"La sinistra per la Capitale oltre il Giubileo" dibattito organizzato nell'ambito della Convenzione Programmatica dei Democratici di Sinistra di Roma "La Ali di Roma" (Roma, Centro Congressi Frentani, 10-13 maggio 1999)

Io sono contento del del fatto che
Qualcuno di voi che è stato così gentile da venirmi a trovare da offrirmi l'occasione di salutarmi e anche di dire un'opinione ennesima mente Berthelot lo detta ripetute volte
Su quello che succede
In Kosovo inservienti e ne vale nel mondo e poi nelle nostre teste
Nelle nostre teste c'è un un grande scompiglio
In molte teste questo scompiglio è stato prodotto fin dall'inizio dalla domanda che si è riproposta che per alcuni di noi era risolta già da tempo e cioè se sia accettabile o no un impiego internazionale della forza all'interno di Stati ritenuti sovrani nel loro territorio
A questa domanda io avevo dato una risposta metta in linea di principio da parecchio tempo ma soprattutto in linea di fatto dall'epoca in cui o sono inventato cercato di diventare cittadino di Sarajevo cosa di cui mi sentivo molto onorato
Il fatto di avere esitato di fronte a questa la domanda riesca se la proposta forte molte persone per la prima volta oggi
Ha avuto delle conseguenze molto pesanti
Intanto si è riproposto questo problema ben azioni niente
Allora tutti sanno ormai è un luogo comune che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e messo in una situazione statutaria per il diritto di veto che gli impedisce di essere efficace ma in particolare chi ha vissuto le vicende per la Bosnia sa che lì la presenza delle Nazioni Unite si è tradotta in una catastrofe
Cioè le Nazioni Unite ufficialmente legittimamente presenti sono state inerti di fronte a un mattatoio che è continuato per anni non per quarantacinque giorni ma per anni
E in alcuni casi sono state addirittura complice
Sicuramente nel caso più tragico nel caso che a corrispondenze soltanto con
Le vicende più terribili della Seconda guerra mondiale e cioè con il mattatoio di fraudolenta dove alle sei mila e nove mila persone sono state ammazzate nello stesso punto e fucilate o sepolte vive in una gigantesca fossa comune sotto gli occhi e addirittura con qualche collaborazione
Di ufficiali e militi delle Nazioni Unite olandesi quando finalmente la NATO
è intervenuta e ha liberato Sarajevo aprendo un corridoio bombardando poche postazioni di artiglieria che era il problema che si pone a fin dall'inizio
E che era stato e l'uso allungo insomma mentre correva il sangue bambini donne cittadini di Sarajevo di tutte le altre città martoriata della Bosnia
Quando finalmente la NATO intervenuta si è messo fine è un vergogna del mondo e in particolare dell'Europa terribile e si è anche consacra questa impotenza se non peggio del Nazioni Unite il fatto che questa volta il problema si sia posto come se fosse la prima volta cioè come se la Bosnia non fosse successa come se non ci fosse stato da Vukovar sarà Sarajevo quasi quattro anni questo ed è orrore di deportazioni di stupri di massacri
Da tutte le parti naturalmente ma con la responsabilità assolutamente primaria indiscutibile di Milosevic
Della Serbia di quel Milosevic che si vantava in modo infame con il popolo serbo dentro i suoi confini
Usando la frase la Serbia non è in guerra e cioè ammiccando ai suoi cittadini e dicendo noi abbiamo scatenato questo fuoco che divampa in tutta l'ex Jugoslavia manteniamo voi il nostro territorio al riparo dalle conseguenze di questo
In Champions
Stiamo sul che stiamo ai standardizzati ora
Al dopo Rambouillet e di fronte alla decisione se impiegare o no la forza contro una pulizia etnica ormai antica una discriminazione vergognosa e una deportazione è già iniziata e massiccia nei confronti della popolazione
Kosovara da parte albanese kosovara da parte del delle autorità della Federazione jugoslava
L'Europa e in particolare quella nuova Europa quella che si chiama fittiziamente generazione ma insomma per l'Europa dei governi di sinistra
Che ha un qualche legame con sessantotto
è stata chiamata a pronunciarsi apparentemente sulla questione di dire sì o di livello all'intervento militare all'azione militare cioè all'impiego della forza
E questa risposta è stata ancora una volta come com'era comprensibile che fosse molto travagliata molto tormentata questa Europa di questi nuovi governi ha risposto sì
Io trovo in ciò anche molti caratteri nuovi cioè trovo che sia abbastanza ingiusto dire che l'Europa è stata sempre da questa crisi
L'Europa intanto a
Chiesto con insistenza
Impiego della forza a maneggiato con insistenza e con tenacia i negoziati che si sono conclusi in quel modo a Rambouillet e soprattutto ha mostrato delle delle mutazioni
Impensabili fino a poco tempo fa ma il fatto che la Luftwaffe del Germania unità
Partecipi attivamente del operazioni militari ex-Jugoslavia è una cosa assolutamente impensabile fino a poco tempo fa quando si era ancora prigionieri insomma delle barzellette sui tedeschi del
Assolute impossibilità che i tedeschi si presentassero su qualche scenario internazionale tanto meno in divisa militare
La Francia che è stata storicamente insomma anticamente sempre alleata stretta
Tutt'altro che imparziale della Serbia a rovesciato il suo atteggiamento
E così via dunque l'Europa si è presentata in modo
Unito è abbastanza risoluto sulla sulla scena internazionale
Quando però questo sì è stato pronunciato in qualche modo è sembrato che il problema si chiudesse
Allora io vero assolutamente favorevole al risposta positiva cioè un impiego
Della forza legittima a tutela asso in soccorso addirittura insomma si trattava di una legittima difesa impellente
In soccorso della popolazione del Kosovo
Videro il problema non si chiudeva e proverà si apriva e in qualche modo invece per i governi europei gran parte poi nell'opinione pubblica più o meno militante più o meno angosciata
Il problema che si è chiuso cioè c'è stata una del legale impedirà alla conduzione militare della NATO
è una in abitudine incapacità o rassegnazione a non discutere il vero problema è cioè il modo in cui la forza deve essere esercitata
Si è
Agito in con una scelta di guerra assolutamente
Tradizionale indiscussa massiccia e con la scelta dei bombardamenti aerei sia agito con una scelta secondo me gravissima che cioè l'abbandono del terreno dunque l'abbandono della popolazione kosovara del tutto indifesa inerme
Nelle nelle grinfie
Di queste bande di queste squadre tempistica che vengono chiamate esercito paramilitari
Ma nel abilità Belgrado con il risultato che abbiamo visto e cioè che senza nemmeno chi di testimoni
A guardare questo spettacolo con popolo intero è stato deportato massacrato sicuramente al suo interno deportato alle sue frontiere con questa umiliazione di di umanità che non aveva
Uguali in Europa dalla fine della seconda guerra mondiale
In
Questa mancata capacità di intervenire che non è facile intervenire sul come esercitare una forza legittima misurata e proporzionata efficace ma anche non indiscriminata
Stanno conseguenze a mio parere molto gravi e della gestione di questo finora
Mese e mezzo
E cioè sta un
Rischio oltre che di inefficienza grave nei confronti del principale fine era quello di difendere
Il popolo compare uno per uno le sue le sue persone sommarie sopra cosiddetti
Il loro attaccamento alla alle proprie cose alle proprie case la propria terra alla propria lingua eccetera
Di difendere anche questo principio così faticosamente affermato e che si comincia ad applicare e cioè il principio di una forza di polizia internazionale legittima dove sono violati diritti fondamentali dove addirittura sono tentati genocidi nei confronti dei popoli e dove i colpevoli sono stati sopra non conflitti fra Nesta
Cioè una conduzione militare indiscriminata interamente delegata
E non soltanto piena di errori ormai insomma
Perché è fin troppo facile dopo il bombardamento dall'ambasciata cinese dicevo bisogna rallegrarsi che non abbiamo centrato la messa
Celebrata in comune fra il Papa il primate di Romania a Bucarest
Gli errori commettendo nell'ultimo periodo ma al di là degli errori la strategia del bombardamento non a tappeto naturalmente per
Si va
Massacrare la popolazione civile ma del bombardamento su tutte le strutture civili industriali di un paese a volte al rischio anche della delle delle vittime rischio calcolato insomma è inevitabile delle delle vittime civili rischia di spostare interamente l'attenzione e di favorire un atteggiamento che io provo terribile e inconcepibile
Un atteggiamento che o mette sullo stesso piano
La deportazione nazi comunista chiamatela come volete insomma etnica parola orribile ripulita anche lei somma razzista di un intero popolo insomma il suo martirio che dall'altra parte
L'intervento di una
Forza internazionale perché si traduce in una prepotenza in altri casi sorge semplicemente questa scelta
Tremenda di mettere sullo stesso piano queste cosiddette due guerre
Ma addirittura una specie di predilezione a volte quasi freudiana quasi incontrollabile insomma nei confronti del tema nei bombardamenti sulla Serbia o dei bombardamenti su Belgrado
Popolazione civile di Belgrado che rivela insomma la non so se il perdurare di antichi pregiudizi sicuramente una cecità
Morale involontaria insomma una cecità nei confronti appunto di quello che è successo altrove di quello che è successo per tre anni a Sarajevo terribile immaginare la popolazione di Belgrado senza luce o senza acqua ma
A Sarajevo per tre anni e mezzo non c'è stata mai una luce non c'è stata mai d'acqua e si usavano le file delle donne all'acqua per il tiro a segno dei i cecchini dunque a me pare che il il problema sia questo di non esitare di fronte alla definizione di chi è il carnefice e di chi è la vittima di non esitare di fronte alla necessità laddove
Drammaticamente urgente perché viene violata la sopravvivenza e i diritti fondamentali di una popolazione nell'impiego di una forza legittima
Impegnarsi a costruire le regole
Di diritto e di fatto per l'impiego di una forza legittima e di trovare il modo di pronunciarsi su quale impiego di questa forza non rischi di renderla oltre che inefficace anche odiosa e immorale e dunque di rovesciare i fini che ci si propongono spero di non essere stato né troppo prolisso
E saluto
Allora possiamo dare inizio ai nostri lavori un benvenuto a tutti i consentitemi di salutare in particolare Francesco Rutelli
Successivamente prenderà la parola
Maestra Ugo Attardi che ringrazia ma banalmente di essere qui con noi
Penso a possiamo andare subito la parola al segretario un'altra federazione Roberto Morassut per la relazione introduttiva di questa nostra conferenza e come sapete ai suggestivo titolo alle ali di roba
Ci scrive Annetta iscritta ai DS di Roma in e mail da Sarajevo il ventitré aprile
Cari compagni vi mando una nota che costituisce l'esperienza il da me acquisita negli ultimi tre anni
In cui per ragioni di lavoro mi sono trovato ad operare in Jugoslavia
Non sono un'esperta ma ho lavorato in Serbia in Bosnia per la comunità europea e ho avuto modo di incontrare tutte le parti in causa del conflitto
La situazione di non ritorno della regione è stata creata dal punto di vista ideologico dalla propaganda martellante di Milosevic e del croato Tudjman allo scopo di spartirsi territori e di prevalere la conquista del posto occupato da Tito
Ho potuto più volte constatare che le pretese diversità etniche propagandate per dividere il Paese
Consistevano in realtà in piccole differenze nel culto e nelle tradizioni religiose uguali invece il linguaggio il cibo la musica il modo di vestire di lavorare di condividere la vita sociale
Nel novantacinque ho visto le popolazioni del Sangiaccato tra Serbia e Montenegro scambiarsi le case da un lato all'altro delle cittadine per creare settori serbi e musulmani ed essere pronti a combattere e depurare in caso di guerra è
Ho visto le case ricostruite dalla comunità internazionale minate per impedire il ritorno dei rifugiati
E durante quel tempo mi chiedevo che facesse la comunità internazionale a cosa servissero quei soldatini sparuti dell'ONU mandate i senza giacche pesanti dal Pakistan e dall'Ucraina
Senza nessun mandato senza armi senza supporto diplomatico ho visto i soldati olandesi sotto shock dopo i massacri di Srebrenica
I danesi dopo il e gli inglesi di viterbese barricati nei campi mentre le donne i bambini bosniaci che chiedevano protezione fuori dalle reti venivano massacrati dalle bande chi crede che io lo Slavia ci sia ancora qualche parvenza del socialismo di Tito si sbaglia gli alleati di Milosevic sono i fascisti nazionalisti disse seri e la macchina economica mentre l'opposizione democratica e progressista è strozzata
Per questo non posso inviarvi messaggi che ho ricevuto da Belgrado che attaccano la follia nazionalista perché sono in serbo e quindi rintracciabili
Anche questa notte i bombardieri NATO hanno sorvolato Sarajevo diretti verso la Serbia penso alla gente che ho conosciuto e rispettato alle belle città ai ponti sul Danubio ai profughi nel freddo di queste montagne di abbraccio Annetta
Questa lettera è un piccolo fatto che ci ha colpito
Nello scorrere quotidiano dei bollettini di guerra un fatto piccolo ma significativo che dice alcune cose
è un modo per capire come la militanza politica può assumere oggi forme anche dirette da grandi distanze ed è un modo pensando a ciò che oggi è Sarajevo insieme a tante altre città della ex Jugoslavia
Per riflettere sul fatto che una città è sempre lo specchio di una civiltà di un arco di valori in definitiva di una scelta di un decidere da che parte stare nel modo di concepire la cittadinanza a prescindere dalle idee dalla religione dall'integrità fisica dal colore della pelle dal sesso degli individui
Noi siamo a Roma la città del Grande Giubileo
E la congiunzione imprevista di questi due eventi il Giubileo ed una guerra etnica le porte dell'Italia
Ci danno l'occasione per rammentare che un programma non è mai un puro processo tecnico
Di assemblaggio di competenze e di dati statistici ma significa in primo luogo muovere verso un ideale di città aperta sempre più organizzata per ridurre ogni forma di esclusione di separatezza fisica sociale o culturale per accrescere la libertà delle persone
In queste settimane drammatiche le nostre sezioni hanno cercato di fare cose concrete
Promuovere incontri delle scuole nei quartieri la manifestazione del ventiquattro aprile e soprattutto una campagna di aiuti alle popolazioni del Kosovo
Che ha dato come risultato l'invio ad oggi
Di quasi venti tonnellate di vestiario medicinali viveri farmaci per un valore di circa settecento milioni di lire convogliati nell'ambito della Missione Arcobaleno al campo di Golem adottato dal gruppo consigliare dalla federazione di Roma
E la prossima spedizione partirà sabato del Montenegro
Continuiamo a raccogliere fondi ed aiuti da promuovere iniziativa politica per una pace giusta
Con la coscienza inquieta per le vittime civili provocate tra i serbi dai bombardamenti NATO amici e sull'ambasciata cinese anche se in queste ore
Pare prendere corpo come ha detto poco fa Victor la notizia che speriamo confermata del ritiro dei serbi dal Kosovo
Continueremo a farlo anche se in questi giorni il susseguirsi di attentati alle nostre sedi a Roma e nel resto d'Italia ha gettato un allarme su un'azione organizzata che si definisce pacifista ma agisce con violenza
Su questi episodi occorre fare attenzione
Perché sul grande come la guerra ci si può dividere ci possono essere posizioni di diverse ma nella polemica ci deve essere un limite superato il quale si rischia di dare alibi dignità ad azioni che sono solo criminali
E soprattutto si rischia di esporre un intero mondo di realtà sociali associative giovanili che pure criticano le nostre posizioni ma so che sono ben lontane da immaginare azioni violente contro le nostre sedi è positiva la condanna espressa da Rifondazione di Roma verso questi fatti ma occorre essere conseguenti misurando i toni messaggi della polemica nei quartieri e nelle iniziative di propaganda
Certo non ridurremo il nostro impegno come dimostrano le sezioni di la Rustica di villa Gordiani che ieri abbiamo incontrato con Folena che ringrazio anche con Walter Veltroni per esserci stati vicini in questi giorni di inquietudine
Questa iniziativa su Roma
Cercherà di contribuire a portare un po'sul piano dei contenuti e delle scelte il confronto nella città e all'interno della coalizione da un po'di tempo troppo forse astrattamente politico
Lo svolgiamo in apertura di campagna elettorale consapevoli dell'importanza assunta ormai dalle politiche europee per la vita concreta dei cittadini
E ci arriviamo dopo un calendario molto intenso di iniziative tematiche e territoriali
E vorremmo farne un appuntamento annuale da qui al due mila due quando saremo chiamati ad un giudizio dei romani ed a riproporre su bassi più avanzate la possibilità di un governo democratico della città
A fine maggio svolgeremo poi con Bettini e con D'Alema una sessione rivolta al mondo dell'economia e dell'imprenditoria romana mi auguro anche che strada facendo sarà possibile realizzare quell'iniziativa dell'Ulivo per la città quella convenzione programmatica che già un anno fa lanciamo proprio qui in occasione degli Stati generali
Il nostro lavoro si è incontrato con tanti appuntamenti di riflessione sulla situazione della città tra cui recentissimi il congresso della lega delle cooperative e il convegno del laser sulle trasformazioni urbane
Iniziative dalle quali emerge con chiarezza l'interrogativo che è al centro di questo appuntamento qual è la prospettiva di Roma oltre il Giubileo
In questi anni la preparazione e la gestione dell'Anno Santo hanno rappresentato l'occasione per realizzare opere per sostenere la modernizzazione urbana infrastrutturale ma anche per raccogliere intorno al lavoro della giunta lo sforzo convergente delle forze sociali che pure se con momenti oscillanti a volte di critica a volte di più aperto sostegno hanno aiutato a consolidare un largo consenso in città questi interessi cosiddetti oscuri richiamati oggi dal capogruppo di AN non sono stati e non sono altro che la città stessa
In questo senso la scadenza del Giubileo
L'avvento di un sistema politico locale più stabile ed il mutamento in positivo della classe dirigente della città hanno ridato un certo ordine fiducia una chiarezza di indizi alla città uscita pezzi da Tangentopoli e dalla crisi dei primi anni novanta
Tangentopoli non è più un sistema di governo e di dominio dell'economia ed il Giubileo sta entrando bene
Nella fase gestionale più diretta e l'appuntamento del due maggio ha mostrato una prontezza ed un'efficienza del sistema organizzativo
In qualche modo si può dire che le grandi domande della società cittadina dei primi anni novanta raccolte insieme dalla sinistra democratica e da Rutelli domande di trasparenza dimessa in modo della città sono state in buona parte soddisfatte
E pur se le risposte ad esse vanno consolidate ancora adesso si fanno strada nuovi interrogativi
Questo vale sia sul piano politico per la forza del consenso del centrosinistra in città messo a dura prova dal voto delle provinciali
Sia sul piano dell'economia cittadina del sistema delle imprese degli operatori economici del mondo del lavoro che cominciano ad interrogarsi sulle prospettive della città dopo il due mila
Bisogna partire da una valutazione sullo stato di Roma in questo momento di passaggio di transizione
Una fotografia obiettiva ci porta ad individuare una situazione di incertezza in cui si sovrappongono potenzialità enormi
Ed un declino visibile anche se non violento dei settori tradizionali della pubblica amministrazione dell'edilizia le statistiche pur mutevoli e gli studi più attenti sulle dinamiche economiche a Roma nell'arco dell'ultimo anno e mezzo
Assumendo il riferimento dell'integrazione monetaria europea e la proiezione del suo impatto sull'economia di Roma sfuggono alle pure semplificate
Ottimistiche o del tutto catastrofiche
Nel corso della seconda metà degli anni ottanta e dei primi anni novanta sotto la spinta pur distorsiva della spesa pubblica si è affermata una crescita dell'economia in settori moderni innovativi che ha ampliato le basi produttive della città e dell'area metropolitana
Oltre i settori tradizionali che andavano verso la saturazione o il collasso indotto dall'impazzimento del rapporto tra politica ed economia
La crescita generata da un sistema protetto però non corregge la sfida dei mercati aperti della competizione tra le città né vincere il limite più grande del sistema economico Romano il suo carattere interno poco inclini ad esportare merci servizi intelligenze e al tempo stesso ad attrarre capitali ed investimenti svincolati dalla maggiore apertura dei mercati
Questo stato di cose seppure consente oggi a Roma e dal Lazio di figurare in buona posizione nell'analisi comparata tra le grandi città le grandi aree territoriali del continente di sfruttare l'effetto di un solido sistema di apparati pubblici di una certa modernizzazione
Tuttavia tutto questo rende ancora insicura la tenuta di queste posizioni
Tale incertezza in cui pare di cogliere ancora la spinta inerziale dello scenario pre euro e al tempo stesso la difficoltà ad accendere un motore nuovo in grado di procedere nel nuovo sistema si percepisce dalla convivenza di alti indici di consumo di una certa prosperità che alimenta la domanda di beni
Di consumo e di servizi e di una tendenza crescente alla fuga di attività produttive importanti e storiche per Roma come quelle segnalate in questi ultimi tempi dal termometro sensibile del sindacato
è come se le posizioni acquisite negli anni passati negli ultimi dieci o quindici anni avessero portato il sistema territoriale in cui agisce l'economia romana
In una collocazione medio-alta ma scarsamente difendibile sia verso i competitori di pari livello sia verso inseguitori che pur partendo da posizioni meno solide appaiono più permeabili ad investimenti produttivi ed innovativi
In questo quadro la città iniziato a reagire
Lo hanno fatto soprattutto parti decisive della classe dirigente della politica del sindacato
Che sta sostanzialmente accompagnando una profonda innovazione del sistema dei servizi e degli apparati pubblici che raccolgono a Roma
La stragrande maggioranza dei lavoratori dipendenti va raccolta l'amministrazione capitolina che ancora oggi all'ombra presentato col sindaco la prima emissione di Boc in Euro
Degli industriali che cercano di sospingere verso settori nominativi da Bettino azioni di nuova presentati dei costruttori che anche nei giorni scorsi hanno rilanciato la scelta di una nuova attitudine dell'impresa delle costruzioni e infine della cooperazione che nel suo congresso apposto esplicitamente il tema di un nuovo ciclo di sviluppo economico per Roma e per il Lazio
Insomma non mancano nella consapevolezza delle cosiddette élite dirigenti nelle idee gli obiettivi verso cui indirizzare gli sforzi per il dopo Giubileo
Appare più lenta invece la conquista del corpo sociale romano ad una politica di modernizzazione ed innovazione finalizzata alla crescita e dall'abbandono dei vecchi gusci
Questo vale per ampi settori imprenditoriali ancora insensibile alla ricerca coraggiosa e vale anche per ampi settori del mondo del lavoro dipendente che non esitano a rifugiarsi dietro sigle sindacali iper corporative
Questa resistenza diffusa deve far riflettere sul piano politico sia perché essa è una delle ragioni dell'anomala forza politica della destra
Sia perché richiama il centrosinistra ad un metodo che non può mai essere abbandonato il metodo della concertazione
Della condivisione degli obiettivi della costruzione di una complicità collettiva che aiuti le élite più consapevoli a rappresentare a trascinare i loro referenti sociali e non le lasci sole e indifese rispetto alle spinte difensive corporative
In che modo guardare oltre il Duemila
Indicherei quattro punti il primo un patto per lo sviluppo che individui settori in crescita e su cui giocare le carte del futuro e favorisca una compiuta politica economica per la città
Un sistema di poteri e di funzionamento de la macchina pubblica più moderno più efficiente vicino ai cittadini che riduca il peso della burocrazia e ridefinisca il rapporto nella capitale con lo Stato
In terzo luogo un sistema di protezione sociale in quel far cittadino più giusto e più moderno ed infine un nuovo piano regolatore che definisca lo sviluppo urbanistico degli anni avvenire e getti le basi di un sistema moderno di infrastrutture di cui Roma e priva una politica economica una politica sociale una politica di riforme istituzionali per la capitale ed una politica urbanistica un patto per lo sviluppo della città ne abbiamo già parlato nelle discussioni in maggioranza va rivolto agli interlocutori sociali in primo luogo sindacati imprenditori selezionando settori evocazioni sulle quali puntare
Ne sentiamo il bisogno di trovare un raccordo tra diversi comparti del governo cittadino che si muovono generosamente e dinamicamente ma tra i quali non si coglie una vera e propria politica economica da un lato occorrono la liberalizzazione dei servizi pubblici dall'altro le azioni di sostegno per l'innovazione d'impresa la politica dei poli tecnologici decenti fieristico congressuali
Dall'altro ancora le azioni di promozione internazionale di turismo di marketing territoriale come si dice da un altro ancora tanti progetti
Mentre tutto appare pronto per l'introduzione dello sportello unico d'impresa ma una certa sovrapposizione di funzioni mi rende incerta ancora oggi l'attivazione l'esigenza di questo raccordo di questa grande mole di iniziative per il sostegno e lo sviluppo la modernizzazione di Roma va di pari passo anche con l'esigenza di una lettura più attenta
Più approfondita su ciò che occorre scegliere per creare sviluppo e l'occupazione
Il campo dei servizi legati alla pubblica amministrazione certo subirà una flessione di unità lavorative con il decentramento delle funzioni statali la riorganizzazione delle norme contrattuali ma non bisogna dimenticare che essa resterà ancora una delle voci essenziali dell'economia romana in grado di produrre nuovi posti di lavoro
Nei settori però più qualificati segnati da una maggiore flessibilità e mobilità dalla introduzione di rapporti privatistici legati ad obiettivi e risultati nel campo della dirigenza pubblica
Tutto ciò oltre a qualificare la macchina pubblica può aprire possibilità di nuova occupazione nel campo delle professioni un campo che appare bloccato da un sistema sì di protezione corporativa che comprime a Roma la grande massa di laureati diplomati a Roma che è la città di taglia più ricca di intelligenze nel mondo del lavoro dopo gli studi universitari
Così come appare insufficiente
Un indifferenziato richiamo alle opportunità di sviluppo legati a quelle naturali è senza dubbio uniche risorse moderne di Roma alla sua vocazione mondiale che vanno dai beni culturali e ambientali archeologici all'industria del cinema della comunicazione e così via
Tutto ciò è senz'altro vero
Anche se dalle risorse vanno messi in Rete attraverso un sistema moderno di infrastrutture un forte investimento per l'innovazione di reti a sostegno dell'impresa
Di una riforma della macchina pubblica in direzione della flessibilità di funzioni della semplificazione burocratica
Dire cultura comunicazione significa dire tante cose un conto ad esempio solo le attività legate al sistema museale archivistico documentario che sono in fortissima crescita
Altro e riferirsi a ad attività tradizionali più consolidate a Roma dove Roma il problema di difendere le posizioni più che di ampliarle penso al settore radiotelevisivo
Lo stesso per il campo della produzione cinematografica che è già ben posizionata ma dove si tratta semmai di incentivare Campo dei servizi delle attività di supporto industriale che sono in espansione ma che oggi sono largamente importati dall'estero
E per esempio lo stesso vale per il campo della produzione energetica che cito perché stiamo discutendo in questi giorni della quotazione in Borsa delle azioni dell'Acea
Dove la produzione la distribuzione del gas anche attraverso processi industriali appare molto più espansive premiante
E per tutto sommato del settore più saturo dell'Energia Elettrica
Si potrebbe continuare ma ciò che importa è evidenziare la necessità di una selezione di una capacità di indirizzo che deve ispirare una politica economica su cui far convergere la spinta innovativa promossa in tanti campi ed essenziale per creare quell'habitat favorevole all'impegno all'impegno degli investitori internazionali
Il patto per lo sviluppo che abbiamo discusso in maggioranza
E che occorre per Roma
Deve spingere la nostra imprenditoria ad affrontare più coraggiosamente le sfide dell'innovazione ad ampliare i propri quadri soprattutto verso i giovani uscendo dai limiti ormai improponibili di un rapporto protetto con la spesa pubblica
L'approvazione l'applicazione del Bersani a Roma sarà un banco di prova di questa capacità
Il patto deve incoraggiare il sindacato ad affrontare la sfida di una flessibilità governata che apra nuovi spazi per l'occupazione
Ed aiuti a fare emergere quel lavoro nero e non garantito presente non solo nell'edilizia ma nel campo sterminato dei servizi urbani dei servizi sociali che agiscono fuori dalle strutture pubbliche
Il collegamento con le forze sociali con le forze produttive della città è stato uno dei tratti essenziali di questa esperienza di governo ed occorre fare in modo che non sia disperso arrivando alla definizione di indirizzi comuni di questo patto per lo sviluppo che chiediamo di rimettere al centro della nostra azione comune
è bene anche che la politica ritrovi anche così un suo ruolo di indirizzo e che l'amministrazione risponda essenzialmente all'attuazione dei programmi
In questa direzione può aiutare anche una ripresa del processo riformatore delle istituzioni democratiche della capitale
Con la istituzione entro il due mila due della città metropolitana e dei comuni urbani
Nei giorni scorsi come sapete la legge dell'Ulivo che è già stata presentata al Senato per la Città metropolitana è stata presentata alla Camera primo firmatario Veltroni
Puntiamo a votare nel due mila due per eleggere il sindaco della città metropolitana e dei comuni urbani
Ci sarà da discutere su tutto
Sui confini della nuova istituzione sul numero sulle dimensioni dei comuni ma è importante che questa discussione si svolga in presenza di un disegno di legge su cui si ritrova tutto il centrosinistra
Verso questa prospettiva alcune cose si possono fare subito in primo luogo rafforzare il decentramento amministrativo dentro questo sistema
L'adozione delle delibere di gennaio va in questa direzione ma non basta si può passare ad esempio al decentramento delle funzioni di vigilanza urbana facilitando l'istituzione del vigile di quartiere
Di risorse e di personale più consistente per consentire alle circoscrizioni ritenere il passo delle nuove competenze ad essi assegnate soprattutto nel campo dei servizi sociali e delle manutenzioni stradali
Si deve cominciare entro l'attuale sistema amministrativo insomma a gettare le basi di quei comuni urbani che non potranno funzionare all'improvviso senza una preparazione precedente
E infine prendere dal basso sul Parlamento italiano per approvare la legge
Per questo noi abbiamo deciso di sostenere il referendum per la istituzione del Comune autonomo di Ostia Acilia e lo faremo considerando i confini dell'attuale tredicesima circoscrizione come gli stessi del futuro comune
Anche condizionandolo all'inserimento nella futura Città metropolitana
Penso che questa iniziativa possa essere estesa anche ad altre circoscrizioni di Roma
Il senso della legge e di quello che può significare per un governo più efficace della città è chiaro
Vuole cogliere due obiettivi
Avvicinare le istituzioni ai cittadini e renderle al tempo stesso più efficienti nella direzione dei servizi a rete dei processi sociali urbanistici produttivi di crescente ambito metropolitano
Questa spinta verso l'alto e verso il basso della domanda di governo è già in atto e sta modificando profondamente il senso della cittadinanza il modo di sentirsi Roma
Perciò non ritengo fondata l'obiezione che spesso viene rivolta al progetto della città metropolitana di tendere ad abolire la millenaria tradizione del Comune di Roma
In primo luogo perché l'insieme delle istituzioni metropolitane rappresenterà lo sviluppo del municipalismo romano
In secondo luogo perché essere cittadino romano oggi significa concretamente coniugare un'identità fortemente locale che chiede di far diventare città quartieri a morti ed una identità più vasta metropolitana
Trascinata dall'intreccio delle funzioni degli scambi della residenza e di attività tra la città e l'hinterland che ormai tipico delle grandi aree urbane
Questo processo sarà tanto più rafforzato dal ridimensionamento da funzione burocratica della capitale che ha sedimentato in fondo un tratto centralistico del senso civico romano
Roma ha invece necessita di spingersi verso un sistema più corrispondente alla sua realtà attuale superando un vecchio limite dell'Urbe chiusa verso i territori circostanti fino a conservare anche una distanza linguistica con l'hinterland che è del tutto anomala rispetto alle altre grandi città europee
E nello stesso tempo ingenerosa verso i territori interni che sono in perenne ricerca di attenzione e di servizi
Ed era invece sviluppare l'altro aspetto
Della sua natura di città aperta agli scambi innervata attraverso le vie consolari con le regioni vicine che nel tempo ne hanno fatto un esempio vivente
Di federalismo pluri regionale inglobando cittadini di varie regioni d'Italia divenuti a tutto mo'a tutto
A loro modo del tutto romani
è in questa complessità
Di identità radicate a Roma e soprattutto di bisogni servizi generali di servizi quotidiani che tenderà Plas Marzio un nuovo modo di sentirsi cittadini che ben potrà essere rappresentato dalle istituzioni urbane e metropolitane
Poi saranno il dibattito politico le scelte autonome dei vari Comuni a definire i confini delle nuove realtà
L'architettura istituzionale per Roma definita in questo modo porta con sé una battaglia decisa di riformare la macchina amministrativa dal livello statale a quello comunale
Con i decreti legislativi di riforma dei ministeri e dell'organizzazione del Governo si completerà il quadro normativo delle riforme della pubblica amministrazione
Che stanno entrando nella fase di attuazione che cosa arriva alla Regione che cosa dalla Regione potrà essere trasferito al Comune Città metropolitana e fino alle circoscrizioni
Questo Complesso progetto di riforma amministrativa non è solo un impegno di governo ma è anche una responsabilità di una generazione così come lo è liberare in questo modo
La vita dei cittadini dal peso della burocrazia rendere il loro rapporto con la macchina pubblica più semplice
Sappiamo quanto sia sentito nel mondo imprenditoriale anche nella nostra città e nella vita concreta dei cittadini il peso dei costi della burocrazia Confindustria ha calcolato in ventitré mila miliardi il costo dei rapporti con la burocrazia
Questo per noi rappresenta una priorità e per questo attribuiamo grandissima importanza la realizzazione a Roma dello sportello unico per l'impresa
Ed un aspetto essenziale di questa innovazione amministrativa riguarda le politiche del welfare della protezione sociale a livello cittadino
Nei mesi scorsi in comune abbiamo votato un documento di indirizzo finanziario che aumenta considerevolmente l'impegno di spesa per i prossimi bilanci per il bilancio comunale
A quel documento hanno fatto seguito scelte coerenti nella definizione delle risorse e abbiamo destinato ben trentacinque miliardi la spesa sociale del novantanove ma certamente non tutto si può risolvere aumentandola stesa
Anzi lo stato dei bilanci comunali impedisce operazioni di grandi volumi
Tali risorse si possono semmai recuperare alleggerendo altre voci di spesa ma quel che conta intervenire sulla qualità della spesa sui meccanismi di protezione sociale
In primo luogo rovesciando la logica attuale assistenziale del sistema in un'azione che metta al centro il cittadino utente
Questo vuol dire venire incontro ad una domanda più articolata più flessibile più individualizzata più settorializzato e di servizi
Che l'istituzione il meccanismo di protezione esistente non potrà mai soddisfare così come da sola e centralmente
Insomma innescare un meccanismo d'incentivazione imprenditoriale investire sul ruolo delle circoscrizioni dotandole di mezzi di risorse specializzate
Scegliere estratti in strategicamente di ampliare la fascia di protezione delle prestazioni a chi oggi ne è escluso immigrati senza fissa dimora
Anziani e giovani soli
Queste sono le fasce crescenti del disagio sociale che non rientrano nei confini attuali del sistema di protezione che si è via via adagiato su quelle parti di popolazione
Che rientrano nei canoni reddituali compatibili con un sistema rigido centralizzato e burocratizzato
Abbiamo tante cose da fare
Dall'istituzione del centro di prenotazione unica all'aumento e qualificazione della spesa sociale alla promozione
A livello circoscrizionale di progetti pilota innovativi che inizino a varcare i confini ristretti delle prestazioni pubbliche promuovere occasioni di nuovo lavoro e d'impresa nel settore dei servizi alla persona oggi
Prevalentemente sommerso segnato da una incertezza e precarietà di prestazioni e da una debolissima tutela di diritti dei lavoratori
La sessione che si occuperà di in questa convenzione programmatica dei temi sociali riassume quale deve essere al fondo il nostro obiettivo
Superare l'attuale diseguaglianza nei servizi socio sanitari che protegge solo chi è in grado di legare ad un reddito la propria condizione di utente ed esclude quanti senza reddito senza reddito fisso non sono né i cittadini gli utenti
L'ultimo dei quattro capitoli indicati all'inizio riguarda il tema urbanistico ed il piano di modernizzazione infrastrutturale della città
Ci poniamo l'obiettivo di adottare entro la fine della consigliatura il nuovo Piano regolatore di Roma
E ci auguriamo anche che il prolungamento della scadenza al due mila due renda possibile iniziare magari anche un iter più approfondito
In questa sede affrontiamo per primi nella città una discussione pubblica aperta sul futuro urbanistico di Roma e lo facciamo come è facile vedere
Dallo svolgimento della sessione in un rapporto stretto tra il tema urbanistico ed il tema istituzionale
Essendo essi strettamente legati da una visione d'insieme in metropolitana e segnata da un forte senso di rinascita e la periferia di Roma
Professor Campos Venuti ed il professor Marcello uniche ringrazio con Cecchini per aver accettato l'invito illustreranno le scelte e gli indirizzi le tappe anche tecniche che sottendono a delle scelte che l'amministrazione ha compiuto la sinistra democratica e questa Amministrazione hanno scelto di cogliere un obiettivo fare quello che neanche le giunte di sinistra uscito un affare appesantite negli anni ottanta da nuovi equilibri politici e Darren vergine di interessi legati alla rendita e dalla speculazione
Saldare i conti con il piano regolatore del sessantadue con le sue previsioni eccessive di edificazione con il suo deficit di trasporto pubblico su ferro che aggravato una pesante situazione di anomalia di Roma e delle altre città italiane
Questa strategia innovativa è stata ampiamente preparata adottando come nodo modalità di definizione innovative del piano che hanno anticipato scelte rispetto alla approvazione all'adozione del quadro d'insieme
Un metodo detto del pianificar facendo per i tecnici si sa a cosa ci si riferisce che anticipato tante cose
è una moralità che per questa via già messo al sicuro da un punto di vista ambientale i tre quarti del territorio del Comune di Roma in un rapporto di collaborazione con gli operatori economici che hanno progressivamente aderito a questa scelta
Certo molti punti restano aperti ed un dibattito politico libero ma alto dovrà affrontarli scioglierli
E tuttavia noi diamo un giudizio positivo dell'indirizzo seguito
è un indirizzo che consente alle istituzioni pubbliche questo è il punto di ribaltare definitivamente ed una volta per tutte il rapporto con la rendita urbana che a lungo condizionato lo sviluppo della città
Un indirizzo che ha attraversato
Ha con la strategia del ferro e dell'Index e dell'integrazione tra sistema delle metropolitane del ferro il problema di dare una maglia infrastrutturale più forte alla città senza la quale ogni discorso sullo sviluppo economico diventa
Pura esercitazione retorica
Dimensione metropolitana del piano riqualificazione della periferia attraverso una combinazione di mobilità e di trasferimento di funzioni
Valorizzazione su tutta la dimensione cittadina dell'elemento storico archeologico sostenibilità ambientale
Ti situazioni e problemi e preparando questa convenzione noi abbiamo svolto un gran numero di incontri di assemblee con i comitati dei cittadini con i Consorzi di autorecupero di bonifica
Dai quali mentre inizia la discussione generale in consiglio comunale sul piano viene una forte spinta che vogliamo raccogliere affinché questa Giunta lascia la città il completamento del piano igienico sanitario con la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria
Per le migliaia di romani che ancora ne sono privi
Con il contributo importante anche nel nostro gruppo il consiglio comunale ha approvato nei mesi scorsi un piano di finanziamento di centoquattro miliardi destinati a quindici realtà di periferia
Così come su altri capitoli della politica di di qualificazione abbiamo ridato slancio e progetti di recupero dei cosiddetti articoli due dei cosiddetti articoli undici destinati a ricucire territori a recuperare pezzi di città
E soprattutto a progetti di recupero di grandi strutture per portarvi sedi universitarie centri di produzione culturale e teatrale
In questi giorni si è aperto il dibattito sul futuro del mattatoio mentre le università di Roma sono impegnate direttamente il sulla SNIA viscosa al Prenestino sul quadrante industriale di Ostiense papà resi ed il Teatro di Roma rimetterà in vita il Complesso Della Vecchia Mira Lanza a Testaccio
Obiettivo dell'adozione del piano le vogliamo legare una parte fondamentale della nostra politica e quindi che però torna il tema del rapporto con lo Stato e con il Parlamento
Attualmente infatti la prospettiva urbanistica risulta incerta in presenza di una vecchia legge
Che rende opaco il quadro di riferimento generale in cui dovremo operare nei prossimi mesi
Così come urge per esempio una nuova strategia legislativa
Che sia finalizzata ad iniziative di recupero di riqualificazione urbana che non possono limitarsi ad interventi di lifting per così dire ma debbono investire pesantemente interi comparti urbani mobilitando risorse private
L'urgenza di questo tema è stata resa chiara dalla vicenda drammatica di via Jacobini
Nel novembre scorso ed anche dal fatto che Roma appare tendenzialmente in grande difficoltà per cogliere le opportunità di sostegno europeo alle iniziative di recupero urbano che assumendo ancora una volta parametri per lo più legati alle realtà ex industriali tendono a scartare la capitale
Pasqualina Napoletano sta conducendo su questo un lavoro importantissimo
Ma il problema del rapporto tra lo Stato italiano e la sua capitale è un tema di implicazioni politiche sociali e culturali profondissime
Un tema che solo la sinistra democratica può risolvere o tentare di farlo
In un'ottica nuova moderna che rido di Roma dal peso della funzione burocratiche parassitaria assegnandole un ruolo democratico e rappresentativo dell'intera nazione in uno stato riorganizzato su base federale
Solo la sinistra democratica può farlo mettendo in sintonia l'azione della classe dirigente di questa città e quella del primo governo della storia italiana guidato da un leader del più grande partito della sinistra italiana
Il governo D'Alema ha assunto e sta onorando impegni importanti per la capitale il finanziamento per la realizzazione della metropolitana cinque l'impegno per la realizzazione a Roma dell'agenzia europea per il traffico satellitare
Ma restano aperte la questione del nuovo centro congressi in particolare della sua collocazione ed il tema della io porto di Fiumicino su cui noi condividiamo le posizioni assunte in questi mesi dal sindaco Rutelli
Il governo precedente aveva già dato un impulso fortissimo con Veltroni
Alla crescita dalla valorizzazione del sistema museale dei beni culturali riscoprendo tanti tesori nascosti della città facilitandone la fruizione riavvicinando così anche Roma all'identità di una grande capitale internazionale
Abbiamo in questi anni quindi possibilità uniche nelle nostre mani e vogliamo sfruttarli fino in fondo e noi ci saremo fino in fondo la sinistra non è uno dei tanti epifenomeno della politica italiana in una fase di transizione del sistema politico questa sinistra aperta e moderna c'è ora e continuerà ad esserci anche dopo le elezioni europee
Qualcuno ha detto che dopo il voto si rischia d'aria si rischierà
Di avere un sindaco più lontano dall'impegno per Roma so che non sarà così
In ogni caso non ci saremo noi resteremo
Per questo motivo abbiamo voluto aprire in modo forse insolito la campagna per le europee parlando di Roma
E dei nostri obiettivi comuni raccogliendo intorno a questi il contributo delle forze sociali e sindacali che svilupperemo nei prossimi giorni
A Pasqualino napoletano e a Giorgio Ruffolo che con Veltroni guidano la nostra lista al Parlamento europeo chiediamo di aiutarci di essere anche da Strasburgo ancora di più parte della classe dirigente di questa città
Più forte sarà la sinistra democratica dopo il tredici giugno a Roma più peso avrà la politica di sviluppo condotta in questi anni e che ora deve guardare oltre il Giubileo
Senza un forte radicato nerbo rappresentato dei Democratici di sinistra ogni esperimento di innovazione politica e di rafforzamento dello stesso centrosinistra
Rischia di essere soltanto uno dei tanti prodotti incerti della turbolenza politica italiana
Ed un nostro successo rafforzerà
L'intera coalizione la sua capacità di fare davvero le riforme poiché in questi anni il succo e il traino di questa politica di sviluppo e di crescita a Roma
è arrivato per gran parte dalle storie dalle esperienze raccolte nell'organismo di questo partito
Questo è stato vero continuerà ad esserlo perché la solidità e la profondità e di radicamento di un'esperienza politica non si improvvisa ma è fatto di un lungo accumulo di storia e dalla capacità di rinnovarsi e di aprirsi al futuro
La sinistra per la capitale oltre il Giubileo
Potrà guidare una stagione duratura di governo della città una stagione nuova interpretando domande del futuro in una città sospese è incerta ma al contempo parlando anche al presente della quotidianità
La frase di Calvino che accompagna questo nostro convegno richiama al bisogno di immaginazione di certezze su cui si fonda un senso moderno di cittadinanza
I romani spero sapranno sempre dove trovarci noi tenteremo di cercarli sempre perché la sinistra resta anche dopo il tredici giugno qui a Roma una sinistra aperta moderna e plurale
Un altro applauso anticipata un grazie di cuore accompagna ora sotto questo suo importante contributo ai nostri lavori portava il suo saluto all'Assemblea il sindaco della nostra città Francesco Rutelli
Grazie oggi la ringrazio tutti voi
Voglio esprimere
Un apprezzamento sincero
Per il contenuto
E per il significato di questa conferenza
Ed in particolare per il tono e il taglio politico
Propositivo della relazione Roberto Morassut alla quale debbo dire
Sai
Largamente mi riconosco
Inclusi gli aspetti politici
Incluso il rilancio
Dell'obiettivo di una conferenza cittadina le forze l'Ulivo che i DS hanno per primi
Proposto qui come ricordato un anno fa
Ma ripeto soprattutto per il taglio
Operoso
Concreto
Finalizzato in una chiave di impegno comune
Farò un saluto
E farò in conclusione che entra nel merito delle considerazioni politiche programmatiche sulla vita della città e farò in conclusione alcune considerazioni più propriamente politiche generali non da sindaco
Magda
Politico
Vorrei sul primo un versante ripercorrere se posso dire così il filo che in un articolo pubblicato oggi dall'Unità Goffredo Bettini ha proposto però sia
Le due tappe con le quali noi abbiamo vinto
Le due lezioni cittadini
La prima più con un taglio
Alternativo al vecchio sistema di potere
La seconda con una proposta credibile autorevole e condivisa di governo adesso
Si tratta
Di creare le condizioni
Per la terza età
Si tratta cioè di costruire assieme
Il profilo i contenuti ed il messaggio alla città partendo da alcune posizioni forti di cui disponiamo
In negativo
Per quanto riguarda i nostri avversari
è evidente a tutti la estrema debolezza
Strategica della destra a Roma
Che certo si accompagna alla forza elettorale
Rilevante che essa ha confermato sistematicamente tutti gli appuntamenti elettorali
Una forza che però mai si è tradotto in una capacità di aggregazione ovvero di conquista dell'opposizione centrale nella nostra città e quando parlo di posizione centrale non mi riferisco naturalmente
Al centro politico al centrismo politico mi riferisco alla capacità di parlare alla città
Quella posizione l'abbiamo e quarta l'elemento impositivo l'abbiamo occupata noi stabilmente in questi anni continuiamo ad occuparla stabilmente fortemente queste sono le condizioni positive da cui partiamo
L'obiettiva e soggettiva debolezza ai nostri avversari l'oggettiva consistenza della nostra posizione in tutti questi anni
E in prospettiva appunto di questa terza fase la mia opinione è che non ci sarà
Una egemonia
Anche nella terza fase ma ci sarà e ci dovrà essere un equilibrio dinamico
Ed è stata la scelta di un equilibrio volto
A rappresentare la Roma reale non quella finta delle dichiarazioni o delle chiacchiere la Roma reale
E ci ha spinto ad esempio a ricercare un'intesa prioritaria con il Partito popolare nel corso già della passata consigliatura
Che ci ha spinti a volere e realizzare un'alleanza politica con Rifondazione Comunista
Proprio nella coscienza
Che occorre a rappresentare la Roma reale nel mentre spingiamo per rinnovata
Questo ha spinto a lanciare una presenza nuova la lista civica e attenere questa articolazione di posizioni che bene ha riassunto Roberto Morassut
Io penso tocchi a tutte le forze della coalizione contribuire alla nostra forza elettorale
Non esiste rendita di posizione in una città difficile
E complessa
Che quando andiamo a leggere a verificare i risultati elettorali
Il numero dei partecipanti all'elezione
Vediamo molto bene ha sviluppato una capacità di votare di esprimere il proprio consenso estremamente selettiva
E che ogni volta va riconquistata su basi chiare e con convincimenti linea non esiste rendita di posizione la visibilità delle forze politiche certo non viene assicurata dalla conflittualità
Al contrario dà un'immagine propositiva
Dalle idee che sia in grado di mettere in campo
E da un radicamento effettivo difficile sempre più difficile nella nostra comunità nella società
Abbiamo fatto Roberto
Un enorme lavoro
Adesso abbiamo una sfida grande Tune tracciato riassumendo nel molti aspetti
Io vorrei riassumere
Così
Chiudiamo i cantieri alla fine novantanove nell'area centrale
E andrà bene la grandissima parte dei cantieri delle opere del Giubileo sarà completata
Daremo una buona prova anche dal punto di vista organizzativo come hanno dimostrato recenti vicende perché li sappiamo fare un gioco di squadra non emettere editti
E non serve a niente risolvono nulla ma lavorare risolvere i problemi che sono seri che sono grandi con un autentico gioco di squadra guardate non sarebbe riuscita la
Corretta operazione che ha avuto un segno molto semplice Noè della delle giornate di Padre Pio sempre un segno molto semplice la città è governata
Noi siamo
Al massimo accoglienti al massimo aperti e rispettose verso il messaggio religioso del Giubileo ma la città è governata
E siamo in grado di governare
Sarebbe stato disastroso messaggio di esclusione e sarebbe stato disastroso un messaggio di generico
Venga chi vuole accogliamo chi può
No e questo credo abbia funzionato e un messaggio straordinariamente importante e durerà nel due mila è un lavoro durissimo con tanti problemi ma lavoro fondamentale lo stiamo facendo e lo dobbiamo trasferire
Dall'area centrale alle periferie
E piano di investimenti per una trasformazione della città
Che sarà la cifra conclusiva del nostro lavoro del nostro mandato negli ultimi
Tre anni
Che abbiamo di fronte è quella di aprire i cantieri
Per le infrastrutture per la riqualificazione urbana per i quali abbiamo un immenso lavoro amministrativo la spalle
Centinaia di deliberazioni migliaia di dibattiti non sono invenzioni dell'ultimo minuto che ci permetteranno di farlo e lo dobbiamo fare su questo dobbiamo tenere la barra solidamente con grande determinazione e chiarezza
Di idee coinvolgerà le forze private
Proseguire
Sul versante del Giubileo una eccellente collaborazione che c'è con il governo io vi chiedo scusa ma subito adesso alle sette C a Palazzo Chigi una riunione sulla protocollo con le forze sociali preceduta
Da Minniti con cui abbiamo veramente credo una collaborazione
Eccellente su tutti questi versanti ma ripeto il problema sarà oltre dopo l'organizzazione
Proseguire ad accelerare la trasformazione urbana
Ora i Boc il risultato di stamattina all'ombra è molto semplice è un teste di una città che ha risanato i suoi conti
E che è credibile noi avremmo potuto mettere sul mercato a condizioni eccezionalmente vantaggiose rispetto a qualunque mutuo
Va bene Antonio
Avremmo potuto mettere sul mercato internazionale l'altare stamattina Tata conclusa immediatamente e oltre tre quarti degli acquirenti sono investitori stranieri avremmo potuto mettere sul mercato ora che i conti cominciano ad essere in ordine sono in prospettiva in ordine
Una cifra enormemente più alta di questi buoni di queste obbligazioni comunali
Paga il risanamento la prossima tappa sarà la scena il gioiello della città che rimane patrimonio la città e dalla cui ricchezza e affidabilità verranno soprattutto risorse come ricordava Morassut per Investimenti
Nei nostri quartieri nelle nostre periferie voglio dare atto ai DS
Che su tutte le fondamentali innovazione
Ci siete Stati da protagonisti Antonio Rosati tutti voi
Il lavoro che c'è stato inclusa pagina difficile da centrare il latte nelle ultime vicende ha dimostrato la limpidezza
E la chiarezza di una posizione di governo che è sempre difficile sempre contrastata ma è seria e credibile
E soprattutto che dà risultati e tappe sono indicate le future il nuovo piano regolatore generale
I nuovi strumenti istituzionali qui voglio dire
I nuovi poteri per la capitale un fatto importante che anche Walter Veltroni abbia fatto proprio il disegno Prisco
E degli altri parlamentari senatori dell'Ulivo
Dobbiamo dire con molta chiarezza che noi dal Governo ci aspettiamo risposte decise sui versanti per i quali si è impegnato lo diceva anche questo Morassutti con chiarezza
Nuovi poteri per la Capitale non dimentichiamo il disegno di legge Amato poi corretto attraverso anche l'intervento dell'ANCI era sparito riferimento alla capitale
Il governo deve mantenere gli impegni
Sullo scudo
Sull'agenzia satellitare
Sul centro congressi sulla legge per il rifinanziamento delle metropolitane la guerra certamente ha comportato una obiettiva difficoltà e io voglio anzi qui riaffermare
L'apprezzamento per una posizione che il governo guidato da Massimo D'Alema ha avuto
Una posizione non solo obbligata ma appropriate
Ora occorre una svolta ma aggiungo occorre da parte del governo una svolta nei confronti la capitale ce ne sono le condizioni è il momento che lo si faccia
Vi è il consenso vi sono tutte le carte sul tavolo è il momento di questa accelerazione o sono convinto che la vostra conferenza servirà a dare anche al governo e i suoi rappresentanti la spinta giusta per farlo
Ora concludo con alcune considerazioni politiche che penso debbo al vostro alla vostra convenzione
Alla luce di tutto ciò che è stato il nostro lavoro comune di questi anni anche per potere dire
Con schiettezza
Quando andiamo d'accordo e quando invece dobbiamo evitare di andare in disaccordo e dunque di prendere strade diverse
Faccio una considerazione politica se posso dire così personale
Nella mia formazione politica a seconda metà degli anni Settanta molti di noi militanti politici
Hanno imparato a conoscere un caso
Di aggregazione democratica dura complessa ma alla lunga vincente nel panorama politico europeo è stata l'esperienza
Francese guidata da François Mitterrand
L'esperienza che ha portato un partito sfasciato
Un partito vecchio
A diventare laboratorio di un riformismo della sinistra
Guida di correnti libertarie cattoliche democratiche radicali e non solo dalla sinistra classi
L'Italia ha visto
Un esempio certamente diverso per i tempi diversi realizzarsi con l'esperienza dell'Ulivo una cosa è stato un percorso Mitterrand diano dalla seconda metà degli anni settanta e poi alla grande vittoria all'inizio degli anni ottanta
L'Italia ha vinto
Una sola visto una sola volta una grande vittoria
Del centrosinistra all'interno del centro sinistra della sinistra democratica è stata la vittoria e l'Ulivo
E l'Ulivo è stata nel cuore degli anni Novanta dopo la crisi più spaventosa della democrazia italiana
L'unico è stato ciò da cui dobbiamo ripartire dopo le elezioni
Vedete se una critica a me potete sentire pronunciare sarà sempre una risposta non sarà mai
Una iniziativa
Forse perché qualche volta avverto
Ostilità verso qualcuno di noi più che verso qualcuno che magari si sa al tavolo del centro sinistra si è seduto per chiedere un posto di ministro premi i sottosegretari
Cinque presidenze
Cosa voglio dire con questo che spesso è più rassicurante e prevedibile trattare poniamo con l'onorevole a Mastella che elaborare una nuova strategia comune
Ma senza strategia
Noi tutti ricrei amo in Italia fatalmente quell'equilibrio che pende più verso il centro destra che verso di noi
Se c'è la strategia politica
Allora trattiamo come facciamo e come faremo
Con tutti anche con l'onorevole Mastella naturalmente se vuol far parte come mi auguro al centrosinistra
Ma se si fa
Una trattativa questa deve seguire ad assecondare la strategia e nella strategia c'è il fatto che noi stiamo insieme
E che l'esperienza di questi anni ha insegnato molto chiaramente da quale parte stanno coloro che stanno insieme con i DS
E di cui ci si può affidare e di cui si con cui si costruisce una prospettiva comune
Questo a me pare di un'evidenza straordinaria sulla base dei fatti di questi ultimi cinque sei anni su questa strada io penso ci dobbiamo muovere detto questo che ho fiducia piena nel lavoro che sta facendo Walter i tempi sono brevi
Ma la responsabilità è comune
E penso che l'orientamento di questo vostro partito sia chiaro il mio l'ho detto e non ho detto ad un'Assemblea dei Democratici di sinistra ho detto dovunque l'ho detto a interviste e l'ho detto perché lo penso
Senza i DS non si va da nessuna parte
No ma ho detto che avevo applaudono detto l'ho detto perché è la verità e l'ho detto perché la verità bisogna dirla tutta intera
E magari bisogna dirla e anche forse sperare che venga detta
Vedete se alle elezioni europee ci fosse insuccesso dei democratici
è un insuccesso dei DS
La nostra Zoia sarebbe di assai corto respiro
Ma ricordate anche che sei di esse vanno bene ma le liste dei democratici no
Non soltanto il centrosinistra perde matematicamente le prossime elezioni
Manca ai DS
Un alleato leale nel quale molti di noi svolgeranno una funzione di integrazione
E amicizia vere
E sono fiducioso che già nel voto per il Quirinale
La scelta comune dei nostri parlamentari sarà per garanzia
Costituzionale equilibrio e per evitare ritorni all'indietro non vogliamo cerimonieri della Prima Repubblica ma assertori convinti dell'Italia bipolare lineare e mode
Vedete concludo ringraziandovi molto per me dato questa occasione
In apertura della vostra convenzione che ho cercato di onorare con schiettezza come vede
Era naturale che io rafforzarsi il mio impegno politico che la mia storia la mia fisionomia
Ma oggi il nostro legame la nostra interdipendenza
Sono in realtà più forti non meno forti che sino a un anno fa
Nel periodo che viene
Per quanto mi riguarda non cambierà nulla avete la certezza assoluta
Che Rutelli sarà un sindaco garante della funzione di tutti i partner della nostra coalizione e innanzitutto dei DS che sono il partito di maggioranza relativa
Mai
Si può piegare ad un interesse di parte quello che e deve rimanere
L'interesse di tutti
Siamo stati insieme da sei anni a questa parte
E io ho molto ricevuto da voi
Quello che vi debbo non è
Una cortesia di maniera
Mentre ognuno va da una parte diversa e magari qualcuno da una parte opposta
Quello che tutti ci dobbiamo è continuare
Il rafforzare la straordinaria alleanza e la vera e propria integrazione che abbiamo costruito in questi anni
Abbiamo conquistato consensi che erano impensabili fino alla vigilia qualche volta
Si tende a dimenticarselo questo cioè ci si tende un po'anche tra di noi dimenticare in quale città abbiamo conquistato il consolidato questi consensi
Abbiamo esercitato responsabilità ed esercitiamo responsabilità enorme
Stiamo vedendo crescere una nuova classe dirigente
Nel comune
Nelle circoscrizioni nelle aziende e nelle altre amministrazioni
Questa nuova classe dirigente è un patrimonio collettivo che rappresenta una crescita non paragonabile alla realtà della destra ma io voglio dire
Soprattutto che questo patrimonio
Questa comunità di donne e di uomini unità
Alla nostra onestà e la capacità progettuale che io sono certo emergerà ancora e rinnovata nella vostra convenzione
La pietra angolare del nostro futuro dunque non promesse
Di fedeltà perché la fedeltà ce la siamo dimostrata in tutti questi anni
Abbiamo una strategia comune
La dobbiamo perseguire sapendo che ognuno di noi porterà a questo disegno comune tutto ciò che può portare
E si sforza di farlo sapendo che anche nei prossimi anni come nei sei che sono trascorsi continueremo io mi auguro a lavorare insieme vi auguro buon lavoro
Grazie a Rutelli per questo intervento che è stato molto più di un saluto ha ora la parola Stefano Del Giudice segretario della Sinistra giovanile di Roma dopo di lui parlerà Giorgio Ruffolo
Raccomando alla calma in sala capisco che molte persone sempre in piedi quindi ravvisiamo sgranchirsi le gambe
Sì grazie
Stefano no
Sì grazie
Roma città aperta
Roma città aperta è lo slogan con cui la sinistra giovani e di Roma
Ha partecipato alla manifestazione del ventiquattro aprile
Roma città aperta è il filo rosso
L'orizzonte della battaglia politica della nostra organizzazione
Che anche tramite il mio intervento partecipa a questa convenzione programmatica dei Democratici di sinistra di Roma
Dunque la forza di questo messaggio sta nel saper coniugare i valori gli ideali le aspirazioni della nostra forza politica con temi di diversa matrice quell'amministrative e di governo
Che fanno da sfondo a questa iniziativa
Ma tant'è cari compagni
Non è forse patrimonio comune il fatto che noi non dobbiamo smarrire la capacità di volare alto
Di fare dei grandi ideali della sinistra ancora oggi come prima e più di prima
La ragione di un motivo d'essere della nostra appassionata militanza
Io sono convinto di sì
E proprio quella manifestazione che ha visto una fortissima partecipazione di giovani anche non iscritti alla Sinistra giovanile o ai DS proprio quella manifestazione ne è testimonianza
E se ci ricorda
Che la povertà di grande parte dell'umanità
La violazione dei diritti umani le guerre etniche di fanatismo religioso
La concentrazione nelle mani di pochi di potere e ricchezza sono ferite aperte profonde per un mondo che è oggi al contrario la concreta possibilità di distribuire in maniera più equa la ricchezza di allargare ed espandere i diritti sociali
Di ampliare le basi della democrazia
I milioni di emigranti che premono le nostre frontiere rendono palese quanto sia illusorio e sbagliata
Qualsiasi ipotesi di autosufficienza e chiusura dell'Europa
Non c'è benessere in Europa senza la sicurezza e la pace nei Balcani nel Mediterraneo in tutto il mondo
E senza politiche attive di integrazione di accoglienza per gli stranieri che vivono e lavorano in Europa
Questo a Roma potrebbe vuol dire ad esempio potrebbe voler dire ad esempio concretamente il riconoscimento del diritto di voto amministrativo per tutti i cittadini extracomunitari residenti da alcuni anni con permesso di soggiorno
Una posizione un segnale importante questo a fronte della Berto razzismo della lega nord o di quello più mascherato della destra
Noi riaffermiamo con forza unite ed una pratica dell'integrazione dello scambio
Il mondo cambia perché al suo interno non si interagisce solo per motivazioni economiche ma anche culturali e sociali
L'idea e la realtà della società aperta multietnica e l'unica risposta possibile che la civiltà europea può dare a se stessa ed ai drammi che in questo secolo e tragicamente anche oggi si sono maschi manifestati e si stanno manifestando
Come quello del principio dell'omogeneità etnica
I progetti di Grande Serbia di grandi Albania Grande Croazia si fondano tutti su un principio inaccettabile della base etnica per la costruzione di Stati nazionali
A cui noi dobbiamo contrapporre in maniera forte una battaglia culturale di massa per un'idea di società aperta anche a partire da qui dalla nostra città da Roma
Lo slogan torna a Roma città aperta
Ma questa parola d'ordine torna alla mente anche ogni qual volta
Un ragazzo come me una ragazza come ce ne sono tante si scontrano con quel muro di difficoltà che in molti casi ci impedisce di guardare al nostro futuro con fiducia con tranquillità
Di costruirsi una prospettiva di vita felice
Di poter vivere serenamente anche i propri affetti
Quel Moore costituito di tanti mattoni ancora troppi ed è compito della sinistra romana italiana ed europea abbatterlo
Si tratta di un'innovazione di un cambiamento che vogliamo produrre nel presente che fuori di noi nelle città nelle scuole e nelle università nelle condizioni di lavoro in un lavoro che vivono tanti nostri coetanei
In quel presente sociale del quale noi per primi noi non siamo ancora soddisfatti
Una parte sempre maggiore della società e di giovani in particolare è inserita in un mondo del lavoro che cambia vorticosamente
Dentro questa realtà vi sono mille altre sfaccettature c'è il giovane che riesce a far fruttare la sua preparazione dei lavori ad alta qualificazione
Eppure non trova una collocazione precisa nel sistema di garanzie attualmente predisposto dallo stato sociale e c'è il giovane che quando riesce a trovare lavoro vive una condizione di insicurezza e spesso di sfruttamento tali da spezzare la speranza nel futuro e la fiducia nella politica
Il nostro progetto politico coincide esattamente con questa sfida la rappresentanza consiste propriamente nella lotta all'emarginazione e all'esclusione sociale
Anche qui vorrei fare un esempio
In acido in una città come la nostra che si caratterizza più che altro per una concentrazione unica in Italia dei settori dell'industria culturale
Di uno straordinario patrimonio monumentale una presenza eccezionale di beni artistici assume particolare significato la preposta di riforma degli ordini professionali
Abbiamo qui a Roma Gruber i giovani ingegneri architetti
Giornalisti e ricercatori ma anche medici avvocati ed altre figure professionali che scontano sulla loro pelle l'impostazione corporativa che all'attuale normativa sugli ordini
E sì infatti sono trentasei
Ci sono ben duecento nuove proposte di legge per crearne altri centocinquanta tra cui quello dei maghi e degli ex parlamentari
Il disegno di legge di riforma e pronto dal luglio del mille novecentonovantotto ma finché vige questo sistema ogni giovane laureato deve sudare sette camicie da avere anche qualche santo in paradiso prima di poter accedere alla professione
Noi siamo contrari ad una società fatta per corporazioni gli ordini debbono rimanere solo per la per le professioni nelle quali c'è un interesse generale da difendere e debbono sparire tutte le storture come il lavoro sottopagato dei giovani laureati
è questa una battaglia per far sì che nuove energie si liberino si crei spazio si conceda protagonismo regioni per creare lavoro e nuove impresa si tratta anche qui di aprire una fetta importante della società italiana
Come con il prestito d'onore dobbiamo insistere su tutti quegli strumenti volti a valorizzare valorizzare la creatività la cultura del progetto e dell'iniziativa
Questo campo strategico per Roma per il suo futuro sviluppo
E poi è anche strettamente collegato con la qualità della vita e dell'ambiente urbano il tema quindi dello sviluppo sostenibile
Sul quale la sinistra giovanile si è impegnata insieme con l'autonomia tematica ambiente e territorio
Lo sviluppo sostenibile quello sviluppo che soddisfa le esigenze delle nostalgie per la nostra generazione senza privare le future generazioni di soddisfare le proprie
Sì allora fino a ieri lo sviluppo romano era legato in maniera forte alla presenza dell'apparato pubblico ministeri enti e alla spesa pubblica per le infrastrutture talvolta completamente inutili
E se è vero che abbiamo intrapreso a tutti i livelli e giustamente una politica di razionalizzazione del primo e di riduzione della seconda
Siamo oggi e la condizione di individuare propria della tutela ambientale del patrimonio artistico e culturale nei servizi di cura della città e delle persone un nuovo formidabile volano per l'economia romana
E contemporaneamente una concreta possibilità di migliorare complessivamente la qualità della vita nella nostra città
Anche questa battaglia ci aiuta lo sforzo di inclusione per la cittadinanza attiva
Di riduzione del margine tra il centro e la periferia di una città o di una società
Il futuro di Italia è legato a quanto la sinistra italiana saprà essere vicina
Alle loro istanze alle aspettative ai bisogni e desideri alle aspirazioni della parte più povera e meno rappresentante rappresentata della popolazione
Che nasconde i suoi voti dietro i palazzi di periferia noni me
Dietro le cifre autentiche delle indagini sociologiche che ci dicono che in Italia vivono più di due milioni di famiglie cioè più di sei milioni di individui di persone che si collocano al di sotto della linea convenzionale di povertà
E che ci ricordano che la percentuale di minorenni in condizioni di povertà supera quella delle altre classi di età
Che la delinquenza minorile quasi raddoppia
La causa prima della diffusione di una marginalità giovanile sempre crescente
Il messaggio di inclusione deve partire allora proprio dalle periferie da quei luoghi
Come ha scritto monsignor Di Liegro
Dove magari la povertà e meno assoluta rispetto al passato ma è legata al senso della disuguaglianza sociale
Una disuguaglianza che si giudica soprattutto da come le istituzioni garantiscono i servizi fondamentali
Nei quartieri contagiati sono rari i servizi culturali sociali e sanitari e quando ci sono troppi muri scrostati e lunghe file
La disuguaglianza allora non solo ecco economica ma è anche sentire percepire il pudore delle istituzioni
Luoghi dove la politica è stata assente e non si è presentata con una faccia amica per tanto tempo
Luoghi d'eguali per tanto tempo è stato assente la sinistra
Il cui spazio politico quando non è stato riempito dalla destra è stato spesso coperto da associazioni di quartiere da una parrocchia da un'associazione di volontariato da un centro sociale
In questi anni di governo di centrosinistra Roma molte cose sono state fatte per rendere più vivibili le nostre città le nostre periferie sforzi apprezzabili importanti arrivati dopo lunghi anni di silenzio di disattenzione malgoverno vere e proprie omissioni di intervento da parte di precedenti amministrazioni comunali
La direzione la da direzione tracciata in questi anni e quella proprio verso Roma città aperta
Dobbiamo portare a compimento questo sforzo mandato avanti a tutti i livelli di governo locale e nazionale per lasciare una città ed un Paese dal volto cambiato
Mi riferisco anche al campo della formazione dell'Università della Ricerca
Cioè in ciò che riguarda il futuro del nostro paese della nostra città
Questa riforma è assai più necessarie per l'evidente stato di inadeguatezza del sistema formativo Romano a creare e crescere giovani incapaci di reggere il confronto in Europa
Dobbiamo lavorare per luoghi reali di scambi e produzione culturale aperti a tutti
In un quadro di decentramento didattica amministrativo e fisico dell'università che vada di pari passo con lo sviluppo dell'area metropolitana
Del sistema universitario metropolitano
Che dire risposta all'esigenza oramai pluriennale di frazionamento dei mega atenei e che possa rappresentare anch'essa un'occasione concreta di sviluppo del tessuto urbano culturale e sociale per importanti aree della città
Mi riferisco anche alle politiche sociali in particolare quelle relative alla casa
Andare a vivere da soli è già difficile
Significa prima trovare lavoro guadagnare abbastanza per mantenersi
Trovare un appartamento una stanza in affitto sciogliersi compagni di casa quando cioè possibile per motivi di studio di lavoro perché si compie il passo di andare a vivere da soli
Anche questo aspetto costituisce un tassello decisivo per capire il grado di apertura di un tessuto sociale D'Urbano alla voglia di emancipazione di costruzione autonoma del proprio futuro e delle proprie relazioni anche effettive sentimentali
Infine siamo convinti che prigioni di questa città sia ancora troppo difficile produrre cultura
E perché no anche consumare cultura
Comprendendo che anche lo sport
Su quest'ultimo aspetto è già stato fatto molto voglio citare solo a titolo di esempio la delibera comunale che in Nuovi cinema Paradiso che ha consentito l'apertura e la diffusione di decine di sale cinematografiche anche nella periferia della città
Ma quando il costo del biglietto del cinema arriva a quattordici mila lire
Quello del Dea altro parte dalle trenta mila lire
Le mostre altrettanto lo stadio anche i concetti non ne parliamo io credo si ponga in maniera forte un problema anche di fruizione di cultura oltre che evidentemente di produzione aperta ai più giovani
La nostra idea della città futura comprende infatti una concezione della politica culturale
Che sappia anche andare al di là di eventi di grande richiamo verso il quotidiano verso una serie di iniziative fra le quali possano trovare spazio anche l'arte la musica di strada
Che trasformino l'ambiente quotidiano delle metropoli che lo rendano più umano e vitale
Nelle scuole della nostra città c'è spesso il pomeriggio un'intensa attività proprio di produzione culturale indipendente resosi possibile grazie allo sforzo delle associazioni studentesche che la Sinistra giovanile
Ha costruito in questi mesi con uno sforzo di radicamento in questi luoghi nei quali talvolta anche nostro malgrado
Ma spesso composto ruolo da protagonisti in questi luoghi dicevo dove avanza la modernità
Roma Roma città aperta si sta trasformando da titolo di film e da slogan di una manifestazione in una realtà nel corso di questi anni grazie innanzitutto al vostro appassionato impegno e lavoro volontario di iscritti ai Democratici di sinistra e alla Sinistra giovanile di Roma
Noi tutti cari compagni di questo dobbiamo essere molto orgogliosi grazie
Scusate
L'autentico frastuono che c'è in aula ecco non trova una parola più adatta rende difficilissimo non so di parlare ma anche di seguire ecco ci sono molti di noi che hanno interesse di seguire quindi pregherei kippah frastuono di tenerne conto
Allora la parola Giorgio Ruffolo segue Pasqualina Napoletano
Credo che nel giro di mezz'ora dato che sacche sia folaghe Pasqualina hanno tempi europei siamo in grado di dare la parola per l'intervento conclusivo a Walter Veltroni
Assolutamente
E proprio difficile creare compagne cari compagni
Distogliere l'attenzione da quanto viene in questi giorni alle porta di casa nostra
E difficile non attendere con ansia
Con ferme
Alle notizie di speranza
Occorre assolutamente ridurre il tragico spazio tra ciò che si vuole giustamente
E ciò che ne risulta drammaticamente bisogna tornare al più presto
Questo nostro Paese e coraggiosamente teso
Nello sforzo di avvicinare i due capi di questa corda tesissima
Se riusciremo Iddio credo che riusciremo avremo
Un'Italia più forte
E più rispettata
Le elezioni europee hanno molto a che fare con questo passo
Voglio fare soltanto scattare tre brevi flash sul significato che esse rivestono per l'Europa per l'Italia
E per Roma che l'oggetto specifico di questa conferenza programmatica
In questi cinque anni della legislatura del Parlamento europeo che si sta chiudendo si sono verificati eventi che hanno profondamente mutato il contesto politico europeo con la moneta unica che ha fatto dell'Europa una grande potenza economica mondiale
Con il Trattato di Amsterdam che sia pur parzialmente ha rafforzato l'apparato istituzionale democratico dell'Unione
Con l'inizio del processo di ampliamento che ha aperto a oriente la frontiera europea e con l'avvento in tredici Paesi su quindici di governi retti dai partiti socialisti e dai loro alleati
Gli euroscettici dicono sempre che l'Europa barcolla eppur si muove
Meglio entrare nel futuro con un passo barcollante che regredire nel passato al passo dell'oca
Proprio alla scadenza del quinquennio del quinquennio è scoppiata inattesa e tragica una guerra non so come altro definirla anche se una guerra assai strana
Viene da una zona fatale per l'Europa da una zona interna all'Europa anche se non all'Unione europea e che pone all'Unione nuovi formidabili problemi
Il problema di uscire al più presto da una crisi
Senza tradire le ragioni di un intervento giusto e necessario ma senza prolungarlo oltre il segno e la misura del suo scopo specifico
Il problema di organizzare in misura adeguata i soccorsi prima e la ricostruzione dopo
Il problema di progettare uno spazio di sicurezza europea che coinvolga la Russia Harry assorba in un contesto più ampio e prosperò conflitti che non possono essere compressi
Entro spazi e condizioni economiche troppo anguste
Poi ci sono i grandi nodi dell'economia e della Società dell'Unione Europea cella disoccupazione di massa che colpisce grandi regioni come il nostro Mezzogiorno nella nostra stessa città e che impone il rilancio vigoroso di una politica macroeconomica e di una politica strutturale ambedue rivolti alla crescita
C'è la necessità di attivare un tipo di crescita che renda compatibili le esigenze della competitività economica con quelle di coesione e di solidarietà sociale insite nei cromosomi del modello sociale europeo c'è da assicurare condizioni di maggiore sicurezza Interna ai cittadini d'Europa coordinando le forze nella battaglia contro le mafie
Contro le organizzazioni criminali
Davvero multietniche c'è da regolare in modo solidale umano ma al tempo stesso efficiente e rigoroso l'impetuoso flusso migratorio che investe l'Europa dalle sue frontiere orientali e meridionali
Fino a qualche tempo fa l'Italia in Europa arrancava nelle ultime file non erano molti a scommettere sulla sua capacità di entrare nell'unione monetaria oggi è in prima fila
Non solo per via delle euro
I tragici eventi jugoslavi le hanno attribuito una posizione una responsabilità di prima linea e pochi giorni fa a Strasburgo l'ovazione che ha accolto al Parlamento europeo la conferma elettorale di Prodi come presidente della Commissione europea
è stato non soltanto l'omaggio a un uomo prestigioso ma anche il riconoscimento della posizione da protagonista assunta dal nostro Paese
Sarebbe un ora di uscire da quella mortificanti abitudine all'autodenigrazione che purtroppo il nostro peggiore difetto nazionale e che alimenta un senso di subalternità
E anche dal provincialismo della nostra micro politica del condominio rissoso
E davvero deprimente che un evento così carico di futuro come questo delle elezioni europee
Che per la prima volta prefigura l'emergere degli Stati Uniti d'Europa sia utilizzato per fare i conti tra le nostre tribù politiche
Bisogna spiegarlo agli italiani queste non sono elezioni per contarsi in Italia sono elezioni per contare in Europa
Vengo rapidamente per concludere a Roma che l'oggetto specifico di questo nostro incontro molto rapidamente
Io credo che sia una coincidenza felice
Che le scelte programmatiche riguardanti il futuro della più prestigiosa città del mondo siano prese nel tempo stesso in cui maturano quelle riguardanti la costruzione di una grande nuova Europa in questa Europa non ci sarà solo una più intensa competizione tra le imprese ma anche tra le sue città in particolare tra le sue metropoli
L'Europa non sarà mono Centrica non ci sarà una super capitale come nei grandi Stati nazionali e in questo sarà più simile all'Italia che non dovrebbe trascurare questo suo vantaggio di modello policentrico
Le grandi metropoli europee gareggeranno tra loro per la sicurezza per la prosperità economica per la qualità sociale per l'attrazione turistica per il prestigio culturale sarà una competizione feconda ma costosa
Roma non è ancora ben piazzata in questa competizione
Roma non è ancora una metropoli europea è sopra le righe dell'Europa come centro Cosmo politico e sotto le righe come organizzazione urbana sociale e civile e soprattutto come livello di coscienza di una sua missione europea
Ma Roma sta progredendo e sta progredendo rapidamente
Questa conferenza darà il suo contributo al compito di fissare le direttrici di un progetto metropolitano che consenta a Roma di entrare in questo suo terzo millennio suo
Perché è l'unica città del mondo ad avere attraversato i primi due millenni con meravigliosa continuità ci sono i problemi
Dell'organizzazione urbana anzitutto di un'organizzazione nella quale confluiscono sia le direttive della nuova città metropolitane e della sua costituzione
Istituzionale sia quelle del piano regolatore poiché le une e le altre non possono lo ha detto bene Morassut e far parte dell'unica visione
C'è la questione della vitalità economica e sociale della metropoli romana il Comune di Roma la suo tempo affrontata in un suo rapporto sull'economia Roma ANA che indica lucidamente nel suo modello interpretativo di due grandi problemi posti su due distinti i piani di sviluppo
Quello delle attività esposte alla concorrenza globale economiche in senso stretto
E quello che riguarda i nuovi mercati del benessere idea cui sono da tempo particolarmente affezionato e che apre la strada a un incontro originale
Tra la vasta area dei nuovi bisogni sociali ambientali insoddisfatti e l'altrettanto vasto pericoloso inquinante serbatoio della disoccupazione
C'è la questione culturale nella quale si sono fatti davvero progressi grandi rimosse grandi inerzie intraprese iniziative coraggiose
E c'è infine lasciatemi concludere
Su questo punto il problema della missione laica di Roma
Il Giubileo darà lo speriamo un nuovo prestigioso suggello
Alla sua grande missione spirituale e religiosa ma c'è anche una missione laica di Roma che riveste credo due aspetti essenziali
Capitale di un nuovo Stato federale mentre perde gradatamente la sua pesante vecchia armatura di epicentro burocratico dovrà dotarsi di un agile struttura d'incontro delle istanze regionali del Paese
Avamposto dell'Europa verso il mare che non è più un nostrum
Ma che potrebbe diventare scenario di una grande collisione tra le prolificare alle popolazioni proliferanti della sua sponda meridionale e quelle di una sponda settentrionale che si va demograficamente dirà dando Roma è candidata ad esercitare naturalmente una missione di incontro Inter mediterraneo
Che l'istituzione di grandi università centri di ricerca
Istituti di cultura e di formazione superiore aperti ai giovani mediterranei non solo di tendopoli e di baraccopoli per profughi disperati potrebbe aprire a vantaggio di tutta l'Europa
Insomma
La nuova strategia per una nuova Roma costituisce un punto forte di una strategia rivolta a porre l'Italia in prima fila in una grande Europa lasciatemelo dire in un'Europa socialista
Allora la parola Pasqualina Napoletano capo concluderà compagna Veltroni
Grazie grazie a tutti
Quando Roberto ha detto Roberto Morassut non mi stupisca che noi abbiamo apriamo
Praticamente la campagna elettorale con un'iniziativa immeritata di contenuti di prospettive sulla nostra città
Credo che abbia fatto bene anche perché ne dobbiamo cercare sempre di più di intrecciare la dimensione europea che già vive nelle politiche
E spesso noi non ne siamo neanche del tutto consapevoli abbiamo bisogno di fare anche un po'mente locale di queste politiche
E la vita quotidiana dei cittadini a me piace partire da questa immagine ricordo Petroselli quando arrivano
Al governo della città prima attraverso la esperienza del sindaco Argan e poi lui stesso aveva con grande assillo che era i confini di questa città
Lo diceva mi ricordo continuamente finché questa città non saprà quali sono i suoi confini
Sarà difficile che essa anche ragioni di nuovo su se stesse da si riqualifichi persino si identifichi come comunità cittadina
Erano gli anni Settanta alla metà degli anni settanta la sinistra rivolgo Averno con un'idea per Roma e l'idea c'era per la città si allargava
Da una parte con i quartieri speculativi dall'altra con l'abusivismo edilizio e si allargava oltre il Raccordo anulare si vedeva nei cartelli di fine municipale della città Roma e invece la città continua
Tant'è vero che quelle giunte lavorarono Malta moltissimo per recuperare proprio numero d'una vita civile tutta questa parte abusiva pare la città si è fermata
Ma non è affatto vero che la città si è fermata perché quando lo sviluppo urbanistico di Roma municipio sia fermata né cominciato drammaticamente una ed è quello che ha trasformato l'hinterland l'hinterland romano aveva delle città medie piccole
Belle perché alcune di loro avevano un centro storico penso a Monterotondo penso Mentana penso Ciampino che non è bellissima insomma verso insediamento penso a lecita dei Castelli Romani
Che hanno avuto invece una crescita tumultuosa per cui questa città hanno cambiato la loro fisionomia rispetto al nucleo storico sia riprodotto un agglomerato abbastanza in forme spesso privo di qualità di vita degno quindi questa città continuata a crescere
Io penso che sia stato in quegli anni
Che Roma perché io chiamo tutto questo comunque ma non mi mi rifiuto di pensare appunto che vi sia una cesura tra questa realtà che invece è una realtà appunto territoriale complessa abbia pagato già in quegli anni il prezzo del nuovo governo tutto questo processo
E l'ora pagato non solo in termini di qualità della vita urbana sia della città sia di questi nuovi insediamenti non solo l'ha pagato in termini di prezzo diciamo di un uso un posto considerato del territorio che non è appunto qualcosa che si può consumare
Come se nulla fosse l'ha pagato a mio avviso anche in termini ecco no Mucci
Sia la sensazione che da un certo punto in poi mentre altre capitali europee e altre città
In questa riorganizzazione di una dimensione urbana molto più grande che non il municipio ritrovavano un governo grande di processi non soltanto urbanistici ma economici Roma abbia vissuto un periodo di compressione del suo sviluppo dovuta alla non sinergia tra queste realtà
Dovuto al fatto che vi è un pendolarismo che è difficilissimo da governare attraverso un sistema appunto metropolitano dei trasporti e servizi è inutile che ci dilunghiamo quindi credo che saluto
L'iniziativa del segretario del partito di aver firmato una proposta di legge che deve portare prestissimo a governare questi processi in modo diverso un fatto politico importantissimo
Che ci mette al passo un po'in ritardo anche con processi che hanno investito altre città europea penso alla grande Londra
Penso all'organizzazione urbane di Parigi ma penso anche a citate non sono capitali penso a Lione testi di organi la in cinquantasei Comuni in un'area metropolitana complessa dove ciascuno alla sua vocazione in un sistema e credo che questo costituisca un problema importante che dovrà appunto far lavorare la sinistra il centrosinistra perché credo che solo noi possiamo avere un progetto così importante di riorganizzazione di questo spazio che non è soltanto uno spazio appunto territoriale ma è una riorganizzazione di un tessuto urbano economico con tutto quello che ne consegue
Voglio terminare dicendo che questa dimensione si collega con le politiche europee perché perché e e l'Europa essendo diciamo un progetto in costruzione
E molto più permeabile al fatto che alcune politiche cominciano o si estendano de quanto per esempio non lo sia un lavoro parlamentare in Italia dove si sa più o meno cosa deve fare il Parlamento si sa più o meno cosa ne devono fare le regioni si sa più o meno cosa deve fare un comune
E il fatto che io mi sia molto appassionata questo discorso delle città
Nasce da una considerazione
Se voi chiedete ad un agricoltore ad un ruolo a chiunque viva in una realtà rurale cos'è l'Unione europea beh lo sa dire perfino e per segno conosce tutti i regolamenti europea perché da sempre l'Unione si occupa di agricoltura perché gli stati membri gli hanno delegato questa competenza
Ora io trovo abbastanza anacronistico che alle soglie del del del terzo millennio quando l'Europa è il continente più urbanizzato del mondo l'ottanta per cento della sua popolazione vive nelle città
Che l'Europa non abbia sviluppato una politica europea e che guardi appunto alla realtà urbana anche perché
Paradosso e questo alla nell'agricoltura oggi abbiamo il cinque per cento degli addetti in Europa
E metà del bilancio dell'Unione continua a essere dedicata a questa politica io penso quindi che la politica urbana vuol dire nonché l'Europa
Debba sostituirsi agli enti locali o che da Brussel debbano venire direttive ai comuni ma che la questione urbana è una questione molto complessa l'accennava appunto Giorgio Ruffolo in alcune secondo me felici
Felicissima e diciamo semplificazione
Nell'epoca della globalizzazione è vero che i territori e le città sono molto più esposti ad una competizione globale
Ma è anche vero che se noi vogliamo una politica europea che abbia un costrutto e da qui si vedono anche le differenza tra destra e sinistra noi non possiamo consegnare solo questo alla competizione selvaggia
Nel senso che Rutelli per piazzare sul mercato i suoi barocco va a Londra giusto perché Londra è la capitale finanziaria
E e naturalmente Roma per quanto vorrà innovarsi non ha una vocazione che la porterà dopodomani ad essere come l'ombra e credo sia anche sbagliato che voglia darsi quella vocazione quindi non è una papponi uscente ricca che parte dalla sua storia che parte dalla sua risorse io credo che lei cita debbano ritrovare alcune vocazioni dove stanno anche in un sistema continentale che aiuti anche questo processo
Terzo è nelle città che la sfida al rinnovamento del vuol far
Dei valori di questa che hanno fatto dell'Europa il continente diciamo che ha ritrovato dopo due guerre mo'
Ali alcuni valori importanti di convivenza le vediamo messe in discussione tutti i giorni proprio nelle città
Per questo noi siamo riusciti in questo periodo a ottenere per il per esempio che non solo i fondi strutturali europei
Guardino alle città vaghe quinto programma quadro della ricerca guardi alle città e non vi sembri strano per esempio che
Proprio sui beni culturali c'è un programma avanzato di ricerca per combinare l'innovazione la ricerca proprio al patrimonio artistico e culturale
Quindi il futuro vuol dire avere politiche europee che guardino a queste sinergie
Io ho Blanchot ad un articolo che avete in cartella il dettaglio della riforma per esempio degli strumenti strutturali euro by per quanto riguarda le città voglio solo dire che nel
Attuazione di questi strumenti per esempio la Regione non smarrita questa attenzione e questa specificità
E che nel nuovo Obiettivo due dei fondi strutturali riconosca appieno un intervento su Roma che superi la vecchia frantumazione dirigo vere solo nell'ambito urbano delle aree industriali da riconvertire e accetti la sfida che viene dagli indirizzi di Brussel
E dire anche al Comune di Roma uno strumento autonomo che è la sovvenzione globale che consente alle regioni e di dare comuni delle risorse e di individuarle come i drammi di finanziari per l'attuazione dei programmi europee io credo questo qualifiche era il la stesa consentirà la Spezia abbia spesso non avviene
Contribuirà a costruire questo fitto UFO duro di Roma che credo avrà bisogno anche di risorse l'ultima questione che volevo sollevare
E che credo che la nomina del presidente Prodi ha ragione Ruffolo ci dà u una grande responsabilità nulla da solo al presidente Prodi
Abba agli italiani la va a tutta la delegazione italiana e sarà eletto al Parlamento europeo perché noi saremo in prima linea con lunghi e saremo molto esposti in questa esperienza
Qualche giornale nel voto importante che Prodi ha avuto dal Parlamento europeo ha rilevato e quel giorno al voto erano presenti meno della metà
Della Delegazione it per lamentare italiana
Questa non è un buon dato
Quindi penso che questo dato vada migliorato come l'ha rilevato il Corriere della Sera l'hanno rilevato anche naturalmente
I gruppi politici che fanno parte del Parlamento e soprattutto il nostro gruppo socialista non eravamo largamente presenti naturalmente quindi penso che noi abbiamo bisogno di una delegazione parlamentare impegnata qualificata disposta a fare sacrifici persino in
Più per sostenere questa esperienza che in un momento difficilissimo espone l'Italia ci responsabilizza tutti quanti GRA
No a conclusione di questa prima seduta nella convenzione alla paranze che ebbe a dire nazionale del nostro partito Walter Veltroni
Ma io tenendo conto anche dell'ora che si è fatta
Affronterò solo tre questioni molto rapidamente
Cercando di dire la mia opinione su una questione di carattere generale anzi sulla questione più importante che abbiamo di fronte che è la guerra
E poi su due temi che invece sono più strettamente legati alla introduzione che Roberto Morassut ha svolto dal lavoro che in questa conferenza programmatica giustamente ci spinge a incominciare a delineare i caratteri di quella terza fase per usare la scansione che oggi Goffredo Bettini ha utilizzato sull'Unità per raccontare il modo in cui nel corso di questi sette otto anni non abbiamo cominciato a dar corpo a un progetto politico
Programmatico della sinistra del centrosinistra in questa città sulla prima questione vorrei dire questo
Del tutto evidente che ciascuno di noi sente in questo momento la pesantezza di ciò che avviene
Lo dice chi ha sostenuto che di fronte alla tragedia umanitaria che era in corso
Fosse necessario che la comunità internazionale assumesse su di sé la responsabilità che ha assunto e che una volta esauriti gli spazi dell'iniziativa negoziale e in presenza di un'iniziativa di autenticare pressione di diritti umani persino del diritto fondamentale alla vita e all'identità
Nei confronti di centinaia di migliaia di persone
Non si potesse voltare le spalle
Penso che l'Italia abbia svolto una funzione importante in questo quadro
Penso che l'Italia è stato il Paese che ha tenuto maggiormente insieme
I due aspetti
La lealtà nei confronti di un'iniziativa che vedeva impegnata la comunità internazionale e al tempo stesso però lo sforzo costante di sfruttare ogni spazio negoziale si fosse aperto
Lo abbiamo fatto nei confronti dell'iniziativa che è stata svolta
Dai russi poiché è stata svolta dal Vaticano abbiamo accompagnato con grande determinazione la scesa in campo del segretario generale delle Nazioni Unite
Attraverso le dichiarazioni che Kofi Annan ha reso enunciazione di una serie di punti come condizione per l'apertura di una fase nuova in questa crisi
Abbiamo sostenuto l'iniziativa del G otto abbiamo guardato con grande attenzione e interesse
Al documento che il G otto ha provato che ci sembrava ci sembra una ottima base
Per un'iniziativa negoziale che al tempo stesso eviti uno dei rischi che questa crisi porta con sé cioè una lacerazione interna rapporto tra l'Occidente la Russia e
Anche la Cina la quale potrebbe essere coinvolta io mi auguro che questo avvenga in un processo che porti alla trasformazione del contenuto della deliberazione del G otto in una risoluzione del Consiglio di sicurezza
è del tutto ovvio in questo quadro che le iniziative militari che si sono svolte nel corso di questi ultimi giorni e che hanno finito col colpire
Obiettivi civili
Non solo l'ambasciata cinese ma prima c'erano stati
Vittime civili che si erano determinati in altri interventi militari sbagliati
Sto alla definizione che la NATO ha dato
L'intervento sugli ospedali poi quello che ce sta su un ospedale poi quello che c'è stato prima nei confronti di alcuni convogli
Ma in particolare mi vorrei soffermare sull'ultimo episodio quello che riguarda la bomba che caduta sull'ambasciata cinese che ha prodotto tre morti e diversi feriti
Proprio nel momento in cui sembrava che si stessero discutendo degli spazi negoziali nuovi non avevamo visto abbiamo guardato con una certa attenzione
Al fatto nuovo costituito dalla liberazione senza condizioni da parte di Milosevic dei tre soldati americani e poi dalla decisione di Milosevic di lasciare a Rugova e alla sua famiglia la possibilità di venire in Italia e di dire liberamente come sta facendo le proprie opinioni c'era sembrato di vedere in questo quadro di decisioni l'apertura di uno spiraglio negoziale importante al quale aveva corrisposto
L'iniziativa del G otto
Quella bomba caduta sull'ambasciata cinese ha avuto l'effetto allo stato delle cose di richiudere quegli spazi negoziali
Di inasprire i rapporti con la Cina in un momento nel quale la Cina avrebbe potuto essere coinvolta come dicevo nel Consiglio di sicurezza per la ratifica da parte dell'ONU di quella determinazione del G otto
Ha avuto l'effetto di
Rendere sul primo momento la reazione russa molto dura
E dunque ha reso obiettivamente più difficile la utilizzazione di quel clima nuovo che sembrava essersi determina io penso che noi dobbiamo mantenere aperta quella prospettiva
Dobbiamo mantenere aperta una prospettiva di soluzione negoziale e di pace che naturalmente non può che partire
Dal nostro punto di vista perché questa è la ragione per la quale è partita l'operazione della comunità internazionale non altri obiettivi l'obiettivo era quello di consentire la fine della più grande diaspora
Che nel cuore dell'Europa si sia prodotto nella seconda metà di questo secolo di consentire il rientro di quelle popolazioni le loro case
Di arrestare i genocidi massacri quello che Rugova mi ha raccontato personalmente quando ci siamo incontrati l'altro giorno
Mi ha raccontato dalla condizione della sua città resa una città fantasma una città nella quale le armate serbe andavano nelle case dicendo uscite dalle case entro un'ora due ore o pagherete con la vita per cui si è prodotta una sorta di esodo
Di intere Città di decine di migliaia di persone alle quali sono scappate in cerca di una soluzione di sopravvivenza
E dunque i due obiettivi che la comunità internazionale a posto
Il ritiro delle armate serbe dal Kosovo militari e forze di polizia
E la disponibilità da parte serba ad accettare una forza sicure civile e di sicurezza che avvenga sotto l'egida dell'ONU perché possa costituire la garanzia per questi rifugiati di poter tornare senza rischi nella loro terra
Ho letto prima di venire qui
Che mi sarebbe stato da parte della Tanino che l'agenzia di stampa jugoslava l'annuncio dell'avvio di un ritiro di forze serbe seppure viene definito un ritiro parziale di forze serbe dalla regione del corso
Non sono in grado nel momento in cui parlo di valutare di misurare l'attendibilità di questa annuncio
Abbiamo avuto in altre circostanze in altre occasioni annuncia i quali non corrispondevano comportamenti coerenti li abbiamo avuti anche prima dell'intervento della comunità internazionale ne abbiamo avuti per esempio nel mese di ottobre
E tuttavia io vorrei dire che credo si debba andare a vedere questa questa novità si debba andare a verificare
E cioè si debba cercare di capire se è in atto o no un ritiro
Delle forze serbe in corso io credo che se questo stesse realmente avvenendo costituirebbe
Ragione di una riflessione politica e non solo militare in sede NATO
Io credo che sia venuto il momento che l'autorità politica
Assuma sulla base del bilancio di questo mese e mezzo assuma su di sé la responsabilità di un governo di questa fase nuova che sia e credo che il Governo italiano sia giusto che si spinga comunque si sta spingendo in questa direzione proprio allo scopo di evitare una logica puramente di successione pura e semplice delle logiche militari e invece tenendo sempre costantemente aperta la finestra della soluzione politica naturalmente sappiamo che quelle due condizioni sono per la comunità internazionale per le motivazioni umanitarie che hanno determinato l'intervento assolutamente necessarie ma qualsiasi cosa si muova in quella direzione non può essere rapidamente cancellata o rimorso
Per cui io veramente credo che sia il momento di una forte e autorevole
Riflessione e guida politica di questa crisi che abbia come obiettivo la soluzione negoziale il raggiungimento degli obiettivi ai quali ho fatto riferimento prima
Questa è la prima cosa volevo dire la seconda cosa che della quale volevo parlare
Riguarda più direttamente a Roma la terza poi riguarderà un po'gli equilibri politici vorrei riprendere un po'anche una parte ragionamento che ha fatto Roberto un'assoluta nella sua relazione che ha fatto anche Rutelli nel suo interno ma siamo alla seconda questione
Ieri mattina io sono stato a Caltanissetta anzi mi scuso se ci sono con i compagni di lago e piani di la Rustica se non ho potuto andare come mi ero impegnato a fare come cercherò di fare più avanti
In due sezioni che sono state oggetto di un attacco che ancora oggi purtroppo abbiamo registrato in un'altra sezione nostra Parma
Una sequenza troppo lunga
Che credo meriti un'attenzione una riflessione da parte delle forze dell'ordine anche da parte delle forze politiche tutte le quali sono chiamati ad avere nei confronti di fenomeni di questo genere atteggiamenti severi tanto quanto giusto
E tuttavia ieri mattina Caltanissetta ha avuto modo di partecipare al funerale di questo nostro compagno
Che aveva deciso di iscriversi al partito da un mese con una lettera che voi avete letto sull'Unità
Che aveva scelto di partecipare a questo tentativo che stiamo facendo di ricostruzione di una sinistra
Dei valori di cui anche all'intestazione del ventiquattro aprile è stata una testimonianza molto riuscite molto importante
Quei funerali mi hanno detto una cosa insomma importante credo non solo per l'ampiezza della partecipazione c'era davvero una città in piazza
Ma anche per l'intensità del dolore
Ieri quand'è finito il funerale detto Sergio Mattarella che mi era capitato di vivere qualcosa di simile
Come abbandono come ultimo saluto ad un uomo pubblico al di là caso di Enrico Berlinguer mi era capitato di dire qualcosa di simile per un amministratore pubblico solo con Luigi Petroselli
Ma quello che mi ha colpito in quella città del sud
La l'emozione che questa morte aveva determinato anche per il modo ancora assolutamente non chiaro
Io permettetemi di mantenere un qualche
Una qualche inquietudine sulla natura di quel delitto
Non sono assolutamente sicuro che si tratti puramente e semplicemente come è stato detto di un balordo non sono sicuro attendo con fiducia l'azione delle forze dell'ordine e della magistratura so però che un colpo inferto con quella precisione con quella determinazione in presenza di alcune altre condizioni sulle quali gli inquirenti stanno lavorando merita un approfondimento
Ma al di là delle contingenze nelle quali appunto questa morte si è determinata mi ha colpito la reazione
In particolare dei ragazzi
Dopo il funerale io seguito il feretro mentre attraversava questa gigantesca folla e mi ha colpito vedere tanti ragazzi di quindici sedici diciassette vent'anni
Piangere disperati per la perdita di un sindaco di un uomo pubblico di un uomo politico
C'era in questo compagno piovuto modo di conoscere in questi messi c'era una grana umana c'era un'attenzione civile una moralità che io appunto ieri io cercato di riassumere citando un bigliettino che avevo visto in televisione essere stato apposto
Nel luogo dove Michele Abbate era stato ucciso un biglietto che un biglietto anonimo che diceva se è stato il sogno e la speranza di tutte le persone oneste di Caltanissetta
In questa intensità c'era anche una grande così una grande fiducia nella politica
Non è vero che la politica di per sé di anni vissuta come qualcosa di odioso astratto lontano
Può esserlo può esserlo ma quando la politica assume un carattere una intensità una concretezza e al tempo stesso una moralità così alta allora scatta un meccanismo di identificazione molto forte
Gli amministratori comunali sono probabilmente quelli per i quali questa identificazione più diretta sono quelli più a contatto più a rapporto più in diretto rapporto con i problemi dei cittadini sono quelli investiti costantemente dal dramma della condizione sociale e umana di tanta parte della popolazione
E qui si vede il senso il valore che ha per la politica e il governo della città
Oggi l'Italia deve ripensare se stessa lungo la linea del governo delle città
Deve ripensarsi istituzionalmente
Deve ripensare
I principi e i criteri di spesa pubblica deve ripensarsi organizzativamente come Paese lungo l'idea che non ci può essere più uno Stato centralista
E un sistema di Autonomie locali
Limitate nel loro potere nelle loro responsabilità non abbiamo bisogno di un forte scatto dobbiamo riaprire la prospettiva federalista
All'interno di un percorso di rilancio del complesso delle riforme istituzionali fatemi dire che mai come in queste ore sentito il bisogno di una forte sottolineatura dell'urgenza delle riforme istituzionali
Dell'innovazione che è legata in generale la possibilità della scelta non attraverso un meccanismo di pura e semplice designazione da parte dei partiti ma meccanismi più ampi
Di consultazione diretta o diciamo che coinvolga comunque migliaia e migliaia di persone dei vertici politici istituzionali di questo Paese e tuttavia lo dobbiamo rilanciare il complesso delle riforme e dentro queste riforme c'è sicuramente il rilancio di un'idea di federalismo reale purtroppo escluso sul federalismo è stata molto utilizzata molto strumentalmente ma non abbiamo bisogno di lanciarle allora la proposta di legge che abbiamo presentato al Senato che ora abbiamo presentato alla Camera e della quale alla quale diciamo partecipato su come compagni mi hanno chiesto con la firma proprio per cercare di dare ad esse il ruolo peso il rilievo che merita va in questa direzione va nella direzione di una nuova idea istituzionale per Roma
Per Roma intesa come città e come area metropolitana ma per Roma intesa come Comuni urbane
Cioè per Roma intesa come una città che non può essere più governata lungo lo schema comuni circoscrizioni
Ma che deve essere governata lungo uno schema che Candia la doppia dimensione il Comune diventare metropolitana e assume su di sé quei compiti
Di scelte di e pianificazione strategica fondamentale sulle grandi questioni che attengono al destino di nascita dalla rete infrastrutturale sistemi di organizzazione
Alle questioni che attengono all'ambiente o la politica culturale o la politica scolastica
E poi c'è una sottolineatura del valore del peso dell'autonomia dell'autogoverno centrato sui comuni urbani
è un'idea nuova è un'idea di
Di organizzazione di una capitale in uno Stato federale e di organizzazione di una capitale sulla quale gravano come sappiamo e come le cose che stanno accadendo che accadranno il prossimo anno ci dicono compiti immensi
Che stanno scritte nella sua straordinaria storia e anche nel suo più che ragguardevole presente
Ora è ovvio che tutto questo ha bisogno di una parte istituzionale
Che è quella alla quale ho appena fatto riferimento
Ha bisogno di un forte impegno dello Stato io Oberto sento quello che Rutelli ha detto che d'altra parte era contenuto nelle cose che Morassut detto la sua relazione che ho avuto modo di leggere oggi prima di questo incontro
E ci sono grandi questioni sulle quali il governo lo Stato sono chiamati in causa
Dalla questione dello so
Alla questione dell'Agenzia satellitare alla questione del ripensamento di che cosa è la presenza di una Renault porto quello di Fiumicino in una città come Roma dopo l'apertura di Malpensa cosa che necessita dei bilanciamenti degli equilibri che devono essere riscritti
Ci sono molte sfide sulle quali Stato e capitale devono marciare insieme
Devono marciare insieme in Italia e poi ci sono lo hanno detto Pasqualina Giorgio Ruffolo ci sono grandi questioni che attengono al ruolo che Roma
Questa Roma della quale stiamo parlando può svolgere in Europa e le opportunità che a livello europeo si possono attrice e poi naturalmente c'è un problema di qualità dell'azione
Amministrativa io penso e da questo punto di vista ne possiamo veramente essere orgogliosi del lavoro che abbiamo fatto tutti insieme fatto il sindaco ha fatto la Giunta lo ha fatto la maggioranza che l'ha sostenuto lealmente in consiglio si sono messe in campo importanti
Iniziative io considero fatti importanti le iniziative di apertura di liberalizzazione che sono state prodotte anche nell'economia della città considero un fatto importante che insieme abbiamo deciso che pezzi di potere pubblico capitolino fossero messi sul mercato e si creassero opportunità però per investimenti che non avessero un carattere puramente esclusivamente speculativo considero questa politica un pezzo importante dell'identità riformista così come
Altri aspetti che riguardano
Delle politiche sociali penso che noi dobbiamo ma so che ne discuterete nelle prossime sessioni ragionare ancora attorno a che cosa significa un nuovo welfare gestito a livello delle amministrazioni
Comunali io oggi comunali domani dell'area metropolitana
Sicuramente abbiamo un corpo di azione riformista che non per caso è stato apprezzato dagli elettori al passaggio elettorale che abbiamo dietro le nostre spalle ma che ha bisogno anche qui riprendo il diciamo il filo del ragionamento di Goffredo di oggi ha bisogno di essere rinvigorito rilanciato sviluppato di qui il carattere di ricerca aperta ma anche di forte protagonismo programmatico che questa convenzione porta con sé
Terza e ultima questione riguarda i rapporti politici
Devo dire mi ha fatto piacere sentire le cose che ho sentito da parte di Francesco Rutelli le considero
è un fatto positivo qualche settimana fa qualche mese fa quando è cominciata chiedendo se all'orizzonte una lezione con sistema proporzionale conciata una articolazioni ulteriore interna all'Ulivo io ho paventato il rischio che questo patrimonio che appunto Rutelli qui ha richiamato potesse in qualche misura disperdersi avevo visto accendersi
Non necessariamente a Roma ma insomma l'ho visto l'accendersi di polemiche di contrapposizioni una qualche sottovalutazione di quello che a tutti i livelli abbiamo fatto nel corso di questi anni nel governo il Paese e delle città e delle regioni
Se non è così è bene che tutti quanti ne prendiamo atto con favore
Così come dobbiamo essere consapevoli di quello che noi come sinistra veniamo dicendo in queste settimane
Badate siamo alle soglie proprio le soglie nel senso che giovedì cominciano insieme la la la partita del Quirinale è una campagna elettorale europea ho l'impressione che il combinato disposto di queste due cose
Renda almeno la prima non più facile da risolvere ma insomma un po'più complicata e tuttavia siamo alle soglie dell'apertura di una campagna elettorale importante
In questa campagna elettorale competere compì saremo in competizione saremo in competizione tutti quanti
Noi cercheremo di essere in competizione con un grado di responsabilità più alto io la sento sul me stesso la sento sul su sulla responsabilità che porto la sento su di nuovo
Credo che nella adesso naturalmente
Insomma io dopo anche la serata sul in televisione su referendum
Cita i sondaggi con qualche precauzione ulteriore anche se quella sera sono stato sufficientemente attento da evitare di fare valutazioni improvvide tuttavia cita un sondaggio fatta questa premessa e insomma e non e non li sito come Berlusconi che ne fa a uso abbastanza diffuso no io cito un dato che ciò incide in tutte le ricette vengono fatte che cioè dopo una fase iniziale un po'di difficoltà il nostro partito ha in una forte ripresa
Di consenso d'altra parte anche la manifestazione
Per la sua composizione in primo luogo per la sua composizione giovanile era la testimonianza di un partito che sta ritrovando ragioni fondanti valori e consenso
Penso che una parte di questo consenso sia il frutto dell'azione che noi abbiamo assunto nel corso di queste settimane anche a livello di governo delle responsabilità che ci siamo presi ma permettetemi di dire anche l'atteggiamento politico che abbiamo avuto primo l'essere stati costantemente una forza dell'innovazione
Noi do una delle comuni delle componenti decisive del consenso attorno a noi è il fatto che guardano a noi le forze dell'innovazione di questo Paese dell'innovazione politica istituzionale economica morale
E questo profilo ma dobbiamo ulteriormente accrescere
Non dobbiamo in nessun modo fare passi indietro da questo punto di vista pancia volgere invece spirali che rischiano in qualche modo di
Pesare su di noi
Al tempo stesso noi siamo stati una forza aperti
Anche nel momento Massimo Della polemica noi abbiamo accettato continuamente tenuta aperta la prospettiva unitaria
Siamo stati quelli che fino in fondo hanno cercato di tenere insieme le forze dell'Ulivo siamo stati quelli che si sono fatti in quattro per cercare di fare in modo che si potesse presentare un documento programmatico comune ultimo riferimento simbolico comune
Siamo quelli che continuano a dire che certo ci sarà competizione ma non ci può essere scontro siamo quelli anche in questa circostanza del Quirinale che cerca hanno di tenere insieme la maggioranza e di tenerla insieme lungo la linea che abbiamo deciso e cioè la costruzione di una soluzione che possa raggiungere ho il doppio obiettivo tenere insieme la maggioranza e ottenere consenso anche da parte delle opposizioni o comunque il primo obiettivo tenere insieme la maggioranza di governo
Siamo stati quelli che non si sono fatti prendere sul piano della rissa che non hanno ma che hanno invece costantemente detto no il nostro avversario la destra io penso che in questo atteggiamento
Sia una parte consistente della ripresa di consenso che ne sentiamo intorno a lui e questo atteggiamento ci dovrà attraversare anche in questo mese
Perché mentre tutti faranno l'ira di Dio nella competizione tra di loro per cercare di strapparsi qualche zero virgola tre
Noi dobbiamo essere la forza che continua a dire una De Rita persino lapalissiane che non ci sarebbe bisogno di ripetere ma che purtroppo ho visto un po'il clima che c'è in questo Paese e bene ripete
Nessuno di noi da suo
Il partito più grande della maggioranza
Neanche a livello nazionale nelle Regioni nelle Province e nei Comuni da solo può pensare in un sistema tendenzialmente maggioritario e bipolare di poter risolvere i problemi
Altri sistemi esistono ma sono sistemi che hanno diverse leggi elettorali diverse regole istituzionali o diverse tradizioni politiche
Noi siamo un Paese nel quale si andrà a votare Renzi europee con sedici formazioni politiche sulla schiena sedici
Con una frammentazione una dispersione uno inevitabile agonismo che finiscono con rendere tutte le cose più difficili
Io penso che sia invece importante che in questa confusione ci sia una forza politica che più di ogni altro lancia un messaggio unitario lo lancia però oggi e lo lancia per domani
Lo ha lanciato nel corso di queste settimane e continuerà a sostenerlo
Perché dopo le elezioni europee non avremo bisogno di ricostruire quello che oggi può apparire un ingombro siccome dobbiamo tutti competere per prendere i voti per i partiti per i partiti lasciamo stare
La struttura unitaria della coalizione dopo le elezioni europee due dovremo tornare come Ulivo e come centrosinistra
Come Ulivo e come centro sinistra dovremmo tornare a lavorare per creare le condizioni di rafforzamento della coalizione la coalizione ha vinto nel novantasei perché non era solo una somma di partiti
Ha vinto perché c'erano i partiti forti e con la loro identità
Partiti che hanno sempre più bisogno di ritrovare l'ossigeno che gli viene dal rapporto non solo con come posso dire con i loro stati maggiori ma con la gente con i valori con i programmi con le idee con la ricostruzione di un tessuto politico democratico dal basso
Abbiamo vinto nel mille novecentonovantasei perché siamo stati sintesi e non solo giusta posizione
Perché le culture cattolico democratica quella della sinistra quella ambientalista e quella laica si sono incontrate Pulse perché avevamo ciascuno al suo programma ma avevamo insieme un programma perché avevamo ciascuno la sua bandiera ma insieme avevamo una bandiera
Perché abbiamo costruito qualcosa nella quale i cittadini si sono riconosciuti con fiducia
Io che sono in questo momento impegnato a rafforzare naturalmente il mio partito e renderlo elettoralmente più più grande sento non solo che anche per questo obiettivo ma in questo caso per il ragionamento che faccio fate ma considerare la seconda cosa nulla prima
Anche per questo obiettivo cioè per il rafforzamento del partito ma più in generale per il destino della lotta politica di questo Paese
Per evitare il rischio che in questo Paese si possono creare le condizioni per la quale di fronte ad uno schieramento di centro sinistra disunito la destra
Assuma la responsabilità e abbia il consenso necessario per farlo del governo del Paese noi
La sinistra italiana assume più di ogni altro giudice il compito di rilanciare
Le ragioni le motivazioni
Le idee ed i programmi e i valori di una coalizione di un'alleanza dell'Ulivo e del centro sinistra che sarà il soggetto con il quale andremo alla fine di questa legislatura la competizione nei confronti de la Destra
Questo deve essere chiaro
Perché è così
Perché nessuno di noi può pensare
Ripeto non lo penso io che appunto la responsabilità dirige il partito più grande sarebbe grottesco che altri lo pensassero di poter fare da solo
Bisogna rafforzare le ragioni della nostra coalizione rafforzare le ragioni dell'unità a riconoscere la pluralità e le diversità interna tendere costantemente all'innovazione perché nell'inchiesta gran parte del nostro elettorato
Superare le ragioni agli scogli che possono portare a contrapposizione a divisioni ricostruita dopo il tredici giugno
Uno schieramento più forte e più capace di essere maggioranza possibile di questo Paese per parte mia dico che condizione di questo processo politico che è utile in primo luogo credo per per l'Italia è la forza della sinistra riformista italiana
Di questa sinistra riformista della sua apertura della sua pluralità riprendo gadgettistica usato nell'ultima riga del suo intervento Roberto mormora assunto la sua apertura la sua modernità della sua plurali
Penso che da questo punto di vista il lavoro che stiamo facendo c'è un lavoro molto utile
I risultati che stiamo raggiungendo vanno in questa direzione e penso che anche questa volta la convenzione per la città e per la presenza del nostro partito della sinistra la città possa dare un grande contributo
Pensa che l'applauso da sia sufficiente a testimoniare accompagna Veltroni la nostra gratitudine tempesta intervento abortivo
Impegnato mi sembra di poter dire che coperta prima seduta nella convenzione dei Coen L'Armata positivo Damiani come sapete alle dieci e trenta nella sala Innovazione per lo sviluppo nella sanabili Roma il piano regolatore della comunicazione nel pomeriggio salare ore quindi sui beni culturali identità socialità sviluppo e quindi via però alle ore diciotto la cultura per la città
Buona serata arrivederci a domani