"Evoluzione e problemi dell'economia italiana nella prospettiva dell'Unione Europea" org. dall'Associazione Popolo, Parlamento e Istituzioni

Diede adito il nome dell'associazione Moro Mortati Piccioni
Rivolgere ai rappresentanti delle istituzioni
Al ai relatori
Ai partecipanti tutti un saluto un ringraziamento vivissimi
Con questo convegno la nostra associazione prosegue nel suo lavoro e nelle sue iniziative
Da mesi
Ci occupiamo dell'unione europea delle autonomie locali della giustizia
Da luglio dello scorso anno abbiamo aperto un dibattito che continuano a suscitare notevoli interesse sul ruolo dei cattolici nella società italiana
Ci stiamo inoltre cimentando per così dire con problemi quale lo status sociale la globalizzazione la riforma della scuola in particolare l'insegnamento del Novecento
La nostra associazione che apartitica
Si propone insomma come punto di riferimento di quanti ispirati cristianamente essenza improprie velleità politico organizzative sono disponibili a riflettere approfondire questioni considerati utile al perseguimento del bene comune
Avvertiamo che nelle mutate condizioni dell'Italia dell'Europa e del mondo di fronte alla eccoci alle eccezionali novità tecnico-scientifiche
Che accompagnano la fine di questo secolo il nostro impegno può essere quello di contribuire alla elaborazioni di di progetti che offrono motivi di speranza alle nuove generazioni
E questo beh lo sappiamo non è facile
Per la nostra parte
Anche se modesta ci proviamo con pazienza tenace e umiltà
Ci proviamo vale a dire a testimoniare
Quanto
E il cristianesimo sa assumere delle speranze e delle sofferenze del presente
Siamo persuasi inoltre che le nostre ricerche i nostri dibattiti e più in generale le stesse scelte politiche
Per avere un re una reale incidenza sui processi effettivi di cambiamento non possono prescindere dalla storia del Paese dalle sue esperienze concrete spesso ancora operanti bel talento nel giugno del mille novecentonovantaquattro al cimitero di Nettuno invitò a ricordare l'insegnamento di Elia visse combattere l'oblio
La vita si sa si vive in avanti ma si capisce come osservava che il capitale guardando agli anni passati
Gli italiani come guardano al loro passato e diffusa l'opinione che la memoria storica non è mai stata una virtù degli italiani
Se ne avrebbe una conferma considerando per semplificare le risposte date anche da studenti a livello universitario a domande sul notissimi personaggi gli avvenimenti degli ultimi decenni
Non si intende entrare un dibattito nel quale sono impegnati storici e studiosi si deciderà solo segnalare un problema
Quello della memoria storica che riteniamo essenziale per l'identità nazionale
Grandi sono le difficoltà per leggere con occhi
E giudizio se lei nelle pagine della nostra storia delle nostre origini immaginiamoci può le difficoltà di una serena lettura del primo cinquantennio della Repubblica
Si è scritto e si è detto ad esempio che lo spirito nostalgico non aiuta a guardare con il necessario distacco a vicende nel primo cinquantennio della Repubblica
Senza soffermarci in merito mi sembra si possono osservare che certe fiammate di Nostalgia non provocano al limite alcun danno
Mentre ignorando alterando o peggio
Falsificando fatti ed avvenimenti del cinquantennio repubblicano non si promuove cento alcun sincero dialogo né si alimenta lo spirito di coesione nazionale l'amico Gerardo Bianco che è stato l'ideatore ed animatori di questa nostra associazione vi dirà del nostro precedente convegno per una storia della Repubblica bilancio storiografico e prospettive di ricerca
E dei collegamenti con gli occhi odierna iniziativa si parlerà dall'Obiettivo Europa dell'obiettivo d'un più equo modello di stato sociale di un più efficiente organizzazione sottospecie statale dove obiettivo di una comunità libera pacifica giusta e prospera
Obiettivi questi che richiedono chiarezza di idee della classe dirigente nazionale ma richiedono pure un assegno un sempre maggiore coinvolgimento dell'opinione pubblica con questo convegno noi pensiamo di offrire un nostro contributo alla riflessione politica
Alla scelta della direzione di marcia un contributo che consideriamo importante grazie all'apporto di così autorevoli relatori e grazie alla vostra partecipazione e al vostro interessa a loro e a voi il rinnovato sentimento di gratitudine della associazione grazie
La parola Gerardo Bianco
Cari collegi
Signore e signori l'amico Signorello mi affidato un compito che se dovessi sviluppare per intero richiederebbe
Direi
La dedica di tutta la mattinata agli argomenti che ha indicato nel suo appone la sua traccia invece e farò solo qualche breve ricordo e qualche sottolineature
Il ministro della pubblica istruzione dall'attuale governo
Ministro Berlinguer ha proposto come voi ben sapete
Che anche la storia del Novecento che peraltro per la verità non era mai stata cancellata dai programmi
Venga per dir così
Più attentamente è seguita nel corso degli studi
Questo credo che non posso non far riflettere rispetto agli orientamenti della storiografia attuale
Chi ritiene e siamo tutti qui raccolti in questa direzione
Ritiene di essere sia pure con diverse interpretazioni politiche
Eredi di una tradizione unica che quella del cattolicesimo democratico nel nostro Paese
Ora già due anni fa quando abbiamo fatto il primo convegno che era appunto dedicato a
Per una storia della Repubblica bilancio storiografiche prospettive di ricerca negli incontri che avemmo fra colleghi studiosi emergeva un dato che io sintetizzo con una espressione latina molto semplice che direi quasi latinorum una sorta di tendenza alla damnatio memoriae della storia dei cattolici
Accompagnata da
Ovviamente un fervore di iniziative di pubblicazione di opere che non solo in Italia ma anche in Europa vengono portate da altre correnti di pensiero direi che sotto certi aspetti
La storiografia cattolica ha finito in qualche maniera per essere più silenziose
Per fare riferimento a due volumi
E non fare riferimento a storici italiani a due volumi di grande diffusione e anche di grande fortuna
Che vengono continuamente citati che fanno un primo bilancio di questo novecento parlo di Osborne il cosiddetto secolo Brehme e poi la
Fine di un'illusione di Fiore
Io ho avuto così la curiosità di andare come si fa come facciamo noi come professionista fanno a leggere gli indici finali
Quella dei non la cosa che mi ha sorpreso è che facendo il bilancio di questo secolo
Nel volume Biocom nel volume di Fiore de Gasperi citato solo due volte
Adenauer tre volte Monnet tre volte mentre invece abbondano le citazioni di delle l'accettazione di Stalin le citazioni praticamente di una serie anche di autori della storia di questo secolo minori
E io
Rilevo questo dato
Cioè sembrerebbe che l'unica storia che in certo senso andrebbe dimenticata
E quella che pure ha scritto le pagine le uniche che son rimaste solide
Le uniche che hanno determinato conquiste che valgono per un secolo che è la storia dei cattolici europee dei cattolici
Italiani parlo del cattolicesimo politico sembrerebbe che il corso storico sia andato in altre direzioni che le pagine siano state scritte da altre correnti di pensiero
Dire che sulla base di questo anche guardando alle vicende del nostro Paese decidemmo insieme con la allora Giunta e con la micro Signorello che era vicepresidente con una serie di studiosi
Portanti
Decidemmo di fare questo primo convegno
Gli atti dovevano uscire l'ambizione era di presentarli a questo convegno e di avviare su quel
Sulle conclusioni di quell'incontro anche un dibattito in Italia purtroppo le nostre consegne sono sempre intrise di difficoltà e non siamo ancora riusciti a concludere anche per ragioni di crisi editoriali la pubblicazione di questi atti che aprono squarci dire ai nuovi non si tratta di fare dell'Apologia non si tratta di organizzare una sorta di risposta per dir così giornalistico
Lauda Torriani delle vicende che sono accadute al nostro Paese si tratta di penetrare in maniera più attenta più criticamente argomentata in maniera più profonda basata sui dati e sugli elementi e non solo le ideologizzazione questo credo
Che accadde efficacemente nel l'altro incontro vediamo comunque insieme con Signorello di poter pubblicare questi atti e di poter offrire anche dei punti di riferimento seri ad una storia che venga compresa nei suoi veri dati né i suoi veri elementi perché io una domanda mi pongo sempre
Come può essere accaduto
Che un paese come il nostro ereditato come fu ereditato nel mille novecentoquarantatré quarantacinque certe condizioni è diventato un grande Paese e questo sia accaduto malgrado una storia che dovrebbe essere certo senso cancellata o demonizzate
è una delle contraddizioni logiche alle quali bisognerebbe dare una risposta ma veniamo all'incontro di oggi
è
Questo convegno sotto certi aspetti la prosecuzione direi quasi la integrazione la specificazione di linee di tendenza e di orientamenti che già
Emerso euro nell'incontro storiografico che facemmo appunto due anni addietro perché parlare di economia anche qui una piccola considerazione
Su quelli che sono i luoghi comuni che purtroppo gli idolatri Busse virgola fuori sono quelli che più
Consistentemente entrano nella coscienza e diventa poi difficile dissipato
è una delle tesi
Correnti e che la storia del cattolicesimo democratico è stata una storia di dissipazione
Noi saremmo gli Autori
Per dirla con riferimento concreto
Del grande squilibrio che si è determinato nel nostro Paese del grande accumulo del debito pubblico di una incoscienza nella gestione delle risorse che ha portato sostanzialmente allo sfascio naturalmente la critica viene da quelli che questo sfascio hanno in qualche maniera aiutato a provocare anzi hanno imposto sotto certi aspetti
E allora forse la ricostruzione di queste vicende la ricollocazione potrei dire con una espressione che non mi piace ma per intenderci storici Istica dei vari passaggi
Il perché alcune cose sono avvenute quali erano le culture che in quel certe determinate fasi dalla nostra storia hanno dominato basti pensare alla importanza rilievo del keynesismo con tutto quello che ne deriva
I passaggi di cultura politica la consapevolezza che il movimento politico dei cattolici democratici ha avuto nel momento in cui in qualche maniera si comincia a prendere consapevolezza della impossibilità di poter proseguire lungo la strada che era quella della come dire potremmo dire non gestione oculata delle risorse o della tendenza a scaricare sul bilancio dello Stato le richieste che venivano i corpi sociali il recupero di una consapevolezza in Italia della esigenza di non dare delle risposte a quelli che chiedevano tutte comunque e che peraltro in questo momento c'è Amanda abbandonato come spesso capita nella storia però dei popoli tutto e subito quello che chiedevano anche questa vicenda questa ricostruzione credo che vada fatto sono qui a fianco a me
Due celebri economisti
Che sono stati anche protagonisti della vicenda politica del Paese parlo di Siro Lombardini poi ci sono gli altri studiosi di Piero Barucci
Io ho vissuto con loro per dir così alcune passi importanti
Della gestione politica e della gestione anche economica del paese vorrei ricordare non la faranno loro loro taglio anche scientifico che cosa non è stato lo sforzo per raddrizzare i conti
Parlo
Di Siro Lombardini di mantenere in equilibrio i conti e poi vorrei ricordare che ci troviamo di fronte modestamente al ministro
Barucci che ha ricordato anche la sua vicenda ministeriale in un importante libro di chi continuando un'opera che era stata già avviata io lo devo dire senza tema di smentite dal governo Andreotti
Perché il governo Andreotti
Anche con i ministri che venivano considerati ministri della dispersione fu quello che comincio a raddrizzare i conti te lo ricorderai zuccheri appunto relatore ai conti cominciando a creare quell'avanzo primario che oggi rappresenta sotto certi aspetti una risorsa da poter utilizzare ora tutte queste cose comunque non vogliamo enfatizzarlo non vogliamo apologie Zarnoune vogliamo soltanto capire che cosa ben otto vogliamo approfondire i termini del problema
Vogliamo capire quelli che sono le nostre responsabilità perché non è che io facendo questo discorso mi scarico di responsabilità o ci scarichiamo responsabilità responsabilità appartengono ossa storia quello che è avvenuto è anche frutto di debolezze
E in certo senso di concessioni eccessive di mancanza di consapevolezza questi errori ci sono vanno anche messi in un contesto che in certo senso faccia anche emergere come non abbiamo perduto il senso alla responsabilità visto che parliamo di pensione
Io vorrei ricordare che qui ci sono degli amici che nel mille novecentottantatré concludendo
Il mandato di presidente del gruppo sono lì gli atti c'è anche qui il curatore degli atti duecentottantatré no e facemmo venire un premio Nobel Samo insomma
Che venne in Italia c'erano i maggiori economisti allora presenti e il volumetto è lì a testimoniarlo
E dicemmo quello che poteva cadere se non si mettevano sotto controllo problema delle pensioni vi ricordo che Samo insomma fece una sorta di proposta attuariale su come bisognava muoversi in che direzione poi le cose sono andate certa direzione e anche queste sono vicende
Che devono essere valutate
Naturalmente questo lo sguardo sul passato
Il problema è di guardare anche verso il futuro e di indicare alcune cose che possono essere valutati
Io non credo lo dico con molta franchezza
A certe tendenze che ideologici sono l'economia che panno i discorsi generici del primato dalla politica queste frasi molte volte sono servite
Praticamente come passepartout per concessioni che non devono essere fatte io che ho e che vengono la famiglia come dire tradizionale di di una borghesia contadina sapevo sempre che mio padre mi diceva che
Importante era lavorare di più risparmiare qualcosa per mantenere i conti in equilibrio all'interno dalla propria famiglia credo che
Il principio fondamentale del diritto romano dell'amministrare le cose con un padre di famiglia valga per l'economia familiare per l'economia anche dello Stato quindi il rigore
Parola che molte volte non piace ma io direi l'equilibrio il senso della misura e del rapporto fra la ricchezza che si produce quella che viene spesa mi pare che sia un principio insuperabile quali che siano le economie quali che siano le teorie economiche
E quindi io sono anche convinto sostenitore che noi dobbiamo fare tutta la nostra parte fino in fondo
Per il rispetto di trattati che abbiamo sottoscritto che i nostri governi hanno firmato anzi sollecitato di impostato che noi abbiamo approvato in Parlamento e parlo del Trattato di Maastricht ma queste cose
Nel rigore rispondendo anche a quello che un certo senso il contesto mo'europea e mondiale richiede ma anche interpretata e qui io mi permetto di fare due o tre osservazioni rapidissime che spero ero ieri diceva professor Frank spero che domani ringrazio anche per la sua collaborazione domani non mi bocciata ma io come dire ormai gli esami li ho fatti sia quelli come dire universitario alla Cattolica professor cioè sia quelli politici
Però vero è che i miei amici mi vorrà sempre bocciare ma qualche volta riuscivo insomma comunque a passare ad essere promosso con l'aiuto di tanti amici che ho qui presenti allora quindi senza temere gli esami dico due o tre cose
Trattato di Maastricht
Trattato di Maastricht com'è noto avuto una interpretazione tutta monetarista ma chi l'ha sottoscritto e chi mi ha fatto parte nella elaborazione chi lo legge non è esattamente così
C'è un capitolo che non è scritto parlo del capitolo
Che riguarda il lavoro allora una domanda professor Barucci il professor Siro Lombardini e altri
Maestri della
Tematiche economiche io mi domando è possibile immaginare per esempio
Che nel calcolo del debito pubblico
Le somme che vengono investite
Per la occupazione e quindi per lo sviluppo e che non rientrano nelle spese correnti possono essere valutate a parte non calcolate sul rapporto PIL debito che credo potrebbe essere una delle strade da seguire inattesa
Di una valutazione più attenta potrebbe aprire una linea che credo maturi anche in altri paesi
Noi sappiamo che abbiamo la cattiva coscienza che attraverso questa interpretazione abbiamo manomesso
Abbiamo o per dir così superato
I vincoli dell'articolo ottantuno anzi io mi meraviglio lo dico agli amici della Bicamerale come mai dell'articolo ottantuno non si parli mentre invece credo che bisognerebbe parlarne maniera molto attenta abbiamo un po'aggirato i vincoli che c'erano
Però io credo che ad un livello europeo questo problema
Sia da valutare cioè deve rientrare nel debito pubblico ciò che viene investito per poter creare occupazione quindi per poter creare ricchezza o non può essere dedotto dal bilancio del
Debito
La seconda questione ma non sarebbe possibile un ricalcolo del debito pubblico che io credo sia solo passivamente stato per dir così valutato per una somma aggiuntiva l'una dietro l'altra e che invece andrebbe criticamente valutato il rapporto anche agli spiriti che ci sono e non si potrebbe immaginare
Di lasciare libera anche una possibilità di mantenere il debito pubblico in lire italiane ma anche di cominciare a trasformare il debito pubblico in ECU che poi potrebbero facilitare al nostro Paese l'ingresso nell'Euro ma interno una domanda io tralascio alcune indicazioni che penso di poter dare al popolo come
Diciamo così mio contributo ma questo non c'entra con questo convegno su alcuni interventi ma io sono convinto che accanto al rigore bisogna guardare alle possibilità che ci sono soprattutto in ambiti specifici particolari di sviluppo ma un'ultima cosa
Che credo sia molto importante
E che credo in questo momento non ottenga l'attenzione adeguata del Governo
La commissione sta mettendo a punto la proposta relativa al nuovo assetto delle risorse per il due mila e per il due mila sette
L'adozione di questa predisposizione prevista per luglio del mille novecentonovantasei si discute cioè di quello che devono essere i fondi strutturali di come deve essere rivisto il parla Pack di come si deve
Ricollocare il tutto di quali sono i contesti qual è l'ammontare sul PIL del prelievo si tratta praticamente della proiezione a partire dal due mila fino al due mila e sette di un piano settennale che deve in qualche maniera impostare la nuova politica europea
La commissione sta preparando questo gli altri paesi sono già intervenuti già intervengono cominciano come li sappiamo a predisporre le cose perché diciamo pure che dopo il due mila sarà questo il piano che determinerà i processi di sviluppo e di trasformazione all'interno dell'Europa con tutte le conseguenze che ne sappiamo ora noi non vorremmo essere soltanto gli entusiasti sostenitore dell'Europa vorremmo essere come sono stati i nostri fondatori anche quelli che contribuiscono a creare l'Europa dalla civiltà concreta materiale delle scelte concrete
Credo che su questo una sollecitazione anche da un'associazione o come la nostra che come bene ha detto Signorello non è legata a partiti ma è legata come detto non lo statuto voglio ricordare alla cultura
Della visione sociale della Chiesa
Ad una cultura che è strettamente legata appunto ad una concezione particolare
Dell'organizzazione della società ad una cultura ripeto che difende tutta in terra la storia del cattolicesimo democratico al nostro Paese
Purtroppo avuto le sue frantumazione
Anche qui la storia dirà
E vedrà quelli che sono stati gli errori le responsabilità ma noi sentiamo qui in questa associazione il dovere di dipendere tutta la storia perché ritengo che sia stato questo il mio giudizio non storico o se volete da partigiano una grande storia che ha scritto le pagine più gloriose di questo sì
Primati dare la parola al professor Barucci la sua l'azione io rinnovo vivissimi ringraziamenti vorrei
Tipiche sono pervenuti
Diversi anzi moltissimi messaggi di saluto di addizione di sostegno alla nostra iniziativa
Molti amici colleghi autorità si sono scusate perché oggi venerdì ci sono c'è una coincidenza di manifestazioni diciamo così di livello istituzionale per cui alcuni dei non si addice anche dei nostri soci
Si sono trovati particolarmente impegnati e si trova impegnati in queste manifestazioni vorrei
Ricordare in particolare il messaggio delle capo dello Stato delle messaggio calorosissimo delle presidente del Senato
Il messaggio delle cardinale Ruini e di tantissime dice
Poi mettiamo a discussione di quelli che sono curiosi vogliono conoscere anche nei particolari l'andamento della nostra manifestazione
No la parola al professor Barucci
Grazie presidente grazie tutti voi amici
Si sta chiudendo un secolo ci sta chiudendo un millennio
è difficile che gli storici non
Pronto no pronto
No
L'attentato
Pronto ecco sì sì pronto si sta chiedendo un secolo si sta chiudendo millenni è difficile che gli storici
Riescano a evitare la tentazione di fare il punto su qualche cosa
E anche noi siamo chiamati a fare il punto su nientemeno che su un cinquantennio
Credo che si chiudono secolo che è stato appena definito riprendendo una classica distinzione
Il pensiero turistico fra tempo storico e tempo cronologico è stato definito un secolo breve
Tanto è stato il pieno gli eventi tanto è stato il pieno di progresso tanto è stato il pieno anche di efferatezze
Sono crollati quattro inverni quello Turco
Quell'Austroungarico quello inglese quello sovietico
Sono state due guerre mondiali che hanno fatto sessanta milioni di morti
Abbiamo avuto tre dittature due delle quali certamente efferate
Eppure questo secolo
Che ha prodotto tutto questo
Poco più del sì con un evento di grande significato storico
Per cui dobbiamo ringraziare il buon Dio che ce lo fa vivere
Momento in cui questa un Oropa che era stata all'origine dei due eventi mondiali decide di chiudere almeno una lunga parentesi di conflitti per costruirsi uno unità economica e monetaria
E questo è un fatto importante
Che deve una volta per tutti farci vedere le piccole beghe quotidiane di un punto in più un punto almeno nel DPEF una prospettiva storica questo è un momento storico del paese forse del mondo
Ma si chiede anche un cinquantennio
Di grande storia del Paese
E a me sta il compito purtroppo non molto allegro di tentare di dare il quadro macroeconomico di quello che è avvenuto durante questo cinquant'anni
Perché siamo in grado ormai di guardarsi indietro e di dire davvero quello che abbiamo fatto e anche perché no quello che potevamo fare
Da un punto di vista economico quella dell'Italia repubblicana e la storia di mezzo secolo di crescita economica
Di profonde trasformazioni sociali ed economiche
Del riscatto di un Paese sconfitto ed arretrato
Definitiva affermarsi dell'Italia fra le nazioni industrializzate a tutti gli effetti europee con una consolidata democrazia economica
è bene dire subito che è la storia di un successo
Per alcuni versi non dissimile da quello di altri Paesi uscite battute ed umiliati della seconda guerra mondiale
Ma è storia di insuccesso
Si è trattato di un successo che ha comportato costi non indifferenti per la collettività nazionale
E anche per i nostri istituzioni
E di costi non sono risultati sempre qua mente spartiti tra i diversi ceti sociali
Le varie aree geografiche i singoli settori dell'economia ma Dio successo si è trattato
Ora che sia in grado di guardarsi all'indietro di scorgere lucidamente ciò che si poteva fare diversamente e di valutare positivamente ciò che si è fatto
Conviene fermarsi per un istante per cercare di capire senza indulgere al pur giustificato giustificato richiamo del sentire politico quello che si resta ancora da fare
Tutto quello che è accaduto non ha avuto né francamente ci si poteva aspettare che avesse un andamento rettilineo
Grosso modo i periodi in cui si può articolare la ricostruzione del passato italiano degli ultimi cinquant'anni sono i seguenti
Ciò primo periodo quarantasette sessantadue per il quale ormai c'è un accordo abbastanza consolidato
Il lungo perito del centrismo anche se politicamente non proprio omogeneo e combo sottoperiodi piuttosto diversi
Ebbe alcuni caratteri univoci come gli ebbero gli anni sessanta almeno dopo il sessantadue hanno delle prime difficoltà nella bilancia dei pagamenti fino al primo shock petrolifero che nel settantaquattro
Una storia tutta se l'hanno fatta gli anni tra due Shots petroliferi settantaquattro ottanta che pur dando conclusivamente il tono a gran parte degli anni settanta
Il resto è storia degli
Il lungo periodo di crescita buona
Ma inflazionistica che dura fino a metà bis novantadue e gli ultimi cinque anni
Il fatto di crescita come quantità e come qualità
Gli anni del centrismo sono risultati anni memorabili
Diressero tali dei fattori irripetibili la volontà di impegno di tanti reduci dai campi di battaglia
L'utilizzo di tecnologie messa a punto nel confronto bellico l'aprirsi dei mercati internazionali una condizione dei salari non elevati una forte e attivazione di correnti migratorie che portarono le persone alle fabbriche
Le scelte di politica economica internazionale l'interno furono parecchi
E senza dubbio lungimiranti l'Italia aderì alla NATO al Consiglio d'Europa al Fondo monetario e la Banca centrale
Avviò coraggiosamente fra i primi la liberalizzazione degli scambi fu uno dei grandi protagonisti del Trattato di Roma
Ma fu anche un'epoca di fantasia istituzionale in fatto di strumenti di politica economica fu costituito l'ENI dipendente fu istituita la Cassa per il Mezzogiorno se attivo uno illuminante discussione a margine dello schema Vanoni compresi i fondamenti della politica dei redditi
Furono varate misure incisive a favore delle piccole e medie imprese si introdusse la validità erga omnes dei contratti di lavoro fusti intuito il ministero delle partecipazioni statali
Una fase favorevole alla congiuntura economica internazionale a parte la breve parentesi la guerra del cuore
Permise all'Italia di raggiungere due risultati importanti una crescita molto sostenuta una trasformazione del nostro tessuto sociale da società ancora in gran parte agricola a società pienamente industriale
In quel lungo periodo il saggio di crescita fu superiore al sei per cento l'anno mediamente
Con fenomeni vero e proprio surriscaldamento e crescita e fra il sette e l'otto per cento
L'inflazione si mantenne mediamente ben al di sotto del cinque per cento
Ma pensate con sette anni inferiore al tre per cento
Per tre anni sotto l'uno e mezzo per cento un anno andarne indietro pensa almeno
L'apporto diversi settori produttivi al pm risultò profondamente modificato pensate che nel quarantasette l'agricoltura valeva il trentasei per cento del PIL
Nel sessantadue l'agricoltura valeva meno del quindici per cento
I nostri conti pubblici furono in una condizione di equilibrio come mai lo sono stati dell'intera storia dell'Italia unita
Il rapporto fra debito pubblico e PIL risolto inferiore al trenta per cento
Fu una crescita sorretto dall'esportazione ed anche da una favorevole evoluzione dei prezzi relativi da quelli le materie prime importate quelle dei prodotti industriali esporta ma fu una ex crescita dovuta anche a poche scelte azzeccate di posti di politica economica
Pur in mezzo a discussioni ma anche polemiche nessuno deve dimenticare e polemiche che attivò la Cassa per il Mezzogiorno le polemiche cattivo la nascita del Mercato comune europeo
Una crescita dovuta ad una grande voglia di impegnarsi del nostro popolo all'emergere di un in insieme in saio di capacità imprenditoriali che è stato ed è tuttora una forza che ci contraddistingue positivamente
Non fu il trionfo di una ideologia rivisita ma di una cultura di mediazione che cercava di rendere duttili certi valori adattandoli alle peculiarità italiane la politica del bilancio così come la stabilità della lira non erano in discussione per il resto si potevano già annotare tutti quei sintomi che poi caratterizzeranno gli anni sessanta che sono ancora e bisogna dirlo lo scoperto con una certa sorpresa
Anni gloriosi per il nostro Paese
Negli anni Sessanta contestualmente all'avvento dei nuovi equilibri governativi Samperi Sorrento il vantaggio competitivo dovuto ad una crescita dei salari inferiore alla produttività
Le prime difficoltà che si avvertirono su fronti opposti i conti con l'estero e qualche tentazione programmatoria non impedirono che il nostro saggio di crescita si mantenesse assai elevato nell'intero decennio ancora più del cinque per cento ma e più che altro e questo è interessante notarlo
Questo saggio di crescita di circa un punto superiore a quello medio della comunità europea
Nella dinamica dell'economia italiana ma non solo di questa la discontinuità si manifesta all'inizio degli anni sessanta settanta ecco la rottura del primo shock petrolifero del settantaquattro che si aprono lunghissimo periodo l'economia italiana purtroppo discrete cita modesto
Durante questo periodo il saggio di crescita è nettamente inferiore al tre per cento
Ed è in leggera diminuzione è del due nove per cento degli anni settanta settantanove del due cinque nel lungo periodo ottanta novantuno di fatto è sull'uno per cento dal novantadue in avanti
Pur con qualche modesta differenza è questo il ritmo di crescita dei Paesi della vecchia Comunità europea
Il cui profilo di sviluppo è risultata assai vulnerabile agli shock petroliferi del settantaquattro del settantanove
I quali hanno però allargato alle conseguenti oscillazioni del PIL italiano e definito un sentiero di crescita dando il più basso rispetto a quello europeo
Dopo la stagnazione dei primi anni ottanta Italia avuto un lungo periodo di crescita stabile che è un po'migliore di quello europeo la Cristo durante gli anni Ottanta appena appena migliore di quello europeo
Salvo poi avvertire il peggioramento la competitività dell'economia nazionale a cavallo fra gli anni ottanta e novanta conseguente ad un cambio stabile e da un più elevato tasso di inflazione
Durante questo lungo periodo di tempo mezzo secolo l'economia italiana è registrato una imponente apertura agli scambi internazionali
Pensate che le esportazioni erano l'otto e il due per cento del PIL nel del sessanta sono salite al tredici e nove nel settanta al quindici s nel novanta dieci al diciotto e quattro del novantuno sono circa il venti per cento io
Per lungo tempo il ciclo la domanda interna è stato simile a quello dell'esportazione
Comperò due modifiche con due interruzioni significative i consumi sono stati nell'insieme stabilizzante in questa crescita escludo settantaquattro appunto l'aspetto del primo shock petrolifero di novantatré esclude cioè dire quando si hanno gli effetti
Della sua votazione della lira del mille novecento novantadue
Il cambio avuto un ruolo centrale la dinamica di questa aggregati con il suo continuo deprezzamento ha esaltato gli effetti della ricreativa rigidità della domanda di prodotti energetici
Ma nel saldo delle partite correnti non di rado quelle invisibili ha compensato quello negativo delle merci almeno fino all'ottantasette
Quando un cambio fisso ed un'inflazione più elevata rispetto a diverse partners europei apposta in crisi la capacità competitiva ad esempio del turismo italiano
La lira almeno come cambia effettivo se continuamente svalutata sessanta per trentacinque anni come cambio reale effettivo tenuto conto però del saggio distrazione incorporata
Si è deprezzata fino a settantotto almeno rispetto alle principali valute del commercio estero italiana
La spinta salariale sessantuno e sessantatré procurò una persistente perdita di competitività del sistema Italia
Successivamente però le tensioni inflazionistiche nei primi anni Settanta ricordiamoci che nell'ottanta si chiamo saggi facendo il venti per cento
Furono compensate da solo verso della lira partire settantadue almeno a settantanove con l'entrata dell'Italia nello SME
Da allora la necessità di difendere la parità della lira concordata ha spesso comportato un apprezzamento reale
Della nostra valuta e naturalmente una perdita della competitività
Uscendo da un'altra analisi quantitativa ore toccare almeno tre aspetti
Che io chiamo sostanzialmente qualitativi la inflazione e la distribuzione del reddito l'andamento dell'occupazione la sua struttura l'articolazione territoriale della crescita naturalmente volendo con questo toccare
Il tema del Mezzogiorno
Comincerei all'inflazione
Almeno a partire da settanta questo è stato uno dei tratti persistenti negativo della nostra economia
Durante gli anni Sessanta l'inflazione era stata mediamente superiore ma pochissimo rispetto a quella meglio europea
Durante gli anni Settanta il divario si fa invece assai rare non siamo al tredici per cento contro Ahmed europea del nove per cento per tutti gli anni settanta
Questo divario non si riduce molto durante gli anni ottanta quando la media nostre dell'otto e tre per cento hanno naturalmente punto cinque tre per cento europeo
In questo periodo la nostra inflazione risulta doppia sistematicamente di quella tedesca e maggiore della somma penetrazione tedesca e di quella francese
Il funzionamento di meccanismi di indicizzazione produsse una devastante diffusione degli impulsi esterni che ci fa venivano dal conto del petrolio
Producendo una spirale prezzi costi che non si verificò negli altri paesi industrializzati
Quando anche il costo del lavoro teso a tornare sotto controllo e si ridusse presso le fonti energetiche seconda metà degli anni ottanta
La stabilità del cambio impose una più rigida disciplina dei prezzi ma l'inflazione si mantenne relativamente elevata a causa di settori non aperti alla concorrenza internazionale
La distribuzione del reddito assopito durante questo lungo periodo una dinamica abbastanza Rizzini
La quota dovuta al reddito al lavoro è progressivamente diminuita
Anche se io sul fronte l'occupazione e quindi a un maestro come Luigi Frey sentiremo cosa ci dice
Ho idea che molte considerazioni sorretto andrebbero integrate utilizzando la componente di quello nascosto sia rispetto alle statistiche ufficiali che al fisco
Resta però un fatto che il livello medio l'occupazione italiana
Era intorno ai venti milioni cinquantadue
è intorno ai venti milioni anche oggi
Dopo un lungo periodo di fatto negli anni ottanta in cui si raggiungono ventuno otto ventidue milioni gli occupati
Si era quindi più o meno allo stesso livello occupazione del cinquantatré
Di quello che siamo nel frattempo si è avuta una bella crescita nostra popolazione
Ma più che altro stavo con imponente mutamento della composizione della nostra forza di lavoro
Si potrà osservare che durante che in questa aggregato che resta fisso siamo stati capaci di assorbire la grande massiccia opera di espulsione forse di lavoro dall'occulta l'agricoltura si potrà osservare che siamo stati in grado di innalzare significativamente il tasso di occupazione femminile
Ma resta il fatto che questo sembra essere un tetto sul quale conviene compiere una riflessione anche di radice bisogna anche tener conto che questo tasso disoccupazione che ormai da troppi anni elevato attorno al dodici per cento l'intera forza di lavoro
E troppo elevato nel Mezzogiorno e che il divario delle livelli di occupazione raggiunge l'Italia dei livelli chiedo raggiunge nessun altro Paese è vero che anche in Francia in Germania siamo attorno al dodici per cento
Ma quando si va a confrontare il saggio d'occupazione che scende ride false nello Verne si scopre che in campo di variazione a uno a due due due per cento
Noi abbiamo delle province dove il tasso di occupazione ormai tre tre e mezzo per cento ed altri in cui il tasso di occupazione del trenta per cento
Questo è il problema che deve pur un'attenzione farci porre un'attenzione tutta particolare la tenuta democratica di questo Paese come si fa a mantenerlo unito quando il tasso di disoccupazione è così invariato e così diverso le sue diverse
In fatto di politica meridionalistica bisogna mettere coraggiosamente che la fase della grande fantasia propositiva anche istituzionale
Se di fatto iso arriva dopo i grandi anni cinquanta
Vi hanno concorso circostanze qualcuna delle quali dovrebbero essere chiamati più semplicemente errori
Fra queste ultime ravviserà e la scelta degli anni sessanta di allargare le misure d'incentivazione anche alle aree depresse del centro nord
Senza un'adeguata analisi dell'impatto di questa scelta sulla convenienza comparativa creare imprese nessuno
E la lasci delle regioni a statuto ordinario la successiva chiusura della fase della gestione unitaria dell'intervento del Mezzogiorno
Una doppia scelte che si è poi mostrata a mio avviso contraria agli interessi di quella terra dei suoi cittadini
E siccome la storia è piena di Beppe certamente una beffa quella cui sono costretti tante popolazioni meridionali oggi osservare che tante di quelle aree che furono improvvisamente definite aree depresse nel centro nord sono oggi fonte istinti secessionisti dicendo che sono state invece se danneggiate
Da queste scelte
Ma fra le altre circostanze esterne
Va anche ricordata la lunga fase della prassi del ragazzo trasfigurazione
E poi della crisi dell'impresa a partecipazione statale
Dell'affermarsi nel Mezzogiorno di una criminalità organizzata capace di controllare i gangli vitali
Di quell'economia
La inadeguate efficienza delle istituzioni locali con i relativi ritardi e l'insufficienza dell'utilizzo dei fondi comunitari la scomparsa progressiva di gran parte del sistema bancario locale
La progressiva perché nordista di fatto della stessa cultura economica mondiale in materia di sottosviluppo
Economisti hanno ormai abbandonato il tema classico del sottosviluppo
Resta il fatto che come sistema attivamente la Svimez e cerca di denunciare ogni anno
Non soltanto il divario Nord Sud ormai da lustri in fase di allargamento
Ma è più che altro la deriva del Mezzogiorno sempre più lontana dal quale dal cuore duro del continente europeo
Non è più una minaccia ma una preoccupante realtà è ora che la finanza pubblica non potrà che essere particolarmente oculata
Ma anche a rara per alcuni anni ed ora che ormai matura qualche forma di avanzato federalismo fiscale
I tempi per il Mezzogiorno si faranno davvero duri
Col rischio che vi maturi qualche tentativo di separatismo conti esasperato autonomismo
Due tentazioni politiche ricordiamolo che hanno precedenti culturali in questo Paese tutt'altro che disprezza
Se solubile aggravare l'acquisto nel Mezzogiorno a concorso drammaticamente
La crisi dell'impresa partecipazioni statali
Per la quale sta arrivando comunque il tempo per qualche analisi meno sbrigativo e liquidatoria di quanto di norma si faccia di questi temi
Vuole mettere da parte per un momento di problemi delle partecipazioni all'epoca di Tangentopoli ho l'esperienza delle firme o cose di questo genere accantono questi aspetti non perché mi costi discutere ma perché questi problemi dovrebbero essere discussi in primo luogo un momento dall'insufficiente del sistema politico e partitico dell'Italia
Ma anche perché essi non debbono essere tali da farci solite questioni di più ampia portata
Nelle quali neppure successo indubbio dell'ENI può giocare un ruolo conclusivo
La crisi
Quali
La quale ha da un punto di vista industriale i seguenti ingredienti
Senta univoca dell'intero Parlamento italiano e di tutte le forze sindacali almeno per un quarto di secolo a fare dell'IRI ruolo con il luogo del salvataggio delle imprese in difficoltà privato in difficoltà
Proprio proprio quel convalescenza diario che sue fondatori si promettevano di voler evitare in ogni modo
Creazione di un enorme conglomerato senza una missione industriale specifica ben individuata
E i solisti della fase durante la quale questo ingente patrimonio di imprese poteva essere capitalizzato sistematico
In questo dipanarsi di eventi gli errori certamente quelli di prospettiva e di di di strategia ci saranno stati ma su questi che bisogna riflettere se vogliamo essere pronti a creare qualche strumento di politica economica in grado di utilizzare i tanti Rivoli del capitale industriale pubblico ancora disponibili così che anch'essi divengano un fatto di propulsione per un'economia che ha bisogno di utilizzare tutto ciò che può avere un qualche ruolo e non solo di liquidare c'è d'altra parte un punto su cui in ogni caso dovremo discutere ed esso riguarda le difficoltà che comunque la grande impresa grande si fa per dire siamo un popolo con grandi telescopi mezzo incontrano Italia sopravvivere a sviluppare in generale quelle che sono spesso chiamate le grandi imprese incluso le banche le assicurazioni sono realtà piccole e progressivamente in parte in piccoli mento APPA a livello internazionale mente tante imprese ridurre media anche piccole sono realtà grandi perché di tengono detengono per un loro prodotto un'importante quota del mercato mondiale
Per molte ragioni incluso certi di cultura politica di una sufficiente una insufficienza del nostro mercato dei capitali la vocazione del nostro sistema bancario e così via resta il fatto che da noi la linea di comando e controllo non funziona impresa di retta nel rapidamente nei Pica cemento e nelle nostre imprese più grandi o meglio non ha finora Conso funzionale vi sono segnali per i quali sembra che qualcosa vada cambiando questa linea di controllo e comando funziona invece al meglio delle imprese di media dimensione e se ne sono viste le file
Quale c'è un dato di fatto su cui molto spesso rifletto specialmente quando si parla con gli imprenditori
In molte aree senza dubbio dominate dalla rabbia di questi tempi
Di specialmente del centro nord
Quando sbarco questi imprenditori si domanda cosa faceva lei da giovane cosa faceva suo padre George a suo nonno
Ci si accorge che durante questi cinquant'anni paese ammessa cultura un seme in saio di volontari imprenditoriale creando una mobilità sociale verticale come nessun altro Paese avuto durante quest'ultimo mezzo secolo da noi a differenza di quello che è accaduto o in Germania o non pensiamo in Gran Bretagna
Non è vero che chi non ha chi nasceva nobile occhi nasceva occhi era laureata Londra Cambridge Oxford alle ha comunque aperte le strade del successo
I nostri imprenditori quelli che hanno successo quelli che tante volte si guardano in faccia si scopre che detengono il sessanta per cento
Dico al sessanta per cento del mercato mondiale per loro prodotto sono molto spesso ex operaio offrire i contadini
Italia cioè dire ha creato questo ascensore di mobilità sociale per cui ha davvero mobilitato tutte le sua capacità imprenditoriali sarebbe un errore mortale
Se l'Italia il regime intanto la sua struttura sociale impedisse che anche nel futuro se avesse questa possibilità di valorizzare tutti coloro che hanno volontà di intraprendere idee capacità di lavoro
Non c'è dubbio che gran parte dei nostri problemi nascono nell'ultimi trent'anni sul fronte del comportamento del fabbisogno pubblico
Il fabbisogno complessivo pensate era stato mediamente del tre cinque per cento anche durante tutti gli anni sessanta pensate il trentacinque quaranta per cento nel rapporto debito pubblico PIL e tre cinque per cento rispetto al fabbisogno rispetto al PIL sa di questo fabbisogno però l'otto e nove durante gli anni Settanta
Per poi toccare nella media il dodici e il tre per cento del lungo periodo mille novecentottanta mille novecentonovantuno Giacco settantasette il rapporto debito pubblico prodotto interno lordo torno sopra il sessanta per cento
Nel novantuno superò il cento per cento novantaquattro ha superato il centoventicinque per cento per poi iniziare una lunga ma lenta comunque significativa discesa
La storia del nostro dito pubbliche fatta di comportamenti solo in parto molti a quelli degli altri Paesi industriali durante gli anni Settanta lo ricordava poc'anzi caro amico Gerardo Bianco
Non era effettivamente facile per alcuno tenere un comportamento virtuoso per spiegare una certa tendenza si usa spesso citare gangs ma non credo si debba andare troppo lontano
La verità è che durante quegli anni Settanta c'era la convinzione che chi imponeva tasse perdeva le elezioni
Chi creava debito pubblico creava condizioni di espansione per l'economia per cui poteva creare posti di lavoro per esempio avere un numero crescente gli elettori magari fino allora indeciso
Il fatto è che durante gli anni Settanta un po'in tutto il mondo la spesa pubblica cresce a un ritmo superiore a quella rete
Del prodotto interno lordo
Tutto questo accade sia negli Stati Uniti che in Giappone in Germania mentre bisogna dare atto che la Francia e la Gran Bretagna cominciano già negli anni settanta a muoversi conto corrente
Solo che in Italia il rapporto era completamente specialmente per tutti gli anni Ottanta completamente sfavorito sfavorevole alle entrate rispetto alle spese
è stata dell'ottanta era dirlo centottanta il rapporto debito pubblico prodotto interno lordo è per l'Italia poco meno di una volta virgola cinque quella meglio europea nel mille novecentonovanta e uno virgola novantuno quello della media forme
Che cosa accade durante questo periodo
Accade che noi abbiamo delle entrate correnti che sono molto spesso trentotto trentanove quaranta per cento del PIL
Mentre in Francia sono il quarantanove per cento riunito quarantadue per cento mente come sospese corrente non siamo sopra alla Gran Bretagna e vicini alla Francia
Alla metà degli anni Ottanta dunque l'Italia un Paese che ha una spesa pubblica prossima a quella degli altri Paesi
E delle entrate molto più basso successivamente della seconda metà degli anni ottanta in poi comincia la rincorsa delle entrate e si cerca di frenare quello delle spese
Ma le spese sono difficile azzeccare la microgenerazione complessa come lo Stato industriale moderno hanno una capacità di espansione implicita in in Terna
Per cui il saggio di crescita si mantiene per tempo lungo fortemente elevato
Entrate crescono ma crescono anche le uscite anche se alla fine degli anni ottanta d'Italia ormai vicina come entrate a quella degli altri paesi europei ma le spese sono ancora le più elevato
Solo nel novantasei pensate quindi ieri si comincia a vedere in questi macroaggregati
Il comportamento di un raddrizzamento della situazione dei nostri conti pubblici
Al novantuno e novantasette le nostre entrate correnti crescono ancora
Mentre in tratte purtroppo retto
Negli anni di crescita particolarmente modesta e anche durante la recessione del novantatré l'Italia è dunque costretta a realizzare una severa politica fiscale
Mentre tutti gli altri Paesi europei avevano un ragionevole spazio per usare la finanza pubblica come politica anticiclica
Cioè in questi numeri la conferma di un'esperienza che vale la pena ricordare che vale non solo per gli Stati ma anche per le aziende le famiglie
Se non si riesce a controllare l'equilibrio tra spese e ricavi negli anni buoni quando vengono gli anni cattivi non si hanno spazi per porre in atto politiche espansivo
Tutto questo è dovuto soltanto a Maastricht e riprendendo uno spunto di di Gerardo Bianco
No dico ma scritte soltanto il momento conclusivo di un decennio durante il quale fabbisogno pubblica aveva creato problemi non soltanto in Italia ma anche in altri paesi
Ma siete guardate una tappa importante quando si dice che è costruito su criteri finanziari si dimentica che questo è la prima volta in cui c'è qualche speranza che il tentativo di giungere all'unità politica nella storia avvia un'unità monetaria
Possa avere successo finora tutti questi tentativi sono stati coronati da insuccessi escluso un piccolo caso dell'Unione monetaria scandinava scandinava come si dice oggi che comunque la posso del tutto a se stesso
Nella storia dell'umanità
La unità politica sempre fatta prima di quella monetaria stavolta la scommessa è enorme
E dobbiamo essere consapevoli che di una scommessa si tratta
E siccome si va a unificare la cosa che più di sacro hanno i popoli cioè l'unità di misura che la moneta e naturale che nel Trattato di Maastricht non si tenesse tenesse prevalentemente conto di quelle condizioni che fanno sì che questo sì un metro che permette un gioca alla pari tra tutti i Paesi
E trattati ma siete poi è stato costruito in modo con alcune aperture proprio per l'Italia
Quell'espressione per cui il rapporto debito pubblico PIL non deve essere intrapreso dovesse interpretata in modo rigido del del sessanta per cento
Distinguendo i Paesi che hanno compiuto dagli ultimi anni progressi significativi e mi pare dica ripetuti mi ricordo ma insomma oggettivi lo si deve proprio delegazione italiana che al convento finale avendo peraltro gli olandesi che non ci amano molto
Decisamente contrari riuscì a far introdurre quindi se oggi noi abbiamo una possibilità di essere parte del primo round del paese che realizzano
La moneta unica europea si deve proprio a questa interpretazione diciamo così più duttile rispetto al Trattato di Maastricht il quale è un trattato che tenta questa costruzione
Che tenta questa scommessa sto e qui non poteva altro che valorizzare prevalentemente
Gli aggregati finanziari e ora con la Conferenza intergovernativa che la cosiddetta politica deve essere in grado di dare polpa a quello che era uno schema anche non poteva che essere finanze
Naturalmente e qui c'è tutta una parte in cui io distinguo discuto lungamente anche il tratto il rapporto fra debito pubblico livelli dei tassi d'interesse
E in cui discuto anche purtroppo quello che è un grande assente lo scenario economiche italiano la borsa italiana
La corsa è veramente una cosa molto seria perché la nostra Borsa dal mille novecentosessanta a oggi
Ha avuto soltanto una perdita in termini reali cosa che non hanno avuto le borse in nessun altro Paese ma su questo non voglio io ora tediarvi ancora vorrebbe ci tornare un pochino l'esperienza degli ultimi anni
Per e cercare di capire
Che cosa si può fare e che cosa si è fatto bisogna dire che negli ultimi anni lo sforzo che il Paese ha compiuto è stato letteralmente radicale
Noi oggi presentiamo con i seguenti aggregati
Un saggio di inflazione
Fra i più bassi della storia dell'anno tendenziale seppure
Della storia italiana degli ultimi cinquant'anni
Dei tassi di interesse come non avevamo da una trentina di anni
Un bilancia
Delle partite correnti e l'insieme dei conti pubblici
Molto positivi
Nel novantasei il nostro salotto se le partite la bilancia commerciale è stato di tipo giapponese
Per la prima volta da quarantasette in poi
C'è stato un primo un c'è il primo periodo in cui la lira sia riapre il Sata rispetto alle valute più importanti degli scambi internazionale
è stata una lunga rincorsa molto ponderosa per agganciare l'Europa
In pochi anni l'Italia ha dovuto porre rimedio a un lungo periodo di politica fiscale accomodante o una grande presenza dello Stato l'economia ad un Welfare State è concesso troppo generosa
Oggi abbiamo concluso gran parte di questo percorso ci sono le condizioni perché si possano intraprendere una fase completamente nuova della economia italiana
Ma i problemi qui comincia a diventare molto grandi che io soltanto conclusivamente cerco indicano
Purtroppo l'economia italiana conseguito questi risultati durante un periodo di crescita molto modeste ripeto l'uno per cento
Tenete conto che quando si cresce sotto il due per cento si fa disoccupazione non si assorbe occupazione
Comunque una crescita che non è di moltissimi inferiore a quella che hanno avuto la Germania e la Francia
Nel confronto bersaglio di crescita e quella produttività c'è la spiegazione per l'andamento della disoccupazione ricco tasso è passato secondo i dati dell'Eurostat dal nove per cento al novantadue al dodici per cento attuale
Nel quinquennio l'economia italiana perde
Qualcosa come un milione un milione cento mila duecento mila posti di lavoro la diminuzione è stata particolarmente forte in alcuni settori ma è stata sensibile anche nell'industria è stata contenuta nel Nord ma è stata purtroppo molto consistente nessuno
Sono
La crescita dell'economia italiana nel novantadue novantasei avvenuta prevalentemente in virtù dell'esportazione
Le imprese industriali hanno realizzato un importante processo di ristrutturazione
Particolarmente le unità medio-grandi la riduzione e l'occupazione è andata di pari passo con la crescita anche se contenuta del fatturato
I profitti dell'inchiesta gli anni sono cresciute il loro grande appetibilità come si legge tutti i giorni sui giornali da parte dei capitali stranieri se fatto elevato
Il problema è l'economia italiana oggi un nome solo
Ripresa della crescita mantenendo però fermi risultati conseguiti sul fronte dell'inflazione del cambio
Della riconversione industriale potendo contare su una definitiva convergenza nella politica fiscale e di una ripresa della riduzione dei tassi d'interesse
Per molti aspetti l'economia italiana se già avvicinata Como dette famosi criteri di Maastricht
Per qualche altro potrebbe essere proprio lì per ragioni ma la ripresa della crescita può avvenire alla condizione di avviare a soluzione due problemi
Una nuova vitalità dell'economia del Mezzogiorno
Una spinta significativa ad una maggiore efficienza del sistema Paese Italia
Però è meglio non lo ripeto oggi raggiunto una gravità che mai aveva avuto dopo la seconda guerra mondiale in avanti un solo dato può dare l'idea del fenomeno
Il tasso di disoccupazione del Centro-Nord e oggi tre sette sette per cento
Basso molto basso comparato con quelli europei
Era del sette otto per cento il tasso disoccupazione l'anno precedente
Nel Mezzogiorno oggetti quasi il ventidue per cento e il poco più del ventuno l'anno precedente
In qualche provincia del Nordeste siamo largamente sotto il cinquanta per cento il cinque per
Infatti l'occupazione giovanile la situazione ancora più giù preoccupa vi sono aree del Mezzogiorno in cui si arriva al cinquanta per cento niente di diverso della disoccupazione femminile
Il Mezzogiorno e da un quinquennio in una condizione di crescita zero e di deindustrializzazione
Hanno contribuito a questo esito la caduta di alcune misure di incentivazione fiscale e previdenziale per le imprese meridionali
E l'avvio di una politica di privatizzazione che ha imposto una drastica riduzione di alcuni impianti industriali caratterizzati da un'alta intensità di lavoro
Per conseguire una maggiore efficienza del sistema Italia i problemi da affrontare
E di iniziare a risolvere sono ugualmente imponenti forse ancora più grave economisti e uomini politici io per primo non amano molto questa espressione sistema paese obiettivamente molto equivoca
Ma essa ormai comunemente entrata nel dibattito politico economico e dà bene l'idea di ciò che va fatto e dell'ampiezza e questo ne implica tutti i tradizionali mali dell'economia e della società italiana vengono ora alla ribalta la lentezza della nostra pratica legislativa basta guardare gli imprenditori quando ci dicono io mi ero dimenticato che c'è ancora qualche del decreto legge che alla ventesima reiterazione
Ogni volta viene mutato in qualche qualche sua parte di pitoni quota si commisura lo con l'ultimo testo e devono mutare successivamente
Qualche piccolo aspetto dell'amministrazione dico adesso le cose per cui questi le tredici deleghe fiscali perché questi hanno diciotto mesi di incertezza
Io sospetto che molte volte quando secondo queste scelte poi non ci si renda conto di che cosa vuol dire per milioni ne abbiamo sei milioni d'impresa dei serio serio di amministrazione che cosa vuol dire essere stare diciotto mesi l'incertezza fiscale
Sotheby's posti enormi sporco
Il peculiare operato dell'operato del nostro Parlamento
La ingombrante frenante presenza la pubblica amministrazione
La lentezza biblica della magistratura nelle cause civili e commerciali
Una legge fallimentare che non funziona nata per tutelare il il resto il creditore e non le impresa oggetto e non tutela del credito dell'impresa
La carenza di certe infrastrutture nostra struttura di educazione e di ricerca scientifica ormai superate e così via
Più che altro scendi bisogno di introdurre un più alto tasso di competitività in tanti ambiti dell'economia italiana
In modo da dare più attenzione ai problemi dei consumatori e dei risparmiatori do soggetti troppo spesso assenti dell'interminabile spesso ripetitive discussioni sul da fare per l'economia italiana la ripresa della politica delle privatizzazioni può spingere in questa direzione così comuni ingresso significativo di capitali stranieri in alcuni settori come quello bancario e quello assicurativo che hanno dei ritardi
Stellari
Stellari
Non poteva parlare di grandi banche nostrane più grande
Un quinto della prima banca europea
Cioè la banca né durante MiTo centonovantasei che fatto dodici mila miliardi di utili
Mettendo insieme l'intero sistema Carcano si fanno gli stessi utili
E si continua a parlare di grandi banche di grande assicurazione
Tutti questi sono settori che hanno bisogno di una rapida ristrutturazione
Una deregolamentazione in certi settori Republic intride tese si impone ma per vari test la crescita dell'occupazione sono necessarie due scelte molto coraggiose
E certamente impopolari in Italia da un lato il ripensamento della nostra legislazione sul lavoro troppa tesa a difendere i diritti di chi ha già un lavoro e non le attese di chi cerca un lavoro
Dall'altro una ristrutturazione del Welfare State in modo da dare spazio ad una politica della spesa pubblica espansiva particolarmente rivolta presso i grandi investimenti pubblici nel Mezzogiorno
L'Italia è stata capace di rifondare la sua economia prima in cinquant'anni da quando diventa da un paese agricolo ha un grande Paese non spezzate più di settanta mila miliardi salto se le partite come della bilancia commerciale
Pensate che cosa vuol dire ai Gran Bretagna che pure ha un momento di eccezionale splendore economico ieri denunciava un passivo del partito come la bilancia commerciale rilevantissimo settantaquattro settantacinque mila miliardi il salto se le parti commerciale lo scorso giapponese
Tale è stata capace di fare tutto questo conseguendo l'equilibrio finanziario che aveva abbandonato da tempo
L'incombere dei criteri del trattato di Maastricht ha favorito questa evoluzione
Sotto certi aspetti la rifondazione completa della nostra economia è però ardua da completare
C'è una mentalità da cambiare
In tutti noi e sindacalisti imprenditori politici gli opinion leaders uomini di cultura della ricerca della finanza anche dei cittadini comuni
Lavoratori compresi l'idea che si sta entrando in una fase di inflazione zero e tale che deve rovesciare integralmente nostro sistema di valori
Speravamo cittadino abituati a trenta quarant'anni a a compiere scelte per cui comunque serve investivano in qualche cosa di reale una cassa era una buona scelta perché l'inflazione è stata che il venti per cento inflazione del due per cento vuol dire come statisticamente dimostrato gli economisti che vi sono i settori in cui i prezzi vanno indietro in altri termini noi siamo vissuti per trenta quaranta anni con l'idea che era meglio avere cose che avere denaro oggi può essere vero esattamente l'opposto
La sentenza sui leader i mastri tutte non tarderà ad arrivare
Io penso e spero ardentemente spero da italiano che sarà la sentenza positiva le conseguenze sono state in quale non allineamento in fatto di efficienza del sistema Paese
Petrobras potrebbero però essere diluite nel tempo e creare condizioni per cui nessuno se ne accorge all'Imam al momento in cui si manifesta eccetera abbiamo deciso di diventare tedeschi come comportamento
Dobbiamo di venirlo anche con la nostra testa ciò nuovo sistema di valori e di stili di vita che dobbiamo fare proprio e non sarà facile
Ma quello che ha fatto l'Italia durante mezzo secolo la sua storia la sua gloriosa storia dimostra che il Paese e la sua economia sono in grado di vincere anche questa ultima almeno durante questo secolo scommesse grazie
Ringrazio Barucci con facce nessun commento
Perché non mi son sentito di
Abbiamo sperato
A l'anno grazie
Abbiamo su superato alcuni parametri nostri organizzativa operative ma credo valesse la pena io do subito Corno sentimenti dirà che racchiude la parola attraverso il sito lombardi
Cari amici io voglio rifarmi ad alcune osservazioni
Di Gerardo Bianco
Tre la storia in genere in vista
Esposto come ovviamente si può non fare
Ma vista dalle posizioni
Che caratterizzano questa situazione sposta e quindi
Viene poi necessariamente semplificata
Adottando un metodo che vale per le scienze ma non vale per la storia
Viene semplificata per cui ci deve essere sempre
Un partito una persona un evento
Responsabile causa degli eventi successivi venti per eccesso e storico
E molto più Complesso e quindi vi è il rischio che i nomi la riflessione storica come ricordava caratterizzando bianco
Rifletta
Piuttosto che uno sforzo per capire i problemi come deve essere in flessione storiche i problemi che noi dobbiamo affrontare una sforzo di affermare
Delle posizioni ideologiche è più o meno valide più o meno accettabile
In in contrapposizione creando una contrapposizione spesso fittizia con i passanti
Io mi limiterò a due esempi per mostrare il pericolo di
Contrapporre una presente semplificato esso pure presente sarebbe il mercato la privatizzazione l'affermazione dell'economicità a un passato che invece sarebbe la il passato di assistenzialismo corruzione è stato
Per mostrare come questa contrapposizione non abbia senso e come invece i processi storici siano molto più complessi ricorderò due esempi che ho vissuto
Personalmente
Uno riguarda la politica introdotta da Einaudi
Dal dopoguerra che non è sono di Rinaldi batteva stralciate viene associata al nome di Einaudi
E che allora mi ha trovato
Giovane laureato piuttosto critico e che oggi invece sulla quale oggi faccio delle riflessioni diverso da quello che facevo allora
Anche per mostrare come la storia si serva
Per le persone ma a un poi una sua
Progetto sua progettualità che noi possiamo anche
Comprendere ma che certamente non è riconducibile a relazioni molto semplice causa bene cosa voleva Einaudi Einaudi
Io poi ho avuto con cui ho avuto modo di avere diversi colloqui Einaudi il mondo di Einaudi il mondo i contadini
Non è mondani indù
E nel mondo i contadini contadini che risparmiano i risparmiando investono e investendo hanno un reddito che sono moderati nei consumi infatti Luigi Einaudi
Reagì alla grande depressione
Con invitando dice depressione si usa dalla depressione non riusciremo quando
Racconta Di Bella non avrà più sogni nella mente vestiti respirate cercherà di vestire in modo sobrio cioè queste erano le prescrizioni della e in Audi quindi per Einaudi il centro di riferimento per il ceto medio anzi più precisamente il ceto contadino
E bisognava quindi difendere e i i preti bisognava difendere
Il i redditi del ceto medio quindi con la politica che infatti doveva ricreare condizioni di risparmio quali avrebbero reso possibili Investimenti quali avrebbe reso possibile bene che cosa è avvenuto sì della politica di Einaudi
Ma l'effetto fu un'altra fu quello di rafforzare altri ceti medi
E i quali avevano altre culture altre abitudini i quali hanno cominciato a comperare l'automobile valletta fu sufficientemente intelligente per capire
Che questo sarebbe stato un mercato potenziale e trovò il prodotto per questo mercato potenziale e furono i consumi non Investimenti determinati dalla difesa vere
Si trova d'accordo con De Castro
Però perde Casper il problema era un altro
Era quello di ricostruire il Paese
Era quello di impedire che i ceti medi che bisogna essere volto onesti con noi stessi furono il supporto del regime fascista
Che cedimenti donna avessero non ritrovassero motivi di Nostalgia che avrebbero reso assai difficile la ricostruzione la ricostruzione del Paese e quindi bisognava tenere insieme i ceti medi
Questa riflessione
è diverso da quello che facevo allora perché allora vedevo gli aspetti economici e non vedevo gli aspetti politici adesso adesso che l'ho imparata cercherò di usarla adesso proprio quando verrà a parlare fra poco di bassi
L'altro
Episodio che ricordo e non mi incontro con Adriano Olivetti
Nel cinquantuno quando uliveti stavo uscendo dalla crisi Emiliano limiti mi disse riceve
Professore la dottore coro professione dottore dice lì i LEA lei sa quale la ragione forse che l'evento
Che ha provocato questo rilancio vere dell'Olivetti è stata quella legge
Non so se uso molto armeni criminale ma un termine simile di difesa dell'occupazione che era ovviamente necessario perché se non ci fosse stata la legge del blocco dei licenziamenti l'Italia sarebbe sfasciata
Perché quando venne quella legge io mi sentii perduto
Allora record ci tutti i tecnici dice l'Olivetti non deve andare a fondo lavorate giorno e notte trovare ordini subentra forse se non ci fosse per atleti e ho voluto ricordare questi due eventi
Per dimostrare che non è poi molto
Facile interpretare i processi è facile oggi dire
Io sono tra coloro che debbono necessariamente sottolineare una sviluppo eccessivo che c'è stato in Italia della assistenzialismo ma come era possibile
Fare diversamente
Con un Sud in cui mancavano molte condizioni comune interesse
Degli grandi gruppi del nord a
Ricostruire rapidamente una domanda del sud altrimenti nello studio non si sarebbero vendute automobili com'era possibile in questo contesto una politica diverso qui adesso accusare
Un partito
Di questa evoluzione che l'evoluzione probabilmente inevitabile è stato un'evoluzione inevitabile nel contesto culturale storico economico del Paese significa non capire neppure i problemi di oggi
Si dice ma l'inflazione ecco la responsabilità dei governi precedenti rivelazione fa piacere che l'abbia ricordato Barucci
Forse il fatto che pianse c'è un evento non credo mai dopo le riflessioni metodo iniziale che si possa dire c'è un evento ma se c'è un evento a cui fare riferimento
Per spiegare questo processo che ha portato l'infrazione a livelli altissimi è stata l'accordo sulla sulla scala mobile e devo dire che allora io fui uno dei pochissimi non pochi pochissimi che attaccò quest'accordo e questo accordo è stato fatto dal sindacato e dalla grande industria
Cioè questo è un dato di fatto
Questo è un dato di fatto e quindi bisogna stare molto attenti si dice ma nel passato era lo Stato il punto di riferimento e non il mercato bene andatevi a leggere
Di gli atti del convegno di Perugia evidente che ai Hillbilly il la democrazia cristiana è stato il primo partito di cui il primo partito apporre chiaramente il problema di Murri couperose di della funzione del mercato
In una sistema che consenta al mercato e funzionale perché mercato non funzionante laddove c'è
Una
Struttura
Che
Non favorisce la competitività ma non funziona neanche laddove c'è un sistema che crea disoccupazione per la quale occorre poi evidentemente spendere perché i disoccupati sì ma essi si debbono comunque mantenere e queste spese incide sui meccanismi di mercato quindi il mercato proprio per funzionare
Ha bisogno di un contesto sociale sufficientemente stabile
E che consenta la flessibilità
La flessibilità
Ecco io ho voluto ricordare questi
Precedenti
Per
Evitare di contrapporre ha un passato ricostruiti ideologicamente
Un presente che invece di essere compreso a rischia di
Travolge ci porta un po'proprio perché non sufficientemente gestiti
Si dice la privatizzazione
A prive di azione
Lo sanno qui coloro che hanno avuto responsabilità di governo è sempre stata una preoccupazione
Quando si è cercato di evitare la crisi di creare come si chiama la lanterna
Quarto ente che doveva gestire le piccole in prese cioè è sempre stata presente ceppi la gente è stata sempre presente questo questa ottica di privatizzazione
La prima generazione di oggi ma insomma
Certo non è la creazione delle public companies
E una diverso trasferimento del potere da certe strutture da altre strutture
Perché così non non riuscirei a interpretare diversamente per esempio quanto avviene con le fondazioni delle casse di risparmio
La Fondazione Cassa di Risparmio adesso stanno evidentemente modificando la struttura di potere ma non è privatizzazione cioè come
Fenomeno spontaneo che avviene per iniziativa imprenditoriale favorite appunto dalla decisione del governo
è è utile non dico che non sia utile ma cerchiamo di capire in che cosa consiste il fenomeno e non interpretabile in termini ideologici perché terrestre
Pericoloso
E io vorrei qui
Dedicare per non vorrei portarmi oltre il tempo che mi è stato assegnato vorrei qui
Fermarmi su Maastricht non
Per
Evitare il problema per far partendo da Maastricht
Ritrovare i problemi che io delineato in termini
Più di metodo che di contenuti
Master in
Diciamo subito che
L'unione dell'Europa è un obiettivo che non può essere
Che deve essere assolutamente perseguito
Quindi non credo che nessuna persona responsabile
Ossa non condividere questa affermazione
Anzi
Noi dobbiamo puntare all'unione di tutta l'Europa
Perché si vanno delineando due grande area
Una è l'Area dell'Estremo Oriente
Ed io continuo ad essere convinto che il Giappone
Svolgerà nei confronti della Cina è un ruolo molto simile a quello che l'Inghilterra ha svolto nei confronti degli Stati Uniti nel processo di industrializzazione
E di fatti non si parla perché leggi lei cinesi e giapponesi amano parlare ma scambi tecnologici ciò invece ci sono tra Cina
C'è il Giappone e probabilmente la crisi giapponese porterai giapponesi a interessarsi molto di più della mercato supermercato orientale soprattutto se d'Europa
Realizzata su unità sul due per cento come obiettivo massimo di crescita del reddito
Quindi noi ci troviamo di fronte un'Asia
Che cresce a tassi dal cinque in su per cento e di fronte a un'America e considerare di crescere sotto il tre per cento una sventura
E che avrà possibilità di mantenere la crescita perché la verifica
Non porteranno con guardare con sempre maggiore interesse come cosa che sta peraltro facendo al Sudamerica e quindi con delle potenzialità ostacoli gravissime eccetera ma la storia
Riesce a risolvere questo taccuino ci troviamo di fronte due realtà che potrebbero sommergere l'Europa se l'Europa non si fa quindi non c'è dubbio che bisogna fare l'Europa anzi bisogna avere il coraggio di ripensare a Maastricht in funzione di tutta l'Europa non soltanto dell'Europa che è in grado di raggiungere abbastanza rapidamente
Di obiettivi peraltro in termini
Essenzialmente monetari o macro economici e indicati dalla trattate
Detto questo
Dobbiamo anche qui vedere gli aspetti politici
Perché tutta la discussione di Maastricht Italia
è una discussione
Di stop
Il vero problema
Di cui parlo pochissimi commentatori quindi
Cominciare dagli economisti il vero problema di mafia e il patto di stabilità
Di stabilità questo è il vero problema che è un problema politico
Non è un problema economico
Perché la Bundesbank la Germania
La stragrande opinione pubblica tedesca
Vuole un patto di stabilità fare
Il che vuol dire che c'è un dominio regione riconoscere peraltro opportuno perché se si deve fare l'Europa ha bisogno che il figlio un protagonista che faccia l'Europa e questo ovviamente non può che essere Letterman
Fuori di dubbio la Germania sì allora diventa il protagonista perché
è è è lento
Con il suo Marco
Che che che può
Governare e complessa
Quindi prendendo facendo una scelta che è opposta a quella che fece gli Stati Uniti a Bretton Wood e Stati Uniti
Dissero di no al tentativo di Kenzo che era allora il tentativo di fare una moneta comune per il mondo il banco disse di no perché l'armonica c'era
C'era già e De Donno
Molti pensano altrettanto in Germania erano ripeto mai però per l'abbiamo il marco mai i politici intelligenti a cominciare da Accor si rendano conto che una costruzione dell'Europa fondato unicamente su una Germania che ha un potere determinante per la sua posizione Canova metteranno una coppa
Che può essere caratterizzata da pericolose tensioni c'è
E ricorda diciassette tentano è ancora vivissime in Europa questa è la ragione la ragione per cui si pensa alla creazione dell'euro e si però si pensa la creazione dell'euro con
Un patto di stabilità che praticamente fa dell'euro un marco travestito cioè e Marco che invece essere stampato in modo è stata fatta in una ma questo è quello che la Francia
Evidentemente non è disposta ad accettare questi contrasti sono sempre rimasti
Più o meno nascosti ma qualche volta sui giornali
Rientrano e Cuesta posizione ai francesi sarà ancora più forte in caso di vittoria dalle sinistre così come
Diventa più forte sul piano europeo perché paradossalmente l'avvicinarsi dell'Inghilterra all'Euro
è è un rafforzamento di questa posizione perché ovviamente l'Inghilterra men che meno vorrà accettare un patto di stabilità che fa della Germania la potenza
Istituzionalmente dominata perché sia economicamente Abbinante non c'è dubbio sagrestie istituzionalmente domina
Ora
C'è poi un errore
A mio avviso globale
Che e difficile ci sono anche dei processi di razionalità o elementi irrazionalità nei processi storici
Ma bisogna cercare di razionalizzare tutti i processi partizione momenti irrazionalità che magari fosse se necessario perché senza questa abolizione irrazionale
Non si verificano certi fatti storici indubbiamente da un punto di vista razionale
Era molto più razionale fare i conti prima dell'unificazione delle due Germanie allora avendo ha preso
Venti imparato a a sottolineare gli aspetti politici io dissi sicuramente non faranno i conti
E sia parleranno di quel norma della costituzione di Bo che consente Länder di decidere di unirsi la coda per fare unificazione
Incondizionata perché altrimenti non la si fa era un procedimento non razionale ma è stato un porre procedimento che ha reso possibile l'unificazione l'unificazione tedesca
Ebbene le la parte irrazionale perché poi la parte razionale al soccorso
Cioè altro corsa parte nazionale sta nella concepire e il processo di unificazione fondato su un controllo ferreo della domanda che riduce il il deficit pubblico in tutti i Paesi osserviamo che una cura dimagrante
Fatta da
Due inviti e due pugili uno molto forte l'altro
Più debole aumenta la probabilità di vittoria e più forte
Non crea dalle prospettive di vittoria del più debole quindi la la Germania da questa cura dimagrante
Finirà per uscire sempre come la potenza dominante che cosa avverrà per gli altri paesi questa è una riflessione da fare tanto che cosa avverrà per l'Europa perché un'Europa che
Prospetta dei tassi di crescita per diversi anni al massimo due per cento è un'Europa che rischia di perdere la partita dal confronto con l'ansia da una parte con l'America
Dall'alto ma che cosa può succedere
Per il nostro Paese
Ebbene può sembrare paradossale ma riflettendo su questo tema
Io sono arrivato alla conclusione che definitiva questo finirà per avvantaggiare il Sud a danno del Nord forse by sembra qua paradossale ma dico subito perché questi perché nello studio non abbiamo una struttura industriale che posso siccome non c'è non può entrare in crisi va be'è un vantaggio che ha institute rispetto ripetermi
Mentre ci sono delle potenzialità di sviluppo che noi per una serie di ragioni soprattutto culturali
Prima ancora che politica prima ancora che economiche non abbiamo sfruttato e sono le risorse turistiche io quand'ero ministro e privazioni statale ho cercato Stato
In Calabria a convincere me stazioni locali
Che non era un dominato il partito democratico cristiana tanto
Chiarire bene ma per che erano dominati Menin quella per quell'accordo dalla posizioni di altri partiti quali hanno respinto il piano che e si poteva realizzare con i sindacati tedeschi sindacati tedeschi hanno disposto a finanziare la creazione di sei mila posti letto che avrebbe consentito un rilancio
Io poi ero andato con tutta una serie di altre proposte piccole nel d'impresa delle élite chieda quindi chi era tutto un insieme di proposte la reazione noi non vogliamo fare i camerieri quindi il ministro
Ci viene a dire che è stata sbagliata la politica passata e ci viene offrire e così io tornai con le mani vuote adesso gli amici calabresi Thunderjet ricerche errore che abbiamo fatto per le per il insediamento è stato fatto poi di Spagna Painted
Conad quando ci sarà l'euro non avranno bisogno di chiedere a nessuno lo fanno semplicemente questi investimenti e quindi il Sud potrà
Paradossalmente beneficiare
Ma che cosa avverrà nel no
Nel nord
A noi abbiamo una struttura industriale
La quale ha potuto come ricordava molto bene Barucci ha potuto svilupparsi espandersi soprattutto attraverso l'espansione delle esportazioni
Perché favorita dalla svalutazione dalla lira favorita del
Da una domanda dobbiamo dirlo dalla domanda creata artificialmente con le politiche assistenzialistiche ma creata all'interno ora che cosa avverrà quando
Questo non è più possibile che il patto di stabilità
Non consentirà più a per fortuna perché renderà stabile la nostra moneta quindi con tutti i vantaggi che bene ha sottolineato che abbiamo già acquisito e che ha sottolineato Barucci
Però questo qui creerà dei grossi problemi alla alla alle creerà per esempio i nostri problemi al sistema bancario
Certo io sono d'accordo con Barucci che bisogna a vere alcune grandi banche in grado di competere con una de chez benché offrono questi mister bene
Ma ricordiamoci anche che il sistema bancario ridisegna bancario
Tedesco a questi grandi grande va anche a tante altre banche piccole radicate nel territorio prende le banche popolari
In Germania sono colgo rappresenta il venti per cento decide bancario esattamente la stessa percentuale dell'Italia e quindi il problema è un altro problema è che non basta la concentrazione a risolvere il problema o per lo meno ma concentrazione risolvi il problema certo se per esempio la Banca che io presiedo
Fosse stata assorbita da un'altra banca se non fate fare il nome i problemi si sarebbe enormemente semplificato perché avrebbe smantellato tutto alla sede centrale Novara
Ottocento persone in meno avrebbe chiuso alcuni sportelli però se tutti se noi risolviamo i problemi in questo modo perché il sistema bancario e per il sistema impegnati insieme industriale ahimè la politica assistenzialistica responsabili in molti degli inconvenienti che oggi regolamentati e si escluderebbe diventerebbe una necessità io quando qualche volta mi dicono Malala bisognava ridurre licenziare ricordo state attenti che in licenza visto dal punto micro senz'altro molte volte un'impresa non può perché deve competere quindi deve ridurre il personale
Io spero che questa esigenza si realizzi attraverso forme invece di Partanna un part-time generalizzato in appartamenti per rendere possibile l'innovazione senza la fine licenziamento
Ma a livello macro
Si licenzia solo in due modi nessuno ma ancora indicato un terzo se qualcuno ha in mente un terzo prego di interrompermi di dirmelo i due modi sono lasciando morire la gente
Cosa che non non sembra costituzionale abbia delle difficoltà oppure mandandoli all'estero quello che noi facevamo nel passato ma che adesso non facciamo più antica adesso abbiamo il problema contrario dall'estero che lievita
Quindi a livello nazionale livello nazionale non c'è possibilità di licenziare
Quindi a livello nazionale a livello di politica ecco perché il vero tema dello stato sociale è problema l'occupazione
Perché il vero tema è stato sociale quello perché l'aveva il al l'occupazione deve essere garantita no una attraversa dal puro assistenzialismo ma del resto è garantita con una incoraggiamenti dalla politica economica con interventi alla politica nobile che pieno recente valorizzando al meglio le risorse turistiche possibilità di nuovo lavoro
Perché questo è un compito che spetta alla collettività
E che che i sera intanto
A è risorto in quanto è la collettività che lo risolve il solvente allora qual era la collettività rende possibile il funzionamento del mercato ecco perché
I i principi che noi abbiamo sempre affermato e che caratterizza come ricordava Signorello ricche caratterizzano la nostra posizione sono non solo in sintonia con i principi nella dottrina sociale
Cattolica ma sono in sintonia con un criterio di razionalità economica che sia di lungo periodo e che tenga conto di tutte le età e dipendenze
Cioè soltanto uno stato sociale oggi prego giustamente inteso è in grado di garantire un'economia di mercato al tridente che noi e mercato
Non non non non viene garantito Eller lo stato sociale non può essere lo stato sociale
Della
Del del scandinavi dalla Finlandia dove in Finlandia disoccupato prende un milione e mezzo è anche più al mese capite questi disoccupato ma più nessuno stimolo a cercare occupazione tra Stato sociale ero stato che cerca di realizzare di realizzare una politica produttivistica di occupazione e allora
Qual è
La riflessione finale su master non dobbiamo oggi cercare
Di favorire un ripensamento che certamente verrà per iniziativa della Francia per iniziativa dall'Inghilterra e anche come possibilità di risolvere il contrasto gravissimo che c'è oggi in Germania sto cercando appunto di sostituire alle politiche sociali l'Uefa stenta
Di tipo scandinavo o le politiche assistenzialistiche poi era l'astio o meno la stessa cosa che abbiamo dovuto realizzare medaglia sostituire una politica consapevoli in grado di produrre
Occupazione e quindi risolvere questa eliminare questa che la vera mina che può far saltare che può far saltare il sistema il sistema democratico se noi non facciamo queste se mi avesse rimane
Il contrasto che oggi l'abbiam visto dalla decisione del governo di
Espropriare la banca centrale riserve auree per aumentare le riserve auree se questo avviene c'è il rischio ci sono due rischi o il rischio che io ritengo più probabile
Che però è sempre negativo
Della di qualche rinvio perché non bisogna dimenticare che in Germania si dovessero fare un plebiscito sul mercato comune sull'euro lastra grandissima maggioranza sarebbe contrario alle quest'oggi ve lo assicuro tutte fondazioni eccetera sulle quali tedesche assicuro ovunque
E quindi se si farà bisogna dare atto accorsi di essere stato in grado di imporre questo punto di vista politico a un'opinione pubblica che non era certamente portata recepito questo c'è il pericolo quindi che si ritardi o uscì finisca
Per realizzare un'altra forma di processo di unificazione dall'Europa oppure l'altra è che si faccia ma si faccia
In una condizione estremamente pericolosa per il nostro Paese se il nostro Paese non sarà in grado di risolve i problemi all'economia reale
Perché allora non poteva avere il sud che diventa la California dalla Germania ma possiamo avere il nord perché diventa invece il l'Arena
Per le iniziative leghiste fonda tutti i pericoli che queste comporta quindi noi dobbiamo ripensare la politica economica e dobbiamo andare ieri la nostra tradizione la quale
Più di altre tradizioni oggi in grado di farci scorgere i problemi reali e voglio sperare anche di
Succede ricostruire un consenso su questi problemi reali del mondo cattolico così da permettere evitare che essi siano travolti da
Una eccessiva
Accentuazione di certe esigenze monetarie finanziarie ricordiamo
Il vecchio di certi arrivano tardi i pigri e coloro che hanno fretta pigri noi non riusciamo evitiamo di arrivare tardi per avere avuto troppo fra
Mentre esprimo ringraziamenti brevissimo assiro Lombardini
E questa sua relazione debbo notare che abbiamo per così dire sforato i tempi adesso dovete avere un solo minuto di pazienza la mia proposta è la seguente
Se ve la sentite naturalmente qui siamo di un'associazione Democratica che io concluderei
Diciamo la parte mattutina con la relazione del processo Ray così interrompiamo cioè un piccolo buffet poi riprendiamo questo credo che possa essere la corsa migliore e più efficace prima di dare la parola alla professor Frey vorrei la c'è stato l'applauso Angelo c'è stato l'applauso quindi io l'ho interpretato come volontà popolare la prima di dare la parola a professor Alfredo volevo salutare e ringraziare moltissimo Mario Pirani che porre la berretta motivate ragioni poteva continuare ad essere autentiche voluto intervenire a questo nostro incontro e che da questo momento in poi assumerà la presidenza alla direzione dei nostri lavori grazie Piran
Cioè capre
Vertice caffè però
Se se no non se interrompiamo che viene
Ai le proprie tutte
Proprio
Stroncò chiedo scusa sono arrivato solo ora ma fastidiosa una fastidiosa sessione di salute è obbligato ad assentarmi
Addolora senz'altro la parola al professor Frey per il terzo punto all'ordine del giorno la visione della società mercato no il mercato del lavoro e le politiche per l'occupazione
Grazie signor presidente signore e signori
Il tema che mi è stato affidato
Recita mercato del lavoro e politica dell'occupazione
Dal punto di vista il contenuto
Lo mute il Pina mercati del lavoro e politiche del lavoro l'occupazione
Le spiego subito perché
Quando all'inizio degli anni Novanta
Fu costituito un gruppo di lavoro di pochi studiosi di varie discipline
Per cercare di consigliare attraverso la DG cinque
La Commissione
Su come coniugare gli aspetti sociali
Alla realizzazione dell'unione economica e monetaria europea partita dal documento dirò del mille novecentonovanta
Il discorso si portò subito
Sulla possibilità di puntare così come si voleva puntare
A mercati unici dei prodotti e un mercato unico Della Monica
Di puntare a un mercato unico per lavoro
Le ricerche disponibili il materiale che si va nelle mani la riflessione accurata e approfondita
Va be'ha condotto a constatare che però non esiste un unico mercato lavoro prego
Non so come si
Ma ben difficilmente ipotizzabile un processo che gioca acque risulta
Al diamo una pluralità di mercati del lavoro
Una pluralità estremamente articolata
Una pluralità che si è accentuata storicamente
Attraverso quei processi di trasformazione che ricordava Paolucci nella sua relazione
Concessa su Mazzone che ha interessato ampiamente l'Italia ma che hanno interessato in profondità anche gli altri Paesi europei
Praticamente noi diamo dei sistemi di mercanti più o meno interconnessi e semmai il problema è come si dice attivare un'interconnessione
Tanto storicamente colpisce la meraviglia
Di chi
Ci sorprende del fatto che oggi i movimenti degli attori interni del nostro Paese non hanno più la natura le dimensioni le caratteristiche che si elevano negli anni cinquanta e gli anni sessanta
Ora ma la mancanza di un etnica Toy interni di quelle dimensioni
è in parte notevole legata al fatto
Che trasformazioni del tenore di vita
In tutte le parti del territorio nazionale come anche anche al di fuori dell'Italia
Insieme a una serie di elementi che sono eredità di quello che è stato fatto in un fatto nel corso di decenni pensiamo al discorso riassetto urbanistico del territorio e i problemi connessi
Prendo i movimenti popolazione estremamente costosi per chi fa e per le zone dove arrivano immigrati qui c'è un problema molto grosso
Di costo economico e sociale connesso movimento migratorio
Che spinge sempre di più verso una confinamento dei movimenti migratori di massa inane ben circoscritti
Le ricerche si sono fatte per esempio oggi nel Mezzogiorno e altrove mettono in evidenza che la disponibilità al movimento migratorio è notevole ma inane circoscritte in cui sia possibile un certo pendolarismo
Limitatamente costoso
Perché al di là di quel movimento migratorio lo spostamento di persone famiglie e altre cose significa sostenere dei costi estremamente elevato
Questo è un problema che riguarda non soltanto l'Italia
Per cui per esempio quando affrontiamo la realtà europea
E analizziamo i Paesi che oggi si stanno muovendo sul piano economico sul piano occupazionale
Come il Regno Unito l'Irlanda sola qualche altra piccolo caso ci si rende conto che quello che si muove non è tutta la realtà nazionale come il mercato del lavoro nazionale che non esiste
Ma sono specifici mercati del lavoro locale dei che si muovono in un certo contesto pensiamo al discorso del Galles per quanto riguarda il mito pensiamo ad altre realtà per quanto riguarda gli altri Paesi
Quindi quello che esiste concretamente e il mercato del lavoro locale
E occorre partire da questa premessa se si vuole affrontare seriamente il discorso dell'oggi e del domani dal punto delle strategie efficaci per sanare la problematica occupazionale
I mercati del lavoro locale quindi sono delle realtà in cui si manifestano situazioni e problemi
Situazioni e problemi che sono contenente mutevoli
Ora le ricerche che son fatte negli ultimi anni hanno messo in evidenza che quanto più si può accedere sul piano dell'accelerazione dell'unificazione economica e monetaria
E tanto più probabili sono gli squilibri tra mercati e locali
Oggi parlare per esempio di mezzogiorno tout-court è un nero
Perché il discorso del Mezzogiorno è un discorso in una valigetta di situazioni problematiche tutte ma con dimensioni caratteristiche diverse
E in questa luce quindi la problematica occupazionale del soggiorno si colloca i gruppi una visione che sia affrontata adeguatamente così come anche i nel centro nord c'è una miriade di varietà
Che devono essere affrontate adeguatamente legate a situazioni di politica che muta come per esempio il discorso del basso Lazio per quanto riguarda grazie è qui vicine così come con riferimento a discorsi che per esempio sono connessi alla crisi esteri partecipazione statale di cui si prima si è parlato pensiamo al discorso della interni oppure via via anche armi toscane e al di fuori della dell'Italia centrale
Qui vi è una situazione va anche variegata cresce a vista in profondità tant'è vero che quando si discutono i dati sulla disoccupazione
è ho mai sempre più economica un ragionare sul dodici per cento al dieci per cento o l'undici per cento e così via
Anche in Germania il tasso di occupazione nazionale non ha senso che quello che è rilevante ad un ristoratore Matteo Vanzan Germania sono discorsi almeno idealmente
Cosa le problematiche perché
Ne risultano coinvolte così come nel Regno Unito il discorso è variegato Allotheria in Francia pure
Perché si realizzati in profondità quello che è avvenuto sul piano economico e sociale in Francia e negli ultimi due tre anni col discorso del tasso di occupazione meglio che prima è stato
Richiamato
Significa tener conto di una validità di situazioni particolari a livello di dipartimento e a livello di spesa che Gato ultimamente su piante viale code così prove dicono
Comunque la realizzazione dell'unione monetaria
Europea accelererà le distanze tra situazioni dei mercati lavoro Carré accentuerà gli squilibri
E accentuando gli squilibri pone dei problemi di strategia che devono essere adeguati così per l'Italia non c'è dubbio il il il processo messo in moto verso la moneta unica spingerà ad accentuare gli squilibri sono ad appiattire
Accentuati all'interno vedete di determinate aree territoriali
Posto questo quindi occorre tener conto la natura di questi squilibri
Si parla nuovamente ISU cooperazione
Ora la disoccupazione di fatto è qualcosa di estremamente mobili mutevole
è una problematica che hanno lattuga in momenti diversi del tempo e conseguenze differenziate
Molte volte si preferisce parlare di sotto occupazione perché il disoccupato può mutare la sua situazione magari momentanea momentaneamente precariamente
Tant'è vero che spesso si dice i dati sull'occupazione sono falsi oppure si dice che i dati sulla situazione non danno la realtà quale effettivamente è così
è evidente che quando ci si muove livello statistico
Lo sa chi si muove su quale su questo piano all'interno di una realtà suonare o anche a livello europeo con adesso risiede a Eurostat quasi valgano statistico
Si cerca di fotografare una situazione in un determinato piccolo periodo di tempo che però può cambiare rapidissimamente
Nelle sue caratteristiche per cui è l'aspetto problematico che vi è connesso che diventa rilevante sono le conseguenze economiche sociali che diventano rilevanti
Se anche in molte realtà meridionali la persona cerca di arrangiarsi e di sopravvivere nella nella per avere il mezzo di sussistenza i dati aggiunta abitualmente a sostegno familiare o qualcosa di simile
Il problema è che questo comunque ha delle conseguenze in termini
Detta
Per carità le situazioni di insoddisfazione
E di rapporto relativo rispetto ad altre realtà che appaiono più favorite la problematica quindi che difficilmente può essere risolta semplicemente cercando di fissare l'attenzione sulle venti fotografati in un certo istante
Posto questo quindi la natura di squilibrio a in sé una componente più disoccupazione che disoccupazione perché anche la situazione comporta conseguenze economiche sociali
Ed è qualche squilibrio connessa anche all'esistenza di squilibri notevoli e crescenti tra struttura qualitativa devo fare per struttura questi vanno avanti i lavori
Nei limiti in cui noi abbiamo che i mercati e la loro locali che non sono strettamente interconnessi l'uno all'altro ma a causa dei costi di spostamento di mobilità e così via finiscono con l'essere in parte notevole confinanti
Noi all'interno di questi mercati abbiamo l'esistenza di squilibri profferte domanda che vediamo continuamente emergere nei dibattiti delle discussioni nei confronti in varie sedi
è un problema che tra l'altro spinge decisamente anche a livello le politiche del lavoro a riconsiderare la struttura qualitativa che si vorrebbe realizzare a trascorrere mitiche pensiamo
Ai discorsi per esempio che latini ai fabbisogni formativi nel campo della formazione professionale
Che vengono fuori quando si affrontano in sede politica strategie detti polpacci della loro ultimo o cose di questo genere
Che è un discorso che veemente tende a proiettare nel medio-lungo periodo l'esistenza di squilibri nel campo della
Ora di fronte a squilibri tecnicamente la soluzione che viene proposta nella ricerca è la soluzione delle politiche strutturali di strategie struttura strategie strutturali che della riflessione sull'esperienza che viene fatta e minivan Paesi che sta fatta per decenni e continua e ce l'ha fatta nei vari Paesi
A viene avere una serie dico di connotati e di carattere
Intanto si parla spesso di politiche del lavoro di politiche attive del lavoro di strategie strutturali in materia di lavoro
Tecnicamente bisogna distinguere anzitutto con chiarezza ciò che è politica dove c'è per politica dell'occupazione
La politica lavoro di persa
Sempre di più c'è un accordo tra gli studiosi a questo proposito non è qualcosa che dà aumenti di occupazione complessi
C'è la politica del rogo di per sé
E distribuisce lavoro tra gruppi di lavoratori e gruppi di lavoratori favorisce un gruppo di lavoratori ma favorire un pubblico colto il può essere a danno di un altro gruppo di lavoratori creando problemi strutturali aggiunti faccio un esempio quando nel mille novecentottantacinque fu introdotta Napoli dialogo articolata di quell'insieme di decreti e direi di sì a cavallo attira la fine del mille novecento da quattro e l'inizio del mille novecentocinque che passò altre col nome di strategia della flessibilità del lavoro
E gli aspetti connessi siano Tavano politica lavoro molto importanti
I margini di flessibilità e lavoro introdotti con quale politiche furono notevolissimi perché venne rimossa praticamente la chiamata numerica generalizzando la chiamata nominativa venne tolto il contratto di formazione lavoro tutti gli aspetti connessi così
Col contratto di formazione lavoro simboli nettamente l'impiego del lavoro giovanile nella realtà manifatturiera in particolare in alcune realtà terziarie
Cioè come impiego di flusso in sostituzione di uno stock esistente cioè sì attivo la mobilità del lavoro sia di entrata che di uscita
Però questo avvenne in sostituzione di lavoratori che prima erano occupa da almeno c'è una da cinque in poi subito sì poté cogliere mille ottantasette ottantotto con il con le ricerche che si era messo in moto quello che gli studiosi anche al di fuori dell'Italia mi ha chiamato l'effetto di sostituzione in unitamente ad effetto di spiazzamento cioè si sostituì lavoro giovane in prevalenza nelle aree dove c'era occupazione manifatturiera in luogo di occupati nelle attività via resistente e questo fu aiutato vivente questo pose sostituzione dall'inevitabile serie di politiche come imparino fa diceva che poi dice per essere si visita si spinge in questa direzione
Di sostegno del reddito delle persone che vengono estromesse
Il discorso dei prepensionamenti fu una politica del lavoro inevitabile che si accompagnò alla sostituzione i giovani con lavoratori avanti nell'età
E tutta una serie di aspetti connessi quindi le polemiche rosso molto importante favoriscono i gruppi di lavoratori ma possono creare effettui sostituzione dei confronti gli altri lupi lavoratore
E poi anche effetti spiazzamento infatti sui contratti di formazione lavoro inesorabilmente si sposta l'attenzione dall'età fino a novanta ma a ventinove anni sfilate novanta dati è un lapsus
Il ventinove anni perché al piano superiore per cui si comincia a parlare di conta di formazione e lavoro a trentun anni e possibilmente di interessante di persone che Lino spiazzate dal punto di vista delle possibilità
Le polemiche lavoro disponibilità a favorire i i lavoratori sono numerose
L'esperienza sì ne ha date nelle mani parecchie
Le esperienze di altri Paesi ci ha dato le mani anche risultati positivi è che queste politiche possono conseguire l'esperienza italiana non è l'esperienza avara a questo proposito perché ne abbiamo sperimentate diverse e abbiamo sperimentate alcune con successo altre con meno successo
Quali sono le politiche strutturali le loro le politiche strutturali lavoro sono la strategia di flessibilità del lavoro ricircolo esibita salariale di mobilità di gestione del tempo del lavoro
Ecco si badi bene le strategie di prossimità non fanno aumentare l'occupazione
Le strategie flessibilità
Favoriscono la mobilità del lavoro di entrata e di uscita quindi favoriscono flussi di entrata di gruppi di lavoratori ma comportano se sono da fatte da sole
Comportano flussi di uscite e quindi che aveva problemi da affrontare nei confronti di lavoratori che sono coinvolti dei flussi riuscito
Poi altre storie pulirla lavoro sono le strategie formative so io come dire sono estremamente importanti
Anche le strategie formative di per sé non creano occupazione aggiuntiva
Le strategie formative di per sé cambiano la qualità del lavoro e favoriscono semmai il superamento degli squilibri strutturali tra strutturale offerti lavo attuale e futura e strutturale la domanda di lavoro attuale e futuro
E cioè cercando semmai di favorire quel discorso dell'incontro tra le attese gli offerenti lavoro che acquisisce via via delle qualità che dovrebbero comportare novità di vario tipo e dei competenze professionali che sono richieste dalla realtà produttiva in trasformazione così come sono politiche strutturali del lavoro le strategie di creazione di posti di lavoro e o di creazione d'impresa anche queste strategie favoriscono la mobilità in particolare fruiscono vitale così ha travolto nuove nuove indipendente e favoriscano la mobilità l'inglese quindi la favoriscono la creazione di imprese che posto eventualmente vendere più mobile e più e articolata la realtà di mercati del lavoro Carlo a questo punto
Per passare
Da queste politiche strutturali del lavoro
All'espansione dell'occupazione che è fondamentale se n'è ricordato dopo ci ricordava il dato di stock dell'occupazione oggi confronto di quella di quaranta cinquanta anni fa quarantacinque anni fa sostanze fino al termine di riferimento
è chiaro che ci si vuole dilatare lo stop di vocazione e l'obiettivo iarda rotolo colazione è fondamentale
Tenuto conto che se anche la posta è alta è avviata un processo d'invecchiamento progressivo la popolazione
Comunque l'espansione dello stock di cooperazione che coinvolga le persone avanti età in misura crescente è un aspetto fondamentale nei confronti di qualunque problema è oggi in discussione
Nel nostro e incontro per espandere l'occupazione bisogna puntare sulle politiche strutturali e l'occupazione
Quali sono in base agli insediamenti della ricerca le politiche e strutturali dell'occupazione
Le politiche strutturali occupazione sono
Ce lo insegnano per esempio economisti che hanno anche qui in Italia recentemente riportato il pugilato ricerca insieme a a confronti con gli economisti italiani in primo luogo sono le strategie di guida e di indirizzo dei processi innovazione tecnologica e organizzativa
Noi siamo in situazioni di profondo cambiamento in otto enologiche organizzativo prima e altri ci insegna no che è possibile costruire più efficaci strategie di guida e di di orientamento di indirizzo i processi nozioni teologiche organizzativa
Non è facile
Solo strategia estremamente delicate
Che vanno costruite avendo come punto di riferimento del mercato del lavoro locale e il passaggio dal mercato lavoro locale attraverso le innovazioni deve siede nel campo delle comunicazioni a costruire dei sistemi in Rete che via via all'accumulo prospettive
In un processo che poi viene coinvolto che intendono giudizio nei globalizzazione dei rapporti
A parte queste storie innovazione ed energie per quanto concerne fino al sette volte organizzativa vi sono le politiche investimenti in infrastrutture
E poi presenta strutture sono estremamente importanti
è chiaro che quando sbaglia infrastrutture non sono solo i fanghi produttore materiali ma sono anche le cosiddette infrastrutture in materia
Non sto falso dove i materiali sono estremamente importanti se collegate alle strategie di guida e di indirizzo che innovazioni tecnologiche e organizzati
Pensiamo a quello che in sede europea è discorso sulle comunicazioni in con riferimento alle così dette il testo dei il prostituto in materia
Pensiamo al grossissimo discorso delle infrastrutture in campo formativo
Pensiamo al Bossi si può discorso dell'infrastruttura che riguardano le condizioni di vita delle popolazioni
Cioè ci tutto insieme dirimenti molto importanti che agli effetti occupazionali rilevanti in termini anche netti quei questo tipo di strategie
Perché è chiaro che di le infrastrutture almeno nel breve-medio periodo hanno effetti rilevanti diretti e poi possono avere effetti
Molto rilevanti indiretti medio lungo lunghissimo periodo attraverso il sostegno che la adeguata struttura Rieti infrastrutturale può avere nei confronti di un discorso che subito
Accennerò successivamente
Vi sono poi le politiche selettive distesa ecco qui c'è un problema molto delicato
Non c'è nessun Paese del mondo
Che sta espandendo nel medio periodo l'occupazione nella produzione di beni
Per l'agricoltura ormai era qualcosa depositato nella nostra memoria ce l'ha ricordato anche da Gucci quando lo devo dire cos'è avvenuto dopo visto l'occupazione dei club in una realtà come Italia ma vale anche per la produzione di beni mani manufatti
Cioè negli Stati Uniti è competiamo ci d'accordo perché i dati sono molto chiare su questo punto negli Stati Uniti non sta aumentando l'occupazione manifatturiera ed un aumento nei prossimi dieci e quindici anni
L'unica realtà un po'confuso su questo piano ma e e gli studiosi ritengono che è temporaneo il fenomeno è quella del Sud-Est asiatico per cui la la novità ed espansione della a a probabilmente determinato però anche guardando alla alla collega per esempio siano chiari segni che la man mano che l'innovazione tecnologica ai suoi spazi che innovazione organizzativa cioè spazi la produzione di beni di per sé non ha possibilità espansione di occupazione
La la gestione del tempo di lavoro profondamente riveduta consente di limitare la riduzione del tempo diminuirla nette ma è soltanto appunto dei servizi che può aprire spazi pupazzi animati questo è fu il fatto fondamentale per cui nel discorso di politica di selezione della specie da un punto di vista delle politiche strutturali l'occupazione
Il problema delicatissimo riguarda i servizi Lombardini prima ricordava il discorso dei servizi turistici Prato avendo visto recentemente un discorso di per progettazione interventi calare che lo ricordava
Con riferimento alla problematica occupazionale
S i partiti del tempo a questo riguardo di significato fare dei passi notevoli in avanti non soltanto hanno visto e del turismo ecco perché
Il difetto di considerare queste cose in modo strettamente limitate settoriale conduce a ignorare i collegamenti e vede che esistono tra diverse attività
Perché chiaramente una politica di selezione e della spesa adeguata che da grande attenzione al fatto che le uniche attività
Anche rapidamente elevata intensità di lavoro anche in un contesto innovativo sul piano tecnologico organizzativo sono le attività di servizio
Tra l'altro quanto sono più avanzate sul piano organizzativo e quindi la qualità del servizio personale diventa importante assume particolare rilievo l'attenzione in questa direzione
Dei temi di cui si questa tensione di queste chiamassimo avversione direzione che è quali sistemi produttivi integrati a livello locale c'è il discorso
Più importante dal punto di vista e le strategie strutturali dell'occupazione integrati con strategie strutturali per quanto riguarda il i lavori nel testo in senso di politiche la poco
Riguarda la realizzazione di sistemi produttivi integrati a livello locale cosa vuol dire stia produttivi integrato a livello vuol dire che se in qualche caso
Succede che l'impresa manifatturiera che acquisisce
Spazi di ampliamento che la gamma delle sue funzioni
Riesce a internalizzare
E la produzione di servizi intermedi servizi per l'impresa che sono estremamente importanti ad un visto che paternale quando impresa sul piano microeconomico potrà avere l'occupazione di spazio perché non domando all'esterno quei servizi che sono necessari per sviluppare l'innovazione tecnologica organizzativa in modo adeguato
Ma se l'impresa come la maggior parte dei casi avviene crescente la produzione dei beni e per quanto riguarda la domanda di servizi la fa all'e sterno in un sistema produttivo e chi è collegato vi è un elemento di integrazione nel sistema produttivo e questa elemento integrazione sia produttivo ha molta importanza a livello locale anche se che ormai nuovi mezzi di comunicazione il collegamento in rete può anche essere a distanza e non soltanto localizzato migliori non si non certo una certa realtà locali
Quindi primo luogo via un legame tra porzioni veri e produzione di servizi i servizi che sono viste in questa luce sui servizi intermedi sepolti intermedi che vengono utilizzati come input per ottenere l'output del manufatto
Ma vi sono altro dice e servizi che sono estremamente importanti sono i servizi delle persone
Perché in un mercato locale che per esempio venisse definito con riferimento all'addensamento dalla popolazione di una certa area a distribuzione la popolazione una certa era il problema Titti diventa prioritario parlo delle condizioni di vita di questa popolazione
E il problema le condizioni di vita a degli aspetti servizio estremamente importanti
Una delle vedere alla realtà settoriali che più registrano espansione dell'occupazione negli Stati Uniti sono i servizi sanità
E i servizi sanitari sono di estrema importanza di fronte alle condizioni di dico può dire con serenità la realtà presi così grazie ci sono tanti altri servizi che sono di estrema importanza in questa luce un sistema produttivo integrato a livello locale a l'esigenza di a vere anche disponibilità in loco di quei servizi ora le ricerche per esempio hanno dimostrato che guardando ai prossimi decenni un fenomeno che oggi è largamente presente si accentra e il fenomeno è quello di bisogni insoddisfatti
Col processo di invecchiamento per esempio
Sta emergendo sempre di più la presenza di bisogni insoddisfatti da parte degli anziani
Quanto più siedeva l'età media tanto più vi è una una serie di nuovi disordini una maggiore presenza di certi bisogni che spingono a
A trovare soddisfacimento se questo
Bisogna disfarsi Pennese sbagliati non si traducono in domanda effettiva di mercato molte volte perché manca la possibilità di pagare il prezzo di interni tra i sindacati
Oppure perché con l'alibi di critico dei disagi del bilancio pubblico l'organo pubblico non riesce a produrre a prezzo politico di sostanza e aree disponibili a prezzo politico il relativo bene pensiamo a tutta il dibattito che c'è oggi sul tappeto su la sanità tagli e non e problema di mercato che gli Stati Uniti stanno prendendo in considerazione di questa cosa
Quindi c'è una grossissima di bisogni soddisfa questo per una possibile insensati ovviamente chi ha un potenziale di risposta che richiede una progettazione adeguata nei confronti il potenziale di questa risposta ciao discussione oggi in sede tecnica molto importante che riguarda il cosiddetto terzo settore
Quella mamma molto articolato di realtà perché sono pratico situazione che ha un discorso di estremo rilievo e poi riparte ritorneranno discussione vedi oggi comunque c'è un discorso di politiche strutturali occupazione che può essere presa in considerazione in modo importante in questa direzione ma è tanto più efficace
Quanto e più ha visto in modo integrato a livello di sistema produttivo con il locale particolare
Qui c'è un discorso di politiche strutturali occupazione che sono viste in questa luce ecco andando avanti nella riflessione di ragionamento facendo tesoro deve dei risultati delle ricerche
Via l'esigenza di sottolineare il fatto che non c'è nessun rimedio che da solo potrà risolvere in modo significativo la problematica occupazionale in Italia come in altri paesi dell'opinione europea cerci sempre più la presa di coscienza che le cause sono molteplici
Che nei limiti in cui la teniamo conto che è la realtà del mercato lavoro locale che diventa rilevante la di l'estrema differenziazione di situazioni
La difficoltà di collegare le diverse situazioni anche a livello strategico rende necessario operare con una insieme di strumenti c'è una brutta parola italiana in termini linguistici che traduzione la parola inglese che pacchetto che non se la parola è che tecnici di che devo devo termine inglesi perimetrazione cioè occorre un pacchetto qualcuno parli cassetta di studenti neri tutti parlare di cassette cioè è necessario ogni insieme di politiche
Cioè tutte le politiche che prima ricordavo strutturali del lavoro e di occupazione anche quello della nuova persona molto importanti dal punto di vista delle riaggiustamento interni di equità lo stop di occupazione che si vorrebbe crescente raccontare adeguatamente questo tipo di prova problematica
Il questo insieme di politica deve essere preso contemporaneamente
In e in modo tempestivo
Il che vuol dire un grossissimo sforzo di progettazione
Per esempio anche incontri recenti io ho rimproverato a all'avvocato attuale nel costruire un discorso di politica di contenimento
Della spesa e e bilancio pubblico in senso lato di diversi pubblico come manifestazione difficoltà delle di a costruire un discorso solo divertente
Adesso se questo documento triennale che non ho visto ancora ecco sarebbe veramente un peccato che in questo documento triennale non ci fosse un discorso di largo respiro che spostasse rete attenzione dal al contenimento prolungato nel triennio perché bisogna che alle condizioni di stabilità vale come lei ha detto in precedenza interventi e che sono stati fatti
A questo incontro vi è che colpito tutto si contenesse stanziamenti del Po lungamente discusso di ventotto nel triennio senza un discorso di rilancio nel medio periodo
Questo territorio sta correndo anche la commissione c'è veramente una
Condizione preoccupante nell'atteggiamento della condizione della commissione con riferimento all'accantonamento del discorso di bianco dello cioè il libro bianco dello avendo rotto una logica per la seconda metà degli anni novanta che riposava su una convinzione
Cioè in un discorso di futuro in cui come diceva siano lombardi l'Europa deve compete inevitabilmente a livello mondiale con altri gruppi di paesi
Piuttosto vasti anche se articolati
L'Europa deve acquisire condizioni di competitività di crescita di crescita anche dell'occupazione no in un contesto ovviamente di stabilizzazione dinamica sempre più attento e rilevante
Questo discorso della prospettiva denota l'altro riposava su una premessa fondamentale l'Europa nel medio lungo periodo non può non cresce ad almeno più tre per cento a prezzi costanti
C'è chi esce a un tasso inferiore più tre per cento
A prezzi costanti è inevitabile fa molto presto a fare quattro conti
Anche utilizzando le matrici integrando soltanto perché a livello ma credo che ha piegato per rendersi conto che l'occupazione al massimo comunque e mezzo per cento cresce a più zero cinque per cento non riesce a molto di più
E più gelosi progetto non è sufficiente per contenere la problematico Bozzardi sui competenti strutturali
Perché le coi ristrutturare il compito compito moltissimo il quadro differimento con i sette giovani con riferimento alle donne con riferimento alle persone avanti lettera
Quindi bisogna entrare in un'ottica di lungo periodo in cui il discorso si sposti sulla crescita almeno a più tre per cento
Il che vuol dire una politica macroeconomica coerente Roberto
Ma costruito ovviamente in un'ottica in cui la politica dello stop non diventi la politica dello stock e sto cioè che ha un condimento segue un altro contenimento un altro contenimento senza ma anche riprenda uno stimolo alla crescita
Ma che sia con una politica di stop and go qui ci sia un momento di riflessione e di riordino che però sia inserito organicamente in una strategia di medio lungo periodo chiesto
Questa è l'ottica del libro bianco devono in sede di Commissione c'è molta timidezza di prendere in considerazione questo aspetto può darsi che quel documento che ricordava bianco all'inizio della prospettiva due mila sette con riferimento ai fondi strutturali consenta di riprendere a fondo nel periodo due mila due mila sette un discorso che non sia soltanto di contenimento dominato dall'esigenza di realizzare l'amarezza comunità
Comunque in questa situazione allora appare chiaro
Che è un discorso di politiche strutturali dell'occupazione e del del lavoro che devono essere politiche strutturali in quanto i mercati locali solo elemento iniziale su cui partire per costruire anche un'Inter con lesioni in un sistema di mercati lavoro che si veda a livello nazionale internazionale
Più queste politiche per necessariamente devono essere inserite in una progettazione di politica economica a meglio e lungo termine che sia di testa
Le stime di crescita il discorso lo ritroveremo continuamente ci e faremo cento mila convegni da oggi in poi anni parlare continuamente sul perché la la disoccupazione continua a ritenere così rilevante così preoccupante
Ovviamente questo coinvolge poi aspetti importanti di rapporti tra politica che pur pubblico politiche sociali
Allora internazionale quando si parla di crescita subito entra in gioco il discorso dello spumante
Lo sviluppo mamme soltanto crescita produttiva è un discorso che investe parli altri diversi esponenti importanti è molto importante vivere in buona salute
Per cui la componente salute estremamente importante è molto importante vivere
E come di danni conoscenze adeguate visto che andiamo verso una siccità sempre più dominata da vasi relative alle conoscenze
Dice un discorso grosso di crescita che però e anche il tipo umano soltanto crescita produttiva
Vi è quindi un discorso che poi
In modo brillante e e e anche provocatorie in parte con riferimento al debito pubblico e alle politiche sociali cioè ai discorsi a questo riguardo certamente Zanetti parla delle politiche industriali
Un sistema produttivo integrato a livello locale significa un grosso discorso di politiche industriali intese ovviamente in senso anglosassone tenuto conto che poi l'attività che creano lavoro sono quelle ad alta intensità di lavoro cioè i servizi
Viene poi ovviamente un discorso che riguarda le politiche economiche internazionali
Ecco non ignoriamo che è vero che periodo
Diciamo in via delle successive nel momento più acuto della crisi nostra son state le esportazioni a rilanciare momentaneamente attività produttive
Però come diceva giusto oggi sarete Paolucci la nostra economia e l'economia che da lungo tempo almeno dal Trattato di Roma in poi
è stata caratterizzata da una forte componente importante di domanda esterna che ha condizionato e anche indirizzato in modo strutturale il tipo di evoluzione nostro sistema produttivo del nostro sistema economico e sociale compresi gli aspetti occupazionali bianca sì vocazione territoriale poi di questi aspetti e richiamo che il presidenzialismo estremamente importante
è chiaro che a livello europeo la grossa sfida che si farà dopo due mila e come si riuscirà a realizzare una integrazione a livello di strategie di politica economica che vadano a toccare vari aspetti della politica economica nazionale l'aspetto fiscale è un aspetto estremamente importante delle politiche internazionale conti correnti in cui si può godere di umanizzazione a questo proposito che sono buoni e strumenti ricavati molto più delicati dalla riduzione subiamo Rita
Il sale già si vede quel discorso che ed bikini delle discussioni in questo periodo è viva che sono un piccolo aspetto la tematiche estremamente e variegata
E complessa sono altri elementi di ripulirlo sfida ridusse che entrano in gioco e che sono estremamente importante quindi chiudere interrogare
Altro tempo al mio intervento perché ho cercato di potrebbe minuti
Che erano stati previsti chiuderei dicendo che secondo me
Quello che occorre
Considerare con estrema attenzione
è che
Già oggi buona parte delle nostre politiche strutturali sono condizionati da politiche internazionali che finisco con anche creare disponibilità di risorse talmente rilevante pensiamo per esempio al discorso dei fondi strutturali che rispondono a strategie di politica strutturale a livello la comunitaria prodotti che sono estremamente importanti per qualunque politica strutturale oggi vogliamo prenda in considerazione in una realtà come la nostra
Arriva al mercato locale sono le politiche strutturali europei che diventano l'aspetto dominante
Ed è la nostra incapacità di valorizzare che semmai si pone in posizione d'inferiorità rispetto a Spagna e altri paesi deve tra cui Rita del del dell'udito e Unione europea il problema è che per valorizzare già oggi le risorse strutturali disponibili e realizzare con queste politiche strutturali noi dobbiamo farlo un grosso sforzo di mobilitazione e di indirizzo le energie disponibili
è un grossissimo problema essendo al Casanova locale
è il punto di partenza il grosso sforzo deve investire con estrema decisione la pubblica amministrazione a livello locale
La Pubblico ministero locale grazie può formalmente cambia
Cioè di far veramente di colpisce veramente l'idea che ci sono delle regioni che devono chiedo che la consulenza di funzionari di altre regioni per riuscire a progettare entro interno interni adeguati riconsiderati
Cioè ci sono disponibilità di capitale umano nelle regioni che che ricorrono a queste scelte che vanno valorizzate potenziati e ci sono vecchi banchi riordino per tutta l'Italia trovo con estrema facilità
Il problema è partire oggi non pensando di realizzare molto oltre due mila perché per esempio corretto ieri su un quotidiano che noi siamo riusciti dubitare ha dichiarato Ciampi siano riusciti a passare dal sedici per cento diciannove per cento del grado di utilizzo
Novantasette di fondi disponibili è un grosso passo in avanti
Quindi andiamo avanti lentamente verso il trentaquattro per cento Pilati Paesi mediterranei è già stato raggiunto e così via Abbiati questo però quello che è la nostra scommessa
E riuscire a intervenire per tempo anche a livello politico di presenza a Brussel e nelle altre sedi conferimento allora oggetto che sta accadendo fuori due mila due mila sette cioè grosso discorso muore o non riusciremo anche a livello di mobilitazione delle capacità politica a tutti i livelli ai servizi attivamente con gli spagnoli stanno facendo certamente Landis in questo progetto di cui parlava bianco all'inizio o ben difficilmente noi dieci troveremo essere in grado di affrontare e il problematiche strutturali del lavoro a quegli anni
Dato che sono ancora alle dodici e mezza dove lo scoprimmo il tempo per qualche intervento prima di abbiamo intenzione interventi di un cinque dieci minuti ciascuno la parola al consigliere Nino Galloni
Arrabattando incredibili blitz dei figli
Aspettiamo un attimo che
Galloni parli parli così si ebbe momento perché allora poi se si potesse alzare un poco questo così
Non si può fare l'analisi
L'incauto vocione tonante
Va be allora non c'è bisogno sicuramente che io l'ho di questa iniziativa perché la partecipazione del pubblico banche la qualità delle tre relazioni che abbiamo sentito
Si lodano si notano da sole
Io vorrei solamente sottolineare tre aspetti attraverso i quali vorrei appunto ricollegarmi idealmente a tutte e tre le le relazioni la prima cosa
Noi economisti siamo stati abituati proprio per la nostra formazione a ragionare in questi termini e cioè fin dove può arrivare la solidarietà
Fin dove si deve sviluppare l'efficienza come che solidarietà ed efficienza siano due
Come dire due categorie non necessariamente antitetiche ma in qualche modo complementari
L'esperienza più ancora che la teoria invece ci hanno dimostrato che da un certo punto di vista è tutto il contrario cioè la base più un sistema è la solidarietà
E se non c'è questa base di solidarietà nemmeno l'efficienza si può sviluppare ovviamente non si può campare solo di solidarietà bisogna organizzare le impresa in modo efficiente questa esperienza
Prima ancora che dalla teoria ci deriva ad esempio da quello che è successo che non è ancora risolto a mio modo di vedere nel Sistema monetario europeo dalla sua crisi del novantadue cui si puntava tutto sull'efficienza e poi questa efficienza doveva essere la premessa delle operazioni di solidarietà chiamata coesione in effetti la convergenza si sta mangiando la coesione
O meglio tra i due obiettivi dell'Unione Europea la convergenza della coesione sono evidenti delle contraddizioni che bisognerà in qualche modo sanare
Allora la crisi del sistema monetario europeo del novantadue che non è ancora risolta e di cui a volte le stesse autorità monetarie non mi pare che abbiano una sufficiente consapevolezza cilindrica che la base di un sistema economico monetario sociale è la solidarietà e che poi non ci si può fermare a quello ma bisogna costruire l'efficienza delle prese senza l'acqua senza senza la quale efficienza ovviamente la solidarietà rischia di perdersi
La seconda cosa che volevo sottolineare è che la mia generazione di economisti la nostra generazione di economisti sta commettendo un errore clamoroso
Di cui poi si parlerà come della precedente sia parlata che aveva confuso le condizioni necessarie le condizioni sufficienti in tema ad esempio di di spesa pubblica con conseguenze gravi ma qual è l'errore di questa generazione di economisti
Che si confondono gli obiettivi con i veicoli gli obiettivi con gli strumenti allora che cosa succede succede che noi dobbiamo considerare i vincoli dell'economia e della finanza
Ma non gli possiamo promuovere al rango di obiettivi come è successo con gli accordi di Maastricht
Quelli sono dei vincoli che noi dobbiamo rispettare se vogliamo sviluppare l'Unione europea
Ma gli obiettivi sono un'altra cosa sono obiettivi di civiltà sono obiettivi di sviluppo sono obiettivi di promozione dei giovani questo è lo la la la base dello sviluppo della costruzione europea il che non significa sottovalutare o non rispettare i vincoli del bilancio pubblico i vincoli all'impresa e tutti queste cose
Lo stesso vale per gli strumenti l'impresa di per sé o la competitività o la concorrenza o lo stesso mercato sono strumenti strumenti importantissimi senza i quali non possiamo realizzare nulla ma gli obiettivi sono un'altra cosa e qual è la differenza fra lo strumento l'obiettivo che mentre io l'obiettivo lo posso massimizzare più agli al massimo il più Lomazzi Bizzo e più sono contento ad esempio un obiettivo di civiltà a se invece massimizza o lo strumento può essere l'impresa può essere la concorrenza al di là della sua funzione necessaria io creo degli ulteriori squilibri ad esempio la competitività all'interno del sistema europeo
Si sta spendendo e questo si vede nei dati della contrasto fra i dati della produttività del lavoro e della crescita del reddito a cui indirettamente tu facevi riferimento
Se lo strumento invece sì Cirque confonde con l'obiettivo che si vuole massimizzare ad esempio questo della concorrenza della competitività si attendono degli si ottengono degli squilibri perché questa competitività questa concorrenza invece che servire al mercato cioè gli utenti ai consumatori
Per acquisire prodotti atti condizioni di qualità e di prezzo i migliori possibili alle condizioni date
Della tecnologia portano le imprese a Massa Craxi al di là di una qualunque
Esigenza effettiva per cui la competitività il mercato
L'efficienza che sono strumenti per raggiungere gli obiettivi a che debbono raggiungere un determinato targhetta un determinato minimo sufficiente sotto il quale ovviamente l'economia diventa ovviamente insostenibile
Vengono invece considerati strumenti e si pensa a Mazzini Zandolin di ottenere dei risultati migliori invece non è così perché io posso massimizzare l'obiettivo della soddisfazione dei giovani della condizione di vita degli anziani
Della sanità della civiltà europea cristiana ma non posso
Spingere la massimizzazione dello strumento perché invece lo strumento vi deve servire a un determinato livello per raggiungere l'obiettivo e questo è un errore che si continua a fare a livello di costruzione europea che probabilmente porterà se non viene corretto in tempo allo sfascio della della cosa stessa che non diventa più un obiettivo la terza considerazione che voglio fare che qui in Italia stiamo mancando com'
Prettamente di grandi strategie
Allora
Vediamo che la Germania Rhine affetti non è che guarda di più all'Unione Europea di quanto non guardi al suo allargamento verso Est
Anzi se si dovesse creare un contrasto insanabile tra il suo allargamento verso Est e la costruzione europea la Germania sceglierebbe l'allargamento verso Est per ovvie ragioni
Allora qua si tratta di rivedere un momento di inserirci in questo in questo discorso perché l'Italia si presterebbe a collegarsi con la Germania per allargarsi verso est non senza dimenticare la sua vocazione mediterranea noi oggi abbiamo un grande sviluppo dei due porti ad esempio soprattutto di Gioia Tauro ma anche di di Taranto e Bari eccetera dove si può arrivare verso est
Non senza by passare i Paesi mediterranei dall'altra parte abbiamo il Nordeste con tutti i problemi che sappiamo che già praticamente da quella parte allora creare pensare delle sinergie di cui l'Italia si facesse volano
Fra il l'allargamento verso Est della Germania dell'Europa e la nostra posizione nel Mediterraneo probabilmente corrisponderebbe a quelle
Possibilità di di sviluppo e di ricollocazione strategica del nostro Paese nel contesto europeo e internazionale un'altra cosa che giustamente ha a cui ha accennato giustamente Luigi Frey prima e che voglio
Ribadire tutta questa problematica dei nuovi bisogni lui faceva l'esempio degli anziani e quindi il ruolo del no profit che non può essere un ruolo di ma marginale non può essere solo un ruolo di dipendenza in quanto occasione di organizzazione del lavoro a condizioni meno meno meno rigide per le grandi imprese sviluppate ma deve essere portatore di una propria autonomia non solo per quanto riguarda la gestione dei servizi già esistenti o almeno in teoria cioè
Per come veicolo per la riforma del Welfare State perché è un discorso molto interessante
Ma soprattutto per il rilancio e lo sviluppo dei nuovi servizi di cui ovviamente il Welfare State non è in grado di occuparsi come ad esempio quelle cose degli anziani come ad esempio il tempo libero lo sport e tante altre attività importantissime che ovviamente nei paesi sviluppati hanno un peso particolarmente rilevanti dai quali potrebbero discendere veramente in Europa milioni di milioni di posti di lavoro la la riflessione quindi sul non profit e sul cosiddetto terzo settore andrebbe approfondita nelle varie nelle varie sedi non anteponendo il momento delle agevolazioni fiscali al momento delle missioni
Delle strategie di queste in prese di queste cooperative di queste associazioni del volontariato stesso perché ovviamente l'impasto nel quale si è trovato il governo per la questione
Del delle Onlus del no profit del terzo settore deriva dal fatto che prima tutti si sono buttate i poteri forti e collegati col no profit con le cooperative colpetto settori sono buttati a chiedere agevolazioni fiscali e poi si sono resi conto che non si capiva quali erano gli obiettivi la missione lo sviluppo che dovevano assicurare questi queste imprese queste cooperative questi associazioni questo volontariato per cui si è anteposto il momento
Delle agevolazioni al momento delle strategie e questo come stavo cercando di dire anche prima ovviamente un errore grazie
L'onorevole Manfredi o interroghiamo
L'onorevole Manfredi
Cioè
Allora se no
Vuole potrà
Restando al
Alla questione fondamentale è stata affrontata nelle relazioni di questa mattina
Io penso che dal punto di vista diciamo così autocritico che deve anche emergere ma in modo compiuto in modo corretto
Noi dobbiamo fare i conti con il debito pubblico
Allora a me pare che sia nella relazione di Barucci per un accendino e poi nell'intervento
Di Lombardini da questo punto di vista più esplicito
Si è ricordato che la esplosione del debito pubblico avviene in connessione a due
Fenomeni uno è la crisi energetica dell'inizio degli anni settanta che costringe i Paesi occidentali quelli europei in particolare
E soprattutto il nostro Paese ad importare spinte inflazionistiche dall'estero
Il secondo fenomeno collegato temporalmente con questo e il contratto di lavoro del settantadue che indicizzati il costo del lavoro
E che normalmente e del tutto censurato
Dalle critiche che riguardano la esplosione del debito pur
Ora
E noto a meno otto io lessi quella mattina urne foglietto di appunti di un assistente
Dell'allora presidente della Confindustria
Che quell'accordo da un lato aveva la spinta ideologica
Del salario variabile indipendente
Ma dall'altro la convinzione che l'inflazione così è stata l'ora calcolata sarebbe arrivata al massimo all'otto per cento
Poi sappiamo che l'inflazione è andata molto oltre
Che l'inflazione importata collegandosi con la indicizzazione ha reso incontrollabile la esplosione
Del debito pubblico che anche in condizioni di crisi economica di recessione e quindi di caduta delle entrate reali
Che il debito pubblico continuava a crescere
Ora io credo che su questo si debba fare una riflessione perché qui c'è una responsabilità generale della politica economica delle forze di maggioranza e di opposizione delle componenti sindacali le più diverse del nostro Paese
Che al più si è confrontata accomuna debolezza di previsione di azione della Democrazia Cristiana mentre alla storia sarà assegnata o il compito di certificare che la colpa e tutta della politica di scambio della Democrazia cristiana e questo scrivono tutti i libri di storia sui cinquant'anni della Repubblica italiana
Seconda considerazione su questo tema quando ci si è resi conto che questa era il problema da risolvere
Quali sono state le posizioni assunte dalle porte sociale dalle forze politiche
Lo dice il referendum sul costo del lavoro dell'ottantacinque qual era lo schieramento politico
Io non aggiungo altro in quell'ora referendum si confronta da un lato la consapevolezza anche di alcuni sindacati
Che si trattava di passare ad una linea che oggi si chiama di moderazione sindacale
E dall'altra la convinzione che invece qualunque scelta in linea con la moderazione sindacale avrebbe comportato una sconfitta del movimento operaio nei confronti di una rivincita del capitalismo
Io ho voluto solo fare queste due sottolineature perché cari amici il problema del debito pubblico ancora non è tutto l'Ilva anche riconoscere a questo punto i meriti di Craxi però sì aggiungo che serve a me scorso lavorando siccome e siccome io so che la storia è fatta di tante piccole bucce di banana ti aggiungo che siccome il referendum facoltà al lavoro segui di pochi giorni di pochi giorni insieme ad altri referendum
Le elezioni amministrative
Dopo risultato relazione descrive il vice segretario di Craxi Martelli propose di non votare come mano tesa nei confronti di Pannella e chi disse che invece bisognava votare
E bisognava confermare la posizione che avevamo assunto fu la Democrazia Cristiana quindi io sono disposto ad andare a fondo su queste cose volgari si guardino i comportamenti reali
E si vengano anche gli effetti politici di passaggi che possono apparire trascurabili modesti
Che poi invece ha avuto un effetto straordinario se facessi kolossal ridurre la storia delle bucce di banana la più grave per la democrazia cristiana for fatto di tenere fermo sei mesi al Senato che su questa cosa non aveva nulla da dire
La modifica la legge elettorale già decisa dalla Camera sulla riduzione del numero delle preferenze
Quindi la storia si può fare non è quello di oggi io volevo dire oggi semplicemente semplicemente che siccome il problema che passerà alla storia come la nostra principale responsabilità è quella del debito pubblico
Su questo problema qualche ulteriore approfondimento lo ritengo opportuno
Tornare a tre che non è tornato no allora ci rivediamo alle quindici ci rivediamo alle ore quindici sono duttilità album frecce salvo un ricco buffet offerto dalla valutazione sì salute attività
Sì rispetto scusi scusi
I lavori del pomeriggio con una lieve inversione dell'ordine del giorno per ragioni di di impegni ulteriori darei prima la parola al professor Angelo Caloia la Cattolica capo cuori Milano sul Welfare State e politiche sociali la parola professor Caloia
Ringrazio il dottor Pirani ringrazio per l'invito rivoltomi il mio sarà un tentativo necessariamente molto come dire stringato di
Ah ecco
Dicevo ringrazio per l'invito il tema che sono chiamato al svolge riguarda questa realtà la duplice realtà l'Italia che si trova il tra la nuova Europa
E uno stato del benessere invecchiato
O comunque da ridefinire
La domanda quindi importante come possiamo costruire un sistema nuovo che ci consenta di mantenere individui i livelli di vita fino ad oggi un certo qual modo goduti o addirittura di accrescerli
Bisogna partire appunto dal l'idea che non è possibile non si può parlare
Di un buon sistema di Welfare che va abbandonato e per buon sistema di Welfare intendo qualcosa capaci di coniugare il vincolo di bilancio necessità ecologiche e scelte solidaristiche
Non si può di Cevo parlare di appalto di un simile sistema perché un simile sistema in Italia non c'è mai stato
Semmai si tratta di reinventare il Welfare
E in questo senso cade la questione del ruolo dell'Italia in Europa
La cui definizione è il nucleo essenziale della strategia politica italiana nella presente fase storica
Il governo attuale ha deciso di interpretare il problema in un modo ben preciso il ruolo dell'Italia in Europa dev'essere quello di un Paese normale
Nel senso che conduce una politica economica normale e che quindi riuscirà a mantenersi finanziariamente al passo con gli altri Paesi per quanto riguarda il simbolo della nuova Europa cioè la moneta unica
Certamente il piano del governo ha il pregio dalla semplicità
Se non della chiarezza Gotti l'idea della moneta unica di un larghissimo consenso popolare e ciò ha consentito al governo di adottare una politica fiscale piuttosto dura dal punto di vista delle entrate
Senza perdere voti
L'Italia è stata così mantenuta in corsa sulla strada di Maastricht e il Governo ha potuto guadagnare tempo tuttavia ci accorgiamo tutti che quel tempo ormai si è esaurito
L'Italia soffre non so se posso dire ancora che soffre perché potremmo dire fino a ieri ha sofferto di critiche in materia di finanza pubblica persino più severe di quelle rivolte a Spagna e Portogallo
Molti Paesi ed operatori europei paventano la compagnia di una economia come la nostra grande sì ma soggetta avvistabilità fiscali così elevate e a debito pubblico enorme
Non a caso il dibattito si sta focalizzando sulla riforma della spesa pubblica e del welfare il documento di programmazione economica e finanziaria
L'ultima occasione per promettere cambiamenti profondi nella struttura della spesa e ancora troppo sconosciuto io almeno non ho elementi di dettaglio è ancora troppo sconosciuto nella sua articolazione reale per consentire ai giudizi su una efficacia insufficienza di questi interventi proposti
Il governo Prodi può definirsi in certa misura vittima della sua stessa retorica sull'Europa
L'attenzione europea si è fatto infatti concentrata oltre il dovuto direi quasi esclusivamente sul sistema pensionistico italiano
In effetti il più sbilanciato almeno se si guarda alla scadenza del due mila e i dieci anche se se andiamo oltre il due mila e i dieci secondo le statistiche del Fondo monetario
Internazionale
I sistemi di Francia e Germania appaiono anche più fuori rotta
Una precisazione comunque va fatta
Benché il nostro sistema pensionistico sia di fatto troppo troppo generoso lo stesso non si può dire dell'intera Spesal relativa al benessere secondo i dati dello dell'OCSE
Relativi a tutto il novantatré la parte sociale quindi escluse le pensioni della spesa pubblica era pari al venticinque per cento del PIL la media europea invece pari al ventotto
Questo dice che il di più
Che noi abbiamo erogato per pensioni ha penalizzato salute sussidi di disoccupazione sostegno alla famiglia istruzione e altre e altre spese sociali la necessità che ormai mi pare scontata di rivedere le pensioni si lega comunque al profilo operetta della popolazione l'Italia da qui al due mila e trenta registra l'invecchiamento relativamente più veloci
Per usare un parametro tecnico il così detto rapporto di o tasso di dipendenza
Salirà dal quarantasei di oggi per cento al novanta per cento nel due mila e trenta allorché in altri Paesi Gran Bretagna Francia Germania saremo intorno al settanta per cento
A causa di siffatto invecchiamento e di benefici ultra generosi la spesa per pensioni rebus sic stantibus dal sedici per cento del PIL
Salirà
Attuale salirà al ventisei per cento nel due mila trenta portando al quaranta per cento del PIL il totale della spesa da benessere una vera punta a Torino ad orologeria
Il rialzo contributivo conseguente diverrebbe inaccettabile
Suggerimento che consegue e The spontaneo e allora quello di spostare i rigidi risparmi conseguenti a revisione pensionistica verso quei settori sociali meno sensibili all'invecchiamento dalla popolazione
Lotta alla disoccupazione sostegno alla famiglia politiche attive del lavoro
I nodi del problema pensioni sono però più di uno oltre al profilo demografico sfavorevole c'è il numero eccessivo di pensioni pubbliche concesse
Ed un livello troppo elevato di benefici attribuiti tutto questo lo sappiamo si traduce in contribuzioni troppo elevate e in una integrazione statale che per il novantasette è prevista inoltre ottanta mila miliardi
Ci sono tre milioni e seicento mila cittadini disabili
Che assorbono il due per cento del PIL
E ci sono quasi due milioni di pensionati giovani che assorbono il due virgola tre per cento del PIL non parlo delle pensioni baby che assorbono lo zero virgola quattro per cento del PIL
Impiegati pubblici e lavoratori autonomi sono stati gratificati vuoi in termini di più elevate e pensioni vuoi attraverso minori contribuzione un sistema pensionistico così frammentato e tre il mio di iniquità ha subito già qualche revisione Amato nel novantadue il PD nel novantacinque tutto però appare troppo lento e inadeguato
Un passaggio graduale al sistema di capitalizzazione contributiva l'elevazione a quarant'anni per gli anni necessari per le pensioni di anzianità una maggiore severità nel Palio delle pensioni di invalidità
L'elevazione dei contributi pagati dagli autonomi tutte novità positive che a lungo andare avrebbero eliminato i privilegi di impiegati pubblici e lavoratori autonomo ma che appaiono insufficiente
Il sistema di capitalizzazione previsto dalla riforma Dini
è troppo di là da venire entra in azione troppo gradualmente a partire dal due mila e tredici e va a regime solo nel due mila e trentasei
Nei prossimi dieci anni il risparmio è pari solo allo zero virgola sei per cento del PIL ciò che accorpò occorre allora e rafforzare gli interventi in particolare ridurre il periodo di passaggio al sistema di capitalizzazione e ridurre il coefficiente dalla relativa formula
Disincentivare le pensioni baby e graduare ecco qui un punto forte i prepensionamenti
Con particolare riguardo per i lavori manuali e oppure di grossa usura
Alzare l'età del pensionamento
Che sarà rebus sic stantibus di cinquantasette anni nel due mila e trenta allorché è un trenta per cento della popolazione anzi in trentatré oltre avrà più di sessanta
Favorire il decollo di fondi pensioni privati
Sappiamo bene quanto grandi siano le difficoltà politiche
Eppure parlare di otto mila miliardi di risparmio da pensioni nel novantotto significa indicare solo un terzo delle misure strutturali e richieste non solo da Bruxelles
Oltretutto sulla base dei dati novantasette il bilancio dell'INPS sforeranno e previsioni per due
Virgola cinque tre mila miliardi con ciò complicando il raggiungimento dei parametri di Maastricht
Le misure per essere strutturali implicano tagli fiscali intorno ai trenta mila miliardi
Alla revisione delle pensioni deve infatti accostarsi il rimpiazzo delle misure una tantum già prese
Rispettivamente il decreto che abbiamo ascoltato la televisione ieri sera tanto fa uno sconto di cinque mila sempre le cinque dita di una mano per cui
Lasciatemi chiedere un po'perché usiamo sempre cinque dieci con quale accuratezza statistica
E prevede maggiori entrate ecco qui il punto per il quaranta per cento
Senza una più incisiva ed adeguata riforma delle pensioni il divario dei rendimenti finanziari si amplierà
Con la curva dei rendimenti domestici che essi in archi era
I partners europei
Scettici sulla nostra capacità di tenuta ricordiamo che ci rimproverano non il tre per cento nel novantanove
Ma il treno e oltre negli anni successivi non ci accetteranno o faranno fatica ad accettare ad accettarci anche se io credo di più
Nel disegno politico ovviamente che non nella nel due più due fa quattro nel primo gruppo fondatore della moneta unica
Ma questa minaccia ventilata sempre più dai dai media non sembra bastare a creare un consenso generalizzato sulla riforma del Welfare
L'obiettivo della meno della moneta unica almeno in Italia viene compreso dall'elettorato mentre il consenso sulla riforma della spesa pubblica e dunque sul sistema del welfare all'italiana resta molto meno plebiscitario
L'estrema lentezza con la quale il governo affronta questo passaggio di dipende probabilmente dal fatto che quasi paradossalmente le tasse sono un fatto unificante in Italia
Perché tutt'al più dividono fra invasori e pagatori
La spesa pubblica invece è uno strumento che divide il Paese in un'enorme quantità di piccole isole che si considerano in qualche modo privilegiato
Per cui si accettano nuove tasse non so se si accetterà ancora come si accetta la grandine come lo sfortunato incidente ma non si accetta di appena di perdere una posizione considerata ormai un diritto acquisito con un lungo dispendio di energie
è una conseguenza questa Kyo tracciato di una interpretazione della spesa pubblica che è stata condivisa diciamolo dai governi che si sono succeduti nell'ultimo ventennio almeno la spesa pubblica si è così scollata dai valori che potevano motivarla dalla solidarietà o dalla ricerca di una via alla modernizzazione sociale ecologica ed economica del Paese
Per diventare lo si dice
Un sistema di gestione del potere
Per ogni sacca di privilegio costruita c'è stato un rappresentante politico che si è assunto l'onere che l'onore di garantirla
E si è così innescato un meccanismo infernale per qualunque governo autenticamente riformatore
Un fatto però è drammaticamente certo Europa in un o non Europa il vincolo di bilancio per la spesa pubblica italiana e ormai ineludibile
Il caso delle pensioni ne è solo l'aspetto più evidente e matematicamente prevedibile continuando così
In qualche hanno mi auguro una decina più i soldi si esaurirà
Per gli analisti avvertiti le conseguenze di questa osservazione sono facilmente prevedibili o simili ma il bilancio pubblico qua e là anno dopo anno mese dopo mese perdendo il treno di Maastricht
E imboccando la strada del declino economico oppure si prende una strada più coraggiosa motivandola con un grande progetto di lungo periodo
E sostenendola con realizzazioni capaci di riguadagnare nel tempo il consenso che nell'immediato ci perderà
Nel primo caso i soldi a disposizione per sostenere quelle più che ho chiamato le isole del piccolo privilegio si riterrà si ridurranno a comunque le organizzazioni che oggi difendono questi vantaggi a loro volta finiranno col perdere il consenso
La tenuta del sistema sarà messa sotto pressione una pressione di cui tutti oggi avvertono ormai i fatti
Scommetterei sul lungo termine invece per quanto difficile riserverebbe maggiori soddisfazioni certo per stare in Europa occorrerebbe farlo in fretta in autunno in mancanza di decisioni che abbiano almeno potenzialmente
Un impatto positivo sui conti italiani di lungo periodo la moneta italiana subirà certamente pressioni internazionali fortissime
E la prossima primavera
Quando si avvicinerà al momento della decisione sull'entrata nel primo gruppo di Paesi aderenti alla moneta unica i mercati sceglieranno dove investire senza tener conto delle buone intenzioni ma solo dei risultati
Se pronostici rende improbabile l'entrata della lira nella moneta unica attraverso il meccanismo dei tassi d'interesse
Faranno a prevale abbreviato avverare la loro previsione se il governo vuole convincere i mercati a scommettere a favore della lira deve a sua volta scommettere che l'adozione di tutte le decisioni necessarie a riformare la struttura della spesa pubblica provochi alla lunga si intende più vantaggi che svantaggi ai cittadini e dunque agli elettori
Non sta a me discutere sulla saggezza di un governo che abbia giocato tutte le sue carte sull'ipotesi di entrare nel primo gruppo rendendo necessaria l'adozione di una riforma profonda in pochissimo tempo
E neppure commentare le più esoteriche questioni che attengono i giochi politici internazionali che aldilà dei numeri di Maastricht determineranno l'entrata o meno nel primo gruppo probabilmente dal punto di vista della riforma del welfare
Sarebbe stato meglio scegliere di puntare sull'entrata in Europa gradualmente nel secondo gruppo per adottare misure più meditate
Ma altrettanto probabilmente si è valutato che l'unica minaccia
Che avrebbe fatto tanta paura da generare consenso
Su misure che era quello che la mancata entrata nella moneta unica e dunque prendiamo atto del fatto che le cose ormai sono quelle che sono
Per raccogliere l'occasione attuale colloca il con l'obiettivo di uscire dalla crisi con un Paese migliore di quello che ci è entrato
Del declino si accorgono tutti negli ospedali pubblici dalle scuole nei cantieri che alle opere pubbliche nelle Ferrovie nelle poste nei ministeri dovunque non ci sono più soldi e soprattutto non ci sono prospettive il senso di decadenza che tutto questo determina è sempre più insostenibile
E tutto ciò anche se non mancano le persone di buona volontà che riescono nonostante tutto ad ottenere grandissimi risultati
Ma di efficienza del servizio ma sono degli eroi i veri eroi italiana
Dello scollamento tra la parte più profittevole dell'economia italiana e il sistema pubblico si accorgono tutti l'attività sommersa cresce i sistemi per evitare di entrare a contatto con lo Stato
Non solo a livello fiscale ma anche per esempio nei riguardi dell'ambiente di lavoro e degli scarichi industriali diventano la principale preoccupazione degli imprenditori anche qui attenzione moltissimi imprenditori denunciano tutto disegni hanno sistemi produttivi puliti al passo con le moderne indicazioni
Ma tuttavia anche loro possono ritenersi tutto sommato degli eroi italiano nel pubblico e nel privato mancano meccanismi che valorizzino i meritevoli e penalizzino i furbi
C'è un modo di riformare il Welfare
In modo da innescare un circolo virtuoso che però deve partire dal caso in cui il meritevoli prevalgano sui furti
Lowell Fea era un tempo il modo adottato dai governi
Per superare gli spigoli sociali generati dallo sviluppo economico
In Italia però lo welfare non è servito tanto a correggere le difficoltà connesse alla crescita quanto a correggere la redistribuzione dei vantaggi connessi alla cresce
I giovani disoccupati non sono mai entrati nel novero delle categorie protette
Perché non hanno mai partito potuto partecipare alla creazione della ricchezza e quindi ai sistemi di potere che ne determinano una redistribuzione i lavoratori occupati invece hanno goduto di protezioni tempi più ampio
Eppure il costo di farli entrare i giovani nel circuito produttivo sarebbe stato molto inferiore al costo di mantenere inalterato il livello di reddito dei lavoratori occupati
Analogamente gli imprenditori al comando di aziende consolidate hanno ottenuto agevolazioni infinitamente superiori
A quelle che sono stati destinati ai giovani che iniziavano una loro attività
Esperienze modeste se si vuole quali quelle connesse all'imprenditorialità giovanile dimostrano che se ben gestiti la legge quarantaquattro i fondi messi a disposizione dei giovani determinano occupazione
Oltre l'ottanta per cento delle imprese finanziate dalla legge quarantaquattro rimangono vitali dopo il sesto anno di attività
Se non per casi isolati come questi non abbiamo ancora una politica economica ordinata e progressiva ma sempre un coacervo di reazioni di breve periodo a spinte sociali di piccoli gruppi ben rappresentati
Oggi quel sistema è al capolinea
Va riformato o cadrà da solo ma il consenso intorno alla riforma del Welfare probabilmente non si realizzerà solo minacciando il disastro incombente in realtà accanto al timore del declino economico e sociale occorre che si diffonde il sogno di una società migliore più giusta e più pulita occorre costruire un vero sistema di welfare non abbattere il valzer
Non è facile
Costruire un nuovo Welfare vuol dire mettere in piedi un progetto di rinnovamento sociale di solidarietà di modernizzazione l'Italia finora mi ha conosciuto solo piccoli spezzoni
Il tema non è l'abolizione come ho detto dallo welfare che l'Italia non ha mai veramente avuto il tema è la costruzione di una politica economica dotata di un progetto sostenibile solidaristica mente avvertito che magari si avvalga anche del varo di leggi che diano campo libero alle forze positive della società leggi che liberino i valorizzino tutti coloro che nel pubblico come nel privato agiscono come imprenditori sociale
Cioè come innovatori che conoscono gli effetti sociali della loro azione
La via dunque da seguire non è l'abbattimento di ogni intervento statale
Non è neppure la delega in bianco all'imprenditorialità privata
Gli elementi fondamentali del nuovo sistema di Welfare devono essere pensati in modo da favorire chi sa progettare e realizzare il progetti attraverso azioni economicamente sana
Nell'esperienza recente possiamo trovare alcuni argomenti di meditazione per la progettazione del nuovo welfare l'intervento statale deve essere orientato alla regolamentazione del mercato
Con una correzione delle posizioni monopolistiche che impediscono al mercato di crescere Sandro ed innovativo non si deve parlare solo di mercato si deve parlare di mercato concorrenziali
E e l'aggettivo concorrenziale la dice lunga ci devono essere delle regole delle
Stato centrale e gli enti locali devono costituire un quadro di maggiore efficienza di quanto non riesca allo stato centralistico perché favoriscono la responsabilizzazione
Per i soggetti politici più vicini al territorio sfavorisce il gioco dei padri Nagy politici
E consente alla politica centrale di focalizzare la propria attenzione sulla qualità delle regole del gioco competitivo un argomento questo molto molto importante
Quanto più si passa ad un sistema federale
Terzo punto il sostegno economico che lo Stato offre un'iniziativa dei soggetti privati e pubblici locali va pensato in modo da favorire soluzioni miste pubblico-private
E soprattutto va progettato in maniera da non sostituirsi mai in toto all'impegno finanziario dei soggetti sostenuto questi punti possono essere momento visti da vicino da vicino la regolamentazione del mercato non è il sostegno ai deboli è il sostegno agli efficienti agli innovatori agli ecologicamente Santi l'autorità antitrust la normativa simmetrica a favore dei nuovi entranti nei mercati finora monopolistici
La regolamentazione ambientale il diritto alla qualità sono parte essenziale dei compiti dello Stato centrale
No comportano costi eccessivi e salvaguardano il tempo ma efficienti contro i grandi non sempre efficienti
Non sono compiti che possono essere demandati agli enti locali
D'altra parte lo Stato centrale non si può più occupare delle singole iniziative economiche
E ancora non si può mettere a progettare l'identità economica delle varie parti del Paese come non può stabilire l'agenda di priorità per il sostegno dei ceti deboli
Queste cose sono svolte più efficacemente da chi sappia mettere insieme le forze sane presenti sul territorio le università con le aziende gli enti pubblici locali con gli imprenditori privati
I rappresentanti degli abitanti con i gestori della programmazione e progettazione urbanistica la qualità della destinazione delle risorse pubbliche a questi livelli va valutata localmente
Dunque la responsabilità delle spesi non può essere che locale tra l'altro facendo a meno della grave irresponsabilità che oggi è garantita dal sistema centralistico
Ma alla fine tutto il meccanismo torna se e solo se le risorse sono inserite in sistemi di controllo e di bilanciamento dalle forze
Un'esperienza in proposito è quella della compartecipazione pubblica nelle iniziative private non più dunque assistenza a fondo perduto ma sostegno in cambio di impegno effettivo una soluzione una partecipazione minoritaria o comunque parziale nelle iniziative che richiedono investimenti troppo a lungo termine per gli schemi mentali delle banche e dei circuiti finanziari privati un'altra soluzione e quella dell'intervento pubblico in attività iniziative dotate di una distratta capacità progettuale una via percorsa con successo ho detto sia pure in ambito limitato dalla Società per l'imprenditorialità giovanile
Insomma
è stato un quadro di obiettivi pubblici preciso relativi alle corde all'ecologia e all'equità sociale e data una responsabilizzazione delle autorità locali nelle principali funzioni di spesa di tassazione sarà possibile stabilire forme di intervento misto pubblico-privato che inducano l'entità sostenute ad agire nella direzione voluta
Solo un grande processo progetto di modernizzazione nazionale può essere compreso e conquistare consenso
Anche di fronte al sacrificio di posizioni di apparente privilegio non si tratta di opzioni di adottato dare solo per stare al passo con l'Europa
E neanche per via della necessità di armonizzare i conflitti sociali
Si tratta di rispondere alle pressioni sociali internazionali in modo da trasformare in occasione di rinnovamento profondo si tratta di riaprire una grande stagione progettuale per dare respiro in profondità alti partito politico la congiuntura economica impone di pensare a modifiche di posizioni specifiche come quelle di chi oggi ha diritti acquisiti sulle pensioni di anzianità o di chi può contare su forme di sostegno all'attività imprenditoriale in quanto tale e non in quanto efficiente e innovativa
La congiuntura politica impone di pensare a modifiche di posizioni specifiche come quelle delle regioni che contribuiscono alla ricchezza nazionale meno di quanto ottengano in varie forme di assistenza
è l'occasione per chiarire il rapporto positivo e sinergico che intercorre tra vincoli di bilancio obiettivi di efficienza e salita ecologica e solidarietà nella ridistribuzione delle risorse
Solo partendo da questa grande fase di progettazione modernizzatrice si può sperare di trovare il consenso dalla popolazione
Anche in assenza del consenso delle organizzazioni che finora l'hanno rappresentato
Grazie
Grazie
Caloia per la sua impietosa e lucidissima relazione
Vorrei pregare gli oratori di tenersi dell'ambito di venti venticinque minuti per dar poi in modo di lasciare un po'di tempo la discussione
La parola al professor Giovanni Zanetti dell'Università di Torino suddivisioni scelte strumenti di politica industriale
Grazie presidente e devo dire che quando il professor Venturini mi ha rivolto questo invito sono stato molto perplesso
Mi riconosco tra coloro specialmente quando appare del passato affermano che il nostro Paese non ha avuto una politica industriale e quindi quindi a parlare di visioni scelte strumenti di politica industriale mi creava qualche problema
Peraltro credo che questa sia una posizione estrema per una considerazione che si fa più per paradosso che non per effettiva convinzione perché in effetti cose ne sono state fatte anche in passato che interagiscono hanno interagito certamente con l'apparato produttivo e quindi come il sistema industriale spesso credo però che sia importante cercare di capire il perché c'è un po'questa questo atteggiamento incerto scetticismo e anche una vena critica nel asserire con tranquillità e il nostro Paese abbia avuto l'attuazione abbia vissuto l'attuazione di questo versante reale della politica economica
Ecco da un lato credo che ci si è senta più o meno trovati nella necessità di saldare una concezione liederistica che sia derivata dal dopoguerra fin dal la scelta del Patto Atlantico
Con una concezione più interventista legata alla constatazione della persistenza di gravi irrisolti problemi del sistema e questa può essere già una ragione direi nel chi può aiutarci a spiegare una certa erratici Italia negli interventi e una certa assenza di è una concezione sistematica e complessiva
Di un l'assenza di un vero e proprio disegno di politica industriale credo ci sia anche un'altra ragione che deve essere messe in luce pensando soprattutto all'esperienza dei nostri
Ultimi decenni e cioè che la politica industriale come appunto momento reale della politica economica
Una politica che si traduce e alla sua sostanza interventi che toccano las la struttura dell'apparato produttivo quindi agiscono in profondità
Come tali sono interventi che richiedono tempo per essere concepiti per essere sviluppati e per poterne vedere i risultati
Sono interventi che in genere toccano sull'Ulivo quindi non tali da generare almeno nelle fasi iniziali una convergenza di consensi da sottili addotta
E quindi mal sì conciliano con una provvisorietà che possiamo definire ha caratterizzato il succedersi dei nostri governi
Quindi credo che questo sia una delle ragioni per le quali è un po'difficile asserire che abbiamo effettivamente avuto una vera e propria politica industriale
Ma detto questo dobbiamo anche riconoscere e abbiamo ha avuto diciamo una serie di interventi che potrai dire sono oscillanti ecco tra
Un massimo di estraniarsi ione della politica rispetto ad alcuni settori o determinate tematiche invece un ma sull'interventismo in altri settori o in altre aree
Legate a
Scelte di tipo strategico
Cito per esempio di interventi che sicuramente dobbiamo ricordare annoverare nella siderurgia per la ricostruzione interventi nell'ambito dell'Energia è stato ricordato stamattina Leni e tutto lo sviluppo che ha avuto lei la stessa nazionalizzazione dell'energia elettrica che si può giudicare forse l'atto più forte di politica industriale e dal sessantatré ad oggi è stato compiuto va così come tutti gli interventi che si sono succeduti con riferimento alle aree deboli del Paese in modo particolare nel Mezzogiorno
Quindi questa assenza di interventi strategici può essere corretta nel senso di affermare che su specifici temi invece dei provvedimenti sono stati presi e hanno avuto anche una loro ricaduta ma forse credo che sia essenzialmente importante ricordare e come qualcuno un po'paradossalmente dice che per molti anni la nostra politica industriale estate lo dico è un paradosso soprattutto una politica di tipo monetario cioè l'esattamente opposto esattamente l'opposto e cioè è una politica che
Di fatto avuto ricadute sul piano reale ma derivanti dalle manovre di politica monetaria quindi in tema di tassi di governo della liquidità
E come tale quindi anche dei pensando alle al succedersi delle svalutazioni della moneta anche questo lei ha avuto esattamente uno suo pesante effetto e quindi possiamo dire che nel tessuto produttivo specialmente con riferimento al passato
Abbiamo vissuto una serie di ricadute sostanzialmente negative che sono derivate dal succedersi in ed il meccanismo dello stop and go che ha ha operato esattamente all'opposto di quello che invece
Un po'preconizzava questa mattina Luigi Frey quando diceva che si deve andare forse verso una vado di meccanismi di questo genere purché sia destinato a sfociare nel go
Noi invece abbiamo vissuto uno stop and go che gradualmente si è avvitato su se stesso no per l'esaurirsi delle potenzialità di intervento proprio del go no e quindi abbiamo poi subito gli effetti essenzialmente in chiave di rallentamento
E abbiamo in effetti vissuto gradualmente un rallentamento dell'economia che non del tutto ma in parte va anche va scritto credo ecco a queste necessità di intervento del dettate dall'urgenza
Da una assenza di una visione strategica nell'ambito strutturale e che hanno avuto questo tipo di sbocco
Dobbiamo aggiungere sul versante positivo che malgrado questa diciamo tra virgolette assenza di un disegno complessivo di politica industriale esplicite sistematica le imprese italiane se la sono spesso cavata da sole se la sono cavata molto bene
E vorrei ricordare a questo proposito ho potuto ristrutturazioni ne abbiamo vissuto ecco nei tessuti industriali
Del nostro Paese e che hanno portato a risultati molto importanti banchiere che sono proprio un po'vicende queste che a dispetto delle leggi sei sette cinque o altre simili che sono Stella quando è andata bene hanno visto la luce ma si sono tradotte in poca cosa dal punto di vista operativo ed hanno fatto sì che gli operatori trovassero autonomamente una via per ridisegnare se stessi e per rendersi coerenti
Con le aspettative che nei loro confronti definitiva la collettività veniva a cadere
Vediamo però quali sono state sempre ancora con notte più al passato che al presente il
Hip i momenti che hanno caratterizzato i punti di intervento che sono riconoscibili aderì interagito con il con l'apparato produttivo beh intanto lo Stato è divenuto operatore diretto nello scenario economico attraverso il ruolo riconosciuto alle partecipazioni statali
Diciamo che in un certo senso le partecipazioni statali sono state o forse avrebbero dovuto essere pensando soprattutto per le fasi finali un po'il braccio secolare della politica industriale nascente dal governo ecco questo vocazione bieche se nelle fasi iniziali è stata sostanzialmente rispettata tanto da far dire
Un po'di anni fa l'Economist che forse la nostra economia mista con queste presenze poteva essere indicativa di una terza via ecco per affrontare le problematiche economiche le problematiche produttive
Ecco se c'è stata questa aderenza nelle fasi iniziali poi questo carenza è venuta smorzando sì
Sia per un ruolo di supplenza sempre più evidente che alle partecipazioni statali è stato affidato quasi a a rimediare ai Marc Jacobs no quindi direi a intervenire laddove i mercati risultavano incapaci io non la possibilità di affrontare le situazioni che stamani dietro il professor Lombardini e non solo sono degni hanno accettato se nato ad un ruolo
Assistenziale che spesso è stato attribuito diciamo sia a livello sia ad alcune imprese delle ricordo conterraneo Rossi quando fu incorporata direi
Spiega mentre la Gepi poiché ebbe proprio un po'per certi periodi di almeno un compiti molto legati a questo
E poi anche vuole assistenziali direi meno commendevoli laddove attraverso il paesone statali si è
Cercato di sopperire ossia assegnato loro il compito di sopperire a carenze che istituzionalmente sia rivelavano su piani diversi e molto lontane quindi dall'esercizio di un'attività industriale qui questo è stato certamente un punto che
Va analizzato deve essere approfondito non si può fare d'ogni erba un fascio ma assegnato certamente in passato una voce importante gli interventi che lo Stato a va esercitato in nell'ambito della apparato produttivo
Credo che debba anche essere essere segnalato il tentativo di avviare a più riprese una programmazione questo trascende la pura e semplice con l'industriale ma certamente ha avuto nell'Amleto nello studiare nell'apparato produttivo anche un riferimento molto preciso
Bisogna dire che
Queste attività programmatorie mi hanno avuto ricadute concrete molto tempo dietro non so pensare al piano Sinigaglia è collegato alla ricostruzione a momenti come questi più tardi si sono risolte nella produzione di documenti la cui portata concreta è stata tutto sommato molto ridotta
Direi che anche quando si è affrontato la tematica più particolare com'è stata quella energetica per interessi vari piani energetici ai qui sono stati poi poco più diciamo che grida manzoniane
Un altro punto che mi pare debba essere ricordato tra gli strumenti adottati e quello del controllo dei prezzi noi abbiamo avuto il comitato interministeriale dei prezzi e in quanto tutto una serie di settori sono stati oggetto per molti anni di fissazione del prezzo da parte del governo certamente hanno avuto un intervento molto pesante e molto preciso in questa direzione
Direi che si è anche fatto di più cioè in qualche caso per esempio per quanto riguarda le tariffe pubbliche si è tentato di usare la tariffa come strumento di politica industriale
E questo ne è sembrato sempre un grosso errore perché la tariffa è un prezzo un prezzo e come tale appartiene al sistema dei prezzi
Quindi è ben difficile toccare un punto del sistema senza che gli rende meno uno rimanenti reagiscano ed in effetti hanno sempre reagito e hanno determinato distorsioni vistose
Risparmio poiché l'esperienza che io vissi personalmente ed ero alle prime armi col professor Lombardini quando vi fu il controllo dei prezzi decreto quattrocentoventidue centoventisette al governo rumor quindi eravamo nella seconda fase del centrosinistra ed è lì i quattrocentoventi cosiddetti sette che durarono e per fortuna soltanto un anno generato distorsioni tali del sistema con trasferimenti dei redditi cospicui da settore a settore scombussolare un'opera anni interi successivi quelli che potevano essere poi i risultati d'altra parte la stessa inflazione e ben momentaneamente un tappo partito il quale poi esplose come ben noto
Ecco quindi credo che il quadro diciamo degli interventi seppure ci porta a riconoscere che cose ne sono state fatte ecco non sempre
Guardando nostra esperienza passata dobbiamo anche avallare come positive ecco queste esperienze che sono state vissute
Aggiungerei perché sono importantissime tutte le esperienze di interventi sul Mezzogiorno e in modo particolare poi gli interventi straordinari è che ebbero poi il loro momento forse più forte nell'Agensud perché in realtà poi non riuscì ad arrivare a conclusione tutto questo venne poi ribaltato sul ministero dell'industria e nel governo Dini al quale ho avuto l'onore di fare parte come sottosegretario ministro all'industria mi trovai a gestire questa parte letteralmente con le mani nei capelli perché non si riusciva neanche a dare una dimensione complessiva del quanto ammontasse necessità di intervenire del quanto fosse già fatto del quanto fosse attivabili sul piano di fondi europei quindi solo per farsi strada ecco in questo iniziali ginepraio
Si impiegarono alcuni mezzi e dopodiché però si riuscì a da ad avviare almeno le procedure oggi mi pare che e da questo punto di vista siano più sciolte
Io mi fermerei qui per dare inutili credo andare troppo in là badando alle cose trascorse vorrei però trarre da queste notazioni che non vogliono assolutamente essere esaustive complete ma accennare quei punti che mi sembrò salienti vorrei trarre lei una motivo di comprensione del come l'assetto produttivo si presenta oggi ai nostri occhi e quindi diamo un momento cerchiamo di definire un movimento diagnostico con riferimento appunto al nostro apparato produttivo
Ecco essendosi formato attraverso questi i interventi al tempo stesso assenza di interventi questa mancanza di una razionalità complessiva ma direi
Sulla base di azioni finalizzate specifiche in campi non sempre coordinati con gli altri
Oggi ci si trova di fronte un apparato produttivo che nel suo complesso è certamente vitale ma presenta elementi di fragilità
Elementi di fragilità soprattutto se teniamo conto che non abbiamo un mercato che chiuso in se stesso è un mercato che evidentemente sente qui destinato interagire su una scala molto ampia quella europea ma possiamo parlare tranquillamente di globalizzazione a questo riguardo
Allora mi pare che astuto Della Pato produttivo
Come risultante di questi adattamenti di scelte spontanei nel quadro di mercati imperfetti no
Denunci prima di tutto una fragilità sotto il profilo siamo dell'avanzamento tecnologico mi ero preparato qualche lucido e mi sarebbe piaciuto farvelo vedere perché mi son divertito sui dati divertito per modo di dire insomma
Sui dati dell'Istituto case con l'estero a valutare l'indice di specializzazione del nostro Paese no cioè e ha preso le esportazioni dei cosiddetti settori a tecnologia avanzata che sono i farmaceutici le macchine ufficio
E di di le telecomunicazioni elettromedicali componentistica elettronica ieri e parti di aerei meccanica di precisione foto ottica quindi quei settori possiamo dire in prima approssimazione a tecnologia avanzata così come li definirebbe lo spruzzo epatite no
E ho visto le esportazioni italiane sul totale delle esportazioni italiane di questi e altri settori stessa cosa per il G7 allora se nostro indice di la nostra percentuale di esportazioni è simile a quella dei G7 utile siamo specializzati come loro quindi l'apporto dovrebbe essere uguale ad uno uguale a cento se preferite
E noi notiamo che gli Stati Uniti sono uno virgola sei uno virgola quattro seconda l'anno in cui si considera il Regno Unito e uno virgola tre uno virgola quattro nessun più che specializzati rispetto alla media il Giappone uno virgola cinque uno virgola quattro la Francia uno virgola due uno virgola uno noi siamo a zero quattro
E zero cinque quindi siamo fortemente de specializzati
Quello che è peggio che io questo lavoro hanno già fatto dieci anni fa dato vedervi risultati che avevo trovato allora erano così cioè non siamo cambiati la stessa cosa non potremmo dire per certo se vediamo i Paesi del Sud-Est asiatico
Ero partono da una base diversa quindi non c'è un'assimilazione fattibile in quattro e quattro otto però è cambiato moltissimo il loro grado di specializzazione in questi settori
Radicalmente raddoppiato quindi vuol dire che qualche cosa si può fare
Ecco credo che a nuocere lungo questa strada sia proprio stata da un lato diciamo questa errati citati dicevo prima quindi senza un incoraggiamento preciso è un'indicazione e un'azione conseguente in questa direzione
Ma direi anche che la brutta abitudine del ricavare competitività attraverso operazioni di svalutazione queste certo non hanno sollecitato ad andare verso una competitività effettiva sotto questo profilo
E direi anche di più
Il fatto stesso che l'introduzione di progresso tecnico nei settori tradizionali sia avvenuto
Essenzialmente esclude espone espellendo fattore lavoro ha fatto sì che la produttività del del lavoro italiana sia un'entrata moltissimo anche nei nelle fasi congiunturali non positive
Ho addirittura negativi quindi non gli ho assistito ad anni in cui il PIL non è aumentato il prodotto industriale non è aumentato o è una intatto pochissimo ma molto di più omertà dalla produttività
Quindi questo ha di fatto contenuto negli ultimi anni soprattutto la dinamica del costo per unità di prodotto specie dopo il novantadue e questa determinata evidentemente un fattore di competitività che non ha indotto a cercarne altri più forti e più cogenti
Quindi siamo di fronte ad una situazione che a questa fragilità che si rivela in quale prospettiva e l'interrogativo della competitività che si sta delineando sia sul piano europeo accenno soprattutto agli stessi Paesi dell'est che sino competitivi per quanto riguarda la meccanica per esempio
E soprattutto coi con l'emergere di al di nuovi Paesi di nuovi new Camera scade stanno emergendo restando quindi
Per offrirci i loro prodotti a condizioni molto più competitive
In questo ecco qui stamattina c'è stato un intervento che mi sento di condividere per non scambiare la competitività
La attribuendo a questa il carattere di Obiettivo no e non invece di strumento so perfettamente d'accordo nell'intenzione ma rilevo che se la competitività si sviluppa perché chili
Sì chi è competitivo altro non resta che fare essere competitivi anche noi perché altrimenti evidentemente si perde semplicemente mercato con impossibilità anche di andare verso quel benessere verso quel welfare che
Dev'essere certamente prioritario i nostri obiettivi un altro punto che mi pare debba essere segnalato il nostro assetto produttivo e che è una forza ma al tempo stesso può essere un limite e qui
Spero di non imitare né da parte dell'uditorio
è l'eccessivo peso delle piccole imprese che qui so che quando dico questo qualcuno si arrabbia sempre
In realtà io non voglio dire che non è bella per le piccole imprese non voglio farne un mito no dico che la piccola impresa è una grandissima cosa elastica tutti i meriti che sono riconosciute ma dire che sempre e comunque piccole bello mi sembra un grandissimo errore
Soprattutto perché è molto spesso in questo piccolo noi mettiamo la marginalità organizzo della marginalità del nostro Paese quindi diamo molti numerose piccole imprese che alla produttività bassissima
Va bene che vivono perché sono ignote al fisco no e sono sempre sul punto di richiedere in qualche modo un certo aiuto
Questo
Una
Fatto che era già emerso molto bene per esempio nel ricerca che aveva fatto il professor sua anni fa nei suoi bellissimo volumetto che in realtà è un polmone per contenuto all'occupazione capacità produttive dove metteva a confronto una serie di Paesi siano eri abbiam tantissime piccole imprese però molti questi sono quelle che in qualche modo barcamena no la nostra disoccupazione non sono cioè praticamente delle vere imprese che faceva parte operativamente di un tessuto produttivo quindi in questo senso diciamo sono certamente una potenzialità laddove sono fisiologicamente opportune e necessarie possono essere un limite in quanto sono un fattore non incentivante quella competitività di cui parlavo
E abbiamo come altro elementi di fragilità la persistenza di Area sviluppo mancato o sviluppo arretrato mi riferisco certamente al Mezzogiorno i dati ricordati prima
Ma lei anche del mio Piemonte ne devo annoverare alcune credo che anche se andiamo nella cosiddetta Padania ne troviamo altre
Allora di fronte a queste fragilità che mi pare abbiano un certo peso soprattutto nella lettura prospettica abbiamo quindi dell'esigenza in tema di politica industriale e quelle in primis mi pare ci sia l'esigenza di cercare disse spostare di mandare avanti insomma la barriera tecnologica cioè riorientare la qualità delle produzioni
Ecco questo riguardo credo che si possa dire che in tutti i Paesi avanzati le politiche pubbliche e stimolano lo sviluppo per settori come quelli che avevo ricordato
In modo particolare potrei citare il caso delle telecomunicazioni cui impatto sull'efficienza dell'intero sistema produttivo cioè le esternalità positive è del tutto evidente
L'offerta del settore si sviluppa mediante l'adozione di nuove tecnologie che richiedono forti investimenti in ricerca e sviluppo e il reti il cui ritmo di realizzazione dipende in buona misura da scelte pubbliche in Europa dagli organi comunitari dei singoli governi e istituzioni pubbliche
Le politiche dei soggetti pubblici sono in grado di influenzare sensibilmente la crescita del settore sia sostenendone la domanda per usi interni alla pubblica amministrazione per la fornitura di servizi per lo sviluppo di attività di formazione
E di diffusione dell'informazione sia creando un quadro di regole chiare per il gioco competitivo modalità di entrata tariffe e qualità dei servizi
La liberalizzazione cioè dei mercati e loro regolamentazione richiedono assetti normativi la cui creazione è una evidente funzione pubblica quindi questo è già un obiettivo che oggi dobbiamo in
Chiarissimamente riferire alla politica industriale
Questo quadro in qualche maniera interagisce anche con altre tematiche all'intersezione dei cosiddetti settori di servizi servizi reali comunque l'apparato produttivo perché molti di questi sviluppi possono manifestarsi in quanto si creano le condizioni perché lo sviluppo parta
E quindi questo uno scopo dei prioritaria che la politica industriale va riconosciuto oggi esattamente questo cioè per creare le condizioni affinché nasca un'impresa affinché le imprese possono vivere perché imprese possono svilupparsi
Voglio dire
Interventi di natura infrastrutturale pensando al caso mio di Torino non posso che riflettere su necessità che ci sia un deciso salto in termini di comunicazioni
Effettive comunicazioni stradali comunicazioni ferroviarie collegamenti e con la Francia attraverso le linee di alta velocità nel implementazioni tutta la parte reti che riguarda le telecomunicazioni e così via
Ecco quindi c'è questo primo punto che mi pare debba essere importante che vuol dire anche
Destinare nella misura adeguata ricevere
La risorse alla ricerca e sviluppo qui o credo sia perdere del tempo riflette sul fatto che l'Italia destina solo uno e quattro del PIL alla ricerca e non invece il due quattro come gli Stati Uniti non è questo il problema è che dobbiamo riconoscere che perché la ricerca Possa avvenire e dare risultati positivi tenessero ricerca che raggiunge una certa massa critica ora conta nell'espletamento della ricerca effettiva dei il valore assoluto non interviene relativo quindi bisogna destinare almeno un certo livello in valore assoluto di risorse e siccome il nostro PIL è più piccolo del PIL americano è chiaro che anche quando possono due quattro sarebbe sempre poca cosa quindi diventi diviene importante
Addivenire ad una selezione netta delle linee lungo le quali si devono impiegare queste Jospin non un po'ciascuno ma diciamo finalizzate ad obiettivi precisi
E questo mi fa dire per esempio che attraverso questa via si deve anche intervenire su un altro punto che l'accelerazione dei processi di riconversione industriale
Questo è stato una materia sulla quale ho potuto esercitare mia imparare durante quella nel mezzo di sottosegretariato dovendo affrontare i problemi del settore aeronautico del settore etero tranviario del settore delle telecomunicazioni e qual è stata la reazione che si è cercata di innescare col ministro Clò riguardo a queste tematiche è stata essenzialmente quella dello cessare
Di considerare per esempio settore aeronautico come un destinatario di una massa di risorse distribuite a pioggia con un tanto ciascuno ma selezionare progetti che fossero in grado di riproporsi come interlocutori ascoltabili in Europa devo dire che l'avere fatto comuni piano aeronautico che ancora largamente perfettibile e ahimè non mi risulta che è stato poi continuato e questo è veramente un peccato dal momento che sta riprendendo tutto il settore in questo momento no
Fatto questo piano ha voluto in qualche maniera vedersi invitati a parlare con banche manco un con la madame Cresson intimo diversa cioè in qualche maniera resi partecipi di un disegno di politica per il settore aeronautico
La stessa cosa riguardava storia però tranviario dovesse si superava evidentemente di il vecchio problema della della Breda Dell'Anno Santo potessero essere unite si poteva formare un minimo di massa critica capace di interloquire con altri operatori internazionali
E nette si sul piano del non fare soltanto diciamo i vagoni del treno ma anche tutto il sistema di segnalamento tutta le parti diciamo più raffinate quindi introdurci ancora una volta nelle tecnologie avanzate
Ecco sono quindi percorsi che se scelti con attenzione sono anche fattibili quindi sono linee perseguibili di politica industriale queste non sto dicendo che do niente di assolutamente nuovo nulla di eccezionale ma vorrei anche provare a dire cose che possono essere effettivamente fatte sotto questo profilo importante questo riguardo credo sia anche la questione delle privatizzazioni sotto questo profilo ecco perché
Penso siamo tutti d'accordo nel ritenere che le privatizzazioni non debba non debbano essere considerate come il veicolo attraverso il quale si risana la situazione finanziaria dello Stato
Anche perché le modalità con cui avvengono lentezza e le piccole quote che nell'arco di tempo si distribuiscono si rischia di usarle poi per la spesa corrente e quindi avere l'amara sorpresa dell'aver venduto i gioielli di famiglia trovarsi al punto di prima
Quindi non è questa la via credo nell'Obiettivo si deve riconoscere almeno prioritariamente alle privatizzazioni
Ma le privatizzazioni possono essere una grossa occasione per ridisegnare il nostro apparato produttivo
Da un lato cioè consentendo per esempio di raggiungere quelle masse critiche attraverso operazioni di superamento di divisioni di titolarità nominali che esistono credo tra e enti ed enti appartenenti alla sfera pubblica e possibilità di joint ventures o anche del legami più precisi
Con altre unità nazionali o anche sovranazionali per essere presenti operativamente in quei settori tanta parte in questi settori oggi non si può pensare di essere autosufficienti nessun Paese può pensare di costruire un jumbo oggi
Qualunque Paese per Grosso che sia salvo che sia un sistema di paesi come avviene per gli Stati Uniti evidentemente unire molte forze per arrivare a questi risultati credo che le privatizzazioni molto se mi semplificando certamente in questo momento perché c'ha scritto un libro quindi evidentemente vuol dire che bisogna riflettere molto più di quanto lo sto facendo in questo momento ma vorrei segnalarle come elemento per interventi sull'economia reale più che non interventi di natura soltanto finanziario
Così come gli interventi sul sotto sviluppo ecco qui c'è stato credo da segnalare un grosso cambiamento nell'insieme cioè c'è stato un passaggio da l'intervento straordinario all'intervento ordinario cosa vuol dire questo vuol dire essenzialmente no cercare di impostare le cose in maniera tale sì non si possa configurare un intervento una tantum ma si può sapere invece un intervento anche qui finalizzato teso a far nascere e a incoraggiare l'imprenditorialità
Ma portandolo ad un livello di autosufficienza e questo peraltro è assolutamente coerente è necessario sulla base diciamo della nostra interazione con l'Unione europea che evidentemente non vede di buon occhio ne approva gli aiuti di Stato
è chiaro che molti interventi sui fondi di dotazione
Erano che sono giudicati così e quindi sono oggetto di censure quando non di interventi anche più pesanti da parte dell'Unione Europea ma peraltro le scelte fatte in questa direzione sono proprio diciamo orientate in questa più questa chiave così come peraltro anche la stessa filosofia di aiuto alla piccola e media impresa che anche questa è oggetto è stato oggetto di una direttiva da parte mia europea che abbiamo vissuto personalmente aprirà però questo requisito cioè dell'essere
Interventi anche importanti ma tesi a incoraggiare l'innovazione cioè interventi tali da generare il bis viene mal spesi potremmo dire ecco degli imprenditori no
Piccoli imprenditori tanto da sottrarli a un meccanismo assistenziale al quale sarebbero invece votati per sempre ove non ha non riuscissero ad avere questa loro autonomia
Ecco credo quindi che ci sia anche un problema di lealtà diciamo note la nostra politica industriale nei confronti diciamo di queste ormai realtà sopranazionali con le quali dobbiamo interagire
Termino dicendo che una volta che forse la politica industriale non dico che non esista ma deve essere vista ecco in un quadro molto più ampio perché certamente è in materia di politica industriale ciò che noi studiosi con industriali non riconosciamo come tale per esempio l'intersezione che di fatto da questa politica a con il risanamento finanziario della finanza pubblica
Perché è chiaro che la finanza pubblica sana vuol dire tassi di interesse contenuti e quindi implicitamente incoraggiamento verso gli investimenti e siamo l'attuazione ciò dei risvolti concreti della politica industriale
Così come se mi è permesso vorrei anche dire che forse in questo momento l'aspetto più importante di una attuazione della politica industriale è proprio quello della migliorare il funzionamento della pubblica amministrazione
Se un punto
è emerso anche durante la mia esperienza è questa defatigante lentezza con cui le decisioni possono essere vengono prese quando vengono prese lei il lo stravolgimento delle stesse nel percorso che porta a abita divenire una certa conclusione
E quindi la stessa fatica ecco che in questa lungaggine e in questa farraginosità finisce con l'essere implicita credo che nasca su questa base non soltanto l'esigenza di snellezza e sveltimento ma anche di grande coordinamento
Ecco perché tra amministrazione locale operatori privati enti centri pubblici e privati il tutto con l'amministrazione centrale un esempio e già vigente prima di patti territoriali vogliono essere questo
No
Non abbiamo molti esempi non credo che siano maturati molti perché io sono uscito da questa esperienza ma quelli che avevo visto avviare erano già incanalati lungo questa strada e mi sembra che potessero quindi essere da sottolineare così come l'idea della cabina di regia attuata sia per coordinarne sotto la centrale con le amministrazioni locali e queste con le altre
Realtà che commesse devono interagire sono un altro elemento che sottolineerei come prudente non strettamente aderente alla politica industriale ma certamente indispensabile perché questa possa avvenire quindi io credo di poter concludere questo mio intervento dicendo che effettivamente Napoli seriale
A questo peso sotto il profilo diciamo delle cose che può fare ma condizionata e interagente con altri aspetti tra politica economica ed ai quali non può essere scissa
Grazie professor Sanetti non solo per le cose che ha detto ma anche per averle dette nel tempo un venuto
Spero che il professor Baldassarri ma l'amico Baldassarri riesca a fare altrettanto anche se so che per cui è particolarmente difficile in genere per per esperienza della repubblica
Risparmio credito e debito pubblico la parola professor Baldassarri de la Sapienza di Roma grazie cercherò di smentire il mio amico Mario Pirani
Letto cercherò non so se riuscirò
A me è stato assegnato questo tema dei rapporti tra risparmio debito pubblico che però vorrei subito allargare al tema tra risparmio bilancio pubblico e crescita economica e sviluppo dell'economia e quindi crescita della produzione e dell'occupazione
Vorrei intanto
Chiarire due concetti perché a mio parere nel dibattito sono poco chiari e e che se non chiarisce all'inizio tutto ciò che dico troppo risulterebbe abbastanza meno comprensibile
Il primo concetto è che contrariamente a quello che si sente in giro e qualche volta che si sente dire qualche volta in giro
è che il risparmio dipende dalla crescita economica non dipende da i tassi di interesse
Quindi la formazione del risparmio e attivata solo nel momento in cui l'economia cresce
Nel momento in cui l'economia frena decelera
Cade il risparmio
I tassi di interesse servono soltanto a decidere la allocazione del risparmio cioè la destinazione di questa risorsa risparmio nelle varie possibili forme di impiego quindi giocano a spostare da una parte all'altra il risparmio
Questo ormai in materia economica abbastanza consolidato ma anche la pratica
Facilmente di nella pratica è facilmente dimostrabile perché se fosse vero
Che risparmio dipende dal tasso di interesse allora noi dovremmo trovarci di fronte ogni situazione nella quale in un'economia quando i tassi di interesse sono alti
Il risparmio è alto se il risparmio alto l'economia dovrebbe avere forti flussi disponibili per gli investimenti se fossero alti gli investimenti l'economia dovrebbe crescere la relazione è esattamente l'opposto
Non è il risparmio attivato dai tassi che genera gli investimenti sono gli investimenti che accelerano la crescita di un sistema economico e attraverso questo formano il risparmi
Il secondo concetto è il rapporto tra Stato e mercato e quindi il rapporto in realtà tra mercato e bilancio pubblico che è la faccia economica
Dello stato almeno da un punto di vista di contabilità
Anche qui mi pare che il dibattito si sia abbastanza confuso negli ultimi anni tra due poli estremi
Da un lato questa riscoperta della delle capacità taumaturgiche del mercato e del libero mercato e dall'altra le resistenze a volere rimanere nelle sabbie mobili dello Stato e dello statalismo
Ora io credo che anche qui ci sono chiarire un punto il mercato è certamente lo strumento teorico ed empirico
Se guardiamo un po'la storia che c'è attorno sia in senso geografico sia il senso di periodo storico degli ultimi quaranta cinquant'anni
Il mercato è lo strumento che re che consente di ottenere la migliore efficienza economica
La migliore allocazione delle risorse ma questo avviene a tre condizioni
La prima condizione che il mercato sia un mercato aperto e competitivo e non mercato concentrato rigo polisti Como non podistico
La seconda è che certamente il mercato competitivo permette la efficiente destinazione allocazione delle risorse ma questo nulla ha a che vedere con l'equità distributiva
Data una
Qualunque equità distributiva il mercato determina un'efficienza allocazione delle risorse
Ma a quel punto nasce io direi la lettura più nobile della politica che è quella che deve discutere
Con il consenso e con la democrazia possibilmente di equità distributivo
Ma nel discutere di equità distributiva deve anche tener conto che le operazioni di redistribuzione equitativa del reddito hanno effetti sull'allocazione delle risorse e quindi sullo sviluppo economico
E allora il problema dello Stato e del mercato in realtà a mio parere consiste nel
Dare le regole al mercato e le regole allo Stato e non continuare a dibattere sui schematici confini fra Stato e mercato
Anche perché il ruolo del dello Stato non è solo nell'ambito dell'equità distributiva del reddito della produzione ma è certamente in quelli che i classici dell'economia da sempre
Rosso modo un secolo e mezzo
Forse due sette abbiamo un po'più indietro hanno chiamato i fallimenti del mercato
Che c'erano nel Settecento c'erano l'Ottocento ci sono stati nel Novecento e ci saranno nel due mila
I fallimenti del mercato implicano l'intervento dello Stato
Purtroppo
In gran parte in Europa ha mai in maggior misura in Italia abbiamo avuto invece la somma invece che avere la somma della efficienza del mercato
E dell'efficiente intervento dello Stato nell'ambito del dei fallimenti del mercato
Abbiamo avuto sia i fallimenti del mercato sia i fallimenti dello Stato
E quindi siamo il risultato della somma di due fallimenti
Allora
Questi due copre emessi questi due concetti vorrei ripercorrere la storia del risparmio italiano degli ultimi decenni
Viene dal dopoguerra ad oggi Italia può essere a mio parere è divisa in due grandi periodi Italia prima del settantuno l'Italia dopo il settantuno
Il mille novecentosettantuno fa da spartiacque proprio il tema di rapporto tra stato mercato e bilancio pubblico il sistema economico
Anche qui mi serve un'altra precisazione
E mi scuso se queste precisazioni possono apparire ragione visti che contabili ma io amo molto i ragionieri e sono ragioniere prima di essere economisti
A nell'ambito del bilancio pubblico siamo stati da tempo tutti travisati da una interpretazione riduttiva del bilancio pubblico che il riferimento al saldo contabile che chiamano tutti i deficit pubblico
Che ha scarsissimo significato economico
In termini strutturali dell'economia reale ha una rilevanza sul piano degli equilibri finanziari perché se si chiama deficit pubblico quando la spesa supera l'entrata c'è un problema di copertura finanziaria e quindi implicazioni in termini di
Forme di copertura
Finanziaria del disavanzo pubblico impatto sui mercati finanziari e poi attraverso questi anche sull'economia reale
In realtà i saldi di bilancio non spiegano nulla e un buon ragioniere non parte mai ad analizzare il bilancio soltanto dal numero finale a destra o a sinistra a seconda che il conto economico di un'impresa
Sia profitti o perdite ma comincia dall'altro cominciarono rizzare i ricavi da loro struttura i costi la loro struttura e poi alla fine collega l'interpretazione del risultato economico con la il livello e la struttura dei ricavi il livello e la struttura dei costi
Questo nel bilancio pubblico è stato fatto
In modo molto limitato e è prevalsa soprattutto degli ultimi anni questa che è prevalsa questa lettura
Di saldo contabile del bilancio pubblico dico questo perché c'è una enorme
Differenza
Molto banale tra l'altro nell'ambito del bilancio pubblico che è la necessaria doverosa ripartizione del bilancio pubblico di parte corrente del bilancio pubblico di conto capitale
Perché e perché certamente il bilancio pubblico di parte corrente le entrate e le spese di parte corrente producono certi effetti sull'economia le entrate e le spese di conto capitale producono altri effetti sull'economia
A parità di deficit pubblico non è affatto la stessa cosa che questo disavanzo sia dovuto a spesa corrente o sia dovuto a spese in conto capitale
Laddove definisco le spese in conto capitale quelle vere non necessariamente quelle poi i numeri prodotti dalla Ragioneria
Spesso in parte anche delle spese che possono essere considerate spese correnti ma data questa necessarie precisazioni
Lo spartiacque dell'anno mille novecentosettantuno per l'economia italiana degli ultimi cinquanta anni consiste proprio in questo aspetto
E cioè che fino al mille novecentosettantuno il bilancio pubblico italiano di parte corrente è stato in pareggio
Ovviamente non è un pareggio piglio Lesko anno dopo anno qualche anno era meno zero cinque per cento del PIL e quindi un piccolo disavanzo un anno dopo il più zero cinque un piccolo avanza ma mediamente dal quarantotto al settantuno
Il bilancio pubblico italiano nella parte corrente è stato il pareggio il deficit pubblico italiano che si è Espresso che si è determinato dal quarantotto settantuno era un deficit pubblico dovuto esclusivamente alle spese in conto capitale in un periodo in cui le spese in conto capitale erano spese in conto capitale
Si faccia un'analisi precisa di quel periodo era effettivamente spesi per l'accumulazione del cosiddetto capitale fisso sociale
Quindi spesi ad utilità pluriennale
Dal mille novecentosettantuno o meglio nel mille novecentosettantuno per la prima volta appare in Italia un forte disavanzo corrente e dal settantuno in poi fino al mille novecentonovantaquattro
Novantaquattro parte novantacinque quindi per circa ventiquattro anni consecutivi il bilancio pubblico italiano ha presentato un disavanzo di parte corrente al quale si aggiungeva un disavanzo in conto capitale
Perché insisto su questo concetto perché il disavanzo di parte corrente del bilancio pubblico cioè la differenza fra entrate e spese della pubblica amministrazione è il cosiddetto risparmio pubblico che nel momento in cui il deficit e risparmio pubblico negativo
Il che vuol dire che fino al mille novecentosettantuno il bilancio pubblico
Pur facendo il suo dovere di intervento pubblico nell'economia per la redistribuzione del reddito per la il dover fronteggiare i fallimenti del mercato faceva svolgeva questi compiti non distruggendo il risparmio degli italiani
Cioè non frenando le potenzialità di accumulazione di crescita di allargamento dalla base produttiva di allargamento della base occupazionale del Paese
Dal mille novecentosettantuno in poi il bilancio pubblico ha svolto esattamente il ruolo posto cioè ad drenato risorse ha distrutto risparmio e quindi ha ridotto progressivamente la base produttiva e la base occupazionale del nostro paese come mai questo è avvenuto questa una semplice costa costatazione statistica quali sono le cause be sono in gran parte quasi tutte nel decennio degli anni settanta
Da un lato negli anni settanta avviene una modifica strutturale
Nello scenario economico internazionale ma su questo per la cortesia di Bodrato se lo sente questa mattina ho visto che già Barucci stamattina
Si è dilungato cioè la crisi energetica il modificarsi dei rapporti economici internazionale quello che noi economisti chiamiamo il mutamento delle ragioni di scambio
Fino al settantatré hanno iniziale della crisi energetica i prezzi industriali crescevano di più dei prezzi delle materie prime
Questo al di là delle false ipocrisie significava che i Paesi poveri nel mondo possessori di materie prime regalavano ai Paesi ricchi e industriali del mondo che avevano il possesso delle tecnologie un pezzo di reddito un pezzo di PIL perché il guadagno di ragioni di scambio in termini puramente di andamento dei prezzi relativi significa che fino al settantatré i Paesi poveri regalavano non finanziavano regalava in termini reali tra l'uno il due per cento all'anno di prodotto interno lordo
Questo scenario cambia radicalmente come è già stato detto stamattina negli anni settanta con la crisi energetica e allora mentre abbiamo ricevuto un regalo per circa per più di venti anni dal settantadue settantatré abbiamo dovuto pagare indietro pezzi di questo regalo col mutamento della ragione di scambio questo è il mutamento radicale Esterno all'economia italiana all'interno dell'economia italiana
Avviene invece un altro mutamento
Il mutamento a mio parere è basato su una grande illusione
La grande illusione è appunto quella di non distinguere la spesa pubblica e il disavanzo pubblico in termini di spesa corrente spesa in conto capitale non sa non rendersi conto che è se una se delle risorse vengono investite producono effetti diversi
Dalle risorse che vengono consuma e questo avviene anche per le risorse pubbliche anche per il bilancio pubblico
E dal settantuno Boy è cresciuta la spesa corrente e come si vedrà poi negli anni ottanta il piccolo grande aggiustamento che è stato fatto successivamente consistito purtroppo non nel frenare la spesa corrente
Ma nell'aumentare il prelievo fiscale nel tagliare la spesa divertimento
Questo vale fino ad oggi mille novecentonovantasei gran parte mille novecento novantasette
Attraverso quali meccanismi si si è prodotto storicamente questo fenomeno attraverso l'illusione che il disavanzo pubblico pompando Spesal pompando domanda crea asse spinti alla crescita economica tanto che poi la successiva crescita economica come manna dal cielo
Determinasse le condizioni automatiche ex post e di copertura di un bilancio pubblico che era in deficit Exa
Questa è diventata un'illusione quando quando il la la crescita dell'economia
Non è stata più una manna che pioveva dal cielo non è stata più un fatto automatico di un'economia inserita in un'economia internazionale che aveva quelle condizioni caratteristiche degli anni Cinquanta e Sessanta ma questa economia si è trovata in mezzo e con maggiori difficoltà
Ad una mutamento strutturale radicale dell'economia internazionale
Non solo ha dovuto non non riceveva più in regalo delle ragioni di scambio ma doveva pagare indietro anche pezzi del regalo ricevuto
Quindi quel giocattolo ha smesso di funzionare all'inizio degli anni settanta e purtroppo è coinciso con l'inserimento nel sistema economico e politico italiano di questa grande illusione grande illusione che comincia nel mille novecentosessantanove con la riforma pensionistica
L'introduzione di un sistema il passaggio dal sistema contributivo un sistema a ripartizione
Perfettamente lecita in quegli anni ma in realtà è i l'indicatore del mutamento della politica italiana che io vedo appunto sempre con questo spartiacque dell'inizio degli anni settanta
Da un certo punto di vista dei primi due decenni dal corale nel negli anni cinquanta e gli anni sessanta l'orizzonte temporale delle scelte politiche italiane era un orizzonte
Parlo ex post di fatto leggendo quello che è avvenuto era un orizzonte collocato sul medio e lungo periodo di fatto le scelte di politica economica degli anni cinquanta sessanta aveva un orizzonte temporale di medio e lungo periodo
Nel mille negli anni settanta si accorse rapidamente l'orizzonte temporale di riferimento delle scelte della politica delle scelte della politica economica tanto è vero e dicevo appunto un momento fa che la riforma pensionistica del sessantanove può essere un esempio concreto abbastanza significativo di questo perché si introduce il sistema a ripartizione
Si sta abbastanza tranquilli perché tutto sommato come tutti sanno ormai gli economisti lo stanno ripetendo da anni
In quel momento c'erano circa quattro lavoratori attivi per un pensionato e quindi sistema contro a contribuzione al sistema a ripartizione potevano presentare le stesse caratteristiche di equilibrio finanziario di medio lungo periodo
Nessuno si è mai chiesto se a distanza di dieci o venti anni quel marchingegno poteva continuare a funzionale e come sappiamo non vi annoio oltre non può continuare a funzionare
Qualunque cosa qualunque marchingegno qualunque artificio contabile si possa inventare non può continuare
Funziona
Addirittura successivamente approfitto della presenza del senatore Andreotti ma il governo Andreotti Malagodi introdusse se non ricordo male le pensioni bevi cioè la possibilità di andare in pensione soprattutto nel pubblico impiego per le rispettive signore dopo sedici anni per i gentili signori dopo vent'anni
Ma non è tanto l'aspetto del periodo contributivo il fatto che l'andare in pensione dopo pochi anni di contribuzione determina automaticamente il fatto che si discuterà la tensione per molti anni perché evidentemente già allora l'età media stava crescente a metà degli anni Settanta viene inserita la sani la riforma sanitaria e nel frattempo tra il mille novecentosettantatré e il mille novecentottantatré il settore del pubblico impiego assorbe settecento ottocento mila unità lavorative in più se a questo aggiungiamo il settore delle banche dobbiamo aggiungere altre settanta mila unità in più nello stesso periodo considerando il sistema bancario italiano monopolistico Ulivo polisti concentrato di fatto un sistema che opera con la mentalità i criteri in quel periodo in gran parte ancora adesso
Con criteri di
Statizzazione diffusa
Ora tutto questo molti ricorderanno veniva giustificato con due ragionamenti
L'economia entra in crisi c'è la crisi energetica il tasso di crescita rallenta e quindi c'è bisogno di un intervento sostitutivo dello Stato affini di occupazione
A fini di salvaguardia dell'occupazione il bilancio pubblico in disavanzo per spesa corrente ovviamente finanziando anche i trasferimenti sussidi alle imprese
E e diventa una necessità perché bisogna sostenere l'occupazione
Dall'altro fronte questo tipo di bilancio pubblico deve essere così strutturato perché c'è bisogno di raccogliere consenso politico attorno ad un ad una ipotesi e comunque per la salvaguardia e la sopravvivenza della democrazia
Certamente non sono in grado di dare un giudizio politico né di dare un giudizio storico ma da economista dico semplicemente che nel primo caso l'obiettivo è assolutamente perverso è risultato che si ottiene l'opposto
Cioè non si sostiene l'occupazione si distrugge occupazione
Nel secondo caso sul piano del consenso politico
Da economista posso dire che abbiamo inventato
Quello che io chiamo un perverso gioco a somma negativa dove tutti i giocatori vincono il banco perde ma quel gioco proprio perché tutti i giocatori o la gran parte dei giocatori vince
E il Banco perde rischia di non finire se non con l'esplosione del Banco
Concentriamoci allora un attimo su gli anni settanta
Tutti dicono che la forza dell'economia italiana è sempre stata l'alta propensione al risparmio il che è assolutamente vero ma l'alta propensione al risparmio italiana c'è stata finché è stata alta e forte la crescita dell'economia italiana
A partire dal mille novecentosette al mille novecentosettantuno negli anni precedenti non avevamo circa un ventidue ventitré per cento di reddito nazionale risparmiato
Dagli italiani
E questo ventidue ventitré per cento non veniva distrutto dal bilancio pubblico perché il bilancio pubblico par in di parte corrente più o meno era in pareggio
La spesa pubblica per investimenti rappresentava circa il dieci per cento del totale la spesa qualche anno ancora di qualcosa di più
E quindi cinque o sei per cento del reddito nazionale era spesa pubblica e si stava accumulando quello che si chiama appunto il capitale fisso sociale non a caso abbiamo forte per fortuna abbiamo realizzato in quegli anni le grandi reti infrastrutturali di cui oggi godiamo ancora i benefici nonostante la inefficiente manutenzione e quindi le buche o le i pilastri della Bologna-Firenze che cadono ogni due mesi
Allora dal dal settantuno Intel tutti gli anni settanta parte un processo strutturale di lungo periodo in cui il risparmio nazionale scende addirittura attorno al dieci undici
Per cento si dimezza
All'inizio si dimezza per la distruzione di risparmio ottenuta attraverso il bilancio pubblico il deficit corrente
Quando alla fine degli anni all'inizio degli anni Novanta
L'opera di il riequilibrio sul bilancio pubblico comincia a dare qualche segnale
Evidentemente comincia a cadere la Diretta propensione al risparmio dei privati semplicemente perché a quel punto un'economia che era abituata a crescere al cinque per cento e più dagli anni cinquanta e sessanta
Che si era aggiustata crescere attorno al due tre per cento negli anni settanta e ottanta si ritrova a crescere tra lo zero e l'uno per cento in quasi tutti gli anni Novanta quando dico quasi tutti gli anni novanta e un po'familistico
Perché siamo nel novantasette la media di questi sette anni attorno allo zero nove per cento e da qui al due mila la media della crescita non sarà superiore all'un per cento anche perché il di DPF di cui si è saputo qualche cosa ieri e e pubblicato un paio d'ore fa ufficialmente indica appunto che la crescita da qui al due mila per l'Italia sarà sicuramente inferiore al due per cento inferiore a quella rupe a che a sua volta inferiore a quella delle altre grandi aree industriali del mondo
Quindi
Io ho fatto qualche calcolo letto questa opera di disavanzo pubblico
Che negli anni Settanta aveva questo duplice obiettivo di sostenere l'occupazione e raccogliere consenso politico certamente ha raccolto consenso politico Polo raccolto in termini perversi era avvitato la democrazia italiana
E ci ritroviamo ancora in questi giorni
Le stesse condizioni di difficoltà nel dover cambiare rotta e nella difficoltà di trovare poi una seria maggioranza politica attorno ad una scelta strutturare di riforma delle grandi voci della spesa pubblica italiana
Dall'altro lato invece ha avuto l'effetto contrario questa distruzione di risparmio
Del bilancio pubblico degli anni settanta
Non solo
Non ha creato occupazione ma distrutto occupazione a fronte di circa settecento mila unità di occupazione create in più in quegli anni nell'ambito del settore pubblico ci sono un milione seicento mila un milione settecento mila posti di lavoro non creati che nessuno ha mai visto quindi è difficile farsa capire
Che abbiamo perso quei posti di lavoro perché sono degli apporti non sono mai nati quindi nessuno li ha visti ma in realtà il processo di distruzione dei risparmi del bilancio pubblico ha frenato l'accumulazione di capitale produttivo
A distorto l'allocazione delle risorse ha impedito che si creassero con una crescita appena un po'sostenuta a quel milione e seicento milione settecento mila di posti posti di lavoro che avremmo avuto nell'arco del quindicennio che va dall'inizio degli anni Settanta verso la seconda metà degli anni ottanta
Tra che anche al netto dell'occupazione creata nel settore pubblico lascia l'economia italiana con poco meno di un milione di posti di lavoro persi
è chiaro che questo è difficile da valutare perché
Nei singoli anni il disavanzo pubblico sembrava una cosa piccola si poteva fare era conveniente significava potere est affrontare alcuni problemi della spesa pubblica voglio dare una interpretazione benevola
Alcuni problemi contingenti della gente una volta erano impiegati una volta erano i pensionati una volta erano
Gli infermieri dell'ospedale una volta erano i professori dell'università
Contingente nell'immediato si sosteneva irretito si creavano apparentemente posti di lavoro e non si riusciva a vedere che stavamo cumulando stratificazioni geologiche di deficit pubblico che portavano all'accumulazione di una montagna che si era tagliamo
La montagna del debito pubblico se potessimo tagliarlo dal potremmo andare a ricostruire le ere geologiche che hanno determinato i vari strati del debito pubblico i due milioni e duecento mila
Duecentotré due milioni trecento mila quasi milioni di miliardi di debito pubblico originano tutti negli anni settanta per un terzo circa sono le risorse che abbiamo
Non investito
Ma disperso nella copertura delle perdite di tutte le imprese pubbliche con al centro tutto il settore delle partecipazioni statali notate
Che la grande differenza è proprio questa che fino a settantuno settantadue quella spesa pubblica perso le partecipazioni statali aveva a fronte di sé un'accumulazione di capitale fisso l'accumulazione quindi un investimento vero quando è cominciata semplicemente a dare per la quasi totalità copertura di perdite
Era diventata e trasformata spesa corrente anche se del bilancio pubblico continuava a venire registrata nell'ambito delle partite finanziarie con l'acquisizione da parte dello stato delle partecipazioni finanziarie ma bisogna vedere che cosa può il sistema delle imprese pubbliche
Faceva con i soldi che venivano messe a disposizione anche in quel settore c'è stato un forte mutamento
Strategico strutturale perché fino all'inizio degli anni settanta l'impresa pubblica in Italia nel bene e nel male aveva prodotto
Un capitale da lasciare alle generazioni successive da quel momento comincia a consumare invece quello stesso quello stesso capitale se andiamo a vedere quindi
La gran parte o la quasi totalità del debito pubblico italiano nasce e si determina fino al mille novecentosettantanove
è chiaro che non l'abbiamo visto non l'abbiamo mai notato il problema del debito pubblico e quindi del consumo di risparmio in un certo senso che Igli il PIL settore privato le famiglie le imprese producono è emerso soltanto verso la fine degli anni Ottanta in questi anni novanta
La ragione è molto banale molto semplice perché perché fino al mille novecentosettantotto settantanove
Questa accumulazione di debito pubblico era nascosta come polvere sotto il tappeto dal semplice fatto che avevamo trovato una gruppo di italiani piuttosto buoni
Piuttosto tranquilli piuttosto generosi verso il resto dalla collettività che si accollava hanno questi oneri
Questi signori si chiamano i risparmiatori italiani
Per tutti gli anni settanta i tassi di interesse sulla ricchezza finanziaria italiana erano inferiori al tasso di inflazione
Il tasso d'interesse reale era negativo e quindi ogni anno circa tra il due e il due virgola tre virgola quattro per cento del PIL
Era perdita di ricchezza reale che l'intera massa dei risparmiatori italiani subiva silenziosamente ogni anno questo è quello che gli economisti chiamano illusione monetaria
E questo è un dato storico in quegli anni ha funzionato l'illusione monetaria e quindi l'Italia pensava di avere una crescita del PIL torno al tre per cento all'anno negli anni Settanta di realtà
Di questo tre per cento qua il due per cento era avessimo fatto i conti giusti era semplicemente il consumo patrimoniale della ricchezza finanziaria delle famiglie
A questo punto che cosa abbiamo fatto abbiamo fatto un passo avanti sulla gamba lasciando indietro l'altra gamba
Il passo avanti sulla gamba sulla gamba debbo di ricordare per verità storica che gli economisti compreso il sottoscritto erano in quel momento molto scettici
E per fortuna prevalse la scelta politica sulla scelta delle analisi tecniche degli economisti compreso il sottoscritto nel dicembre del mille novecentosettantotto l'Italia decide di far parte di entrare nel Sistema monetario europeo
Con una netta scelta politica comune grossissimi dubbi degli economisti compreso l'allora governatore della Banca d'Italia
E e anche nel settantotto il governo ha guidato dall'onorevole Andreotti ricordo nel bene e nel male dalle pensioni baby alla scelta sul sistema
Come
Non sono convinti non sono sicuro neanch'io mi pare che fosse il cosiddetto governo Andreotti Malagodi ma non ne sono sicuro ma non e al di là ovviamente perversione
Ecco nel settantotto portiamo mettiamo avanti la gamba monetaria e la gamba del cambio cioè l'Italia ha un sussulto
Cerca di riportare ad un orizzonte medio-lungo l'orizzonte della politica di allungarlo mentre si era corteggiato era diventata mio per cerca di riportare gli occhiali verso un orizzonte più di medio periodo però lo fa con una gamba sola
Lo fa con la gamba della politica monetaria lo fa con la gamba della politica valutaria certe non si trattava di decidere il cambio fisso della lira come tutti sanno era un sistema con bande di oscillazione ma di viaggiare verso cioè di dare un messaggio di stabilità
Dei prezzi e di stabilità del cambio
Un messaggio che significava agli operatori alle famiglie alle imprese ai soggetti partitici e soggetti politici e soggetti sociali guardate che vogliamo cambiare un'era
Vogliamo uscire dall'era degli anni Settanta della grande inflazione della rincorsa salari prezzi della rincorsa salari prezzi inflazione svalutazione cambio della lira Balleri
Però lo si fa con una gamba sola lo si fa entrando nel Sistema monetario europeo lo si fa determinando all'inizio degli anni Ottanta il famoso divorzio tra Tesoro e Banca d'Italia
Il Tesoro non ha più dietro le spalle la mamma Banca d'Italia che assorbe le emissioni di titoli del debito pubblico e quindi
Aveva permesso negli anni settanta una copertura monetaria di fatto del big del deficit pubblico un'alta inflazione e tassi reali negativi
All'ottanta ottantuno c'è l'inversione i tassi reali diventano positivi
I risparmiatori che avevano perso cumulativamente circa settecento mila miliardi di lire negli anni settanta cominciano a recuperare le perdite
E solo alla fine degli anni ottanta nell'ottantanove novanta se curiamo il ventennio i risparmiatori affine ottantanove primi anni prima i novanta hanno la stessa ricchezza reale del mille novecentosettantuno
Hanno perso nei primi dieci anni hanno recuperato nei secondi dieci anni
Questo fa sì che esplode il deficit e il debito pubblico per una semplice ragione perché evidentemente se i tassi reali diventano positivi gli oneri sul debito pubblico esplodano
La spesa per interessi passa dal dieci al venti per cento della spesa pubblica
E a questo punto
Vorrei passare a qualche aspetto dal novanta ad oggi
Tutto questo porta all'economia italiana al a all'imbuto del novantadue e poiché io ho la sensazione
Che si sta costruendo l'imbuto del novantasette vorrei dedicare due o tre minuti
Per concludere
Per cercare di ragionare sull'imbuto del novantadue e i pericoli che si ricrei l'imbuto del novantasette
L'imbuto del novantadue parte realtà nell'ottantasette
Quando Italia entra nella banda stretta dello SME e quindi giustamente come segnale sulle aspettative è vuol dare ai mercati la sensazione che c'è un forte rigore di politica monetaria e ci vuole andare verso un forte rigore di politica valutaria di cambio relativamente fisso
Entriamo quindi nell'ottantasette nell'arte cosiddetta seconda fase dello smercio quando
Non ci sono più variazioni delle bande di oscillazione scusate nell'ottantasette che l'Italia restringe la banda l'ottantasette e l'ultimo aggiustamento di banda il sistema unitario Italia restringere la banda di pare nel novanta novantuno
Se se sì Act a quindi a quel punto i cambi diventa correlativamente fissi l'Italia a partire dal dicembre settantotto
Ha percorso questa strada ha messo avanti la la zampa monetaria del rigore monetario
Sta cercando di entrare attraverso questa gamba nel rigore del cambio ma non ha aggiustato l'altra gamba che è quello dell'aggiustamento di bilancio pubblico
Che ripeto non è soltanto un aggiustamento
Banali di riequilibri contabile ci di disavanzo certamente c'è l'aspetto del riequilibrio delle dimensioni complessive del disavanzo pubblico ma il riequilibrio vero e nella ristrutturazione della spesa pubblica
Oltre che nel riequilibrio finanziario quindi la gamba del bilancio pubblico non è ristrutturata l'economia italiana si trova dall'ottantasette al novantadue strozzata da un cambio relativamente rigido
Dalla necessità per tenere il cambio di alzare i tassi di interesse in termini reali attraverso l'azione di rigore della banca centrale
E quindi a perdere progressivamente competitività cioè a cominciare un pericolosissimo processo di deindustrializzazione di perdita di occupazione di crescita della disoccupazione
Tutto questo viene percepito dai mercati nonostante che
Appunto le degli ultimi due tentativi
Che però probabilmente hanno giocato a rovescio cioè quello dell'ingresso nella banda stretta dello Smeraldo e venticinque per cento e della completa liberalizzazione dei movimenti di capitale
Che determina il giudizio dei mercati del mille novecentonovantadue in condizioni di mobilità di capitali con differenziali inflazionistici permanenti con gli altri Paesi con una competitività decrescente perché la correzione del cambio non corregge più i differenziali inflazionistici e con un Paese che tende verso la deindustrializzazione la perdita di competitività e quindi sostanzialmente di occupazione di posti di lavoro quel cambio viene percepito come non sostenibili
Parte la speculazione salta la crisi
Della lira del novantadue che diventa poi crisi dello SME
Semplicemente per la cretina agile francese di aver voluto contrastare la rivalutazione del marco nel mille novecentottantanove e quindi costringere il marco tedesco e quello giovane fanciulla che si chiama Bundesbank
A a fare come gli Orazi e Curiazi enti ai infilzare una una tutte le monete europee nel mille novecentonovantadue
Dopo il terremoto del novantadue Italia comincia a rendersi conto che deve portare avanti l'altra gamba la campagna del bilancio pubblico
Quanto meno impedire che il bilancio pubblico continui a distruggere risparmi quanto meno riprendere in mano da parte della politica il Bilancio tutti
Rettore la politica e la politica economica non si possono fare con un fucile solo la politica deve riappropriarsi
Responsabilmente ma di appropriarsi di un altro fucile che il fucile il bilancio pubblico in quelle condizioni di deficit e in queste condizioni di debito
Non c'è più lo strumento del bilancio pubblico diventa un uno strumento scarico obbligato
Nel novantadue questo avviene ma viene dopo une norme terremo
Ancora una volta gioca il secondo un modellino
Quel modello che dicevo prima degli anni Settanta
Del gioco a somma negativa dove credo che la maggioranza dei giocatori vince il banco Peart
Perché perché scatta il problema del necessità di trovare il consenso politico
E in questo Paese il consenso politico significa sostanzialmente che prima si discute con le minoranze e poi si discute con la maggioranza o meglio prima si discute con le forze marginali importanti per determinare la maggioranza e poi qualche condizione
E prima di tutto questo si discute con i sindacati risultato è certamente che l'aggiustamento forte viene fatto
Dal novanta e il novantadue novantatré novantaquattro ma è un aggiustamento caricato in termini di crescita della pressione fiscale quindi aggiustamento dal lato delle entrate
Quasi nulla dal lato della spesso
Quindi la congiuntura internazionale sfavorevole l'aggiustamento necessario doveroso di bilancio pubblico che però pesa più dal lato delle entrate manda l'economia italiana in fase di forte recessione dalla quale ancora dobbiamo uscire il vero hanno Toro la vera occasione perduta da questo punto di vista è il mille novecentonovantacinque e del governo Dini
Nel mille novecentonovantacinque
L'Italia aveva ancora tempo e modo forse indolore di contenere l'aggiustamento per accettare e vincere la grande scommessa dell'euro e della moneta unica
Perché perché l'Italia questo enorme vantaggio
Paradossalmente dovuto all'enorme macigno di debito pubblico
A differenza di Francia e Germania soprattutto l'Italia un bilancio pubblico fortemente squilibrato ma come sappiamo origina dall'avanzo primario da un avanzo primario bruciato dagli oneri per interessi
E quindi è chiaro che a questo punto
La strada
Più indolore di aggiustamento per l'economia italiana è quella che punta ad avere l'abbassamento dei tassi di interesse ad avere forti risparmi nella spesa per interessi che sfiorano i duecento mila miliardi di lire in modo tale
Da poter riequilibrare il bilancio pubblico attraverso la riduzione della spesa per interessi
Ma qui è il grande equivoco
La riduzione dei tassi d'interesse la riduzione la spesa per interessi ha bisogno di due condizioni la prima di tempo
Perché se si abbassa l'inflazione si abbassa i tassi d'interesse prima che questo si traduca in nel risparmio di spesa occorrono tre anni dovuta alla struttura per scadenza del debito pubblico deve rinnovarsi rollover del debito pubblico
La seconda che è ancora più importante è la credibilità perché i tassi di interesse si possono abbassare
Ma si abbassano solo quando i mercati si sono convinti e quindi la riduzione dei tassi d'interesse come sostengo da tempo il premio ex post
Di un saggio intervento di ristrutturazione nell'ambito del bilancio pubblico della spesa pubblica non può essere una éscamotage ex-ante per non fare le operazioni di ristrutturazione della spesa pubblica del bilancio pubblico
Se questa l'equivoco ecco che nel novantacinque a mio parere c'è la grande occasione per tutto grande occasione perduta che non è un problema di soltanto di quantità
Di entità quantitative ma è un problema prevalente di qualità
La quantità espressa dal fatto che come tutti sappiamo il governo Dini pone un obiettivo di contenimento del disavanzo proseguendo la strada intrapresa da Amato da Ciampi un pochino rallentata da Berlusconi
A centonove mila miliardi di disavanzo pubblico cioè una strada che poteva portare tranquillamente a rispettare il tre per cento nel novantasette solo che si fosse continuato sullo stesso percorso
Purtroppo lo fa in modo
Diciamo non efficace tant'è vero che ci scopriamo la fine del novantacinque il disavanzo di oltre centotrenta mila miliardi e quindi ecco che c'è il salto il balzo e non ci basta più
Sul piano qualitativo lo fa con l'introduzione della cosiddetta riforma pensionistica
Che riforma non è
Ma su questo sentito già abbastanza Calò gli avrei spiegato abbondantemente il perché quella non è una riforma delle pensioni torna ancora una volta in gioco
Quel giochetto della somma dei giocatori che vincono la partita alla roulette e il banco continua a perdere e continua quindi ad accumulare
I suoi e detti perché ho detto e su questo e chiudo il novantasette può essere
Un altro anno di imbuto come il novantadue ovviamente spero di sbagliare
Ma i rischi sono abbastanza evidenti
E proprio quello che è successo in questi giorni
Dovrebbe farci preoccupare molto
Mentre vedo già in giro gente che
Sulla base dell'eventuale vittoria della sinistra in Francia e soprattutto sulla base dell'Oro del Reno e dello scontro fra Bundesbank il governo tedesco
Pensa di potersela cavare dicendo mal comune mezzo gaudio probabilmente lì qualcosa succede anche i tedeschi si mettono a fare il maquillage contabili cosa perfettamente vera
Ma il rischio grande è che
Uno si pensi e si speri che la moneta unica venga rinviata nei tempi o ammorbidita dei parametri oppure che si pensi e si speri che il processo di aggiustamento
Termini di bilancio pubblico in termini riforme strutturali sui grandi comparti di spesa pubblica per noi possa essere fatto a tempi più diluiti
Questo è il grande pericolo questa grande rischio per una semplice ragione
Perché io dico con una battuta che
L'euro moneta unica funziona come la kryptonite per Superman nei confronti del marco tedesco
Quando il marco si avvicina all'euro si indebolisce come Nembo Kid quando andavo vicino la kryptonite quando il marco si allontana dall'euro si rafforza
Mentre l'Euro per la italiana funziona come le scatole di spinaci di di braccio di ferro se la lira italiana si avvicina all'Euro si rafforza mangia la scatola di spinaci e la lega italiana si allontana si indebolisce e allora
Ma non possiamo chiudere gli occhi di fronte a questo gigantesco rischia
Difficoltà sul fronte europeo non debbono certo farci divertire o prenderci delle sotto soddisfazioni ridicole dicendo Fava e che lei ci ha preso in giro per tanti anni c'ha fatto il rigorista corno e adesso a guardarlo i decreti netti
Può darsi pure che sia anche vero
Ma questo ci deve preoccupare non ci deve solleviamo are perché perché il giorno stesso in cui si dovesse percepire nei mercati e questo giorno può avvenire da domani fino ad agosto settembre in qualunque momento si dovesse percepire nei mercati
Che il progetto di Unione monetaria europea può avere ritardi quindi
Da quello stesso giorno si riaprirebbe immediatamente il differenziale dei tassi d'interesse fra lira al marco il matto si rafforza la lira si indebolisce
E allora quello che stiamo faticosamente costruendo da cinque anni e quello che stiamo faticosamente cercando di completare con il DPEF con la Finanziaria per il novantotto rischiamo di perderlo in una settimana
O in poche settimane
Perché la riapertura del differenziale di tassi di uno due punto tre punti
Perché siamo riusciti ad arrivare a un punto e mezzo adesso e va abbastanza bene un ottimo risultato ma se dovessimo tornare ai cinque sei punti che abbiamo raggiunto nella crisi del novantadue significherebbe immediatamente la necessità di rimettere
Far spazio nel bilancio pubblico ad altri sessanta settanta ottanta mila miliardi di pura spesa per interessi
A quel punto sarebbe chiaro che la lira sarebbe fuori dal sistema a quel punto sarebbe chiara dell'economia italiana sarebbe fuori acquisti dal sistema a quel punto sarebbe chiaro che la parità lira marco di nove novanta non la tiene neanche se venisse
Come gran parte di noi crede Nostro Signore a fare il ministro del Tesoro per l'Italia non crederebbe lo probabilmente neanche Luís
A quel punto avremmo buttato via cinque anni di aggiustamento per non aver voluto fare gli ultimi dieci metri di strada e tentare di vincere di vincere la coppa
Ecco come vedete ho parlato poco di risparmio credito e debito pubblico che era il titolo che mi era stata assegnata
Ma ho voluto dare una rapidissima lettura così storica di questi decenni ma finalizzata a lanciare un segnale di serio rischio di serio pericolo
Di fronte invece ad una occasione gigantesca che abbiano che quella di comprarci la credibilità di abbattere i differenziali di tassi d'interesse di mantenere l'inflazione stabile
Di riequilibrare il bilancio pubblico
Quindi di porre le basi solide perché questo nostro sistema economico Possa di crescere in prospettiva al due mila oltre il Duemila al tre per cento e più
Cioè possa ridare un qualche minimo di speranza per l'occupazione soprattutto per l'occupazione giovanile
Qualunque economia moderna che cresca attorno o sotto il due e mezzo per cento vede crescere la disoccupazione
Perché i guadagni di produttività assorbono quel due due e mezzo per cento di crescita dell'etica
Quindi probabilmente non basta
Che il ci sia la ripresa dello sviluppo a ritmi consistenti per avere consistente ripresa dell'occupazione perché ci sono altre spiegazioni
Mutamenti tecnologici
Diversificazioni nel mercato del lavoro come ha detto giustamente stamattina fra ex
Ma è la condizione necessaria non è la condizione sufficiente un'economia che si accontenta di crescere dell'uno per cento per dieci anni consecutivi quando parla di occupazione o peggio quando parla disoccupazione è un'economia di ipocriti
Un'economia che si accontenta di crescerà l'un per cento non può avere la faccia tosta di parlare al milione più di giovani disoccupati italiani che non sono soltanto una preoccupazione ma sono un inutile stupido spreco e sperpero di risorse di quella risorsa di capitale umano di cui stiamo parlando
Ecco perché non dobbiamo decidere se tagliare mille miliardi qua e là o cinquecento miliardi di deficit
O con i ticket sulla sanità e alta dobbiamo ride decidere se questo Paese si riappropria della politica in senso nobile e della politica economica in tutte e due le gambe sia quella della politica monetaria sia quello che la politica di bilancio
Il rischio immediato è che invece di portare avanti la gamba del bilancio pubblico affiancando la gamba nella politica monetaria qualcuno sia tentato di portare indietro la politica monetaria la gamba della politica monetaria
E riprendere l'antica illusione che con un po'di svaluta azioni con un po'di inflazione ci si accontenta tutti senza vedere che è quella la strada per distruggere la base produttiva e la base occupazionale di questo nostro Paese grazie
Grazie Baldassarri
Letta non spetta al moderatore esprimere le sue opinioni ma debbo dire che raramente sono stato così d'accordo come relatore come con le parole dette all'estate soprattutto per la da ultimo per questa stupida soddisfazione che già traspare in molti per gli ultimi avvenimenti europei una specie di Sade un Freud
In Idiotas sta pigliando alcuni esponenti politici dei mass media italiani di fronte alla vicenda Bundesbank cancellierato ha chiesto la parola all'onorevole Buttiglione
Io vorrei fare quattro osservazioni sul gli argomenti che sono alla nostra attenzione
E vorrei cominciare con una citazione da Arnold J. Toynbee che ci ha insegnato a concepire la storia non come progresso nella convinzione che l'anno dopo deve sempre andare meglio rispetto all'anno prima ma come sfida
Esistono delle fasi storiche in cui alcune scelte originarie predeterminato cicli di espansione
Nei quali con buona probabilità possiamo pensare che anche se non affrontiamo i problemi le cose tutto sommato di anno in anno andranno meglio esistono momenti di crisi di ciclo nei quali o c'è la capacità di affrontare la sfida oppure si innesta un ciclo perverso si innesta una direzione fondamentale la quale ci riporta indietro
A una fase di decadenza prima poi forse a una fase di crollo e di regresso drammatico ha detto Max Horkheimer nella storia di definitivo c'è soltanto il male il bene e sempre in pericolo
Riflettete
Se uccidiamo una persona rimane morta per sempre
Se ne salviamo la vita potrebbe morire domani quindi dobbiamo avere cura della vita che abbiamo salvato
Esiste un enorme progresso della Società Italiana progresso economico presso civile presso morale
Che è stato innestato dalle grandi scelte di De Gasperi alla fine degli anni Quaranta poi proseguite in modo sostanzialmente coerente pur con aggiustamenti dalla classe dirigente democristiana
Oggi questo ciclo si è esaurito è necessario avere di nuovo capacità di leadership capacità di fare scelte per affrontare un ciclo nuovo si esaurisce davanti a io voice categorizzare quattro sì
La prima è la sfida del cambiamento di struttura del mercato internazionali il mercato internazionale ci espone al fenomeno dei paesi poveri che diventano ricchi cambiano le ragioni di scambio
Ha detto Baldassarri io aggiungerei non cambiano solo le ragioni di scambio
Alcuni di questi Paesi escono dal mito dell'economia del sottosviluppo dal mito di potersi sviluppare tagliando il loro legame col mercato mondiale e invece contrattano condizioni e quei di partecipazione più o meno è quell'inizio dure
Pensiamo all'azione del Fondo monetario internazionale in tutti gli anni ottanta all'inizio durissime anche ma comunque riescono ad avviare il ciclo dello sviluppo produttivo e questo porta una competizione fortissima nei settori merceologici a forte concentrazione di lavoro poco qualificato settori nei quali l'Italia è tradizionalmente paese ride
Questo espone i nostri giovani a una sfida drammatica o si impara a fare cose più sofisticate di quelle che si facevano ieri o miglioriamo scuola università ricerca scientifica
Oppure bisogna lavorare per salari paragonabili a quelle dei Paesi emergenti
Centottantuno operai vietnamiti guadagnano come un operaio italiano
Ma centottantuno alla sapete non possono fare il lavoro di un solo l'ingegnere meccanico dobbiamo qualificare i nostri Giavazzi
La evoluzione del mercato internazionale ci pone questa prima sfida fondamentale se non siamo capaci di rispondere a questa sfida il Paese
Affonda ci sono due livelli di risposta Ulivo un primo livello la cosiddetta flessibilizzazione
Troppi ostacoli troppi lacci troppi lacci fuori è vero
Flessibilizzazione però significa anche almeno in parte diminuzione del costo del lavoro e alla lunga anche diminuzione del salario
è un cammino che possiamo perseguire per una fase non è un cammino che risolve definitivamente sui problemi c'è un problema di investimento nella ricerca nella università
Di qualificazione della nostra forza lavoro cioè prima di formazione professionale in Italia e tutto quello che voi sapete connesso con questo è una questione di vita o di morte la prima sfida cambiamenti strutturali
Dei mercati internazionali c'è una seconda sfida che la sfida demografica
Abbiamo sempre meno bambini il risultato è che una generazione di giovani sempre più ridotta deve mantenere una generazione di anziani sempre più numerosa per fortuna questi anziani hanno in genere una salute
Migliore che nel passato
Ma o siamo in grado di affrontare seriamente questo problema oppure di nuovo il nostro sistema non è in grado di reggere alla fine terza osservazione
Nel momento in cui noi dobbiamo riformulare lo stato sociale c'è una sfida di carattere e Chicco
Perché il nostro Stato sociale ha funzionato sulla base del principio vorrei citare Marx da ciascuno secondo le sue possibilità a ciascuno secondo i suoi bisogni non è stato proprio così ma in parte è stato così e mancata la capacità di commisurare strettamente ciò che uno prende a ciò che uno da
Io credo che noi non possiamo strutturale lo stato sociale senza tornare un altro principio enunciato anch'esso da Marx ma prima da Sturzo no prima da Aristotele e dopo anche don Sturzo da ciascuno secondo
No scusate a ciascuno secondo il suo contributo il principio della giustizia retributiva
Pensate al sistema delle pensioni
Se noi non riusciamo a ricostruire una connessione stretta tra ciò che uno da ciò che uno riceve il sistema non si può ristrutturare ma questo vale in campo pensionistico come pare in molti altri campi ho recuperiamo la capacità di un giudizio etico che chiede proporzione tra ciò che si dà e ciò che si prende
Oppure oppure la lotta per la ristrutturazione dello stato sociale sociale diventa una mischia selvaggia in cui ognuno tenta di spostare sugli altri il peso del riaggiustamento
Con il risultato di distruggere la necessaria coesione sociale e la capacità del paese
Politico
Potrei riassumere in questi termini abbiamo bisogno di capacità di guida politica
Abbiamo bisogno di capacità di guida politica perché le politiche le quali nell'immediato migliorano le nostre condizioni le peggiorano nel medio nel lungo periodo c'è stata una fase in cui le scelte di breve periodo e le scelte di lungo periodo
Più o meno facilmente potevano concordare fra di loro aumentare l'occupazione migliorando il livello di utilizzazione degli impianti esistenti attraverso il sostegno della domanda una volta funzionale oggi non sappiamo che questo è il modo per impedire il miglioramento della capacità di Offerta della qualità dell'offerta
La costruzione di nuovi processi produttivi di nuovi prodotti di migliore efficienza
Che ciò che nel lungo periodo consente di rimanere sui mercati
Nella previdenza nella politica industriale in tutti i diversi settori noi siamo chiamati a fare scelte difficili perché sono scelte non immediatamente evidenti
Sono scelte alle quali non danno un passaggio di breve periodo un vantaggio immediato la gente accetta queste scelte se sono proposte da una classe dirigente che ha capacità di guida
Che riesce a capitalizzare quel dato cosa impalpabile che si chiama fiducia processi di delegittimazione della classe politica che abbiamo vissuto prendono difficile catalizzare questo elemento che è fondamentale anche per la ripresa del processo economico del Paese
Qui credo che il problema delle riforme istituzionali
è connesso con esso il problema della rilegittimazione della classe politica è un problema centrale anche per la ripresa dello sviluppo
Questo non è possibile se non c'è un giudizio sereno sul passato
Una delegittimazione pesante c'è stata
Questa delegittimazione a spezzato la capacità del nostro popolo di dare credito non solo alla vecchia classe politica ma una qualunque classe politica
La revisione di giudizi storici affrettati sul recente passato italiano e parte fondamentale del problema col quale noi oggi abbiamo a che fare il problema dell'arricchimento il recupero d'una capacità di guida politica del paese
Ultima osservazione sia detto da parte di molti stiamo facendo l'Europa delle banche
Errore gravissimo proprio le recenti vicende tedesche mostrano che l'Europa che stiamo facendo che l'Europa che col per dire un nome ha impostato e una Europa dove predomina la scelta politica tanto è vero che le banche non la vogliono tanto è vero che la Bundesbank non la vuole
Perché senza dell'unione europea monetaria europea il marco come tale per la maggior forza della sua economia attrae capitali e questo vuol dire che può far finanziare una parte dei suoi deficit gli altri paesi che gli sono vicini l'unione monetaria europea è in modo in cui noi possiamo limitare la forza del marco non il modo in cui noi entriamo nell'area del marco l'area del marco e quello che nasce se non si fa l'unione monetaria euro te la scelta di fare l'Unione monetaria europea e almeno in Germania non una scelta economica ma una scelta politica quello che in questione e il tema della guerra e della pace in Europa nel prossimo secco
Come Adenauer assegnasse Schuman hanno costruito la riconciliazione tra nazioni tradizionalmente nemiche nell'Occidente da l'Europa Francia e Germania prima di tutto creando contemporaneamente un sistema di relazioni economiche in cui la guerra fra di loro diventa impensabile
Perché sono compartecipi di un motivo di un medesimo progetto di sviluppo così oggi l'unione monetaria europea è una tappa fondamentale per costruire un analogo progetto che a baci che abbracci una sera più ampia
Del continente
Le ragioni della politica non contraddicono le ragioni dell'economia quando sono adeguatamente intese
Anche ha scritto Giovanni Paolo secondo anche per riuscire a rappresentare bene i propri interessi di lungo periodo bisogna alzare lo sguardo verso l'alto
Verso il cielo dei valori credo che questo sia il nostro problema ridare legittimazione ideale alla politica per avere una politica veramente capace di guidare l'economia grazie
Grazie onorevole Buttiglione abbiamo ancora due oratori dopodiché passeremo alle conclusioni
Concluderemo la giornata prima di tutto e il presidente Andreotti poi il professor Barucci
Poi si prevedeva un giorno al soppresso prossimo quel giorno circa in acqua no nove compiuti no siti
Vorrei far mancare suoi doveri primari di progresso
I giornalisti ma
Pare che lui convegno abbia una finalità precisa che data dalla sua enunciazione cioè di vedere come si si pone da un punto di vista della nostra economia nei confronti di quella che la scadenze immediate che comunque l'evoluzione della Unione Europea
Tenendo conto che noi abbiamo avuto sempre
Ne coincidenza dei passi avanti dalla comunità
Prima al atto unico voi con Maastricht verso l'Unione
Abbiamo avuto una forte spinta per cercare di mettere più ordine alle nostre corsi interni vediamo la legislazione in materia di bilancio i rapporti trimestrali che coincide proprio con queste scadenze quindi io prima di tutto
Sottoscrivo in pieno la assoluta necessità
Di mantenere ferma queste che e una strada certamente dura che però su una strada che ha una sua sostanziale comprensibilità
è rapportata ad un traguardo che e quello delle euro se noi per ragioni adesso di utilizzazione di circostanze esterne e ritenessimo che ci giova essere coautori di di rinvii io penso che veramente faremo un'operazione completamente in perdita
Come pure io abbiamo necessità di aiutare l'opinione pubblica su una strada cioè quella di capire che se non si consegue questo traguardo
Non è che le nostre cose poi siano facilitati e noi avremmo gli stessi problemi le stesse esigenze di lì aggiustamento di equilibrio in condizioni di estrema fragilità da tutti i punti di vista compreso quello psicologico che pure non è da sotto valutario però prendo brevissimamente la parola per un altro aspetto
Naturale non poteva questo convegno e mi scuso di non aver potuto sentire la relazione del professor sei sentito le altre che ho preso degli appunti mi rileggerò poi con grande attenzione certamente non poteva non avere anche un aspetto di mettere quelli di noi che hanno avuto più o meno lunghe da parte mia lunghe responsabilità di governo e su una specie di tavolo
Attorno a cui degli anatomopatologi dell'economia e della finanza sono lì ammettere il loro specifico è e a vedere un po'anche se qualcuno gli anatomopatologi ha avuto anche sia pur per breve tempo quella funzione
Di carattere governativo
Una tentazione a cui dobbiamo sfuggire dico noi che abbiamo fatto quest'esperienza è proprio quella di diventare i difensori di ufficio e di non capire invece che molte cose sia pure di Stella dopo e hanno una chiave d'interpretazione ma anche una necessità di autocritica
C'è un punto però che è essenziale che ho visto è stato qui giustamente accennato e la necessità del consenso politico
è vero che forse si dimentica che una
Pista di orientamento mondialmente è stata data
E non è a caso credo che la prima istituzioni che nasce il Fondo monetario nasce addirittura nel luglio del quaranta qua non eravamo ancora in piena guerre inoccupazione del nord certamente è un punto di riferimento essenziale
Poi si è creata però qualche volta una divaricazione e cioè sia che fatto il conto e con quelle che erano delle decisioni possibili da un lato di accettabilità
L'abbiamo avuto ricordo uno degli esempi più drammatici sotto questo aspetto quando il Fondo monetario in anni successivi avendo analizzato bene l'economia della Tunisia è specie adottò dare dal governo tunisino determinate misure tra cui la triplicazione del prezzo del pane la corsa duro setto otto ore perché la gente si esibì sa e così non solo non poterono fare un piccolo aumento maturo costrette a bloccare il pezzo del tradito questo non a giustificazione però
Se vogliamo veramente e dobbiamo fare aiutare a creare
Utilizzando proprio questo fattore economico che oggi è sul tappeto più che in altri momenti ed è anche forse comprensibile dagli dobbiamo
Cercare di porci questo problema
Certamente se noi guardiamo a parte alcune cose su cui poi devo verificare le date perché su cui per esempio il fatto dei nelle pensioni beni diciannove anni sei mesi e un giorno molto precedente al quello che noi facciamo e quello che noi facciamo
E giustamente se dobbiamo ricostruire no e e un'altra cosa con un l'illusione che già c'era stata alcuni anni prima
Quale fu la costatazione in quel governo che il numero dei dirigenti dell'amministrazione statale era esuberante
E che in più se si poteva tagliare si poteva non solo dare a chi rimane io un po'di più e ci ricorda la la demagogia siccome contro i dirigenti sono poche non abbiano un sindacato alle spalle che li proteggeva si parlò di stipendi tutti dove vi erano otto
Joni lordi l'anno poi lo stipendio che si veniva a porre per il dirigente però si pensava anche che togliendo alcuni posti di dirigente si risparmiavano tutta una serie di uffici di spesi segretarie
Naturalmente questo era già stato fatto in precedenza con il
Constatazione di un esubero di personale
Allora facilitando
Il diciamo pure il prepensionamento si riteneva che questo fosse un risparmi poi purtroppo non è accaduto perché perché la parte negativa sia battono la parte positiva hanno e ulteriormente vi è stata crescita poi di persona sotto questo aspetto naturalmente i conti e allora ahimè non quadrano
Ho voluto ricordare questo
Sotto alcuni aspetti
Ne cito soltanto un altro
Quando nel corso della storia della Repubblica
I socialisti hanno ritenuto possibile maturo
Lo staccarsi dai comunisti ad attese che anche i Comuni si può accettassero
Determinate realtà tipo patatrac tipo la comunità ma naturalmente ricordate che Nenni che certamente come Coni attore di motti era insuperabile come l'insuperabile in una specie di infantilismo Nenni credeva veramente che ci fosse una stanza dei bottoni che quindi appena andato al governo forse può aiutarci poi si accorse anime che questa stanza ma direi indemnity de ricordati rinuncio i banchi di prova
Quando poi si adesso sì di alcuni dei banchi di prova poi diveniva suggeriti stamattina ancora si è parlato dell'ENEL
Discorso che potrebbe essere lumi guardo bene dal farlo in quel Consiglio dei ministri io mi permisi di fare un osservazione dissi ma come mai
Noi in uno dei pochi settori in cui abbiamo il dominio perché diamo la concessione per la costruzione di centrali
E fissiamo le tariffe perché dobbiamo spendere dei soldi per contare di più in questo settore mi ricordo un ministro
è morto da da tempo East durante l'intento sì ma appunto per questo mi domando tre e la cosa cioè il verbale del consiglio
Dice siccome andiamo verso le centrali nucleari cesseranno dello Stato nessuno farà obiezione se invece sono dei privati ci sarà certamente il blocco la verità era riversa
Sotto molti aspetti da un lato c'era anche il banco di prova con una nazionalizzazione si offriva direi un argomento a chi si sentiva in piena difficoltà per questo distacco alla cosiddette unità delle sinistre ad avere una carta da giocare in più poi c'era anche gli ai centri di elaborazione di ingegneria finanziaria che avevano pensato come si potessero pagare i debiti della Montecatini Colle semestralità dell'Edison fondendo le due cose ma ci allontaneremo dal discorso però certamente i banchi di prova ma lo Statuto dei lavoratori
Certamente visto da un punto di vista di filosofia di Maastricht o Filosofia della concorrenza forse non ha senso inquadrati in quel periodo probabilmente
Il giudizio di carattere politico globale deve essere un po'diverso insomma
Che cosa dobbiamo tirar da queste io poi dicono che il tre cose soltanto piuttosto bene e per cui una che penso positiva che ho sentito stamattina
Con molto io sì lo dico subito dalla relazione di Lombardini perché Lombardini a portato qui e forse può essere poi un indirizzo
Portato qui una sua esperienza che io stessa avevo fatto qualche anno prima Vann'Antò ad offrire dei calabresi delle possibilità di sviluppo
Nel campo dei servizi anch'io ho fatto una riunione ricordavo detto ma scusate perché vinca apolide tanto nella siderurgia voi avete condizioni di natura delle condizioni
Adesso c'è l'autostrada e guardate dissi comparativamente
La fascia dell'Adriatico la fase dell'Adriatico Conte l'agro turismo ha creato una striscia di un'economia piuttosto valida non era maturo nera maturo quando poi l'ha detto
Poi di il momento clou quando marito Lombardini perché c'è tutto una cultura
E i sindacati ma in generale tutto una cultura per cui l'industria anzi soltanto allegando indulto e qui professore Zanetti omaggio se poi non è bello non coincide col bello di
Perché nella piccola industria nella grande industria questa è la mia l'opinione intorno se ci sono bellezze segni bellezze in tutte le dimensioni top ritengo che sotto questo aspetto
Ma però la culture era quella e e tuttora mi sembra che ci sia una cultura però meno
Dopo Mertiňák forse allora se noi ipotesi in prospettiva
Dobbiamo abbiamo sentito giustamente di oggi dire molte volte dettero tra l'altro una delle basi anche dal punto di vista de della forma
Di Maastricht si è parlato di questa legge della concorrenza che deve essere alla base allora in prospettiva io mi domando senza nulla togliere
A quello che deve essere poi il mantenimento quindi quei settori che sono stati enunciati settori chiamiamo di punta
E però in quei settori non so se noi probabilmente sarà utile se è possibile fare poi degli sforzi congiunti sul piano comunitario e del resto alcune cose sia eureka canta avevano già iniziato poi su questa strada però comunque non so se in prospettiva
Di medio termine
Quella sia una strada che può risolversi i problemi a penso che in quella strada in generale quello dell'occupazione industriale saremo al luna calante
Allora è possibile fare un grande piano e fra l'altro per superare un po'questa difficoltà a nord e sud è possibile fare un grande piano magari cominciando sperimentalmente da una Regione che imposti tutto su una valorizzazione ma utile anche dal punto di vista economico di quello che noi abbiamo e gli altri non hanno anni minuta in misura minore cioè tutto il patrimonio artistico il patrimonio naturale rete io credo che questo ci può consentire in prospettiva qualche anno cioè non era possibile sto discorso perché discorso che è stato anche oggi qui ripetuto
Non vogliamo l'Italia dei camerieri vero che c'era un po'quest'idea che il servizio voleva dire qualche cosa di degradata da senza nulla togliere al resto che poi essere fatto con sforzi congiunti io credo che dobbiamo vedere in questo se possibile
Mi domando se è possibile forse se noi avessimo modo
Di utilizzare uno strumento che con grandi intuizione la Costituzione aveva creato il consiglio dell'economia e del lavoro ora fondo se pensiamo al la gran parte ignorano nessuna esperienza però è venuto fuori nel disegno globale questa riflessione organica dei problemi anche sotto un profilo economico che doveva essere una consulenza stabili governi di Parlamento
Di fatto non è stato così né prima della riforma del dopo negli ultimi tempi c'è stato alcune cose interessanti nell'aiutare delle programmazioni territoriali ma di fatto un po'per la fretta un po'forse per un certo desiderio un po'di superbia di dire che il primato della politica e qualche cosa di non discutibile e allora non ci siamo mai servite forse il Consiglio dei commi e del lavoro potrebbe
Impostare
Nel piano di questo genere che certamente poi chiede tutt'una serie di infrastrutture tuttora se è però io credo che l'Italia del futuro personalmente credo sia quella insomma senza nulla togliere alla in presenza di di altre aree penultima osservazione che vorrei fare e quella
Della necessità l'abbiamo sentito oggi quelli che sono non era una novità però sentiment sentendola così scarnificata tutta quella che la prospettiva del dei conti drammatici sul piano delle pensioni insomma anche qui possiamo educare di più alla partecipazione assicurativa nelle crearsi le condizioni per il futuro è una delle strade che vedo noi dobbiamo cercare di conquista o di recuperare per quel poco che già che già è stato fatto
E ultimo aspetto
Che accenno solo noi sinfonici ispiriamo a una sociologia cristiana
Ci dobbiamo porre il dubbio di come si costruisce un modello che
Contemporaneamente risponda a queste esigenze ineludibili di economia di mercato
Ma anche a delle necessità di salvaguardia di carattere sociale
Prezzi senza le quali oltretutto se non ci fossero altri motivi basterebbe questo la ricerca del
Consenso è una ricerca che non potrebbe arrivare ad a vere ad avere una base noi dobbiamo cercare di
Di analizzare questo di costruirlo non è niente di confessionale sono anzi poi dei temi e che dovrebbero essere aggreganti anche con altre culture come ripeto ancora al momento della costituente furono aggreganti molte divisioni nelle quali ognuna delle tre grandi scuole erano presenti circa di fare i conti anche con l'altra e bene o male creando poi
Una Costituzione che
Fino a questo momento oltre tutte durate che anche consentito una notevole trasformazione certamente in meglio della nostra nazione
Io credo che abbiamo una necessità
Di riprendere un'abitudine e quindi non è un fatto organizzativo di aggregazioni no un'abitudine
Allo studio
Se noi guardiamo alla storia della Democrazia Cristiana
Nei primi anni aperti io ricordo stupende riunioni fin da i giorni immediatamente successivi alla liberazione di professore universitario in Piazza del Gesù successivamente probatoria anzidetto rapporto professor Grosso fin da allora il perché citava
E poi se guardiamo i primi consigli nazionali sono di grande respiro solo di grande dibattito su
Riforma agraria
Sul Mezzogiorno e compresa quella connessione
Con le aree depresse
Del centro nord
Che può essere anche che economicamente abbia portato a qualche spessa non molto produttiva però politicamente sarebbe stato impossibile impostare una politica per il Sud senza nello stesso tempo dare atto che il sistema delle sacche nelle cioè esistono tuttora in parte almeno nel centro nord e che non posso accettare e la mia conclusione è questa allora certamente
Devo adesso si segua la strada allora Sona meglio poi se questa mania
All'attivo si è sostituito l'inglese adesso insomma per quando si deve trovare una soluzione che magari non esiste si crea un'agenzia e con questo se lo si ritiene che il tutto sia risolte rete io credo che dobbiamo attenere in conto proprio questa indispensabilità di un momento nel quale per carità non abbiamo
Fare nessuna difesa d'ufficio ripeto sarebbe stupido dobbiamo consigliare anche chi governa
Di ritenere che successivamente alcuni parleranno del governo attuale come alcuni del governo attuale parlano dei governi precedenti quindi c'è un o come dinanzi alle lapidi dei cimiteri che ricorda anziché quello che voi siete noi lungo quello che voi sarete noi siamo
Però fare
Ma solo poche conclusioni poche notazioni sulla proprio conclusive è tutto il giorno che noi navighiamo Fran AISE storie insomma l'analisi poi sono numeri e i numeri sono sempre difficili da valutare la storia non ne parliamo la storia dico se con grande storico diceva mai nella storia le cose giuste appaiono fatte nel luogo giusto dalle persone giuste al momento giusto
è compito degli storici dimostrare che questo è possibile perché questo era uno degli storici lo fece
Ora io volevo rivendere un minuto la relazione Baldassare che perfettamente complementare alla mia
Quindi l'avvenuta discutere se non aggiungere due o tre spunti
Intanto vorrei dire che per onestà di cronaca nemmeno chi di storia
Gli esiti di bilancio del governo Dini furono fortemente conseguenza di due fatti
Il primo fatto fu di equilibrio strettamente politico
Come lo Dini fu costituito dopo un'operazione sulla quale io lo sto a dare giudizi
Ma con enormi difficoltà di avvio
La mia conoscenza storica mi fa dire che c'era stato soltanto un caso che un Governo era nato con altrettante sofferenze era stato il governo della Repubblica Sociale Italiana di Mussolini
La seconda complicazione che ebbe il Governo di né che appena nato vi scoppiò fra le mani l'effetto Messico la crisi messicana è stato una crisi di dimensioni imponenti
Chi rilegge la relazione del governatore Fazio fatta lo scorso anno proprio un anno fa in Banca d'Italia ritrova
Il senso del dramma che le banche centrali vissero giusto in quei mesi
Gli americani fece una linea di credito cinquanta miliardi di dollari al governo messicano
Tutti i titoli andarono all'insù e i titoli italiani tornarono a un divario rispetto al bund di oltre seicento punti
Il nostro titolo trentennale arrivò a valere sessantasette lire oggi ne vale cento otto chi l'ha comprato ha fatto il miglior affare de la Sapienza
La seconda cosa per quanto riguarda questo clima di Gioiosa rivalsa che sta un po'che traspare su alcuni giornali di questi giorni incontra difficoltà tedesche
Beh anche io sono molto preoccupato tutto questo fa parte un po'del senso del della beffa che ci portiamo dietro da dalla nostra civiltà comunale per cui vedere che gli altri ancora soffrire ci fa molto intuire
Però vorrei dire che non penso io che le preoccupazioni di Baldassarre siano realisticamente fondato la situazione è completamente diversa novantadue eravamo fuori città
E l'ho soltanto un dato dal novanta il numero di immatricolazioni di auto in Gran Bretagna statunitensi Francia era caduto il trenta per cento non raggiungiamo il massimo delle immatricolazioni nel maggio del novantadue
Nato da una Napoli una una moneta fuori controllo come cambio perché da cinque anni non svalutavamo era un saggio è persona molto elevato
Avevamo difficoltà sul fronte del commercio con l'estero delle parti le posizioni con l'estero avevamo una è condizione di finanza pubblica dove la spessa era fuori controllo
Non è vero che non è stata ridotta statuario per tanti settori a spesa pensiamo soltanto alla spesa nell'ambito della sanità varata i mercati non attaccano mai una valuta che si ritiene riposare su fondamenta e solidi io non penso quindi che oggi il nostro Paese corra quei rischi di allora a meno che non sente in una fase di di stupida insensibilità e su questo sia tra le ho detto cosa assolutamente inappuntabile dobbiamo convergere o perché c'è la società sull'indichi Maastricht ma perché è il non convergere ci farebbe drammaticamente del male
Nella ricostruzione di Baldassarri mi sembra che mancasse il personaggio estero mi spiego
Mille novecentosettantaquattro mille novecentosettantanove ottanta mille novecentottantuno sono momenti di svolta nell'economia italiana certamente per alcune scelte che compiamo all'interno
Ma dicevo stamani mattina che in tutti i Paesi del mondo nel settanta c'è l'opinione che chi aumentava le tasse perdeva le elezioni in tutti i Paesi del mondo
E che aumentava la spesa pubblica le vinceva
E quindi prevedere che danno ci fosse più virtuosi che altrove insomma un pochino duro
In realtà le settantaquattro c'è un forte aumento del prezzo del petrolio
Nel settantanove ottanta c'è un altro portamento del prezzo del petrolio nel novembre dell'ottanta a livello mondiale tassi di interesse diventano da negativi in termini reali a positivi in termini reali e in tutto il mondo durante gli anni ottanta i tassi d'interesse restano positivi
è chiaro che la voce di trovare con le norme debito pubblico sulle spalle abbiamo questo elemento questo lievito che moltiplica
Nostra esposizione debitoria perché abbiamo quella situazione di ripresa del potere d'acquisto risparmiatori che poc'anzi Baldassarri reclamava ricorda
Cioè non abbiamo avuto queste circostanze importante la domanda però alla quale con la quale vorrei chiudere questo brevissima nota conclusiva
è questa come mai da noi
Abbiamo un saggio di inflazione così più elevato rispetto ad altri Paesi
Meno centottanta lo porterebbe a un saggio il passo del venti per cento l'anno venti per cento
Perché noi avevamo nel frattempo attuato delle politiche di indicizzazione retributiva
Che altri paesi ma viene introdotto
Per essere chiari e l'accordo lama Agnelli
Fu la ragione per cui da noi si ebbe questa rincorsa dei salari così forte che poi dorata per moltissimo tempo e come si sa bene da un punto di vista sociale non soltanto politico qui non è soltanto un problema di consenso politico
è che quando si è attivato un'aspettativa sociale su una certa tesa e difficile comunque tornare indietro
E quindi da noi queste effetto dirompente che poi si innesta condotto aumento del prezzo del petrolio con rovesciamento e tassi d'interesse a livello mondiale non potesse Rutter lutto perché c'era questo accordo che provocò per almeno dieci undici anni soltanto la seconda metà degli anni ottanta si comincia a introdurre una forma di controllo sulla crescita salariale
E questo è un punto che mi intriga dal punto di vista intellettuale
Forse il capo del politico
Quello fu un accordo fatto da due parti sociali
E quali un adeguato il riscontro di un suffragio
Di elezione di
Ora il sistema democratico
Così come sistema di un'impresa così come stiamo sulla famiglia si fondano su un elementare equazione
Che ha potere corrisponda responsabilità
In quella circostanza e molte altre circostanze successive nel nostro Paese qualcuno che non aveva una responsabilità diretta e maturata sul piano sul terreno elettorale avuto un grandissimo potere
Forse ce l'ha ancora mi chiedo in una democrazia compiuta
Non sarebbe posto il caso di porsi anche da noi il fatto che questa equazione è il sapore degli equilibri anche politici oppure no è soltanto una domanda
Certamente ingenua talmente impopolare che mi sentivo però di dover fare ripercorrendo a ritroso la splendida relazione Baldassare che perfettamente complementare alla mia grazie
Prima di dare la parola al senatore Signorello mi è stato chiesto di dire qualche parola di conclusione cosa che mi imbarazza grandissima mente sia perché non so fare le conclusioni in genere sia perché sono come dire
Un passante interessato qui e direi è stata la memoria storica della Democrazia cristiana in diverse versioni con l'apporto di alcuni tecnici che ha riflettuto su se stessa soprattutto sul passato infante sul presente
Io ripeto non da questo punto di vista non ho queste non sono mai stato democristiano qualche volta va be'votato ma insomma questo fa parte nel segreto dell'urna Dio ti vede Stalin no come diceva ai nostri tempi manifesti dei comitati civici
Forse come dire dal punto di vista della memoria perché io mi ricordo
Quando dovevo andare ad una riunione come rappresentante del movimento giovanile comunista nel Fronte della Gioventù in cui c'era ancora la Democrazia Cristiana
E aspettavamo Giulio Andreotti responsabile dei gruppi giovanili DC e invece lui andò ad diventò sottosegretario alla presidenza è Arrigo Franco Nobili
Come suo successore siamo tutti e tre qui congratuliamo uscì con voi stessi per cui e certamente a questa cosa qui non è solo un ricordo di allora nostro secondo meno di oggi a me pare piedi producendo quella discussione che ci fu all'ora fra cattolici liberali e quattro e cattolici sociali direi io ricordo la grande discussione che giù da un lato
Con l'appoggio di De Gasperi che però era come dire sul subiva da questo punto di vista sta l'influsso dei inauditi e Malvestiti bella e dati da una parte e dall'altra La Pira Dossetti poi falsa
Allora fu sull'utilizzazione dei fondi del Piano Marshall
Ci fu questa discussione in cui il cattolicesimo sociale di cui ricordo la discussione con Barucci molti molti anni fa ad gabinetto vi si è su un libro che riguardi di un suo allievo credo su La Pira e la piena occupazione
Allora la delegazione certa la determinazione americana che era formata da intellettuali della sinistra americana fortemente keynesiani sosteneva Dossetti
E sosteneva coloro i quali sono volevano che l'uso dei fondi del Piano Marshall servissero per investimenti diretti comunque mentre nella posizione direi della dei cattolici liberali di Malvestiti ma soprattutto di inaudite
C'era la propensione a usarlo per il riequilibrio del bilancio e per l'uscita dall'inflazione fu una discussione che poi si prolungò anche su altri temi per anni Lippi si incrociò con l'adesione alla al Patto Atlantico ricordiamo che la sinistra che democristiana allora era contraria a differenza del caso
E di Andreotti naturalmente
Direi che quel tipo di discussione che dette direi vide vincenti nel breve periodo i cattolici liberali divide perdenti negli anni successivi quando l'interventismo pubblico
Sì con il logo con lo sviluppo di una funzione e dirigente più integrale nera sull'età della Democrazia Cristiana gli anni di Fanfani i seguenti nostro puoi ripetere di analisi che sono state fatte ma dire che oggi si ripresenta la questione nei confronti di questo grande atto che la moneta unica e che è la liberalizzazione parziale adesso si accompagna la discussione
Che vede i cattolici possiamo chiamare i cattolicesimo sociale rappresentato anche nel governo per esempio da Prodi
Scontrarsi con chi chiede per esempio Ciampi una più rigorosa politica di bilancio e di convergenza
In mezzo vi è il quesito posto dal presidente Andreotti
Del consenso
E della delegittimazione della classe politica che qui è stato anche più volte richiamato direi che Andreotti di cui io sono un ammiratore per molti versi è un critico per altri seppe trovare nei momenti decisivi della storia italiana dopo De Gasperi
Il grande argomento del vincolo estero direi nel suo nella sua come dire religione del consenso che è andato in certi momenti al limite
Non facciamo i fanatici qui non si può fare altro avuto però sempre quella grande capacità di attaccarsi al vincolo estero per far fare all'Italia cose con il con il consenso contrattualizzato non si riusciva a fare direi che da questo punto di vista più coraggioso fu in un certo momento Craxi quando sulla questione della scala mobile
Seppe imporre il referendum sfidare il consenso e vincere capire che un consenso si otteneva anche con un momento correndo il rischio dell'impopolarità dico che noi oggi ci troviamo nella stessa situazione
Perché abbiamo lanciato una grande sfida legata al vincolo estero
Che la moneta unica e che vuol dire molto di più di quello che è stato detto fino adesso
Però abbiamo paura
Di correre il rischio dall'impopolarità del consenso nel momento in cui dobbiamo prendere le misure necessarie
E indispensabili per vincere questa battaglia tant'è vero che oggi che si ripresenta un un drammatico interrogativo quante avvenire che le cose vadano per aria ricordiamoci è bastato il referendum danese a mandare varare lo SME
Oggi vediamo due cose del resto alcuni di noi hanno sempre sostenuto
Che la moneta unica è un grande disegno politico qui voluto da l'ultimo gruppo degli illuministi cattolici europei da Andreotti accorre
Sono loro che l'hanno voluta la nuda contro le banche centrali le banche centrali sono state Sempre contrarie dalla banca d Italia ancor più alla banca all'alba alla Bundesbank
E vediamo oggi questa battaglia si corre proprio corre sul filo sul filo del rasoio
Ma queste implicate per quanto riguarda noi se vogliamo starci il rischio delle impopolarità e della discussione su fino a che punto il consenso deve essere cercato e questo è un discorso che non spetta a me fare io credo che sarebbe meglio che questo rischio dall'impopolarità lo corresse Prodi che non ha dietro di sé un consenso elettorale che farlo correre a D'Alema il quale si trova continuamente come dire CIR guidata a sinistra
Dal sinistri Isma'cattolico di Romano Prodi
E che molto pericoloso in questa situazione la moneta unica secondo me è una cosa molto più grossa di un fatto economico quando gli europei avranno in tasca non non un passaporto ma una moneta uguale quando il oratori italiano potrà fare i conti con quello che guadagna il lavoratore dedotto Mondrian quando la donna che va a fare la spesa si chiederà perché le patate beh a Colonia costano un un Euro e qui costano come mezzo viceversa quando il il contribuente
Dovrà vedrà con trasparenza quanto paga concretamente l'UE quanto paga un francese bene la situazione sarà completamente
Cambiata è una cosa quando si dice che una cosa di pentirsi veramente una grande stupidaggine e la ancor più di quello che sarebbe stato l'accetta la comunità di difesa
Che avrebbe messo il comunicare armati è questa cosa che investe i cittadini singoli nei loro rapporti singoli come consumatori come produttori e come contribuenti
è una cosa enorme ed è una cosa di estrema difficoltà nella quale dovremmo impegnarci a fondo spiegando e senza avere la paura di qualche momento di impopolarità grazie
Io
Io
Io conclude chiudo questo nostro incontro
Che mi pare dalla posto attenzione e dalla
Lucidità delle relazioni degli interventi nel dibattito
Che questa nostra riunione si conclude possiamo dire positivamente io di questo ringrazio moltissimo i relatori ringrazio moltissimo il moderatore ringrazio voi che siete intervenuti nel dibattito
Ma ringrazio voi che con attenzione avete seguito tutto il dibattito e avete accompagnato questo nostro sforzo vi dirò semplicemente ai fini conoscitivi
C'erano diversi amici che avevano chiesto di parlare
Questa è anche una dimostrazione molto positiva e interessa
Avevamo degli orari c'eravamo prefissi così dei limiti e dunque questo prosegue del dibattito non è stato possibile
Noi abbiamo immaginato
Che
Sbobinamento le relazioni e questo è un lavoro che abbiamo già concordato di fare in tempi molto rapiti e quindi stampando le relazioni nella presentazione degli atti anche a livello di fotocopie noi intendiamo
Io ho sentito tra qualcuno dei relatori insieme a qualcuno dei relatori disponibile che abbia il tempo con la coincidenza delle giornate
Di a riaprire il dibattito di riflessione leggendo attentamente e le relazioni e quindi approfondendo ulteriormente un tema che straordinario
Concludendo
Noi Comuna mentre insieme dobbiamo esprimere una soddisfazione questo credo la possiamo esprimere presidente attuale l'ex presidente animatore della nostra associazione insieme che dal convegno Caro Gerardo emerso un fatto a parte l'attenzione il desiderio di approfondire e di studiare
Il desiderio di conoscere il desiderio di confrontarsi il desiderio anche di scavare in quella che è stata la passata realtà
Ma anche l'intendimento attraverso la conoscenza e la passata realtà di proiettarsi nel futuro di individuare le strade più efficace
In particolare penetrare in Europa Mario Pirani ha detto una cosa ha detto tutte le cose bellissime
Ma ha detto soprattutto con una passione tutta particolare contenuta lui è un pudico quindi si esprime così Marco in questa sua continua utenza c'era una vibrazione più avvertito di questo messaggio finale a questa nostra riunione che ogni sforzo si deve fare per entrare in Europa
Questo ciò detto Antonio questo oggi ci ha detto Gerardo Bianco queste c'hanno detto tutti i relatori questo ci hanno detto gli amici che sono intervenuti nella discussione questo ci dite voi
Che con l'attenzione avete partecipato a questo nostro convegno grazie caffè
Il problema
Presidente
Esterni
Scusate
Perfezionato
Senza