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Secondo giorno della lunga deposizione di C-061 che ha oggi chiarito che la Krajina non avrebbe potuto esistere senza il supporto economico di FRY e Serbia.
Discussa l'ammisibilità delle intercettazioni telefoniche e ascoltata la prima tra Karadzic e Milosevic sul futuro della YugoslaviaL'Aja, 19 novembre 2002 - Nell'udienza odierna del processo a carico di Slobodan Milosevic è proseguito l'interrogatorio del testimone sotto regime di protezione C-061, ex politico serbo di altissimo livello la cui identità deve rimanere segreta, che ha spiegato in che modo Slobodan Milosevic deteneva il … controllo sulla SAO Krajina e ha raccontato i piani di spartizione della 'vecchia Yugoslavia' per la creazione di una 'Grande Serbia'Complessa discussione procedurale sull'ammissibilità delle tanto attese intercettazioni telefoniche di conversazioni tra Slobodan Milosevic e i massimi esponenti del mondo politico yugoslavo.
Nella prima sono state ascoltate le voci di Milosevic e Karadzic sulla 'difesa del territorio yugoslavo'Le intercettazioni telefonicheAscoltata oggi in aula la prima delle oltre 50 intercettazioni telefoniche che la Procura Onu intende presentare in aula come prove delle responsabilità individuali di Slobodan Milosevic nella guerre che hanno insanguinato i Balcani nello scorso decennio.
Oggi è stato possibile ascoltare il primo frammento dell'intercettazione di una telefonata tra l'allora presidente della Serbia e il capo dell'SDS - Partito Democratico Serbo - nella Bosnia Erzegovina, nonché presidente della Repubblica Srpska, il super latitante Radovan Karadzic.Nella conversazione, che ha avuto luogo nel 1991, i due politici parlano del mantenimento dell'integrità della Yugoslavia"Milosevic e Karadzevic - ha spiegato il testimone - parlavano del fatto che tali territori avrebbero dovuto rimanere nella Yugoslavia dopo la disintegrazione, il che significa che tutti i territori serbi dovevano rimanere nella Yugoslavia sotto il controllo militare della JNA [l'esercito federale controllato, secondo l'accusa, da Slobodan Milosevic, ndr]""L'idea - ha chiarito successivamente il teste la cui identità deve rimanere segreta - era quella di forzare la Slovenia e la Croazia a lasciare la Yugoslavia e far sì che la parte della Croazia sotto il controllo serbo rimanesse nella Yugoslavia sotto il controllo della JNA"Il bilancio della SAO KrajinaIn base a quanto raccontato in aula dal testimone dell'accusa, il bilancio della regione autonoma serba della Krajina era solo parzialmente coperto dalle entrate delle tasse imposte alla popolazione.
"La Banca Nazionale della RSK - ha affermato C-061 - operava in pratica come una filiale della Banca nazionale di Yugoslavia"La maggior parte dei fondi a disposizione dell'autoproclamata repubblica provenivano infatti dalla Banca nazionale della Federazione yugoslava, anch'essa - in base alle tesi della Procura Onu - sotto il controllo de facto dell'allora presidente serbo Slobodan Milosevic.Le spese militariGran parte delle spese che la SAO Krajina doveva sostenere erano militari"Se si guardano le cifre per il finanziamento delle spese militari - ha chiarito il politico di altissimo livello - 2/3 dell'intero bilancio erano destinate a quello""Anche nei momenti in cui non si era in una situazione di conflitto - ha spiegato ancora il teste dell'accusa - si era in una condizione di immininente minaccia di guerra con spese notevoli per le istituzioni militari" I deficit di bilancio della SAO 'coperti' da BelgradoIl bilancio dell'autoproclamata Repubblica di Serbia Krajina era ampiamente 'sostenuto' dalla Federazione Yugoslava e da Belgrado."La RSK - ha affermato il teste - riceveva i fondi per coprire i deficit dalla Banca Nazionale di Yugoslavia.
Erano soldi 'nuovi'"Alla domanda se la RSK avrebbe potuto esistere senza il supporto della Yugoslavia e della Serbia, il teste ha quindi risposto che "la RSK era completamente e totalmente dipendente dalla Serbia dal lato economico".La SAO Krajina, insomma, non avrebbe potuto esistere senza l'appoggio di MilosevicLa questione delle intercettazioni telefonicheLa Corte ha oggi discusso l'ammissibilità delle intercettazioni di conversazioni telefoniche tra Slobodan Milosevic ed importanti esponenti militari e politici yugoslavi.
Gli amici curiae hanno presentato due obiezioni."La prima obiezione - ha affermato l'amicus è relativa all'autenticità e sull'attendibilità delle prove.
La Corte non sa ancora come dove quando sono state registrate queste intercettazioni".Inoltre, ha aggiunto l'amicus curiae britannico, "anche se il teste riconosce le voci, possono essere comunque delle imitazioni, non è detto che siano le vere voci"Insomma, "il primo problema è relativo all'autenticità e alla affidabilità delle intercettazioni e il secondo è relativo alla legalità dell'ammissibilità stessa"Slobodan Milosevic ha affermato che tali intercettazioni sono state registrate in modo illegale e quindi non sono accettabiliLa Corte ha deciso di ammettere la presentazione in aula delle intercettazioni con alcune riserve, tra cui l'analisi delle registrazioni da parte di un gruppo di esperti 'esterni'.
I giudici hanno inoltre richiesto alla Procura di presentare delle informazioni più dettagliate sulle conversazioni.
Discussa l'ammisibilità delle intercettazioni telefoniche e ascoltata la prima tra Karadzic e Milosevic sul futuro della YugoslaviaL'Aja, 19 novembre 2002 - Nell'udienza odierna del processo a carico di Slobodan Milosevic è proseguito l'interrogatorio del testimone sotto regime di protezione C-061, ex politico serbo di altissimo livello la cui identità deve rimanere segreta, che ha spiegato in che modo Slobodan Milosevic deteneva il … controllo sulla SAO Krajina e ha raccontato i piani di spartizione della 'vecchia Yugoslavia' per la creazione di una 'Grande Serbia'Complessa discussione procedurale sull'ammissibilità delle tanto attese intercettazioni telefoniche di conversazioni tra Slobodan Milosevic e i massimi esponenti del mondo politico yugoslavo.
Nella prima sono state ascoltate le voci di Milosevic e Karadzic sulla 'difesa del territorio yugoslavo'Le intercettazioni telefonicheAscoltata oggi in aula la prima delle oltre 50 intercettazioni telefoniche che la Procura Onu intende presentare in aula come prove delle responsabilità individuali di Slobodan Milosevic nella guerre che hanno insanguinato i Balcani nello scorso decennio.
Oggi è stato possibile ascoltare il primo frammento dell'intercettazione di una telefonata tra l'allora presidente della Serbia e il capo dell'SDS - Partito Democratico Serbo - nella Bosnia Erzegovina, nonché presidente della Repubblica Srpska, il super latitante Radovan Karadzic.Nella conversazione, che ha avuto luogo nel 1991, i due politici parlano del mantenimento dell'integrità della Yugoslavia"Milosevic e Karadzevic - ha spiegato il testimone - parlavano del fatto che tali territori avrebbero dovuto rimanere nella Yugoslavia dopo la disintegrazione, il che significa che tutti i territori serbi dovevano rimanere nella Yugoslavia sotto il controllo militare della JNA [l'esercito federale controllato, secondo l'accusa, da Slobodan Milosevic, ndr]""L'idea - ha chiarito successivamente il teste la cui identità deve rimanere segreta - era quella di forzare la Slovenia e la Croazia a lasciare la Yugoslavia e far sì che la parte della Croazia sotto il controllo serbo rimanesse nella Yugoslavia sotto il controllo della JNA"Il bilancio della SAO KrajinaIn base a quanto raccontato in aula dal testimone dell'accusa, il bilancio della regione autonoma serba della Krajina era solo parzialmente coperto dalle entrate delle tasse imposte alla popolazione.
"La Banca Nazionale della RSK - ha affermato C-061 - operava in pratica come una filiale della Banca nazionale di Yugoslavia"La maggior parte dei fondi a disposizione dell'autoproclamata repubblica provenivano infatti dalla Banca nazionale della Federazione yugoslava, anch'essa - in base alle tesi della Procura Onu - sotto il controllo de facto dell'allora presidente serbo Slobodan Milosevic.Le spese militariGran parte delle spese che la SAO Krajina doveva sostenere erano militari"Se si guardano le cifre per il finanziamento delle spese militari - ha chiarito il politico di altissimo livello - 2/3 dell'intero bilancio erano destinate a quello""Anche nei momenti in cui non si era in una situazione di conflitto - ha spiegato ancora il teste dell'accusa - si era in una condizione di immininente minaccia di guerra con spese notevoli per le istituzioni militari" I deficit di bilancio della SAO 'coperti' da BelgradoIl bilancio dell'autoproclamata Repubblica di Serbia Krajina era ampiamente 'sostenuto' dalla Federazione Yugoslava e da Belgrado."La RSK - ha affermato il teste - riceveva i fondi per coprire i deficit dalla Banca Nazionale di Yugoslavia.
Erano soldi 'nuovi'"Alla domanda se la RSK avrebbe potuto esistere senza il supporto della Yugoslavia e della Serbia, il teste ha quindi risposto che "la RSK era completamente e totalmente dipendente dalla Serbia dal lato economico".La SAO Krajina, insomma, non avrebbe potuto esistere senza l'appoggio di MilosevicLa questione delle intercettazioni telefonicheLa Corte ha oggi discusso l'ammissibilità delle intercettazioni di conversazioni telefoniche tra Slobodan Milosevic ed importanti esponenti militari e politici yugoslavi.
Gli amici curiae hanno presentato due obiezioni."La prima obiezione - ha affermato l'amicus è relativa all'autenticità e sull'attendibilità delle prove.
La Corte non sa ancora come dove quando sono state registrate queste intercettazioni".Inoltre, ha aggiunto l'amicus curiae britannico, "anche se il teste riconosce le voci, possono essere comunque delle imitazioni, non è detto che siano le vere voci"Insomma, "il primo problema è relativo all'autenticità e alla affidabilità delle intercettazioni e il secondo è relativo alla legalità dell'ammissibilità stessa"Slobodan Milosevic ha affermato che tali intercettazioni sono state registrate in modo illegale e quindi non sono accettabiliLa Corte ha deciso di ammettere la presentazione in aula delle intercettazioni con alcune riserve, tra cui l'analisi delle registrazioni da parte di un gruppo di esperti 'esterni'.
I giudici hanno inoltre richiesto alla Procura di presentare delle informazioni più dettagliate sulle conversazioni.
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