"Il ruolo del Capo dello Stato e la Costituzione" servizio realizzato con materiale d'archivio

Il ruolo dal capo dello Stato secondo quanto previsto dalla Costituzione quella scritta sarà l'argomento della registrazione d'archivio che vogliamo proporvi in questa occasione
Riesco ti amo quanto disse il ventisei giugno mille novecentonovantasei su questo argomento più che mai d'attualità
Il professore Enzo Cheli durante un convegno su garanzie e diritti fondamentali organizzato dall'Istituto dell'Enciclopedia Italiana
Mi sembra che il tema
Proposto da questo convegno richieda di affrontare l'esame della figura del presidente della Repubblica sotto un'ottica particolare
Che l'ottica delle garanzie costituzionali
In pratica mi sembra che si tratti di sottoporre a verifica
L'affermazione corrente secondo cui Presidente della Repubblica nell'ordinamento italiano e di supremo garanzie della Costituzione
In base a quali premesse di natura formale sostanziale
Il Presidente della Repubblica italiana può essere qualificato supremo garanti della Costituzione
Per dare una risposta a questa domanda vorrei portare brevemente l'attenzione su tre punti Primo sul modello costituzionale cioè sui caratteri essenziale della figura del capo dello Stato quale venne tracciata nel corso dei lavori dell'Assemblea costituente
Secondo sull'evoluzione storico
Di questo moderno cioè sul modo come il moderno nel corso degli anni si è adatta alla prassi del nostro sistema Terzo sulle tendenze in atto oggi così da poter stabilire come i mutamenti che sono intervenuti nel nostro sistema politico istituzionale nel corso degli ultimi anni in particolare a partire dal undicesima legislatura dal mille novecentonovantadue
Stiano oggi inseguendo sul ruolo e sui poteri del presidente perché
Partiamo dalla considerazione del modello costituzionale
La disciplina fondamentale della figura del Presidente della Repubblica è stata posta come sappiamo nel Titolo secondo della seconda parte della Costituzione sull'ordinamento della Repubblica
Un titolo che significativamente segue quello dedicato al Parlamento e recente quello dedicato ancora
Molte altre norme in tema di poteri del Presidente della Repubblica risultano dei che disseminate in varie parti della Costituzione da quella sul rinvio della legge alle Camere a quella sulla formazione del governo
Da quella sulla nomina dei senatori a vita e dei giudici della Corte costituzionale a quella sulla Presidenza del Consiglio superiore della magistratura da quella sullo scioglimento dei consigli regionali a quella sulla competenza
Della corte costituzionale in tema di accuse promosso contro il presidente della la dottrina a da tempo sottolineato come questa disciplina
Nonostante la sua ampiezza si presenti nei suoi contenuti molto indeterminato
Tanto che Livio Paladin nella sua notissima voce sul presidente della Repubblica nell'enciclopedia del diritto
Ha parlato di una disciplina che anche per Scelta Annoni inconsapevole dei costituenti è rimasta alla fine sono parole testuali figlio parla allo stato di una sul allo stato di una
A questo va aggiunto che dall'elencazione costituzionale dei numerosi poteri presidenziali
Non risulta possibile desumere né un criterio ispiratori unitario ne è una ratio che possa agevolare l'inquadramento sistematico vita pubblico non deve quindi sorprendere che la figura del Presidente della Repubblica si sia avvenuta nel tempo a caratterizzare
Ma a partire fin dalla nascita dell'ordinamento repubblicano come la più problematica delitti Conte costituzionale
Le cause della presenza di un contesto normativo così configurato sotto il segno dell'indeterminatezza vanno probabilmente ricercate nelle perplessità
Sulle scelte di fondo che vennero a condizionare l'intero lavoro della Costituente quando si trattò di tracciare prima nell'ambito della seconda sottocommissione poi in Assemblea il profilo della figura del presidente della rete
L'ordine del giorno operarsi approvato da parte della seconda sottocommissione nel settembre del mille novecentoquarantasei aveva comportato con il rifiuto del Governo presidenziale e direttoriale
La scelta definitiva della forma di governo parlamentare
Ma aveva anche sottolineato l'esigenza di introdurre correttivi costituzionali cito testualmente l'ordine del giorno i don mi ha tutelare le esigenze di stabilità dell'azione di governo e ad evitare di degenerazioni del parlamentarismo
Questi correttivi ponevano in gioco esigenze di razionalizzazione
Per il governo parlamentare classico quale risultava dalla tradizione statutaria pre fascista
Che investivano anche in primo luogo la natura i poteri del capo dello Stato
Da qui l'aspirazione alla costituente di conciliare obiettivi diverso peraltro tra loro non troppo più bollenti conciliante
Da un lato si poneva infatti l'esigenza
Di introdurre nella disciplina relativa al Presidente della Repubblica alcuni elementi di novità rispetto al modello parlamentare trasmesso sì dall'esperienza inglese e continentale a cavallo tra il due sei
Dall'altro si manifestava l'opportunità di non rompere radicalmente con una prassi di governo parlamentare
Che era già stata storicamente collaudato prassi che conduceva innestare nell'impianto repubblicano
Almeno una parte degli istituti e delle norme convenzionali maturati nel corso dell'esperienza statutaria
La prima di queste esigenze quella del rinnovamento spingeva in direzione di un modello di governo parlamentare come appunto si diceva molto razionalizzato
Ma anche controbilanciato dalla presenza di forti poteri di controllo affida appunto alla sfera presidenziale
La seconda esigenza quella della continuità tendeva invece a recepire nella costituzione un assetto dei rapporti tra governo e capo dello Stato
In grado di ricalcare nella fisionomia nel nuovo organismo di vertice l'essenza del ruolo già sviluppato dal monarca parlamentare
Questa contrapposizione non poteva non determinare sul piano della definizione dei poteri del capo dello Stato con il risultato di compromesso destinato a sfociare appunto nell'indeterminatezza e nell'ambiguità del modello
Così mentre da un lato intanto i poteri presidenziali come ad esempio quelli di rinvio della legge alle Camere o quelli di partecipazione del presidente a organi collegiali venivano emergere molti elementi di nuovi da rispetta la tradizione dall'altro nell'affermazione della irresponsabilità politica del presidente e nell'adozione del meccanismo della controfirma
Destinato a coprire tali responsabilità cioè nella formulazione dell'articolo ottantanove finivano per riaffiorare tutti i caratteri del vecchio modello strozza
Non è quindi un caso che l'incertezza relativa alle scelte di fondo alla fine fosse destinata a riflettersi proprio sull'essenza del rapporto intercorrente tra governo e capo dello Stato
E a proiettare i suoi effetti maggiore sui due punti chiave questo rapporto cioè sul potere di formazione del governo e sul potere di scioglimento delicato
Con possibilità su questi due aspetti formazione del governo scioglimento delle Camere
Di giungere a letture diverse del disegno vetture che avrebbero potuto operare tanto in senso estensivo che restrittivo dei poteri presidenziali
Detto questo mi sembra che bisogna anche riconoscere che dal modello costituzionale pur nella indeterminatezza e fluidità nelle sue linee generali emergono alcuni punti fermi che vale la pena di il primo punto fermo e che i poteri presidenziali ancorché diversamente graduati nella loro efficacia non si caratterizzano in Costituzione come Poteri meramente formale bensì effettivi dal momento che vengono a involgere nella generalità dei casi una sfera autonoma di decisione
Questo punto veniva sottolineato con toni forse un po'enfatici ma certamente molto efficaci da Meuccio Ruini nella relazione all'Assemblea sul progetto di Costituzione
Il Presidente della Repubblica scriveva Ruini in questa relazione non è l'evanescente personaggio il motivo di pura decorazione il maestro di cerimonie che si vuole vedere in altri costituzione
Mentre il primo ministro il capo della maggioranza e dell'esecutivo il Presidente della Repubblica funzioni diverse che si prestano meno a una definizione giuridica dei pozzi
Egli rappresenta in persona aggiungeva Ruini L'Unità e la continuità nazionale la forza permanente dello stato al di sopra delle fuggevoli maggioranza
E il grande consiglieri il magistrato di persuasione influenza il coordinatore di attività il capo spirituale ancorché più
Anch'ancor più che temporale della
Ma perché posso adempiere questi essenziali funzioni concludeva Ruini in questa relazione deve avere consistenza e solidità di posizione nel sistema costituzionale consistenze solidità posizione nel sistema
Un secondo punto fermo del disegno e che i poteri del Presidente della Repubblica non sono riconducibili ad alcuna delle funzioni fondamentali dello Stato
Anche se partecipano in misura diversa all'esercizio tali funzioni
I poteri presidenziali vanno per tanti condotti ad una funzione distinta da quelle tradizionali funzioni che parte dalla dottrina viene a qualificare di contro costituzionale
Su questo terreno l'attività del presidente può essere dunque affiancata a quella svolta dalla Corte costituzionale anche se investita di una funzione che non è riconducibile in senso proprio alla giurisdizione venti come la stessa corte ebbe a precisare fin da una lontana sentenza la numero tredici del mille novecentosettanta riconducibile anch'contro costituzionale
Vero è che i poteri di controllo esercitata da due organi presidente e corte sono tra loro molto diversi così come sono diverse le tecniche utilizzate per il loro esercizio
Ma la funzione di controllo costituzionale cui l'attività degli stessi organi può essere ricondotta resta pur sempre una funzione unitaria
In quanto diretto al medesimo fine della salvaguardia della Costituzione e della stabilita costituzionale
Detto questo occorre anche ricordare che nell'esercizio del controllo costituzionale il Presidente della Repubblica si caratterizza come è stato osservato quale garante attivo della Costituzione
Dal momento che i suoi poteri a differenza di quelli della corte costituzionale dispongono di un margine molto ampio di libertà nell'iniziativa
Ed è proprio la considerazione di questo margine di libertà che induceva Paolo Barile
In una delle riforme le prime ricostruzioni sistematiche di questa materia
A qualificare la funzione presidenziale come espressione di un indirizzo politico-costituzionale distinto dall'indirizzo politico di maggioranza del Parlamento Federico
Il richiamo a un indirizzo politico costituzionale del presidente tendeva indubbiamente nella prospettazione Paolo Barile a valorizzare il potere di iniziativa del Presidente
Ma si presentava anche non incompatibile proprio in ragione del vincolo finalistico difesa della Costituzione cui sottostà anche l'indirizzo politico costituzionale si presentava non incompatibile al fatto di ricondurre il ruolo presidenziale pur sempre nel quadro di un attività di controllo costituzionale intesa in senso la il terzo punto fermo da richiamare concerne poi il fatto che il Presidente della Repubblica per il modo come viene detto e per le garanzie in cui dispone tende a collocarsi in una posizione di indipendenza e di imparzialità rispetto al sistema delle forze politiche e alle vicende della politica contingente
Per questo si afferma correttamente che la funzione del capo dello Stato non è quella di prendere parte all'azione del governo pensai di porre le forze di maggioranza in condizioni di governare questo è il ruolo che viene sottolineato
Da tutti
Infine esista un quarto punto che va richiamato ed è che il Presidente della Repubblica secondo il modello parlamentare adottato dai costituenti non risponde degli atti compiuti nell'esercizio delle proprie funzioni
Dal momento che la responsabilità ai sensi dell'articolo ottantanove viene assunta dai ministri
Che sono chiamati apporre la controfirma sugli atti presidenziale
Ma questo non significa anche a differenza di quanto accadeva nella monarchia parlamentare che il Presidente della Repubblica non debba in alcun modo rispondere del proprio operato
Dal momento che la Costituzione prevede come sappiamo una responsabilità penale per alto tradimento e attentato alla Costituzione che adeguata a livello e alla natura delle funzioni assegnato responsabilità questa peraltro tradimenti attentato alla Costituzione naturalmente di natura giuridica cui va affiancata una responsabilità come ha detto la dottrina politica diffusa
Che trova il suo fondamento nello stesso impianto democratico dello Stato
E che viene esprimersi attraverso il controllo e la critica sull'operato presidenziale che vengono esercitati dall'opinione pubblica ettari ma spinge
Ma al di là di questi punti che appunto richiamato come punti fermi
Il modello costituzionale veniva tracciare per la sicura presidenziale per la collocazione dell'organo nel sistema contorni molto elastici e spumanti
Che avrebbero potuto condurre a riferire alla stessa figura tanto i caratteri di una struttura garantista quanto i caratteri di una struttura governante mi riferisco alla contrapposizione che molti anni fa
Formulo serio galeotti
A questo proposito tutto risultava quindi affidato agli sviluppi della prassi
E all'interpretazione che i titolari dell'organo avrebbero potuto dare in ordine al proprio ruolo e in particolare in ordine al l'estensione della sfera dei cosiddetti poteri proprio del presidente della cioè quelli non condivisi tra un attimo
Vediamo dunque il secondo punto qual è stato nella prassi lo sviluppo di questo modello
Dall'entrata in vigore della Carta repubblicana otto personalità si sono succeduto nel ruolo di Presidente della Repubblica
Ciascun Presidente apportato nell'interpretazione e nell'applicazione del modello costituzionale i caratteri del proprio temperamento della propria cultura
Ma questo non ha impedito di fare emergere nel corso degli anni alcune tendenze comuni che si sono andate nel tempo sempre più consolidate
La scelta più rilevante che fin dall'inizio si prospettava ai titolari della carica era probabilmente quest'i poteri presidenziali vanno esercitati nell'ambito ristretto della forma di governo o nella sfera più ampia della forma di Stato in altri termini
Sono poteri che mettono in gioco soltanto un rapporto tra organi costituzionali o che traggono la loro forza effettiva la loro linfa da raccordo anche con il corpo sociale
La prima linea quella restrittiva sembra affermarsi durante il settennato di Luigi Einaudi molto attento ad individuare i propri interlocutori diretti esclusivi nel Parlamento e Nicola
Perciò la linea della forma di governo la seconda linea emerse invece con evidenza fin dalla presidenza Gronchi mera destinata a rafforzarsi fino a definire un elemento acquisito al sistema solo a partire dalla presidenza pettine
Certo è che il progressivo affermarsi della vigna estensiva ha condotto a riconoscere al Capo dello Stato un compito in merito di raccordo tra la società degli apparati
E la possibilità per il presidente di rappresentare i valori profondi unificanti non certo gli interessi contingenti espressi dalla dinamica della vita sociale
A rafforzare questa interpretazione estensiva del ruolo presidenziale contribuiva in primo luogo sempre a partire dai tempi della presidenza Pertini la rilettura di una norma in passato molto trascurato né quale è quella contenuta nel primo comma dell'articolo ottantasette secondo cui il Presidente della Repubblica il Capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale
Questa norma che all'inizio era stato appunto confinata sul terreno dell'enunciazione di semplici vero stile e stata nel corso degli anni sempre più raccordata da un lato con il principio della sovranità popolare di cui all'articolo uno dalla con il principio dell'unità e dell'indivisibilità della Repubblica di cui all'articolo cinque fino ad acquisire come oggi tende ad acquisire una forte valenza sostanziale
Perché questo è avvenuto
La dottrina costituzionalistica non ha mancato ormai da tempo di mettere in luce due ordini di ragioni sottesi a questa lettura evolutiva espansiva del ruolo presidenziale
Il primo ordine di ragioni è stato collegato alla crescente personalizzazione che ha caratterizzato sempre più l'esercizio delle funzioni del presidente della questa tendenza che sia andata nel tempo rafforzando è stata favorita oltre che dall'elasticità del modello di cui prima si parlava dal carattere monocratico dell'organo
E dalla notevole durata dell'organo
Dalla stabilità
Si aggiunga questo il ruolo decisivo
Giocato dal sistema dei mass media dalla televisione in particolare sulle linee di una tendenza ormai universale non sappiamo politologi parlano da tempo di video politica
Tendenza che peraltro ha avuto in Italia sviluppi e accentuazioni del tutto particolare
Il secondo ordine di ragioni è stato indicato dalla dottrina nella crisi progressiva che ha investito il nostro sistema politico almeno a partire dalla fine degli anni Settanta
Fino a giungere a crollo dei partiti tradizionali che assegnato le nostre vicende più recenti
Crisi che ha concorso gradualmente a scompaginare i circuiti tradizionali di formazione dell'indirizzo politico a minare alla base meccanismi della cosiddetta governabilità ma che corrispondentemente anche ampliato gli spazi concessi al custodi della Costituzione
Cioè alle sedi istituzionali di controllo garanzia arbitraggio collocate in posizione di indipendenza dal sistema dei partiti
Tutto questo com'è noto come è stato ripetutamente sottolineato ha favorito il sorgere difforme nuove di supplenza
Da parte degli apparati di garanzia nei confronti degli apparati investiti dell'indirizzo di maggioranza
Questo fenomeno
Che ha caratterizzato con un andamento crescente le legislature passate
Cioè il fenomeno del progressivo indebolimento da un lato degli apparati di indirizzo e per rafforzamento corrispondente dall'altro degli apparati di garanzia presidente corto in magistratura
Non ha mancato di riflettersi anche sul ruolo sulle funzioni del capo dello Stato determinando alcuni assetti di grande rilevanza
Un primo effetto si è manifestato sul piano dell'arricchimento dei poteri proprio per il capo dello Stato e dei loro contenuti politici
E il tetto che anzitutto ha condotto ad aumentare il peso della presenza presidenziale nella soluzione delle crisi di governo
A parte l'esperienza particolare di governi tecnici di cui parleremo dopo quando gramo alla esperienza
Attuale nella formazione dei governi la funzione presidenziale nel corso degli anni ha sempre più manifestato una tendenza espandersi al di là
Della soglia della scelta del primo ministro indicata dall'articolo novantadue della Costituzione
Tant'è che cronache costituzionali hanno spesso rilevato come il capo dello Stato a seconda delle circostanze non abbia mancato di influire con apporti determinanti tanto nella scelta dei singoli ministri quanto nella scelta della formula e del programma
E analogo discorso può valere anche per l'esercizio del potere di scioglimento che dopo alcune incertezze iniziali è stato nella prassi definitivamente acquisito alla sfera delle attribuzioni proprio del Capo dello Stato fino a sganciarsi del tutto nonostante la consolidata presenza della controfirma del primo ministro dall'indirizzo di maggioranza
Un secondo effetto di questa tendenza è emerso poi sul piano dell'esercizio delle potere così detto di esternazione presidenziale
Un potere informale che è stato sempre più inteso come mezzo di collegamento tra capo dello Stato il corpo sociale
L'impiego di questo strumento che come sappiamo talvolta dato luogo a forti riserve contestazioni tanto in sede politica che dottrinale
Ha condotto in generale ad accentuare la natura dell'organo presidenziale quale rappresentante dell'unità nazionale o se vogliamo
Quale difensore civico della collettività nazionale basti vedere le cronache di questi giorni viaggio in Calabria quel presidente rivendicato un po'nel senso che ci
La conseguenza è stato che lo strumento dell'esternazione ha sempre meno operato in funzione celebrativa e sempre più in funzione di mobilitazione del corpo sociale
Ovvero di trasmissione alla classe politica delle istanze emergenti dalla collettività
Un terzo aspetto sia infine manifestato ed è un effetto strettamente consequenziale precedenti sul terreno della responsabilità presidenziale
Responsabilità che ha finito per assumere connotazioni sempre più forti in parallelo con l'espansione dei poteri presidenziali
Per questo la prassi degli ultimi anni
Ha condotto di fatto a ritenere superate
Non soltanto le norme relativi all'insindacabilità politica del presidente l'articolo ottantanove ma anche a consolidare il principio opposto cui abbiamo accennato della presenza di una responsabilità diffusa del Presidente
In base alla quale comportamenti presidenziali sono stati sottoposti a critica tanto nei mass media che nella sede parlamentare
Con la convinzione diffusa che la stessa critica ove corretta nella forma ove corretta la forma non incontrasse come il passato limiti specifici norme di carattere penale c'è ancora un anno codice penale che vieta agli riferire al capo dello Stato atti che invece che dovrebbero essere inseriti formalmente al governo anch'non contro i nemici né in norme specifiche di carattere penale nei norme di correttezza costituzionale
Passiamo ora al terzo punto cioè agli eventi degli ultimi anni caratterizzati dalla transizione che ha preso l'avvio nel mille novecento novantadue con l'inizio dell'undicesima legislatura e che e tuttora in corso il momento di svolta che ha aperto verso l'avvio di questa nuova situazione che si è determinata dopo il mille novecentonovantadue e stato segnato come abbiamo già accennato sul piano politico dalla dissoluzione del vecchio sistema dei partiti sostituito da nuove formazione e da nuovi schieramenti ancora in fase di assestamento
E sul piano istituzionale dal varo nel mille novecentonovantatré della legge elettorale maggioritaria messa ormai alla prova per voi foste nelle elezioni politiche del novantaquattro e del novantasei questi mutamenti profondo siamo qualificare strutturali del nostro sistema politico istituzionale quali effetti hanno prodotto o stanno producendo sul ruolo nessun poteri del presidente della Repubblica
Consideriamo le vicende istituzionali che hanno caratterizzato l'undicesima dodicesima legislatura nell'arco di questo quadriennio compreso dentro questo due legislature undicesima e dodicesima novantadue novanta sei abbiamo assistito alla nascita di un governo politico con talune connotazioni tecniche il governo ma
Di un governo tecnico con talune connotazioni politiche governo cioè di un governo politico il governo Berlusconi di un governo interamente tecnico il governo
Nel mille novecentonovantaquattro abbiamo poi registrato i primi effetti elettorali della legge maggioritaria
E alla fine del mille novecentonovantaquattro con la crisi del governo Berlusconi abbiamo assistito alla polemica insorta intorno all'esercizio del potere presidenziale di scioglimento delle Camere
Nell'ambito di una democrazia maggioritaria tutti ricordiamo l'epicentro di cui dibattito che ha coinvolto politici e costituzionali
In tutte queste vicende il ruolo svolto dal capo dello Stato si è sviluppato secondo le tendenze che abbiamo appena ricordato
Con la conseguenza che i poteri del presidente hanno sempre più manifestato un'attitudine pressoché costante ad espandersi
In termini geometricamente corrispondenti alla crisi profonda che il sistema politico andava attraversa c'è stata una corrispondenza tra crisi del sistema politico e ampliamento dei poteri senza nel vuoto crescente della politica che ha caratterizzato questi anni immediatamente alle nostre spalle
Il ruolo del capo dello Stato è stato infatti esaltato fino ad approdare così come ha scritto Andrea Manzella ad una sorta di presidenzialismo di garanzia
Presidenzialismo di garanzia che talvolta visto affiancata alla presenza del Capo dello Stato quella dei presidenti delle Camere quasi trattasse di attivare un informale comitato di reggenza della transizione
Così è accaduto che per la prima volta nella storia italiana tra il novantadue e il novantacinque sono sorti dei governi tecnici qualificati dalla dottrina come governi del presidente
In quanto formati esclusivamente su iniziativa presidenziale
Senza che intercorressero accordi preventivi con il sistema dei partiti
Governi che sono stati convalidati sul piano politico soltanto esposte assistito dalla fiducia racconta nella sede parlamentare
Non v'è dubbio che in questa particolarissima congiuntura che ha attraversato il nostro Paese in questi quattro anni dell'undicesima e dodicesima legislatura il ruolo del Presidente della Repubblica quale garante della stabilità istituzionale abbia raggiunto il grado massimo della sua espansione storia fino a trasformarsi come ha rilevato bene Stefano Merlini da garante della Costituzione insistente e della governabilità come in passato in garante
Dell'esistenza di un contenuto minimo di regole del gioco di un modello di democrazia non ancora realizzata
E veniamo infine al presente
E da poco iniziata la tredicesima legislatura la legge maggioritaria messa nuovamente alla prova ha prodotto una nuova ma prodotto una nuova maggioranza un nuovo governo che un nuovo leader
Intorno a cui convergono oggi molte attese di stabilità
Il sistema maggioritario dopo le prime tensioni i primi sussulti sembra andare gradualmente armi infine in direzione di governi di legislatura fondati sull'alternanza e sulla figura del primo ministro
La domanda che si viene a imporre nel momento attuale e dunque queste quale ruolo può spettare al presidente della Repubblica in una democrazia maggioritaria che come la nostra sta andando a regime ma che pur sempre retta da una forma di governo parlamentare
La sfera dei poteri presidenziali in questa nuova situazione e Hinata ampliarsi o a restringersi
La risposta che sarei portato a dare a questa domanda ma siamo sul piano delle previsioni è che la sfera presidenziale nella situazione che sta emergendo in questo inizio di legislatura
Sia destinata annullata ampliarsi ma a ridursi almeno fino a quando i processi in atto vengono a svilupparsi come oggi accade a Costituzione invariata
Se il sistema maggioritario consegue l'obiettivo naturale per cui viene adottato cioè il rafforzamento della maggioranza e del raccordo tra Parlamento e governo attraverso cui realizzare un indirizzo politico omogeneo e stabile
Questo è il fine del sistema maggioritario fine naturale l'asse delle decisioni politiche fondamentali e inevitabilmente destinato a radicarsi dentro la sfera dei governi con la conseguenza che i poteri presidenziali saranno da un lato indotti a ridurre il loro tasso di politicità
Dall'altro a rientrare nei confini di un controllo garanzia
Soltanto le condizioni che consentono alla maggioranza di governare
Ma tutto questo si diceva
A condizione che la legge elettorale maggioritaria sia effettivamente in grado di produrre i suoi effetti naturali
Cioè la costruzione di un quadro politico tendenzialmente stabile e bipolare
Diverso naturalmente sarebbe invece il discorso se la legge elettorale dovesse condurre come per un momento si è temuto alla fine della scorsa legislatura verso un aumento della frammentazione del sistema
Una democrazia maggioritaria in grado di raggiungere un adeguato livello di funzionalità
Quale quella cui aspirano Stra dovrebbe pertanto determinare sul piano dell'esercizio dei poteri del capo dello Stato queste conseguenze
Primo un accentuato distacco della posizione del presidente della Repubblica dalla sfera di elaborazione dell'indirizzo politico di maggioranza e in particolare dall'arena dell'esecutivo
Secondo un'attenuazione nell'impiego dei poteri d'iniziativa e di indirizzo e nei poteri di esternazione presidenziale
Su questo piano fatto sempre a Costituzione invariata il Presidente della Repubblica destinato indubbiamente arrestare un garante attivo della Costituzione ma l'elemento dell'attivismo dovrebbe tendere naturalmente a smorza
Terzo punto un rafforzamento nell'esercizio dei poteri presidenziali di controllo garanzia in senso proprio in senso stretto
Destinati a controbilanciare il maggior peso politico assegnato con la legge elettorale alle forze di maggioranza
Come si accennava queste possibili linee di sviluppo della figura presidenziale appaiono tutte pienamente compatibili con il modello costituzionale quale oggi e per la già rilevate elasticità di questo modello
E potrebbero pertanto essere perseguite nella prassi
Dal titolare della carica senza la necessità di alcuna modifica costituzionale
Ma a questo punto e per concludere non si può ignorare che l'inizio della legislatura riproposto sul piano istituzionale insieme con i il grande problema del federalismo il tema della riforma vera gli atti dello Stato cioè che la forma di governo riforma che in tutte le sue varianti non le sue varianti possibili non può non toccare non investire anche la figura e il ruolo del Presidente della
Non ci fermiamo qui perché non è questa la sede giusta per farla sull'esame dei vari progetti di riforma che specialmente negli ultimi mesi sono circolati tanto in sede politica che scientifica
Accenniamo soltanto un problema di metodo
Che appare il più adatto alla natura di questo convegno e che attiene alla scelta di fondo che viene a contrapporre chi nella riforma intende restare entro l'alveo del governo parlamentare
Sia pure di un governo parlamentare fortemente corretto in direzione del cosiddetto modello pessimiste Repo del modello tedesco e chi invece intende uscire da tale attenzione
Per ripercorrere la strada di una delle possibili varianti del Governo presidenziale o semipresidenziale grosso modo secondi moderno nordamericano o francese
Sul piano del metodo quello che va detto a mio avviso che una scelta di questo tipo
Non può essere come spesso purtroppo tende ad essere nel dibattito in corso il risultato di una semplice comparazione tra modelli astratti essa va al contrario questa scelta molto ben calibrata sulla storia politica istituzionale del paese il fatto è che il funzionamento della forma di governo non tocca soltanto gli apparati di vertici dello Stato ma finisce inevitabilmente per coinvolgere anche la forma di Stato e gli equilibri sociali
Dal momento che la distribuzione dei poteri tra Parlamento governo e capo dello Stato
Non può non investire l'intero contesto politico istituzionale dal sistema delle libertà all'ordinamento dell'autonomia dall'assetto amministrativo a quello giurisdizionale e perciò non si può stringere il discorso al rapporto dei tre organi diversi
Del resto basti solo considerare che nei Paesi che dispongono di una qualche forma di presidenzialismo di semipresidenzialismo
La scelta di questo modello ha sempre rappresentato non un punto di partenza ma il punto di arrivo di una complessa storia nazionale
Costruita su tanti elementi diversi che vanno dall'impianto delle libertà la forza del mercato dall'indipendenza dei giudici ha lo spessore e alla forza degli apparati amministrativi alle spalle di questi modelli c'è una lunga storia
La situazione italiana quale oggi si presenti a conclusione del primo cinquantennio di storia repubblicana può giustificare può giustificare un salto così radicale nella scelta della forma di governo è lecito dubitare
è vero che dalla congiuntura attuale emergono alcuni fattori che potrebbero spingere in direzione di una qualche forma di presidenzialismo semipresidenzialismo
Tanto più se collegato a una qualche forma più o meno forte di federalismo come si tende a fare io
Fattori in primo luogo connessi a quelli che potrebbero essere gli effetti di lungo periodo della stessa legge maggioritaria
Ma è anche vero che per il momento si tratta di elementi che appaiono ben lontani da una loro qualche maturazione e dalla possibilità di un radicamento ovvero nella storia nazionale
Sembra quindi che allo stato attuale esprimono naturalmente tutta personale
Non esistano le condizioni Nestorio né politiche nell'istituzionali per uscire dal modello parlamentari proprio della tradizione imperiale
O per percorrere una strada che possa portare a collocare il ruolo del capo dello Stato
Così come accade nei governi presidenziali semi presidenziali dentro la sfera dell'esecutivo o dell'indirizzo politico di maggioranza questo significa residenza
Da qui una prima conclusione sempre sul piano del metodo
Sì una riforma verrà maturare come si prevede in tempi brevi
La linea da adottare dovrebbe essere quella di ispirarsi alcuna gradualità
Che tenga conto del fatto che le trasformazioni in atto del nostro sistema politico istituzionale sono ancora ben lontane dall'aver raggiunto soddisfacenti punti di equilibrio sostanziale
Sul piano dell'autonomia sul piano sociale
Il processo riformatore relativo alla forma di governo dovrebbe di conseguenza risultare orientato dentro il solco del governo parlamentare
Di un governo parlamentare da razionalizzare fortemente alla luce degli effetti prodotti dalla legge maggioritaria che sono notevolissimi
E da consolidare come governo di legislatura del primo ministro fondato sull'alternanza modello che smista questa è la linea che appare oggi come la più rispondente non solo alla storia del paese
Ma anche al contesto politico istituzionale quale sta emergendo colma da una transizione che sembra ormai sia pure lentamente avviarsi verso la sua conclusione
Una prospettiva qual è quell'aura accennata per quanto apparentemente non sostanziale parente mente minimalista
Non esclude d'altro canto l'opportunità di riforme specificamente indirizzati se riforme si potranno fare su questo punto anche verso la figura Capo dello Stato
Ove tali riforme vengano ad accentuare il distacco dell'organo presidenziale dalla sfera dell'esecutivo secondo quella tendenza cui accennavamo e a valorizzare chi contro una fruizione di Karan sia che appare oggi tanto più necessaria in una democrazia caratterizzata come la nostra ancora da forti scompensi e profonde disomogeneità
Su questo piano potrebbero ad esempio essere introdotte modifiche costituzionali dirette sia ad accentuare il controllo parlamentare il controllo presidenziale sulla legislazione stabilendo eventualmente come qualcuno ha proposto anche un potere di ricorso diretto del Presidente della Repubblica la Corte costituzionale
Sia ad eliminare a mio avviso il relitto storico della controfirma dagli atti proprio del presidente
Sia eventualmente a spostare proprio sulla via del modello che smista le il potere effettivo di scioglimento
Dalle carte le camere dalla sfera presidenziale alla sfera governativa per questo si diceva l'elezione del Presidente della Repubblica dovrebbe restare
Nella strategia delle prossime riforme una variante non essenziali
Ciò che resta invece fondamentale e la collocazione dell'organo insiste
Collocazione legata in primo luogo alla natura del potere che allo stesso si intendano assegnati
E al peso di una tradizione storica che non va trascura grazie
Vi abbiamo proposto un primo momento di riflessione sulla figura del capo dello Stato secondo quanto previsto dalla Costituzione era il professor Enzo Cheli il ventisei giugno mille novecentonovantasei durante un convegno
Su garanzie e diritti e fondamentali