Tra gli argomenti discussi: Economia, Fascismo, Germania, Gran Bretagna, Guerra, Italia, Periodici, Politica, Rassegna Stampa, Storia.
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Un saluto agli ascoltatori eccoci anche per oggi all'appuntamento della programmazione di radio radicale in cui vi parliamo di storie oggi
Per le nostre segnalazioni ci servilismo di due riviste cominciamo
Dalla rivista della Fondazione Gramsci studi storici che e tante volte gli abbiamo segnalato in questa trasmissione è uscito il numero uno del due mila e e ventiquattro
è un numero integralmente interamente dedicato a questo tema capitalismo e il regime classi sociali gruppi d'interesse nell'Italia fascista già nella scelta delle categorie di analisi
E ci ritroviamo diciamo nel campo in cui si muove da sempre la rivista della Fondazione Gramsci ma come vi sentirete
Il lavoro che il disegno e la Remo oggi ci aiuta naturalmente tenendo presente questa impostazione tornare su certe questioni di cui si in realtà si è discusso sempre molto ma oggi ci dà la possibilità anche con i nuovi strumenti a disposizione degli studiosi di arrivare a nuove e più accurate conclusioni su alcuni temi di cercheremo di segnalare anche altri contenuti nelle prossime settimane oggi cominciamo da il
Il saggio di Giacomo Gabbuti dal titolo crescita accumulazione distribuzione in Italia durante il fascismo censure e continuità
Tra politica ed economia è è come sempre quando parliamo di queste riviste sempre
L'importante ricordarlo è un saggio molto sostanzioso anche abbastanza
Corposo abbastanza lungo quindi in questa sede di daremo solo qualche segnalazione per invitarvi sostanzialmente alla lettura di questo la pur trarre qualche conclusione naturalmente indicativa
Sul ragionamento che viene fatto Giacomo Gabbuti fa parte della Scuola superiore di Sant'Anna di Pisa
Nel che cosa che cosa scrive allo scoccare dei cento anni della marcia su Roma in parziale controtendenza rispetto a quanto ancora in tempi recenti
Rilevato da Alessio Gagliardi e Luciano segreto due importanti studiosi di queste questioni il peso il ruolo dello studio dei processi economici e del loro impatto sembrano assumere maggiore rilevanza all'interno
Della storiografia del fascismo alcuni sicuramente ricorderanno che questa impostazione è stata molto molto Arata nei nei decenni a passare negli anni sessanta settanta era un po'diciamo forse anche l'unica strada che veniva percorsa per spiegare per cercare di approfondire la vicenda della dittatura fascista oggi scrive Gabbuti si torna in qualche modo a questa impostazione ma lo si fa con degli strumenti che possono avere qualche Effetto nuovo lunedì Gabbuti spiega siamo certo lontani dalla compenetrazione tra accontentare una Istica e storia economica che caratterizzò fino agli anni Settanta la riflessione sul fascismo marce appunto organo ritorno che Gabbuti giudica positivamente una sintesi aggiornata della storia Marco economica per usare i termini Tognolo un altro importante studioso di queste questioni
Dell'Italia tra le due guerre prestando attenzione anche al primo conflitto e agli anni precedenti all'ascesa del fascismo e molto degli intenti di questo lavoro che oggi noi vi stiamo presentato la tesi
Che si cercherà di sostenere scrive Gabbuti più avanti e che non è stante l'alternarsi di fasi di forte espansione e brusche contrazioni del reddito
E lei non interamente sovrapponibili svolte come erano annunciate di politiche economiche che caratterizzarono il ventennio fascista proprio la distribuzione del reddito mostra caratteri di continuità dopo gli sconvolgimenti della prima guerra mondiale questi indicatori mostrano infatti una lenta ma costante restaurazione nella situazione precedente forme all'ulteriore elemento all'analisi del rapporto tra economia e politica nel ventennio quindi
Più diverse questioni che vengono messe in evidenza una continuità ma anche poi vedremo tra poco un tratto distintivo che lascia il segno sulla realtà italiana della dittatura
Fascista il primo capitolo alla porta questo
Questo titolo dalla Grande Guerra fascismo un passaggio di questo capitolo le nuove serie che vengono prese in esame
Non possiamo entrare nel merito dei documenti degli indicatori
Che Gabbuti usa per questo suo nuovo lavoro c'è un'ampia spiegazione cui vi rimandiamo queste serie rivelano l'andamento fortemente ciclico per esempio del settore nella meccanica che segna un picco nel mille novecentodiciassette questo
Si capisce anno in cui diventa brevemente
Il primo settore per valore aggiunto seguito da un declino più brusco al termine del conflitto nello stesso diciassette mille novecentodiciassette del resto
Ha inizio una frenata dell'economia italiana nel suo complesso che perde il nove per cento di lì al mille e novecento ventuno nel Complesso
La fine delle ostilità fu seguita dal rapido succedersi di un'espansione è una recessione lasciando nel mille novecento ventidue il reddito per abitante a livello del mille novecentodiciotto
Risultato in linea con l'andamento della Gran Bretagna per esempio mentre lo stesso periodo si assisteva a un vero e proprio boom della Francia e della stessa Germania sconfitta che segnava un più undici per cento questi dati poi
Certamente fanno riflettere non sono peraltro di semplice interpretazione prosegue più avanti nere Gabbuti parlando poi dell'Italia comunque è un realtà quella italiana che si manifesta nei suoi valori diciamo così di riferimento
Assoluti un paese lontano dalla frontiera saldamente radicato nella periferia continentale
In termini pro-capite per esempio il PIL dell'Italia del mille novecentoventidue e di molto inferiore a quello della Svezia il secondo questi dati queste stime inferiori
Appunto ho appena superiore a Grecia Spagna e Irlanda di allora questi i dati che vengono presi in esame che mostrano peraltro la preponderanza delle componenti tradizionali della ricchezza nel nostro Paese immobili e soprattutto terre
In tutte le province ad eccezione di una manciata di centri sparsi da Nord a sud questo anche e interessante gli stessi dati permettono di stimare un livello di concentrazione della ricchezza relativamente elevato e soprattutto stabile
Per l'intero periodo giolittiano questo
Quanto annunciato in apertura cioè si prende in esame anche questo Periodo secondo una metrica ormai classica ecco per cercare di entrare un po'
Nel ragionamento il dieci per per cento più ricco degli italiani deteneva circa il settanta per cento
Della ricchezza privata sono dati che poi alla fine sono più o meno hanno una certa costanza nel tempo ma Gabbuti spiega il ragionamento il suo ragionamento per quanto riguarda poi l'Italia fascista più avanti la quota salario rimane per tutto il periodo giolittiano
Su livelli non solo costanti ma largamente inferiori a quelli di economia a livello di sviluppo comparabile
A con firma del bassissimo livello dei salari Italia questo è il punto su cui poi svilupperà il suo ragionamento livelli di diseguaglianza dei redditi superiori alle assai più sviluppati
Germania e Gran Bretagna questa questione del bassissimo livello dei salari italiani è una costante dirà più avanti
Gabbuti ma ci arriveremo tra poco la crescita delle disuguaglianze scriverà più avanti in questo periodo in Italia è in linea con il caso tedesco e questo anche un altro punto che fa riflettere
Tanto la gestione autoritaria della mobilitazione quanto la mancanza di dispositivi efficaci per la tassazione degli extra profitti caratterizzano del resto i due Paesi rispetto alla Gran Bretagna e quando c'è un punto diciamo
Interessante che fa capire anche la divaricazione che era in atto in quegli anni rispetto alle altre realtà europee quanto appunto il tema della gestione autoritaria della mobilitazione bellica
Poi influito su questi fatti naturalmente ebbe i suoi riflessi sul piano politico naturalmente bisogna sfuggire Sempre al determinismo e alle meccanicismo che forse in alcuni momenti dell'analisi storiografica cui si è fatto riferimento negli anni settanta ma più che nell'analisi storiografica anche nella o nell'utilizzo in sede politica in alcuni ambienti dei movimenti è stato un po'il segno distintivo di un certo approccio scrive più antica Bugie nella crisi del mille novecento ventuno che poi inizio alla fine del mille novecentoventi che
Un altro studioso Zaman identificava il punto di svolta non solo della congiuntura economica ma anche degli orientamenti politici
Di importanti categorie sociali sempre più insoddisfatte della paralisi dei governi nazionali è anche questo un punto interessante
Che Gabbuti sottopone alla riflessione gli studiosi dei suoi lettori che peraltro si è rivisto nella storia italiana anche nel periodo repubblicano qualcuno ricorderà una certa consonanza da questo punto di vista del periodo complicato del mille novecentosessantatré sessantaquattro
Quando si parlò del cosiddetto del tributo momento di svolta autoritaria e la moda puntualmente e fortunatamente non ci fu ma appunto anche il giudizio sui dati economici come vedremo tra un istante è un elemento la di interesse per lo storico posticipando l'aumento delle entrate tributarie e la necessaria riforma del fisco al dopoguerra quando il rallentamento dell'economia rese poi entrambi questi provvedimenti assai più costosi
Oltre che assumendo atteggiamenti demagogici in relazione alle imposte progressive gli ultimi governi liberali provocarono soprattutto nel mille e novecento ventidue veri e propri scioperi dei contribuenti
Nel mille novecento ventuno con la svolta liberista tra virgolette il pm FC sarebbe intestato poi tutte le le inchieste non ascrivibili alla sola grande borghesia di semplificazione fiscale
Riduzione della spesa pubblica nonostante gli storici come già diversi contemporanea all'epoca riconoscono livello relativamente basso in realtà in termini assoluti della pressione fiscale italiana in quel momento il minore aumento della fiscalità progressiva rispetto alla spesa redistributiva questo è il dato punto un giudizio diciamo allarmato ma poi né i fatti almeno secondo questo ragionamento di che Buti la pressione fiscale italiana non era così forse la compressione dei binari economici verificatisi durante la crisi dello Stato liberale sembra piuttosto il risultato
Dell'eccezionale ondata di mobilitazioni operaie che caratterizzò quel periodo assieme al crollo dei profitti determinato oltre e più che dalla maggior tassazione
Dalla congiuntura economica entro cui questa avveniva termini poco complessi
Gabbuti fa riferimento alla cosiddetta stagione
Così detto biennio rosso in parte naturalmente in cui si ebbero poi questi queste piccole diciamo conquiste per alcuni per altri appunto
Questi momenti tackle giudizi giudicati maniera molto negativa è importante che però Gabbuti torni su questa questione perché la continuità
E anche questo elemento questa diciamo reazione a quel biennio non può essere considerata l'unica l'unico motori diciamo del della risposta della reazione del fascismo a questa situazione ma è un elemento che sul campo e questo è importante
Il fascismo produttivi sta il capitolo successivo che qui vi leggiamo solo qualche passaggio la discontinuità dell'arrivo di Alberto De Stefani al ministero delle finanze siamo a le prime battute
Del dal regime fascista dopo la scomparsa di Vincenzo Tangorra anche al ministero del tesoro
Arriverà De Stefani ed è la prima volta nella storia dell'Italia unita che i due dicasteri si trovarono ad essere eletti dalla stessa persona
Come già rilevato da Pietro Piero Bini un altro studioso nuove stime del PIL hanno accertato risultati economici
Più positivi
Di quanto era stata stabilito imprecisi precedenti ricostruzioni statistiche tra il ventidue e il venticinque il reddito nazionale crebbe in media del sei virgola due per cento l'anno
Cinque virgola cinque per abitante contro il tre virgola otto della media dell'Europa occidentale
Importante questo ragionamento e qualcuno potrebbe essere indotto a pensare
A condividere questo giudizio che ancora recentissimamente stavo di nuovo
Ha rimesso in campo allora il fascismo ha fatto anche cose buone e questo potrebbe essere un dato concreto e a cui fare riferimento vediamo che Gabbuti poi ci spiega questo numero e ci spiega anche quanto invece sia da leggere diciamo con molte molte molte cautele e giudicarlo positivamente eh euro diciamo una forzatura almeno in questa lettura che vi stiamo proponendo come è noto spiega infatti poco più avanti lo studioso dietro questa crescita vi furono in quegli anni condizioni non facilmente realizzabili e ripetibili simultaneamente la particolare elasticità una categoria tecnica dell'offerta di lavoro la situazione del mercato dei CAT
Categoria tecniche dell'offerta di lavoro la situazione del mercato dei capitali e della politica
Economica e la forte domanda estera assistita da un'adeguata politica tariffaria e da un favorevole andamento del cambio
Queste le coordinate in cui si manifestò questo dato ma accetti più vediamo il significato del mille novecentoventidue come punto di svolta tanto in termini di quota salari quanto per la distribuzione di un lavoro
Con queste stime e si può datare con più Pri per precisione il peggioramento della distribuzione dei redditi e questo
Il tema
In realtà il fascismo è questa opera di De Stefani sì manifesta come un'opera di restaurazione di politiche fiscali Italia fascista seguiti certamente l'esempio
Britannico in linea con quanto accadeva già appunto altrove segnando una battuta del resto rispetto alla iniziativa delle imposte progressive spiega abbiamo riassunto
La svolta impressa dal governo Mussolini colpi però per radicalità e anche per elementi di originalità a partire da una mai da una misura di grande impatto simbolico cui fu attribuito un grande impatto simboli simbolico come l'abolizione nel luglio del mille novecentoventitré
Delle imposta di successione all'interno del nucleo familiare sostanzialmente cancellando la più antica delle imposte progressive italiane presente in tutti gli ordini gli ordinamenti spiegato
Kabuki e proprio in quegli anni elevava adattarsi elevata però a tassi prima inimmaginabili de Stephenie
Spesso rivendica rivendicava di andare contro l'indirizzo universale del nostro tempo e come vedete sono gli stessi esponenti del regime fascista che ci tengono a sottolineare
Che la loro politica voleva essere in diciamo innovativa tra virgolette naturalmente da questo da questo punto di vista cioè andare contro l'indirizzo universale di quel tempo nella relazione lo scriveva di accompagnamento a questo decreto che Stevanin vero e proprio manifesto di questa politica definita poi produttivi sta volta a creare diceva testé in questo testo nel nostro paese delle condizioni d'ordine sociale e politico
Nel paese diceva De Stefani
Economiche finanziarie tali a trasformarlo in uno assi in cui il capitale la privata intrapresa e gli onesti guadagni
Trovino le migliori condizioni della loro produttività e della loro tutela questa questo un passaggio della nota di De Stefani il mille novecentoventitré e poi rappresentò uno spartiacque anche per le politiche assistenziali che questo è un altro dato importante Conforti arretramenti soprattutto per i lavoratori nelle campagne che vanificare uno molti degli interventi nel periodo post bellico questo è il dato queste decisioni
Portarono a questi dati che possono essere letti in questo in questo modo ma
Gli strumenti con cui furono raggiunti furono questi una
Nota poi interessante citata da Gabbuti in una lettera indirizzata a Luigi Einaudi
Poche settimane prima della marcia su Roma il direttore dell'Associazione bancaria italiana invocava la necessità di avverte virgolette abbandonare al suo destino
La finanza dello Stato raffronto rafforzando l'economia produttrice questi accetti poi abbiamo rivisti anche nella nel dopoguerra citando esplicitamente l'esempio britannico Bianchini raccomandava di fare economia
Concentrare nuove imposizioni soprattutto sui consumi
Si sacrificano così diceva alcune classi ma l'economia in generale è salva e può continuare a produrre creando poi una nuova vita anche l'idea della costruzione di una nuova vita è un po'uno dei tratti di film distintivi dei protagonisti
Del mondo fascista oltre forse più che sul piano che la politica doganale spiega
Gabbuti tradizionalmente enfatizzato nella letteratura nell'analisi storiografica
E proprio in campo tributario che gli industriali otterranno negli anni successivi per usare la celebre espressione di Ernesto Rossi il pavimento di diverse cambiali da parte del responsabile di tesoro e finanze quattro volte perché sentivo da radio radicale evocare questa lettura
Molto non molto chiara molto
Diciamo sintetica della realtà del fascismo e tra l'altro Ernesto Rossi fu molto impegnato come alcuni ricorderanno anche nel periodo del dopoguerra per disarticolare queste questioni questo rapporto malato diciamo tra mondo produttivo e mondo politico mondo delle istituzioni che appunto stringeva un legame di questo tipo che Ernesto Rossi giudicava molto molto molto in maniera molto dura un Merrone grave dal punto di vista della idea
Dello sviluppo economico un anno prima di essere sostituito con una figura di maggiore garanzia come volpi De Stefanis alla vigilia delle elezioni del ventiquattro raccoglieva del resto dichiarazioni pubbliche di grande sostegno da parte degli industriali e cita poi anche un episodio che saltiamo perché il tempo sta finendo ma di interesse
E che ci riporta anche nel mondo della retorica di quel momento Einaudi poi un'altra riflessione per commentare i contenuti di un discorso che fu tenuto alla Scala mila poni entusiasti sì
Intuita nono togli inusuale pratica di riferire all'opera di De Stefani non a quel parlamento
Che gli aveva concesso poteri tanto illimitati tra virgolette ma i costruttori delle future economiche italiane riuniti alla Scala insomma ecco questo prendersi dei meriti e invece riferimento al Parlamento che stava per perdere la sua efficacia e questa nota di Einaudi ci fa capire bene la sensibilità di Einaudi e quello che stava avvenendo in Italia in quegli anni al De Stefani scrive Gabbuti
Vengono dedicati numerosi profili celebrative quotidiani e le riviste non solo italiane qui fa una riflessione importante Kabuki
Una nota molto critica a Renzo De Felice in particolare
Si riferisce al primo volume in cui i nota Renzo De Felice alla ringraziava scriveva
Scriveva De Felice
De Stefani ha ringraziato da Renzo De Felice tra coloro i quali più dobbiamo scrive a De Felice che gli avevano fornito documenti testimonianze indicazioni e suggerimenti che qui il tema anche che l'approccio critico alle fonti che come sempre molto importante qui l'oggetto della critica è Renzo deferisce andiamo avanti con con questo saggio da quota novanta alla grande crisi quota novanta che qui fu al centro della retorica
Mussolini ha nel mille novecentoventicinque spiega Gabbuti è un anno di censura anche per la politica economica Italia sono solo le istituzioni che rimangono
In campo ad essere demolite sostanzialmente dall'approccio della dittatura ma è anche la politica economica
Italiana spiega più avanti Gabbuti nel complesso gli anni della dal mille novecentoventidue al mille novecentoventinove fanno segnare una crescita media il prodotto industriale del sei e tre per cento annuo un tasso secondo solo a quelli registrati nel secondo dopoguerra e ben al di sopra del tre virgola sei per cento rispetto al decollo giolittiano
Come spiegare questo dato c'è la conferma del quadro illustrato per i primi anni Venti evidenziando anche in questa metrica la continuità tra periodi e Stephanie e Volpi che venne dopo
Dopo l'inevitabile rimbalzo dovuto alla recessione la quota dei salari sul reddito nazionale continua però la sua discesa verso i livelli prebellici questi
Appunto i dati che vengono che vengono messi in in in evidenza anche questo caso vista la controriforma fiscale
Più direttamente osservabile ed evidente il proseguimento della crescita delle disuguaglianze all'interno del mondo del lavoro continua in primo luogo la discesa appunto
Dei salari questo è il quadro che Gabbuti traccia però punto ecco questi dati vengono portati con interezza una crescita in qualche modo con dei dati anche sorprendenti ma appunto a costo di questi provvedimenti gli emergono anche molto bene
Da a queste nuove serie più avanti
Gabbuti poi parla anche di altre questioni purtroppo il tempo sta finendo
Alcuni esempi della condizione del mondo del lavoro dai tempi
Del fascismo e la condizione delle donne italiane quasi riporta anche un un momento in cui da parte del fascismo
Venne valutato come fatto positivo il fatto che alcun diciamo una certa fascia di donne
Non chiudeva più al lavoro come un fatto positivo per cui appunto si diceva le donne possono oggi tornare nelle loro famiglie naturalmente questo rispecchiava l'impostazione della fascismo dell'idea di famiglia del fascismo e dell'idea e del ruolo della donna all'interno di questa di questa idea altro dato molto un importante che di segnaliamo solo in sintesi è il capitolo successivo guerra e autarchia e tra l'altro ritorna su una questione che tante volte è stata affrontata dagli storici due
Impatto della crisi gravissima a livello internazionale del mille novecentoventinove
Se esco si è scritto moltissimo della strana in qualche modo reazione italiana rispetto a questo scenario alcuni pochi realtà sostenitori della sistema corporativo fascista autarchico pensa hanno hanno sostenuto appunto che questo sia stato e determinato dalla tenuta di questo sistema dalla sua diciamo struttura dalla sua sud solidità qui Gabbuti spiega che la situazione era già impoverita e in particolare anche dall'autarchica
Che arrivato naturalmente nella fase successiva ma appunto come è conseguenza di questa impostazione di cui viviamo di abbiamo detto che appunto non avrebbe degli effetti relativi questa è stata la conclusione a cui sono arrivati spesso gli storici Gabbuti ci ritorna con nuovi dati e nuove con firme
In conclusione di questo di questo saggio che ha preso quasi tutto il tempo di cui disponiamo oggi c'è un capitolo che si chiama appunto conclusioni
In cui Gabbuti riassume un po'il suo ragionamento
Innanzitutto c'è una continuità tra il periodo pre fascista è quello fascista non solo nelle strutture che si modificano lentamente ma anche nei modi di sviluppo nello stesso capitalismo italiano
Tale continuità allora acquisizione recente oggi un dato acquisito il consolidato si riferisce alla storiografia sul quale non sembra più necessario soffermarci tuttavia la storia delle istituzioni rende oggi possibile
Rilevare il ruolo del regime fascista se non nel generale nelle cristallizzare ed esacerbare alcuni di questi modi di sviluppo in realtà secondo Gabbuti l'esperienza fascista condiziona la ricaduta in Italia di momenti fondativi e di svolta a livello europeo internazionale trasformando ritardi in caratteristiche permanenti che anche passando un colpo di spugna su sei tentativi di riforma questo è
Il tema che Gabbuti mette in evidenza quindi anche rispetto a giudizi ci sono che circolano continuano a circolare su alcuni aspetti del periodo fascista vengono messi in evidenza in questo saggio nel loro nelle loro contraddizioni loro gravi criticità
Vi abbiamo segnalato solo qualche passaggio del saggio crescita del saggio crescita accumulazione distribuzione in Italia
Durante il fascismo di Giacomo Gabbuti che trovate su Studi storici la rivista della Fondazione Gramsci e il numero uno e il due mila e ventiquattro su cui torneremo perché appunto
Ci sono ci sono altri saggi che rimangono su queste questioni ma affrontano il tema da altri punti di vista EC torneremo appunto chiudiamo con una brevissima segnalazioni da Sotto il vulcano la rivista diretta da Marino Sinibaldi numero che abbiamo sul tavolo
è quello che porta il titolo creazione a cura di Rosella Pastorino solo per approfittare in realtà di un passaggio di un intervento di Silvia Ferrari anche una studiosa
Insegna civiltà EDGE all'Università di Bologna una riflessione sull'approccio che porta allo studio della storia il problema del tempo nel deserto del Texas è in corso di allestimento una costruzione un monumento meccanico immenso
Sta lato dentro una montagna il suo scopo è tenere traccia del tempo per i prossimi dieci mila anni
Senza oscillazione sulla esattezza dell'ora si chiama l'orologio della lunga ora del cuoco blog un amore fatto di materiali che duri un anno ma perché si chiede l'autrice
Fare questo perché costruire un orologio che duri dieci e dieci lire Milani sperando che rintocchi con regolarità per prolungare il concetto di civilizzazione
Per allargarci e riempire il tempo pure perché abbiamo distrutto il mezzo tutto questo costruire il problema non è tanto il meccanismo che si inceppa immateriali che dicano l'evoluzione e che li distrugge e la posta
Si inceppa immateriali che dicano l'evoluzione e che distrugge e la cosa che li corrode il problema non è mai nella natura che ci circonda il problema della natura
Degli uomini naturalmente anche voi il giudizio che abbiamo sulla natura degli uomini ecco un tema molto importante naturalmente
è solo un accenno questo una riflessione con la quale ci fermiamo invidiamo appuntamento alla settimana prossima
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