"Le giornaliste e le reti di informazione nel Mediterraneo" dibattito e conclusioni della IV Sessione del convegno "Le mediterranee. Diritti universali e culture diverse" organizzato dalla Commissione nazionale per la parità e le pari opportunità tra uomo e donna presso Castel dell'Ovo nota bene: dibattito e conclusioni della IV Sessione sono gli unici eventi registrati dell'intero convegno

Nel popolo curdo e c'è una terza questione che in sede ONU dovrà trovare quest'anno speriamo un impegno speciale sono tre anni che lavoriamo su questo io ogni sessione non si riesce a portarla a termine e quella dell'approvazione della del protocollo per che per rendere più fa più possibile alle donne di ricorrere alla commissione contro le che applica la la la convenzione contro discriminazioni contro le donne che continua a essere molto difficile appellata a cui è molto difficile appellarsi perché non consente alcune procedure come dire semplificate e di accesso per le singole violazioni dei diritti umani sono tre impegni che ne chiederemo in sede ONU le diverse forme certamente su questo vi chiediamo un sostegno perché ci sono le sedi nelle quali questo può essere come dire condiviso come impegno ci mettiamo a disposizione comunque di tutti se su questi tre importanti spero anche per voi obiettivi l'Unione europea è stata chiamata in causa M. all'europea naturalmente in questi giorni più avuto anche un'importante presenza di Elena Marinucci che ringrazio ancora parlamentare europeo già presidente della Commissione nazionale pari opportunità e in qui rappresentava la commissione sulle donne del Parlamento europeo bene noi abbiamo detto come tu anche ricordato che ci vuole un impegno più forte sul dopo Barcellona
E senso che non ci sembra che la politica e anche le risorse per la cooperazione euromediterranea si stia davvero dimostrando così impegnate forte sappiamo che la fine dell'anno cioè l'importante conferenza di Stoccarda quella nella quale sarà ripresa re verificate rilanciata la politica Euromed per intendersi allora penso che sarebbe importante ed è emersa da alcune riflessioni
Che la conferenza di Stoccarda si accompagnata o prima o durante da un forum delle obiezioni non governative non è pensabile per le ragioni che abbiamo detto finora che lo sviluppo e sviluppo delle risorse umane e che lo sviluppo deve vedere le donne in condizioni di possibilità di interlocuzione non è possibile che le se non governative non siano presenti come proposta come ascolto come anche pungolo nei confronti della conferenza sul euromediterranea questo su questo chiediamo un'alleanza importante anche naturalmente la commissione europea perché renda possibile un appuntamento del genere che analogamente a quello che è successo per per chino che è successo per altre conferenze internazionali c'è una questione che riguarda anche il mainstreaming mestrini è stato inserito nel trattato nelle nelle pronunciamenti della Commissione europea nelle risoluzioni del Parlamento europeo insomma il mainstreaming come punto di vista delle donne in tutte le politiche europee però ci sembra che sia ancora timido il mainstreaming nella cooperazione allo sviluppo che pure vede nei fondi strutturali europei una sua precisa connotazione cioè le pari opportunità sono uno dei quattro pilastri no della dei fondi strutturali nella cooperazione allo sviluppo che vede insieme promozione dei diritti umani e sviluppo anche centrato sulla sulle donne quel protagoniste agenti di sviluppo ci sembra che sia ancora solo un po'declamato ma non effettivamente risotto ho affrontato su questo chiediamo un impegno maggiore dell'Unione Europea
C'è una questione che riguarda di più il nostro governo noi ieri abbiamo salutato con molta soddisfazione il fatto che sia stato detto comunque con molta chiarezza da dal sia dalla sottosegretaria e Patrizia Toia sia dalla stessa reo servi anche del vice direttore della e cooperazione del mare e che tre saranno i punti diciamo strategici nell'approccio sulla cooperazione allo sviluppo e promozione delle donne intanto il riconoscimento delle associazioni delle donne ed elementi femminili come soggetti di sviluppo
E quindi con una necessità che siano interpellati momenti in cui si fanno i programmi paese la seconda affermazione è stata quella che le donne devono essere assolutamente previste con un loro diciamo posseduta di proposta all'interno della lotta all'esclusione sociale della povertà sappiamo che l'ottanta per cento dei poveri nel mondo sono donne sappiamo che l'esclusione dalle risorse dall'lavoro
Dà la possibilità di sicurezza sociale e ancor e della salute è ancora molto femminile sarebbe grave tener fuori questa competenza anche sofferta delle donne dei progetti di esclusione della sociale e la terza questione che oggi emersa che versa anche in questi giorni anche se un po'all'ATER il forse invece forse più centrale di quanto diciamo non è oggetto di un altro convegno come qualcuno ha detto è la questione dei poteri decisionali
Non vi è dubbio che se non c'è una capacità all'interno di queste azioni di essere attenti che siano coinvolte le donne i luoghi in cui si decide in cui si decidono le risorse in cui si decidono le strategie noi rischiamo di ad ed è soltanto l'approccio marginale alla questione la condizione delle donne nel mondo da questo punto di vista la Commissione qui abbiamo volevo Laura Cima altri amica Alessandra Bocchetti ed altre che si stanno occupando soprattutto del tema dell'empowerment delle donne anche nel nostro Paese della promozione da Omero decisionali questo vale anche per gli organismi internazionali per le agenzie ce l'ha richiamato anche l'UNESCO gare che saprà sua presenze la testimonianza anche della attività dell'UNESCO italiana credo che questo sia una grande questione che intreccia il problema dello sviluppo sono troppe poche le donne nei luoghi in cui si decide dello sviluppo dei propri pesi e della cooperazione internazionale c'è un ultimo impegno che io vorrei spero di aver dimenticato nessuno che io vorrei insieme le amiche la commissione raccomandarvi
Nella prossimo sei marzo nel prossimo se marzo noi donne italiane facciamo un'iniziativa che si chiama sarà un recital al Teatro vale a Roma che si chiama quando le straniere eravamo noi è un resti da che come capite dal titolo mette insieme le parole delle donne italiane e immigrate in questi impedisce in particolare secondo poco erra ma anche prima nel mondo e però alternate con parole e canzoni di donne indica date perché ci sembra che sia il maggiore riconoscimento che vogliamo mettere la parola migranti senza e e senza i immigranti ecco ma sono condizioni umane che tendono anche a riprodursi nel tempo e io ho notato so che c'è stata una grande solidarietà quando la conferenza delle donne italiane nel mondo noi abbiamo fatto parlare delle donne immigrate in Italia si sono capite moltissimo addirittura le donne italiane ci dicono di utilizzarle anche come consulenti per le politiche di integrazione mi sembra una grandissimo senso di generosità spontanea che nasce quando si mette in relazione semplicemente le persone ebbene nel però chiediamo che abbiamo aperto che ho aperto il mio l'intervento di nella Conferenza qui di Napoli con una riferimento al Kosovo
Vi vi dicevo le parole di questa nostra Human Rights monitor Annalisa Milani che lì e che ci dice che purtroppo non sta vedendo nulla di nuovo dopo aver visto già i Balcani e ed altre situazioni di conflitti e diceva che purtroppo stroppo spesso gli omini ricorrono alla violenza della guerra
Per risolvere questioni che hanno ben altra ragione e che poi tocca alle donne ricucire e ricostruire la quotidianità la convivenza la pazienza e il coraggio e gli ho tirato abbiamo citato anche i simboli di Antigone di Penelope come simboli di una certa mediterranei Taff forte delle donne metterà in ebbene noi vi diciamo che non possiamo in questa attese direi un po'pericolosa che in questi giorni fino a quindici marzo quando si riuniranno di nuovo in Francia il governi del tavolo della trattativa non possiamo rimanere silenti perché nel silenzio no vorremmo che altri agissero per evitare doppi ridurre la portata della necessità che si ritorni alla pace in Kosovo ce lo chiedono le donne di Pristina ce lo chiedono quello che abbiamo visto in questi giorni anche le nostre televisioni su nulla dramma che si legge in negli occhi delle persone uomini dal nel Kosovo e allora vi chiediamo a tutte voi nei vostri Paesi i dedicare l'otto marzo al di là di quelle che saranno le iniziative che avete già programmato un messaggio siamo disponibili a Racco io naturalmente sul nostro sito internet anzi vi preghiamo di non darci dei vostri messaggi elettronici la la telematica mettiamo al servizio dei diritti umani che dovrebbe essere un altro slogan che parte da qui e per dire per prender Prè nere sui governi che saranno a quel tavolo di trattative perché in Kosovo si faccia un vero trattato di pace certo né la mediazione degli interessi ma che non significhi né sopraffazione né accettazione di una situazione di assoluta
Un civiltà diciamo umana da questo punto di vista noi di ripetiamo voi sapete qual è il nostro sito c'è scritto sulla BTB l'invito a questa conferenza ve lo ripeto a volte bisogna anche dirselo www Palazzo Chigi punto it slash ci M parità poi ve lo faranno ve lo diranno altri amici della confetteria io devo dirvi che su questo che i quindi gli appuntamenti quali sono dopo questa conferenza le mediterranee resterà non sono come sito internet ma come volontà di andare avanti
Qui abbia avuto un'importante proposta delle amiche che ringrazio ancora tra Consiglio regionale e parità di Napoli di fare di Napoli una possibile sede diciamo di ritorno periodico per fare il punto situazione lo esamineremo insieme potrebbe essere effettivamente un appuntamento anche per il futuro ma intanto ne abbiamo una poi rammento a New York né all'ONU con le amiche che s'erano lì presenti e per favore su questo sensibilizzare le delegazioni dei vostri Paesi perché raccolgano queste nostre
Proposte se siete d'accordo abbiamo il nostro documento la dichiarazione di Napoli che
Circolerà sul nostro sito che aspetterà le vostra adesione abbiamo la prossimo otto marzo da dedicare ancora una volta a donne che si vedono diritti elementari negati io una piccolissima
Può indire ambizione e visione sì mi piaciuta l'idea del e sono convinta che noi le donne sconvolta abbiamo visibilità ma c'è poco spazio alla visione delle donne
Ne vorremmo che siano le donne siano visibili ma che si è visibile a loro visione quindi raccolgo questa bellissima cose ghetto ma io ognuno di noi ha la sua visione io penso che tutte qui abbiamo un sogno che poi sappiamo che ciascuna devo portare un pezzettino di possibilità che si realizzi ed è quello che nessuna donna si senta sola
Nella sua sofferenza abbandonata dimenticata ecco se ne siamo riusciti in questi anni da quando io personalmente la responsabilità e l'onore di presiedere così parità già provato un pochino abbiamo sempre dedicato il nostro otto marzo a mettere un po'di luce cioè su una zona in ombra dei diritti umani delle donne questo che sia il nostro dovere di donne più fortunate di donne che hanno la possibilità di avere una libertà di espressione di donne che hanno più mezzi però guardate le sofferenze e lei lei difficoltà e le leghe se i diritti sono anche piccino alle nostre case noi abbiamo un'altra grande sfida che quella nel mentre che qui è stato detto del dialogo con gli uomini
Io penso che sia una nuova frontiera credo di avere il coraggio di affrontare di più anche come cultura delle donne personalmente da tempo
Io penso che sia arrivato il momento ci provammo Duel due notti Marzi fa si dice e a fare un dialogo con gli omini dicendo ma arriverà il tempo di una nuova amicizia chiamiamola così diano la possibilità di dialogare di parità nel rispetto della diversità e in cui si potrà costruire insieme un mondo che assomigli di più agli uomini alle donne
Concreti e penso che quel momento dobbiamo farlo arrivare anche noi non dobbiamo solo aspettare rimandare sempre questo dialogo per tanti versi lo stiamo facendo per altri versi forse dobbiamo essere un po'meno autoreferenziali la prendo questa provocazione seriamente perché credo che altrimenti altrimenti noi non l'abbiamo
Verso le nostre amiche che vengono in Italia e che sono sfruttate dai nostri uomini non abbiamo attenuanti rischiamo di essere complici allora il silenzio è complice
Dobbiamo assolutamente mettere al centro non noi col dito accusatorio ma noi con gli uomini che invitiamo a riflettere di più su cosa significa per loro rapporto con una donna su cosa significa il rapporto con una donna
In difficoltà con una donne immigrate in difficoltà su qual è l'assenso della sessualità umana ANA su dove stanno andando dove sta andando la cultura maschile vediamo il dovere di mettere più a fuoco questo non da sole con loro e vedendo se su questa strada si possono trovare del importanti alleanze a partire dal senso della responsabilità di ciascuno di noi io raccolgo questa sfida volentieri non so la prossima poi c'è parità provente sarà anche mista non so gli in questo sono molto
Pongo insomma dico laica ecco però ritengo che comunque anche se siamo una Commissione di sole donne non foss'altro perché son donne che per quanto nelle loro realtà si ritrovano talmente circondate sulla maschi che alla fine fosse autore anche di avere un momento in cui rafforzarsi
Avere un empowerment una sorta una maggiore solo sorellanza e poi tornare nei luoghi spesso molto più maschili quello che sta vivendo oggi qui in questa sorta di segni sul tutela il merito lo vediamo moltissimo nelle nostre istituzioni io devo dire che però anche se siamo solo donne questo è una mia particolare punto onore non abbiamo parlato solo di donne o alle donne ci siamo sforzati di fare un dialogo ampiamente umano è su questo che vorrei chiudere la nostra conferenza grazie