Le "manovre parlamentari" per evitare il referendum sulla liberalizzazione degli orari dei negozi proposto dai Club Pannella - Riformatori; M. Pannella minaccia di chiedere agli elettori di votare 12 "sì" se il Polo delle Liberta' non si impegnera' a difendere i referendum proclamati

Marco Pannella nella sala stampa di Montecitorio risponde ad alcune domande del Giornale RadioRai Marco Pannella su dodici referendum a quanti chiedete di votare sì sicurissime
Sei quattro no ricorderò alla gente questi cari scomparsi che sui cari estinti ma che vogliamo rianimare ecco però i vertici burocratici del parastato sindacale e la loro trattenuto nelle buste paghe delle quote associative per quasi due mila miliardi di furto per quel che ci riguarda giudichiamo quella lo dare una botta averla risorgendo straripante partitocrazia mutando le leggi come una mandandolo un solo turno e quindi costringendo delle coalizioni prima del voto e non ha dedica che fra i due turni
E i due al servizio dei consumatori
Vengono
A rendere più lì la possibilità di
Rese commerciali botteghe
E l'altra quella che consente ai commercianti di essere aperti quando vogliono
E che al servizio ancora una volta dei consumatori e del commercio queste sicurissimamente sono in rosso quattro sì
Sicurissimamente anche il sì ferendo onde Rifondazione Comunista per la democrazia sindacale
Sicurissimamente abbiamo raccolto le firme assieme
è quello privatizzazione della RAI TV è quello
Contro il soggiorno obbligato dei mafiosi sulla legge Mammì dobbiamo discuterne non c'è unanimità di vedute dei Club Pannella
No
Che ci siano
O con
Iscritti persone che la pensano diversamente certo ma i nostri organi in Congresso consiglio generale segreterie eccetera sono stati pressoché unanime invece su questa posizione e i parlamentari
Tali no abbiamo le posizioni del ferito il parlamentare
Con Paolo vigevano deputato riformatore torniamo a parlare del referendum ma proposto dal Movimento dei Club Pannella che chiede la liberalizzazione degli orari dei negozi
In parlamento è stata sventata una manovra che permetteva di discutere nel chiuso di una commissione in sede legislativa di una proposta di legge in grado di evitare i il referendum ma c'è stato una raccolta di firme ma ci sono stati come dire molti stop and go mai visto Pengo sono non sono altro che la conseguenza di una atteggiamento generale di tutte le forze politiche in Parlamento Forza Italia inclusi su questo argomento come si vuole evitare non è solo referendum ma anche proprio il dibattito d'aula perché perché il
Problema che sta
Guidando le strategie dei partiti nei confronti del tema della liberalizzazione degli orari dei negozi e quindi di una liberalizzazione della commercio del commercio a favore dei consumatori e per un
Sviluppo diverso del settore stesso del tutto l'argomento otto a questa questione condizionata da
Le forze extraparlamentari che poi intervengono in nel merito in questa vicenda e mi riferisco in particolare agli orari dei negozi Padova le ore di negozi al testo di legge che viene fuori un terzo degli è stato varato dalla commissione un testo che non superano il referendum è perché non lo supera perché si prevede che la domenica salvo alcune domeniche nell'anno deve restare un giorno di riposo obbligatorio prevede che la notte non si possa aprire se non per con particolari deroghe e cioè non è una vera e propria liberalizzazione perché è stata pilotata questa condizionamento di confronto e forse per evitare che poi nessun gruppo vuol far venir fuori dalle forze Ester Ernesto cioè dalla Confcommercio e dalla Chiesa ormai tutti sanno qua in Parlamento che il presidente della Commissione Rubino ha avuto ricevuto telefonare telefonate dall'arcivescovo di Milano che gli chiedeva in nome dei cattolici del di non obbligare all'apertura domenicale dei perché sarebbe stato qualcosa in contrasto con la cultura cattolica su questo punto in Commissione a suo tempo intervenimmo vicenda chiedendo se ci dovevamo trasformando in un paese integralista sulla scia del delle linee ampiamente ribadite anche recentemente anche dal presidente Camera o viceversa si vuole andare verso una riforma laica e
In senso libero al del di questo settore particolare che andasse verso un equilibrio tra le esigenze dei consumatori residenze dei commercianti tale i dati del un sviluppo virtuoso del settore cioè uno sviluppo che si liberasse di tutto quello che sono i condizionamenti delle
Commissioni Commission Cine dei vincoli che sono serviti che si erano sempre più in questi anni a frenare il commercio a limitare il la possibilità da parte dei consumatori di aveva a disposizione i negozi Inner
Le loro esigenze delle delle valutazioni abitudine delle
Vita dei cittadini e non in funzione di
Ragioni di piccolo potere che spesso bloccano e interamente questo lettore non consentono la nascita di distribuzioni commerciali adeguate a anche a favore dei piccoli commercia anzi c'è ed è tutto un sistema quello commerciale che costruito a partire da delle ipotesi che sono i poteri di rendite di posizioni che vengono sempre di più tutte attribuendo mese andrebbero travolte per potere invece consentire una buona crescita di questo l'altro aspetto è il timore che hanno tutti i partiti delle grandi organizzazioni commerciali a partire dalla Confcommercio di Colucci per cui non ma se la sentono di entrare in collisione per perdere chissà quanti milioni di voti e non si rendono conto che realtà quello che va posto al centro della
Dell'obiettivo dei legislatori dev'esser quello
Della
Gli utenti dei consumatori come primi soggetti dei commercianti come soggetti in ragione di Sezze consumatori e non viceversa Paolo sia i leghisti che ieri vedevo ancora dichiarazioni di chiesa deputato di Forza Italia sostengono che in caso di vittoria dei sì nel referendum si assisteremo ad una liberalizzazione selvaggia degli orari non controllate con grave nocumento appunto per i commercianti ma quale liberalizzazione selvaggia in
Commissione sono venute le organizzazioni a a pronunciarsi contro il referendum portando dei dati che erano clamorosamente a vantaggio a favore del posizione promotori cioè se ad esempio dove sono noti a sostenere che l'apertura domenicale è un fatto irrilevante perché ad esempio a Milano quando si è fatta una sperimentazione di questo tipo l'anno scorso c'è stato un risultato in cui solo il sette per cento dei commercianti hanno deciso di aderire a questa proposta di apertura domenicale se solo il sette per cento e non vuol dire nulla ma se questo argomento di per sé dimostra che allora gran è un danno non lo porterebbe commercianti ma è proprio il tipo di mentalità cioè quella di
Del timore di per i voti dei commercianti ma fra l'altro si pensa ai commercianti come se avessero tutti un unico orientamento e non si tiene per conto per esempio di qua anti hanno tentato di accedere al commercio ne sono stati esclusi di quanti sono in attesa di ottenere licenze e non li otterranno perché poi le commissioni di fatto di bloccano a favore di quelli che già ci sono e quindi il Co in ben Cato avrà si creeranno dei problemi iniziali allora se con la vittoria del sì d'occorrerà farsi carico di questi problemi come consentire l'uscita dal settore la cessione di esercizi in forme più o meno agevolate ma certo
Un si può per questo impedire l'evolversi del mercato stesso ieri apertura ufficiale della campagna referendaria sui referendum Mammì
Che diciamo oggettivamente catalizzano gran parte dell'attenzione della pubblica opinione e lì vi è stata questa manifestazione non è per il no all'Hilton con Silvio Berlusconi Gianfranco Fini Rocco Buttiglione
E anche una dichiarazione di Pannella il quale non ha partecipato ride ha detto sabato prenderemo una decisione e non escludiamo nemmeno ma di accettare un orientamento per dodici sì nei referendum ma
Marco Pannella fa un'ipotesi che
Estremamente breve sconvolgente probabilmente rispetto a quella che è stata l'atteggiamento dei referendum che vista in sé può lasciare sconcertati non
La la si comprende si si ragiona in termini del contesto politico e del contesto dico e della comunicazione
In cui si va affrontare questa campagna noi veniamo dalla campagna che quella delle elezioni regionali che è stata una campagna Strama
Oltre a al
La parte dalla par condicio e dall'altra dall'atteggiamento della Fininvest in questa campagna abbiamo detto e ripetuto più volte che dal quarantasette in poi nessuna campagna elettorale star tra ha usufruito di un così basso livello d'informazione da parte degli organi di informazione radiotelevisivi qua va ricordato che bisogna si nella Campania elettorale scorsa siam trovati in una condizione che l'analoga a quella
Il RAI quando quando la Rai era l'unica televisione con una piccolo particolare di differenza che l'ascolto della RAI nel frattempo era
Dimezzato rispetto agli anni settanta in quanto Sierra con cuocere stata c'era la presenza dell'emittenza privata allora o ci si pone e questo esigenze di comunicazione con ma il silenzio o la carenza di dibattiti adeguati sta condizione do addirittura delle scelte di merito sui referendum da parte del
Poco che circoli l'ipotesi di dodici no o di dodici nuovi usi esclusivamente per dare un messale
Giochi apparsi in maniera univoca e quindi U omogeneo a quel tipo di comunicazione è un dato notorio in questi giorni se ne parla in Parlamento circola comprovare e allora capi allora
In questo contesto va vista la scelta di Marco Pannella di dire a questo punto se voi rinunciate a
Difendere referendum che posizione mettere freno che sono quelli che voi avete proclamato a questo punto e siete voi poi a gestire e mezzi di comunicazione a questo punto questa era lo gira dei referendum a questo punto tanto vale gioca votare sì su tutti questa mi pare la posizione di Marco che prese i non non può essere vista se non nel contesto politico e della comunicazione che la condizione essenziale per lo svolgimento corretto della parere fendere e quindi per avere un voto che non sia falsato dalla informazione diretta su questo argomento e sulle conseguenze che quelli nel contesto informativo povera indecente di merito le singole referente Maurizio Gasparri coordinatore
Di Alleanza Nazionale Gasparri che stamane si è riunito l'esecutivo ed ha assunto una decisione diciamo così ufficiale sui referendum ma che si voteranno l'undici giugno può
O espulsione abbiamo deciso di esprimere sei no sì sì no riguardano e mentre gli argomenti che ci sono giù a cuore quelli della libertà di informazione quindi sono i no ai tre referendum contro libertà d'informazione un no al referendum per la privatizzazione della due altri no ancora ai referendum che vorrebbero liberalizzare orari e licenze commerciali né su questi sei no ne abbiamo l'impegno prioritario siamesi favorevole referendum sindacali che tendano ad abolire le trattenute prossima Cati sulle buste paga
E gli altri referendum che riguardano una maggiore libertà e pluralismo sindacale siamo contro quindi la CGIL CISL UIL loro monopolio di potere economico e normativo e poi abbiamo deciso divisi all'abolizione dei soggiorno obbligatorio perché ora la norma abbastanza superata bisogna combattere la mafia con durezza ma con altri mezzi penali più incisivi e poi abbiamo detto sì al Tour unico in tutti i comuni anche sopra i quindici mila abitanti speriamo di riuscire a la propaganda bene il farsi preti italiani in questo ginepraio di schede come dovranno ben votare Gasparri dopo il pronunciamento della Corte costituzionale sembra
Però che l'esecutivo e garante vogliamo di nuovo adottare provvedimenti di natura diciamo restrittiva
Vedo che il governo deve prendere atto di essere stato sconfessato dalla Corte costituzionale devono inventarsi più delle situazioni veramente assurde come quelle che ha prospettato quel decreto vediamo se meritino sulla lezione
Era rapide oppure se invece vorranno luogo ad altri interventi sta all'inizio non so di quale natura perché possono inventare sponte azione dell'Expo ma io credo che dovrebbero meditare appunto sulle sconfessione ricevute dalla Consulta e al limite lo vedrà per niente decreto quando scadrà il venti mi pare di questo mese e come
A domanda su un argomento diverso se permette a a AN si è scagliata contro il ministro Mancuso per le affermazioni fatte ieri a proposito del pull a Mani pulite c'è una posizione ufficiale diciamo del
Partito no ci sono state dichiarazioni singoli esponenti non ci siamo scagliati contro nessuno c'è un dibattito in atto mi pare che da un lato Mancuso dimostri che anche le critiche fatte da quello precedente che abbiamo che non erano infondate dall'altro non si può però nemmeno demolire il pur il per la sua azione quindi diciamo la nostra posizione di non sposare aprioristicamente nessuna delle due cause comunque ne discuteremo vedremo se ce lo dà una mozione di sfiducia ci riserviamo di approfondire una questione molto delicata sulla quale bisogna fare meno scena riflessione seria