Quelle che sarebbero "gravi violazioni della dignità umana" per la Chiesa Cattolica, documento che richiama il 75º anniversario della Dichiarazione universale dei Diritti dell'uomo.
Tra queste, il capitolo della teoria del gender e del cambiamento di sesso.
Il cambio di sesso "di norma rischia di minacciare la dignità unica che la persona ha ricevuto fin dal momento del concepimento", anche se "questo non significa escludere la … possibilità che una persona affetta da anomalie dei genitali già evidenti alla nascita o che si sviluppino successivamente, possa scegliere di ricevere assistenza medica allo scopo di risolvere tali anomalie".
La genitalità trattata così non è una forma estrema di discriminazione, di violazione di diritti per la salute psicofisica di una persona? In Italia la possibilità di cambiare sesso con una conseguente riattribuzione chirurgica e anagrafica è disciplinata dalla legge n.
164 del 1982 e dal decreto legislativo n.
150 del 2011.
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