07 APR 2024
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La nuda verità - La salute è un viaggio. Diritto negato, diritto violato: il diritto alla salute

RUBRICA | di Maria Antonietta Farina Coscioni - RADIO - 19:45 Durata: 27 min 28 sec
A cura di Stefano Chiarelli e Guido Mesiti
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Il 7 aprile il mondo celebra la Giornata Mondiale della Salute.

Istituita nel 1948 durante la prima Assemblea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), con l’obiettivo di promuovere la sensibilizzazione sulla salute e il benessere a livello mondiale.

Scopo dell’OMS è infatti il raggiungimento, da parte di tutte le popolazioni, del più alto livello possibile di salute intesa non solo come assenza di malattia o infermità, bensì come uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale.

La "tutela della salute" è un diritto fondamentale garantito dall’articolo 32 della
Costituzione italiana e che trova attuazione attraverso il Servizio Sanitario Nazionale fondato sui principi di equità, uguaglianza e universalità.

Purtroppo le disuguaglianze di salute esistono.

Chi ne è interessato? Come misurare le differenze nello stato di salute? Le disuguaglianze di salute sono evitabili? Con la Giornata Mondiale della Salute si dovrebbe celebrare il diritto umano alla Salute che deve assumere sempre più una dimensione globale, universale.

In Italia è stato lanciato da 14 scienziati tra cui il Premio Nobel Giorgio Parisi un appello per salvare il Servizio Sanitario Nazionale che si legge: “Dal 1978, data della sua fondazione, al 2019 il SSN in Italia ha contribuito a produrre il più marcato incremento dell’aspettativa di vita (da 73,8 a 83,6 anni) tra i Paesi ad alto reddito.

Ma oggi i dati dimostrano che il sistema è in crisi: arretramento di alcuni indicatori di salute, difficoltà crescente di accesso ai percorsi di diagnosi e cura, aumento delle diseguaglianze regionali e sociali.

Questo accade perché i costi dell’evoluzione tecnologica, i radicali mutamenti epidemiologici e demografici e le difficoltà della finanza pubblica, hanno reso fortemente sottofinanziato il SSN, al quale nel 2025 sarà destinato il 6,2% del Pil (meno di vent’anni fa)”.

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