alla congiuntura economica mondiale e gli eventi di questi ultimi due anni hanno limitato le aspettative di profitto
Di queste società lo Standard & Poor's cinquecento inoltre che comprende un certo numero di sfuggita al settore bancario e finanziario
Ha beneficiato della flessione dei tassi questo quindi si muove sul mercato azionario statunitense con importanti affetti abbiamo visto secondo David l'OSCE nel e sette sull'economia reale che al momento attuale sono sono effetti benefici che spingono la
Economia americana ma che potrebbero repentinamente sostiene veloce abbiamo visto che ci sono posizioni diverse potrebbe repentinamente
Portarla a una fase di creare crisi in conclusione segnaliamo a pagina nove del CorrierEconomia mercato dei capitali Giovanni Palladino politici mio Pini investitori lungi miranti
Si dice che in Italia arrivano sempre meno
Sempre meno risorse finanziarie che quindi la bilancia dei pagamenti
Nel novantotto si e chiuso con un deficit di circa trentasette miliardi sensibile calo dell'arrivo di risparmio resta vitale nel secondo semestre si spiega con la progressiva riduzione della differenza spread fra i nostri tassi di interesse
E quelli dei Paesi europei più forti ora che differenza vicino allo zero il titolo di Stato non sono più appetibili come un tempo agli acquisti
Sono diminuiti ma il problema è che il nuovo mondo dell'euro si trasforma in strumento di offesa contro gli altri paesi membri dall'area nella moneta monetaria comune
E questo scrive Gianni Palladino dobbiamo chiudere e rimandiamo per la lettura alla Corriere Economia pagina
Nove si chiude qui questa edizione del lunedì pomeriggio supplemento dedicato all'economia e finanza di stampa e regime grazie a risentirci aveva detto Della Vedova grazie ad Alessandro Teodori per la regia dalla trasmissione