"Sviluppo: impresa possibile" Assemblea annuale dei Giovani Imprenditori della Confindustria (Grand Hotel Miramare, 4-5 giugno 1999)

Per favore chiamo subito sul palco Luigi Attanasio presidente di Confindustria Liguria per un saluto di benvenuto
Grazie
Autorità amici colleghi con una certa emozione chiedo inizio e a questo questo ventinovesima edizione del convegno Santa Margherita
Quindici anni fa quando ero presidente del gruppo giovane imprenditore
Di Genova ero dall'altra parte mi battevo nelle traversie di per organizzarlo
Quindi sono passati anni
Il da quell'epoca in cui mi ricordo in allora il segretario di Stato Henry Kissinger
Diceva che non saprei non avrebbe saputo all'epoca trovare il numero di telefono per indirizzarsi all'Europa
Qualche cosa fortunatamente cambiato ma in me
Non così tanto come dovrebbe
E sottolinea come dovrebbe perché in questi anni ci troviamo di fronte a un'Europa che non sa reagire alla crisi economica internazionale
Come altri continenti o altri Paesi stanno facendo basti pensare agli Stati Uniti a partire dagli anni Novanta si è assistito a unire a uno sviluppo degli investimenti in tecnologie avanzate con produttività in aumento con maggior flessibilità del lavoro
E hanno raggiunto il considerevole risultato di una disoccupazione al quattro virgola due per cento sulla popolazione attiva
E nel contesto europeo il nostro Paese arranca abbiamo difficoltà
A consolidare tecnologie
Sviluppo organizzativo
è una crescita sociale
No altre parole non riusciamo a consolidare per creare le basi di uno sviluppo lungo e duraturo
E questo paradossalmente nel paese in cui secondo un recente sondaggio di le Monde
Registra il maggior tasso di o europeismo in cui malgrado tutto i cittadini hanno la più larga e sentita convinzione all'essere cittadini di questo magnifico continenti
E quindi appare ancora molto distante la strada che ci porta verso gli auspicabili Stati Uniti d'Europa
La scorsa settimana si sono avuti due importanti appuntamenti sulla scena nazionale la nostra Assemblea
E l'Assemblea annuale degli della Banca d'Italia
Non è mia è una mia personale opinione personale ma è in un parole un po'diverse
Sì al governatore della Banca d'Italia sia il presidente a Confindustria hanno tracciato le linee possibili
Per risolvere i nostri problemi strutturali dando ricette tutto formato che hanno avuto riscontri come ho detto negli Stati Uniti
Lo sviluppo economico deve necessariamente passare attraverso un minore pressione fiscale meno burocrazia
Che toglie ossigeno all'impresa maggior flessibilità e tagli strutturali alla spesa liberalizzando il mercato
Solo così in un mercato meno globalizzato il nostro Paese può riprendere la strada dello sviluppo in questo nostro continente ed è a voi giovani che così l'intrusione esteticamente
E penso convinti di farcela ci rivolgiamo e per cui questo ventinovesimo convegno a questo titolo importante sviluppo impresa impossibile Pace ora la parola al presidente regionale Pietro Modini per un intervento sicuramente più letterarie del mio grazie
Gli orafi prima dell'intervento volevo dare una comunicazione tecnica il ministro Bersani già informato purtroppo è stato convocato un Consiglio urgente dei ministri
E non potrà essere presente questa sera così come Emma Bonino e anche le prime derogabili impegno ma comunque tutti e due saranno presenti domani mattina
Mi preme per vento che sarà poco letterato quello che servono lettore pretendere cari amici gentili ospiti autorità
A nome dei colleghi della Lombardia del Piemonte Della Valle d'Aosta componenti il comitato organizzatore del regionale Santa Margherita Ligure che per questa ventinovesimo edizione del convegno l'onore di rappresentare porgo il saluto di benvenuto
Il quattro luglio di ventinove anni fa in un palco meno attrezzato di questo non distante da qui i padri fondatori del movimento dei giovani imprenditori iniziavano a discutere di politica società di impresa e di lavoro davanti a una platea di giovani venuti come adesso da tutte le parti d'Italia
Nelle più recenti edizioni di questo convegno da questo stesso Parco del Grand Hotel Miramare abbiamo parlato e siamo ancora obbligati a farlo dei temi dalla modernizzazione del sistema Paese e dell'Italia in Europa
E ne parliamo ancora perché il processo di cambiamento di cui il nostro Paese ha bisogno che sono la premessa doverosa è solo il primo passo verso un cammino comune che deve vederci protagonisti vedere protagonista l'intero finché loro OPA non avrà completato politicamente l'integrazione sovranazionale ed esplode le le le sue le nostre possibilità di sviluppo di Marano fiacca attenti che è penalizzato
L'economia con la globalizzazione dei mercati entrata in una fase di forte tradizione ed è dominata da grandi spinte da quelle tecnologica quelle demografiche e da quelle finanziarie a quelle dell'equilibro dello sviluppo nelle aree meno ricca
Nonostante la pur tanto attesa soluzione positiva del conflitto alle nostre porte il nostro gli altri paesi europei sono comunque obbligati ad uscire davvero dai propri confini
Ad essere protagonisti per confrontarsi e dialogare investire operare innovando profondamente rispetta isolamenti più o meno splendide per puntare verso un'economia integrata prima conquista per uno Europa non precario e fragile
In grado di parlare forte chiaro linguaggio di un interlocutore che sa muoversi su scala mondiale in grado di assicurare a tutti i cittadini in un periodo di crescita di benessere nella stabilità e nella democrazia
Forse siamo alla vigilia non di un tramonto ma di un modello europeo nuovo in grado di conseguire efficienza ed equità a casa nostra è fuori per orientare la globalizzazione su strade lunghe sicura
A questi saranno temi contenuti nella tesi perlustra la tra poco nostro presidente nazionale ma Marcegaglia in questa sede io solo il compito di essere il portavoce dei rappresentanti delle realtà locali che collaborano alla realizzazione di questo incontro e insieme ad essi non ho difficoltà ad affermare
Che la modernizzazione imposta dalla globalizzazione da un'Europa realmente sovranazionale integrata passa anche attraverso una profonda revisione dell'organizzazione istituzionale ed amministrativa del nostro Stato
La dimensione locale dello sviluppo e nel nostro Paese da quasi un ventennio motore dello sviluppo nazionale il territorio entrata a pieno titolo anche se non ancora nella comune consapevolezza di diversi protagonisti
A connotare i caratteri dello sviluppo economico che come complesso di fattori da cui ricercare la migliore combinazione per conseguire incrementi nella crescita del livello di benessere
Il processo di globalizzazione non l'ha fatto venire meno questi presupposti al contrario i fattori territoriali si sono arricchiti di moderna centralità ciò nonostante mi sento di affermarlo in modo netto e deciso
Fuggire in Europa e abbandonare il nostro Paese inefficiente bloccato da pesi fiscali e vincoli legislativi bizantini me significa misconoscere con lo Stato italiano è stato artefice non non secondario dell'attuale importantissimo secondo loro
Intendo invece ribadire che assumendo la competizione come variabile imprescindibile di valutazione delle dinamiche di sviluppo locale occorre prendere atto che la mondializzazione oggi non è più giocata solo come competizione tra impresa
Sia per dimensione che per densità o concentrazioni di funzione produttiva ma fra sistemi a rete organizzati in forma variabile e flessibile
Conseguentemente la competizione diventa la diversa capacità dei sistemi locali ricombinare organizzare l'opportunità economica le risorse protagonisti in vista di posizionamenti di maggior vantaggio nei processi di riorganizzazione territoriale che si muovono veramente anche negli altri Paesi
Non la Regione quindi bensì le regioni siano in grado di raccogliere le spinte dei localismi e portarli senza tralasciare di rinnovare innanzi tutto loro stesse verso una nuova stagione di competizione extra nazionale
Ciò comporta una lettura meno particolaristica delle esigenze delle potenzialità regionali un impegno di dotarsi di strumenti idonei a gestire questi processi sviluppare il grado di coordinamento di cooperazione con le regioni limitrofe
Assieme al Piemonte alla Valle d'Aosta la Liguria regione confinante con i Paesi dell'Unione europea è già più direttamente coinvolte fenomeni del perché integrazione fra nazionale
Un coinvolgimento supportato da interesse espresso dall'Unione europea verso il Mediterraneo
Essa presenta la sua propria primari identità senza andare a scomodare le sue tradizioni storiche di funzione di portata la Pianura Padana in Europa da un lato del bacino mediterraneo l'andata
Da cui derivano le consistenti concentrazioni dell'attività marittima e portuale
Inoltre la sul strutturale diversificazione della sua economia costituisce una ricchezza della ragione della Regione che deve sempre più essere utilizzate sviluppata in una logica di sistema regionale dove vanno valorizzate a sinergie complementarietà la portualità europea si caratterizza per una forte differenza di traffici movimentati tra Nord e Sud Europa infatti dieci porti più importanti del nord Europa movimentano un traffico pari al trecento per cento del traffico trattato dei principali dieci porti del Mediterraneo
La Liguria porta della più importante area economica del Norditalia nella regione portavoce del rilancio dalla portualità mediterranea proprio non seguo la politica dell'Unione Europea volto lo sviluppo dell'integrazione euromediterranea oltre la considerazione che questo stretto arco di territorio naturalmente poste in posizione strategica rispetto ai traffici verso verso il centro Europa e a quelli in transito dall'area asiatica quella europea
Quindi sono molte le ragioni le regioni cointeressata dove sviluppare una politica interregionale europea ed indirizzare una politica integrata al fine di servizi di un importante sistema portuale a tal fine bisogna definire una progettualità infrastrutturale che va dalla Spagna la Slovenia passando per il sud della Francia la Pianura Padana nella vostra
Attraverso un tale progetto di grande respiro che non dovrà trascurare similari progetti riguardanti la grande viabilità e gli assi dell'alta velocità ferroviaria
Che troveranno adeguate complementarietà gli importanti obiettivi che un'Unione europea con netta la competitività territoriale per competere con Giappone e Stati Uniti
Per un equilibrio territoriale atto a prevenire concentrazioni di ricchezza di popolazioni per diminuire la periferia città delle aree meno accessibili parallelamente l'inserimento ligure nel sistema dell'alta velocità consentirà di valorizzare i traffici sulle trasversali appenniniche tre corridoi padane Tirreno nel quadro di un riassetto del sistema logistico dalla Pianura Padana
Anche attraverso la realizzazione e la riqualificazione di centri intermodali in Piemonte e Lombardia
Questo è il mio contributo di riflessione spetta ora le responsabilità dei vari protagonisti ai vari livelli e perché tali contributi che vengano azioni in grado di mettere in moto ampi processi positivi
Concludo in un racconto di Italo Calvino che reinterpretano e Sandro ma il prigioniero Edmondo Dantes sente l'Abate Faria che scava gallerie prelevate
L'Abate scala per anni senza tregua perché sa che l'aspetta al tesoro nascosto in un'isola dell'arcipelago toscano
Dal testo approvato scavare di Faria ma non collabora preferisce meditare sugli insuccessi degli sforzi dall'Abate
Noi imprenditori siamo abituati a scavare ma chiediamo agli altri protagonisti di una fare come Dante spreca il tesoro del progresso del benessere diffuso esiste
Bisogna però andando a prendere perché in Italia in Europa si possa aspirare a vivere in una società coesa grazie passerò la parola a Emma Marcegaglia nostro
Presidente Giorgio Fossa accusato otto
A Domenico Siniscalco scusate c'è stato un cambiamento dell'ultima ora ma proprio questo che caratterizza anche nostro convegno grazie
Grazie a tutti io non sono Emma Marcegaglia come potete vedere Bach c'erano state io come lei gli parlerò un po'd Europa
La ringrazio per avermi invitato a farlo da molto tempo e devo dire che è curioso come questa relazione che ho discusso appunto con i giovani imprenditori fin dal suo nascere è cambiata in corso d'opera è cambiata perché gli eventi che stanno cambiando molto rapidamente e perché quello che soltanto un anno fa si pensava sull'Europa
Oggi appare do senz'altro sbagliato ma senz'altro profondamente da rivedere vi ricordate tutti l'emozione quasi da gara sportiva vinta peraltro con cui il tre di maggio del novantotto in quel Weekend interminabile l'Italia ottenne l'ammissione al primo gruppo di Paesi che appartengono all'Euro a era stato grandissimo successo un successo che senz'altro lascerà il segno nel futuro
Nel week-end del primo gennaio di quest'anno si sono fissate le parità irreversibili tra le monete ed è partita effettivamente l'Euro una valuta nella quale invece le nostre le nostre monete assumono rilevanza soltanto che come frazioni contabili
Della nostra moneta lo stato d'animo vedete lì è nato l'euro adesso tocca all'Europa ma gli i giornali del periodo evidenziavano uno stato d'animo di grande euforia o fuori a dei politici euforia dei commentatori
Euforia della stampa come se appunto la avere raggiunto il gruppo di undici Paesi eletti che partecipavano alla bolletta unica rappresentasse di per sé un traguardo
E un punto d'arrivo devo dire che il risveglio è stata abbastanza brusco sono passati soltanto sei mesi da allora avevamo già messe in cantiere questa relazione da allora è il clima effettivamente è cambiato radicalmente
L'indicatore forse più drammatico di quello che successe al tasso di cambio aveva toccato le ventidue sta uno e zero tre ogni giorno mi approvata giornale questo grafico alla fine abbia lasciato perdere perché dovevamo andare sotto la lavagna cambiare la Scala ogni volta
Sicuramente un tasso di cambio non è una variabile simbolica non è detto che un euro debole non sia un vantaggio per l'industria europea ma sicuramente per un trend da uno e ventidue a uno e zero tre e i sei mesi sicuro contro il dollaro è sicuramente un brusco risveglio qualcosa che non ci aspettavamo
Più preoccupanti se volete i dati sulle previsioni di crescita le previsioni di crescita economica da gennaio a oggi per quello che riguarda l'Europa quindici per quello che riguarda l'Europa undici per quello che riguarda l'Italia
Sono peggiorate fortemente non solo perché i conti di allora erano sbagliati ma anche perché è cambiato probabilmente clima di fiducia dei consumatori
Riguardo a queste variabili
E anche degli imprenditori dopodiché sopra questa situazione che già volgeva al De al brutto di suo è arrivata la guerra Guerra che ha sicuramente modificato l'atteggiamento di fiducia già calante degli imprenditori aumentato l'incertezza e se volete aggravato il nostro Paese e tutti gli altri Paesi europei di una responsabilità geopolitica con delle implicazioni di carattere economico a cui sicuramente non avevamo pensato o che per lo meno tendeva a mantenere nel retro della nostra della nostra mente
Certamente ripeto questi quattro fattori non sono nulla di nuovo perché il problema dell'Italia e il problema dell'Europa un problema che parte da lontano che prende il nome di lenta crescita elevata disoccupazione un problema che non è preoccupante solo perché dico per dire quest'anno non si cresce
Potrebbe essere un evento congiunturale ma perché questo non crescere equivale a ingessata su un arto gli economisti la chiave l'isteresi che è una parola che non vuol dir niente per la gente comune vuol dire atrofia se tu un'economia la gestisce al dodici per cento disoccupazione il trenta per cento al Mezzogiorno ancor più grave nella disoccupazione per quello che riguarda la disoccupazione giovanile queste economie assi adito a a questo stato e di conseguenza quando dovesse ripartire lo fa con molta più fatica appunto con un arto che è stato ingessato che richiede una lunga ridico azione
Quindi il fatto che si cresca
In modo insufficiente al fatto che ci sia elevata disoccupazione soprattutto elevata disoccupazione tra i giovani
è un fatto estremamente preoccupante non soltanto perché quell'anno è andata così ma per quello il trascinamento che ci sarà
Molto spesso si parla appunto della disoccupazione come se fosse un problema recente ma in realtà se guardate il dato della disoccupazione faccio vedere adesso
La disoccupazione europea è qualcosa che viene da profondamente lontano era molto più bassa della disoccupazione americana nel mille novecentosessanta ma vedete che cresce continuamente fino a raggiungere un livello pressoché il doppio
Quindi non è il problema né della convergenza verso l'euro né delle rigidità di quest'anno ma è qualcosa che ha probabilmente delle ragioni e delle radici molto più
Profonda
Le radici ce le siamo dette tutti sappiamo tutti che una moneta unica che è soltanto la cosa più recente senza alle riforme e la mobilità e la flessibilità di cui tanto si parla può essere un inferno per il motivo che shock che colpiscono regioni una volta venivano regione col dire paesi o gruppi di Paesi una volta venivano aggiustati dal cambio adesso non possono più essere aggiustati dal cambio devono essere aggiustati dal sistema reale
Nel suo insieme questa cosa la dice il trattato di Maastricht
Allora e curioso tra l'altro il fatto che i famosi parametri che ci hanno ossessionato stanno in un annesso in una specie di appendice mentre il modo in cui dovrebbe funzionare la nostra economia attraversa tutto il Trattato di Roma rimasta in è un emendamento al e il Trattato di Maastricht lo dice la teoria economica lo dicono gli operatori
Lo dicono tutti fino quasi devo dire a diventare noioso io non credo che nessuno sempre guardando le cose da una prospettiva diversa non cerchi di introdurre maggiore
Grado di apertura maggiore grado di flessibilità e così via dei propri mercati la domanda che io vorrei pormi dunque questa primo se esiste un caso Europa e se all'interno dell'Europa esiste un caso Italia
E secondo come mai queste riforme di cui tutti mi parlano dal da ripeto con delle differenze a seconda del punto di vista su cui c'è tutto sommato un consenso generalizzato non vengono mai messa in pratica nella misura che si ritiene insufficiente
Il problema secondo me e che l'Italia diverge dall'Europa e l'Europa soprattutto diverge dagli Stati Uniti in maniera rilevante sulle sui cinque grandi a sì da cinque grandi dimensioni della politica economica
Diverge sulla finanza pubblica non soltanto dei saldi perché i saldi adesso sono a posto ma ci sono si può avere il tre per cento disavanzo col trenta per cento l'imposta il trenta per cento di spesa col cinquanta per cento imposto il cinquanta per cento di spese non basta a saldo per mettersi a posto
Diverge benché gravemente sul mercato dei capitali la situazione mi sembra meno serie di legge gravissimamente secondo me sul mercato dei prodotti in tema di cui si parla pochissimo in questo Paese
Sul mercato del lavoro e di nuovo gravissimamente nel campo dell'educazione e della ricerca sul finanza pubblica ho già detto praticamente tutto io non credo che l'Italia abbia un livello drammaticamente più elevato degli altri ma è importante notare che questo livello è andato ancora crescendo
Soprattutto per quello che riguarda le entrate che sono la controparte della spesa
L'Italia non ha la pressione fiscale molto più alta e gli altri Paesi europei che che si dica ma in realtà ha avuto un aumento drammatico la pressione fiscale ha avuto un aumento di otto punti del periodo considerato che è una dose da cavallo che evidentemente non era
Del tutto preparata a sopportare
Questo si riflette tra l'altro nell'andamento del debito e delegato in senso inverso col debito un debito pubblico continua a essere elevato elevatissimo anzi è stato crescente fino a poco fa staff mettendo molto poco
Per quello che riguarda i mercati finanziari a l'Italia sta sostanzialmente in Europa grosso modo sotto i Paesi più evoluti e sopra quelli che normalmente Rossi si ritiene essere meno sia per quello che riguarda la capitalizzazione di Borsa rispetto al PIL
Sia per quello che riguarda il flottante il volume degli scambi il numero delle imprese quotate
E così via
Ritengo che questo sia un problema perché è una borsa poco sviluppata è una borsa che è un sì è un mercato dei capitali che non rende semplice il trasferimento dei capitali dai settori dove avviene l'accumulazione settori più innovativi
Le imprese più innovative che normalmente sono piccole devono trovare capitali secondo canali diversi da quelli della Borsa diversi da questo mercato dei capitali e normalmente incontrano maggiori
Difficoltà questo è probabilmente il motivo
Più importante il confronto con gli Stati Uniti questo riguarda l'Europa notate che io continuo a parla dell'Europa più che dell'Italia perché ritengo che sia un continente relativamente omogeneo e che la soluzione dei problemi la diagnosi dei problemi
Debba venire più a livello europeo che a livello italiano dicevo l'Europa vedete quante riversa dagli Stati Uniti per quello che riguarda il programma il rapporto appunto tra capitalizzazione di borsa e prodotto interno lordo
Dicevo del mercato dei prodotti ecco io credo qui vedete un dato sulle privatizzazioni fa vedere che sulle privatizzazioni siamo andati molto bene rispetto agli altri ma volevo parlarvi appunto al mercato di prodotti il mercato dei prodotti in Italia secondo questa analisi fatte da un istituto di ricerca olandese è uno dei mercati caratterizzati dalle più elevate barriere all'entrata
Ci sono molti monopolio di questi si parla moltissimo ma ci sono anche ostacola la competizione barriere all'entrata in moltissimi settori a cui normalmente non si pensa alle professioni liberali piuttosto che l'università dove io lavoro la scuola cos'è un settore nel quale se uno ha un'idea molto difficile che riesca a tradurla in pratica per il numero di autorizzazioni difficoltà
E barriera appunto
Che ostacolano questa sua iniziativa barriere anche sui mercati capita scherzando con gli amici dico sempre che Bill Gates in Italia non sarebbe riuscito a fare la Microsoft
Perché innanzitutto l'UE sella gli avrebbe chiuso garage dove aveva cominciato perché non aveva rispettato la sei due sei in secondo luogo non sarebbe riuscita a mettere insieme le cinquantacinque autorizzazioni necessarie
A far partire la propria azienda avrebbe sicuramente commesso qualche irregolarità fiscale non c'è dubbio perché è difficile non come tale a quel punto sarebbe rimasto l'università
Con grande di Storo di tutti quanti e forse anche dei suoi colleghi ora questo dato sulle barriere all'entrata secondo me molto importante
Sul mercato del lavoro questo è andato vecchio è un dato ancora di qualche anno fa che mette l'Italia molto in basso come invece ricordava governatore nell'ultima nelle considerazioni finali dell'altro giorno credo che abbia ragione quando dice che le riforme che sono state introdotte con fatica gradualmente sul mercato del lavoro sia un vero e proprio cambiamento strutturale spiega in qualche modo quell'aumento di occupazione che si è verificato l'ultimo anno uno e mezzo e del manifatturiero zero sette in totale e quindi questo è un settore nel quale sicuramente non sia il migliore della classe ma sicuramente questo dato e prima di quel tipo di riforme altra questione piuttosto seria è quella della nostra incapacità di stare nei settori elevata tecnologia il dato anche queste trito e ritrito e tratto dall'ultimo rapporto la Banca mondiale ma è un dato che conosciamo tutti di nuovo poniamoci il problema del perché io credo che la conclude Lamu diciamo la causa di questo dato possa essere anche in parte ritrovata sul mercato dei capitali non lo dice quasi mai nessuno ma suo convinto che per un'impresa innovatrice sia molto difficili colà perché normalmente l'innovazione delle imprese piccole sia molto difficile avere accesso a capitale anche perché sistema da una parte mercato i capitali d'altra parte il sistema bancario
Son sempre abbastanza refrattari a prendere i rischi
Di cui stiamo parlando questa cosa ancora più grave è questo ritardo ancora più grave sull'information technology sulle tecnologie dell'informazione l'Italia notoriamente il migliore del mondo sui telefonini
Per mille motivi però poi quando si va a internet quando si va al al numero di personal computer quando si va qui non c'è questo dato ma però posso citare al numero di personal computer nelle scuole il dato è piuttosto serio è piuttosto trama
Quindi anche questo è un problema ora tutta questa divergenza di cui stiamo parlando ci mette al di fuori del gruppo dei migliori se volete e pregiudica in qualche modo lo sviluppo perché lo dico
Se noi prendiamo i principali Paesi che ho considerato e li ordiniamo a seconda del grado di flessibilità sul mercato dei prodotti sul mercato del lavoro vediamo che noi stiamo tra i più rigidi per così dire dove per rigidi non sto parlando del fatto si possa licenziare sto parlando del fatto che i capitali non si spostano tra settori Chelli nuovi settori non riescono a emergere e così via quindi un'indicazione complessiva
Ora se dicevo quello compra compra confrontiamo in qualche modo questo grado di rigidità con la crescita vediamo
Che la correlazione è impressionante i Paesi rigidi sono paesi che non crescono vagonate di dati sono ottantuno novantasei quindi non crescono un arco di quindici anni dunque stanno qua
Mentre invece i Paesi che hanno fatto di più sul grado della flessibili sul piano della flessibilità sul piano della deregulation e così via
Che tra l'altro vedo qui Presidente altri tra soli Paesi anche che hanno l'antitrust più severo non più lassista perché non vorrei che parla del deregolamentazione volesse dire vale tutto
Voglio dire ben regolamentati sono proprio i Paesi che sono cresciuti di più appunto nell'arco più quindici
Allora che cosa è successo perché da noi queste cose non sono andate come dovevano perché non si riesce in qualche modo a crescere problema ovviamente abbiamo bisogno di crescere questo ed è vero per motivi di squilibri regionali per due motivi di carattere economico per motivi demografici sapete che la nostra popolazione invecchia quindi deve produrre risorse
Per mantenere un flusso di pensioni o comunque di previdenza più elevato di quanto fosse nel passato perché non succede
Ora a me pare che ci sia un gioco fondamentale a tra insider e outsider cioè che il nostro Paese abbia un insieme di meccanismi per ricercare le proprie il proprio consenso
Che privilegiano a la protezione di coloro che stanno all'interno del sistema questo è vero in primis in casa mia ripeto l'università dove che veramente il luogo della protezione ma è vero
Sicuramente sul mercato del lavoro e vere in alcuni fenomeni di concertazione è vero in molti casi questa cosa a questo gioco tra insider e outsider è un gioco che non sta lì nello politico come spesso si dice ma che secondo me sta proprio dentro la società e dentro i meccanismi fondamentale
Di costruzione del consenso
Detto questo e qui concludo il contesto in cui ci troviamo a muovere quest'anno in particolare da quest'anno in avanti è un contesto completamente cambiato rispetto a questo quadro questo quadro che protegge l'insider che protegge coloro che stanno all'interno dei vari meccanismi era stato pensato per un'Europa che non c'è più
Per un'Europa relativamente tranquilla che sia l'auto costruita come una specie di Fortezza ricordate che gli americani si chiamavano Fortress Europe ci criticano per questo motivo ora a me sembra che alcune grandi tendenze abbiano modificato la situazione prima tendenza è ripartita la globalizzazione
Dopo la crisi del novantasette e il novantotto che aveva depresso il PIL mondiale al due per cento la globalizzazione dice Amo il PIL mondiale stare in crescendo rapidamente verso il tre per cento sta ripartendo soprattutto in quelle aree come l'Asia maggiormente colpiti dalla crisi
Seconda variabile sta ripartendo di nuovo dopo la crisi la finanziarizzazione cioè la piramide di risorse di flussi di capitali che sta sopra questi flussi reale
L'information technology staccano occupando sapete che metà del dei nuovi addetti negli Stati Uniti sono in questo settore il trenta per cento della dei capitali degli investimenti stanno in questo settore il sessanta per cento dell'aumento di borsista in questo settore
E l'Europa e l'Italia sono praticamente tagliati fuori da questo settore
Le migrazioni basta fare un giro per le nostre città per capire che sono in pieno fermento la responsabilità geopolitica cambia
Anche per la guerra e non soltanto per quella io ho la sensazione che il mondo si sia nuovamente aperto è una sensazione sorretta in qualche modo dà segnali deboli dotati di questo tipo
Quindi il il mondo tranquillo per cui avevamo pensato quell'Europa e per cui onestamente aveva senso difendere
La European way of life il modo di vivere tranquillo dell'Europeo ben protetto è un mondo che non c'è più
Riparte il commercio non si può dimenticare il fatto che tutto questo parlare di globalizzazione qualcosa che serve a giustificare il fatto che ci sia un mondo in cui ottocento milioni di persone cioè paesi OCSE hanno quasi tutte le risorse così tutti i risparmi cinque miliardi non ce l'hanno e quindi bisogna che le ricche il mercato dei capitali in qualche modo permetta di prendere quelle risorse investirle da quell'altra parte le migrazioni girano occorre insomma attrezzarsi a un'apertura che non è che desideriamo Marche in atto
Ed è già partita a me pare che per attrezzarsi a questa novità a questo mondo che ha ripreso accelerare che ci vede sostanzialmente un po'indietro sul piano dell'accelerazione
Le chiavi siano due la prima chiave è sicuramente quella dell'apertura non possiamo più pensare all'Europa chiusa ripiegata su se stessa
Se volete l'episodio più inquietante dal mio punto di vista è stato l'amico il negoziato sul bilancio europeo l'Agenda due mila in cui con le bombe che già cadevano a Belgrado i nostri governanti discutevano le quote ma esse quote latte ecco quelle l'Europa chiuso a cui non vorrei pensare dall'altra parte mobilità dove mobilitano la intendesse sindacale ma intendo tutte quelle cose che rendono più facili flussi di persone di risorse di capitali tra settori
Occorre riuscire a mettere le risorse dove stanno occorre farlo con grande mobilità chiudo con una immagine che li colpisce sempre i miei studenti che hanno ventidue ventitré anni e anche quando si lavano stanno tutti in casa questo è l'unico Paese in cui succede
Un Paese che tiene i giovani incarna la mattina la sera un Paese scarsamente mobile non è che lo tengono perché i genitori sono possessivi o perché i figli sono poche intraprendenti lo di nuovo un insieme di cose che blocca la situazione su questi gomitoli di variabili che dobbiamo riuscire a sciogliere
Grazie
Ringraziamo Domenico Siniscalco ora spero di non sbagliare dando la parola al nostro Presidente nazionale Emma Marcegaglia per le tesi tenentino i giovani grazie
Bene cari amici
Oggi a differenza di altri convegni che sono stati aperti
In procinto di crisi di governo in procinto di crisi di camerale oggi tutto sommato apriamo il nostro convegno con una buona notizia la notizia come sapete è che la pace nella travagliata regione dei Balcani
Sembra davvero vicina
Questa guerra appare davvero che possa finire fa una guerra l'abbiamo visto tutti sicuramente drammatica una guerra che c'ha riportato a scene di profughi dieci di massa
Di pulizia etnica ed è una guerra tra l'altro come non sappiamo che il nostro Paese ha vissuto con grave emergenza direi in modo ha sofferto in modo maggiore rispetto ad altri Paesi europei quindi una bella notizia ma direi che accanto alla bella notizia c'è anche una cattiva notizia
E cioè io direi che è difficile e in un certo senso anche un po'imbarazzante parlare di sviluppo dell'Italia perché purtroppo ormai da anni le cose da dire sono sempre le stesse
Le cose da fare sono sempre lì bloccate ci sembra non può come dire dei macigni quasi irremovibili
Perché non ci sono grandi passi in avanti se ci sono sono piccolissimi quasi impercettibili e spesso in vari settori ci sono addirittura dei passi indietro
E intanto la spirale della disoccupazione della stagnazione e della sfiducia
Continua a diventare più profonda come sappiamo il PIL nel primo trimestre è diminuito e la disoccupazione non scende quindi questo è davvero il Paese degli annunci a cui non seguono i fatti
Questo è un Paese purtroppo che passa anche da una campagna elettorale a un'altra
E voglio dire con una certa franchezza che questa campagna elettorale questa che ci porterà la prossima settimana
A eleggere i nostri rappresentanti al Parlamento europeo è particolarmente triste
L'Europa come sappiamo ha davanti alcuni problemi molto importanti la crisi dell'Euro svalutata del quattordici quindici per cento stamattina ha raggiunto il nuovo minimo storico contro dollaro
Un'Europa che non cresce un'Europa che sopporta sedici milioni di disoccupati fatto inaccettabili per Paesi come gli Stati Uniti al Giappone
Un'Europa e contro tutto l'unica come dire soluzione che pare essere portata avanti a un non ben chiaro piano del lavoro un'Europa che oltretutto deve costruirsi una dimensione politica che oggi non ha
E che deve dotarsi di una politica comune della difesa e che deve quindi andare verso la direzione di importanti riforme istituzionali questi sono davvero in i nostri temi del futuro ma di questi temi nella campagna elettorale in corso non bella minima traccia
Anzi direi che questa campagna elettorale è diventata un'occasione un po'squallida di relatore di Regolamento di Contri
Tra scusate di regolamento di conti tra partiti all'interno delle stesse coalizioni
Oppure occasioni per invocare crisi di governo oppure rimpasti e tutto questo questo regolamento di conti
Mi pare che avvenga in un certo senso sulla testa dei cittadini delle imprese dei disoccupati che invece aspettano delle delle risposte concrete e vere ai problemi di tutti i giorni
E oltre tutto quello che vediamo che le liste dei candidati sono spesso liste un po'improbabile allora dove in tutta questa campagna elettorale l'Europa dove la visione del futuro e purtroppo tutto questo non fa che accrescere la distanza che c'è tra politica e paese mentre i veri problemi rimangono davvero fuori dalla porta
Beh noi però nonostante come dire uno scoramento nel dover sempre dire le stesse cose vogliamo comunque dire che cosa se no secondo noi è necessario fare e lo vogliamo dire con chiarezza con continuità con forza perché non c'è più tempo da perdere ne vogliamo incalzare la politica a prendersi la propria responsabilità
Le vogliamo il giorno giocare il ruolo di chi crede nella modernizzazione
Non vogliamo subire passivamente la logica del compromesso tra tutte le parti in gioco una logica che spinge a estenuanti continui gradualità infinite per qualsiasi innovazione che debba essere introdotte in Italia
Le cose da fare sono note ce lo ricordano tutti i giorni la Banca d'Italia tutti i maggiori istituti economici internazionale e anche la Banca centrale europea
Bisogna fare la riforma delle pensioni la riforma della sanità
La riforma del mercato del lavoro la riduzione della pressione fiscale una vera continua strutturale riduzione della pressione fiscale il rafforzamento delle infrastrutture tutte queste cose sono chiare bisogna farle
E credo che ormai sia chiaro a tutti che con i piccoli passaggi con i piccoli patti quelle piccole riforme né non risolveremo mai gravi problemi che a questo Paese e allora da qualche settimana verrà presentato il documento di programmazione economica e finanziaria
è un momento molto importante noi chiediamo che in quel documento chiediamoci ospitiamo che nel documento di valutazione economica finanziaria già ci siano ci sia l'avvio di queste riforme così importanti e così fondamentali per il nostro Paese
E queste sono riforme assolutamente indispensabili
Ma non sono le uniche se noi guardiamo agli Stati Uniti che piaccia o non piaccia rappresenta un esempio straordinariamente positivo di un Paese che ormai in crescita da nove anni e che anche quest'anno nonostante tutte le attese di atterraggio morbido continuerà a crescere
Non ci accorgiamo che accanto al fatto di avere pressione fiscale più bassa un mercato del lavoro meno rigido due sono gli altri fattori chiavi fondamentali nella crescita degli Stati Uniti e questi fattori sono l'innovazione e un maggiore spazio al mercato
Per quanto riguarda l'innovazione lo sappiamo tutti sia nei settori maturi che nei settori nuovi
E proprio l'innovazione che ci permette di continuare a migliorare i nostri prodotti
è l'innovazione che ci permette di fare prodotti che si differenziano per i prodotti da Paese organizzano diciamo che hanno costi inferiore ai nostri è proprio l'innovazione che ci permette quindi di fare nuovi prodotti di esplorare nuovi mercati di far nascere nuove imprese
Certo sarebbe sbagliato pensare che l'innovazione risolva tutti i problemi della nostra economia in alcuni settori soprattutto quelli tradizionali in cui l'Italia è particolarmente forte spesso diventa necessario anche delocalizzare
Perché questo significa entrare in settori emergenti in mercati emergenti e significa recuperare la competitività che l'alta pressione fiscale e contributiva e mille vincoli erodono ogni giorno per questo siamo credo tutti noi infastiditi
Che ogni volta che escono i dati che dimostrano che il nostro sistema di impressi sta internazionali Zandonà e questo è molto positivo il messaggio che viene dato al Paese è che gli imprenditori sono senz'anima o peggio sono degli evasori questo è francamente inaccettabile io credo che queste frasi abbiano un duplice aspetto negativo
Da una parte alimentare una cultura anti impresa che già in questo Paese c'è e dall'altra creare un grande senso di sconforto di scoramento di delusione in quegli imprenditori credo che siano tanti in Italia che fanno seriamente il proprio mestiere
Allora siamo in questa situazione in cui noi stiamo perdendo diciamo quote sui settori tradizionali ormai come sapete l'Europa negli ultimi anni ha perso sette punti percentuali di quota sul PIL mondiale in questi settori
E allo stesso tempo soprattutto per quanto riguarda l'Italia
Siamo ormai forse in Remedy abilmente ai margini dei prodotti ad alta tecnologia e anche qui come diceva prima domenica Siniscalco il perché è facile questo è un Paese che sostanzialmente non fa ricerca
E anche qui i dati sono abbastanza chiari noi investiamo la metà di quanto investono gli altri Paesi europei investiamo due quindi in ricerca rispetto a quello che investono gli Stati Uniti
E la nostra quota sui brevetti internazionali e del tre per cento contro il diciotto per cento della Germania e il trenta per cento negli Stati Uniti
Molte sono le imprese che fanno innovazione e grazie a questa innovazione e se riescono a essere leader sui mercati internazionali ma ancora certamente ci sono vari impresa che non riescono a gestire la funzione dell'innovazione in modo continuo in modo programmato come funzione strategica
Però ancora una volta è troppo facile scaricare la responsabilità del ritardo tecnologico del nostro Paese sulla incapacità dell'impresa a fare innovazione come fanno spesso alcuni esponenti del Governo e del sindacato
La verità come noi sappiamo che in Italia è sempre mancata una vera politica della tecnologia ed il dell'innovazione ci sono spesso inseguiti Progetti megalomanico costosissimi e quasi sempre falliti di creare grandi colossi pubblici in settori avanzati e invece si è trascurata la grande necessaria
Strategia di fare dell'innovazione come dire un sistema complessivo di far sì che università centri pubblici e impresa i dialoghi nero
Di far sì che esistano strumenti finanziari che aiuteranno in prese a fare nuovi prodotti e a far sì che i grandi centri ricerche diventassero veramente efficienti
E allora credo ancora una volta invece di lanciare accuse che ancora una volta trasudano di un evidente cultura anti impresa veramente inaccettabile e che purtroppo ancora caratterizza molto dei nostri esponenti politici
Ed è guarda caso si manifesta soprattutto vicino alle campagna elettorale purtroppo nel nostro Paese ce ne sono tante
Credo che sarebbe molto più utile invece fare un piano complessivo tutti
Diciamo di strategia di innovazione ricerca che sarebbe certamente estremamente utile per il nostro Paese e anche noi certamente come Confindustria dobbiamo dare priorità a questo problema perché non c'è più tempo perché i ritardi che già abbiamo potrebbero acuirsi e a questo punto diventare non più diciamo raggiungibili ma lo sviluppo anche qui se guardiamo agli Stati Uniti questo è chiaro non si fa solo con l'industria e con l'innovazione se noi guardiamo negli ultimi anni i quasi quattordici milioni di posti di lavoro creati dagli Stati Uniti
Sono stati creati soprattutto nell'ampio e diversificato settore dei servizi
Molte di queste nuove aziende hanno al centro l'attenzione a tenere nuove tecnologie la comunicazione e internet altre invece sono diciamo settori in cui la tecnologia non è così importante
Sono settori in cui la nostra marginalità non è un dato di fatto su quale non si può più lavorare però ci chiediamo con una grande preoccupazione
Se l'Italia e l'Europa non stanno perdendo questa grande occasione di crescita questa grande possibilità di creare posti di lavoro
E qui problemi ancora una volta sono chiari sono quelli di sempre un'eccessiva burocrazia qui bisognerebbe semplificare il poter fare una pressione fiscale ancora troppo elevata e una rigidità del mercato del lavoro rimangono ancora grandi problemi nonostante raccomandazioni o le assicurazioni che ci arrivano da esponenti del governo e del sindacato questi in realtà sono problemi ancora ben presenti e che non sono stati risolti in modo importante
Ma c'è un altro ostacolo che è quello che dicevo prima che spesso nei settori più dinamici che oggi stanno nei quali si stanno creando molti posti di lavoro negli Stati Uniti o in altre economie questi proprio settori sono caratterizzati ancora da una ostinato mantenimento di monopolio pubblico e da una scarsa liberalizzazione dei settori più dinamici pensiamo ancora una volta la settore della sanità
Come sapete e proprio nella sanità che negli Stati Uniti sono stati creati uno dei numeri più significativi di nuovi posti di lavoro
Purtroppo invece noi abbiamo perso un'occasione importante il decreto legislativo presentato recentemente dal governo per liberalizzare questo settore
In realtà riporta saldamente tutta la sanità dentro la sfera monopolistica dello Stato
E anche in questo caso purtroppo abbiamo assistito a una crociata contro l'impresa contro il privato che ha fatto certamente fare un salto indietro alla cultura del nostro Paese
E credo che anche qui chiedersi se la presenza dello Stato in economia sia di per sé è un male uno sia del tutto accademico in Italia o se per esempio i servizi le aziende che gestiscono servizi di pubblica utilità debbano essere pubblici
O privati in realtà abbiamo una realtà davanti agli occhi molto chiare inefficienze enormi
Una minore redditività o peggio gravissime perdite scaricate sulla collettività ci fanno capire che l'unico modo per recuperare efficienza è proprio quella di accelerare il processo di privatizzazione e di liberalizzazione e non è solo un fatto come dire di pensiero in realtà questa presenza dello Stato in economia italiani la pagano ogni giorno in modo molto chiaro la pagano come un costo dell'energia che il trenta per cento superiore agli altri Paesi europei
La pagano come servizi postali che impiegano circa il doppio del tempo rispetta i paneuropea consegnare una lettera la pagano con treni che in un anno accumulano circa l'ottanta per cento di ritardi superiori rispetto agli altri paesi europei e allora
Abbiamo tutti la sensazione che ci sia un mondo pubblico protetto monopolista che non ha una spinta alla concorrenza che scarica i suoi costi enormi su un altro mondo un mondo fatto di impresa cittadini lavoratori
Che invece stanno sul mercato e che devono sopportare questo far appello enorme di costi
E poi c'è un altro problema della presenza che riguarda la presenza dello Stato in economia il fatto che sostanzialmente attraverso la presenza dello Stato in economia la politica allunga i suoi tentacoli sul mercato e sulla società
Questa purtroppo è stato una grave malattia del nostro Paese e in parte e ancora oggi presente questo significa che la politica a scegliere a quali impresa affidare un appalto prescindendo
Da rapporto prezzo-qualità significa che la politica scegliere quanti dipendenti devono avere le poste e le ferrovie
Significa che la politica a definire aree di privilegio per alcune imprese
E allora l'obiettivo principale delle privatizzazioni e delle liberalizzazioni
Deve essere proprio quello di recuperare un rapporto Migliore più equilibrato tra stato e mercato e legare aree di privilegio in modo che possono nascere nuove imprese e si possono creare nuovi posti di lavoro e quindi è per questo che certamente alle privatizzazioni devono essere accompagnate le liberalizzazioni
Altrimenti semplicemente sostituiamo un monopolista pubblico magari inefficiente non attento su un ritorno economico con un monopolista privato magari più attento al proprio ritorno economico ma sempre padrone incontrastato di un di un intero mercato
Ecco in Italia il processo di liberalizzazioni è stato avviato negli ultimi anni però INAIL molti settori rimane ampiamente insufficiente noi concordiamo in pieno
Con la coraggiosa e molto bella relazione del presidente l'Autorità garante per il mercato e in particolare con la sua valutazione riguardo alla liberalizzazione del mercato delle regia
I servizi postali e dei servizi pubblici locali qui abbiamo alcune citazione nella sua bella relazione abbiamo anche il piacere di averlo qui quindi poi ce li riporterà direttamente
E alla base di questi processi
Si coglie una sorta di generale diffidenza verso i meccanismi spontanei del mercato sia nella nell'allocazione della proprietà sia nella determinazione dei prezzi sia nella redistribuzione del reddito
E purtroppo questo atteggiamento è certamente presenti una parte del governo ma in realtà è presente anche nel parlamento che spesso peggiore lei già come dire deboli aperture al mercato
E in realtà è presente anche molto nelle autonomie locali che vivono ancora l'azienda pubblica come un serbatoio di voti e come un serbatoio di proprio potere
E allora da questa visione complessiva che deriva sostanzialmente imposizione di una gradualità eccessiva
Nel processo di liberalizzazione e mantenimento di condizioni di monopolio solo parzialmente a Tuena attenuate e in questo modo continua la politica di dirigismo nell'economia è la politica che sceglie chi sono i nuovi che sono i vecchi capitalisti alla politica che sceglie gli assetti delle aziende
E la politica continua a programmare l'economia senza rendersi conto che
Se vogliamo sottolineare che è parte come dire del dibattito di oggi anche qui abbiamo a piacere di avere alcuni protagonisti importanti di questo processo
Certo privatizzare liberalizzare abolire il monopolio significa anche levare le reti di sicurezza della copertura del disavanzo da parte dello Stato
A per alcune di queste aziende pubbliche che sono aziende elefantiaca che enormi e e questo certamente significa anche affrontare il grave problema degli esuberi di personale che in tutti questi anni diciamo di cattiva gestione si sono create e questo è un problema importante prendiamo il caso delle poste e delle ferrovie
I manager che appunto che ho il piacere di avere qui hanno presentato dei piani credibili
Ma lei ci chiediamo questi piani potranno essere portati avanti questi piani potranno riportare in pareggio o addirittura inutile queste ciò Società fino a quando permarrà una situazione drammatica una situazione in cui i reggenti pubblici sono inamovibili in cui il costo del lavoro è altissimo
In cui come dire non non c'è mobilità dei dipendenti Ronie ci chiediamo perché un ferroviere italiano deve guadagnare il trenta per cento di più di un ferroviere francese tedesco perché dobbiamo continuare a radere ferrovie inefficienti perché la dobbiamo avere come dire
Continuo scaricamento di perdite sulla collettività questo è un problema importante io credo che ci vuole il coraggio per affrontare questi problemi certo affrontare un problema di esuberi di personale è sempre una cosa molto delicata
Ma del resto non possiamo continuare a scaricare enormi ingenti costi su tutta la collettività per mantenere alcuni privilegi che si sono creati nel passato
E allora la verità che un po'tutta questa nostra Italia
Come dire è un po'attaccata Ade kimono poi a vecchie incrostazioni e questo è vero nelle imprese pubbliche ma dobbiamo essere corretti nel riconoscere che non è solo un problema di imprese pubbliche è presente nelle autonomie locali
Ma è presente anche in tutta una serie di settori che sono completamente privati pre siamo per esempio al settore del commercio prima della riforma avviata dalla dalla al governo e alle attuali resistente alle soluzioni
Pensiamo alla decina di ordini alti piuttosto che alle varie licenze per esempio il caso
Che è stato molto pubblicizzato dei tassisti e allora
Bisogna abolire queste anacronistiche corporazioni in realtà invece sta succedendo esattamente il contrario in Parlamento già sono oltre trenta domande di nuovi Alpi tra questi l'albo dei maestri di ballo dei sociologi e degli artisti dello spettacolo
La soluzione quindi è davvero quella di diffondere la concorrenza a trecentosessanta gradi farlo veramente in modo ampio per questo è l'unico modo per creare nuovi posti di lavoro e nuove impresa
Però anche qui vogliamo dire una cosa molto chiaramente
Sarebbe un grave errore se il governo non applicasse con la stessa determinazione con cui ha fatto la riforma del commercio e con cui si appresta a fare anche la riforma degli albi
Ecco sarebbe un errore se con la stessa determinazione il Governo non portasse avanti le privatizzazioni e le liberalizzazioni delle Ingrassi delle grandi imprese pubbliche o non accise anche sul mercato del lavoro
Perché altrimenti sarebbe legittimo sospettare che dietro al liberismo a macchie del Governo sinceri il tentativo di non intaccare la propria base di consenso e invece quella di penalizzare quella dell'opposizione allora questo non sarebbe credibile non permetterebbe come dire di portare avanti questa strada di privatizzazioni e liberalizzazioni che tanto serve al Paese c'è un altro tema di cui in particolare parleremo domani
Il processo di privatizzazione e liberalizzazione per dare realmente risultati in termini di occupazione e interni nuove impresa deve essere accompagnato da un altro processo molto importante
E questo processo è il processo della reale contendibilità del controllo dell'impresa è e delle banche non può esserci vero mercato e soprattutto non ci possono essere risultati positivi
Per le imprese per i cittadini se accanto alle liberalizzazioni non si istituisce un'effettiva mobilità degli assetti proprietari
La recente riforma del golpe del corporate governance della legge sull'OPA in essa contenuta certamente rappresenta un passo in avanti per i nostri meccanico e mercati finanziari
Tuttavia rimane ancora molto da fare e da questo punto di vista e soprattutto rimangono delle cose da fare nel settore bancario
Per esempio l'interpretazione che Banca d'Italia ha dato della funzione di vigilanza e di controllo della stabilità appare in contraddizione con la logica della contendibilità della proprietà delle banche e con l'attuale legge sull'OPA
I veti posti recentemente alle offerte pubbliche di scambio
Presentati dal gruppo UniCredit e presentate dal San Paolo IMI
Per una mancata comunicazione all'istituto di vigilanza dell'operazione programmate solleva ancora una volta la questione della compatibilità del nostro sistema di regole e di norme con l'esigenza di modernizzazione del nostro sistema finanziario
Quindi le cose da fare sono ancora molte ma credo che sia interessante
Farci anche alcune domande e cercare di capire che cosa e chi blocca questo processo di modernizzazione del nostro Paese processo che così necessario importante un primo aspetto da evidenziare
è che negli ultimi anni l'Europa ha perso quella spinta alle liberalizzazioni quel ruolo propulsivo verso le liberalizzazioni che ha avuto nei primi anni
La vittoria del centrosinistra in quasi tutti i Paesi europei ha determinato un forte cambiamento di linea su questi temi
Da un lato c'è la Francia che è divenuta il bastione del conservatorismo con un governo che difende quasi ideologicamente la logica del servizio pubblico
E oltretutto come tutti noi sappiamo ha varato la legge sulle trentacinque ore mi pare che i risultati stanno arrivando quindici mila posti di lavoro creati contro i trecento mila creati
Solo da una ripresa economica e soprattutto enormi costi che oggi poi sono stati di nuovo scaricati sull'impresa quindi un grave fallimento
Quindi la Francia da una parte e dall'altra la Germania che nonostante una tradizione più liberale oggi presenta una preoccupante aumento del desiderio di protezionismo e ci pare che anche come dire il cancelliere Schroeder sì a parte di questo di questa logica
Ci sono dei Paesi avanzati in Europa sui temi della privatizzazione e liberalizzazione sicuramente l'Inghilterra qui abbiamo oggi delle Scotte che ce ne parlerà sicuramente la Spagna che sta portando avanti ha portato avanti un processo di privatizzazione e liberalizzazione interessante oggi è uno dei Paesi europei
Che cresce di più ma nel Complesso in Europa sta venendo meno quella tensione verso le liberalizzazioni che invece c'è stata nei primi anni degli anni novanta
C'è un altro aspetto che spesso viene portato avanti come motivo contro le liberalizzazioni o stessi ossia il fatto che oggi se noi privatizziamo se ne liberalizziamo temiamo di venire con ogni dati dallo straniero
Ecco noi francamente questa questo ragionamento non ci pare un ragionamento logico noi pensiamo che se ci sono servizi di pubblica utilità che sono inefficienti se arriva uno straniero e sa gestire bene tanto meglio
E ancora di più direi che l'ansia di doversi difendere per lo straniero in un momento in cui stiamo parlando di Europa stiamo facendo abbiamo fatto la moneta unica non ha senso emette proprio come dire in evidenza la debolezza
Del processo di integrazione europea che noi stiamo portando avanti allora
Bisogna invece aprire liberalizzare nostre economie e ovviamente però questo va fatto a livello europeo non può essere fatto solo Litta Alitalia deve essere fatto in una logica di reciprocità
Che appunto invece oggi non c'è e oggi ancora prevalgono monopoli pubblici importanti e monopoli nazionali
La nomina di Romano Prodi alla presidenza della Commissione europea rappresenta un importante occasione per riprendere questo processo per riprendere la logica dell'integrazione che oggi appare ancora bloccata
Ma ancor più importante credo che sia cercare di identificare Chi ha paura delle riforme e delle innovazioni perché sono troppi quelli che si dichiarano sempre a favore delle della modernizzazione delle liberalizzazioni e poi invece come dire fanno un muro molto forte per proteggersi da tutto ciò che capo e la crediamo che ci siano varie persone in questo Paese che sono interessati a un processo di conservazione
E a rappresentare questi cittadini vi sono solidi gruppi di potere presenti nella società civile e all'interno di ogni partito e che nei momenti più pericolosi per la loro sopravvivenza sanno trovare una formidabile unità e coesione
E tra questi dobbiamo dirlo via certamente il sindacato che in alcune delle sue componenti oggi si presenta come una forza di conservazione per il Paese i sindacati
Sindacati si sono opposti in questi anni
A tutte le più importanti proposte di riforma che sono state presentate che sono poi le cose che servono la riforma delle pensioni quella del mercato del lavoro le privatizzazioni delle grandi imprese pubbliche le liberalizzazioni dei mercati dei servizi pubblici
E ci pare che alcune di queste frange del sindacato prevalga l'idea di una visione del lavoratore debole indifeso che va protetto dalle insidie dei vecchi e nuovi imprenditori ma questo non è così noi sappiamo che i nostri lavoratori oggi come dire capiscono che il mondo sta cambiando certe ci vogliono garanzie nessuno sta parlando di un mercato del lavoro selvaggi ma certo quello che ci interessa ma certamente della possibilità di fare queste grandi riforme per ridare l'artiglio alla crescita che oggi manca e di fronte al blocco di chi vuole frenare le innovazioni c'è ci sono alcuni che invece vogliono andare avanti pensiamo per esempio ai giovani agli esclusi dal mondo del lavoro a circa a chi cerca di fare nuove impresa
Ma appunto queste forze spesso sono troppo deboli queste forze non hanno sufficiente voce in capitoli e queste forze spesso non partecipano al tavolo della concertazione
Dobbiamo anche ammettere per onestà e correttezza che anche nel nostro mondo nel mondo dell'impresa è spesso mancata almeno fino ad oggi una chiara e non ambigua richiesta di mercato e di concorrenza sono molti gli imprenditori che hanno fatto la loro fortuna grazie a piccole e grandi agevolazioni e in un Paese in cui prevale la logica delle corporazioni dei privilegi senza una radicata cultura del mercato essenziale che Confindustria diventi sempre di più
Con coerenza e determinazione un punto di riferimento e di aggregazione perché si batte per l'apertura dei mercati questo deve essere il nostro ruolo all'interno all'esterno del mondo imprenditoriale
Ma al di là di queste io credo che ci sia un problema un po'di cultura generale in questo nostro Paese siamo un po'tutti come dire figli di una cultura che viene un po'dal passato siamo un po'tutti i figli
Di una cultura che ha visto lo Stato con una presenza molto forte che ha una poca attitudine al mercato e allora
Noi pensiamo che qui in questo Paese ci debba essere anche una rivoluzione culturale importante non ci sono vie breve bisogna ripartire proprio dalla nostra cultura
Dobbiamo introdurre il valore del merito l'etica della responsabilità l'ambizione lo sviluppo delle proprie capacità
Dobbiamo promuovere una cultura dell'innovazione della ricerca del nuovo della positività del cambiamento
Dobbiamo combattere l'Italietta dei furbi delle raccomandazioni dei favori e del non rispetto delle regole e quindi dobbiamo ripartire dalla scuola perché lì che si crea la nuova classe dirigente del Paese che si crea la nuova cultura del Paese
E purtroppo sulla scuola certa sono stati avviati alcune riforme ma ancora moltissimo rimane da fare questo mondo ancora troppo intriso da una cultura di assistenzialismo questo è un con un mondo troppo lontano rispetto ai grandi cambiamenti che si stanno facendo allora
La riforma della scuola deve essere certamente una priorità nazionale una priorità a cui tutti noi dobbiamo prestare una grande attenzione
Cari amici e vado verso la conclusione io credo che noi stiamo vivendo grandi momenti di trasformazione la diffusione degli scambi internazionali la diffusione della tecnologia il declino dei blocchi ideologici fa sì che veramente il cambiamento in quest'epoca sia un cambiamento molto forte
No io credo che quello che inaugureremo tra pochi mesi
è un un secolo che alcune borse opportunità sulla carta creare lavoro per chi non ce la migliorare le condizioni di vita di chi oggi vive in povertà superare gli angusti limiti e confini degli egoismi nazionali
Non dobbiamo temere questo processo di trasformazione non dobbiamo porci alla globalizzazione e alla tecnologia per paura di non saperle gestire forse ciò che spaventa è proprio la rapidità del cambiamento che ha certamente fortissima
Se è comprensibile che molti abbiano paura questo è legittimo di accettare l'idea di dover cambiare lavoro di accettare l'idea di doversi spostare di accettare l'idea di cambiare il proprio stato sociale
Occorre rendersi conto che queste ansie non riusciranno a bloccare il cambiamento e si avranno solo l'effetto di ritardare ro e di ridurre la capacità delle nuove generazioni di gestirlo
Lo Stato fino al dopoguerra si è fatto interprete di queste Paure e complice di un disegno di conservazione
La Dome la demagogia della falsa solidarietà verso i meno abbienti l'ansia di regolare ogni aspetto dell'attività economica però evitare gli abusi gli egoismi del mercato hanno di fatto premiato l'inefficienza
E hanno permesso la costruzione di un per di un meccanismo perverso di piccoli e grandi poteri che ci metteremo decenni a smantellare
Allora ne vogliamo dirlo con chiarezza siamo stanchi della cultura del dirigismo delle vecchie nuove programmazioni siamo stanchi della cultura dell'assistenzialismo ed è garantismo
Lo Stato deve invece diventare il gestore delle regole assicurando d'ognuno la possibilità di esprimere le proprie capacità e di poter andare avanti realizzarsi
In questa Europa vecchia dama che Gata sotto il peso della sua illustre storia occorrono decenni per fare qualsiasi trasformazione
E molto e mentre il mondo si muove verso la flessibilità a trecentosessanta gradi i Paesi europei continuano a mantenere mastodontici inefficienti monopoli pubblici continuano introdurre nuovi vincoli quali le trentacinque ore
Ma non c'è più tempo la domanda mondiale finalmente pare ripartire il treno dello sviluppo acquista velocità e noi dobbiamo salire ora domani potrebbe essere troppo tardi
Noi non vogliamo rimanere bloccati in un destino inesorabile di declino
La nostra generazione ha il compito di trasformare questa società di convincere gli incerti di rassicurare timorosi ma dobbiamo anche combattere chi ancora sta cercando di fermare la modernità
Non ci vorrà certamente un giorno non ci vorrà un mese non ci vorrà un anno forse ci vorranno decenni ma questo deve essere nostro compito per questo noi ci riprendiamo alla demagogia di chi fa leva sulle paure dei più deboli o dei più protetti ognuno invece deve prendersi la responsabilità ovviamente nel proprio ruolo
Di portare avanti con coerenza un grande disegno di riforme che passi dalla riforma delle pensioni della pubblica amministrazione delle privatizzazioni delle penalizzazioni
Allora ancora qui vogliamo dire basta ai proclami elettorali che si dissolvono la prima levata di scudi delle forze di conservazione
Vogliamo dire basta con l'ipocrisia degli annunci sensazione senza seguito
Lo spartiacque che oggi separa due universi mentali non è la differenza tra destra e sinistra ma quella tra disincanto Esperanza tra passato e futuro tra conservazione e modernità
Noi dobbiamo tornare ad essere un Paese che ha voglia di crescere dobbiamo tornare adesso in un Paese che ha voglia di imparare dobbiamo o non dobbiamo difendere quello che abbiamo perché ha di gran lunga troppo poco e perché finirà presto
Sono i giovani la vera forza del Paese sono loro il vero motore dello sviluppo prima dello stato e prima dell'impresa
E sui giovani che noi dobbiamo puntare occorre restituire ai giovani l'entusiasmo la voglia di impegnarsi la voglia di rischiare
Dobbiamo garantire loro un mondo in cui tutto ciò che viene in cui all'impegno e al merito e non alla scaltrezza corrisponda al premio sono i giovani se i nostri giovani cresceranno con questi valori le nostre imprese potranno diventare più competitive la nostra tecnologia recupera il tempo perduto il nostro Stato l'inefficiente ha dimenticato
E a noi stessi e a tutti i giovani europei che vorrei dedicare in conclusione questa bella frase di Peter ascolta in barca
I giovani sono ancora disponibili ad ascoltare e a esplorare il mondo non si è ancora rinchiuso su di loro
Ed essi possono porsi le questioni fondamentali possono avere sogni impossibili ed essere infiammati dalla visione di ciò che potrebbe essere allora noi dobbiamo liberare i giovani dal peso del passato perché ad essi dipende il nostro futuro grazie
Inviterei a prendere la parola il presidente noto di tanti Antitrust Giuseppe Tesauro grazie
Ma
Sembra che abbia detto tutto Emma Marcegaglia
Certamente l'ha detta meglio di quanto non posso fare io
Il compitino che mi hanno dato da svolgere la lunga vira verso il mercato
Certo che molto lunga questa linea noi siamo ancora ai primi passi
La cultura del mercato del libero mercato intendo evidentemente e spesso oggetto di timori tranne che in questa sala di diffidenze
Dovunque
Principalmente dello Stato ma anche nel cosiddetto immaginario collettivo
Ma perché no anche in alcuni settori industriali nei servizi
La cultura opposta a quella di un mercato protetto regolato dall'alto anche esce radici profonde ed antiche
Che resistono anche quando e dove non se lo aspetteremo
La presenza dello Stato nell'economia è stata nel nostro Paese
Non da oggi molto rilevante anzitutto quanto all'assetto del mercato
Numero di imprese pubbliche i monopoli diritti esclusivi
Appena possibile
Ma la presenza dello Stato si è sentita moltissimo ed è stata molto rilevante anche rispetto al funzionamento del
Con una tendenza regolare tutto e il contrario di tutto ecco non risultato evidente
Una rete di vincoli amministrativo burocratici alla iniziativa economica ai servizi ma anche in generale all'attività dei singoli
Tutto ciò a pochi confronti in altri Paesi pure di pari dignità
L'abitudine alla protezione all'esclusiva all'agire senza preoccuparsi dei comportamenti degli altri protagonisti del mercato ha dunque prevalso per lungo tempo con benefici solo apparenti
E l'illusione ottica perché solo di questo si tratta di stare al passo con gli altri
Ci siamo disabituati alla competizione ed a voltar pagina sul serio dicono non è ancora non si è ancora giunti
Percorso il lungo il passo troppo lento per arrivare in tempi brevi oppure per sperare di arrivare in tempi brevi
Eppure pensate retorica lo ricordo a me stesso nel cinquantasette la scelta del nostro Paese fu molto preciso
La firma del Trattato di Roma oggi si parla molto di Maastricht e di Amsterdam e chissà di quale altra città ma il vero trattato dell'unione comunitario e quello di Roma del cinquantasette imponeva alla realizzazione di un mercato unico e aperto dei prodotti e dei fattori della produzione in cui andava garantita la libertà di circolazione dei lavoratori come degli imprenditori
Delle merci come dei servizi e dei capitali
Necessario supporto alla realizzazione del mercato unico ed anche come valori assoluti da perseguire
La concorrenza è libero mercato furono la scelta altrettanto precisa e chiara del cinquantasei
Tra i principi fondamentali della Costituzione europea c'era la creazione cito tra virgolette di un regime inteso a garantire che la concorrenza non sia falsata nel mercato comune
La preoccupazione se guardiamo in trasparenza questa disposizioni del Trattato
è quella di permettere alle imprese di articolare e sviluppare l'offerta in un grande ed unico mercato
Ed ai consumatori di scegliere in quello stesso grande mercato i prodotti e i servizi dove prezzo e qualità sono più convenienti
Senza riguardo per consigli e nazionalità
Una severa disciplina delle pratiche collusivi e tra imprese
Finalizzate alle restrizioni della concorrenza nonché degli abusi di posizione dominante alla cui applicazione era chiamata a vigilare la commissione completava il quadro
Tutto questo aveva lo scopo di stimolare vien fatto devo dire ha stimolato la competizione tra le imprese ed anche tra sistemi
Con effetti benefici anche sull'impegno all'innovazione dall'uso ottimale dei fattori produttivi
La realizzazione progressiva del mercato unico con la sola parziale eccezione dei movimenti di capitale dei servizi bancari
Una tendenziale ispirazione almeno quella al valore della concorrenza come supporto all'unificazione del mercato questa è stata la realtà degli anni sessanta e settanta
Le due istituzioni trainanti del processo di integrazione cioè la commissione la corte di giustizia quest'ultima con costante vigore qualche disinvoltura
Quasi a compensare la vischiosità del sistema decisionale focalizzata sull'organo rappresentativo degli stati membri
Tutto ciò ha portato al mercato ad un livello di integrazione neppure sperato
E lei prese ad un'attenzione soddisfacente per le regole di concorrenza
La cultura della competizione più in generale si è andata diffondendo nella maggior parte dei Paesi con qualche differenza ebbe ma perfino in quelli dove la presenza dello Stato imprenditore regolatore era profondamente radicato
Gli anni di dell'Orient particolare la seconda metà degli anni ottanta hanno ha poi segnato la svolta decisiva per la realizzazione di quella grande area unificata che oggi l'euro
E ciò sia attraverso misure tese al completamento del mercato unico sia attraverso iniziative forti della commissione
In particolare per la liberalizzazione di settori di mercato tradizionalmente afflitti da posizioni monopolistiche
Il primo passaggio è stato infatti la liberalizzazione completa e definitiva dei servizi bancari e assicurativi
Collegato alla libertà di circolazione dei capitali oltre che alla responsabilità monetaria degli Stati membri
In secondo luogo è da sottolineare il recupero anche dei servizi pubblici al valore del libero mercato ed della competizione ad armi pari
C'ha caratterizzato l'ultimo decennio sia pure con qualche luce e non poche ore questo recupero la cui portata è essenzialmente dovuta ad iniziative promosse dalla Commissione avallate dal legislatore comunitario trova il suo fondamento nel principio sancito in quella norma ambigua che l'articolo ex novanta del trattato in base al quale gli stati membri devono astenersi dal riconoscere alle imprese non importa
Se pubbliche o private diritti esclusivi o speciali in contrasto con la disciplina della concorrenza
Ormai non è più vero
E le restrizioni sono leciti salvo prova contraria
è vero esattamente l'opposto sono illecite salvo giustificazione consentite
Ed è proprio in forza di questa lettura alternativa è rovesciata
Nella norma del trattato
Che si è dato il via alla liberalizzazione del mercato per esempio delle telecomunicazioni alla fine degli anni ottanta
Con direttive immediatamente vincolanti nel settore dei terminali e poi dei servizi e infine all'euro Callow il primo passaggio ma solo in termini cronologici del processo di integrazione economica e monetaria siamo arrivati nell'intimità degli Stati
E della loro sovranità intervenendo in un contesto in cui è assicurata la libera circolazione dei fattori produttivi la moneta unica hanno solo ampliato
Le opportunità offerte da tale processo ma anche di conseguenza messo a nudo le carenze e le debolezze dei singoli sistemi premiando quelli maggiormente competitivi è già in grado di sfruttare appieno i benefici che ne deriva
Questo è lo scenario europeo come si pone l'Italia rispetto all'evoluzione comunitaria
Sarebbe sicuramente ingeneroso sostenere che nulla Oppo go è stato fatto
è ben vero che in Italia la scarsa alla scarsa cultura della concorrenza corrisposto fino a tutti gli anni Ottanta la mancanza di norme specifiche sulla concorrenza
Fino alla legge due otto sette del novanta la disciplina della concorrenza si esauriva nelle norme comunitarie non era certo a poca cosa visto che ne potevano fare diretta applicazione sia il giudice che l'amministrazione e tenuto conto inoltre della più o meno immediata ricaduta interno degli atti adottati dalle istituzioni comunitarie
Che sicuramente hanno contribuito al limitare numerosi interventi pubblici che vincolano in maniera ingiustificatamente restrittiva i comportamenti degli operatori economici
Dato ancor più rilevante è precisamente grazie alla normativa comunitaria ai processi da essa innescati che ha cominciato a prendere piede una cultura e di una prassi della concorrenza
Il salto di qualità se poi ha avuto con la legge due otto sette che contiene le norme per la tutela della concorrenza e del mercato e che ha istituito l'autorità che ne controlla il puntuale rispetto nell'attuare il precetto costituzionale della libertà di iniziativa economica
La legge due otto sette ha fatto proprio il valore della concorrenza
Non più dunque solo in funzione del rispetto di obblighi comunitari
Ha sancito anche a livello nazionale i divieti di restrizione della concorrenza contenuti nel Trattato e chi è che e ne ha riecheggiato perfino il tenore letterale
Il parallelismo tra disciplina nazionale e comunitaria consentito un adeguamento rapido alla prassi comunitaria ai cui orientamenti l'attività dell'Autorità di interpretazione del giudice sono espressamente vincolati dalla
La spinta proveniente dalla comunità
E di una consapevolezza della necessità di seguirne più puntualmente le opzioni
Hanno portato anche nel nostro Paese ad una maggiore sensibilità ai valori del libero mercato e della concorrenza
Qualcosa si è mosso voi nel comportamento delle imprese voi e soprattutto nell'orientamento del governo
Liberalizzazione privatizzazione sono entrata nel vocabolario comune sia pure con il passo del fondista e non certo con il passo del velocista
Peraltro non è superfluo sottolineare che il fondamentale processo di apertura dei mercati promosso dalle istituzioni comunitarie non si presta in ogni caso non si presta assente
A soddisfare appieno le reali esigenze di liberalizzazione dei mercati nazionali
Esigenze che lo sottolineo sono divenute per il nostro Paese ancora più pressanti proprio a seguito ed in ragione della partecipazione dell'Italia al processo di integrazione europea
E precisamente per questo che occorre fare di più a livello nazionale precisamente per questo che tutti i protagonisti bevano oggi fare uno sforzo supplementare per completare con gli altri sistemi e con le altre imprese
Sforzo che può e dovrebbe implicare ad esempio di non limitarsi ad un rispetto formale delle disposizioni di una direttiva comunitaria ma adattarla alle esigenze del Paese in modo da essere più competitivi è il caso dell'energia elettrica in particolare e soprattutto a quello delle pose
Competere dunque e non resistere può apparire uno slogan banale
Ma in definitiva racchiude l'impegno e la tensione che dovrebbero accompagnare ciascuno degli attori della scena economica in primo luogo le istituzioni pubbliche
Sarebbe un peccato rinunciare ai possibili benefici che possono derivare dal processo di integrazione adesso anche moneta
Non possiamo trascurare le opportunità che il grande mercato europeo e domani quello globale zio
Dobbiamo quindi far sì che si apra uno scenario con mercati liberi in cui non vi siano vincoli ingiustificati alla iniziativa imprenditoriale al funzionamento delle istituzioni pubbliche all'occupazione
Ed una più generale mobilità delle risorse di tutte le risorse che sia ragionevole funzionale allo sviluppo del Paese
Non mi nascondo che soprattutto nella seconda metà degli anni novanta gli stati membri dell'Unione hanno considerato prioritario l'impegno monetario
Preoccupati della severità dei parametri di Maastricht finalizzati all'unione monetaria all'euro
Più in generale ha prevalso un contesto istituzionale statico con le istituzioni e gli Stati membri distratti dall'intento di perseguire obiettivi monetari importantissimo
La dinamica economica del mercato insomma l'economia reale è stata forse lasciata ad una considerazione di secondo livello
In una certa misura questo scenario ha coinvolto le stesse istituzioni comunitarie
Nel senso che si assiste negli ultimi tempi ad un ritorno all'indietro
Scelte meno coraggiose maggiore attenzione per problemi ed esigenze nazionali magari legittimi che però non guardano molto lontana non so se il centrosinistra o il centrodestra se sono rossi o sono i bianchi
Forse sono tutti
Hanno tutti la tendenza a tornare un po'indietro
Paradossalmente ciò avviene in una fase in cui si va sempre più verso una maggiore globalizzazione
E interconnessione dei mercati in tale contesto la stessa Europa nel suo insieme dovrebbe dare maggiore slancio alla procreazione dovrebbe ancora porsi come elemento trainante per un nuovo ciclo di sviluppo
La globalizzazione dell'economia lo stesso processo di integrazione hanno indotto processi di ristrutturazione capitalistica
Che hanno costretto sia pure con diversa intensità ogni Stato Gruppo di Stati e le rispettive imprese ad organizzarsi di conseguenza
La competizione tra sistemi ha prodotto processi di liberalizzazione e viceversa l'Europa non poteva mancare né con essa l'Italia per il prossimo futuro l'Europa non può non continuare nel suo ruolo di traino con una costante ed incisiva pressione nei confronti dei suoi Stati membri l'Italia per parte sua dovrebbe non solo recuperare i ritardi che attualmente ha inutile nasconderselo
Ma anche attrezzarsi per competere in un contesto di sempre maggiore apertura dei mercati in un contesto in cui perde sempre più di significato la stessa separazione
Tra mercato nazionale mercato e internazionale
La crescente liberalizzazione non deve quindi essere temuta o contrastata né da interventi pubblici immotivatamente restrittivi
Né da comportamenti dell'impresa e volti comunque a costituire nicchie protette di mercato
Le nostre imprese non solo non hanno bisogno di protezione ma neppure possono sperare di trarne benefici durevoli parlo sia delle imprese pubbliche soprattutto ma anche di quelle private
Il ruolo dell'Europa potrebbe essere importante anche sotto altro diverso profilo è innegabile che l'intensificarsi della concorrenza produce anche ristrutturazioni talvolta l'esclusione dal mercato di operatori meno dinamici con l'inevitabile effetto congiunturale della chiusura di unità produttive quindi di conseguenze a breve negative sull'occupazione
Mi rendo conto che in tal caso è difficile anche solo spiegare
Che l'azione a favore della competitività non causa a medio lungo termine la riduzione di posti di lavoro
Resta però al di là delle soluzioni in termini di crescita alle quali la politica della concorrenza può contribuire attivamente la necessità di fornire una risposta sociale a questi eventi congiunturali
Un contributo importante per rispondere a questi problemi può essere fornita proprio dall'Europa attraverso opportune iniziative volte a favorire una maggiore flessibilità del lavoro e il necessario sostegno alle categorie più deboli
Al riguardo non posso non rilevare che è una conoscenza di un uso oculato dei fondi messi a disposizione della comunità costituiscono già ora una risposta importante
Che il nostro Paese farebbe bene ad utilizzare al meglio o almeno al giusto
Per concludere due flesso di segno opposto negli ultimi tempi abbiamo assistito a grandi trasformazioni della struttura produttiva degli assetti proprietari delle imprese anche in settori tradizionalmente inutile
Nascondersi dietro un dito sottratti alla corretta dinamica del mercato
C'è avvenuto anche con passaggi inediti per lo scenario italiano
Che comunque hanno visto il prevalere del mercato e delle sue regole non artificialmente compresse da lacci e lacciuoli ed imposizioni varie
Rimangono come sottolineato con forza in un intervento recentissimo dal commissario Monti
Alcune ombre in particolare riguardo alla necessità di riaffermare l'importanza delle regole del mercante quando siano interessati intermediari finanziari ammessi a quotazioni
Con prevalenza sulle regole di stabilità
La contendibilità delle imprese è un segno di vivacità del mercato
Lo ripeto con forza
E la vivacità del mercato è un fatto di per sé positivo indipendentemente dagli esiti e dal carattere più o meno amichevole della contesa
Un minimo di ostilità anzi fisiologico come l'esperienza di altri mercati
Ed il senso comune suggeriscono
Quanto al settore dei servizi pubblici esso in Italia tradizionalmente ed ancora oggi ispirato a vaste aree di monopolio pubblico
Ben oltre i confini del monopolio naturale ed è necessario il governo appare impegnato in questo settore alcuni traguardi anche importanti sono stati raggiunti a volte al di là delle speranze e delle aspettative mi riferisco al settore dell'energia elettrica
In altri settori si può ancora notare qualche incertezza scusate l'eufemismo
Con questo nessuno pretende di dare giudizi o valutazioni sbrigative è un superficiale
è solo uno stimolo a non fermarsi di fronte a desistenze talvolta corporative che ad oggi non ci hanno portato molto lontano
Deve essere in generale è chiaro
Che è pubblico o privato che sia la gestione di un servizio universale cioè offerto a tutti i cittadini indipendentemente dai costi e con qualità adeguata deve rispondere almeno a criteri di efficienza nell'interesse del cittadino e dello sviluppo del Paese
Pubblico non deve più essere sinonimo soltanto di inefficienza e di disavanzi gestionali
Quasi che l'una e gli altri fossero il frutto di un destino avverso crudele e incontrastabile
Sensi l'utilizzo delle risorse di tutti in quei settori dove le risorse di porsi non sarebbero in grado di pervenire a risultati soddisfacenti sul piano sia economico che sociale vi ringrazio per l'attenzione
Euro al momento della tavola rotonda sui servizi ai settori emergenti che verrà moderata da Massimo Riva che invito a salire sul palco
Invito anche a salire professor Sabino Cassese nell'Università di Roma la Sapienza
Fedele Confalonieri presidente di Mediaset
L'amministratore delegato di Acea Paolo Cuccia
Il segretario generale dell'ASP CISL Sergio D'Antoni
Presidente delle FS Claudio Dematté presidente dell'IRI Gian Maria Gros spietato l'amministratore delegato di Poste Italiane Corrado Passera grazie ci pensa lei a organizzare
Faccia adesso però del resto a causa delle loro Donato hanno avuto una derivazione due
Invito anche a salire sul palco origine
Invita a casa e che sul palco consigliere economico del primo ministro inglese Derek Scotti grazie vuole
Favorito
Barra che tenesse conto delle
Abbiamo
Va bene va bene allora
Vediamo
Una
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Hanno
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Hanno cercle che venissero opposti Zanola Canzese abbia qua pronostica che non vuote ovvia anzi prova sta pensando guai
Ma forse fa rivivere
In particolare
Io mi levo tocco sicure
C'è la voce grazie
Volevo ringraziare credo a anche a nome di tutti noi il professor perché ruspa che ci ha dato una una bella notizia
Prima nelle varie relazioni precedenti anche in quella di Emma Marcegaglia era stato sottolineato che non preoccupa azione il fatto che in Europa potevano risorgere
Venti contrari a quella spinta di liberalizzazione di preavvertito azione che c'erano state l'Inghilterra poteva essere uno di quei Paesi lui si temeva che qualcosa del genere accadesse ricordate l'esperienza dei decenni passati con le alternanze fra governi conservatori ai governi laburisti
Arrivavano i conservatori privatizzare Avano arrivavano i laburisti di nuovo nazionalizzare l'anno e via così per diversi decenni del dopoguerra
Questa volta c'è stato detto che non si torna indietro e questa mi sembra una bella notizia si stabilizza quell'esperienza che è stata iniziata da un governo conservatore e la sì
Gestisce e la si amministra da parte di un governo laburista questo mi sembra ho già una una bella notizia ma veniamo alla nostra tavola rotonda
Procederemo come previsto in ordine alfabetico e quindi il primo a parlare sarà il professor Sabino Cassese
Il tema nostro i servizi settori emergenti professore io però vorrei richiamare alla sua attenzione un tema che ha percorso trasversalmente un po'tutti i discorsi che abbiamo sentito finora
E cioè il tema dell'istruzione dell'università
Ci siamo e ci poniamo spesso il problema
Della arretratezza delle spesi degli investimenti per la ricerca nel nostro Paese ci poniamo il problema dello scollamento fra mondo del lavoro e università
Ci poniamo a volte questo problema
In termini tradizionali
Non sarebbe il caso di immaginare di porlo in termini nuovi per esempio introducendo norme liberalizzatrice sì anche sul mondo universitario intendo dire creando un mercato delle università
Cominciamo da un primo vincolo facendo sparire
Quel residuato archeologico ottocentesco
Del valore legale del titolo di studio
E conseguenza questo aprire nel mondo dell'istruzione ma particolarmente in quello universitario una competizione fra gli atenei
Non sarebbe forse questo il modo una strada maestra per portare il mondo universitario tutto il mondo della ricerca scientifica più vicino al mondo del lavoro e al mondo della produzione
A lei la parola
Prima per farmi questa domanda si sente
Bisogna che qualcuno vi colleghi con voi nel farmi questa domanda avrà notato che lei prima ha parlato dell'università e poi delle università questo il cambiamento che è necessario ve lo possiamo continuare a pensare che l'università sia un corpo unitario come l'ha disegnato Napoleone che la l'amava Università Imperiale se vogliamo la competizione anche nell'uso circa sì mettiamo Cipriano se vogliamo la competizione anche nel tra tale università è un adattamento terre università
La premessa di tutto abbandonare l'università al singolare sia per l'università al plurale
Quindi ciascuna sede dovrà competere con le altre sedi aggiustarsi adattarsi
Al cambiamento del mercato del lavoro però vede il problema fondamentale quello di cui io vorrei parlare sistemi da qualche minimo di libertà e questo e ritorna anche in questo caso qualcosa che cuore e che rinasce continuamente sulle sue c'è che la semplice regolatoria
Cioè qualcosa che noi aboliamo e chiacchiere far rinascere continua
Vogliamo parlare delle liberalizzazioni prima cerchiamo di confrontare la situazione italiana
Con quella degli altri paesi ci rendiamo subito conto che in Italia ci sono tre caratteristiche fondamentali procediamo bastino marca andiamo o diciamo verso le liberalizzazioni ma queste liberalizzazioni si accompagna un'enorme quantità regolazioni e voi in qualche caso facciano dei passi indietro vi voglio fare degli esempi di tutte e tre queste cose che ho detto ho detto che come prima cosa noi in sostanza stiamo procedendo a passi di lumaca bene prendiamo i tempi i tempi noi siamo almeno quindici anni in ritardo rispetto all'Inghilterra e oggi direttiva comunitaria per essere attuata realmente in Italia ci impiega cinque anni e questi sono dei tempi molto lunghi per cui noi saremo sempre indietro gli altri paesi il secondo problema e quello dell'eccesso di regolazione voi sapete che uno dei campi più liberalizzato e quello delle telecomunicazioni bene nel settore delle telecomunicazioni sono stati adottati tanti gli atti normativi dal momento della liberalizzazione che due case editrici che anno dopo voluto pubblicare dei codici hanno pubblicato dei volumi di Billè pagine ciascuno di che come dire c'è una prova incrociata in questo caso quindi abbiamo una liberalizzazione che si accompagna con una eccesso di regole e e poi c'è il problema che spesso facciamo dei passi indietro qui nessuno l'ha notato in Italia è stata appena adottata dalla liberalizzazione timida
Di cui ha accennato Tesauro nel settore elettrico ma in quella norma sul settore elettrico sono scritte alcune disposizioni un po'criptiche e scivolose secondo le quali in una zona d'Italia
Mi riferisco alla provincia di Bolzano dove però si produce tanta energia idroelettrica
Dovrà esserci una nuova statizzazione perché è previsto che vi sia un regime di favore o meglio un impossessamento da parte delle imprese degli enti locali
Dell'attività di energia elettrica sì che avremo liberalizzato l'energia elettrica privatizzato l'ENEL
Dato teoricamente spazio all'Edison a Sondel e così via ma il risultato sarà che in una zona dove si produce molta energia elettrica
Vi è una riserva a favore di un'impresa pubblica
Noi
Con concludo con un'osservazione che riguarda quello che noi abbiamo fatto oggi in fondo abbiamo vissuto un pomeriggio paradossale
Voi sapete che normalmente le autorità antitrust sono i giudici dell'impresa
E sono quelli come dire che tengono sotto il mirino sotto controllo lei prese e quindi LEA autoritativi Trust sono le autorità di solito meno gradite al mondo dell'impresa
Però noi abbiamo vissuto un paradosso nella relazione nella bella relazione di Emma Marcegaglia la quale ha con il vostro applauso lo a Boston applauso applaudito molto letta le cose che ha detto Tesauro
Ma perché le applaudite perché in realtà Tesauro
Ha parlato dei servizi pubblici perché è da lì che vengono come dire in maggiori limiti
E quindi abbiamo questo paradosso che lo Stato è esso stesso innanzitutto lui stesso fuori legge fuori della legge della concorrenza e del mercato e quindi questo paradosso dell'impresa che deve valersi dell'Autorità della concorrenza per far introdurre maggiore concorrenza dallo Stato che ha creato l'Antitrust
Nel settore dei servizi pubblici che sono in mano o erano in mano allo Stato fino a ieri
L'aggiotaggio paradossale
Siamo purtroppo livello tecnologico un po'artigianale che lo dobbiamo arrangiarci con un microfono
Professore io la ringrazio intanto anche per l'esemplare brevità dell'intervento che spero serva da esempio appunto per tutti gli altri interlocutori
Mi consenta però una cosa lei non ha risposto a una domanda precisa lo vogliamo abolire il valore legale del titolo di studio o no
Quando le università passano dal singolare al plurale è necessariamente abolito il valore legale del titolo di studio perché a quel punto i signora direi che è una
Laura come e serpente che si morde la coda sì sì diciamo fino a quando non si abolisce il valore legale del titolo di studio non diventa un Otello Rosita esatto grazie
Fedele Confalonieri senta io ho sentito prima un passaggio di del
Della della relazione di Emma Marcegaglia che diceva
La richiesta del mercato
E mancata anche al nostro interno
Ci sono state in prese protette privilegiate
E noi dobbiamo battere l'Italietta dei favori ho fatto male a pensare che si riferisse anche nel settore del duopolio televisivo del quale lei è parte non piccola fatto molto male
Molto
Perché adesso se c'è una storia di concorrenza è proprio la nostra contro il primo monopolio lo sa che attimo poi lo sa benissimo che è un esperto di queste cose ventitré anni voglio no no Euro intanto duopolio esistente dappertutto in Europa in questo settore
E non solo ma La Magna Inghilterra dal Comune nel proprio no no spetti in Inghilterra ci sono dirittura quattro Monopoli perché se lei ci pensa c'è BSkyB che al monopolio della periti
C'è la BBC che ha giustamente il monopolio del servizio pubblico c'è ai tiri che è la televisione commerciale però una televisione commerciale divisa in quindici
Aree regionali più adesso cha nel Fornara piccola cosa e poi c'è la nascente digital terrestre che anche quella è una quattro quindi vede anche i grandi esempi perché perché ci sono dei settori che sono naturalmente c'è un'altra c'è un'altra statistica in tutta Europa l'ottanta per cento delle risorse e delle ordinanze e sempre mano due elementi
Quello pubblico e quello privato quindi mal comune ha detto lei ma io credo che sia una buona cosa alla fine perché si hanno quando Italia abbiamo anche un una presenza di privati locali che molto vivaci
Vogliamo potrebbe aver finito qui anche la risposta a lei però io credo che proprio la storia di concorrenza nostra sia anche a indicare come grazie a un una liberalizzazione fatta dai privati ci sia stato
Proprio uno stimolo per la televisione pubblica a fare di più a fare in modo diverso essere più pluralista sapevo benissimo che la televisione
Fino a negli anni settanta dava era molto utilizzato divisa
Per partiti dava prodotto va molto molto solleva ma io direi che insomma ci difendiamo abbastanza bene se abbiamo il capo dell'opposizione e tutti ci riconoscono che abbiamo il telegiornale più neutrale
Ma questo gli organi di stampa quindi quelli che sono i nostri concorrenti sul mercato dalla pubblicità mi sembra che sia un grosso titolo di merito nostro allo del TG cinque che è poi telegiornale nella nostra al mondo e quello che ha più audience
Se mi fa un'altra domanda così liquidiamo un po'no se no ci annoiamo abbiamo sempre il problema a Parma
Pare che il microfono allora vanno pur fare la prova Reggio sul mito azionati va bene
Adesso
Torniamo sull'argomento ma dei soldi per fare o brevissima
Passiamo adesso al dottor Paolo Cuccia e qui entra in scena un protagonista di una realtà di servizio pubblico in una dimensione però locale quindi con tutti i problemi particolari che ci sono nei confronti delle amministrazioni delle amministrazioni locali e dei governi
Di questo genere ecco le chiedo
La prospettiva di liberalizzazione ma al tempo stesso di privatizzazione di un'azienda municipalizzata quale la CIA come vista dal suo punto di vista microfono la provvediamo microfono sento guardano intensamente forse prima comincia a portare un po'più su
Ma la io diciotto mesi fa ho accettato questo incarico di fare il penultimo terzultimo passo devoluzione di questa azienda che si era trasformata già in municipalizzata quindi non era più parte del comune cosa che invece la ancora la stragrande parte di queste aziende ricordo che cita non solo piccole e e del sud come si potrebbe che della città importanti Milano in alcuni settori hanno ancora i servizi tipo quelli i medici all'interno all'amministrazione passaggio successivo la azienda speciale che già ha una sua dignità a una sua contabilità separata
Trasformazione in S.p.A. l'Acea il primo gene novantotto si è trasformata in S.p.A. e nelle prossime settimane se l'iter si completa presso la Consob come sta procedendo a passo di settimane lui quarantanove per cento della nostre azioni saranno collocate sul mercato borsistico
Seguendo altre due aziende che hanno già fatto questo passaggio le ricordo l'Amga di Genova e la A. M. di Milano
Questo procedere un procedere graduale procedere molto limitato le aziende aderenti alla settore su aziende o municipalità sono mille cento occupano centonovanta mila dipendenti hanno qualcosa come trenta mila miliardi di fatturato
Più di mille non sono società solfato ferroso trasformati in società per azioni
Queste evoluzioni etnico risponde venire alla domanda che lei faceva è un'evoluzione che io credo necessaria se ricordava il professor Tesauro che dal cinquantasette il Trattato di Roma dal novantadue Maastricht
Prevedo non richiedono spingono verso la liberalizzazione liberalizzazione e penalizzazioni che però sono molti ritardo anche in altri paesi collegato a questo proposito mi scuso in tre zone lei condivide il tipo di critiche che sono state fatta dal professor Tesauro alla parziale liberalizzazione del settore elettrico Bersani e uno dei migliori schemi tolta l'Inghilterra di applicazione delle direttive europee la Francia Germania sia in ritardo
Certamente smontare un monopolio non è una cosa semplice
La cosa e procura di più è che a due mesi dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Bersani ci siano ulteriori ritardi non abbiamo noi abbiamo per il ricordo quegli aspetti principali del Bersani che sono la discesa dell'ENEL al cinquanta per cento in in in tempi progressivi al della produzione le ricordo che l'ENEL che oggi al novantatré per cento della distribuzione nazionale dovrebbe vendere alle municipalità tipo la nostra qualcosa come il sette per cento tra le aziende principali finisce nell'ottantasei sono due mesi che Bersani è stato appunto pubblicato e lei nel non risponde alle nostre lettere quindi c'è un doppio problema il Bersani si pone come credo che sia il migliore mondi possibili nell'evoluzione il nostro Paese e del nostro continente credo andrebbe applicato e quindi bisognerebbe stare attenti a quei ritardi dove anche quando c'è la volontà politica segnala legge Galli
Radicali dal novantaquattro prevede un progressivo ma sostanziale
Ricorso alla contendibilità che Emma Marcegaglia giustamente richiamava che essere uno degli ingredienti
Della liberalizzazione e devo cioè al mercato dal novantaquattro ad oggi in molte regioni del sud ma anche molti se non non è applicato quindi volontà governativa applicazione delle leggi il rispetto delle leggi da parte di tutti
Grazie
Sergio D'Antoni
Tre in questa sede siete sotto accusa
Le accuse del sentite in particolar modo quello di avere proprio una posizione fortemente conservativa
Davanti a tutte quelle aperture di mercato di liberalizzazione che modificano a realtà di lavoro esistente
Ma che secondo l'esperienza fin qui praticata in Italia come altrove hanno poi alla fine prodotto un aumento di posti di lavoro
E allora
Qual è la risposta
Perché frenate sempre
Perché avete paura del nuovo
Perché siamo gli unici con l'esercito
Io penso
Io io penso che come dire leggi le provocazioni del del della mia amica Emma si è servono a me per l'appunto per portare dati di fatto ed evitare così
Di di di metterci in una logica dirimpettai quello che abbiamo fatto noi quello che non abbiamo fatto noi non abbiamo fatto una politica insieme in questi anni
Che chiamiamo giustamente che rivendichiamo di concertazione
La politica che ha
Portato avanti questo rinnovamento graduale
Io non condivido il giudizio questo in termini generali cioè che
Noi non siamo in cammino
Questo proprio lo contesto non siamo in un cammino che iniziato nel mille novecentonovantadue cammino serio importante
Graduale ma significativo stanno cambiando tante cose tante ma debbono cambiare ma sono apprezziamo le cose che sono cambiate non possiamo cambiare le altre
Perché ci parliamo potevano arrivare liberalizzare io voi non amarli il non arrivo arrivo perché non mi sottraggo
Il problema è che esse non lo inquadriamo in questa premessa secondo me poi rischiamo di non capirci su singole questioni soltanto questo
Cioè siccome abbiamo fatto insieme io penso che questa politica appunto di governabilità con il consenso per garantire insieme competizione dei quintali per garantire un giusto rapporto tra mercato in regola stia andando avanti facciamo degli esempi punto per rispondere vorrei capire dove noi abbiamo frenato cioè dove vado facciali e sembra cattura lavora quello che è cambiato più di tutti in questi anni lo diceva il professore se ne esca non sono fonte mi Siniscalchi va detto e l'ha detto l'altro ieri il professor faccio le cose che dipendono da noi sono quelle che in questi anni sono cambiate di più
Cioè quindi mi pare che è un dato è evidente non non ci aggiungo nulla cioè l'altro ieri il professore il il governatore Fazio ha detto che per avere una crescita di centottanta mila occasione di lavoro lo chiama più posti di lavoro ma occasioni di lavoro in un anno in cui siamo cresciuti dell'uno e tre per cento o c'è tanta flessibilità nel mercato del lavoro questo risultato non si può tenere per esserci questa flessibilità vuol dire che l'abbiamo fatta con il nostro consenso altrimenti non ci sarebbe quindi al massimo qualche cosa che ancora non fare perché il parlamento ci ha corretto irrigidita
Proprio posso portare qui esempi clamorosi
Sia sull'interinale
Sia sul versante del rapporto tra al lavoro tipico lavora tipica in cui il Parlamento ha corretto quanto noi avevamo concordato in termini contrattuali di maggiore flessibilità quindi proprio se poi scendiamo pertanto citare la cosa che fa più scandalo più e più come dire argomento in questo momento le pensioni
Noi sulle pensioni siamo intervenuti tre volte in questi anni
Novantadue novantacinque novantasette e poi si può dire non basta
è legittimo dirlo e ma non se lei che è conservatore non avevo ragione non sa non stavamo parlando di questa è la serie A quello meno titolare della nota fare alle privatizzazioni parliamo dei privatizzazione parliamo del fatto che quando la vicenda Telecom persino andare
Come si è cominciato a parlare di privatizzazione della Telecom il sindacato interno
Ha cominciato subito a protestare
Avendo l'avallo dei sindacati generale parliamo ad esempio ma ce lo spiegherà meglio Dematté sicuramente dei problemi che Luigi trova a dover gestire dentro le Ferrovie dello Stato per la la resistenza dei sindacati al cambiamento questi sono i problemi poi pays di pensioni e d'altro parliamo mandala o no ma no siccome siamo sempre gli stessi
Non possiamo essere un giorno Conservatorio giorni innovatori cioè siamo sempre gli stessi ma che cambiava secondo decise ci comportiamo e cioè secondo dove ci collochiamo
Essendo gli stessi il criterio che usiamo è lo stesso
Noi siamo stati sostenitore delle privatizzazioni siamo l'unico sindacato al mondo
E abbiamo favorito una cosa che qui non è stata detta che però era vedi tabella lesene Scalchi che siamo il Paese che in questi ultimi cinque anni ha privatizzato di più
E senza il consenso sociale non si potrebbe anche perché eravamo il Paese più pop le conoscete e va be'ma ho capi allora
Era Leon
Eh se no serventi eravamo rimasti talmente dirlo che abbia dovuto fare più strada leggermente Defender
Intende basta guardare come con basta vedere da dove dove si parte su un processo tu lo fai tutto in un colpo rischi Libra carte quindi io sarei più attento diciamo non mi pare una cosa
Però proprio per citare invito esempi eccetera uno positivo all'Italia
Perché citate sempre quelli negativi
Dall'Italia era sull'orlo del fallimento sta portando i libri in tribunale
Alitalia oggi va be'è un'azienda che comunque ha fatto un accordo internazionale sul mercato sta discutendo abbiamo fatto dei cambiamenti enormi ha scelto un modello ha scelto un modello in queste privatizzazione e liberalizzazione non si sceglie un modello se non si sceglie un modello si rischia di fare debutti
Perché a me non pare che si può essere gloriosi
Di portare gloria di questa pagina di intere come di come è stata fatta la privatizzazione io spero che dall'otto luglio quando si inserirà si insedierà il nuovo consiglio d'amministrazione finalmente contenti una politica di telecomunicazione ma in questi due anni
Di privatizzazione grazie avvio otto otto abbiamo fatto tranne che una politica di la di telecomunicazione quindi io spero che come dire sì finalmente siccome il mercato ha trionfato e si è fatto l'OPA finalmente comincia una fase veramente nuova ma quello che giudico invece non non utile
E non valorizzare quello che facciamo per fare di più e meglio perché se scegliamo modello noi siamo gli stessi e quindi mettiamo in moto un processo che a quel punto sappiamo che dobbiamo cambiare sappiamo che dobbiamo lasciare le penne ma il sindacato italiano da questo punto di vista non ha questo problema l'ha già messo alle spalle il problema è un taxi
A rivolgersi continuamente a dire che le cose non vanno per colpa nostra io potrei portare l'evento
Perché non vanno per colpa degli altri non abbiamo risolto nono Hernan cioè tanto varrebbe due soli questo chiaro vi do subito la Medaglia d'Oro ecco cancellata aveva scompensi a
La mia momento fame e la vi do subito la Medaglia d'Oro dall'Alitalia sperando che il rovescio di quest'anno d'aria poi sia altrettanto Doro ho qualche dubbio ma non è questo il problema
E però ci sono le questioni aperte adesso parleremo fra poco delle ferrovie e le mi sembra che il fronte sindacale sia un tema assai serio
Comunque ne facciamo parlare prima allora quella corrisponde alla Sicilia e voi siete voi si ritiene necessaria che i fatti tutti adesso proprio
A professor Claudio Demattè e prendere la parola che penso che abbia qualcosa da dirci sul tema delle resistenze che incontra
Nella riorganizzazione del servizio ferroviario e forse credo sarebbe utile che ci dicesse anche qualcosa su cui il rapporto fra chi è chiamato a gestire questa fase di privatizzazione e liberalizzazione di un servizio pubblico così importante in rapporto a quelli che sono gli input che gli derivano dal piano superiore dall'autorità politica che è quella che dice d'aver deciso di intraprendere questa strada
Ma è proprio così
Deprimente otto io vorrei rassicurare Emma Marcegaglia la quale prima giustamente in un punto d'osservazione ha detto che tira indietro e a incluso fra quelli che tirano indietro quel processo gli amministratori delle grandi imprese ve la posso rassicurare che al vertice delle ferrovie
Solo per le persone che hanno sempre professato e senza esitazioni e praticato la regola del mercato e che sono state chiamate
Non so se si è pentito ma sono state chiamate dal Governo proprio per spingere avanti questo processo
Se mi è consentito vorrei però fare un momento di riflessione del perché del perché liberalizzare
E sottolineo liberalizzare prima di tutto
E poiché solo poi diciamo privatizzare è così importante
Nella relazione del presidente che era però un paio di punti credo che possa essere utile a capire il problema e soprattutto Panico di parrucca capire problema perché è così importante per voi industriali questo
Dove dove che questo il nostro sistema economico soffre in modo particolare in termini comparativi rispetto tecnica americano ne parliamo rispettano Inghilterra non ne parliamo ma anche rispetto alla Francia e Germania
è in questi settori definiti di servizi di pubblica utilità
Dove la convergenza contemporanea di quattro fattori fa sì che ci sia un assetto congenita mente contrario lo sviluppo
Laddove c'è monopolio perché il monopolio per definizione allenta la tensione allenta l'innovazione
Non pone cliente al centro del del del sistema
Non alimenta la domanda con un flusso continuo di proposta se se c'è da attivare la domanda la domanda non è che si attiva semplicemente dandoli soldi con la vecchia politica keynesiana
Ma si attiva perché arriva proposte nuove
Come è successo nella nel nel nel settore telefonico
Allora laddove c'è monopolio due laddove c'è
Una sovvenzione ai prezzi cioè i preti che son praticati non sono corrispondente corti ma i prezzi sono sovvenzionati da contributi pubblici
Perché il contributo pubblico era un gatto burocraticamente così come nel nostro sistema
E non con delle aste competitive come ad esempio nel modello inglese
Automaticamente toglie la pressione al contenimento dei costi
Ma c'è il terzo elemento che secondo me aggrava la situazione ed è quella della proprietà pubblica di questa impresa
Perché se la proprietà è pubblica di via delle la la qualità dei questi presi che praticano che il servizio è pubblica c'ho due grandi problemi il primo è che
Chi eroga il contributo
E stabilisce gli standard di qualità
è lo stesso che è il proprietario
Di quell'azienda e quindi automaticamente si direbbe in gergo c'è un problema di di di di di rapporti di agenzia propensi polente
Cioè c'è una strutturale impossibilità di stabilire rapporti corretti perché quello che dà e quello che dice
Ma questo assetto pubblico deliverable dell'impresa che per i servizi a un altro elemento di di di di problema
Ed è che viene a cadere la possibilità di queste imprese di fallire
Per cui si accumulano delle perdite e nonostante le perdite non si entra dentro in quel meccanismo di disciplina che siamo invece proprio le imprese private
Ecco per queste ragioni mia tesi è che neri diciamo la produzione di servizi pubblici di pubblica utilità quando convergono questi quattro elementi non è solo la proprietà perché quattro elementi
Automaticamente c'è un assetto non di sviluppo funziona setto che non stime la domanda e c'è un affetto dove i corti non vanno al loro minimo possibile
Potrei portare degli esempi
Forse anche numerici se riportassi sarebbe anche clamorosa diciamo la la la evidenza di differenza di costo ad esempio le differenze di produttività
Ne serviva presente
Perché la modificazione del gene o dire la modifica dell'architettura prima di tutto
Non è l'impresa
Il più l'oggetto primo e chi l'architetto quello che deve disegnare le strutture
In Italia ci son voluti nove anni otto anni
Diciamo integrare non legislazione nove più dei cinque per integrare la normativa europea
E il settore pubblico e l'operatore pubblico che deve nei casi nei quali detto in questa attività ci sia un elemento di monopolio naturale come quello di una rete deve separare la lettere la la Rete d'arresto
Ne abbiamo dovuto farlo dopo Nesi di durissima opposizione con diverso i soggetti del del sistema
Allora ricevuti beh sa non c'è da fare io personalmente personalmente dopo riconosco al alla carenza di sindacali
Alcuni di meriti del cambiamento del clima dal novantadue in poi non c'è ombra di dubbio non sarebbe stato possibile cambiare questo Paese se lo vuole sindacali non ci fossero state al cambiamento su questo punto però c'è una discrasia fra la dichiarazione e la volontà credo anche delle grandi confederazioni e le realtà specifiche dei sindacati diciamo presenti in azienda
C'è una colla sulla fronte lì dove c'è stata opposizione dura D'Antoni meriterebbe una medaglia d'oro peccato che non controlla i suoi non lo so io
Non lo so io e io e io non mi permetto di entrare in casa loro constato soltanto che sulla separazione dell'infrastruttura
Dalla dai trascurato l'attività di trasporto sulla divisionalizzazione delle varie attività di trasporto per consentire un orientamento al mercato noi non abbiamo trovato della spinta dei sindacati
Questo è sicuro abbiamo trovato espellendo i fascisti resistenza e continua resistenza
E d'altro canto è data tanto tornò di nuovo al punto a chi compete di fare certe cose
Io vorrei ricordare all'industriali che nell'animo di ogni industriale c'è una vocazione monopolista e e per certi versi io dico è giusto che sia così
Cosa deve fare un industriale cerca ecco i fondi Lello Arena teorizzato dall'avvocato regionali quindi cerca di competere e cerca e cerca di diciamo costituirsi se possibile con innovazione e se possibile con altri strumenti o una protezione alla concorrenza perché la concorrenza pesa fa parte del gioco
Prego comporta fatica tra la posizione dominante non è incompatibile con la concorrenza non solo l'abuso della medesima agenda fare allora ma chi compete in tutti i Paesi forti compete lo stimolare la concorrenza all'autorità pubblica
E alle diciamo istituzioni che vengono create dallo all'al all'uopo devo anche rilevare e questo credo che sia importante che industriale lo capiscano
Che la liberalizzazione in particolare nei settori complessi come nel l'energia elettrica come le ferrovie
è una cosa molto difficile perché nel caso specifico c'è una componente che son le rotaie che lo possa essere duplicate
E diciamo quindi non non c'è la possibilità di una concorrenza modello tradizionale di beni
Occorrono forme di concorrenza diverse tipo aste competitive per la gestione aste competitive per i contributi
Occorre diciamo separare l'infrastruttura dal resto in Inghilterra possiamo chiedere al nostro amico
Quando ho voluto privatizzare le Ferrovie hanno creato tre Grandi
Organizzazioni pubbliche con il mandato di creare l'architettura per la privatizzazione completo ragionamento semi ecco serio perché ho detto che secondo me
Gli industriali dovrebbero essere molto più deciso questo fronte
In una qualche misura
Decisi se se ne presenta tempi cattivi più aggressivi
Perché è vero quello che ha detto Emma Marcegaglia che
In tutto il mondo l'occupazione uscita dai settori dei servizi
Ma più ancora l'impresa è importanti se uno va nel nord Europa in Inghilterra e in Olanda eccetera di Sezze
Le imprese importanti che stanno venendo emergendo negli ultimi anni quelle che sono pane quotidiano delle grandi operazioni di merchandising sono le imprese nei settori dei servizi
E lì che in futuro ci sarà imprenditoriali possibilità di imprenditorialità forte
Nel settore dei trasporti specie cocci che adesso viene a comperare un Ampezzo di azienda nostra è una grande impresa
Privata nel settore della della della del della gestione degli autobus nata e nel momento della privatizzazione quotata in Borsa quattro mila miliardi di fatturato che comincia a investire in Cina in giro nel mondo
Io ne denso
è una grande impresa gli oltre cinquanta mila miliardi di fatturato quotata nel settore tra distribuzione delle acque
è lì dove c'è il futuro dell'imprenditoria qualcun le ripeto che l'ha capito e ha visto che quando abbiamo lanciato l'operazione sulle Grandi Stazioni diciamo s'è mosso sono arrivati Facco
Qualcun altro ancora non l'ha capito ma se dovessi dire futuro della della Confindustria dei prossimi anni diciamo io vedo che un grandissimo futuro gli associati forti posso mini fuori solo da questo tipo di settore
Grazie beh io devo dire una cosa però che con il quadro che lei ha fatto delle difficoltà in cui si ritrova l'idea che in questa platea qualcuno venga preso dalla tentazione di fare una OPA sulle FS francamente mi sembra un pochettino azzardata a non avere può non aver troveremo qualche anno
Per il momento ma non non ti dispiacerebbe comunque
Sarà ci sarà un Colaninno nel futuro deve essere
Professor lo spirito presidente dell'IRI
Senta c'è una domanda rituale e liturgica che lei si sentì tassare in ogni occasione pubblica
Io però io la devo ripetere sono noioso perché mi accodo a chissà quanti gliel'hanno fatta
Se lo conferma che lei sarà l'ultimo presidente dell'IRI
Sì conferma che fra un anno la partita si chiude
E poi mi consenta all'interno di questa domanda generale una curiosità mia specifica
Ma qua in te chi riuscite a privatizzare le autostrade perché è solo una delle vicende più tragiche comiche della storia di questo Paese
Vie è stata annunciata la privatizzazione delle Autostrade un paio d'anni fa e siamo andati avanti ogni trimestre a dire praticamente siamo pronti è fatta domani diamo l'annuncio no c'è un problemino
C'è un problemino perché questa delibera non non va bene se lo strumento concessorio che va adeguato alle direttive europee attenzione sulla questione degli appalti è sorta un'altra questione e diventata la privatizzazione più difficile e complicata dell'universo mondo
Mi è venuto un dubbio
Ma non sarà una questione di persone che non vogliono essere privatizzata
Chicchessia un problema oltre che di regole e di principi magari di valori
Allora io credo che le due domande
Comportano delle risposte che in qualche misura si intrecciano la risposta alla prima domanda è ne hanno detto così e io farò così
Devo aggiungere che c'è stato un impegno preciso del ministro Ciampi allora ministro del Tesoro a nome del governo italiano verso l'Unione europea verso la Commissione e questo è un impegno ineludibile se l'Italia non lo manterrei no mantenesse né dell'Inter verrebbero dei problemi molto gravi mi scusi l'interruzione
Perfetta la sua ricostruzione
Poi c'è stato un cambio alla guida del governo
E il nuovo presidente del consiglio ha dichiarato una fonte seria come un grande giornale inglese beh se poi il presidente dell'IRI tiene a spiegarmi che è necessaria una proroga
E io non ho capito bene sì in quel modo lui voleva annunciare si chiama e di fatto glielo aveva già chiesta o voleva suggerire una evitino gliela mi dice come stanno le cose io non gliel'ho chiesta non ho intenzione di chiedere gliela grazie farò del mio meglio perché al trenta giugno del due mila tutto sia stato privatizzato certamente ci sono delle cose che è evidente che non potranno essere privatizzate
Entro il trenta giugno del due mila una la RAI
Per il quale per la quale e in in corso di discussione un disegno di legge evidenza anti referendaria
Evidenzia il referendario però comunque non è nelle mie facoltà di privatizzare la RAI io non posso neppure votare in assemblea posso nominare dei il presidente del collegio sindacale e basta
Quindi è fuori dal mio mandato
Poi non sarà completamente privatizzata la Tirrenia perché il piano di privatizzazione della Tirrenia è già stato approvato dal Parlamento dura quattro anni e quindi va oltre il mio mandato
Però sicuramente io intendo consegnare la Tirrenia con del capitale privato già dentro e quindi Compaq etto che il Tesoro si venderà poco per per tutto il resto la nostra intenzione come consiglio di amministrazione
è di fare il possibile per arrivare
Con avendo venduto tutti i pacchetti e comunque avendo in ogni caso risolto il problema chiave della privatizzazione e cioè l'aver trovato l'imprenditore privato gli imprenditori privati che eserciteranno un ruolo di riferimento
In modo da non lasciare
Al ministero del tesoro dei problemi di guida delle imprese e su questo vorrei aggiungere prima si diceva già l'Italia ha privatizzato più di tutti gli altri perché dal novantadue così da quando Amato ha trasformato
In società per
Joni gli enti abbiamo privatizzato anche più del Regno Unito e non solo perché avevamo tanto da privatizzare perché se andate a vedere non c'è un altro paese dell'Europa continentale
In cui per esempio i telefoni siano privati come l'Italia
Recentemente ho letto su un giornale a la Francia sta prima l'unico modo per salvare il bilancio per vivere va be'però intanto in questo momento la Telecom Italia è completamente non solo è completamente privata ma è una società contendibile
Il secondo operatore italiano
è una società completamente privata ed è in mano agli stranieri
Ora una soluzione di una situazione di tale apertura non c'è in nessun Paese dell'Europa continente recentemente un giornale diceva la l'Air France va sul mercato l'Alitalia ferma al palo qui siamo in casi di cecità l'Air France ha messo sul mercato il quindici per cento l'Alitalia ha già messo il quarantacinque per cento c'è proprio è una situazione in cui ci vogliamo far male da soli perché nelle privatizzazioni abbiamo fatto molto di più di altri paesi europei
E lasciatemi dire che in qualche caso abbiamo fatto bene le partecipazioni che ha in questo momento incarico lire i quelle che ci sono rimaste al trenta giugno novantasette quando noi siamo entrati valevano un po'meno di dieci mila miliardi adesso valgono ventisei mila miliardi la Borsa è cresciuta per tutti a un ritmo medio del ventotto per cento l'anno in questi anni le nostre partecipazioni sono cresciuti a un ritmo medio del cinquantaquattro per cento quindi abbiamo anche risanato però la nostra idea non è che prima si risana e poi si vende
Noi cerchiamo di rendere più in fretta possibile e finché non c'ho Asciano fare intanto andiamo avanti a risanare e adesso rispondo su Autostrade
Su autostrade c'è stata questa per sequela lunghissima
Ma lei sa bene qual è stato il motivo principale a parte Lele in uso lei alluvioni pettegolezzi eccetera eccetera il motivo principale alla variante di valico
La variante di valico che non si è potuta finanziare in altro modo che no addossandola come piano d'investimento alla società e quindi prolungando la convenzione addirittura di venti anni e quindi fino al due mila trentotto cosa che ha suscitato il l'opposizione dell'Unione Europea sia c'è stata una lunga trattativa adesso non sto a rifare tutta la storia vediamo in che situazione siamo adesso la nuova convenzione è stata firmata
Il
L'atto è stato recepito da un decreto interministeriale che è già stato firmato dal ministro dei lavori pubblici e da ministro del Tesoro
L'unica cosa che manca e la registrazione della Corte dei Conti
Noi come i restiamo lavorando d'accordo con il Tesoro per vedere se possiamo anticipare anche rispetto alla registrazione alla Corte dei conti siamo arrivati in una situazione in cui il prossimo annuncio lo faremo a Consob quindi pettegolezzi non se ne fanno più perché è il momento in cui si parla seriamente
Questo pizzo che lei mi ha dato non mi rassicura affatto perché io vedo già all'orizzonte un'eccezione per la corte dei conti mi sembrerebbe troppo bello quello che è successo la vedo già comparire su questo speriamo bene come mi lasci solo aggiungere una cosa la Corte dei conti ha già fatto sulla convenzione principale
Le sue riserve non vedo la possibilità che ce ne siano altre naturalmente io mi posso anche sbagliare però lei sa che il Governo comunque può forzare la registrazione con riserva come ha già fatto la prima volta incrociamo le dita
Dulcis in fundo le Poste le Poste perché tra le altre cose
Si disse che arrivano in ritardo infatti arrivano per l'ultime anche Ambra mozzo la discussione
Il professor Tesauro nella sua recente relazione ma lo ha ribadito anche qua
Ha preso di mira la scarsa liberalizzazione del mercato
Delle Poste
Ma non solo affatto anche dei rilievi su la scarsa efficienza dell'operatore pubblico
A questo punto l'amministratore delegato delle Poste
Alla parola per difendersi e per spiegare o l'amministratore delegato delle Poste si associa cioè è venuto proprio perché gli ha detto vanno molto male devi cercar rimetterlo a posto cosa mi metto a dire che l'ambiente porta non esiste
Problema di capire in che tempi in che modi dobbiamo arrivare a raggiungere la realizzazione del sogno e chi mi attacco alla alla fine del la presentazione di Emma perché questo noi abbiamo un sogno io personalmente ho un sogno
Che quello dimostra di dimostrare che non è vero che non si possono mettere a posto queste cose in Italia non è vero che non si può arrivare immaginare le poste contabili in alcuni anni naturalmente bisogna essere molto tori golosi
Partendo dalla qualità e come avevo promesso a Capri sette mesi fa vorrei dare oggi un piccolo avanzamento bisogna essere molto rigorosi nel costruire un'azienda da quella che non era un'azienda ma mica per colpa di chi ci lavorava dentro perché aveva gestito perché le responsabilità sono di chi gestisce non ti ci lavora dentro molto spesso quasi sempre nelle aziende
E quindi ecco come arrivarci però prima di fare il punto sul piano d'impresa mi attaccherei a due frasi molto giuste che ha detto il presidente Tesauro
Che mi trovano assolutamente allineato
Competere e nome resistere
Le poste oggi sono in quattro grandi settori di cui tre sono assolutamente aperti alla concorrenza di servizi finanziari lo sono i pacchi lo sono il corriere espresso lo sono
Anzi alcuni di questi sono alcuni dei settori più battaglia atti che ci sono con operatori fortissime
Che possono sfruttare peraltro enormi molo Poli a casa loro e con quei soldi venire poi a operare altrove quindi sono settori difficilissimi totalmente aperti alla concorrenza poi c'è il settore della
Corrispondenza che è il quarto e del settore
Dove c'è un problema serio un problema oggettivo che c'è in tutti i Paesi grandi ovviamente nei piccoli paesi servizio universale non a costo perché se uno è grande così piatto fatto di gente ricca non c'è il problema del servizio universale in Italia come in Germania in Francia in Inghilterra
C'è il problema del servizio universale
E qui lo Stato può decidere paga a piè di lista o paga tra verso una Area di riserva simile a quella anche se più piccola che c'è in Francia in Germania in Inghilterra
Entro certi limiti alziamo le mani e diciamo decidi il piano d'impresa è stato fatto nell'ipotesi che fosse recepita la direttiva europea cosa che sta per essere recepite ma se poi si decidesse che non è quello il modo e che è l'assegno a piè di lista io troverei che sarebbe un passo indietro crederei che sarebbe un modo disincentivante per forzare l'efficienza però c'è anche quella strada lì nessuno l'ha seguito però si sarebbe anche quello quello che è importante
è e qui mi riattacco a quello che ha detto Tesauro e che il servizio universale non diventi una scusa per giustificare delle inefficienze
E infatti anche nel piano di impresa diciamo che dei mille cinquecento mille seicento miliardi del costo del servizio universale almeno cinquecento sono colpa nostra quelli non vogliamo coprirli con niente
Ne assegna a fine anno né aree di riserva quello è nostra responsabilità metterlo a posto quindi totalmente insieme
E siccome noi vogliamo arrivare magari prima degli altri paesi alla liberalizzazione anche di quest'ultimo settore delle nostre attività
Come tante volte ci siamo detti con il presidente Tesauro
Il loro
Come dire il loro aiuto l'alloro la il loro ruolo potrà essere quanto mai utile e noi vorremmo proprio arrivare in anticipo rispetto a quel due mila e tre due mila e cinque previsto dall'attuale direttiva a poter dire che anche in questo settore si è aperto ulteriormente
Concorrenza a proposito
Già in questo settore Italia unico dei grandi paesi europei a degli altri operatori quindi noi in realtà neanche queste un monopolio perché ci sono degli operatori privati che operano all'interno di quest'area
E anche il recepimento direttiva della direttiva nuovo prevede la continuazione quindi con l'aiuto anche dell'Antitrust verso il processo di liberalizzazione che la prossima direttiva regolerà in campo postale
Dicevo che mi ero preso l'impegno di aggiornare
Questa questo pubblico dell'avanzamento del piano d'impresa ci eravamo detti a settembre se non ricordo male a quei tempi il piano non era ancora stato approvato neanche dai ministeri competenti è stato approvato
E poi è iniziata una fase abbastanza lunga e che qualcuno dall'esterno potrebbe aver considerato sprecata di confronto con il sindacato ne abbiamo dedicato tra i tra i quattro mesi per andare estremamente affondo di questo documento
A nostro parere onesto e coraggioso e questo periodo di interiorizzazione di tutte le implicazioni del piano d'impresa che sono non ovvie
Perché c'era di mezzo la divisionalizzazione lo spostamento di decine di migliaia di persone da una funzione all'altra l'eliminazione di opportunità di posti di lavoro a una certa ipotesi di crescita beh è stato un lavoro magari lungo ma che ha portato come frutto a avviare poi cento progetti di risanamento siamo di nuovo in una fase un po'tesa ma questo fa parte della fisiologia de queste ristrutturazioni non ci si può trovare d'accordo su tutto cioè però abbiamo tutti e due chiarito
Come controparti che la strada è quella della crescita la crescita avviene solo attraverso la qualità la qualità è frutto dei prodotti che hai dei canali che hai e dei costi che ha i perché se non hai buone costi non ai prezzi competitivi quindi su questo macro obiettivo ci siamo trovati
Cos'è successo in termini di risultati premesso che come dicevamo ci vorranno alcuni anni per fare quello che gli altri grandi paesi hanno fatto in dieci o quindici anni di lavoro con investimenti enormemente più grossi dei nostri però qualcosa si comincia a vedere
Una soddisfazione che lui assicuro è stata enorme
è stata venerdì scorso alla al consiglio dell'International post Corporation che l'associazioni delle grandi post euro delle Poste uno mondiali che cura soprattutto la qualità della posta transfrontaliera
Per la prima volta nella storia e lo diceva tra l'altro anche oggi ventiquattro ore le poste italiane hanno raggiunto quel famoso ottantacinque per cento di consegna in tre giorni della posta in uscita e in entrata
Da altri Paesi e questo che è lontano dal dal risultato di altri Paesi che magari hanno novantacinque per cento novantotto però vuol dire aver raggiunto in tempi superiori i tempi inferiori al previsto l'obiettivo minimo di essere parte delle Poste
Vive
In termini di posta celere avete visto che abbiamo l'abbiamo rimesso a posto rilanciato siamo oltre il novantatré novantaquattro per cento di consegna in un giorno rispetto al quarantotto dell'anno scorso e anche e in giugno lanceremo la posta prioritaria
Due cose che possono far piacere è che e e questo forse eh ma non era conscia di questa cosa e quindi ha detto
Me ne genera inamovibili nelle grandi aziende pubbliche ecco noi abbiamo firmato ed è stato un percorso magari un po'accidentato però abbiamo firmato il nuovo contratto dei dirigenti delle Poste ed è il contratto dai Confindustria
Ed è un contratto esattamente uguale un contratto che non prevede più alcun passaggio automatico di carriera che prevede in termini di mobilità e flessibilità e di utilizzo della del dirigente all'interno dell'azienda né più né meno quello che qualsiasi azienda industriale prevede questo è stato firmato e sottoscritto poi con tutte le organizzazioni io credo che sia un passaggio importante e e quindi questo per noi per lo meno non è non è a non è più vero ecco quello che dal punto di vista del servizio alla alla clientela ci dà qualche speranza di Porter portare già qualche risultato da quest'anno
è che da una parte siamo riusciti a spostare alcune tante migliaia di persone da funzioni di staff a funzioni di sportello di recapito
E la divisionalizzazione e completamente realizzata l'informatizzazione quasi la metà degli sportelli
Ed è partito quel grande piano di di formazione di oltre un milione e mezzo di giornate che dovrebbe permettere di dare ai nostri collaboratori quelle competenze
Che non c'erano e non c'erano per colpa loro non c'erano da che nel ma non era stato fatto questo investimento su queste persone e che dovrebbe permetterci poi di avviare di avviare
La crescita mi fermo
Uno sulla curiosità che credo sia abbastanza condivisa ma e ho smesso da parte dei ministri delle Poste il sottosegretario alle medesime la buona abitudine difende inviare posti di lavoro otto non servizio postale
Sì
Non c'è più amava la buona notizia
Al è una buona notizia
Allora la zona prodotti no la gomma la domanda assolutamente la domande assolutamente lecita ed era una delle cose che mi preoccupava di più
Io non dico che non c'è moltissima gente che vorrebbe altro ora utilizzare le porte e che sta sviluppando una forte antipatia nei confronti del sottoscritto però devo anche dire che i miei azionisti
E incline ai propri interlocutori
Hanno avuto e stanno avendo un rispetto forte per un lavoro che oggettivamente non li facilita soprattutto in in fasi elettorali però devo anche dirti che i principali
Nemici come diceva e mai gli offrì ostacolato Uri dell'ammodernamento
Beh per ora sono più esterni che interni cioè anche la lo stereotipo che la maggiore resistenza al risanamento e al rilancio delle poste siano interni ecco per ora non è quello che percepisco
Sono molto di più coloro che sono un po'nervosi perché finalmente perché forse cominciano vedere che diventiamo efficienti e che quindi in certi settori possiamo essere una un elemento di concorrenza forte
Sono quelli che magari in passato alle Poste vendevano un po'tutto ecco cioè sono tanti non bisogna accontentarsi delle diagnosi un po'commodus e perché i nemici di un risanamento di questo tipo sonno sono veramente tanti cioè quelli che facevano i soldi sull'inefficienza del sonno quelli che andarono andava ben
I mezzi e la disperazione delle adesso non so perché ma le Poste hanno come argomento eccitato di questo Pavona più richieste di riprendere la parola
Andare un attimo con ordine perché poi vorrei dare la parola anche al pubblico e quindi vi chiederei io vi do la parola chi me l'ha chiesta però rapidissimo che assise il primo di una richiesta Passera ha ragione quando evoca il servizio universale
Per chi non lo ricorda il servizio universale è un postino che riporta a una vecchina che abita sul Monte Bianco e che riceve due lettere all'anno che porta alla posta la vecchina ha diritto a ricevere la posta
Ora il problema però è un altro e cioè se il servizio universale debba avere un solo erogatore o più erogatori e cioè se si debba oppure no applicare il principio pay oltre lei e cioè paga un contributo al servizio universale oppure offre tu stesso servizio universale se qualcuno offrisse il servizio universale assegnando la vecchina un fax che costi di meno
Del operatore che sta lì per un anno intero per portare due lettere probabilmente avremmo una maggiore efficienza e più concorrenza all'interno del servizio universale no
Se queste foreste no ma del peso che valga la pena siccome tante volte ci siamo parlati insieme e assolutamente una scelta lecita che non dipende dalle imposte voglio il lo Stato decide di non darlo proprio più voglio dire noi ci comporteremo di conseguenza
Noi crediamo io credo anzi non noi io credo personalmente che poi a livello di di successo di un Paese valga la competitività ma valga anche la coesione sociale servizio universale faccia parte di queste robe
Servizio universale non è solo la cartolina in montagna ma il sistema dei pagamenti
è il la raccolta del risparmio dove non ci sono posti bancari è il pacco che non può andare per fax e tante altre cose
Questa cosa ha un costo efficiente che inferiore all'attuale costo e quindi stanno i diminuirlo ma se poi si decidesse che devono essere più di uno di conseguenza ci comporteremo nessun Paese al mondo grande l'ha fatto
Noi probabilmente saremo più furbi lo faremo ecco
Gli altri e non l'ha fatto
Ma io non volevo reagire alla situazione delle poste inglesi volevo sollevare un argomento che è trasversale a tutto quello dei nuovi servizi emergenti e riguarda non l'efficienza del mercato ma la sua efficacia cioè la sua capacità di dare risposte a tutte le domande
E di usare tutte le risorse che sono disponibile ora non è affatto detto che usando le stesse ricette o gli gli stessi metodi di privatizzazione di liberalizzazione che sono stati usati con successo in altri Paesi noi otterremo gli stessi risultati e qua quanto è successo finora già lo dimostra le privatizzazioni inglesi che sono state fatte sì sostanzialmente con il sistema dell'offerta pubblica quindi senza predefinite al nocciolo di nessun tipo senza fare trattative dirette eccetera hanno prodotto come risultato il collocamento delle imprese
Presso una maggioranza di investitori a lungo termine che quindi sono in grado di dare una strategia mentre le privatizzazioni italiane
Fatte con tentativi di pre definire un nocciolo di riferimento a causa della mancanza di questo tipo di operatori hanno prodotto una maggioranza di investitori di breve termine
Allora il punto è che questi servizi emergenti a cui è dedicata questa tavola rotonda sono quelli che creeranno occupazione
Nei prossimi decenni e soprattutto che creeranno l'occupazione più pregiata quella che è appetibile per i nostri giovani ma sono anche servizi che richiedono grandissime anticipazioni di capitale
In cui la competizione a livello globale e quindi anche il discorso della liberalizzazione attenzione non va riferito al sistema Paese ma l'ha riferito sistema molto più ampio
Ciò che preoccupa è da un lato che l'impostazione delle problematiche continua a essere anche nella discussione politica principalmente di tipo nazionale e quindi miope non vede la reale portata del problema
Dall'altra che mancano i protagonisti cioè se c'è un imprenditore che vede l'esatta dimensione del problema
Deve andarsi a cercare fuori gli appoggi finanziari
Sui mercati internazionali ma ha poi difficoltà a creare una struttura di controllo solida dell'impresa che possa dare un indirizzo a lungo termine sotto questo profilo devo dire che le privatizzazioni alcune delle privatizzazioni che ci restano da fare sono particolarmente critiche parlo principalmente di Finmeccanica quindi capisco che il Presidente del Consiglio COMU una frase che noi abbiamo giudicato come una manifestazione di fiducia nel nostro buona volontà di privatizzare
Ci ha c'è abbia detto che comprenderebbe che non ce la facessimo in tempo
Anche se confermo che noi cercheremo di farcela
E si sarebbe meglio non dare avalli a chi a certe voglie
Tanto
Sì qualcosa velocità prima e che dello spietato Dematté passo non li ho invitati
Cioè erano invitati dalla da chi ha organizzato il convegno
Cioè no per
Siccome si capito perfettamente dove sono gli ostacoli al liberalizzazione pretese non sono di ordine sindacale questo per metterci a las la seconda non sono non solo no dico tutto allora
Io non voglio fare l'interprete autentico di quello che ha detto Dematté ma devo dire che lui con un una elencare arrivava il Padellaro
Poi c'è chi dei sindacati prima proprio una spinta perché rimanesse a far fare polemica per fare queste cose bisogna essere in due
E non c'è un modello per farlo in due erano non passeranno mai quindi allora la questione è mettersi d'accordo sul modello passatutto perché noi siamo i veri interessati a determinare uno sviluppo lavoro e l'occupazione delle condizioni altrove queste esperienze non è che brillano vorrei le stesse denunce perché quello che abbiamo liberalizzato in altri settori non danno stesso risultato
Le assicurazioni procedono per cartelli e chiedono aumenti uguali per tutti
Non fanno questa concorrenza per favorire al consumatore per favorire il mercato per dare più lavoro quindi non dividiamoci su questa impostazione
Concentriamoci invece sul fatto che chi non usa questi strumenti e fa coi cartelli gli oligopoli veli a quel fondo trovi insieme diventano nostri nemici non il contrario perché altrimenti non facciamo passi avanti favoriamo soltanto a quanti annodare Greppi una concezione avvolto precisa seconda questione sono brevissimi
Tutto questo ragionamento che abbiamo fatto questa sera c'è un piccolo particolare che noi abbiamo un Paese disuguale
E questo lo paghiamo anche quando parliamo di questi servizi noi abbiamo un problema di rapporto nord-sud perché si fa sempre più preoccupante
In cui la misura di questo rapporto che qui abbiamo sentito non è uguale perché cosa succede che affronta di inefficienza e di errori del passato per cui si magari si riempivano gli uffici di personale
Inutile però era una risposta meridionale per tenere in piedi quelle cose oggi questo non si può fare più quindi gli togliamo questa cosa giustissima quindi basta con l'assistenza alla clientela
Non arriva lo sviluppo questi servizi che dovrebbero essere il fatto decisivo per il futuro
Prima ancora arretrati rimangono in una condizione di totale abbandono per cui tutto diventa più difficile o qualcuno se ne farà carico o diventerà veramente complicato
Avere una condizione di equilibrio in questo Paese
Se loro sono in grado Demattè che di parlare delle Ferrovie meridionali o di parlare del ferro e delle condizione del rapporto tra le Ferrovie Settentrionali e quelle meridionali
E noi ci muoviamo in questa direzione posso allargare il ragionamento
Noi ci accorgeremmo Catherine c'è una sfida vera anima riguarda l'unità del Paese perché non è vero che non cresciamo solo per queste cose non cresciamo per il fatto che abbiamo intere zone in cui non c'è un disoccupato le zone in cui c'è il trenta per cento di disoccupati
O troviamo una linea per unire questo Paese non conosceremo mai perché andremo giustamente a fare gli investimenti all'estero
E non investiremo dove disoccupati ci sono aumenterà l'emigrazione e il risultato sarà un risultato volto molto preoccupante per l'intero Paese
E su questo che io vorrei la stessa attenzione lo stesso impegno la stessa sfida perché se mi è consentito l'ho raccontato una volta Dematté ma chiudo veramente con una storiella il livello è il rapporto tra queste nostre esigenze e il problema dei cittadini la come dire il livello dei bisogni e delle pretese si abbassa a mano a mano che si abbassa il livello dei servizi
Quindi il rischio veramente forte se non lo sentiamo come classe dirigente del Paese
E lo dico con una cosa simpatica riguarda le ferrovie ma il problema si potrebbe abbattere tutti un giorno un signore prende un treno per andare da Roma a Milano allo quello no no positivi ad Atene e questo treno questo treno doveva partire alle undici Lecce parte alle undici e un quarto
Durante il corso che avevano nel ristorante di dicono a tra le dodici e mezzo duri ci va certo il cibo non è una cosa eccezionale però discreto si può va in bagno non è il massimo della garanzia igienica però sommato può andare dove arrivare alle due arriva avendo un quarto scende e tutti si lamenta hanno che si lamentavano la carne che la dura chi un quarto d'ora di ritardo a un appuntamento chi del fatto che non c'è una legge la caccia al proprio tre giorni dopo abili prende lo stesso treno al contrario da Roma a Palermo doveva partire a mezzogiorno parte alle due e venti chiede allora ristorante di dicono in questo treno il vagone ristorante funziona un giorno sì e un giorno no questo è il giorno in cui non funzioni
Va in bagno fa fatica ad entrare
Doveva arrivare a mezzanotte arriva alle tre e venticinque cent'c'è un silenzio di tomba nessuno parla questo signore dice ma come accanto una signora c'è senta signora io l'altro io sono andata a Milano e lì per pochissimo tutti protestavano tutti è qui tre ore di ritardo non ce l'ha l'onestà non dite nulla
La signora lo guarda primo di quel siciliano dieci se sta se voto se non ne avevano un cenno allora esistenti aveva
Grazie dossier scherzetto sembra accelerare il treno allora il problema del nostro Paese e ho veramente finito il problema del nostro Paese e capire il senso di questa sfida
E capire che noi lo dobbiamo riunificare sui servizi come sull'insieme delle questioni se vogliamo avere uno sviluppo forte nei prossimi anni se noi restiamo Totti altro che esca recarci per responsabilità reciproche non andiamo da nessuna parte grazie
Prima di iniziare un secondo conclusivo Gillo da tavola rotonda io vorrei chiedere al pubblico se qualcuno ha domande da porre
Intendo dire domande senza lunghe eccessive premesse secchio domande io le vi dico subito che ne ammettono pochine perché la tavola rotonda deve procedere però ecco vediamo
Sì c'è qualche domandare possiamo raccogliere acquisisse
Mi è consentito anche se credo che il pubblico sia un po'spiazzato non solo dal provocatore Riva Caccia sostituiti nel ruolo di pubblico giovane di solito in causa la tavola rotonda ma anche dagli interlocutori che hanno fatto un po'ruolo Nonda normali bene Ager delle aziende pubbliche vada
Soggetti che qualche mea vogliono porsi un po'in concorrenza con noi per andare avanti però anche D'Antoni con suo ultima barzelletta cercata accattivarci ma dovrà poi spiegarci che vai al sindacato in qualche modo contribuisce a eliminare queste differenze o arrendere
Il Meridione competitivo altre aree del Paese Michele negli oli
Sì grazie
Allora riferito effettivamente manager pubblici e cioè la sensazione è stata queste che a un certo punto è stata fatta una scelta quindi verso la liberalizzazione e la privatizzazione invitando a partecipare dei manager di Chiara fame chiare esperienza
è stato toccato però volevo una risposta è più precisa sul fatto che il rapporto con l'azionista ma triste inteso però mi permetto da due punti di vista uno va azionista e evidente classico quello che è scritto l'altro azionista azionista invece alla quale mi permetto D'Antoni non ha risposto con la stessa in modo in modo così esplicito cioè il sindacato il sindacato dell'azienda non D'Antoni non difende il sindacato confederale ai massimi livelli
Quindi io lavori emendare come ci si comporta effettivamente con un sì o con un azionista evidente e con un un altro soggetto altrettanto chiaro che in intenzioni bene grazie chiaro
C'è ancora Marcello Carli qua
Sì io vorrei fare una domanda a D'Antoni
Io credo che alcune considerazioni che il sindacato fa
Possono essere considerazioni
In parte condivisibili quello che io mi chiedo a questo noi abbiamo nel mondo nel mondo sviluppato e quindi parliamo di Europa e parliamo oggi gli Stati Uniti esempi e situazioni di Paesi che progrediscono che crescono dove il mercato forte dove la disoccupazione bassa dove gli strumenti sono flessibili e dove in buona sostanza da qualche anno a tanti anni quasi un decennio
L'economia cresce con beneficio di tutti
Lavoratori lo sappiamo imprenditori la domanda in Europa continentale no in Italia ancora meno
Quali sono secondo lei le colpe del sindacato perché lei ha detto quello che sindacato fatto cosa secondo lei e chiedo un'autocritica da questo punto di vista il sindacato non ha fatto
E quali sono secondo lei i motivi per i quali in termini di compatibilità culturale non possono essere portati in Italia gli esempi dei modelli stranieri
Grazie
Però è per par condicio che prima doveva vincere colpe degli imprenditori del Sara Verona
Che Ancarani chi appena Sergio D'Antoni
Non c'è per caso secondo me è una contraddizione nel sindacato in qualche modo si avvicini al microfono scusate
Si parla tanto di sindacato difende il mercato oltre ai lavoratori e di fede anche le regole del mercato tra una piccola contraddizione mi scusi questa persona provocazione dal fatto a questa questo tipo di difesa e quella delle trentacinque ore
Che abbiamo visto è Emma Marcegaglia ha dimostrato interessa anche dei dati che donne laddove le trentacinque ore sono state poiché la legge trentacinque resta è passata non ha dato i risultati e quindi io trovo Enrico poi lei è rappresentante del dei sindacati in questo in questo caso ma non c'è una contraddizione parlare di mercato di regole di mercato e poi introdurre anche in contratti collettivi nazionali
La
Condizione e trentacinque e quindi la riduzione dei reati lavora a parità di salario debba essere uno dei momenti di maggior appunto contrattazioni un altro momento
Massimo Lugli
Come imprenditori è abbastanza fastidioso sentirsi accusare di non investire di non fare innovazione o addirittura quando si cerca di internazionalizzare le le proprie imprese cosa non facile di così evadere trovare un modo alternativo per evadere il fisco allora siccome dottor mi ricorda dottor D'Antoni così con una provocazione vedere visto che parla di totale apertura verso il modernismo il rinnovamento è anche al professor Sabino Cassese più da un punto di vista così tecnico e lancia ovviamente una provocazione visto che ha parlato dove Antony soprattutto al problema nord-sud
Se
Il sistema creare abbiamo lei Patti territoriali che non vanno avanti si dice problemi di burocrazia per problemi di di di di rischiosità legati alla alle nostre leggi una zona in Italia alte comune due comuni
Non lo so definite voi la dimensione dove applicare le leggi anglosassoni ha detto prima il professor Scotti che le leggi anglosassoni tutto sommato sono giuste per i Paesi anglosassoni non parlo io credo che l'abbia detto per il suo sommato fa paura questa cosa lo dico con orgoglio
Imprenditori italico vorrei avvera in Italia leggerlo Sasso
E forse voglio dire magari potremo dare qualche filo da torcere a qualcuno che nei graffiti restano uno stato prima sta sta in vetta ecco per cui una provocazione del genere potrebbe le la coppa tremo coglierla insieme e potrebbe essere fattibile grazie sarà qualche problemino istituzionale nel sul
Probabilmente qualche altro problema emerge laddove la nostro presidente ha parlato di liberalizzazione oltre che di privatizzazioni dallo Stato alla rotonda si è molto calcato la mano sul processo di privatizzazione che le grosse aziende stanno facendo ma non su quanto il mercato riuscirà acquisire di quelle fette fette di fatturato che oggi comunque in mano a Monopoli per pubblici potrebbero soltanto passare a monopoli privati
Abbiamo ancora Paolo Armaroli
Le rivolgeva domande al professor Dematté sono professore universitario che si è complicato la vita negli ultimi due anni e mezzo perché faccio il deputato
Mi risulta ed è oggetto di una mia interrogazione che quelle scatoline che danno sull'Eurostar di omaggio costano all'Ente Ferrovie dello Stato qualcosa come quattordici mila cinquecento lire
Date a trattativa privata qualche anno fa parecchie ore però costeranno di meno primo è vero non è vero quando sa d'acquisto la seconda sempre in tema al professor Dematté
C'era una mia proposta di dividere come ci sono le carrozze per fumatori e non fumatori le carrozze per lettori e per coloro che invece voglio liberamente conversare il sottosegretario competente si fa per dire
Mi ha assicurato che presto questo se realtà ma mi pare che in Parlamento si leciti quella famosa commedia di Eduardo De Filippo ditegli sempre di sì poi alle parole non seguono i fatti le risulta tutto questo professor Dematté grazie grazie
Ancora Annibale Chiriaco
Pagheremo la vettura che perché vuol scrivere io sono fra quelli oggi abbiamo sempre più parlato di questo concetto di ragnatela globale Carraro Reich cioè che possiamo o finanziare un'automobile in in Giappone disegnarla in in Italia e poi produrla per esempio in la in America il discorso è un che non abbia affrontato che con la loro punto che emergesse un po'di più è la riforma dei servizi di utilità sociale ecco e pertanto lo chiederà al al professor Cassese caso mai un intervento del dottor Cuccia potrebbe anche se d'aiuto e Cary forchetta che ruolo ha giocato il il tempo Ornella riforma dei servizi può di utilità sociale grazie
Adriana Galgano
Mi scusi ha detto il tempo
Pastore
Vorrei fare una domanda al professor nascoste
Vorrei sapere dal suo punto di vista che è quella di una persona che lavora in una paese e doveri liberalizzazioni sono molto più avanti Dinoi che entra e si è avuto da questo dibattito grazie
Basta allora
Ci fermiamo va bene grazie
Allora mi sembra che abbiamo
Tre gruppi direi di domande una riguarda il processo scroto e gli diamo subito la parola a un altro riguarda tutte le questioni sindacali del fatto alla beneficiata di D'Antoni le altre riguardano in varia misura diciamo manager pubblici nel loro rapporto i come azionista
Ho fatto
Prego professore
Parco fatta suo apparso Orfeo hanno professor veniva
Aveva Anderson virus mai mai mai paura sentirlo andò nel maggio di due degli ultras posti ambasce noi oggi a un
Che ne ha toccato sinceri non trovi qui bah non mossero stiamo attenti perseguitato a ai cause può sfociare acciaio che l'entrata male vengono Seasons
E forse lo Kings ANAS sono Astor profondo che fanno storcere
E ti snocciolano i soci né di Nottingham rinomati States code avventurò estenderle ove Canzio in contanti scala degli uomini no laica step grosso Amm imponderabile sua attenti di noi King Alinari States accorse molo ex ante Hauser Rosati opere risulta ora chi garantisce piacerebbe riguardo Nordio Orfeo andavano in forma scandita
A Matrix ho a cuore work is business e per essere filo associa ingiusto quel paese Nino alchemico mandino Agresta X
Guardo cosa sci incidenza laccio Ando pennelli focaccia indigesto oggi un asset importante
è il polemico sesto Honda Nance bus da voi ai tre mestieri prodezze fucsia giù in silenzio può dare profondissimo
E l'anno l'astro e ne Castle finali spezza fino ai s'hanno chiesto Dinariche indiano incerti destini erto quinario bellica ossa un popolo Rizzotti Bhuj Enichem andando a andrà espresse ritmi nati segnati King
So ai attento vuol cambiar verso Sassuolo Forlenza Theory dispongo se sa dobbiamo mai idea Dazzi docente cioè che in paese organze piccole a affinché no perché hai sanati in questo Paese o Fangio e poetico poco ANAS sono scesi per le nove gesto consegne esatto
E SISMI arrogatevi esige mai che c'è in giro bar e che s'Marmo oggi è frutto e più Huxley
Il resto el Susta IGESPES e chiede si mostra eccesso origine degli slovacchi risplende concluse Strings agli interventi beneficenza e che nasce lei avrà proroga cioè
La è già chiaro il programma Momo come pur Moog Bourguiba rispondono anche in vista ci risulta il gioco Giuggioli dà il benservito induca un salto lui Hurwitz Lucobond New York indisposto verso ambizioni sommerso
Dannati Edwards aperta Jones pretendeva nel senso Nanni per intero il costo può presso no che ne risente alla terza in Gestione dei hanno anche sui due su dovremmo intralcio Lando tenente e se lei fosse un vorrei ma di certo non escluso con ci vuole tanta San confronti praticamente col fondo insomma sempre sotto le sue mani Gio Ponti
Ripete che gode del Corsera varesina despota in Nance anale malessere c'è il buon solai Alois subentrasse andava a terza in quei valori on sopra ai affinché riescano a te con Long trovando fuori
So che era in vigore fino in fondo tanto da abuso dell'auto Braidic solo
Grazie professore
Il processo siamo alla beneficiato di D'Antoni nel senso che no no sono state schifata dalla domanda allora
Il sindacato sento di confessare le riassumo quali colpe per aver ritardato i processi che hanno quindi aggravato la differenziazione fra i mercati dove la disoccupazione molto più bassa e quelli europei
Le trentacinque ore
E poi riguardanti ancora D'Antoni dire i
Questa così diciamo stravagante proposta di una sorta di distretto sperimentale inglese
Allora rispetto alla prima cioè a me non piace mai fare autocritica quindi ma è chiaro né no no ma lo dico perché come è chiaro che quando si opera volto si può anche sbagliare però io sono al momento degli errori quelli che sono stati fatti storicamente ne abbiamo fatti insieme e insieme ce ne siamo liberati
Quindi se pensiamo alla famoso accordo sulla scala mobile sempre leggiamo le pagine di Modigliani su quell'accordo siccome si parla tanto dei padri storici di questo Paese io dico ogni tanto rileggersi quelle pagine su quell'acconto di scala mobile per cui abbiamo faticato poi vent'anni per liberarci e non sarebbe male socie questa specie di peana sui prati della pace ogni tanto ricordarsi sicché anche loro hanno fatto qualche errore che noi abbiamo dovuto recuperare non sarebbe male perché questo aiuta e incoraggia per il futuro
Quindi in questo senso io penso che diciamo non non ci sia grande Dan presso il se non quello di impegnarsi invece a fare dei passi avanti sul versante delle questioni meramente aperte io ne trovo terribile accenno solo per titoli di democrazia economica per affrontare tutto questo sul rapporto tra il lavoratore gli assetti aziendali a partire dal dipendente azionista che o si costruisce insieme o non fa passi avanti io trovo che in un modello da costruire di questa natura sarebbe importantissimo poterlo fare perché questo avvicina fa qualità
Dà il meglio di sé determina la vera condizione per una competizione alta anche a costi possibili la seconda questione è una vera flessibilità questa sì dell'orario del salario
Nell'orario nel salario
Che è una cosa che dovremmo costruire insieme
E invece dove abbiamo come dire avversari interni al sindacato e interni alla industria agli imprenditori invece bisognerebbe lavorare per un ipotesi che possa flessibilizzare sia l'orario sia al Salario
E far avanzare un progetto vero di paese perché più avviciniamo la produttività al salario più avviciniamo l'orario a un modello di vita più ne guadagniamo tutti quindi in questo senso penso che anziché fare autocritica sarebbe bene crescere
In questa direzione per cui mi viene facile rispondere alla domanda del trentacinque ora se oggi non c'è la legge sulle trentacinque ore anche in Italia questo si deve anche al fatto che il sindacato si è opposto con tutte le sue forze a quella legge
Perché il sindacato a proprio detto con grande chiarezza che è un errore che quel governo con quella maggioranza facevano in quel momento era un errore tragico per Totti a partire dal sindacato che può discutere e differenziarsi dagli imprenditori sulla riduzione d'orario
Ma su un altro terreno quello contrattuale per cui la legge può avere solo una funzione di sostegno ma è una funzione sostitutiva
E in questo siamo stati chiari esplicito ma abbiamo lasciato il minimo di equivoco per quel che riguarda poi la riduzione contrattuale come si sa si fa in due per ora stiamo domani mattina abbiamo ha ripreso una trattativa su un contratto delicatissimo che al contratto e metalmeccanici è un problema che invece è piccolissimo altro che trentacinque occorre cioè proprio piccolissimo parliamo di cose veramente mi lotte di un possibile scambio traduzione flessibilità che può aiutare da un lato la produttività dall'altro lato il miglioramento alla qualità dalla vita
Se troviamo un punto di sintesi faremo un passo avanti se non lo troveremo dobbiamo insistere per trovarlo perché questa è l'unica condizione che fa fare passi avanti al Paese terza questione io francamente cioè non è che non sia starò filo almeno esperienze mi piacciono tutte certo di studiarlo però io tutta questa passione di fare esperimenti di legislazione anglosassone nel nostro Paese non ce l'ho
Cioè perché francamente io scambiare come dire un milione ottocento mila persone in carcere come in questo momento ci sono gli Stati Uniti ed a me pare un grande modello da inseguire cioè preferenze guida il modello di Brescia
Preferirei inseguire il modello di Brescia che avviene con la legislazione italiana e in cui non c'è un disoccupato
In cui c'è una coesione sociale consistente e in cui la gente investe produce e va avanti e tutto questo serva a pochi chilometri da qui
Con le nostre stesse regole se non raggiungesse quelli vello di efficienza di funzionamento riassetto che ha in quel cito a Brescia per citare solo un esempio ne potrei citare venti che a Brescia lo trasformiamo in tutto il Paese ma perché dobbiamo eseguire altri modelli quando li abbiamo in casa
Il nostro problema che l'Italia purtroppo non è Brescia e quindi il nostro vero problema è trasformare non un modello che è un'altra storia un altro rapporto un'altra cultura che non potranno mai trasferire e invece è quello di trasformare questo Paese come siamo riusciti a fare in alcune zone dello stesso
Cambiando alcune regole generali ma poi favorendo il fatto che finalmente si apra questa possibilità per tutti per quel che mi riguarda io penso che questa sia la maniera migliore per raggiungere questo risultato perché altrimenti i rischi
Di fratture sociali di assetti sociali non corrispondente alla nostra storia sarebbero talmente forti che alla fine non avremmo guadagnato granché quindi in questo senso insegue un modello che abbiamo costruito insieme quello che riguarda per fortuna una parte del nostro Paese grazie
L'altro gruppo di domande coinvolge la competenza diciamo così di tutti i manager pubblici presenti in particolar modo per quanto riguarda i loro rapporti
Con l'azionista e con il sindacato aziendale è stato specificato in questo caso come richiesta allora io partire i nell'ordine in questo momento dal dottor Cuccia e poi proseguire nell'altra direzione ricordando poi al dottor Dematté la domanda specifica sulle carrozze multifunzionali io ne vorrei una per quelli che scrivono però perché l'arresto deformazione professionale grazie
Ma il partendo all'azionista la mia esperienza esperienza positiva di un azionista che non a caso ha avviato e sta portando avanti le privatizzazioni
La Centrale del latte la riforma del trasporto pubblico il taxi richiamato con più di qualche problema la vendita del cosiddetto gioiello di famiglia
Che dovrebbe essere appunto l'Acea
Certo dei timori ci sono perché nello stesso momento non cito la città anche se si potrà capire un'amministrazione di che è favorevole al mercato che dice di voler vendere il cinquantuno per cento dell'azienda è già quotata ha cambiato coach amministrazione c'è inserito di politici che prima non c'erano quindi Monti molto vigili cioè tutti molto vigili perché mi pare che sia ancora la la differenza fatta dalle persone più che dai colori come è ovvio che sia e dei momenti favorevoli piuttosto che da una stabile orientamento verso la apertura verso il mercato verso realizzazione del suo liberalizzazione non abbiamo
Un quadro istituzionale che regola il rapporto fra il manager pubblico all'autorità politica esatto dipende dalla stagionalità politica della qualità delle persone da questo punto di vista inserisco un concetto
Polizia un un paio di concetti che hanno a che fare con la governance e con la cosiddetta il termine non mi piace ma dice che ha detto adesso D'Antoni stare sottende democrazia economica la governance beh aziende di una certa dimensione aziende con le nostre uno citato prima città la scena forse non sono del tutto è l'azienda che ha già una certa dimensione mille trecento miliardi di fatturato un patrimonio di due mila miliardi un valore borsistico forse doppio
Ecco aziende questo gene forse devono trovare un assetto di doppio livello di governance
Forse un livello del quale c'è un management che ha tutta la delega per gestire e forse gli stakeholders che non sono soltanto l'azionista ma sono i cittadini versione del e le le organizzazioni ambientali perché il business delle gli utili di esche ricordava Emma prima giustamente un'opportunità economica ma è anche un'opportunità ambientale basta citare il fatto che l'Italia Italia la depurazione oggi copre soltanto il quaranta per cento e non di
Completamente di quelli che sono i nostri no non sotto il profilo istituzionale quindi lei ritiene che sia necessario arrivare a regolare diversamente aventi il rapporto fra il management dell'azienda ed autorità politiche Sat
O dare un po'più di stabilità un po'più di protezione perché altrimenti c'è confusione di ruoli una parola stabilità del ruolo manager stabili dallo manageriale quindi un rapporto con l'azionista che passa in Assemblea con la scelta di confermare o di mandarina Salmeggia tengo la tentazione di riprodurre all'interno del consiglio di amministrazione
Tentazione mi sembra anche ancora in voga anche in aziende più grandi della mia di piccoli parlamentini di natura politica interessi politici interessi quelli poi noi noi siamo anche il Paese
Che vero Confalonieri di un grande imprenditore che entra in politica e poi nomina il consiglio d'amministrazione dello sguardo di suo concorrente no
Come è successo così non laminatoi nominato i presidenti delle Camere
La nominati presidente delle Camere d'intesa con il governo
Direi che i presidenti delle Camere la minaccia infatti di terreno come hanno aveva lei dovrebbe saperlo il fratello senatore Leo no dal dell'allora premier fortuna non c'era
Andare eccetera erano i presidenti delle Camere nella stessa maggioranza del governo tutte e due o mi sbaglio no non so
Non lo so Brighi e ad la sentono nel governo così forte legato al Parlamento non al governo come è tuttora si schierano i presidenti delle Camere nella stessa maggioranza così mi par di ricordare gli usi
Sono storicamente bravo affettato Fares
Grazie
E i rapporti così d'accordo sindacale va bene
E facilità tutto se sette sigle sindacali non si sedevano tutti allo stesso tavolo poco alla volta
Introduzione un osservatore economico dove tutti si siedono pena nord poter parlare allo stesso tavolo scusa dell'azienda una sperimentazione adesso nella privatizzazione di una quota importante riservata agli ai dipendenti tre per cento grande dibattito sì all'interno della sinistra che della destra
Del consiglio comunale se questo fosse mossa buona o cattiva
Però certamente un esperimento credo opportuno e necessario perché in aziende di tecnologie in aziende in crescita la fidelizzazione
Dei dipendenti mostrare dipendenti che quello che producono si legge anche sul Sole ventiquattro su Milano Finanza forse aiuta
A fare un passo avanti quindi lei esperimenti positivi
Grazie io a questo punto considererei nell'ordine come siete seduti vuol parlare lei cosa benissimo
Rapporti con un azionista noi abbiamo la fortuna di avere come azionista il tesoro
E da quando è cominciata la mia esperienza in consiglio d'amministrazione abbiamo avuto una guida ferma costante una missione ben chiara e che è stata sempre mantenuta e difesa
Quindi una gestione assolutamente professionalizzata che ci ha permesso anche di far saltare quando è stato necessario i vertici di alcune controllate che non davano buoni risultati nostro principio è manteniamo i vertici che danno buoni risultati soprattutto là dove abbiamo già venduto delle azioni
E quindi non facciamo cambiamenti che un azionista di minoranza non posso comprendere
E facciamo saltare in mente cercheranno cattivi risultati
Quando io ho accettato l'incarico ho chiesto una riduzione dei poteri che aveva il mio predecessore ho eliminato il potere di nomina questo mi dà una grande forza perché tutte le nomine vengono fatte in consiglio d'amministrazione dove siede il direttore generale del Tesoro
Quindi quando ogni tanto ricevo qualche telefonata e mai dall'azionista mi è facile rispondere a ma io non posso nominare cioè il Tesoro in consiglio quindi su questo siamo tranquillissimo però ha avuto vita facile devo dire non ho particolari meriti per quanto riguarda rapporto col sindacato invece è chiaro che è la situazione più complessa perché devo dividere i rapporti nelle aziende
E nella holding la holding è piccola cosa le aziende sono diversificate in qualche caso abbiamo avuto del dei confronti duri mi riferisco per esempio la risoluzione ristrutturazione di Finmeccanica
La faccenda Alitalia era già finita quando io sono arrivato ma Finmeccanica era nelle stesse situazioni una una azienda pronta a portare i libri in tribunale c'è stato un confronto molto duro confronti sono ancora in atto
Per esempio per Fincantieri Fincantieri è una tipica impresa nella quale il costo del lavoro dell'ora lavorata e tremendamente determinante per la sopravvivenza e quindi noi abbiamo dei confronti duri
Però riusciamo portarle avanti e riusciamo a fare le ristrutturazioni quei dati che vi ho dato prima sull'aumento del valore delle partecipazioni dimostrano che siamo riusciti a gestire questa questa partita
Per quanto riguarda la holding la holding aveva quando io sono arrivato più di quattrocento dipendenti oggi Enea duecentotrentuno e non posso scendere di molto perché noi abbiamo ancora da gestire un patrimonio che vale intorno ai venticinque mila miliardi io ho bisogno di gente valida per non prenderlo male l'ho bisogno fino all'ultimo giorno
Però io ho della gente di eccezionale livello che lavora con me fedelmente
E lavora per chiudere la propria azienda e voi non avrete mai visto una riga su nessun giornale in cui queste persone si lamentano perché l'azionista ha deciso di chiudere la loro azienda
Io sono molto fortunato devo dire se sono delle capacità sono sono dove forze manageriali così chairman chi come me descrive si riconvocherà hanno senza troppa fatica sul mercato ha ragione infatti il nostro problema è di trattenerli e lo stesso problema vale per le controllate lei sa che la tradizione delle aziende IRI era di avere dei livelli di retribuzione inferiori a quelli di mercato magari avere un po'troppi manager enti in compenso la garanzia dell'inamovibilità ora queste aziende che devono essere privatizzate sanno che la garanzia dell'inamovibilità è scomparsa perché sanno che cambierà padrone
Il rischio è che ci portino via dei bene già buoni e ne abbiamo alcuni che fa la mano l'abbiano trazione serviva soltanto per un fatto siccome da qualche parte ogni tanto si sente dire
Che siccome la squadra dalla holding IRI e così buona che vale la pena di Terni lì per farmi fare qualcosa d'altro
E allora per fare insomma risorgere dire da un'altra parte invece siamo tranquilli sono talmente bravi che non avranno problemi a ricollegarsi indire
Ugualmente Guarneri se appunto voglio essere chiaro la missione del Liri è finita perché non ci sono più le condizioni
E i motivi per tenere in piedi l'intervento pubblico nell'economia quindi la squadra come tale
Quella disegnata sulla missione non ha più senso il mio problema è che non mi mandano via le persone privati perfetto grazie tante
Professor Cassese su questi temi lei credo possa fare un intervento più istituzionale che di esperienza diretta ma forse qualcosa può dirci il rapporto managed pubblico azionista a suo avviso in quest'ultimo periodo sia un po'allontanato e quanto se si è allontanato dall'epoca dei boiardi di Stato per capirci io credo
Io credo che sia completamente cambiato e qui concordo pienamente con lo spettro
Penso però che ci siamo tutti l'udendo lire durerà altri trent'anni per forza di cose perché l'ex Gioventù italiana del littorio tutti sono troppo giovani per ricordarsi che cosa fosse ma ne avete sentito parlare
è stato il liquidazione fino a due anni fa
Quindi necessariamente deliri continuerà a non vi non ci illudiamo posso fare una replica sulle utili su quelle altri argomenti
L'isola felice desiderata da qualcuno mi ricorda gli anni sessanta c'erano i residui passivi cioè le somme stanziate non spense alle procedure ordinarie si accompagnarono quelle speciali
Poi quelle urgenti poi ci furono tre procedure di somma urgenza tutto si bloccò
Quindi non ci illudiamo sulle isole felici non basta un'isola felice di leggi inglesi ci vogliono anche poi degli inglesi per gestirle e come dire e questo è un pochino più difficile portarli in Italia
Per quanto riguarda
Che vita sociale il nostro problema è che stiamo introducendo l'eccesso di turbolenza
Io ho provato a chiedere al Ministro della Sanità perché le vuole fare la riforma della riforma della riforma noi abbiamo fatto una riforma del settantotto è stata riformata nel novantadue novantatré lei può fare una nuova riforma
Temo che abbia un pacchetto di soluzione non sappia quali problemi sta presentando queste soluzioni cioè sociale delle soluzioni ricerca di problema e voglio dire una parola anche sulla questione dei sindacati
Ne stiamo oggi abbiamo girato intorno a un equivoco stasera e credo che Sergio D'Antoni una volta tanto sarà d'accordo con me
Avete notato che D'Antoni ha parlato di scala mobile di mercato del lavoro di pensione di privatizzazioni
Ora è difficile dare torto a D'Antoni perché è vero quello che lui dice ma è vero anche quello che è stato detto dall'altra parte
Allora la soluzione sta semplicemente in questo che il sindacato a due vinte per così dire la parte alta dice una cosa e la parte bassa dice un'altra cosa
Io so che D'Antoni a questo punto vi risponderà ma io debbo pure tener conto di un seguito di assicurarne il consenso e allora gli vorrei fare la domanda
Quanto tempo ci impiega Rai a far raggiungere all'ultimo dei tuoi la tua posizione
Tempo alla Confindustria impiega apportare all'ultimo adesso io questa posizione lo stesso nessuna differenza pannolini siamo tutti chiedo li aveva già portati professore li aveva già portati se no le cose che avete scritto voi non si potrebbero fare non si potrebbero fare
Invece si fanno questa è la questione in un dibattito politico più arretrato in un dibattito sociale più avanzata
Sì forse riuscite più facilmente apportare tutti i lavoratori
Sulle questioni generali ai livelli vicina grandi confederazioni Horman Onassis prima di azienda voglio riaperto estate analoga non è pari a più di un osservazione ma trovare allora vuol essere una uso una constatazione ma non è vero che loro hanno descritto era un parlo io parlerò loro e da loro però sì alle tavole Park dopo la la battuta di Cassese che ha richiamato la Gioventù italiana del littorio
Il professor l'aspetto ne ha chiesto la parola credo terrorizza a correre il piede storia all'IRI per cinquant'anni
Ecco credo questo capo abbattuto elevatissima
è chiaro che è una società non muore ma viene messa in liquidazione a me è capitato di portare in Consiglio d'amministrazione allora la chiusura di una liquidazione che si era aperta nel quarantasette
E allora mi è venuta un'idea
Abbiamo cominciato a nominare i liquidatori per un solo anno
Perché tutti sanno che i liquidatori hanno convenienza a non far finire mai la liquidazione
Allora noi abbiamo introdotto questa innovazione che sta dimostrando che funziona perché alla fine dell'anno o hanno cominciato bene a liquidare un certo ritmo oppure cambiamo liquidatore spero che dopo di me atteso allora sì sì sì cambiamo liquidato
E spero che dopo di me il Tesoro farà la stessa cosa è chiaro che ci sarà un liquidatore per chiudere società ma potrebbe chiude chiuderla cioè gestire solo il contenzioso è questo può richiedere un Perissich ammalare nel proprio nessun presidente o insomma
Possono ripetersi spalma da la rendita della liquidazione su più persone insomma ecco non c'è un monopolio al fondo c'è una forma
No no no incerto c'è una competizione perché se liquidatore non ha dimostrato di essere rapido viene sostituito in ogni vengono dati altri incarichi
Sì sì cioè sviluppi niente auto niente segretaria Pamela ricevendo gli echi della tartaruga ma insomma centosette
Professor Dematté
Rapidamente con l'azionista sindacati Carrozzo ad esso sarà il primo sulle carrozze dice fatto qualche tempo fa un viaggio Milano
Roma con accanto credevo fosse un giovane industriale col telefonino
Metà viaggio sottodotato i livelli ho capito il tuo problema se vuoi ti dona consulenza diciamo gratuita purché spegne il telefonino
La problema della del disturbo che può arrivare nelle carrozze per l'uso indiscriminato di questi mezzi è un problema vero lo stiamo affrontando inseguiamo dipinse crema di capire come risolverlo
Per quanto riguarda l'altra questione sì è vero ci sono state in passato un sacco di accordi a trattativa privata le cui conseguenze piovono ancora sulle ferrovie
E lì viene da richiamare ancora in capo quello che diceva prima Corrado Passera che sono in molti in diversi luoghi diversi strati sociali quelli che si oppongono
Alla liberalizzazione perché sermone non sono soltanto quelli che ne possiamo immaginare ad esempio quelle foto che fornivano
Siamo in condizioni di favore le ferrovie vengo però problema della della della rapporti con l'azionista
Non senza avere Evening richiamare prima una questione che l'ultima di cui parlava arriva cioè la difficoltà del sindacato voleva la prima di questo poi da quando la sinistra la difficoltà del sindacato destare su problemi di riforma di realtà che per la loro natura monopolistica hanno maturato dei privilegi dove occorre toccare dell'interessi precisi e consolidati organizzati ricordo qualche tempo fa il Presidente Consiglio dire
Quello che abbiamo fatto fino ad ora quello che il governo che mi ha preceduto ha fatto son cose importantissime
Però era un obiettivo trasversale
Oggi bisogna andare a toccare
E a modificare situazioni circoscritte là dove gli interessi sono precisi son forti sono organizzati hanno potere contrattuale trasversale e diciamo un'influenza politica enorme
Perché dico questo dico questo perché diciamo il rapporto con il sindacato
Di azienda è un rapporto diverso oggettivamente rispetto al rapporto confederale io credo loro smentiranno ma diciamo io credo che i segretari delle confederazioni nazionali
Conosco mese volava retrovie sanno benissimo che ha così come è stato poi imposto come è stato posto sanno benissimo che occorrono fare una serie di cambiamenti profondi
Poi la realtà è che diciamo questo che uno degli azionisti bene
Nel tavolo specifico aziendale ha un problema diverso allora e ci son problemi di varia natura viene bene Porto uno banalissimo se vogliamo il più banale e più semplice
Ieri sono riaperti confronti sulla piano d'impresa
C'erano ottanta ottanta persone attorno al tavolo
A discutere sul piano d'impresa chiunque di voi direbbe
Uscì proprio uscito dalla sala perché con ottanta persona non è possibile ragionare sul come raccogliere osservazioni che possono arrivare importanti da parte delle foto la forza lavoro per migliorare il piano
Il e il tipo di confronto in realtà confronto di forza
Come le forza che si manifesta
Alcuni sindacalisti che prima di parlare dicono ricordatevi che noi abbiamo sessanta mila iscritti e quindi facevano gli azionisti quest'azienda ecco allora questo questo questo questo problema io credo che sia un problema per noi credo che si apre un problema se diciamo i sindacati confederali è un problema al quale dobbiamo dobbiamo prestare attenzione dobbiamo muoverci
Sull'azionista
A proposito dell'azionista non c'è ombra di dubbio che qui il problema di gestire un'imperiosa Geneviève tre volte più coppie complicato della gestione dell'impresa privata dove dove sì chi dirige l'impresa è anche l'azionista ma è anche più complicato di chi alle spalle una compagine azionaria
E qui quello che stavolta e dell'impresa pubblica è in teoria lo Stato
Ma in realtà è in alcuni casi fortunati un ministero specifico in altri casi invece è un complesso di realtà le cui posizioni riflettono le divergenze di opinioni che stanno all'interno del mondo politico e del mondo sindacale
E quindi si deve diciamo trovare una strada per uscire dalla dalla certe situazioni diciamo in un'altra realtà di questo tipo
Deve essere in grado di tutti interagire e dialogare con questi soggetti la cui volontà non è mai una volontà nel definibile in tempi brevi nel definita con certezza ma è una realtà mobile
Grazie
Corrado Passera gli stessi Eva l'azionista assieme no Carrozzo non ne avete azionisti allora azionisti vale quello che diceva Carrozzo De Marco
Le terme
No quello che diceva Dematté no cioè grazie all'impegno personale di un certo numero di persone al Tesoro prima di tutto il ministro i suoi collaboratori siamo riusciti a forzare un certo numero di decisioni anche difficili
Quello che uno che viene dall'esterno percepisce immediatamente che il problema non sono le persone sono i meccanismi decisionali che stanno a monte delle decisioni che anche al massimo vertice dei ministeri
Poi bisogna seguire per raggiungere le dimensioni e le decisioni e qui il concetto del tempo che in azienda tutti noi sappiamo essere cruciale prende una dimensione tutta diversa e può diventare esasperante per qualcuno che al problema
Del duecento miliardi al mese di perdita che si accumulano dei trovare i soldi per pagare gli stipendi eccetera eccetera
Ecco fino adesso abbiamo supplito a questa carenza istituzionale di regole di meccanismi decisionali con la l'impegno e la buona volontà dis delle singole persone a cui noi riferivano e questo vale anche molto per il ministero delle comunicazioni sindacato noi abbiamo
Un problema grosso e ci siamo posti l'obiettivo di trovare il meccanismo
Di rapporto col tuo cornee con il sindacato il sindacato in questa azienda
Aveva avuto in passato un rapporto un un un ruolo hanno mal mente ampio ma questo secondo me è solo la conseguenza del fatto che il meno esimente la mente e il lei l'azionista non ha voluto svolgere adeguatamente il suo ruolo adesso abbiamo avuto una prima fase quella del piano d'impresa ma sappiamo che abbiamo un problema enorme di riuscire a raggiungere il raddrizzamento dell'azienda che vuol dire recuperare due mila miliardi
Di perdita vuol dire recuperarla qualità vuol dire fare una serie di cose che che sono molto difficili da digerire ci siamo posti l'obiettivo di trovare un meccanismo quello diciamo
Provvisorio di questi mesi non soddisfa completamente né il sindacato né noi
E deve essere un meccanismo che permette poi di fare arrivare le decisioni anche il sul territorio
Con gli uomini dell'azienda e con gli uomini del sindacato in un'azienda molto dispersa come la nostra questo è un problema assolutamente grosso l'ultimissima osservazione
Riguarda l'Inghilterra le leggi e la l'esempio di modello di liberalizzazione
In Inghilterra si è stato liberalizzato tutto e non le Poste questa cosa ci devo un po'preoccupare non giustificare in certe posizioni
Malgrado questo le porte inglesi va dato atto sono tra le più efficienti del mondo per cui dobbiamo copiarli come e efficienza e come qualità del servizio
Io dico che se facciamo le cose giuste possiamo arrivare prima di loro a liberalizzare l'ultimo pezzo dell'azienda postale che ancora non è liberalizzato
Grazie
Professor Dematté aveva chiesto un minuto un'aggiunta o meno tra soltanto perché prima D'Antoni ha evocato una questione che mi sembra importante che quella che bisognerebbe convergere al di là delle battaglie di tutti i giorni convergere su un modello per risanare quest'impresa è per affrontare problema della liberalizzazione della privatizzazione
E accennato la sua idea che quella della partecipazione dei lavoratori
Alla diciamo capitale dell'impresa beh spetta a mio modo di vedere corrisponde a una tendenza che è in atto anche nelle imprese private
Ed è una modello perseguibile dov'è che poi però ci scontriamo primo perché D'Antoni ha questa idea e gli altri sindacati ad un'idea totalmente apporta e quindi di fatto si formano impasse in avanti
Secondo che per poter immaginare in un'impresa che perde tre mila miliardi all'anno di fra avviare un modello del genere bisogna prima trova l'accordo sul come si arriva l'equilibrio
Allora se riusciamo a trovare Honda Accord do sul primo punto sul secondo io credo che non sia ricorda
A me piace viene però date queste premesse un tragico dubbio che avesse ragione chi diceva che ci son due categorie di matti in Italia e quelli che si credono Napoleone quelli che vogliono se si risanare le ferrovie comunque questo è vero che non sia così questo è vero e io allora volevo Remo ci stiamo avvicinando la conclusione
è era inevitabile credo dato il tema è data soprattutto la situazione del nostro Paese che e la parte più grande proprio la facessero in questo dibattito i manager pubblici
E che quindi me ne scuso il rappresentante dell'impresa privata stesse stesse un po'da parte però io vorrei coinvolgerlo prima dulcis in fundo in queste in queste nostre vicende nelle discussioni che abbiamo fatto
Anche perché Mediaset è presente in un settore importante io primo imboccato per quanto riguardava il mercato della televisione la situazione di e duopolio
Pubblico privato che c'è in Italia e dottor notava ieri se l'è cavata tranquillamente dicendo ebbe e così anche nel resto del mondo quindi non siamo strani
E rimane un duopolio
Un duopolio che fossero il vostro di punto di vista regge meglio perché l'altro e pubblico
Se l'altro fosse privato forse vi si porrebbe qualche problema in più
O no
E in ogni caso quali sono le intenzioni del gruppo
Non mi dica che Mediaset e Fininvest non sono la stessa cosa perché sono un gruppo un po'unito mi pare spero che li da destra da sinistra si parlino
Allora di ingresso nel settore delle telecomunicazioni perché ci sono dei segnali che quindi fanno immaginare un certo tipo di verticalizzazione in questo settore che avverrebbe
E credo che questo possa creare ulteriori problemi rispetto a quelli di quel famoso io insoluto il problema del conflitto di interessi che ancora grava sull'economia e sulla politica del Paese prego
Ma intanto io mi sento un po'in vacanza perché problemi che hanno loro diciamo che sono gli ho sentito molto in difesa ecco io penso al di là di questo argomento che poi toccheremo ma insomma che un'azienda come la nostra gruppo linguistica
Ce n'è di più di due cercare trio podio ci sono anche altri si tratta di guadagnare quote di mercato quando uno guadagnato quote di mercato la FIAT a cinquanta aveva ragiona c'era più cinquanta per cento bravi loro ad averlo conquistato certo può facilitare il fatto che ci sia un concorrente
Pubblico fino a un certo punto perché poi non fa il servizio private non fa servizio pubblico prende il Canone il canone potrebbe diventare un qualche cosa che si appalta come si appaltano le ferrovie o altro quindi tutto ecco io la penso come D'Antoni non guardiamo l'erba del vicino
La nostra storia ci ha portato a questo giusto o sbagliato però poi dopo siamo qui a parlare a imprenditori che le imprese funzionino per imprese facciano profitto che l'impresa abbiano strategia allora strategia nostra tanto per
Dire alcune cose intanto una strategia di carattere europeo quindi gli accordi che abbiamo fatto perché il il contenuto dal nostro del nostro lavoro è fatto di produrre contenuti e comprare i diritti per poi fare broadcasting cioè trasmetterli e metterci pubblicità perché quello è la parte che da fatturati che dà quindi tutti ecco questa è la strategia che ci siamo dati che sta funzionando e che noi perseguiremo quindi ecco dico loro devono mettersi in difesa e spero che anche loro però il passo successivo sia questo perché poi l'ha detto bene ma prima l'Europa il mercato ormai ed ecco che ha poco senso duopolio monopolio il mercato veramente europeo perché il signor Chieti signor Murdoch che è venuto qui l'altro giorno comprato trentacinque per cento di Stream
E così noi abbiamo Telecinco nera avremo ben presto speriamo di avere quaranta per cento avremo la possibilità di fare veramente una televisione europea insieme sa Times che la terza televisione
Tedesca e così via e produrre a livello europeo facendo quindi la concorrenza le majors americane
Poi c'è è questa la cosa più interessante per i giovani per i i gli imprenditori giovani me pare anche chi cerca lavoro
Impresa possibile nostra per il futuro e qui vengo la sua verticalizzazione è chiaro che se indolori
Posseduti per il quarantotto per cento da Fininvest
Naturalmente però dobbiamo tenere sempre presente il cinquantadue per cento quando lei prima mi diceva il conflitto di interessi Massi e la signorina Marina Berlusconi fa una dichiarazione dice stiamo trattando rivetti
Beh rischiamo di perdere come abbiamo perso quel giorno tre punti perché ma allora come mai vostri i vostri patinata come i vostri
Lasciamo diciannove virgola cinque per cento in Albacom insieme a British cioè non tagliato i lavoratori della dichiarazione no no io lo aiutano a vivo e il giorno dopo poi Gianni Letta ma Palazzo no ma già nell'aiutare la gente Jamila rilancia un altro mestiere o fa un altro mestiere sa
Il il braccio destro del Cavaliere Cavaliere poi sarà uno che Empoli etnografica che ha venduto tutto no analogico tutto però non si occupa delle sue cose e meno male
Ma siamo per
Non si occupa delle sue cose e stanca indiana estratte i dividenti come ogni proprietario no meno male perché se no verrebbero fuori le confusioni Diletta quelli secondo fa va be'facciamo pena però avete capito OLAF no invece veniamo alla cosa interessante per fare vedere come un gruppo che ha in sede le potenzialità qui parlo del gruppo Fininvest chi ha un valore in Mediaset che ha un valore Medusa cioè che fa cinema che ha un valore Mondadori cioè contenuti editoriali sfruttando allora
La capacità internazionale perché ci Telecinco perché quello che ho detto prima no
Perché ci sono una grossa capacità di produrre contenuti che sono per il futuro una grande risorsa ricordiamoci che le una città come Los Angeles quando uno a terra dice ma di che cosa vide questo vive del produrre contenuti fiction cinema eccetera eccetera
Che ha la capacità di a vere una base di spettatori chiamiamoli Quintet come fosse un detta Bayliss dove ci sono i quaranta milioni della televisione ma ci sono quelli della del club del libro che ci sono quelli dei periodici ci sono quelle di Mediolanum ci sono quelli che del dai rettori cioè le pagine Utili in più
Non vanta tre mila aziende che sono quelle che delle tre mila che han fatto nella storia di Publitalia Investimenti oggi sono mille
E cinquanta quelle i clienti attuali ma sono quelli che possono fare che hanno fatto pubblicità oppure le ottanta mila che fanno le pagine Utili oppure le altre che sono nei vari quotidiana ecco tutte queste possono essere una grande base per interne
Perché le aree un portale un motore di ricerca che sono veramente il domani ecco il domani come potenzialità di una nuova tecnologia perché lo sviluppo nel nostro settore uno geografico quindi Europa nuovo mercato e poi un futuro tecnologico cioè l'utilizzo di queste tecnologie
Oggi gli americani dicono Going were domani s'oggi Manni
Non se ne vede tanto neanche in America poi si vede questa grande Bubble dei trenta magari milioni di dollari di Yahoo
Che ti domandi ma se è una società che fa perdite come fa avere un price un moltiplicatore così straordinario però certamente non sono pazzi di c'è una potenzialità ecco in Italia tanto per dare una cifra nel novantotto su internet si è speso settecento miliardi e un terzo era del telefonino
Era il traffico telefonico generato però su cui ci si deve puntare con questa è la nuova frontiera nella quale un gruppo come il nostro
Io parlo per Mediaset ma certamente appartenendo questo gruppo deve imporsi
Finale ai regolatori
Attenzione ad a vere in testa vecchie logiche cioè tagli alle gambe cioè affollamenti troppo alti cioè ridurre la potenzialità economica perché ripeto non è questo il campo di gioco ma il campo di gioco una Pro dove ti devi scontrare con gente che a quelle capitalizzazioni di Borsa oppure quei fatturato quei redditi cioè noi leggiamo e facciamo fatica anche a tradurli tra i dollari
In lire che solo delle centinaia di miliardi
Di lire quindi ecco lo dobbiamo competere con quelli grazie
Grazie allora abbiamo io credo concluso a meno che il nostro interlocutore abbiano altro da dire io non voglio tirare alcuna conclusione
Se non diciamo di messaggio d'ordine generale parlerò un minuto soltanto abbiamo cominciato credo questo convegno dibattito su con un'intonazione pessimistica tutto sommato su le prospettive del del privatizzazioni se lei soprattutto delle liberalizzazioni
Credo che avendo sentito le parole almeno di questi protagonisti possiamo essere più rassicurati se non altro per il fatto che ci sono stati elencati una serie di seri problemi che abbiamo di fronte
E che vanno risolti per arrivare a completare l'opera ma anche insieme l'impegno e i percorsi per arrivare a uscire da questi da questi problemi e questo mi sembra un fatto estremamente estremamente positivo
Concluderei riprendendo quello che è stato un invito rivolto un po'provocatoriamente avrà professor Dematté alla platea
Credo che da questo punto di vista il mestiere dei giovani industriali ma della Confindustria in generale sia quello su questi temi di essere sempre più dura di incalzare sempre di più
Perché siccome queste sono le forze che hanno maggiore interesse a una liberalizzazione dei mercati e siano loro a spingere per far saltare tutti i tappi che vanno fatti saltare su questa strada vi ringrazio
Sì allora
Le aziende sì
Sì domani mattina richiedere puntualità alle nove perché il ministro Bersani che poi concluderà questa aggiornata stimolante e piena di contenuti si potrà trattenere molto poco e sarà una giornata che è molto intensa per cui lo possiamo far slittare a Tintar pila all'inizio
Quindi lei nove puntuali tutti per favore grazie
Domani