Sono stati discussi i seguenti argomenti: Giornali, Periodici, Politica, Rassegna Stampa, Storia.
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Parliamo di storia anche oggi in questo spazio della programmazione di radio radicale come sempre
Lo faremo attraverso alcune e citazioni tratte dalle riviste che si occupano di queste materie è uscito l'ultimo o numero di Mondo operaio dello numero tre
Di marzo due mila e ventiquattro che di citeremo ampiamente anche nelle prossime puntate ci sono diversi temi di approfondimento noi partiamo dal tema che cerchiamo sempre di affrontare in questa trasmissione c'è proprio un capitolo di Mondoperaio di questo
Mese dedicato alla memoria partiamo da un testo che è in realtà una introduzione di un libro che ha questo titolo un bambino e la storia ed è anche un'occasione per Mondo operaio anche per noi qui da radio radicale per ricordare ancora una volta Ugo Intini recentemente scomparso uno dei protagonisti della vita politica del nostro paese uno dei protagonisti i protagonisti della storia del partito socialista italiano e appunto Mondoperaio ripropone cioè alcuni articoli di Ugo Intini oggi partiamo da questo la memoria di un bambino per unire un paese una idea diciamo di Ugo Intini che di vogliamo citare per entrare nel merito delle questioni che appunto cerchiamo sempre di trattare in questa rubrica scriveva
Intini in questa introduzione a questo libro un bambino e la Storia questo è il titolo la mia generazione cresciuta così prima sotto le bombe
Nell'Italia della guerra mondiale poi in mezzo alla guerra civile e poi nell'Italia della ricostruzione queste tre fasi che tra l'altro l'autore affronta nel libro
Queste tre fasi sono state splendidamente descritte in tanti volumi di storia su di essi
Sì sa assolutamente tutto
Ma qui saranno ricordati questi momenti in un modo diverso non prevalentemente sulla base dei libri il Flash della memoria di chi come me scriveva Intini era un bambino ma c'era possono riportare ai giorni nostri colori odori sapori le testimonianze dei miei vecchi e dei leader politici che ho conosciuto possono far rivivere i piccoli fatti della vita quotidiana oppure irrisolti gramma dice oh naturalmente una scelta precisa che fa Ugo Intini è che viene descritta poi anche nei particolari ho scoperto questa particolare questa macchina del tempo per caso all'improvviso
Ritornando scriveva Intini in un paesino dove da bambino avevo trascorso il periodo della guerra civile
Ho capito che avevo visto abbastanza per poter andare indietro ricostruire far rivivere frammenti del periodo tumultuoso in cui è nata all'Italia di oggi non da storico perché non lo sono dice Intini ma da spettatore bambino prima da ascoltatore poi perché ho memorizzato da decenni racconti che hanno colpito il nuovo cuore la mia fantasia ed è incredibile come le parole possono portare indietro nel tempo
Pietro Nenni diceva spesso quant'era bella la Repubblica sotto l'imperio non capivo scriveva scrive Intini non capivo cosa significasse un giorno glielo chiesi
Nella Francia degli anni Venti del Novecento dove viveva Nenni in esilio aveva conosciuto Iren uscì certo anziani mal Lucidi
Della Comune di Parigi del mille ottocentosettanta quei vecchi rivoluzionari e compagni socialisti
Il ricorda mono che quando lottavano contro l'imperatore Napoleone terzo e sognavano la Repubblica la prevedevano meravigliosa
Quando infine si realizzò sì realizzò la trovarono immensamente inferiore alle aspettative dicevano sospirando appunto quant'era bella la Repubblica sotto l'impero Nenni il principale
Artefice della Repubblica dice Intini questo suo giudizio ma da leader politico della nostra Repubblica ma da leader politico e di governo sospirava come i suoi amici rivoluzionari della comune che sperimenta la nostra repubblica perché molto spesso nella storia come nella vita degli uomini ciò che ha a lungo si è desiderato appare deludente quando finalmente lo si ottiene ho ascoltato le parole ricorda i motivi di un protagonista del mille ottocentosettanta attraverso il racconto l'esperienza diretta di una sola personale Nenni
Che mi riporta e riporta chi legge oggi scriveva Intini indietro di cento quarant'anni allo stesso modo con questa stessa immediatezza un compagno socialista
Vivo nel mille ottocentosettanta poteva aver ascoltato il racconto di chi aveva partecipato alla rivoluzione francese se si collocano idealmente in fila me stesso scriveva Intini Nenni e il compagno
Del mille ottocentosettanta si può arrivare dunque attraverso le testimonianze raccolte
Direttamente da sole tre persone al mille settecentottantanove e alla presa della Bastiglia
Tale è la potenza della macchina del tempo se azionata dalla parola dall'ascolto dalla memoria e dalla passione politica scriveva Intini questa introduzione motori formidabili sottovalutati che a differenza dei libri consentono di toccare con mano
I fatti storici e questi testimonianze punto oggi vengono in realtà considerare dagli storici naturalmente
Lo spazio riservato ad esse
Forse non è così largo certo si può osservare scriventi nella macchina del tempo e affascinante
Vede ciò che li ricostruzioni professionali degli e Sperti spesso non raccontano ma azionata in questo modo nota i particolari non l'insieme non penetra perciò nel significato profondo
Della storia giusto
Sempre si è detto che quando si è in mezzo alla foresta in una radura su una albero si è immersi in una micro realtà non si vedono i contorni l'estensione il contesto la natura vera della foresta
Tutto ciò lo si osserva liberandosi al di sopra dei particolari ruotando ad esempio in cielo con un elicottero per i fatti storici proiettandosi in avanti o indietro nei decenni e nei secoli al di là del contingente con
Perché neanche
Molto vivaci come come potete sentire Intini descriveva così il metodo della storie così
Massive a un certo punto perché il flash della memoria fotografa il particolare certo non l'insieme ma un particolare legato alla propria esperienza personale del quale perciò si può essere assolutamente sicuri invece la storica via talvolta deforma i particolari addirittura li cancella lo fa perché spinta dalle ideologie e dall'editoria dal rispetto del politically correct scriveva
Intini con nota evidentemente polemica dal suo punto di vista dall'egemonia dominante quella culturale o quella imposta dal vincitore anche qui
Abbiamo tante volte discusso queste categorie mandiamo avanti i conti filtri i quali tendono a rimuovere o stravolgere i particolari che non si adattano al quadro d'insieme scelto come quello più attendibile
O come assolutamente veritiero o semplicemente da propagandare in estrema sintesi
Però sono temi appunto da approfondire il diavolo scriveva
Si vuol dire si nasconde nei particolari ma spesso i particolari diventano frammenti di verità importanti contribuiscono da ricostruire il Palazzolo ove nel quadro più generale con i contorni del contesto della foresta
In modo nuovo stimolante talvolta più credibile
In quello tradizionalmente accertato questa la sfida che Intini si poneva certamente d'interesse in questo modo
Di ricostruire la memoria anche attraverso queste catene individuali che sono state sono state ricostruite entriamo nel merito di alcuni fatti che Intini
Descrive in questo libro il patto Ribbentrop Molotov del mille novecentotrentanove apri un lungo periodo di ventidue mi ricorda intimi nei quali il nazifascismo e lo stalinismo furono sostanzialmente alle non si trattò di una parentesi ininfluente si è cercato di sottovalutarla perché è inquietante urta contro tutte le convenzioni politiche culturali successivamente maturate
Ma i due totalitarismi del ventesimo secolo avevano qualche cosa in comune
La distanza tra di loro non era necessariamente più grande di quella tra ciascuno di loro e le democrazie questa o il giudizio di Intini pertanto in quei mesi mentre il mondo sembrava capovolto rispetto a quello che poi è diventato non era scontato che la guerra si sarebbe sviluppata come poi e avvenuto queste anche lì
Solito problema del senno del poi diciamo così si scatenò una
Formidabile propaganda anche in Italia la scopo allo scopo di dimostrare che l'alleanza tra comunismo e nazifascismo non era innaturale e molti illustri propagandisti non erano affatto a disagio anzi portavano argomentazioni sinceramente sentite
Ed efficaci ricorda poi entreranno in particolare il libro ciò spiega è un altro fatto spesso ignorato il passaggio in massa dice in estrema sintesi Intini degli intellettuali italiani
Direttamente dal fascismo al comunismo dalla egemonia culturale di un totalitarismo a quella del totalitarismo apparentemente opposto contribuirono certo opportunismo
Giovane età di molti tra i protagonisti altro ancora ma ci fu anche una continuità di radici psicologiche politiche culturali tra una parte del fascismo e del comunismo dimostrandosi
Dopo la di liberazione come il regime del ventenne il principale punto di attrazione per i giovani scrittori giornalisti registi artisti di valore questa la lettura che da Intini in questo libro che vi stiamo riportando ce ne sono di
Molto diverse e alternative anche diciamo più approfondite ma qui in sintesi
Intini sceglie questo quadro per il tema che è quello della memoria di cui stiamo dicendo
I bombardamenti sulle metropoli italiane per esempio va avanti furono un'esperienza sconvolgente ma stranamente poco si è ragionato sulle loro implicazioni morali
E sulle teorizzazioni chi contribuirono a scatenarla e la verità è che che dice Intini per la prima volta nella storia dell'umanità
Lo sterminio di civili innocenti di donne e di bambini fu freddamente pianificato come una irrinunciabile esigenza militare e politica nel silenzio sostanzialmente di tutti
La uccisione del maggior numero possibile di civili come obiettivo dichiarato è stata un salto di qualità nell'orrore che pure è colma la storia degli uomini è amaro dirlo
E non è politicamente corretto
Ma questo salto di qualità riflette la sua luce livida sino ai giorni nostri perché il terrorismo non gli è estraneo bambini della mia generazione scriveva hanno vissuto sotto questa nube nera
Sotto l'incubo delle bombe scagliate dal cielo è un altro
Di questi ricordi guardando il quadro di insieme poi continua
La foresta dall'alto e non i particolari su tutto inane evocando appunto
La la metafora diciamo di di di prima la guerra civile è sempre stata descritta come uno scontro fra tre protagonisti visti come soggetti militari e politici coesi uniti al loro interno i tedeschi fascisti partigiani ma non è così
Perché le divisioni tattiche furono enormi all'interno di ciascuno di questi tre soggetti le divisioni non solo tattiche ma addirittura strategiche sui BTP politici
Sui fini ultimi furono importanti all'interno sia del fronte fascista repubblichino
Che ancor più in quello partigiano della guerra civile per definizione si scatenano gli istinti peggiori atrocità furono commessi da tutti ma in Italia troppo spesso si passa da un eccesso all'eccesso opposto
Fu un eccesso la mitizzazione della Resistenza la sostanziale censura sui crimini compiuti in suo nome
Anche dopo la liberazione ad esempio nel triangolo rosso tra Modena Parma e regge un simbolo di questo atteggiamento censorio fu proprio Panza
Il quale contribuì definendolo il grande fisso d'oro al linciaggio mediatico Panza contigui al linciaggio mediatico di Otello Montanari che era il segretario
Dell'Anpi di Reggio Emilia che quando l'egemonia comunista
Culturale ancora dominava scrive Intini utilizzando queste categorie ebbe il coraggio di denunciare gli assassini commessi dai partigiani
Oggi mentre quell'egemonia è finita è un eccesso opposto sempre ad esempio opera di Pansa ricorda questi fatti di qualche anno fa
Ormai anche parecchi anni fa
Intini mettere sullo stesso piano fascismo e resistenza descrivendo quest'ultima come un'orgia di sangue e scelleratezza certo i dati di liti del periodo
Forse più fosco della nostra storia restarono per lo più impuniti impacchi più efferati quelli compiuti dai tedeschi
Ma sulla timidezza
Nel perseguire i generali della Wehrmacht tra le molte spiegazioni date non è stata sottolineata una che verrà documentata in questo in questo libro anche italiani compirono crimini di guerra all'estero la reciprocità e le applicazione pratica generalizzata a livello internazionale di un principio di responsabilità penale individuale avrebbe perciò prodotto un effetto boomerang riservandoci amare
Sorprese non è la prima volta che ripartiamo
Questa questione su
Lo che fu l'atteggiamento poi delle autorità italiani nel dopoguerra gli italiani sono davvero brava gente vicentini ma vale e per tutti i popoli una regola cruda normalmente le persone cattive fanno cose cattive persone buone cose buone qui appunto questa la semplificazione scelte se volete trovare persone buone che fanno cose negative rivolgerle rivolgetevi però ai valori assoluti
Salvifici da perseguire per la loro importanza trascendente senza badare ai mezzi questo tema che cercheremo di affrontare anche oggi
E poi forse anche nelle prossime puntate i valori della Patria con la P maiuscola della religione con la R maiuscola della rivoluzione ancora con la maiuscola delle ideologia totalizzati come che possono spingere ad azioni generose eroiche ma anche atroce dice
Molti italiani brava gente tra virgolette hanno perseguito questi valori e spesso non ci sono comportati come brava cioè dopo la lunga notte parte descritta segue l'Italia della ricostruzione questo libro che è stata per chi l'ha vissuta un'esperienza entusiasmanti che qui poi si entra in alcuni particolari che vi salviamo per economia di tempo la memoria scrive più avanti Ugo Intini se esercitata senza ipocrisie e per i concetti finisce più per unire che dividere questa l'idea di Ugo Intini di questo libro che viene riportata e in questa introduzione che mondo operaio ripubblica ora di ricostruire scrive Intini una storia condivisa esercitando la memoria per unire con equilibrio umanità e ora di farlo a proposito per esempio della guerra civile mille novecentoquarantatré quarantacinque un proposito che tale rimane e appunto
Su cui si riflette oggi c'è chi contesta peraltro ricorda
Poco più avanti Ugo Intini anche il processo di unità nazionale e quindi il tema della memoria consente condivisa letto diciamo da questo punto di vista è un bel proposito mai difficile da realizzare abbiamo riportato
Qualche passaggio di questa che era una introduzione di Ugo Intini ancora approfittiamo per ricorda
Attraverso Mondoperaio il numero di marzo era l'introduzione al libro un bambino e la storia andiamo avanti cerchiamo che oggi come sempre di legare insieme in qualche modo le citazioni
Ancora su Mondoperaio numero tre c'è una recinzione di Andrea Millefiori di un libro recentemente la pubblicato che appunto approfittiamo leggendo di qualche passaggio di questa recensione per segnalarmelo
Paolo Borioni il ministero Brodolini ai poteri pubblici welfare e Statuto dei lavoratori su queste storie e questi le storie dei provvedimenti che sono stati presi su questi temi
Si sta cominciando a lavorare però è un lavoro è recente perché appunto anche la cosiddetta storia dell'iter parlamentare delle leggi e provvedimenti presi nella storia della Repubblica è un tema che non va per la maggiore anche se si sta si sta sviluppando in questi ultimi tempi scrive mille fiorini
Paolo Borioni nel suo libero il ministero Brodolini poteri pubblici welfare
E Statuto dei lavoratori è uscito da poco per Biblo ne diceva un testo di Storia delle istituzioni politiche di taglio scientifico quindi molto focalizzato sugli aspetti documentali archivistici
Nella vicenda del ministero del lavoro che lo fa grande e gloriosa squadra se Semenza
Che e di essa fecero parte tra gli altri intellettuali sì intellettuali scrive
Uso volutamente questo termine dice recensore oggi negletto ostracizzato perché credo che gli intellettuali abbiano contribuito arrendere al Novecento
La politica migliore di quanto non lo sia oggi dalla quale infatti essi sono stati completamente esiliati
Intellettuali dunque del calibro di Gino Giugni Francesco Forte Enzo Bartocci Giuseppe Tamburrano
Questo è un testo molto tecnico dice ricezione tuttavia non fa scemare l'attenzione anche di chi non è uno storico di professionale Po
L'obiettivo che ci poniamo in questa trasmissione eh sì perché trattante pagine di citazioni alchimistiche l'autore non manca intra ammazzare costantemente elementi critici essenziali per comprendere la sostanza
Di quanto stava accadendo politicamente quindi storicamente in quegli anni come esempio
Le differenze ci si passi il termine abissali tra le posizioni di Riccardo Lombardi e quelle di Giacomo Brodolini stiamo parlando del mondo nel partito socialiste il primo non credete
Mai in profondità strategie politiche fondate su guerre fare e i diritti del lavoro a differenza di Brodolini che di questa prospettiva
Fece la pietra al volo angolare del suo fare politica nel PSI di allora non a caso per Brodolini a differenza che per Lombardi
Citare il welfare nordico non non costituiva assolutamente un problema politica che contemplava altresì anticipando in ciò temi oggi centrali nelle Politics
La questione salariale e che in Italia costituisce da sempre questione irrisolta
Risolta perché non far nulla finché livelli salariali aumenti no significa condannare il Paese restare impigliato nelle maglie del lavoro nero dell'evasione fiscale del precariato scrive l'autore
E non si dica che il livello di italiani dipende solo dalla Protti produttività in Italia fino agli anni Ottanta almeno abbiamo avuto uno dei più alti livelli di produttività di tutto l'Occidente Polisario stavano comunque fra i più bassi
Evidentemente c'è qualche altro problema a monte di questa situazione ma il riformismo di Brodolini non si limitava a questa questione c'era una visione che travalicano
Il semplice piano della emancipazione giuslavoristica
Salariale previdenziale che arrivava farà cogliere nel perimetro delle possibili riforme improntate al tema del lavoro il concetto di usi sociali
Del reddito poi qui sì si entra nel merito di queste di questi progetti ricorda più avanti Olivetti Marzotto e altri grandi imprenditori
I italiani nel loro campo avevano introdotto il concetto di usi sociali della produzione così Brodolini si proponeva di fare altrettanto per ciò che concerneva il suo campo il suo ruolo che non era quello di imprenditore ma di rappresentante del mondo del lavoro
E non si trattava affatto di un libro dei sogni diceva un clone diversamente da come in precedenza se non ricordiamo male dice l'autore Presidente del Consiglio del primo centrosinistra Fanfani che ebbe a definire l'intervento di un parlamentare socialista
Che battezzava la nascita di cui il governo come il sicuro approdo alla terra promessa tante volte per gli ho parlato anche diciamo dei di Moro dei timori suscitati del mondo diciamo conservatore che era forte nel nostro Paese in quegli anni ma andiamo avanti la squadra messa in piedi dal ministro del lavoro rientrava esattamente nel qua in in un quadro delineato da uno studioso che viene citato in un periodo di influenza crescente dei partiti socialisti e socialdemocratici in Europa un'influenza un'egemonia
Chi per motorini doveva significare innanzitutto portare all'interno delle imprese ciò che sino ad allora non era potuto entrare o perlomeno dalla porta principale i diritti sindacali
Poi un altro accenno il duello a sinistra per quello che riguardò diciamo nella e la conquista a livello parlamentare di queste normative che riguarda il mondo del lavoro ci fu un duello a sinistra spesso dimenticato anche per per il fatto che questa diciamo queste diversità poi non sono state raccontate per diversi motivi
Questo duello a sinistra che la stagione delle riforme del lavoro di cui in quegli anni fu promotore Brodolini innesco tra PS gli epici quest'ultimo ovviamente
Teneva ad evitare che l'azione politica socialista nel centrosinistra potesse oscurare le posizioni strategiche che il principe era riuscito a conquistarsi tra le masse lavoratrici del dopoguerra di allora e non poteva però farlo con un'azione che apertamente ostacolasse o addirittura Boy contasse Progetto socialista pena ricadere in posizioni sostenibili
I comunisti ricorsero all'ora strumenti raffinati collaudati di tattiche parlamentari
La sostanza della loro strategia risiedeva nel voler mantenere il dibattito e il relativo percorso decisionale in tema di riforme del lavoro nell'ambito della centralità del parlamento dove e si avevano forza
Potere contrattuale soprattutto visibilità piuttosto che lasciarlo all'iniziativa del governo e del suo ministro cercando così di sfilare sia quest'ultimo il mazzo di carte per distribuire vari attori politici quella partita tentando di rimetterlo in mano a colui che in quella fase aveva effettivamente i numeri politici specie in termini di prestigio
E untori volete sa per farlo Umberto Terracini e qui ricorda nota
Va detto che Terracini sull'unico comunista tra l'altro tra i fondatori del PC
Che sul finire della propria vita nel mille novecentottantatré ha avuto l'onestà politica e intellettuale e morale di riconoscere che nella storia delle sinistre socialisti aveva avuto ragione rispetto ai comunisti poi qui naturalmente lo fare Recchia battuta
Che questo avvenne nell'ottantatré a vent'anni
Di distanza mandiamo avanti allora presidente del gruppo parlamentare Terracini al gruppo parlamentare comunista al Senato il quale in effetti esercito molte pressioni su Brodolini per fare in modo che il disegno di legge
Che avrebbe poi portato lo Statuto dei lavoratori venisse subito portato in aula per la discussione generale evitando che l'iniziativa politica fosse guidata è orientata da via Veneto che il Pd cinque andasse e seguisse con sospetto il timore iniziativa socialiste testimoniato da diverse
Diverse questioni e per esempio da un titolo dell'unità del ventisei giugno del mille novecentosessantanove che reputo era questo suscita forti critiche il progetto Brodolini
In sostanza alla le reazioni che giunsero a Botteghe Oscure apparivano impostate perlomeno la loro veste di presentabili tie Sterna seguendo lo schema del benaltrismo
Di una lunga e consolidata tradizione di una certa sinistra italiano in ogni caso nonostante l'incessante pressione di Terracini
E dei suoi per la discussione in aula in aula Brodolini grazie anche all'abilità il compagno di partito presidente della commissione lavoro Gaetano Mancini riesce a tenere una proroga e poi c'è il passaggio con il al ministero Donat Cattin e che viene e descritto nei particolari Brodolini non vide
Il realizzazione la presenza di Gino Giugni e il ministero democristiano sta a dimostrare scrive l'autore che tutto il lavoro precedente di Brodolini ed i suoi non va andò perduto la questione statuto rimase aperta nessuno avrebbe voluto occuparsene come il giunsero moralista socialista secondo il quale l'incontro con il Parlamento fu una fase di sci difficile in primo luogo poi anche per la perdita di prototipi ma Giugni che riuscì e riuscì nell'intento la anche alcune critiche a questa impostazione naturalmente vanno fatte lo fa io recensione
Il ruolo del sindacato che divenne centrale con colla istituzione lo Statuto dei lavoratori
I i sindacati dei difetti ne hanno molti dice il recensori del libro non sono pochi sui quali si potrebbe a lungo discutere proprio un appunto si volesse muovere all'approccio di Brodolini fu quello di impostare il tema del diritto del lavoro soprattutto in termini di potere sindacali prima ancora che come riconoscimento dei diritti di cittadinanza così importante
A quella cultura politica non discendeva dalla formazione brodo Liliana che ebbe invece il merito di avanzare
Il disegno di legge con una competenza e onestà intellettuale che nessuno potrebbe mancare di riconoscerli e poi appunto si parla del questione dell'articolo trentanove della Costituzione è una questione che rimane aperta andiamo avanti abbiamo finito il tempo anche per oggi con un'ultima brevissima
Citazione da un'altra rivista è uscito il primo numero della rivista il Mulino anche di questa rivista cerchiamo serve senta di Dario Brini ampiamente conto sempre con il registro che abbiamo spiegato di questa trasmissione il il titolo di questa pubblicazione che la prima del due mila ventiquattro il senso della politica e religione civile oggi solo un primissimo passaggio rapidissimo
Da un da un saggio che cerca di analizzare le origini di questa idea
Della religione civili come tante volte ha risentito parlare anche Marco Pannella in termini diversi in termini di thriller religione della libertà qui si parla del nazionalismo per ha per esempio
Di Alessandro o Manzoni banche per l'utilizzo che ne viene fatto nelle scuole non è solo diciamo uno scrittore ma anche un po'simbolo diciamo della costruzione di questa identità nazionale il nazionalismo di Manzoni
è un'azione di Isma'temperato scrive il l'autore di questo articolo Roberto Pershing
Che è uno storico temperato dal riconoscimento che accanto alla lealtà verso la propria nazione esistono altri valori etici politici come L'Humanité mese l'umanitarismo cristiano l'amore per la libertà
E tutto questo era pratiche
Nato nella tradizione cattolico-liberale
E di cui fu imbevuta diciamo così
La élite della tradizione cavouriana da Minghetti e Visconti Venosta Bondi all'Ansa e quindi della destra storica tutta la destra storica e su questa linee
E ne ha parlato ampiamente lo storico Federico usciamo con il suo importante libro
Nel sul mille ottocento settanta torneremo naturalmente su queste questioni di cui parla il
Molino ma ci fermiamo anche per oggi con questa trasmissione vi diamo appuntamento alla settimana prossima
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